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PROCEDURA CONCETTI NON POLARI (FIGURA PIANA)

10 esempi: sono esempi della figura piana quindi deve esserci una figura piana e una caratteristica
varierà ogni volta
1. Quadrato di plastica rossa
2. Rombo di legno marrone
3. Triangolo rettangolo di stoffa verde
4. Esagono di carta verde
5. Cerchio di carta blu
6. Rettangolo di carta arancione
7. Triangolo equilatero di legno bianco
8. Pentagono di plastica turchese
9. Ottagono di lana
10. Decagono di plastica nera

10 non esempi: sono figure solide perché le figure solide non possono essere anche piane. Essendo
non esempi non possono avere caratteristiche in comune con gli esempi altrimenti il bambino di
distrae.
1. Piramide di legno giallo
2. Sfera di argilla gialla
3. Cubo di gomma rosa
4. Cilindro di gomma grigia
5. Sfera di plastica viola
6. Cono di carta celeste
7. Sfera di vetro
8. Cono di stoffa bordeaux
9. Piramide di cristallo
10. Prisma di gomma viola

10 distrattori: devono distrarre il bambino nell’apprendimento di figura piana quindi devono avere
qualcosa in comune. Questo qualcosa in comune è rappresentato dalla caratteristica non rilevante.
La caratteristica può essere la forma, il colore, il materiale…
Basta ci sia un attributo comune tra esempio e distrattore.
1. Piramide di plastica rossa (distrattore di quadrato di plastica rossa)
2. Sfera di legno marrone (distrattore di rombo di legno marrone)
3. Cubo di stoffa verde (distrattore di triangolo rettangolo di stoffa verde)
4. Cilindro di carta verde (distrattore dell’esagono di carta verde)
5. Sfera di carta blu (distrattore del cerchio di carta blu)
6. Cono di carta arancione (distrattore del rettangolo di carta arancione)
7. Sfera di legno bianco (distrattore del traiangolo equilatero di legno bianco)
8. Cono di plastica turchese (distrattore del pentagono di plastica turchese)
9. Piramide di lana (distrattore dell’ottagono di lana)
10. Prisma di plastica nera (distrattore del decagono di plastica nera)
PROCEDURA:
1. Decidere l’enunciato che dovrà essere sempre lo stesso per non confondere il bambino
“questa è figura piana” (decidiamo noi)
2. Scegliere il criterio di padronanza: 8/10 (decidiamo noi)

COME SI PROPONE AL BAMBINO:


1. Bambino davanti a se e l’insegnante prende un esempio dall’insieme degli esempi
(quadrato di plastica rossa) e dice “guarda Carlo! Lo vedi?”
Carlo: “si”
Insegnante: “guarda e ascolta bene” e traccia con la mano il contorno della figura
“questa è figura piana” e mette via il quadrato di plastica rosso.

2. L’insegnante prende 2 oggetti dall’insieme degli esempi (rombo di legno marrone +


triangolo rettangolo di stoffa verde) e lo da in mano a Carlo il rombo di legno marrone. Il
triangolo rettangolo di stoffa verde lo tiene in mano l’insegnante perché è il modello.
L’insegnate dice a Carlo “dammi figura piana” e Carlo le da il rombo di legno marrone.
È una prova senza errori perché non può sbagliare (in mano ha solo quello!)
L’insegnante dice “figura piana con figura piana” facendo un appaiamento tra il rombo
di legno marrone che le ha dato Carlo e il triangolo rettangolo di stoffa verde che aveva
già in mano. Anche questi due oggetti vengono messi via.

3. L’insegnante prende un altro esempio dall’insieme degli esempi (esagono di carta verde)
lo da in mano a Carlo dicendo “questa è figura piana”. L’insegnante prende un altro
esempio dall’insieme degli esempi (cerchio di carta blu) e lo tiene in mano lei. Dice a
Carlo “prendi figura piana” e il bambino prenderà dalle mani dell’insegnante il cerchio
di carta blu. Li metterà lui stesso insieme facendo un appaiamento e si mettono via.
Questa volta si tratta sempre di una prova senza errori.

4. Si porta il bambino al tavolo e l’insegnante prende altri 3 esempi dall’insieme degli


esempi (rettangolo di carta arancione + triangolo equilatero di legno bianco) e li dispone
sul tavolo un po’ distanti tra loro. Dice a Carlo “questa è figura piana” indicando con il
dio il rettangolo di carta arancione e “guarda questa è figura piana” indicando il triangolo
equilatero di legno bianco. Dice a Carlo “dammi figura piana” , Carlo la porge e si mette
insieme con un appaiamento.
Fare un massimo di 5 prove senza errori.

5. Si prendono 2 esempi (pentagono di plastica turchese + ottagono di lana) ed un non


esempio (piramide di legno giallo) e si mettono sul tavolo un esempio (pentagono di
plastica turchese) e il non esempio (piramide di legno giallo). L’ottagono di lana lo tiene
in mano l’insegnante perché è il modello. Si fa guardare al bambino da entrambe le parti
indicando con il dito entrambe le figure e si dice “dammi figura piana”.
Ci sono 2 opzioni:
1. Carlo prende il pentagono di plastica turchese. L’insegnante fa un appaiamento con
l’ottagono di plastica dicendo “figura piana con figura piana”
2. Carlo prende la piramide di legno giallo. Si corregge il bambino con diverse
strategie:
a. Si copre con la mano la piramide di legno giallo mettendo in atto nuovamente
una prova senza errori
b. Usare la strategia del non e chiedendo nuovamente “dammi quella che non è
figura piana”

6. Continuare l’esercitazione con esempi e non esempi


7. Introdurre i distrattori. L’insegnante prende: 2 oggetti dall’insieme degli esempi di cui
uno sarà il modello, un non esempio ed un distrattore. Metterli tutti e 3 sul tavolo
tenendo il modello in mano dice “dammi figura piana”. Continua fino al raggiungimento
del criterio di padronanza precedentemente fissato a 8/10.
8. Ci si svincola completamente dall’esperienza concreta e si chiede al bambino di cercare
figure piane nell’ambiente o di disegnarle in autonomia.

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