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“Caro Michele il Para-Tan è una disciplina millenaria indiana, la quale, grazie all’emissione di
Mantra ben precisi sul corpo umano, in punti altrettanto precisi, è in grado di sciogliere ogni nodo
fisico- emozionale. In questo modo il Prana potrà scorrere nuovamente nei Nadi ed i Chakra
avranno tutta l’energia necessaria affinché sia possibile equilibrare mente, corpo e spirito.
Il risultato sarà un ritrovato equilibrio psicofisico e l’eliminazione di quelle tossine spesso emotive,
vere responsabili di disturbi come stress, insonnia, stanchezza fisica ecc. ecc. Insomma, un modo
“sonico” per curarsi, allinearsi con il divino ed evitare in ultima analisi ….le malattie.”
Non male mi sono detto, quindi, incuriosito, ho chiesto a Federica, la mia interlocutrice:
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“Allora, come ho fatto per altre ”arti“ orientali applicherò al “tuo” sapere, il mio e penso proprio
che quel ponte fra Occidente ed Oriente, che ormai da mesi sto costruendo grazie all’OTTAVA,
potrà aggiungere una nuova campata.”
“Un’ultima cosa, dove posso trovare il simbolo su cui si basa il lavoro del Para-Tan Sound
Healing, lo SHRI CHAKRA?“
“Michele,vai sul sito dell’associazione e potrai vederlo”.
Anatomia Vedica
Per noi occidentali, la mole di lavoro da mettere in campo, a livello conoscitivo, per capire
formalmente il “perché“ del funzionamento di una simile disciplina, vi assicuro che è enorme,
ragione per cui capisco perché sia meglio accontentarsi del fatto che “funzioni”.
Ma sono abituato ad affrontare cause definite …..impossibili, quindi, credo sia il caso incominciare
proprio dall’anatomia vedica sulla quale agisce il Para-Tan.
E’ curioso, io, che nel mio libretto di esami ho tralasciato solo quello di Anatomia, oggi mi occupo
di codificare quella orientale!
Ancora più curioso è il fatto che a tale codifica ci sono arrivato attraverso un semplice, ancorché
bellissimo rosone del centro-sud Italia.
Divago come mio solito, soprattutto anticipo ciò che non devo e posticipo ciò che dovrei, quindi,
tornando a noi, partiamo con la prima domanda: Sostanzialmente, com’è fatto l’uomo Vedico?
in grado di comportarsi come veri e propri vortici energetici, correlati soprattutto alla crescita
spirituale dell’essere umano, oltre che al suo benessere psico-fisico.
Ebbene, in occidente, tutto ciò è “invisibile”, quindi non esiste.
Allora, sorge spontaneo chiedersi, seriamente, come e perché i Veda sostengono il contrario?
Per rispondere a questa domanda, essendo io un simbolista e conoscendo il valore ed il potere del
numero, inizierei, codificando il simbolo principe del Para-Tan.
Shri- Chakra
L’immagine dello Shri Chakra (Fig. 2) è una sintesi simbolica della macro come della micro
creazione universale, quindi rappresenta, sia il micro-cosmo, l’essere umano, che il
macro-
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cosmo, l’universo.
Per capire quanto questo sia vero, penso sia utile usare il
“numero“, che, come Giordano Bruno affermava, è:
Segue un Cerchio suddiviso in 6 parti, contenenti (spingendosi verso l’interno), 16 e poi 8 petali di
fiore di loto.
Nel cuore del cerchio si intersecano 9 triangoli, che sono formati da un totale di 43 triangoli. Nel
cuore di tutto ciò appare un semplice, potentissimo puntino, detto Bindu, che a quanto ho letto, è
matrice di tutto ciò che il simbolo contiene.
Per rendere la cosa più razionale, direi che siamo di fronte ad 8 triangoli intrecciati ed uno singolo.
Permettetemi però una piccola magia.
Vorrei trasformare quegli 8 triangoli nei rispettivi 24 lati, per potervi portare nel mio mondo, un
mondo dove un OTTO, un SEDICI ed un VENTIQUATTRO uniti da un TRIANGOLO
EQUILATERO possono diventare…….. tutto, anche Para-Tan.
Ho lavorato per alcuni anni con Dario, il quale, quando la folla era tale e tanta da non poterla
soddisfare, caratterizzava quei momenti con un’esclamazione costante:
“Oh Dio me, gli svenimentiii!!!”
Ecco, in questo caso, dovrei utilizzare la stessa affermazione, perché ho descritto così tante volte il
percorso conoscitivo che mi ha portato alle TRE OTTAVE da averne a volte la repulsione.
Ma, giustamente, per chi ancora non sa, ed il popolo dei saperi orientali, sono sicuro non sa, non mi
resta che una cosa da fare, la seguente:
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Ciò che avete letto è la traduzione dei caratteri cuneiformi di un’iscrizione millenaria rinvenuta il
secolo scorso in Mesopotamia. Il Prisma (di Blundell) in pietra che la custodisce, oggi si trova ad
Oxford, presso l’Ashmolean Museum.
Spero che gli 8 immensi periodi regnanti vi abbiano colpito, poiché su di essi si discute da secoli
senza giungere ad una soluzione logica. Vorrei comunque spostare la vostra attenzione sulla somma
di quegli immensi periodi, poiché tutti vengono condensati in 5 città ben precise.
Ipotizziamo che la Lista riporti, come lo Shri Chakra, l’incredibile descrizione di un momento
creativo, nel quale gli OTTO periodi regnanti altro non sono che “frequenze” ben precise.
Se così fosse, davanti a cosa ci troveremmo?
“Dicasi Cimatica quella scienza semi-ufficiale che da tempo studia come la materia sia in grado di
“disporsi” quando viene sottoposta a determinate frequenze sonore”.
Morale: gli anni dei RE mesopotamici potrebbero nascondere una situazione per la quale, qualcuno,
non si quando o come, sia stato capace di descrivere un momento - se mi permettete ”creante” - per
il quale, al primo posto evolutivo sembra potervi essere la geometria.
Ma il condizionale non è più d’obbligo quando, osservando i 5 solidi, è possibile evincere che sono
sostanzialmente composti, o componibili, da Triangoli Equilateri.
Adesso ritorniamo allo SHRI CHAKRA, e, probabilmente, il fatto che il suo cuore geometrico
dipenda esclusivamente da una matrice triangolare non sembrerà più una stranezza, ma qualcosa di
logico, se si ipotizza che non sia altro che la rappresentazione di un “momento” cimatico a carattere
dimensionale.
In questa logica, è possibile anche apprezzare e comprendere il motivo per cui il Para–Tan utilizza
proprio il suono per curare, armonizzando, attraverso i 5 tipi energia già descritti.
Ma se la simbologia triangolare permette determinate conclusioni, che cosa si può evincere dalla
sequenza numerica associata allo Shri Chakra?
Tanto per cominciare, credo non vi sia sfuggito che la somma degli 8 periodi regnanti della Lista
Sumera dei Re di cui sopra e lo Sri Chakra, condividano molto in ambito numerico.
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Non penso però, che sia esattamente chiaro per tutti, che cosa si possa fare con essi, per cui passo ad
un reperto archeologico famoso in tutto il mondo, lo Zodiaco di Dendera, in grado di trasformare i
numeri in questione, in ……materia vivente (Fig. 5).
Lo Zodiaco Vivente
Chiarisco meglio.
Non sono forse OTTO i petali dello SRI CHAKRA ai quali seguono SEDICI ripetizioni tutte riunite
a contenere 24 lati triangolari?
A Dendera, OTTO braccia femminili, alle quali si sommano le 16 maschili, sono le 24 basi
numeriche sulle quali poggia un “dentro”, costituito da 72 corpi celesti, costituiti da pianeti, stelle e
costellazioni.
Di conseguenza: i 12 esseri e le loro 24 braccia sono direttamente responsabili di una situazione
celeste numericamente ben precisa.
In altre parole, il fuori di Dendera va inteso come una somma pari a 36 unità (12+24),
“responsabile” delle 72 creature stellari poste all’interno del disco zodiacale.
A questo punto, cogliendo la similitudine esistente fra i 72 corpi e le 72000 Nadi, possiamo
comprendere il perché del ripetersi di 36 Mantra ai vertici ed al centro di un triangolo, sul corpo
umano, nella pratica del Para-Tan Sound Healing.
Semplicemente, il Para-Tan simula tale sintesi numerico-creativa, ben sapendo come e quanto sia
possibile fare, in questo universo e fuori dello stesso, attraverso i 2 riferimenti in questione.
Faccio alcuni esempi: esiste un fenomeno astronomicamente accettato, chiamato Precessione degli
Equinozi, secondo il quale l’asse terrestre si sposta in modo ellittico, di 1° grado dei 360 celesti
ogni 72 anni, per compiere un intero tragitto sferico pari a 25920 anni (Fig. 6).
Se sommiamo i numeri componenti un mese processionale di 2160 anni (2+1+6), possiamo, a
questo punto, comprendere perché il 9 è riferimento principe nel Para-Tan.
Inoltre, acquista un senso anche l’utilizzo dei 6 riferimenti triangolari (36x6), poiché,
numericamente, rappresentano un’era processionale.
Ma non è tutto. Multipli e frazioni del 72 possono essere facilmente trovati anche all’interno della
fisiologia umana, come si evince dallo specchietto seguente (Fig. 7).
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Fig. 6 – La Precessione degli Equinozi Fig. 7 – Fisiologia umana legata alla Precessione
Si può quindi desumere che gli stessi numeri - che chiaramente solo numeri non sono -
rappresentino una codifica di un tipo di energia, anche sonora, che nessuno ci vieta di chiamare:
Prana.
E’ quindi il Prana il responsabile non solo della creazione della materia, ma anche del sistema
fisiologico della stessa.
Stiamo quindi discorrendo di un mondo esoterico senza nessun collegamento con il sapere
occidentale?
Direi di no, anzi, posso dimostralo proprio grazie ai 24 lati degli 8 triangoli posti all’interno dello
Shri Chakra.
Riporto le sue ormai leggendarie equazioni modulari a dimostrazione delle mie asserzioni (Fig. 8).
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A questo punto, alla luce di quanto sopra, penso che sia possibile fondere un’informazione
numerica millenaria, come quella utilizzata dal Para-Tan, proprio con la scienza, cosa destinata a
diventare un primo gradino verso l’accettazione della sua base simbolica, nonché teorica.
In sintesi, tutto sarebbe più semplice per la scienza ed i “saperi del passato”, se si accettasse tutti
seriamente, che, l’umanità ebbe, un tempo, la straordinaria possibilità di utilizzare la codifica di una
piattaforma dimensionale, causa “geometrica” della nostra realtà.
Da essa derivò ogni applicazione conoscitiva orientale e occidentale.
Esempi?
Troppi, ne farò solo alcuni.
Sulla Terra, non abbiamo forse frazionato le nostre giornate in 8-12-24 ore?
E lo spazio sferico non è forse pari a 360°?
Ci siamo mai chiesti il perché?
Fig. 10 – Castello Sforzesco, Milano – Sala delle Asse – Particolare del soffitto
sua sorgente simbolica, chiaramente costituita da un Ottagono che contiene 24 trigrammi, a loro
volta costituiti da 24 linee spezzate e 12 unite.
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Così come non avrebbe creato nessun problema l’Agopuntura, a livello ufficiale, se avessimo
esaminato con altri occhi la sua anatomia, che deriva da 8 meridiani Curiosi, responsabili dei 12
organi principali, da cui dipartono 48 meridiani secondari, per un totale di 72 unità.
Insomma, sto cercando di dimostrare che esiste un’Anatomia unica, dimensionale, dalle mille
applicazioni, che potremmo definire “campo morfico”, come fece il biologo Rupert Sheldrake, nel
1980.
Sto cercando di dimostrare che il Para–Tan, per interagire sul corpo umano, non fa altro che
utilizzare tale livello conoscitivo, che solo nel suo apparire rispetta l’anatomia occidentale, ma che,
chiaramente, risulta essere figlia di un’anatomia dimensionale, sulla quale è possibile interagire
attraverso una medicina altrettanto dimensionale, come il suono.
Poco importa se questa tecnica è millenaria, la verità è che ancora oggi essa è immensamente più
avanzata della nostra scienza, che affannosamente cerca la verità ultima della materia, spendendo
miliardi di dollari in tutti i laboratori di fisica nucleare del mondo, apparentemente con scarsi
risultati.
Allora ben venga un Maestro, che pone idealmente sul corpo umano una struttura triangolare - vera
matrice geometrica della nostra anatomia - per sfruttare i suoi angoli, come luoghi principe per
emettere suoni dimensionali.
Ben venga un sapere che utilizza l’uomo, come un “microfono vibrazionale” che si pone come
collegamento, come ponte, verso quell’aldilà, un tempo così chiaro per i nostri antenati.
A questo punto, però, permettetemi di mostravi come quei triangoli, sapientemente utilizzati dal
maestro Shri Param Eswaran sono, da secoli, simbolicamente rappresentati nel cuore di una basilica
parlante come quella di Collemaggio all’Aquila (Fig. 13).
Fig. 13 – Basilica di Collemaggio, L’Aquila – Pavimento, particolare Fig. 14 – Basilica di Collemaggio, il 7° cerchio al solstizio
d’estate
I 6 cerchi intimamente uniti a creare TRE OTTO, che sono braccia a Dendera, lati in India e
stringhe bosoniche per la scienza, ogni anno, aspettano che, al solstizio d’estate, si consumi un
evento unico, per il quale un rosone, strutturato numericamente in modo identico all’anatomia
vedica, crei un settimo cerchio di pura luce, consegnando a noi occidentali, il sapere spirituale dei 7
Chakra (Fig. 14).
La mia verità è, quindi, quella per la quale la fusione di 8 momenti, posti dimensionalmente altrove,
sono i veri fautori di una settuplice creazione.
E questo grazie ad un puntino indefinito, un piccolo atomo, in grado di progettare la nascita di più
realtà frattali unite da un solo sentimento: l’Amore.
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Che altro aggiungere se non la speranza di vedere la nostra medicina e la scienza ufficiale
direzionarsi verso un atteggiamento più aperto verso scienze miracolosamente sfuggite
all‘estinzione, come il Para-Tan.
Dal canto mio, sento di essere prossimo a terminare quel ponte di cui parlo e, forse, un sigillo
ermetico di Giordano Bruno, da lui definito Monade o DIO, meglio di tante altre immagini potrà
essere l’ultima pietra di un’opera conoscitiva costruita per unire occidente ed oriente, passato e
presente, scienza ufficiale e non.
Michele Proclamato
www.micheleproclamato.it
proclamatomichele@libero.it
08/07/2011