Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Indice
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
2 di 10
Università Telematica Pegaso Il diritto dei mercanti
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
3 di 10
Università Telematica Pegaso Il diritto dei mercanti
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
4 di 10
Università Telematica Pegaso Il diritto dei mercanti
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
5 di 10
Università Telematica Pegaso Il diritto dei mercanti
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
6 di 10
Università Telematica Pegaso Il diritto dei mercanti
dalle assemblee dei soci per svolgere anche funzioni giurisdizionali. In tal modo, tutte le
controversie tra gli associati su questioni inerenti all’esercizio della professione finivano per essere
sottoposte ai giudici corporativi. Come s’intuisce, era una giurisdizione dai caratteri peculiari:
piuttosto che essere amministrata da giuristi di professione, il suo esercizio era demandato
esclusivamente ad esperti del mestiere. Grazie all’azione di questi ultimi, nelle curiae mercatorum
si riusciva ad agire in una duplice direzione: per affermare e diffondere le consuetudini mercantili,
e, contemporaneamente, per creare e dar forza a nuovi istituti giuridici diretti a regolare esigenze
prima sconosciute: dall’assicurazione alla cambiale sino alle svariate tipologie contrattuali sorte per
aggirare il divieto d’usura.
Gli uomini che affermavano quella giustizia erano esperti del mestiere e ben conoscevano
sia le antiche consuetudini sia i nuovi contratti, perché praticavano tanto gli uni quanto gli altri ogni
giorno. Le regole procedurali si modellavano in modo da essere funzionali alla realtà operativa dei
mercanti ed a riflettere, in fase d’accertamento del diritto, i caratteri della consuetudine mercantile
che, in molti casi ed in misura via via crescente, gli stessi tribunali mercantili contribuivano a creare
ed a diffondere. I giudici mercanti legittimavano la prassi mercantile attraverso l’utilizzo che ne
facevano nella curia e le davano cittadinanza nel mondo giuridico prima ancora che essa giungesse
alla dottrina per essere elaborata.
Sin dal secolo XIII, diversi statuti delle città italiane cominciarono a fare riferimento ad una
nuova procedura definita, a seconda dei casi, ‘espeditiva’, ‘sommaria’, ‘alla mercantile’. Le
prescrizioni sulla brevità e sommarietà del giudizio avvicinavano questa giustizia a quella introdotta
nel diritto canonico per le cause interne alla gerarchia ecclesiastica.
Tuttavia, essa ebbe ben presto vita autonoma e largo successo. Ne offre conferma l’ampio
spazio dedicato ad essa dall’autorevole Bartolo da Sassoferrato nel trattato De summaria cognitione
commentarii. A giudizio del celebre commentatore, il nuovo processo realizzava il fondamentale
fine della rapidità, sostituendo le solennità rituali e formalistiche del processo romano-canonico con
nuove formule giudiziarie più snelle e veloci. In curia mercatorum il giudizio doveva avere luogo
breviter, senza dilazioni ed inutili rinvii; l’accertamento del diritto doveva essere sommario: erano a
tal scopo ridotti anche gli strumenti probatori utilizzabili. Il processo doveva essere celebrato sine
strepitu, cioè senza coinvolgere inutili schiere di testimoni, e più in generale, doveva avvenire sine
figura iudicii, ossia senza che neppure fosse evocabile l’immagine di un ordinario processo.
Nasceva così, come dirà Goldschmidt, una nuova procedura «pronta, innanzi a giudici esperti negli
affari».
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
7 di 10
Università Telematica Pegaso Il diritto dei mercanti
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
8 di 10
Università Telematica Pegaso Il diritto dei mercanti
ancor più necessario considerando lo straordinario potere che le antiche corporazioni esercitavano
nell’amministrazione della giustizia, sottraendo all’ordinario corso tutte le controversie in materia
commerciale.
I Sovrani francesi si resero ben presto conto dell’importanza di quella materia e reagirono
istituendo un apposito tribunale, composta da giudici mercanti ma direttamente dipendente dalla
Corona, competente a decidere su tutte le controversie in materia di commercio1.
In tal senso nel 1563 un editto dell’allora Cancelliere Michel de L’Hospital fu chiaro e
preciso nel prevedere la costituzione a Parigi di un nuovo tribunale competente su tutte le
controversie tra mercanti per fatti inerenti all’esercizio della loro professione. Un giudice e quattro
consoli, scelti direttamente tra i mercanti, avrebbero prestato giuramento innanzi al Parlamento di
Parigi, ossia dinanzi al massimo organo giurisdizionale della nazione francese, e sarebbero stati
legittimati all’esercizio delle funzioni giusdicenti per quattro anni. Celerità, gratuità, assenza di
formalismi rappresentavano i punti chiave del nuovo rito. Una nuova giustizia veloce disegnata ad
hoc per le cause commerciali sarebbe stata garanzia di prosperità ora, non solo per il ceto
mercantile, ma tutto il Paese. La competenza commerciale era, in tal modo, sottratta alle magi-
strature locali, espressione delle antiche corporazioni, ed affidata ad una nuova struttura che era al
contempo, accentrata e statale, fortemente legata alla monarchia, ma indipendente dalla
magistratura ordinaria2.
Il progetto francese ebbe discreto successo e fu imitato in diversi Paesi. Non a caso, anche
nel Mezzogiorno d’Italia, nel pieno del Settecento, prendendo a modello le giurisdizioni
commerciali francesi, fu istituito il Supremo Magistrato del Commercio. Fu un modo per reagire
alla frammentazione del diritto creata dal particolarismo, ma si tradusse all’atto pratico in una
ulteriore moltiplicazione perché si ridusse nella creazione di un ulteriore tribunale che si affiancò, e
non sostituì, i precedenti. Nonostante quest’indubbio limite, quei tentativi conservano
un’importanza straordinaria nella storia della nostra esperienza giuridica perché dimostrarono la
consapevolezza che il particolarismo giuridico fosse un problema da superare e che lo Stato
1
La Francia offre pertanto un esempio interessante e significativo di come i programmi assolutistici e monarchici siano
riusciti a concretarsi nel precoce passaggio allo Stato della giurisdizione commerciale (avvenuto nel 1563) e nella
realizzazione di una completa unificazione legislativa delle linee fondamentali della disciplina del commercio. Nel 1673
la celebre ordonnance du commerce e l’altrettanto celebre ordonnance sulla marina mercantile del 1681 furono gli
strumenti legislativi attraverso cui la lucida e vigorosa politica mercantilistica di Luigi XIV riuscì ad affermarsi.
2
Va detto che nella stessa Francia dei secoli XVII e XVIII l’opera di statalizzazione del diritto commerciale non ebbe
esiti del tutto integrali. Al di là delle ordonnances restarono in vigore i molteplici usi di piazza. Fu, dunque, sul piano
pratico e giurisdizionale che il modello francese riuscì ad ottenere i migliori risultati attraverso la creazione delle
giurisdizioni consolari.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
9 di 10
Università Telematica Pegaso Il diritto dei mercanti
monarchico centrale ed accentrato aveva tutto l’interesse a superare quell’ostacolo per realizzare i
suoi scopi ed i suoi fini.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
10 di 10