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L'INTEGRAZIONE DEI

RAGAZZI STRANIERI NELLA

SOCIETÀ ITALIANA
Quale sono le cause che

non includono gli stranieri

al 100%?
L'ntegrazione dei ragazzi stranieri nella società italiana è una questione importante e

complessa che richiede un approccio multidimensionale. In Italia, molti ragazzi stranieri

vivono in comunità multietniche e multiculturali, ma l'integrazione non è sempre facile.


Ci sono diverse sfide che i ragazzi stranieri devono affrontare per integrarsi nella società

italiana. Una di queste sfide è rappresentata dalla barriera linguistica: molti ragazzi stranieri

non parlano italiano come lingua madre e questo può rendere difficile la comunicazione con i

loro coetanei e con gli adulti. Inoltre, la mancanza di conoscenza della lingua può limitare le

opportunità di istruzione e di lavoro.


Un'altra sfida riguarda la discriminazione e la xenofobia. Purtroppo, i ragazzi stranieri spesso

subiscono discriminazione e pregiudizi da parte di alcuni membri della società italiana, il che

può influire sulla loro capacità di integrarsi e di sentirsi accettati.


COME POSSIAMO AIUTARLI AD
INTEGRARLI NELLA SOCIETÀ
Per affrontare queste sfide, è importante che la società italiana crei un

ambiente accogliente e inclusivo per i ragazzi stranieri. Ciò può essere

fatto attraverso la promozione della diversità culturale e linguistica, la

creazione di programmi di integrazione a scuola e nel mondo del

lavoro, la sostituzione della discriminazione con la comprensione e la

promozione di una cultura dell'uguaglianza e del rispetto.


Inoltre, è importante che i ragazzi stranieri abbiano accesso a servizi di

supporto, come programmi di apprendimento della lingua italiana e di

orientamento culturale, che possono aiutarli ad acquisire le

competenze e le conoscenze necessarie per integrarsi nella società

italiana.
In definitiva, l'integrazione dei ragazzi stranieri nella società italiana

richiede un impegno condiviso da parte di tutti i membri della società.

Solo attraverso la promozione dell'uguaglianza e della comprensione

possiamo garantire che i ragazzi stranieri possano sentirsi accolti e

integrati nella società italiana.


UNA GUIDA INFORMATIVA

I RISCHI DELL'
INGEGNIERE INFORMATICO

Realizzato da: Giuseppe Nobile, Distefano Alessandro,


Giummarra Vincenzo, Iannizzoto Lorenzo
Quanti rischi potrà mai correre un ingegnere
informatico?
L'ingegnere informatico anche se è seduto davanti a un computer è pur sempre soggetto a dei rischi, ad
esempio per dirla con le parole del of Risk Management, il Cyber Risk (o Rischio informatico) è «qualsiasi
rischio di perdita finanziaria, distruzione o anche solo semplicemente un danno alla reputazione di un
brand, azienda o realtà commerciale che sia da imputare a un malfunzionamento del sistema informatico».
Si parla di Cyber Risk, in breve, ogni volta che un evento dannoso per un sistema informatico (sia l’evento
accidentale o un attacco colposo organizzato da soggetti terzi) causa ingenti perdite economiche a
qualsiasi azienda, società, professionista e/o Studio professionale (hardware, software, banche dati, etc.).
Può manifestarsi in forme diverse, attraverso un virus o una mail ingannevole, ma non ci sono dubbi sul
fatto che a oggi il Rischio Informatico rappresenta la più grande minaccia di tutte le attività e/o professioni.
Figuriamoci per gli Ingegneri, una professione che più di tante altre negli ultimi anni si è evoluta diventando
digitale praticamente al 100%.
Come ci si può
proteggere?
Grafico Insieme al mio team abbiamo
realizzato un grafico su quanta
distanza si percorre prima di
effettuare una frenata completa
a velocità diverse, considerando
la costante di attrito statico varia
a seconda della condizione
dell'asfalto: infatti la costante di
attrito statico dell'asfalto bagnato
è 0.4, mentre quello dell'asfalto
asciutto e 0.8. Quindi quando
viaggiate con un veicolo
ricordatevi questa
proporzionalità. E poi dicono che
la fisica e la matematica non
servono a nulla nella vita.
Made by: Giuseppe Nobile, Michele Trovato, Vincenzo Giummarra and Lorenzo Iannizzotto

Road signs
THE RIGHT OF
WAY SIGN

The right of way sign indicates that the road


we are on is much more important than the
others and therefore we have the right of
way at intersections even if we have the
right of way occupied, but we still have to
drive well while being alert to any danger.
STOP SIGN
A stop sign is a road sign designed to warn drivers that they have to
.
come to a complete stop and make sure that the intersection is free
from vehicles and pedestrians before continuing past the signal. In
many countries, the signal is a red octagon with the word STOP, in
English or in the language nationality of that particular country,
displayed in white or yellow. There Vienna Convention on
Signposts road and signs also allows an alternative version: a red
circle with a red inverted triangle with a white or yellow background
and a black or dark blue STOP. Some countries may also use other
types, such as Japan's inverted red triangle stop sign. Particular
regulations regarding the appearance, installation and compliance
with signs vary by jurisdiction.
SPEED LIMIT SIGN
Speed limits on road traffic, as used in most countries, set
the legal maximum speed at which vehicles may travel on a
given stretch of road. Speed limits are generally indicated
on a traffic sign reflecting the maximum permitted speed -
expressed as kilometres per hour (km/h) and/or miles per
hour (mph). Speed limits are commonly set by the
legislative bodies of national or provincial governments and
enforced by national or regional police and judicial
authorities. Speed limits may also be variable, or in some
places nonexistent, such as on most of the Autobahnen in
Germany.
PRESCRIPTION
SIGN

It is a prescription sign (prohibition) and indicates


the minimum speed permitted for all vehicles (in
this case 80 km/h); takes effect immediately
after the signal.
It is valid 24 hours a day; it can also be found on
highways; as mentioned, it applies to all vehicles,
even motorcycles.
It is not true that it allows you to overtake at a
speed higher than that indicated.
UN OTTIMO BIOCOMBUSTIBILE

IL BIOETANOLO
Realizzato da: Iannizzotto Lorenzo, Giummarra Vincenzo,
Distefano Alessandro e Nobile Giuseppe
IL BIOETANOLO
COSA È?
Il bioetanolo è un combustibile liquido che si ricava dal processo di fermentazione di prodotti
agricoli con un elevato contenuto di zucchero, come i cereali di vario genere e la canna da
zucchero, biomasse ricche di cellulosa, come la paglia e il legno, e infine le alghe.
In base alla materia prima scelta il processo di produzione del bioetanolo cambia.
Con la lavorazione della canna da zucchero la pianta viene sminuzzata. Alla parte ottenuta
che contiene più zucchero viene aggiunto il lievito di birra, che permette la fermentazione e la
formazione di alcool e anidride carbonica.
Quando il composto assume lo stato liquido viene distillato per separare la parte alcolica
dall’acqua.
Nella lavorazione a base di cereali questi devono essere prima setacciati e poi i semi
selezionati vengono polverizzati; a questo punto l’aggiunta degli enzimi amilasi trasformano
l’amido dei semi in zucchero.
Da questo momento si segue lo stesso processo produttivo del bioetanolo ricavato dalla
canna da zucchero.
Tra le due lavorazioni però c’è una differenza di non poco conto: entrambe le lavorazioni
hanno bisogno di calore, che nel primo caso è prodotto dalla combustione degli scarti della
lavorazione stessa, mentre nel secondo caso si devono utilizzare dei combustibili fossili.
Va da sé quindi che il bioetanolo ricavato dai cereali è meno sostenibile.
Le canne comuni che servono per creare il bioetanolo
vengono coltivate un po in tutto il globo ma
specificatamente in nord e sud America, Europa
IL BIOETANOLO DOVE
meridionale, Africa, Oceania e Medio Oriente. Viene
VIENE PRODOTTO? invece coltivata artificialmente per il commercio in tutta
l' Asia, Europa e in Nord Africa e sono coltivate appunto
per fare il bioetanolo.
IL BIOETANOLO
COME VIENE PRODOTTO?

Il bioetanolo è prodotto per


fermentazione alcolica a partire da
glucosio che, dopo essere stato convertito
in piruvato, viene decarbossilato e ridotto
a etanolo e diossido di carbonio. Questo
processo può essere seguito
indipendentemente dalla fonte glucidica
iniziale con opportuni pre e post
trattamenti
IL BIOETANOLO
QUANDO È STATO
PRODOTTO?

L'uso di carburanti di origine vegetale, in particolare di


etanolo, risale ai primi del '900 quando lo stesso Henry
Ford ne promosse l'utilizzo, tanto che nel 1938 gli
impianti del Kansas producevano già 18 milioni di
galloni/anno di etanolo (circa 54.000 t/anno).
L'interesse americano per l'etanolo diminuì dopo la
seconda guerra mondiale in conseguenza dell'enorme
disponibilità di olio e gas, ma negli anni '70, a seguito
della prima crisi petrolifera, si ricominciò a parlare di
etanolo e, alla fine del decennio, diverse compagnie
petrolifere misero in commercio benzina contenente il
10% di etanolo. L'etanolo come combustibile, può essere
utilizzato nelle benzine in percentuali fino al 20% senza
modificare il motore.
IL RICICLO
DELLA
PLASTICA
Realizzato da: Giuseppe Nobile, Iannizzotto Lorenzo,
Distefano Alessandro, Giummarra Vincenzo
COME SI RICICLA?
Dopo essere stati puliti, i rifiuti vengono tritati per
ottenere dei fiocchi di plastica, come tanti coriandoli. A
questo punto i fiocchi di plastica (in inglese li chiamano
flakes) vengono divisi per colore da macchinari appositi;
poi vengono riscaldati, raffreddati, e tagliati a pezzettini.
Et voilà, il prodotto finito è un’enorme quantità di pellet
che può essere utilizzata per produrre nuova plastica da
zero!

COME LA USIAMO LA PLASTICA


RICICLATA?
La plastica riciclata può essere riutilizzata in moltissimi
modi. Gli usi sono molteplici, dalle scarpe alle coperte,
passando per componenti degli scooter, utensili, sedie,
vasi e occhiali. Insomma, buona parte di quello che ci
circonda potrebbe essere rimpiazzato da materiali riciclati!
Dalla plastica riciclata viene prodotto un materiale, il
polietilene (PE) che serve per la produzione di bottiglie,
nastri adesivi, cassette, sacchi per la spazzatura e molto
altro.
Il Nostro Giuramento
A partire dal primo giorno di scuola a settembre, tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado
si devono confrontare con nuove dinamiche tra docenti e compagni, dinamiche che non devono
essere ignorate, specie se pensiamo che nella pagella compare anche il voto in condotta, che rivela
il comportamento dell'alunno. Esistono delle regole da rispettare a scuola: semplici regole di
comportamento da seguire per evitare problemi!
Inoltre, all'ammissione alla maturità contribuirà anche il voto in condotta, ovvero il
comportamento che noi teniamo in classe avrà una valutazione che contribuirà (se alta)
all’ammissione degli esami di Stato; dovremmo pensarci sempre a tenere un comportamento
rispettoso verso compagni e docenti e non solo all'ultimo anno di scuola: tenerlo alto anche per gli
anni che precedono. Un voto alto in condotta è il modo migliore per non rischiare ritorsioni o
semplicemente un abbassamento della media.
Ecco alcuni esempi da rispettare in classe:
1) Sii puntuale
Sembra scontato, ma non lo è. Quanto ti disturberebbe invitare un amico al
cinema e perdere il film per colpa del suo ritardo? Fare tardi a lezione è la stessa
cosa: può essere tollerato un imprevisto, ma non un'abitudine.
2) Ascolta l'insegnante quando parla alla classe
Che stia spiegando o meno, ascoltare l'insegnante non è solo un segno di
rispetto, ma anche un modo per restare aggiornato su quello che ti succede
intorno. Se stesse dando una comunicazione importante che coinvolge anche
te, vorresti perderla?
3) Alza la mano per parlare
Questa è davvero una semplice regola di buona educazione: chiedere la parola senza interrompere con la
voce inoltre bendispone l'interlocutore e aumenta l'attenzione intorno a quello che stai per dire.
4) Fai i compiti
I compiti non piacciono a nessuno, è vero. Ma fanno parte del lavoro dello studente, e servono a non
restare indietro. Se ti annoi nel farli o non hai un buon metodo di studio, dai un'occhiata alla nostra
guida su come organizzarsi al meglio per fare i compiti e fatti ispirare: è più facile di quanto credi e
ritaglierai anche un bel po' di tempo per te.
Domande e Risposte:
Cittadinanza ieri ed oggi

Che cos'e la cittadinanza?


La “cittadinanza” e uno status giuridico, vale a dire la condizione giuridica di chi appartiene alla comunita Stato.
Chi si qualifica, nei confronti di uno Stato, come suo cittadino, viene ad assumere posizioni giuridiche attive (cui corrispondono diritti) e passive ( che
comportano doveri). Solo chi e cittadino, ad esempio, puo partecipare alle elezioni politiche dello stato o ricoprire determinate cariche pubbliche.
Quando nasce il concetto di cittadinanza?
Il concetto di cittadinanza ebbe origine nella Grecia antica, tra il VII e il VI secolo a. C., in relazione alla nascita della Polis, definita anche ”citta stato”, in
esse fino ai 18 anni si veniva considerati solo cittadini potenziali, in quanto si riteneva che la capacita di prendere parte attiva alle decisioni della
comunita non maturasse prima di quell'eta. Non tutti coloro che risiedevano nella Polis erano cittadini: donne, stranieri e schiavi erano infatti esclusi dai
diritti di cittadinanza.
Quali diritti erano legati alla cittadinanza nella Roma antica?
Nella Roma antica erano cittadini coloro che nascevano da un cittadino o da una cittadina Romani.
Potevano diventare cittadini gli schiavi che venivano liberati dal loro padrone e tutti coloro che ottenevano questo riconoscimento per concessione dello
Stato Romano. Il concetto di cittadinanza presso gli antichi romani si identificava con la titolarita di determinati privilegi, legati sostanzialmente alla vita
politica, militare e religiosa.
I cittadini (cives) romani erano i soli a poter partecipare ai comizi (assemblee che avevano competenze in materia legislativa, elettorale e giudiziaria), a
diventare magistrati o sacerdoti e a partecipare alle manifestazioni religiose della citta. Inoltre un cittadino romano non veniva sottoposto a torture e non
poteva essere condannato a morte a meno che lo deliberasse un'assemblea cittadina.
All'inizio della repubblica i diritti di cittadinanza erano riservati alla classe dei Patrizi; nei secoli successivi, nell'ambito del processo di romanizzazione dei
territori conquistati, si
comincio a concedere la cittadinanza anche agli stranieri. Fu in particolare I'Editto di Caracalla (212 d. C) che concesse a tutti i sudditi dell'Impero la cittadinanza romana.
Come cambia il concetto di cittadinanza dal medioevo alla Rivoluzione Francese?
Durante il Medioevo e nei secoli successivi le rigide divisioni sociali tra classi diverse impedirono lo sviluppo di un concetto unitario di cittadinanza. Ciascun ceto godeva o
meno di alcuni privilegi e anche di fronte alla legge gli uomini non erano tutti uguali.
Con la Rivoluzione Francese il concetto di cittadinanza fu ripreso ed esteso a tutti i soggetti di uno Stato per arrivare all'uguaglianza. Ai cittadini vennero riconosciuti sia i diritti
civili sia i diritti politici che vennero sanciti nel 1789 nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
Come cambia la cittadinanza nelle democrazie moderne?
L'idea di cittadinanza formulata durante la Rivoluzione Francese e stata recepita dai moderni Stati democratici; essere cittadini oggi significa appartenere a una determinata
comunita politica (Stato); godere di diritti civili, politici e sociali; avere la liberta di partecipazione alla vita pubblica; adempiere a determinati obblighi.
Negli Stati moderni sono definiti dei criteri per il riconoscimento della cittadinanza: essere figli di un cittadino di uno Stato (ius sanguinis); essere nati nel territorio di uno Stato
(ius soli). Poiche ogni Stato determina autonomamente i modi di acquisto della cittadinanza, puo accadere che per effetto di leggi diverse, una persona si trovi ad avere due
cittadinanze diverse (doppia cittadinanza), situazione che puo verificarsi, ad esempio, a chi abbia un genitore italiano e l'altro straniero.

Ius soli Ius sanguinis

In latino significa “diritto del In latino significa “diritto di


suolo” e indica sangue” e indica
l'acquisizione della l'acquisizione della
cittadinanza di un Paese, cittadinanza solo per il fatto
come conseguenza di della nascita da un genitore
essere nati in quel territorio, o con un discendente in
indipendentemente dalla possesso della
cittadinanza dei genitori. cittadinanza.
IL RISPETTO
DELLE REGOLE
REALIZZATO DA: GIUSEPPE NOBILE, IANNIZZOTTO LORENZO,
DISTEFANO ALESSANDRO, GIUMMARRA VINCENZO
Rispettare le regole consente di mantenere
l’equilibrio nella convivenza di molte persone là
dove, in assenza di leggi da rispettare, ci
sarebbe soltanto caos e, molto probabilmente,
violenza. Nello stesso modo rispettare le regole,
in questo caso morali, è necessario per la nostra
libertà e per il nostro equilibrio interiore. Dentro
di noi, infatti, albergano molte emozioni,
pensieri e sentimenti che necessitano di ordine
per evitare di creare caos e disequilibrio.Eppure,
se infrangere le leggi ci fa credere di avere
maggiore libertà e ci permette magari di
divertirci di più sul momento, compromette
irrimediabilmente il nostro benessere e il nostro
equilibrio interiore.
I RISCHI DEL WEB

Realizzato da: Giuseppe Nobile, Iannizzotto Lorenzo, Distefano Alessandro, Giummarra Vincenzo
IL CYBER BULLISMO

I rischi del web sono molti tra cui il cyberbullismo: è un comportamento di una
persona finalizzato a molestare ripetutamente un vittima non casuale, la quale
ha difficoltà a sottrarsi dalla molestia a causa dell'asimmetria di potere che il
bullo e i suoi sodali, quest'ultimi direttamente o indirettamente coinvolti,
esercitano sulla stessa. Concettualmente è la stessa definizione di bullismo,
con la differenza che il comportamento viene messo in atto quasi
esclusivamente per il tramite di internet e dei social media, più in generale la
cosiddetta comunicazione mediata dal computer. Alcuni ricercatori hanno
proposto ulteriori specificazioni, indicando le molestie in modo meno generico
e più precisamente come scherno, dileggio, minacce o intimidazioni. Altri
hanno posto maggiore enfasi sulle conseguenze per la vittima, indicando
umiliazione, paura e senso di impotenza appresa.
FINE
Grazie per la visione

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