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Raffineria di Livorno

Dichiarazione Ambientale 2007


Regolamento CE 761/2001 EMAS
I-000241
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
Per informazioni contattare:
Direttore di Raffineria Responsabile SGA
Nome: Ing. Battista Grosso
Tel. 0586-948300
Fax: 0586-948539
e-mail: battista.grosso@eni.it
Rappresentante della Direzione R-SGA
Nome: Ing. Massimiliano DellAgnello
Tel: 0586-948385
Fax: 0586-948539
e-mail: massimiliano.dellagnello@eni.it
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1.1 - L'impegno ambientale Eni S.p.A. Divisione
Refining & Marketing
1.2 - La Politica Ambientale della Raffineria di Livorno
2.1 - Presentazione dell'organizzazione
2.2 - Storia del sito
2.3 - Caratteristiche territoriali ed ambientali
2.4 - Lorganizzazione della raffineria
2.5 - Struttura del sito e caratteristiche del processo produttivo
2.6 - Status autorizzativo, prescrizioni e procedimenti aperti
3.1 - Attivit della Raffineria di interesse ambientale
ed Aspetti ambientali
3.2 - Gestione materie prime e prodotti finiti
3.3 - Consumi idrici
3.4 - Scarichi idrici
3.5 - Emissioni atmosferiche
3.6 - Emissioni di gas ad effetto serra: Protocollo di Kyoto
3.7 - Gestione rifiuti
3.8 - Protezione del suolo/sottosuolo e della falda
3.9 - Emissioni acustiche
3.10 - Elettromagnetismo e radiazioni ionizzanti
3.11 - Sostanze particolari (Amianto, PCB, CFC, Halon, HCFC)
4.1 - Spese ambientali
4.2 - Risultati raggiunti
4.2 - Obiettivi per il futuro
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
PRESENTAZIONE
NOTA METODOLOGICA
CERTIFICATO DI REGISTRAZIONE EMAS N I-00241
DEL 5 NOVEMBRE 2007
CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE
DNV DEL 3 OTTOBRE 2007
SEZIONE 1 - INTRODUZIONE
SEZIONE 2 - DESCRIZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE
E DELLE SUE ATTIVIT
SEZIONE 3 - ASPETTI AMBIENTALI
SEZIONE 4 - PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE
SEZIONE 5 - GLOSSARIO
ALLEGATI
ADDENDUM ALLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE
DELLA RAFFINERIA DI LIVORNO
INFORMAZIONI RELATIVE AL VERIFICATORE
Nello scenario europeo solo 15 Raffinerie sono riuscite
ad ottenere la registrazione Emas: la Raffineria di
Livorno fa parte di questa ristretta elite ed ha raggiunto
l'importante traguardo del primo rinnovo della Dichia-
razione Ambientale che ai sensi del Regolamento
Comunitario CE 761/01 deve avvenire ogni tre anni.
Un percorso all'insegna della collaborazione con tutti
gli operatori della Raffineria e volto a ricercare una
continua partecipazione con la realt locale, le Pubbliche
Amministrazioni e le associazioni ambientaliste presenti
sul territorio. Per questo la parola chiave di tutti i
progetti e delle iniziative degli ultimi anni stata
trasparenza verso tutte le parti interessate.
L' impegno della Raffineria per la tutela dell' ambiente
risale agli anni 70'; da allora costantemente cresciuto.
Certificarsi ha quindi significato raggiungere un requisito
di eccellenza in grado di testimoniarne la concretezza
e la coerenza della strategia aziendale verso un modello
di sviluppo sostenibile.
Miglioramento continuo ha significato nuovi obiettivi
ed un costante confronto delle proprie prestazioni
ambientali con le altre grandi aziende italiane ed
internazionali.
Presentazione
Dopo aver conseguito la certificazione EMAS la Raffineria
ha assunto il compito di assicurare uno sviluppo tec-
nologico in grado di minimizzarne l' impatto ambientale
delle proprie attivit produttive.
L'elemento di novit presentato nella Dichiarazione
la crescita del legame con il territorio circostante verso
il quale sono state organizzate iniziative sociali e culturali
che hanno riscontrato un' ampia partecipazione.
Le collaborazioni con gli istituti scolastici, l'Universit
e le Associazioni locali hanno avuto come unico obiettivo
lo sviluppo delle attivit di Raffineria compatibile con
l'ambiente circostante nel rispetto ed in collaborazione
con la comunit locale.
Gli indicatori scelti e descritti nella Dichiarazione
Ambientale vogliono dare a tutti coloro che ruotano
intorno alla Raffineria e non solo, un quadro completo
delle sue attivit e dei risultati ottenuti nel tempo per
la tutela dell'ambiente.
Il direttore
Ing. Battista Grosso
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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Il presente documento rappresenta la seconda edizione
della Dichiarazione Ambientale della Raffineria di Livorno.
Sulla base dell'esperienza maturata dalla redazione
della prima edizione, nel 2004 e dei successivi aggior-
namenti annuali, si deciso di cogliere l'opportunit
di questa nuova emissione della Dichiarazione Ambien-
tale per ripensare la struttura della stessa, al fine di
renderla sempre pi uno strumento di comunicazione
chiaro e di facile consultazione ed aggiornamento,
coerentemente con quanto previsto dal Regolamento
EMAS CE 761/01.
In particolare, si cercato di migliorare la struttura del
documento al fine di rendere chiaramente distinte le
parti pi generali e descrittive dello stesso e garantire
chiarezza e tracciabilit nell'evoluzione delle prestazioni
e dei programmi ambientali della Raffineria anno dopo
anno.
A tal fine, le Sezioni dedicate alla presentazione della
Raffineria e delle attivit da essa svolte (Sezioni 1, 2,
5, Allegati), a meno di variazioni significative, saranno
soggette ad aggiornamento triennale, mentre le sezioni
relative alla rendicontazione delle prestazioni ambientali
dell'Organizzazione e dei Programmi di miglioramento
ambientale della stessa (Sezioni 3 e 4), saranno soggette
ad aggiornamento annuale.
Secondo tale impostazione gli Aggiornamenti annuali,
letti tenendo presente la descrizione della Raffineria e
delle attivit da essa svolte contenute nel documento
di Dichiarazione Ambientale emesso con cadenza
triennale, consentiranno una presentazione chiara,
completa e di facile analisi dell'Organizzazione e della
sua evoluzione nel tempo.
Per quanto riguarda la quantificazione delle prestazioni
ambientali della Raffineria rendicontate prevalentemente
nella Sezione 3, coerentemente con quanto previsto
nella Raccomandazione 2003/532/CE, sono stati iden-
tificati degli indicatori ambientali che possono essere
suddivisi in 3 macrocategorie:
l
Indicatori di prestazioni operative (OPI), si
concentrano su aspetti connessi con le attivit
produttive svolte dalla Raffineria:
l
Refining Utilization;
l
Recupero zolfo;
l
Perdite su lavorazione;
l
Riutilizzo acqua di scarico come reintegro torri di
raffreddamento CTE;
l
Energy Intensit Index (EII);
l
Indice di conformit allo scarico;
l
Indice di conformit emissioni;
l
Indice delle emissioni per quantitativo lavorato;
l
Indice recupero rifiuti;
l
Indice emissioni di CO
2
.
Nota metodologica
l
Indicatori di prestazioni gestionali (MPI), si
concentrano essenzialmente su attivit di carattere
gestionale svolte dalla Raffineria:
l
Spese ambi ent al i (cf r. Paragraf o 4. 1);
l
Indice di frequenza e di gravit degli infortuni
(vedere Paragrafo 2.4.4);
l
Indice di conformit del Sistema di Gestione
Ambientale (vedere Paragrafo 2.4.1).
l
Indicatori della condizione ambientale (ECI),
forniscono informazioni sulla qualit dell'ambiente
che circonda la Raffineria sullo stato ambientale
locale:
l
Qualit dell'aria.
Ai sensi di quanto previsto dal Regolamento EMAS CE
761/01, ogni emissione e aggiornamento della Dichia-
razione Ambientale, sottoposto al previsto processo di
convalida da parte del Verificatore accreditato, verr
successivamente reso disponibile al pubblico secondo
le seguenti modalit:
- la Dichiarazione viene direttamente inviata ad una
selezione di portatori di interesse individuati a
livello
locale a cura dell'Organizzazione di Raffineria;
- la Dichiarazione viene diffusa nel contesto nazionale
e internazionale, a cura Eni - Divisione R&M/Sede;
- la Dichiarazione verr inviata a tutti coloro che ne
facciano richiesta contattando la Raffineria ai
riferimenti indicati nel documento.
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Sezione 1
Introduzione
1.1 - Limpegno ambientale Eni S.p.A.
Divisione Refining & Marketing
L'Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing con sede
a Roma (di seguito, Eni - Divisione R&M), si occupa
delle attivit di acquisto, approvvigionamento e lavo-
razione di materie prime di origine petrolifera, e delle
operazioni di raffinazione e commercializzazione dei
prodotti ottenuti principalmente in Italia, Europa e
America Latina.
L'Eni svolge attivit di raffinazione in Italia e possiede
quote di partecipazione in raffinerie situate in Germania
e nella Repubblica Ceca con una capacit di raffinazione
bilanciata complessiva di circa 35,5 milioni di tonnellate
(710 mila barili/giorno) e un indice complessivo di
conversione del 57%.
Il sistema di raffinazione dell'Eni in Italia costituito
da cinque raffinerie di propriet e dalla quota di parte-
cipazione del 50% (il rimanente 50% detenuto dalla
Kupit S.p.A.) nella raffineria di Milazzo in Sicilia. Le
raffinerie interamente possedute dall'Eni hanno una
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capacit bilanciata di 27,6 milioni di tonnellate (534
mila barili/giorno), pari ad oltre un quarto della capacit
di raffinazione nazionale, e sono dotate di una capacit
di conversione di circa 16,5 milioni di tonnellate, con
un indice di conversione del 58,9,%, tra i pi elevati
in Europa. Nel 2006 le lavorazioni complessive in Italia
sono state di 38,04 milioni di tonnellate, di cui 27,17
sulle raffinerie di propriet, con il pieno utilizzo della
capacit bilanciata.
Tutte le fasi del ciclo produttivo sono assistite dall'attivit
di ricerca, orientata a sviluppare le migliori rese in
prodotti pregiati e di alta qualit ed ottenere risultati
sempre pi mirati all'efficacia ed all'efficienza della
protezione ambientale, premessa fondamentale per
uno sviluppo equilibrato e sostenibile, il cui persegui-
mento riveste da sempre per Eni - Divisione R&M valore
prioritario.
Sin dall'inizio delle proprie attivit l'Eni - Divisione R&M
ha, infatti, palesato costante interesse verso le proble-
matiche operative connesse con la sicurezza
dell'ambiente interno ed esterno, sviluppando, in alcuni
casi in anticipo rispetto alle vigenti prescrizioni legislative,
iniziative per la prevenzione degli impatti e dei rischi
sulla salute umana e sulle condizioni ambientali.
Risale al 1993 l'adozione formale di una Politica di
Settore per Sicurezza, Salute e Ambiente, per
l'individuazione di obiettivi strategici intesi a favorire
il continuo miglioramento dei risultati e delle prestazioni
della Societ.
L'ultima di tali iniziative, in ordine di tempo, pu essere
considerata l'implementazione di Sistemi di Gestione
Ambientale, in conformit alla Norma ISO 14001 (e,
in proiezione futura, ai requisiti del Regolamento CE
761/01 - EMAS), presso tutte le realt operative della
Societ, attraverso un programma di Certificazione
avviato dal 1999, che ha visto la partecipazione di
Raffinerie, Stabilimenti e Depositi su tutto il territorio
nazionale. In particolare, tale processo ha portato:
l
la Raffineria di Livorno a conseguire nel dicembre
1999 la Certificazione del proprio Sistema di Gestione
Ambientale (SGA) ai sensi della Norma Internazionale
ISO 14001 e, nel settembre del 2004, seconda
Raffineria in Italia, la Registrazione EMAS del sito.
l
la Raffineria di Venezia a conseguire nel marzo del
2003, prima Raffineria in Italia, la Registrazione
EMAS del sito.
l
la Raffineria di Taranto a conseguire, nel marzo del
2005, la Registrazione EMAS del sito.
Nel novembre 2004 stata aggiornata la Politica della
Divisione R&M in coerenza con le Linee Guida di Eni
Corporate di cui di seguito riportiamo i contenuti:
Eni - Divisione Refining & Marketing, in coerenza con
le Linee Guida di Eni Corporate, ed al fine di: perseguire
l'obiettivo di prevenire gli infortuni, garantire la sicurezza
e la salute dei dipendenti, dei contrattisti e dei clienti,
l'integrit degli assets, la salvaguardia dell'ambiente
e la tutela dell'incolumit pubblica, intende sviluppare
le proprie attivit secondo i seguenti principi:
l
eccellenza dei comportamenti e miglioramento
continuo in materia di HSE, in tutte le attivit
aziendali;
l
cooperazione tra tutte le risorse e stimolo al contributo
attivo da parte di tutti i dipendenti e contrattisti;
l
sviluppo responsabile e sostenibile delle proprie
attivit, anche attraverso la promozione della ricerca
e dell'innovazione tecnologica;
l
attenzione al cliente interno ed esterno monitorando
le aspettative in materia di HSE ed adottando piani
ed azioni di risposta;
l
centralit della persona e condivisione delle
esperienze e delle conoscenze, stimolo alla
partecipazione e valorizzazione dei contributi delle
professionalit ed esperienze.
Pertanto, al fine di perseguire i principi, di minimizzare
i rischi aziendali connessi alle attivit HSE, quindi, di
contribuire alla creazione di valore economico per
l'azienda, la Divisione Refining & Marketing intende
impegnarsi a:
l
assicurare la puntuale applicazione della normativa
vigente e delle Linee Guida, Modelli e Procedure
di Eni Corporate;
l
gestire le attivit sulla base dei criteri pi avanzati
di prevenzione dell'inquinamento, di efficienza
energeti ca e di sal vaguardi a ambi ental e;
l
operare mediante un Sistema di Gestione integrato
ed uniforme che, definiti obiettivi, risorse e
responsabilit, consenta di attuare e verificare
sistematicamente, mediante audit, l'applicazione
della Politica HSE;
l
definire indicatori di monitoraggio delle attivit di
HSE e promuovere analisi di benchmarking atte ad
identificare le aree di miglioramento;
l
adottare le migliori tecnologie disponibili sul mercato
in materia di HSE;
l
promuovere l'attivit di formazione del personale
per conseguire i pi elevati livelli di professionalit
e fornire gli strumenti per la condivisione di esperienze
e conoscenze;
l
collaborare con le Autorit Pubbliche per l'elaborazione
di leggi e norme in linea con l'obiettivo di uno sviluppo
sostenibile dell'Azienda e del Paese;
l
rendere disponibili agli utilizzatori dei prodotti
commercializzati tutte le informazioni necessarie
per un loro impiego sicuro;
l
divulgare all'interno ed all'esterno dell'Azienda i
risultati conseguiti nell'ambito della salute, della
sicurezza e della tutela ambientale.
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1.2 - La Politica Ambientale
della Raffineria di Livorno
In linea con le politiche e le linee-guida societarie,
nell'ambito del proprio Sistema di Gestione Ambientale
e Sistema di Gestione della Sicurezza, la Raffineria di
Livorno ha definito e diffuso specifici principi strategici
attraverso il documento Politica di Sicurezza, Salute,
Ambiente e Prevenzione degli incidenti Rilevanti (ultimo
aggiornamento al 31 maggio 2005), emesso a firma
del Direttore di Raffineria che riportiamo di seguito.
Per concretizzare ed attuare questa Politica, la Raffineria,
che ha un proprio SGA certificato ISO 14001 dal 28-
12-1999 e registrato EMAS dal 30-09-2004, continua
a porsi nuovi Obiettivi di miglioramento coerenti con
la propria natura, dimensione ed impatto sull'ambiente.
Annualmente, nell'ambito del Riesame della Direzione,
la Politica e gli Obiettivi vengono definiti dal Direttore
della Raffineria, da R-SGA e, congiuntamente, dai
Responsabili aziendali e porta alla redazione del Piano
di Miglioramento Ambientale (PMA, vd. Sezione 4),
periodicamente verificato per valutare lo stato di
avanzamento e l'efficienza delle azioni intraprese.
Gli Obiettivi sono, quindi, in continua evoluzione e
testimoniano il costante impegno da parte della Direzione
per il miglioramento continuo nel campo della protezione
dell'Ambiente, nell'ottica del mantenimento della Regi-
strazione EMAS, ai sensi del Regolamento CE 761/2001.
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Sezione 2
descrizione dellorganizzazione e delle sue attivit
2.1 - Presentazione
dell'organizzazione
L'Organizzazione Eni - Divisione R&M - Raffineria di
Livorno composta dal sito di Livorno (di seguito anche
Raffineria), che costituisce oggetto della presente
Dichiarazione Ambientale e verr descritto nel dettaglio
nei paragrafi seguenti.
Il sito di Fornovo che, con decorrenza 01-07-2002,
aveva visto confluire nelle unit organizzative competenti
di Eni - Divisione R&M - Raffineria di Livorno le proprie
attivit Tecniche, di Sicurezza, Prevenzione e Protezione,
di Contabilit Industriale e Sistemi Informativi, ha
chiuso in data 28/07/2006. Tale sito, ubicato in Provincia
di Parma, produceva benzine per usi speciali e solventi
utilizzando un ciclo produttivo diverso e non integrato
con quello della Raffineria di Livorno. Esso, pur avendo
alcune funzioni in comune con la Raffineria di Livorno,
aveva comunque mantenuto una struttura organizzativa
propria ed autonoma nella gestione operativa delle
attivit e nel controllo degli aspetti ambientali da esse
derivanti, aveva un SGA autonomo e non era pertanto
mai stato oggetto della Dichiarazione Ambientale della
Raffineria.
La Raffineria, con una capacit autorizzata di lavorazione
del greggio pari a 5,2 milioni di t/a, assicura il riforni-
mento dei prodotti petroliferi per usi industriali e civili
ad una vasta area del Paese, coprendo un hinterland
commerciale che si estende ampiamente nell'area
centrale del territorio italiano, in particolare Toscana,
Emilia, Umbria e Lazio.
L'attivit risulta classificata come Grande Impresa,
secondo:
l
Codice NACE: 23.2 - Fabbricazione di prodotti
petroliferi raffinati
l
Codice ISTAT: 23.2 - Fabbricazione di prodotti
petroliferi raffinati
2.1.1 - Ambito di applicazione del Sistema di
Gestione Ambientale
La Raffineria di Livorno ha adottato un Sistema di
Gestione Ambientale conforme al Regolamento EMAS
il cui ambito di applicazione, cos come risulta dal
Certificato di Registrazione EMAS N I-000241, concerne
l'attivit di Raffinazione dei prodotti petroliferi con
produzione di carburanti, basi lubrificanti, semilavorati
e prodotti speciali.
All'interno del Sito non sono presenti Organizzazioni
diverse da quella di Raffineria titolari della gestione di
attivit incluse nell'ambito della Registrazione EMAS e
nella presente Dichiarazione Ambientale. Unica eccezione
rappresentata dalla Ditta Terza incaricata della
gestione del trattamento dei fanghi (cfr. 2.5.2.2).
2.1.2 - Ubicazione del sito
La Raffineria di Livorno sorge su un'area di circa 150
ettari all'interno della zona industriale Stagno, compresa
tra la via Aurelia (a est) e l'area portuale (a ovest), di
confine tra i comuni di Livorno (a sud) e Collesalvetti
(a nord).
Per la movimentazione di prodotti via mare la Raffineria
collegata, tramite oleodotti, ai terminali marittimi
della Darsena Petroli (pontili 10 e 11) e della Darsena
Ugione (pontile 36A), situati rispettivamente nell'area
portuale di Livorno a ridosso della diga del Marzocco
e sul canale industriale.
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UBICAZIONE SITO
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2.2 - Storia del sito
Il primo insediamento della Raffineria di Livorno risale
al 1936, per iniziativa dell'A.N.I.C. (Associazione
Nazionale Idrogenazione Combustibili), societ sorta
a compartecipazione statale (Agip, AIPA, F.F.S.S.) e
privata (Montecatini) per la progettazione, la costruzione
e la gestione di due grandi stabilimenti di lavorazione
del greggio situati a Bari e Livorno, nell'ottica di
af f rancarsi i n mani era sempre maggi ore
dall'importazione di prodotti petroliferi finiti dal mercato
estero.
La Raffineria viene avviata e completata nel 1938-39,
con una capacit di lavorazione di 360.000 t/anno di
greggio, finalizzata alla produzione di carburanti com-
bustibili (compresi gas liquidi), lubrificanti e paraffine.
Nel 1940 le attivit di lavorazione calano sensibilmente
a causa della chiusura degli Stretti da parte degli Inglesi
e del conseguente blocco di importazione del greggio
messicano, principale fonte di provenienza della materia
prima. La produzione completamente interrotta nel
1943, a seguito dei frequenti attacchi aerei, che causano
danni gravissimi e numerose perdite umane alla Raffi-
neria. Dopo l'8 settembre, la Raffineria semi-distrutta
viene occupata dai tedeschi in ritirata, che asportano
le strutture rimanenti in Centro Europa, lasciando un
sito praticamente inservibile. Il Comando Alleato
all'occupazione della Raffineria ricostruisce soltanto
una capacit di stoccaggio di circa 90.000 m3 per
disporne come proprio deposito di prodotti petroliferi,
destinati alla distribuzione anche per usi civili.
Nel 1954 la Raffineria di Livorno grazie agli sforzi
dell'ANIC, divenuta STANIC nel 1948 a seguito di un
accordo con ESSO, raggiunge una capacit di lavorazione
di 1,6 milioni di t/anno di greggi, finalizzata alla
produzione di carburanti e lubrificanti.
La sempre maggiore richiesta commerciale di prodotti
petroliferi favorisce, negli anni '60-'70, una progressiva
espansione ed ammodernamento strutturale della
Raffineria che, nel 1971, raggiunge una capacit di
lavorazione autorizzata pari a 5,2 milioni di t/anno di
greggio.
Nel 1982 la quota azionaria e tutte le attivit gestionali
ed organizzative della ESSO vengono rilevate
dall'AgipPetroli, che contribuisce negli anni successivi
alla realizzazione di programmi di adeguamento del
ciclo produttivo alle esigenze del mercato, con particolare
attenzione e sensibilit ai vincoli di carattere ambientali
imposti dalla normativa.
In particolare nel 1988, nell'ambito del riassetto com-
plessivo dell'industria di raffinazione, viene costituita
la societ AgipPlas (AGIP- Produzione Lubrificanti
Additivi e Solventi), destinata ad operare nel campo,
ad alto valore aggiunto, delle specialties, di cui la
Raffineria costituisce il polo produttivo principale per
quanto concerne basi lubrificanti e paraffine.
Dal 1994 la Raffineria parte integrante del comparto
industriale dell'AgipPetroli, divenuta dal 1 gennaio 2003
Eni - Divisione Refining & Marketing.
Dal 31 dicembre 2000 la Centrale TermoElettrica (CTE),
operante all'interno del sito, stata conferita alla
Societ EniPower.
2.3.1 - Condizioni meteo-climatiche
La Raffineria situata in una zona con clima temperato-
mediterraneo e presenta per la maggior parte dell'anno
condizioni di stabilit atmosferica.
I dati istantanei e medie giornaliere relativi a vento,
temperatura ed umidit dell'aria vengono rilevati da
una stazione meteorologica interna alla Raffineria; a
livello statistico, da rilevamenti ufficiali a cura del
LaMMA (Laboratorio di Meteorologia e Modellistica
Ambientale della regione Toscana), le temperature
medie risultano essere comprese tra 3-14 C in inverno
e 16-27 C in estate, la piovosit media annua di
circa 790 mm
1
con una frequenza di fulminazione a
terra per i comuni di Livorno e di Collesalvetti (valore
medio del numero di fulmini a terra per anno e per
km2) NT di 2,5.
Sono rari i fenomeni di nebbia e di gelo nel periodo
invernale.
2.3.2 - Condizioni geologiche ed idrogeologiche
Inquadramento morfologico generale
La pianura di Livorno prende origine da varie formazioni
quaternarie, visibili nella zona circostante la citt,
comprese tra la foce del Calambrone ed i monti Livornesi,
depositate nel tempo su formazioni pleistoceniche. In
particolare, il territorio rivela 6 ordini di terrazzi, uno
per ogni fase di deposizione, con alla base sedimenti
marini e pi in alto sedimenti di colmamento, di spessore
modesto e di varia origine.
La parte pi recente la zona di Ponte Ugione (Darsena
Ugione), costituita da sedimenti marini depositatisi in
un antico golfo esistito in tempi protostorici ed etrusco-
romani, cui si sono sovrapposti materiali eolici e palustri.
Con l'intervento dell'uomo, la zona ha cambiato aspetto
e morfologia per le numerose attivit dovute
all'insediamento della zona portuale ed industriale.
La Raffineria, in particolare, ubicata su una recente
2.3 - Caratteristiche
territoriali ed ambientali
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area di sedimentazione alluvionale, compresa tra il
mare Tirreno, il torrente Ugione e la foce dell'Arno, il
cui substrato geologico costituito da terreni alluvionali
eterogenei (sabbie fini, limose, limi argillosi, ecc) e
depositi torbosi, che testimoniano fasi temporali di
impaludamento e di rallentamento della deposizione.
Pur essendo la Raffineria ubicata in zona sismica
2
non
sono accaduti, dall'anno di insediamento del complesso
industriale, particolari eventi di natura geologica o
idrologica.
Inquadramento idro-geologico generale
In Raffineria sono state condotte periodiche indagini
a carattere geo-morfologico ed idrogeologico, secondo
gli standard tecnici internazionali adottati dalla Divisione
Eni R & M (ex-AgipPetroli), attraverso la realizzazione
di sondaggi e piezometri all'interno del perimetro del
sito.
Sui piezometri di nuova realizzazione le prove di
conducibilit idraulica hanno confermato la modestissima
conducibilit idraulica dei livelli limosi (compresa tra
10-10 e 10-8 m/s) e delle sabbie acquifere (compresa
tra 10-7 e 10-5 m/s).
I rilievi freatimetrici evidenziano la presenza di una
falda con soggiacenza molto modesta rispetto al piano
campagna (nell'ordine di 1 m da p.c.) con oscillazioni
stagionali di 0,5-1 m. La falda risulta alimentata
soprattutto da apporti meteorici e da fossi e canali
limitrofi, ed in equilibrio diretto con l'acqua marina,
dalla quale riceve apporti in termini di sali disciolti (vedi
carti na Superfi ci e pi ezometri ca del Si to).
Dal prelievo e dall'analisi dei campioni di terreno si
evidenzia una struttura dell'acquifero generalmente
caratterizzata dalla presenza di terreni sabbiosi con
frequenti lenti limo-argillose poco permeabili, che
presentano una discreta continuit specialmente nell'area
di stoccaggio serbatoi. Questa zona risulta quindi,
essere collocata in modo ideale in corrispondenza di
una protezione naturale contro eventuali fenomeni di
infiltrazione di inquinanti dalla superficie (vedi cartina
Spessore dello stato impermeabile).
L'elaborazione dei dati freatimetrici ha permesso di
determinare la morfologia della superficie piezometrica
la cui forma, strettamente connessa alle caratteristiche
originarie del sito in cui sorge la Raffineria, tipica di
aree paludose depresse ed isolate con modesta circo-
lazione, sia delle acque superficiali sia delle acque
freatiche.
Tale situazione risulta vantaggiosa per la Raffineria, in
quanto impedisce la migrazione verso l'esterno di
eventuali contaminazioni; contingenza che, unita alla
ridotta permeabilit geolitologica, conferisce al sito un
sostanziale ed efficace confinamento naturale.
1
Dati riferiti al periodo 1960-2000.
2
Con riferimento a quanto disposto dall'Ordinanza 3274 del 20 marzo 2003 e s.m.i e dal DM 21/10/2003, integrati dalla Delibera della Giunta Regionale Toscana 604/2003,
che ha proposto delle modifiche alla classificazione sismica nazionale
SUPERFICIE PIEZOMETRICA DEL SITO
LEGENDA
Rigo ROSSO
sotto il livello
del mare
Rigo BLU
sopra il livello
del mare
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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16
SPESSORE DELLO STRATO IMPERMEABILE
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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2.4 - Lorganizzazione
della raffineria
L'assetto organizzativo della Raffineria prevede una
forza lavoro pari a ca. 382 dipendenti.
Sono, inoltre, presenti in Raffineria dipendenti di Ditte
Terze o esercenti di servizi esterni al processo di
produzione (circa 400 persone), tra cui Ditte di manu-
tenzione e/o cantieristica, servizio di vigilanza interno,
Guardia di Finanza e UTIF, servizio mensa aziendale,
servizio di pulizia.
Il ciclo produttivo della Raffineria, a regime continuo,
richiede la presenza di personale suddiviso in 3 turni
di 8 ore, cui si aggiunge un certo numero di dipendenti
operanti in orario giornaliero e o turni particolari.
L'assetto organizzativo della Raffineria, a partire dal
2001, ha conosciuto significative modifiche attraverso
progetti di razionalizzazione aziendale (right-sizing),
che hanno portato:
l
all'attuale assetto organizzativo delle Funzioni/Unit
di Raffineria (Lean Production);
l
al passaggio di personale o riallocazione di attivit
in altre unit del Gruppo Eni (Polo Territoriale del
Personale di Livorno (PERS-LI), o ad altre societ
del Gruppo (Stabilimento EniPower Livorno, SOFID
- servizi finanziari ex ESA, Eni Servizi - vigilanza
interna ed esterna e servizi generali).
In particolare, ai sensi della Lean Production, il personale
di Raffineria al 31 dicembre 2006 strutturato in:
l
1 Team Direzionale, composto dal Direttore (DIR)
e dai Responsabili di Unit/Funzione (PERF, REOP,
SPP, TECON e SERTEC);
l
3 Strutture Operative Integrate (SOI CARB, SOI
LUBE e SOI MOVSPED), corrispondenti alle aree
operative di Raffineria, che prevedono i rispettivi
Team Gestionali (composti da RSOI, TPS, RMS e
RTO) e Team Operativi (RTO, TPS, CONSOLLISTI e
OPERATORI).
Di seguito si riporta il funzionigramma di riferimento
alla luce della Lean Production, aggiornato al 31
dicembre 2006; in allegato (Allegato 1) si riporta
l'Organigramma generale della Raffineria.
L'attuale struttura della Raffineria prevede un ruolo di
riferimento operativo e gestionale nella Direzione di
sito (DIR), che sovrintende sul complesso industriale,
sulla sua operativit e funzionalit, al fine di garantire
i migliori risultati di efficienza nel rispetto delle vigenti
normative e politiche societarie, specificatamente nel
campo della sicurezza e della protezione ambientale.
In tale ottica, anche all'interno del SGA della Raffineria
stato previsto uno specifico assetto di ruoli, compiti
e responsabilit, sintetizzabile in:
l
il Direttore (DIR) il Responsabile del SGA della
Raffineria, della sua attuazione/funzionamento e
rispetto dei requisiti previsti dalla Norma di riferi-
mento;
l
il Responsabile della Funzione TECON il Rappre-
sentante della Direzione per il SGA (RSGA), nominato
da DIR (Comunicazione del 25-02-99, che recepisce
la Comunicazione Organizzativa n. 287/PRES del
09-02-99) con il compito di gestire direttamente
l'implementazione del SGA in Raffineria, anche
attraverso il coinvolgimento di un Supporto Operativo
ad esso dedicato (SO-RSGA).
Numerose altre Funzioni/Unit di Raffineria sono coin-
volte, a supporto di DIR e RSGA in specifici adempimenti
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previsti dal SGA secondo quanto specificatamente
previsto nei riferimenti documentali del sistema stesso
(vedi anche successivo paragrafo 2.4.1).
2.4.1 - Il Sistema di Gestione Ambientale
della Raffineria
Il Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria di
Livorno stato certificato conforme ai requisiti della
Norma ISO 14001 a partire dal dicembre del 1999 e
dal 30 settembre del 2004, seconda Raffineria in Italia,
ha ottenuto la Registrazione EMAS del sito (N I-
000241).
Il SGA sovrintende a tutte le attivit e operazioni svolte
dalla Raffineria che hanno o possono avere effetto
sull'ambiente circostante avvalendosi di specifici stru-
menti di controllo e sorveglianza; in particolare, il SGA
documentato attraverso il Manuale del SGA (MSGA)
e le Procedure Ambientali (Pamb).
Il Manuale del SGA illustra e descrive il Sistema ed in
esso vi riportata la Politica di Sicurezza, Salute ed
Ambiente e Prevenzione degli Incidenti Rilevanti e la
descrizione dell'Organizzazione della Raffineria, dei
mezzi, delle attivit, delle responsabilit che riguardano
la prevenzione dell'inquinamento, il miglioramento
continuo delle prestazioni e la protezione ambientale.
Le Procedure Ambientali (PAMB), allegate al Manuale
sebbene strutturalmente indipendenti, esplicitano le
modalit operative e gestionali attraverso le quali
vengono rispettati i requisiti della Norma ISO 14001
18
e del Regolamento EMAS. In particolare esse descrivono:
l
le modalit di definizione e gestione degli obiettivi
e dei programmi di miglioramento ambientale della
Raffineria (cfr. Sezione 4);
l
le modalit di identificazione e valutazione degli
aspetti ed impatti ambientali possibili ed attuali,
derivanti dalle attivit del sito nelle condizioni di
normale regime, anomale e di emergenza (cfr.
allegati 3, 4 e 5 );
l
le modalit di identificazione dei requisiti legislativi
ambientali applicabili alla Raffineria; o le modalit
di gestione della documentazione del SGA;
l
le modalit di pianificazione ed esecuzione delle
attivit formative;
l
le modalit di pianificazione e registrazione del
controllo operativo e delle attivit di sorveglianza
e monitoraggio ambientale;
l
le modalit di identificazione e registrazione delle
non conformit e delle eventuali azioni correttive;
l
le modalit di pianificazione e documentazione
degli audit ambientali, delle registrazioni e della
revisione periodica del SGA da parte della Direzione.
In allegato 2 riportato l'elenco completo delle PAMB
attualmente vigenti in Raffineria.
A testimoniare l'impegno della Raffineria nel perseguire
la conformit ai requisiti previsti dal proprio Sistema
di Gestione Ambientale, si riporta una tabella che
riassume l'efficacia delle azioni correttive che si sono
rese necessarie nell'ultimo triennio.
Tabella 2.1 - Indice di conformit del SGA
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2.4.2 - Il Sistema di Gestione Qualit
della Raffineria
In Raffineria implementato, a partire dal gennaio
1996, un Sistema di Gestione Qualit (SGQ), oggi
conforme allo standard UNI EN ISO 9001 ed. 2000,
relativo alla produzione dei prodotti del Ciclo Lubrificanti
(basi lubrificanti, estratti, paraffine e petrolati ), Jet
Fuel e Bitumi tradizionali e Modificati.
Il riferimento applicativo del SGQ rappresentato dalle
Linee Guida della Qualit (che contengono la Politica
della Raffineria) e dal Manuale della Qualit, fondamento
necessario al corretto funzionamento del Sistema
secondo il contenuto della norma internazionale che
illustra e descrive il Sistema e la descrizione
dell'Organizzazione della Raffineria, delle attivit e delle
responsabilit.
Nel SGQ vengono riportate in una apposita Mappa
(MAPPA DEI PROCESSI) le descrizioni dei Processi
principali della Raffineria.
A supporto di tutto il Sistema sono state inoltre imple-
mentate le Procedure della Qualit (PRQ), che vengono
utilizzate per fornire le specifiche indicazioni utili ad
affrontare e garantire il rispetto del SGQ durante le
attivit oggetto di regolamentazione ed, in particolare,
disciplinare il controllo e la misurazione di tutte le fasi
interessate.
2.4.3 - Il Sistema di Gestione Sicurezza
La Raffineria ricade nel campo di applicazione del D.Lgs.
334/99 e s.m.i., relativo ai rischi di incidente rilevante
connessi con la detenzione di determinate quantit di
sostanze pericolose con l'obbligo di Notifica ministeriale
(art. 6) e di redazione del Rapporto di Sicurezza (art.
8). .
Nella documentazione inoltrata agli Enti preposti sono
stati analizzati i cicli produttivi e le probabilit che si
possa verificare un incidente rilevante, sono state
individuante le potenziali conseguenze sull'ambiente
circostante e sono state descritte le precauzioni disposte
dalla Raffineria per evitare ogni rischio e mitigarne gli
effetti.
Nell'ottica del rispetto degli adempimenti previsti dal
citato Decreto, la Raffineria ha adottato specifici stru-
menti di gestione, tra cui:
l
il Piano di Emergenza Interno (PEI), che codifica
i comportamenti da seguire in caso di incidente
rilevante in Raffineria e Darsene, periodicamente
testati in sito attraverso esercitazioni e simulazioni
con il coinvolgimento di dipendenti; esso, si completa
con PEI specifici di Darsena e, inoltre, si correla al
Piano di Emergenza Esterno emanato dalla Prefettura
locale;
l
la Scheda di informazione alla popolazione, finalizzata
a sintetizzare i rischi di incidente rilevante connessi
con l'esterno; la Scheda stata diffusa a tutti i
lavoratori operanti all'interno del sito oltre che agli
Enti previsti
l
un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) che
sovrintendere a tutte le attivit ed operazioni svolte
nell'ambito del sito che hanno o possono avere
effetto sulla sicurezza del sito o che possono
comportare ri schi di i nci denti ri l evanti .
L'implementazione del SGS periodicamente controllata
e sottoposta a verifiche al fine di assicurare la conformit
del sistema medesimo ai principi del miglioramento
continuo ed alla prevenzione degli incidenti rilevanti
con l'utilizzo della migliore tecnologia applicabile.
Il SGS formalizzato in apposita Documentazione di
Sistema ed interconnesso con alcuni elementi del
sistema di gestione generale della Raffineria (Procedure
Ambientali, PAMB, Procedure/Manuali di Reparto).
In particolare, il SGS documentato:
l
nel documento di Politica di Sicurezza, Salute,
Ambiente e Prevenzione degli incidenti rilevanti
della Raffineria; la Politica, cos come richiesto
dalla normativa, include gli obiettivi generali e i
principi di intervento che la Direzione dello Stab
limento ha rispettivamente fissato ed adottato, in
merito al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti;
l
nel Manuale del SGS, che rappresenta il punto di
riferimento nell'applicazione e nell'aggiornamento
del Sistema;
l
nelle Procedure di gestione della Sicurezza, che
esplicitano le responsabilit e le modalit operative
e gesti onal i attraverso l e qual i vengono
implementate le azioni previste dal SGS (rima
dando, dove necessario, a specifici Manuali Operativi
e/o Procedure di Raffineria).
2.4.4 - Salute e sicurezza sul lavoro
La Raffineria da sempre impegnata nell'osservanza
degli adempimenti legislativi e normativi previsti in
materia di sicurezza e igiene del lavoro, al fine di
garantire le massime condizioni di salvaguardia della
salute dei propri dipendenti.
In particolare, l'attenzione dell'Organizzazione rivolta
verso i seguenti aspetti:
l
gestione dei fattori di rischio fisici, chimici e biologici,
ai sensi del D.Lgs. 626/94 e s.m.i., che si riflette
in aspetti di sicurezza dei processi e nel controllo
periodico dei limiti di esposizione personale per
sostanze tossiche, pericolose e corrosive. In tale
ambito, la Raffineria ha sempre assicurato un
ottimale stato di conservazione di tutte le attre
zature e apparecchiature contenenti amianto,
eseguendo controlli preventivi e periodiche man
tenzioni ove ne veniva riscontrata la presenza.;
l
gestione dei fattori di rischio radioattivi: tramite
la registrazione e la comunicazione periodica, ai
sensi del D.Lgs. 230/95 e s.m.i., dei livelli di radi
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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attivit e dei conseguenti obblighi connessi ai punti
di potenziale emissioni radiogene;
l
gestione di apparecchiature, come forni di comb
stione, centrifughe, impianti a pressione ed impianti
elettrici localizzati in aree pericolose, soggetti alla
normativa vigente.
Grazie all'attenzione prestata dalla Raffineria in materia
di sicurezza e igiene del lavoro e al comportamento
responsabile del proprio personale, la Raffineria di
Livorno ha raggiunto nell'agosto del 2004 i 5 anni
senza infortuni. Negli ultimi due anni si sono verificati
rispettivamente 1 infortunio nel 2005 e 2 nel 2006. Di
seguito sono riportati i grafici degli indici di frequenza
e gravit della Raffineria a fronte degli infortuni accaduti
relativamente agli anni 20002006 (fonte: Funzione
SPP di Raffineria).
Indice di Frequenza = 1.000.000 x numero di infortuni/ore lavorate
Indice di Gravit = 100.000 x giornate di lavoro perse/ore lavorate
2.4.5 - Formazione, informazione e addestramento
dei dipendenti
In Raffineria da sempre viene svolta attivit di infor-
mazione, formazione ed addestramento dei lavoratori,
al fine di garantire la corretta conduzione degli Impianti,
nel rispetto delle norme di sicurezza, igiene del lavoro
e protezione/salvaguardia dell'ambiente ed in conformit
con i requisiti e le indicazioni del Gruppo.
Nel corso degli anni sono stati individuati ed applicati
specifici percorsi formativi e strumenti di partecipazione
dei lavoratori, atti a massimizzare il coinvolgimento
attivo delle risorse interne, Ditte Terze comprese, nel
processo di implementazione del SGA, mantenendolo
sempre vivo ed attuale e cercando di integrarlo sempre
maggiormente con le proprie prassi operative interne.
Le attivit di formazione sono state realizzate mediante
il supporto del Polo Territoriale del Personale Eni S.p.A.
di Livorno (PERS-LI), utilizzando l'esperienza e la
professionalit di specialisti interni della Raffineria e,
dove necessario, mediante il ricorso a risorse esterne,
operanti presso Societ di consulenza specializzate.
I principali interventi formativi in materia ambientale
che hanno interessato la Raffineria negli ultimi tre anni
sono di seguito riassunti.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
21
Tabella 2.2 - Interventi formativi
L'informazione dei dipendenti della Raffineria continua
ad essere supportata, inoltre, dalla distribuzione, ai
neo assunti, di un apposito Vademecum del Sistema
di Gestione Ambientale nella forma di un opuscolo
tascabile che sintetizza le fasi di implementazione e le
principali caratteristiche del Sistema di Gestione Am-
bientale della Raffineria, nel rispetto dei requisiti ISO
14001 e EMAS.
Agli operatori di Ditte Terze, al momento del primo
ingresso in Raffineria, viene fatto visionare un multi-
mediale interattivo contenente tutte le informazioni
fondamentali per operare in sicurezza e viene consegnato
specifico materiale informativo tra cui il suddetto
Vademecum.
Ai Responsabili delle Ditte viene inoltre consegnata
copia della Dichiarazione Ambientale e le Procedure
Ambientali di interesse.
E' previsto, infine, il coinvolgimento dei dipendenti delle
Societ Terze che operano in Raffineria in incontri con
i Capi Cantiere (in ambito Sotto-Comitato Terzi),
finalizzati ad individuare soluzioni relativamente a
problematiche di Sicurezza/Ambiente emerse durante
la normale attivit operativa.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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attivit e dei conseguenti obblighi connessi ai punti
di potenziale emissioni radiogene;
l
gestione di apparecchiature, come forni di comb
stione, centrifughe, impianti a pressione ed impianti
elettrici localizzati in aree pericolose, soggetti alla
normativa vigente.
Grazie all'attenzione prestata dalla Raffineria in materia
di sicurezza e igiene del lavoro e al comportamento
2.4.6 - Partecipazione e coinvolgimento
L'interesse della Raffineria a garantire la massima
partecipazione dei propri lavoratori in tutte le attivit
che possono implicare la Sicurezza dei luoghi di lavoro
e/o l'Ambiente testimoniato dall'adozione, fin dai
primi anni '90, di un modello organizzativo strutturato
appositamente per permettere un coinvolgimento a
cascata di tutti i livelli del personale.
Tale modello, costruito sulla base della Metodologia
Dupont, prevede l'istituzione in Raffineria di una serie
di Comitati e Sotto-Comitati che, a partire dalla Direzione
e prime dipendenze, coinvolgono tutta la struttura del
sito, fino all'Operatore turnista, garantendo uno scambio
bi -di rezi onal e del l e i nf ormazi oni , ovvero:
l
una partecipazione reale ed effettiva di tutti i
lavoratori alla vita della Raffineria, permettendo
a ciascuno di esprimere opinioni, pareri ed eventuali
divergenze di fronte a scelte ed interventi da attuare
in Raffineria; oun opportuno feedback da parte dei
Dirigenti/Responsabili nei confronti del personale
dipendente, dimostrando impegno alla trasparenza,
interesse all'opinione di tutti, capacit di risposta e
sostegno atti vo da parte del l a Di rezi one.
In tale ambito, sono attivi in Raffineria:
l
il Comitato Centrale di Salute, Sicurezza e Ambiente
(CCSSA), che comprende la Direzione, tutti i R
sponsabili di Unit/Funzione (Team Direzionale, tra
cui il R-SGA) ed alcune figure-chiave del funzion
mento della Raffineria (Invitati Permanenti);
l
i Comitati di Linea (II e III livello), che coinvolgono
a cascata tutti i livelli funzionali ed operativi della
Raffineria (Team Gestionali e Team Operativi),
attraverso riunioni periodiche;
l
i Sotto-Comitati dedicati a specifici aspetti della
Raffineria, quali Programmi e Attivit di Sicurezza
e Ambiente, Analisi di Infortuni ed Incidenti, Defin
zione ed Attuazione delle Procedure, Informazione
dei Terzi.
In particolare, tali strutture, vengono coinvolte nel
mantenimento del SGA in conformit ai requisiti ISO
14001 ed EMAS attraverso iniziative di partecipazione
ed informazione, con particolare riferimento alle seguenti
fasi:
l
individuazione degli Obiettivi ambientali e pianifica-
zione dei Programmi di Miglioramento, periodica-
mente verificati e revisionati da R-SGA con il supporto
dei Responsabili di Unit/Funzione di Raffineria interes-
sati;
l
ovvero attuazione e aggiornamento delle Procedure
e della Documentazione del Sistema,;
l
pianificazione e realizzazione degli Audit periodici
del SGA, che vedono la partecipazione di personale
di Raffineria scelto ed opportunamente formato (Auditors
interni qualificati);
l
elaborazione della Dichiarazione Ambientale ai fini
EMAS.
Continua ad essere uno strumento-cardine del processo
di partecipazione e comunicazione bi-direzionale, il
Modulo di Segnalazione Ambientale (MSA), istituito in
Raffineria con l'implementazione del SGA ISO 14001
che qualunque dipendente pu e deve compilare, anche
a fronte di segnalazioni esterne, in caso di:
l
eventi che possano rappresentare un reale o poten-
ziale impatto sull'ambiente;
l
suggerimenti volti a migliorare possibili rischi o
aspetti critici verso l'ambiente.
Gli MSA sono uno degli strumenti presi in esame dal
Sistema in modo da individuare le potenziali problema-
tiche ambientali ed emettere le necessarie azioni
correttive
2.4.7 - Comunicazione e relazioni esterne
La Raffineria di Livorno consapevole che il rapporto
con il Territorio e con le Istituzioni imprescindibile
da un corretto e trasparente svolgimento dell'attivit
in essere nel sito e a tal proposito promuove interventi
e iniziative atte a coinvolgere i portatori di interesse
che si affacciano alla realt aziendale.
In particolar modo, si possono evidenziare alcune delle
attivit finora svolte in questo ambito:
l
visite aziendali aperte a cittadini, scolaresche, ex-
dipendenti con fini informativi e didattici; in partico-
lare: le visite didattiche rivolte a Scuole ed Universit
hanno coinvolto ca. 322 (10 incontri) nel 2004 di
cui 55 di una Universit Belga e 350 persone (13
incontri) nel 2005 e 360 persone (8 incontri) nel
2006;
l
nel maggio 2005 stata realizzata un'edizione di
Porte Aperte in Raffineria, che ha visto la partec
pazione di ca. 200 visitatori, una iniziativa analoga
in programma per il 2007;
l
nel 2006 stata ultimata un'iniziativa con la Scuola
Media di Stagno, denominata CORTO a Sei Zampe,
per la realizzazione da parte degli studenti (13
ragazzi pi 3 insegnanti) di un cortometraggio su
tematiche territoriali - ambientali con il supporto di
Animatori, Cineasti e Attori professionisti resi dispo-
nibili dalla Raffineria;
l
nel 2006 la Raffineria ha aderito, unica realt pr
duttiva del territorio, all'iniziativa organizzata dal
Comune di Livorno per la celebrazione dei 400 anni
della fondazione della Citt di Livorno che prevedeva
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una visita della Rafffineria;
l
realizzazione di stage operativi destinati a studenti
universitari sulla base di accordi con Universit e
Corsi post-Universitari; in particolare, sono stati
coinvolti 4 stagisti nel 2004, 7 nel 2005 e 61, di cui
56 suddivisi in 11 gruppi provenienti dal Kazakhstan,
nel 2006. Nell'ambito di uno stage operativo per un
Master Universitario stato sviluppato l'argomento
Controllo e Gestione dell'ambiente;
l
realizzazione di stage operativi destinati a studenti
delle Scuole Superiori fasulla base di accordi con
Istituti tecnici; in particolare, sono stati coinvolti
sulla tematica Controllo Qualit delle Acque di
Raffineria (ingressi e scarichi), 6 studenti nel 2004,
7 nel 2005 e 7 nel 2006;
l
collaborazione dell'Esperto Ambiente della Raffineria
(SPP/AMB) con l'ARIAL, l'associazione tra le industrie
locali, formatasi nel 1978 per la gestione della rete
di rilevamento dell'inquinamento atmosferico;
l
partecipazione di personale della Raffineria a seminari
ed incontri promossi dalle comunit, scuole, universit
e dalle istituzioni locali;
l
collaborazione con Enti/Istituzioni cittadine per
manifestazioni di pubblico interesse, mettendo a
disposizione le strutture del CRAL Eni "Club" Livorno
(ex CRAL STANIC);
l
rapporti continuativi di scambio di informazioni e
comunicazioni con il Comitato Ambiente di Villaggio
Emilio, associazione di cittadini che abitano ai confini
con la Raffineria interessata alla tutela del patrimonio
ambientale.
In occasione del raggiungimento della Registrazione
EMAS e congiuntamente al raggiungimento dei 5 anni
senza infortuni, il 22 ottobre 2004 stata organizzata
una manifestazione alla quale sono stati invitatati tutti
i dipendenti, i portatori d'interesse esterno (Autorit,
Enti, Aziende presenti sul territorio, Scuole ed Universit,
ecc.), le funzioni di SEDE e delle altre Raffinerie della
Divisione Refining & Marketing, con una partecipazione
complessiva di ca. 300 persone.
Da non dimenticare inoltre la distribuzione della Dichia-
razione Ambientale che oltre ad essere consegnata ai
dipendenti diretti e ai Capi Cantiere delle Ditte normal-
mente operanti in Raffineria, viene inviata ai portatori
d'interesse esterno, alle funzioni di SEDE e alle altre
Raffinerie della Divisione Refining & Marketing, all'APAT
nonch a chiunque ne faccia richiesta.
2.5 struttura del sito
e caratteristiche del
processo produttivo
Nel corso degli anni la Raffineria ha subito un processo
continuo di adeguamento tecnologico, apportando
miglioramenti agli impianti di produzione anche e
soprattutto dal punto di vista della garanzia delle
condizioni di sicurezza e di rispetto dell'ambiente. Il
ciclo attuale di Raffineria, completo di utilities di
supporto, si deve intendere quindi come frutto di una
successione di tali adeguamenti.
Le attivit della Raffineria di Livorno vengono svolte
nelle seguenti Aree:
l
Area impianti Carburanti: collocata nella parte sud
della Raffineria, raggruppa gli impianti di produzione
di GPL, benzina, cherosene e gasolio, oltre alle
pensiline di carico dello zolfo liquido;
l
Area impianti Lubrificanti: collocata nella parte
centrale della Raffineria, raggruppa gli impianti di
produzione oli lubrificanti, paraffine e bitumi mod
ficati, oltre alle pensiline di carico dei bitumi modificati;
l
Area Servizi: collocata nella parte periferica a nord
della Raffineria, raggruppa gli impianti di trattamento
dei reflui di Raffineria (TAE), oltre ai serbatoi di
accumulo delle acque fognarie;
l
Area Serbatoi: collocata sostanzialmente nella parte
ovest e nord-ovest della Raffineria, raggruppa i
serbatoi adibiti allo stoccaggio dei prodotti petroliferi
finiti e semilavorati (greggio, benzine, petroli
cherosene, gasoli, oli combustibili, lubrificanti,
paraffine, petrolati, estratti aromatici, bitumi e GPL);
l
Area Movimentazione: raggruppa le pensiline di
carico dei prodotti carburanti e bitumi stradali a
mezzo autobotti (ATB), collocate nella parte sud
est della Raffineria (in prossimit dell'ingresso
principale), e le pensiline di carico ferrocisterne
(FFCC), collocate nella parte nord del sito; inoltre,
parte dei prodotti sono esitati via mare, attraverso
la Darsena Ugione e la Darsena Petroli (esterne al
perimetro di Raffineria, ma comprese nel campo di
applicazione del SGA), e via oleodotto (di propriet
e gestione PRAOIL, esterno al campo di applicazione
del SGA).
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LA PLANIMETRIA DEL SITO E DELLA RAFFINERIA CON EVIDENZA AREE
25
2.5.1 - Impianti e processi produttivi
Gli impianti, a ciclo continuo, operanti in Raffineria
consentono il completo ciclo di lavorazione del greggio,
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hydroskimming per la produzione di carburanti e Solvex
per la produzione di lubrificanti.
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Con riferimento allo schema di flusso semplificato
riportato precedentemente, sono sintetizzate le principali
caratteristiche dei cicli di produzione.
Ciclo Carburanti
Topping (Distillazione Atmosferica)
Il greggio, ricevuto con navi cisterna in Darsena Petroli
(area portuale di Livorno), viene inviato in Raffineria
mediante oleodotto e depositato nel Parco Generale
Serbatoi.
Il greggio stoccato alimenta l'impianto di Distillazione
Primaria (TPG), che provvede alla separazione del
greggio nei suoi componenti di base, mediante apporto
di calore e sfruttamento delle diverse volatilit relative
dei vari componenti la miscela di idrocarburi; in parti-
colare si estraggono:
l
testa colonna: benzina non stabilizzata, successiva-
mente inviata all'impianto di Stabilizzazione per
l'ottenimento di gas, GPL e benzine stabilizzate;
l
tagli laterali: costituiti da benzina pesante pro
solventi, kerosene (petrolio) semilavorato e gasolio
semilavorato;
l
fondo colonna: residuo atmosferico, inviato come
carica alla distillazione sottovuoto (impianto VPS)
a capo del Ciclo Lubrificanti.
Produzione impianti stabilizzazione benzine(stab. C4),
Merox GPL e stabilizzazione GPL (stab. A): La benzina
in uscita dall'impianto di distillazione atmosferica viene
stabilizzata all'impianto Stabilizzazione Benzine con
separazione di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto). Il GPL
viene desolforato all'impianto Merox, e successivamente
inviato alla stabilizzazione GPL da cui si separano
propano e butano che poi vengono commercializzati
come prodotti finiti (propano, butano e miscela).
Produzione benzine: impianti Unifiner 1 e 2 (UNI 1 /
2), colonne distillazione Splitter T2, T2 ex, C5, isome-
rizzazione (ISO) e Platforming (PLAT) e relativi impianti
Splitter Riformata e Deisopenta
La benzina stabilizzata viene inviata agli impianti di
desolforazione (UNI 1 / 2) e successivamente agli
impianti di Splitter: le benzine leggere vengono inviate
successivamente all'impianto di Isomerizzazione (ISO)
che sfrutta l'impiego di un apposito catalizzatore a base
di platino, per la trasformazione dei distillati primari
leggeri n-paraffinici, caratterizzati da scarse qualit
ottaniche, in loro isomeri di pregiate caratteristiche
qualitative; le benzine pesanti vengono invece inviate
all'impianto di Platforming (PLAT) che sfrutta l'impiego
di un apposito catalizzatore a base di platino, per la
trasformazione dei distillati pesanti caratterizzati da
scarse qualit ottaniche, in componenti aromatici, che
hanno invece un alto numero di ottano che vengono
ulteriormente incrementate tramite ulteriore separazione
nei relativi impianti Splitter Riformata e Deisopenta;
Produzione solventi dearomatizzati: impianto DEA
L'impianto di dearomatizzazione (DEA) ha lo scopo di
eliminare gli idrocarburi aromatici tramite idrogenazione
ad alta pressione su catalizzatore al Nickel; le cariche
possono essere benzina leggera, un taglio pesante di
benzina detta BAP ed un taglio speciale di petrolio;
queste lavorazione avvengono per campagne.
Le benzine leggere e pesanti dearomatizzate vengono
utilizzate come base per la preparazione di solventi, il
taglio di petrolio dearomatizzato costituisce un lubrifi-
cante speciale chiamato Lamium 11.
Produzione di petroli: impianto di desolforazione catalitica
Hydrosweeting (HSW)
Il petrolio in uscita dalla distillazione atmosferica passa
nel reattore di Desolforazione, ove lo zolfo contenuto
viene trasformato in idrogeno solforato (H2S ), permet-
tendo il raggiungimento delle specifiche di stabilit e
delle caratteristiche chimico-fisiche del petrolio utilizzato
soprattutto come carburante per gli aerei (JET-FUEL)
Produzione di gasoli: impianti di desolforazione catalitica
Hydrofiner (HD 2 / 3)
Il gasolio in uscita dalla distillazione atmosferica passa
nel reattore di Desolforazione, ove lo zolfo contenuto
viene trasformato in idrogeno solforato (H2S ), permet-
tendo il raggiungimento delle caratteristiche chimico-
fisiche e tenori di zolfo previsti dalla normativa vigente
(oltre ad una riduzione del tenore complessivo di zolfo,
si limitano anche i composti di azoto ed i sedimenti
potenziali). In carica a questi impianti, oltre che il
gasolio proveniente dall'Unit Topping, possono essere
inviati i gasoli dell'impianto Vacuum (distillazione sotto
vuoto VPS) nonch i gasoli d'introduzione, costituiti da
gasoli semilavorati provenienti da altre Raffineria del
circuito e non.
L'impianto completato da 2 strutture di assorbimento
con MEA (miscele ammine terziare), per il lavaggio e
la purificazione dall'H2S presente nel gas di risulta,
mandato quindi a rete fuel gas (rete gas combustibile
di Raffineria).
L'impianto HD2 pu sostituire, se necessario, l'impianto
HSW per la lavorazione del petrolio.
Zolfo1 e Zolfo2: recupero Zolfo Claus e trattamento
gas di coda SCOT
La Raffineria dotata di 2 impianti di recupero dello
zolfo (Claus), che convertono l'H2S proveniente dagli
impianti di desolforazione catalitica e dagli impianti di
assorbimento con MEA, e di 1 impianto SCOT (Shell
Claus Off-gas Treatment) per il trattamento dei gas di
coda provenienti dal recupero zolfo.
Il processo Claus prevede che il gas acido, composto
essenzialmente da H2S , venga bruciato in un apposito
bruciatore con aria (arricchita con ossigeno per ossidare
l'ammoniaca ad Azoto), allo scopo di provocare la
formazione di zolfo elementare in fase gassosa, che
viene condensato e separato.
Il processo SCOT stato introdotto in Raffineria con
l'obiettivo di migliorare l'efficienza di recupero dello
zolfo dai Claus, mediante un processo di riduzione
dei composti incombusti dello zolfo contenuti nei gas
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di coda Claus, convertiti in idrogeno solforato (H2S),
a sua volta rimosso dal gas in modo selettivo, mediante
soluzione amminica.
Ciclo Lubrificanti
Impianto VPS: distillazione Sotto Vuoto
L'impianto costituito da 1 unit sotto vuoto e lavora
sia residuo atmosferico proveniente dall'unit Topping
(del Ciclo Carburanti), sia materia prima d'introduzione.
Analogamente alla distillazione primaria, la separazione
dei prodotti avviene per riscaldamento e per differenza
di volatilit, in particolare:
l
dalla testa della colonna viene prelevato un prodotto
leggero (VGO) che, previa condensazione e separ
zione dall'acqua di processo, viene inviato ai serbatoi
di gasolio;
l
i rimanenti prelievi laterali della colonna sono 3
frazioni (A,B e C) che successivamente lavorati agli
impianti FT1 e 2 e MEK 1 e 2 porteranno alla prod
zione diversificata di oli lubrificanti dalle pi leggere
(fraz. A, SN 70,SN 80, SN90), medie (fraz. B, SN
150), alle pi pesanti (fraz. C, SN 500), e relative
produzioni di estratti (ESAR 90 e ESAR 130), paraffine
(PAR 118122, 122126, 133137, 145148) e
petrolati (RP 56 e RP 150);
l
il fondo colonna (RVC) viene successivamente lavo-
rato per la produzione degli oli lubrificanti pesanti
(BS 150 e BS 200) all'impianto PDA oppure utilizzato
per la produzione di bitumi e/o Olio Combustibile.
Impianto di deasfaltazione al propano PDA (Propane
DeAsphalting)
L'impianto prevede che la carica, fondo colonna VPS,
dopo una prediluizione con propano, entri in una colonna
di estrazione a piatti dove, in controcorrente, incontra
il solvente (propano), dando origine ad olio deasfaltato
(DAO, Deasphalting Oil) e asfalto.
La miscela DAO e propano successivamente entra nella
colonna C609, in condizioni di pressione e temperatura
supercritiche, dove avviene la separazione del solvente;
il propano in uscita dalla testa colonna rientra nelle
colonne di estrazioni a piatti.
La miscela solvente/DAO che esce dal fondo della C
609 e la miscela solvente/asfalto che esce dal fondo
colonna vengono inviate alle rispettive sezioni di recupero.
Colonne di flash e strippers a vapore, provvedono al
recupero del propano che torna nella sezione iniziale di
estrazione mentre il DAO sar inviato agli impianti
Furfurolo.
Impianti di raffinazione al furfurolo (FT1 - FT2)
Gli impianti prevedono che la carica da raffinare (frazioni
VPS e/o DAO) entri, ad una predeterminata temperatura,
nel fondo di una colonna RDC dove, in controcorrente,
incontra il solvente furfurolo proveniente dall'alto della
stessa colonna. La temperatura ed il gradiente termico
tra testa e fondo RDC, nonch il rapporto solvente/carica
determinano l'efficienza del processo di estrazione e
quindi la qualit e la resa del prodotto finale.
La miscela solvente/raffinato che esce dalla testa e la
miscela solvente-estratto che esce dal fondo, della
colonna RDC , vengono inviate alle rispettive sezioni di
recupero.
Colonne di flash a vari livelli di pressione e temperatura
e colonne di strippers a vapore surriscaldato liberano
il solvente dal raffinato e dall'estratto consentono il
recupero del solvente che torna agli estrattori. Il raffinato
va successivamente agli impianti di Deparaffinazione
mentre gli Estratti possono andare a stoccaggio come
prodotti finiti (ESAR) oppure al blending di Olio combu-
stibile oppure inviate via ferro-cisterna alla Raffineria
di Sannazzaro per nuovi processi di lavorazione
Impianti di Deparaffinazione con Solvente (MEK1 -
MEK2)
La carica paraffinosa, costituita da raffinato proveniente
dagli impianti Furfurolo, viene raffreddata gradualmente
nel treno degli scambiatori e chillers a propano fino ad
una temperatura inferiore allo zero dipendente dai vari
tipi di oli trattati: mediamente si hanno temperature di
fine chilling variabili da -15C a -25C per scorrimenti
degli oli lubrificanti finiti compresi rispettivamente tra
- 9C e - 18C.
In opportuni punti del treno dei chillers la carica incontra,
in rapporti prestabiliti, una miscela di solventi (circa
50% metil-etil-chetone:, antisolvente delle paraffine e
circa 50% toluolo, solvente dell'olio) che controlla la
formazione e l'accrescimento dei cristalli di paraffina;
questi cristalli vengono rimossi successivamente per
filtrazione su filtri rotativi che lavorano in depressione.
La "torta" di paraffina in uscita dai filtri primari (n. 6
filtri sul MEK1; n. 5 filtri sul MEK2) contiene ancora una
significativa quantit di olio che viene diluita nuovamente
con solvente e quindi ulteriormente filtrata sui filtri
rotativi secondari o di repulp (n. 3 filtri sul MEK1 e 3
sul MEK2); il filtrato torna in carica per il recupero
dell'olio (diluizione di repulp), mentre la paraffina solida:
l
in uscita Mek 2, con contenuto d'olio intorno al 5%
- 10%, va a serbatoio come prodotto finito petrolato;
l
al Mek 1 viene inviata ad una sezione di frazion
mento (con ulteriori 2 filtri) per la produzione della
paraffina dura (hard wax, olio 0,5%) che success
vamente andr all'impianto HF3 per la produzione
delle paraffine finite e un prodotto secondario (soft)
con % olio pi alto che pu andare al blending di
Olio combustibile oppure inviate via ferro cisterne
alla Raffineria di Sannazzaro per nuovi processi di
lavorazione.
Il WFO (wax free oil; olio libero da paraffine) pu andare
a stoccaggio come base lubrificante finita oppure in
carica all'impianto HF2.
Impianto Hydrofinishing 2 ( HF2)
L'olio da trattare, a valle MEK 1 o 2, prima di essere
immesso nel reattore, viene riscaldato in apposite
apparecchiature (scambiatori e forno) e miscelato con
gas di trattamento ricco d'idrogeno.
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Successivamente il fluido attraversa il letto di catalizzatore
del reattore subendo un processo di idrogenazione che
migliora e stabilizza il colore dell'olio che va a stoccaggio
come base lubrificante finito.
Impianto distillazione sottovuoto paraffine (W.V.)
.L'impianto Wax Vacuum pu lavorare a campagne
paraffina o carica Bottom Hydrocracking di importazione
proveniente dalla Raffineria della Divisione R & M di
Sannazzaro.
La paraffina in uscita dagli impianti MEK frazionata
in una colonna sottovuoto: le frazioni laterali e even-
tualmente il residuo, insieme, costituiscono la carica
HF3, mentre la frazione di testa e/o il residuo vengono
inviati nei serbatoi
di olio combustibile.
La carica Bottom frazionata nella stessa colonna
sottovuoto: due frazioni laterali sono impiegate per la
produzione di basi lubrificanti (SH5 e SH9) e seguono
la stesse via delle frazioni Vacuum gi descritte (Furfurolo
+ Mek), mentre le restanti frazioni laterali e il residuo
sono inviate nei serbatoi di olio combustibile.
Impianto Hydrofinishing 3 (HF3)
La paraffina dura (hard wax) uscita impianti MEK o
proveniente dal W.V., viene opportunamente riscaldata
e miscelata con una corrente di gas di trattamento ricco
d'idrogeno in idonei scambiatori.
Successivamente viene inviata in due reattori a letto
catalitico ove reazioni di idrogenazione conferiscono
stabilit al colore della stessa e successivamente vengono
stoccate come Paraffine finite; il precedente trattamento
permette inoltre di superare il test analitico previsto
dalla FDA (Ente americano Food e Drugs Administra-
tion) per l'uso alimentare delle paraffine.
Impianto produzione bitumi modificati (Bit. Mod.)
Una miscela di componenti bituminose viene opportu-
namente riscaldata e miscelata in apposita apparecchia-
tura, denominata reattore, con percentuali variabili
di polimero SBS (copolimero termoplastico). Il composto
viene poi macinato tramite mulino al fine di omogeneiz-
zare le componenti. Il bitume modificato cos prodotto
viene inviato a serbatoio dedicato.
La produzione di bitume modificato acquista particolare
rilevanza ai fini ambientali perch il suo impiego nella
produzione di asfalti stradali determina:
l
prolungamento della vita media del manto stradale
con conseguenti riduzioni di interventi manutentivi,
minimizzazione nella produzione di rifiuti solidi ed
emissioni in atmosfera da attivit di sbancamento
e rimozione e riduzione degli intasamenti da traffico
stradale;
l
garanzia di maggiore sicurezza stradale grazie
all'efficienza delle prestazioni drenanti in caso d
pioggia;
l
riduzione dell'inquinamento acustico per effetto
fonoassorbente del manto.
Efficienza e controllo dei processi
Il controllo dei parametri operativi degli impianti di
produzione interamente gestito da sistemi automatizzati
di Distributed Control System (DCS), che consentono,
tramite un monitoraggio ad alta efficienza ed affidabilit,
la raccolta continua di tutte le misure e parametri
operativi degli impianti (temperatura, pressione, flusso)
ed il controllo in tempo reale del processo produttivo
mediante gestione automatizzata di tutti i fattori di
processo, anticipando le necessarie azioni correttive.
Il ciclo produttivo della Raffineria, inoltre, ottimizzato
attraverso un sistema informativo (SIPROD) in grado di
correlare, con le banche dati disponibili ed i parametri
forniti dal controllo automatizzato degli impianti (DCS),
molteplici variabili, tali da controllare e gestire in tempo
reale l'andamento qualitativo e quantitativo delle produ-
zioni, per favorire il processo decisionale e l'efficienza
economica.
Infine, le attivit di manutenzione e di miglioria tecnica
sono supportate in Raffineria da uno strumento informa-
tico dedicato (SIM, Sistema Informativo di Manutenzione).
2.5.2 - Servizi ed utilities
2.5.2.1 - Centrale Termoelettrica
Il fabbisogno energetico degli impianti della Raffineria
viene soddisfatto da una Centrale Termoelettrica di
propriet EniPower situata all'interno del perimetro di
Raffineria ed estromesso dal campo di applicazione
della presente Dichiarazione Ambientale.
2.5.2.2 - Rete idrica
L'approvvigionamento e l'utilizzo di risorsa idrica in
Raffineria avviene secondo le seguenti modalit:
l
acqua potabile: fornita, attraverso la rete comunale
pubblica dell'Acquedotto, dall'Azienda Servizi Ambien-
tali di Livorno (ASA), e distribuita all'interno della
Raffineria da una rete, gestita dalla Funzione SPP/SIC;
l
acqua antincendio: prelevata dal Fosso Acque Chiare
in condizioni di emergenza, sotto la gestione di
SPP/SIC e con il controllo routinario delle appare
chiature a cura del personale del Reparto TAE;
l
acqua di mare: prelevata in Darsena Petroli e Darsena
Ugione per uso antincendio
l
acqua industriale: impiegata per il raffreddamento
degli impianti, come acqua degasata e demineralizzata
e come acqua servizi TAE. L'acqua industriale viene
fornita da EniPower secondo modalit di gestione
definite in un'apposita procedura del SGA e previo
trattamento presso impianti e struttura di competenza.
Enipower ha un contratto di fornitura di acqua ind
striale con la societ ASA.
2.5.2.3 - Sour Water Stripper (impianto S.W.S.)
La Raffineria dotata di n 1 unit di Sour Water Stripper,
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dedicata allo strippaggio dell'ammoniaca e dell'acido
solfidrico dalle acque di processo.
In colonna l'acqua si libera dei gas contenuti per strip-
paggio con vapore a bassa pressione, inviato alla base
della struttura; i vapori che escono dalla testa della
colonna vengono inviati all'impianto Recupero Zolfo.
L'acqua strippata di fondo colonna viene mandata al
trattamento effluenti (Impianto TAE).
2.5.2.4 - Trattamento acque effluenti (Impianto TAE)
L'impianto TAE stato avviato nel 1972 allo scopo di
depurare gli effluenti di lavorazione, garantendone una
qualit conforme ai requisiti legislativi per lo scarico nel
bacino naturale di destinazione finale (Fosso Acque
Chiare).
Il TAE riceve:
- acque di origine interna convogliate tramite il sistema
fognario: in tale categoria rientrano gli effluenti di
lavorazione comprensivi delle eventuali acque di
lavaggio/spiazzamento, gli scarichi civili e le acque
meteoriche derivanti dalle Darsene;
- acque di origine esterna, in particolare da STAP ed
EniPower (interni al perimetro del sito) ed Eni R & M
Stabilimento GPL (esterno al perimetro).
La qualit delle acque di provenienza esterna che possono
essere trattate dalla Raffineria regolamentata da
apposite Convenzioni, che riportano i limiti massimi
ammissibili.
Rispetto alle condizioni operative originarie, l'impianto
ha conosciuto numerose modifiche ed innovazioni per
ottimizzarne la flessibilit e l'efficienza e, soprattutto,
per massimizzare le possibilit di recupero interno dei
reflui trattati, riducendo allo stesso tempo i prelievi per
uso industriale.
Oggi la Raffineria garantisce, con il ricircolo degli effluenti,
ca. il 95% del fabbisogno di acqua industriale (reintegro
delle torri di raffreddamento, di propriet e gestite da
EniPower) ed il mantenimento in pressione del sistema
antincendio, raggiungendo un indice di ricircolo superiore
al 50% (inteso come rapporto tra acqua trattata ed
acqua reimpiegata nel ciclo produttivo, a reintegro delle
torri e a collettore antincendio).
Lo schema di funzionamento dell'Impianto TAE di
seguito sintetizzato:
Attraverso il convogliamento del sistema fognario (fogna
meteo oleosa) l'acqua arriva per gravit alle Vasche
Arrivo S33 e S12 e da qui inizia il trattamento delle
acque che prevede in condizione di regime normale i
seguenti step:
- Pretrattamento di flottazione (Impianto WEMCO 90),
stoccaggio e recupero degli oli sospesi inviati a serbatoi
di SLOP (recuperati nel ciclo produttivo di Raffineria).
- trattamento primario (fisico-chimico) di sedimentazione
(separatore API), flocculazione (S 16) e flottazione
(MS 2A), con recupero degli oli sospesi e produzione
di fanghi primari
- trattamento secondario (biologico) a fanghi attivi (MS
3A), con chiarificazione/sedimentazione (MS 3B) ed
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estrazione dei fanghi secondari
- stoccaggio finale, riutilizzo interno (torri raffreddamento
e circuito antincendio), raccolta per integrazione del
Circuito di Raffreddamento (vasca S 23 A/B) e scarico
finale (vasca S 23 C)
In caso di disservizio o malfunzionamento del flottatore,
la Raffineria dotata di un ulteriore impianto di flottazione,
(WEMCO 80), in grado di sostituire la fase di trattamento
primario dei reflui prevista in condizioni normali.
In caso di eventi meteorici eccezionali o di accumulo di
acque in ingresso, l'eventuale portata in eccesso pu
essere inviata direttamente ai flottatori e il refluo trattato,
in funzione delle caratteristiche analitiche (conformit
o meno ai limiti vigenti allo scarico), pu essere ricircolato
in testa all'impianto di trattamento, destinato allo scarico
finale o recuperato a collettore antincendio, in caso di
necessit
Trattamento fanghi
In numerose fasi della depurazione dei reflui di Raffineria
sono prodotti fanghi (composti sostanzialmente per 85%
da acqua, 10% da sedimenti solidi e 5% da residui di
natura petrolifera), per i quali operativa in sito una
linea di trattamento, finalizzata a recuperare la frazione
oleosa presente e ridurre il volume di residuo da smaltire,
che prevede:
l
pre-sedimentazione in un apposito ispessitore (MS4);
l
accumulo in vasche di carica (vasche W 70), per
omogeneizzazione e riscaldamento;
l
centrifugazione del fango ispessito, con recupero di
acqua (in rete fognaria) e olio (a SLOP);
l
trattamento di inertizzazione del centrifugato (residuo
solido), per aggiunta di calce e bentonite;
l
smaltimento.
Le responsabilit e le modalit operative definite in
Raffineria per la gestione del trattamento dei fanghi,
affidato a Ditta Terza qualificata, sono disciplinate da
un'apposita Procedura del SGA di Raffineria.
2.5.2.5 - Sistema antincendio di Raffineria
Il circuito antincendio della Raffineria alimentato in
condizioni normali dal riciclo interno di acqua di Raffineria,
in uscita dal TAE (dopo trattamento biologico e/o WEMCO),
che garantisce il mantenimento di una pressione di ca.
4 kg/cm2, grazie a 3 pompe elettriche.
I prelievi esterni da Fosso Acque Chiare sono legati a
condizioni di emergenza: un dedicato sistema di pompe
elettriche da 450 m3/h e una pompa diesel da 1000 m3/h
, in tale caso, in grado di portare la pressione del circuito
fino a 10 kg/cm2. Le pompe sono dotate di un conta-ore
di funzionamento, per stimare la quantit di acqua
prelevata dall'esterno.
L'impianto di distribuzione attualmente dispone di un
collettore quasi completamente in Vetroresina (da 16'' a
8''), distribuito in tutto il sito per una lunghezza di circa
25 km, composto da circa 700 idranti e 200 monitori fissi
ed alimentato dalla stazione antincendio sopradescritta.
La garanzia di idonee condizioni di sicurezza prevede la
protezione continua di numerosi serbatoi (40 a tetto
galleggiante e 50 a tetto fisso), mediante raffreddamento
ad acqua e/o circuito di estinzione a schiuma (alimentato
da mezzi antincendio), cui si aggiungono 15 premesco-
latori a spostamento di liquido con capacit superiore
a 40.000 l di schiumogeno, in grado di servire utenze
in particolari condizioni di emergenza e/o rischio.
La dotazione antincendio della Raffineria , inoltre,
completata da:
l
sistemi di allarme in campo e centralizzati;
l
1.500 estintori a polvere e anidride carbonica (portabili
e/o carrellabili);
l
300 cassette porta-manichette;
l
250 selle per manichette a vapore sugli impianti;
l
130 autoprotettori (bombole e maschera) ubicati
direttamente sugli impianti, unitamente a coperte
antincendio, maschere e dispositivi di protezione;
l
10 monitori carrellati schiuma/acqua;
l
4 automezzi antincendio.
2.5.2.6 - Sistema antincendio Darsene
Il sistema antincendio delle darsena Ugione e della
darsena Petroli utilizza prevalentemente acqua di mare
ed gestito sia da un sistema elettrico sia da un motore
diesel di riserva (per ogni darsena).
Alla darsena Ugione inoltre disponibile una dotazione
di schiumogeno per interventi su prodotti polari (MTBE,
BIODIESEL). I pontili sono dotati di cannoni antincendio,
azionabili da un sistema idraulico a comando elettrico
e, in caso di mancanza di energia, tramite accumulatori
di pressione. Gli impianti vengono provati con cadenza
giornaliera dal personale Darsene e il risultato viene
annotato nel Registro delle Consegne.
La manutenzione preventiva del sistema antincendio
viene curata attraverso un contratto di global service
con Ditta esterna, che prevede la compilazione di apposite
check-list, previste nel Manuale Operativo relativo alle
attrezzature antincendio e di sicurezza di Raffineria e
dei terminali marittimi.
In ottemperanza alle prescrizioni legislative vigenti (L.
626/94, D.M. 10/03/98), stato strutturato un servizio
antincendio interno, addestrando appositamente risorse
della Raffineria sotto la supervisione della Unit SPP/SIC;
a supporto di tali attivit, stato anche formalizzato un
apposito Manuale Operativo del Pompiere Ausiliario.
Il personale delle Darsene, in particolare, istruito per
l'utilizzo delle attrezzature in caso di emergenza, attra-
verso prove mensili di addestramento.
Inoltre, alle Darsene, per navi che trasportano prodotti
di Categoria A
3
e B
4
la Raffineria pu contare su un
servizio antincendio espletato da Personale Guardiafuoco
specializzati in turno continuo (ditta esterna).
3
Prodotti con punto di infiammabilit inferiore a 21C (ad es. Grezzi, Benzine,
MTBE, Slops, ecc.)
4
Prodotti con punto di infiammabilit compreso tra 21 e 65C (ad es. Petroli,
Slops, ecc.)
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2.5.2.7. Torce e sistema Blow-Down
Gli impianti di Raffineria sono collegati a 2 sistemi di
blow-down, che collettano gli scarichi gassosi e li inviano
a 2 torce di sicurezza (Torcia Carburanti e Torcia Lube)
di circa 110 m di altezza, dedicate rispettivamente agli
scarichi di emergenza derivanti dagli impianti carburanti
e dagli impianti lubrificanti, ove avviene la combustione
degli HC in H
2
O e CO
2
e i limitati quantitativi di di H
2
S,
qualora presente, sono trasformati in SO
2
.
Il rilascio di idrocarburi verso il circuito blow-down pu
avvenire a seguito di fermata programmata e depressu-
rizzazione degli impianti o in caso di emergenze/eventi
accidentali di sovrapressione, con progressivo intervento
delle valvole di sicurezza degli impianti.
Le quantit di idrocarburi scaricate in torcia sono quan-
tificabili tramite appositi misuratori di portata installati
nel 2004.
Le torce sono gestite da appositi Manuali Operativi di
Raffineria e l'eventuale impatto visivo viene tenuto sotto
controllo tramite 2 telecamere presenti in Sala Controllo
degli Impianti ad esse collegati.
In particolare, la luminosit, l'altezza e la fumosit della
fiamma viene controllata mediante iniezione di vapore.
2.5.2.8. Ulteriori servizi ed utilities
In aggiunta a quanto sopra descritto, si evidenzia la
presenza in Raffineria di numerose altre utilities, tra cui:
l
2 distinti collettori di fognatura, che provvedono alla
raccolta delle acque reflue dopo il loro impiego negli
impianti di processo; in particolare:
- Collettore acqua meteorica oleosa da Area carburanti:
comprende gli impianti carburanti, le pensiline di
carico, la sala pompe "A", la sala pompe "K" ed il
parco serbatoi lato mare e di "Paduletta".
- Collettore acqua meteorica oleosa da Area lubrificanti:
comprende gli impianti lubrificanti e i loro serbatoi di
competenza.
l
rete di erogazione di aria compressa, utilizzata per
l'alimentazione della strumentazione degli impianti
ed altri servizi;
l
magazzino per l'approvvigionamento, lo stoccaggio
e la distribuzione del materiale necessario alle varie
esigenze della Raffineria;
l
laboratorio chimico in grado di svolgere, mediante
apparecchiature tecnicamente idonee, il controllo
analitico su campioni di effluenti liquidi e la valutazione
qualitativa dei prodotti finiti e dei semilavorati prov
nienti dai processi;
l
uffici e strutture varie (uffici tecnici, amministrativi
e direzionali; aule addestramento e formazione pe
sonale; spogliatoi, mensa, bar; infermeria e pronto
soccorso; caserma Guardia di Finanza; portineria con
Servizio Sorveglianza); in particolare si segnala che
il servizio di vigilanza interno ed esterno alla Raffineria
stato affidato ad una ditta del gruppo ENI (ora Eni
Servizi) a partire dal 31 dicembre 2003;
2.5.3 - Sistema di movimentazione e stoccaggio
2.5.3.1 - Materie prime
In Raffineria sono presenti in lavorazione o in deposito
un notevole numero di sostanze che possono essere
genericamente classificate come materie prime, intese
cio come componenti fondamentali per l'ottenimento
dei "prodotti finiti" destinati alla commercializzazione.
In particolare, si possono distinguere:
l
materie prime di natura petrolifera (grezzi e sem
lavorati)
l
prodotti petroliferi intermedi e finiti (distillati leggeri,
medi, pesanti)
l
materie prime di natura non petrolifera, classificabili
a loro volta in:
- chemicals (tra cui antiossidanti, disemulsionanti
etc);
- flocculanti;
- catalizzatori;
- sostanze varie (tra cui anche comburenti, soluzioni
amminiche per l'assorbimento selettivo dell'idrogeno
solforato, estinguenti, etc).
- biodiesel (utilizzato nel blending gasoli)
I principali prodotti petroliferi introdotti per lavorazione
l
miscelazione sono:
l
greggio;
l
benzine semilavorate;
l
Metil Ter Butil Etere (MTBE) , utilizzato per il blending
benzine per incrementare il valore ottanico;
l
benzina da cracking (LCN), utilizzata nel blending
benzine;
l
residui Atmosferici (ATZ/BTZ) e Bottom HDC (Fondo
impianto Hydrocracking) proveniente dalla Raffineria
di Sannazzaro da inviare come cariche addizionale
del ciclo produzione Lubrificanti;
l
benzine e gasoli semilavorati e finiti (da altre Raffi-
nerie).
2.5.3.2 - Infrastrutture movimentazione via mare
La Raffineria in possesso di Concessione Demaniale
(durata di anni quattordici a partire dal 01-01-1995),
che riguarda l'utilizzazione di una zona demaniale
marittima della superficie di mq. 34.504 situata sulla
Darsena Petroli ed Ugione , allo scopo di mantenere
gli oleodotti di collegamento fra i pontili delle Darsene
Ugione e Petroli del Porto di Livorno e lo Stabilimento.
Per la movimentazione di prodotti via mare la Raffineria
collegata tramite oleodotti, ai terminali marittimi
della Darsena Petroli (pontili 10 e 11), situata nell'area
portuale di Livorno a ridosso della diga del Marzocco,
e della Darsena Ugione (pontile 36A), ubicata sul canale
industriale; tali pontili possono essere utilizzati per
carico/scarico di prodotti per societ diverse dalla
Raffineria, in particolare Costieri D'Alesio e RHODIA.
32
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Il collegamento tra Raffineria e Darsena Petroli
realizzato mediante 6 oleodotti, lunghi ca. 6,5 km
(ognuno dotato di camerette per il sezionamento del
circuito lungo il percorso); ulteriori 4 oleodotti lunghi
ca. 2,5 km (anch'essi dotati di camerette per il sezio-
namento del circuito lungo il percorso) collegano la
Raffineria alla Darsena Ugione. Gli oleodotti si sviluppano
in parte a cielo aperto ed in parte interrati, con opportuni
aumenti di spessore in corrispondenza degli attraver-
samenti stradali e ferroviari e sono dotati di sistema
di protezione catodica.
Le attivit di movimentazione via mare avvengono in
ottemperanza alle disposizioni del Regolamento della
Capitaneria di Porto per l'accesso ai pontili.
Il pontile 10, in Darsena Petroli, pu accogliere navi di
lunghezza massima fino a 300 m e con pescaggio
massimo di 11,35 m ed utilizzato per il carico/discarica
di greggio, gasoli, benzine e petroli. Esso dispone di
3 bracci di carico/scarico a comando idraulico
5
diretta-
mente collegati agli oleodotti di mandata in Raffineria.
Le operazioni di collegamento avvengono da parte di
una Ditta Terza con il supporto e la supervisione
dell'Operatore delle Darsene.
Il pontile 11, in Darsena Petroli pu accogliere navi di
lunghezza massima fino a 220 m e con pescaggio
massimo di 12 m, dispone di 2 bracci da 12 per il
carico/discarica di olio combustibile e altri 2 da 8 per
benzine, petroli e gasoli; i bracci anch'essi a comando
idraulico e pressione massima di esercizio pari a 10
kg/cm
2
, sono collegati direttamente agli oleodotti.
Il pontile 36A in Darsena Ugione dispone di 2 bracci da
6 per la movimentazione di vari prodotti petroliferi quali
n
prodotti bianchi: MTBE, Ragia, Biodiesel, benzine,
gasoli, petroli;
n
prodotti neri: oli combustibili
I bracci sono collegati agli oleodotti tramite tubazioni
rigide e raccordi di manovra con opportune valvole di
sezionamento (True-Sail) e la pressione massima di
esercizio pari a 10 kg/cm
2
. E' disponibile, inoltre, un
braccio da 8 per gli oli lubrificanti, collegato direttamente
all'oleodotto, la cui pressione massima di esercizio e
pari a 10 kg/cm
2
.
5
diametro 12 e pressione massima di esercizio pari a 10 kg/cm
2
Sistemi di sicurezza e di emergenza
Il servizio di prevenzione e protezione dagli sversamenti
a mare attuato dalla Societ Terza (Labromare), che
presidia 24 ore su 24 la Darsena Ugione e i pontili 10
e 11 in Darsena Petroli con due battelli (un tender e
un rec-oil).
In Darsena Petroli sono, inoltre, disponibili 2 tipi di
sbarramento per circoscrivere eventuali sversamenti
in mare:
l
sbarramento con panne di primo livello, composto
da elementi galleggianti in PVC che aderiscono allo
scafo proteggendo la fiancata della nave verso il
pontile, nella zona dove avviene l'attacco dei bracci
di carico alla nave;
l
sbarramento con panne di secondo livello, composto
da bobine di panne a svolgimento disponibili sulla
banchina per essere stese, in caso di necessit,
attorno alla nave.
In Darsena Ugione presente uno sbarramento com-
posto da cilindri vuoti in acciaio collegati fra loro con
un sistema a cerniera che viene trascinato a chiusura
della Darsena dopo l'entrata della nave.
Quando lo sbarramento guasto, ogni operazione di
caricamento viene effettuata con il supporto di una
nave anti-inquinamento, in ottemperanza a quanto
disposto dalla Capitaneria di Porto.
I bracci di caricamento hanno un range di operativit
oltre il quale sospendono e mettono in sicurezza le
operazioni; in particolare, dopo 3 metri di spostamento
della nave, essi si sganciano automaticamente, azio-
nando un sistema di chiusura a doppie valvole che
lascia libero il braccio ed evita lo sversamento in mare
di prodotto.
In presenza di vento con velocit superiore ai 25 nodi
valutata la necessit di fermare le operazioni e
autorizzare l'intervento di un rimorchiatore per tenere
la nave contro la banchina. Nel caso di vento superiore
a 29 nodi la discarica o il caricamento vengono sospesi,
i bracci staccati e portati in posizione di riposo, in attesa
del ripristino delle condizioni di sicurezza.
Presso la Raffineria, sulle pompe di spinta, sono installati
sistemi a pressostati e a rilevamento della minima
corrente che entrano in funzione quando avvertono la
chiusura del braccio e fermano le pompe che inviano
il prodotto, per evitare pericolosi aumenti di pressione
nelle tubature. In caso di emergenza il blocco delle
pompe (fermata d'emergenza) pu anche essere co-
mandato in remoto dalle darsene.
2.5.3.3 - Infrastrutture movimentazione via terra
La movimentazione di prodotti prevede l'impiego di
autobotti (ATB) e ferrocisterne (FFCC), attraverso
l'utilizzo di pensiline dedicate.
Inoltre, la distribuzione dei prodotti finiti via terra
prevede il collegamento diretto della Raffineria, tramite
oleodotti, con altre strutture della Divisione Refining
& Marketing di Eni (in particolare, il Deposito di Calen-
zano, in provincia di Firenze, lo stabilimento limitrofo
ENI GPL e lo STAP), con 2 Depositi di operatori terzi
(Toscopetrol e Costieri D'Alesio) e con la Centrale
Termoelettrica ENEL di Livorno.
Pensiline
La Raffineria dispone delle seguenti pensiline di carico
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ATB e FFCC:
l
pensiline ATB per il carico di prodotti carburan-
ti/combustibili/bitumi stradali (in Area Movimenta-
zione), bitumi modificati (presso l'impianto di pro-
duzione, in Area Lubrificanti) e zolfo liquido (in Area
Carburanti); presente, inoltre, una pensilina di
carico basi lubrificanti, paraffine ed estratti aromatici,
in area STAP e da esso gestita;
l
pensiline FFCC per il carico di Cat Feed (carica per
impianti catalitici) e per lo scarico di oli combustibili
e Bottom HDC (residuo impianto HDC) provenienti
da Sannazzaro (presso Sala L, Area Movimentazione).
La gestione delle pensiline avviene a cura del pe
sonale di Reparto interessato, con eventuale supporto
di Ditte Terze (in base a specifiche contrattuali),
secondo quanto disciplinato da Procedure o Manuali
Operativi dedicati.
Impianti recupero vapori
La Raffineria dotata di appositi sistemi di aspirazione
e recupero vapori, in particolare:
Caricamento benzine/petroli
Sono disponibili due impianti per il trattamento dei
vapori aspirati:
n
un primo impianto, di pi recente attivazione, si
basa su un processo di adsorbimento con carbone
attivo e successivo desorbimento con lavaggio in
controcorrente di benzina. L'uscita dal trattamento
, in questo modo, praticamente costituita da sola aria;
n
un secondo impianto di trattamento vapori, del tipo
a doppio stadio (prima fase di assorbimento, reali
zata mediante lavaggio con petrolio sottoraffreddato
e seconda fase di adsorbimento su filtri a carbone
attivo), su cui installata una coppia di filtri in
parallelo, che lavorano alternativamente in adsorb
mento e in rigenerazione mediante strippaggio con
vapore. Questo impianto viene utilizzato in caso di
disservizio del precedente.
Bitumi Stradali
I vapori provenienti dai serbatoi di stoccaggio e dalle
pensiline di carico sono estratti mediante tubazioni in
leggera depressione, indotta da apposito ventilatore, e
inviati in un impianto di trattamento costituito da una
colonna di lavaggio in controcorrente con gasolio. I gas
depurati vengono convogliati verso i forni e/o ciminiera
Lube. In alternativa presente un impianto, denominato
Monsanto e attualmente in conservazione, per il
trattamento a carboni attivi dei vapori prima dello scarico
in atmosfera,.
La gestione degli impianti avviene a cura del personale
della SOI MOVSPED, secondo quanto disciplinato da
specifico Manuale Operativo.
Bitumi Modificati
I vapori provenienti dai serbatoi di stoccaggio e dalle
pensiline di carico sono estratti mediante tubazioni in
leggera depressione, indotta da apposito ventilatore, e
inviati in camera di combustione dei forni Hot-Oil oppure,
in caso di anomalia/emergenza, al camino Hot Oil.
La gestione dell'impianto avviene a cura del personale
della SOI LUBE, secondo quanto disciplinato da specifico
Manuale Operativo.
Le emissioni derivanti dal carico di gasoli e oli combustibili
non sono da considerare rilevanti.
Gli impianti di recupero vapore sono soggetti ad interventi
periodici programmati di manutenzione e verifica ispettiva
di efficienza di funzionamento, oltre ad analisi della
qualit delle emissioni ai fini del rispetto dei limiti
legislativi vigenti.
Oleodotti
Sono presenti in Raffineria i terminali di oleodotti per:
o il trasferimento di prodotti finiti a depositi/stabilimenti
Eni interni, Eni Power e STAP, (i limiti di batteria sono
i rispettivi confini delle aree di propriet)
l
il trasferimento di prodotti finiti a depositi/stabilimenti
Eni esterni, Stabilimento Eni GPL, adiacente alla
Raffineria, collegato con un gasdotto (il limite di
batteria il muro di cinta di separazione tra i due siti);
l
il trasferimento di prodotti finiti a depositi terzi
esterni;
l
la carica/discarica materie prime, prodotti finiti e
semilavorati a/da navi cisterna (vd. Darsene).
In particolare, la principale struttura per il trasferimento
dei prodotti rappresentata da 2 oleodotti, lunghi circa
90 km, che collegano la Raffineria con il Deposito Eni
R&M di Calenzano (FI), permettendo il trasferimento di
oltre un milione di tonnellate annue di prodotti petroliferi,
in gran parte benzine e gasoli. La gestione e la propriet
di tali impianti di competenza di una Societ Terza,
PRAOIL appartenente al Gruppo Eni. I limiti di batteria
sono le pompe di mandata, pertanto da quel punto in
poi la gestione dell'oleodotto esula dal campo di appli-
cazione del SGA della Raffineria.
E' presente inoltre un bitumedotto, che trasferisce il
prodotto all'adiacente deposito Toscopetrol. Il limite di
batteria il muro di cinta della Raffineria, pertanto da
quel punto in poi esula dal campo di applicazione del
SGA della Raffineria.Infine, la Raffineria percorsa da
numerose linee di movimentazione, aeree e/o sotter-
ranee, che assicurano i collegamenti tra serbatoi, impianti,
pompe e pensiline. Su tali linee vengono effettuati, su
segnalazione del personale di esercizio, i necessari
controlli ed interventi manutentivi, disciplinati da apposite
Procedure Operative interne.
2.5.3.4 - Serbatoi e stoccaggi
Un'intera area della Raffineria, il Parco Generale Serbatoi,
riservata al deposito delle materie prime e dei prodotti
finiti. In particolare, si possono distinguere 4 tipologie
di stoccaggio:
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
34
l
tumulati, destinati allo stoccaggio di GPL;
l
Serbatoi di categoria A, destinati allo stoccaggio di
prodotti con punto di infiammabilit inferiore a 21C
(ad es. Grezzi, Benzine, MTBE, Slops, ecc.);
l
Serbatoi di categoria B, destinati allo stoccaggio di
prodotti con punto di infiammabilit compreso tra
21 e 65C (ad es. Petroli, Slops, ecc.);
l
Serbatoi di categoria C, destinati allo stoccaggio di
prodotti con punto di infiammabilit superiore a
65C (ad es. Gasoli, Oli Combustibili, Oli Lubrificanti,
Paraffine, Petrolati, Estratti Aromatici, Bitumi, Acque
carica TAE, ecc.).
Il Parco Serbatoi di Raffineria ha una capacit pari a
ca. 1,67 milioni di m
3
, per un totale di circa 290 serbatoi
di prodotti petroliferi, cui si aggiunge lo stoccaggio GPL
con una capacit totale di circa 3.000 m
3
.
La Raffineria dispone, inoltre, di 12 serbatoi interrati
6
e Bulk e serbatoi dedicati allo stoccaggio di prodotti
chimici e solventi di lavorazione la cui gestione
disciplinata da apposite Procedure del SGA.
Allo scopo di minimizzare i possibili impatti ambientali
derivanti dall'operativit dei serbatoi sono state definite
specifiche Procedure/Manuali Operativi per la conduzione
delle attivit considerate a maggiore rischio
7
e vengono
applicate le pi moderne soluzioni impiantistiche per
minimizzare eventuali impatti.
2.5.4 - Interfacce
All'interno del perimetro della Raffineria insistono
6
pompe interne di rifornimento benzina e gasolio per autotrazione, raccolta condense recupero vapori da pensiline carburanti, raccolta sump presso impianti lubrificanti
e raccolta spandenti presso impianto TAE
7
es. drenaggio serbatoi, bacini di contenimento e tetti galleggianti
strutture che hanno dipendenza operativa e gestionale
da Settori e Societ Terze rispetto alla Raffineria e,
pertanto, non rientrano nel campo di applicazione del
SGA e della Registrazione EMAS. In particolare:
l
lo Stabilimento EniPower, cui afferiscono la Centrale
Termo Elettrica (CTE) e le correlate strutture ausi-
liarie, fino al 2000 gestite direttamente dalla Raffi-
neria;
l
lo Stabilimento Produzione Lubrificanti (STAP), cui
afferisce anche la parte relativa all'infustaggio oli,
fino al 1991 gestito direttamente dalla Raffineria.
Entrambe le Organizzazioni, peraltro, sono dotate di
propri SGA Certificati ISO 14001.
Le interfacce operative e gestionali che caratterizzano
i rapporti con STAP ed EniPower sono disciplinate da
specifiche Procedure comuni ai SGA interessati.
Interscambi commerciali e non esistono, inoltre, tra la
Raffineria e altre realt produttive della Societ Eni
esterne all'ambito della Dichiarazione e Registrazione
EMAS, in particolare:
- lo Stabilimento GPL, stabilimento Eni - Divisione R&M,
situato appena fuori il perimetro di Raffineria, (per
quanto riguarda gli scarichi in fognatura essi sono
regolamentati da apposito contratto di service);
- il Deposito di Calenzano (Firenze) collegato via
oleodotto, di propriet PRAOIL (interfaccia gestita
da apposito contratto).
Le principali interfacce con tali attivit collaterali sono
sintetizzate nello schema seguente:
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
35
Sono presenti, inoltre, in Raffineria dipendenti di Ditte
terze operanti in regime di appalto (o sub-appalto) o
esercenti di servizi esterni al processo di produzione,
in media circa 400 persone, tra cui:
o imprese di montaggio ed assistenza meccanica,
elettrica, strumentale, edile (di entit variabile, a
seconda del regime impiantistico della Raffineria,
localizzabili in appositi prefabbricati di accoglienza);
l
gestione mensa aziendale;
l
imprese di pulizia;
l
personale di portineria;
l
personale di vigilanza;
l
personale della Guardia di Finanza;
l
personale appartenente a UTIF e dogana.
Infine, la Raffineria entra in relazione con le Ditte
esterne operanti nella movimentazione delle materie
prime e dei prodotti via mare e via terra (ATB e FFCC),
regolamentata da apposita normativa di sicurezza e
protezione dell'ambiente, da adottare presso:
- le banchine di carico/scarico navi (Darsene Petroli e
Ugione);
- le pensiline di carico/scarico prodotti su ATB e FFCC.
2.6 - Status Autorizzativo,
prescrizioni e procedimenti Aperti
Al fine di ottimizzare le modalit di gestione di un
panorama di adempimenti/prescrizioni legislative in
campo ambientale estremamente vasto e complesso,
l'Organizzazione della Raffineria ha strutturato al proprio
interno prassi consolidate per garantire:
l
la predisposizione della documentazione di supporto
ed il puntuale rinnovo autorizzativo;
l
la massima disponibilit ai controlli degli Enti preposti
(Provincia, Regione, ARPAT, ecc.);
l
il monitoraggio ed il continuo aggiornamento delle
proprie attivit in relazione a modifiche delle pre-
scrizioni normative, grazie al supporto della Funzione
SPP.
Grazie a tali procedure, attualmente non risultano
procedimenti dell'autorit giudiziaria in materia am-
bientale aperti a carico di personale responsabile del
sito, n pendenze relative a richieste di risarcimento
per danni connessi ad eventi ambientali causati dalla
Raffineria.
Di seguito si riassume l'attuale status autorizzativo
della Raffineria, riportando, per ciascun ambito ambien-
tale soggetto a prescrizioni specifiche applicabili al sito,
la legislazione vigente in materia ed il riferimento alla
documentazione (autorizzazione, denuncia, comunica-
zione, pratica istruttiva, ecc.) di competenza della
Raffineria. Viene riportato inoltre, dove applicabile, il
riferimento al DLgs 152/2006, nuovo Testo Unico
Ambiente, ai fini di evidenziare il regime transitorio cui
i siti produttivi, quali la Raffineria di Livorno, sono
sottoposti nel passaggio a tale nuova legislazione. La
documentazione disponibile presso gli Uffici delle
competenti Funzioni di Raffineria.
Esercizio della Raffineria
I principali adempimenti che la Raffineria ha ottemperato
per poter garantire l'esercizio del sito comprendono,
per la particolare ubicazione del sito, anche adempimenti
di carattere demaniale e riferiti alla tutela delle aree
di interesse nazionale.
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36
Autorizzazione Integrata Ambientale
L'Autorizzazione Integrata Ambientale, documento che
certifica l'adeguamento agli standard di prevenzione
e riduzione integrate dell'inquinamento espressi con la
Direttiva CEE n 61 del 1996, stata introdotta in Italia
con il DLgs 59/2005. L'adeguamento a tali standard
argomento oggetto di studio e miglioramento continuo,
i n quant o presuppost o per l ' ot t eni ment o
dell'Autorizzazione l'adeguamento degli impianti alle
migliori tecnologie disponibili (BAT), cos come definite
al comma 11 dell'art 2 del Decreto. L'Autorizzazione
Integrata Ambientale sostituisce la maggior parte delle
Autorizzazioni esistenti, ed in particolare (secondo
quanto previsto dall'Allegato II del Decreto):
l
Autorizzazione alle emissioni in atmosfera;
l
Autorizzazione allo scarico;
l
Autorizzazione allo smaltimento e recupero di rifiuti;
8
Il Testo Unico richiama il DLgs 59/2005 rinviando a tale norma gli adempimenti relativi allAIA
9
In tale allegato sono espressi i limiti qualitativi delle acque reflue in mancanza di pi severe prescrizioni dellAutorizzazione allo scarico
Tutela della risorsa idrica
Ad eccezione delle forniture attraverso la rete comunale
e tramite EniPower, con le quali sussistono appositi
accordi di diritto privato, le restanti modalit di approv-
vigionamento nonch gli scarichi devono essere espres-
samente autorizzati dall'Autorit competente e sotto-
posti, con le modalit previste dalla normativa vigente,
ad appositi monitoraggi della qualit della risorsa, sia
prelevata che scaricata. Di seguito sono riportati gli
atti principali che consentono alla Raffineria l'utilizzo
della risorsa idrica.
Emissioni in atmosfera
La Raffineria soggetta alle prescrizioni previste dal
DPR 203/1988 e dal DM 12/07/1990 (ora abrogati e
sostanzialmente recepiti nella Parte V del DLgs 152/2006
e relativi allegati), in cui sono definiti, in particolare,
i valori-limite di emissione complessivi da rispettare
(calcolati come rapporto ponderato fra la sommatoria
delle masse inquinanti emesse e la sommatoria dei
volumi di effluenti gassosi dell'intera raffineria) per
alcune sostanze inquinanti (la cosiddetta Bolla di
Raffineria), tra cui in particolare:
l
SO2 < 1.700 mg/Nm
3
l
NOx < 500 mg/Nm
3
l
CO < 250 mg/Nm
3
l
PST < 80 mg/Nm
3
Il nuovo Testo Unico Ambiente (DLgs 152/2006) cos
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
37
come la legislazione previgente, oltre al rispetto di
limiti alle emissioni convogliate, prevede anche la
periodica comunicazione delle quantit di inquinanti
emessi alle Autorit competenti.
Inoltre, con riferimento alla tematica delle Immissioni
in atmosfera, la Raffineria osserva le prescrizioni stabilite
dalla legge per garantire la tutela della Qualit dell'Aria
tramite il DM 60/2002, relativamente alle seguenti
tipologie di inquinanti:
l
biossido di zolfo;
l
biossido di azoto;
l
ossidi di azoto;
l
materiale particolato;
l
piombo;
l
benzene;
l
monossido di carbonio.
Nei Comuni di Livorno e Collesalvetti opera dal 1978
la rete della "Associazione per il rilevamento di inqui-
namenti atmosferici nella zona di Livorno - ARIAL"
costituita da un consorzio di industrie. La rete ha il suo
centro operativo presso il Dipartimento Provinciale
dell'A.R.P.A.T.
Di seguito, vengono elencati gli Atti amministrativi cui
la Raffineria soggetta in tema di tutela delle emissioni
in atmosfera.
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38
10
Il Testo Unico Ambiente deroga al DM 60/2002 la tutela della qualit dell'aria
Adempimenti previsti dal Protocollo di Kyoto
Nell'ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni
Unite sui Cambiamenti Climatici, approvata a New York
il 9 maggio 1992 sono stati istituiti degli strumenti,
condivisi a livello internazionale, per contrastare e
ridurre al minimo gli effetti negativi dei cambiamenti
climatici sul nostro pianeta. Il Protocollo di Kyoto,
approvato nel dicembre del 1997, rappresenta lo
strumento attuativo della Convenzione. Esso prevede
anche l'istituzione di meccanismi flessibili finalizzati
alla riduzione dei gas serra, al fine di diminuire il costo
complessivo d'abbattimento degli stessi gas, permet-
tendo di ridurre le emissioni l dove sia economicamente
pi conveniente pur nel rispetto degli obiettivi di tipo
ambi ental e. Gl i strumenti i ndi vi duati sono:
l
Clean Developement Mechanism (CDM): meccanismo
di collaborazione attraverso il quale le aziende o gli
stati che realizzano progetti a tecnologia pulita nei
paesi in via di sviluppo ricevono crediti di emissione
pari alla riduzione ottenuta rispetto ai livelli che si
sarebbero avuti senza il progetto. Tali crediti vengono
chiamati Certified Emissions Reductions ed indicati
spesso con la sigla CERs;
l
Joint Implementation (JI): meccanismo di collabo-
razione tra paesi industrializzati e paesi ad economia
in transizione, per il raggiungimento dei rispettivi
obiettivi di riduzione delle emissioni. Analogamente
al CDM, permette di ottenere crediti di emissione
attraverso investimenti in tecnologie pulite in altri
paesi. Tali crediti vengono chiamati Emissions Re-
ductions Units ed indicati con la sigla ERUs;
l
Emission Trading: meccanismo che prevede
l'istituzione di un sistema di scambio di quote di
emissione dei gas a effetto serra all'interno dell'Unione
Europea.
Dei tre meccanismi, l'Emission Trading, che istituisce
un sistema di scambi di quote di emissione, stato
sancito tramite l'approvazione da parte del Consiglio
e del Parlamento Europeo, della Direttiva 2003/87/CE.
Il 1 gennaio 2005 stato avviato il sistema di scambio.
A partire da tale data nessun impianto che ricade nel
campo di applicazione della Direttiva, pu emettere
gas a effetto serra, ossia pu continuare ad operare,
in assenza di apposita autorizzazione. La Direttiva
stabilisce, inoltre, che entro il 28 febbraio 2005 a tutti
gli impianti che ricadono nel campo di applicazione
della Direttiva siano rilasciate quote di emissioni di
CO2 per consentire loro di partecipare allo scambio sul
mercato comunitario. I meccanismi JI e CDM integre-
ranno l'Emission Trading, permettendo alle aziende o
agli Stati di ottenere crediti di emissione per il raggiun-
gimento degli obiettivi di riduzione nazionali.
La Raffineria di Livorno rientra tra le attivit soggette
alle disposizioni della Direttiva Europea sull'Emission
Trading 2003/87/CE e smi, recepita dall'Italia con
l'approvazione del DL 273 del 12/11/2004, convertito
nella legge 316 del 30/12/2004. Tale Decreto finaliz-
zato ad attivare le procedure necessarie per autorizzare
gli impianti ad emettere gas ad effetto serra (GHG -
Green House Gas) e ad acquisire le informazioni neces-
sarie per il rilascio delle quote di emissioni ad ogni
impianto. In ottemperanza a quanto richiesto da tale
normati va, l a Raffi neri a ha provveduto a:
l
inviare domanda di autorizzazione ad emettere gas
serra entro i termini imposti dal Dec/RAS/1715/2004;
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39
l
inviare le informazioni richieste per l'assegnazione
delle quote di emissione di GHG con le modalit
richieste dal Dec/RAS/1877/2004;
l
inviare l'attestato di convalida delle emissioni e la
Comunicazione Annuale delle Emissioni con le m
dalit richieste dall'articolo 15 della Direttiva
2003/87/CE e dall'articolo 4, comma 6 del
DEC/RAS/074/2006,
Per il periodo 2005-2007, alla Raffineria sono state
assegnate e rilasciate le quote di CO2 come da
DEC/RAS/074/2006 del 23/02/2006 annue pari a
619644 (t CO2).
In riferimento a quanto disposto dall'articolo 15 della
Direttiva 2003/87/CE e dall'articolo 4, comma 6 del
DEC/RAS/074/2006, la Raffineria ha avuto una visita
ispettiva per la convalida dei dati relativi all'anno 2005
nel marzo 2006 dall'Ente di Certificazione DNV che in
data 29/03/2006 ha rilasciato l'Attestato di Verifica
e del Rapporto Finale di Convalida No. 00064-2005-
AEUETS-MIL-MATT che stato inviato al Ministero
dell'Ambiente Sezione RAS Comunicazioni E.T. insieme
alla Comunicazione annuale delle emissioni dell'anno
2005.
Tutela del suolo e del sottosuolo
Con riferimento alla tutela del suolo e del sottosuolo,
la Raffineria ha applicato il DM 471 del 25/10/1999,
attuazione dell'art 17 del DLgs 22/1997 (Decreto
Ronchi), finch entrambe le norme non sono state
abrogate e sostituite dal DLgs 152/2006 (nuovo Testo
Unico Ambiente), che nella Parte IV disciplina gli
adempimenti concernenti la tutela del suolo e la gestione
dei rifiuti. Tale Decreto, con riferimento in particolare
al suolo, ha stabilito le modalit per la definizione,
pianificazione e realizzazione del monitoraggio della
qualit dei suoli sottostanti gli impianti industriali e
delle necessarie attivit di messa in sicurezza e/o
bonifica dei siti. Inoltre, il Decreto integra ed aggiorna
quanto gi previsto in materia dalla normativa della
Regione Toscana (LR 25/98 e successive Delibere
Attuative).
Il Decreto disciplina principalmente:
l
i limiti di accettabilit della contaminazione dei suoli,
delle acque superficiali e delle acque sotterranee in
relazione alla specifica destinazione dei Siti;
l
le procedure di riferimento per il prelievo e l'analisi
dei campioni;
l
i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica
e il ripristino ambientale dei Siti inquinati, nonch
la redazione dei relativi progetti.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
40
Rifiuti
Le prassi attuate in Raffineria per la gestione dei rifiuti
sono definite in funzione dei riferimenti legislativi
attualmente vigenti in materia. Tali riferimenti sono
costituiti dalla Parte IV del DLgs 152/2006, che abroga
e sostituisce il DLgs 22/1997 e dal DLgs 36/2003
attuato con DM 37/8/2005, relativamente ai criteri di
ammissibilit dei rifiuti in discarica.
I DM 145/1998 e 148/1998, attuativi del Decreto Ronchi
(DLgs 22/1997), restano temporaneamente in vigore,
in attesa dell'emanazione dei Decreti Attuativi del DLgs
152/2006.
In particolare tale normativa prevede:
o la gestione del Deposito Temporaneo dei rifiuti di
produzione abituale (sono previste 4 aree per il deposito
di tipologie di rifiuti specifici) e la produzione di rifiuti
occasionali/eccezionali;
o la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti
all'interno della Raffineria (Uffici, Sale Controllo e rifiuti
pericolosi, quali batterie esauste);
l
la caratterizzazione e classificazione dei rifiuti prodotti,
secondo le indicazioni legislative vigenti (Delibera
Ministeriale 27/07/84, DM 141/98, Legge 443/01 e
smi) ai fini della loro corretta destinazione finale
(DLgs 36/2003 e DM 3/08/2005);
l
la corretta tenuta delle registrazioni di carico e
scarico (ai sensi del DM 148/98);
l
l'individuazione della corretta destinazione finale dei
rifiuti prodotti o il loro eventuale recupero/riutilizzo
ai sensi della legislazione vigente;
l
la verifica delle autorizzazioni previste per
Trasportatori e Smaltitori;
l
la compilazione e gestione del Formulario di
Identificazione del rifiuto (ai sensi del DM 145/98);
l
la compilazione annuale del MUD, secondo il modello
legislativo vigente (ultimo riferimento, DPCM
22/12/2004);
l
la gestione della produzione, raccolta e smaltimento
di rifiuti soggetti a particolari vincoli legislativi, quali
ad esempio, gli oli esausti (DLgs 95/92).
41
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Trasporti di merci pericolose
La Raffineria soggetta, con riferimento al trasporto
di merci pericolose, agli adempimenti previsti in regime
ADR (trasporto di merci pericolose su strada), in regime
RID (trasporto di merci pericolose su ferrovia) e
nell'ambito della Convenzione SOLAS (trasporti di merci
pericolose via mare).
In particolare, con riferimento all'ADR la Raffineria
ottempera alle prescrizioni contenute negli allegati A
e B dell'accordo, riviste con periodicit biennale:
l'edizione attuale l'ADR 2007 aggiornato dal DM
3/01/2007.
La Raffineria non trascura, con riferimento ai trasporti
nazionali, l'applicazione del Codice della strada che,
nell'art 168, disciplina gli aspetti sanzionatori e costituisce
un raccordo fra gli aspetti giuridici e di polizia e la
normativa tecnica contenuta nell'ADR.
Riguardo invece i trasporti di merci pericolose via mare,
la Raffineria applica le disposizioni che si trovano nel
Codice marittimo internazionale delle merci pericolose
(IMDG Code), costituente il capitolo 7 della Convenzione
SOLAS: questo codice contiene le prescrizioni per la
classificazione, le forme di contenimento, le segnalazioni
di pericolo, e lo stivaggio delle merci pericolose.
Questa normativa si differenzia dall'ADR e dal RID per
alcuni aspetti relativi alla classificazione delle merci e
all'etichettatura.
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Sostanze pericolose
Con il riferimento generico a sostanze pericolose, si
vuole raggruppare tutta quell'area normativa che
disciplina particolari tipologie di sostanze di natura
particolare, quali amianto, oli contaminati da PCB/PCT,
gas tossici, HCFC, CFC ed Halon, soggette, per ragioni
di tutela dell'ambiente e della salute umana, a prescri-
zioni o scadenze riferite ai limiti di utilizzo.
Discorso analogo pu essere fatto per la gestione delle
apparecchiature contenenti oli contaminati da PCB/PCT
e per la gestione dei gas tossici, mentre con riferimento
ad HCFC, CFC ed Halons, la Raffineria ha predisposto
gli adempimenti necessari per raggiungere la conformit
prevista dal nuovo DPR 147/2006, che nell'ottica di un
corretto monitoraggio delle apparecchiature presenti
nei vari siti produttivi, impone controlli periodici delle
fughe nonch la predisposizione di un libretto di impianto
apposito.
43
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Rumore
I principali adempimenti concernenti le emissioni
acustiche possono essere sintetizzati in due categorie:
l
Rumore negli ambienti di lavoro, relativamente alla
tutela dei lavoratori dalle emissioni acustiche che
superano i limiti previsti dalla normativa, nonch al
corretto utilizzo dei dispositivi di protezione;
l
Rumore al perimetro, relativamente alle emissioni
che la Raffineria genera all'esterno del perimetro di
sito e che sono soggette al rispetto dei limiti notturni
e diurni identificati con riferimento alla zonizzazione
comunale.
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44
Grandi Rischi e Radiazioni Ionizzanti, Sicurezza
Impiantistica, Prevenzione Incendi.
Con riferimento alle tematiche concernenti la Sicurezza,
la Raffineria soggetta alla normativa sui Grandi Rischi,
alla normativa sulla sicurezza impiantistica nonch a
quella relativa alla prevenzione incendi ed alle radiazioni
ionizzanti (essendo detentrice di cinque sorgenti radio-
attive sigillate).
Di seguito sono elencati i principali adempimenti cui la
Raffineria deve periodicamente sottostare per poter
essere conforme alla normativa in esame.
45
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Elettromagnetismo
I principali provvedimenti che la Raffineria ha adottato in tema di tutela dalle emissioni elettromagnetiche possono
essere sintetizzati come segue:
2.6.1 - Emergenze ambientali pregresse
Tra i rischi connessi alle attivit della Raffineria, sono
da ascrivere anche specifici eventi che possono causare
impatti sull'ambiente circostante e/o violazioni dei limiti
e delle prescrizioni legislative in materia. In tale ambito
negli ultimi 3 anni si sono registrati tre eventi, di seguito
descritti, che non hanno portato a procedimenti penali:
n
gennaio 2006: fuoriuscita di acqua e prodotto pe-
trolifero dalla torcia carburanti, con ricaduta di tipo
a pioggia e conseguente interessamento di alcune
aree interne alla Raffineria, in seguito al flussaggio
con vapore della linea di blow down carburanti. In
seguito all'invio della comunicazione e della notifica
ai sensi del DM 471/99, alla conclusione delle attivit
di messa in sicurezza di emergenza e di caratteri
zazione delle aree interessate, la Raffineria ha inviato
la Relazione conclusiva delle attivit di Messa in
Sicurezza di Emergenza e di Caratterizzazione delle
aree interessate e, a seguito di specifica richiesta
delle Autorit, ha predisposto un campionamento
mensile;
n
maggio 2006: perdita di greggio dal Serbatoio 121
con interessamento dell'area interna ed esterna al
bacino del Serbatoio stesso. In seguito all'invio della
comunicazione e della notifica ai sensi del DLgs
152/2006 Parte IV titolo V, il 30/05/2006 la Raffineria
invia la Comunicazione di prosecuzione delle attivit
ed in data 27/06/2006 le relazioni sullo stato di
avanzamento delle attivit di messa in sicurezza e
del Piano di Caratterizzazione. Le attivit di messa
in sicurezza sono cessate nell'agosto 2006 e la
Raffineria ha proseguito al solo mantenimento in
sicurezza dell'area. In seguito alle richieste di chi
rimenti nell'ambito della Conferenza di servizi Deci-
soria del 13/12/2006, la Raffineria replica con
Documento del 7/07/2006. A breve verr effettuato,
con ARPAT, il collaudo finale del suolo e dei piezometri
limitrofi all'area interessata, cui seguir l'apposita
Relazione Tecnica e l'eventuale successivo monit
raggio periodico dei piezometri;
n
gennaio 2007: perdita di prodotto dall'Oleodotto
29 che unisce la raffineria alla Darsena Petroli, a
seguito di danneggiamento avvenuto in area portuale
durante le attivit di perforazione condotte
dall'Autorit Portuale. Successivamente alla com
nicazione e notifica, ai sensi del DLgs 152/2006
Parte IV titolo V, avvenuta in data 24/01/2007, la
Raffineria ha inviato alle Autorit la Relazione sulle
attivit di messa in sicurezza il 22/02/2007 ed ha
effettuato il collaudo con ARPAT il 15/03/2007. A
seguito dei risultati delle analisi sull'area interessata,
verr inviata la Relazione Conclusiva delle attivit.
La Raffineria di Livorno, a fronte di ogni evento acci-
dentale prevede, secondo una specifica procedura
interna, l'analisi delle cause degli eventi accidentali al
fine di definire le pi adeguate misure di prevenzione.
47
Sezione 3
aspetti ed impatti ambientali
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11
PAMB 01 - Valutazione Aspetti/Effetti ambientali
Per l'individuazione e la valutazione degli Aspetti
Ambientali della Raffineria sono state prese in
considerazione tutte le attivit svolte nel sito, con
particolare riferimento a:
l
Ricezione, movimentazione, stoccaggio e distribuzione
delle materie prime in ingresso e dei prodotti in
uscita;
l
esercizio degli Impianti di lavorazione e dei principali
Impianti ausiliari di Raffineria;
l
altre attivit di Raffineria correlate alla Funzione
Tecnologico (Laboratorio) ed ai Servizi Tecnici
(Manutenzione, Ispezione/Collaudi e gestione Ditte
Terze). Per ciascuna delle attivit definite come di
interesse ambientale, sono stati individuati ed
analizzati gli Aspetti ambientali correlati, ovvero
l'elemento specifico di ciascuna attivit che risulta
interagire con l'ambiente, ai sensi di quanto definito
nel Regolamento CE 761/2001 e s.m.i. (vedi art.
2/f e Allegato VI).
Tale analisi stata svolta con le modalit descritte
nell'apposita Procedura Ambientale di Raffineria
11
ed
ha interessato:
l
Aspetti ambientali diretti, ovvero legati ad attivit
della Raffineria sotto il proprio diretto controllo
gestionale;
l
Aspetti ambientali indiretti, sui quali, a seguito
delle proprie attivit, prodotti e servizi, la Raffineria
pu non avere un controllo gestionale totale.
In particolare la Raffineria, al fine di garantire
un'opportuna gestione e controllo anche dei propri
Aspetti indiretti, attribuibili nel caso specifico
essenzialmente alle attivit svolte da Terzi, ha
definito specifiche modalit di intervento sui Terzi
che operano a contatto con il sito, attraverso:
l
la definizione di prassi operative e modelli
comportamentali da seguire per tutto il personale
delle Ditte operante in Raffineria, in occasione di
attivit che possono dare origine ad impatti
sull'ambiente mediante l'emissione di Procedure
3.1 - Attivit della Raffineria di
interesse ambientale ed
Aspetti ambientali
Ambientali ed Istruzioni di specifico interesse, che
vengono distribuite ai Terzi all'atto del loro ingresso
in Raffineria;
l
lo svolgimento di periodici incontri di formazione,
informazione e partecipazione delle Ditte su
argomenti
attinenti la sicurezza e la protezione ambientale,
coordinati dal Sotto-Comitato Terzi (vd. 2.4);
l
il controllo continuo e la verifica di conformit delle
attivit svolte dalle Ditte presenti in Raffineria a
quanto previsto dal SGA e dalla Documentazione di
riferimento.
Una volta individuati gli Aspetti ambientali diretti
ed indiretti nelle condizioni operative a regime
(normali), anomale e di emergenza, legate ad eventi
accidentali rilevanti, si proceduto, ai sensi del
Regolamento EMAS, all'individuazione della loro
significativit.
Le principali condizioni anomale che si possono verificare
in Raffineria sono legate alla fermata ed all'avviamento
degli impianti, attivit comunque disciplinate all'interno
di specifiche Procedure e nei Manuali Operativi, al fine
di garantire la sicurezza per le persone e per le strutture
ed evitare danni e impatti ambientali derivanti da
sostanze infiammabili o tossiche.
Uno dei fattori di maggiore impatto, che pu generare
emissione di sostanze tossiche e/o infiammabili,
dovuto al verificarsi di fermate non programmate, a
causa di mancanza improvvisa di energia elettrica e/o
vapore.
La probabilit di tale evento si molto ridotta negli
anni , meri to del l a maggi ore attenzi one al l a
manutenzione, partecipata e predittiva, attuata dalla
Raffineria.
Nell'ambito, invece, delle fermate programmate per
manutenzione si possono distinguere:
l
fermata con impianti pronti per la ripartenza , in
concomitanza con interventi di manutenzione o su
strutture specifiche sezionabili rispetto al resto
dell'impianto, con ridotti impatti potenziali e reali
sull'ambiente;
48
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
l
fermata prolungata per interventi di notevole entit,
che comporta la depressurizzazione il depression
mento e lo svuotamento totale delle apparecchiature,
con i principali impatti sull'ambiente legati a:
- scarico iniziale al sistema blow-down dei residui
degli HC gassosi;
- flussaggio con vapore verso la torcia, fino ad assenza
di tracce di HC nel vapore;
- immissione di vapore e scarico diretto in atmosfera
La fermata o l'avviamento dei forni di processo non
comportano, invece, apprezzabili variazioni delle emis-
sioni convogliate ai camini, dal momento che la rego-
lazione della combustione avviene automaticamente
(sistema DCS), con dosaggio ottimale di ossigeno.
In tale ambito, si possono produrre quantitativi signi-
ficativi di SO2,da combustione di H2S, in condizioni
anomale derivanti da:
o fermata di emergenza degli impianti Zolfo1/2, con
scarico in torcia CARB della corrente ricca di H2S
proveniente principalmente dagli impianti di desolfora-
zione dei distillati medi;
o fermata contemporanea degli impianti di Desolfora-
zione per assenza di energia elettrica, per cui si rende
necessaria una rapida depressurizzazione per controllare
eventuali picchi di temperatura;
Durante le operazioni di fermata, inoltre, si rende
necessario drenare dall'impianto in fermata gli idrocarburi
(HC), i quali vengono inviati ad un apposito serbatoio
di slop attraverso il sistema di pump-out, per poi
procedere al recupero degli HC. Gli HC recuperati
vengono inviati in lavorazione, mentre la fase acquosa
con tracce di olio destinata al trattamento effluenti.
Eventuali perdite o sversamenti di liquido da apparec-
chiature sono contenute, grazie alla pavimentazione
delle aree impianti, e convogliate verso il sistema
fognario di Raffineria, quindi destinate al trattamento
effluenti (con opportuno preavviso al TAE, in caso di
presenza di inquinamenti anomali).
Infine, dalle operazioni di fermata possono derivare
residui solidi di vario genere: morchie di ruggine, sali
di ammonio/ferro, rottami di strutture, scarti da riem-
pimento (piatti, pacchi), catalizzatori e reagenti esausti
(resine e carboni attivi), i fanghi e fondami di serbatoio,
che saranno inviati allo smaltimento come previsto
dalle normative di legge.
Specifiche campagne di monitoraggio delle emissioni
acustiche negli ambienti di lavoro durante fermata ed
avviamento impianti, realizzate tra la fine del 1995 ed
il 1996, successivamente nel settembre 2001, mentre
l'ultima campagna risale al 2004 ed stata svolta tra
i mesi di settembre e novembre ed hanno rilevato uno
scostamento minimo dei livelli sonori.
In allegato 3 sono riportati gli aspetti ambientali
individuati per le diverse attivit svolte dalla Raffineria.
In allegato 4 dettagliatamente descritta la metodologia
di valutazione della significativit ed influenza degli
Aspetti/Impatti ambientali impiegata.
In allegato 5 riportato il quadro di sintesi dei risultati
ottenuti dall'applicazione della metodologia, da cui
possibile osservare:
l
gli Aspetti ambientali diretti ed indiretti ed i correlati
Impatti Ambientali della Raffineria;
l
il livello di significativit di ciascun Aspetto/Impatto;
l
il grado di influenza che la Raffineria pu esercitare
su ciascun Aspetto indiretto.
Nei paragrafi seguenti, sono analizzati i principali Aspetti
ambientali della Raffineria, evidenziando:
l
i dati di riferimento relativi agli Aspetti Ambientali
della Raffineria;
l
gli indicatori quali - quantitativi necessari a permettere
un corretto dimensionamento degli Aspetti individuati
e delle prestazioni ambientali della Raffineria, definiti
all'interno della presente Dichiarazione Ambientale,
secondo quanto previsto dalla Raccomandazione
2003/532/CE Orientamenti per l'applicazione del
regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento
europeo e del Consiglio sull'adesione volontaria delle
organizzazioni a un sistema comunitario di ecog
stione e audit (EMAS) concernente la scelta e l'uso
di indicatori di prestazioni ambientali.
3.2 - Gestione materie prime
e prodotti finiti
In relazione alla gestione delle materie prime e dei
prodotti finiti sono stati identificati i seguenti Aspetti
ambientali significativi:
o la movimentazione esterna via mare e via terra (ATB
e FFCC) di materie prime, additivi/chemicals e prodotti
finiti;
o la presenza (ed eventuale rilascio in condizioni di
emergenza) di sostanze pericolose o infiammabili allo
stato liquido, stoccate in serbatoi dedicati;
o il recupero di materie prime nel corso del processo
di raffinazione, quali condensa, slop e zolfo liquido
(Aspetto ambientale positivo);
o la produzione di prodotti considerati ecologici, in
quanto caratterizzati da minimo contenuto di sostanze
inquinanti (ampiamente al di sotto degli standard
qualitativi nazionali e delle norme di legge), quali
gasolio e benzine a basso tenore di zolfo e bitume
modificato (Aspetto ambientale positivo).
Per quanto concerne le attivit correlate a tali Aspetti,
si rimanda alla descrizione dei processi e delle dotazioni
impiantistiche descritte nel 2.5, relative agli Impianti
presenti in Raffineria ed ai sistemi di approvvigionamento
di materie prime, distribuzione di prodotti finiti e
stoccaggio interno.
In termini generali, facendo riferimento alla media
annua del 2006, riportiamo i seguenti dati:
l
la Raffineria riceve in ingresso circa 4,6 milioni di
tonnellate di materie prime e semilavorati, circa 0,6
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
49
milioni di tonnellate di Prodotti finiti, provenienti per
oltre il 96% dal mare, di queste circa il 77% greggio.
Le navi che trasportano le materie prime e i prodotti
finiti vengono selezionate da apposito ufficio di Sede;
l
la produzione complessiva si attesta in circa 5,1
milioni di tonnellate di prodotti finiti, composti
principalmente da gasolio per autotrazione (ca. 23%
del totale), benzina (ca. 20%), prodotti del ciclo
lubrificanti
14
(ca. 12%), olio combustibile ATZ, MTZ
e BTZ (ca. 24%) e bitumi tradizionali e modificati
(ca. 7 %); tali prodotti sono movimentati principa
mente via oleodotto (per ca. 50 % del totale) , via
mare (ca. 27 %) e via terra per la restante perce
tuale (ATB ca. 23 % e FFCC ca. 0,6 %).
Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi a:
l
materie prime (aggregate per tipologia) in ingresso
in Raffineria, relativamente agli anni 2004 2006;
l
consuntivo 2004 2006 dei prodotti della Raffineria;
l
bilanci di materie prime in ingresso e prodotti finiti
esitati, suddivisi per mezzo di movimentazione
(mare, ATB, FFCC, oleodotto).
14
Prodotti del ciclo lubrificanti: Basi lube, ESAR (estratto aromatico utilizzato nella mescola per la produzione degli pneumatici), petrolati e paraffine (utilizzati
nellindustria ceraria, cartacea, cosmetica e alimentare).
Tabella 3. 1 - Materie prime in ingresso
[Fonte: Unit PERF]
Tabella 3. 2 - Prodotti finiti esitati
[Fonte: Unit PERF]
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
50
Tabella 3. 3 - Materie in e prodotti out per mezzo di movimentazione
[Fonte: Unit SPED]
Relativamente alla produzione di prodotti ecologici,
si sottolineano i seguenti aspetti:
l
La Raffineria produce gasolio con contenuto di zolfo
inferiore a 10 mg/kg contribuendo alla riduzione
delle emissioni di SO
2
da scarichi veicolari;
l
La Raffineria produce benzine con contenuto di zolfo
inferiore a 10 mg/kg contribuendo alla riduzione
delle emissioni di SO
2
da scarichi veicolari;
l
La Raffineria produce bitume modificato in grado di
assicurare un prolungamento della vita media del
manto stradale, una maggiore sicurezza stradale e
una riduzione dell'inquinamento acustico per effetto
fonoassorbente del manto.
Infine, si osserva che il processo di recupero dello zolfo,
che avviene nel complesso impiantistico Claus (Zolfo
1 e Zolfo 2) pi S.C.O.T, stato realizzato per garantire
una conversione operativa maggiore del 97,5%, come
previsto dal DM 12-07-1990, vigente all'atto del collaudo
dell'impianto e successivamente abrogato e recepito
nel D.Lgs. 152/2006, i cui valori minimi di resa di
conversione risultano essere rispettati dalla Raffineria.
Le prestazioni dell'impianto sono state verificate in fase
di collaudo e vengono monitorate periodicamente con
misure dirette, controllo delle condizioni d'esercizio
degli impianti e bilanci di materia.
La conversione realizzata nell'anno 2006 stata pari
al 99,57%, dato calcolato come:
Grado di conversione impianti recupero zolfo =
Quantit di zolfo liquido
Quantit di zolfo liquido + Quantit di zolfo nelle emissioni
Il dato relativo alla quantit di zolfo nelle emissioni
viene considerato in termini di SO
2
in uscita dall'impianto
SCOTT.
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51
15
Misura sperimentale della qualit di autoaccensione del gasolio. Dipende essenzialmente dal greggio, dalla curva di distillazione e dalla composizione
idrocarburica. Un indice di cetano insufficiente causa difficolt di combustione ed emissioni elevate.
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53
Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi della Raffineria correlati alla gestione delle materie prime e
dei prodotti finiti, sono stati identificati i seguenti indicatori di prestazione:
Refining Utilization: rapporto espresso in percentuale tra la Capacit di Distillazione Equivalente (EDC) utilizzata e
quella installata.
La Capacit di Distillazione Equivalente EDC un dato elaborato, con frequenza biennale, dalla Societ specializzata
Solomon che permette il confronto delle prestazioni di impianti con caratteristiche diverse, riportando le capacit
effettive ad una capacit equivalente di Topping.
I dati relativi al 2006 saranno resi disponibili dalla Societ Solomon nell'ottobre 2007 e verranno commentati, una
volta disponibili, nei successivi aggiornamenti della Dichiarazione Ambientale.
Tabella 3. 4 - Refining Utilization
[Fonte: Elaborazione dati Solomon]
Il dato relativo al 2004, leggermente in diminuzione rispetto al 2002, da ricondurre alle attivit di manutenzione
generale realizzate in quell'anno e che hanno comportato una fermata di alcuni impianti del ciclo lubrificanti (PDA,
FT1 e MEK 1) per ca. 50 giorni.
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Bilancio dello zolfo: percentuale dello zolfo liquido recuperato, dello zolfo uscente come prodotti e dello zolfo uscente
come emissioni rispetto allo zolfo totale in ingresso
Tabella 3. 5 - Bilancio Zolfo
[Fonte: Funzione PERF di Raffineria]
Si osserva la progressiva riduzione dello zolfo uscente come emissioni, che nel 2006 risulta percentualmente pi
che dimezzato rispetto ai valori registrati nel 2004.
Perdite su lavorazione: percentuale di perdite su lavorato annuo
Tabella 3. 6 - Perdite su lavorazione
[Fonte: Funzione PERF di Raffineria]
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Dall'analisi della percentuale di perdite su lavorato si nota la sostanziale stabilit del dato negli ultimi anni.
Tabella 3. 7 - Consumi idrici e volumi di acqua scaricati
16
[Fonte: Unit SPP/AMB]
16
Il totale di acqua scaricata non corrisponde alla differenza tra Totale in Arrivo e Riutilizzo a causa dei quantitativi relativi al ricircolo degli impianti di
trattamento in fase di avviamento e perdite varie (p.e. evaporazione dalle vasche e trattamento fanghi)
17
Il dato comprensivo delle acque meteoriche
3.3 - Consumi idrici
L'approvvigionamento di risorsa idrica in Raffineria
avviene
l
ad uso potabile, attraverso la rete comunale pubblica
dell'Acquedotto, dall'Azienda Servizi Ambientali di
Livorno (ASA);
l
ad uso antincendio: prelievo di acqua mare e di
acqua superficiale dal Fosso Acque Chiare;
l
ad uso industriale: fornita da EniPower per il raffre
damento impianti, come acqua degasata e demin
ralizzata e come acqua servizi TAE e acqua darsene.
Nell'ambito dell'impiego di risorsa idrica in Raffineria,
si evidenzia anche il riutilizzo dell'acqua trattata
dall'impianto TAE a reintegro del circuito di raffredda-
mento (gestione EniPower) e per il circuito antincendio.
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Rispetto all'omologa tabella riportata nella prima edizione
della Dichiarazione Ambientale stata focalizzata
l'attenzione sui consumi idrici della sola Raffineria: la
tabella Consumi idrici ha pertanto preso il posto della
precedente Prelievi idrici, dalla quale stato eliminato
il contributo relativo al prelievo di acqua per uso
industriale, in quanto relativo ad Enipower, che ne cede
alla Raffineria solo una quantit molto limitata.
Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali correlati
all'utilizzo di risorsa idrica in Raffineria, sono stati
identificati i seguenti indicatori di prestazione:
Indice di riutilizzo acqua di scarico come reintegro torri
raffreddamento CTE Eni Power: Percentuale di acqua
proveniente da impianto TAE sul totale del fabbisogno
per reintegro del circuito di raffreddamento torri CTE
Eni Power.
Tabella 3. 8 - Indice di riutilizzo acqua di scarico come reintegro torri raffreddamento CTE Enipower
[Fonte: calcolo RSGA]
Tale indicatore evidenzia la capacit della Raffineria di controllare/minimizzare i consumi e gli scarichi idrici tramite
recupero di risorsa, anche se a favore di una societ terza (Enipower).
57
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3.4 - Scarichi idrici
Alla gestione dell'impianto TAE direttamente correlato l'aspetto ambientale scarico idrico in bacino naturale (Fosso
Acque Chiare); tale aspetto, come evidenziato nel capitolo precedente, legato alla quota parte di flusso idrico in
usci ta dal TAE non recuperato per rei ntegro torri raffreddamento Eni Power e anti ncendi o.
Di seguito si riportano le informazioni sul bilancio dei principali inquinanti emessi negli scarichi idrici di Raffineria.
Tabella 3. 9 - Inquinanti principali negli scarichi idrici (t)
[Fonte: Unit SPP/AMB, media annuale da misure dirette]
L'incremento di quantitativi di inquinanti scaricati da ricondursi in parte all'aumento di acqua scaricata, in parte
all'aumento delle concentrazioni allo scarico di alcuni inquinanti, in particolare SST e Ammoniaca, attribuibile alla
fermata della Raffineria per manutenzione generale.
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Tabella 3. 10 - Inquinanti principali negli scarichi idrici (concentrazione media)
[Fonte: Unit SPP/AMB media annuale da misure dirette]
59
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Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi della Raffineria correlati alla gestione degli scarichi idrici,
stato identificato il seguente indicatore di prestazione:
Indice di conformit agli scarichi degli inquinanti pi significativi: prestazione in % della qualit dei reflui scaricati
da TAE (biologico) rispetto ai limiti di legge vigenti.
Tabella 3. 11 - Indice di conformit degli scarichi idrici
[Fonte: calcolo RSGA]
Tale indicatore evidenzia come tutti i parametri delle acque in uscita dalla Raffineria siano ampiamente al di sotto
dei limiti normativi.
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3.5 - Emissioni atmosferiche
La produzione di emissioni atmosferiche direttamente ed intrinsecamente correlata al processo di raffinazione,
in particolare al funzionamento dei forni di combustione degli impianti.
A tale attivit sono correlati gli aspetti ambientali specifici di emissioni convogliate di SO
2
, NO
X
, CO
2
, polveri
(particolato), CO e emissioni derivanti dagli scarichi a circuito di blow-down (torce) di flussi gassosi.
La riduzione delle emissioni di SO2 registrata nel 2006 legata alla progressiva diminuzione del contenuto di zolfo
nell'olio combustibile utilizzato (tale contenuto era pari al 2% nel 2004, all'1,5% nel 2005 ed a 1,07 % nel 2006).
La riduzione delle PST nel 2006 conseguente all'utilizzo nel calcolo di fattori emissivi aggiornati in funzione dei
valori rilevati nel corso dei monitoraggi periodici ai camini.
Tabella 3. 12 - Emissioni atmosferiche convogliate (t)
[Fonte: Unit SPP/AMB]
61
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Tabella 3. 13 - Emissioni atmosferiche convogliate (mg/Nm
3
)
[Fonte: Unit SPP/AMB]
I dati relativi ai quantitativi (t) ed alle concentrazioni di inquinanti (mg/Nm
3
) nelle emissioni convogliate nel 2006,
riportati nelle Tabelle 3.12 e 3.13 e rappresentati nel grafico precedente, non sono confrontabili con gli stessi dati
riferiti agli anni precedenti. Nel 2004 e nel 2005 infatti i dati sono riferiti alle emissioni complessive della Raffineria
e dello Stabilimento EniPower, mentre i dati 2006 tengono conto delle sole emissioni di Raffineria.
Alle emissioni convogliate si aggiungono le emissioni diffuse di composti organici volatili (COV) e altri inquinanti
organici/inorganici da linee ed apparecchiature, da vasche TAE, da serbatoi, da pensiline di carico e di alcune valvole
di sicurezza (PSV - Pressure Safety Valve) non collettate a blow-down.
Tabella 3. 14 - Emissioni diffuse
62
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Per le emissioni diffuse(COV) dovute all'impianti di
caricamento delle cisterne mobili, relativamente al
2006, si segnala che il valore stato ricavato sulla
base delle rilevazioni effettuate in occasione dell'ultima
campagna di monitoraggio periodico. Negli anni prece-
denti (2004 e 2005) i valori riportati venivano invece
calcolati utilizzando un valore di efficienza di abbatti-
mento stimato, tali valori non sono pertanto confrontabili
con gli stessi valori riportati per l'anno 2006.
Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi
correlati alla gestione delle emissioni convogliate e
diffuse in atmosfera, sono stati identificati i seguenti
indicatori di prestazione:
Energy Intensity Index (EII): rapporto percentuale tra
risposta energetica della Raffineria e risposta
energetica standard.
La stima si basa sulla metodologia adottata della
Societ Solomon per condurre analisi di benchmarking
a livello internazionale nel settore della raffinazione.
Tale indice correlato alle prestazioni della Raffineria
in termini di:
l
qualit dei prodotti finiti;
l
grado di conversione del greggio in prodotti finiti
pregiati;
l
efficienza di combustione nei forni degli impianti di
raffinazione;
l
utilizzo dei combustibili.
La Raffineria di Livorno si posiziona nel primo quartile tra le aziende considerate nell'analisi di benchmark.
Tabella 3. 15 - Energy Intensity Index (EII)
[Fonte: Funzione PERF]
63
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Indice di conformit emissioni: prestazione in % della qualit delle emissioni convogliate complessive rispetto ai
limiti di legge vigenti (Bolla di Raffineria).
I dati relativi alle emissioni 2006 non sono confrontabili con gli stessi dati degli anni precedenti. Nel 2004 e nel 2005
infatti i dati sono riferiti alle emissioni complessive della Raffineria e dello Stabilimento EniPower, mentre i dati 2006
tengono conto delle sole emissioni di Raffineria.
Tabella 3. 16 - Indice di conformit delle emissioni atmosferiche convogliate
[Fonte Calcolo R-SGA]
18
Allegato I Parte IV Sezione I della Parte V del DLgs 152/2006
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Indice delle emissioni per quantitativo annuale lavorato(Carica Impianti) : quantit di inquinanti emessi per migliaia
di tonnel l ate di greggi o e semi l avorati i ntrodotti (cari ca i mpi anti ) nel l ' anno di ri feri mento.
[Fonte: calcolo R-SGA: Quantit di inquinanti emessi (Emissioni t/a dati SSP/AMB) per migliaia
di tonnellate di greggio /semilavorati introdotti (Materie prime in ingresso-Carica Impianti (dati
PERF) per anno di riferimento]
Tabella 3. 17 - Emissioni atmosferiche per lavorato
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Qualit dell'aria: indicatore della condizione ambientale (ECI), rappresenta la registrazione della qualit dell'aria
rilevata dalle sei centraline ARIAL posizionate nella zona di Livorno.
L'ARIAL dispone di una rete per il controllo, in tempo reale, dell'inquinamento atmosferico del territorio costituita
da sei stazioni per la determinazione dei parametri chimici e da due stazioni meteorologiche. I dati rilevati dalle
centraline vengono trasmessi alla Raffineria tramite tre terminali dotati di segnali di allarme. In base ai dati ricevuti
sui terminali la Raffineria dispone, ove necessario, le opportune azioni correttive in termini di assetto degli impianti.
MAPPA DELLA RETE ARIAL
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[Fonte: dati SPP-AMB da consuntivi ARIAL]
Tabella 3. 18 - Qualit dell'aria
k
valore relativo alla disponibilit del dato pari al 42% nel 2004 ed al 45% nel 2005. Strumento fuori servizio nel
2006 e sostituito a marzo 2007.
(1) Valori limite di riferimento dal 01/01/2005 (D.M. 60/02 art. 38 comma 1)
(2) Valore limite di riferimento sino al 31/12/2009 (D.M. 60/02 art. 38 comma 2)
(3) Valori limite di riferimento dal 01/01/2005 (D.M. 60/02 he abroga il DPCM 28/03/1983 e prevede all'art 38
comma 2 l'utilizzo dei valori del PM 10 moltiplicati per il fattore 1,2)
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3.6 - Emissioni di Gas Serra:
Protocollo di Kyoto
La Raffineria ha provveduto all'implementazione di un
sistema di controllo e monitoraggio delle emissioni di gas
serra, attuando un sistema di gestione e raccolta dati in
accordo con le disposizioni normative sull'Emission Trading,
che impongono agli operatori dei siti produttivi disciplinati
dalla Direttiva 2003/87/CE di monitorare e registrare in
modo appropriato le emissioni di GHG a partire dal 1
gennaio 2005.
In particolare, la Raffineria di Livorno ha disciplinato il
monitoraggio, la contabilizzazione ed il reporting delle
emissioni di Gas Serra (CO
2
) in una specifica procedura
del SGA al fine di garantire la validit ed il miglioramento
della qualit dei dati riportati.
Per il periodo 2005-2007, alla Raffineria sono state
assegnate e rilasciate le quote di CO
2
pari a 619.644 t/a
Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali signifi-
cativi correlati alle emissioni di anidride carbonica,
gas ad effetto serra, della Raffineria, stato iden-
tificato il seguente indicatore di prestazione:
Indice emissioni di CO
2
: Calcolato come CO
2
com-
plessivamente emessa rispetto al quantitativo
annuo di materie lavorate(cariche impianti). Il
valore delle emissioni di anidride carbonica quello
calcolato ai fini del monitoraggio delle stesse, come
richiesto dal recepimento nazionale della Direttiva
europea 2003/87/CE.
L'Indice di emissioni di CO
2
indica una sostanziale stabilit negli anni. Il 2006 ha fatto registrare un tasso di
produzione annua di CO
2
inferiore a quello degli anni precedenti riconducibile alla fermata della Raffineria per
manutenzione.
[Fonte: Operatore GHG: i dati riguardanti le emissioni di CO
2
sono tratti dal Modulo
per la comunicazione delle attivit e delle emissioni inviato al Ministero Ambiente]
Tabella 3. 19 - Indice emissioni di CO
2
per lavorato
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3.7 - Gestione rifiuti
La produzione di rifiuti correlata a tutte le principali
attivit che si svolgono in Raffineria, direttamente
legata sia alle fasi di processo, sia agli interventi di
manutenzione, sia al funzionamento dei servizi ausiliari
(impianto TAE).
Da essa derivano numerosi aspetti ambientali specifici,
quali la produzione di melme e melme etilate da serbatoi,
l'inertizzazione dei fanghi TAE (effettuata da Ditta Terza
in sito), la raccolta differenziata di rifiuti pericolosi e
non pericolosi, la produzione e l'accumulo dei rifiuti
all'interno del sito in 4 aree attrezzate per il deposito
temporaneo, lo smaltimento degli stessi all'esterno, la
gestione dei rifiuti contenenti amianto o PCB.
[Fonte: SPP-AMB, elaborazione diretta da MUD]
Tabella 3. 20 - Rifiuti prodotti
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Tabella 3. 21 - Principali tipologie di rifiuti prodotti negli anni 2004-2006
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Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi correlati alla gestione dei rifiuti, stato identificato il seguente
indicatore di prestazione:
Indice di recupero rifiuti: Percentuale di rifiuti inviati a recupero rispetto al totale prodotto.
I valori registrati dall'indicatore nel 2006 risultano inferiori a quelli registrati nell'anno precedente, pur rimanendo
superiori alla percentuale di rifiuti a recupero del 2004, in quanto nel 2006 non stato prodotto un quantitativo di
ferro e acciaio consistente come quello registrato nel 2005 (e inviato a recupero) conseguente a demolizioni di
impianti, ed a causa della diversa classificazione e destinazione assegnata alle terre e rocce da scavo. L'aumento
di rifiuti pericolosi inviati a smaltimento infatti in parte da ricondurre al consistente quantitativo di terre e rocce
da scavo ora classificate come pericolose (17 05 03*, pari al 26% dei rifiuti prodotti nell'anno dalla Raffineria) a
valle dell'adozione di un criterio di classificazione pi cautelativo per i rifiuti contenenti idrocarburi.
Nel 2006 si segnala infine la produzione di 7282 tonnellate di Acque di falda emunte, pari al 26% dei rifiuti prodotti
nell'anno dalla Raffineria e non presente negli anni precedenti, derivanti dalle attivit inerenti il suolo (cfr. 3.8).
[Fonte: calcolo RSGA da dati unit SPP/AMB]
Tabella 3. 22 - Indice di recupero rifiuti
72
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3.8 - Protezione del
suolo/sottosuolo e della falda
Tutte le apparecchiature di Raffineria possono dar
luogo, in caso di malfunzionamento, a perdite di prodotti
inquinanti con interessamento del suolo/sottosuolo.
Si possono distinguere le seguenti tipologie di aspetti
ambientali ad esse correlati:
l
presenza di prodotto su suolo da eventi pregressi;
l
perdite di prodotti chimici (additivi, materie ausiliarie
o solventi);
l
perdite di prodotti petroliferi, liquidi, solidi o semisolidi
(paraffinosi o pesanti) da linee/apparecchiature di
impianti, servizi e di movimentazione;
l
perdite di prodotti petroliferi da serbatoi di mov
mentazione e di impianto.
Al fine di minimizzare i rischi di dilavamento di inquinanti
in falda, le aree d'impianti sono pavimentate e delimitate
da cordoli di contenimento, che convogliano gli eventuali
spandimenti alla rete fognaria della Raffineria.
Ai sensi dell'art. 9 del D.M. 471/99, la Raffineria ha
effettuato l'auto-dichiarazione dell'intenzione di avvalersi
degli strumenti disposti dalla normativa per siti inquinati
da eventi pregressi, inviando comunicazione agli Enti
Terri tori al i competenti i n data 15/06/2000.
Nel gennaio 2004, Eni S.p.A. Divisione Refining &
Marketing - Raffineria di Livorno (di seguito per brevit
ENI Div.R&M) ha presentato agli Enti il documento
Piano della Caratterizzazione Ambientale ai sensi del
D.M. 471/99 (di seguito PdC), redatto da Foster
Wheeler Italiana Environmental Division (di seguito
FW) nell'ottobre 2003. La Conferenza di Servizi decisoria
ex art. 14 comma 2 del 23 aprile 2004 ha deliberato
di approvare con prescrizioni il suddetto documento,
cos come integrato dall'elaborato Integrazione al
documento Piano della Caratterizzazione Ambientale
ai sensi del D.M.471/99 trasmesso con nota prot. n.
RAFLIDIR 61/40/FQ in data 02/04/2004.
Le attivit di caratterizzazione come da PdC approvato
sono state eseguite nel periodo luglio 2004 - giugno
2005.
I risultati delle indagini di caratterizzazione, condotte
nel periodo sopraccitato, sono stati presentati nel
documento Relazione Tecnica Descrittiva delle attivit
di Caratterizzazione Ambientale rev.0 (FW, luglio 2005)
e contestualmente, sulla base dei risultati ottenuti dalle
indagini di caratterizzazione svolte, nell'agosto 2005
stato presentato il documento Progetto Preliminare
di Bonifica delle Falda rev.0 (FW, agosto 2005) acquisito
con prot. n. 16599/QdV/DI del giorno 18 agosto 2005.
La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma
2 del 28 aprile 2006, ai fini della presa d'atto del
documento Relazione Tecnica Descrittiva delle attivit
di Caratterizzazione Ambientale rev.0 (FW luglio 2005)
ed alla approvazione del documento Progetto Prelimi-
nare di Bonifica delle Falda rev.0 (FW agosto 2005)
delibera di richiedere alla societ ENI Div.R&M una
serie di integrazioni/prescrizioni.
In seguito, ENI Div.R&M ha trasmesso al Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
il documento Risposta alle osservazioni e prescrizioni
della Conferenza di Servizi Decisoria ex art.14 della
legge n.241/90 del 28/04/2006, contenente le risposte
ad alcune delle prescrizioni e osservazioni, riportate
nel verbale della Conferenza dei Servizi Decisoria ex
art.14 della legge n.241/90 del 28 Aprile 2006. Alcune
altre prescrizioni, di cui al verbale della Conferenza dei
Servizi del 28 Aprile 2006, sono in corso di impugnazione
da parte ENI Div. R&M presso il Tribunale Amministrativo
Regionale competente.
Nell'Ottobre 2005 Eni Div.R&M ha presentato il docu-
mento Progetto Preliminare di Bonifica dei Suoli rev.0
(FW ottobre 2005), acquisito dal Ministero dell'Ambiente
e della Tutela del Territorio con prot. n. 23247/QdV/DI
del 17 novembre 2005.
In conformit a quanto riportato nel documento
Progetto Preliminare di Bonifica dei Suoli rev.0 (FW
ottobre 2005), nel mese di marzo 2006 sono state
svolte ulteriori indagini di caratterizzazione ambientale
nelle aree interne di Raffineria oggetto di futuri poten-
ziamenti/revamping di impianti, nelle aree interessate
da interventi di bonifica e nell'area omogenea D.
In seguito all'entrata in vigore del D.Lgs 152/2006 ed
alla convocazione della Conferenza di Servizi istruttoria
per il Sito di Interesse Nazionale di Livorno del 19 luglio
2006, ENI Div.R&M, con nota RAFLIDIR 61/51/FM del
14 luglio 2006, ha richiesto di non istruire il documento
Progetto Preliminare di Bonifica dei Suoli rev.0 (FW
ottobre 2005) redatto secondo i canoni del DM 471/99
ed ha provveduto a comunicare la sua intenzione di
presentare un documento di Analisi di Rischio redatto,
sulla base delle attivit di caratterizzazione svolte e
completate sul Sito, secondo i criteri definiti dal D.Lgs.
152/06.
Ai fini della rimodulazione degli obiettivi di bonifica ai
sensi dell'Art 265 della parte IV del D.Lgs. 152/06, ENI
Div.R&M ha presentato in data 25 ottobre 2006 il
documento Piano Integrativo di Caratterizzazione ai
sensi del D.Lgs. 152/06 (FW ottobre 2006) nel quale
contenuta la proposta di indagine ambientale inte-
grativa, propedeutica alla acquisizione di tutte le
informazioni necessarie allo svolgimento dello Studio
di Analisi di Rischio ai sensi del D.Lgs. 152/06 per la
definizione delle CSR.
Preliminarmente alla presentazione del documento
Relazione Tecnica Descrittiva delle attivit di Caratte-
rizzazione Ambientale rev. 0 (FW luglio 2005), con il
fine di restituire alcune aree agli usi legittimi previsti
dagli strumenti urbanistici vigenti, Raffineria ha anticipato
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
73
i risultati delle indagini svolte in alcune aree di prioritaria
importanza dal punto di vista della produttivit degli
impianti e nelle quali erano previsti interventi di modifica
di strutture esistenti o la costruzione di nuove unit,
presentando il documento Aree di primo intervento
n 3, 8, 10, 12, 13 - Relazione Tecnica descrittiva delle
attivit di caratterizzazione condotte nelle aree di primo
intervento ai sensi del DM 471/99 (FW dicembre 2004).
La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma
2 del 24 marzo 2005 ha deliberato di restituire agli usi
legittimi le aree in questione, a condizione che le opere
previste nelle aree medesime non pregiudichino la
possibilit di effettuare eventuali interventi di Messa
in Sicurezza d'Emergenza e di bonifica della falda
sottostante.
Relativamente ad ulteriori tre aree di prioritaria impor-
tanza, dal punto di vista della produttivit degli impianti
e nelle quali erano previsti interventi di modifica di
strutture esistenti o la costruzione di nuove unit, Aree
n 4, 6, 7, ENI Div. R&M ha svolto delle attivit di
Messa in Sicurezza d'Emergenza, al fine di liberalizzare
le stesse e restituirle agli usi legittimi.
La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma
2 del 28 aprile 2006 ha deliberato di restituire agli usi
legittimi le aree interne alla Raffineria di Livorno
denominate 6 e 7 di cui agli elaborati relativo alla Messa
in Sicurezza d'Emergenza acquisiti dal Ministero
dell'Ambiente al prot. n. 15287/QdV/DI del 26/07/2005.
Relativamente all'area di primo intervento n4, il
Ministero dell'Ambiente nella Conferenza di Servizi
Istruttoria del 19/07/2006, a seguito dell'istruttoria
tecnica del Documento Relazione conclusiva sulle
attivit di messa in sicurezza - area n 4 (FW novembre
2005), ha ritenuto che la restituzione agli usi legittimi
della suddetta area debba essere subordinata al rispetto
di alcune prescrizioni formulate nella Conferenza di
Servizi stessa e successivamente riportate nei Decreti
Direttoriali del 07/02/07 relativi alla Conferenza di
Servizi Decisoria del 13/12/06. ENI Div. R&M ha pertanto
fornito le risposte alle richieste del MATTM, relative
all'area n 4, nel Documento di risposta alle osserva-
zioni e prescrizioni contenute nei Decreti Direttoriali di
c u i a l p r o t . n . 3 1 4 9 / Qd V/ DI / I X e d a l
prot.n.3141/QdV/DI/IX del 7 febbraio 2007, trasmesso
con nota RAFLI/ DIR 61/17/FM del 15/03/07, nel quale
si rinnova la richiesta di restituzione agli usi legittimi.
In ottemperanza al documento Relazione Tecnica
descrittiva delle attivit di caratterizzazione condotte
nelle aree di primo intervento ai sensi del DM 471/99
(FW dicembre 2004), a partire dal 15 marzo 2006
attivo, nelle aree di pertinenza di Raffineria, un Sistema
di Messa in Sicurezza di Emergenza (MISE) delle Falda.
Il Sistema di MISE della Raffineria di Livorno si compone
di n7 sistemi di recupero localizzati in corrispondenza
di piezometri facenti parte della rete di monitoraggio
della Raffineria di Livorno. In particolare, il sistema di
MISE composto da n4 sistemi di recupero e stoccaggio
acqua di falda mediante pompe di emungimento som-
merse pneumatiche, n1 sistemi di recupero e stoccaggio
acqua di falda mista ad idrocarburi mediante pompa
di emungimento sommersa pneumatica e n2 sistemi
di recupero e stoccaggio prodotto surnatante dalla
falda, mediante skimmer e pompa pneumatica esterna.
Il liquido recuperato dai singoli sistemi viene attualmente
convogliato all'interno di opportuni serbatoi muniti di
bacino di contenimento, ubicati in prossimit dei singoli
sistemi. Tali liquidi vengono gestiti ai sensi della
normativa vigente sui rifiuti e inviati ad un impianto
di trattamento esterno autorizzato.
In tale ambito, ENI in data 21 aprile 2006 con nota
prot. RAFLI 61/29/FM ha provveduto a richiedere
specifica autorizzazione all'autorit competente (Prov.
di Livorno) per il Deposito Preliminare ai sensi dell'art.
27 e 28 del D.Lgs. 22/97 delle acque di falda emunte
per un quantitativo massimo pari a 50 tonnellate.
Contestualmente, ha provveduto a richiedere autoriz-
zazione ai sensi degli art. 27 e 28 del D.Lgs. 22/97 per
il trattamento di parte delle acque emunte presso
l'impianto di trattamento acque effluenti di Stabilimento
con nota prot. RAFLI 61/23/FM del 15 marzo 2006.
In data 30/03/07 si proceduto allo spegnimento del
sistema di MISE in corrispondenza del PP02, dato il
raggiungimento dei limiti normativi, riportati in dettaglio
nel documento Comunicazione del raggiungimento dei
limiti normativi in corrispondenza del piezometroPP02
del Sistema di Messa in Sicurezza di Emergenza della
Falda, redatto da FW nel mese di marzo 2007.
Si prevede inoltre di implementare il sistema di MISE
mediante l'installazione di ulteriori n. 3 sistemi di
emungimento delle acque di falda e di n. 2 sistemi di
recupero prodotto, cos come descritto nel rapporto di
monitoraggio delle acque Risultati del monitoraggio
delle acque di falda - Luglio - Novembre 2006 trasmesso
a gennaio 2007.
In ottemperanza alle richieste formulate dal MATT nei
Decreti Direttoriali del 7/02/07 (Prot.n.3149/QdV/DI/IX
e Prot.n.3141/QdV/DI/IX), ENI DIV. R&M con nota
Prot. RAFLI 61/12/FM del 22 febbraio 2007, ha prov-
veduto a trasmettere la Relazione sullo stato attuale
del sistema fognario e delle condotte interrate (aggior-
nato al 31/01/07). Con tale documento si trasmette
al MATTM la descrizione dello stato del sistema fognario,
la programmazione delle attivit di manutenzione future.
Contestualmente all'invio di tale documento nel mese
di maggio 2007, ENI Div.R&M ha provveduto all'invio
del documento Modalit di gestione delle matrici
ambientali negli interventi di manutenzione/sostituzione
del sistema fognario e delle linee di processo interrate
relativo alle modalit di gestione delle matrici ambientali
durante gli interventi di sostituzione delle linee interrate
sopraccitate.
Successivamente, con Nota RAFLI/ DIR 61/17/FM del
15/03/07, ENI DIV. R&M ha risposto alle prescrizio-
ni/osservazioni avanzate dal MATT, nella CdS decisoria
del 13/12/06, con il Documento di risposta alle osser-
vazioni e prescrizioni contenute nei Decreti Direttoriali
di cui al prot. n.3149/QdV/DI/IX ed al prot.
.n.3141/QdV/DI/IX del 7 febbraio 2007.
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
In tale documento di risposta ENI S.p.A. fornisce al
MATT tutte le informazioni integrative richieste e si
impegna, come richiesto nella CdS decisoria del
13/12/06 ad eseguire la caratterizzazione integrativa
dei bacini di contenimento.
Nel periodo marzo- aprile 2007, sono state svolte le
indagini integrative dello strato 0-1 m da p.c secondo
la proposta di indagine descritta nel Piano Integrativo
di Caratterizzazione a isensi del D.Lgs. 152/06 di
ottobre 2006, i cui risultati saranno considerati nell'AdR
dei suoli da svolgersi secondo quanto comunicato con
nota RAFLIDIR 61/51/FM del 14 luglio 2006.
In previsione dello svolgimento di alcuni interventi
indifferibili ed urgenti di manutenzione straordinaria,
ENI Div. R&M ha trasmesso al MATTM i documenti
Modalit di gestione delle matrici ambientali derivanti
dagli interventi di adeguamento del tracciato del gasdotto
afferente alla Raffineria di Livorno (settembre 2006)
e Modalit di gestione delle matrici ambientali derivanti
dagli interventi di manutenzione straordinaria del tratto
di oleodotto afferente alla Raffineria di Livorno (marzo
2007), redatti in ottemperanza a quanto esposto al
terzo punto del Verbale della Conferenza di Servizi
decisoria convocata presso la Direzione Generale per
la Qualit della Vita del Ministero dell'Ambiente e della
Tutela del Territorio in data 26 ottobre 2005 ai sensi
dell'art. 14, comma 2 della L.n. 241/90 e sue successive
modificazioni ed integrazioni, Interventi di manuten-
zione ordinaria e/o straordinaria nelle aree ricadenti
all'interno del sito di interesse nazionale di Porto
Marghera.
SISTEMA DI MONITORAGGIO
Il numero dei piezometri per l'area di raffineria e sue
pertinenze stato ampliato a 93 in occasione
dell'esecuzione del Piano di Caratterizzazione secondo
D.M. 471/99.
Tra questi, sono stati realizzati 7 piezometri che captano
la falda confinata risultati tutti non contaminati.
Relativamente alla falda freatica, sono state rilevate
non conformit sia per sostanze organiche che inorga-
niche.
Sono state svolte indagini ambientali sito specifiche ed
analisi di rischio dalle quali emerso che non vi
rischio igienico-sanitario od ambientale.
Inoltre, sulla base delle caratteristiche di contaminazione
del sito e delle direzioni prevalenti di falda, non si
evidenziano situazioni di esportazione di contaminazione
al di fuori del sito stesso.
Tuttavia, poich sono presenti isolate situazioni di non
conformit in prossimit dei confini di stabilimento ed
in area Darsena Petroli, sono in corso dal marzo 2006,
a titolo puramente preventivo e precauzionale, interventi
di Messa in Sicurezza di Emergenza (emungimento)
per 3 piezometri posizionati lungo il confine di stabili-
mento (MW03, PZ118 e PA01) )e per 1 piezometro alla
Darsena Petroli (PQ04).
Allo stesso modo, sempre da marzo 2006, sono in
corso interventi di Messa in Sicurezza di Emergenza
per 2 piezometri interni alla raffineria (PI01 e PI02) e
per 1 piezometro in area Darsena Ugione (PP02) per
i quali stata rilevata la presenza di prodotto surnatante.
A seguito poi dei risultati analitici riscontrati a valle
della campagna di monitoraggio eseguita nel luglio
2006 saranno a breve oggetto di Messa in Sicurezza
ulteriori 3 piezometri per presenza di composti clorurati
(PC03, PZ122 e PZ-P2) e 2 piezometri per presenza di
surnatante (PZ115 e PZ106).
Peraltro, per i piezometri gi in emungimento da marzo
2006 si stanno riscontrando significativi miglioramenti
che hanno portato al raggiungimento della conformit
normativa per il piezometro PP02 ed in previsione a
breve anche per il piezometro PZ118.
E' prevista poi la realizzazione di un progetto di bonifica
della falda mediante realizzazione di barriera idraulica
e di un impianto per il trattamento delle acque di falda
emunte.
Quanto sopra dettagliato nel documento Progetto
Preliminare di Bonifica della Falda, presentato agli Enti
competenti ad agosto 2005 e nel documento Risultati
del Monitoraggio delle Acque di Falda Luglio-Novembre
2006, trasmesso agli Enti competenti a gennaio 2007.
Nell'ambito delle attivit inerenti il Piano della Caratte-
rizzazione, per quanto riguarda lo stato del suolo, si
riscontrata la presenza di diffuse non conformit
superficiali in particolare per la presenza di idrocarburi.
Le non conformit di metalli, IPA e composti alifatici
clorurati cancerogeni sono identificate in isolati punti
del sito e sono numericamente non rilevanti.
Anche in questo caso, indagini ambientali sito specifiche
ed analisi di rischio hanno evidenziato l'assenza di
rischio igienico-sanitario od ambientale.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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MAPPA PIEZOMETRI
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Tabella 3. 23 - Risultati delle campagne di analisi idrochimiche sulle acque di falda (2004 - 2006)
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
(C) Piezometri in falda confinata
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Freatimetria della falda superficiale - luglio 2006
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Freatimetria della falda confinata - luglio 2006
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3.9 - Emissioni acustiche
Per quanto riguarda le emissioni di rumore all'esterno,
la Raffineria ricade parzialmente all'interno del perimetro
del Comune di Collesalvetti e parzialmente all'interno
del Comune di Livorno. Entrambi i Comuni hanno
proceduto alla zonizzazione acustica definitiva (a norma
della legge 447/97) del proprio territorio, rispettivamente
nel 2003 e nel febbraio del 2005, classificando l'area
su cui insiste la Raffineria come zona esclusivamente
industriale (classe VI), per cui valgono i limiti di
emissione di 70 dbA diurni e notturni di cui alla tabella
C del DPCM 14.11.1997. Successivamente, nel corso
del 2005, il Comune di Collesalvetti ha modificato la
classificazione dell'area sulla quale ricade la Raffineria,
portandola ad area prevalentemente industriale (classe
V), per cui valgono i limiti di emissione di 70 dbA diurni
e 60 dbA notturni di cui alla tabella C del DPCM
14.11.1997.
La Raffineria ha provveduto ad effettuare una campagna
di misura delle emissioni sonore verso l'esterno in data
28-30 ottobre 2002 (Societ S.P.I.L.), che ha aggiornato
il precedente studio risalente al 1996. La campagna si
svolta seguendo le modalit, la strumentazione e le
metodologie analitiche previste dalla legislazione vigente.
Nel dicembre 2003 stato effettuato dalla stessa
Societ S.P.I.L. un aggiornamento della precedente
indagine nell'area della sottostazione elettrica da
132.000 V, riscontrando livelli inferiori a quelli previsti
per la classe VI.
Di seguito si riporta una piantina e relativa tabella con
i valori (in decibel) misurati durante la campagna.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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Per le posizioni 2, 3 e 4 il contrassegno (+) sta ad
indicare che sono stati riportati i valori delle misurazioni
comprese nell'intervallo temporale fra le ore 1.00 e
le ore 2.00 del 29/10/2002, durante il quale il contributo
del traffico veicolare dell'Aurelia, risulta essere trascu-
rabile.
Per le posizioni contrassegnate con (*) viene riportato
il valore del livello equivalente imputabile al funziona-
mento degli impianti della Raffineria.
La misura 15, a differenza delle altre misure relative
alla campagna 2002, stata effettuata nella campagna
2003.
Nell'aprile-giugno 2004, la Societ S.P.I.L ha eseguito
la misura delle immissione sonore alle Darsene della
Raffineria di Livorno (Darsena Ugione e Darsena
Petroli). Nella presente DA non viene riportata la
planimetria con l'indicazione dei punti di misura ed il
dettaglio dei risultati rilevati in quanto gli stessi non
risulterebbero di facile schematizzazione e compren-
sione: le misure sono state infatti effettuate in numerosi
punti delle Darsene, a seconda delle diverse condizioni
operative in cui avvenuto il monitoraggio.
I valori di immissione rilevati durante tali indagini
mostrano il rispetto dei limiti di immissione per la
classe VI.
Relativamente al rilievo effettuato in corrispondenza
della portineria di Raffineria, si osserva il superamento
del limite di immissione nel periodo notturno (62,5
dbA vs. 60 dbA), relativo all'area V in cui ricade parte
della Raffineria in seguito alla modifica della classifi-
cazione dell'area da parte del Comune di Collesalvetti.
A tale proposito, la Raffineria ha intenzione di effettuare
a breve un nuovo rilievo fonometrico per la verifica
del rispetto dei limiti di immissione acustica previsti.
Le emissioni acustiche al confine interno tra la Raffineria
e la CTE EniPower sono state interessate da specifica
mappatura, tramite rilievi dei livelli di esposizione del
personale interessato e definizione delle curve isofo-
nometriche (la documentazione di tale analisi con-
servata dalla Funzione IGIND di Raffineria); a tale
proposito, nel maggio 2001 stata fatta una comuni-
cazione congiunta tra le due Societ nella quale, oltre
a evidenziare il rispetto dei limiti di accettabilit al
confine comune (perimetro di sito) delle ultime cam-
pagne del 1995 e 1996 (la documentazione conser-
Tabella 3. 24 - Risultati della campagna di misura delle emissioni sonore verso l'esterno in data 28-30 ottobre 2002
(1)
Valore delle emissioni sonore epurato del contributo del traffico veicolare esterno alla Raffineria.
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82
vata dalla Funzione AMB di Raffineria), vengono preso
accordi sulle modalit di comunicazione per modifiche
degli assetti impiantistici tali da comportare significativa
variazione della situazione documentata al momento
della redazione della comunicazione congiunta.
Per quanto riguarda l'esposizione al rumore negli
ambienti di lavoro, la Raffineria sottoposta ai limiti
definiti dal D.Lgs. 277/91 (art. 40); una campagna di
rilevamento stata eseguita nel 1999 e aggiornata
nel settembre 2001 a seguito dell'installazione
dell'impianto Bitumi Modificati; l'ultima indagine
stata effettuata nel terzo quadrimestre 2004. Nel
febbraio 2005 stata effettuata una campagna ag-
giuntiva relativa al nuovo impianto RE-RUN. Tutta la
documentazione cartacea disponibile presso IGIND
ed inoltre disponibile sul sito intranet di Raffineria.
3.10 - Radiazioni ionizzanti
e non ionizzanti
Le possibili fonti di emissioni elettromagnetiche (non
ionizzanti) all'interno della Raffineria sono:
l
l'impianto di cogenerazione (COGE), di propriet
EniPower;
l
la sottostazione elettrica di interscambio con il
Gestore della Rete Nazionale;
l
le sottostazioni di trasformazione, al servizio delle
relative utenze;
l
i sistemi di trasmissione radio (ricetrasmittenti,
cercapersone e trasmissione dati).
La Raffineria ha condotto, nel mese di settembre 2003
tramite il CESI, un'indagine volta a valutare le misure
dei campi magnetici ed elettromagnetici generati alla
basse ed alte frequenze. Tale indagine ha evidenziato
che in tutti gli ambienti i livelli di campo elettromagnetico
generati sono ampiamente al di sotto dei limiti previsti
dalla legge 36/2001 e successivi decreti applicativi.
Con riferimento alle radiazioni ionizzanti, si rileva in
Raffineria la presenza di apparecchiature contenenti
sorgenti radioattive sigillate, quattro puntiformi ed una
filiforme. Tali sorgenti sono rappresentante essenzial-
mente dall'impiego di rilevatori utilizzati per
l'effettuazione di misure presso gli impianti Platforming
Carburanti e nel Laboratorio Chimico della Raffineria.
Un'altra potenziale fonte di radiazioni ionizzanti
rappresentata dall'esecuzione di radiografie industriali
all'interno della Raffineria, attivit svolta secondo quanto
stabilito nelle apposite procedure interne, previo rilascio
dell'apposito Permesso di accesso ed esecuzione di
Radiografie Industriali rilasciato dalle funzioni respon-
sabili competenti di Raffineria.
Per il dettaglio degli obblighi di legge in materia
ottemperati dalla Raffineria si rimanda alla Sezione 2
della presente Dichiarazione Ambientale.
3.11 - Sostanze particolari
(Amianto, CFC, Halon, HCFC, PCB,
Gas Tossici)
Amianto
La presenza di amianto in Raffineria limitata, oggi,
ad alcuni collettori di vapore a media ed alta pressione,
che per le loro condizioni operative non possono essere
messi fuori servizio e che sono stati oggetto di
completo confinamento ed identificazione, a mezzo
idonea segnaletica.
La Raffineria ha provveduto alla nomina del Responsabile
Amianto, ai sensi del D.M. 6 settembre 1994, per
gestire le problematiche legate ai piani di bonifica e
allo smaltimento.
CFC, Halon, HCFC
La Raffineria CFC ha provveduto ad eliminare progres-
sivamente il CFC, in anticipo rispetto alle prescrizioni
legislative.
Dal censimento delle apparecchiature contenenti HCFC
in Raffineria, aggiornato ad ottobre 2006 e completo
di tipologia di macchina, ubicazione, tipo e quantit
detenuta di gas refrigerante, risultano circa 102 appa-
recchiature gestite direttamente dalla Raffineria e circa
180 gestite dalla SIECO Servizi contenenti Freon R22
in quantit media che varia da 0,5 kg ad 1 kg sino ad
un massimo di circa 6-7 kg per apparecchiatura, pi
tre criostati di Laboratorio a doppio stadio contenenti
Freon R22 nella quantit di kg 4,5 (suddivisi in due
apparecchiature - 3 kg e 1,5 kg), R508B nella quantit
di kg 2,5 e Gas R404A nella quantit di kg 0,8.
Sia per le macchine gestite direttamente dalla Raffineria
che per le macchine sotto la responsabilit Eni Servizi
sono rispettati i disposti di legge, come dettagliato
nella Sezione 2
Non sono invece presenti in Raffineria impianti antin-
cendio contenenti gas HCFC come agenti estinguenti.
PCB
In Raffineria sono presenti delle apparecchiature con-
tenenti PCB, per le quali vengono ottemperati gli obblighi
normativi dettagliati in Sezione 2 e per le quali stato
predisposto un piano di smaltimento progressivo che
porter alla loro completa eliminazione.
Gas Tossici
In Raffineria presente il gas tossico Disolfuro di
Carbonio in quantit inferiore a 5 litri per cui vengono
ottemperati gli obblighi normativi dettagliati in Sezione
2 e per la gestione del quale stato nominato un
Responsabile dei gas tossici e sono presenti quattro
utilizzatori dotati di apposito patentino.
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Sezione 4
piano di miglioramento ambientale
1 - Spese ambientali
L'attenzione dell'azienda verso il miglioramento delle
proprie prestazioni ambientali testimoniato dalle
spese sostenute per gestire gli aspetti ambientali
correlati alle proprie attivit e promuovere la salva-
guardia dell'ambiente esterno.
Le spese ambientali sono contabilizzate in sito secondo
la metodologia analitica definita dalla Fondazione Enrico
Mattei - ENI (FEEM). Tali indicazioni confluiscono nel
Sistema Informativo Ambientale (SIA, gestito dalla
Funzione HSE di Sede) e sono diffuse nel Rapporto
Ambientale di Divisione.
In tale ambito, i comparti presi in considerazione sono:
l
Protezione dell'aria e del clima
l
Protezione delle acque superficiali
l
Protezione del suolo e delle acque sotterranee
l
Rifiuti
l
Altre attivit
Le spese assegnate ai vari comparti sono rappresentate
sia dagli investimenti, come acquisto di attrezzature,
impianti e migliorie tecnologiche, sia dalle risorse
necessarie alla gestione corrente, come il costo del
lavoro, dei materiali e le prestazioni esterne.
In particolare, nella voce altre attivit, sono inclusi
gli investimenti rivolti alla protezione dal rumore, alla
protezione del patrimonio naturale, le spese per il
monitoraggio e la formazione ambientale del personale
operante in sito e le attivit di ricerca e sviluppo relative
a specifiche problematiche in materia ambientale.
Nella tabella e nel grafico seguenti riportato
l'andamento delle spese ambientali contabilizzate dalla
Raffineria relativamente agli ultimi tre anni.
Tabella 4. 1 - Spese ambientali
[Fonte: Unit SPP/AMB]
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Gli interventi rivolti alla protezione del suolo rappresentano la maggiore area d'investimento per la Raffineria negli
ultimi 3 anni.
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4.2 - Risultati raggiunti
La Raffineria nel corso degli anni ha promosso numerosi
interventi di adeguamento ed innovazione tecnologica,
apportando miglioramenti agli impianti di produzione
ed alle modalit di gestione/conduzione degli stessi, al
fine di ottimizzare le proprie prestazioni nell'ottica del
rispetto dell'ambiente anticipando ed eccellendo sui
limiti e le prescrizioni legislative.
Tra gli interventi eseguiti in Raffineria dall'avvio del
Sistema di gestione Ambientale vanno menzionati:
l
dotazione di doppie tenute su pompe, chillers,
compressori, nuovo tipo di tenute meccaniche sulle
valvole regolatrici (interventi che sono partiti nel
2000 e stanno proseguendo sulle varie apparecchia-
ture e sono tuttora previsti interventi analoghi);
l
eliminazione della vecchia fognatura acida e invio
delle acque acide contenenti sostanze odorigene
(H2S, mercaptani e altri ) all'impianto di trattamento
SWS anzich all'impianto biologico, con riduzione
delle emissioni in atmosfera di sostanze odorigene;
l
pavimentazione, ultimata nel 2006, delle seguenti
aree per prevenire eventuali spandimenti di prodotti
su terreno: parco rifiuti, parco catalizzatori, parco
rottami, parco sabbiatura e parco terre;
l
montaggio analizzatori in continuo sui camini D2
CARB e VPS LUBE: installazione di analizzatori per
le emissioni convogliate di SO2, NOx e CO;
l
recupero vapori da Serbatoi di estratti Aromatici, al
fine di ridurre le emissioni odorigene dovute a vapori
caratterizzati da una soglia olfattiva molto bassa;
l
rifacimento della vasca di contenimento delle perdite
al Pontile 36A presso la Darsena Ugione;
l
demolizione del Pontile 37 e delle linee della zona
interessata, presso la Darsena Ugione;
l
messa fuori terra per ispezionabilit oleodotti Darsena
Ugione: intervento con il quale stato raggiunto
l'obiettivo di installare fuori terra tutte le tubazioni
di collegamento con il Pontile 36A;
l
installazione doppio fondo ai serbatoi 501 e 130
Benzine e 108 MTBE;
l
separazione drenaggio serbatoio da drenaggio bacino
in serbatoi O.C. / R.A, intervento che ha permesso
la separazione delle acque piovane da quelle di
drenaggio dai serbatoio di Olio Combustibile e Residuo
Atmosferico;
l
costruzione bacino contenimento Serbatoio 1001 in
Darsena Ugione (acque meteoriche / Spiazzamenti
oleodotti);
l
pavimentazione zona pompe booster in Darsena
Ugione;
l
nuovo compressore Impianto DEA: il compressore
installato, tecnologicamente pi avanzato e con
dotazioni di sicurezza e strumentali pi complete
del precedente, consente una riduzione dei consumi
e delle emissioni della CO2;
l
interventi su forno F2 Topping e F202 Vacuum:
modifica della convettive al fine di migliorare la fase
di preriscaldamento, con conseguente riduzione dei
consumi e delle emissioni della CO2;
l
interventi su forno impianto Reformer: sostituzione
della sezione radiante con montaggio di tubi cer
mizzati con conseguente riduzione dei consumi e
delle emissioni della CO2;
l
interventi su forni impianti minori, mirati al migli
ramento energetico dei singoli forni con conseguente
riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2;
l
interventi ottimizzazione impianto Vacuum: interventi
legati al miglioramento energetico con conseguente
riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2;
l
Mek-2: installazione Trim cooler ciclo frigo per
raffreddamento propano: interventi legati al migli
ramento energetico con conseguente riduzione dei
consumi e delle emissioni della CO2;
l
costruzione tetto galleggiante Serbatoio 100 (TAE),
rifacimento di parte del mantello e costruzione di
un nuovo fondo. L'obiettivo della copertura di tutti
i serbatoi dell'impianto TAE stato raggiunto
l
recupero condense 2 passo, ha permesso di ra
giungere l'obiettivo di recuperare 25mc/h di acqua
di condensa (progetto Total Spendi ng);
l
miglioramento affidabilit impianto TAE: effettuati
interventi che consistevano in modifiche di parti di
dell'impianto;
l
installazione di nuovi bracci di carico alla Darsena
Ugione dotati di doppi sconnettori: stato raggiunto
tutti i bracci di carico della Darsena Ugione sono
dotati di questo sistema di sicurezza;
l
rimozione tratti interrati di tubazioni messe fuori
servizio che collegavano la Darsena Ugione al pontile
36A: con questo intervento stato raggiunto, entro
i termini previsti, l'obiettivo di rimuovere tutte le
tubazioni interrate presenti;
l
sistema rilevazione perdite oleodotti 1 passo: grazie
alla realizzazione di questo intervento stato ra
giunto, entro i termini previsti, l'obiettivo di dotare
gli oleodotti 34-30-31-27, pari a ca il 50% del totale
degli oleodotti, di questo sistema automatico di
rilevazione perdite;
l
smantellamento impianto Due Stadi;
l
interventi bacino S. 100, 52, 78, 51, 5, 6, e 398;
l
pavimentazione trincee sterrate zone impianto TAE;
l
prevenzione perdite da rete fognaria: grazie alla
realizzazione di questo intervento stato raggiunto,
entro i termini previsti, l'obiettivo di avere la map-
patura aggiornata e completa della rete fognaria;
l
rimozione e smaltimento vecchi deflettori fabbricato
ex-compressori e smaltimento di linee interrate
coibentate con amianto.
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Sulla base dei Programmi di Miglioramento Ambientale della Raffineria relativi agli anni 2004 - 2007, possibile
sintetizzare gli interventi, conclusi e in corso, suddivisi per comparto ambientale di interesse:
Tabella 4. 2 - Interventi di miglioramento ambientale
[Fonte: PMA 2004-2007]
M = Migliorativi e P = Preventivi (per le relative definizioni vedi successivo paragrafo Piano di miglioramento)
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Gli interventi conclusi nell'ultimo triennio hanno con-
sentito di raggiungere importanti risultati nei diversi
comparti ambientali sopra menzionati. Tra i pi rilevanti:
l
stato raggiunto un risparmio complessivo nei
consumi di olio combustibile di circa 20.000 t/a,
corrispondenti a pi di 55.000 t/a circa di emissioni
di CO2;
l
cresciuta in maniera considerevole la percentuale
di emissioni in atmosfera monitorata in continuo
(con gli interventi presenti nel PMA 2007 si raggiu
ger il 90% delle emissioni);
l
disponibile una maggiore capacit di trasporto su
Ferro-Cisterne di circa 3.000 t/mese;
l
si ottenuto un recupero di acqua stimabile in circa
250.000 t/a;
l
sono stati realizzati doppi fondi su 10 serbatoi;
l
stata rimossa una parte delle linee interrate di
Raffineria (35%) e la totalit delle linee di colleg
mento con il pontile 36A;
l
stata effettuata una mappatura georeferenziata
ed un controllo tramite georadar dell'intera rete
fognaria di Raffineria ed stato iniziato il controllo
ispettivo con telecamera della stessa;
l
sono stati eseguiti numerosi interventi sul suolo che
hanno riguardato i bacini di contenimento dei serbatoi,
le pavimentazioni, la prevenzione dell'inquinamento
alla Darsena Ugione ed il miglioramento del sistema
di rilevamento perdite degli oleodotti.
TEMATICA
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Nella tabella seguente sono riportati gli interventi conclusi nel 2006 e nei primi mesi del 2007:
ARIA
INTERVENTO
ACQUA
ACQUA
MARE
SUOLO E
FALDA
Implementazione Sistemi Multivariabile per miglioramento e ottimizzazione degli
Impianti Hot Oil, Reformer, Topping e Vacuum: l'intervento stato completato nel marzo
2007 e ha consentito di ottenere una riduzione dei consumi di Olio Combustibile di ca. 4000
t/a pari ad una riduzione di CO
2
di ca. 12000 t/a.
Montaggio di tre nuovi densimetri in linea e di due nuovi strumenti per la misura
della portata sulla rete gas combustibile utlizzato per consumi interni: l'intervento,
completato nel dicembre 2006, consente una misura pi precisa del gas combustibile utilizzato
in Raffineria.
Interventi su valvole, accoppiamenti flangiati, scambiatori (come da studio "Chester-
ton"), montaggio doppie tenute su impianto Hot Oil e K 1 Topping e Convogliamento
acque di scarico V-9102 a impianto SWS: gli interventi sono stati conclusi tra giugno e
dicembre 2006 e hanno consentito di ottenere il recupero di COV e di vapori prima scaricati
in atmosfera che, sebbene rappresentati da quantitativi minimi, presentavano una soglia
olfattiva molto bassa e risultavano quindi particolarmente "odorigeni".
Ripristino pettine di manovra Binario ferroviario: l'intervento stato concluso nel luglio
2007 e rende disponibile per i prossimi anni la possibilit di movimentare un maggior numero
di Ferro-Cisterne in arrivo/partenza Raffineria al fine di soddisfare l'incremento di quantitativi
di semilavorati e prodotti finiti (OC BTZ e OC MTZ ) di introduzione e semilavorati in uscita.
Sostituzione condensini: concluso nel giugno 2007, consentir il recupero di 3 m
3
/h di acqua
di condensa (pari a 25000 t/a ca).
DARSENA UGIONE - Pavimentazioni aree con presenza di linee, pompe, II step ed
Eliminazione di accoppiamenti flangiati rirenuti critici per eventuali sversamenti nel
canale Unione: interventi conclusi nel settembre 2006 al fine di prevenire l'inquinamento
in Darsena Unione.
Installazione doppio fondo ai Serbatoi S 702, S 1702, S, 1807, S 1809, S 1811, S 99,
S 104, S 66: l'intervento stato concluso modificando quanto previsto in fase di programmazione
iniziale attraverso un incremento degli investimenti da 1.700 kX a 3.175 k.
Interventi per la messa fuori terra per facilitare l'ispezionabilit delle tubazioni
interrate (Sala K, attraversamenti stradali linee d'aspirazione) 1 step: l'intervento
fa parte di un programma partito nel 2004 e che proseguir fino a fine 2010. Gli interventi
ultimati a fine 2006 hanno riguardato 1600 m (ca. il 35% del totale) su 4500 m totali. Gli
interventi successivi, che riguarderanno i restanti 2900 m di tubazioni interrate (pari al 65%
del totale), proseguiranno negli anni successivi e arriveranno a completamento nel 2010 (650
m programmati per il biennio 2007-2008 e 2250 m per il biennio 2009-2010) e verranno
riportati in dettaglio i successivi interventi nei prossimi aggiornamenti del PMA.
Controllo ispettivo interno con telecamera ed eventuale relining della rete fognaria
(1 step):
l'intervento fa parte di un programma partito nel 2006 e che proseguir fino a fine 2009
(interventi prioritari previsti: 3000 m gi realizzati nel 2006, 3000 m programmati nel 2007,
ulteriori 3000 m nel 2008 e 3244 m nel 2009) riguarderanno ca. 12000 m di fognature (ca.
il 70% del totale). Gli interventi successivi, che riguarderanno i restanti 5000 m di fognatura
(pari al 30% del totale), proseguiranno negli anni successivi e arriveranno a completamento
nel 2011 (3000 m programmati per il 2010 e 2400 m per il 2011) interessando complessivamente
ca 17000 m di fognatura e verranno riportati in dettaglio i successivi interventi nei prossimi
aggiornamenti del PMA.
Tabella 4. 3 - Interventi conclusi
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Due degli interventi previsti nella precedente versione
del PMA per la sezione Aria sono stati sospesi. In
entrambi i casi si tratta di interventi aventi come
obiettivo la riduzione delle emissioni odorigene:
l
Invio incondensabili gruppo vuoto Wax Vacuum
a forno: in fase di realizzazione dell'intervento si
era gi resa necessaria la modifica della tipologia
dell'intervento ma nonostante questa, l'intervento
si dimostrato non realizzabile. E' in fase di studio
un possibile intervento alternativo.
l
Recupero vapori da Serbatoi 61, 109 e 589
(APA e RVC): in fase di realizzazione l'intervento
si dimostrato non realizzabile; in fase di studio
un possibile intervento alternativo.
l
Un altro intervento, sempre relativo alla sezione Aria
stato concluso ma non ha dato risultati soddisfacenti:
l
Recupero vapori da Serbatoi di Olio Combustbile:
L'intervento, che prevedeva l'utilizzo di un bio-filtro
per l'abbattimento dei vapori, stato ultimato ma
non ha raggiunto risultati soddisfacenti; previsto
a budget 2008 un nuovo progetto per il recupero
vapori serbatoi OC che utilizzer una tecnologia
diversa.
Con il 2006 si concluso il progetto denominato Total Spending, avviato in ambito ENI
nell'ottobre 2002 con l'obiettivo, di rilevanza strategica anche alla luce degli impegni conseguenti
all'attuazione del Protocollo di Kyoto, di promuovere ed assicurare il miglioramento dell'efficienza
dei processi. In particolare il progetto mirava ad ottenere il controllo e la riduzione dei consumi
energetici. A livello Eni era stato predisposto un Piano di risparmi energetici per il 2003 - 2007
al quale la Raffineria di Livorno ha partecipato con un contributo significativo con risultati
quantificabili in un risparmio energetico di ca. 38.000 TEP/anno (80% circa dei risultati prefissati),
perseguiti attuando azioni gestionali e progetti di investimento.
Per raggiungere tale risultato erano stati organizzati Gruppi di lavoro specifici con il compito di
definire e programmare, controllandone l'attuazione, le azioni necessarie a garantire il raggiungimento
degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici nel periodo considerato.
In questo ambito l'ENI ha avviato, ad inizio del 2007, una pi generale iniziativa di incremento
dell'efficienza a livello di Divisione, con un progetto, denominato Programma Leader, per il
raggiungimento di livelli di eccellenza nella efficienza operativa delle Raffinerie, prendendo in
esame tutte le attivit che contribuiscono al business, tra le quali trova adeguata collocazione
l'Energy Conservation.
Quindi all'interno di questa nuova iniziativa generale di miglioramento trovano naturale
proseguimento le attivit gi iniziate nell'ambito del Total Spending, con l'individuazione di nuove
azioni per la riduzione dei consumi energetici, o comunque per la loro ottimizzazione, e il
rafforzamento dell'impiego dei sistemi di pianificazione e monitoraggio per assicurare il
raggiungimento degli obiettivi nei tempi e nella misura prefissati che andiamo di seguito a
illustrare.
Anche in questo progetto, sono stati organizzati Gruppi di lavoro specifici con il compito di definire
e programmare, controllandone l'attuazione, le azioni necessarie a garantire il raggiungimento
degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici nel periodo considerato.
Alcuni interventi del progetto, identificati dal carattere in grassetto nella tabella riepilogativa
successiva, fanno parte del PMA 2007 della Raffineria.
Progetto Total Spending
Tabella 4. 4 - Riepilogo degli interventi programmati nell'ambito del progetto Total Spending 2007/2010
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4.3 - Obiettivi per il futuro
Tenendo in considerazione il livello tecnologico e le
prestazioni raggiunte grazie agli investimenti promossi
negli anni passati, la Direzione di Raffineria, sulla base
della valutazione della significativit dei propri Aspet-
ti/Impatti ambientali e in attuazione della Politica
Ambientale del sito, ha definito e posto in attuazione
il Piano di Miglioramento Ambientale 2007-2009 (PMA),
disciplinato da una specifica Procedura del SGA
19
.
Si evidenzia come, coerentemente con quanto previsto
nel SGA della Raffineria
20
, esiste una precisa correlazione
tra la significativit degli Aspetti ambientali individuati
e gli Obiettivi/Programmi di miglioramento messi in
atto dalla Raffineria; in particolare:
l
gli Aspetti/ Effetti caratterizzati da una soglia di
significativit risultante molto alta, alta o media
(vd. Allegato 5) possono essere soggetti ad interventi
di miglioramento ed inseriti in PMA;
l
vanno prese tuttavia in considerazione quelle aree
dove i miglioramenti siano maggiormente urgenti
per prevenire rischi di inquinamento o altri Impatti
significativi e che, contemporaneamente, siano
identificati in base ad un'adeguata analisi co-
sti/benefici e della migliore tecnologia economica-
mente disponibile.
ARIA
INTERVENTO
ACQUA
ACQUA
MARE
Montaggio analizzatori in continuo su camino impianto REFORMER: in corso di
realizzazione. A maggio 2007 era stato effettuato il 95% dell'intervento.
Razionalizzazione parco pompe carburanti (montaggio doppie tenute): in corso di
realizzazione. La percentuale di avanzamento a maggio 2007 pari al 37% di quanto
preventivato.
Coibentazione S.539 e 541 e incremento sistema recupero condense: in corso di
realizzazione. A maggio 2007 era stato effettuato il 95% dell'intervento.
Recupero condense riscaldamento delle linee prodotti neri: in corso di realizzazione.
A maggio 2007 era stato effettuato il 98% dell'intervento.
Montaggio nuovo braccio di carico (IV) per prodotti Bianchi su Pontile 10: l'intervento
ha subito modifiche progettuali migliorative legate all'ampliamento delle dotazioni di sicurezza
dell'apparecchiatura con una previsione di spesa di 1200 k contro gli iniziali 850 k . Il
termine dei lavori, inizialmente previsto per giugno 2007, previsto entro giugno 2008.
TEMATICA
Tabella 4. 5 - Interventi in corso
19
PAMB 03
20
vd. PAMB 01 e PAMB 03
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ARIA
INTERVENTO
ACQUA
RIFIUTI
Implementazione Sistemi Multivariabile per miglioramento e ottimizzazione degli
Impianti HD2, HD3, C6 e Studio di fattibilit per MEK 1 e MEK 2: l'intervento porter
all'aumento dell'affidabilit degli impianti e alla riduzione dei consumi energetici.
Sostituzione forno F1 dell'impianto HSW, con l'obiettivo di ridurre i consumi di ca. 500
t/a di Olio Combustibile, pari ad una riduzione di CO2 di ca. 1500 t/a.
Termoregolazione linee prodotti pesanti, che porter alla riduzione dei consumi di ca. 5000
t/a di Olio Combustibile, pari ad una riduzione di CO2 di ca. 15000 t/a.
Basic design per nuovo impianto zolfo da 100 t/g: progettazione di base per la costruzione
di un nuovo impianto che a regime (previsto per il 2009) avr un recupero di 100 t/g di zolfo
liquido.
Basic design per nuovo impianto biodiesel: progettazione di base per la costruzione di
un nuovo impianto che a regime (previsto per il 2010) avr una produzione di ca 250000
t/anno di biodiesel derivante da olio vegetale.
Sostituzione pompe P5 a/b e P6 a/b Impianto Stabilizzazione B: intervento che porter
al recupero di vapori che si disperdevano in atmosfera in quantitativi minimi ma con soglia
olfattiva molto bassa e quindi "odorigeni".
Adeguamento tenute meccaniche pompe SOI CARB e MOVSPED: intervento che porter
al recupero di vapori che si disperdono in atmosfera in quantitativi minimi ma con soglia
olfattiva molto bassa e quindi "odorigeni".
BASIC DESIGN per Impianto TAE: Progettazione di base per la costruzione di una nuova
linea di trattamento biologico delle acque di scarico da 500 mc/h (prevista costruzione nuovo
impianto nel 2008).
Risanamento Serbatoi nn 129, 400, 153, 157, 105 con installazione doppio fondo.
Prevenzione perdite da rete fognaria verso suolo e falda: controllo ispettivo interno con
telecamera ed eventuale relining della rete fognaria 2 step anno 2007.
Costruzione piazzola ecologica per la gestione dei rifiuti: intervento che consentir
l'ottimizzazione della gestione dei rifiuti prodotti dalla Raffineria.
TEMATICA
Tabella 4. 6 - Nuovi obiettivi di miglioramento
Per maggiori dettagli in merito agli obiettivi sopra elencati, si rimanda al paragrafo successivo, nel quale riportato
un estratto del PMA della Raffineria.
SUOLO E
FALDA
I nuovi obiettivi di miglioramento previsti dal PMA 2006-2008 possono essere sintetizzati come riportato nella
seguente tabella.
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PIANO DI MIGLIORAMENTO
proposto di seguito il PMA 2006-2009 completo della Raffineria da cui, per ogni intervento definito, si evincono:
l
gli Aspetti ambientali interessati;
l
gli Obiettivi preposti suddivisi in Migliorativi (M) nel caso in cui l'intervento sia riconducibile ad un effettivo
progresso misurabile dell'impatto ambientale (es: consumi energetici inferiori a seguito dell'introduzione di una
tecnologia pi efficiente) e Preventivi (P) nel caso in cui l'intervento porti ad una diminuzione del rischio che si
verifichi una situazione di inquinamento ambientale (es: effettuazione di un doppio fondo ad un serbatoio per
diminuire il rischio di perdite dal fondo);
l
il costo complessivo e la scadenza dell'intervento;
l
lo stato di avanzamento dell'intervento al momento dell'emissione della D.A. (Dichiarazione Ambientale).
Il valore totale degli interventi riportati nel PMA si riferisce agli interventi tuttora in corso.
Intervento completato
LEGENDA
Nuovo intervento inserito in questo aggiornamento e non
presente nella precedente Dichiarazione Ambientale
Intervento sospeso
Intervento che prosegue nei tempi previsti rispetto alla
scadenza fissata nella precedente Dichiarazione Ambientale
Intervento che ha subito modifiche e richiesto una
nuova programmazione
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Sezione 5
glossario, definizioni e sintesi delle sigle
ADR (A.D.R.) Normativa Internazionale per il trasporto di merci pericolose su strada (compresi i rifiuti),
Accordo recepito con Direttiva 2001/7/CE, a livello Comunitario, e con L. 1839/62 e D.M.
3/05/01 (modificato con D.M. 21/12/01) a livello nazionale
Acqua Demi Acqua demineralizzata
ARIAL Associazione volontaria per il Rilevamento dell'Inquinamento Atmosferico zona di Livorno
Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing (Eni - Divisione R&M) Societ dell'Eni, colosso
italiano dell'energia, che si occupa delle attivit di acquisto, approvvigionamento e lavorazione
di materie prime di origine petrolifera, e delle operazioni di raffinazione e commercializzazione
dei prodotti ottenuti
ARPAT Agenzia Regionale Toscana per la Protezione dell'Ambiente
ATB autobotti
ATZ olio combustibile ad alto tenore di zolfo
BBTZ (bbTZ) Fuel gas a bassissimo tenore di zolfo
Benchmarking Metodologia di confronto con realt simili
blending miscelazione di semilavorati per la produzione di prodotti finiti commerciabili come benzine,
gasoli e oli combustibili
blow-down circuito di recupero ed invio a combustione in torcia delle sostanze gassose scaricate dagli
impianti (da valvole di sicurezza per sfiati di emergenza, interventi di manutenzione, ecc.)
BTEX valore di concentrazione degli aromatici totali nelle acque di falda (Benzene, Toluene,
Etilbenzene, Xilene)
BTZ olio combustibile a basso tenore di zolfo
C n di molecole di carbonio negli idrocarburi
CFC Cloro Fluoro Carburi
Chillers Unit di raffreddamento, in cui, abbassando la temperatura, si provoca la solidificazione
dei componenti paraffinici a maggior peso molecolare presenti in una miscela di idrocarburi,
prima di procedere al filtraggio per la loro separazione (ottenendo la paraffina solida).
cm/s centimetri al secondo
CO ossido di carbonio
CO
2
anidride carbonica
Colonne a dischi
rotanti (RDC) Colonna al cui interno ruota un albero porta dischi che gira permettendo una migliore
miscelazione del solvente con la carica che entra in controcorrente
Colonne di flash
e strippers a vapore Colonna al cui interno viene insufflata una corrente di vapore, solitamente d'acqua, per
separare le parti leggere di una miscela
COV Composti Organici Volatili
D.Lgs. Decreto Legislativo
D.M. (DM) Decreto Ministeriale
dB (dB(A)) unit di misura, espressa in scala logaritmica (ponderata secondo curva di normalizzazione
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internazionale), per valutare l'intensit del rumore
DCS Distributed Control System, sistema automatizzato di controllo dei parametri operativi degli
impianti di produzione
DIR Direttore della Raffineria; nell'ambito del SGA-ISO 14001, DIR il Responsabile del SGA
DPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
DPR Decreto del Presidente della Repubblica
EMAS Eco-Management and Audit Scheme: Regolamento CE 761/2001, approvato il 19 marzo
2001, sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione
e audit
Falda confinata Falda confinata o imprigionata o in pressione: falda con acqua in pressione interposta tra
il substrato impermeabile alla base ed un altro strato impermeabile al tetto.
Falda superficiale Falda superficiale o libera o freatica: falda delimitata inferiormente da un terreno o roccia
impermeabile (substrato impermeabile) e superiormente dalla superficie dell'acqua (superficie
freatica).
f.g. (FG) fuel gas di Raffineria
FF.CC. ferrocisterne
f.o. (FO) fuel oil
gg giorni
GPL Gas di Petrolio Liquefatto
GRTN gestore rete trasmissione nazionale dell'energia
h ora
h/uomo ore per uomo
H
2
idrogeno
H
2
S (H2S) idrogeno solforato
HC idrocarburi
IPA Idrocarburi Policiclici Aromatici
ISO 14001 UNI EN ISO 14001: Sistemi di gestione ambientale - requisiti e guida per l'uso, Norma
Internazionale per la Certificazione di SGA, approvata con Delibera
UNI del novembre 2004
Isomeri Sostanze diverse per propriet fisiche e spesso anche per comportamento chimico ma che
hanno la stessa formula bruta, cio stesso peso molecolare e stessa composizione
percentuale di atomi
L. Legge Ordinaria del Parlamento
L.R. Legge Regionale
m metri
m/s metri al secondo
MATTM (gi MATT) Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
max massimo
mc (m3) metro cubo
mc/h metro cubo per ora
mg/l milligrammi per litro
mg/mc milligrammi per metro cubo
mg/Nmc milligrammi per normal metro cubo
MEA
(Miscele Ammine
Terziarie) Miscele di Ammine, derivati dell'ammoniaca ottenute per sostituzione
di tutti e tre gli atomi di idrogeno con altrettanti radicali alchilici o arilici.
MSGA MSGA: Manuale del Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria,
realizzato in conformit ai requisiti della ISO 14001
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MTBE Metil Ter Butil Etere; booster ottanico per il blending benzine
MUD Modello Unico di Dichiarazione al Catasto Rifiuti della quantit di rifiuti prodotti/destinati a
smaltimento
MW megaWatt
MWh megaWatt per ora
NH
3
ammoniaca
NH
4
azoto ammoniacale
NOx ossidi (bi-triossido) di azoto
o.c. (OC) olio combustibile
O
2
ossigeno
O
3
ozono
p.c. piano campagna
PAMB Procedure del Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria, realizzate in conformit ai
requisiti della ISO 14001
PEE Piano di Emergenza Esterno, a cura della Prefettura locale
PEI Piano di Emergenza Interno della Raffineria
PERF Servizio Pianificazione esercizio e controllo performance
Petrolati Sostanze solide o semi solide a temperatura ambiente ottenute dalla estrazione con solvente
dei residui sottovuoto
PMA PMA: Piano di Miglioramento Ambientale della Raffineria di Livorno
POLAMB POLAMB: Politica di Sicurezza, Salute, Ambiente e prevenzione incidenti rilevanti della
Raffineria di Livorno
Prodotti Lube basi lubrificanti, paraffine, estratti e petrolati
PST polveri totali
PSV valvola di sicurezza dedicata alla veloce depressurizzazione di impianti in caso di sfiati di
emergenza (destinati a blow-down)
Qualit Ottaniche Numero di Ottani contenuti nelle benzine
Ragia Miscela di idrocarburi ricavati dalla distillazione frazionata del petrolio
Raffineria si intende, salvo dove diversamente indicato, la Raffineria Eni - Divisione R&M sito di Livorno
REOP Servizio Operativo, da cui dipendono le SOI, R-SOI e Consegnatari di Turno (CDT)
R-SGA Rappresentante della Direzione per il Sistema di Gestione ambientale (R-SGA), ruolo assunto
per delega di DIR della Funzione TECON di Raffineria
S.S.T. (SST) Solidi Sospesi Totali: quantit totale delle varie sostanze presenti in una miscela liquida
(refluo), che rimangono in un contenitore dopo l'evaporazione completa dell'acqua
Scambiatore di calore Apparecchiatura che permette un trasferimento di energia tra una corrente ad una determinata
temperatura ed una o piu' correnti a temperature diverse; in generale in uno scambiatore
non si ha miscelazione: le correnti, normalmente allo stato liquido o gassoso, sono isolate
tra loro, una delle correnti puo' essere costituita dall'aria ambiente.
SERTEC Servizio Tecnico di Raffineria; si suddivide nelle Unit Ingegneria di Manutenzione (INGEMAN),
Manutenzione di Centro (MAN) e Migliorie e Modifiche Impianti (MMI)
SGA Sistema di Gestione Ambientale
SGS Sistema di Gestione della Sicurezza della Raffineria, implementato in conformit ai requisiti
del D.Lgs. 334/99
SIA Sistema Informativo Ambientale Eni - Divisione R&M
slop sostanze liquide idrocarburiche scartati da processi o attivit di manutenzione, destinati ad
essere recuperati per usi interni di Raffineria (a serbatoio di slop, quindi miscelati nei grezzi
in ingresso)
SO
2
anidride solforosa
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SOI Strutture Operative Integrate
sPb benzina senza piombo, altrimenti detta benzina verde
SPP Servizio di Prevenzione, Protezione e Antincendio della Raffineria; si suddivide nelle Funzioni
Ambiente (AMB), Sicurezza e Antincendio (SIC), Igiene Industriale (IGIND), Prevenzione
e Protezione (PREV)
SWS Sour Water Stripper, unit produttiva della Raffineria
t (tonn) tonnellate
t/a tonnellate per anno
t/g tonnellate per giorno
t/h tonnellate per ora
TAE Impianto di Trattamento delle Acque Effluenti di Raffineria
TECON Servizio Tecnologico di Raffineria, da cui dipendono numerose Unit di Raffineria tra cui il
Laboratorio Chimico (LABO); il Responsabile TECON anche R-SGA della Raffineria
Tep Tonnellate petrolio equivalente
TPH valore di concentrazione degli idrocarburi totali nelle acque di falda
utilities fluidi ausiliari quali aria compressa, azoto, vapore, acqua trattata, ecc. necessari al
funzionamento degli Impianti di processo (primari) della Raffineria
g/mc microgrammi per metro cubo
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Sezione allegati
ALLEGATO 1 ORGANIGRAMMA GENERALE DELLA RAFFINERIA
ALLEGATO 2 PROCEDURE DEL SGA
ALLEGATO 3 ASPETTI AMBIENTALI ED ATTIVITA' DELLA RAFFINERIA
ALLEGATO 4 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEGLI
ASPETTI/EFFETTI AMBIENTALI
ALLEGATO 5 SIGNIFICATIVITA' DEGLI ASPETTI/EFFETTI
AMBIENTALI DELLA RAFFINERIA
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ALLEGATO 1 Organigramma generale della raffineria
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ALLEGATO 2 Procedure del SGA
CODICE TITOLO
PAMB 01 Aspetti-Effetti Ambientali
PAMB 02 Prescrizioni Legislative Applicabili
PAMB 03 Piano di Miglioramento Ambientale
PAMB 04 Formazione ed Addestramento del Personale
PAMB 05 Comunicazione Interna ed Esterna
PAMB 06 Documentazione del Sistema di Gestione Ambientale
PAMB 07 Controllo Operativo
PAMB 08 Suolo, Sottosuolo ed Acque di Falda
PAMB 09 Risorsa Idrica
PAMB 10 Trattamento Fanghi
PAMB 11 Gestione Smaltimento dei Rifiuti
PAMB 12 Gestione Emissioni Atmosferiche
PAMB 13 Chemicals e Catalizzatori
PAMB 14 Gestione Potenziali Perdite di Idrogeno Solforato
PAMB 15 Gestione Emissioni Acustiche
PAMB 16 Messa in Sicurezza e Bonifica di Impianti/Apparecchiature
PAMB 17 Ispezione e Manutenzione
PAMB 18 Movimentazioni e Stoccaggio Prodotti
PAMB 19 Gestione Fornitori
PAMB 20 Emergenze Ambientali di Raffineria
PAMB 21 Interfacce Stap - Raffineria
PAMB 22 Sorveglianza e Misurazione
PAMB 23 Gestione interfacce Raffineria-EniPower
PAMB 24 Non-Conformit Ambientali
PAMB 25 Registrazioni del Sistema di Gestione Ambientale
PAMB 26 Audit del Sistema di Gestione Ambientale
PAMB 27 Riesame della Direzione
PAMB 28 Calcolo Emissioni di CO
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ALLEGATO 3 Aspetti Ambientali ed attivit della Raffineria
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ALLEGATO 4 Metodologia Di Valutazione Degli Aspetti/Effetti Ambientali
Il processo di individuazione articolato su 4 fasi, nel seguito sinteticamente sviluppate
FASE 1: Definizione degli impatti ambientali (di seguito
chiamati anche effetti ambientali) corrispondenti ad
ogni Aspetto ambientale individuato
In questo step per ciascun Aspetto ambientale sono
associati i rispettivi impatti, distinti nelle condizioni
operative Normali, Anomale e di Emergenza.
I risultati di tale attivit sono sintetizzati in allegato 3.3
FASE 2: Determinazione dei criteri di significativit
Per effettuare la Valutazione della Significativit vengono
utilizzati i seguenti criteri:
Criteri Parametrici
Vengono definiti i cinque criteri parametrici seguenti:
a) Effetto/Impatto specificatamente soggetto ad attuali
o future regolamentazioni legislative e/o normative.
b) Effetto/Impatto che coinvolge risorse significative
per l'ambiente circostante (corsi d'acqua, falde
acquifere, suolo, risorse naturali o del sito in generale)
o a causa delle specifiche caratteristiche del sito
(vicinanza di centri abitati o realt sociali particolari).
c) Effetto/Impatto soggetto a specifica attenzione,
controllo e/o verifica da parte dell'opinione pubblica
(interna ed esterna) o di enti istitutivi, o legato ad
una rilevante ricaduta sull'immagine societaria.
d) Effetto/impatto caratterizzato da rilevante sinergia
con altre attivit presenti nelle vicinanze del sito
(particolari danni, specifici rischi comuni).
e) Effetto/impatto significativamente ridotto in aziende
o realt imprenditoriali simili nazionali od europee.
Per ogni Effetto ambientale, sottoposto a valutazione,
viene verificata l'applicabilit o meno di ciascuno dei
suddetti criteri e viene quindi tenuto conto del numero
dei criteri applicabili (da 1 a 5); se nessuno dei suddetti
criteri fosse applicabile all'Effetto preso in esame,
quest'ultimo non verr preso in considerazione ai fini
della compilazione del REGASP.
Criterio Numerico
Con criterio numerico (o indice di probabilit) si intende la probabilit di accadimento dell'impatto oggetto della
valutazione, secondo la seguente tabella:
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FASE 3: Calcolo del livello di Significativit
La combinazione tra il numero di criteri parametrici applicabili con il corrispondente valore del criterio numerico,
permette di determinare il Livello di Significativit dell'Effetto ambientale preso in esame, secondo la seguente
matrice di correlazione:
Per la determinazione della Significativit concorre anche il numero di Aree Applicabili secondo il seguente criterio:
se ad un Aspetto/Effetto ambientale corrisponde un n di Aree Applicabili (Attivit aziendali di interesse
ambientale) maggiore o uguale a 8, il livello della Significativit dell'Aspetto/Effetto corrispondente aumenta
di un grado (passando, ad esempio, da Basso a Medio).
Vengono considerati Effetti ambientali Significativi tutti quelli per i quali il Livello di Significativit, risultante
dalla valutazione sopra descritta, sia pari o superiore a quello medio (M)
in cui: BB = livello di significativit molto basso
B = livello di significativit basso
M = livello di significativit medio
A = livello di significativit alto
AA = livello di significativit molto alto
Fase 4: Determinazione del livello di influenza
Con la determinazione del livello di influenza si intende, in conformit al Regolamento CE 761/01 (EMAS), esaminare
e valutare l'influenza che la Raffineria pu avere sugli Aspetti ambientali indiretti individuati e le possibili misure
per ridurne eventuali impatti
A tal fine si adotta un modello di valutazione basato sull'applicazione di un indice numerico (Indice di influenza -
Ii), sintetizzabile come segue:
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ALLEGATO 5 Significativita' degli aspetti/effetti ambientali della raffineria
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Addendum alla Dichiarazione
Ambientale della Raffineria di Livorno
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Gestione materie prime e prodotti finiti
Approvvigionamento ed utilizzo di risorsa idrica
Scarichi idrici
Emissioni atmosferiche
Gestione dei rifiuti
Protezione del suolo/sottosuolo e della falda
Emissioni acustiche
Elettromagnetismo e radiazioni ionizzanti
Sostanze pericolose
INTRODUZIONE
INFORMAZIONI GENERALI
IMPEGNO AMBIENTALE
ORGANIZZAZIONE DEL SITO
STRUTTURA E PROCESSO PRODUTTIVO
STATUS AUTORIZZATIVO, PRESCRIZIONI E
PROCEDIMENTI APERTI
ASPETTI AMBIENTALI
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE
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Le attivit dell'ENI Refining & Marketing nell'area
Livornese comprendono, oltre alla Raffineria Registrata
EMAS nel 2004, anche altre attivit tra le quali lo
Stabilimento GPL di Livorno (nel seguito denominato
STAB) adibito a stoccaggio di gas di petrolio liquefatto,
alla distribuzione GPL via autobotti e ferrocisterne e al
riempimento e distribuzione GPL in bombole. Tale
attivit stata svolta fino al 30.6.2007 da una orga-
nizzazione indipendente e autonoma rispetto alla
Raffineria e dotata di un proprio Sistema di Gestione
ambientale certificato conforme allo standard ISO
14001 dal Gennaio 2002.
Nell'ambito del processo di integrazione operativa dei
propri siti industriali l'ENI S.p.A, con Comunicazione
Organizzativa ENI R&M n 42 del 26/06/2007, ha
disposto che lo Stabilimento GPL di Livorno confluito
nell'ambito della contigua Raffineria di Livorno. Tutte
le autorizzazioni ed i documenti precedentemente
intestati allo STAB sono in fase di volturazione a favore
della Raffineria stessa.
Il processo di riorganizzazione ed unificazione delle
due realt ha comportato l'avvio del processo di inte-
grazione dei due Sistemi di Gestione Ambientali (SGA),
in precedenza anch'essi indipendenti anche se impostati
secondo i comuni criteri ENI R&M, che vedr convergere
il SGA dello STAB, certificato ISO 14001 e le attivit
Introduzione
ad esso inerenti, nel sistema di gestione della Raffineria,
certificato ISO 14001 e registrato EMAS.
Poich alla data del 14/06/2007 la nuova edizione della
Dichiarazione Ambientale (DA) EMAS della Raffineria
era stata gi interamente predisposta, verificata e
convalidata dall'ENTE accreditato, al fine di presentare
fin da subito la realt dello STAB, le attivit da esso
svolte, gli aspetti ambientali significativi, le prestazioni
ambientali ed il programma di miglioramento ambientale,
stato predisposto il presente addendum, quale
completamento delle informazioni gi inserite nella
Dichiarazione Ambientale. L'addendum stato struttu-
rato al fine di contenere tutte le informazioni specifiche
relative allo STAB, mentre per tutti gli aspetti di interesse
ma gi dettagliatamente descritti nell'ambito della DA
ed immediatamente estendibili allo Stabilimento, ci si
limitati a riportare un rimando al punto della Dichia-
razione Ambientale in cui poter reperire tali informazioni.
A partire dal prossimo aggiornamento annuale della
DA le informazioni ed i dati presentati nell'addendum
saranno invece diffusi unitamente a quelli di Raffineria,
della quale lo STAB rappresenta oggi uno degli impianti
facenti capo alla SOI MOVSPED della Raffineria (per
maggiori dettagli vedi organigramma di seguito ripor-
tato).
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INFORMAZIONI GENERALI
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Planimetria (2 pagine) con ubicazione dello stabilimento
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IMPEGNO AMBIENTALE
Lo Stabilimento Gpl di Livorno, coerentemente con le
politiche del Gruppo Eni, ha adottato a partire dal 28-
10-2002, un Sistema di Gestione Ambientale conforme
alla norma ISO 14001 il cui ambito di applicazione,
cos come risulta dal Certificato di ISO 14001 N CERT-
471-2002-AE-FLR-SINCERT, concerne il: Ricevimento,
deposito, carico automezzi e ferrocisterne ed imbotti-
gliamento in bombole e spedizione di gas di petrolio
liquefatto (GPL). Il Sistema di Gestione Ambientale
(SGA) dello Stabilimento Gpl di Livorno stato ade-
guato ai requisiti della Norma ISO 14001:2004 e
giudicato ad esso conforme a valle della verifica del
Gennaio 2006.
Il Sistema di Gestione Ambientale dello STAB attual-
mente indipendente da quello della Raffineria e come
tale anche la Politica Ambientale sar mantenuta
separata da quella della Raffineria fino alla futura
integrazione dei due sistemi.
La Politica Ambientale dello Stabilimento denominata
Politica Ambientale dello Stabilimento GPL di Livorno
emessa dal Responsabile dello Stabilimento. Tale
documento trae ispirazione dalla Politica di Gruppo
per la Salute, la Sicurezza, l'Ambiente e l'Incolumit
Pubbl i ca del Gr uppo Eni S. p. A emessa
dall'Amministratore Delegato dell'Eni S.p.A. ed in
linea con la politica di sito in tema di prevenzione
degli incidenti rilevanti.
Elenco delle Procedure del SGA dello STAB
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ORGANIZZAZIONE DEL SITO
L'assetto organizzativo dello Stabilimento prevede una
forza lavoro pari a ca. 20 dipendenti.
Sono inoltre presenti in Stabilimento, dipendenti di
Ditte Terze o esercenti di servizi esterni al processo di
produzione (circa 10 persone), tra cui Ditte di manu-
tenzione e/o cantieristica, servizio di vigilanza interno,
servizio mensa aziendale, servizio di pulizia.
Il ciclo produttivo dello Stabilimento richiede la presenza
di personale operante in orario giornaliero e/o turni
particolari.
Come si evince dalla comunicazione organizzativa n
42/2007 del 26-06-2007 lo Stabilimento confluito,
nell'ambito della Raffineria, nella struttura Operativa
Integrata (SOI MOVSPED).
La struttura attuale la seguente:
l
Il responsabile del Progetto Integrazione STAB
che era il Responsabile dello Stabilimento, assicura
il necessario contributo all'integrazione operativa
alle dipendenze del Responsabile Operations (REOP).
l
il Responsabile Tecnico Operativo, alle dirette
dipendenze del Responsabile SOI MOVSPED, ha in
staff la funzione dell'Addetto Prevenzione Prote-
zione e attivit Qualit Tecnico Fiscali (APP).
Le due funzioni ricoprono molti dei compiti ambientali
sia di natura gestionale che operativa e svolgono
alcune importanti mansioni con risvolti ambientali
significativi quali: la gestione dei rifiuti, la gestione
delle attivit di manutenzione ordinaria e straordinaria
degli impianti di rilancio reflui presenti nello Stabil
mento, la compilazione mensile dei rapporti sui
consumi di materie prime, energia e acqua e la
gestione, nell'ambito della manutenzione degli i
pianti, dei sistemi di abbattimento delle emissioni
in atmosfera.
l
Coordinatore: due persone con funzioni di Capo
Reparto che svolgono un ruolo di coordinamento e
controllo delle attivit degli Addetti GPL Polivalenti,
con compiti operativi relativi alla gestione del processo
produttivo.
l
degli Addetti GPL Polivalenti che svolgono ope-
razioni di movimentazione (ricezione e spedizione)
e imbottigliamento GPL;
l
Addetto Polivalente alla Manutenzione che
tenuto a condurre alcune attivit che senza dubbio
possono avere diretta influenza sulla gestione degli
effetti ambientali del sito quali: l'esecuzione dei
controlli e dei lavori di manutenzione sia di tipo
programmato che di pronto intervento, l'esecuzione
delle lubrificazioni delle apparecchiature,
l'effettuazione di smontaggi e sostituzioni di parti
meccaniche e/o elettriche.
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Di seguito riportiamo l'Organigramma attuale della Raffineria con la parte integrata (evidenziata) relativa all'ex STAB.
Per maggiori dettagli relativi all'Organigramma di Raffineria si rimanda all'Allegato 1 della Sezione Allegati della
Dichiarazione Ambientale.
STRUTTURA E PROCESSO
PRODUTTIVO
Le attivit di esercizio dello stabilimento riguardano:
1. Ricevimento con rifornimento primario tramite:
l
gasdotto collegato con terminale marino
l
gasdotto collegato con la Raffineria
l
autobotti (ATB) con prodotto nazionalizzato
l
ferrocisterne (FFCC) nazionali e/o estere
l
gasdotto collegato con il Costiero Gas Livorno
2. Stoccaggio:
l
stoccaggio nei serbatoi collegati ai terminali diretta-
mente o tramite centrale di spinta;
l
stoccaggio temporaneo di bombole (piene in attesa
di spedizione e vuote in attesa di riempimento).
3. Imbottigliamento:
l
Prelievo dai serbatoi e tramite pompe, trasferimento
del prodotto in apparecchiature per il riempimento
di bombole di varia capacit.
4. Spedizione:
l
Prelievo dai serbatoi con l'ausilio di pompe o com-
pressori per la caricazione sui mezzi di trasporto
stradale e ferroviario. Le bombole, una volta riempite,
possono essere temporaneamente depositate o
direttamente spedite.
Inoltre, nello stabilimento vengono svolte le seguenti
attivit secondarie:
l
lavaggio esterno con acqua in un tunnel di lavaggio
bombole nel reparto imbottigliamento;
l
asciugatura;
l
riverniciatura ove risulti necessario, presso la cabina
di verniciatura posizionata nel Reparto Imbottiglia-
mento.
Precisiamo che nello stabilimento non vengono effettuate
attivit di odorizzazione del GPL.
Interfacce rifornimento/spedizione gpl
Lo STAB, situato appena fuori il perimetro di Raffineria
ed ha degli interscambi commerciali e non, sia con la
Raffineria che con altre realt: In particolare lo Stabi-
limento si interfaccia con:
l
la Raffineria ENI Divisione R&M;
l
il Costiero Gas Livorno;
l
la Darsena Petroli Pontile 13;
l
terzi che gestiscono il trasporto via ferrocisterne e
autobotti
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Interfaccia scarichi idrici
Lo stabilimento non dispone di un impianto di trattamento degli scarichi idrici. I reflui vengono rilanciati all'impianto
di depurazione dell'adiacente raffineria.
Di seguito riportiamo uno schema semplificato riassuntivo relativo all'interfaccia degli scarichi idrici.
Le acque ricevute dall'Hotel Mediterraneo e dalla Stazione di Servizio Agip Petroli vengono periodicamente analizzate
come previsto dai relativi contratti per verificare il rispetto dei parametri analitici.
Di seguito riportiamo uno schema semplificato riassuntivo relativo agli interscambi commerciali.
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STATUS AUTORIZZATIVO,
PRESCRIZIONI E PROCEDIMENTI
APERTI
Al fine di ottimizzare le modalit di gestione di un
panorama di adempimenti/prescrizioni legislative in
campo ambientale estremamente vasto e complesso,
l'Organizzazione della Stabilimento ha strutturato al
proprio interno prassi consolidate per garantire:
l
la predisposizione della documentazione di supporto
ed il puntuale rinnovo autorizzativo;
l
la massima disponibilit ai controlli degli Enti preposti
(Provincia, Regione, ARPAT, ecc.);
l
il monitoraggio ed il continuo aggiornamento delle
proprie attivit in relazione a modifiche delle pr
scrizioni normative, grazie al supporto della Funzione
GPL-SPPG.
Grazie a tali procedure, attualmente non risultano
procedimenti dell'autorit giudiziaria in materia am-
bientale aperti a carico di personale responsabile del
sito, n pendenze relative a richieste di risarcimento
per danni connessi ad eventi ambientali causati dallo
Stabilimento.
Di seguito si riassume l'attuale status autorizzativo
dello Stabilimento, riportando, per ciascun ambito
ambientale soggetto a prescrizioni specifiche applicabili
al sito, la legislazione vigente in materia ed il riferimento
alla documentazione (autorizzazione, denuncia, comu-
nicazione, pratica istruttiva, ecc.) di competenza dello
Stabilimento. Viene riportato inoltre, dove applicabile,
il riferimento al DLgs 152/2006, nuovo Testo Unico
Ambiente, ai fini di evidenziare il regime transitorio cui
i siti produttivi, quali lo Stabilimento di Livorno, sono
sottoposti nel passaggio a tale nuova legislazione. La
documentazione disponibile presso gli Uffici delle
competenti Funzioni dello Stabilimento.
Esercizio dello Stabilimento
I principali adempimenti che lo Stabilimento ha ottemperato per poter garantire l'esercizio del sito comprendono, per la particolare
ubicazione del sito, anche adempimenti di carattere demaniale e riferiti alla tutela delle aree di interesse nazionale.
Tutela della risorsa idrica
Di seguito sono riportati gli atti principali che consentono alla Raffineria l'utilizzo della risorsa idrica e lo scarico dei reflui:
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Emissioni in atmosfera
Per i due punti di emissioni convogliata, riconducibili al lavaggio e verniciatura bombole, lo Stabilimento soggetto
alle prescrizioni previste per le emissioni che rientrano nell'Allegato 2 - Elenco delle attivit ad inquinamento
atmosferico poco significativo, del DPR del 25/07/1991 e autorizzate ai sensi del DPR 203/1988. Mentre, per le
diffuse risulta soggetto al DPCM 25/07/1991. Inoltre, in Stabilimento presente anche una caldaia da 95 kW, la
cui gestione viene condotta conformente al DPR 412/1993.
Tutela del suolo e del sottosuolo
Con riferimento alla tutela del suolo e del sottosuolo, lo Stabilimento ha applicato il DM 471 del 25/10/1999,
attuazione dell'art 17 del DLgs 22/1997 (Decreto Ronchi), finch entrambe le norme non sono state abrogate e
sostituite dal DLgs 152/2006 (nuovo Testo Unico Ambiente), che nella Parte IV disciplina gli adempimenti concernenti
la tutela del suolo e la gestione dei rifiuti. Tale Decreto, con riferimento in particolare al suolo, ha stabilito le modalit
per la definizione, pianificazione e realizzazione del monitoraggio della qualit dei suoli sottostanti gli impianti
industriali e delle necessarie attivit di messa in sicurezza e/o bonifica dei siti. Inoltre, il Decreto integra ed aggiorna
quanto gi previsto in materia dalla normativa della Regione Toscana (LR 25/98 e successive Delibere Attuative).
Il Decreto disciplina principalmente:
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Rifiuti
Le prassi attuate in Stabilimento per la gestione dei rifiuti sono definite in funzione dei riferimenti legislativi
attualmente vigenti in materia. Tali riferimenti sono costituiti dalla Parte IV del DLgs 152/2006, che abroga e
sostituisce il DLgs 22/1997 e dal DLgs 36/2003 attuato con DM 37/8/2005, relativamente ai criteri di ammissibilit
dei rifiuti in discarica.
I DM 145/1998 e 148/1998, attuativi del Decreto Ronchi (DLgs 22/1997), restano temporaneamente in vigore, in
attesa dell'emanazione dei Decreti Attuativi del DLgs 152/2006.
l
i limiti di accettabilit della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e delle acque sotterranee in relazione
alla specifica destinazione dei Siti;
l
le procedure di riferimento per il prelievo e l'analisi dei campioni;
l
i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei Siti inquinati, nonch la
redazione dei relativi progetti.
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Trasporti di merci pericolose
Lo Stabilimento soggetta, con riferimento al trasporto di merci pericolose, agli adempimenti previsti in regime
ADR (trasporto di merci pericolose su strada) e in regime RID (trasporto di merci pericolose su ferrovia)
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Sostanze pericolose
Con il riferimento generico a sostanze pericolose, si vuole raggruppare tutta quell'area normativa che disciplina
particolari tipologie di sostanze di natura particolare, quali amianto, oli contaminati da PCB/PCT, HCFC, CFC ed
Halon, soggette, per ragioni di tutela dell'ambiente e della salute umana, a prescrizioni o scadenze riferite ai limiti
di utilizzo.
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Rumore
I principali adempimenti concernenti le emissioni acustiche possono essere sintetizzati in due categorie:
l
Rumore negli ambienti di lavoro, relativamente alla tutela dei lavoratori dalle emissioni acustiche che superano
i l i mi ti previ sti dal l a normati va, nonch al corretto uti l i zzo dei di sposi ti vi di protezi one;
l
Rumore al perimetro, relativamente alle emissioni che lo Stabilimento genera all'esterno del perimetro di sito e
che sono soggette al rispetto dei limiti notturni e diurni identificati con riferimento alla zonizzazione comunale.
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Grandi Rischi e Radiazioni Ionizzanti, Sicurezza Impiantistica, Prevenzione Incendi
Con riferimento alle tematiche concernenti la Sicurezza, lo Stabilimento soggetto alla normativa sui Grandi Rischi,
alla normativa sulla sicurezza impiantistica nonch a quella relativa alla prevenzione incendi ed alle radiazioni
ionizzanti (essendo detentrice di n 1 sorgente radioattiva sigillata).
Di seguito sono elencati i principali adempimenti cui lo Stabilimento deve periodicamente sottostare per poter essere
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Elettromagnetismo
I principali provvedimenti che lo Stabilimento ha adottato in tema di tutela dalle emissioni elettromagnetiche possono
essere sintetizzati come segue:
Eventi incidentali
Tra i rischi connessi alle attivit dello Stabilimento, sono da ascrivere anche specifici eventi che possono causare
impatti sull'ambiente circostante e/o violazioni dei limiti e delle prescrizioni legislative in materia. In tale ambito
negli ultimi 3 anni non si registrato nessun evento incidentale.
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ASPETTI AMBIENTALI
In Stabilimento, per l'individuazione e la valutazione
degli Aspetti Ambientali sono state prese in considera-
zione tutte le attivit svolte nel sito, con particolare
riferimento a:
l
Ricezione, stoccaggio, imbottigliamento e spedizione
delle materie prime in ingresso e dei prodotti in
uscita;
l
esercizio degli Impianti di lavorazione e dei principali
Impianti ausiliari dello Stabilimento;
l
altre attivit dello Stabilimento correlate alle attivit
legate ai servizi tecnici (Piccola Manutenzione,
Ispezione/Collaudi e gestione Ditte Terze).
Per ciascuna delle attivit definite come di interesse
ambientale, sono stati individuati ed analizzati gli
Aspetti ambientali correlati.
Tale analisi stata svolta con le modalit descritte
nell'apposita Procedura Ambientale di Stabilimento ed
ha interessato:
l
Aspetti ambientali diretti, ovvero legati ad attivit
dello Stabilimento sotto il proprio diretto controllo
gestionale;
l
Aspetti ambientali indiretti, sui quali, a seguito
delle proprie attivit, prodotti e servizi, lo Stabilimento
pu non avere un controllo gestionale totale.
Una volta individuati gli Aspetti ambientali diretti ed
indiretti nelle condizioni operative a regime (normali),
anomale e di emergenza, legate ad eventi accidentali
rilevanti, si proceduto, all'individuazione della loro
significativit.
La metodologia utilizzate per la determinazione della
significativit degli aspetti ambientali in linea con
quella applicata in tutti i siti dell'ENI certificati secondo
gli standard della ISO 14001 e, quindi, risulta essere
analoga a quella applicata presso la Raffineria di Livorno
e descritta in Allegato 4 della Dichiarazione Ambientale.
Di seguito si riporta una tabella di sintesi degli aspetti
ambientali dello STAB che sono risultati significativi
dalla valutazione.
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Significativit degli Aspetti/Impatti Ambientali dello StabilimentoGpl
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Gestione materie prime e prodotti finiti
Nel processo produttivo in atto nello stabilimento utilizzato
G.P.L., sia imbottigliato che sfuso, che costituito essen-
zialmente di Propano o di Miscela di Propano e Butano;
le modalit di approvvigionamento sono:
l
Raffineria mediante gasdotto diretto;
l
Autobotti e ferrocisterne che scaricano la materia
prima, soprattutto Propano, all'interno del sito presso
apposite rampe di travaso;
l
Navi che scaricano al terminale marino mediante
gasdotto di collegamento con lo Stabilimento;
l
Costiero Gas Livorno.
La Miscela contenuta nelle bombole in genere costituita
da:
l
70% butano;
l
30% propano.
I serbatoi di stoccaggio del GPL previsti nella configurazione
del rapporto di sicurezza sono 7, di tipo cilindrico e fondo
sferico, adatto per la posa in tumuli, come di seguito
indicato:
l
TK-01, del diametro di 4 m e della lunghezza totale
di 34,9 m, per una capacit complessiva di 420 m3.
l
TK-02, del diametro di 4 m e della lunghezza totale
di 34,9 m, per una capacit complessiva di 420 m3.
l
TK-03, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m
3
.
l
TK-04, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m
3
.
l
TK-05, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m
3
.
l
TK-06, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m
3
.
l
TK-07, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacit complessiva di 1500 m
3
.
La sommit del tumulo serbatoi formata da un terreno
vegetale dello spessore di 20 cm contenuto da elementi
di drenaggio prefabbricati di forma esagonale, in corri-
spondenza del fronte operativo dei serbatoi, sul lato dove
fuoriescono le tubazioni incamiciata di fondo sono presenti
i gruppi valvole e tubazioni, il tumulo contenuto su un
lato da un muro di cemento armato.
L'installazione dei serbatoi totalmente ricoperti con terra
(tumulati) stata scelta per assicurare una maggior
sicurezza dello stabilimento stesso e delle aree limitrofe.
[Fonte: file Bolla di Produzione.xls]
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[Fonte: file Bolla di Produzione.xls]
[Fonte: file Bolla di Produzione.xls]
Dal marzo 2004 e fino al Settembre 2006, sono state sospese le attivit di imbottigliamento gpl in bombole e
carico/scarico gpl a causa di un intervento di manutenzione straordinaria sul muro di contenimento del parco serbatoi
tumulati (inviata comunicazione agli enti esterni prot. TECOP/C 14/04 del 13-04-2004).
Il processo produttivo non comprende per sua natura particolari possibilit o necessit di recupero di materie prime.
Le quantit in gioco essendo esigue per ogni singola bombola, rappresentano un valore poco significativo se rapportato
alla produzione annuale e pertanto anche una possibile stima risulterebbe difficoltosa da condurre.
Di seguito si riporta una tabella di sintesi delle altre materie, diverse dal Gpl, movimentate presso lo stabilimento:
Consumi energetici
Le modalit di approvvigionamento di energia per gli utilizzi di esercizio sono espresse in forma quantitativa nelle
sottostanti tabelle che si riferiscono a:
l
Consumo di gasolio utilizzato per la quasi totalit (95%) per il funzionamento dei carrelli elevatori e per il restante
5 % nel gruppo elettrogeno e per il sistema antincendio (n. 2 motopompe);
l
Consumo di G.P.L. per uso riscaldamento e per utilizzo della mensa;
l
Consumo d'energia elettrica dalla rete ENEL correlato prevalentemente al funzionamento di tutte le apparecchiature
di esercizio.
l
Consumo di Vapore fornito allo stabilimento dalla Raffineria mediante apposita tubazione ed utilizzato esclusivamente
per riscaldare le acque di lavaggio bombole e utilizzo di Aerotermi su impianto di imbottigliamento.
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k
Si specifica, tuttavia, che i consumi di vapore indicati non derivano da quantificazione mediante contatori bens
da un calcolo di bilancio di massa condotto dalla Raffineria
[Fonte: file Scheda dati Ambientali.xls]
Approvvigionamento ed utilizzo di risorsa idrica
Consumi idrici
L'Approvvigionamento idrico del sito garantito dall'acqua di un pozzo.
Saltuariamente pu avvenire l'approvvigionamento dalla Raffineria che rifornisce l'acqua industriale utilizzata per
le attivit di lavaggio bombole, per la verniciatura, per i sistemi di raffreddamento e antincendio.
L'Acqua potabile utilizzata esclusivamente a scopi civili, viene prelevata dall'acquedotto comunale.
Le quantit utilizzate negli ultimi anni delle acque potabili ed industriali/antincendio sono stati calcolati per quanto
riguarda l'acqua industriale fornita dalla raffineria mediante bilanci di massa e dai contatori per le acque ad uso
civile e per le acque prelevate dal pozzo.
Consumi di Acqua
[Fonte:file Scheda dati Ambientali.xls]
Il maggior consumo di acqua da pozzo registrata nel 2006 dovuta alla gassificazione dei serbatoi di stoccaggio
avvenuta nel Settembre 2006 per il riavvio delle attivit di Stabilimento.
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Scarichi idrici
Le reti di flusso interno delle acque dello stabilimento sono cos suddivisibili:
Acque oleose, derivanti da:
l
sistemi di lavaggio delle bombole;
l
cabine di verniciatura dell'Impianto Piccola Manutenzione Bombole;
Queste acque vengono convogliate in una vasca di rilancio e inviate in raffineria.
Acque bianche o meteoriche:
Vengono convogliate in una vasca di accumulo ed inviate in una vasca di rilancio per l'invio in raffineria.
Acque nere:
Derivanti dagli usi civili della mensa aziendale , dei servizi palazzine uffici e di sala Imbottigliamento, convogliate
in fosse biologiche e successivamente in un vasca di rilancio per l'invio in raffineria.
Agli scarichi dello Stabilimento si sommano:
l
gli scarichi dell'adiacente Stazione di Servizio Agip e del Hotel Mediterraneo i cui punti di immissione avvengono
nel lato Sud - Est dello Stabilimento.
Di seguito si riportano i dati relativi alla quantit e alla qualit degli scarichi in ingresso allo STAB e in uscita verso
la Raffineria.
[Fonte:file Scheda dati Ambientali.xls]
La maggior acqua scaricata nel 2006 dovuta al riavvio delle attivit di Stabilimento, le portate relative ad Hotel
e Stazi one di servi zi o sono cal col ate a forfai t, i n quanto non esi stono si stemi di mi sura.
Relativamente alla qualit delle acque in ingresso alla STAB, di seguito riportiamo due tabelle con i principali
inquinanti:
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Valore medio delle analisi relative ai campionamenti periodici.
Il simbolo < indica che il risultato dell'analisi effettuata al di sotto del limite di rilevabilit.
Relativamente alla qualit delle acque in uscita verso la Raffineria, di seguito riportiamo una tabella con i principali
inquinanti:
Valore medio delle analisi relative ai campionamenti periodici
Dalla verifica delle analisi relative al triennio sopra riportato si evince una concentrazione media degli inquinanti
sempre molto al di sotto dei limiti autorizzati da convenzione interna Eni.
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Emissioni atmosferiche
Analisi dei punti di emissione e loro classificazione
In STAB sono presenti 2 punti di emissione che rientrano tra le attivit a ridotto inquinamento, essi sono:
Sono presenti inoltre, i seguenti punti di emissione non soggetti ad autorizzazione:
l
sfiati di punti di saldatura da interventi saltuari, a cura delle ditte terze, di attivit di manutenzione;
l
aerazione della cucina aziendali e delle cappe mensa;
l
aerazione sala pompe antincendio;
l
aerazione naturale dell'officina meccanica;
l
Gruppo elettrogeno
l
Caldaia per riscaldamento
I risultati delle analisi pi recenti sui punti di emissione 1 e 2 sono riportati nelle Tabelle seguenti:
[Fonte:Controllo Emissioni Dicembre 2006]
Il simbolo < indica che il risultato dell'analisi effettuata al di sotto del limite di rivelabilit
[Fonte:Controllo Emissioni Dicembre 2006
Il simbolo < indica che il risultato dell'analisi effettuata al di sotto del limite di rivelabilit
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Dal marzo 2004 e fino al Settembre 2006, sono state
sospese le attivit di imbottigliamento gpl in bombole
e carico/scarico gpl a causa intervento manutenzione
straordinario sul muro di contenimento del parco
serbatoi tumulati, per cui sono state monitorate le
emissioni alla ripresa delle attivit.
Dai prospetti riepilogativi sopra riportati si evince che
i parametri delle emissioni sono largamente conformi
alla normativa vigente.
Emissioni diffuse
Le emissioni diffuse che interessano lo stabilimento
sono riassumibili negli odori, polveri e vapori.
Le principali fonti sono ascrivibili alle attivit di imbot-
tigliamento, lavaggio bombole e alle attivit presso le
rampe di carico ATB e FC.
Le quantit in gioco sono comunque limitate dal mo-
mento che si pu stimare per le rampe di carico una
quantit di GPL diffusa nell'anno pari a ca. 2 litri/giorno
in fase liquida, ovvero 0,6 mc/giorno in fase gassosa
essendo:
[Fonte:File Scheda dati ambientali]
Il notevole incremento di rifiuti prodotti nel 2006 imputabile allo smaltimento delle acque di falda, provenienti
dall'area dismessa dell'ex deposito carburanti AgipPetroli (SIN), sito all'interno dello STAB, in prossimit del confine
Nord con la Strada di Grande Comunicazione Firenze Pisa Livorno, come evidenziato nella successiva tabella.
l
n. operazioni di automezzi carico/scarico al giorno:
20 nei periodi di punta;
l
quantit di emissione diffusa di GPL in fase liquida
(contenuta tra gli accoppiamenti flangiati del mezzo
e del braccio di carico): 100 cc per operazione.
Anche la fase di imbottigliamento provoca delle limitate
emissioni diffuse di GPL durante il distacco della pinza
a riempimento effettuato. Dati approssimativamente
6000 operazioni di distacco pinza al giorno (nei periodi
di punta) e 0,1 cc di GPL diffuso per ogni distacco, si
possono ipotizzare 600 cc di GPL in fase liquida emessi
giornalmente.
Gestione dei rifiuti
Lo Stabilimento produce sia rifiuti pericolosi che non
pericolosi gestiti in regime di deposito temporaneo.
Tali rifiuti sono stati classificati ai sensi del Decreto
22/97 Ronchi cos come modificato dal D.Lgs. 152/06.
I rifiuti prodotti dallo Stabilimento nel trienni 2004 -
2006 sono riportati nelle tabelle seguenti divisi per
tipologia ed in funzione dello smaltimento:
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Protezione del suolo/sottosuolo
e della falda
In data 14/06/00, a fronte delle alterazioni qualitative
delle matrici ambientali riscontrate in fase di indagine
(novembre 1999), STAB ha comunicato agli Enti preposti
l'intenzione di attivare di propria iniziativa le procedure
previste per gli inquinamenti preesistenti di cui al
comma 6 dell'art. 9 del D.M. 471/99, e ha quindi
provveduto a garantire la messa in sicurezza di emer-
genza del sito.
L'iter tecnico/amministrativo previsto dal D.M. 471/99
dello STAB stato portato avanti in maniera indipen-
dente fino alla convocazione della Conferenza di Servizi
per il Sito di Interesse Nazionale di Livorno del 19 luglio
2006. In tale occasione ENI, con nota RAFLIDIR
61/51/FM del 14 luglio 2006, comunicava la sua inten-
zione di presentare un documento di Analisi di Rischio
redatto sulla base delle attivit di caratterizzazione
svolte e completate sul Sito, secondo i criteri definiti
dal D.Lgs.152/06 e successivamente di presentare il
Progetto Operativo di Bonifica o di Messa in Sicurezza
Operativa o Permanente e che, a tale scopo, intendeva
procedere alla rimodulazione degli obiettivi di bonifica
delle aree di Raffineria di Livorno e STAP e, unitamente
a queste, anche dell'area dell'Ex Deint AgipPetroli e
Stabilimento GPL.
Per ulteriori approfondimenti in merito si rimanda a
quanto riportato nella Sezione 3.8 della Dichiarazione
Ambientale della Raffineria. Ad integrazione dei dati in
essa contenuti si riportano di seguito la mappa dei
piezometri presenti nell'area dello STAB ed i risultati
dell'ultima campagna di analisi idro-chimiche sulle
acque di falda
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Mappa Piezometri
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Risultati delle campagne di analisi idro-chimiche sulle acque di falda
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Emissioni acustiche
Per quanto riguarda le emissioni di rumore all'esterno,
lo stabilimento ricade all'interno del perimetro del
Comune di Collesalvetti. Il Comune nel corso del 2005
ha modificato la classificazione dell'area sulla quale
ricade lo Stabilimento, portandola ad area prevalente-
mente industriale (classe V), per cui valgono i limiti di
emissione di 70 dbA diurni e 60 dbA notturni di cui alla
tabella C del DPCM 14.11.1997.
La Stabilimento ha provveduto ad effettuare una
campagna di misura delle emissioni sonore verso
l'esterno nel Settembre 2002 (Societ Ambiente s.c.r.l.).
La campagna si svolta seguendo le modalit, la
strumentazione e le metodologie analitiche previste
dalla legislazione vigente, come si evince dalla relazione
dettagliata c/o lo Stabilimento.
Esaminando tutti i rilievi effettuati risulta che l'attivit
non supera i limiti fissati relativi al periodo diurno.
Precisiamo che dal 2002, anno in cui stata effettuata
l'ultima campagna di monitoraggio, non sono soprav-
venute modifiche impiantistiche e non si sono avute
modifiche delle emissioni acustiche.
Si ricorda che l'azienda svolge la propria attivit
esclusivamente durante il periodo diurno e pi precisa-
mente dalle ore 7,30 alle ore 17,30.
Elettromagnetismo e radiazioni ionizzanti
E' presente in Stabilimento una nuova cabina di tra-
sformazione MT/BT, localizzata nell'area est dello
Stabilimento in prossimit degli spogliatoi operai.
In Stabilimento presente n 1 sorgente di Cesio 137
da 185 MBq, utilizzata per il controllo del livello di
riempimento minimo e massimo delle bombole GPL,
per la quale presente il Decreto Prefettizio n
778/05/PROTCIV del 28/10/2005 che rilascia apposito
Nulla Osta di autorizzazione alla detenzione ed all'utilizzo.
Sostanze pericolose
Amianto
Presso lo Stabilimento Gpl non risulta presenza di
amianto.
Gas lesivi allo strato dell'ozono (CFC, Halon, HCFC)
In Stabilimento sono presenti 3 gruppi armadi condi-
zionatori contenente HCFC (gas R22), per una quantit
totale di 20 kg circa, sono presenti inoltre 19 condizio-
natori tra split e monoblocchi.
Lo Stabilimento, consapevole delle date di phase out
e delle eventuali dismissioni anticipate in vista della
completa eliminazione di tali sostanze, ex art 5, Reg
UE n 2037 del 29/06/2000, effettua annualmente, i
controlli delle fughe su tali apparecchiature (art 4 DPR
147/2006).
PCB/PCT
Sono presenti in sito due trasformatori (Trafo 1 e Trafo
2), attualmente disattivati ed in attesa di smaltimento
secondo procedure di legge, entrambi contenenti olio
dielettrico con quantit di PCB minore di 10 mg/kg.
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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE
Nella tabella e nel grafico seguenti riportato l'andamento delle spese ambientali contabilizzate dallo Stabilimento
relativamente agli ultimi tre anni.
[Fonte: Budget - SAP area sitam 1]
Le spese ambientali sopra riportate provengono dal consuntivo estratto da SAP.
151
Sulla base dei Programmi di Miglioramento Ambientale dello Stabilimento relativi agli anni 2004 - 2007, possibile
sintetizzare gli interventi, conclusi e in corso, suddivisi per comparto ambientale di interesse:
Per quanto riguarda gli interventi a carattere ambientale per il prossimo triennio 2007-2010 non sono al momento
quantificabili e comunque confluiranno negli interventi ambientali della Raffineria e saranno riportati nel prossimo
Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale previsto nell'anno 2008.
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[Fonte: PMA 2004-2007]
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INFORMAZIONI RELATIVE AL VERIFICATORE
Il Verificatore Ambientale Accreditato che ha Convalidato la presente Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento
CE n. 761/01 in data 3 ottobre 2007 Det Norske Veritas (DNV) Italia - Centro Direzionale Colleoni, Viale Colleoni
9 - Palazzo Sirio - 20041 Agrate Brianza, Milano. DNV Italia iscritta all'albo nazionale dei verificatori accreditati
EMAS (data di accreditamento 19 aprile 1999) con il numero I-V-0003.
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- CARTA UTILIZZATA: Copertina - Patinata opaca gr. 350
Interni - Riciclata Ricarta gr. 120
- TIPOGRAFIA: Menegazzo s.r.l. - Lucca
- FOTO Studio Idea (Livorno)
Eni S.p.A. - Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Livorno
Via Aurelia, 7 - 57017 Stagno (LI)

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