Sei sulla pagina 1di 7

Dalla Dott.ssa Marilena Favale ho ricevuto questo articolo, con preghiera di pubblicazione.

In realtà tutti noi viviamo quotidianamente piccoli soprusi, piccole vendette, ma difficilmente queste
assurgono agli onori della cronaca.

Quando dietro alla molestia vi è una preparazione strategica e un piano ben definito con lo scopo di
annientare la vittima, allora siamo ad un livello più alto. Ciò che leggiamo nei fatti di cronaca o vediamo
spesso in film e telefilm dalla sceneggiatura particolarmente drammatica, potrebbe essere un buon esempio
di una forma di molestia pianificata che si protrae nel tempo, ma, ovviamente, siamo ancora lontani anni luce
dal vero Gang Stalking.

Trattasi per lo più di campagne di molestie e discredito, intraprese contro un individuo Target.

Il Gang Stalking è un’azione persecutoria organizzata ai danni di un “Individuo Bersaglio” o “Target


Individual” che si perpetra attraverso un insieme di atti ostili non imputabili, singolarmente, come reati o
violenze esplicite, ma che, nell’insieme, risultano essere pesantemente lesive per la salute psichica e fisica
della vittima. 

Il Gang Stalking è perpetrato da una pluralità di esecutori, la maggior parte dei quali è sconosciuta alla
vittima, con l’espresso scopo di molestare usando persecuzioni e intimidazioni di tipo psicologico.

L’azione vessatoria produce stress che, protratto nel tempo, induce al disturbo da disadattamento (DDS), il
quale può provocare, asocialità, aggressività, misantropia, crisi di panico, attacchi d’ansia, insonnia,
comportamenti ossessivi-compulsivi, e nei casi più gravi indurre al suicidio o all’omicidio. Lo stress prodotto
dall’azione vessatoria induce inoltre la sindrome del disturbo post traumatico da stress nelle sue diverse
forme, depressiva e ansiosa (DPTS), cfr Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.

Gli obiettivi che esso si prefigge sono il condizionamento degli individui, il loro controllo, “programmazione” o
eliminazione attraverso l’induzione alla paranoia (follia) o al suicidio. Il Gang Stalking ha molte somiglianze
con il Mobbing con la differenza che quest’ultimo viene praticato solo sul posto di lavoro mentre il secondo
abbraccia ogni momento della vita del perseguitato.

Il Gang Stalking è praticato e coordinato da “organizzazioni canaglia” che operano secondo criteri del tutto
arbitrari, per perseguire le motivazioni suddette. Questi gruppi si possono attivare per divertimento,
fanatismo religioso o settario, persecuzione di genere, di razza, appartenenza politica, ecc. Probabilmente
anche la pratica del malocchio e della magia nera si servono di questi mezzi per ottenere efficacia sulle loro
vittime.

I gruppi di stalkers operano a più livelli, con diversi gradi di consapevolezza degli obbiettivi del nucleo di
comando, così come avviene per diverse organizzazioni terroristiche o segrete. Si ritiene che le origini di
questo tipo di vessazione organizzata siano da individuarsi nelle ricerche compiute su cavie umane dai
servizi di intelligence di diversi stati, tra cui USA, ex URSS, Germania Est, ecc.; i quali tentavano di individuare
un metodo efficace e discreto per ottenere agenti segreti disposti a tutto, eliminare dissidenti o persone che
rappresentavano una minaccia all’élite di potere di turno. Tristemente celebri sono le operazioni
dell’organizzazione governativa Cointelpro, della Red Squad (USA), o della STASI (Germania Est) per le quali
venivano reclutati cittadini di ogni strato sociale, la maggioranza di questi erano tenuti all’oscuro dei veri
obbiettivi e convinti di essere paladini della giustizia o eroici agenti segreti, il loro scopo era quello di fornire
informazioni sul bersaglio o segnalarne dei possibili. Operazioni simili sono state segnalate in tutto il mondo.
Uno dei casi più documentati può essere individuato nel programma del progetto MK ULTRA, segreto e poi
divulgato dal coraggioso presidente Clinton, in esso erano previsti esperimenti (a volte vere atrocità) volti a
scoprire metodi per il controllo ed il condizionamento degli esseri umani. È noto, inoltre, che tecniche di
controllo mentale e lavaggio del cervello sono state utilizzate da diverse sette e organizzazioni terroristiche.
Fatto sta che le stesse tecniche ad oggi, secondo la mia personale opinione, vengono adoperate da sempre
più organizzazioni, sia pubbliche che private, agenzie, gruppi politici o religiosi.

Ovviamente le tecniche di manipolazione e controllo mentale dei Servizi dei vari paesi hanno proseguito le
loro ricerche e ad oggi i loro mezzi sono di gran lunga più raffinati; ma ciò non toglie che sempre più “sette”
si appropriano di “strumenti” di tortura già sperimentati e ben collaudati proprio dai Servizi negli anni
precedenti.

Il Target Individual accortosi della tortura cui è sottoposto, si trova a vivere un vero e proprio incubo. Cerca di
scoprire le motivazioni di quello che gli sta succedendo senza poterne venire a capo, vorrebbe parlarne ma
sa che nessuno gli crederebbe. La sua mente si sforza inutilmente di trovare delle soluzioni ma senza
successo. Paranoia, raptus omicidi/suicidi sono i terribili effetti che possono conseguire.

Vi sono diverse tipologie di Target: 1) Bersaglio di allenamento: viene scelto e usato per impratichire il
gruppo di Gang Stalking. 2) Bersaglio nemico: una persona considerata dal gruppo di stalking come una
minaccia; 3) Bersaglio commissionato: il gruppo è ingaggiato da terzi. 
I metodi attraverso cui viene perpetrato il programma di persecuzione organizzata sono: 
 Reclutamento del gruppo di Stalkers, di solito pregiudicati, volontari, civili, familiari, seguaci di leader
carismatici a capo di movimenti o sette. Le leve usate sono il ricatto, il denaro, la promessa di ricompense di
altro tipo, la paura. Gli stalker si limitano a fornire informazioni o a eseguire piccoli ordini; in genere non
sanno quali siano i veri obbiettivi dell’azione vessatoria, che, come già detto, sono ben chiari solo all’élite che
programma la tortura.
 Sabotaggio: nei casi più gravi il gruppo di Gang Stalking arriva a manomettere l’abitazione, i veicoli e
l’attrezzatura usata dal Bersaglio per stressarlo in ogni momento della sua vita. 
 Privazione del sonno: diversi espedienti vengono utilizzati per privare il bersaglio del sonno. Con dirette
conseguenze sul suo equilibrio psicofisico. 
 Campagna del rumore: il bersaglio è sottoposto a un forte stress uditivo, attraverso allarmi che suonano
continuamente, lavori, clacson, tubature sabotate, cani, ecc. Per aumentare il livello di stress.
 Falsa speranza: a volte si illude il bersaglio che la vessazione sia cessata solo per frustrare le sue
speranze, fino a quando questi non nutrirà più nessuna aspettativa di salvezza.
 Distruzione della vita affettiva: gli stalkers si adoperano per disintegrare la vita affettiva della loro vittima,
se il bersaglio ha un partner o amici si elaborano delle strategie per farli allontanare. Se il bersaglio è single
lo si illude di aver trovato una persona che lo ama ma si tratta solo di un inganno utile a ferirlo ulteriormente.
 Privazioni di mezzi e risorse: per rendere più facile l’organizzazione delle operazioni vessatorie, si limitano
le possibilità di spostamento del bersaglio così come le sue entrate. Molti vengono ridotti a senza fissa
dimora.
 Distruzione dell’autostima: il bersaglio è di continuo colpito con messaggi che lo conducono alla disistima
di sé stesso.

 Sensi di colpa: il bersaglio viene indotto a pensare che le violenze subite siano giustificate, questo matura
in esso un senso di colpa che lo favorisce nelle scelte autolesioniste e riduce la sua capacità di resistenza
alle azioni vessatorie. 
 Diffusione di calunnie o di fatti intimi e personali del bersaglio presso il vicinato e il posto di lavoro; questo
sia per favorire la partecipazione alle vessazioni di altri stalkers che per distruggere la reputazione.
 Ricatto da tortura: Quando lo stress è al culmine gli Stalkers possono suggerire al bersaglio un’azione da
compiere che verrà interpretata da questi come l’unica via d’uscita per smettere di soffrire. Potrebbe essere
chiesta qualsiasi cosa. Si comincia da cose semplici senza sapere dove si possa andare a finire.
 
Diversi gruppi di stalker possono operare per motivazioni diverse sullo stesso bersaglio in modo da
confondere le eventuali indagini o tentativi di ricostruzioni. Esempio: un gruppo si preoccupa di spingere la
vittima a fare una determinata azione sotto la leva delle vessazioni al lavoro, mentre un altro, nel vicinato, fa
lo stesso per un’altra motivazione. Lo scopo unico è aumentare sempre più lo stress del bersaglio.
 Gaslighting: Il gaslighting è un’espressione di violenza psicologica dagli effetti devastanti. Essa prende il
nome da un celebre film del 1944 (Gaslight, di Georg Cukor) in cui questa forma di crudeltà è illustrata molto
bene. Il manipolatore fa credere alla vittima di percepire la realtà in maniera deformata cominciando con il
regolare le lampade a gas in maniera sempre diversa e contraddicendo la reazione e i giudizi della vittima. Il
Gaslighter è colui che manipola la mente della sua vittima. La violenza viene messa in atto inducendo la
vittima a dubitare fortemente dei suoi giudizi e, in genere, sulla sua percezione della realtà, così da portarlo
gradualmente a credere di non avere un’idea affidabile e oggettiva di ciò che lo circonda, questo comincerà
pian piano a credere di stare impazzendo. Una forma particolare di gaslighting è il ghosting; Il termine
“ghosting” si riferisce alla pratica di riorganizzare o spostare i mobili della casa della vittima, le decorazioni
del giardino, gli oggetti sulla scrivania al lavoro ecc. o fargli scoprire altri segni incomprensibili, facendo
credere al bersaglio di stare impazzendo, in questi casi è necessaria la collaborazione di stalkers molto vicini
al bersaglio, collaboratori a lavoro, amici o parenti.
 Adescamento: vengono organizzate situazioni in cui il bersaglio viene spinto a compiere azioni contro la
morale o la legge per poi colpevolizzarlo, farlo arrestare, licenziare o espellere da organizzazioni di cui lui
può fare parte. Ad esempio, gli si potrebbe far mancare lo stipendio e poi metterlo difronte alla tentazione di
rubare.
 Depistamento: indurre la vittima a pensare che il mandante sia una determinata persona o gruppo in modo
da depistare le sue indagini e portarlo a pensare che sia tutto frutto di un pensiero delirante.
 Induzione all’odio discriminante: dopo che il bersaglio è stato richiamato alla sua situazione di sofferenza
attraverso uno stimolo a cui è stato sensibilizzato, gli si presenta una situazione dove un anziano, bambino,
persona di altra razza ed in genere, un soggetto che può essere vittima di discriminazione, viene associato al
tormento che sta vivendo, in modo che questi viene spinto ad un odio ingiustificato verso la particolare
categoria scelta dagli stalker. Questo al fine di sviluppare nella vittima una sociopatia, aumentare il suo
isolamento, e confondere ulteriormente le sue idee.
 Comunicazione criptata e non verbale

Molti sono i messaggi trasmessi attraverso simboli, gesti, sguardi, che gli Stalker si scambiano fra di loro per
coordinarsi.

Lo scopo manifesto del gang stalking è mettere a tacere la vittima, farla impazzire e possibilmente indurla al
suicidio, distruggendone la reputazione e la credibilità. Fare in modo che il bersaglio appaia mentalmente
instabile è una delle strategie, e questo si ottiene attraverso un assalto accuratamente dettagliato,
utilizzando tecniche avanzate di molestia psicologica e una varietà di altre tattiche che sono il protocollo
usuale per lo stalking di gruppo, come il teatro di strada, il mobbing, piccole mancanze di rispetto ma
altamente pervasive. La vittima, se dovesse lamentarsi o denunciare l'abuso, sarà giudicata come malata di
mente. 

Le motivazioni che spingono al gang stalking variano. A volte si tratta di una vendetta per un’offesa reale o
immaginaria, una punizione di “un crimine orribile” per il quale la vittima non è stata punita / è riuscita a farla
franca, la messa a tacere di un “contestatore” aziendale, l’abbandono di una setta / culto religioso, inimicizia
percepita da parte di un gruppo o di un’organizzazione, “sapere troppo”: sono tutti esempi di motivi possibili.

Il gang stalking serve anche per raccogliere informazioni su particolari individui o/e per costringerli a
spostarsi o lasciare una città, una regione, uno stato. Dovrebbe essere usata la dovuta considerazione
poiché i motivi sopra esemplificati dei gruppi di stalking e molestie non sono in alcun modo limitati a quanto
sopra.

Gli stalker, per la maggior parte, sono cittadini comuni e normali. Altri stalker sono "teppisti di strada" che
sono stati reclutati o assunti per molestare e intimidire. Alcuni stalker sono veri investigatori privati assunti
per raccogliere informazioni sulla vittima. Molti stalker sono membri di gruppi di polizia volontaria.
Gli Stalker Non chiedono o controllano mai se un TARGET sia effettivamente colpevole di un crimine. 
C'è un "presupposto di colpa" tra gli stalker. Inoltre, molti stalker vengono pagati per le loro molestie; quindi,
queste persone non si preoccupano dell'innocenza o della colpa di una vittima.

PERCHÉ LA GENTE PARTECIPA AL GANG STALKING

Ad alcuni stalker vengono raccontate menzogne, di natura positiva o negativa, al fine di ottenerne la loro
partecipazione. Alcuni stalker vengono pagati o ricevono altri benefici. Gli stalker che appartengono a
un'organizzazione possono essere dei semplici esecutori materiali degli ordini impartiti dall’alto. Alcuni
stalker possono utilizzare la loro partecipazione per ripagare un favore passato. Razzismo, pregiudizio,
antisemitismo, omofobia o comunque odio per una vittima. Influenza sociale / Pressione dei pari, la
necessità di integrazione.

Ex-stalker hanno dichiarato di aver partecipato per paura di diventare il prossimo obiettivo nel caso si
fossero opposti al gruppo. Per l’intrattenimento /Divertimento, Brivido /eccitazione della partecipazione ad
un'attività illegale. Alcuni stalker ritengono erroneamente di esserlo per dovere civile.

CHI O CHE COSA C’È DIETRO AL GANG STALKING?

Aziende, Corporazioni, organizzazioni governative, militari, poliziotti corrotti, ,associazioni, confraternite


/ordini, gruppi religiosi e gruppi “New Age” distruttivi, gruppi della comunità “preoccupati”/ gruppi di
vigilanza, criminalità organizzata, organizzazioni di polizia volontaria ecc.

ESEMPI DI MOLESTIE DI GANG STALKING

Tagli di pneumatici, telefonate minatorie, aggressioni verbali da parte di estranei, danni alle proprietà,
minacce di morte, “guardoni”, pedinamenti a piedi o inseguimenti con veicoli, strani biglietti o disegni bizzarri,
false accuse anonime comunicate ad amici, familiari e vicini, rovina della reputazione, campagne di
diffamazione, “liste nere”, aggressioni psicologiche, molestia del colore, “Convoy” è una tattica degli stalker
che si riferisce alla pratica di un gruppo di auto "tail and tailing" che passano ripetutamente davanti
all'abitazione della vittima. I veicoli utilizzati possono essere dello stesso colore e gli stalker possono
suonare il clacson o far lampeggiare i fari dell'auto mentre passano.

MOLESTIE ELETTRONICHE

Si definisce molestia elettronica l’uso di dispositivi tecnologici per spiare o causare danno alle
vittime/obiettivi. Ad esempio, è stato rilevato che l’esposizione a campi magnetici elevati può indurre
allucinazioni negli esseri umani mentre l’esposizione a intense radiazioni di microonde può causare reazioni
psicotiche e provocare danni cerebrali. Una forma frequente di molestia elettronica consiste nell’invio di un
“brusio” o “tono” a bassa frequenza nella casa della vittima o nelle vicinanze. Nel tempo, tale esposizione fa
sì che la vittima non riesca a dormire, le causa uno stato di agitazione e la sottopone agli effetti di uno stress
prolungato. Tali tattiche sono usate anche nelle situazioni in cui siano stati presi degli ostaggi e in operazioni
governative sotto copertura.

Quest’arma di tortura è chiamata con parecchi nomi da chi la studia, chi la usa e da chi ovviamente ne è
vittima, ma il più comune è V2K, anagramma inglese che significa, incongruamente, “voice to skull”, ovvero
“voce al teschio”. Nonostante il fatto che rifletta correttamente la tecnica usata dall’arma (che fa sentire voci
all’interno o vicino al teschio della persona presa di mira), le iniziali non combaciano, per cui qualcuno
sospetta sia il solito giochetto ad indovinello che piace tanto a chi non ha rispetto per la vita umana, e che il
suo vero significato sia “voice to kill”, cioè “voce per uccidere”.
La legislazione del Michigan riconosce l’esistenza di “dispositivi elettromagnetici nocivi”
<http://www.legislature.mi.gov/documents/2003-2004/billenrolled/house/pdf/2003-HNB-4513.pdf> 
Adriano Bulla fa una dettagliata disamina dei 23 brevetti di tecnologie V2K, vere armi di tortura
elettromagnetica, che consiglio vivamente di leggere, nel suo articolo “L'Olocausto Silenzioso”
su https://www.luogocomune.net/30-scienza-e-tecnologia/5186-l-olocausto-silenzioso

Spesso i crimini di gangstalking non vengono riconosciuti come tali dal contesto sociale, rimangono nel
sommerso, vengono banalizzati alla stregua di goliardie e la stessa vittima talvolta non si riconosce come
tale, benché umiliata nella sua dignità. Queste vittime, più di altre, provano vergogna, senso di colpa,
solitudine: emozioni che possono farle apparire reticenti, meno collaborative.
Le forze dell’ordine dovrebbero saper andare oltre a quello che viene detto o non detto, riuscire a capire che
dietro rabbia e aggressività c’è spesso tanta paura. 
Il reato di Gang Stalking ad oggi non è ancora contemplato nel codice penale italiano.

La forza di questa persecuzione sta nell'invisibilità. Ci sono altre persecuzioni violente, ma sono visibili, sono
sotto gli occhi di tutti. Ci sono molti modi di colpire le persone in modo cruento, fino all'omicidio, ma se
uccidi una persona il mondo se ne accorge. Ci sono organizzazioni mafiose che compiono stragi e possono
occultarne gli esecutori e i mandanti; se ci riescono, se la polizia non li scopre, non possono però occultare
la strage. La strage è sotto gli occhi di tutti e nessuno si sognerebbe di negare che sia avvenuta. Il gang-
stalking invece avviene, e avviene pure sotto gli occhi di tutti, spesso perché è praticato anche nelle strade,
nei luoghi pubblici, in zone frequentate e affollate. Ma gli occhi delle persone intorno non vedono. Non
possono vedere, perché un abisso le separa dalla vittima, dalla situazione della vittima che, sensibilizzata,
condizionata, è colpita duramente e può essere distrutta da eventi che agli altri passano inosservati, che agli
altri sembrano cose normali.

Dunque, la prima sfida da vincere è far conoscere il gang-stalking, far capire alla gente che è un fenomeno
che esiste e che la sua gravità è inaudita.

E qui devo riportare una frase di Bulla che ritengo sia illuminante: “Esiste anche il fatto che le vittime, a
rischio di essere prese per matte, si sono messe a parlare. Così, un fenomeno che nel 2011 come vedete
tirava audience di migliaia di persone ora è mille volte più conosciuto.”

L’unica salvezza sarà la diffusione della conoscenza di questo fenomeno.

Si tratta di una vera guerra, silenziosa e subdola, che può avere per obiettivo chiunque, per i motivi più
svariati (motivi che spesso la vittima stessa non riesce a individuare, a identificare, sentendosi così colpita
come per caso, senza una ragione). I persecutori suddividono la loro aggressione in piccole unità, ciascuna
delle quali, presa in sé, non sembra avere grande importanza o rilevanza. La gente che osserva dall'esterno
vede le piccole unità, ma non può vedere il filo che tutte le collega; e dunque, crede che, in sostanza, non stia
accadendo nulla di particolare. Che è poi la stessa situazione in cui si trova all'inizio la vittima, quando
ancora non sa di essere un bersaglio di gang stalking. Succedono mille cose inquietanti, che coinvolgono un
numero alto di persecutori, e la vittima si domanda come sia possibile, come sia mai possibile che così tante
persone stiano congiurando contro di lei. Ma poi ti accorgi che tutta la sequenza di eventi non può essere
casuale, sarebbe statisticamente impossibile.

La persecuzione organizzata c'è, e vi partecipano le persone più svariate.

Gli stalker possono essere giovani, di mezza età, anziani; possono essere poveri, di medio reddito,
benestanti; sono bianchi, neri, ispanici, asiatici o di qualsiasi altra etnia.

Provengono da molte storie personali diverse. Possono essere attraenti, brutti o indifferenti. Non c'è modo di
individuare uno stalker guardandolo, è il suo comportamento a identificarlo.
Un ultimo riferimento a ciò che scrive Bulla, che appare un elogio delle vittime - “…le vittime rientrino nella
stessa tipologia indicata da Ted Gunderson […]: gente altamente qualificata e moralmente ineccepibile che
non si conforma col sistema dominante.”

Purtroppo oggigiorno il gangstalking sta diventando un’arma più diffusa di quanto non si pensi, viene
adoperato in modo diffuso su tutta la popolazione, per cui le vittime non sono più soltanto persone di spicco,
come afferma Bulla, ma chiunque abbia la sfortuna di incontrare la persona sbagliata.

In ultimo vorrei segnalare un articolo di Armando Manocchia che intravede una estensione del reato alle
masse. https://www.imolaoggi.it/2022/01/05/la-tortura/

Dott.ssa Marilena Favale

LA TORTURA
5 Gennaio 2022 CRONACA, News, Vetrina

di Armando Manocchia – Un’espressione comune recita: mi sembra di vivere in un film.


Sì. E questa tortura, questo obbligo di vivere in una realtà falsata, è una forma di crudeltà rappresentata e illustrata
molto bene in un celebre film del 1944 (Gaslight, di Georg Cukor) in cui il Gaslighter, il manipolatore, fa credere di
percepire la realtà in maniera deformata e diversa, contraddicendo la reazione e i giudizi della vittima. Un film
dove la violenza viene messa in atto inducendo la vittima a dubitare fortemente dei suoi giudizi , così da portarla
gradualmente a credere di non avere un’ idea affidabile e oggettiva di ciò che la circonda, e comincerà pian piano a
credere di impazzire.

Qui, non siamo purtroppo in un film e nemmeno nel 1944, piuttosto siamo nel 1984 di Orwelliana memoria. Siamo
di fronte alla violazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Dell’Uomo.

Una vera e propria tortura

Questa è la più grande truffa politico-sanitaria del secolo, un crimine contro l’umanità. E’ una truffa che va avanti da
un paio d’anni, una vera e propria tortura che lede non solo la libertà, ma anche la dignità, e mina l’equlibrio
psicologico delle persone.
Di fatto viene negato il diritto alla libertà in quanto questa narrazione condiziona pesantemente tutte le scelte
quotidiane e spesso prevede la coercizione della persona umana nell’eseguire determinate azioni o ad assumere
atteggiamenti non liberamente scelti. Cfr: Art 1, 2, 3, 4, 5. (Dichiarazione Universale dei Diritti Dell’Uomo).

La truffa sanitaria, politica, economica, mediatica e sociale nega di fatto il diritto alla vita relazionale e sociale, in
quanto il tipo di stress a cui è sottoposta la persona umana la sfiducia fortemente in questa direzione ed è mirata ad
ottenere il suo isolamento. Art 16, 20, 12 (Dichiarazione Universale dei Diritti Dell’Uomo).

Il pandemonio generato da questa pandemenza nega il diritto alla salute e alla sicurezza sociale: lo stress che
continua a produrre è una vera arma “psicologica”, un’arma di distruzione di massa che priva la persona umana,
prima della sua salute psichica e poi di quella fisica; il tutto, in parallelismo con ciò che viene definito  Gang
Stalking. Un gravissimo reato che ad oggi non è contemplato nel codice penale italiano. E il fatto che questo
fenomeno non abbia una normazione e regolamentazione rende chiunque esposto a questo rischio: è dunque anche
un problema di sicurezza sociale. Art 22, 28, 5. (Dichiarazione Universale dei Diritti Dell’Uomo).

Le violazioni delle libertà fondamentali e dei diritti costituzionalmente garantiti, le vessazioni e le coercizioni che le
persone subiscono, sono tutte azioni persecutorie scientemente studiate, programmate e organizzate, perpetrate
attraverso un’insieme di atti ostili, che spesso non sono singolarmente imputabili come reati o violenze esplicite ma,
nell’insieme, risultano essere pesantemente lesive per salute psichica e fisica delle persone vittime.

L’azione vessatoria viene attuata attraverso il terrorismo istituzionalizzato: mediatico, sanitario e politico e, non
ultimo, sociale, perché attraverso questo obnunibilamento e manipolazione, una specie di ipnosi collettiva, si è
arrivati all’autocontrollo e al controllo sugli altri (psicosi collettiva) producendo stress, una condizione che, protratta
nel tempo, induce al disturbo da disadattamento (DDS), il quale può provocare, asocialità, aggressività, misantropia,
crisi di panico, attacchi d’ansia, insonnia, comportamenti ossessivi-compulsivi e, nei casi più gravi, indurre al
suicidio o all’omicidio.

L’azione vessatoria induce inoltre la sindrome del disturbo post traumatico da stress nelle sue diverse forme,
depressiva e ansiosa (DPTS), Cfr: Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Gli obiettivi sono il
condizionamento degli individui, il loro controllo, la manipolazione, e l’indottrinamento, la conformazione, la
formattazione e persino la lobotomizzazione, aggiungo io.

Insomma una “programmazione” che, se non ti elimina attraverso l’inoculazione di sieri lesivi o letali, porta pian
piano alla distruzione psichica attraverso l’induzione alla paranoia (follia) e/o alla eliminazione fisica attraverso il
suicidio.

Questa tortura è in atto per una banale distopia: tu obbedisci perché finisca, ma è proprio perché obbedisci che non
finirà mai. La soluzione non è più resistere, ma reagire.

Armando Manocchia

Condividi

Potrebbero piacerti anche