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principali trattamenti
redazione 19 luglio 2018
Per “nobilitazione
nobilitazione tessile
tessile” si intendono quei trattamenti a cui si sottopone il materiale tessile in
8lato tessuto) per migliorare le lavorazioni successive quali la tingibilità, il colore o le prestazioni
La presenza sull’ordito della pellicola detta bozzima (liquido colloso usato per impregnare
tessitura) dato in fase di imbozzimatura rende diCcoltose le successive lavorazioni, per cui
eventuali residui di bozzima provocano assorbimenti di colore diDerenziati in tintura.
L’imbozzimatura
imbozzimatura è, infatti, la ricopertura con resina eliminabile al lavaggio dei 8li di ordito prim
:
renderli più lisci e resistenti. È necessario
tessitura con sostanze capaci di formare per asciugam
resistente elastica tipo guaina protettiva.
Per esempio, nel cotone, le bozzime utilizzate sono di tipo amidaceo e si utilizzano, come prod
opportuni che degradano biologicamente l’amido.
Bruciapelo o Gasatura
L’eliminazione
eliminazione della pelosità può essere eDettuata con due diversi sistemi:
Bruciapelo termico
Sotto il tessuto, sul lato opposto alla 8amma, è posizionato un aspiratore che ha
il compito di attirare la 8amma concentrando il calore sul tessuto. Il tessuto
scorre sopra la 8amma con velocità da 50 a 100 m/min. Un lavaggio successivo
elimina i residui della combustione. Lo stesso procedimento può essere
eDettuato sul 8lato
8lato.
:
Bruciapelo chimico
Il trattamento sostituisce quello termico, operando con un bagno di enzimi che aggrediscono
cellulosica, eliminando le 8brille.
Esistono vari tipi di enzimi: quello più utilizzato è la “cellulasi” impiegato su cotone e 8bre cellu
trattamento con enzimi è necessario neutralizzarli agendo sulla temperatura, altrimenti gli enz
azione disgregatrice del tessuto.
Dopo il trattamento del bruciapelo – sia termico sia soprattutto enzimatico, è importante veri8
tessuto, che può essere stata intaccata per anomalie di applicazione dell’enzima stesso o dell
al calore.
Candeggio
La funzione dei candeggianti è quella di ossidare le ultime tracce di sporco che i tensioattivi
sono riusciti ad eliminare (macchie di caDè, vino, frutta e simili). Serve a ottenere il bianco
tintura, scaricare tinte indesiderate.
1. candeggina o varechina o ipoclorito sodico sodico. Tra i vari candeggianti chimici è quello ch
più forte e pertanto se non viene utilizzato nelle giuste concentrazioni e a temperature cont
forti danni al tessuto (decolorazioni, perdita di resistenza, falli e simili). La presenza di metall
del candeggiante con gravi danni (azione catalitica). Ha una spiccata azione battericida e ge
2. perborato sodico
sodico: ha un’azione meno spinta dell’ipoclorito; si presenta come una polvere
facilmente decomponibile in acqua, liberando acqua ossigenata; in genere viene usato inco
lavaggio o addizionandolo ad un altro della gamma (raDorzatore). Non è eCcace come germ
3. acqua ossigenata o perossido di idrogenoidrogeno: ossida le impurezze della 8bra col risultato
processi di candeggio viene usata a concentrazioni di ossigeno attivo di circa il 20-30%. Al 3
disinfettante. Ha un’azione meno spinta del perborato.
Candeggianti ottici
Aumentano la luminosità del bianco, trasformando la lunghezza d’onda dei raggi ultravioletti
del visibile. La super8cie del tessuto emette radiazioni più visibili per l’occhio umano.
Mentre per candeggio o sbianca si indicano tutti quei trattamenti il cui scopo è quello di eli
:
colorazioni naturalmente presenti (alcune macchie di su
invecchiamento, con tonalità beige, arancio, giallo, bruno
ottico serve invece a coprire le colorazioni lasciate da q
eDettuato per lo più con coloranti duorescenti
del bianco”).