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AS.A.P.I.A.

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4. I MATERIALI ISOLANTI TERMICI


4.1 Generalità
Anche se e possibile realizzare isolanti molto particolari, la maggior parte dei coibenti
presenti sul mercato e costituita da strutture cellulari a pareti sottili di materiale plastico o
da strutture fibrose, entrambe contenenti un gas che, nella maggior parte dei casi, e aria.

In base ai principi esposti nel capitolo 1 della presente Guida, la trasmissione del calore
in questo tipo di isolanti avviene, oltre che attraverso il gas, anche per mezzo della
matrice solida. Quest’ultima, rispetto al volume totale occupato dall’isolante, e molto
modesta, di norma inferiore al 5 % e talvolta anche all’1 %.

Quanto esposto spiega come la trasmissione del calore negli isolanti attraverso la
matrice solida sia una frazione molto contenuta di quella totale. Pertanto gli isolanti
comunemente usati sono sistemi eterogenei, costituiti da una matrice solida con
interstizi pieni d’aria o di gas particolari, nei quali la trasmissione del calore avviene:

- in gran parte attraverso il gas;

- con forti contributi dovuti alla trasmissione per irraggiamento, soprattutto per i materiali
a bassa densità;

- in misura molto modesta attraverso la matrice solida.

Nonostante la contemporanea presenza dei tre tipi su citati di trasmissione del calore, si
può ancora parlare di conduttività termica dell’isolante ricorrendo a una grandezza che
viene definita ”conduttività apparente del prodotto” o anche ”conduttività misurata”. Tale
parametro dunque tiene conto, in condizioni di esercizio assegnate, delle proprietà del
sistema e non solo del materiale costituente. Da sottolineare poi che negli isolanti
leggeri, per l’influenza degli scambi radiativi molto importanti presenti all’interno del
materiale, la conduttività apparente risulta funzione anche del loro spessore.

Più precisamente, poiché la conduttività negli isolanti a bassa densità aumenta con lo
spessore, se si vuole ricorrere a un solo valore prudenziale di detta conduttività, e
opportuno determinarlo per forti spessori (di norma superiori o uguali a 10 cm), cosi
come previsto dalla norma UNI 10351. Quanto detto vale soprattutto per l’edilizia e per
gli isolamenti industriali dove sono utilizzati spessori elevati.

Nel caso invece dell’isolamento delle condotte degli impianti


aeraulici, gli spessori imposti dalla normativa sono molto
modesti (vedi tabella 1 dell’allegato B del D.P.R. 26/8/1993 n.
412 e tab. 2.10 della presente Guida), per cui possono essere
utilizzate anche le conduttività misurate in laboratorio anche su
spessori nettamente inferiori a quelli suindicati.

4.2 Definizioni
Si definisce porosità p di un materiale isolante il rapporto tra il volume del gas
contenuto ed il volume totale dello spazio isolato.

Si definisce porosità locale Pe nel punto P il rapporto precedente, riferito pero a un


volume contenente P e piccolo rispetto a quello totale, ma sufficientemente grande da

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contenere un numero di eterogeneità, cime di celle o di fibre, tali da costituire una media
significativa di tutte le proprietà che caratterizzano l’isolante attorno a quel punto.

Si definisce tecnicamente omogeneo - ovvero ai fini dei calcoli pratici - un materiale


per il quale in ogni punto si abbia:

P=Pe

In relazione a quanto sopra sono pertanto tecnicamente


omogenei tanto gli isolanti fibrosi che quelli cellulari, pur
essendo entrambi costituiti da strutture fisicamente eterogenee.

Si definisce tecnicamente isotropo un materiale le cui proprietà, riferite al volume


elementare precedentemente definito, non dipendono dalla direzione nella quale sono
valutate.

Sotto questo aspetto i materiali isolanti costituiti da materie


plastiche cellulari possono, in prima approssimazione, essere
definiti tecnicamente omogenei ed isotropi. Per contro gli isolanti
fibrosi sono tecnicamente omogenei ma anisotropi poiché le
fibre possono essere disposte sia su piani perpendicolari al
flusso termico che paralleli a quest’ultimo (fibre orientate).

4.3 Classificazione dei materiali isolanti


Gli isolanti in questione possono essere classificati in base a vari criteri.

Nel caso in esame si e adottata la classificazione che si basa sulla natura della matrice
solida degli isolanti, per cui in quanto segue verranno illustrate le principali
caratteristiche delle seguenti famiglie di materiali, cosi come riportate nella norma UNI
10376:

Fibre minerali (lana di vetro e lana di roccia)

Polietilene espanso (PEF)

Poliuretano espanso (PUR o PIR)

Elastomeri espansi (FEF)

Polistirene espanso sinterizzato (PSE)

Polistirene espanso estruso (PER)

Resine fenoliche espanse (FF)

4.4 Caratteristiche principali


Per questa categoria di materiali isolanti le caratteristiche più importanti, in funzione
della specifica applicazione, sono:

- la densità apparente;

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- la conduttività termica ”utile”, cioè nelle reali condizioni di esercizio;

- gli spessori minimi fissati dalla norma in vigore per le condotte trasportanti aria calda
negli impianti di riscaldamento (allegato B del D.P.R. 26/8/1993 n. 412 e tab. 2.11 della
presente Guida);

- la classe di reazione al fuoco;

- il fattore di resistenza al passaggio del vapore acqueo;

- le temperature limiti di impiego.

Per agevolare i confronti tra i vari isolanti utilizzati nello specifico


impiego, in quanto segue sono riportate delle schede riassuntive
dei parametri su citati per ciascuna delle famiglie
precedentemente indicate.

Invero gli isolanti in questione possiedono anche altre importanti caratteristiche i cui
valori, pero, sono spesso ottenuti con metodi di misura molto diversi da un materiale
isolante all’altro, per cui non sempre e possibile fare confronti significativi.

Queste e altre considerazioni hanno spinto a dare alla materia questa particolare
impostazione che, anche se limitata alle caratteristiche principali, fornisce gia al
progettista gli elementi per scegliere e valutare l’isolante più idoneo per le varie
applicazioni.

Anche la scelta per famiglie e sembrata essere la soluzione più razionale,


nell’impossibilita di citare tutti i produttori di materiali isolanti e per i riferimenti a metodi di
misura diversi delle varie grandezze.

Tra queste sicuramente la più importante e la conduttività termica ”utile”, i cui valori da
adottare nella progettazione esecutiva di dettaglio devono essere fissati dal progettista
partendo dal valore dichiarato dal produttore, se certificato.

Il progettista, nella progettazione di massima, può pero utilizzare


i valori forniti, a titolo indicativo, dall’appendice della norma UNI
10376, che sono appunto quelli riportati,per le varie famiglie,
nelle schede tecniche.

Per agevolare al progettista il compito di valutare le maggiorazioni da apportare ai valori


dichiarati dal produttore per determinare le conduttività ”utili”, cioè nelle effettive
condizioni di esercizio, riassumiamo in quanto segue i parametri che influenza- no dette
maggiorazioni.

Invecchiamento

Normalmente si hanno effetti macroscopici di invecchiamento negli isolanti cellulari


schiumati con gas differenti dall’aria. In tali isolanti si ha diffusione verso l’esterno
dell’agente espandente e diffusione all’interno del coibente dell’aria ambiente.

Esempi classici sono i poliuretani, che possono richiedere consistenti maggiorazioni


della conduttività se mancano barriere alla sublimazione del gas espandente.

Altro fattore di invecchiamento può risultare l’esposizione agli agenti atmosferici e cioè al
sole (e in particolare alla radiazione ultravioletta), alla pioggia e al gelo.

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In generale, dunque, gli isolanti vanno protetti dagli agenti


atmosferici e questo elemento rientra non tanto nei criteri di
maggiorazione della conduttività termica, ma nella regola
dell’applicazione corretta dell’isolante, in funzione della specifica
applicazione.

Umidità

La conduttività termica dell’acqua e di 0,6 W/mK, assai maggiore dunque della


conduttività dell’aria contenuta nei materiali isolanti, per cui assorbimenti anche modesti
di umidità possono alterare sensibilmente le prestazioni isolanti.

Escludendo l’infiltrazione di acqua piovana con il ricorso ad adeguati sistemi di posa, la


presenza di acqua all’interno dell’isolante può verificarsi a causa delle condense
interstiziali del vapore acqueo.

E’ questo il fenomeno che può avvenire nei materiali isolanti che proteggono condotte
trasportanti fluidi freddi, quali ad esempio aria condizionata per il raffrescamento estivo.

Per evitare il grave inconveniente occorre utilizzare barriere al


vapore per i materiali fibrosi e i materiali cellulari a celle aperte
aventi un’insufficiente resistenza alla diffusione del vapore
acqueo. Non richiedono invece barriere al vapore gli isolanti a
celle chiuse, che possiedono un sufficientemente elevato fattore
di resistenza alla diffusione del vapore.

Infine di decisiva importanza, per tutti gli isolanti, al fine di evitare le condense sulla
superficie fredda delle condotte, risulta importante la cura da porre nella sigillatura dei
giunti trasversali e longitudinali degli isolanti al momento della loro posa in opera, anche
se si tratta del tipo a celle chiuse.

Tolleranze dimensionali

La misura della conduttività viene eseguita in laboratorio sullo spessore reale del
campione di prova, mentre invece il produttore dichiara la conduttività dell’isolante
associando detto valore al suo spessore nominale, che ha evidentemente una sua
tolleranza.
Ne deriva che il progettista, per calcolare la resistenza termica,
deve utilizzare non gia lo spessore nominale ma lo spessore
minimo che risulta considerando anche le tolleranza
dimensionale negativa sullo spessore.

IL fatto e rilevante sui piccoli spessori, quali ad esempio quelli richiesti dalla normativa
per le condotte installate in locali di tipo B e C (vedi schede dei prodotti): se la tolleranza
sullo spessore e di 2 mm e lo spessore del prodotto e di 10 mm la prestazione termica
va peggiorata del 20 %.

Altro fattore di rilievo e la possibilità che il manufatto isolante venga compresso durante
l’installazione, non rispettando quindi il valore di progetto. In quest’ultimo caso non
devono essere maggiorati i dati di specifica, ma deve essere controllata la corretta
installazione da parte della direzione lavori.

Effetto della posa in opera e del sistema applicativo

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Entrambi i suddetti parametri possono risultare determinanti sul valore delle prestazioni
termiche in opera dei materiali isolanti. Mentre pero il primo e affidato all’accuratezza
dell’esecuzione e alla sorveglianza della direzione lavori, il secondo dipende dalle scelte
del progettista, che deve considerare le reali condizioni di esercizio del manufatto
isolante, quali ad esempio la pioggia o la necessita di prevedere adeguate barriere al
vapore.

Di grande importanza risulta in ogni caso una precisa descrizione del sistema di posa
che possa permettere alla direzione lavori di controllare la rispondenza dell’esecuzione
alla prescrizione di progetto.

Influenza della temperatura di esercizio sulla conduttività termica

Si ricorda infine che le conduttività termiche indicate nelle schede sono riferite a una
temperatura media di 40 °C (ad esempio 60 °C per la faccia calda dell’isolante e 20 °C
per quella fredda).

Poiché detta conduttività aumenta con la temperatura media, dovranno essere


apportati opportuni correttivi qualora le condizioni di esercizio siano diverse da
quelle su indicate.

4.5 Note importanti


Le notizie tecniche riportate nelle schede sono fornite in buona fede:

- sulla base della normativa vigente;

- sulla scorta delle informazioni riportate dai produttori;

- in funzione delle conoscenze acquisite dall’AS.A.P.I.A.;

e hanno quindi carattere orientativo e non vincolante.

Va inoltre precisato che il presente documento e da considerarsi ”datato”, per quanto


riguarda le famiglie di materiali isolanti e le relative caratteristiche, poiché non possono
essere previsti in questa sede i futuri miglioramenti che i produttori andranno ad
apportare ai loro manufatti.

Le attuali incertezze sui valori di alcune delle caratteristiche


tecniche riportate nelle schede potranno essere superate con
l’emanazione del decreto di attuazione dell’articolo 32 della
legge 10/91, che imporrà la certificazione dei materiali isolanti.

L’ argomento e stato ampiamente trattato ai paragrafi 3.10 e 3.11 del capitolo 3


”Panorama normativo” della presente Guida.

Da segnalare poi che anche l’entrata in vigore delle norme CEN sui materiali isolanti
destinati agli impianti termici potrà influire su tutta la materia trattata, richiedendo
adeguati aggiornamenti.

Un’ultima importante annotazione per quanto riguarda i riferimenti alle normative: mentre
per alcune grandezze possono essere citati valori determinati secondo normative di altri
paesi, relativamente alla sicurezza al fuoco e obbligatorio riferirsi solo ai disposti del
Decreto Ministeriale 26/6/1984 e successivi aggiornamenti.

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Spessori (mm) per


l utile a condotte di tipo
Tipo di Densità
40°C
manufatto (Kg/m³) A C
(W/mk)
(100%) B (x 0,5) (0,3)
Lana di vetro

Feltri 19 0.050 44 22 13.2

Feltri 22 0.046 38 19 11.4

Coppelle 60 0.039 29 14.5 8.7


Polietilene
espanso
estruso in
continuo non
reticolato
Lastra flessibile
o tubo 30 0.045 36.5 18.3 11
Polietilene
espanso
estruso in
continuo ret.
per via
chimica
Lastra flessibile 30 0.045 36.5 18.3 11
o tubo
Polietilene
espanso
estruso in
continuo ret.
per via fisica
Lastra flessibile
33 0.045 36.5 18.3 11
o tubo
Poliuretano
espanso
rigido
Pannelli 32 0.038 28 14 8.4

Pannelli 32 0.030 19 9.5 5.7

Coppelle 15 0.040 30 15 9

Coppelle 20 0.039 29 14.5 8.7

Coppelle 40 0.038 28 14 8.4


Elastomeri
espansi
estrusi

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Lastre, rotoli, da 55 s
0.040 30 15 9
tubi flessibili 70
Polistirene
espanso
sinterizzato
Lastre e da 20 a
0.045 36.5 18.3 11
semicoppelle 30
Polistirene
espanso
estruso
Lastre e
30 0.040 30 15 9
semicoppelle
Resina
fenolica rigida
espansa
Pannelli e da 30 a
0.038 28 14 8.4
semicoppelle 40
Tab. 4.1 - Isolamento delle condotte dell'aria calda per la climatizzazione
invernale secondo il D.P.R. 26/8/1993 n. 412

La tabella 4.1 riporta la sintesi degli spessori dei materiali isolanti illustrati al capito- lo 4
della presente guida.

Si ricorda che detti spessori sono quelli minimi e


sono stati dedotti dalla tabella 1 dell’allegato B del
D.P.R. 26/8/1993 n. 412, utilizzando le conduttività
indicative di riferimento della norma UNI 10376 (Tab.
2.8 e Tab. 2.10 – capitolo 2 della presente Guida).

Le riduzioni degli spessori per le condotte di tipo B e


C sono state stabilite, anche se non espressamente
previsto dalla normativa, in analogia con quanto
prescritto per le tubazioni e cioè:

- condotte tipo B che corrono nelle pareti perimetrali


al di dentro dell’isolamento termico dell’involucro
edilizio: moltiplicare gli spessori minimi delle condotte
tipo A per 0,5;

- condotte tipo C che corrono entro strutture non


affacciate ne all’esterno ne su locali non riscaldati:
moltiplicare gli spessori minimi delle condotte tipo A
per 0,3.

N.B. Le conduttività termiche ”utili” utilizzate per determinare gli spessori minimi dei
materiali isolanti da utilizzare per l’isolamento delle condotte dell’aria calda secondo la
tabella 1 dell’allegato B del D.P.R. 26/8/1993 n. 412 sono state dedotte, quando
espressamente indicato, dall’appendice della norma UNI 10376. Si ricorda che le
conduttività termiche ivi riportate devono intendersi come ”indicative di riferimento”, per
cui i relativi valori non devono intendersi come valori normativi, bensì informativi.
Le conduttività della norma UNI 10376 devono quindi essere utilizzate per la
progettazione di massima, anche se occorre precisare che non sono ancora stati fissati i
criteri per la progettazione esecutiva. In quest’ultima fase i valori della conduttività

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termica devono essere desunti dal valore dichiarato dal produttore, se certificato,
maggiorandoli opportunamente per determinare le reali condizioni di esercizio. Si
termina precisando che le ”conduttività termiche indicative di riferimento” della norma
UNI 10376:

- sono riferite alla temperatura media di 40 °C;

- devono intendersi come valori ”utili”, poiché tengono conto dell’influenza della posa,
delle tolleranze di spessore, delle tolleranze medie di produzione, del comportamento
nel tempo, della stabilita dimensionale, ecc.

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