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'

dei TRANSISTOR

le ANTENNE
a DIPOLO per TV
RIVISTA MENSILE DELLE PICCOLE INVENZIONI
Anno XVII Numero 2 Febbraio 1965
• •

Spedizione In abbonamento postale • Gruppo III

un RICETRASMETTITORE
a 2 transistor

L. 250

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TRIVALVOLARE che trasmette
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questa interessante PICCOLA ENCICL·QPEDIA" per
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EDITORE CAPRIOTTI • Via Cicerone, 56 • R O M A


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·IL SISTEMA "A"
RIVISTA MENSILE
L. 250 {arretrati: L. 300}
ANNO XVII . FEBBRAIO 1965 • N. 2
D IREZI ONE E AMMI N ISTRAZI O N E spedizione In abbonamento postale - Gruppo III
ROMA - V i a Cicerone 5 6 - Te l efo­
no 3 8 0 . 4 1 3.

SOMMARIO
CORRISPONDENZA
Tutta la corrispondenza consul e nza
tecnica, articoli, abbonam e nti, deve
essere ind irizzata a : Capriotti-Editore
Via Cicerone 56 - Rom.- Nel regno dei transistor pago 82
Conto corrente postale 1/15801
L'attrezzatura ed il miglior sistema per
D I RETTORE RESPONSAB ILE rilegare libri e riviste lt 88
RODOLFO CAPRIOHI
Le a ntenne a dipol o per TV lt 1 08

STAMPA
Un ricetrasm ettitore a 2 transistor 'li 1 13
CAPRIOHI - Via Cicerone 56 - Roma
lt 1 18
Le vostre targhette
D I STRIBUZIONE
MARCO Migliorate il rendim ento del vostro
Via Monte S. Genesio 21 - Mil a no motore lt 1 20

Un semplice triv a l v o l a re che trasmette lt 1 22


Pubbl icità: L. 1 50 a mm. col o n n a
Rivolgersi a: E. BAGN I N I
le a nten n e di tra­
Se vi dil ettate con
Via Rossini, 3 - Mil a n o smissione lt 1 26

Tutti i diritti di riproduzione e Il model lismo a l servizio d e l l 'arreda­


traduzione d eg l i a rticoli pubblicati m e n to: costruitevi i l noto aereo a
in questa rivista sono riservati a reazione F-86 lt 1 30
termini di l egge.
Sapete come ci si deve radere? lt 1 36
E' proibito riprodurre senza autoriz­
zazione scritta d e l l ' editore, schemi, Il circuito stampato lt 136
disegni <? parti d i essi d a utilizzare
Come si usa un c a l amitatore per vol a­
per la co�posizjone di a l tri disegni.
ni m ag netici lt 1 42
Autorizz. del Tribunale Civile d i Ro­
Costruitevi uno spettrografo per a n a lisi lt 1 44
ma N . 375�, del 27 febbraio 1954.
Una risposta per i vostri problemi lt 1 56

Avvisi cambi m a terial i lt 1 60

lt
ne' r.....
Avvisi economici 1 60
...iTR"....TOR

-
..... ....
RlVlt" MU$lU Ofllf l'ICttU fHVOZ.,.'
......"'· 1.' \"'
�·--_.�II
Abbonamento annuo L_ 2.600
Semestrale L. 1.350
E.tero ( a nnuo) L. 3.000

Indirizzare . rimesse e corrisponde nze a Ca­


priotti - Editore - Via Cicerone 5 6 _ . Roma
Conto Corrente Po.t.l. 1/15801

CAPRIOTTI - EDITORE
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l transistore ha posto l'ultima importantis­ Nella valvola la corrente elettronica si tra-
sima pietra miliare nel' corso incessante smet!e, attraverso il vuoto spinto, del catodo
della storia ' radiotecnica. Li partenità di, tale incandescente dell'elettrodo freddo� la placca,
nuovo miracolo so ritrovato elettroniCo, rIco­ in un unico verso. Nel transistore la corrente
nosciuta dall'ambitissimo p remio Nobel per la fluisce attraverso due o più strati di cristallo
Fi�ica, va attribuÙ a al Dott. William Shockley di germanio in entrambi i versi, a seconda del
della BeIl Telephone Laboratodes di New modo di accoppiamento e del tipo di' sezioni
York in collaborazione con altri due ricerca­ cristàllinè.
tori, John Bardeen e Walter Brattain. La de­ , L'uso del , cristallo nei circuiti radio, costi�
nominazione deriva 'dall'anglosassone «tran- tuisce un ,ri tomo alle origini della nidiotecni­
'
sit ' resistor ». ca. Il cristallo di carborundum,' infatti, sosten­
Il transistore è destinato a' sostitui re in tut­ ne vàlidamente 'il ruolo di rivelatore per ben
ti gli apparecchi radio la classica valvola ter­ tredici anni, fino , al 1918, nelle grandi stazioni
moionica assicurando un funzionamento più ricetrasmittenti trascontinentali e negli appa­
sicuro, una maggiore , durata, un minor ,con­ rati di ' bordo delle navi. Nella tecnica dei cri­
sumo di energia elettrica e una notevole ,ridu­ stalli, l'uomo si era a'renato ritenendo impos­
zione delle dimensioni dei radioricevitori. La sibile con , essi il processo di amplificazione.
valvola termoionica e il transistore, pur svol­ L'abbandono definitivo fu segnato dalla sco­
gendo analoghe funzioni nei dispositivi circui- , perta della valvola, che per una quarantina
tali degli apparati radio, si differenziano tra d'anni, ricevendo, il contributo di incessanti
loro da due fondamentali motivi. progressi, sembrava, nella sua, perfezione rag-

e fl."ron'dJv.I',n,.I :.1. • €I,,,ron, Cfl w!,.nu : " ).


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I I lfg.m� di v,l,nl', I I ltg.mt dI "'tl,nl"
o Nucloo o NuClOO i.i

FIG. 1 - Legam i di valen�a e for­ FIG. 2 - Legami di va lenza e for­


mazione del la molecola, mediante mazione del l a molecola mediante
una struttu ra reticolare nel ger­ una struttura reticolare nel ger­
m a n io cristal l ino in presenza di
manio privo di impurit� ( germa­
impl,lrità di antimonio (german io
nio puro a!lo stato cristal l i no ). tipo N).

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giunta, do.ver rimanere il cardine incro.llabile senico.. il germanio. assume co.nduttività nega­
di tutta la ' tecnica, elettro.ni.ca. -Ora il cristallo. tiva e viene deno.minato. «Germanio N».
rito.rna sovrano. e capace di ripro.durre nella Aggiungendo. tracce di alluminio. D indio., es­
sua struttura i feno.rq.eni elettro.nici che han� So assume co.nduttività , po.sitiva divenendo.
no. luo.go. nell'alto. vuo.to.. «Germanio. p».

sco.no.sciuto., succe s sivamente divenne una ra­


Fino. al 1938 il germanio. rimase un metallo. ,I l transisto.re presenta tre, sezio.ni di�tinte
co.stituite da - altrettanti stràti di crista lli di
ra curio.si tà di labo.rato.rio. ' e ciò fino. a , po.chi germanio. dei due tipi. L'o.rdine di successio.­
' a11,ni o.r so.no.. ne può essere ' PNP ' o.ppure NPN. In ' entrambi
Allo. stato. purò, il germanio., presenta le ca� i casi i due strati cristallini esterni so.no sepa­
' rati da unp strato. più so.ttile che' può essere
r�teristiche delle , so.stanze iso.lanti e diviene
«semico.nduttore» se o.ppo.rtunam ente trattato co.nsiderato. co.me l'elettro.do. di co.ntro.llo. del
transis t o.re. Tale elettro.do. prende il no.me di
co.n l'aggiunta di' «impurità» di antimo.nio., ar--'

zio.ne� alla griglia delle valvo.le amplificatrici.


BASE e può essere paragonato, per la sua fun­
senico., allumInio. o. inçlio. Tale stato. di «se�

LETTORE ed EMETTITORE Q EMITTORÉ .


mico.nduttività», co.sì raggiunto. dal germanio.,
Gli eiettro.di esterni prendo.no. il no.me di COL­
può ritenersi una via di mezzo tra i co.ndut­
to.ri e gli iso.lan ti. L'emettito.re ha , il co.mpito. di emettere . ca­
Co.n l'aggiunta di tracce di antimo.nio. D a r- riche elementari po.sitive, Se del tipo. , P, nega-

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I metà di questo secolo. Trattasi però di teorie
molto complesse, che non è possibile riassu­
ti elettroni di valenza e ad essi è legata l'at­
tività chimica dell'atomo.
mere nemmeno brevemente. Perciò in questa Come si vede dalla figura 1 ogni atomo
npta ci soffermiamo solo su alcune nozioni scambia un elettrone della sua orbita esterna
fondamen tali concernenti la struttura della con quello adiacente, stabilendo i legami di
materia, ridotte allo st;fetto indispensabile, « valenza» che consentono in tal modo la for­
che cercheremo di presentare schermaticamen� mazione della molecola mediante una struttu­
te nel modo più semplice possibile per una ra di tipo reticolare. In alcune sostanze i le­
maggiore intelligibilità da parte dei lettori gami di « valenza» sono così deboli da permet­
meno preparati. tere agli elettroni di « valenza» di vagare libe­
Come è noto tutta la materia consiste allo ramente attraverso la struttura reticolare del­
stato attuale, di 1 03 elementi, noti e reperibili la materia ; tali sostanze sono classificate co­
in natura allo stato semplice o in combina­ me conduttori ed includono : rame, alluminio,
zione fra loro. Ad esempio il Sodio, elemento argento e molti altri metalli o composti, so­
semplice ( metallo) ed il Cloro, elemento sem­ lidi e liquidi. In altre sostanze, invece, i lega­
plice ( metalloide) si trovano diffusissimi in mi di « valenza» sono così forti da rendere im­
natura" nel composto cloruro di sodio, che è possibile l'esistenza di elettroni liberi ; queste
un comune ed innocuo sale ( sale da cucina) . sono classificate come sostanze isolanti e com-

P N P N

8 8+ + 0 <3 8 8
+ +
CB 8
8 8+ +
CB 8 e (3
+ +
CB e

FIG. 5 Polarizzazione d i retta


- FIG . 6 Polarizzazione i nversa
-

( cioè nel senso di conduzione ) ( cioè nel senso di non condu­


di una giunzione PN. zione ) di una giunzione PN.

Se immaginiamo di prendere un pezzo di prendono materiali come porcellana, gomma,


ferro (che è un elemento semplice) di tagliar­ olio, mica ecc. Esistono tuttavia altre sostan­
lo in tanti piccoli pezzettini, poi di polverizzar­ ze i cui legami di « valenza»" degli elettroni e­
lo e poi ancora di continuare a ridurlo fino al­ sterni sono alquanto stabili in condizioni nor-
le più piccole dimension i possibili noi avremo " mali e possono facilmente essere rotti median­
allora ottenuto un atomo di ferro. Cioè l'ato­ te applicazione di calore o di una f.e.m. ; que­
mo è la più piccola "indivisibile particella a cui ste sono classificate come semiconduttori. So­
e possibile ridurre un elemento facendogli stanze come il germanio e il silicio cadono in
serbare intatte le sue proprietà chimico fisi­ questa classificazione. Il numero atomico del
che. L'insieme di più atomi forma la molecola germanio· è 32 ; esso indica il numero totale
e le forze che li tengono uniti sono chiamate di elettroni, che orbitano intorno al nucleo, e
LEGAMI DI VALENZA o COVALENZA. L'ato­ la loro collocazione sulle rispettive orbite ri­
mo a sua volta è costituito da un nucleo cen­ sulta come segue : 2 elettroni nella prima or­
trale (consistente in un certo numero di pro­ bita (quella pii! vicino al nucleo), 8 nella se­
toni e di neutroni) intorno al quale rotano su conda, 18 nella terza e 4 nell'ultima, la più
orbite concentriche, un numero di elettroni esterna al nucleo. I 4 elettroni dell'orbita e­
uguale a quello dei protoni costituenti il nu­ sterna sono gli elettroni di « valenza», cioè
cleo. Gli elettroni dell'orbita esterna sono det- quelli che costituiscono la" valenza elettroni-

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ca e si scambiano con altri 4 elettroni di 4 Applicando però una f.e,m. ( fig. 5) di pola­
atomi vicini ( fig. 1). rità appropriata e sufficiente a neutralizzare
Già nei primi studi sui semiconduttori, fu completamente . queste forze di repulsione si
osservato che la presenza di certe impurità rende possibile lo scambio di lacune di elet­
faceva mut ar grandemente le proprietà semi­ troni attraverso la giunzione. Ad ogni combi­
conduttrici del germanio. Ad . esempio, immet­ ,nazione di lacune e di· elettroni; un elettrone
tendo in un cristallo di germanio un atomo sarà perduto dal polo positivo della batteria
dlaritimonio, che pOssiede 5 elettroni di va­ creando una nuova lacuna; che si muoverà
' verso la giunzione ; . nello stesso tempo un e ­
lenza (anziché 4 come il germanio) esso non
si colloèa normalmente nello spazio interato­ lettrone si muoverà verso l'inte.mo del cristal­
mico del reticolo ma prende addirittura il po­ lo dal polo negativo della batteria. Si ha cosÌ
sto di atomi del cristallo suddetto risultando­ un vero e proprio passaggio di corrente.
ne modificata la polarità . E precisamente 4
.
Aumentando la · f.e.m . ; applicata questa cor­
elettroni dell'atomo invasore si legano ad al­ rente aumenterà notevolmente fino al punto
trettanti elettroni del cristallo, · mentre il quin­ che il calore sviluppato dal movimento di e-
to non vincolato risulta libero o in eccesso
(fig. 2). Se gli atomi di antimonio sono più di
uno si ripete per tutti il fenomeno sopradet­
to e si avranno più elettroni liberi o in ecces­
so; il cristallo prende il nome di germanio
tipo N (conduttività negativa) e le impurità
(atomi di antimonio) sono chhupate datrici . o
dona trici ( donors).
. Inversamente, se nel cristallo di germanio +

��."."".""'"
si introduce un atomo di indio, che possiede 3
e.s.
elettroni di valenza, mettendosi !'invasore al
post"o dell'occupante, manca un elettrone per
completare il vincolo di valenza. Si genera
cioè un «vuoto» o lacuna, a colmare il quale FIG . 7 � Transistore NPN e rel ati­
si sposta istantaneamente un elettrone dal l e­ ve pol arizzazioni del le giunzioni di
game deU'.atomo vicino (fig. 3 ) . Se gli atomi emettitore e di col lettore.
di indio sono più di uno si avranno altr�itan- .
te l<icune ( elettroni iri difetto) ; il cristallo
prende allora il nome di germanio tipo P (con­ lettrom deten'ninerà la distruzione della giun­
duttività positiva) mentre le impurità (atomi zione per eccessivo aumento di temperatura.
di indio) vengono chiamate ricettrici . o accet· La. polarità .della tenswne applicata come in
trici (àcceptors). fig� S si chiama polarizzazione diretta e ad es­
Se si prendono un cristallo di germanio di sa corrIsponde un'impedenza del circuito mol­
tipo P ed uno di tipo N e si mettono a contat­ to bassa.

col noine di giunzione . PN o più semplicemen­


to tra loro si ottiene quella che è conosciuta Invertendo la polarità della batteria come
in fig. 6, la resistenza all'attraversamento del­
te un diodo a cristallo germanio. Con riferi­ la giunzione da parte degli elettroni e lacune,
mento alla fig. 4 si vede che gli elettroni del risulterà molto alta e la corrente diminuirà
cristallo tipo N tendono a muoversi verso il fortemente fin quasi a cessare. La tensione ap­
tipo P, per combinarvisi con le cariche posi­ plicata in questo modo si chiama polarizzazio­
tive (lacune), mentre per le lacune del cristal­ ne inversa e avrà un limite massimo detto di
lo tipo P avviene il contrario. Tuttavia que­ scarica (breakdown) conosciuto come tensio­
sta tendenza. al moto degli elettroni e delle la­ ne· 'lener.
cune viene quasi subito ostacolata dal nasce­ ulteriori ricerche sulle proprietà intrinseche
re di campi elettrici, negativo degli atomi ac­ dei cristalli di germanio tipo P e N' portano
cettori e positivo degli àtomi donatori che si alla sçoperta del transistore ad opera di alcu­
manifestano entrambi con azioni 'repulsive ri­ ni ricercatori dei laboratori della BelI. Prati­
spettivamente sugli . elettroni e sulle lacune. camente con tale dispositivo si può control-

86
\

L'ATTREZZAT
per

i sono abbonato a riviste, ho compera­


M to settimanalmente fascicoli di enciclo­
pedie, ho acquistato infine ogni dieci-dodici
fascicoli le relative copertine e ad un certo
punto mi sono trovato a casa un discreto nu­
mero di libri che richiedevano l'opera del le­
gatore.
Ragionando su questo problema mi sono
trovato davanti a dued iverse soluzioni :
l°) fare un bel pacco di tutto quanto, tra­
sportarlo fino al più vicino rilegatore di libri
e tornare a riprenderli a lavoro ultimato, af­
frontando una spesa non indifferente.

gombro e con caratteristiche tali da con�en­


2Q) costruirmi un'attrezzatura di piccolo in­

ti rmi tutte le operazioni occorrenti alla ,lega­


tura di un libro.
Ho fatto i calcoli della spesa, ho disegnato
l'attrezzo e dopo alcune ore mi sono convinto
che era meglio seguire, · da buon arrangista, la
seconda soluzione.
Sono riuscito in pieno nel mio intento, e do­
po una simile esperienza ho pensato di pre­
sentare, per la pubblicazione, i disegni con la coloro che, si trovano come il sottoscri tto,
descrizione per la costruzione dell'attrezzatu­ con oltre una cinquantina di libri da legare
ra, aggiungendo inoltre una dettagliata descri­ e che a conti fatti, se trascurano la mano d'o­
zione del sistema da mè seguito per la legatu­ pera in quanto fatto a casa com e passatem­
ra, nell'intenzione di far cosa gradita a coloro po, si accorgeranno che ques ta spesa per rea­
che intendessero dedicarsi a questa piacevole lizzare la attrezzatura è irrisoria ; inoltre è da
attività . . tenere presente che una volta acquisito una
Questo articolo è dedicato specialmente a certa esperienza e dopo aver portato a tetmi-

88
RA ed il miglior sistema
rilegare LIBRI' e IVI T
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. Prog· MATERIALE COSTITUENTE IL PEZZO DIMENSIONI
pezzi

1 Tavola in panforte o in compensato 1 cm . 47 x 27 x 1 .5


2 Gommini tondi ' o quadri per gambe da sedie 4 0 mm. 25-+-30'
3 Viti a testa svasata per legno 4 mm. 1 5 x 3
.
4 Verga di ferro qm sezione ad . U 2 cm. 35 x 4 x 3.5
S Lamiera di acciaio comune 2 cm. 8 x 6 x O.3
6 Tasselli di acciaio comune 2 cm. 3 x 3 x 1 .5
.--..::. -
7 Viti a testa cilindrica (in ottone od in acciaio) 2 0 mm. 6 MA x lO
8 Traversi di legno duro ( rovere o faggio) 2 cm. 45 x lO x 4
9 Verga piatta di acciaio .( sezione rettangolare) 2 cm. 9 x 4 x O.5
lO Viti a testa svasata per legno 8 30 x 0 3
11 Viti per legno, a testa quadra ( tirafondi) 3 lunghezza cm. 8
12 Rondelle per viti tirafondi 3 -

13 Viti a testa tonda con dadi e rondelle 8 mm. 25 x 4


14 Viti per legno, a testa svasata 12 mm. 20 x 5
15 Bulloni con gambo completamente filettati 2 · mm. 75 x 0 12 MA
16 Chiodi per legno (stecchettoni) 2 m m . 1 00 x 0 5
17 Verga piat ta ( di ottone o d i acciaio) 1 cm. 41 x 1 x O.2
18 Viti a testa svasata ( di acciaio o di ottone) 2 'mm. 1 5 x 0 4 MA
19 Tavolette d i legno dolce ( abete od altro) 2 cm. '38 x lO x l
2D Viti a testa svasata, per legno 11 mm. 30 x 3
.�
21 Listello di legno dolce (abete od altro) .......
2 m m . 1 00 x 15 x 1 5
" 22 Verga piatta di acciaio (sezione rettangolare) 2 mm. 55 x I S x 3
23 Viti per legno, a testa svasata 4 m m . lO x 4
24 Verga piatta di ottone o di acciaio comune 1 cm. 30 x 1 .5 x 0.2
25 Viti per legno a testa colma 4 mm. 20 x 4
26 Listello di legno duro ( rovere o faggio) 2 mm. 70 x 25 x 25
27 Tasselli di acciaio comune 2 mm. 25 x 25 x 5

ne il proprio lavoro, potranno eseguire, volen­ gare - la preparazione per la cuci tura - La cu­
do, anche lavoro di legatura per qualche ami­ citura dei fascicoli - La rifilatura - La lavora­
co che come noi, è abbonato a riviste o ad zione del dorso - La carteggia tura e brunitura
enciclopedie come sopra detto. - La applicazione della copertina e relativa o­
Con la realizzazione di questa attrezzatura, perazione di pressa tura.
po tremo sistemarci in un'angolo della tavola I fascicoli che ho legato erano, per la mag­
'
da cucina e comodamente eseguire: gior parte, corredati dal la relativa copertina
- Lo spoglio preventivo' dei fascicoli da le- e altri, invece, ne erano sprovvisti ; non aven-

89
do trovato difficoltà, per confezionare dette Accantonare provvisoriamente la ' tavola,
copertine e avendone fatta una esperienza, ho prendere i ferri ad V pro 4 praticare, con li�
pensato che fosse utile aggiungere in fondo ma, gli smussi alle estremità ( ad un'estremi­
all'articolo anche la descrizione per eseguire tà smussare gli spigoli interrii e all'altra gli
la suddetta confezione. spigoli esterni ) , tracciare e puntinare Ùl po­
Divideremo l'argomento, per lo sviluppo del­ sizione dei fori come da disegno figura 2.
la parte descrittiva di attuazione, in due fasi Praticare i fori per le viti del pro 14 svasan­
ben distinte, la prima riguarda la costruzione doli adeguatamente, èseguire' quindi il foro al­
dell'attrezzatura, la seconda il metodo per la l'estremità opposta ( uno sull'ala destra e uno
legatura. sull'ala sinistra ) e filettare con maschi da
mm. 6 MA.
Prendere i tasselli pro 6, tracciarli, punti­
COSTRUZIONE DELL'ATTREZZATURA narli, forarli e filettarli con· maschi da 12 MA
e da 4 MA come da disegno.
La descrizione viene ripartita in complessi Prendere . le viti del pro 15, lavorare a lima
di costruzione, ognuno dei quali, sarà corre­ la testa per renderla cilindrica, tracciare e
dato dalla tabella: dei materiali occorrenti e- ' praticare su questa un foro da mm. S,S.
lencati secondo un numero progressivo ; sarà Adattare i tasselli pro 6 all'estremità dei fer-
appunto questo numero progressivo, l'ausilio
. ri ad V in modo che risultino incassati a filo
per la rapida ricerca del pezzo durante la la­ in posizione tale da consentire alle viti, di
vorazione. inoltrarsi centrate all'interno dei ferri ad V
La tabella N. 1, riportata nella pagina pre­ stessi.
cedente, ci aiuterà quindi nel nostro lavoro.
Tracciare e forare ' i pezzi di lamiera pr. 5
Prendere la tavola pro 1, ripulirla accurata­ smussare, far saldare elettricamente i tassel­
mente . agli spigoli e sulla superficie con carta li e i pezzi di lamiera alle estremità dei ferri
vetrata a grana fine. ad V, togliere con martello eventuali defor­
Montare ai quattro angoli i gommini pro 2 mazioni, rifinire con mola e lima, avvitare le .
fissandoli con, le viti pro 3. ,viti pro 7 sul ferro ad V,' agevolare e lubrifi­
Tracciare con matita i segni cosÌ come in­ care quelle avvitate ai tasselli saldati e accan­
dicato nel disegno fig. 1, e forare tutto con tonare provvisoriamente anche i montanti co­
punta da mm. 3. sì finiti.

FIG. 1

90
vite di
o.. rc�to
tr.vtr�

r"caver��
SlIpel'"iore

t""Q rtt"�o. .

in5t,.j.,..t,.

FIG. 4

91
Passiamo ora alla lavorazione delle due tra­ slzlOne il secondo montante, fissarlo con viti,
verse di legno pr. 8: levigarle accuratamente ( avendo cura di interporre sotto alla base, a­
con carta vetrata fine senza togliere gli spigo­ deguati spessori di cartoncino per ottenere
li, tracciare le estremità ed asportare la par­ un perfetto allineamento dei montanti ad un
te eccedente di legno ( meglio se eseguito da· buon scorrimento della traversa superiore)
sega a nastro) affinché queste possano entra­ bloccare con i tre tirafondi del pr. Il la tra­
re con precisione nei vani dei montanti ad U
versa inferiore sulla tavola e completare av­
lavora ti precedentemente.
vitando le viti del pro 14 nei fori dei montanti.
La traversa inferiore dovrà entrare forzata
Montare le fiancate che formano la cassetta
nei montanti ad U, adattata in modo che i
pezzi di lamiera saldati all'estremità dei mon­ per gli accessori fissando con le viti del pro
tanti formino un unico piano con la faccia in­ 20, fissare la piattina del pro 17 sulle due e­
feriore del legno della traversa. stremità superiori dei montanti ad U con le
La traversa superiore, dovrà entrare invece due viti del pro 18 ed avvitare al Ìoro posto le
con un'accoppiamento scorrevole, in quanto viti del pro 7 e quelle del pro 15 ( nella testa di
ha il compito di salire e scendere continua­ queste, verranno infilati i due stecchettoni pro
mente durante le varie oper�zioni di legatura. 1 6 dopo averne eliminata la punta ) .
Prendere i due pezzi di verga piatta pro 9, Sono rimasti i pezzi del pro 26-27, che come
tracciare, tagliare, forare, svasare come da avrete intuito, servono di compenso all'inter­
dis. fig. 3 ed · infine montarli agli estremi del
no dei · montanti ad U onde evitare di avere
la facciata superiore della traversa superiore
delle viti troppo lunghe sui montanti duran­
con le viti da legno pro lO così avrete applica­
te l'operazione di pressatura.
to uno scudo contro la pressione delle viti pro
lS durante i lavori di pressatura. Ultimo tocco a finire il complesso: prende­
Tagliare in due metà una delle tavolette del re un pezzo di gomma da matita ed incollar­
pro 19, praticare gli incastri ed unire tra loro lo ( con un po' di vinavil ) sulla metà ai piedi
i tre pezzi dopo spalmati con Vinavil, fissando della traversa inferiore; questa gomma serve
le parti con alcuni chiodini, applicare agli e­ durante la cucitura, per piantare l'ago ogni
stremi ( sempre con Vinavil e chiodini) i li· volta che occorrerà depositarlo.
stelli pro 21 come da disegno figura 4.
Con i due pezzetti di piatto del pro 22 con·
fezionare due squadrette come da disegno fio
gura 4 e fissarle . con le viti pro 23 centrate sui
fianchi delle tavolette in modo che risultino
a filo del bordo superiore.
A questo punto si può mettere insieme le
varie parti del complesso: prendere la tavola
di piàno, allargare i fori secondo i diametri
deHe viti utilizzate; fissare con le viti pro 1 3
uno dei montanti ad U nella sua posizione,
alloggiare in questo ( uno sopra l'altra ) le e­
stremità delle due traverse, sistemare in po-

Abbonatevi al

SlsieDlo
la Rivlsla indispensabile per lulll
FIG. 4 A

92
28 Bachelite in foglio od altro materiale simile 1 cm. 38,5 x 30 x 0.5
29 Viti a testa svasata, con dado 2 o mm. 4 x 1 2
30 Listello di legno duro ( rovere o faggio) 1 cm. 25 x 2,5 x 6
31 Viti da legno, a testa · svasata 3 o mm. 4 x 20

2Q) - Piano di lavoro e relativo squadro di ri­ il piano, asportare una porzione di legno dal
ferimento listello pr. 30 in modo che risulti a sezione
trapezoidale come a figura, rifinire con carta
Questo piano, previsto d i bachelite, può es­ vetrata e fissarlo a margine del foglio come
sere costituito di altro materiale ( ad esem­ si vede in figura, mediante le viti del progres­
pio formica o materia plastica di qualsiasi ti­ sivo 3 1 .
po) purché abbia una faccia molto liscia in
Piazzare il piano sulla pressa, avendo cura
quanto è utile che il pacco dei fascicoli posti
di mettere il bordo esattamente a filo della
sQpra in lavorazione possano scivolare con fa­
traversa di legno inferiore ; tracciare con una
cilità in, modo da permettere spostamenti di punta i fori delle squadrette pro 22 fissate al
assestamento sen�a scomporsi tra loro, figu­ centro sulle fiancate della cassetta porta ac­
ra 4-A. cessori, praticare i due fori e svasarli lato
Rifinire il contorno del foglio utilizzato per faccia superiore del piano.

32 Verga a sezione rettangolare (ottone) 2 mm. 25 x 3 x 4


. 00
33 Cannotti di acciaio comune 2 0 mm. 1 9 x 0 mm. 1 3 x 6
34 Verga a sezione rettangolare (ottone) 1 mm. lO x 2 x 45
35 Viti per metallo, . a testa tonda o cilindrica 7 mm. lO x 0 .1 /8'
36 Chiodini in .acciaio duro ( per appendere quadri) 8 0 mm. 1 x 27
37 Listello di legno duro, con scanalatura longitudi-
naIe centrale di mm. 4 profonda mm. lO (otte­

cm . 12 lunghezza
nuta con circolare sulla faccia stretta) 1 cm. 2,5 x 2 x 39,7
38 Spezzone di manico di scopa 1
39 Spezzoni di verga piatta (ottone o acciaio) 4 cm. 6,5 x 1,5 X 0,3
40 Viti per metallo a testa sv asata 4 mm. 30 x 4 MA
41 Bobine vuote da pellicola cine ( da m. 15 passo ' 8) 3
42 Spezzoni di tubo o tondo in ottone 3 . 0 ' 8 x 15
43 Spezzoni di verga piatta di ottone 3 mm. 77 x lO x 2
44 Spezzoni di verga angolare di ottone 3 mm. lO x lO x 1 5
45 Chiodi o viti di ottone a testa colma :� 0 mm. 2 x 5
46 Bacchetta di ottone (materiale da saldatura) l 0 mm. 5 x 1 25
1 mm. 30 x 1 7
47 Pezzetti di lamiera di ottone
. .1 mm. 1 1 0 x 1 7
48 Spezzone di tubo di ottone 1 0 mm. 7 x 1 7
49 Vite di ottone a testa cilindrica l 0 mm. 4 MA x lO
50 Nastro di acciaio ( molla per carica sveglie) .L mm. 7 x 1 10

93

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{[lll_ FIG. 5 A

Il piano verrà utilizzato fissandolo con le


viti pr. · 29 durante lavori di cucitura mentre
verrà utilizzato libero di muoversi durante le
rlmanenti operazioni di legatura.

3° - Complesso per· foratùra e cucitura dei fa­


scicoli

Prendere. i due pezzi di verga pro 32 e, par­


tendo dal centro verso gli estremi, tracciare
con punta, tante liriee verticali distanti tra 10-
. �'o . cm . l; con seghetto il mano,· praticare su
ogni traccia, un piccolo solco profondo mez­
.zo millimetro, avendo cura di eseguire . il la­
voro con precisione in modo da ottenere la .
coinddenza dei solchi . quando si accoppieran-
. no. le due verghe (vedi figura 5�A ) .
FIG. 6
Tracciare sulle verghe, una .linea. longitudi­
naie a mm. 17 dal bordo e puntinare il fondo
di ogni solco· in coincidenza· coll'intersezione ·
.
·della linea tracciata; forare con punta da mm .
2,5 per una profondità di circa mm. 2 - le due
ve rghe accoppiate . devono essere in grado ·di
alloggiare i chiodini del pro 36 mantenendoll
. imprigionati per la testa e . con la punta spor-
gente di cm. 1 .
Procedendo,. tracciare ancora una liIiea lori­
gitudinale sull a mezzeria di una dèlle due· ver­
ghe e puntinare ogni mezzeria tra solco e sol-

94
co ; forare con punta da mm. 2,5 accoppiare stesse viti di pressione e sfilando da queste
le due . verghe e ripassare nei fori per esegui­ gli stecchettoni del pro 1 6 ; il listello pro 37
re con precisione gli stessi fori anche sulla se­ con forcelle di guida, sarà il pressore che co­
conda verga ; filet.tare tutti i fori di una ver­ stringerà alla perforazione i fascicoli che ver­
ga con maschi da 1 /8' ed allargare tutti quelli ranno posti a cavallo sui chiodini.
della seconda verga con punta da mm. 3,5 di Completeremo l'insieme confezionando i di­
diametro. , stributori di nastro, da applicare alle stesse
Prendere · i due cannotti del pro 33 e saldar­ viti che tengono accoppiate le verghe porta- '
li ' alle estremità della verga con fori filettati chiodi di perforazione : arrotondare una estre­
(possibilmente con Castolin) rifiriire e adat­ mità ai tre spezzoni di verga del pro 4�, luci­
tare, limando gli spigoli estremi in modo da dare le zone di estremità e lucidare pure una
poter unire le due verghe fissandole una sul­ faccia , degli spezzoni ' di tubo del pr.' 42 e d
l'altra con le viti del pro 35 opportunamente una faccia degli spezzoni . d i angolare del pro
distribuite. 44, ravvivare a stagno le superfici così pulite, ,
Confezionate hi squa.dretta di riferimento : disporre i pezzi del pro 42 sugli estremi arro­
prendere lo spezzone di verga del pro 34, ri­ tondati delle piattin e pr. 43 ed i pezzi angola­
piegare ad un cm. dall'estremità, praticare ri sugli estremi opposti, quindi tenendoli beri
una serie di sette fori da mm. 3,5, limare per fermi procedere alla loro salda'tura a stagno.
asportare il metallo Jra foro e foro fino ad ot­
Asportare le e ccedenze di saldatura, traccia�
tenere una feritòia come da figura, rifinire
re la mezzeria sulle alette degli spezzoni ango­
arrotondando gli estremi ed avvitare provvi­
lari, praticare un foro di mm. 3,5, asportare
soriamente il pezzo sulla coppia di verghe pre­
il metallo fino ad ottenre una feritoia come

Prendere il )istello p ro 37 già con scanalatu­


cedentemen't e lavorate.
da figura 6.
Montare sui perni cilindrici · le bobine da
ra come detto nell'elenco dei materiali, incol­ ·
film del pro 4 1 ; segnare, circa sulla mezzeria
lare con Vinavil, nella feritoi a, tanti pezzetti­
delle piattine, la posizione per la vite e il
ni di compensato oppure cartone o masonite
chiodino del pro 45, praticare un foro da mm.
distanti tra loro cm. 1 in modo da ottenere,
2 infilare i chiodini e le viti e fissare la testa
tanti piccoli vani ; i pezzettini, incollati nella
con Una goccia di saldatura a stagno ; questo
feritoia devono essere disposti in modo che
chiodino servirà a bloccare il ' rotolaTll pnto del-
ponendo il listeIlo coi vani capovolti sopra ai
la bobina quando questa è infilata a fondo
chiodini· imprigionati tra, le due verghe accop­
' sul perno.
piate, questi, possano alloggiare centrati nei
vani stessi. Questi accessori verranno montati sulle ver­
Tagliare in due metà ( longitudinalmente) il ghe accoppiate porta-chiodini di foratura ( in
pezzo di manico da scope del pro 38, incollar­ posizione opportuna che verrà stabilita in ' se­
li agli estremi deI listello sulla faccia opposta guito) allentando parzialmente le viti che
a quelle con scanalatura, raccordare e rifinire bloccano al centro le coppie di chiodini, infi-
con carta vetrata fn ogni parte. lando la: feritoia a cavallo del gambo e strin­
gendo nuovamente con cacciavite.
Fissare sui fianchi, alle estremità del listel­
lo, gli spezzoni di verga del pro 39 : tracciare L'ultimo pezZo da applicare al complesso
e puntinare, accoppiare tra loro e praticare foratura-cucitura è l'accessorio per ritenere in
i -fori da mm. 3 ; filettare con �aschi da mm. posizione aperta i fascicoli durante la cucitu­
4 MA i fori di due pezzi, allargare � svasare ra ; . anche questo va calzato a cavallo di due
opportunamente i fori degli altri due pezzi, viti applicate in corrispondenza dei due chio­
forare le estremità del listello con punta di , dini di foratura centrali e bloccato con caccia- '
\25 4, montare infine gli spezzoni alle estremi- vite.
' tà ( avendo cura di eliminare l'eccedenza di vi­ La costruzione consiste nel prendere i pezzi
, te sporgente ) in modo da ottenere gli estre­ del pro 46, 47, 48, 50, ripulirli accuratamente
mi a forcella come ' a fig. 5-B. con tela a smeriglio e ravvivare a stagno le
Le due verghe accoppiate, con chiodini im­ zone interessate aila saldatura ; sagomare il
prigionati) devono potersi montare sulle tes te pezzo di ' lamiera più lungo in modo che pos­
dei montanti della pressa, bloccandoli con le sa appoggiare sul pezzetto di lamiera più cor-

95
O
�35 / [j] I
to e nel contempo vi si possa alloggia­
re lo spezzone di tubo pro 48, saldare
tra loro i pezzi ed asportare le ecce­
denze di stagno.

! Prendere lo spezzone di tondino del

T ---i-------; ---->iH­
I __
pro 46 praticarvi un taglio i.n testa, a- .
prire leggermente le due estremità e -
limare in modo da creare un piano di
I
appoggio più largo sul quale saldare
la molla del pro 50 opportunamente sa­
gomata come da disegno Fig. 7.
Praticare, in testa, sulla mezzeria
del pezzetto di lamiera sagomato, un
foro da millimetri 3 e filettarlo con
maschi da 4 MA ; tracciare e pratica­
FIG. 7 re, sulla base di appoggio, due fori da

51 Riga di legno o plastica (millimetrata) J. lunghezza cm. 40


52 Squadra di plastica (millimetrata) l al tezza cm. 25

l
53 Distributore di colla (vedi Sistema A, N. 4 del 1 963) 1
54 Matita teriera ed una Biro 1
55 Cacciavite .1 larghezza mm. 5
56 Fettuccia tipo "Nastro d'Olanda" N. 3 3 rotoli da metri 5 l'uno
57 Aghi per cucire a cruna larga 2 lunghezza circa cm. 5
blocchetto di legno duro (primo) l cm. 5 x 6,5 x l O
blocchetto di legno duro (secondo) 1 cm. 3,5 x 2,5 x 7
58 , Rifilatoio
vi ti per legno - 5 2 da 4 x 1 5 + 3 da 4 x 30
acciaio di verga piatta (da tempera) 3 mm., 1 5 x 3 x 70
59 Bastoncino di Carborundum a grana fine mm. lO x lO x - l OO
2 cm. 20 x 35 x 0,4
60 Tavolette di masonite
2 cm. 25 x 35 x 0,4
61 Tavolette di compensato o di panforte 2 cm. 25 x 35 x 1
62 Cartone duro 1 cm. 25 x 35 x 0,1
63 Mazzuolo di legno o di plastica l peso gr. 1 50
64 Acciaio in verga piatta 2 mm. 350 x 4 x 60
65 Capitello (cordoncino per guarnizion e libri) 2 a colorì diversi
66 Adesivo Evostic o Bostik ad essicazione rapida 1 tubetto
67 Colla vegetale in sacchetti di plastica 1 chilogrammi l
68 Pennello piatto a setole dure 1 l arghezza cm. 5
69 Vinavil tipo N. P. C. etichetta azzurra l Kg. 0,500
70 Pennello tondo a setole corte e robuste l \25 mm. 15 accorciato
71 Garza o tela per rinforzo dei dorsi (Marinella) 1 cm. 30 x 30

)
72 Carta tenace per copertura dei dorsi 1 foglio
73 Listelli di legno duro t1 cm. 3 x 3,5 x 25
74 - Spezzoni di spago coperto di plastica ( \25 diversi) ,) cm. 80 di lungh. \25 3-4-5
tela olona o simile robusta l cm. 35 x 35
Incurvatore
75
per copertine
_
tondini di legno 2 \25 - 1 5 x 350 lunghezza
tondino di ferro l \25 mm. 1 0 x cm . 45 lungo
76 Carta vetrata del N. lO o del N. 4 1 .. 1 foglio
77 Blocchetti di - legno duro 2 cm. lO x 3 x 25
78 Paraffina in blocchetti 1 blocchetto
b/ocche �
col �e co n cl o
_ -,
"

.:..- -:> - -- ------.


mm. 3,5 equidistanti tra loro cm. 3, asporta­ . Per l'incurvatore del 1'r. 75 : prendere la te.,
re il metallo in modo da ricavare due feri­ la, rivoltare le estremità e cucire in modo da
toie adattare e rendere scorrevole' il tondino ricavare due tubolari, infilare iIi questi i due
nel tubetto ed accantonare l'aécessorio, che tondini di legno come da Fig. lO; questo ac­
verrà montato sulle verghe accoppiate, du­ cessorio serve ' (assieme al tondino di ferro)
rante l'operazione di cucitura. ad arrotondare i dorSI delle copertine e l'uso .
verrà descritto nelle operazioni di legatura.

4° - Accessori vari e materiali occorrenti per


I blocchetti di legno duro pro 77, servono
ad irrigidire la carta vetrata durante il lavo­
la legatura
ro di ' carteggiatura e quindi, uno rimane a
Termina con questo titolo la prima fase del­ fonna parallelepipeda con una faccia coperta
la nostra opera e ciòè la costruzione dell'at­ di gomma sopra incollata, l'altro va sagoma­
trezzatura occorrente. ' to con la sezione come da disegno fig. 1 1 e tut­
to ricoperto di gomma incollata con Hostik.
Descritto nel solito tracciato con progressi­
vi, l'elenco degli accessori e dei materiali oc­ I fogli di carta vetrata pro 76 verranno ta­
correnti per poter procedere aIla legatura ; tra gliati a rettangoli formato 10x7 circa in modo
i materiali elencati, alcuni sono pezzi grezzi da poterli prendere assieme ai blocchetti du­
che servono per realizza,re l'accessorio occor­ rante il lavoro di carteggiatura.
rente ed altri richiedono qualche ritocco di Con quest'ultima operazione è ultimato fi­
messa a punto ; esamineremo quindi punto per nalmente tutto il lavoro di preparazione - del­
punto ciò che occorre fare per portare a ter­ l'attrezzatura e da questo momento siamo
mine l'occorrente. pronti per iniziare il ciclo vero e proprio di
Il distributore di colla del pro 53 è una bot­ lavoro di legatura, durante il quale avremo
tiglietta contenente Vinavil diluito, chiusa con modo di apprezzare il ' complesso da noi co­
tappo munito di forellino che permette di di­ struito.
stribuire un filo di colla largo circa due mil-'
limetri (serve bene allo scopo il tappo descrit­ OPERAZIONI DI LEGATURA DI UN LIBRO
tà sotto il titolo di « Distributore di colla» nel
Ed ora vhe l'attrezzatura è pronta, sarà op­
N. 4 di Aprile 1 963 de il SISTEMA A).
portuno iniziare la fase di legatura dedicando
Per ottenere il rifilatoio del pro 58, tagliare prima di tutto due righe alle definizioni date
il blocchetto di legno come da Fig. 8, fissare alle varie p a rti componenti il libro.
su questo l'altro blocchetto con Vinavil e 3
Un volume si compone di :
. viti da legno, carteggiare le superfici ed ar­
- una copertina composta di due quadran­
rotondare gli spigoli ; praticare l'incavo per
ti snodati sul dorsale- centrale ;
alloggiare una delle tre lame confezionate con
i tre pezzi previsti nel pro 58 ( queste vanno
tracciate, svasate, molate come da figura e
temperate) ; la lama in parola deve formare
un unico piano con la f accia del legno, per ot­
tenere questo risultato basterà spessorare op­
portunamente con pezzetti di carta e stringe­
re a fondo le due viti di fissaggio sul legno
dell'impugna tura.
I due pezzi di verga di acciaio del pro 64 de­
vono essere smussati a spigoli arrotondati co­
me ripuliti ( possibilmente sabbiati e ricoper­
ti da un leggero strato di nichelatura per- far
sì che non arruginiscano ) .
Il pannello tondo de� pro ·10 è un comune
pennello al quale avrete accorciato di circa
la metà la lunghezza delle setole per renderlo
più rigido duran.te l'uso.

98
q,
ri c.op"i ,.c 9 ° lft m
m e, o n d '
p e to ( Q r�

d � bi d c l e fh� Cl r,�

. FIG. 1 3
99
- due risguardi, (anteriore e posteriore) di - una serie di fascicoli di numero variabi­
colore adeguato, consistenti in quattro pagi­ le ;
ne ognuno, che sono fissati alla prima e all'ul- I
-"- due o tre nastri ai ' quali vanno cucite l e
tima segnatura del libro, mediante un filo di segnature ed i fascicoli ;
pasta adesiva, largo circa cinque millimetri, - una striscia di garza ( come quella usata
longitudinalmente alla costola, mentre le fac­ per fare bende) da applicare incollata sul dor­
ciate esterne s aranno incollate, poi, all'interno so,
della copertina ; - una striscia di carta tenace (soffietto) da
incollare ' sopra alla striscia di garza, sul dor­
- due segnature (anteriore e posteriore ) :
so ;
la prima, che consiste in sei-otto pagine com­
- due capitelli di colore intonato alla co­
prendenti oc chiello, frontespizio, presentazio­
pertina ( fettuccia di cotone o seta munita di
ne, sommario ecc ....
cordoncino) da incollare per guarnizione agli
la seconda consistente in un fascicoletto che estremi del dorso.
comprende bibliografie, indici particolari, ed Nella descrizione che seguirà, ci esprimere­
indici generali ; mo mediante i termini sopra elencati utiliz-

FIG. 1 4

l i b \"o d o. c m . 3 0
.. i!a(.o ntro
' /
l· r �
· �'� �o ' zo
1\
9 0 � +-- 9 0 �
.
j .J j 1 , 1 .J i
�. Ci s .
- 1[3 • • • 6) . . . . . . • • . . .. . . . · . . . . .
zando i criteri adottati per la costruzione del­
la attrezzatura, cioè ripartendo anche questa
parte in tante fasi di procedimento :

1" fase) . Spoglio preventivo e preparazione

Con questa voce si intende tutto il lavoro


d i preparazione preventivo alla cucitura.
Iniziando dalla copertina, fornita già con­
fezionata, come dimostrato nella Fig. 1 2, rile­
vare all'interno la quota A sottraendo da que­
sta mm. 6, indi rilevare la quota B sottraen­
do mm. 3, cosicché se si rileva che un qua­
drante ha il formato 300 x 250, scriveremo sul
quadrante stesso 294 x 247, purché la distanza
C tra il quadrante ed il dorsale sia di mm. 5-6 ;
se invece tale distanza risultasse maggiore, si
dovrà sottrarre meno millimetri dalla quota
B (ad esempio distanza C - 7 mm, sottrarre
dalla quota B solo 2 mm ; distanza C 8 mm.
-
con queste operazioni termina la fase di spo­
sottrarre dalla quota B solo 1 mm. e così via). glio preventivo e passiamo alla :
A.ccantonare la copertina, prendere i fasci­
coli componenti il volume e distaccare ad o­ 2a fase) . Perforazione e cucitura
gnuno le copertine di protezione eliminando
anche eventuali fogli di propaganda (per apri­ Disporre sul tavolo l'attrezzatura e sistema­
re e togliere i punti di cucitura utilizzare un to su di una tavoletta il libro da trattare, sol­
piccolo cacciavite). levare la traversa fino al liInite dei montanti,
arrestarlo con le viti dei fianchi, prendere le
Controllare la progressione dei numeri di
verghe accoppiate con chiodini e montarle
pagina tra fascicolo e fascicolo onde evitare
sulla testata dei montanti bloccando con le
che qualche fascicolo risul�i capovolto.
viti di pressione, sfilando dalla testa ài que­
Prendere i risguardi e i fogli costituenti la
sti i tondini di bloccaggio (la posizione dei
prima e l'ultima segnatura, disporli come nel­
chiodini e del riscontro applicato sulle ver­
la fig. 12, cioè sovrapponendo risguardi e se­
ghe accoppiate deve essere approssimativa­
gnature con le costole sfalsate di 5 - 7 mm.
mente proporzionale a quellQ descritto nel di­
fra loro e liÌl1itando lo spazio sulla prima fac­
segno fig. 14).
ciata con una strisciolina di carta, spalmare
infine la colla mediante la bottiglietta munita Sistemare i fascicoli da perforare . sul piano
di djstributore prevista nel pro 53 della co­ della pressa, prendere un fascicolo per volta,
struzione e assestarla leggermente con un aprirlo al centro, porlo a cavallo dei chiodini
dito. in modo che la testa del fascicolo si arresti
in ordine contro il riscontro, far pressione sul
Far combaciare l'incoiiatura dei risguardi
fascicolo con il pressore munito di forcelle
con quella delle segnature ed esercitare su
(pr. 37 della costruzione) in modo da costrin­
queste una lieve pressione.
gere i chiodini a perforare il fascicolo con un
Tracciare sulla facciata anteriore del ri­ 5010 colpo (vedi fotografia) .
sguardo, una riga distante 5 mm. dal filo del­
Sfilare i fascicoli perforati prendendoli agli
la costola e da questa partire per riportare,
estremi e accatastarli sulla tavoletta in modo
con altre tre righe, come nella fig. 13, le quo­ éhe a perforazione ultimata si abbia il libro
te segnate sulla copertina (nel nostro esem­ con la facciata del risguardo posteriore in e­
pio 294 x 247) centrando approssimativamente videnza.
nel senso verticale ; sul risguardo posteriore Rifornire di nastro le tre bobine da filo co­
basterà invece tracciare solo la riga distante stituenti i distributori di nastro, ( avendo . cu­
5 mm. dalla costola. ra di fare un nodo da bloccare nella feritoia

101
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lidi&. prt � !l o..

voluMi (). dorso � iri t ro lIo\vme.. Go dol"'so c. v ,," v o

..
8

FIG. 16

affinché questo non slitti durante la tensione


di cucitura ) svitare parzialmente le tre viti
che bloccano le coppie di chipdini sulle ver­
ghe porre .a cavallo di queste i distribut0ri e
bloccarli svolgere una parte di nastro e fissa­
re gli estremi con là piattina avvitata sulla
traversa inferiore della pressa in modo che i
tre nastri risultino discretamente tesi.
Montare infine, con due viti, fissandolo sul
retro, al centro delle due verghe accoppiate,
l'accessorio per tenere aperti i fascicoli, re­
golandone ' la posizione in funzione del tipo di
fascicolo da cucire,
Iniziare la cucitura procedendo . come' . dimo­
strato nel disegno della fig. IS con particola­
re attenzione affinché le cuciture stesse siano
ben tese all'interno dei fascicoli, mentre i col­
legamenti estremi ( catenelle) . che tengono le­
ga ti fra loro i fascicoli non devono risultare
eccessivamente stretti fra loro, onde · consen­
tire ai fascicoli di rimanere paralleli e di ren- .
dere · agevole, in seguito, l'operazione di sago­
matura del dorso.
E' consigliabile per la cucitura, sopra de­
scritta, utilizzare aghi lunghi ' circa cm. S e fi­
lo Perlè del numero 1 2, per volumi non infe­
riori a cm. 28 di lunghezza, normalmente cu�
citi su tre nastri, mentre si utilizzerà filo Per­
lè del numero 8 quando i volumi saranno in­
feriori a cm. 28 e normalmente cuciti su due
nastri.

1 02
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) 'o S
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ç; , � -4 0
, FIG. 1 7

Quando avrete cucito ' tutti . i fascicoli e le letta di masonite con sopra un pezzo di car­
relative segnature, fermate il capo del filo u­ tone duro ; iI cartone riceverà gli ultimi col­
scente annodandolo alla , catenella cui fa , ca­ pi di lama durante i tagli e la masonite pro­
po; mantenendo ben teso il filo ,aH'mtemo del teggerà il piano di bachelite da eventuali col­
fascicolo di segnatura. pi di lama che abbiano trap�ssato il cartone.
Allentare la piattina che ferma i tre nastri Prendere il libro da rifilare, batterlo di te­
all'estremità inferiore, far scorrere i nastri sta e di dorso sul piano del tavolo in modo
lungo le cuciture in modo da lasciame fuori da allineare tutti i fascicoli componenti il li­
solo tre centimetri ; tagliare ' a tre , centimetri bro ; appoggiare il libro così assestato, sul
dalla parte superiore, adagiare il libro così cartone e masonite già disposti sul piano di
cucito e ben assestato su una tavoletta ed in­ ·bachelite, spingere il libro col dorso contro
fine incollate le sei estremità dei nastri a ri­ lo squadro fissato al piano in modo da co­
dosso dei risguardi mediante la colla del , so· stringere il libro a rimanere col dorso perfet­
lito distributore. tamente normale al piano stesso.
' A questo punto è terminata , la fase di per­ $pingere avanti o Indietro il piano con so­
foraziorie e cuci tura per , procedere alla : pra il , libro, in modo che, calando la traversa
superiore dell'attrezzo, questa, vada a coinCi­
3a fase) - Lavorazione del dorso e rlfilatura dere, collo spigolo esterno, esattamente sulla

,Sbloccare il piano di bachelite dali a casset- '


linea di taglio precedentemente tracciata sul
risguardo del libro.
ta dell'attrezzo, ' montare sul piano , la squa­
A questo punto, alloggiare all'interno dei
dretta ottenuta col pro 30 della costruzione,
montanti, gli spessori di legno e di acciaio
sIhontare dai montanti il complèsso verghe
del pro 26 e , 27 della costruzione e . pressare il
accoppiate - nastri di cucItura e porre iI rifi­
latoio in prossimità ,dell'attrezzo. , libro stringendo ( non eccessivamente) le viti
Le operazioni che seguono sono così riparti­ di testa ; iniziare la rifilatura , tenendo la posi­
te : l°) rifilatura del lato parallelo al dorso ; zione dimostrata nella foto, avendo cura di

pogg iata: contro la facciata della traversa e


ZO) lavorazione del dorso ; 3° ' rifilatura delle tenere sempre la faccia del rifilatoio ben ap- '
due testate. '
Pe ' r la prima operazione di rifilatura occor­ di tagliare sempre a senso unico da sinistra
re disporre sul piano dell'attrezzo una tavo- verso destra dell'esecutore del taglio ; , togliere '

1 03
9(ln.o..
F I G. 1 8

infine il libro dalla pressa e disporlo sulla so­ (la fig. 16 dimostra in sezione l'operazione ora
lita tavoletta. descritta).
Passando alla seconda parte, lavorazione del Inèlinare l'attrezzo di 45'° e con il mazzuo­
dorso, disporre sul piano della pressa, la ta­ lo descritto nel pr. 63 della costruzione ; ese­
voletta di masonite e una delle verghe piatte guire la battitura del dorso del libro ; la bat­
con smusso previste al pro 64 della costruzio­ titura deve progredire partendo longitudinal­
ne ! sistemare su queste il libro col dorso ben mente sulla mezzeria, allargando gradualmen­
assestato e normale al piano, porre la secon­ te da ambo l e parti verso l'esterno fino a fini­
da verga piatta sopra al libro in modo che .gli re di battitura sulle costole delle due segna­
spigoli lato smusso delle verghe coincidano ture (nel disegno fig. 16 è indicato con nume­
con la linea a 5 mm. dal dorso, tracciata pre­ ri, l'ordine di progressione delle zone di bat­
cedentemente sui risguardi e pressare il libro titura).
come fatto precedentement e per la rifilatura La battitura sopra descritta deve essere di

1 04
tipo leggero e piegare poco le segnature quan­ Normalmente con 5-6 contorsioni, è suffi­
do il libro è a dorso diritto, mentre dovrà es­ cente per sistemare il dorso, qualora l'opera­
sere molto marcata e con segnature ben pie­ zione si presentasse difficoltosa perché il 'dor­
gate quando il libro è di tipo con dorso cur­ so tende a ritornare nella posizione iniziale,
vo (vedi particolare della fig. 16). significa che durante la cucitura sono state
Togliere il libro dalla pressa e sistemarlo tirate troppo le catenelle di estremità o si so­
su una tavoletta ; se il libro è di tipo a dorso no incollati troppo tesi gli estremi dei nastri
diritto, è già pronto per l'incollatura del dor­ sui risguardi ( dopo la prima esperienza, che
so e rifilatura delle testate, mentre se è di ti­ è consigliabile eseguire su fascicoli da consu­
po con dorso curvo occorre eseguire l'opera­ mare ci si regola subito).
zione di curva tura del dorso. Prendere una seconda tavoletta e sistemar­
Questa operazione è più semplice da esegui­ la sul volume senza muoverlo, stringere l'in­
re che da descrivere, comunque con l'aiuto dei sieme tra le traverse dell'attrezzo, battere di
particolari della fig. 17 si dovrebbe ottenere nuovo leggermente col mazzuolo in modo da
il risultato richiesto ( le frecce indicano l'azio­ assestare definitivamente e con precisione il
ne della mano destra D e della mano sinistra profilo del dorso ( diritto o curvo che sia) co­

S p almare abbondantemente di colla (Vina­


S) : col libro in posizione 1 stringere la fian­ me dimostrato nella figura 1 8.
cata r-ifilata, costringere con una flessione, ad
asumere la figura della .posizione 2 e premen­ viI N. P. C. etichetta azzurra) il dorso del libro
do in S con la mano, abbandonare la presa in col pennello tondo a setola corta, insistendo
modo che il libro risulti come nella posizio­ nelle fessure per completare la penetrazione,
ne 3 ; tenere sempre premuto nella posizione adagiare sopra alla spalmatura una striscia dI
S, sollevare, senza stringere la fiancata del li­ garza larga circa mm. 20 oltre gli angoli delle
bro lasciando sulla tavoletta una trentina di segnature, coprire la garza con un'altra stri­
pagine come da posizione 5 indi stringere e scia di uguale larghezza rics.-"ata da carta te­
riportare la fiancata del libro verso la tavolet­ nace spalmata leggermente vinavil, praticare
ta come da posizione 6 ; sollevare di nuovo, ( con l'ausilio di uno straccetto) un massaggio
senza stringere, la fiancata lasciando sulla ta­ di leggera battitura e sfregatura lungo tutto
voletta una cinquantina di pagine stringere e il dorso onde eliminare eventuali: grinze o bol­
riportare verso la tavoletta come da posizioni le d'aria, lasciare asciugare infine il dorso per
7-8-9 ; ripetere più volte questa operazione di circa sei ore.
sollevare senza stringere - stringere ed abbas­ Tolto il volume dalla pressa, predisporre lo
sare riducendo via via il numero delle pagine attrezzo per es.eguire la rifilatura delle testate.
da sollevare, ad operazione utimata si potrà
La fig. 1 9 mostra chiaramente la disposizio­
osservare che il dorso e la fiancata hanno as­ ne del piano di bachelite, girato trasversal­
sunto il profilo come da posizione lO ( natural­ mente rispetto alla sua posizione naturale, il
mente occorrerà qualche ritocco con le dita libro verrà sistemato con la solita tavoletta
in modo da rendere più preciso il profilo del e cartone sotto, aggiungendo però questa vol­
libro in posizione di riposo sulla tavoletta). ta anche una tavoletta sopra a filo con la li­
nea di taglio in modo che, durante la pressa­
tura si possa proteggere dalle deformazioni il
profilo sagomato del dorso.
L'operazione di taglio procede uguale come
LA
per la fiancata e quando sarà rifilata una te­
MICROCINESTAMPA stata, non è necessario rimuovere il libro, ma
di PORTA GIANCARLO è sufficente girare il piano di bachelite com­
S V I LU PPO - I N V E R S I O N E p leto, facendo scivolare avanti o indietro il
STAMPA - D U P L I C ATI
R I DUZIONE lxB·2xB·9,5·16mm
libro di quel tanto che occorre per eseguire la
T O R I N O - VIA N I Z Z A 3 6 2!l c
centratura di taglio .
T E L . 69.33.82 E' importante tenere. presente nella rifilatu­
ra delle testate ( prima di bloccare la pressa)
che è bene traguardare i bordi della fiancata

1 05
fIG. 20

con ritocchi di posizione per eliminare l'even­ Dopo la p araffinatura, se non sono state pro­
tuale svergolamento del risguardo superiore vocate flessioni al libro durante gli sposta­
· rispettò a ' quello inferiore, onde riportare il menti� questo avrà -acquistato maggior rigidi­

filatura è bene adagiare il volume su una ta­ . fine del lavoro, per un risultato più preciso.
volume perfettamente in quadro ; dopò la ri­ tà e sarà bene cercare di man tenerla fino alla

voletta cercando di evitarglì qualsiasi flessio­ Sistemato il libro sulla solita tavoletta, ta­
ne in modo dà conservargli quella leggera ri- gliare con una . forbice gli angoli ' delle alette
· gidi"tà acquistata · durante ' il ' taglio in quanto di garza sul dorso ed asportare una porzione
ciò è molto utile. nella prossima : . di tale aletta nel punto dove sono ' incollate
.
le estremità delle fettuccine (vedi figura 20)
4&( fase ) Rifilatura . e applicazione della co­ per evitare di avere troppo spessore. dopo !'in-

·pertina colla tura della copertina.


Fatti questi piccoli ritocchi, prendere due
La rifilatura consiste nel bloccare, ' una te­ . pezzetti di capitello (fettuccia con cordoncino
stata per volta e la fiancata poi, tra due ta­ . colorato) ed incollarli agli estremi del ' dorso
volette nella pressa, in modo di . eseguire la utilizzando il tubetto della colia ad essicazio­
· carteggiatura con carta vetrata per ricavare ne ' l'apida (vedi figura 20).
dei piani lisci e perfetti nelle · testate ed . una A questo ' punto siete pronti per mettere il
gola liscia e perfetta nella fiancata" libro in èopertina :
Dopo 1'0perazion'e di cart�ggiatura (sempre Se la copertina da incollare è di tipo a dor- .
con libro bloccato) si prenderà un cucchiaio so diritto si passa direttamente all'incollatura,
da tavola per eseguire la brunitura e cioè si mentre se la copertina è di tipo a dorso cur­
sfregherà uniformemente ed energicamente i l vo occorre eseguire la curvatura del dorsale
· dorso del cucchiaio s u tutta l a superficie car­ come descritto di seguito.
teggiata fino a farla diventare quasi . lucida ; Prendere la copertina e disporla a cavallo
infine strofinare leggermente . sulle facce . con del tondino di ferro · previsto al . pro 75 della
un pezzetto .di p araffina ed ultimare la lucida­ costruzione (il tondino va . posto tra due so­
tura sfregando energicamente con un pauno stegni sufficentemente alti per poter' eseguire
di tela o meglio di lana. l'Operazione come dimostrato in fig. 2 1 ) far
Normalmente ' per la carteggiatura delle te­ trattenere i quadranti da una seconda perso­
state è sufficente la carta vetrata ·fine m entre na in modo che il dorsale risulti centrato sul
per la fiancata occorre sgrossare la . gola con tondino, premere colla tela ' sul dorsale ese­
carta vetrata grossa che aspprti tutte le sca­ guendo un movimento ondulatorio tale da co­
lature dei fascicoli, poi, . con la carta vetrata stringere il dorsale ad incurvarsi al massimo
fine si ,procede a rifinire. consentito dal tondino ; la pression-e con la

1 06
tela dovrà essere doice all'inizio p e r evitare ' sul libro, costringerlo a scivolare fino alla e­
piegature indi sarà sempre più energica aven- ' satta centratura dell'unghia tura come prece­
do cura di evitare assolutamente lo slittamen- dentemente osservato nella prova .
to della tela sul dorsale per non rovinare le Seri;l.pre con rapidità e decisione occorre ri­
impressioni , in oro o la superficie del , materia- petere l'operazione di spalmatura colla come
le di , cui è ricoperta la copertina stessa. la precedent� ( ricordare che il , dorsale non va
,
Disporre ' la copertin a aperta sul tavolo e assoll.l ta men te ' spalma to di ' colla) indi , chiude­
prendere il volume senZa provocare flessioni, re il quadrante sul ' libro; capovolg�re e tenen-
alloggiarlo su un quadrante, centrarlo, chiu- do il libro chiuso, premere su questo con le
dere il secondo ' quadrato e controllare l� po- mani costringendo anche il secondo quadran-
" sizione che dovrà assumere all'interno dell a , te alla esatta centratura.
copertina dopo aver spinto il dorso cìel libro ' Prendere uno spezzone di spago, coperto in
'
, contro l'interno del dorsale. plastica, legarlo longitudinalmente al dorso in
La parte ' di ' quadrante interno che sporge p rossimità dello spazio tra il dorsale ed i ' qua- ,

nata unghia tura) deve essere riCordata al. mo- ' in mo o che gli spigoli di queste pr�mano sul­
rispetto alla fiancata ed alle testate ( denomi- dranti s istemare il volume tra due tavolette
d
mento della incollatura onde evitare delle dif- lo spago ( durante la, pressatura, lo spago cree-
' fer enze tra l'unghiatura del quadrante supe- rà il canalino di snodo dei quadranti) dispor-
riore rispetto a quello inferjore: _ _ ._ -
re- le -tavolette tra quattro tràversini di legno
Riaprire iL quadrante fasciando ii , libro sul- duro e bloccare nella pressa lasciando riposa­
l'altro, prendere il penndlo piatto e la colla re · almeno dodici ore nelle condizioni come in­
vegetale, spalmare con energia e rapidamente dicato nella fotografia.
prima ' il quadrante p o i la facciata del risguar-
Togliere il libro dalla pressa, aprire i qua­
do (nel senso' longitudinale) tirando b ene il
dàmti con una lama . dI coltello staccare il fo­

to sottile d i colla ( sarà bene eseguire l' opera- germen


oennello in modo da stendere uno , strato mol-
glio interno dei risguardi qualora fossero leg­

zione iri c�ntroluce in modo da veder b ene,' le


'

. te appiccicati ai bordi. I
. '
Normal mente si potrà osservare the la co­
zone spalm ate) ; prendere il pennello to ndo a
pettina teride a rimaneré incurvata , 'per I'effet-
setola corta, sp almare con Vlnavil , leggermen- '
to della tensione provocata dalla colla, per , '
te diluito la zone sottostarite la striscia di gar-
ovviare a questo inconveniente basta interpor- '
za d i nastri sul risguardò, spalmare pure la
e
re tra iI quadrante ,e il libro, uno dei tondini
zona dove combaceranno i nastri sul . quadran-
t� e chiudere infine il , quadrante ' sul volume ;
dI' 'legno usato per la curvatura del dorso , e
' premere col palmo della mano . sulla: copertina
capovolgere il volume, aprire il quadrante non
. costringendola ad una serie di flessioni (spo­
incollato e, tenendo premute ambo le mani
I stando di volta in volta il tondino ) fino ad ot-
l teIiere l a perfetta spianatura.
Termina così il .lavoro ·di legatura di un vo­
lume ; naturabn�nte è bene procedere nella le­
$(hjcn� l l' di
g�tura lavorando in serie : prima tutto il l a�
�td i ...
voro di spoglio, poi tutto , j� lavoro di perfora­

/
zione e cucitura eccetera ; , è consigliabile in
questo caso munirsi di due morsetti da fale­
gname e di un maggior numero di ' tavolette
onde poter eseguire in' serie anche l'applica­
zione . delle copertirie, sbloccando e bloccando
i morsetti ognì volta che si inserisce un nuo­
vo volume incollato in modo da formare una
pila come ' dimostrato nella fotografia di te-
,
sta a pàgina n. , · '
Come promesso nella prima parte de ll'arti­
punto .dl p,rts G. colo è prossima la descrizione , delle ' operazio­
C.01'\ I L m.. 'H.

l
ni ' da esegUire per la confezione della coperti­
na di un libro quando questi ne sia sprovvisto.
FIG. 2 1
1 07
le antenne a dipolo per
-
dCI uso del più modesto tipo di antenne si riu­
-
scirà ad ottenere una ricezione molto più sod­
disfacente e ciò in particolar modo, per quan­
to riguarda la parte video, qualora trattasi di ·
. televisione.
Man mano che ci si allontana détll'emit tente
le difficoltà che si presentano, risultano sem­
pre maggiori e soprattutto, per quelle zone
marginali, i rte di ostacoli, in c'Ili i fenomeni
di riflessione rendono, a volte, addirittura im­
possibile la ricezione.
E' soprattutto per quanti vengano a trovar­
.....
-
si .tn tali difficoltà che ci accingiamo alla de­
scrizione di quanto segue certi di far cosa
grata anche a tutti coloro che da tempo ed
a più riprese, ci avevano richiesta una tratta­
zione del genere.

IL DIPOLO SEMPLICE ED IL DIPOLO


RIPIEGATO

FIG. 1 Se poniamo un filo conduttore nello spazio­


ogni qual volta questo risulti coinvolto da un
campo elett:çomagnetico la cui lunghezza d'on­
rima di entrare nella descrizione pratica da corrisponda a circa il doppio della lunghez­
P dei più svariati tipi di antenne per T V.
e per la ricezione dei programmi a modula­
za fisica del filo s tesso, questo entra in oscil­
lazione e cioè si comporta come un circuito
zione di frequenza, è bene esaminare per gra­ oscillatorio in cui, induttanza e capacit à non
di le funzioni specifiche dei singoli elementi risultano concentrate, bensì distribuite. Que­
che le costituiscono. s to è il caso del dipolo, che sta appunto a
Tutti coloro, che si trovano a d una distan­ rappresentare il più semplice t ipo di antenna
'
za non superiore ai 10-15 Km dalla stazione per T.V. e per modulazione di frequenza.
trasmi ttente avranno avuto modo di consta­ Prome ttiamo sin d'ora che per quanto ri­
tare, specialmente per quanto si riferisce alla guarda la modulazione di frequenza il proble­
modulazione di frequenza; che il più delle vol­ ma si presenta meno irto di difficoltà data la
te un semplice spezzone di filo, collegato al m inor larghezza della banda passante.
posto dell 'an tenna, è sufficiente per ottenere E' per tale motivo che noi dedicheremo
delle audizioni, se non del tutto buone, per maggiormente la nostra attenzione ai proble­
lo meno discrete ; questo falto però non deve mi relativi alle antenne TV. potendo da que­
indurre a pensare all'inutilità di una buona sti dedurre facilmente le conseguenze relative
sistemazione dell'antenna poiché anche nelle alle altre.
predette condizioni, basterà effettuare una Il dipolo è costituito da un filo conduttore
semplice prova per convincersi che pur facen- di lunghezza pari a mezza lunghezza d'onda.

1 08

L
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90·--" , /
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Dt - - ) - - - - - - - - - - -
"

·
90


MISU RAT O R E
FIG. 2 DI CAMPO

Per far sì che l'energia da esso captata possa


F I G. 2 . Come si ottiene l a cu rva d i
giungere al ricevitore, attraverso un cavo di
adatta struttura, esso viene diviso in due par­
risposta di un dipolo.
ti esattamente uguali che vengono così ad as­
sumere ciascuna una lunghezza pari a circa F I G. 3 . Un d ipolo present-a l a massi·
un quarto d'onda. Il cavo adibito al trasferi­ ma efficacia nel le due d i rezioni dia·
mento di energia dall'antenna al ricevitore, metra l men te opposte come vedesi in
viene collegato agli estremi centrali dei due figura .
steli i quali sono posti ad una distanza di cir­
ca due centimetri l 'uno dall'altro.
E' bene qui far presente che nel dimensio­
namento di un dipolo per una determinata
lunghezza d'onda, va tenuto conto anche. di D
tale distanza che, per l'occasione, deve essère
considerata come la prosecuzion edel condut­
"-
tore stesso. ,... -- -
/ ,/ "
"- /
Per la pratica . costruzione di un tale tipo / I \
di antenna possono essere impiegati tubi me­ I \ I \
tallici dei più svariati materiali : ottone, allu­ I
I
minio, rame, duralluminio ; ecc. ecc. dando la \ I
/
preferenza all'anticorodal per quelle installa­ \ \ I
"- /
, /
zioni in cui elementi atmosferici diano luogo ""'- /
.....
- - ,./ ---
,/
a facili ossidazioni . · Il diametro di tale tubo
si aggira, nella quasi totalità dei casi, da lO
a 15 millimetri.
Teoricamente la lunghezza fisica di un di­
polo dovrebbe essere esattamente mezza lun­
ghezza d'onda ; ma per alcuni fattori che ·en­
F I G. 3
trano in giuoco all'atto pratico essa viene re-

1 09
G I
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I · et I
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I
'- I FIG. 4 �
ii:
' FIG. 5
� r

sa più corta di circa il 5 -l-6% e pertanto la punti del dipolo stesso pertanto, al centro rive
sua lunghezza (1) risulterà : la corrente è massima (V. fig. 1 ) avremo la
minima . impedenza che va gradatamente au­
0,94 x À
mentando man mano che ci si avvicina alle
1 = -----
estremità. L'impedenza che particolarmente
2
interessa prendere in çonsiderazione è quella
in cui À sta a rappresentare la lunghezza d'on­ relativa al punto centrale ; tale impedenza, in ·
da in metri. un dipolo, si aggira dai 70 ai 75 ohm ; essa va
In fig. 1 è rappresentato un dipolo con l'in­ gradatamente aumentando per raggiungere un
dicazione della distribuzione della corrente e valore di circa 3000 ohm alle estremità.
della tensione relativa alla risonanza. Come si . Per banda passante si intende quella · ban­
può notare da detta figura al centro si riscon­ da di frequenza che l'antenna riesce � trasfe­
tra la massima corrente (in tale caso si usa rire al ricevitore senza notevole at Ùmuazione
dire che si ha un « ventre di corrente»), ed un delle · frequenze estreme.
- minimo di tensione (<< nodo»). L a larghezza di banda dei canali televisivi
Specificatamente quanto a noi più interes­ italiani è di 7 Mhz ; ora, dovendo l'antenna
sa, le principali caratteristiche di una anten­ permettere il passaggio uniforme di una cosi
na per televisione sono : larga banda di frequenze, essa ' dovrà · essere
·
a) Guadagno ; accordata per il punto medio della banda stes-
b) Direttività ; sa. Tale punto viene ricavato dalla seguente
.
c) Impedenza ; formula :
d) Banda passante. F� = v f1 x f2
Per guadagno si intende il rafforzamento in cui : Fc = frequenza centrale ; fl = fre­
del segnale che si ottiene da una determinata quenza · inferiore della banda ; f2 = frequenza
antenna · nei confronti di un semplice dipolo. superiore dell� banda.
Il guadagno viene espresso in decibel . ( db). Prendendo in considerazione, ad esempio, iI
La direttività è l'attitudine di un'antenna di canale N. 5 per il quale la banda passante ri­
ricevere o di trasmettere più spiccatamente in· sulta compresa tra 209 e 2 1 6 Mhz, la frequen­
una · determinata direzione. za di centrobanda . risulterà :

ne. e corrente, alla risonanza, relativo ai va�i


L'impedenza è data dal rapporto fra tensio..­ Fc = v 209 x 216 = 212,4 MHz
e questo è appunto il primo elemento da

1 10
300
À = '---
Fc
in cui À è espresso in metri ed " Fc, in Mhz, a­
�------------�
.�
. - --------------�
� vremo :

c: I I
300 .

o , ,
� I I 212,4

.,. I I
Questa è appunto la lunghezza in metri del­
'
g I I FIG. 6
la quale si deve tener
mento del dipolo.
. conto nel dimensiona­

\D I I

J....J.
Per quanto si riferisce alla direttività pos­
siamo dire che il dipolo ha una curva di ri­
sposta bidirezionale e cioè, eSso presenta due
punti, per i quali si ottiene la massima effica­
cia, relativi a' due direzioni diametralmente
opposte, e ciò è da ritenersi valido tanto per
la ricezione quanto per la trasmissione di se­
gnali.
Per avere un'idea della curva di risposta di
un dipolo, esaminiamo quanto segue ( fig. 2) :
Consideriamo di avere un dipolo ricevente
( Dr, in fig. 2) situato in un punto ben alto,
prendere in considerazione per la determina­ bene . isolato e lontano da qualsiasi massa,

turalmente siccome le dim�rt'sioni fisiche del


zione delle dimensioni dell'antenna stessa ; n a· collegato ad un misuratore di campo, posto
di fronte ad un di polo trasmittente che si im­
dipolo sono riferite alla lunghezza d'onda do­ magina collegato ad un trasmettitore (Dt, in
vremo provvedere alla trasformazione di tale fig. 2).
frequenza nella propria lunghezza d'onda, e Partendo dal punto in cui i due dipoli ven­
pertanto, essendo : gono a trovarsi disposti parallelemente (con-

t.1
')
""
//

1'
/,


� Dt
/?
- - - ..:_-_ -:. .::..= = .=0t.� _ _ .;,. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
_ _
"
"
"
"
"
"
"
"
�t.3
Dt
FIG. 7 �
Mt S U RATOR E
DI C A MPO

siderando il caso della polarizzazione orizzon­


tale che è quello generalmente adottato dalla
FIG. 7 - Lo ' stesso fenomeno del la di­ T .V. italiana) si supponga che mentre Dr re­
rezional ità . si manifesta a nche ruo­ sta immobile, Dt possa ruotare intorno ad es­
so mantenendosi ad una distanza costante dal
ta ndo l 'antenna trasmittente.
punto centrale di Dr ed emettendo un segna­
le di intensità costante. Supponiamo ' inoltre

111
che nel suo moto rotatorio, che possiamo con­ presenta praticamente e pertanto, come è lo­
siderare nel senso indi cato dalla freccia di fi­ gico concepire, in pratica è l'antenna riceven­
gura 2, Dt conservi, rispetto alla congiungen­ te .che viene opportunamente orientata verso
te i due punti centrali dei dipoli (C fig. 2),un quella trasmittente allo scopo di o t tenere la
angolo costante di 90 gradi. massima captazione del segnale.
Ciò premesso, quando i due dipoli saranno Il fatto testè esaminato, relativo alla curva
paralleli, il misuratore di campo indicherà la di risposta del dipolo, non risponde esatta­
massima intensità del segnale ricevuto da Dr, mente alla pratica reale ; infatti noi abbiamo
man mano che Dt si sposta, in senso orario, considerato un dipolo alto, ben isolato e lon­
l'indiçazione dello strumento andrà gradata­ tano da qualsiasi massa, cosa che in pratica
mente diminuendo sino a quando, dopo aver non si verifica entrando in giuoco molti altri
compiuto uno spostamento di 90° rispetto al­ fattori che contribuiscono a modificare, a vol­
la posizione iniziale, e cio è quando Dr risulte­ te notevolm ente, tale curva di risposta .
rà perpendicolare a Dt, il misuratore di cam­ Tuttavia, lo scopo momentaneo della nostra
po indicherà zero, o, per lo meno, darà la mi- . trattazione, era quello di dimostrare il carat­
nima indicazione. Continuando nella rotazio­ tere direttivo del dipolo stesso facendo risal­
ne il segnale, rivelato sempre dal misuratore tare che esso presenta la massima attitudine
di campo, riprenderà a salire raggiungendo alla ricezione, ossia la massima facoltà di cap­
ancora un ' massimo pari a quello precedente, tare il segnale in arrivo, quando si trova di­
allorché le due antenne risulteranno nuova­ sposto parallelamente al dipolo trasmittente
mente parallele tra loro. E' da notare, però, o più esattamente, e di ciò dobbiamo tenerne
debi to' conto, q uando esso è dispos to perpen­
che questa volta Dt viene a trovarsi in posi­
zione diametralmente opposte e cioè a 1 80°
. dicolarme n te alla direzione di arrivo del se­
dal punto di partenza.
gnale.
Tale massimo andrà man mano diminuen­
Una variante al dipolo semplice è quella del
do col proseguire della rotazione sino a rag­ '
giungere nuovamente un minimo dopo 2700 dipolo ripiegato, rappresentato in fig . 5, che
per risalire poi gradatamente al massimo che a sua volta presenta un'impedenza circa quat­
ritroveremo dopo una rotazione completa cioè tro volte superiore a quella del dipolo -sempli­
dopo 360°. ce e siccome sappiamo che l'impedenza di
.
quest'ultimo è di circa 70 -: -75 ohm, per i l di­
Riepilogando avremo : un massimo iniziale
polo ripiegato avremo :
(con i dipol i paralleli) un m inimo dopo 90° di
rotazione ; ancora un massimo a 1 80° minimo
707 75 x 4 = 280 + 300 ohm
a 2700, ancora massimo a 360° e così via.

Riportando in diagramma i risultati così ot­ in pratica tale resistenza viene generalmente
tenuti, otterremo la curva di risposta, o dia­ considerata di 300 ohm .
gramma di irradiazione del dipolo (V. fig. 3) . Questo aumento di impedenza oltre a COD­
Tale diagramma, in considerazione della sua tribuire ad un allargamento della banda pas- .
forma, prende anche il nome di diagramma sante, può esserci utile, come avremo modo
ad 8. di constatare in seguito, per l'impiego dì di­
Un'identico risultato sarebbe stato o ttenuto scese dì antenna più convenienti o per prov­
se il dipolo Dt, anziché ruotare intorno al di­ vedere ad un più semplice adat tamento tele­
polo ricevente (Dr), avesse compiuto un giro visore-aD tenna .
su se stesso facendo perno sul suo punto cen­ Si può dimostrare che portando a tre i l nu­
trale. Anche in tal caso, per istanti successivi, mero degli steJi, come rappresentato in fig. 6,
si sarebbe venuto a trovare nelle s tesse con­ l 'impedenza risulta nove volte superiore a
dizioni considerate precedentemente ( fig. 4). quella di un dipolo semplice.
Aggiungendo ancora che la s tessa cosa si La cosa potrebbe ancora ripetersi con l'ag­
sarebbe ve rificata, come è facile immaginare, giunta di altri steli e ciò, come avremo occa­
ruotando su se s tesso il dipolo ricevente Dr, . sione di vedere, tornerà a tutto nostro vano.
e lasciando immobile Dt. taggio permettendocid i realizzare i valori di
Quest'ultimo caso, infatti, è quello che si impedenza più adatti al Dostro scopo.

1 12
un
RICETRASM ETTITORE
.

a 2 transistor
T
ante e tantissime volte sono stati para­ esempio, il caso di un oscillatore per pick-up
gonati pregi e difetti dei t ransistori nei o di un oscillatore d'eterodina.
confronti delle valvole e viceversa, che non . Ma attenzione...... Questo riceuasmettitore
vogliamo intrattenere una conversazione su funziona nella parte bassa della gamma delle
questo argomento indubbiamente già noto. onde medie e si dovrà, di conseguenza, assi­
Confermiamo soltanto che oggigiorno il curarsi che non si causi alcun disturbo ad un
transistore ha trovato un vasto campo d'ap­ qualunque ricevitore posto nelle vicinanze.
plicazione là dove sono necessari ingombri mi­
Dobbiamo considerare che si tratta di una
nimi e . pesi ridottissimi e dove l'alimentazio­
tolleranza concessa e non di un diritto.
ne risulta autonoma.
Si dovrà assolutamente chiudere la trasmis­
Queste naturalmente sono le doti principa­ sione qualora essa disturbi la normale rice­
li, doti che si prestano senz'altro bene per la
zione della radiodiffusione circolare ed al bi­
realizzazione di un piccolo ricetrasmettitore sogno. si potrà ridurre l'antenna per diminui­
portatile. re la portata di trasmissione.
Premettiamo subito però che con un rice­ Vedremo d'altronde, nel corso della descri­
trasmettitore portatile a transistori assoluta­ zione che faremo, che è possibile regolare l'o­
mente autonomo sorgono delle difficoltà se scillatore in maniera tale da poter trasmette­
si pretende una potenza tale da permettere re in una zona poco occupata dalle regolari
dei collegamenti di centinaia di chilometri. trasmissioni.
D'altra parte l'emissione si dovrebbe �olo
effettuare nelle gamme riservate ai radioama:
ESAME DELLO SCHEMA
tori, dunque nelle onde corte" le quali com­
porterebbero l'impiego di transistori aventi Se tutto ciò che è stato detto è stato ben
caratteristiche migliori dei normali transisto­ compreso, passiamo all'esame del ricetrasmet­
ri comunemente usati. ti tore trami te lo schema elettrico di figura 1 .
Il nostro scopo sarà dunque molto più mo­ Questo apparato utilizza essenzialmente due
desto. transistori, un OC44 ed un OC7 1 ; essi posso­
Per ovviare a tutte queste difficoltà, noi ab­ no, beninteso, essere sostituiti con altri aven­
biamo progettato un apparato di debole po­ ti le medesime caratteristiche.
tenza, che utilizzi dei transistori comunemen­ In trasmissione, l'OC44 è montato come 0-
te circolanti in commercio. scillatore ad alta frequenza e l'OC71 quale
E' dunque un apparecchio sperimentale, modulatore di bassa frequenza.
montato a titolo di passatempo e non un ap­ In ricezione, l'OC44 è montato come ampli­
parato per collegamenti a grandi distanze. ficatore ad alta frequenza, seguito da uno sta­
Esso si trova anche nei limiti �lla tolleran­ dio rivelatore, costituito da un diodo al ger­
za ammessa dal Ministero P.T. per un oscil­ manio, indi dal transistore OC71 che funzio­
latore di potenza ridotta, come sarebbe, per na come amplificatore di bassa frequenza.

1 13
..----{4- c9/lknne

• l

,Q/le
gv


.\;

�50nF
.
� �
O

,.....
O

�------ �----��--

Nello schema si possono notare sei devia­ te al circuito d'antenna i cui terminali sono
tori che in pratica sono racchiusi in un uni­ rispettivamente collegati alla presa di terra "
co commutatore che per l'occasione sarà a ed al cavo di antenna.
6 vie, e 2 posizioni rispettivamente di ricezio­ Vediamo che questo circuito oscillante è
ne" e di trasmissione. costituito da un compensatore, sul quale si
Analizziamo ora lo schema quando il com­ agirà al momento della messa a punto per re­
mutatore è in posizione di trasmissione. I l golare la frequenza di trasmissione, che nel
microfono risulta collegato alla base d e l tran­ nostro caso essendo nella parte bassa delle
sistor OC7 1 , mentre la tensione di modulazio­ onde medie sarà verso i 200 metri.
ne si trova amplificata nel circuito del collet­ Esaminiamo il funzionamento dell'apparato
tore ai capi della resistenza da 4,7 Kohm. quando esso riceve.
Questa tensione è trasmessa, tramite il con­ Il segnale ad alta frequenza modulato è cap­
densatore da lO !J.F alla base dell'OC44, mo­ tato dal medesimo circuito oscillante d'anten­
dulandolo. na, qualora questo risulti accordato sulla fre­
L'OC44 oscilla in alta frequenza tramite le quenza del segnale trasmesso.
bobine d'emittore e di collettore che sono A causa dell'accoppiamento induttivo il se­
mutuamente accoppiate tra di loro. gnale si trova ai capi della bobina collegata,
Esse risultano poi ulteriormente accoppia- tramite due deviatori, al condensatore da SO

1 14
nF. il quale fa capo alla base del transistor le padiglione per cuffia davanti al quale si
OC44. parla.
Questo transistore, funzionando come am­
plificatore ad alta frequenza, amplifica il se­ REALIZZAZIONE .PRATICA
gnale, che si ritrova ai capi della bobina d'ar­
Il ricetrasmettitore è contenuto in una " sca­
resto indi inviato tramite il condensatore da
tola di materia plastica di dimensioni 14xl l x6
200 pF al diodo, che provvede a rivelarlo.
cm, completamente chiusa, ma che per neces­
Dopo la rivelazione, il segnale di bassa fre­
sità di montàggio verrà " aperta in due parti
quenza viene amplificato dall'OC71 indi nel
eguali, di dimensioni 14x l 1 x3 cm. ciascuna.
circuito di collettore provvede ad eccitare
Entro una di queste si effettuerà il montaggio
l'auricolare. Questo complesso è alimentato ed il cablaggio taie e quale è mostrato in fi­
con una tensione di 9 Volts, ottenuta da due gura 2 .
pile da 4,5 V. ciascuna e poste in serie.
Si inizierà con il fissàre il commutatore d i
Il terminale positivo dell'alimentazione è po­ ricezione e trasmissione, l e boccole d'anten­
sto a massa ed un semplice interruttore di­ na e, in un fianco, il piccolo interruttore. Sul­
stribuisce la tensione per il funzionamento. le viti del commutatore si fisseranno due ba­
Per l'ascolto si ricorrerà ad una normale sette con terminali ed è su questi supporti che
cuffia avente una impedenza di circa 2000 ohm si effettuerà tutto il cablaggio.
e che sarà tenuta costantemente sulle orec­ Tramite " la figura 2 vogliamo rammentare
chie durante il funzionamento. come si identificano i terminali dei transisto­
"
Quanto al microfono, si è optato per una ri a seconda delle forme che essi presentano.
soluzione semplice ed economica: un norma- Pensiamo che ciò non sia affatto inutile, in

1 15
quanto spesso dei transistori sono stati col­ badando bene di aver prima collegato tutti
legati erroneamente con conseguente deterio­ gli elementi esterni quali antenna, presa di
ramento del transistore stesso. terra, microfono e cuffia. Si parlerà davan­
Per la loro saldatura consigliamo di mante­ ti al microfono e contemporaneamente si agi­
nere lunghi i tetminali, evitando così maggior­ rà sia sul compensatore che sul nucleo fino
mente di surriscaldare con il saldatore il cor­ a sentire la massima · uscita sul ricevitore. Si
po del transistore; qualora i terminali doves­ procederà nella medesima maniera per la ta­
sero fare contatto tra di loro si provvederà ratura del . secondo esemplare, indi si potran­
all'isolamento con tubetto gommato. no usare i due apparati tra di loro.
Le due pile da 4,5 V. troveranno posto tra Si potrà sempre ritoccare il compensatore
il commutatore e l'interruttore. Sull'altra me­ dei due ricetrasmetti tori quando funzionano
tà della scatola si fisseranno altre due bocco­ in coppia per vedere di migliorarne ancora la
le per la cuffia. sintonizzazione. Si potrà . constatare che la ri­
Per il fissaggio del microfono, esso è incor­ cezione a mezzo ' della supereterodina è estre­
porato nell'interno della scatola e siccome ri­ mamente sensibile e che perciò permette un
sulta di materia plastica potrà essere sempli­ ascolto a lunghe distanze.
cemente appoggiato sul ' cablaggio o meglio In base a ciò rammentiamo ciò che è stato
fissato con del collante. detto nell'introduzione di questa descrizione
Si chiuderanno tra di loro le due metà del­ e cioè di evitare nel modo più assoluto di di­
la scatola, provvedendo a fare una apertura sturbare i ricevitori posti nelle vicinanze.
sul coperchio posteriore dietro al quale si tro­ Abbiamo visto che per il funzionamento è
va il microfono e cioè dalla parte opposta al necessario disporre di una antenna. Questa
commutatore. non è di una realizzazione difficile in quanto
Innanzi a questa apertura si p�r\lerà, tenen­ basta uno spezzone di filo di rame lungo un
do la SCatola con una mano, m�tr.e con l'al­ paio �i" metri à seconda della portata che si
tra mano si agirà sul commutatore . di ricezio­ vuoI coprire.
ne e trasmissione . Tutto queSL() tenendo le
Per la presa di terra si potrà utilizzare le
cuffie poste sulle orecchie.
normali condutture d'acqua oppure, in man­
canza di queste, si fisserà in un terreno ba­
LA MESSA A PUNTO gnato un palo metallico al quale si effettuerà

Dopo aver completato il cablaggio di due


la presa di terra.

apparati ed averlo attentamente verificato, bi­ Sarà oltremodo interessante usare una cop­
sognerà podi in passo tra di loro, cioè far sì pia di questi ricetrasmettitori durante un
che trasmettano e ricevano sulla stessa fre­ campeggio. Infatti si potrà usare quale presa
quenza. di terra un palo della tenda e come antenna
Per effettuare questa operazione si potrà a­ un filo teso, con due isolatori, tra i due pali
gire su due elementi che compongono il cir­ di sostegno della tenda stessa;
'
cuito: Quale risulta la portata di una coppia di
1 ) il compensatore del circuito d'antenna, questi ricetrasmettitori? Molto modesta e que­
che è un modello ad aria di quelli cioè com­ sto per restare entro i limiti della tolleranza
posti da due pàrti ché si introducono una nel­ concessa. Entro uno stesso appartamento si
l'altra semplicemente avvitandole tra di loro. potranno collegare due camere tra di loro,
2) il nucleo che si trova nel supporto del­ mentre in uno stabile si potrà conversare da ·
la bobina e che può essere più o ' meno avvi­ un appartamento ad un'altro. Questa ' distan­
tato con l'uso di un cacciavite. Per la bobina za, come abbiamo già detto, è però compati­
si potrà usare · una normale bobina d'oscilla­ bile con la lunghezza dell'antenna usata, che
tore per circuiti a transistori. più sarà lunga più sarà maggiore la distanza
Per facilitare l'operazione di taratura si po­ coperta.
trà ricorrere all'aiuto di una normale supe­ Apparati di questo genere possono dare mol­
reterodina sintonizzata sulle onde medie, ver­ te soddisfazioni ·a chi li adopera; fanno pro­
so i 200 metri, ed in zona non coperta da tra­ vare l'ebrezza di inviare la propria voce attra­
.
smissioni. verso l'etere, ma non si può certo sperare di
Si darà tensione ad uno degli apparecchi coprire distanze di parecchi chilometri !

1 16
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l,� nos t ra targhetta con alluminio, rame, zin·
Q
uello di abbellire la porta di casa pro.·
pria con una lucente targhetta metalli­ co, ecc. preferiremo l 'ottone.
ca recante il proprio nome, può essere rima· Chi non riuscisse a rintracciare in casa pro­
. sto il desiderio inapp agato di qualche lettore pria una lastrina di questo metallo, potrà ri­
che non abbia ritenuto conveniente acquistar­ volgersi a qualsiasi ferramenta e per poche
la e che non conoscesse un procedimento che lire gli verrà ceduta nelle dimensioni richie­
gli consentisse di autocostruirsela. s te.
Esistono invece parecchie tecniche per la Per poter effettuare l 'incisione occorrerà an­
costruzione di targhette metalliche del gene­ cora della paraffina ed un recipiente con fon­
re più comune, e senz'altro anche la più sem­ do abbastanza largo da contenere la targhet­
plice, . è quella della incisione con l 'acido ni­ ta in posizione orizzontale.
trico.
Dopo aver posto . la paraffina in questo re­
Si sa come questo acido sia un potente cor­
cipiente, si comincerà a riscaldare fino a
rosivo e come molti metalli ne vengano fa­
completa fusione della stessa. Perché tutta
cilmente intaccati ; sfruttando quindi questa
la massa si porti allo stato liquido occorre­
proprietà, anche noi potremo preparare la
ranno pochi minuti, �opodiché prendendo la
nostra targhetta.
targhetta la si immergerà, allontanando tutto
Bisogna tuttavia ricordare che l'acido ni­
dal calore per far solidificare rapidamente.
trico non corrode solo i metalli, ma anche le
Ora si tratta di preparare una mascherina
sostanze organiche come la pelle, la lana ecc.,
di cartone riproducente esattamente la tar­
per cui nel manipofarlo sarà bene non farlo
ghetta. E' ovvio che essa sarà tanto più ele­
venire a contatto delle mani o lasciarlo cade­
gante, quanto più belli saranno · i . caratteri
re su qualche vestito. Sé ciò avvenisse, la pri­
scelti. Con molta cura si tracci quindi sul car­
ma cosa da fare sarà di lavare immediata­
tone il disegno completo della targhetta e poi
mente con acqua.
si ritaglCfino ad ottenere la mascherina.
Il metallo più comunemente usato per la
preparazione di queste targhette è l'ottone, Nel frattempo la paraffina si sarà comple­
perché oltre a venire intaccato con facilità tamente solidificata attorno alla lastra di me­
dall'acido quand'è lucidato, risplende come l'o­ tallo, per cui potremo sovrapporvi lib�ramen­
ro. Quindi anche noi, pur potendo preparare te la mascherina e cominciare ad incidere se-

1 18
Giovanni
, TA R G H E T T E
Donisi
LUCIDATORE

guendo il tracciato del disegno ed asportando tro recipiente contenente 1 litro di acqua. Im­
la paraffina in eccedenza. m ergendo la targhetta in questo bagno, len­
Al termine tolta la mascherina, il metallo tamente il suo colore cambierà fino a diven­
scoperto dovrà riprodurre fedelmente la tar­ tare di un blu molto scuro. Appena la targhet­
ghetta. ta avrà raggiunto questa tonalità di colore,
potremo toglierla dal bagno e lavarla in ac­
Si passi allora ad immergere la targhetta
qua corrente.
in acido nitrico : subito esso comincerà a cor­
rodere il metallo non coperto dalla paraffina Per ottenere invece una brunitura di color
e nel breve intervallo di 5 o lO minuti la sua nero-lucido, basterà porre un miscuglio di sol­
azione sarà· completa. fato di rame e di carbonato di sodio in un
filtro di carta e versare ammoniaca. La solu­
Tolta la lastra dal bagno e, lavatala con ac-
zione che se ne ricaverà dovrà essere riscal­
qua corrente per asportarne ogni traccia di
. data e diluita con l'aggiunta di una piccola
acido e di cera, potremo finalmente ammira­
quantità di piombaggine.
re il nostro lavoro che risulterà perfetto solo
Quando il bagno avrà raggiunto una tempe­
se avremo inciso la paraffina con precisione.
ratura d i 38'° C., vi si potrà immergere la tar­
Prima però di poter finalmente esporre la
ghetta e lasciarvela finché non sia diventata
targhetta, dovremo provvedere ad un'accura­
nera. Estraendola poi dal bagno, si dovrà la­
ta lucidatura, usando del « Sidol » , che la ren­
vare, indi asciugare con segatura.
derà splendente come l 'oro.
Eseguita la brunitura, per rifinire il tutto,
C'è anche chi, invece della lucidatura, pre­
ferisce ricoprire la sua superficie con uno basterà una buona verniciatura, usando pre­
strato di vernice protettiva che, a sua volta, feribilmente vernice alla lacca, che potrà ade­
potrà conservarsi a lungo solo se il metallo r ITe perfettamente solo se al momento del­
sarà stato precedentemente brunito. l'impiego avremo scaldato leggermente la tar­
Per eseguire detta brunitura, si dovrà pri­ ghetta.
ma preparare un bagno composto da 200 gr. Con ciò la targhetta è ultimata e non resta
dI carbonato di rame sciolto in 3/4 di ammo­ che affiggerla alla porta, certi che essa potrà
niaca forte; il precipitato che si formerà ver­ ben figurare anche in mezzo a tante altre
rà eliminato passando la soluzione in un'al- molto più costose.

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1 19
MIGLIORATE IL RENDIMENTO del ,
In questo breve articolo sono raggruppate Con questo anticipo dell'accensione . sia re-
alcune semplici nozioni riguardanti il proble- golato nei volani magnetici, è ciò che vedre­
ma dell'anticipo dell'accensione a sua regola- mo ora.
zi.one nei volani magnetici dei motori da mo-
tocicletta e motoscooter, sia nel caso di anti­ CASO DI ANTICIPO FISSO

cipo fisso ( caso della maggior parte dei due Se un 2 tempi può accontentarsi di un an­
tempi ) sia nel caso di anticipo variabile, a ticipo fisso, occorrerà che questo anticipo sia
mano o automatico. correttamente regolato, non essendo il mede­
Il problema dell'antic:ipo dell'ascensione si simo per tutti i motori, né, per uno stesso mo­
pone in modo differente se si tratta di un mo­ tore, adatto per tutte le condizioni di funzio­
tore a 4 tempi. namento ( una condotta « sport » esige un an­
La maggior parte dei motori a 2 tempi può ticipo un po' più grande di una condotta re­
accontentarsi di un anticipo fisso : esso dipen­ golare e tranquilla) .
de dallo stato dell'emulsione gassosa ai diver- Possono presentarsi due casi :
s, regimi. . Se il regime è debole, rimangono - se il rotore del volano magnetico è adat­
.
dei gas bruciati nel cilindro : di qui un'emul- , t a to a forza sul cono di coda dell'albero a ,go­
sione povera, che brucia lentamente, e che ne- mito, allora per modificare ( o regolare) l 'an-
cessita perciò di un anticipo dell'accensione ticipo, bisogna smontare il rotore e poi ri­
abbastanza grande. montarlo nella posizione voluta. La camma,
A regimi elevati, occorrerebbe da principio portata dal mozzo del rotore, si trova dunque
un anticipo più forte. spostata dell'angolo voluto, in rapporto al mo­
Ma in realtà, i gas che penetrano allora nel tore fisso;
cilindro sono parzialmente riscaldati ( dalla - Oppure il rotore è calettato sull'estremo
temperatura abbastanza elevata del carter, dell'albero a gomito ( per impedire ogni ten­
dalla compressione del carter, poi dal cilin­ tativo ed ogni esitazione nel rimontaggio del
'
dro ecc. ) Questo riscaldamento dei gas fred­ motore ) . Allora il montaggio dello statore sul
di assicura loro una combustione più rapida carter-motore si fa per mezzo di 3 nottoniere
e porta in conseguenza la necessità di un an­
ticipo minore.
1 progetti contenuti nel :

TUT T O
Reallzzando
Così, sono i diversi stati dell'emulsione gas­

per la pesea e per Il mare


sosa a differenti regimi che costituiscono un
anticipo « variabile » dell'accensione; ' e così
un motore a 2 tempi può accontentarsi di un
oasserete le Vostre ferie in forma tnte·ressante .
anticipo fisso ben regolato. 30 progetti di facile esecuzione
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ni risultati su un motore a 4 tempi, che esige c . /c. /postale 1 /15801

un anticipo variabiJe.

1 20
che permettono, dopo l'apertura dei bulloni
di fissaggio, di fare leggermente girare il di­
sco dello statore sul carter-motore e quindi
di sistemare nel medesimo tempo il ruttore
in rapporto all'insieme solidale camma-albe­
ro a gomito.

CASO DI AVANZAMENTO VARIABILE

Come nel caso di un magnete, l'avanzamen­


to può essere a mano o autommico.
Se l'avanzamento è a mano, noi abbiamo
un rotore bloccato sull'albero a gomito e il
(a) disco dello statore porta ancora delle botto­
(b)
niere, ma questa volta un po' più lunghe ( e­
videntemente questa volta le viti di fissaggio
non bloccano lo statore ) . Per mezzo del cavo
di comando dell'anticipo si farà ruotare più
Ecco i d ue divers i schemi di montaggio dei
o meno il disco dello statore ( che porta soli­
vol a n i magnetici . - In quel lo del l a figu ra ( a )
dale, il rotore) in rapporto alla camma. Fa
lo statore è fissato s u l carter-motore da due
cendo girare questo disco nel senso di rotazio­
viti diametra l mente opposte. Il rotore non ne del motore, si riduce l'anticipo; facendolo
è bloccato s u l l 'a l bero motore: . l'esterno del­ girare in senso contrario lo si aumenta.
l'albero è conico e su di esso si i n nesta l a Se l'anticipo è automatico, la soluzione è
diversa: e la camma che subisce uno sposta­
fem m i n a del rotore. Quest' u l ti mo è blocca­
mento angolare in rapporto al rotore.
to s u l l'albero da l l a pressione del l a boccol a
L'anticipo automatico è sempre assicurato
centrale avvitata s u l l 'estremità filettata del
do un sistema basato sugli effetti della forza
codolo del l'albero . Per variare l'anticipo si centrifuga.
sposta il rotore in rapporto a u na posizione Gli assi d'articolazione delle piccole leve
fissa del l 'a l bero . I l rotore ( c ) i nvece è ca­ portanti le masse sono fissate al rotore. Quan­

letta to s u l l 'esterno conico del l 'a l bero. Si va­ do, per effetti della forza centrifuga, le masse
sì allontanano per mezzo di rampe appropria­
ria l 'a nticipo facendo subire a l l o statore u n a
te, esse fanno girare la camma sul mozzo del­
rotazione del i m i tata dalla l u nghezza del le
lo statore. Infatti, quando il mozzo è stretta­
bottoniere del lo statore. rre viti agenti sui m ente solidale con l'albero a gomito, la cam­
bordi del le tre botton iere fissano lo statore ma, è montata libera sul mozzo stesso e può
nel la posizione vol uta s u l carter motore . dunque girare su di esso.

121
ossedere un piccolo trasmettitore è l'a­ LO STADIO DI ALTA FREQUENZA
P spirazione di ogni radio dilettante che,
dopo avere sperimentato vari schemi di ra­
Esso comprende una sola ';alvola, una 6AQ5.
dioriceventi, viene colpito dal « virus » della Questa è un tetrodo a f à scio, m a nel nostro
trasmissione, e con tale malatti à in corpo si circuito ha la griglia schermo ( piedino n . 6 )
butta a capofitto alla ricerca di qualche sche­ collegata con l a griglia controllo ( piedino n . 1 )
ma adatto alle sue capacità. Ma gli schemi così da ottenere un triodo, che viene monta-
che riesce a trovare sulle riviste si riferisco­ . to in un circuito oscillante molto stabile. I l
no sempre a trasmettitori di una certa po­ compito di questo stadio è quello di genera­
tenza e di un costo elevato che richiedono al­ re segnali di alta frequenza sulla quale poi
tresÌ una certa pratica in questo ramo.
convogliati i veri segnali di bassa frequenza
Al dilettante che vuoI costruirsi il primo
forniti da un amplificatore BF. Lo stadio ad
trasmettitore occorre uno schema facili ssimo
A.F. si c.ompone, oltre che dalla 6AQ5 di cui
che assicuri, a costruzione effettuata, un im­
sopra ( nello schema indicata con V3), anche
mediato funzionamento anche se la portr,ta , dalla bobina L2, dal condensatore semifisso
di questo prototipo non è la più indicata per C7, da C6 e da R14. Quando la V3 è accesa e al
i collegamenti a grande distanza. punto A viene applicata la giusta tensione, la
Comunque, ciò che desidera chi tenta per - valvola oscilla e sulla sua placca si ha un'o­
la prima volta la trasmissione è la soddisfa­ scillazione a alta frequenza che, tramite il
zione di riuscire a trasmettere la propria vo- condensatore C8 viene inviata all'antenna. La

Un semplice TRIVALV
ce al proprio amico, non molto distante da frequenza di questa oscillazione, detta portan­
casa sua . Inoltre, costruendo due esemplari te, è deterIl!inata dai valori di L2 e di C7 e
di questo trasmettitore, si può ottenere un quindi variando la capacità di C7 ( che è un
radiotelefono fisso, utile per molti esperimen­ condensatore semi-fisso ) , si può variare la fre­
ti, utilizzante come ricevitore un normale ap­
quenza emessa. Ciò è indispensabile per evita­
parecchio ad onde medie.
re interferenze durante la trasmissione.
Il modello che vi presentiamo ha appunto
queste caratteristiche e vi assicuriamo che
IL MODULATORE
non mancheremo di ritornare sull'argomento
con qualche cosa di più complesso. Per ora - Esso si compone di due valvole delle quali
vi consigliamo di sperimentare questo sche ­ una è doppia cioè la VI ( 12AX7 ) e l'altra V2
ma che potrà riuscire utile in molte occasio­ ( 6AQ5 ) è uguale a quella usata come oscilla­
ni come, ad esempio, per ascoltare se, in un'al­
trice.
tra stanza, un bimbo dorme; utilizzarlo come
Questo circuito nOI?- è altro che un comune
interfono senza fili tra una casa ed un'altra
amplificatore microfono ed il suo compito è
in quanto risulterebbe impossibile stendere
quello di amplificare il debole segnale prove­
una linea elettrica.
niente dal microfono ( o da un giradischi ) e
portado ad un livello di potenza tale da po­
IL CIRCUITO
ter essere sovrapposto al segnale RF prodot­
Il circuito elettrico non presenta alcuna dif­ to da V3 ed avere in tal modo la modulazio­
ficoltà di realizzazione ed i pezzi occorrenti si ne di quest'ultimo segnale.
trovano con facilità presso un qualsiasi nego­ Il segnale utile, proveniente dal microfono,
zio di radio. viene applicato all'entrata del modulatore in

1 22

t
R3
C4

R8 R9 RIO

RI5 I - + RiO
C9
, SRI

�' CIO
117V A C. J
I SI
CII

nJn
CHASSI$
--��--�--��----------------�

OLARE ch e trasm e tte


Rl : 6800 ohm 1 /2 W C6: 470 pF ceram ico ·
R2 : 1 M ohm 1 /2 W C7: 450 . pF compensat()re
R3: 1 0000 ohm C8: 25 pF m ica
R4: 270 K ohm 1 /2 W C9: 5 .000 pF ceramico
R5: 2 ,2 M o h m 1 /2 W Cl0: 40 m F 1 50 V. cl .

220 K ohm ' /2 W


R6: 470 K oh m 1 /2 W C1 1 : 40 m F 1 50 V. c l .
R7: C12: 40 m F 1 50 V. cl.
L1 : 5,5 Hy 50 mA i m ped . ( GBC H / 1 5 )
R8: 1 M ohm 1 /2 W
L2 : · bob i n a per oscil latore - apparec-
R9: 6800 ohm 1 /2 W c h i radio ( GB C 0/492 )
R l 0: 220 K ohm 1 /2 W Vl : 1 2 AX7
Rl l : 500 K ohm potenz. + i nterr. V2 : 6 AQ5
R 1 2: 1 M oh m 1 /2 W V3 : 6 AQ5
R13: 1 50 ohm 1 /2 W SR 1 : retto selenio 1 20 V. 1 60 mA ( GBC
R 1 4: 4700 ohm 1 /2 W Ej64 oppu re E/61 )
. R 1 5: 33 ohm 1 /2 W . 1 : a utotrasf. pri m o u niversale sec .
R16: 1 000 ohm 2 W 6,3 V . l ,S A per i fi lamenti ( GBC
Cl : 400 pF m ica H/203 )
C2 : 0,25 m F carta L P : Lampadina s p i a ( GBC G / 1 825 )
C3: 1 0000 pF disco I : I nterruttore
C4: 5000 pF Viti, filo, stagno, a l l um i n io, u na mano­
C5: 20.000 pF .pola, filo con spine l uce.

1 23
J1 e quindi direttamente sulla griglia control­ COSTRUZIONE
lo di un triodo della Valvola I2AX7 indicato
S,i prenderà un pezzo di lamiera di allumi­
con VIa. Lo ' stesso segnale, amplificato, si tro­
nio dello spessore di 1 mm e si ricaverà il te­
va sulla relativa placca di V I a (piedino n. 6) laio.
e tramite il condensatore C3 viene immesso Si forerà il telaio come dal disegno tenen­
sulla griglia del secondo triodo di V2 ( cioè do presente le dimensioni d'ingombro dei
V2b ) per una successiva amplificazione. Il se­ prezzi a propria disposizione. Terminata la
gnale così amplificato, tramite il condensato­ foratura, si piegherà il telaio secondo le linee
re CB viene portato dalla placca di V2b ( pie­ tratteggiate.
dino n. 1 ) ed attraverso il potenziometro R H , Si collocheranno al loro posto gli zoccoli
sulla griglia pilota d i V3. Quest'ultima valvo­ delle tre valvole, il trasformatore di alimen­
la è una 6AQS come VI ed opera sul segnale tazione T2 e l 'impedenza L 1 . Si fisserà a mez­
zo di due viti il raddrizzatere al selenio RS I ,
presente sulla sua griglia pilota, un'amplifi­
vicino a V I fisseremo l a bobina L I , mentre sul
cazione di potenza, analogamente a quello che
fianco anteriore monteremo. il potenziometro
fa la valvola finale nei radioricevitori.
RI I con interruttore coassiale, nel foro cen­
Ai capi di L I , che cos�ituisce il carico ano­ trale e nei due fori a destra ed a sinistra mon­
dico di V3, vi sarà appunto il segnale micro­ teremo il j ack 11 e il portalampade della spia.
fonico grandemente amplificato che viene im­ Il cablaggio si incomincerà dal modulatore.
messo sull'avvolgimento CD di L2, dove si a­ Si faramio i collegamenti partendo da 11 via
vrà la sovrapposizione al segnale prodotto da via verso la valvòla V3.
V I . Infatti il segnale proveniente da V3 de­ Si dovrà ,fare attenzione, come del resto in
terminerà delle variazioni nella tensione di tutti i montaggi in bassa frequenza, che i col­
placca di VI e conseguentemente una varia­ legamenti di griglia di ogni valvola risultino
il più possibile distanziati dai collegamenti di
zione nella potenza del segnale a RF presen­
placca della stessa valvola e ciò per evitare
te sull'antenna. L'andamento di queste varia­
la possibilità di inneschi che, in seguito, sa­
zioni rispecchieranno quelle prodotte dal mi­
rebbe difficoltoso individuare.
crofono e pertanto, ricevute in un ricevitore,
Terminata la costruzione del modulatore si
potranno essere ascoltate come i suoni che inizierà il montaggio dell'alimentatore. Si do­
hanno eccitato il microfono. vrà fare attenzione alla polarità del raddriz­
La 'seconda presa J2 che fa capo diretta­ zatore RS I che dovrà avere la linguetta con­
mente sulla griglia di VIb, serve per applica­ trassegnata con il ( + ) collegata alla resisten­
re dei segnali un po' più forti dì quelli pro­ za R I 6 proveniente dal primario di T2. La lin­
venienti da un microfono piezoelettrico ( no­ guetta (-) dovrà invece essere collegata al
polo positivo di C I 2.
toriamente molto deboli) come ad es. i segna­
Per quanto concerne i filamenti, il filo con
li provenienti da un altro ricevitore, da un
i 6,3 V. riservati all'accensione, dal trasforma­
pickup magnetine ecc. Insomma mentre 1 1
tore T2 esce un filo solo poiché il ritorno è
serve per segnali molto deboli, J 2 riceve se­
comune con un estremo del primario. Pertan­
gnali più forti che, se applicati in 1 1 , deter­ to il filo dei 6,3 V. andrà collegato ai piedini
minerebbero delle distorsioni. N. 3 di V3, al N. 4 di V2 ed al N. 3 di VI non­
ché alla linguetta isolata del portalampada di
L'ALIMENTATORE LP ( spìa lumino sa ) .
I piedini N . 4 d i VI e d i V 3 e d i l piedino
Il suo circuito del tutto tradizionale, non N. S di V2 andranno collegati con il filo di ri­
presenta alcuna difficoltà. Un raddrizzatore al torno comune, en on al telaio altrimenti si
selenio RSI provvede a raddrizzare la tensione avrà la tensione di rete su di questo, con il
alternata prelevata sulla presa dei 1 10 Volts pericolo di scosse.
del cambiotensioni sul primario di T2, men­ Ora sarà possibile controllare . - prima an­
tre una cellula di filtro composta da C IO, RIS, cora di finire il trasmettitore - il funziona­
C11 e CI2, provvede al filtraggio Ìn modo da mento del modulatore. Bisognerà a tal fine
evitare qualsiasi ronzio dovuto all'alternata. collegare un filo di una cuffia al ritorno co-

1 24
mune e l'altro filo, tramite un condensatore Tra il piedino N. 6 ( oppure N . l ) di V I ed
a carta da 1 0 .000 o da 5 .000 pF al piedino N. 5 un capo dell'avvolgimento secondario di gri­
di V3. Collegando il microfono in 11 ed acce­ glia di LI collegheremo il condensatore C3
so il trasmettitore agendo su R I 2 ( si dovrà mentre il capo rimasto libero su LI andrà col­
prima avere collegato la spina nella rete ) si legato al ritorno comune dell'alimentatore o,
dovrà udire nella cuffia un tocco robusto ciò che è lo stesso, al piedino N. 2 di V I .
quando si batte con le nocche delle dita su] Tra il piedino N . 5 di VI e l a boccola d'an­
microfono. Ciò indicherà il buon funzionamen­ tenna collegheremo il condensatore C l .
to del modulatore e si potrà dedicarci al A questo punto i l trasmettitore è termina­
montaggio dello stadio a R.F.
to. Accendendo l'apparecchio e sintonizzando­
La parte a) - Stadio e Radio Frequenza
si con il ricevitore casalingo si sentirà su un
potrà ora essere montato con grande facilità.
punto della scala un forte soffio mentre il tra­
Si incomincia dal cablaggio poiché lo zocco­
lo ed i collegamenti per l'accensione del fila­ smettitore sarà tenuto vicino al ricevitore.
mento di VI li abbiamo già fatti. Qualora non si udisse nulla, si proverà a in­

(o n. 6) ed il piedino N. 2 di VI vanno al se­


Si salderà innanzitutto la resistenza tra vertire i collegamenti che dal piedino N. l
i piedini 2 e 6 di VI ; il piedino N. 2 andrà col­
legato al ritorno dell'alimentatore. condario di L2.
La bòbina L2 ha quattro reofori : due ser- · Se ancora non si sentirà nulla, provare ad
vono al collegamento 'lato caldo' o di placca agire su C7. Questa manovra servirà anche a
e gli altri due sono per il collegamento della portare la ns. emissione in un punto della
griglia. Le istruzioni che accompagnano ogni scala del ricevitore non disturbata da stazio­
bobina indicano èhiaramente quali sono i reo­ ni di radiodiffusione.
fori utili. Ricordiamo che L2 è una comune Per l'utilizzo del trasmettitore con un rag­
bobina oscillatrice per onde medie per un co- gio di efficenza più grande, si consiglia di usa­
1l].une ricevitore supereterodina e quindi fa­ re un'antenna esterna e ben alta ed anche una
calmente rintracciabile presso qualsiasi nego­ buona antenna di terra come ad es. un filo
zio di radio. saldato alla conduttura dell'acqua.
Un capo dell'avvolgimento di L2 riservato Qualora l'audizione sia distorta, si dovrà a­
al circuito di placca, andrà collegat� diretta­ gire sul potenziometro RI I e ridurre la pro­
mente al piedino N. 5 di V3, mentre l'altro fi­ fondità di modulazione. Infatti un'e�cessiva
lo andrà collegato al piedino N. 5 di V3 e con­ amplificazione in VI e V2 può produrre so­
temporaneamente anche con il ritorno èomu­ vramodulazione con conseguente distorsione
ne dell'alimentatore tramite il condensatore dei suoni.
C9. Si raccomanda di non trasmettere nelle ore
Tra il piedino N. 5 di V3 ed il piedino N. 2 di maggior ascolto dei programmi della RAI,
della stessa valvola collegheremo i due fili che né di trasmettere in corrispondenza dell'emis­

il compito et;, permettere una leggera variazio­


vanno al çondensatore semi-fisso C7 che ha sioni di stazioni di radiodiffusione, poiché que­
sto piccolo trasmettitore può disturbare la ri·
ne della freqlì:enza di emissione. cezione dei radioascoltatori del vicinato.

A B B O NAT E V I AC Q U I STAT E L E G G ET E

1 25
L
'antenna trasmittente ad un capo, nella ri lobi può venir calcolata, anche se non ne
quale una estremità viene introdotta di� vale la pena. Per quanto riguarda le ca­
rettamente nella trasmittente, ha il grande ratteristiche di direzionabilità non è necessa­
vantaggio della semplicità ed è pure abbastan­ rio porre molta attenzione se si tratta di usar­
za efficiente. Ciò non significa che le stazioni la in forma normale.
che siano già equipaggiate con antenne dipo­ In breve, !'irradiazione è maggiore da ogni
lari o di altro tipo debbano abbandonarle in lato dell'antenna, e più piccola se in linea con
favore del sistema d'antenna unifilare : signi­ l 'antenna stessa, quando viene impiegata sul­
fica però che quest'ultimo tipo può essere la sua fondamentale. Se è usata sull'armoni�
montato con facilità di modo cne la stazione ca, i lobi laterali si suddividono in lobi . più
può venir fatta funzionarè senza rit�rdi. Inol­ piccoli.
tre può funzionare sulla sua armonica, per­
mettendo trasmissioni su più di una banda, ANTENNA UNIFILARE
con un solo filo.
La figura l indica un'antenna a un capo che
Una statistica fatta su cento trasmittenti
funziona sulla sua fondamentale. In pratica
sintonizzate sugli 80 m, ha dimostrato che 40
non si ottiene ciò, ma ogni estremità . corri­
hanno antenne unifilari, 15 del tipo Marconi,
sponderà a un punto di tensione relativamen­
34 dipolari, 1 1 di altri vari tipi. Ciò dimostra te alta e a un punto di bassa corrente.
che l'antenna unifilare o Marconi è abbastan� Ciò è equivalente ad una elevata impeden­
za popolare. Queste cifre non rappresentano za. II valore può aggirarsi sui 1 000 ohm o più,
però la percentuale delle antenne usate su al­ dipendendo ciò dall'altezza della antenna e
tre bande, dove l'efficienza della armonica può da altri fattori. Quando l'antenna funziona
non essere desiderabile e dove altri tipi di an­ sulla sua armonica (per esempio 40 m, per
tenna sono più usati.
L'antenna viene attaccata con una estremi­
tà nella propria casa e con l"altra ad un palo,
ad un aIbero o ad un altro edificio distante.
E' molto facile da fissare e la lunghezza può
variare notevolmente. Logicamente, più alta
sarà posta l'antenna e maggiore sarà l'efficien­
za di radiazione. L'altezza può essere calcola-
.
ta; ma il sistema più semplice è di collocarla
più in alto possibile tra i 4,5 e i 9 metri dal
suolo.
L'antenna sarà anche direzionale, variando FIG. 3
se funziona sull'armonica. La portante dei va-

1 26


una antenna da 80 m ), essa è ancora alimen­ otterrà ancora un funzionamento efficace. Se
tata in tensione dove termina nella trasmit­ lo spazio lo permette, si possono usare anten­
tente, fig. 2. Ciò avviene anche con le armoni­ ne ancora più lunghe. Per esempio un'anten­
che più elevate. In questo modo lo stesso filo na di 80 m. coprirà circa l'onda completa da
può essere usato su due o più bande. 3 a 6 Mc/s e funzionerà cosi sulla seconda ar­
La sua efficienza fa sì che questo tipo di an� monica della sua frequenza. Per l'antenna si
tenna non si adatti per le bande a più alta usa del filo da 1 mm .Due isolatori devono
frequenza. Per èsempio, le armoniche delle essere messi a ciascuna estremità, dove vi è
bande a 2 1 o 28 Mc/s possono facilmente cau­ il filo che si attacca alla casa, al palo o ad al­
sa:re delle interferenze alla televisione. tri sostegni.
Una antenna tipo è riportata nella fig. 3.
La discesa ed il collegamento fanno effettiva­ ADATTAMENTO DELL'IMPEDENZA
mente parte dell'antenna. Ad altezze utili per
Vantenna ha una impedenza molto elevata,
" la trasmissione sugli 80 m, la maggior parte
come abbiamo spiegato, ed ha bisogno quindi
delle antenne sono poste orizzontalmente.
di un punto d'alimentazione ad alta impeden­
za. Molte trasmittenti tra le più comuni im­
L UNGHEZZA DELL'ANTENNA
piegano un circuito d�uscita TT, come indi­
La lunghezza è di circa 38 m, tra i 3 e 8 cato nella fig. 4. Ciò permette una trasforma­
Mc/s fondo banda e di circa 40 m, tra i 3 e 5 zione d'impedenza della valvola all'antenna.
Mc/s fondo banda. Una lunghezza media tra Delle formule standard danno la trasforma­
le due permetterà di trasmettere soddisfacen­ zione d'impedenza dall'entrata all'uscita, co­
noscendo i valori di Cl, LI e C2 ; è però suf­
temente sull'intera banda.
ficiente sapere che variando d a un'impedenza
Quando l'antenna è curva, la lunghezza to­
elevata ad una più bassa, è necessario che Cl
tale effettiva della parte superiore e della di­
sia più piccolo di C2.
scesa deve essere un po' " più lunga: tra cir­ Dal punto di vista della semplicità, è mol­
ca 40 e 41 metri. La distribuzione della cor­ to conveniente attaccare l'antenna direttamen­
rente e della" tensione sarà circa, quella in­ te al punto d'uscita indicato nella fig. 4. Il
dicata nella figura l e 2. Se la lunghezza ef­ condensatore C2 deve essere normalmente di
fettiva varia in rapporto a dette cifre, la reat­ un valore piuttosto basso. Infatti, si può os­
tanza risuI tan te deve essere sin tonizza ta al­ servare che C2 deve venir aperto fino a che
l'uscita all'estremità delle trasmittenti, e si la risonanza non possa essere più ricevuta

C2

: �OO�OO12 :
F I G. 5
FIG. 4

1 27
per mezzo di Cl . Se è cosÌ, una soluzione è renza armonica, questo metodo di lavoro può
quella di aumentare il valore di Cl o di ag­ venir adottato data soprattutto la sua conve­
giungere un altro condensatore di tensione nienza.
più alta che funzioni in parallelo con C l . Se ne derivano delle interferenze armoni­
I n alcune trasmittenti può essere conve­ che, può essere sufficiente impiegare il cir­
niente aumentare - C l . Se cosÌ fosse, si deve
cuito della figura 5. Essi provvedono da
usare un mezzo esterno per ottenere la ne­
sé stessi ad eliminare le armoniche. Se le ar­
cessaria uscita ad alta impedenza per l'an­
moniche persistono, si usa aggiungere un fil­
tenna. Uno di tali metodi è riportato nella
tro armonico tra la trasmittente e il sin toniz­
fig. 5. Questo è costituito da una rete a U ro­
zatore dell'antenna. Tali filtri sono progetta­
vesciato, essendo Cl di valore basso e C2 di
ti normalmente per lavorare in una linea .a
valore alto. Per Cl , sarà sufficiente un con­
bassa impedenza e non possono essere inclu­
densatore variabile da ricevitore a doppio ac­
si in serie con l'antenna.
coppiamento da 500 pF. C2 deve assomigliare
a Cl come nella fig. 4. Cioè, deve avere Una
PREVENZIONE ALLA RIGENERAZIONE
spaziatura di placca ampia ed avere un valo­
re da 140 a 250 pF. L'alta tensione dell'antenna si trova nel pun­
La bobina LI è risonante alla frequenza di to in cui è unita a la trasmittente. In tale
funzionamento. punto bisogna usare un buon sistema d'isola­
E' possibile lasciare C2 nella fig. 4 ' ad un mento ed i terminali devono esser tenuti lon-
valore alto e non si avrà alcuna difficoltà ad
ottenere la risonanza con Cl nel circuito d'u­
'scita dell'amplificatore di potenza. Nella fi­
gura 5, Cl è regolato per una capacità mode­
rata e C2 per ottenere la risonanza.
Notare che se l'accoppiatore nella fig. 5 è
cablato vicino al circuito TI della fig. 4, i due
condensatori di elevato valore sono in paral­
lelo. In queste circostanze è talvolta possibile
omettere Cl nella fig. 5 .
U n altro metodo p e r adattare l'uscita della
F I G. 6
trasmittente a bassa impedenza all'antenna ad
alta impedenza è indicato nella fig. 6. La bo­ tani dalla apparecchiatura quanto più sia pos­
bina è sintonizzata sulla risonanza. II carico sibile.
può venir regolato, collegando l'antenna più Se si avvicinano microfoni o terminali, agli
in basso sulla bobina, cambiando il numero stadi più prossimi della trasmittente, la rige­
di avvolgimenti sull'unione o regolando il co­ nerazione può causa:re delle oscillazioni o al­
mando di carico sulla trasmittente. Quest'ulti­ tri disturbi. Ciò avviene soprattutto con po­
mo, tuttavia, deve essere normalmente messo tenze piuttosto alte . .
.
a punto per una impedenza piuttosto bassa. Se ciò avviene, en on può essere impedito
Cioè, C2, nella fig. 4, ad una capacità ab­ con i mezzi normali (per esempio terminali
bastanza alta. , dei miCrofoni schermati e ragionevole' sepe­
razione dei , circuiti) si dovrà aggiungere un
SOPPRESSIONE DELL'AMONICA accoppiatore d'antenna. Tale accoppiatore
può essere impiegato con un circuito come
II metodo di alimentazione dell'antenna di­ quello riportato nella figura 6. '

rettamente dalla trasmittente è indicato �el­ Qualche metro di cavo coa�siale viene usa­
la fig. 6. Quando C2 viene ridotto ad un va­ to tra la trasmittente ed il sintonizzatore e
lore basso, per ottenere il carico dell'antenna questo viene collocato un po' lontano dalla
ad alta impedenza, la soppressione dell'armo­ trasmittente,. vicino al punto d'entrata del­
nica diviene difficile. Se non si causa interfe- l'antenna.

1 28
N
on v'é alcuno, anche se completamente sono destinati unicamente a fungere da so­
all'oscuro di qualsiasi tecnica modelli­ prammobili e completamente inadatti, ovvia­
stica, che non sia rimasto vivamente interes­ mente, a compiere le ardite e spettacolari e­
sato ed incuriosito nel vedere sulla scrivania voluzioni di cui sono capaci quelli mobili. La
di un amico o nella vetrina di un negozio costruzione di modelli statici è completamen­
qualche modellino riproducente in scala fede­ te scevra di difficoltà e non richiede quella
le, un noto velivolo o un'altrettanta nota na­ particolare cura, anche nei particolari più na­
ve da guerra. E' facile che in questa occasio­ scosti, che invece deve essere usata nella rea­
ne abbia manifestato il proposito di acqui­ lizzazione dei modelli mobili. Anzi il princi­
starne uno : noi, invece, diamo ai vostri letto­ piante di modellismo può trovare in queste
ri la possibilità di aggiungere al piacere di costruzioni un utile esercizio preparatorio al­
possedere l'oggetto anche quello - forse mag­ la realizzazione di più impegnativi progetti.
giore! - della sua costruzione con le proprie Ecco perché, quindi, vi presentiamo il pro­
mani. getto di costruzione del famoso aereo a rea­
Questi oggetti esercitano su chiunque una zione F86 - nei due modelli F86D e F86K -,
notevole attrazione per almeno due evidenti in dotazione alla Aeronautica di moltissimi
motivi : primo perché permettono di appaga­ Paesi. Pensiamo che interessi ai nostri lettori
re quella elementare curiosità che esiste in sapere che il modello F86K viene costruito
ognuno di noi verso gli oggetti che sono al anche dalla FIAT, che l'ha equipaggiato con
'd i fuori del nostro quotidiano campo d'osser­ un motore di sua progettazione.
vazione ed in secondo luogo perché costitui­ La costruzione di questi modelli - come di­
scono un elegante . e gradevole motivo orna­ cevamo prima inciden talmen te - non presen­
mentale, potendosi usare come originali so­ ta alcuna difficoltà e sarà . portata agevolmen­
prammobili. te a compimento seguendo attentamente le
Ma se l'interesse di una qualsiasi persona . indicazioni e le proporzion i desumibili dalle
è già notevole, ancora maggiore è l'attrattiva numerose illustrazioni che corredano l'artico­
che questi modelli esercitano sugli iniziati al­ lo. I disegni sono stati eseguiti in scala rispet­
Ì'arte modellistica, anche se i modelli statici " to alle reali dimension i dell'aereo.

1 29
I HM H Htl l l l l l l l 1
IV

� rosso
111m!! b I eu
1 I 1 1 I I I i I l '' 1 c=J v e rde
® C=J b i a nco
_ nero

1 30
"Sabre "

No�b Il...,leaa '-868/'-86.

131
Non abbiamo ritenuto opportuno fissare la Una volta ultimato il montaggio , si provve­
scala dei disegni rispetto alle dimensioni del de a rendere la superficie perfettamente li­
modello poiché abbiamo preferito lasciare scia servendosi di un abrasivo molto fine, in
questo compito alle particolari préferenze dei modo da non alterare le forme che già abbia­
lettori, che . decideranno in relazione all'am­ mo impresso. Eliminate così anche gli even­
biente a cui intendono destinarlo. tuali eccessi di collante, si può passare alla
E' questa un'operazione che si compie fa­
verniciatura con i colori indicati, servendosi
cilmente, stabilendo a quanti centimetri sul
di · vernice possibilmente alla nitro, applicata
. modeJlo vogliamo farne corrispondere uno dei
a spruzzo. Ultimata questa operazione si at­
disegni. Fatto ciò è consigliabile riprodurre le
taccano al giusto posto le decalcomanie ripro­
figure nella grandezza reale che vogliamo con­
ducenti gli emblemi ed i colori a seconda del­
ferire al modello,. servendosi - eventualmen­
la nazionalità che vogliamo attribuire al no­
te - di un pantografo.
stro modello.
Il modello può essere realizzato anche in
Se avremo lavorato con cura e seguito at­
legno comune, tuttavia noi consigliamo di ser­
tentamente i disegni, ci troveremo alla fine
_
virsi di legno di balsa perché questo risulta
più docile da modellare. · in possesso di un grazioso soprammobile che
Si costruiscono . prima le « dirne» o sagome ci aiuterà -a rendere sempre più bello · e per­
destinate a formare la fusoliera ; quindi le ali, sonale l'ambiente in cui trascoriamo la mag­
i timoni ed il resto ches aranno uniti alla fu­ gior parte del nostro tempo o a cui siamo
soliera con un buon collante. particolarmen te affezionati.

per gli abbonali 1·9 85


llbbonaDlenlo norDlale L. 2.800 Istero L. 3.000
llbbonaDlenlo 8peelale L. 2.900 Estero L. 3 .400
(con d i r i t to a s c e l t a di u n a d e l l e
quattro eomblna�lonl s o t "t o l n d l e a t e )

I volumi che potrete sceglIere

NO\'ITÀ TRANSISTOR + FARE


3 NUMERI DI �, FARE "
RJ\DIOTELEFONI A TRANSISTOR
IL RI\DIORIPJ\RJ\TORE

• Seeltlleie ira queste 4 eomblna�lonl quella che rlienete più van­


talt_losa per la vostra blblloieca.
• Indleate sul eonto eorrente posiale, allellaio alla rlvlsia, eon una
eroeeita I volumi preseeld.
• Rleevereie GRA.T(JITA.ltIE�TE ol'tre al voluntl anehe una eartella
In LI�SO� per rlle.are l'annaia della rlvls1&.

132
sapete come
ci si deve

S
pesso ci capita di imprecare contro mol­ Per chi usa la vecchia, ma sempre buona,
te cose che non hanno colpa alcuna, que­ macchinetta Gilette o rasoio di sicurezza il
sto l'abbiamo notato tutti, ma non tutti san­ compito di ottenere una perfetta rasatura è
no che uno degli oggetti più strapazzati dagli più facile, perché questa rade più in profon­
uomini è il rasoio, di qualsiasi tipo: di sicu­ dità, ma presenta pure alcuni inconvenienti
rezza, a lama libera o elettrico che sia. ai quali però si può sempre ovviare con una
Il rasoio è la prima cosa contro cui si sfo� 'buona preparazione del viso.
ga il malumore mattutino dandogli colpe che Chi ha tentato una vol1a di radersi senza
spesso non si merita. Ci siamo mai chiesti se sapone sa quale sia la resistenza dei peli; al­
la colpa del taglio che ci siamo fatti l'altra l'incirca corrisponde a quella di un filo di ra­
mattina, per esempio, non fosse nostra? me di uguale grossezza.
Lo so che il nostro orgoglio non ce lo per.. Per diminuire questa « dolorosa » resisten­
metterebbe, ma franca�ente tra di noi pos­ za occorre solo fare in modo che i peli stessi
siamo anche confessarlo: quello che sappia- o assorbano acqua. La schiuma che ci spalmia­
mo sulla rasatura e tutto ciò che la riguarda mo sul volto ha lo scopo di sciogliere i gras­
l'abbiamo imparato da nostro padre e senza
si che impediscono all 'acqua di penetrare ed
mai chiederci il perché di quel complicato ce­
ammorbidire i peli. E' quindi chiaro che più
rimoniale della schiuma, per esempio, accon­
umida e prolungata sarà la saponata, tanto
tentandoci di sapere che serve per « ammor­
bidire la barba ». più morbida sarà la barba al momento della
rasatura.
Certo il « farsi la barba » non richiede lo
sviluppo ' di una scienza esatta, come hanno Gli studiosi di « Pogotonomia » sostengono
fatto gli americani con la loro « Pogotono­ che dopo appena due minuti di massaggio i
mia », ma certo qualche notizia in più potreb­ peli perdono beri 3/4 della loro durezza e , si
be evitarci molti fastidi. dilatano del 16 per cento.

1 33
Questo non significa solo meno sofferenze lt: asportato è sempre superiore a quello del­
per chi si rade, ma anche maggior economia la barba ) . Ma non c'è da preoccuparsi, que­
di lamette. Per curiosità diremo che gli espe. sto aiuta il rinnovarsi delle cellule morte deI­
rimenti fatti nel campo di questa « scienza », la pelle.
presso un istituto, hanno dimostrato che una Radendovi vi sarete certo accorti che la
lametta ùsata su una barba a secco è poi inu­ barba non mantiene sempre la stessa direzio­
tilizzabile ; mentre con un semplice massag­ ne. Voglio dire che i peli vanno verso il bas­
gio di schiuma di 1 5" l'utilità della lama au­ so sulle. guance, verso l'alto sul collo, e ver­
menta fino a 2 rasature ; tre minuti di mas­ so l'esterno sul labbro superiore (fig. 3), que­
saggio la portano a qu àttro, mentre con lO
sto è valido per me, ma ognuno dei lettori
minuti si arriva a cinque rasature.
avrà una disposizione diversa, che farà bene
Tutte queste sono cifre che noi dobbiamo ad imparare, prima di mettere mano al raso�o.
considerare seriamente anche se non corri­
Radersi contro pelo è sconsigliabile, se non
spondono agli esperimenti che ogn'uno di noi
per coloro che lo fanno già da molto tempo
può aver fatto; perché l'uso di lamette diver­
e vi sono ormai abituati, perché è una delle
se, o semplicemente una barba diversa, le pos­
sono far variare, naturalmente sempre entro cause di irritazione o infezioni, che possono
limiti ragionevoli. anche diventare pericolose.
Ma ritornando alla nostra barba: prima an- Il problema successivo, e cioè quale crema
usare, è quasi completamente risolto dalla
grande pro.duzione di creme diverse. Consi·
glierei quelle alla lanolina a coloro che ten­
dono ad avere una pelle ruvida o dura dopo
la rasatura; il mentolo ed altre sostanze han­
no tutte più o meno il compito di ammorbi­
dire la pelle e mantenerla umida anche con­
tro l'effetto del sapone.
L'uso del normale sapone da bagno per la
saponata è sconsigliablle perché contiene so­
stanze alcaline che irritano la pelle.
Le creme çhe non richiedono l'uso della
spazzola hanno il vantaggio di non contene­
re nessuna sostanza irritante, ammorbidisco­
no però più lentamente e, secondo l'opinione
di alcuni, accorciano la vita della lama a cau­
sa . della loro acidità.
cor di spalmare la schiuma dobbiamo consi­ Quando si passa alla rasatura vera e pro­
derare il tipo di pelo. Sembrerebbe una scioc- pria è bene accertarsi che la schiuma sia mor­
/ chezza, invece vi è differenza tra le barbe ne­
bida e non ancora essiccata. Il rasoio, tenuto
saldamente, ma con leggerezza con le punte
re, che si ammorbidiscono più facilmente di
delle dita, deve seguire la direzione della bar­
quelle bianche, per esempio, le quali sono
ba e senza strappi, ad una velocità costante
considerate le più difficili perché più dure.
ed al giusto angolo di rasatura.
Poi c'è il grado di inclinazione; generalmen­
L'angolo di rasatura è quello che ci permet­
te più i peli sono grossi e più sono eretti, an­
te di radere il pelo alla radice senza intacca­
che se non sono mai perpendicolari alla pel­ re la pelle sottostante ( fig. 2), angolo che di­
le; mentre quelli sottili o ricciuti crescono pende dalla inclimizione che noi stessi diamo
appoggiati alla pelle, o quasi. Con questi ul­ al rasoio.
timi è quindi più facile, quando ci si rade, L'irrit�ione che sentiamo al viso dopo
portare via anche un po' di pelle, ( gli espe­ esserci rasi può anche dipendere dall'uso di
rimenti hanno provato che il volume della pel- acqua fredda, sarà quindi consigliabile usare

1 34
ni hanno il compito di sciogliere gli olii, rad­
drizzare i peli e rendere liscia la pelle. Non
usate mai il talco prima di radervi; rovinereb­
be le testine del rasoio!
Davanti allo specchio è bene impugnare sal­
damente sÌ, il rasoio, ma senza premerlo sul
volto, né tirare la pelle o tendere la pelle del­
la guancia con la lingua.
I rasoi a testa piatta si usano dal basso al­
l'alto e viceversa, ma senza farli ruotare sul
viso, mentre quelli a testine ruotanti devono
venir usati con un movimento circolatorio.
Per una rasa tura veloce è consigliabile muo­
vere il rasoio avanti ed indietro, visto che in
questo caso non esiste alcun pericolo di ir­
ritare la pelle, come con il contropelo dei ra­
soi a lama, essendo la lama stessa del rasoio
elettrico a compiere il movimento, anche se
per la seconda schiuma dell'acqua tiepida, non cosÌ in profondità come nel primo caso.
magari usando sapone al . mentolo. Ci rendiamo conto che questi pochi consi­
Citiamo sempre per curiosità· il signore a­ gli, un po' alla buona forse, non possono ri­
mericano che ha ottenuto un brevetto sul mo­ solvere tutti i problemi e gli inconvenienti
do di radersi; consisteva nell'uso di acqua della rasa tura, ma forse i lettori potranno
fredda, ma con la lama e la testa del rasoio çonsolarsi pensando alle difficoltà del passa­
riscaldato in acqua bollente! to, quando la barba veniva raschiata via con
Spesso capita di doversi radere con una la­ la pietra pomice, o sognando il futuro. Verrà
metta non precisamente nuova, ma questo forse il tempo in cui la rasatura sarà consi­
non deve spaventare, in quanto ciò che i ri­ derata come l'atto eroico di pionieri.
cercatori americani hanno chiamato « trauma In America si sta già sperimentando un nuo­
della rasatura » è più di frequente causato da vo tipo di depilatore per uomo. Per ora sap­
lamette nuove che non da lamette vecchie. piamo che si tratta di una crema a base di a­
Essi lo spiegano dicendo che quelle nuove brasivo contenente una sostanza per proteg­
hanno più possibilità di penetrare nelle cavi­ gere la pelle. Quando viene spalmata sul vol­
tà della pelle e di causarvi delle irritazioni o to, la crema agisce stendendo prima la prote­
peggio ( fig. 2-E). zione sulla pelle mentre l'abrasivo attacca i
Nel caso però che la nostra rasatura non peli, quindi con una spattola di cartone si po­
sia perfetta, nonostante noi abbiamo compiu­ trà togliere il tutto ed avere un volto perfet­
to una accurata preparazione, i casi sono due tamente rasato.
o la lametta non taglia o abbiamo sbagliato In altre parole potremo mettere tra i ricor­
angolo di rasatura; attenzione quindi ! di del passato ancheg li aerodinamici e super­
Meno complicato è radersi con un rasoio moderni rasoii elettrici..... forse!
elettrico, ma dobbiamo anche dire che per
quanto più veloce questa rasatura è certo me­
no soddisfacente di quella del rasoio a lama.
Rade meno in profondità e spesso è perciò
necessario radersi anche due volte al giorno.
I L S I S T E M A "A"
Sarà bene lavare la faccia e la parte ante­ La rivista Indispensalille I n ogni casa
riore del collo almeno cinque . minuti prima •

della rasatura. La superficie da radere deve Abbonate i vostri figli, affinché


essere, poi completamente asciutta. Le lozio- imparino a lavorare e amare il lavoro

135
Vi spieghiamo la tecnica per Il
trattamento e saldatura ad im­
mersione per la preparazione dei
circuiti s t a mp a t i a t r a n s i s t o r

S
appiamo che l ' ossidazione di metalli, M a n o n solo gli acidi veri e propri devo­
esposti all'aria, è immediata. Per sottile no essere banditi nel trattamento dei circui­
che sia lo strato di ossido rameoso, che viene ti stampati ; le stesse resine devono essere
a formarsi in combinazione con l 'ossigeno ed rigorosamente selezionate e libf'Tate dei loro
al tri gas presenti nell'aria, l a sua rimozione componenti a lògeni.
richiede una energica azione deossidante, qua­ Ora, affinché l a saldatura dei circuiti stam­
le non sempre può essere esercitata dai flus­ pati, possa aver luogo nel breve tempo del­
si resinosi. la immersione, e tutte le parti metalliche
Per conto, si sa che l 'uso di deossidanti «
vengano egualmente bagnate » dalla lega sal­
più att ivi, contenenti cloruri in forte percen­ dante, i pannelli non devono restare esposti
tuale, è deleterio sotto ogni punto di vista, all'aria dopo i l processo di metallizzazione. I
e soprat tutto perché l 'isolamento, fra le par­ pannelli devono essere subito protetti dalle
ti metallizzate del pannello, verrebbe in-ime­ ossidazioni, ricoprendo con una vernice adat­

l materiali impie gati per la costruzione dei


diabilmentc compromesso. ta la parte metallizza ta.

pannelli vengono rigorosamente selezionati


fra quelli che presentano un alto potere die­
lettrico. Trattandosi di materiali destinati a
fare da supporto a delicatissimi circuiti, in
cui scorrono correnti di alta ed a ltissima fre­
quenza, l 'isolamento diventa un fattore di pri­
maria importanza. Gli alti valori resistivi, in
gioco nei circuiti, impongono l 'uso di mate­
riale isolanti, il cui potere dielettrico si va­
luta a parecchie . decine, se non a centinaia
di Megaohrn. I residui di un deossidante at- .
tivo possono in certi punti abbassare l'isola­
mento, fino a qualche migliaio di Ohm ed an­
che meno, ciò che, l-er le correnti in circui­
to, costituisce addirittura un vero e proprio
c orto-circuito.
Come si vede, i deossidanti non devono as­
solu tamente contenere cloruri, né altre so­
stanze attive, capaci di determinare perdite
di isolamento dei coibenti e di provocare l 'os­ FIG. 1 - Aspetto del la meta l izzazione so­
sidazione delle parti metalliche dei compo­ pra un pannello a ci rcu ito stampato.
nenti elettronici.

136
Dall'applicazione di questa vernice ha ini­ tettiva il flusso Energo N. 20 1 , efficacissimo
zio il trattamento del c ircuito s tampato. E' nel l a separazione del metallo dall 'azione ossi­
quindi della massima importanza che detta dante de V 'aria e a datto ad accogliere su di
'
vernice sia composta con ingredienti adatti. se uno dei flussi Energo N. 202, 203, 204, dei
In altri termini, la vernice protet t iv a , che in quali parleremo più avanti.
sostanza è costitui ta da resine, deve quanto
più possibile essere identica, nei suoi compo· IL FLUSSAGGIO
nenti, al flusso che dovrà essere applicato pri­
ma delI :immersione del pannell o nella vasca Il tlussaggio è un'operazione semplice, che
dello stagno fuso. può essere effettuata sia con un pennello piat­
Solitamente, il fabbricante dei pannelli m e­ to ( pennellessa ) , sia con l'arografo. Meglio
tallizzati, applica egli stesso la vernice pro­ assai quest'ultimo sistema, che permette la
tettiva di sua fiducia, quando non si valga di deposizione d i strati più uniformi , -evitando
vernice fatta in casa. Per nostra esperienza, gli eccessi del flusso e, nel contempo, consen­
sappiamo che nell'uno e nell'altro caso si o­ te il rapido flussaggio di innumerevoli pan­
pera irrazionalmente. ' nelli, disposti in fila sopra un unico piano.

Infatti, a meno che la vernice pl"otettiva Ma il flussaggio deve farsi una voI ta mon­
non venga complé�amen te rimossa, prima del­ tati i vari pezzi componenti il circuito, affin­
l 'applicazione del flusso deossidante, essa de­ ché esso risul ti efficace, anche nei confronti
ve avere le stesse caratt eristiche del flusso. dei termali dei componen t i , che si affacciano
Se ne traggono due vantaggi : non è più ne­ dai fori praticati allo scopo sui pannelli. Que­
cessaria la rimozione della vernice, protetti­ s t a operazione è quindi da considerarsi suc­
va ; flusso e vernice, essendo della s tessa com­ cessiva al montaggio dei componenti circui­
posizione e sciolti con gli stessi solventi, for­ tali ed è opportuno, a t a l e proposito, tenere
m ano un più efficiente strato di deossidante. presen ti alcune buone norme.
A conferma di quanto sopra, basti ricorda­ Molti costrut tori procedono alla stagna tura
re che in vari casi, non comb in andosi fra di preventiva dei terminali dei componenti, pri­
loro vernice e fluss, anche le residue tracce ma di introdu rli nei rispettivi fori dei pan­
della vernice asportata, impedivano una com­ nelli. Ci si serve, per tale scopo, di un cro­
pleta saldatura dei tratti metallizzati . giuolo contenente stagno vergine, portato alla
Per riassumere, usare come vernice pro- temperatura di 400'" C . A questa ' temperatu-

1 37
ra, si ha una stagnatura efficace anche di ter­
minali non perfettamente puliti e di fili di
rame ancora coperti di smalto. Solo se i com­
ponenti presentano terminali sporchi ed ossi­
dati per lungo magazzinaggio, sarà necessa­
rio, prima di immergerli nel crogiuolo, pas­
sarli in un deossidante Energo Dixosal, i cui
attivanti evaporano con la temperatura del­
lo stagno e non lasciano residui ad effetto
secondario.
Ravviati così tutti i terminali dei compo­
nenti, si può iniziare il montaggio. Condizio­
ne indispensabile, per poter manovrare age­
volmente i pannelli montati, sia durante il
flussaggio, . che durante l'immersione in va­
sca, è quella di fissare quanto più è possibi­
le i singoli componenti. Ciò si ottiene piegan­
do due volte i terminali, prima e dopo il pun­
to di passaggio nel foro del pannello.
La figura 3 indica la sezione ingrandita di
tali piegature. Altri terminali, che appena
sporgano sotto al pannello, vengono diretta­
mente piegati con una piccola pinza a punte
piatte.
Una volta terminato il montaggio dei pez-

I pannelli flussati devono essere lasciati es­


siccare in aria, in ambiente privo di polvere,
per almeno 30 minuti. Dopo queste prelimi­
nari operazioni, si passa alla saldatura.
FIG. 3 - Piegatura dei ter m i n a l i per fis­ La lega adatta alla saldatura per immer­
sare i componenti al pannel lo. sione di circuiti stmpati è la più vicina al
punto eutettico, vale a dire con una percen­
tuale di stagno del 62 % . In pratica si adotta

dispongono i pannelli su di un piano legger­


zi, ed· essersi accertati della loro stabilità, si la lega 60% , che può essere considerata eu­
tettica, data la trascurabile differenza sulla
mente inclinato e si effettua il flussaggio. Ab­ percentuale di stagno.
biamo accennato che questa operazione può
essere fatta con un pennello. Ciò vale per
piccoli quantitativi di pannelli e non certo
per grandi produzioni. Comunque, usando il
pennello, si verserà il flusso N. 204 in una
tazza, sull'orlo della quale si spremerà l'ec­
cesso del flusso. Si spalmerà quindi il flusso,
prima in senso verticale, poi in senso oriz­
zontale, in modo che ogni parte ed ogni fo­
ro ne siano imbevuti, evitando tuttavia l'ec­
cesso del liquido.
Con l'aereografo si cercherà di dirigere la FIG. 5 - Attrezzo per i m mergere a ma­
pistola da più lati, per far sì che anche con no i pannel l i dei c i rcuiti stampat i .
questo sistema, non restino punti scoperti.

1 38
Lo stagno e il piombo sono completamente le si immergono i pannelli. Fin qui SI e sem­
miscibili, in tutte le proporzioni, allo stato li­ pre parlato di immersione e così è ormai co­
quido, però allo stato solido la loro ni iscibi­ munemente definito questo sistema di salda­
lità è limitata. tura multipla istantanea. Ma il termine « im­
Ora, nella saldatura per immersione dei mersione» è alquanto improprio, poiché non
circuiti stampati, si " ha interesse sia di rende­ si tratta di immergere i pannelli, ma di far
re più breve possibile il punto di solidifica­ loro la·mbire, con la superficie metallizzata,

Le dimensioni della vasca de�ono essere di


zione, sia di lavorare · alla temperatura più il pelo della lega di stagno.
bassa.
La temperatura di lavoro, per i motivi poco superiori . a quelle del pannello, o dei
che diremo più avanti, deve essere di circa pannelli che si devono saldare. Più grande è
80° superiore alla temperatura di fusione del­ la vasca, maggiore è la quantità di stagno da
la lega, quindi, usando la lega eutettica, tale mantenere alla temperatura prescritta e mag­
temperatura può essere mantenuta a 260-265° . giore è l'ossidazione superficiale della lega,
Occorre perciò una perdita di calore di cir­ ciò che porta al deperimento della medesi­
ca 80° C., perché abbia inizio la solidificazio­ ma, per la formazione di scorie. La perdita
ne della lega. dello stagno non preoccupa, in questo parti­
D'altra parte, è necessario che essa avven­ colare lavoro, poiché è largamente compen­
ga entro determinati periodi di tempo, affin­ sata dalla rapidità con la quale vengono ese­
ché durante la saldatura la lega mantenga la guite innumerevoli saldature in una sola ope­
necessaria scorrevolezza. razione. Tuttavia, lo sperpero non è mai con­
sigliabile.
Si è detto che la saldatura dei circuiti stam­
pati deve essere effettuata alla temperatura ' La forma della vasca deve essere tale da
di 260-265° e. E' questo un particolare di gran­ non rendere malagevole la manovra dell'im-
dissima importanza, proprio in considerazio­
ne della latitudine termica necessaria per far
« bere » dalle parti metalliche sotto saldatu­ 2 ste 2 ste 2 a Ee
ra, la necessaria quantità di stagno: non di 1
I l
più e non di meno. Inoltre, il limite di tempe­ I
I i
ratura è contenuto anche per non deteriorare I � I
50 I 50 , SO
il pannello e certi organi elettronici, come i I I
I I
I I
transistori, i diodi, ecc ... che se raggiunti at­ t I
I I

l
traverso i loro terminali, da temperature su­ I

periori ai · 55° C., sono irrimediabilmente po­ !


sti fuori uso. E' questa la ragione per cui det­ 150 mm.
ti organi sono provvisti di terminali 'costitui­
ti da fili di rame della lunghezza di 50-60 mm.
Si consiglia anzi di non t�gliare troppo corti
i loro fili di collegamento, per essere sicuri FIG. 6 • Tempi di immersione In funziò­
che non vengano danneggiati dall'eccessivo ca­ ne della lunghezza del · pannello.
lore.
Per mantenere costante la temperatura del­
lo stagno liquido, la vasca viene riscaldata mersione, molto più che il pannello non deve
con · un sistema elettrico controllato da un venire immerso « per piatto », facendo cioè
adatto termostato. E' daDa qualità del ter­ combaciare in una sola volta, tutta la super­
mostato che dipende la stabilità termica del ficie metallizzata, come illustrçremo più avan­
t.i. La vasca deve dunque essere di altezza li­
bagno.
mitata e il pelo della lega liquida deve affio­
rare quanto più possibile verso gli orli .1' 1 '
LA VASCA PER L'IMMERSIONE DEI
periori.
PANNELLI
Prima di ogni immersione, la lega deve es­
La vasca è la parte del crogiuolo in cui vie· sere « scremata » ... Con unas triscia di mica,
ne tenuta la lega di stagno liquida nella qua l�rga quasi quanto la vasca, si screma la le-

1 39
ga, passando sul pèlo del liquido ed ammuc­ il pannello viene immerso facendogli compie­
chiando le scorie prodotte dall'ossidazione, re una piccola rotazione sul livello dello sta­
sempre da un lato della vasca. gno liquido. Tenuto conto di questo movi­
Non è necessario togliere ogni volta que­ mento, ogni punto immerso deve restare a
ste scorie che, ammucchiate' da un lato, non contatto con lo stagno per circa due secondi.
intralciano il lavoro. Basterà toglierle quan­ Supponiamo di dover immergere un pan­
do avranno formato un certo volume, ed al­ nello della lunghezza di 150 mm. e che, per
lora, mediante un cucchiaio, si metteranno la curvatura conferitagli, la superficie istan­
in qualsiasi recipiente metallico, dato che le tanea di contatto sia di 50 mm. I l tempo per
scorie possono essere rigenerate, naturalmen­ far ruotare tutto il pannello è di circa sei se­
te se questo lavoro è giustificato dalla quan­ condi. Diciamo circa, perché in ogni caso la
tità. criticità del ·tempo d 'immersione non è tale
Il riempimento della vasca si fa, all'inizio da doversi cronometrare a rigore di decimi
con pani occorrenti varino da 5 a 7. Per man­ di secondo. Basta cioè il semplice computo
tenere invece lo stagno allo stesso livello, mentale. Del resto, in definitiva è sempre la
compensando le perdite dovute alla continua pratica che (a assumere il giusto tempo ne­
esportazione di stagno da parte dei pannelli cessario, mentre le nostre indicazioni servo­
saldati e, in minor parte, alla formazione di , no, con una certa base di sicurezza, per chi
scorie, si useranno verghette di circa 200 g. incomincia per la prima volta questo delica­
ciascuna. to lavoro.

IMMERSIONE MANUALE DEI LE MACCHINE PER L'IMMERSIONE

PANNELLI AUTOMATICA

Ve ne sono di diversi tip i , tutte più o me­


Diciamo subito c h e la s a l d a t u ra dei circui­
no ingombranti e t u t t e più o meno costose,
ti s ta mpat i per immersione m a n uale, rich ie­
non solo per il prezzo di acquisto, ma per
de l ' ac quisizione d i una certa prat i ca , ol tre
i r i l evan t i quan t i t ativi di stagno necessari per
a l l 'osservanza d i alcune norme elementari .
i l loro' fu nzion amento.
Tuttavia, sappiamo c h e , a n c h e g ran d i com­
plessi industriali , p refer i scono t u tt o ra q ue­
sto sistema, per le ra gi o n i che e sporremo i n
seguito. DI S C O R R I M E N T O
LINEA P A N NE LLO
L'immersione manuale richiede, per ogn i t i­
po
sto
di pannello, uno speciale at trezzo, del
di fac il i s s i ma cost ruzione. Si tra t ta di
rc­

un
-----J( 1,,"-_
L I V EL L O DE L,LO STA G NO
semp lice dispos i t i vo , ad a t to ad afferrare ai
due Iati es t remi i l pan ne l l o , e ad obbl igarlo
ad una incurva t ura verso il basso. Come mo­ FIG. 7 - Dimostrazione schematica di
stra la fig. 5 si tratt a di u n a specie di at t rez­ una saldatrice ad « onda l) .

zo che so m i g l i a ad un tampone a sc i uga c a r te .


L'incurvatura del panne l l o è n ece s s ari a per
due motiv i : i l primo, i m portan t i s s i m o , quel­
lo di permettere l 'i m m ersione g rad u a l e dci
pa n nell o , senza che si form ino b o l le di ar i a ,
fra l a sua superficie inferiore e i l p i a n o del l o
stagn o ; il secondo, perché iI pan neI1 0 sot to
l 'azione del calore, tende a curvarsi n e l sen­
so o pposto , ,q ui ndi avendolo preven tivame n te
pi ega to , a saldatura avven uta r i p ren d e rà l a
su a forma pi ana .
FIG. 8 - Di mostrazione schematica di
Ed ecco c i al p u nto più cri t ico del l a salda­
una saldatrice a « cascata l) .
tura : i l tempo dì i m me rsio ne . Si è vis to che

1 40
Un primo tipo, detto ad onda, mantiene gno, anche se in assai minor misura di quel­
costantemente sollevata, sul livello dello sta­ le ad onda, mentre è sempre forte il deperi­
gno, . una cuspide di lega liquida sulla quale mento della lega a causa dell'ossidazione.
viene fatto scorrere il pannello a tempo pre­ Un terzo dipo consta di una vasca di nor­
determinato. mali dimensioni, entro la quale la lega · è
La lega liquida viene pompata dal serba­ mantenuta in vibrazione da speciali vibratori
toio, che per evidenti ragioni ha una notevo­ ad ultrasuoni. Conosciamo inoltre una va­
le capacità, e portat a oltre il livello della va­ riante di quest'ultima, nella quale, mentre la
sca, fino a lambire la parte metallizzata del lega è immobile e richiede solo la scrematu­
pannello. n pannello scorre su speciali cou­ ra degli ossidi ad ogni immersione, il pannel­
lisses, in senso orizzontale, con un moto uni­ lo viene introdotto da un sistema meccanico
forme a tempo prestabilito e regolabile en­ tenuto in vibrazione da un vibratore elettro­
tro certi limiti. Il liveJlo della lega di stagno­ magnetico. In questi due tipi il consumo di
piombo viene mantenuto automaticamente co­ stagno è relativamente basso e, se ben co­
stante, per l'immersione gradUata e control­ struiti, essi possono dare ottimi risultati.
la ta di un verga di lega.
I due vantaggi presentati da questa mac­ IMl"ERSIONE A MANO O IMMERSIONE
china consistono nella possibilità di stabili­ AUTOMATICA
re il tempo esatto di immersione e di opera­
re, con la lega liquida, punto per punto, sulla Il motivo, che induce un'industria ad ac­
superficie del pannello. Inoltre, la cuspide di quistare o a costruirsi una macchina automa­
stagno sollevata dalla pompa, nonché il mo­ tica per la saldatura ad immersione, è sem­
vimento dello stagno liquido, impediscono che,
pre determinato da fattori produttivi. Mag­
per l'interposizione di bolle d'aria, non tutta
giore è la quantità dei circuiti stampati pro­
la superficie del pannello venga bagnata.
dotti giornalmente, più sentita è la necessità
Gli svantaggi, non indifferenti, sono sosti­
di creare un metodo che, eliminando gli im­
tuiti, primo : dalla quantità di lega occorren­
ponderabili psicofisici dell'operatore umano,
te ( circa 240 Kg. ) ; secondo: dall'inquinamen­
permetta di conseguire risultati costanti.
to rapido della lega, a causa della rapida os­
Purtroppo, anche le macchine hanno i ]0-
sidazione, dovuta al continuo movimento, che
ro periodi critici quando non si fanno addi­
porta constantemente in superficie, quindi a
rittura recalcitranti. Le saldatrici a immer­
contatto 'con l 'aria, tutto lo stagno contenuto
sione di cui abbiamo parlato, sono tutt'altro
nella macchina.
che prive di inconvenienti, il più frequente
Un altro tipo di macchina - per - la saldatu­
ed il piiI grave dei quali è dovuto all'invec­
ra dei circuiti stampati,.. è quello cosiddetto
chiamento della lega, causato dall'ossidazione.
a cascata. Praticamente questo tipo differi­
sce solo per il sistema di movimento dello Qualunque sia il ritmo produttivo di una
stagno. La macchina ha due vasche a livello azienda radio tecnica, per quelle aziende che
differenziato, una in basso, l 'altra più in alto. si accingono a fare uso di circuiti stampati,
Dalla vasca bassa, lo stagno liquido è porta­ consigliamo di incominciare con l'immersio­
né manuale. Ques to metodo consente di ot­
to continuamente in quella alta che, avendo
un lato aperto verso la vasca inferiore, vi la­ tenere ottimi risultati con una spesa iniziale
scia ricadere lo stagno. L'angolo di casca ta irrisoria e serve a formare un'èsperienza non
viene sfruttato come un'onda lambente, sul­ altrimenti raggiungibile. Inoltre, facciamo os­
la quale viene fatto scorrere il pannello, per servare che nessuna delle macchine elencate
un tratto obliquo. serve ad accorciare i tempi di produzione, ma
Di macchine a cascata ve ne sono vari ti­ sola a conseguire una produzione più unifor­
pi, per lo più frutto di particolari realizza­ me. Infatti, ogni macchina richiede egualmen­
zioni di industrie radio tecniche ed elettroni­ te un operatore per introdurre e togliere i
che. Come quelle ad onda, sono caratterizza­ pannelli, mentre restano fermi i tempi di im­
te dall'impiego di notevoli quantitativi di sta- mersione.

141
,-

Quando il vostro motor. non è pill in


g ..ado . di fo .. n i ..e la cor ..ente nece •• aria
per il funzionamento della candela o
del fanale, il volano è smagnetizzato

�----'----�--�-1�,�

eODle si usa un

eala_ltatore
ISTRUZIONI PER L'USO ra del polo « l » con la boccola nera fissa nel­
la base del calamitatore e la boccolà rossa del
Prima di inserire il Calamitatore alla linea,
polo « l » con la banana rossa « 4 » e la bana­
verificare che il voltaggio segnato sul cambio
tensione corrisponda a quello di rete. Dopo na verde del polo « 4 » nella boccola verde
aver inserita la spina far scattare l'interrutto­ pure fissa.
re situato sopra la targhetta « Linea » e si ac­ Eseguita detta operazione 'sistemare sul sup­
cenderà la lampada spia. porto telescopico « 7 » il volano da magnetiz­
Innestare il filo in dotazione nella boccola zare; spostare il commutatore centrale « 2 »
« l » situata nella parte posteriore del Calami­ ( posto sopra la targhetta « CALAM C . POLI » )
tatore e collegare il capo del filo stesso ad dalla parte « C . POLI » indi premere il pulsan­
una massa qualsiasi ( tubo acqua, gas, ecc .... ) . tino « 3 »: il volano così si orienterà automa­
ticamente senza l'uso della bussola; premere
MAGNETIZZAZIONE VOLANI O MAGNETI poi il volano in modo tale da assicurarsi l�
A 2 POLI perfetta aderenza sui poli.
La posizione dei poli nelle rispettive guide Nel caso, detto volano, non si mantenesse
è data dalla targhetta posta sulla parte supe­ aderente ai poli, basterà far scorrere i poli
riore del mobile. nelle rispettive guide verso l'esterno.
Es. : per magnetizzare 2 poli si proceda co­ Durante detta operazione è necessario non
me segue : FAR GIRARE IL VOLANO in quanto, se si
Innestare la bobina « 1 » ( detto numero è verificasse detto movimento, occorrerebbe re­
punz onato nella parte superiore della bobi­ petere l'operazione suddetta per riorientarlo.
na stessa ) nella guida cilindrica contrassegna­ Al termine di questa prima operazione, spo­
ta con il n. « 2 » (detto numero si trova pun­ s tare il commutatore « 2 » dalla parte « GA­
zonato sul piano della piastra porta-guide a
LAM » e premere il pulsante « 4 » tenendolo
lato della guida stessa ) .
schiacciato fin quando non si accenderà la
La bobina N. 4 rimane sempre fissa nella gui­ lampada rossa « 5 ». Il tempo impiegato per
da N. « 4 ». l'accensione varia dal 1 5 ai 20 secondi.
Sistemati così i poli, collega la b anana ne- Per volani completamente smagnetizzati o

1 42
per volanI
quasi, detta operazione PlJÒ essere ripetuta "banana rossa del polo «B» con la banana ne­
2 o 3 volte. ra del polo «3» la boccola rossa " del polo «3»
con la banana rossad el polo 4; ed infine la
MAGNETIZZAZIONE VOLANI O MAGNETI banana verde del polo « 4 li> con la boccola
A 4 POLI verde fissa nel mobile.

Innestare le bobine n. 1-2-3-4 nelle singole Al termine delle suddette operazioni, per la

guide contrassegnate con i loro stessi nume­ magnetizzazione procedere come per i volani

ri, come indicato sulla targa fissa nel mobile. a 2 poli.

Sistemati così, collocare la banana nera del


polo «l» con la boccola nera fissa nella fase
del calamitatore; la boccola rossa del polo ·
«l» con la banana rossa del polo
nera del polo « 3 »;
2; boccola
la boccola rossa " del po­
Abbonatevi
lo «3 li> con la banana rossa del polo
infine la banana verde fissa nel mobile. Ese­
«4» ed
per il 1965 al
guite dette operazioni procedere, per la ma­
gnetizzazione, come per i volani a 2 poli.

MAGNETIZZAZIONE VOLANI A 6 POLI

Per magnetizzare detti volani, innestare le


bobine nelle guide, come indicato nella targa
fissa nel mobile.
Eseguite dette operazioni, collegare la ba­ " CHE OFFRE A TUTTI I SUOI LETTORI LA POSSIBILIT A
nana nera del polo «l» con la boccola nera DI COLLABORARE CON PROGETTI PROPRI, MEnE

fissa nel mobile; con la boccola rossa con la GRATUITAMENTE A DISPOSIZI ONE IL PROPRI O UFo

banana rossa del polo «2 lI>; la boccola nera F I C I O TEC N I C O PER CONSIGLIO, INFORMAZ I ON I , E
del polo «2» con ia banana nera del polo DATI TECN I C I DI TUTTE LE MATERIE TRAnATE I
I( A li>; la boccola rossa del polo «A» con la

143
A

1 44
S
e vi interessate di scienze fisiche, proba­ Nell'articolo troverete la spiegazione in det­
bilmente molte volte avrete desiderato a- " taglio della teoria secondo la quale funziona
vere un buon spettrografo col quale condurre lo spettrografo a griglia a riflessione e a rifra­
i vostri esperimenti. zione, e come usarlo per condurre esperimen­
Sebbene questo spettrografo venga a costa­ ti analitici.
re solo poche lire ( non calcolando la griglia Il contenitore dello strumento avrà le di­
di diffrazione) , esso soddisferà le necessità mensioni utili per usare una griglia a rifles­
del novanta per cento dei dilettanti. In prin­ sione da cm 2 1 x25. Inoltre, essendo una ca­
cipio potrete costruirvi una griglia che darà mera oscura, la cassetta è fornita di fessura
buoni risultati, per ' ricerche sull'assorbimen­ regolabile, di tubo di messa a fuoco, della se­
to del colore, per controllare le emulsio­ zione fotografica e della griglia ( figg. 4A e B ) .
ni fotografiche ed i filtri, e per i tempi d'e­ Fate l a base, i l lato frontale, e d i l supporto
sposizione. per il tubo di messa a fuoco usando un'asse
In seguito, quando avrete preso famigliari­ di abete da 18 mm secondo i disegni delle fi­
tà con lo spettrografo, potrete sostituire la gure 5 A, E, e F.
griglia da voi costruita con una di quelle in Con il trapano fate nella base tre fori del
commercio, che vi permetterà una divisione diametro di cm. 2,5, profondi circa 10 mm.,
più netta delle righe spettrografiche. Poiché necessari per l'applicazione delle gambe di
le griglie in commercio hanno le stesse mi­ sostegno ( fig. 5J ) . Si dovrà calcolare un'altez­
sure di quella da voi costruita, vi sarà facile za di circa 13 cm per permettere la regolazio­
togliere l'una per inserire l'altra. ne del cursore della macchina fotografica, e

Con questo i nvestigato.re scientifico po­


tete identificare quasi tutte le sostanze
sconosciute ed avere una riproduzione
fotog rafica del vostro lavoro

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1 45
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1 46
per poter disporre la centratura della fessu­
ra. Questa altezza è inoltre necessaria per la
lampada ad arco e per il gruppo di control­
lo del tempo di esposizione, usati con lo spet­
trografo. Preparate il coperchio della scatola,
i pannelli laterali e la sezione fotografica, u­
sando della masonite da 6 mm., come si ve­
de nelle figg. 5 B, C, D, H ed L. Usando chio­
di e colla, affiancate nella parte inferiore del
coperchio " della scatola "dei -pezzetti di legno
da mm. 1 9x19, che serviranno a tenere a po­
sto il " pezzo. L'usare chiodi e " colla impedirà
che della luce penetri nella cassetta. Appli­
cate çlue strisce di ottone da mm. O,8xl ,25xl00,
ripiegate, alla _ parete per la macchina foto­
grafica per mezzo di viti da legno. Questi an­
"
goli di _ottone servono da guida-corsoio per
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il supportò ""porta - la�tre, mentre la l an-

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A

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B

cetta - indica il �ovimento della slitta dell'ap­ ché dovrà allogare due lame a coltello che
parecchio. Mettete insieme i vari pezzi della devono aprirsi e chiudersi in modo perfet­
cassetta unendoli con chiodino e colla, come tamente parallelo tra loro, cosicché anche
si vede nelle figg. 4 A e B. Preparate lo scher­ con un'apertura minima, la larghezza sia sem-"
-
mo antiabbagliante ed assicuratelo alla base · pre uniforme. .
-
con una vite da legno. Rifinite l'interno e l'e­ Ciò potrà essere fatto agevolmente usando
sterno della cassetta applicando una mano di la sega a tagli paralleli. Dopo aver filettato i
lacca e due strati di nero opaco. fori, saldate la piastra basale ad una estremi­
tà del tubo di messa a fuoco del diametro di
FESSURA " REGOLABILE E TUBO cm. 3,25. Assicurate la squadretta per la vite
DI MESSA A FUOCO' - di regolazione alla piastra di base, mentre que­
sta è ancora calda. Preparate pra le lame ed
L'alloggiamento per- la fessura regolabile de­ i bracci per la regolazione delle lame, come
ve essere faUo con la massima precisione, poi- mostra la fig. 6. Segnate accuratamente la di-

147
SposlzlOne del foro su ciascuno dei pezzi e, ra opaca, ma il miglior metodo per -annerire
riunendoli, trapanateli nello stesso tempo. le parti in ottone, è quello consistente nello
Applicate le lame ed i bracci alla piastra di scaldarle fino a 65° in un bagno con soluzione
base con viti, installate la molla e la vite a di fiori di zolfo. Dopo averle lasciate nel ba­
testa zigrinata, e provate il meccanismo di gno per 5 minuti, sciacquatele ed asciugatele.
chiusura . Quando la vite zigrinata viene
girata in senso orario, essa spinge la par­ SEZIONE FOTOGRAFICA
te ripiegata verso il braccio inferiore, pro­ Lo spettrografo è in realtà una macchina
vocando la chiusura della fessura. Quan­ fotografica spettroscopica, e come tale, può
do essa viene girata in senso -contrario, la esporre una pellicola allo spettro e permette­

. I
fessura viene aperta per azione della mol­ re che la pellicola venga spostata in modo da
la. Se le lame non si chiudessero perfet­ avere una serie di spettri registrati uno vici�
tamente, apritele, inserite tra esse una sotti­ no all'altro, onde permettere la comparazio­
le lama piatta od una lima da unghie, e quin­ ne. Il supporto del contenitore della pellico­
di, richiudendo senza forzare le lame sulla li- - la scorre entro gli angolari di ottone al capo
ma, fate scorrere quest'ultima un paio di vol­ fotografico ( fig. 4 ) , e può essere innalzato o
te in modo da livellare i due tagli. Togliete abbassato con un semplice movimento della
la lima e provate la chiusura delle lame. Ri­ vite.
petete eventualmente l'operazione fino a che Poiché il supporto porta-lastra è progettato
non sarete soddisfatti del risultato. Quando per lastre da cm. 6x13, è preferibile avere a
sarete sicuri della perfetta chiusura, smonta­ disposizione il porta-lastra, onde poter costrui­
te il tutto e preparate le parti " per l'annèri­ re il supporto in misura esatta. Nel caso 1)on
mento, procedendo, per prima cosa alla pu­ voleste comprarne uno già fatto, potrete co­
lizia di esse con acqua bollente e detergente. struirvelo con cartoncino, adatto per pellico-
Annerite tutte le parti, compreso anche il tu­ . le da 35 mm. , Dipingete il contenitore con in­
bo' sia internamente che esternamente, esclu­ chiostro di china nero.
dendo solo la faccia esterna della piastra ba­ Abbiamo scelto il film da 35 mm., perché è
sale. Per il tubo si può usare una vernice ne- facilmente reperibile in diversi tipi di emul-

1 48
sione. Incollate un piccolo pezzo di velluto, cassetta, come si vede nella fig. 4. Disegnate
per impedire il filtrare della luce nel p orta­ e ritagliate la staffa ( fig. 9 D) da una lastra
lastre. di ottone da 15/10 e piegatela in forma. La
Nello stesso tempo fate un porta-vetro staffa è scanalata per permettere l'alloggia­
smerigliato, che servirà per mettere a fuoco mento del centro della grigIta concava al cen­
lo spettro. tro della vite del braccio del supporto. Fissa­
Incollate gli spaziatori ( B ) sulla piastra ( A ) te la staffa alla piastra di supporto della gri­
lasciando spazio per far scorrere il porta-la­ glia con una vite per metallo e rondella, in
stra tra i cursori (C) e la piastra ( A ) , mentre modo che la griglia possa essere regolata se­

il margine ( D ) centra il film ed è segnato con condo l'asse verticale.


una scala che serve a misurare l'ampiezza del La griglia fatta in casa ( fig. 9 F) utilizza una
movimento verso l'alto e verso il basso del lente concava ( negativa ) , nel caso presente
film stesso. Se il portalastra fosse troppo spes­ una lente a menisco, avente una superficie
so, abbassate lo spessore dei cursori (C), se concava con un raggio che permette di cam­
troppo sottile, inspessite il porta-lastre incol­ biarla con una griglia del commercio di cm.
landovi del cartoncino. 21,25. Per farvi da soli la griglia, ritagliate un
La sezione da cm. 2,8x12 ritagliata dal lato pezzo di film a griglia piano riflettente, come
fotografico della scatola ( fig. 5 H) è legger­ si vede nella fig. 9 F, e fissatelo alla lente con
mente più grande dello · spettro formato. Ad una . miscela da 1 parte di Balsamo del Cana­
essa si potranno applicare diaframmi di for� dà e 1 parte , e 1 /2 di xilolo. Applicate questa
ma e misure diverse, in modo da registra­ miscela alla superficie concava. della lente e

re le dimensioni desiderate e da mettere dopo clrca lS minuti, o quando diventi attac­


in evidenza una determinata linea dello spet­ caticcio, premete la griglia contro la lente.
tro. Usate del velluto nero per bordare l'aper­ Per far ciò è consigliabile applicare tra gri­
tura del lato fotografico ( fig. 5 H ) ed il porta glia e dita un foglio di alluminio, in modo
film nei punti in cui il porta-film scor­ che la griglia sia protetta da qualsiasi dan­
re e si blocca. Dipingete la sezione fotografica no. Questa operazione dovrà essere ripetuta di­
( non il meccanismo a vite) con vernice nera verse volte, prima che la griglia aderisca per­
opaca. fettamente alla lente.
Nel caso possedeste un tornio, potreste co­
GRIGLIA, SUPPORTO E MONTAGGIO
struirvi in plastica il blocco di montaggio del­
Il supporto per la griglia ( fig. 4) deve con­ le lente (Plexiglas) (vedi fig . . 9). La griglia
tenere la griglia parallelamente alla fessura viene regolata a mezzo di una vite applicata
della luce, e la lastra fotografica,
con il centro sullo stesso piano del­
la fessura e del centro della lastra
fotografica. Esso permette la rota­
zione intorno al proprio asse ver­
ticale senza nessun gioco laterale.
I dettagli per la costruzione del sup­
porto sono riportati nella figura 9 .
Affiancate l a piastra basale ( B ) al­
la base della scatola, con il proprio
centro posto direttamente sopra il
foro pilota che servirà ad avvitar­
lo, come si vede nella figura S. Fis­
sate quindi 11 complesso çlel suppor­
to (A) alla faccia superiore della
piastra basale per mezzo di una vi­
te con rondella.
Onde provvedere una superficie
di scorrimento al braccio fissate la
barre tta del cursore . d'ottone da
millimetri 6x6x62,5 alla base della

1 49
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al dado posto sulla base. La molla a foglia L'ILLUMINAZIONE
di ottone, funzionante sul braccio del suppor­
Se avete costruito, o se vorrete costruire,
to, tiene questo in contatto con la vite di re­
lo spettrografo già descritto, avrete bisogno
golazione.
di una lampada ad arco come sorgente lumi­
Per poter portare il centro della griglia al­ nosa, per i vostri esperimenti d'analisi.
la stessa altezza del centro della fessura ( cm. Il modello che vi mostriamo può essere co­
· 4,5 dalla base della cassetta) , incollate due struito con materiali da poco prezzo, mate­
blocchetti di legno alla parte inferiore della riali che, d'altra parte, potreste avere già in
staffa ( fig. 9 D ) . Dipingete tutte le parti, ec­ casa.
cettuate le superfici di scorrimento della bar­ Essa è progettata in modo che i carboni si
retta, la piastra di supporto della griglia, la muovano contemporaneamente quando scoc·
piastra basale e la vite di regolazione, con ca un arco. Potrete regolare lo spazio tra i
vernice nera opaca, onde diminuire la rifles­ carboni per compensare la perdita di sostan­
sione. za dei carboni stessi. I raggi luminosi vengo­
no concentrati in un punto prefissato. E, da­
SPETTROGRAFO to che generano calore e un'alta percentuale
di raggi ultravioletti, l'arco dovrà essere raf­
Allentate la vite della staffa e regolate la fredda to e schermato.
--
staffa stessa in modo èhe il centro della gri­
glia sia al di sopra del centro della vite, e BASE E SUPPORTI
che la superficie della montatura della griglia
Tagliate la base e fate un incavo che corra
faccia un angolo di 1200 con la linea che va
al centro di essa per tutta la lunghezza, co­
dalla fessura al centro del supporto ( fig. 4 A ) .
me si vede nella fig. SA, che servirà per al­
Stringete quindi l a vite e d inserite l a griglia
loggiare la guida.
nella staffa, disponendo le linee della griglia
Preparate la guida (fig. SB) e fissatela alla
in senso verticale. Dispone la fessura in po­
fessura. Fate tre staffe di supporto, come nel­
sizione verticale ed apritela di circa 0,7 mil­
la fig. SC, disponendo i fori per il supporto
limetri. Inserita la piastra di messa a fuoco
come si vede, due su due staffe ed uno al cen­
con vetro nella sezione fotografica e mettete
tro della terza staffa ( fig. 4) che sosterrà la
a fuoco una sorgente luminosa al centro del­
lente. Ritagliate quindi il supporto per l'arco
la fessura ( può essere usata una lampada al
(vedi fig. 2 D ) ed i supporti per lo schermo
tungsteno con riflettore e lente condensatri·
e per la lente (vedi fig. 2 E) usando una bai'­
ce) . Si rifletterà sullo schermo antiabbaglian­
retta di ottone da 9 mm. Fissateli nelle staffe.
te un 'immagine della fessura ( fig. 4 A) e lo
spettro, o una porzione di esso, sarà visibile
PARTI DEI BRACCI INFERIORE
sul vetro. Se non fosse visibile, assicuratevi
E SUPERIORE
che le linee della griglia siano in senso verti­
cale e provate ad inclinare più o meno la gri­ Ritagliate quattro blocchi per l'arco da una
glia, cambiando l'angolo che questa ha rispet­ barra d'alluminio quadrata da 2,5 cm., secon­
to alla fessura. Se lo spettro fosse visibile sul do la forma data (A) e quindi preparatene due.
vetro, serrate la vite della staffa, ponete uno Usate come materiale l'alluminio in quanto
spessore sotto la montatura della griglia o assorbe calore ed in quanto potrete aumenta­
piegate la staffa quel tanto che basta. re il raffreddamento intagliando le alette ra­
Una volta ottenuto lo spettro, chiudete len­ dianti ( E ) nei blocchi che sostengono i carbo­
tamente la fessura, fino a che lo spettro non ni (C e D).
Fate ora il braccio di leva (F) per il grup­
comincerà a scomparire . Strisce scure oriz­
po inferiore, ed anche i bracci del parallelo­
zontali lungo lo spettro indicano ineguaglian­
gramma ( G ) , ritagliando i pezzi da una lastra
za o non perfetta pulizia delle lame della fes­
di bachelite da 5 mm.: lo stesso dicasi per il
sura. Fate scorrere avanti ed indietro il tubo braccio superiore ( H ) . I bracci sono fatti di
di messa a fuoco, fino a che lo spettro sia a materiale isolante per evitare che si formi un
fuoco sul vetro; ciò fatto, stringete la vite del cortocircuito tra i supporti dell'arco. Ritaglia­
tubo. te uno spaziatore di legno da 2,5 cm. (J) da

151
I
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I I
I
I E

[ ..+L,

I

B D

una barra da 1 ,25 cm. di diametro, e trapa­ di carbone lunghi, onde evi tare un surriscal­
natelo per tutta la sua lunghezza in modo che damento dei bracci.
vi possa scorrere una vite. Usando carboni corti dovrete preparare un
Unite i bracci superiori con i blocchi B e porta-carbone ausiliario con sgusci di raffred­
C; lo stesso fate per il parallelogramma infe­ damento ( N ) , ricavandolo da una barra di
riore ed il braccio di leva con i blocchi B e D, alluminio da 2,5 cm. di diametro e dovrete in­
Fissate rigidamente i bracci superiori ; i brac­ serire il terminale ad albero nei rporta-carbo­
ne di ottone ( L ) . Questo pezzo allontana dai
ci inferiori verranno fissati appena quanto
bracci 'l 'arco, e con i suoi sgusci, provvede
basta perché essi stiano insieme, permetten­
ad un miglior raffreddamento. Fissate i due
do, però, al parallelogramma il movimento.
bracci sull'asta supporto dell'arco con una
Limate ogni parte inutilizzata delle viti, on­
vite a testa zigrinata, come nelle figg. 4 e 5.
de tener fermi i bulloni. Inserite gli spaziato­
La posizione esatta dipenderà dalla lunghez­
ri ( J ) tra le estremità libere dei bracci della
za dei bastoncini di carbone.
leva.
Fate il porta carbone inferiore ( L ) , rita­ GRUPPO SCHERMO E LENTE
gliandolo da una barretta di ottone del dia­
metro di cm. 1 9, inseritelo nel foro del bloc­ Lo schermo serve a trattenere la maggior
co D o fissandolo con una :t vite a testa zigri­ parte del calore generato dall'arco e proteg­
n 2. t "l , come si vede nella fig. 7. Applicate una ge gli occhi dai raggi ultravioletti. Ritagliate­
manopola ( M ) al fondo del porta carbone. lo da una lastra di alluminio, facendo i fori
Potrebbe essere opportuno usare bastoncini ed i tagli come si vede nella fig. 7.

1 52
Piegatelo in forma e fissatelo ad un tondi­ però scoperti i blocchi eIettati, i porta carbo­
no di rame che verrà messo in sito come mo­ ni, il supporto dell'arco, il portalente e l'in­
strano le figure. terno dello schermo.
Per mettere a fuoco la luce dell'arco ad un
punto desiderato, si usa una lente condensa� REGOLAZIONE DELLA LAMPADA AD ARCO
trice (fig. 7). Nello spettrografo questo pun­
to si troverà sulla fessura. La lente può avere Ponete le bacchette di carbone nei blocchi
"
porta carbone e regolate i bracci con le viti
un diametro di 5-8 cm., con una lunghezza
a testa zigrinata, in modo che , le punte dei
focale di 7-1 5 cm. Noi abbiamo usato una len­
carboni siano distanti circa 6 mm una dall'al­
te biconvessa di 6,25 cm. di diametro con una
tra e che si trovino a circa 20-21 cm. dalla su­
lunghezza focale di 100 mm.
Per metterla in sito potete usare della ba­ perficie della tavola base, come si vede nella
fig. 4. Ciò serve ad allineare l'arco con il cen­
chelite o del legno, seguendo le indicazioni
tro della fessura dello spettrografo.
che vengono riportate nella fig. 7. Attaccate
la lente al supporto come indicato nelle figu­ Svitate le viti a testa zigrinata e rootate i
carboni nei propri alloggiamenti, fino a che
re 7 e 8.
essi si incontrano e fissate quindi i portacar­
RESISTENZE NECESSARIE
boni.
NELL'IMPIANTO ELETTRICO Mettete in posizione lo schermo in modo
che copra quasi completamente l'arco. Rico­
Poiché ci sarà un corto circuito ai due capi prite ed isolate i collegamenti elettrici ed il
della linea quando, passando la corrente, ven­ resistore. Prima di far passare la corrente,
gono avvicinate le barrette di carbone, il flus­
ricordate che attraverso i porta carboni pas­
so -di corrente dovrà essere limitato mediante · sa una corrente di 1 1 0 V il che, vuoI dire un
una resistenza autoregolatrice posta nel cir­ notevole riscaldamento e che inoltre l'arco e­
cuito, come si vede nella fig. lO C. Per carboni mette molti raggi ultravioletti che possono
aventi un diametro di circa 6-7 mm. si richie­ danneggiarvi gli occhi. Arrivati a questo pun­
de una resistenza da 16 Ohm che limiterà la to potete dare corrente. Spingete ora in bas­
corrente a circa 7 A. Un resistore da 750 W, so il braccio di leva del braccio inferiore in
1 10 V sarà sufficiente a questo scopo. modo da spingere lentamente il carbone ver­
Poiché: so l'alto. Dopo un paio di secondi lasciate ri­
W tornare lentamente il carbon� inferiore nella
Watt = Volt x Ampère, ossia W = V I e 1 = ­ sua posizione primitiva. Quando i carboni en­
V trano in contatto, il calore generatosi in que·
750 sto punto, forma del vapore di carbonio io­
nel nostro caso -- = 6,8 A nizzato che, conducendo la corrente, provoche­
1 10 rà un arco. Sarà forse necessario alzare ed
Dato che : abbassare alcune volte i carboni prima di ave­
Volt = Ampère x Ohm, ossia V = I R re una luce forte. Può capitare che l'arco, si
V 1 10 formi, ma che poi si esaurisca non appena si
si ha R = -- =-- = 16 Ohm. allarghi lo spazio tra gli elettrodi. Dopo ogni
I 6,8 tentativo togliete la corrente e mettete a pun­
A questo scopo abbiamo usato un fornellet­ to l'arco girando la manopola fino a ripor­
to elettrico come quello riportato nella fig. 7, tare i carboni alla distanza iniziale. Pone­
ma voi potrete fare un elemento come quello te ora un foglio di cartoncino bianco ad una
disegnato nella fig. 7 B od usare un qualsiasi distanza di circa 30 cm dall'arco e su di esso
altro elemento che abbia i requisiti richiesti. fate un segno a 20-21 cm dalla superficie del
Ricordate, ad ogni buon conto, che troppa tavolo su cui poggia. Mettete in funzione la
corrente riscalda eccessivamente l'arco; trop­ lampada: muovete ora la lente condensatrice
po poca ne rende difficile il mantenimento. fino a che l'immagine dell'arco sia a fuoco sul
Il cablaggio della lampada dovrà essere fat­ segno fatto sul cartoncino. Potrete correggere
to secondo lo schema 7 C. Rifinite le basi e le " gli eventuali errori, s�")Ostando i bracci di sup­
parti metalliche con una mano di lacca e un porto dei carboni, lungo la guida della base.
paio di mani di vernice nera opaca, lasciando Quando vedrete un'immagine chiara dell'ar-

1 53
co sul cartoncino, l'arco sarà pronto per l'u­ schermo. Appariranno deboli, ma ben delimi�
so. Per usarla con lo spettrografo, ponete la tate, linee che rappresentano ' lo spettro del­
lampada davanti ad esso in modo che l'arco si l'arco stesso. Molti principianti errano foto­
trovi a circa 30 cm dalla fessura e che il cen­ grafando lo spettro delle punte di carbone in­
tro ottico della lente condensatrice, il centro vece delle linee dell'arco.
della fessura ed il centro della griglia si tro­ Per ottener spettri della scintilla, leggermen­
vino sulla stessa linea e cioè a circa 20-21 cm te differenti dagli spettri dell'arco, potrete u­
dalla base. Mettete a fuoco come avete già sare la lampada ad arco come produttrice di
fatto col cartoncino. Togliete il coperchio del­ scintille, collegando un trasformatore da
lo spettrografo e spostate l'arco lateralmente 12.000 V, corrente alternata .. del tipo usato per
fino a che una luce brillante, passando attra­ le insegne luminose, e disporlo come si vede
verso la fessuI.'a, cada verticalmente nel cen­ nello schema lO D. Lavorando con la scintilla,
tro della griglia. Se la griglia è orientata co­ allontanate i carboni di soli 3 mm. La piccola
me descritto nella prima parte, vedrete sul scintilla non è così dannosa per la vista co­
vetro di messa a fuoco uno spettro completo. me l'arco, ma non è visibile per molto tempo.
Alzate ed abbassate la lente condensatrice fi­ Gli elettrodi usati per la scintilla possono es­
no a che l'immagine della punta del carbone sere fatti con materiali dei quali si vuole fo­
si sia formata al margine superiore della , fes­ tografare lo spettro. Nel caso aveste solo una
sura. piccola quantità di materiale a disposizione,
Dovreste ora vedere uno stretto spettro lu­ usate gli elettrodi speciali sul tipo di quelli
minoso e continuo sul1a parte bassa dello . raffigurati nella fig. lO E.

L I STA MATERIAL I - PARTE PRIMA 1 pezzo d i lamina di ottone da O,1 5x


2 ,5x1 5 cm ( per staffa per la grigl i a )
1 pezzo di masonite da cm O,6x 1 2 .5x1 20
1 pezzo di lamina di ottone da O,3x2,5x
( per pareti lateral i e sez. fotografica )
1 0 cm ( per supporto della grigli a )
1 pezzo di masonite da cm O,6x22.5x50
1 pezzo di lamina di ottone da O,3x3,4x
( per coperchio )
x 1 5 cm ( per piastra basale . scorrev. )
pezzo di masonite da cm 0,3x7x37.5
1 pezzo di lamina di ottone da O,3x5x5
( per sezione fotografica )
cm ( per sezione fotografica )
1 pezzo di legno di pino da cm l ,9x24x
pezzo di barra di ottone da O,6xO,6x
x60 ( per base )
x27.5 cm ( per supporto del l a griglia )
1 pezzo di legno di pino da cm l ,9x 1 ,9x
x 1 50 ( per schermo di copertura ) 1 tubo di rame da 3 .75 cm diametro
esterno x4/ 1 Ox20 ( per tubo di mes­
1 pezzo di legno di pino da cm 2 .5x2.5x
sa a fuoco )
x3.7 ( per regolazione fotografica
pezzo di legno duro cm 2 .5 dia m o x60 1 2 viti per legno di ottone Ig. 9 m m
( per gambe della cassetta ) ( sezione fotografica )
1 pezzo di lamina di alluminio da cm 4 viti per legno di ottone Ig. 25 m m
O.07x4.4x22 .5 ( per schermo anti-ab­ ( supporto del la grigl i a )
bagliante ) 2 viti per legno di ottone Ig. 1 2 .5 m m
1 pezzo di lamina di ottone da O,07x ( per regolazione fotografica )
x l ,25x25 cm ( per sezione fotografica ) 2 viti per legno di ottone Ig. 1 9 mm
1 pezzo di lamina di ottone da O,07x { per regolazione fotografica
l ,9x30 cm ( per' sezione fotografica ) 3 viti per legno di acciaio Ig. 25 m m
pezzo di lamina di ottone per molla ( per fissaggio gam be )
da O,01xO,6xl l ,25 cm ( per regolazio­ 1 vite per legno di acciaio Ig. 34 m m
ne della griglia ) ( per regolazion. fotografica )
1 pezzo di lam ina di ottone da O,3x2,5x vite per legno di acciaio Ig. 1 2 .5 mm
x1 2,5 cm ( per lame scorrevol i') ( per piastra a n tiabbagliante )
pezzo di lamina di ottone da O,1 5x 1 vite per legno di acciaio Ig 25 m m
..

1 ,25x1 2,5 cm ( per bracci cursori ) ( per supporto del la griglia )

1 54
· 2 viti di ottone Ig. 7 mm ( per regola .. 1 pezzo di lastra di a l l u minio da O,62x
zione cursori ) x2Ox45 cm ( schermi per l'arco e per
4 viti di ottone Ig. 7 m m ( per regola­ il resistore )
zione c ursori ) 1 pezzo di tondi no di ottone da cm 0,9
4 viti di ottone Ig. 9 m m ( per suppor.. dia m o x50 ( supporti )
to per . I a grigl i a ) , 1 pezzo di tondino di ottone da cm
1 vitè di ottone Ig. 4 m m ( per suppor.. l ,9x7,5 ( porta carbone inferiore )
to per la griglia ) 1 pezzo di tondi no di ottone da O,6x
1 vite di ottone . con dado 9.5 cm ( per 1 7,5 cm ( porta schermo e porta len­
regolazione fotografica ) te )
.
1 vite di ottone Ig. 3 .75 cm ( per rego­ pezzo di piastra d'a l l u m inio da cm
lazione della grigli a ) l ,9x8x8 ( porta lente )
1 vite di ottone a testa zigrinata da 1 ,25 1 pezzo di cavo d'ottone per molla dia ..
c m ( per regolazione del cursore ) metro m m 1 ,5x250 ( porta lente )
1 vite di ottone a testa zigrinata da 2 .50 1 tubo di rame diamo esterno 2,5 cm,
cm ( per morsetto del tubo di messa spess. 1 5/ 1 0 x 5 cm ( supporto per la
a fuoco ) piastra di r iscaldamento )
1 rondella di ottone da · m m 0,07x4x9 striscia di bakelite da mm 4,5x62,5x
( per supporto della griglia ) x250 ( bracci e leve )
3 rondelle di ottone da m m 0,07x4x9 2 viti a testa rotonda da 4,7 mm Ig.
( per supporto della griglia ) ( per schermo )
1 spaziatore t u bolare di ottone da m m 2 viti a testa rotonda da 3 mm Ig. ( per
3x4,5x6 ( per supporto del l a griglia ) blocco del l'arco )
2 manopole di bakel ite con foro da m m 2 viti a testa rotonda da 1 ,25 Ig. ( per
6 ( per regolazione fotografica e del­ porta carbone inferiore )
la griglia ) 3 viti a testa piatta da 1 9 mm Ig. ( per
1 vetro smerigl iato da 5 .6x 1 2,5 cm· ( per la gu ida della base )
pia.s tra di messa a fuoco ) 6 viti a t,sta rotonda con dado da 2,8
1 pezzo di plastica ( vedi testo ) da cm m m Ig. ( per porta bracci )
4,4x4,4x l ,25 ( per montatura del la 3 viti a testa rotonda con dado da 3,75
griglia ) mm Ig. ( per braccio di leva )
pezzo di cavo di ottone per mol la da vite a testa rotonda con dado e due
1 5/ 1 0 diam o x 1 5 cm ( per porta gri­ rondelle da 8,75 m m lg. f per resi­
glia ) store a piastra riscaldata )
grigUa ( reticolo ) concavo per rifles­ 9 viti a testa zigrinata "da 1 ,25 cm Ig.
sione da cm 2 1 ,25 ( per blocchi e supporti )
Varie. manopola di bakel ite con foro da 6
mm ( per la regolazione del carbone
LISTA MATERIALI inferiore )
( per lampada ad arco ) lente biconvessa del dia m o 6,25 cm
pezzo di legno di pino da cm. l ,9x con l u nghezza focale di cm 9,85 ( len­
2,5x50 ( basi per l'arco e per il resi­ te" condensatrice )
store ) 1 piastra di risca ldamento da 750 W,
1 pezzo di legno per cavicchi da cm 1 1 0 ( resistore per l'arco )
1 ,25 diam o 2 .5 ( spaziatore del brac­ 1 elemento rlsca ldatore da 750 W, 1 1 0
cio ) V ( resistore per l'arco facoltativo )
pezzo di ,barra di a l l u mi nio da cm 1 zoccolo di baie normale di porcella­
0,6x2.5x30 ( gu ida della base ) na ( per elemento riscaldatore facol­
1 pezzo di barra d'a l l um inio da cm 2,5x tativo )
x2,5x35 ( per blocch i e staffe ) Carboni per l'arco ( vedi testo ) , cavo di
1 pezzo di · tondino di a l l u m i nio da cm a l imentazione, interruttore, spinotto,
2,5 dia m o x7,5 laCCI e vernice neri opaca.

1 55
ELmRICITÀ
ELmRONICA
RADIOTECNICA

MUZZI MARIO - Treviso

Ci h . i nvi.to lo schema di un ricetrllmettitore m i l l ­


t.r. d e l qu.le ci chiede i requisiti e se possibile uti l i z­
Zlrne il m.teri.le per la costruzione di un ricevitore.

Premettiamo s u b i to che la potenza del ricetrasmetti tc­


re in suo possesso è m o l to debole, pertanto s a rà possi­
bile coprire soltanto una deci n a d i chi l ometri .
Col mater i a l e che compone questo ricetrasmettitore si
può senz'altro costruire un ricevitore, m a non compren­ Per fare funzionare la p a rte ricevente necessita d i­
di am o perché l ei vog l i a d i sfarlo qu a ndo per ottenere il sporre solamente di 4,5 V per il fil a mento del l e v a l vo­
ricevitore basta e l i m i n a re la sezi one trasmi ttente cosa le e di 1 30 V per l 'a nodica .
che SI ottiene faci l mente tenendo il com mu tatore rice­ I nu t i l e a l i menta re la sezione trasmi ttente se qu esta
zione-tras m i ssione in pos·izi one di ricez ione. non viene usata .

LUIGI ZANE"I - Viterbo Ne l l a fìgu ra troverà lo schema richi esto con tutti i va- '
l ori dei component i . La bob i n a di si nto n i a la potrà a u­
Sono in pOllesso d i due tr.nsistor di 8F, PNP che
I.
tocostru i re avvolgendo sopra ad un tubo di cartone o
port.no i mpresso sull'i nvolucro sigl. 856, con questi
in p l a stica d e l d i a metro di 2 c m , 60 spi re di fìlo d i ra­
\I
vorrei costruirmi u n piccolo ricevitore, adatto per le on­
me del l o spessore d i 0,5 mm. d i odo al germ a i o pc­
de medi e che non sia troppo difficile da mont.re. A
mio avviso vorrei un ricevitore con rivelazione a d iodo trà essere del tipo OA70 oppure OA80 o OA8 l . Si ri­

al germanio seguito d. u n ampl ificatore 8F transistoriz­ cord i d i rispettare la pol a rità come p u re q ue l l a dei con­
uto. den satori el ettrol itici .

A U RICO L AR E

656

1 , 2 a 1, 5 V

L-���----�--��--�-+- +

1 56
ottimo l ibro per l o svi luppo dei negativi? dove lo po·
trei acquistare?

La i nform i a m o che potrà con s u l ta re il m a n u a l e : «Tec­


n ica d e l l o svi l u pp o negativo» a cura del dott o I ng . Fa­
brizio Celentano c he si trova nel l e m i g l iori l i bre r i e .

BARBE R I N I RAFFAEil.E . Foli gno ( Perugia )

Ho 17 anni e vorrei sostenere l'esame di radioama.


tore, per cui vorrei conoscere l a data i n cui si svolge.
'
ranno gli esa m i del corso del 1 965.

La d a ta precisa d eg l i esa m i , per il conseg u i mento del­


la patente d i rad i oam atore, viene com u n icata d a l M i n i­
stero d e l l e Poste e Telecom u n icaz i o n i , a coloro i qua l i
R I N O M I NGH ETTI • Forlì
hanno presen tato regol a re domanda, u na venti n a di
E' in possesso del ricevitore A l l occhio Bacch i n i O.C.9 . g i or n i prima del l a data stab i l i ta . Gli esa m i com unque
h a n n o l uogo verso l a fine d i apri l e ed in ottobre.
d e l quale desidera l o schema c o n tutti i valori dei com·
ponenti . L'età m i n i m a per essere a m m essi a questi esa m i , è di
a n n i 1 8 . I no l t re per tutti col oro che pur avendo com p i u­
P u rtroppo non d i spon i a mo d e l l o sc hema che le i n te­ to i 1 8 a n n i ma non h a n n o superato i 2 1 , occorre i I con­
ressa e le ricerche da noi i ntr � prese sono r i s u l tate v a n e . senso del padre o di chi n e fa le veci .

Le consi g l i a mo di rivol gersi a l le d i tte che vendono


il materi a l e s u r p l u s .
RENATO BUONOCORI . Asti

Dispongo di un raddrizzatore a selenio che vorrei uti.


PAOLO MARTELLI . Cuneo
l i zzare, ma non conosco le caratteristiche di detto com.
Ci invia l o schema di un ricevitore da lui costruito plesso. Esso risulta com posto da 5 piastre quadrate con
e ne l amenta il non funziona mento regolare in qua nto lato di 25 mm. Potreste indicarmene le caratteristiche
sia pure in mani era appross i m ativa ?
per l u n g h i periodi rimane completamente m uto. C hiede
'
fino a che distanza questo ricevitore possa ricevere. Non ci è p u rtroppo possi b i l e stabi l i re caratteristiche,
in q u a nto esse variano d a costruttore a costruttore. Nel
A nostro avviso il d i fetto è dovuto probabi l mente al
. suo caso però p uò tener per certo che l a ten sione che
tra n s i store o a l d i odo opp u re ad un f a l so contatto.
ogni p i a stra può sopportare è d i 20-25 volt, per cui
Il r��.gio d 'azione d i un ri cevi tore non può mai es­
que l l a tota l e r i s u lterà d i 1 00- 1 2 5 v o l t . La corrente ero­
sere sta b i l i to con certezza in q u a n to d i pende d a l l 'a nten­ g a bi l e r i s u l terà proporz i o n a l e a l l a superficie di una p i a­
na, d a l l a natura del terreno e d a l l a propagazione atmo­ stra e preci samente di c i rca 75- 1 00 mA. I n si stiamo pe­
sferica. In l i nea d i m a ss·i m a si può ritenere però questa rò sul fatto c he ta l i d a t i r i s u l ta n o p u rame nte i nd icati v i ,
d i stanza pari a ci rca 500 c h i l ometri i n q u a nto i n commercio si possono trovare radd rizzatori
di tipo spec i a l e atti a sopportare tensi oni superiori pu­
re a 35 v o l t .
BENEDETTO FLO R I DA . Napoli

Sono un appassionato di fotografia e vorrei dedicarmi


BARB I N I MARIO . Tortona ( Alessandria )
allo svi l u ppo dei miei negati vi. Non ho mai provat.o a
svi l uppare fotografie quindi sono un i nesperto in que. Mi trovo in possesso di un piccolo ventilatore funzio­
sto ramo, volete precisarmi se esiste i n commercio .un nante con una pila a 4,5 volt che, considerandone il

1 57
L'j10000p. n
�t1.

G I ORGIO AilFlANO - Cervia sem p l ice, so l o la bob i n a di s i n to n i a presenta q u a lche


d i ffico l tà in q u a n to deve essere a u tocost r u i t a .

è
Mi sono costruito un ricevitore a un transistor, ma
La bobi n a come v e d e s i c os t i tu i t a da due avvo l g i ­
non sono contento del risultato. Vorrei che q u esto mio
m e n t i , l 'avvo l g i mento d i
s i n to n i a c o n s t a d i 4 5 s p i re su
ricevitore fosse più sensibile, aggiu ngendo magari un
nucleo ferroxcube, con · presa a l l a 1 2 8 per l 'a n ten n a . I I
OC4 5 cui già possiedo.
secon d o avvo l g i mento è d i 1 2 s p i re e d è avvo l to sopra­

Provi lo schema qui a l l eg a to, esso è com posto d a d u e


il primo.

transi stor, un OC45 come a m p l ificatore di A F, seguito Il condensatore n e l l 'a n te n n a è da 500 pF. HF è una
da u n tr.a n s i stor OC7 1 a m p l ificatore d i B F . N e l l a (eal iz­ i m pedenza AF Gel oso n. 5 5 8 . I � trasformatore · d 'uscita
zazione non troverà nessuna d i ffico l tà in q u a nto esso è deve essere adotto per l 'OC7 1 .

notevole consumo, desidererei farlo funzionare in alter­ veniente da un pick-up per g i radisch i . Vorrei pure col.
nata. Posseggo u n trasformatore da cam panel l i dell a po­ legare detto registratore alla presa « uscita magnetofo­
tenza di 5 watt, potrà prestarsi a l l o scopo? no » esistente in alcuni ricevitori, è possibile ciò?

Non ci è poss i bi l e p u rtroppo form a rci un'idea, sia La regi strazione d i retta d a p i ck-u p fono g rafico è pos­
pure m i n i m a , del t i p o d i vent i l atore i n suo possesso. Po� sibile. I no l tre p otrà p u re co l l e g a re l ' uscita del s u d detto
trà com un q ue accertarsene perso n a l mente col l eg a n d o a l ­ regi stratore alla p resa « uscita m a g n etofono di un rice­
l ' usc i ta 4 v o l t del trasformatore d a c a m p a n e l l i c u i accen­ v i tore .
na. Nel caso il venti l atore non funzi o n i , s i d ov rà rad­
drizzare la corrente med i a n te l 'i m p i eg o di un raddriz­
zatore. MAURO MAR I N I - Aquila .

Sono in possesso di una valvola 6AQ5-W del l a quale


GIANFRANCO ALLEGRI - Bagnoli ( N apoli ) però non conosco l e caratteristic h e tecniche. Sono forse

lO
le stesse della valvola 6AQ5 ?
Possiedo un ricevitore che da a n ni funziona egre­
giamente. Att!lalmente però l'audizione è notevolmente la v a l v o l a 6AQ5-W, come da lei s u p posto, ha le stes­
distorta e l a potenza ·è sca rsa . Potreste spiegarmi l a ra­ se ca ratte ri stiche del l a 6AQ5 , ma a d i fferenza di que­
gione dell'i nconveniente? st'u l ti m a , essa è r i nforzata per usi i nd u s t ri a l i : ciò no n
tog l i e com u n q u e , che essa p o s s a e s s e r e u t i l·izzata n e i co­
Pensiamo che certamente detto .i nconve n i e n te deve
muni ci rcu i t i .
i mputarsi a l l 'esa uri mento del l a v a l vo l a finà l e . Potrà · co­
munque accertarsene person a l me nte contro l l a ndo l 'assor­
b i mento e la tensione di p l acca d el l a 6V6 . Si d ov r a n n o RIVERA FRANCO - N a poli
r i l eva re 250 vol t ci rca, ed u n a corrente d i 4 0 m A . Ten­
Ho scovato i n soffitta u n ricevitore a modul azione di
sioni superiori corri sponden temente ·a correnti ·i nfe r i o r i ,
frequenza e vorrei conoscere q u a l e tipo d i antenna do­
saranno la conferma d e l l 'es au ri mento de l l a v a l vo l a .
vrò uti l i zzare per l a ricezione TV e FM.

P rec i s i a m o anzitutto, che no n le s a rà poss i bi l e riceve­


're
IVANO GRASSI - Lucca
le e m i ttenti TV, con un r i cevi tore a m od u l az i o ne d i
Desidererei sapere se nel registratore a nastro Gelo­ freq u e nza , s e n o n a p porterà opport u n i modifiche a l g r u p­
so G 255 si può i m mettere di rettamente il seg nale pro- po a l ta frequenza . le con s i g l i a m o però di ci menta rs i i n

1 58
tale operazione sol ta n to se in possesso di una sol i d a s i ta d i c h i a ra z i o ne viene ri l asciata d a l l 'Ufficio del Reg i­
p re p a razione radiotec n i c a , per evi t a re ci oè il pericolo stro presso il q u a l e l ' utente ri s u l ta i scri tto, e deve esse­
del fuori uso del com p l esso. re esi bita ad o g n i rich iesta deg l i o rg a n i competenti .

Per l a ricez io n e d ei p rog r a m m i a mod u l a z i o n e di fre­ Il possessore i nvece, de l l a sol'a ra d i o l i n a portati l e , e


q uenza è necessario possede re u n 'a n te n n a d i rettiva si­ che quindi no n tiene a l cun a l tro a p p a recc h i o radi orice­
m i l m e n te a l l a TV; In funzione d e l l ' i n te n s i tà d e l seg n a l e v i tore al proprio ' d o m i ci l i o, è tenuto a l l a corresponsi one
p resente n el l-a sua z o n a , si sta bi l i rà i l n u me ro deg l i e l e­ de l l a tassa a n n u a l e d i l i re 9 5 0 .
menti . Per seg na l i forti ssi m i s arà suffici en te un d i po l o i
per seg na l i v i a v i a p i ù d ebo l i , si a u m e nterà il n u mero
PAOLO P E D R I E L L I _ Ivrago ( Varese )
deg l i e l e m e n t i , porta n d o l o a 5 come m a s s i m o a nche i n
casi riten uti d i sp e rati .
Da un vecchio frigorifero ho recuperato un motore
E' possi bi le l 'acq u i sto d e l l 'a nten n a , p resso q u a l s i a si elettrico trifase con potenza 1/4 o 1 /2. Vorrei mi con­
rive n d i tore d i a rticol i rad i o-el ettri c i . Tenga p resente co­ s i g l i aste come poterlo i m piegare uti l mente.
m u n q u e' che il prezzo di dette a nten n e , v a ri a b i l e a se­
co n d a del tipo, può subi re v a r i az i o n i dalle 1 000 alle Per q u a nto c i r i s u l ta , i motori e l ettrici i m p i egati' nei
6000 l i re . f ri go riferi sono del t i po monofase ; ad ogni modo ci ò
non ha eccessiva i m porta nz a . Tuttavi a la sua domanda
ci pone l e g g e rm e n te i n ,i mba razzo, i n q u a n to non cono­
UGO TUGNOll - Cavnzo Carn ico ( Ud i ne ) sc i a m o la Sua professione, e nepp u re le attività alle
q u a l i si dedica p e r passione. Comunque, l e consi g l i amo
Ho costruito un ricevitore ".per-eterod i n a ; ma men­
l 'a b b i n a mento ad u n a macc h i n a operatrice, come u n tra­
tr"! l a valvola raddrizzatrice e le l a m pade della scal a par­
è
p a n o , u n torn i o per l eg n o e ferro ecc.
l ante si sono regolarmente accese, ciò non si verifica­
to per l e valvole resta nti . Vorreste gentil mente spiegar­
mene la ragione?
G IOVAN N I ZOLI - Orvieto

N e l l a sua domanda Lei h a d i m e ticato d i forn i rci m a g­ � Chiede q uale tipo d i ""ordente è il più i nd icato per
g i ori del ucidazi o n i su l t i p o di ricevitore costru i to, c he c i
l'incisione sul rame, l 'acido nitrico o l 'acido solforico, e
'
avrebbero permesso d i r i psponderle più esa u r i e n te men­
come può procedere ad una i ncisione c h i mica d el ar­ ---;;'
te i pen s i a m o com u nq ue s i tratti d i un ricev i tore con val­
mo.
vo l e a 6,3 volt, perc i ò l 'i nconve n i e nte può d i pendere d a
un errore del c i rc u i to, term i na l i de l l 'avvo l g i m e n to 6,3 N oi ' sconsi g l i a m o l 'acido n i trieo, c he ha u n a tendenza
volt del trasformatore n o n i nseriti sui p i ed i n i idone i , op­ a sol l evare il fondo, per lo svi l u ppo d i gas che accom­
p u re il medesimo non col l eg a to a m a s s a . pagna l 'operazi on e . Consi g l i a m o q u i nd i di u s a re una
m i sce l a d i 1 50 p a rti d i bica rbonato d i pota s s i o - 800
Ad ogni modo l a p reg h i amo d i vo l e rei forn i re m ag­
p a rt i di acq u a - 200 parti di acido sol forico concen­
g i ori c h i a ri m enti sul c i rc u i to da Lei rea l i zzato e s a rà no­
stra c u ra i nv i a r l e p i ù acc u rati detta g l i . trato. L'azione di questa m i sce l a è lenta, ma reg o l a re,
i nol tr-e n o n g e nera cattivi odori .
P e r l ' i nc i s i o n e s u l ma r mo : copra l 'oggetto da i ncide­
FAUSTO LOLlI _ Roma
re con u n o strato di cera d i sc i o l ta i n a l cool al 90 per

Ho letto alcuni g iorni fa che per l'uso d i u n ricevito­ cento, e su q u esto strato tracci il d i segno, a sportando

re portatile, occorre possedere un abbona mento specia­ con uno strumento a d atto la cera n e l l e zone che deb­

le, a nche nel caso che i l proprietario abbia contratto re· bano ,r i s u l ta r.e i nc i s e . Usi per la i nc i s i o n e la segue nte

golare a bbonamento �lIe radioaud izion i . E' tuttora vali­ m isce l a : Acido c l o ri d ico 1 pa rte - acido acetico 1 p a rte.

da questa dis posizione? 1.'abbonamento alle rad ioaudi­ L'avvert i a m o che il mordente deve essere r i n n ovato va­

zioni ha vali dità solo per il domici l i o? rie vo l te , fino a q u a ndo l ' i nc i s i one non avrà ra g g i l! nto
la profond i tà deside rata ; tol g a a l l o ra l a cera e l avi ac­
Gli a m bienti co m petenti f anno r i l evare in p ropos i to curatamente.
c he nel n uovo testo u n i co de l l e l eg g i i n materia di tas­
se s u l l e concess i o n i gove rnative , come r i s u l ta p u re d a l
testo defi n i tivo reso p u b b l i c o q u a l c h e tempo f a , n o n è ALFREDO MANNUCCI - Rovigo
prevista a l c u na tassa p a rtico l a re, a d ifferenza di q u a nto
C i chiede dove può trovare un li bro dove siano elen­
era stato venti l a to, per i ri cev i tori portati l i . I nfatti ne l l e
cate tutte le caratteristiche delle valvole termoioniche,
note r i g u a rd a n t i l a descriz i o n e d i o g n i tassa , s i specifica
europee e a m ericane. Ha di recente acquistato diversi
è
che l ' a bbonamento a l l e rad i o a ud i zi on i , per radioricevi to­
pront uari , ma nessuno completo.
re i nsta l l ato n e l d om ici l i o , dà d i ritto a l t i tol a re d e l l 'ab­
bon a m ento n o nché a i suoi f a m i l'i a r i , di f ar suo di a ppa­ Un vo l u m e del g e nere è in p repa razione d a l l a Casa
recchi portati l i fuori del domici l io, i nd i cato nel l i bretto E d i trice I N TE RSTAMPA c . p . 327 B o l o g n a , in qu.esto vo l u­
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