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BLOG - VOCI FUORI DAL CORO

COPASIR E INFORMAZIONI SENSIBILI

R. RAPACCINI – NATALE 2022 - TECNICA MISTA DIGITALE

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1. LA QUESTIONE
È oggetto di una accesa discussione un recente intervento (31.1.2023) in
Parlamento (alla Camera) dell’on.le Giovanni Donzelli (FdI), vicepresidente del
COPASIR1. Esporrò in termini estremamente sintetici i tratti essenziali della
questione tralasciando le tante polemiche e strumentalizzazioni politiche a
margine, focalizzando successivamente l’attenzione solo su alcuni aspetti tecnici
della materia. Innanzitutto i fatti. L’on.le Donzelli, commentando in un suo
intervento alla Camera il caso Cospito (l’anarchico in sciopero della fame per
contestare il regime del 41-bis), ha esposto il contenuto di intercettazioni inedite
riguardanti l’anarchico, che erano in possesso del Ministero della Giustizia e di
cui avrebbe avuto notizia attraverso il Sottosegretario Dal Mastro. È oggetto di
attenzione il riferimento ai contenuti delle menzionate intercettazioni che secondo
l’on.le Donzelli potevano essere divulgate in quanto consultabili da qualsiasi
deputato. Si è tuttavia contrariamente obiettato (su alcuni organi di stampa) che
i menzionati documenti erano atti interni del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria e perciò riservati: pertanto in concreto l’on.le Donzelli avrebbe

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divulgato informazioni sensibili. Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ex
magistrato competente ed equilibrato, dopo una rapida ricostruzione dei fatti, ha
affermato che le informazioni fornite da Donzelli non erano coperte da segreto in
quanto i documenti che li contenevano, avendo la dicitura limitata divulgazione
esulavano dalle classifiche di segretezza. Questa difesa è sufficiente a rimuovere
tutte le perplessità sulla liceità dell’intervento dell’on.le Donzelli?

2. CONSIDERAZIONI PERSONALI
La legge italiana prevede che le informazioni in relazione alla loro incidenza sulla
sicurezza dello Stato – ovvero a seconda della gravità del danno che sarebbe
causato dalla loro rivelazione non autorizzata - possono avere quattro classifiche:
Segretissimo, Segreto, Riservatissimo, Riservato. Conseguentemente è considerato
un documento classificato qualsiasi supporto – materiale o immateriale, analogico
o digitale – contenente informazioni classificate; detto documento perciò sarà
sottoposto a misure di protezione fisica, logica e tecnica, dal momento della sua
origine fino a quello della sua distruzione o declassifica. Le rimanenti
informazioni - ovvero quelle non classificate – in relazione a questa normativa
possono essere divulgate in quanto non inciderebbero sulla sicurezza dello Stato;
tuttavia la loro divulgazione potrebbe essere inopportuna o vietata per assicurare
la tutela di altri interessi meritevoli. In proposito l’art. 262 del Codice Penale
punisce chi rivela notizie delle quali l'Autorità competente ha vietato la
divulgazione. Va anche considerata la normativa sul segreto di ufficio, che,
sintetizzando, punisce la violazione del dovere imposto agli impiegati pubblici o a
specifiche categorie di non esternare notizie o informazioni di cui siano venuti a
conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni, ovvero che riguardino l’attività
amministrativa in corso di svolgimento o già conclusa. Inoltre l’art. 326 del
Codice Penale sanziona il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico
servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque
abusando della sua qualità, riveli notizie di ufficio le quali debbano rimanere
segrete, o ne agevoli in qualsiasi modo la conoscenza. Ci sono inoltre altre
normative che contribuiscono a delineare i contenuti della violazione del segreto
di ufficio. Detto questo, le notizie oggetto dell’intervento del parlamentare
Donzelli potevano essere divulgate (considerando che la seduta parlamentare era
pubblica)? Queste notizie, pur non essendo classificate nel senso anzidetto,
potevano essere oggetto di segreto d’ufficio considerata la natura e la loro
provenienza? La questione ha indubbi aspetti eminentemente politici che esulano

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dalle mie competenze. Ho cercato tuttavia di mettere un po' d’ordine,
accantonando le difese e le speculazioni politiche, e nello stesso tempo fornendo
elementi utili che possano contribuire alla maturazione di un proprio
convincimento. Al riguardo spero di aver fornito indicazioni con obiettività e
imparzialità. Ognuno tragga le sue conclusioni. In ultimo, ricordo che un mio
collega molto prudente, lavorando anche lui in un ufficio del Ministero
dell’Interno nel quale parte delle informazioni trattate erano classificate o in ogni
caso sensibili, per un eccesso di prudenza non conversava su materie del suo
ufficio anche quando la fonte delle sue conoscenze fossero solo i media, per evitare
che le sue valutazioni personali potessero essere ritenute provenienti dal suo
ufficio.

Roberto Rapaccini

http://rassegnainternet.blogspot.com/

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1 Il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR) è un organo
bicamerale che verifica in modo sistematico e continuativo che l’attività del Sistema di
Informazione per la Sicurezza si svolga nel rispetto della Costituzione e delle leggi, e
nell’esclusivo interesse e per la difesa della Repubblica e delle sue istituzioni. Per l’esercizio di
questo compito, la legge ha attribuito al Comitato incisivi poteri di controllo e funzioni
consultive.

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