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ISSNN
AnnoNXXIXNFasc.N4-5N-N2014
GiusellaNFinocchiaro
Estratto
MilanoN•NGiuffrèNEditore
DIR•INF•2014 591
GIUSELLA FINOCCHIARO
1. INTRODUZIONE.
In questo lavoro si svolgeranno alcune riflessioni sulla nota
sentenza della Corte di giustizia del 13 maggio 2014. Per ragioni
di sintesi, si assumono i fatti per noti. Quanto ai principi di diritto
affermati nella decisione, essi, come ormai si sa, sono tre. In
primo luogo, la sentenza afferma che si applica la legge nazionale
del Paese nel quale il motore di ricerca opera, esercitando anche
altre attività, quali la promozione e la vendita degli spazi pubbli-
citari. In secondo luogo, che Google, e in generale i motori di
ricerca, sono “titolari del trattamento” 2 e pertanto che l’interes-
sato ha il diritto di richiedere che sia rimossa l’indicizzazione
direttamente al motore di ricerca, a prescindere da ogni richiesta
al gestore del sito web che ha pubblicato l’informazione, anche nel
caso in cui l’informazione sia stata e sia legittimamente pubblicata
sul sito web. In terzo luogo, che l’interessato “ha diritto a che
l’informazione riguardante la sua persona non venga più collegata
al suo nome da un elenco di risultati che appare a seguito di una
ricerca effettuata a partire dal suo nome” e che “nel valutare i
presupposti di applicazione di tali disposizioni, si deve verificare
5 FERRI, op. cit., p. 808. coli apparsi in questa Rivista: Identità per-
6 Questa è la problematica affrontata sonale su Internet: il diritto alla contestua-
da MAYER-SCHÖNBERGER, Delete: the virtue of lizzazione dell’informazione, 2012, p. 383 e
forgetting in the digital age, Princeton Uni- ss. e La memoria della rete e il diritto
versity Press, 2009. all’oblio, 2010, p. 391 e ss., che riprendo in
Sul tema si rinvia, inoltre, ai miei arti- questo scritto.
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7 Cass. civ., 5 aprile 2012, n. 5525, in locazione in uno stato diverso, con l’effetto
Foro it., 2013, 1, 1, coll. 305. di creare un contrasto negativo esterior-
8 Come ha scritto ZENO-ZENCOVICH, mente percepibile.
Onore e reputazione nel sistema del diritto 9 Il termine “congelamento” ricorre
civile, Napoli, 1985, p. 120, la decontestua- nella direttiva, ma nella legge italiana si
lizzazione consiste nella enucleazione del- utilizza invece il termine “blocco”.
l’immagine di un individuo dal contesto nel 10 Così l’art. 7:
quale essa si trovava originariamente e col- “Gli Stati membri dispongono che il
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IL DIRITTO ALL’OBLIO RISPETTO AI DIRITTI DELLA PERSONALITÀ
trattamento di dati personali può essere trattamento oppure del o dei terzi cui ven-
effettuato soltanto quando: (...) gono comunicati i dati, a condizione che non
e) è necessario per l’esecuzione di un prevalgano l’interesse o i diritti e le libertà
compito di interesse pubblico o connesso fondamentali della persona interessata, che
all’esercizio di pubblici poteri di cui è inve- richiedono tutela ai sensi dell’articolo 1,
stito il responsabile del trattamento o il paragrafo 1”.
terzo a cui vengono comunicati i dati, op- 11 COM 2011 (12) final, http://ec.eu-
pure ropa.eu/justice/data-protection/document/
f) è necessario per il perseguimento review2012/com_2012_11_it.pdf, visualiz-
dell’interesse legittimo del responsabile del zato il 20 luglio 2014.
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15 In questo senso molti commenti sta- 132, ritiene che meglio sarebbe stato rife-
tunitensi che si riferiscono al “right not to rirsi al “right not to be seen”.
find”. Anche SIANO, Il diritto all’oblio in 16 Punto 20 della sentenza, terza que-
Europa e il recente caso spagnolo, cit., p. stione pregiudiziale.
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rale legittima il trattamento senza consenso 28 PIZZETTI, Il prisma del diritto all’o-
dell’interessato. blio, cit., p. 22 con ampia nota, evidenzia
25 Così ancora le conclusioni dell’Av- che “si tratta di categorie più evocative che
vocato generale, cit., punto 95. descrittive, che spesso trovano nel fascino
26 Così ancora le conclusioni dell’Av- stesso della loro formulazione una sedu-
vocato generale, cit., punto 96. zione particolare”.
27 Punto 96 della sentenza.
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IL DIRITTO ALL’OBLIO RISPETTO AI DIRITTI DELLA PERSONALITÀ
Abstract
This article examines the so called “right to oblivion” as stated by the
European Court of Justice. The main question is whether the right to
oblivion constitutes a new right under italian law. In order to answer
this question the paper analyzes the possible meanings of the expression
“right to oblivion”. The conclusion reached is that the right to oblivion
is not a new right, but only an instrument to realize other well-know
rights such as the right to personal data protection and the right to not
have one’s own social Image misrepresented. This right needs to be
balanced with other fundamental rights.