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Scienze Umane, sintesi completa dei cinque capitoli del libro di Asha Phillips

1. Il primo capitolo racconta le difficoltà di comprendere le esigenze di un neonato che, tra parentesi,
va dagli 0 ai 2 anni, basandosi esclusivamente dalle sue espressioni e dai suoi gesti. Molti si sentono
incapaci di gestire una situazione dove il bambino piange, e la cosa istintiva che ogni genitore
esegue è prendere in braccio il proprio bambino, comunicandogli così la presenza di affetto e di
protezione (in particolare le mamme, ma non solo). Se si riescono ad imporre le basi per una buona
crescita, allora si possono anche stabilire dei limiti.
2. Il secondo capitolo ci racconta invece in che modo cambino le esigenze di un bambino che va dai 2
ai 5 anni, a partire dall’attesa di qualcosa per arrivare alla collera di quest’ultimo, probabilmente
provocata dai limiti che i genitori gli impongono. Da considerare è il fatto che il bambino non ha una
comunicazione tale a quella di un adulto. Mi ha colpito molto il fatto che il bambino riconosca, ad
un certo punto della sua vita, che esista una gerarchia all’interno della famiglia, dove lui non è un
compagno dei genitori ma è un figlio, e la cosa più bella è quando lui scopre il compito di quella
coppia formata da due persone sia di prendersi cura di lui (che potrebbero anche non essere i suoi
genitori biologici).
3. Il periodo compreso tra i 5 ed i 10 anni è un periodo molto più vasto di quello che abbiamo visto
prima: l’ho interpretato come una sorta di “perfezionamento” di tutto ciò che il bambino ha
acquisito nella fase precedente, con l’aggiunta di una cosa molto importante: la scuola elementare.
Certo, il bambino sarà andato alla scuola materna, ma non è paragonabile ad un gruppo di persone
con cui, salvo imprevisti, bisogna conviverci cinque anni interi. Il bambino deve imparare a
relazionarsi con altri individui, interagire, entrando un po’ nell’ottica della comunicazione tra adulti.
4. L’adolescenza è un periodo considerato come la ribellione dei propri figli, dove essi scoprono molte
cose della vita, a cominciare dall’identità personale per finire alla sessualità. Si parla di ribellione
poiché l’adolescente ha il bisogno di staccarsi un po’ da quello che è il suo nucleo familiare e vuole
scoprire più a fondo certe cose che riguardano la sua persona. Con i suoi genitori non può fare
alcuni discorsi perché non si sentirebbe capito e poi vorrebbe evitare certe tematiche che forse per
entrambe le parti risulterebbero imbarazzanti, così si consulta con i suoi coetanei. È anche l’età
dove si eseguono le maggiori trasgressioni pur di far vedere che ha bisogno dei suoi spazi.
5. Il quinto capitolo è molto particolare, ci spiega come, quando un soggetto è malato all’interno della
famiglia, il supporto serva. E non basta solo un supporto alla persona in questione, ma serve a tutti
quanti. Perché una malattia, quando colpisce un nostro caro, colpisce anche noi. Asha Phillips ha
approfondito, per ogni età, in che modo una malattia possa colpire una persona e, anche qui,
vediamo che è sempre durante l’adolescenza che si incontrano le maggiori difficoltà ad affrontare
una cosa del genere.

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