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Così la nonnina andò nella dispensa, raschiò e raccolse tutta la farina rimasta; dopodichè
la impastò con panna acida, le diede una bella forma tonda, la pose in un pentolino e la
infornò. Poco dopo ecco pronto un buonissimo Kolobok!
La vecchina appoggiò il pentolino con la pagnotta sul davanzale per farla raffreddare e si
allontanò. Intanto Kolobok si guardò un po’ intorno, ammirò incuriosito il panorama
lussureggiante aldilà della finestra e ad un tratto, annoiato, decise di fuggir via.
Rotolò dalla finestra sulla panca, dalla panca sul pavimento, poi verso la porta e varcata
la soglia attraversò prima il terrazzino d’ingresso poi il cortile e finalmente fuori dal
cancello, lontano lontano…
Mentre rotolava su e giù per valli e colline, ad un tratto incontrò tra i prati una LEPRE.
Alla vista del lupo Kolobok, da spensierata e allegra che era, si sentì improvvisamente
sola e triste. Il lupo con aria bramosa disse: “Kolobok” io ti mangio!”
E la pagnotta rispose: “Lupo non mi mangiare, ascolta prima la mia canzone!”
Il lupo fu incantato dalla sua canzone, e allora Kolobok si nascose un momento e poi
rotolò così lontano che il lupo ebbe solo il tempo di vederla.
Era proprio la casa dell’ORSO che con il suo vocione cantava una canzone:
Appena seppe che l’orso voleva mangiarla, Kolobok divenne improvvisamente tutta
agitata, trattenne il fiato e si sentì sbiancare per la paura. Ma trovò il coraggio di
rispondere: “Orso come puoi mangiarmi così in fretta… ascolta prima la mia canzone!”
La volpe con aria ingannevole disse: “Buongiorno Kolobok! Come sei bello e rosolato! So
che canti molto bene…, siccome io son vecchia e sorda, perché non ti siedi sul mio muso
e mi fai ascoltare le tue incantevoli melodie?
La volpe indispettita faceva enormi salti nel tentativo di acchiapparlo per poi farne un
solo boccone ma ad un certo punto involontariamente la sua grossa coda lo spazzò
energicamente lontano, lontano… fino ad oltrepassare la finestra della casetta dei nonni
e ad atterrare magicamente nel suo pentolino sulla finestra, dove era stato messo a
raffreddare! Allora la nonna andò a prenderla, e la portò in tavola dove il nonno e il
bambino stavano iniziando il loro pranzetto.