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Quindi, data f, è vero che essa ammette una primitiva? Se sì, possiamo calcolarla?
Per rispondere alla prima domanda, diciamo, grazie ad un teorema, che se f è continua
sull’intervallo I, essa ha una primitiva.
Inoltre, se G(x) primitiva di f(x), allora:
1. G(x)+c primitiva di f(x), per ogni costante reale c
2. Se H(x) altra primitiva di f(x), allora sarà vero H(x)-G(x)=c per qualche costante
reale
La conseguenza è che, se f ha una primitiva, allora ne ha infinite, che differiscono per
costanti additive.
Nella tabella abbiamo riportato una primitiva, tutte le altre si ottengono aggiungendo una
costante reale.
Passiamo ora alle tecniche di integrazione:
1) Linearità dell’integrale:
Per trovare la primitiva basta quindi conoscere una primitiva di f (G) e comporla con .
Bisogna ricondursi, tramite il passo base, al caso n<m, tramite la divisione di polinomi col
resto.
Ci possono essere però varie casistiche:
a)
b)
c) Se abbiamo funzioni razionali di seno e coseno che non ricadono nei casi precedenti si
usa la seguente sostituzione:
a)
b)
c)
d)
Ci sono poi funzioni semplici che non si riescono a integrare elementarmente (ad esempio
f(x)=e-x^2.