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Raffaele D. Facendola
Analisi 2
Argomenti
Successioni di funzioni Definizione Convergenza puntuale Propriet della convergenza puntuale Convergenza uniforme Continuit e limitatezza Teorema della continuit del limite Teorema della limitatezza del limite Serie di funzioni Definizione Convergenza puntuale Convergenza uniforme Convergenza assoluta Convergenza totale Criterio di Weierstrass Integrazione per serie Derivazione per serie Derivate parziali Multi-indice Funzione differenziabile Vettore gradiente Differenziale Teorema per la differenziabilit Derivata direzionale Formula del gradiente Derivazione della funzione composita Legame tra derivata e differenziale Teorema di Fermat Ipotesi Tesi Dimostrazione Teorema di Schwartz Ipotesi Tesi Teorema di Taylor Ipotesi Tesi Matrice Hessiana
Analisi 2 Definizione Test dellhessiana Definizioni correlate Classificazione dei punti stazionari liberi Classificazione dei punti stazionari vincolati Metodo delle restrizioni Metodo dei moltiplicatori di Lagrange Intergali in due variabili Domini x-semplici Domini y-semplici Cambio di coordinate Metodo generico per lintegrazione Massa, baricentro e momento di interzia di una lamina Integrali in tre variabili Domini Cambio di coordinate Coordinate cilindriche Coordinate sferiche Massa, baricentro e momento di intezia di un solido Integrazione per fili Integrazione per fette
Raffaele D. Facendola
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Successioni di funzioni
Definizione
Consideriamo la funzione ( ) lapplicazione lineare che associa ad ogni , si dice successione di funzioni e si indica con il simbolo * + una funzione ( ) il cui dominio .
Convergenza puntuale
Immaginiamo di fissare un punto e consideriamo la successione in tale punto ( ): Se per ogni la successione ( ) converge ed il valore del suo limite ( ) uguale ad una certa funzione ( ) allora diremo che la successione converge puntualmente ad ( ) nellintervallo A. ( ) ( )
NB: Per verificare che una successione converge puntualmente bisogna valutare prima il suo insieme di convergenza discutendo i valori di x e poi valutare il limite della successione per (e non il valore a cui converge la successione!). Es: La successione ( ) ( ) ( converge se ) ( ) e converge puntualmente a ( ) perch
Propriet della convergenza puntuale Sia data una successione * ( )+ la quale converge a ( ) o o
( ) se ( ) . Se la successione a termini positivi per ogni x in A, allora f(x) positiva in A ( ) ( ) ( ) se ( ) Se la successione non decrescente in A, allora f(x) non decrescente in A
Convergenza uniforme
Sia data una successione * ( )+ ed il suo limite ( ) La successione converge uniformemente ad ( ) se | ( ) ( )| :
NB: La convergenza uniforme implica quella puntuale Es: La successione ( ) ha come limite ( ) successione non converge uniformemente a 0. quindi: | | quindi la
Continuita e limitatezza
Teorema della continuit del limite Sia data la successione * ( )+ la quale converge uniformemente ad una funzione ( ). Se continua in allora anche ( ) continua in . ( )
NB: Se la funzione limite ( ) non continua, allora la successione * ( )+ non pu convergere uniformemente ad ( ).
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Teorema della limitatezza del limite Sia data la successione * ( )+ la quale converge uniformemente ad una funzione ( ). Se ( ) limitata (ovvero non mai superiore ad un certo valore ), allora anche ( ) limitata in A.
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Serie di funzioni
Definizione
Consideriamo la successione di funzioni * ( )+, si dice serie di funzioni e si indica con il simbolo ( ) la successione di funzioni definita come * ( )+. Il termine generico ( ) si chiama somma parziale n-esima, quindi una serie di funzioni non altro che una successione di somme parziali di una certa funzione ( ) definita come * +.
Convergenza puntuale
Una serie converge puntualmente ad ( ) nellintervallo A se la successione * + converge puntualmente ad ( ) nellintervallo A.
Convergenza uniforme
Una serie converge uniformemente ad ( ) nellintervallo A se la successione * + converge uniformemente ad ( ) nellintervallo A. NB: La convergenza uniforme implica quella puntuale.
Convergenza assoluta
Una serie converge assolutamente nellintervallo A se la serie stesso intervallo. | ( )| converge puntualmente nello
Convergenza totale
NB: La convergenza totale implica la convergenza assoluta e quella uniforme Criterio di Weierstrass Sia ( ) una serie di funzioni. Se esiste una serie numerica
| ( )| (ovvero esiste una serie numerica che maggiora la serie di funzioni per ogni n e per ogni n in ) e la serie numerica converge allora la serie ( ) converge totalmente in A.
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NB: Il criterio particolarmente utile quando non si riesce ad integrare una funzione: in tal caso la si pu scrivere come serie di Taylor o MacLaurin ed integrare ogni singolo componente.
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Derivate parziali
Sia v un vettore di n componenti, si dice derivata parziale della funzione f(v) rispetto a vn e si indica con la derivata della funzione f considerando ciascun come una costante. ,
In una funzione in due variabili f(x,y) le derivate parziali rispetto ad una variabile indicano il coefficiente angolare della retta tangente alla curva generata tra lintersezione del piano di equazione (nel caso della derivata parziale rispetto ad y ) e la superficie ( ) o di equazione (nel caso della derivata parziale rispetto ad x ) generano un piano candidato a
svolgere la stessa funzione della retta tangente in un punto nel caso di una funzione in una sola variabile, tuttavia ci non basta per garantire lapprossimazione lineare della superficie, ne tantomeno la sua continuit. Il piano generato dalle rette tangenti ( ) ( )( ) ( ( )e )( ( ) ha equazione: )
Multi-indice
Sia f Definiamo * ( ) se esistono tutte le derivate parziali di ordine k in e sono continue. + detto multi-indice a cui viene associata una lunghezza | |
| |
| |
Una derivata parziale potr essere scritta come Esempi di altre notazioni:
Funzione differenziabile
Il piano di cui sopra approssima la superficie in ogni punto a meno di un errore pari alla distanza tra esso e lincremento lungo la funzione ( ), ovvero h lungo x e k lungo y. Tradotto in formule il piano approssima linearmente la funzione ( ) se valida la seguente equazione: ( ) ( ) ( )( ) ( )( ) . Usando
Dove lultimo termine mutuato dalla definizione di distanza in uno spazio tra due punti in unaltra forma si ha quindi: ( Dove ) e ( ) ( )( ) ( )( ) ( )
Qualora la funzione f soddisfi lequazione di cui sopra, essa sar detta differenziabile. NB: La differenziabilit di una funzione ne garantisce anche la continuit.
Analisi 2 Pi in generale una funzione si dice differenziabile in un punto tale per cui valga la seguente equazione: ( ) ( ) (| |) per h0 ( ) *
NB: h un n-upla ed indica lincremento lungo ogni direzione nello spazio n-dimensionale. NB: il valore dellerrore commesso (| |) di ordine pi piccolo rispetto alla lunghezza di |h| per h0.
Vettore gradiente
Se f differenziabile allora vale: ( ) , - dove a detto vettore gradiente.
Differenziale
Si dice differenziale di f nel punto x il prodotto tra il vettore gradiente ed il vettore incremento: ( ) ( )
Il differenziale indica lincremento della funzione f lungo il piano tangente. In generale lequazione delliperpiano tangente in un punto ( ) ( )( ) ( ) ( ) * + ha equazione:
Derivata direzionale
Sia v un versore detto direzione, dicesi derivata direzionale il limite tale per cui valga: ( )
( | | ) ( )
NB: Se una funzione ammette derivate direzionali per ogni direzione ci non assicura la sua differenziabilit!
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( )|| | | |
Da ci si deduce che la massima variazione si ottiene lungo la direzione espressa dal gradiente di f e la sua direzione vale
|
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Se f differenziabile in x e g derivabile in f(x) allora h differenziabile in x: ( ) Caso 2: Siano Se h derivabile in ( ) ( ( )) e f differenziabile in ( ), allora ( ) ( ) ( ( )) derivabile in : ( ( )) ( )
tale che
) .
)allora la derivata direzionale in ogni direzione vale L(h,k). ) e sono continue nel
Se esistono le derivate parziali di f rispetto ad x e ad y in un intorno di ( medesimo punto allora f differenziabile. Se f differenziabile in ( ( ) allora vale la seguente equazione: ) ( ) ( ) ( )
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Teorema di Fermat
Ipotesi
E data la funzione ( ) Esiste ( )
Tesi
Se punto stazionario (minimo, massimo o sella) allora ( )
Dimostrazione
Consideriamo ( ) ( ) direzione fissata non nulla. Per il teorema di derivazione della funzione composta g derivabile in t = 0, inoltre la natura del punto t=0 per g la stessa di per f. Per il teorema di Fermat (ristretto ad ununica dimensione) ( ) ( ) ( ) ( )
Visto che v non pu essere nullo per le condizioni iniziali, allora il gradiente deve necessariamente annullarsi.
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Teorema di Schwartz
Ipotesi
E data la funzione ( ) Esistono e
Tesi
Le derivate parziali miste coincidono per qualunque ordine di derivazione:
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Teorema di Taylor
Ipotesi
E data la funzione ( ) continua con ( ) (la derivata seconda continua nellintervallo A).
Tesi
vale la formula: ( ( ) ( ) ) ( ) ( ) ( ) (| | )
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Matrice Hessiana
Definizione
Sia data la funzione ( ) con * +, si dice matrice hessiana la matrice quadrata in cui lentrata . ) uguale a: ) ) i,j data dalla derivata parziale seconda In
Test dellHessiana
La matrice hessiana usata nello studio del carattere delle funzione in un punto stazionario. Se Se Se Se ( ( ( ( ) definita positiva il punto un minimo ) definita negativa il punto un massimo ) indefinita il punto una sella ) semidefinita il test non conclude nulla
In possibile accelerare il processo considerando che la matrice hessiana di ordine 2 e valgono le seguenti: Se ( Se ( Se Se . . . . ( ( ( ( )/ )/ )/ )/ e e . . ( ( )/ )/ gli autovalori sono positivi e concordi ed il punto gli autovalori sono negativi e concordi ed il punto ) un punto di sella.
) un punto di minimo. ) un punto di massimo. gli autovalori sono discordi ed il punto ( il test non conclude nulla
Definizioni correlate
Dicesi minore nord ovest di ordine k di una matrice di ordine n, la sottomatrice quadrata di ordine k con 1 k n ottenuta considerando solo le prime n righe e le prime n colonne della matrice originale. Una matrice definita positiva se il determinante di ogni minore nord ovest di ordine k con 1 k n positivo. Una matrice definita negativa se il determinante di ogni minore nord ovest di ordine k con 1 k n positivo per k pari e negativo per k dispari. Una matrice indefinita se il determinante della matrice negativo Una matrice semidefinita se il determinante della matrice 0.
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Si sostituiscono nella funzione di partenza le incognite, usando la parametrizzazione di cui sopra, ottenendo una funzione in un numero minore di incognite. Se la funzione ottenuta ha esattamente una sola incognita allora possibile studiare la sua derivata prima individuando tutti i suoi punti stazionari (i punti individuati sono punti stazionari anche per la funzione di partenza ristretta al vincolo). Se il numero di incognite superiore necessario procedere con ulteriori parametrizzazioni, tuttavia il metodo si complica inutilmente e non consigliato procedere. Tutti i punti individuati sono punti di minimo o di massimo locali ristretti al vincolo (mentre si passa dalla regione di piano al bordo lo studio del comportamento della funzione diventa molto complicato quindi non detto che se un punto stazionario per il vincolo lo sia anche per la funzione). Effettuando semplici confronti numerici (i.e. testanto ogni singolo punto stazionario libero o vincolato e valutando il valore della funzione i tale punto) possibile determinare i punti di minimo e di massimo assoluti (ci garantito dal teorema di Weierstrass: funzioni continue in un intervallo chiuso e limitato ammettono punti di minimo e di massimo assoluti).
Si impone ( ) e si risolve il sistema in n + 1 incognite. Formalmente i valori di non ci interessano. Tutte le soluzioni del sistema di cui sopra rappresentano punti stazionari per il vincolo. Per sapere se si tratta di punti di minimo o di massimo si discutono semplicemente i valori assunti dalla funzione nei rispettivi punti.
NB: Nel caso in cui ci siano pi vincoli, gli eventuali punti di intersezione tra i vincoli vanno testati obbligatoriamente a parte.
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Domini y-semplici
Sia vale dominio chiuso e limitato in R, diremo che semplice rispetto allasse y (o y-semplice) se , - ( ) ) *( ( )+ dove e ( ) ( ) .
In altre parole un dominio y-semplice se possibile descriverlo come larea compresa tra due funzioni ( ( ) ( )) e due rette parallele allasse y ( ) ed quindi possibile affettarlo usando rette parallele al medesimo asse. Se in questa regione di piano la funzione ( ( ) .
( ) ( )
Domini x-semplici
Sia vale dominio chiuso e limitato in R, diremo che semplice rispetto allasse x (o x-semplice) se , - ( ) ) *( ( )+ dove e ( ) ( ) .
In altre parole un dominio x-semplice se possibile descriverlo come larea compresa tra due funzioni ( ( ) ( )) e due rette parallele allasse x ( ) ed quindi possibile affettarlo usando rette parallele al medesimo asse. Se in questa regione di piano la funzione ( ( ) .
( ) ( )
Cambio di coordinate
Qualora la descrizione del dominio dintegrazione non fosse immediata possibile valutare lipotesi di effettuare un cambio di coordinate, descrivendo il dominio in coordinate polari invece che cartesiane. Il dominio pu essere scritto nella forma ( ) { ( ) ( ) ( ( ) ( ))
Lintegrale
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Il suo momento di inerzia rispetto ad un asse fissato perpendicolare alla lamina : Dove ( )
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Domini
Il dominio dintegrazione di un integrale in tre variabili pu essere rappresentato in forma analitica come: *( Con ( ) ) ( ( ) ( ) ( )+
) continue e limitate in
Estendendo il concetto di dominio semplice degli integrali in due variabili, avremo che D rappresenta il ) ( ) volume dintegrazione compreso tra due superfici di equazione (
Cambio di coordinate
Coordinate cilindriche Qualora la descrizione del dominio dintegrazione non fosse immediata possibile valutare lipotesi di effettuare un cambio di coordinate, descrivendo il dominio in coordinate cilindriche invece che cartesiane. Il dominio pu essere scritto nella forma ( ) { ( )
Lintegrale
Coordinate sferiche Qualora la descrizione del dominio dintegrazione non fosse immediata possibile valutare lipotesi di effettuare un cambio di coordinate, descrivendo il dominio in coordinate cilindriche invece che cartesiane. Il dominio pu essere scritto nella forma {
Lintegrale (
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Immaginiamo di proiettare il dominio di integrazione sul piano XY: il volume del solido non sar altro che la somma dei contributi (infinitesimi) degli (infiniti) fili che partono dal dominio proiettato e incontrano il solido la prima volta (per ( )) e la seconda volta (per ( )). Integrando una prima volta lungo la coordinata z otterremo una funzione di x e di y e non ci rester che sommare il contributo di tutti i fili appartenenti al dominio proiettato :
( ) )
(
(
Risolvendo lintegrale in due variabili appena ottenuto (considerando z costante) otterremo un valore che dipende ancora da z: ci baster integrare nuovamente rispetto a z (tra il suo minimo ed il suo massimo) per trovare il volume desiderato: ( ) ( ( ) )
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