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Porto Torres
VIA CRUCIS
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Guida Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Assemblea Amen.
Guida O Dio, che hai dato agli uomini come modello di umiltà e
di pazienza Gesù Cristo nostro fratello e redentore morto in croce per
noi, donaci di accogliere gli insegnamenti della Sua Passione e di
condividere la Sua Gloria di Salvatore risorto, che vive e regna nei
secoli dei secoli.
Assemblea Amen.
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I STAZIONE
Gesù è condannato a morte
Meditazione
Gesù è sbeffeggiato, insultato e flagellato dagli uomini; Lui, il Figlio che
il Padre hamandato per liberare l'uomo dalla schiavitù del peccato è
condannato a morire sulla Croce. A Lui è opposto un altro prigioniero,
Barabba, presentato anch'egli, ma dagli uomini, come liberatore; il
giudizio è rimesso alle mani della folla, che a maggioranza sceglie lui al
posto del Cristo Salvatore.
Quante volte nella nostra vita siamo chiamati a scegliere tra Gesù
Cristo e tanti Barabba proposti a noi dal mondo; e quante volte anche
noi che, come il popolo di Gerusalemme, diciamo di ascoltarlo, poi ci
lasciamo influenzare dalla mentalità dominante e lo rinneghiamo.
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SECONDA STAZIONE
Gesù è caricato della Croce
Meditazione
Signore, quanto pesa quella croce! E pesa ancor di più quando ti
lasciamo solo a portarla e contribuiamo al tuo dolore e alla tua fatica
non accettando di portare quotidianamente la croce dei piccoli difetti
dell’altro che ci sembra molto più grande e pesante della tua. Ti
chiediamo, Signore, di aiutarci a rivolgere a te lo sguardo quando quella
croce diventa troppo pesante per noi, quando le schegge del legno
attentano alla comunione e al nostro impegno in tutti i nostri ambiti
lavorativi e anche in parrocchia. Aiutaci a portare insieme a Te la croce
dell’amore e della comunione.
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TERZA STAZIONE
Gesù cade la prima volta
Meditazione
“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi” (11,28). Gesù invita
a stare presso di Lui. È una nuova chiamata, l’iniziale “venite dietro di
me” (4,19), diventa: “venite presso di me”. Il primo passo è quello di
seguire come discepoli, il secondo è quello di entrare nella casa
dell’amicizia. La sequela si traduce nell’intimità e nella condivisione.
Gesù non si presenta solo come un Maestro che indica con sicurezza la
strada, non comunica parole che rendono la vita più pesante, al
contrario egli apre le porte a coloro che sono “stanchi e oppressi”,
guarda con compassione a quelli che sono caricati di pesi che faticano
a portare. Egli conosce il nostro cuore e sa quanto siamo fragili e
quante volte la fatica diventa un peso che impedisce il cammino.
Quante persone si ritirano lungo il cammino della vita, quante
rinunciano alla battaglia. Gesù ci conosce. Per questo annuncia che
vuole condividere la nostra fatica. Il suo invito ricorda che non possiamo
farcela da soli, non abbiamo la forza di portare il peso della vita.
Andiamo da Lui, anzi corriamo da Lui. “E io vi darò ristoro” (11,28):
Gesù non solo condivide la nostra fatica ma promette di darci quel
riposo di cui abbiamo bisogno. L’incontro con Lui è sempre riposante.
Quante volte la preghiera – soprattutto quella silenziosa che viviamo
davanti al Tabernacolo – si rivela una sosta salutare perché non solo
dona pace ma ci consente anche di ritrovare nuove energie per
riprendere il cammino e le battaglie della vita. Gesù rialza la testa, il
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riposo orante ci aiuta a guardare in alto e a guardare oltre. Chiara
Lubich pregava così: “Signore, dammi tutti i soli…”. Oggi chiediamo la
grazia di essere aiuto e sostegno per quei fratelli che vediamo affaticati,
stanchi e delusi, per quelli che si sentono soli e abbandonati.
QUARTA STAZIONE
Gesù incontra sua Madre
Meditazione
In Maria che ti si avvicina trepidante, smarrita di fronte all’inevitabile tua
sorte, vediamo stasera le madri che piangono la morte dei loro figli a
causa di malattie; le madri coraggiose che denunciano i loro cari,
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spacciatori di droga, dopo essere state defraudate di tutto, perfino della
loro dignità; le eroiche madri di tanti portatori di handicap che stringono
i denti fino in fondo perché non possono lasciare soli i figli che hanno
bisogno del loro aiuto; le madri inconsolabili di tanti giovani morti
prematuramente nei sempre più frequenti incidenti stradali, non solo del
sabato sera; ma anche le madri che, dopo l'impegno coerente di
un'educazione cristiana, vedono il frutto del loro grembo incamminarsi
su strade oggettivamente sbagliate; le madri sconsolate perché non
riescono a rigenerare alla speranza chi si sente ormai distrutto dopo
tanti fallimenti; le madri che soffrono in silenzio e continuano ad amare
e a giustificare i figli che le disprezzano, le umiliano, le abbandonano
senza sostegno.
Che il tuo sguardo Signore, che fu capace di ridare speranza a tua
madre, possa incrociare gli occhi di tutte queste donne, così da
rassicurarle che niente del loro sacrificio sarà perduto, che da ogni
esperienza di lutto può fiorire una nuova sensibilità di carità e di
compassione, e che dove sembra ormai fallimentare ogni loro impegno,
certamente non viene meno la tua sensibilità paterna e materna, perché
tu rivedi in ciascuno di noi i figli di tuo Padre che sei venuto a risollevare
proprio come si fossero persi, e a sostenere proprio dove si sentissero
soli e abbandonati.
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QUINTA STAZIONE
Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la Croce
Meditazione
Simone di Cirene,
tu sei un piccolo, un povero,
uno sconosciuto contadino,
di cui non parlano i libri di storia.
Eppure tu fai la storia!
Hai scritto uno dei capitoli più belli
della storia dell’umanità:
tu porti la croce di un Altro,
tu sollevi il patibolo
e impedisci che schiacci la vittima.
Tu ridai dignità a ciascuno di noi
ricordandoci che siamo noi stessi
soltanto se non pensiamo a noi stessi. [1] Lc 9, 24.
Tu ci ricordi che Cristo ci aspetta
nella strada, sul pianerottolo,
nell’ospedale, nel carcere ...
nelle periferie delle nostre città.
Cristo ci aspetta ...! [2] Mt 25, 40.
Lo riconosceremo?
Lo soccorreremo?
O moriremo nel nostro egoismo?
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Guida Abbi pietà di noi, Signore.
Tutti Abbi pietà di noi.
SESTA STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù
Meditazione
Il volto della sofferenza viene evitato dal mondo, ma la Veronica ha
trovato il coraggio di avvicinarsi e di partecipare alla sofferenza
dell’uomo Cristo Gesù, con un gesto di amore, asciugare il sudore e il
sangue dal suo volto. Un gesto forse che non ne allevia il dolore, ma
con la compassione e l’amore che esprime vince gli insulti, la solitudine
e la paura. Il volto di Gesù impresso sul velo ci rivela che ogni uomo
che soffre ha il volto di Cristo, che in ogni sofferenza è nascosto il
mistero della sofferenza di Cristo e pertanto ogni gesto d’amore fatto a
chi soffre, al più povero, al più piccolo lo facciamo a Lui.
SETTIMA STAZIONE
Gesù cade per la seconda volta
Meditazione
Signore Gesù ancora una volta cadi ed ancora una volta ti rialzi e
riprendi la via della croce. Per noi invece è difficile ricominciare quando
qualcosa va come non credevamo. Signore donaci la forza e la voglia di
impegnarci anche quando le cose ci sembrano molto difficili.
Meditazione
In quel venerdì di primavera, sulla via che conduceva al Golgota, non si
assiepavano solo gli sfaccendati, i curiosi e la gente ostile a Gesù.
Ecco, infatti, anche un gruppo di donne, forse appartenenti a una
confraternita dedita al conforto e al lamento rituale per i moribondi e i
condannati a morte. Cristo, durante la sua vita terrena, superando
convenzioni e pregiudizi, si era spesso circondato di donne e aveva
dialogato con loro, ascoltando i loro drammi piccoli e grandi: dalla
febbre della suocera di Pietro alla tragedia della vedova di Nain, dalla
prostituta in lacrime al tormento interiore di Maria di Magdala,
dall’affetto di Marta e Maria alle sofferenze della donna colpita da
emorragia, dalla giovane figlia di Giairo all’anziana curva, dalla
nobildonna Giovanna di Cusa alla vedova indigente e alle figure
femminili della folla che lo seguiva.
NONA STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
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Meditazione
Cadere, Signore, è normalmente indizio che, almeno fino ad un certo
punto, chi cade, era rimasto in piedi. E' che ci sono tante persone che
non hanno mai potuto porsi in cammino, sono state costrette a rimanere
inerti, oziose, non per mancanza di voglia, ma perché è stato loro
impedito di esprimere la loro personalità, la loro creatività, di sentirsi utili
a sé, alle loro famiglie, alla società intera. Pensiamo a chi è senza
lavoro, soprattutto ai giovani che non hanno mai potuto sperimentare
che cosa significa guadagnarsi la vita con il sudore della propria fronte
e che, per questo, non vedono davanti a sé un futuro, non possono
immaginare di formarsi una famiglia, non hanno le risorse sufficienti per
garantirsi un briciolo di libertà, di serenità. Li vediamo spesso
sconfortati, incapaci di cogliere il senso della vita, e quindi dubitare
della stessa tua Provvidenza, ribelli contro ogni forma di autorità da cui
si sentono delusi, facili a cadere nelle tentazioni dell'ozio, della droga,
della banalizzazione del piacere, della violenza.
Illumina, Signore chi di dovere, a livello mondiale, nazionale, locale,
perché si trovino tutti i mezzi per mettere in piedi questi fratelli e sorelle;
convincici che siamo chiamati a camminare tutti insieme, a condividere,
a costo di perdere pure certi privilegi, perché ci sta a cuore la salute
spirituale e la sicurezza economica di tanti fratelli e sorelle, dai cui cuori
vogliamo estirpare la sfiducia, il disinteresse, contrapposizioni, focolai di
violenza e di guerra. Che non succeda a nessuno, soprattutto a coloro
che portano il tuo nome, di porsi dalla parte di coloro che, per non
perdere il proprio guadagno, hanno zittito la loro coscienza e si sono
accaniti contro di te con le fruste della loro arroganza, per cercare di
impedirti di rialzarti e così portare a compimento la tua opera di
salvezza.
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DECIMA STAZIONE
Gesù è spogliato delle vesti
Meditazione
I soldati tolgono la tunica a Gesù
con la violenza dei ladri
e tentano di rubargli anche
il pudore e la dignità.
UNDICESIMA STAZIONE
Gesù è inchiodato alla Croce
Meditazione
Il beato Carlo Acutis, nella sua sofferenza, durante la malattia che lo
porterà alla sua nascita al Cielo, diceva:
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"OFFRO LE SOFFERENZE CHE DOVRÒ PATIRE AL SIGNORE PER
IL PAPA E PER LA CHIESA, PER NON FARE IL PURGATORIO ED
ANDARE DIRITTO IN PARADISO."
L’amore è stato il senso della vita di Carlo. Senza questo amore verso
Dio e gli altri non sarebbe stato sereno, quando gli comunicarono la
malattia che in breve tempo l’avrebbe portato alla morte. Lui sapeva
che la morte rappresentava l’abbraccio con Gesù e la vita eterna.
Dobbiamo avere fiducia in Dio e amarlo per sconfiggere la paura della
morte.
DODICESIMA STAZIONE
Gesù muore sulla Croce
Meditazione
L’uomo stoltamente ha pensato: Dio è morto!
Ma se muore Dio, chi ci darà ancora la vita?
Se muore Dio, che cos’è la vita?
La vita è Amore!
Allora la croce non è la morte di Dio ma è il momento
in cui si spezza la fragile crosta dell’umanità presa da Dio
e parte l’inondazione d’amore \[1] Gv 19, 30.
che rinnova l’umanità.
Dalla croce nasce la vita nuova di Saulo,
dalla croce nasce la conversione di Agostino,
dalla croce nasce la povertà felice di Francesco d’Assisi,
dalla croce nasce la bontà irradiante di Vincenzo de’ Paoli;
dalla croce nasce l’eroismo di Massimiliamo Kolbe,
dalla croce nasce la meravigliosa carità di Madre Teresa di Calcutta,
dalla croce nasce il coraggio di Giovanni Paolo II,
dalla croce nasce la rivoluzione dell’amore:
per questo la croce non è la morte di Dio,
ma è la nascita del suo Amore nel mondo.
TREDICESIMA STAZIONE
Gesù è deposto dalla Croce
Meditazione
E' vero che ogni cristiano deve accogliere la sua croce, ma deve anche
schiodare tutti coloro che vi sono appesi. Anche noi oggi siamo chiamati
a un compito di portata storica: "Sciogliere le catene inique, togliere i
legami dal giogo, rimandare liberi gli oppressi" (Isaia 58, 6).
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Dopo aver percorso con Te, con una sofferenza indicibile, la Passione,
forse, Tua Madre ha potuto abbracciarti, come ci mostrano pittori e
scultori.
Per noi è importante riflettere sulla Fede di Maria, che mai ha
abbandonato Suo Figlio e che mai ha dubitato della Resurrezione!!! Se
ci affidiamo a Lei ci aiuterà ad avere la stessa fede, a non dubitare della
Resurrezione, nemmeno nei momenti più tremendi di sofferenza fisica o
spirituale!
QUATTORDICESIMA STAZIONE
Gesù è deposto nel sepolcro
Meditazione
Alla conclusione di questa Via Crucis, in cui guardando a te, crocifisso
per amore, Signore, abbiamo fatto scorrere davanti ai nostri occhi le
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immagini di tanti crocifissi, abbiamo sentito nel cuore l'amarezza di
essere noi gli artefici di tante crocifissioni, abbiamo cercato di
accompagnare tanti nostri fratelli con la nostra preghiera e col desiderio
di un rinnovamento della nostra vita, mentre abbiamo contemplato la
fedeltà della tua tenerezza e della tua consolazione, vogliamo, ancora
una volta, presentarti la nostra miseria. Sì, perché, se è vero che,
spesso, siamo stati dalla parte dei crocifissori, non possiamo
dimenticare le tue parole di misericordia: "Padre, perdona loro perché
non sanno quello che fanno". Forse noi lo sapevamo quello che
facevamo, e per questo ci sentiamo ancora di più inchiodati al peso
delle nostre colpe, seppelliti sotto le macerie della nostra
controtestimonianza, nel buio delle tenebre dei nostri peccati,
consapevoli di essere stati troppo a lungo dei sepolcri imbiancati.
Tiraci fuori, Signore, dai sepolcri dei nostri peccati, delle nostre paure,
dei nostri tradimenti, della nostra incapacità di tradurre tanti atti di culto
in gesti di vita, come pure dal rischio di ridurre la via crucis di stasera
solo ad una fresca passeggiata in questa bella piazza. Tiraci fuori da
tutti i luoghi in cui abbiamo seppellito i nostri talenti e la nostra
creatività: dalle nostre case in cui ci siamo rinchiusi davanti al computer
e al televisore, dalle nostre auto con cui cerchiamo nei giorni festivi
un'evasione che si trasforma in un ulteriore stress, dalle nostre
sacrestie in cui cerchiamo spesso un contatto con te che non si
trasforma in vita, dalla nostra fuga nel privato perché abbiamo paura di
sporcarci le mani, dalla facile tentazione di affacciarci soltanto alla
finestra, in attesa di condannare gli errori di chi si affatica per strada.
Facci capire che anche per noi è possibile una resurrezione, perché tu
sei venuto a morire proprio per noi peccatori e sei voluto penetrare nelle
tenebre del sepolcro proprio per risollevarci dalle nostre miserie. Scuoti
l'aridità con cui spesso ascoltiamo la tua parola, l'abitudine con cui ci
accostiamo ai sacramenti, la stanchezza con cui viviamo la realtà
ecclesiale, l'occasionalità della nostra carità, e convincici che nulla è
perduto per la nostra salvezza, perché anche dal marciume, per la tua
grazia, può sgorgare una vita nuova. Seppellisci definitivamente tutto
ciò che, dentro di noi, è segnato dalla vecchia abitudine del nostro
egoismo.
Allora anche la pia devozione di questa sera, contemplando la tua
sofferenza e quella di tanti crocifissi di oggi, non sarà stata vana, e
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domani potremo cantare con te l'Exultet della pasqua di resurrezione.
Amen.
XV STAZIONE
GESU’ RISORGE DAI MORTI
Lettore Signore Gesù, fa' risuonare nel nostro cuore la tua parola di
vita, perché possiamo seguirti con generosità.
Assemblea Donaci, Signore, la gioia di restare sempre con te.
Lettore Signore Gesù, apri la tomba del nostro cuore e risplendi nel
tuo amore, affinché possiamo testimoniarti dinanzi a tutti gli uomini.
Assemblea Donaci, Signore, la gioia di restare sempre con te.
Preghiamo.
O Padre, principio e modello di unione e di vita, fa' di noi una cosa sola
come il tuo Figlio è una cosa sola con te; il tuo Spirito ci renda perfetti
nell'amore, perché il mondo ci riconosca come veri discepoli del tuo
Figlio dal nostro amore vicendevole. Egli vive e regna nei secoli dei
secoli. Amen.