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Parrocchia Spirito Santo

VIA CRUCIS
Canto iniziale

Guida Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito


Santo.
Tutti Amen.

Guida Ci poniamo al seguito di Gesù, sulla via della


Croce, animati da quella fede che contempla nelle so erenze
di Gesù l’o erta di un amore più forte della morte. Con
Maria, regina della famiglia, ci associamo al sacrificio
redentore di Cristo, che con i suoi doni di grazia ci ha aperto
le porte del regno dei cieli.

PREGHIAMO

Padre santo, guidaci con il tuo Santo Spirito, in questa Via


Crucis, perché possiamo, con Maria, la Madre addolorata,
seguire adoranti tuo Figlio, che si è immolato per rendere la
Chiesa, sua sposa, tutta bella e senza macchia alcuna.

Aiutaci a vivere questo percorso in modo da ottenere la


grazia della redenzione che Gesù ci ha meritato. Così ognuno
di noi sarà vero cristiano e le nostre famiglie saranno, in
tutta la loro bellezza, piccola Chiesa domestica.

Te lo chiediamo per intercessione di Maria, la Madre che hai


voluto partecipe della so erenza salvifica di Gesù.

Amen.

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I STAZIONE
Gesù è condannato a morte

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

Matteo 26,11-12.24.26
«Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà
Gesù. Ma essi urlavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Ed egli,
per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui?
Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Dunque lo
punirò e poi lo rilascerò”. Ma essi insistevano a gran voce,
chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano.
Pilato, allora, decise che la loro richiesta fosse eseguita.
Rimise in libertà colui che era stato messo in carcere per
rivolta e omicidio e che essi richiedevano e consegnò Gesù al
loro volere» (Lc 23,20-25).

Meditazione

Un Pilato impaurito che non cerca la verità, il dito puntato di


accusa ed il grido crescente della folla inferocita sono i primi
passi del morire di Gesù. Innocente, come un agnello, il cui
sangue salva il suo popolo. Quel Gesù che è passato tra noi,
sanando e benedicendo, ora viene condannato alla pena
capitale. Nessuna parola di gratitudine dalla folla, che sceglie
invece Barabba. Per Pilato, diventa un caso imbarazzante. Lo
scarica alla folla e se ne lava le mani, tutto attaccato al suo

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potere. Lo consegna, perché sia crocifisso! Non vuole più
sapere nulla di lui. Per lui, il caso è chiuso!
La condanna sbrigativa di Gesù raccoglie così le facili accuse,
i giudizi superficiali tra la gente, le insinuazioni ed i
preconcetti che chiudono il cuore e si fanno cultura razzista,
di esclusione e di “scarto”, con le lettere anonime e le orribili
calunnie. Accusati, si è subito sbattuti in prima pagina;
scagionati, si finisce in ultima!
E noi? Sapremo avere una coscienza retta e responsabile,
trasparente, che non volga mai le spalle all’innocente, ma si
schieri, con coraggio, in difesa dei deboli, resistendo
all’ingiustizia e difendendo ovunque la verità violata?
(Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Arcivescovo di Campobasso-Boiano)

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Ascoltaci o Signore!


Signore Gesù, donaci la forza di vivere la nostra fede con
coraggio, quando essere tuoi discepoli mette a rischio la
nostra tranquillità, la nostra comodità, i nostri interessi
privati, noi ti preghiamo;

Signore, aiutaci ad accostarci in silenzio ad ogni persona


condannata e lasciata ai margini della società, fragile vaso
d’argilla che racchiude un tesoro prezioso a Te solo
conosciuto, noi ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

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II STAZIONE
Gesù è caricato della croce

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi presero


Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto
del Cranio, in ebraico Gòlgota.” (Giovanni 19,16-17)

Meditiamo

Quante croci vediamo portate in questo tempo: feroci guerre


che distruggono e dividono, di denze che isolano, malattie
che debilitano. Ci sono croci portate imbracciando armi per
difendersi dal desiderio di onnipotenza di altri uomini, le
croci di questi tempi, paradossi ora come allora. Siamo
tentati di volgere lo sguardo altrove per non so rire, per non
vedere l’inutile immane strazio che l’uomo può compiere
verso un altro uomo, verso il fratello. Altre volte quasi curiosi
ci limitiamo ad osservare, pubblico non pagante, scelte dove
la dignità umana, la cura del creato ed il bene comune
vengono derise dalla superficialità e da interessi personali.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Ascoltaci o Signore!


Disarma il nostro cuore, Signore, da ogni egoismo, che
ci conduce a compromessi che diventano croce per gli altri,

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noi ti preghiamo;

Signore, aiutaci ad essere sensibili e consapevoli delle


nostre indi erenze per condividere misericordiosamente
il dolore dei nostri fratelli, noi ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

III STAZIONE
Gesù cade per la prima volta

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Guardai attorno e nessuno che mi aiutasse; attesi ansioso e


nessuno che mi sostenesse.” (Isaia 63,5)

Meditiamo

Signore Gesù, guardando la tua caduta sotto la croce,


sentiamo il dolore delle nostre. Cadere fa male, sempre, a

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tutte le età. Tu cadi per il peso della so erenza e per il
peccato dell’uomo, noi cadiamo perché spesso ci a diamo
alle nostre sole forze, pensando di poter vivere senza il tuo
aiuto. Le nostre tante cadute ci paralizzano, ci bloccano a
terra: rialzarsi è sempre più faticoso. Ma tu Gesù non ci
abbandoni! Ci sollevi! L’esserti rialzato ci dona coraggio e il
tuo sguardo pieno di amore ci dà la forza di procedere sul
nostro cammino. Sei tu il punto di svolta che ci rimette in
piedi e ci fa ripartire fiduciosi e rinnovati.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Donaci la tua forza, Signore!


Per trasformare le nostre cadute in occasioni di crescita
nell’umiltà, di comprensione verso i fratelli e di invocazione
verso Te, noi ti preghiamo;

Perché possiamo risollevare e accompagnare chi è


stanco della vita e non ha più speranza, noi ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

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IV STAZIONE
Gesù incontra sua madre

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Gesù vide la Madre lì presente.” (Giovanni 19,16)

Meditiamo

Sempre una madre si a retta là dove il figlio è in pericolo,


dove lo vede so rire. Lo sguardo di Gesù incontra quello di
sua madre e coglie tutto il dolore di colei che lo ha generato.
Maria vorrebbe sollevarlo dal dolore, vorrebbe mettersi sotto
di Lui come una strada non accidentata. Vorrebbe ancora
portarlo in braccio! Ella si fa presente anche a noi tutti,
poiché a Lei Gesù ci ha a dati come figli. Con Lei accanto, il
cammino della nostra vita si fa meno aspro, con Lei la paura
di soccombere scompare. Maria ci avvolge di tenerezza con il
suo sguardo, ci dà pace e fortezza con il suo abbraccio; in
comunione d’amore porta con noi la Croce, come fece con
Gesù.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Maria, madre di misericordia

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Accorri ancora e sempre accanto all’uomo che so re,
all’uomo che cade, all’uomo che dispera, noi ti preghiamo;

Anche nei momenti più di cili della nostra esistenza,


aiutaci a continuare a credere di non essere mai soli né mai
abbandonati da Dio, noi ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

V STAZIONE
Gesù aiutato dal Cireneo

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Mentre conducevano via Gesù, fermarono un certo Simone


di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la
croce, da portare dietro a Gesù.” (Luca 23,26)

Meditiamo

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E così Simone di Cirene – un uomo qualunque, potrebbe
essere ognuno di noi – si trova all’improvviso caricato di un
peso detestabile e condotto su una via diversa da quella che
stava percorrendo. L’hanno costretto a dare un simile aiuto,
ma, in realtà egli è scelto dal Padre, per una missione unica
di solidarietà. In silenzio, Simone prende la croce; mite,
segue il Mite, formando una cosa sola con Lui. Era un “uomo
qualunque”; mettendo in pratica il comandamento
dell’amore che consiste nel portare i pesi gli uni degli altri,
egli diventa un discepolo di Gesù.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Signore, ti preghiamo


● A nché ognuno di noi possa trovare il coraggio di
essere come il Cireneo, che prende la croce e segue i tuoi
passi, noi ti preghiamo;

● A nché ognuno di noi sia così umile e forte da caricarsi


della croce di chi incontriamo, noi ti preghiamo;

● Fa’ che, quando ci sentiamo soli, possiamo riconoscere


sulla nostra strada un Simone di Cirene che si ferma e si
carica del nostro fardello, noi ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

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VI STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi,


non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto
dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come
uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e
non ne avevamo alcuna stima.” (Isaia 53,2-3)

Meditiamo

E ora, un’altra donna, Veronica, si avvicina a Gesù. Non solo


non parla, ma di lei nessun’altra traccia è rimasta nei
Vangeli. Eppure, ognuno di noi vorrebbe proprio essere
quella donna dal cuore grande e compassionevole che
asciugando il volto so erente di Gesù lo riceve impresso nel
suo lino e soprattutto nel suo cuore. La vera Icona di Cristo è
infatti quella impressa nei nostri cuori, se partecipiamo con
amore alla sua Passione, che continua nella passione di ogni
so erente, abbandonato, umiliato, davanti al quale ci si
copre la faccia e si voltano le spalle. Volto di dolore che
splenderà d’indicibile bellezza nella risurrezione.

Preghiamo

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Ad ogni invocazione ripetiamo: Signore Gesù, il tuo volto
risplenda sul nostro!
E ci dia la forza di avvicinarci ad ogni persona, a noi cara
o sconosciuta, e di vederti in quei volti, noi ti preghiamo;

E ci aiuti a non indugiare nel soccorrere il prossimo, in


cui tu dimori, come Veronica è accorsa da te sulla via del
Calvario, noi ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

VII STAZIONE
Gesù cade per la seconda volta

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“La mia vita è incollata alla polvere: fammi vivere secondo la


tua parola.” (Salmi 119,25)

Meditiamo

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Tutta la missione redentrice di Gesù è stata un continuo
discendere, un continuo abbassamento. Dal Padre, venne
sulla terra; davanti agli apostoli si abbassò a lavare loro i
piedi. Davanti alla donna adultera, si chinò in silenzio a
scrivere per terra. Anche queste cadute ci parlano della sua
misericordiosa compassione. Gesù non giudica né condanna
l’uomo che cade e torna a cadere, non discute le nostre
debolezze, ma si fa debole con noi. Egli ci è accanto a nché
non disperiamo; È lì a dirci: “Io sono con te”.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Signore Gesù, conformaci a te!


Nell’umiltà vera e nel tuo sentire misericordioso, noi ti
preghiamo;

Nella carità senza limiti che si china, si fa vicina, si fa


tutta a tutti, noi ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

VIII Stazione
Gesù incontra le donne di Gerusalemme

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Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete


su voi stesse e sui vostri figli.” (Luca 23,28)

Meditiamo

Donne di fedeltà e di coraggio, si avvicinano piangenti a Gesù


per consolarlo. Gesù è scosso dal loro pianto amaro, ma le
esorta a non consumarsi nel vederlo martoriato, per essere
donne non più piangenti, ma credenti! Chiede un dolore
condiviso e non una commiserazione sterile e piagnucolosa
ma voglia di rinascere, di guardare avanti, di procedere con
fede e speranza rivolti a Dio. Piangiamo su noi stessi se
ancora non crediamo in quel Gesù che ci ha annunciato il
Regno della salvezza. E ancora, piangiamo su quegli uomini
che scaricano sulle donne la violenza che hanno dentro.
Piangiamo sulle donne schiavizzate dalla paura e dallo
sfruttamento. Ma non basta battersi il petto e provare
compassione. Gesù è più esigente. Le donne vanno
rassicurate come fece Lui, vanno amate come un dono
inviolabile per tutta l’umanità. Per la crescita dei nostri figli,
in dignità e speranza.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Ascoltaci, Signore!


Solleva il cuore di tante donne dall’abisso della
disperazione quando diventano preda di violenza, noi ti

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preghiamo;

Rendici disponibili alla condivisione di ogni dolore, in


sincerità e fedeltà, oltre la naturale compassione, noi ti
preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

IX STAZIONE
Gesù cade la terza volta

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un


privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se, stesso assumendo
una condizione di servo, diventando simile agli uomini.”
(Filippesi 2,6-7)

Meditiamo

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Gesù ancora cade ma ogni volta si rialza e riprende il
cammino umilmente. Un grande insegnamento è racchiuso
per noi in queste tre cadute. Così è la vita dell’uomo nella sua
quotidianità: un continuo cadere e rialzarsi. La vera vittoria
non è non cadere, ma credere che Dio ci può rialzare, sempre,
comunque, qualunque sia il nostro dolore.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Sostienici, Signore!


Quando siamo stanchi è delusi dalla vita, quando non
accogliamo fino in fondo la speranza e l’amore che ci hai
donato, noi ti preghiamo;

Quando abbiamo la tentazione di allontanarci da te, noi


ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

X STAZIONE
Gesù è spogliato delle vesti

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Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Già si dividono i miei vestiti e la mia tunica tirano a sorte.”


(Salmo 22,19)

Meditiamo

Gesù è spogliato delle vesti; è un gesto di disprezzo che, nel


pensiero di Dio, diventa segno di regalità. Sì, perché l’uomo è
vero nella sua nudità e ne svela l’essenzialità. E quell’uomo
rimasto nudo, ma rimasto Re, che ha vinto la morte. Quante
donne e uomini sono oggi davanti ai nostri occhi spogliati
della loro dignità, del loro lavoro, dei loro sentimenti, della
loro stessa umanità da parte di altri che si giocano le loro
vesti pensando di poterli dominare? Sono davanti a noi nella
loro nudità che è la loro regalità, il loro rimanere comunque
uomini davanti a Dio. Ma per comprenderli è necessario a
nostra volta spogliarci delle nostre “vesti”, tornare tutti a
essere uomini senza orpelli, senza mania di dominio.
Abbandonare il nostro egoismo e vedere nell’altro non
qualcuno di cui dobbiamo avere paura o piegare ai nostri
interessi, ma un nostro fratello.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Perdonaci, Signore!


Quando non sappiamo spogliarci del nostro egoismo che
ci impedisce di crescere umanamente, noi ti preghiamo;

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Quando come Chiesa non siamo capaci di essere luce delle
genti ed illuminare ogni uomo, per restituirgli quella dignità
perduta, noi ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

XI STAZIONE
Gesù è inchiodato alla croce

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, là crocifissero


lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.” (Luca
23,33)

Meditiamo

Dal Cristo crocifisso, impariamo a conoscere, a venerare, a


curare, a servire il dolore, qualunque sia, degli uomini, tutti
nostri fratelli. Il crocifisso che troneggia nelle nostre chiese,

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che pende dal nostro collo, che adorna le tombe nei cimiteri,
non è un oggetto da venerare solamente. Cristo crocifisso
prolunga il suo stare sulla croce nella vita e nella tragedia
degli uomini e delle donne di oggi. Una Chiesa in cammino ha
un compito ben preciso: schiodare i crocifissi della storia.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Donaci la forza. o Signore, di


sradicare le croci!
Fa che ci liberiamo da tutte quelle paure che, come
chiodi, paralizzano la nostra esistenza e ci allontanano dalla
vita che Tu hai sperato e preparato per noi, noi ti preghiamo;

Dinanzi alla so erenza degli uomini e delle donne del


nostro tempo, fa’ che facciamo scelte di pace e di solidarietà,
noi ti preghiamo.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore


siano impresse nel mio cuor.

XII STAZIONE
Gesù muore in croce

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Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra


fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il
velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran
voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spinto».
Detto questo, spirò.” (Luca 23,44-46)

Meditiamo

Gesù non prova a spiegare il mistero della morte, del


consumarsi di tutte le cose, fa di più: lo attraversa con tutto il
suo corpo e il suo spirito. Un mistero grande, che continua ad
interrogarci e ad inquietarci; ci sfida, ci invita ad aprire gli
occhi, a saper vedere il suo amore anche nella morte, anzi a
partire proprio da essa. È lì che ci ha amati: nella nostra più
vera condizione inevitabile. È lì che possiamo cogliere la sua
presenza viva, autentica. Di questo, sempre, avremo sete:
della sua vicinanza, del suo essere Dio con noi.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Turba la mia indi erenza con


la tua croce!
Apri i nostri occhi e fa che noi ti vediamo anche nelle
so erenze, nella morte, che non è la vera fine, noi ti
preghiamo;

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Scuoti il nostro torpore. Interrogaci sempre con il tuo
mistero sconvolgente, che supera la morte e dona la vita, noi
ti preghiamo.

XIII STAZIONE
Gesù è deposto dalla croce

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

“Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che


aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da
Pilato per chiedere il corpo di Gesù. … Egli allora, comprato
un lenzuolo, lo calò giù dalla croce.” (Marco 15,43-46)

Meditiamo

Gesù ora non è più sulla croce. É adagiato sul grembo della
terra, sul grembo di sua madre. Ora la so erenza è passata,
svanita. Questa è l’ora della pietà. Nel suo corpo senza vita
riecheggia la forza con cui ha a rontato la so erenza; il
senso che è riuscito a darle si riflette negli occhi di chi è
ancora lì e gli è rimasto accanto e sempre rimarrà al suo

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fianco nell’amore, donato e ricevuto. Si apre per tutti noi una
nuova vita, quella celeste, all’insegna di ciò che resiste e non
viene spezzato dalla morte: l’amore.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Ascoltaci, Signore!


Insegnaci a vedere oltre la croce, la gioia, oltre la morte,
e la vita vera, noi ti preghiamo;

Nei nostri momenti più bui, con il tuo conforto, la


nostra disperazione ceda il passo alla luce, la tua luce, noi ti
preghiamo.

XIV STAZIONE
Gesù viene deposto nel sepolcro

Guida Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.


Tutti Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Proclamiamo

Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo


depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella

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roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del
sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano
Maria di Màgdala e l’altra Maria. (Mt 27, 59-61)

Meditiamo

Ormai siamo qui. Siamo morti al nostro passato. Avremmo


voluto vivere nella nostra terra, ma la guerra ce lo ha
impedito. È di cile per una famiglia dover scegliere tra i
suoi sogni e la libertà. Tra i desideri e la sopravvivenza.
Siamo qui dopo viaggi in cui abbiamo visto morire donne e
bambini, amici, fratelli e sorelle. Siamo qui, sopravvissuti.
Percepiti come un peso. Noi che a casa nostra eravamo
importanti, qui siamo numeri, categorie, semplificazioni.
Eppure siamo molto di più che immigrati. Siamo persone.
Siamo venuti qui per i nostri figli. Moriamo ogni giorno per
loro, perché qui possano provare a vivere una vita normale,
senza le bombe, senza il sangue, senza le persecuzioni.
Siamo cattolici, ma anche questo a volte sembra passare in
secondo piano rispetto al fatto che siamo migranti. Se non ci
rassegniamo è perché sappiamo che la grande pietra sulla
porta del sepolcro un giorno verrà rotolata via.

Preghiamo

Ad ogni invocazione ripetiamo: Dona a noi la pace!

Signore Gesù, tolto dal legno della croce da mani


amiche, noi ti preghiamo;
Tu che fosti sepolto nella tomba nuova di Giuseppe
d’Arimatea, noi ti preghiamo.

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Tu che non hai conosciuto la corruzione del sepolcro.

Conclusione della Via Crucis

Abbiamo percorso con Gesù la via del Calvario. Stazione per


stazione, fermata, dopo fermata, il volto di Cristo si è svelato
ed egli, proprio nella sua passione, è apparso come “il più
bello tra i figli dell’uomo”. La bellezza di un volto è l’amore
che vi risplende. I segni della passione Gesù ha voluto
conservarli nel suo corpo glorioso, come gioielli che ne
adornano la bellezza. Il dolore è diventato strumento e segno
di gloria. I cercatori di Dio di tutti i tempi, sotto la croce,
hanno finito il loro cammino. Qui Dio l’hanno trovato. E
hanno scoperto il vero volto dell’uomo, restaurato nella sua
autentica bellezza dall’amore redentore di Dio. Qui hanno
scoperto che la sapienza della vita è la scienza della croce:
entrare nella croce, nella morte del fratello, scegliere di
morire ogni giorno per lui, questo crea la vita nell’altro e
dall’altro ritorna a lui. Da qui nascono tutte le vocazioni e le
missioni della Chiesa: «Io annuncio Cristo e Cristo
crocifisso». Con la gioia e la luce della Pasqua. La parola di
Gesù che, sparsa nel vangelo e divenuta “fatto”, nella sua
passione, morte e risurrezione, diventi sostanza e vita della
Chiesa, voce e presenza di Dio nell’oggi della storia.

Preghiera

Sopra di noi, o Signore, che abbiamo devotamente


commemorato la morte di Cristo tuo Figlio, nella speranza di
risorgere con lui, scenda l’abbondanza dei tuoi doni: venga il
perdono e la consolazione, si accresca la fede e la carità, e

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l’intima certezza della redenzione eterna. Per Cristo nostro
Signore.
Amen.

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