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DIOCESI di TEGGIANO – POLICASTRO

PARROCCHIA MARIA SS.MA DELLA NEVE E SANT’ANTONIO DI PADOVA


CASTEL RUGGERO

LA CROCE È…

VIA CRUCIS 2022


PRIMA STAZIONE
Gesù viene condannato a morte
Ti adoriamo, o Cristo e Ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

«Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi
urlavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Ed egli, per la terza volta, disse loro:
“Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la
morte. Dunque lo punirò e poi lo rilascerò”. Ma essi insistevano a gran voce,
chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato, allora, decise
che la loro richiesta fosse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo
in carcere per rivolta e omicidio e che essi richiedevano e consegnò Gesù al loro
volere» (Lc 23,20-25).

La croce è CORAGGIO
Gesù ci ha sempre messo la faccia. Lui, che è Dio, si sporca le
mani con chi ha bisogno di essere salvato e amato. Per amare
occorre coraggio. Gesù, insegnaci a non nasconderci di fronte alle
esigenze dell’amore, aiutaci ad essere dei giovani che si
consumano, non nella superficialità dei buoni sentimenti, ma
nella profondità dell’amore che si fa’ carne nel dono di noi stessi.

Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

CANTO
O fieri flagelli, che al mio buon Signore, le carni squarciate con tanto dolore.
Non date più pene al caro mio Bene, non più tormentate l’amato Gesù.
Ferite, ferite, ferite quest’alma, ferite quest’alma che causa ne fu.

SECONDA STAZIONE
Gesù incontra sua madre

Ti adoriamo, o Cristo e Ti benediciamo.


Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

«Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la
caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione e
anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Maria custodiva tutte queste cose
nel suo cuore» (Lc 2,34- 35).
La croce è FIDUCIA
Ci piacerebbe capire tutto e subito, ma cadremmo nella superbia, perdendoci i dettagli più
preziosi. La fiducia ci aiuta a “conservare nel cuore” ciò che ancora non capiamo, fiduciosi che
la strada si faccia sempre più chiara. Aiutati da Maria, ci affidiamo al Padre che semina sempre
in noi un amore grande, per non smarrire il gusto dei piccoli passi.

Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

CANTO
È giunta l'ora, Padre, per me, ai miei amici ho detto che
questa è la vita: conoscere te e il Figlio tuo, Cristo Gesù.
Erano tuoi, li hai dati a me; ed ora sanno che torno a te;
hanno creduto: conservali tu nel tuo amore, nell’unità.

TERZA STAZIONE
Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la croce
Ti adoriamo, o Cristo e Ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone


di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo.
(Mc 15,21)

La croce è CONDIVISIONE
Gesù che, molte volte, si è speso per alleviare le sofferenze dei
poveri, ora, è aiutato da uno sconosciuto a portare il peso della
Croce. È il miracolo della condivisione che genera comunione
con Dio. Signore insegnaci tu la giusta umiltà per condividere
le nostre croci con gli altri.

Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

CANTO
Ti seguirò, ti seguirò, o Signore, e nella tua strada camminerò.
Ti seguirò nella via del dolore e la tua croce ci salverà.
QUARTA STAZIONE
Gesù cade sotto il peso della croce

Ti adoriamo, o Cristo e Ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi


strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e sputi”.
(ls. 50,6)

La croce è UMILTA’
Gesù “si lascia” umiliare. E’ il mistero di questo Dio che si
consegna agli uomini totalmente. Si è consegnato a Maria e a
Giuseppe che lo hanno curato e fatto crescere; ai poveri che
lo hanno cercato per essere da Lui sanati, guariti e salvati; ai
peccatori che gli hanno chiesto la gioia del perdono…
La via dell’umiltà è questa: Dio si consegna a ciascuno di noi
e noi abbiamo la responsabilità di accogliere il Suo amore o
di rifiutarlo.

Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

CANTO
Dove vai Madre Maria, sola sola per questa via.
Vado cercando il mio figliuolo, son tre giorni e non lo trovo.
Lo troverai per via del mondo, con le mani legati giunte,
sulle spalle una croce aveva, la portava e non la poteva.
Sangue rosso lui versava, la Madonna l’asciugava,
l’asciugava con gran dolore, oggi è morto il Redentore.

QUINTA STAZIONE
Gesù viene inchiodato sulla croce

Ti adoriamo, o Cristo e Ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

«Erano le nove del mattino, quando lo crocifissero. La scritta con il motivo


della sua condanna diceva: “Il re dei Giudei!”. Con lui crocifissero anche due
ladroni, uno a destra ed uno alla sua sinistra. E si compì la Scrittura che
dice: “E’ stato messo tra i malfattori!”» (Mc 15,24-28).
La croce è PERDONO
Anche lì, attaccato alla croce, Dio non ha parole di condanna per nessuno, ma solo il perdono.
Ecco lo scandalo della croce: Dio che non condanna, ma continua ad amare! Noi, al contrario,
giudichiamo, invece di spendere parole d’amore!

Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

CANTO
Ho incontrato te Gesù e ogni cosa in me è cambiata,
tutta la mia vita ora ti appartiene.
Tutto il mio passato io l’affido a te, Gesù, Re di gloria, mio Signor.
Dal tuo amore chi mi separerà, sulla croce hai dato la vita per me.
Una corona di gloria mi darai, quando un giorno ti vedrò.

SESTA STAZIONE
Gesù muore sulla croce
Ti adoriamo, o Cristo e Ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

«Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra.
Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che
significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Udendo
questo, alcuni dei presenti dicevano: “Costui chiama Elia”. E subito
uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò
su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: “Lascia,
vediamo se viene Elia a salvarlo!”. E Gesù, emesso un alto grido, spirò.»
(Mt 27, 45-50,54)

La croce è AFFIDAMENTO
La vita del Signore Gesù giunge a compimento. Il Figlio di
Dio consegna tutto al Padre. E ora noi non siamo più soli.
Ogni nostro dolore diventa una porta aperta, in cui vivere
l’affidamento al Padre e in cui poter ascoltare la voce del
cuore che dice: “Non temere, Io sono con te, fino alla fine del mondo.”

Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

CANTO
È giunta l’ora, Padre, per me, ai miei amici ho detto che
questa è la vita: conoscere te e il Figlio tuo, Cristo Gesù.
Erano i tuoi l’hai dati a me, ed ora sanno che torno a te,
hanno creduto conservali tu, nel tuo amore nell’unità.
SETTIMA STAZIONE
Noi siamo i testimoni della Croce

Ti adoriamo, o Cristo e Ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta
sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio,
ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così
risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere
buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. (Mt 5, 14-16)

La croce è AMORE
Nella croce Dio ha abbattuto il muro di separazione che c’era tra Dio e l’umanità, e tra persona
e persona. La croce è la sorgente di ogni forma di pace. Non solo dell’assenza della guerra. Ma
anche dell’amore matrimoniale, dell’amore fraterno, dell’amore tra gli amici, dell’amore nei
luoghi di lavoro e di divertimento. Qui, nelle nostre case e nel nostro paese.
La pace di Gesù sia con noi, affinché la nostra gioia sia piena!

Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

CONCLUSIONE VIA CRUCIS (don Antonio):


Noi, oggi, insieme a Gesù, testimoni della croce

(invece del canto si legherà la “bandiera” alla croce. Al termine si legge il commento)

La croce è l’arcobaleno con il quale il Padre ha congiunto, per mezzo del suo Figlio, il cielo alla
terra e la terra al cielo. La pace è un dono che Dio ci offre, ma va accolto impegnandoci ogni
giorno a costruire ponti e abbattere muri di separazione. I ponti: comunicare per primo,
dialogare per primo, umiltà sempre, sincerità sempre, carità sempre, incontrare sempre,
guardarsi negli occhi sempre, … Ma se la pace offerta non è desiderata e accolta anche dall’altra
parte, per attuarla chiede più sacrificio, più dolore, più pazienza, più tempo. E a volte la strada
si fa più dura. Perciò stasera preghiamo, affinché chi ha smesso di cercarla nel nostro paese,
nel cerchio delle amicizie e delle parentele, nel luogo di lavoro e in tutte le stanze segrete del
proprio cuore, possa riprenderne la costruzione. Affinché ancora piaccia essere chiamato da
Gesù, beate te, operatore di pace.
(dopo un breve tempo di silenzio per impegnarsi davanti a Dio, ciascuno potrà ritirare un lumino della pace per
accenderlo a casa ogni qualvolta vorrà chiedere questo dono.
L’assemblea si scioglierà liberamente in silenzio.
Ciascuno lascerà il luogo del Calvario quando lo riterrà opportuno).

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