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Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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PRIMA STAZIONE: Gesù condannato a morte

Dal Vangelo secondo Matteo

A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla


un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato
famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata,
Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o
Gesù, chiamato Cristo?».
Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere
Barabba e a far morire Gesù.
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava,
prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non
sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!»

Il messaggio di salvezza di salvezza di Gesù suscita nel popolo e


nelle persone di potere reazioni contrastanti.
Un elemento comune a queste reazioni è la paura: paura del
cambiamento. La paura genera isolamento. Anche noi veniamo da
un periodo di forte paura e isolamento: quello prima della
pandemia, ora della guerra.
Come reagire a tutto questo? Lasciarci sopraffare dalla paura e farci
manipolare, come gli ebrei che scelsero Barabba?
Una cosa è certa: non possiamo rimanere nel nostro torpore e
dormire come gli apostoli ai Gestemani.
Dobbiamo risvegliarci nel Vangelo ed essere motore di risveglio
anche per le nostre comunità e per le relazioni che vogliamo far
rinascere.

Signore, fa che noi non facciamo come Pilato, ma aiutaci a prendere


posizione, aiutaci a scegliere con consapevolezza, mai con
indifferenza.
Signore, rendici vigili in questo cammino doloroso.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il redentor
gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo

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SECONDA STAZIONE: Gesù riceve la croce

Dal Vangelo secondo Matteo

Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: «Quello


che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona
scorta».Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò.
Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono.
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli
radunarono attorno tutta la truppa.
Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo
percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del
mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per
crocifiggerlo.

Il bacio per noi è un segno di pace e di intimità, di amicizia.


Il bacio dato da Giuda nel Vangelo è invece un bacio di tradimento:
le sue aspettative materialiste non trovano realizzazione nel piano
di salvezza che Gesù è chiamato a compiere.
Giuda ragiona alla maniera del mondo.
Prendiamo invece esempio dagli altri apostoli che,dopo uno
smarrimento iniziale, dovuto alla paura, hanno avuto il coraggio di
ricevere anche loro, come il Maestro, la propria croce.
Anche noi tradiamo Gesù con i nostri peccati.

Signore, aiutaci ad essere amici sinceri e fedeli, anche nelle


difficoltà e nelle incomprensioni.

Signore, aiutaci a evitare rapporti di comodo e libera la nostra


mente dai fraintendimenti.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo

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TERZA STAZIONE: Gesù cade per la prima volta

Dal libro del profeta Isaia

Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce
il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era
disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è
caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi
lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato
trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il
castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe
noi siamo stati guariti.

Gesù, sei caduto sotto il peso dei nostri peccati, ma tu sei più forte
del peccato, con te potremo rialzarci.
La tua caduta è un invito a considerare che ti sei fatto uomo,
piccolo, compagno nelle nostre sofferenze per aiutarci a rialzarci
insieme.

Gesù, fa che riusciamo a vedere anche le croci degli altri.

Gesù, fa che non rimaniamo schiacciati, ma che, sostenuti dalla tua


Parola, riusciamo a rialzarci.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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QUARTA STAZIONE: Gesù incontra sua madre

Dal Vangelo secondo Luca

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano


di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli
è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno
di contraddizione ,e anche a te una spada trafiggerà l'anima,
affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Maria ha accolto il progetto di Dio, segue la passione di suo figlio


soffrendo in silenzio e serbando tutto nel suo cuore.
Non può e non vuole cambiare il progetto di Dio: la sua sofferenza
ha senso perchè la rende partecipe di quella del figlio, la rende
coprotagonista del disegno di salvezza.

Anche noi, Signore, vogliamo accompagnarti nella via dolorosa


partecipando alla tua sofferenza.
Vogliamo unire le nostre sofferenze alle tue, fiduciosi che tu possa
salvarci ed aiutarci anche ad essere compagni per i nostri fratelli
sofferenti.

Fà, o Signore che se non possiamo materialmente fare qualcosa per


i nostri fratelli, possano la nostra presenza e la nostra preghiera
essere loro di conforto e aiuto.

Rendici, Signore, servi inutili per mezzo della tua grazia e


strumento nelle tue mani.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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QUINTA STAZIONE: Gesù aiutato dal Cireneo

Dal Vangelo secondo Marco

Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli


fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per
crocifiggerlo. Costrinsero a portare la sua croce un tale che
passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna,
padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del
Gòlgota, che significa «Luogo del cranio».

Simone di Cirene è preso tra la folla ed è costretto, per un tratto di


strada, a condividere con Cristo il peso della croce.
Non ha scelto spontaneamente di offrirsi come aiuto, egli non
conosce la storia di Gesù: la situazione gli diventerà chiara solo in
seguito.

Aiutaci , Signore a trovare un senso anche alle situazioni della


nostra vita in cui ci sentiamo costretti.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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SESTA STAZIONE: la Veronica asciuga il volto di Gesu'

Dal Vangelo secondo Luca


Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e
cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo
percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo
morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima
strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in
quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in
viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si
fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò
sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il
giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore,
dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al
mio ritorno». Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui
che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha
avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».

A differenza del Cireneo che è stato costretto, la Veronica prova


compassione. Compassione significa soffrire insieme (dal latino
cum-patire).
Si rende prossimo, come il Buon Samaritano, e non rimane
ferma ,ma agisce seguendo il cuore. Tutti siamo capaci di amare
ma non abbiamo la stessa sensibilità.
Non è il gesto in sé che ha valore ma il sentimento che ci mettiamo
nel compierlo.

Fa', o Signore, che i gesti di compassione che compiamo, seppur


piccoli, possano essere passi sulla via della nostra santità.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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SETTIMA STAZIONE: Gesù cade per la seconda volta

Dal Vangelo secondo Luca


Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il
Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava
dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla
stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che
abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla
di male». E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo
regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel
paradiso».

Il buon ladrone ha avuto il coraggio di non ripiegarsi sui propri


sbagli ,ma ha fatto il suo primo atto di fede, rivolgendosi a Gesù.
Se ci sentiamo indegni, non riusciamo a perdonarci e il senso di
colpa aumenta impedendoci di guardare in alto verso Gesù. Da Lui
vengono il perdono, la grazia e la forza di perdonare noi stessi e,
quindi, anche il nostro prossimo.

Signore, insegnaci a perdonare noi stessi e a perdonare gli altri.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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OTTAVA STAZIONE: Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Dal Vangelo secondo Luca


Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si
battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù,
voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non
piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri
figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: «Beate le sterili, i
grembi che non hanno generato e i seni che non hanno
allattato». Allora cominceranno a dire ai monti: «Cadete su di
noi!»,e alle colline: «Copriteci!». Perché, se si tratta così il
legno verde, che avverrà del legno secco?».

Ormai per noi il lamento è quasi un' intercalare: ci lamentiamo


a volte anche senza ragione.
Le donne di Gerusalemme piangono e si lamentano, ma per
quale motivo? La scena cui assistono ha una carica emozionale
notevole, ma Gesù le invita a non far sì che il loro lamento sia
sterile ma di indirizzare le loro preghiere al Cielo.

Fa' , o Signore, che il nostro lamentarci non sia fine a se stesso


ma che possa tramutarsi in preghiera fatta col cuore.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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NONA STAZIONE: Gesù cade per la terza volta

Dal libro delle lamentazioni


«Guarda, Signore, la mia miseria, perché il nemico trionfa».
L'avversario ha steso la mano su tutte le sue cose più preziose;
ha visto penetrare nel suo santuario i pagani,mentre tu, Signore,
avevi loro proibito di entrare nella tua assemblea. Tutto il suo
popolo sospira in cerca di pane; danno gli oggetti più preziosi in
cambio di cibo,per sostenersi in vita.

La miseria non coincide con la povertà, è povertà senza fiducia,


senza fede, senza speranza. La strada della croce deve esserci di
stimolo per non farci prendere dallo sconforto, quando, nonostante
le nostre invocazioni, il nemico sembra vincere contro di noi.

Fa', o Signore, che non perdiamo la nostra fiducia, la nostra fede, la


nostra speranza, di fronte all'ennesima caduta e aiutaci a non farci
prendere dallo sconforto.

Sostieni, Signore, coloro che in questo momento storico hanno


l'impressione che il male intorno a loro li stia schiacciando.

Fa', o Signore, come dice Papa Francesco che “l'unica volta in cui
guardiamo un fratello dall'alto in basso sia per aiutarlo a rialzarsi”

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il Redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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DECIMA STAZIONE: Gesù spogliato delle vesti

Dal Vangelo secondo Giovanni


I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti,
ne fecero quattro parti,una per ciascun soldato,e la tunica. Ma
quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a
fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a
sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice:Si sono
divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.
E i soldati fecero così.
Dalla lettera agli ebrei
La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che
avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti
abbandonerò.

Come ci sentiremmo noi, spogliati delle nostre vesti?


Ormai siamo abituati ad avere tutto e pensiamo che nell' “avere”
stiano la felicità e la libertà.
Ma, io sono perchè possiedo?
Uso le persone che mi stanno intorno e amo le cose ,invece delle
persone?

Aiuta, Signore, le famiglie a dialogare con i figli perchè possano


trasmettere loro valori autentici, non palliativi materiali.

Fa', o Signore, che con l'esempio, la preghiera e la testimonianza,


possiamo aiutare le nuove generazioni a ridare senso e il giusto
posto al rapporto con le cose e al rapporto con le persone.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il Redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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UNDICESIMA STAZIONE: Gesù inchiodato alla croce

Dal Vangelo secondo Matteo


Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio»,gli
diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non
ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti,
tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del
suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è
Gesù, il re dei Giudei». Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni,
uno a destra e uno a sinistra.

Dal libro del Siracide


Un cuore ostinato sarà oppresso da affanni,
il peccatore aggiungerà peccato a peccato.

Gesù è inchiodato alla croce e noi stessi, rifiutando la croce di Gesù


ci inchiodiamo da soli, col nostro cuore ostinato, alla croce del vizio
e del peccato.
Siamo talmente affannati che in una giornata non riusciamo a
dedicare neanche un piccolo pensiero a Dio.
Cambiare è possibile, ma non da soli: abbiamo bisogno di sentire
l'amore di Gesù e il sostegno dei fratelli, per questo Dio ci ha
donato la Chiesa.

Fa', o Signore, che non ci abbandoniamo alla miseria morale,


restando schiavi del peccato.

Aiutaci a liberare il nostro cuore dagli affanni del voler per forza
portare a termine mille e mille attività che non aggiungono valore a
ciò che siamo ma, anzi, ci distolgono da ciò che è essenziale, cioè,
alzare lo sguardo verso di te, Gesù.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il Redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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DODICESIMA STAZIONE: Gesù muore in croce

Dal Vangelo secondo Luca


Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle
tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio
si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre,nelle
tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.
Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo:
«Veramente quest'uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era
venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era
accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti,
e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da
lontano a guardare tutto questo.

Rifiutare l 'amore di Dio è miseria spirituale.


Colui che rifiuta l'amore di Dio, pensa di bastare a se stesso, a
volte, anzi, sostituisce se stesso a Dio.
Alla morte di Gesù il velo del tempio si squarcia, e molte
persone che ancora non credono, si convertono.

Fa', o Signore, che anche per noi possa squarciarsi il velo che,
per quanto sottile possa essere, ci impedisce di abbandonarci
completamente e profondamente alla fede.

Fa', o Signore, che possiamo capire cosa significa dare la vita


per chi ci ama.

Ti doniamo il nostro silenzio: Fa' che diventi preghiera per


accrescere il nostro amore per Te.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il Redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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TREDICESIMA STAZIONE: Gesù deposto dalla croce

Dal Vangelo secondo Matteo


Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatea, chiamato
Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si
presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che
gli fosse consegnato.

Dal libro del profeta Isaia


Si radunino insieme tutti i popoli e si raccolgano le nazioni.
Chi può annunciare questo tra loro per farci udire le cose passate?
Presentino i loro testimoni e avranno ragione, ce li facciano udire e
avranno detto la verità

Ogni vera Pasqua nasce dalla testimonianza. L' esperienza che


abbiamo di Gesù è reale e dobbiamo testimoniarla a tutti.
Per essere testimoni non servono grandi azioni, ma piuttosto piccoli
gesti come, ad esempio, farci il segno della croce anche in pubblico
senza vergognarcene, condividere la nostra fede parlandone con
amici, anche attraverso i social, raccontare quello che viviamo
come cristiani con chi non è credente.

Fa', o Signore, che ci impegniamo di più a lavorare su noi stessi e a


portare la nostra fede anche al di fuori delle mura della chiesa.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il Redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perchè con la tua Santa croce hai redento il mondo.

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QUATTORDICESIMA STAZIONE: Gesù è posto nel sepolcro

Dal Vangelo secondo Matteo


Giuseppe (d'Arimatea) prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo
pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare
nella roccia; rotolata poi una grande pietra all'entrata del sepolcro,
se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c'erano Maria di
Màgdala e l'altra Maria.

Dalla terza lettera di Giovanni


Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio;
chi fa il male non ha veduto Dio.

La Chiesa ci invita ad imitare Gesù.


La nostra fede non deve essere immobile, ma viva.
Noi possiamo mettere Gesù nel sepolcro, rotolarci davanti una
pietra e andarcene, oppure vegliare il sepolcro in attesa della
Pasqua di Resurrezione e quindi riaccendere la nostra testimonianza
di fede.

Fa', o Signore, che la nostra testimonianza sia fertile, senza


preoccuparci di un risultato immediato, poiché il nostro compito non
è raccogliere, ma seminare, e solo Tu, Signore, con la tua Parola
farai crescere ciò che è stato seminato.

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Ti saluto, o croce Santa, che portasti il Redentor


gloria , lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Conclusione:

Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa


intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella
miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico, che
si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso,
pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona.
Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che si
è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà. La Quaresima è
un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di
quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la
nostra povertà.

Preghiamo.
O Dio, tu che conosci la nostra debolezza, rendici persone libere.
Facci arrivare al traguardo dell’amore che è oltre ogni misura, oltre
il povero, lo straniero, il nemico. Rendici capaci di imitare il tuo
figlio Gesù che con la sua povertà ci ha reso ricchi.
Lui che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli.
AMEN

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