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Biografie notevoli

André-Marie Ampère

Nasce a Lione, il 22 gennaio 1775, e muore a Marsiglia il 10 giugno1836. Gli è dedicata l'unità di
misura della corrente elettrica, l’Ampere.

Nel 1802 pubblica il trattato Considerations sur la theorie mathématique du jeu, che dimostra che le
possibilità di vincita sono a sfavore dello scommettitore abituale, e a seguito del quale ottiene la
nomina a Lione e in seguito, nel 1804, una posizione alla Scuola Politecnica di Parigi, dove venne
eletto professore di matematica nel 1809. Qui continuò a portare avanti le sue ricerche scientifiche e
i suoi molteplici studi, con grande diligenza. Nel 1814 viene ammesso come membro dell'Istituto.

La fama di Ampère è dovuta principalmente al servizio che rese alla scienza, nello stabilire le
relazioni tra elettricità e magnetismo, e nello sviluppo delle scienza dell'elettromagnetismo. Campo
che esplorò con la caratteristica operosità e cura, ed in relazione al quale sviluppò una teoria
matematica che non solo spiegava il fenomeno elettromagnetico, ma ne prediceva molti altri.

George Boole

Nasce a Lincoln, il 2 novembre 1815 e muore a Ballintemple l’8 dicembre 1864. Matematico e
logico – considerato anche il fondatore della logica matematica – con la sua opera ha influenzato
molti settori della filosofia.

Si forma sulle opere di Laplace e Lagrange. Muore a soli 49 anni per una grave forma febbrile.

Si dedica allo studio di metodi algebrici per la risoluzione di equazioni differenziali. Nel 1849
ottiene la nomina alla cattedra di matematica al Queen’s College di Cork. Nel 1847 pubblica The
Mathematical Analysis of Logic. Nel 1854 pubblica la sua opera più importante, An Investigation of
the Laws of Thought, on Which are founded the Mathematical Theories of Logic and Probabilities,
con la quale propone una nuova impostazione della logica: dopo aver rilevate le analogie fra oggetti
dell'algebra e oggetti della logica, riconduce le composizioni degli enunciati a semplici operazioni
algebriche. Con questo lavoro fonda la teoria di quella che attualmente viene indicata come
l’algebra booleana.

Nel 1859 pubblica Treatise of Differential Equations, testo con il quale caratterizza il suo impegno
nello studio delle equazioni differenziali. Studia anche il calcolo delle differenze finite, pubblicando
nel 1860 il trattato Treatise on the Calculus of Finite Differences, e i problemi generali del calcolo
delle probabilità. E’ inoltre tra i primi ad esaminare le proprietà fondamentali dei numeri, come la
proprietà distributiva.

L'opera maggiore di Boole è la base per gli studi sull’elettronica digitale è ha rappresentato un
notevole passo in avanti verso la concezione dei moderni computer.

Charles Augustin de Coulomb

Fisico francese, nasce ad Angoulême il 14 giugno 1736 e muore a Parigi il 23 agosto 1806. L'unità


di misura della carica elettrica, il coulomb, prende da lui il nome. Sceglie la professione di
ingegnere militare: passa tre anni, con grave danno alla sua salute, a Fort Bourbon, nella Martinica,
e al suo ritorno viene destinato a La Rochelle, sull'Isola d'Aix e a Cherbourg.
Nel 1781 venne tenuto permanentemente a Parigi, ma con lo scoppio della Rivoluzione Francese
rassegnò la sua nomina come intendant des eaux et fontaines, e si ritirò in una piccola tenuta che
possedeva a Blois. Venne richiamato a Parigi per un certo periodo, allo scopo di prendere parte alla
nuova determinazione di pesi e misure, che era stata decretata dal governo rivoluzionario. Fu uno
dei primi membri dell'Istituto Nazionale di Francia, e venne nominato ispettore dell'istruzione
pubblica nel 1802. Ma la sua salute era già compromessa e morì quattro anni dopo, a Parigi.

Coulomb è importante nella storia della meccanica, dell'elettricità e del magnetismo. Nel 1779
pubblica un importante studio sulle leggi dell'attrito, Théorie des machines simples, en ayant égard
au frottement de leurs parties et à la roideur des cordages, cui segue vent'anni dopo una memoria
sulla viscosità.

Nel 1785 pubblica la sua Recherches théoriques et expérimentales sur la force de torsion et sur
l'élasticité des fils de metal. Questa memoria contiene una descrizione di diversi tipi della sua
bilancia di torsione, uno strumento che usa con grande successo per l'investigazione sperimentale
della distribuzione della carica sulle superfici e delle leggi della forza elettrica e magnetica. Di
queste ultime può essere considerato come il fondatore della teoria matematica.

Michael Faraday

Nasce a Newington Butts, il 22 settembre 1791, e muore ad Hampton Court, il 25 agosto 1867. Si è


occupato dello studio di fenomeni fisici e chimici contribuendo allo sviluppo
dell’elettromagnetismo e dell’elettrochimica. Inventa il becco Bunsen, ancora oggi utilizzato nei
laboratori di chimica e scopre una legge che da lui prende il nome: la legge di Faraday. Gli è
dedicata l’unità di misura della capacità elettrica, il farad. Anche uno dei crateri della Luna porta il
suo nome.

James Faraday, suo padre, era un fabbro. Quando Michael ebbe 13 anni fu mandato presso la
bottega di un libraio per lavorare come apprendista. Durante i suoi sette anni di apprendistato lesse
molti libri, tra cui The Improvement of the Mind di Isaac Watts, di cui implementò con molto
interesse i principi ivi descrutti.

All'età di vent'anni cominciò a seguire le lezioni di chimica di Humphry Davy e di John Tatum. Gli
inviti per queste lezioni furono dati a Faraday da William Dance. Faraday, successivamente, inviò a
Davy un libro di trecento pagine basato sulle annotazioni prese durante le lezioni. A seguito di ciò
Davy decise di prenderlo come suo assistente

Il suo maggior impegno fu nel campo dell'elettricità. Il primo esperimento che condusse fu la
costruzione di una pila di Volta con sette pezzi di mezzo penny, tenuti insieme con sette dischi di
fogli in zinco e sei pezzi di carta immestra in una soluzione salina. Con questa pila decompose il
Solfato di magnesio (1812).

Nel 1831 iniziò una serie di esperimenti che lo portarono a scoprie l'induzione elettromagnetica
(benché tale scoperta fosse stata anticipata da un'opera di Francesco Zantedeschi). La sua scoperta
avvenne quando avvolse due rotoli isolati di filo elettrico attorno ad un grande anello di acciaio,
fissato ad un tavolo, e trovò che facendo passare corrente attraverso un rotolo, una corrente
momentanea era indotta nell'altro rotolo.
Le sue dimostrazioni stabilirono che un campo magnetico variabile produce un campo elettrico.
Questa relazione è espressa matematicamente mediante la Legge di Faraday-Neumann-Lenz, che
divenne successivamente una delle quattro equazioni di Maxwell (oggi evolute nella teoria dei
campi).

Al termine della sua carriera, Faraday intuì che le forze elettromagnetiche si propagavano nel vuoto
attorno al conduttore. Quest'idea fu inizialmente rifiutata dalla comunità scientifica, e Faraday non
visse abbastanza per vedere le sue intuizioni confermate. Il concetto, elaborato da Faraday, delle
linee di flusso che emanano dai corpi carichi e dai magneti fornì un modo di visualizzare i campi
elettrici e magnetici: modello indispensabile allo sviluppo dei dispositivi elettromeccanici che
dominarono l'ingegneria e l'industria per il resto del 19° secolo.

Jacob Millman

Di nazionalità russa, nasce nel 1911 e muore nel 1991. Studia al MIT, a Boston, dove durante la
seconda guerra mondiale partecipa al Radiation Laboratory, contribuendo allo sviluppo del radar.

Insegna ingegneria al City College di New York dal 1936.

Dal 1951 fino al 1975, anno del suo ritiro, è stato professore di Ingegneria elettronica alla Columbia
University di New York, dove ha diretto il dipartimento di ingegneria elettrica dal 1965.

Ê stato autore e coautore di diversi libri di testo nel campo dell'elettronica, molto apprezzati ancora
oggi.

A lui si deve il (teorema di Millman) che offre una rapida soluzione per i circuiti con generatori in
parallelo.

Léon Charles Thévenin

Nasce a Meaux, nel 1857 e muore a Parigi, nel 1926. Ingegnere francese specializzato in telegrafia,
diviene famoso per l’eleborazione di un teorema a lui dedicato. Si diploma all'École polytechnique
nel 1876 ed all'École supérieure de télégraphie nel 1879 e inizia a lavorare nel 1880 all'interno
dell'amministrazione delle poste e telegrafi francesi. Nel frattempo tiene anche corsi di matematica,
focalizzando le proprie ricerche sull'elettricità.

Nel 1883 pubblicò una formula di semplificazione degli schemi elettrici, che da lui prese il nome di
teorema di Thévenin, a partire dalle leggi di Kirchhoff, a sua volta derivanti dalla legge di Ohm.

Nel 1888 fu incaricato di insegnare la matematica e l'elettrotecnica all'École supérieure de


télégraphie; successivamente, nel 1896, venne nominato direttore dell'istituto scolastico. Da allora
condusse ulteriori studi che influenzarono il metodo di costruzione delle reti elettriche.

Quasi ignorato negli ultimi anni di vita a causa dell'attrazione che aveva verso la ricerca, morì a
Parigi nel 1926, dopo essere stato trasferito lì per essere curato. Per sua volontà, prima di morire
chiese che dovesse essere accompagnato al cimitero esclusivamente dalla sua famiglia e che nessun
oggetto dovesse essere lasciato sulla sua tomba, ad eccezione di una rosa sul suo giardino. Le sue
spoglie furono traslate e seppellite nella sua città natale, Meaux.
Heinrich Rudolf Hertz

Fisico tedesco, nasce ad Amburgo, il 22 febbraio 1857, e muore a Bonn nel 1894. Per primo
dimostra l'esistenza delle onde elettromagnetiche con un apparato in grado di emettere onde radio
(di sua costruzione).
In suo onore, nel sistema internazionale la frequenza è misurata in hertz.

Durante la frequenza dell'università a Berlino mostrò un'attitudine per le scienze e le lingue,


imparando l'arabo ed il sanscrito.

Studia scienze ed ingegneria. Si laurea nel 1880 e nel 1883 ottiene il ruolo di lettore di fisica teorica
all'università di Kiel. Nel 1885 riceve la cattedra all'università di Karlsruhe e nello stesso periodo
compie la scoperta delle onde elettromagnetiche.

Dimostra, con un esperimento, che dei segnali elettrici potevano essere inviati attraverso l'aria,
come già anticipato da Maxwell e Faraday, e pone le basi per l'invenzione della radio.
Scopre l'effetto fotoelettrico (la cui spiegazione teorica fu successivamente elaborata da Einstein)
osservando che oggetti elettricamente carichi perdevano la carica se esposti alla luce ultravioletta.

Morì per avvelenamento del sangue all'età di 37 anni.

Suo nipote Gustav Ludwig Hertz vinse il premio Nobel per la fisica nel 1925 e suo figlio, Carl
Hellmuth Hertz inventò l'ecografia medica.

James Prescott Joule

Nasce nel 1818 a Salford, da una famiglia di produttori di birra, ed ebbe tra i suoi insegnanti il
chimico John Dalton. Si dedica sin da giovane a ricerche scientifiche che esegue cercando di
spingere all'estremo limite l'accuratezza e la precisione delle misurazioni. Si interessa del calore e
delle sue connessioni con l'elettricità e la meccanica. A 25 anni effettua il primo tentativo di definire
l'unità di misura della corrente elettrica, attualmente rappresentata dall'ampere. Nel 1841, indaga
sugli effetti termici e pubblica un articolo in cui dimostra che un conduttore attraversato da corrente
elettrica produce calore in quantità proporzionale alla resistenza del conduttore e al quadrato della
corrente stessa. Questo fenomeno è oggi chiamato effetto Joule.

Successivamente, ad un congresso, Joule enunciò il principio noto come equivalente meccanico del
calore cominciando a porre le basi sperimentali del primo principio della termodinamica. In pratica
egli dimostra il principio di conservazione dell'energia per i sistemi termodinamici. Per dimostrare
ulteriormente ciò, egli costruì una macchina in grado di far passare dell'acqua allo stato solido a
quello liquido, tramite ovviamente l'utilizzo dell'energia meccanica. In suo onore si chiama Joule (J)
l'unità di misura dell'energia del Sistema Internazionale (SI).

Gustav Robert Kirchhoff

Fisico e matematico tedesco nasce a Königsberg il 12 marzo 1824 e muore a Berlino, il 17


ottobre 1887. Si occupa di spettroscopia, elettrotecnica e termodinamica.
Kirchhoff, assieme a Bunsen, pose le basi dell'analisi spettroscopica, scoprendo che ogni riga
spettrale è tipica della composizione chimica dell'elemento che la emette e individuando tra l'altro il
cesio e il rubidio. Il metodo spettroscopico ebbe in seguito vaste e diversificate applicazioni.

Ancor prima dello sviluppo vero e proprio dell'analisi spettrale, Kirchhoff si era accorto che le
sostanze non solo emettono ma anche assorbono righe spettrali caratteristiche. Proprio da
osservazioni condotte sull'assorbimento di righe dello spettro solare da parte di alcune sostanze, egli
inferì l'asserto (1859) che «per ogni sostanza il comportamento rispetto all'emissione e
all'assorbimento, a parità di temperature, è il medesimo» (Legge di Kirchhoff).
In altre parole, per ogni sostanza, il rapporto tra potere emissivo specifico e potere assorbente
specifico è una funzione universale della lunghezza d'onda e della temperatura. Questa funzione è
espressa dal potere emissivo specifico di un corpo di potere assorbente uguale a 1, un corpo cioè
che assorba, a ogni temperatura, la radiazione di tutte le lunghezze d'onda (corpo nero).

Nell'elettrotecnica si devono a Kirchhoff le due celebri leggi per il calcolo della distribuzione delle
correnti elettriche in una rete di conduttori (1845 e 1847).
La prima di esse stabilisce che in un nodo di un circuito elettrico la somma algebrica delle intensità
di corrente è nulla.
La seconda afferma che la somma algebrica di tutte le forze elettromotrici istantanee lungo tutti i
successivi rami di una maglia di un circuito elettrico è nulla.

Kirchhoff dimostrò anche che la velocità di propagazione di una perturbazione elettrica lungo un
filo è pari alla velocità della luce nel vuoto.

Guglielmo Marconi

Fisico e inventore italiano, nasce a Bologna nel 1874 e muore a Roma nel 1937. È conosciuto per
aver sviluppato un sistema di telegrafia senza fili che ottenne una notevole diffusione: su di esso si
basano TV, radio, telefoni cellulari, telecomandi e molto altro.

Egli cominciò i primi esperimenti quando era appena ventenne. Nel 1894 costruisce un segnalatore
di temporali: una pila, un coherer (ossia un tubetto con limatura di ferro) e un campanello elettrico.
Al primo fulmine il campanello squilla. Una notte di dicembre, Guglielmo sveglia la madre e la
invita nel suo rifugio segreto. Su un bancone, appoggiato alla finestra, vi è un tasto telegrafico:
basta premerlo per far squillare il campanello dall'altro lato della stanza. Il giorno dopo anche il
padre assiste all'esperimento. Quando si convince che il campanello suona senza collegamento con
fili, decide di finanziare il figlio per l'acquisto di nuovi materiali. Il giovane Marconi prosegue nei
suoi esperimenti. Sposta il campanello al piano terra della villa e lo sente suonare ancora, come se
le onde avessero perforato i muri di casa. Poi va con i suoi apparecchi in campagna: aumenta la
potenza delle emissioni e la distanza che separa il trasmettitore dal ricevitore, che ora capta i segnali
dell' alfabeto Morse. E finalmente 8 dicembre 1895, dopo vari tentativi, l'apparecchio che aveva
costruito si dimostrò valido nel comunicare e ricevere segnali a distanza, ma anche nel superare gli
ostacoli naturali.

Antonio Santi Giuseppe Meucci

Celebre per l’invenzione del telefono, nasce a Firenze nel 1808 e muore a Staten Island nel 1889.
Studia all'Accademia di Belle Arti e in seguito lavora come impiegato alla dogana e come tecnico di
scena al Teatro della Pergola, dove conoscerà la futura moglie, Ester Mochi.

Coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831, imprigionato a causa delle sue convinzioni politiche,
Meucci è costretto a lasciare il Granducato di Toscana e ad emigrare a Cuba, dove nel 1835 accetta
un lavoro al Teatro Tacon dell'Avana. Successivamente, quando il teatro va a fuoco e si ritrova
senza lavoro, è costretto a lasciare Cuba e si dirige verso gli Stati Uniti, dove arriva nel 1850.

Giunto a New York, Meucci mette in piedi una fabbrica di candele (nella quale lavorerà anche
Giuseppe Garibaldi) e attorno al 1854 costruisce il primo prototipo di telefono, allo scopo di poter
mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto dove la moglie è costretta da una
grave malattia. L'invenzione del telefono prende spunto da un sistema precedente, che aveva creato
quando lavorava a teatro: si trattava di un sistema di tubi che trasportava il suono da una parte
all'altra del palco, in modo da poter impartire le istruzioni agli operai dalla cabina di regia.

Purtroppo, con il passare del tempo, la fabbrica di candele fallisce e Meucci si trova
improvvisamente in difficoltà finanziarie, ma nel frattempo continua a sviluppare la sua invenzione.
Costretto a vivere con l'aiuto degli amici, non ha abbastanza soldi per brevettare il teletrofono
(come lo aveva chiamato); riesce nel 1871 ad ottenere solo un brevetto temporaneo che va
rinnovato di anno in anno al prezzo di 10 dollari (riuscirà a rinnovarlo solo fino al 1873). Prova a
proporre la sua invenzione ad una compagnia telegrafica di New York, ma le potenzialità del
telefono non vengono intuite. Il 7 marzo 1876 Alexander Graham Bell brevetta il "suo" telefono:
Meucci gli intenterà causa, ma, ormai in bancarotta, ha persino problemi a comprarsi da mangiare.
Nel 1887 la causa si conclude con la vittoria di Bell, sulla base del fatto che secondo il giudice,
Meucci avrebbe inventato il telefono meccanico e Bell quello elettrico, che era oggetto del brevetto.
L'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti stabilisce che il lavoro di Meucci nell'invenzione
del telefono deve essere riconosciuto.

Edward Lawry Norton

Ingegnere statunitense specializzato in elettrotecnica, nasce a Rockland nel 1898 e muore a


Chatham nel 1983. E’ noto per aver enunciato il cosiddetto teorema di Norton.

Tra il 1917 ed il 1919 lavora come radio operatore nella Marina Militare degli Stati Uniti
d'America. Frequenta l'Università del Maine e, successivamente, si iscrive al MIT nel 1920,
laureandosi in ingegneria elettrica nel 1922. In seguitò lavora a New York presso la Western
Electric Corporation, rinominata poi Bell Laboratories nel 1925; nello stesso anno consegue un
master in ingegneria elettrica presso la Columbia University. Nel 1961 va in pensione, ritirandosi
così dal campo dell'elettrotecnica, dopo aver effettuato, nel corso della sua lunga carriera, la
registrazione di 19 brevetti, la redazione di 3 pubblicazioni e la scrittura di 92 memoranda tecnici.

Norton viene ricordato principalmente per aver elaborato il teorema di Norton, che estende i
concetti del teorema di Thévenin sulla semplificazione degli schemi delle reti elettriche.

Georg Simon Ohm

Fisico tedesco, nasce a Erlangen, nel 1789 e muore a Monaco di Baviera nel 1854.

Figlio di un fabbro, frequenta l' università di Erlangen. Suo fratello Martin, diviene un famoso
matematico.
Nel 1817 diviene professore di matematica nel collegio gesuitico di Colonia, nel 1833 è al
politecnico di Norimberga e nel 1852 diventa professore di fisica sperimentale all'università di
Monaco, dove muore nel 1854.

Dei suoi numerosi scritti il più importante fu un lavoro pubblicato a Berlino nel 1827, Die
galvanische Kette mathematisch bearbeitet. Questo lavoro ha avuto una notevole influenza nello
sviluppo della teoria e delle applicazioni della corrente elettrica.

Il nome di Ohm è stato incorporato nella terminologia delle scienze elettriche, dove prende il nome
di legge di Ohm la proporzionalità tra la tensione e la corrente: la resistenza elettrica.

In suo onore l'unità di misura della resistenza elettrica nel sistema internazionale (SI) è stata
denominata Ohm (simbolo Ω).

Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio Volta

Fisico e inventore italiano, nasce a Camnago, il 18 febbraio 1745 e muore a Como, nel marzo del


1827. È conosciuto soprattutto per l'invenzione della pila elettrica.

Venne educato a Como dove nel 1774 divenne professore di fisica presso la Scuola Reale.

La passione per l'elettricità lo condusse, quando era ancora un giovane studente, a scrivere
addirittura un poema in latino su questo affascinante, nuovo fenomeno: De vi attractiva ignis
electrici ac phaenomenis inde pendentibus. Nel 1775 crea l'elettroforo, un congegno che produce
una carica elettrica statica. Nel 1776-77 studia la chimica dei gas, scopre il metano, e conduce
esperimenti come la combustione del gas tramite una scintilla elettrica in un recipiente chiuso. Nel
1779 diviene professore di fisica all'Università di Pavia.

Nel 1800 sviluppò la cosiddetta pila voltaica, un predecessore della batteria elettrica, che
produceva una corrente elettrica costante. Volta determinò che la coppia più efficace di metalli
dissimili, producenti elettricità era composta da zinco e argento. Inizialmente condusse esperimenti
con celle individuali collegate in serie, ogni cella era un calice da vino riempito di salamoia, nel
quale erano immersi due elettrodi dissimili. Nella pila elettrica i calici erano sostituiti da cartone
imbevuto di salamoia, e le dimensioni erano limitate dal peso che la cella inferiore poteva
sopportare senza che tutta la salamoia venisse strizzata fuori dal cartone.

Il fenomeno alla base del funzionamento della pila voltaica, per cui tra due conduttori metallici
diversi posti a contatto si stabilisce una piccola differenza di potenziale, prende appunto il nome di
effetto Volta. Dai suoi lunghi esperimenti Volta ricavò tre leggi per descrivere il fenomeno.

In onore del suo lavoro nel campo dell'elettricità, Napoleone lo proclamò conte nel 1810 e nel 1815
l'imperatore d'Austria lo nominò professore di filosofia a Padova

Carl Friedrich Gauss

Nasce a Braunschweig, il 30 aprile 1777 e si spegne a Gottinga, il 23 febbraio 1855. Si è occupato


di matematica, astronomia e fisica. Ha fornito contributi determinanti all'analisi matematica, alla
teoria dei numeri, al calcolo numerico, alla geometria differenziale, alla geodesia, al magnetismo e
all’ottica.

Talvolta viene descritto come il più grande matematico della modernità. Non v’è dubbio,
comunque, che abbia contribuito in modo decisivo all'evoluzione delle scienze matematiche, fisiche
e naturali.

Figlio unico di una famiglia di bassa estrazione sociale e culturale, fin da bambino impressionò tutti
con la sua spiccata intelligenza: all'età di tre anni avrebbe corretto un errore di suo padre nel calcolo
delle sue finanze. Un altro aneddoto racconta che all’età di 10 anni sorprese il suo insegnante, che
gli aveva ordinato di fare la somma di tutti i numeri da 1 a 100, fornendo in brevissimo tempo la
rispèosta esatta. Egli si era accorto che mettendo in riga tutti i numeri da 1 a 100 e nella riga
sottostante i numeri da 100 a 1, ogni colonna dava come somma 101: Carl fece dunque il prodotto
100x101 e divise per 2, ottenendo facilmente il risultato.

Il 1796 fu probabilmente l'anno più produttivo di Gauss. Teorizzò la costruzione di un poligono a


17 lati, inventò l’aritmetica modulare e dette la prima dimostrazione della legge di reciprocità
quadratica. Ipotizzò per primo la validità del teorema dei numeri primi e che tutti in numeri naturali
sono rappresentabili al più come somma di tre numeri triangolari. Gauss non pubblicò queste due
ultime scoperte e le tenne per sé: egli, infatti, era affetto da una sorta di mania di perfezionismo, che
gli impediva di pubblicare le sue dimostrazioni se non erano assolutamente rigorose. Le riportava,
comunque, nel suo diario, in modo criptico.

Qualche anno dopo diede una dimostrazione del teorema fondamentale dell’algebra (che
d’Alambert ed Eulero non erano riusciti a dimostrare). Diede anche un notevole contributo alla
teoria dei numeri con Disquisitiones Arithmeticae. Nel 1807 divenne il direttore dell'osservatorio di
Gottinga, incarico che mantenne fino alla sua morte.

Gauss era un incredibile calcolatore mentale. Si dice che si divertisse a ricercare, in un intervallo di
mille numeri, tutti i primi ivi contenuti appena aveva un quarto d'ora di tempo (cosa che
normalmente richiederebbe ore e ore di duro lavoro). Dopo aver calcolato l'orbita di Cerere gli fu
chiesto come avesse fatto ad ottenere valori numerici così precisi. Rispose "Ho usato i logaritmi.
L'interlocutore allibito gli chiese allora dove avesse trovato tabelle dei logaritmi che arrivavano fino
a numeri così grandi. La replica di Gauss fu "Tabelle? Li ho calcolati mentalmente!"

Sviluppò la distribuzione gaussiana degli errori per descrivere la misura dei medesimi. Dalla stessa
ricerca nacque l'interesse per la geometria differenziale.

Benché non avesse mai lavorato come professore di matematica e non gradisse l'insegnamento,
diversi suoi studenti sono diventati importanti matematici, come ad esempio Dedekind e Riemann.

Nel 1831 Gauss iniziò una fruttuosa collaborazione col professore di fisica Weber che portò alla
scoperta di una nuova legge del campèo elettrico (teorema di Gauss) e della seconda legge di
Kirchhoff. Nel 1833, assieme a Weber, costruì un primitivo telegrafo elettromagnetico. Sempre
assieme a quest’ultimo studiò la variazione del campo magnetico terrestre.

Morì a Gottinga, nel 1855, e fu sepolto nel cimitero di Albanifriedhof. Il suo cervello fu studiato da
Rudolf Wagner. Si trovò che era particolarmente ricco di circonvoluzioni. Qualcuno ha ipotizzato
che il suo genio fosse dovuto a questo.
Leonhard Euler

Matematico e fisico, nasce a Basilea, nel 1707, e muore a San Pietroburgo, nel 1783. È considerato
il più importante matematico dell’epoca illuministica. Allievo di Bernoulli, è noto per essere tra i
più prolifici studiosi di tutti i tempi. Ha fornito contributi storicamente cruciali in moltissime aree:
analisi infinitesimale, funzioni speciali, meccanica razionale, meccanica celeste, teoria dei numeri,
teoria dei grafi.

Sono moltissime le "denominazioni matematiche" a lui intitolate. In geometria: il cerchio, la retta e


e i punti di Eulero relativi ai triangoli, più la relazione di Eulero, che riguardava il cerchio
circoscritto a un triangolo; nella teoria dei numeri: il criterio di Eulero, l' indicatore di Eulero,
l'identità di Eulero, la congettura di Eulero; nella meccanica: gli angoli di Eulero, il carico critico di
Eulero (per l’instabilità); nell'analisi: la costante di Eulero-Mascheroni; in logica: il diagramma di
Eulero-Venn; nella teoria dei grafi: la relazione di Eulero; nell'algebra: il metodo di Eulero (relativo
alla soluzione delle equazioni di quarto grado); nel calcolo differenziale: il metodo di Eulero
(riguardante le equazioni differenziali).

Dette anche importanti contributi alla fisica e in particolare alla meccanica classica e celeste. Per
esempio sviluppò l'equazione di fascio di Eulero-Bernoulli e le equazioni di Eulero-Lagrange.
Inoltre determinò le orbite di molte comete.

Eulero tenne contatti con numerosi matematici del suo tempo; in particolare tenne una lunga
corrispondenza con Goldbach confrontando con lui alcuni dei propri risultati. Complessivamente
esistono 886 pubblicazioni di Eulero. Buona parte della simbologia matematica tutt'ora in uso venne
introdotta da Eulero, per esempio i per i numeri immaginari, Σ come simbolo per la sommatoria,
f(x) per indicare una funzione. Diffuse l'uso della lettera π per indicare pi greco.

Scoprì quella che è oggi chiamata, in analisi complessa, la formula di Eulero:

Da questa ricavò l'identità di Eulero:

Questa formula, ritenuta da Feynman la più bella formula di tutta la matematica, collega
armoniosamente cinque numeri estremamente importanti: e, π, i 1 e 0.

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