Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
2005
sicuro: tra vent’anni la situazione sarà molto diversa rispetto a quel-
10|
la odierna. Gli anni a venire saranno occasione preziosa per affron-
tare le difficoltà delle mutazioni in fieri, senza dover operare «con
l’acqua alla gola, sotto la pressione di tempi stretti e di necessità La Rivista del Clero Italiano
drammaticamente stringenti». In particolare, l’autore sottolinea l’ur-
genza di politiche vocazionali e formative attive. Il ricorso massiccio
a clero straniero, con cui si cerca di rimediare al problema in alcu-
ne regioni d’Italia, comporta infatti seri problemi. Si pone insomma
una seria questione progettuale, da affrontare con fiducia, intelligen-
za e slancio: ne va del futuro della nostra Chiesa.
649
La Rivista del Clero Italiano
Mensile di aggiornamento pastorale e cultura religiosa fondato nel 1918
lare anno per anno lo scostamento degli scenari teorici dai dati reali.
Nell’insieme, quegli scenari ci consentono di individuare alcune
tendenze che appaiono difficilmente arrestabili, altre che appaiono
probabili, altre ancora di cui si intravedono solo alcune condizioni.
Proviamo a dire qualcosa in breve per ciascuno di questi tre gruppi di
risultati.
650
10 Ottobre 2005
651
La Rivista del Clero Italiano
Mensile di aggiornamento pastorale e cultura religiosa fondato nel 1918
Qualcosa di probabile
È probabile che, se non si esporteranno in tempo politiche attive di
reclutamento di successo (secondo la quantità ma anche e soprattut-
to secondo la qualità), le Chiese presenti in Italia si ritroveranno, nel
giro di qualche lustro, con una parte importante del clero diocesano
di origini straniere e, in misura ancora maggiore, con un clero molto
giovane (già oggi è straniera quasi la metà del clero diocesano sotto i
quarant’anni in Umbria e nel Lazio.) Una più diffusa adozione di
determinate politiche attive di reclutamento può rivelarsi una varia-
bile importante: in vent’anni potrebbe ‘produrre’ un numero aggiun-
tivo di sacerdoti diocesani (e di nuovi sacerdoti diocesani) pari al
LUCA DIOTALLEVI
652
10 Ottobre 2005
Qualcosa di possibile
È possibile attenuare gli impatti negativi delle tendenze in atto nel
clero diocesano sostenendo la ripresa di ordinazioni che già, più o
meno, tutte le regioni ecclesiali hanno conosciuto negli anni ’90 rispet-
to agli anni ’80. Più volte, nel corso del Novecento e anche prima, a fasi
di decremento sono seguite fasi di incremento quantitativo del clero.
Mai però, si badi, ciò si è verificato senza una qualche relazione con
innovazioni nelle politiche ecclesiastiche, e in particolare nelle politi-
che ‘vocazionali’ e ‘formative’. Il fenomeno non è in grado di autoso-
stenersi, tanto meno nelle situazioni socioreligiose della società attuale.
Al contrario, alcuni recentissimi segnali negativi potrebbero in breve
rivelarsi l’inizio di una nuova fase di forte decremento delle ordinazio-
ni. Una speciale attenzione a tali segnali è giustificata anche dalla ridu-
zione dei valori di tutta una serie di altri indicatori di partecipazione
religiosa misurati dall’Istat negli anni successivi al Grande Giubileo del
2000, con particolare riferimento all’universo femminile (che in Italia
ha ancora un ruolo primario nella trasmissione intergenerazionale della
identificazione religiosa e degli stili di partecipazione religiosa). Il clero diocesano fra vent’anni
È possibile attenuare gli effetti negativi della diminuzione del clero
diocesano agendo sulle numerose variabili dipendenti dell’organizza-
zione ecclesiastica: dalle istituzioni della formazione e del tirocinio al
presbiterato, alla forma della rete parrocchiale, allo sviluppo delle
carriere presbiterali, alla riqualificazioni in termini marcatamente
ecclesiali della pastorale giovanile, ecc. Anche in questo caso, basta
rivolgere un veloce sguardo al passato per cogliere come il sistema
religioso abbia conosciuto in Italia significativi riforme istituzionali.
In particolare, la parrocchia e le strutture associative appaiono punti
chiave. Certamente, l’attenzione alla formazione seminaristica è ne-
cessaria, ma pensare che sia sufficiente rappresenterebbe un errore
grossolano.
653
La Rivista del Clero Italiano
Mensile di aggiornamento pastorale e cultura religiosa fondato nel 1918
654
10 Ottobre 2005
655
La Rivista del Clero Italiano
Mensile di aggiornamento pastorale e cultura religiosa fondato nel 1918
656
10 Ottobre 2005
657
La Rivista del Clero Italiano
Mensile di aggiornamento pastorale e cultura religiosa fondato nel 1918
658
10 Ottobre 2005
1 Il nucleo principale del gruppo di ricerca è stato costituito, insieme a chi scrive,
da Stefano Molina della Fondazione Agnelli. Tra i molteplici contributi vanno ricorda-
ti, per lo meno, quello di Marco Demarie, direttore della FGA, e quello di Cesare Testa,
direttore generale dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero.
659