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Quando parliamo di maltrattamento si intendono tutti gli atti e carenze che

attentano all’integrità di una persona sotto il punto di vista fisico affettivo


sociale e psicologico
Il maltrattamento può avere condotte attive ovvero lezioni e percosse che sono
visibili
Condotte omissive ovvero mancanza di affetto e violenza psicologica non sono
visibili
Il maltrattamento fisico sono violenze fisiche che lasciano sul corpo segni
visibili
Il maltrattamento psicologico è presente in tutti i tipi di maltrattamento alla
base c’è la crudeltà mentale
Il maltrattamento psicologico può essere di due tipi
~ il rifiuto psicologico il genitore critica il proprio figlio gli dice che non è
capace di fare nulla dice che non è importante lo colpa di qualcosa lo umilia
~ il terrorismo psicologico cioè è il bambino vive in un ambiente di angoscia e
terrore
Possono esserci maltrattamenti psicologici anche quando
~ condizioni di vita instabili pericolose a causa la presenza di criminalità
violenza e guerra
~ la somministrazione improprio di sostanze medicinali oppure di droghe
~ esposizione a modelli negativi e l’istigazione a comportamenti antisociali
autodistruttivi rigidi o violenti
Il maltrattamento lascia segni per tutta la vita sia livello psicologico se è
livello sociale i minori che sono stati maltrattati sviluppano spesso due tipi di
atteggiamento:
~ un forte senso di inferiorità
~ senso di colpa ovvero si sentono di non essere Stato in grado di opporsi alla
violenza o per averla addirittura provocata
Da adulti non sono capaci a relazionarsi con gli altri perché hanno imparato che o
si domina o si è dominati quindi si possono verificare due comportamenti:
~ controllare il più possibile le persone che li circondano con il rischio di
diventare persona che abusa di altri
~ cercare partner forti per continuare ad essere sottomessi con il rischio di
diventare di nuovo vittima
Tanti i bambini a causa di eventi successi nell’,età infantile riportano dei traumi
per tutto il periodo della loro vita

Uno degli autori che abbiamo studiato che ha subito un trauma in età infantile è
stato proprio Giovanni Pascoli con la perdita di suo padre
Giovanni Pascoli rimane così colpito dall’assassinio del padre avvenuto il 10
agosto 1867 da non riuscire mai a superare quel dolore il trauma subito
nell’infanzia rivela la fragilità della struttura psicologica di Pascoli e lo
spinge a chiudersi gelosamente nel nido familiare e in età adulta ad avere un
attaccamento morboso per le sorelle .la sua fragilità emotiva spinge Pascoli a
scrivere Myricae una raccolta di liriche dedicata al padre nelle quali egli
dimostra di credere che la natura sia ludica grado di consolarla dalla disperazione
provata nell’aver perso i propri cari. Fondamentale per capire come la morte del
padre abbia turbato il Pascoli bambino e la poesia 10 agosto che fa parte della
quarta edizione di myricae in questo testo compare un’analogia tra una rondine
morta mentre sta portando al proprio nido il cibo per i suoi piccoli e il padre di
Pascoli ucciso proprio mentre sta tornando a casa dopo una giornata lavorativa
entrambi appaiono lo sfortunato simbolo dell’innocenza delle vittime del mondo:Il
poeta descrive le stelle cadenti tipiche di quella notte come un pianto del cielo
anche se addolorato la quanto avvenuto
Ognuno al proprio modo di affrontare un momento così difficile e doloroso la
difficoltà del rassegnarsi al fatto che la persona così importante non possa
tornare più e che la vita possa andare avanti comunque Pascoli non riuscirà mai a
superare questo trauma resterà per sempre legato un forte bisogno di protezione
isolamento e la sua poetica la morte del padre quella della rondine diventa un
simbolo di dolore universale e della giustizia del mondo
Il trauma lasciò segni profondi nel futuro poeta. La famiglia cominciò a perdere il
proprio status economico e successivamente a subire una serie di numerosi lutti,
Secondo Pascoli, il poeta è il fanciullo che sopravvive nel profondo di ogni uomo.
Come un bambino che vede le cose per la prima volta, il fanciullino dà il nome alle
cose usando un linguaggio che va oltre la comunicazione verbale e va direttamente
all’intimo delle cose. Grazie al suo modo di percepire le cose, il poeta
fanciullino ci fa conoscere la verità.
La poetica pascoliana diventa, di fatto, una regressione al mondo dell’infanzia. Ed
è proprio da questo che nascono temi e simboli che ritroviamo spesso nella
produzione di Pascoli e che riportano il lettore ad un mondo chiuso, rassicurante,
protetto dal caos e dalla violenza del mondo esterno.

Oltre al maltrattamento fisico e psicologico non dimentichiamoci che troviamo anche


l’abuso sessuale che è un tema che ad oggi è molto sentito
X L abuso sessuale si intende il convolgimento di un minore in attività sessuali
dove non è in grado di scegliere
Molto spesso questi abusi si verificano nell’ambito dello sport
Lo sport dovrebbe essere un ambiente sano dove i genitori consegnano con grande
fiducia i propri figli agli istruttori-allenatori –dirigenti perché provvedano a
formarli attraverso la pratica motoria, l’istruttore spesso diventa una figura
spesso mitizzata, sostitutiva di quella paterna.
Nonostante lo sport sia considerato un fattore significativo per la crescita e lo
sviluppo dei bambini e ragazzi, oggi giorno è in aumento la consapevolezza che
spesso i minori sono esposti a esperienze di maltrattamento e abusi all’interno dei
contesti sportivi.
Episodi di abusi e molestie sessuali nello sport ai danni di minorenni negli ultimi
anni si sono moltiplicati grazie alla denuncia dei genitori per far processare i
responsabili di questi gravi reati. il mondo dello sport consente a milioni di
bambini di crescere attraverso lo sport, ma l’ambiente sportivo è uno degli
ambienti meno vigilati, e quando si manifestano episodi di violenza o abusi
sessuali su minori, si tende a far tacere la notizia per non rovinare la
reputazione della società o della federazione sportiva. L’atleta soprattutto in età
giovanile individua nel proprio maestro-allenatore, una sorta di guida, il modello
al quale si inspira e si identifica, ma spesso questi istruttori-allenatori
incorrono in processi sportivi. E a volte se pur condannati dalla giustizia
ordinaria scontata la pena possono tranquillamente tornare ad allenare.
Il mondo dello Sport è sempre più colpito dal fenomeno degli abusi a causa del
silenzio che ruota attorno alle vittime, , della mancanza di misure di prevenzione
da parte delle istituzioni sportive.
A facilitare l’abuso sono spesso la cultura del segreto che insabbiano questi
fenomeni, ostacolando le vittime nel farsi avanti. Infatti, il timore di
ritorsioni, la paura di dover abbandonare lo sport, l’incomprensione, a volte si
manifestano vere e proprie forme di persecuzione verso la vittima da parte di chi
dovrebbe garantire protezione e sicurezza, la preoccupazione di non essere creduti
soprattutto quando l’abusante è una figura di spicco del mondo sportivo, rendono
complicata la strada della denuncia da parte dei giovani atleti sovrastati dalla
figura del proprio coach, allenatore, trainer.
Lo sport giovanile si trasforma spesso in un incubo per gli atteggiamenti
aggressivi di allenatori-dirigenti-compagni di squadra, molti sopportano per un po'
e poi smettono per disturbi specifici e fisici che sono conseguenti di
maltrattamenti, superallenamenti, molestie sessuali e prepotenze varie. I piccoli
atleti sono spesso considerati soldatini, macchine da spremere che devono solo
obbedire mentre dovrebbero divertirsi e invece soffrono in silenzio.
La violenza sportiva oltre quella sessuale, ha molte forme, si può manifestare
anche con privazione di acqua-cibo per far perdere peso e aumentare le prestazioni
delle atlete in alcuni sport come: danza-pattinaggio artistico- ginnastica
artistica-atletica leggera sfociando anche nell’anoressia . I soprusi a volte
avvengono anche negli spogliatoi con umiliazioni, minacce, aggressioni verbali,
abusi fisici psicologici e atti di bullismo, e gli allenatori spesso non
impediscono questi cerimoniali da caserma. Alla fine molti non reggono, e quindi
sono tantissimi all’abbandono precoce, facendo diventare lo sport solo un brutto
ricordo.
Per concludere si può affermare che non bisogna criminalizzare tutto lo sport,
occorrerebbe incentivare le famiglie a denunciare episodi di abusi sia alle
forze dell’ordine sia agli organismi sportivi federali. Il silenzio e l’omertà
nello sport italiano sull’abuso e le molestie sessuali sono ancora notevoli, e
poiché di mezzo ci sono vite di bambini e ragazzi che nel passato hanno avuto
conseguenze devastanti, tutto ciò ci fa riflettere che si devono evitare nuove
vittime.

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