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Manuale Operativo realizzato da Ludvig Carlson, Anders Nordmark, Roger

Wiklander
Controllo di Qualità: C. Bachmann, H. Bischoff, S. Pfeifer, C. Schomburg

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Versione Italiana a cura di Max: maxiflip@tiscali.it


Indice
9 Descrizione del Ma- 141 Uso dei Marker
nuale 142 Descrizione dei Marker
10 Benvenuti! 142 La finestra Marker
146 Uso della traccia Marker
13 Collegamenti VST: 151 Tasti di comando Marker
configurazione bus 152 Editing marker nel Project
ingressi e uscite Browser

14 Descrizione capitolo 153 Fades e crossfades


14 Impostazione dei Bus
154 Creazione di fades
20 Uso dei Bus
157 La finestra di dialogo Fade
25 Riproduzione e pan- 160 Creazione di crossfade
162 La finestra di dialogo Cros-
nello di Trasporto
sfade
26 Premessa 170 Auto Fades e Crossfades
30 Funzioni
34 Opzioni ed impostazioni 173 Il mixer
174 Presentazione capitolo
37 Registrazione
175 Finestra principale
38 Premessa 179 Configurazione del mixer
39 Metodi base di registrazione 186 Le strisce canale audio
43 Specifiche di registrazione 188 Le strisce di canale MIDI
Audio 189 Il pannello comune
62 Specifiche di registrazione 190 Canali di ingresso & uscita
MIDI 191 Procedure base di mixaggio
73 Opzioni ed Impostazioni 199 Specifiche procedure Audio
213 Specifiche procedure MIDI
77 La finestra Project 215 Funzioni aggiuntive
78 Premessa
80 Finestra principale 221 Effetti Audio
92 Funzioni 222 Presentazione capitolo
129 Opzioni 222 Descrizione generale
224 Effetti in Insert
133 Cartella tracce 234 Effetti in Send
135 Uso della cartella tracce 244 Impostazione Effetti
136 Gestione tracce 247 Installazione ed uso dei
137 Lavorare con parti nella car- plug-in di effetti
tella
253 VST Instrument 311 Processi e funzioni
254 Introduzione Audio
255 Attivazione ed uso degli 312 Premessa
strumenti VST 313 Processamento Audio
332 Uso dei plug-ins (solo SX)
259 Il suono Surround 335 La finestra di dialogo Offline
(solo Cubase SX) Process History
260 Premessa 337 La funzione Freeze Edits
263 Finestra principale 338 La funzione Detect Silence
265 Funzioni 341 L’Analizzatore di Spettro
(solo SX)
277 Automazione 344 Statistiche (solo SX)
278 Premessa 345 Il Sample Editor
281 Funzioni di automazione
traccia 346 Premessa
287 Uso dell’automazione Wri- 346 Apertura del Sample Editor
te/Read 347 Finestra principale
293 Lavorare con le curve di au- 352 Funzioni
tomazione 364 Opzioni ed Impostazioni
299 Consigli e metodologie co-
muni
367 L’Audio Part Editor
300 Opzioni ed impostazioni 368 Premessa
368 Apertura di Audio Part Edi-
301 Controllo remoto del tor
mixer 369 Finestra principale
302 Presentazione capitolo 372 Funzioni
302 Configurazione 374 Metodologie comuni
304 Funzioni 376 Opzioni ed Impostazioni
306 Controller remoto generico
377 Lavorare con Hitpoint 437 Parametri ed effetti
e Slice MIDI in tempo reale
378 Premessa 438 Introduzione
379 Uso degli hitpoint 439 L’Inspector – Utilizzo gene-
384 Editing di hitpoint rale
391 Creazione di sezioni (slice) 440 Impostazioni principali trac-
392 Creare mappature di groove cia
quantizzati 443 Sezione Parametri Traccia
393 Altre funzioni del sub-menu 448 Effetti MIDI
Advanced 453 Effetti MIDI interni
480 Organizzazione dei plug-in
397 Il Pool 481 Merge MIDI in Loop
398 Introduzione
400 Finestra principale
483 Processi MIDI e quan-
404 Funzioni tizzazione
423 Opzioni e Impostazioni 484 Introduzione
485 Quantizzazione
425 Dispositivi MIDI e pa- 497 Altre funzioni del menu MIDI
tch 503 Dissolve Part
426 Program Change e Bank
Select
427 Apertura di MIDI Device Ma-
nager
428 Installare un dispositivo
MIDI
430 Selezionare una patch per
un dispositivo installato
431 Rinominare una patch del
dispositivo
432 Configurare un nuovo di-
spositivo
436 Esportare ed importare le
configurazioni dei dispositi-
vo MIDI
505 Gli editor MIDI 615 Lavorare con la trac-
506 Editing MIDI cia Tempo
507 Apertura di un editor MIDI 616 Premessa
510 Key Editor – Finestra princi- 617 Tempo Track Editor – Fine-
pale stra principale
516 Funzioni di Key Editor 620 Funzioni
541 Drum Editor – Finestra prin- 626 Opzioni e impostazioni
cipale 627 Beat Calculator
544 Funzioni di Drum Editor 629 Merge Tempo From Tap-
548 Lavorare con mappature di ping
batteria 630 Lo strumento Time Warp
557 Uso degli elenchi nome bat-
teria 641 Il Project Browser
558 List Editor – Finestra princi- 642 Premessa
pale 642 Apertura del Project Brow-
560 Funzioni di List Editor ser
567 Score Editor – Finestra prin- 642 Finestra principale
cipale (solo Cubase SL) 643 Navigare nel Browser
570 Funzioni di Score Editor (so- 644 Personalizzare la veduta del-
lo Cubase SL) la finestra
586 Opzioni e impostazioni co- 644 Opzione Sync Selection
muni degli editor MIDI 645 Editing delle tracce audio
587 Logical Editor, Tran- 648 Editing di tracce MIDI
651 Editing delle tracce di Auto-
sformer e Input Tran- mazione
sformer 651 Editing della traccia Video
588 Introduzione 652 Editing della traccia Marker
590 Apertura di Logical Editor 653 Editing della traccia Tempo
590 Finestra generale 653 Editing del tempo in chiave
591 Selezionare un preset 654 Cancellare gli Eventi
592 Impostare le condizioni di fil-
tro
603 Selezionare una funzione
605 Specificare le azioni
609 Applicare le azioni definite
610 Lavorare con i preset
611 Input Transformer
655 Lavorare con i mes- 731 ReWire
saggi System Exclu- 732 Introduzione
sive 733 Avvio e chiusura
656 Introduzione 734 Attivare i canali ReWire
656 Bulk dumps 735 Uso dei controlli di trasporto
659 Registrare le modifiche dei e tempo
parametri System Exclusive 736 Gestione dei canali ReWire
660 Editing dei messaggi Sy- in Cubase SX/SL
stem Exclusive 737 Indirizzamento MIDI in
ReWire2
663 Export Audio 738 Considerazioni e limiti
Mixdown 739 Uso dei File
664 Introduzione
740 Funzioni File
665 Mixing su un file audio
762 Opzioni e Impostazioni
667 Specifiche dei formati file
765 Personalizzazione
685 Sincronizzazione
766 Premessa
686 Premessa
767 Lavorare con le configura-
693 Finestra principale
zioni finestra
694 Funzioni
770 Personalizzare il pannello di
701 Opzioni
Trasporto
703 VST System Link 772 Personalizzare le barre degli
strumenti
704 Introduzione 774 Personalizzare i controlli
705 Preparazione traccia
711 Attivazione di VST System 779 Preset preferiti (solo SX)
Link 781 Aspetto grafico
718 Esempi applicativi 781 Dove vengono salvate le im-
postazioni?
721 Video
722 Premessa 783 Comandi da tastiera
723 Funzioni 784 Premessa
729 Opzioni 785 Impostazione
793 Impostare i tasti di modifica
strumento

795 Indice analitico


1
Descrizione del Manuale

9
Benvenuti!
Questo è il Manuale Operativo del software Cubase SX/SL 2.0 di Steinberg. Troverete
dettagliate informazioni riguardanti virtualmente tutte le caratteristiche e le funzioni del
programma.

Come usare i manuali ed il tasto Help


Quando si tratta di manuali, i vari utenti cercano le informazioni in modi diversi,
secondo le precedenti conoscenze e le preferenze personali. Può servire, per esempio,
la descrizione completa di una procedura o la ricerca di una particolare funzione del
programma (potreste averla trovata ed aver bisogno di una spiegazione più completa)
oppure, semplicemente, volete imparare l’intero manuale!

Tuttavia, ci sono molti modi per consultare la documentazione tecnica per ricavare
l’aiuto necessario:

• Usare l’indice degli argomenti o il tasto Help per scorrere velocemente il


manuale e trovare la sezione che interessa.
Nella versione .pdf del Manuale Operativo (e con Help) potete cliccare direttamente su una
sezione o un Capitolo per visualizzarlo immediatamente.

• Usare l’indice analitico per trovare specifiche funzioni o caratteristiche.


Anche in questo caso, nella versione.pdf (e con Help) potete cliccare sul numero della pagina
per andarci immediatamente. Help vi permette anche di eseguire una libera ricerca di qualsiasi
termine.

• Nel programma è disponibile il tasto Help nella maggior parte delle finestre di
dialogo; cliccateci sopra per avere informazioni sulla finestra selezionata.
È possibile premere [F1] sulla tastiera del PC per avere informazioni sulla finestra corrente.

• Se si desidera un’informazione su un particolare oggetto della finestra, usate la


sezione Menu Reference in Help.
Tutti gli oggetti del Menu principale in Cubase SX/SL sono elencati e spiegati nel menu Reference.

• Infine, potete leggervi l’intero manuale dall’inizio alla fine se lo desiderate.


Si veda di seguito la descrizione di tutte le parti del pacchetto manuali di Cubase SX/SL.

10
Altra documentazione
Oltre al Manuale Operativo e Help sono forniti con Cubase SX/SL i seguenti documenti:

Avvio
In questo manuale (disponibile anche in versione pdf Adobe Acrobat) troverete:

• Requisiti, installazione ed avvio del vostro sistema.


• Terminologia tecnica e concetti di base.
• Metodologia di base (come impostare i valori, usare strumenti e menu).
• Un elenco completo dei tasti di comando da PC in default.
• Una serie d’esempi, utili ad iniziare il lavoro in Cubase SX/SL

• Informazioni su avvio ed uso di dispositivi MIDI in Cubase SX/SL.


• Descrizioni dei plug-ins d’effetti MIDI interni.
• Informazioni sull’editing dei messaggi esclusivi MIDI (SysEx).
• Informazioni sull’uso di Logical Editor ed Input Transformer.

Effetti Audio e Strumenti VST


In questo documento pdf troverete:

• Descrizioni dei plug-ins d’effetti Audio VST interni.


• Descrizioni degli Strumenti VST interni.

Queste descrizioni si trovano anche in Help.

Dispositivi a controllo remoto


Questo documento pdf elenca i dispositivi MIDI a controllo remoto supportati spiegandone
la configurazione e l’uso in Cubase SX/SL.

11
Formato e Stampa del Pentagramma
Questo documento pdf descrive le caratteristiche di editing del pentagramma in Cubase SX/SL.

Uso di Cubase SX/SL con DSP Factory (solo Windows)


In questo documento pdf troverete informazioni dettagliate riguardo l’implementazione di Cubase
nel caso si usi la scheda audio Yamaha DSP Factory.

Tutti i documenti in pdf possono essere aperti dal menu Help del
programma, dalla sub-cartella Cubase SX/SL Documentation che si trova nel
menu Windows Start o dalla Cartella Library/Documentation/Cubase SX/SL per
gli utenti Mac OS X.

12
2
Collegamenti VST:
configurazione
bus ingressi e
uscite

13
Descrizione Capitolo
Come descritto nel manuale Avvio, Cubase SX/SL impiega un sistema di bus d’ingresso ed uscita
per il trasferimento dell’audio tra il programma e l’hardware audio esterno.

• I bus d’ingresso permettono di indirizzare l’audio dagli ingressi del vostro hardware
verso il programma. Ciò significa che quando registrate l’audio, lo farete sempre
attraverso uno o più bus d’ingresso.

• I bus d’uscita permettono di indirizzare l’audio dal programma alle uscite sul vostro
hardware audio. Quando riproducete l’audio, lo farete sempre attraverso uno o più
bus d’uscita.

Si può comprendere quindi quanto i bus d’ingresso/uscita sono importanti lavorando con Cubase
ed è per questa ragione che questo Capitolo si trova all’inizio del Manuale
Operativo. Una volta compreso il sistema dei bus e la sua corretta configurazione, sarà
facile iniziare a registrare, riprodurre, mixare e fare il lavoro di Surround.

Impostazione dei Bus

Strategie
È possibile creare un qualsiasi numero di bus in Cubase SX/SL, praticamente in una qualsiasi
configurazione di canale (mono, stereo o in un numero di formati Surround).

• La configurazione dei bus è salvata insieme al progetto, tuttavia sarebbe bene


impostare e raggruppare i bus desiderati, salvandoli in un progetto Template
(pag. 648).
Quando iniziate un lavoro con più progetti, partite da questo Template (maschera).
Inizierete così con una configurazione standard senza dover impostare ogni volta una
configurazione diversa per ogni progetto. Nel caso sia necessario impostare diverse
configurazioni per diversi progetti, è possibile creare diversi Template o salvare le vostre
configurazioni in un Preset (pag. 19).
Naturalmente i Template possono contenere impostazioni diverse da quelle usate
solitamente (frequenza di campionamento, formato di registrazione, la disposizione traccia
di base etc.)

14
Quindi, di quali tipi di bus ho bisogno? Dipende dal vostro hardware audio, da com’è
configurato (per esempio con un sistema surround d’altoparlanti) e dalla tipologia dei
progetti sui quali state lavorando.
Facciamo un esempio: supponiamo di avere un hardware audio formato da otto ingressi
ed uscite analogiche ed un collegamento stereo in digitale (10 ingressi ed uscite totali).
Supponiamo, inoltre, di lavorare con un sistema Surround d’altoparlanti in formato 5.1.
Ecco un elenco di bus che dovrete prevedere:

• Probabilmente, avrete bisogno di almeno un bus stereo d’ingresso d’assegnare ad


una coppia d’ingressi analogica, per poter registrare l’audio in stereo. Per registrare
in stereo da altre coppie d’ingressi analogiche, basterà aggiungere altri bus
d’ingresso stereo da assegnare ai rispettivi ingressi analogici.
• Sebbene sia possibile registrare tracce mono usando uno dei due ingressi stereo, è
consigliabile riservare un bus d’ingresso mono. Si può quindi assegnare questo bus
ad un ingresso analogico, al quale è collegata l’uscita di un Direct Box (DI) o di un
preamplificatore microfonico. Anche in questo caso è possibile avere più bus mono.
• È possibile assegnare un bus d’ingresso stereo all’ingresso stereo digitale, per i
trasferimenti audio in digitale.
• Se si desidera trasferire materiale audio Surround direttamente ad una traccia
Surround di Cubase SX/SL (per esempio da un sistema mobile di registrazione in formato
Surround) servirà un bus d’ingresso Surround in uno specifico formato (nel nostro
esempio un bus d’ingresso in formato 5.1).

Bus di uscita
• È necessario prevedere uno o più bus d’uscita stereo per il monitoraggio e l’ascolto
dei mix stereo.
• Anche per i trasferimenti audio in digitale serve un bus d’uscita stereo d’assegnare
all’uscita digitale stereo del vostro hardware audio.
• Servirà inoltre un bus Surround nel formato della vostra configurazione d’altoparlanti
(nell’esempio 5.1) assegnato alle rispettive uscite (collegando cioè correttamente le
uscite ai rispettivi altoparlanti).
• Dovrete aggiungere altri bus Surround se prevedete di lavorare con differenti
formati Surround.

Bus diversi possono essere assegnati agli stessi ingressi ed uscite


dell’hardware audio! È possibile, per esempio, assegnare un bus d’uscita
stereo alle stesse uscite collegate ai canali frontali tramite i bus
Surround. (Questo facilita l’ascolto dei mix stereo, senza dover
continuamente spostare le connessioni via cavo).

15
Preparazione
Prima di procedere alla configurazione dei bus è opportuno nominare ingressi ed uscite del
vostro hardware audio. Per esempio, usando una configurazione Surround in formato 5.1,
dovreste nominare le uscite in modo che corrispondano agli altoparlanti al quale sono
collegate (Sinistro, Destro, Centrale e così via).

La ragione per cui è consigliabile fare quest’operazione è la compatibilità (è più facile in


questo modo trasferire i vari progetti fra le diverse configurazioni e computer).
Per esempio, se portate il vostro progetto in un altro studio, potreste trovare un tipo di
hardware audio diverso dal vostro. Se però in entrambi gli studi s’impiegano gli stessi nomi
per ingressi ed uscite che corrispondono alle medesime configurazioni Surround (invece di
usare nomi basati solo sul modello di hardware audio) Cubase SX/SL sarà in grado di trovare
automaticamente ingressi ed uscite per i vostri bus e potrete riprodurre e registrare senza
cambiare ogni volta impostazioni e configurazioni.

Per dare un nome ad ingressi ed uscite si usa la finestra di dialogo Device Setup:

1. Dal menu Devices aprite la finestra di dialogo Device Setup.

2. Selezionate VST Output Ports nella lista a sinistra ed assicuratevi che sia
selezionata la linguetta Setup.
Sono elencate le porte d’uscita disponibili nel vostro hardware audio.

3. Per rinominare una porta, cliccate sul nome corrente e digitate un nuovo nome.

• Se necessario, è possibile disabilitare le porte digitando “No” nella colonna Visible.


Le porte disabilitate non compariranno nella finestra VST Connections mentre si esegue la
configurazione dei bus. Se tentate di disabilitare una porta già in uso su un bus, vi sarà
chiesto se ne siete sicuri (ATTENZIONE, questa operazione rimuoverà la porta dal bus)!

4. Allo stesso modo selezionate VST Input Ports per nominare gli ingressi.

5. Cliccate su OK per salvare e chiudere la finestra di dialogo.

• Se aprite un progetto creato su un altro computer ed i nomi delle porte non


corrispondono o la configurazione delle porte non è la stessa (perché, per esempio, il
progetto è stato creato su un sistema d’ingressi/uscite multi-canale e si cerca di
aprirlo su un sistema d’ingressi/uscite stereo), apparirà la finestra di dialogo
Pending Connections.
Questo permetterà di re-indirizzare le porte usate nel progetto originario alle porte presenti
nel nuovo sistema.

16
La finestra VST Connections
Si aggiungono e configurano i bus nella finestra VST Connections che si apre dal menu
Devices.

Ci sono due linguette nella finestra (Inputs ed Outputs) per visualizzare i bus
d’ingresso ed uscita. A seconda della linguetta selezionata, la finestra elenca la
configurazione corrente dei bus ingressi/uscite con le tre seguenti colonne:

Colonna Descrizione

Bus Name Elenca i bus. È possible selezionare e/o rinominare i


bus cliccandoci sopra all’interno di questa colonna.

Speakers Indica la configurazione degli altoparlanti di ogni bus


(Mono, Stereo, formati Surround).

ASIO Device Port Quando avete “aperto” un bus (cliccando nella


colonna Bus Name) questa colonna mostra quale
ingresso o uscita fisica dell’hardware audio è usata
dal bus stesso.

17
Aggiunta di un bus

1. Scegliete la linguetta Input o Output secondo il tipo di bus che volete aggiungere.

2. Cliccate sul tasto Add Bus.


Si aprirà una finestra di dialogo.

3. Selezionate la configurazione canale desiderata.


Il menu a discesa contiene le opzioni Mono, Stereo ed i formati Surround più comuni. Per
selezionare un formato diverso, usate il sub-menu “More…”.

• In alternativa si può usare il click destro del mouse (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nella
finestra VST Connections ed aggiungere un bus nel formato desiderato direttamente
nel contesto del menu che apparirà.

Il nuovo bus comparirà con le porte visibili.

4. Per selezionare una porta ingresso/uscita per un canale del bus, cliccare nella colonna
ASIO Device Port.
Il menu a discesa che appare elenca le porte con i nomi dati nella finestra di dialogo Device
Setup. Ripetete questa operazione per tutti i canali presenti nel bus.

Aggiunta di un Child bus (solo Cubase SX)


Un bus Surround è, in sostanza, un insieme di canali mono (6 canali nel caso del formato
5.1). Se nel progetto avete una traccia mono, è possibile inviarla ad un canale separato
nel bus (oppure mandarla all’intero bus Surround e poi usare il panning del Surround per
disporla all’interno dell’immagine Surround). Come fare però in presenza di una traccia
stereo da inviare ad una coppia di canali stereo all’interno del bus (Left o Right, Left
Surround o Right Surround, per esempio)? In questa situazione dovrete creare un tipo di
bus denominato “Child” (letteralmente “bambino”):

18
1. Selezionate dall’elenco il bus Surround quindi cliccateci sopra con il tasto destro del
mouse (Win) o [Ctrl]-click (Mac).
Apparirà un menu a discesa.

2. Selezionate una configurazione canale dal sub-menu Add Child Bus.


Come si vede è possibile creare bus child stereo (indirizzabili alle varie coppie di altoparlanti
nel bus Surround) oppure altri formati Surround (con un minor numero di canali rispetto al
“bus genitore”).

Il Child Bus creato sarà disponibile per essere inviato direttamente al mixer. È parte del
bus Surround “genitore” e non ha quindi una sua striscia di canale separata sul mixer.

I Child Bus sono probabilmente più utili come bus d’uscita ma possono anche essere
creati all’interno dei bus Surround d’ingresso (per esempio se volete registrare un canale
stereo (es. front left-right) nel bus Surround su una traccia stereo separata.

Altre operazioni sui bus


• Per cambiare la porta alla quale è assegnato un bus procedete come per l’aggiunta
del bus (accertatevi che i canali siano visibili cliccando il tasto “+” accanto al bus,
oppure cliccando il tasto “+All” nella parte superiore della finestra). Cliccate quindi
sul box ASIO Device Port per selezionare le porte.

• Per rimuovere un bus non necessario, selezionatelo dall’elenco, click destro (Win)
oppure [Ctrl]-click (Mac) quindi selezionate Remove Bus dal menu a discesa.

• È possibile salvare ed aprire i preset dei bus usando il menu a discesa posto in cima
alla finestra.
Per salvare in un preset la configurazione bus corrente, cliccare il tasto “+” ed inserire il
nome del preset. È possibile poi richiamare in ogni momento la configurazione salvata
direttamente dal menu a discesa Presets. Per eliminare un preset salvato, selezionarlo e
premere il tasto “-“.

19
Uso dei bus
Questo capitolo descrive brevemente l’uso dei bus d’ingresso e uscita creati. L’argomento è
descritto più dettagliatamente ai capitoli “Registrazione” e “Il Mixer”.

Indirizzamento
Quando si riproduce una traccia audio o un qualsiasi canale audio del mixer (canali di
Strumenti VST, canali ReWire etc.), lo s’invia ad un bus d’uscita. Analogamente, quando si
registra su una traccia audio, si seleziona il bus d’ingresso al quale l’audio è indirizzato.

• Per le tracce audio è possibile selezionare i bus ingresso/uscita nell’Inspector,


usando i menu a discesa “In” e “Out”.

• Per tutti i canali di tipo audio, si selezionano i bus nel pannello Input e Output
Settings posto in cima ad ogni striscia di canale nel mixer.
Per i canali degli strumenti VST, ReWire, Groups e FX sarà possibile selezionare solo i bus
d’uscita.

20
• Se il pannello Input e Output Settings non è visibile, cliccate nell’area
Show Input e Output Settings del pannello generale a sinistra nel mixer.

Quando si seleziona un bus d’ingresso per una traccia, è possibile selezionare solo i
bus che corrispondono alla configurazione traccia del canale. In altre parole:

• Le tracce Mono possono essere inviate a bus Mono, oppure a singoli canali di un bus
Stereo o Surround (ingresso o uscita). È possibile anche inviare una traccia Mono
all’intero bus d’uscita Stereo o Surround e, in questo caso, il controllo pan (Stereo o
Surround) servirà a disporre il suono nell’immagine Stereo o Surround.

• Le tracce Stereo possono essere inviate a normali bus stereo o ai Child stereo bus in
un bus Surround (ingresso o uscita).

• Le tracce Surround possono essere inviate a bus che hanno un numero di canali per
gli altoparlanti uguali al numero delle tracce (o che corrispondano a Child bus con
un bus Surround più grande).

Visualizzazione dei bus nel mixer


Nel mixer, i bus sono rappresentati da canali d’ingresso ed uscita (visualizzati in due
finestrelle separate a sinistra e destra della finestra). È possibile mostrare o nascondere i
canali in modo indipendente, cliccando sui tasti Hide Input Channels e Hide Output
Channels nel pannello generale a sinistra nel mixer.

Nascondi canali ingresso

Nascondi canali uscita

21
Canali d’ingresso

I canali d’ingresso sono visualizzati a sinistra nel mixer. Come si può notare, ogni canale
d’ingresso assomiglia ad una normale striscia di canale del mixer. È possibile eseguire le
seguenti operazioni:

• Controllare e regolare il livello d’ingresso della registrazione, usando le manopole


Input Gain e/o il cursore (fader) di livello. (Pag. 47).

• Cambiare la fase del segnale d’ingresso.


Questo si ottiene cliccando sul tasto Input Phase posto accanto al controllo Input Gain.

• Aggiungere effetti o EQ sul bus d’ingresso.


Vedere pag. 58 per un esempio di come aggiungere effetti alla vostra registrazione sul bus
d’ingresso in questa fase.

Le impostazioni eseguite sulla striscia del canale d’ingresso saranno parte


integrante del file audio registrato!

22
Canali d’uscita

I canali d’uscita si trovano a destra nel mixer. È possibile eseguire le seguenti


operazioni:

• Regolare il livello generale d’uscita dei bus mediante l’uso dei fader.
Per i bus d’uscita stereo è possibile regolare inoltre il bilanciamento con il controllo pan.

• Aggiungere effetti o EQ.


Questi effetti influenzeranno l’intero bus. Gli effetti che potreste aggiungere qui sono:
compressori, limiters e dithering (pag. 231).

23
24
3
Riproduzione e
pannello di Trasporto

25
Premessa
Questo capitolo descrive i vari metodi a disposizione per il controllo delle funzioni di
riproduzione e trasporto in Cubase SX/SL.

Il pannello di Trasporto
Di seguito sono descritti brevemente gli oggetti presenti nel pannello di Trasporto.

• Potete personalizzare l’aspetto del pannello di controllo, nascondendo i


controlli non utilizzati o spostandoli come si desidera (pag. 674).
La figura seguente mostra il pannello di Trasporto con tutti i controlli visibili in posizione di
default. Esso è diviso in sezioni, da sinistra a destra.

Menu modalità di registrazione

Menu registrazione in Cycle mode

Indicatore prestazioni CPU


e Cache Hard Disk
Tasto quantizzazione automatica

Tasto impostazione Preroll


Locatore sinistro: inizio registrazione, punch in, e on/off
loop Tasto Nudge +/- 1 Frame

Attiva Punch in

Manopola Job
Attiva Punch out (scrubbing progetto)

Manopola Shuttle
Locatore destro: Tasto (velocità di riproduzione)
punto di Punch out e fine loop impostazione Postroll e on/off

Display tempo primario e menu formato cambio formati display tempo secondario
tempo e menu formato
Posizione
Nudge destra
e sinistra

Barra luminosa
posizione Registrazione
cursore (Rec)
progetto

Và al marker Riavvolgi Avanzamento Cycle on/off Stop Riproduzione


precedente (Play)
va al prossimo marker o
fine progetto

26
Pre-conteggio on/off Mostra Marker (apre la finestra Marker)

Click metronomo
on/off

Tempo che segue


Il tempo traccia
on/off Salta al Marker
indicato

Sincronizzazione on/off Display tempo metronomo


e segnatura tempo in chiave

Controllo di livello (bus 1 d’uscita)

Indicatore attività MIDI


MIDI In (sinistra)
MIDI Out (destra)

Indicatore attività Audio Indicatore attività Audio


(bus 1 d’ingresso) (bus 1 d’uscita)

• Le funzioni principali del pannello di Trasporto (Cycle/Stop/Play/Record) sono


visualizzate anche nella barra degli strumenti.

Inoltre, altre opzioni di riproduzione sono disponibili nel menu Transport.

Nascondere e mostrare
Il pannello di trasporto è visualizzato in default ogni volta che si lancia un nuovo
progetto. Per nasconderlo o mostrarlo, selezionare Transport Panel dal menu
Transport (oppure usare il comando di default [F2 ] dalla tastiera del PC).

Preroll e Postroll
Queste funzioni sono descritte nel capitolo “Registrazione” (pag. 74).

27
Personalizzazione del pannello di Trasporto

È possibile personalizzare l’aspetto del pannello di Trasporto con un click destro


(Win) o [Ctrl]-click (Mac) del mouse in un’area qualsiasi del pannello, selezionando
quindi le opzioni desiderate dal menu a discesa che appare.

• Nella metà superiore del menu si possono mostrare o nascondere elementi del
pannello di Trasporto attivando o disattivando i relativi oggetti.
• Selezionando l’opzione Show All saranno visualizzate tutte le sezioni.
• Selezionando Default saranno mostrate tutte le sezioni in default del Trasporto.
• Gli oggetti nella metà inferiore del menu rappresentano le configurazioni preset del
pannello di Trasporto. Troverete anche le vostre configurazioni salvate qui, per
permetterne una rapida selezione.
• Selezionando Setup si apre una finestra di dialogo che permette d’impostare le
funzioni mostra/nascondi di ciascuna sezione, stabilire dove posizionare le sezioni
nel pannello e salvare diverse impostazioni del pannello di Trasporto come preset
per un’apertura rapida delle varie configurazioni.

Altri dettagli sulla personalizzazione del pannello di Trasporto a pag. 674.

28
La tastiera numerica del PC
Nell’impostazione di default dei comandi da tastiera, l’area numerica sulla tastiera
del computer è assegnata a varie funzioni del pannello di Trasporto. L’area numerica
varia leggermente da PC a Mac:

PC:
Loop on/off Registrazione

Riavvolgimento

Và ai Marker 3-9

Avanzamento veloce

Và al locatore destro
Riproduzione

Và al locatore destro

Stop Torna a Zero

Mac:
Loop on/off Registrazione

Riavvolgimento

Và ai Marker 3-9

Avanzamento veloce

Và al locatore destro
Riproduzione

Và al locatore sinistro

Stop Torna a Zero

29
Funzioni
Impostare la posizione del cursore di progetto
Ci sono molti modi per spostare il cursore di progetto:

• Usando avanzamento veloce (FF) e riavvolgimento (REW).


• Usando il controllo Jog/Shuttle/Nudge sul pannello di Trasporto (pag. 33).
• Trascinando il cursore di progetto nella parte più bassa del righello.
• Cliccando nel righello.
Un doppio click nel righello farà partire o fermerà la riproduzione, muovendo allo stesso
tempo il cursore.
• Se l’opzione Locate when Clicked in Empty Space è attivata nella finestra di
dialogo Preferences (pagina Trasporto), potete cliccare ovunque in un’area vuota
all’interno della finestra Project per cambiare la posizione del cursore.
• Cambiando il valore in uno qualunque dei display di posizione.
• Usando la barra luminosa di posizione, posta sopra i tasti del pannello di Trasporto.
La lunghezza della barra luminosa dipende dall’impostazione del controllo Lenght che si
trova nella finestra di dialogo Project Setup. Infatti, muovendo completamente a destra la
barra luminosa, si arriverà alla fine del progetto.
• Usando i Marker (“segnalibri”). (pag. 142).
• Usando le opzioni di riproduzione (pag. 35).
• Usando le funzioni del menu Transport.

Sono disponibili le seguenti funzioni:

Funzione Descrizione

Locate Selection Sposta il cursore di progetto all’inizio della selezione corrente.


Perché ciò sia possibile, dovete aver selezionato una o più
eventi o parti, oppure aver selezionato un intervallo.

Locate Next/Previous Questa funzione sposta il cursore del progetto al Marker più
Marker vicino, a destra o sinistra (pag. 142).

Locate Next/Previous Questa funzione sposta il cursore del progetto in avanti o


Event indietro rispettivamente, all’inizio o alla fine più vicini d’ogni
evento selezionato nella/e traccia/e.

Se Snap è attivo, quando si trascina il cursore di progetto si tiene conto del suo
valore. Ciò può servire a trovare rapidamente la posizione precisa del cursore.

30
Formati dei display nel pannello di Trasporto

Display primario (sinistra) e display secondario (destra)

L’unità di misura del tempo visualizzata nel righello può essere indipendente da quella
mostrata dal display del pannello di Trasporto. È possibile perciò visualizzare, per esempio,
la codifica temporale nel display e misure (bars) e movimenti (beats) nel righello.
Inoltre, un display tempo secondario (a sua volta indipendente) situato a destra di quello
primario permette di avere, contemporaneamente, tre indicazioni di tempo indipendenti.
Nella finestra Project è anche possibile creare tracce di righello addizionali (pag. 90).

Sono applicate le seguenti regole:

• Il formato tempo del display primario s’imposta nel menu a discesa a destra
dell’area display principale.

• Le impostazioni date qui determinano anche il formato tempo mostrato dai locatori
destro e sinistro.

• Il display secondario è completamente indipendente, ed il formato visualizzato


s’imposta dal menu a destra nel display secondario.

• È possibile scambiare i formati tempo tra il display primario e secondario cliccando


sulla doppia freccia che divide i due display.

31
I locatori destro e sinistro
I locatori destro e sinistro sono una coppia di marker di posizione usati per specifiche
funzioni di punch-in e punch-out durante una registrazione e come i margini destro e
sinistro di un loop di registrazione o riproduzione.

• Quando si attiva un loop sul pannello di Trasporto, la sezione compresa


tra i locatori destro e sinistro sarà ripetuta in continuazione durante la
riproduzione.
Tuttavia, se il locatore destro è posizionato prima di quello sinistro, si ottiene una modalità
“skip” (salto). Quando il cursore di progetto raggiunge il locatore destro, salterà subito al
locatore sinistro, continuando quindi la riproduzione da quel punto in poi.

Ci sono vari modi per impostare la posizione dei locatori:

• Per impostare il locatore sinistro, premere [Ctrl] (o [Command] in Mac) e cliccare


con il mouse nella posizione desiderata nel righello.
Analogamente, premendo [Alt] (in Win) o [Option] (in Mac) e cliccando nel righello
s’imposta il locatore destro. È possibile anche trascinare i due locatori spostandoli
direttamente all’interno del righello.

I locatori sono indicati da due “bandierine” triangolari all’interno del righello. L’area
compresa tra i due locatori è evidenziata nel righello e nella finestra Project (pag. 688).
Si noti che se il locatore destro si trova prima di quello sinistro, l’area nel righello diventa
rossa, per indicare l’anomalia.

• Cliccare e trascinare nella parte superiore del righello per creare un intervallo tra i
due locatori.
Cliccando su un intervallo già esistente, è possibile trascinarlo per spostarlo.
• Premendo [Ctrl] (o [Command] in Mac) e premendo [1] o [2] nell’area numerica
sulla tastiera del PC, si portano i locatori destro o sinistro alla posizione del cursore
di progetto.
È possibile anche premere [1] e [2] sul PC (senza premere [Ctrl]/[Command]) per
posizionare il cursore di progetto in corrispondenza dei locatori sinistro o destro. Si noti che
questi sono tasti di comando in default. Se volete potete cambiarli come preferite.
• Creando dei Marker ciclici (Cycle markers), potete salvare una serie di posizioni dei
locatori destro e sinistro e poi richiamarli con un semplice doppio click del mouse sul
Marker desiderato (pag. 146).
• L’opzione Locators to Selection nel menu Transport (tasto comando default [P])
posiziona i locatori intorno alla selezione corrente.
L’opzione è disponibile se avete selezionato uno o più eventi, oppure un intervallo.
• Potete regolare i locatori numericamente, nel pannello di Trasporto.
Cliccando sui tasti L/R nell’area locatori del pannello Transport, si sposta il cursore di
progetto al rispettivo locatore. Premendo [Alt] (o [Option] in Mac) e cliccando su L o R, il
cursore di progetto si posizionerà sul locatore prescelto.

32
Il controllo velocità Shuttle

Il controllo velocità Shuttle (la manopola esterna nel pannello di Trasporto) riproduce
il progetto ad una qualsiasi velocità, avanti o indietro. Questo permette di posizionarsi o
“entrare” velocemente in un qualsiasi punto del progetto.

• Ruotare la manopola verso destra per iniziare la riproduzione.


Più si ruota la manopola verso destra, più la velocità di riproduzione aumenta. Non è
necessario tenere premuto il tasto del mouse, la riproduzione continuerà fino a quando non
la fermerete.
• Ruotando la manopola verso sinistra, invece, la riproduzione tornerà indietro.
Anche in questo caso, la velocità di riproduzione dipende da quanto si ruota verso sinistra la
manopola Shuttle.
• Per fermare la riproduzione, premete (come al solito) Stop oppure portate la
manopola Shuttle in posizione centrale.

Scrubbing del Progetto – La manopola Jog Wheel

La manopola centrale del pannello di Trasporto è denominata Jog Wheel. Cliccandoci


sopra e trascinandola verso destra o sinistra si sposta la posizione della riproduzione
manualmente avanti o indietro, ottenendo l’effetto scrubbing (“sfregamento”) simile a
quello che si ha premendo leggermente i tasti FF o REW di un registratore a nastro.
Ciò aiuta ad individuare punti precisi del progetto.

• Si noti che la manopola Jog Wheel ha una numerazione “senza fine”. Si può quindi
ruotarla quanto si vuole per spostarla nel punto desiderato.
Più velocemente si muove la manopola, maggiore sarà la velocità di riproduzione.
• Cliccando su Jog Wheel durante la riproduzione, essa si fermerà automaticamente.

33
I tasti di posizione Nudge
I tasti “+” e “-“ posti al centro delle manopole Jog/Shuttle permettono di… “dare un
colpetto” (to nudge) al cursore di progetto per spostarlo leggermente verso destra (+)
o sinistra (-). Ogni click sul tasto Nudge sposta il cursore di un frame.

Opzioni ed impostazioni

L’opzione “Torna alla posizione Start premendo Stop”


Questa opzione si trova nella pagina Transport della finestra di dialogo Preferences
(menu File in Windows e menu Cubase SX/SL in Mac OS X).

• Se “Return to Start Position on Stop” è attivo, quando fermate la riproduzione il


cursore di progetto tornerà automaticamente alla posizione in cui è iniziata l’ultima
riproduzione o registrazione.

• Se “Return to Start Position on Stop” non è attivo, il cursore di progetto resterà


nella posizione in cui è stata fermata la riproduzione.
Premendo di nuovo il tasto Stop, il cursore di progetto ritornerà al punto in cui è iniziata
l’ultima riproduzione o registrazione.

Abilitare/Disabilitare una traccia


Riguardo alle tracce audio, il menu del contesto traccia contiene l’opzione Disable
Track che interrompe qualsiasi attività del disco fisso su quella traccia (contrariamente
al tasto Mute che abbassa semplicemente a zero il volume d’uscita della traccia). Per
esempio, se registrate spesso in più sessioni arriverete facilmente ad avere un gran
numero di riprese audio su varie tracce. Ciò porta a far lavorare inutilmente il vostro
hard disk; l’uso dell’opzione Disable Track è raccomandato, in queste situazioni.

• Selezionare Disable Track per conservare le tracce, all’interno del progetto,


che saranno utilizzate successivamente (ma che non volete riprodurre subito).
Selezionare Enable Track dal menu del contesto traccia per riattivare le tracce
disabilitate.

34
Funzioni di riproduzione (Playback)

Oltre ai normali controlli del pannello di Trasporto, nel menu Transport si possono
trovare una serie di opzioni utili per il controllo della riproduzione.
Queste opzioni hanno la seguente funzionalità:

Opzione Descrizione

Play from Selection Start Attiva la riproduzione dall’inizio della sezione corrente
selezionata.

Play from Selection End Attiva la riproduzione dalla fine della sezione corrente
selezionata.

Play until Selection Start Attiva la riproduzione due secondi prima dell’inizio della
sezione corrente selezionata e termina con l’inizio
della sezione stessa.

Play until Selection End Attiva la riproduzione due secondi prima della fine della
sezione corrente selezionata e termina con la fine della
sezione stessa.

Play until Next Marker Attiva la riproduzione all’inizio del cursore di progetto,
fermandola al Marker successivo.

Play Selection Range Attiva la riproduzione dall’inizio alla fine della sezione
corrente selezionata.

Loop Selection Attiva in continuazione la riproduzione dall’inizio alla


fine della sezione corrente selezionata.

Le funzioni sopra elencate (tranne “Play until Next Marker”) sono disponibili
solo se avete selezionato uno o più eventi, oppure una sezione del progetto.

35
La funzione Chase
La funzione Chase, in pratica, controlla che i vostri strumenti MIDI suonino come
dovrebbero quando posizionate il cursore di progetto ed iniziate la riproduzione.
Questo si realizza nella trasmissione, da parte del programma, di una serie di messaggi
MIDI ai vostri strumenti esterni ogni volta che vi muovete in una nuova posizione
all’interno del progetto, assicurandosi che tutti i dispositivi MIDI siano correttamente
impostati per quanto riguarda comandi MIDI di Program Change o altri comandi di
controllo (Volume MIDI etc.).

Per esempio, supponiamo abbiate una traccia MIDI con un comando Program Change
inserito all’inizio che cambia il suono della tastiera master in un piano.

All’inizio del primo ritornello (chorus) un altro comando Program Change cambia il
suono in una sezione d’archi.

Ora riproducete il brano. Esso inizia con un suono di piano che poi diventa una sezione
d’archi. A metà ritornello fermate la riproduzione, riavvolgete e ripartite da un punto
qualsiasi tra l’inizio del brano ed il secondo Program Change.
La tastiera master suonerà di nuovo la sezione d’archi mentre, in realtà, in questa
sezione, dovrebbe esserci un suono di piano!

La funzione Chase corregge questa anomalia. Se gli eventi di Program Change sono
impostati in Chase, Cubase SX/SL seguirà il brano dall’inizio, troverà il primo Program Change
inviandolo all’uscita, in modo che la tastiera master sia impostata sul suono corretto.

Lo stesso principio avviene anche per altri eventi MIDI. Le impostazioni di Chase
Events nella finestra di dialogo Preferences (alla pagina MIDI), stabiliscono il tipo
d’eventi ai quali sarà applicata la funzione Chase quando vi porterete in una nuova
posizione ed inizierete la riproduzione.

• Gli eventi selezionati nel box corrispondente saranno influenzati dalla


funzione Chase.

36
4
Registrazione

37
Premessa
Questo capitolo descrive i vari metodi di registrazione che è possibile impiegare in Cubase SX/SL.
Poiché in Cubase SX/SL è possibile registrare sia tracce MIDI sia tracce Audio, entrambi i metodi
di registrazione sono descritti in questo capitolo.

Prima d’iniziare
Questo capitolo presuppone che abbiate una sufficiente familiarità con alcuni concetti base
di registrazione, e che siano state eseguite le seguenti procedure iniziali di preparazione:

• Corretta preparazione, cablaggio ed impostazione del vostro hardware audio.


Queste operazioni sono descritte nel manuale Avvio (Getting Started).

• Apertura del progetto ed impostazione dei parametri di progetto, secondo le


vostre specifiche esigenze.
L’impostazione dei parametri di progetto, definiscono il formato di registrazione, la
frequenza di campionamento, la lunghezza del progetto etc. che influenzeranno le
registrazioni audio eseguite nel corso del progetto (pag. 92).

• Se prevedete di registrare in MIDI, i vostri dispositivi devono essere impostati e


cablati correttamente.
Vedere il manuale Avvio.

38
Metodi base di registrazione
Questa sezione descrive i metodi generali di registrazione. Tuttavia, ci sono altre
preparazioni e procedure specifiche, riguardanti l’Audio ed il MIDI rispettivamente.
Leggete queste sezioni quindi prima di iniziare la registrazione (pag. 43 e 62).

Abilitare una traccia per la registrazione


Cubase può registrare una o più tracce (Audio e/o MIDI) simultaneamente. Per
preparare una traccia alla registrazione, cliccare sul tasto Record Enable della
traccia che si trova nell’elenco Track, nell’Inspector o nel Mixer. Una volta
attivato il tasto diventa rosso, per indicare che Cubase è pronto per la registrazione.

Record Enable nell’Inspector, nell’elenco Track e nel Mixer.

• Se l’opzione “Enable Record on Selected Tracks” è attivata nella


finestra di dialogo Preferences (pagina Editing), le tracce saranno
automaticamente abilitate per la registrazione quando le selezionerete
dall’elenco Track.

• Il numero esatto di tracce Audio registrabili simultaneamente,


dipendono dalla CPU e dalle prestazioni dell’Hard Disk del vostro PC.

39
Attivazione manuale della registrazione
Si attiva la registrazione premendo il tasto Record (Rec) sul pannello di Trasporto (o nella
barra degli strumenti), oppure usando il tasto di comando corrispondente sulla tastiera del
PC (in default [*] dell’area numerica).

La registrazione può essere attivata dalla modalità Stop (dalla posizione corrente del
cursore di progetto o dal locatore sinistro), oppure durante la riproduzione:

• Se attivate la registrazione dalla modalità Stop e nel menu Transport è attiva


l’opzione “Start Recording at Left Locator”, la registrazione inizierà dal punto in
cui si trova il locatore sinistro.
Sarà applicata l’impostazione di Preroll o il count-in del metronomo (pag. 74)
• Se attivate la registrazione dalla modalità Stop e l’opzione “Start Recording at
Left Locator” non è attiva, la registrazione inizierà dalla posizione corrente del
cursore di progetto.
• Se attivate la registrazione durante la riproduzione, Cubase SX/SL entrerà subito in
modalità Record iniziando la registrazione dal punto in cui si trova il cursore di
progetto.
Questa operazione è denominata anche “punch-in manuale”.

Attivare la registrazione in modalità Sync


Se state sincronizzando il pannello di Trasporto di Cubase SX/SL con dispositivi esterni, (Sync
attivo sul pannello di Trasporto) attivando la registrazione, il programma si posizionerà
in modalità di “pronto registrazione” (“record ready”) e s’accenderà il tasto Record sul
pannello di Trasporto. La registrazione inizierà quando il programma riceverà un
segnale valido di timecode (o premendo manualmente il tasto Play). Vedere pag. 580
per ulteriori informazioni riguardanti la sincronizzazione.

40
Attivazione automatica della registrazione
Cubase è in grado di passare automaticamente dalla riproduzione alla registrazione in
un istante definito. Questa operazione è anche definita “punch-in automatico”. Un tipico
uso di questa funzione, si ha quando è necessario sostituire la sezione di una
registrazione ascoltando quella già registrata, fino all’inizio della nuova registrazione.

1. Impostate il locatore sinistro al punto in cui volete iniziare la registrazione.

2. Attivate il tasto Punch-in nel pannello di Trasporto.

Punch-in attivo

3. Iniziate la riproduzione in un punto qualsiasi prima del locatore sinistro.


Quando il cursore del progetto raggiunge il locatore sinistro, si attiva automaticamente la
registrazione.

Interruzione della registrazione


Anche questa funzione può essere automatica o manuale:

• Cliccando sul tasto Stop del pannello di Trasporto (o usando il tasto di comando
corrispondente nell’area numerica della tastiera PC, in default [0]), si disattiva la
registrazione e Cubase SX/SL si pone in modalità Stop.

• Cliccando il tasto Record o usando il tasto di comando per la registrazione (in


default [*], la registrazione s’interrompe ma la riproduzione continua.
Questa operazione è denominata anche “punch-out manuale”.

• Con il tasto Punch-out attivo sul pannello di Trasporto, la registrazione sarà


interrotta quando il cursore di progetto raggiungerà il locatore destro.
Questa operazione è denominata anche “punch-out automatico”.
Combinando punch-in/punch-out automatici è possibile impostare una specifica sezione di
registrazione, utile anch’essa per sostituire una certa parte della registrazione.

Punch-in e punch-out attivi

41
Registrazione in modalità Cycle (Loop)
Cubase permette di riprodurre e registrare in modo ciclico (Cycle o Loop).
Si definiscono l’inizio e la fine del loop impostando i locatori sinistro e destro.
Quando il tasto Cycle è attivo, la sezione selezionata è ripetuta in continuazione
fino a quando non si ferma premendo il tasto Stop (oppure premendo nuovamente
il tasto Cycle).

• Per attivare la modalità Cycle, cliccare sul tasto Cycle nel pannello di Trasporto.
Iniziando la riproduzione, la sezione compresa tra i locatori sinistro e destro si ripete
all’infinito fino a quando non si preme il tasto Stop per fermarla.

Tasto Cycle attivo

• Per registrare in modalità Cycle è possibile iniziare la registrazione dal locatore


sinistro, prima dei locatori o dall’interno della sezione in loop, dalla modalità Stop o
dalla riproduzione.
Non appena il cursore di progetto raggiunge il locatore destro, salterà indietro al locatore
sinistro ed inizierà un nuovo giro di registrazione.

• I risultati della registrazione in loop dipendono dalla modalità di registrazione Cycle


e sono diversi tra Audio (pag. 54) e MIDI (pag. 67).

42
Specifiche di registrazione Audio
Selezionare un formato del file Audio da registrare
Il formato dei file registrati, si definisce nella finestra di dialogo Project Setup nel
menu Project. Ci sono tre impostazioni: frequenza di campionamento (sample
rate), risoluzione (bit depth) e tipo di file registrato (file type). La frequenza di
campionamento s’imposta una volta e per tutti i progetti, mentre risoluzione e tipo
di file possono essere modificati in ogni momento.

Tipi di file registrati


L’opzione Record File Type stabilisce i tipi di file che saranno creati quando
registrate:

Tipo di file Descrizione

Wave File I file Wave hanno l’estensione .wav e sono i più comuni sulle
piattaforme PC .

Wave 64 File Wave 64 è un formato sviluppato da Sonic Foundry Inc., simile


al formato .wav ma con una struttura interna che permette di
avere file di dimensioni maggiori. Ciò è utile, per esempio, per
la registrazione di concerti dal vivo in formato Surround, ove i
file audio assumono enormi dimensioni.

Broadcast In termini di contenuto audio, è uguale ai normali file Wave


Wave File ma contiene strisce di testo che forniscono informazioni
supplementari sul file (vedere in seguito).

AIFF File Audio Interchange File Format, una protocollo standard


definito da Apple Computer Inc. Questi file hanno estensione
.aif e sono usati sulla maggior parte delle piattaforme di
computer. Come i file Broadcast contengono strisce di testo
(vedere in seguito).

• Selezionando i formati Broadcast Wave File o AIFF è possibile specificare Autore,


Descrizione e Riferimenti in una striscia di testo che sarà inclusa nel file registrato.
Per far ciò si usa la pagina Record- Broadcast Wave nella finestra dialogo Preferences.

43
Risoluzione (bit depth)
Le opzioni disponibili sono 16 bit, 24 bit e 32 bit. Seguite queste indicazioni:

• Normalmente, selezionare il formato di registrazione in base alla risoluzione del


vostro hardware audio.
Per esempio, se nel vostro hardware i convertitori A/D in ingresso sono a 20 bit, sarà
opportuno registrare con una risoluzione di 24 bit, per sfruttare l’intera risoluzione. Se
invece il vostro hardware è a 16 bit, non ha senso registrare ad una risoluzione maggiore,
perché si aumenterà solo la dimensione del file, senza ottenere un reale miglioramento della
qualità audio. L’eccezione si ha se si registra con effetti (vedere l’esempio di pag. 58).

• Maggiore è la risoluzione, più grandi sono i files e maggior sforzo è richiesto al disco
di sistema del PC.
Se questo è un problema, è bene abbassare la risoluzione.

Impostazione della traccia


Creazione traccia e selezione della configurazione canale
In Cubase SX/SL, le tracce audio possono essere configurate in mono, stereo o Surround, con
quasi tutte le combinazioni di canali (solo Cubase SX). Questo permette di
registrare o importare un file contenente più canali e di trattarlo come un’unica entità (
senza bisogno di dividerlo in una serie di files mono etc.). Il percorso audio di una
traccia mantiene la sua configurazione di canale, dal bus d’ingresso, all’EQ, dal livello a
tutte le impostazioni del mixer fino ad arrivare al bus d’uscita.

Specificate la configurazione del canale per una traccia quando la create:

1. Selezionate Add Audio Track dall’elenco del menu Track o dal menu Project
(oppure con un doppio click del mouse in un’area vuota dell’elenco Track quando è
selezionata una traccia audio. Quando è selezionata una traccia MIDI, il doppio click
nella lista Track crea una nuova traccia MIDI.
Compare una finestra di dialogo con un menu a discesa per la configurazione del canale.

2. Selezionate il formato desiderato dal menu a discesa.


I formati più comuni sono indicati direttamente nel menu a discesa; altri formati Surround
sono elencati nel sub-menu “More…”. Per un elenco di formati Surround disponibili,
vedere pag. 265.

3. Cliccare OK.
Appare una traccia, impostata ad una specifica configurazione di canale. Anche nel mixer
appare una striscia di canale corrispondente. Si noti che non è possibile cambiare la
configurazione canale per una traccia.

44
Selezione del bus d’ingresso per una traccia
Si presuppone che abbiate aggiunto e configurato i bus d’ingresso necessari (vedere il
capitolo “Collegamenti VST: impostazione bus ingressi ed uscite). Prima di registrare
dovete specificare da quale bus d’ingresso si registra la traccia. Potete fare questo
nell’Inspector o nel Mixer:

• Nell’Inspector si seleziona il bus d’ingresso dal menu a discesa “in” nella sezione in
alto.
Come descritto a pag. 82, l’Inspector mostra le impostazioni della traccia selezionata.
È possibile mostrare o nascondere l’Inspector usando l’icona Inspector che si trova nella barra
degli strumenti della finestra Project.

Cliccare qui per mostrare o nascondere l’Inspector

Cliccare qui per selezionare un bus


d’ingresso per la traccia

• Nel Mixer si seleziona il bus d’ingresso dal menu a discesa Input Routing, in cima
alla striscia di canale della traccia.
Se il menu non è visualizzato, dovete cliccare nell’area Show Input and Output Settings
nel pannello comune a sinistra. (Vedere pag. 175 per ulteriori informazioni sul Mixer).

Cliccare qui per


selezionare un bus
d’ingresso per la
traccia

Cliccare qui per


mostrare o nascondere
le impostazioni ingresso
ed uscita

45
Selezione di una cartella per i files audio registrati
Come descritto nel manuale Avvio, ogni progetto in Cubase SX/SL ha una cartella che
contiene (oltre ad altri oggetti) una cartella Audio. In default, è qui che sono salvati
i files audio registrati. Tuttavia, è possibile selezionare cartelle di registrazione
indipendenti per ogni traccia audio, se necessario:

1. Per selezionare la stessa cartella per più tracce audio, dovete selezionare le tracce
con [Shift] (Win) o [Ctrl] /[Command] (Mac) +click nella lista Track.

2. Click destro (Win) o [Ctrl] –click (Mac) nella lista Track su una traccia per aprire
il menu contestuale.

3. Selezionare Set Record Folder.

4. Usare la finestra file di dialogo che appare per scegliere la cartella desiderata
(oppure creare una nuova cartella con il tasto Create).
Consiglio: per avere cartelle separate in base al tipo di materiale registrato (parlato, suoni
d’ambiente, musica etc.), si possono creare delle sub-cartelle nella cartella Audio del
progetto ed assegnare le diverse tracce alle varie sub-cartelle. In questo modo, tutti i file
audio si troveranno all’interno della cartella del progetto, facilitando così il lavoro.

• È possibilissimo avere diverse tracce registrate in zone completamente diverse e su


hard disk diversi, se volete. Tuttavia, se si sposta o s’archivia il progetto, c’è il
rischio di perdere alcuni files. La soluzione è usare la funzione Prepare Archive
che si trova in Pool per raggruppare inizialmente tutti i files esterni nella cartella di
progetto (pag. 426).

46
Impostazione livelli d’ingresso
Quando si registra un suono in digitale è importante impostare correttamente i livelli
d’ingresso. Il livello deve essere alto a sufficienza per assicurare un basso rumore ed
una buona qualità audio, ma non troppo alto da causare una distorsione digitale
(clipping). Durante la registrazione, il clipping si può verificare in due punti del
percorso audio:

• Nell’hardware audio, quando un segnale analogico d’ingresso è convertito in un


formato digitale.
Se il segnale analogico è troppo alto, non può essere adeguatamente rappresentato in un
formato digitale (non c’è un margine di livello sufficiente). Il risultato è il clipping.

• Quando il segnale audio è “scritto” in un file audio dopo essere passato attraverso i
bus d’ingresso.
Poiché nei bus d’ingresso è possibile intervenire (regolando i livelli, aggiungendo EQ o
effetti) c’è il rischio di aumentare troppo il volume in questa fase. Anche in questo caso, il
risultato sarà il clipping.

Per questa ragione è opportuno regolare i livelli d’ingresso due volte.

Controllare il livello del segnale che entra nell’hardware audio


Per controllare il livello del segnale non ancora processato che entra nell’hardware
audio, è necessario spostare gli indicatori di livello in posizione “Input VU”.
Gli indicatori di livello del canale d’ingresso, indicano il livello del segnale all’ingresso
del bus, prima cioè d’ogni regolazione su guadagno, EQ, effetti, livello o panning:

1. Click destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nella finestra Mixer.


Appare il menu Mixer.

2. Selezionare il sub-menu VU-Meter Settings ed assicurarsi che l’opzione Input VU


sia attiva.

3. Riprodurre l’audio e controllare l’indicatore di livello del canale d’ingresso.


Il segnale dovrebbe essere il più alto possibile, senza però superare gli 0dB.
(L’indicatore CLIP del bus d’ingresso non si dovrebbe mai accendere).

L’indicatore di Clipping.

47
4. Se necessario, regolare il livello del segnale d’ingresso in uno dei seguenti modi:

• Regolare il livello della sorgente sonora o del mixer esterno.

• Se possibile, usare il programma d’applicazione dell’hardware audio per impostare i


livelli d’ingresso.
Consultare la documentazione riguardante l’hardware audio, per verificare questa
possibilità.

• Se il vostro hardware audio supporta la funzione ASIO Control Panel, è possibile


impostare i livelli d’ingresso.
Per aprire ASIO Control Panel, aprire la finestra di dialogo Device Setup dal menu
Devices e cliccare sul tasto Control Panel nella tabella Setup per selezionare il
dispositivo VST Multitrack.

Invece di cambiare la modalità dell’indicatore di livello, è possibile aggiungere un bus


d’ingresso extra, usando gli stessi ingressi audio (vedere pag. 17) ed usare questo
bus solo come indicatore di livello (con la modalità “Post-Fader VU” sempre attiva).
Questo bus dovrà poi essere sempre “azzerato” (guadagno e livello a 0.0dB, nessun
EQ o effetto aggiunti) per visualizzare il livello del segnale d’ingresso.

Controllare il segnale d’ingresso dopo il bus d’ingresso


Internamente, Cubase SX/SL processa l’audio ad una risoluzione di 32 bit “fluttuanti”,
rendendo virtualmente impossibile il clipping. Tuttavia, quando il segnale è scritto in
un file sull’hard disk si può avere una distorsione digitale, dipende dalla risoluzione
(bit depth) selezionata:

• Se registrate a 32 bit “fluttuanti”, la risoluzione non sarà ridotta, quindi non c’è
rischio di clipping, in questa fase.
Inoltre, anche la qualità audio del segnale rimane perfettamente integra. Quindi dovreste
considerare l’uso del formato a 32 bit “fluttuanti” mentre registrate con effetti (Pag.58).

• Registrando a 16 o 24 bit, il margine disponibile si riduce ed è quindi possibile il


clipping se il livello del segnale è troppo alto. Per evitare questo, impostate il livello del
segnale in questo modo:

1. Aprite il menu Mixer e selezionate Post-Fader VU dal sub-menu VU-Meter


Settings.

48
2. Impostare il canale d’ingresso, aggiungendo EQ e/o effetti come si desidera.
Con alcuni effetti sarà necessario regolare il livello del segnale che entra nell’effetto.
A questo scopo, usate la manopola Input Gain (si noti che bisogna premere [Shift] o
[Alt]/[Option] per regolare Input Gain).

3. Riproducete l’audio e controllate il livello sull’indicatore del canale d’ingresso.


Il segnale dovrebbe essere il più alto possibile, senza però superare gli 0dB.
(L’indicatore CLIP del bus d’ingresso non si dovrebbe mai accendere).

4. Se necessario, usate il cursore del canale d’ingresso per regolare il livello del
segnale.

Monitoraggio
In questo contesto, “monitorare” significa ascoltare il segnale d’ingresso durante
la registrazione. Fondamentalmente, ci sono tre modi per farlo: via Cubase SX/SL,
esternamente (ascoltando cioè il segnale prima che raggiunga Cubase), oppure
usando la funzione ASIO Direct Monitoring (una combinazione fra gli altri due
metodi, vedere pag. 51).

Monitoraggio via Cubase SX/SL


Monitorando via Cubase SX/SL, il segnale d’ingresso è mixato con l’audio in
riproduzione. In questo modo, è possibile regolare dal Mixer ivello e panning del
segnale monitorato, aggiungere EQ ed effetti proprio come in riproduzione
(usando la striscia canale della traccia, non il bus d’ingresso!). Lo svantaggio del
monitoraggio via Cubase SX/SL è che il segnale monitorato subisce un ritardo che
dipende dal valore della latenza dovuta al vostro hardware audio e drivers.
Il monitoraggio via Cubase SX/SL, quindi, richiede una configurazione di hardware
audio a bassa latenza (vedere il manuale Avvio).

• È possibile verificare la latenza del vostro hardware audio nella finestra di


dialogo Device Setup (pagina VST Multitrack).

49
Monitorando via Cubase SX/SL è possibile scegliere una delle quattro possibilità nella finestra di
dialogo Preferences (pagina VST).

• Manual.
Questa opzione permette di attivare o disattivare il monitoraggio del segnale d’ingresso
cliccando sul tasto Monitor nell’Inspector, nella lista Track o nel Mixer.

• While Record Enabled


Con questa opzione, ascolterete la sorgente audio collegata al canale d’ingrersso ogni
volta che la traccia è abilitata alla registrazione.

• While Record Running


Questa opzione attiva il monitoraggio dell’ingresso solo durante la registrazione.

• Tapemachine Style
Questa opzione simula il comportamento dei registratori: monitoraggio d’ingresso in
Stop e durante la registrazione, ma non in riproduzione.

Monitoraggio esterno
Il monitoraggio esterno (ascolto del segnale d’ingresso prima che entri in Cubase SX/SL) ha
bisogno di un mixer esterno, per miscelare l’audio in riproduzione con il segnale d’ingresso.
Si può impiegare un mixer a parte oppure un’applicazione mixer del vostro hardware audio,
se questa permette d’inviare di nuovo in uscita l’audio in ingresso (solitamente questa
modalità si chiama “Thru”, “Direct Thru” o simile). Con il monitoraggio esterno non è
possibile controllare il livello del segnale monitor che proviene da Cubase SX/SL né aggiungere
effetti VST o EQ al segnale monitor. In questa modalità, il valore della latenza nella
configurazione hardware non influisce sul segnale monitor.

• Se volete impiegare il monitoraggio esterno, assicuratevi che sia disattivato il


monitoraggio via Cubase SX/SL.
Selezionate l’opzione Manual nella finestra di dialogo Preferences (pagina VST) e,
semplicemente, non attivate i tasti Monitors.

50
Monitoraggio ASIO Direct Monitoring

Se il vostro hardware è compatibile con il protocollo ASIO 2.0, è possibile


attivare la modalità ASIO Direct Monitoring. In questo caso, il monitoraggio
reale è eseguito dall’hardware, che invia di nuovo all’uscita il segnale d’ingresso.
Tuttavia, il monitoraggio rimane sotto il controllo di Cubase SX/SL. Questo significa che
la funzione di monitoraggio diretto dell’hardware audio, può essere attivata o
disattivata automaticamente da Cubase SX/SL, proprio come quando si usa il
monitoraggio interno.

• Per attivare ASIO Direct Monitoring, aprire la finestra di dialogo Device


Setup dal menu Devices e spuntare il box Direct Monitoring nella tabella
Setup del dispositivo VST Multitrack.
Se il box è evidenziato in grigio, significa che il vostro hardware audio (o i suoi drivers)
non supportano la modalità ASIO Direct Monitoring. Consultare il produttore
dell’hardware audio per ulteriori dettagli.

• Con ASIO Direct Monitoring attivo, è possibile selezionare un’opzione di


monitoraggio dalla finestra di dialogo Preferences (pagina VST), come durante
il monitoraggio via Cubase SX/SL (pag. 49).

• A seconda del vostro hardware audio, potrebbe essere possibile regolare livello e
panning del monitoraggio anche dal Mixer.
Se avete dubbi in merito, consultate la documentazione dell’hardware audio.

• Gli effetti VST e l’EQ non possono essere applicati al segnale monitor in questa
modalità, poiché il segnale monitor non passa attraverso Cubase SX/SL.

• A seconda dell’hardware audio, potrebbero esserci particolari limitazioni riguardo


alle uscite audio che possono essere utilizzate per il monitoraggio diretto.
Per i dettagli sull’indirizzamento delle uscite nell’hardware audio, consultare la sua
documentazione.

• I valori di latenza nella configurazione dell’hardware audio non influenzano il


segnale monitor quando usate la modalità ASIO Direct Monitoring.

51
Registrazione
La registrazione si segue usando uno dei metodi generali descritti a pag. 39.
Alla fine della registrazione, è creato un file audio nella cartella Audio, all’interno della
cartella Project. Nel Pool è creata una sequenza audio per il file audio ed un evento audio
che riproduce l’intera sequenza audio che appare nella traccia registrata. Infine, è calcolata
l’immagine della forma d’onda dell’evento audio. Se la sessione di registrazione è durata
molto, quest’operazione durerà più a lungo.

• Se l’opzione “Create Audio Images During Record” è stata attivata


nella finestra di dialogo Preferences (pagina Record) l’immagine della
forma d’onda sarà calcolata e visualizzata durante il processo di
registrazione corrente.
Questo calcolo in tempo reale, necessita di risorse da parte del processore. Se il vostro
processore è lento, oppure state lavorando ad un progetto che sfrutta molto la CPU è
consigliabile disattivare quest’opzione.

Annullare la registrazione
Se non vi piace ciò che avete appena registrato, potete cancellarlo selezionando Undo dal
menu Edit. Le conseguenze sono:

• L’evento (o gli eventi) appena registrati saranno rimossi dalla finestra Project.
• La sequenza (o le sequenze) audio saranno spostate nella cartella Trash
(Cestino).
• Il file (o i files) audio registrati non saranno rimossi dall’hard disk.
Tuttavia, dato che le sequenze corrispondenti sono spostate nella cartella Trash, è
possibile cancellare i files aprendo il Pool e selezionando Empty Trash dal menu
Pool.

52
Registrazione di eventi sovrapposti
La regola base per la registrazione di tracce audio, è che ogni traccia riproduca un
evento audio in un dato momento. Ciò significa che se due o più eventi sono
sovrapposti, soltanto uno di loro potrà essere ascoltato in un certo istante.

In Cubase SX/SL, quello che avviene registrando eventi audio sovrapposti (registrare cioè
in una zona dove esistono già eventi audio nella traccia) dipende dall’impostazione
di Linear Record Mode nel pannello di Trasporto:

• In modalità Normal o Merge, registrando dove è già stato registrato qualcosa, si


crea un nuovo evento audio che si sovrappone al/ai precedente/i evento/i.
Quando si registra in Audio non c’è differenza tra le modalità Normal e Merge.
La differenza si ha solo con la registrazione di tracce MIDI (pag. 66).

• In modalità Replace gli eventi esistenti (o una parte di essi) sui quali si sovrappone
la nuova registrazione saranno rimossi.
Questo significa che se registrate una sezione in mezzo ad una registrazione più lunga,
la sezione sarà divisa in due eventi, con uno spazio centrale per inserire il nuovo evento.

Quali eventi sarà possibile ascoltare?


Se due o più eventi sono sovrapposti, sarà possibile ascoltare solo gli eventi (o una
parte degli eventi) che sono realmente visibili. Eventi o sezioni sovrapposte (nascoste)
non sono riprodotti.

• Le funzioni Move to Front e Move to Back del menu Edit (pag. 113) sono utili
per lavorare con gli eventi sovrapposti, così come la funzione To Front (vedi sotto).

53
Registrare in modalità Cycle
Durante la registrazione in modalità Cycle (o Loop), il risultato dipende da due fattori:

• L’impostazione di Cycle Record Mode nel pannello di Trasporto.

• L’impostazione Audio Cycle Record Mode nella finestra di dialogo Preferences


(pagina Record).

Modalità di registrazione Cycle nel pannello di Trasporto

Ci sono tre diverse opzioni nel pannello di Trasporto, ma le differenze tra due di esse
influenzano solo le registrazioni MIDI. La registrazione in modalità Cycle presenta i
seguenti criteri:

• Selezionando l’opzione Keep Last, l’ultimo “take” (l’ultima parte completa d’audio
registrata) è conservata come evento audio.
In realtà, tutte le parti audio registrate sono salvate in un file audio suddiviso in regioni
(una regione per ogni “take”). Si può facilmente selezionare il “take” precedente da
riprodurre. Ciò si ottiene con l’opzione Create Regions durante la registrazione (pag. 56).

• Selezionando una delle altre modalità Cycle, il risultato dipende interamente


dall’impostazione di Auto Cycle Record Mode nella finestra Preferences.
Queste opzioni sono descritte in seguito.

54
L’opzione Create Events (Preferences)

Quando Audio Cycle Record Mode (Preferences>Record) è impostato su Create


Events, Cubase SX/SL seguirà i seguenti criteri di registrazione in Cycle:

• Un file audio continuo è creato durante l’intero processo di registrazione.


• Per ogni turno di registrazione in Cycle si crea un evento audio.
Gli eventi creati avranno il nome del file audio con la dicitura “Take*” dove “*” indica il
numero di take.
• L’ultimo take (cioè l’ultimo turno registrato) è posizionato in cima (perciò sarà quello
che si sentirà in riproduzione).

Per selezionare un altro take da riprodurre, procedete in questo modo:

1. Click destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sull’evento, quindi selezionare To Front dal
menu a discesa che appare.
Appare anche un sub-menu con l’elenco degli altri eventi (oscurati).

2. Selezionare il take desiderato.


L’evento corrispondente è portato in primo piano.

55
Il metodo seguente permette di unire velocemente le parti migliori di ogni take:

1. Usate lo strumento Scissors (forbici) per dividere gli eventi in varie sezioni, una per
ogni parte del take.
Per esempio, se avete registrato quattro linee vocali (in ogni take), potete separare gli
Eventi in modo tale che ogni linea occupa un evento separato.

Eventi dopo la separazione. Dato che gli eventi del take originale si sovrappongono tra loro,
cliccando con la forbice tutti i takes si divideranno nella stessa posizione.

2. Per ogni sezione del take, usate la funzione To Front per portare in primo piano il
take migliore.
In questo modo, è possibile unire tra loro le parti migliori di ogni take, prendendo, per
esempio, la prima linea vocale da un take, la seconda linea da un altro take e così via.

Potete anche compilare il take “perfetto” in Audio Part Editor (vedere a pag. 380).

L’opzione Create Regions (Preferences)


Quando Audio Cycle Record Mode (Preferences>Record) è impostato su Create
Regions, Cubase SX/SL seguirà i seguenti criteri di registrazione in Cycle:

• Un file audio continuo è creato durante l’intero processo di registrazione.


• L’evento audio nella finestra Project mostra il nome del file audio con la dicitura
“Take*” ( “*” rappresenta il numero dell’ultimo ciclo completato).
• Riproducendo l’evento registrato, sentirete solo il materiale registrato durante
l’ultimo turno di registrazione in modalità Cycle.
In ogni caso, i takes precedenti registrati in modalità Cycle sono ancora disponibili.
• La sequenza audio è divisa in regioni (chiamate “takes”), una per ogni turno ciclico
registrato.
Se spostate il file audio appena registrato nel Pool, cliccando sul segno “+” accanto vedrete
le regioni appena create, una per ogni turno ciclico completato durante la registrazione.

56
Regioni di “Takes” nella finestra Pool.

Per riprodurre i vari “takes” procedete come segue:

1. Nella finestra Project, click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sull’evento creato durante
la registrazione in modalità Cycle.
Appare il menu Quick.

2. Selezionare l’opzione Set to Region.


Appare un sub-menu con i takes registrati in modalità Cycle.

3. Selezionando un qualsiasi take dal sub-menu, esso andrà a sostituire il take precedente
nella finestra Project.

Usate questo metodo per ascoltare i vari takes. Selezionate il miglior take singolo,
oppure compilate un take “perfetto”, tagliando i pezzi migliori di ciascun take ed
unendoli tra loro (pag. 380).

Create Regions+Events Mode


Con questa modalità è possibile creare eventi e regioni. Lavorando con i takes in
termini di eventi, in questa modalità potete modificarli liberamente (per esempio
dividendoli, come si è visto a pag. 55). Tuttavia, nel caso vogliate tornare ai takes
originali, essi sono disponibili in forma di regioni (sub-menu Set to Region del Pool o
del Sample Editor).

57
Registrazione con effetti
Normalmente, si registra senza effetti (“dry”), aggiungendo effetti non-distruttivi durante la
riproduzione, come descritto nel capitolo “Audio Effects”. Cubase SX/SL, tuttavia, permette di
aggiungere effetti (e/o EQ) in diretta durante la registrazione. Ciò si ottiene aggiungendo
effetti e/o impostando l’EQ in Insert sul canale d’ingresso nel Mixer.

N.B. Gli effetti diventano così parte integrante del file audio e non è quindi
possibile modificarne le impostazioni dopo la registrazione.

Il formato di registrazione
Registrando con effetti, è da considerare l’opportunità d’impostare la risoluzione (o formato
di registrazione) a 32 bit “fluttuanti”. Questo si fa dalla finestra di dialogo Project Setup
del menu Project. Si noti che non è in alcun modo un obbligo, è possibile registrare con
effetti anche in formato a 16 o 24 bit se preferite. Tuttavia, la registrazione a 32 bit Float
presenta due vantaggi:

• Registrando in formato 32 bit Float non si rischia il clipping (distorsione digitale)


dei file registrati.
Questo, ovviamente, si può evitare anche registrando a 16 o 24 bit, ma occorre prestare
maggior attenzione ai livelli.

• Cubase SX/SL processa internamente l’audio in formato 32 bit Float; registrando con lo
stesso formato, significa quindi mantenere assolutamente intatta la qualità audio.
Il processo degli effetti (come ogni impostazione di livello o EQ) è eseguito in formato 32 bit
Float sul canale d’ingresso. Registrando a 16 o 24 bit, l’audio sarà convertito a questa
risoluzione più bassa, durante la scrittura su file, con un possibile degrado del segnale.

Si noti, inoltre, che non influisce la reale risoluzione alla quale lavora l’hardware audio.
Anche se il segnale proveniente dall’hardware ha una risoluzione di 16 bit, diventerà a
32 bit Float in seguito all’aggiunta degli effetti sul canale d’ingresso.

58
Un esempio
Questo esempio mostra come applicare l’effetto di riduzione del rumore DeNoiser
durante la registrazione. Può essere utile durante la registrazione di materiale audio
molto degradato (vecchi nastri o dischi al vinile). Si noti che questo è solo un esempio.
È possibile aggiungere, allo stesso modo, un qualsiasi effetto (o una combinazione
d’effetti) ad una registrazione.

1. Preparate una traccia audio per la registrazione e selezionate il bus d’ingresso


selezionato.
Eseguite un monitoraggio, per ascoltare ed effettuare le impostazioni migliori prima della
reale registrazione (Vedere pag. 49 per la descrizione del monitoraggio via Cubase SX/SL).

2. Aprite la finestra Mixer ed assicuratevi che sia visualizzata per intero.

Cliccare qui per


ingrandire pannello

3. Individuate il canale d’ingresso (bus) dal quale si registra.


Se i canali d’ingresso sono nascosti, cliccate sul tasto Show/Hide Input Channels a
sinistra.

4. Controllate il livello d’ingresso (del segnale entrante nell’hardware audio) come


descritto a pag. 47 e regolate il livello della sorgente audio, se necessario.

59
5. Fate scorrere il menu a discesa View Options del canale d’ingresso e selezionate
Inserts.

Il menu a discesa View Options si apre cliccando sul tasto freccia che si trova tra il cursore e
la parte superiore del pannello.

Ora il pannello esteso del canale d’ingresso mostra gli Insert disponibili.

6. Cliccate su un Insert disponibile e selezionate un effetto dal menu a discesa.


Come si può notare gli effetti interni sono raggruppati in vari sub-menu. Troverete l’effetto
DeNoiser sotto il sub-menu “Restoration”.

L’effetto è caricato e attivato, ed automaticamente si apre il suo pannello di controllo.

60
7. Riproducete una porzione della sorgente audio per permettere al DeNoiser di
analizzare il materiale e “codificare” il segnale.

8. Con il cursore Offset, posizionate la linea luminosa verde nel grafico appena sopra
la linea gialla del rumore di fondo.

9. Riproducete la sorgente audio e, usando i cursori Reduction e Ambience,


impostate la riduzione di rumore ottimale.
Il cursore Reduction stabilisce la quantità di riduzione del rumore (abbassatelo per
rimuovere più rumore). Il cursore Ambience aiuta a riportare una certa naturalezza
d’ambiente nell’audio, che andrebbe altrimenti persa con il processo di riduzione del rumore.
(Alzatelo un po’ se riscontrate un suono privo di vita o sterile). Per ulteriori dettagli sui
parametri del DeNoiser, consultate la documentazione in pdf “Audio Effects”.

10. Quando l’effetto è configurato come desiderato, è opportuno controllare il livello


del canale d’ingresso impostando i VU-Meters in post-fader (pag. 48).
Usare il cursore del canale d’ingresso per regolare il livello, se necessario.

11. Attivate la registrazione.

12. Quando avete finito, riproducete la traccia registrata.


Come si può sentire, la riduzione di rumore applicata è ora parte integrante del file audio
reale.

13. Se non desiderate registrare altro materiale con lo stesso plug-in, è possibile
disattivarlo cliccando nello spazio Insert e selezionando No Effect.

61
Specifiche di registrazione MIDI
Attivare MIDI Thru
Come descritto nel manuale Avvio, la normale procedura di registrazione MIDI prevede
di avere la funzione MIDI Thru attiva in Cubase SX/SL e di selezionare Local Off sui vostri
dispositivi MIDI. In questo modo, qualsiasi cosa suonerete durante la registrazione sarà
“rimandato” all’uscita MIDI ed al canale selezionato per la traccia di registrazione.

1. Assicuratevi che l’opzione MIDI Thru Active sia attiva nella finestra di dialogo
Preferences (pagina MIDI).

2. Con il tasto Record abilitate la/e traccia/e sulle quali volete registrare.
Ora le informazioni MIDI saranno rimandate in uscita, per tutte le tracce MIDI abilitate per
la registrazione.

Tasto Record Tasto Monitor

• Se preferite usare la funzione Thru per una traccia MIDI senza registrare, attivate
invece il tasto Monitor della traccia.
Questo è utile, per esempio, per provare i suoni, oppure suonare uno strumento VST in
tempo reale senza registrare ciò che state suonando.

Impostazione canale MIDI, ingresso ed uscita

Impostare il canale MIDI sul dispositivo


La maggior parte dei sintetizzatori MIDI possono generare diversi suoni allo stesso
momento, ognuno su un diverso canale MIDI. Questo è il modo per riprodurre diversi
suoni (basso, piano etc.) dallo stesso strumento. Alcuni dispositivi (come i sequencer
General MIDI) ricevono sempre i dati su 16 canali. Se possedete uno strumento di
questo tipo, non è necessaria alcuna impostazione particolare sullo strumento. In altri
tipi di dispositivi, dovrete usare il pannello frontale dei controlli, per impostare un
numero di “Parti”, “Timbri” o parametri simili, in modo che possano ricevere ognuno su
un canale MIDI. Consultate il manuale fornito con tali dispositivi per ulteriori
informazioni.

62
Nominare le porte MIDI in Cubase SX/SL
Ingressi ed uscite MIDI sono spesso visualizzate con inutili nomi, lunghi e complicati.
Se lo desiderate, è possibile rinominare le vostre porte MIDI con nomi più descrittivi:

1. Dal menu Devices aprite la finestra di dialogo Device Setup.

2. Selezionate Windows MIDI o DirectMusic (Win) o MIDI System (Mac) dalla


lista Device.
Ingressi ed uscite MIDI disponibili sono elencate nella tabella Setup.
In Windows, la scelta del dispositivo dipende dal vostro sistema.

3. Per cambiare il nome di una porta MIDI, cliccare nella colonna Device e digitare un
nuovo nome.
Alla chiusura della finestra di dialogo, i nuovi nomi compariranno nei menu a discesa MIDI
“in:” e “out:”.

Impostare un ingresso MIDI nell’Inspector


Si selezionano gli ingressi MIDI per le tracce nell’Inspector (l’area a sinistra della lista
Track nella finestra Project):

1. Se l’Inspector è nascosto, cliccare sul tasto Show Inspector nella barra degli
strumenti.

2. Selezionare la traccia cliccando nella lista Track.


L’Inspector mostra le impostazioni della traccia selezionata (pag. 82 per i dettagli).

3. Cliccare sull’icona nell’angolo superiore destro dell’Inspector per assicurarsi che sia
visualizzata la parte più alta.

63
4. Fate scorrere il menu a discesa e selezionate un ingresso.
Sono mostrati gli ingressi MIDI disponibili. Gli oggetti del menu, dipendono dal tipo d’interfaccia
MIDI che state usando etc.

• Selezionando l’opzione All MIDI Inputs, la traccia riceverà i dati MIDI da tutti gli
ingressi MIDI disponibili.
• Tenendo premuto [Ctrl] (Win) o [Command] (Mac) e selezionando un ingresso
MIDI, esso è selezionato per tutte le tracce MIDI.

Selezionare il canale e l’uscita MIDI


Le impostazioni del canale e dell’uscita MIDI determinano dove è inviata la registrazione
MIDI durante la riproduzione, ma sono rilevanti anche riguardo alla funzione MIDI Thru in
Cubase. Canale ed uscita possono essere impostati nella lista Track o nell’Inspector.
La procedura seguente descrive come effettuare le impostazioni nell’Inspector.
È comunque in gran parte simile eseguendo le impostazioni dalla lista Track.

1. Per mostrare le impostazioni nell’Inspector, si procede come per la selezione di un


ingresso MIDI (vedi di seguito).

2. Fate scorrere il menu a discesa “out:” e selezionate un’uscita.


Sono mostrate le uscite MIDI disponibili. Gli oggetti del menu, dipendono dal tipo d’interfaccia
MIDI che state usando etc.

• Tenendo premuto [Ctrl] (Win) o [Command] (Mac) e selezionando un’uscita


MIDI, essa è selezionata per tutte le tracce MIDI.

64
3. Usate il menu a discesa “chn” per selezionare un canale MIDI per la traccia.

• Impostando la traccia sul canale MIDI “Any”, ogni evento MIDI nella traccia sarà
inviato in uscita sul canale memorizzato nell’evento stesso.
In altre parole, il materiale MIDI sarè riprodotto sul/i canale/i usati dal dispositivo MIDI
d’ingresso (lo strumento MIDI che suonate durante la registrazione).

Selezionare un suono
Potete selezionare i suoni dall’interno di Cubase SX/SL, istruendo il programma per l’invio di
messaggi di Program Change e Bank Select al vostro dispositivo MIDI. Ciò si ottiene
usando i campi numerici “prg” e “bnk” nell’Inspector o nella lista Track.

I messaggi di Program Change offrono l’accesso a 128 diverse posizioni di programma.


Se i vostri dispositivi MIDI hanno più di 128 programmi, i messaggi di Bank Select
(impostati nel campo numerico “bnk”) permettono di selezionare diversi banchi di 128
programmi ciascuno.

• I messaggi di Bank Select sono diversamente riconosciuti dai vari strumenti


MIDI. Inoltre, il numero e la struttura dei banchi e dei programmi possono
variare. Consultate la documentazione della vostra strumentazione MIDI.

• Si noti che è anche possibile richiamare i suoni per nome. La descrizione di


questa funzionalità si trova nel manuale in pdf “MIDI devices and features”.

65
Registrazione
La registrazione MIDI si effettua seguendo i metodi di registrazione di base (pag. 39).
Quando la registrazione è finita, una parte contenente gli eventi MIDI è creata nella
finestra Project.

Impostazioni di Rec Mode e sovraincisione


Le tracce MIDI si comportano diversamente dalle tracce Audio nelle parti sovrapposte:

• Tutti gli eventi nelle parti sovrapposte sono sempre riprodotti.


Se si registrano più parti nello stesso punto (o si spostano parti che quindi si sovrappongono),
durante la riproduzione sentirete gli eventi presenti in tutte le parti, anche se alcune sono
oscurate nella finestra Project.

Registrando parti sovrapposte, il risultato dipende dall’impostazione Rec Mode, nel


pannello di Trasporto:

• Con Rec Mode in Normal, la registrazione in sovraincisione lavora come nelle tracce
audio (registrando di nuovo sopra materiale già registrato, si ottiene una nuova parte
che si sovrappone alla precedente/i).
• Con Rec Mode in Merge, gli eventi sovraincisi saranno aggiunti alla parte esistente.
• Con Rec Mode in Replace, la nuova registrazione sostituirà tutti gli eventi esistenti
nell’area della traccia.

Punch-in e punch-out di tracce MIDI


Rappresentazione ed impostazioni di registrazione manuale ed automatica in punch-in e
punch-out delle tracce MIDI sono esattamente uguali a quelle delle tracce audio. Tuttavia,
c’è solo un’annotazione da fare:

• Punch-in/punch-out durante la registrazione di eventi MIDI con Pitch Bend o altri dati
di controllo (modulazione, pedale del sustain, volume etc.) possono causare strani
effetti (note apparentemente “sospese”, vibrato continuo, etc.).
Se ciò avviene, sarà necessario usare la funzione Reset del menu MIDI (pag. 69).

Funzione Auto Quantize


Attivando Auto Quantize sul pannello di Trasporto (tasto AUTO Q), le note registrate
saranno quantizzate automaticamente, seguendo le impostazioni correnti di Quantize.
Per maggiori informazioni sulla quantizzazione, vedere pag. 451.

66
Registrazione MIDI in modalità Cycle
Quando si registrano tracce MIDI in modalità Cycle, il risultato dipende dall’opzione
Record Mode selezionata nel pannello di Trasporto:

Cycle Rec mode: Mix (MIDI)


Per ogni turno di registrazione completato, il nuovo materiale registrato è aggiunto alla
parte registrata precedentemente. Ciò è utile per costruire schemi ritmici, per esempio.
Si registra la parte di charleston al primo turno, la parte di cassa al secondo e così via.

Cycle Rec mode: Overwrite (MIDI)


Non appena si suona una nota MIDI (o s’invia un qualsiasi messaggio MIDI), tutto il
materiale MIDI registrato al turno precedente è sostituito dalla nuova registrazione (da
quel punto in poi nella parte). Un esempio:

1. Iniziate la registrazione con un loop di otto misure.

2. Il primo take non è stato abbastanza buono; iniziate quindi subito con un nuovo take
nel turno seguente e lo registrate, sostituendolo quindi al primo.

3. Dopo aver registrato il secondo take, lasciate andare la registrazione ed ascoltate il


loop, senza suonare niente.
Verificate che la registrazione è buona fino alla misura sette, per esempio.

4. Nel turno seguente aspettate fino alla misura sette, quindi iniziate a suonare.
In questo modo, sostituirete solo le ultime due misure.

5. Assicuratevi di non suonare, con l’inizio del turno seguente, altrimenti cancellerete
l’intero take.

Cycle Rec mode: Keep Last


Ogni turno di registrazione completo cancella quello precedente. Nota:

• Il loop deve essere completato; se disattivate la registrazione o premete Stop prima che
il cursore di progetto raggiunga il locatore destro, il take precedente sarà conservato.

• Se non suonate né inviate dati MIDI durante un turno di registrazione in loop, non
succede niente, sarà conservato il turno precedente.

67
Registrare vari tipi di messaggi MIDI

È possibile decidere accuratamente quali tipi d’eventi si devono registrare


mediante l’uso dei filtri MIDI (pag. 72).

Note
Nel MIDI, premendo e rilasciando un tasto sul vostro synth o un’altra tastiera MIDI, si invia
in uscita un messaggio di Note on (tasto premuto) e Note off (tasto rilasciato).
Il messaggio di nota MIDI contiene anche l’informazione su quale canale MIDI è stato
usato. Normalmente, questa informazione è messa in secondo piano rispetto al canale
MIDI della traccia. Impostando però la traccia sul canale MIDI “Any”, le note saranno
riprodotte dai canali originali.

Messaggi permanenti
Pitch bend, Aftertouch, ed altri controlli (modulation, pedale del sustain, volume etc.) sono
considerati eventi MIDI permanenti (al contrario dei messaggi momentanei di tasto
premuto e rilasciato). Se muovete la rotellina di Pitch bend sul vostro synth durante la
registrazione, questo movimento è registrato insieme alla pressione del tasto (messaggi
Note on e Note off), come prevedibile, del resto. I messaggi permanenti, però, possono
essere registrati anche dopo la registrazione delle note (o perfino prima); possono anche
essere registrati su tracce a loro dedicate, indipendenti dalle note alle quali si riferiscono.

Supponiamo, per esempio, di registrare una o più parti di basso sulla traccia 2.
Se impostiamo ora un’altra traccia (diciamo la 55), assegnandola alla stessa uscita e canale
MIDI della traccia 2, potremo realizzare una registrazione separata solo del Pitch bend per
le parti di basso (si attiva la registrazione come al solito e si muove solo la rotellina del
Pitch bend, durante il take). Dato che uscita e canale MIDI sono gli stessi per entrambe le
tracce, al synth MIDI sembrerà di vedere due registrazioni effettuate in contemporanea.

68
Messaggi di Program Change
Normalmente, cambiando un programma sulla tastiera MIDI (o su qualunque dispositivo
MIDI usato per registrare) un numero corrispondente al programma è inviato in uscita via
MIDI come messaggio di Program Change. Questo può essere registrato in diretta, insieme
alla musica, in seguito su una traccia separata o manualmente in Key o List Editors.

Messaggi System Exclusive


System Exclusive (SysEx) è un particolare messaggio MIDI usato per inviare dati che
hanno senso solo per dispositivi costruiti in un certo modo. Tutti i più grandi produttori di
dispositivi MIDI hanno il loro codice per identificare i messaggi SysEx, che rappresenta solo
una parte di tutti i messaggi SysEx. SysEx può essere usato per inviare una serie di numeri
che definiscono le impostazioni di uno o più suoni in un synth.
Per ulteriori informazioni sulla visualizzazione e l’editing dei messaggi SysEx, consultare il
manuale specifico “MIDI devices and features”.

La funzione Reset
La funzione Reset del menu MIDI invia in uscita messaggi di Note-off ed azzera i controlli
di tutti i canali MIDI. Questa funzione è talvolta necessaria quando ci sono note sospese,
vibrati continui etc.

• Cubase SX/SL può anche eseguire automaticamente un reset MIDI durante la


riproduzione (dopo ogni parte) e/o arresto (Stop).
Si attiva e disattiva questa funzione nella finestra di dialogo Preferences (pagina MIDI).

69
Registrazione in retrospettiva
Questa funzione permette di “catturare” le note MIDI suonate in modalità Stop o durante
la riproduzione per trasformarle poi in una parte MIDI… “dopo il fatto”. Questa operazione
è possibile perché Cubase SX/SL può memorizzare l’ingresso MIDI in un buffer di memoria anche
quando non si registra.

Procedete nel modo seguente:

1. Abilitate la funzione Retrospective Record nella finestra di dialogo Preferences


(pagina Record).
Si attiva così il buffering dell’ingresso MIDI, rendendo possibile la registrazione in retrospettiva.

2. Assicuratevi che la traccia MIDI sia abilitata per la registrazione.

3. Dopo aver suonato una parte MIDI che volete “catturare” (sia in modalità Stop, sia
durante la riproduzione), selezionate Retrospective Record dal menu Transport
(oppure usate il tasto di comando, in default [Shift]-[*]).

Il contenuto del buffer MIDI (il materiale appena suonato) è convertito in una parte MIDI
nella traccia di registrazione abilitata. La parte sarà visualizzata nella posizione in cui era il
cursore di progetto quando avete iniziato a suonare. Questo significa che suonando
insieme alla riproduzione, le note “catturate” finiranno esattamente dove le avete suonate,
in relazione al progetto.

• Il parametro Retrospective Record Buffer Size impostato nella finestra di


dialogo Preferences (pagina Record) determina la quantità di dati che può essere
“catturata”.

70
Preferenze MIDI
Le seguenti impostazioni ed opzioni della finestra di dialogo Preferences influenzano la
registrazione e la riproduzione MIDI:

Pagina MIDI
• Regolazione lunghezza.
Regola la lunghezza della nota, in modo che ci sia sempre un breve intervallo di tempo tra la
fine di una nota e l’inizio di un’altra (della stessa altezza e sul medesimo canale MIDI). Il tempo
s’imposta in segmenti. In default ci sono 120 segmenti in una nota da 1/16, ma è possibile
regolare questo valore tramite l’opzione MIDI Display Resolution nella medesima pagina.

Pagina Record
• Snap MIDI Parts to Bars.
Quando questa opzione è attiva, le parti MIDI registrate saranno automaticamente
dimensionate in lunghezza dall’inizio alla fine delle intere misure. Lavorando in un contesto
Bars+Beats (misure+movimenti), questa opzione può rendere più agevole l’editing di
spostamenti, duplicazioni, ripetizioni etc.

• Solo Record in MIDI Editors.


Se questa opzione è attiva, aprendo una parte da editare in un editor MIDI, la sua traccia è
automaticamente abilitata per la registrazione (si attiva cioè Record Enable). In più, Record
Enable si disattiva su tutte le altre tracce MIDI, fino alla chiusura dell’editor MIDI.
Questo rende più facile registrare i dati MIDI durante l’editing di una parte; sarete sempre sicuri
che la registrazione dei dati termina nella parte editata e non in altre tracce.

• MIDI Record Catch Range in ms.


Quando la registrazione inizia dal locatore sinistro, questa opzione serve per includere con
precisione l’inizio della registrazione. Infatti, è piuttosto seccante aver registrato un take MIDI
perfetto ed accorgersi poi che solo la prima nota non è stata inclusa nella registrazione (perché
siete partiti a registrare leggermente in ritardo!).
Aumentando il valore di Record Catch Range, Cubase SX/SL catturerà gli eventi registrati vicino al
punto d’inizio della registrazione, eliminando quindi questo problema.

71
Filtro MIDI

La pagina MIDI-MIDI Filter nella finestra di dialogo Preferences, permette di


evitare che alcuni messaggi MIDI siano registrati e/o mandati in Thru (ripetuti cioè
dalla funzione MIDI Thru).

Questa pagina è divisa in quattro sezioni:

Sezione Descrizione

Record Attivando una di queste opzioni, si evita di registrare il corrispondente


messaggio MIDI, che comunque sarà inviato in Thru e, se già registrato,
sarà riprodotto normalmente.
Thru Attivando una di queste opzioni, si evita d’inviare in Thru il corrispondente
messaggio MIDI, che però sarà registrato e riprodotto normalmente.
Channels Attivando un tasto del canale MIDI, nessun messaggio MIDI sarà
registrato o inviato in Thru. I messaggi già registrati, tuttavia, saranno
riprodotti normalmente.
Controller Permette di evitare la registrazione o l’invio in Thru di alcuni controlli
MIDI. Per filtrare un controllo, selezionarlo in cima alla sezione Controller
e cliccare Add. Esso comparirà nella lista sottostante. Per rimuovere un
controllo dalla lista (per poterlo quindi registrare o mandarlo in Thru),
selezionarlo nella lista inferiore e premere Remove.

72
Opzioni ed Impostazioni
Recording-related Preferences
Ci sono un paio d’impostazioni nella finestra di dialogo Preferences (pagina Transport)
che sono importanti, ai fini della registrazione; è opportuno configurarle quindi in base ai
vostri metodi preferiti di lavoro:

Deactivate Punch In on Stop


Se questa opzione è attiva, ogni volta che premete Stop si disattiva automaticamente il
punch in nel pannello di Trasporto.

Stop after Automatic Punch Out


Se questa opzione è attiva, la riproduzione si fermerà automaticamente in corrispondenza
di un punch out automatico (quando cioè il cursore di progetto raggiunge il locatore destro
ed il punch out è attivato nel pannello di Trasporto). Se il valore di Postroll sul pannello di
Trasporto è diverso da zero, la riproduzione continuerà per il tempo impostato, prima di
fermarsi (vedere di seguito).

73
Preroll e Postroll

Campo numerico Preroll e tasto on/off

Campo numerico Postroll e tasto on/off

I campi numerici Preroll e Postroll (vicino alla zona dei locatori sinistro/destro) nel
pannello di Trasporto presentano le seguenti funzionalità:

• Impostando un valore di Preroll, Cubase SX/SL “scorre indietro” di una piccola parte ogni
volta che si attiva la riproduzione.
Questo avviene ogni volta che s’inizia la riproduzione, ma forse ha più senso iniziando a
registrare dal locatore sinistro (punch in attivo sul pannello di Trasporto) come descritto in
seguito.

• Impostando un valore di Postroll, Cubase SX/SL continua per breve tempo la riproduzione
dopo un punch out automatico, prima di fermare la riproduzione.
Questo ha senso solo quando è attivo il punch out nel pannello di Trasporto, ed è attiva
l’opzione Stop after Automatic Punchout nella finestra di dialogo Preferences
(pagina Transport).

• Per selezionare Preroll o Postroll on/off, cliccare sul tasto corrispondente nel
pannello di Trasporto (accanto al valore pre/postroll), oppure usare le opzioni
“Use Preroll” e “Use Postroll” del menu Transport.

Un esempio:

1. Posizionate i locatori nei punti d’inizio e fine registrazione.

2. Attivate punch in e punch out sul pannello di Trasporto.

3. Attivate l’opzione Stop after Automatic Punchout nella finestra di dialogo


Preferences (pagina Transport).

4. Impostate tempi ragionevoli di Preroll e Postroll, cliccando nei corrispondenti campi


numerici sul pannello di Trasporto e digitando valori temporali.

5. Attivate le funzioni Pre e Postroll cliccando sui tasti accanto ai tempi di Preroll e
Postroll, in modo che s’illuminino.

6. Attivate la registrazione.
Il cursore del progetto scivolerà indietro del tempo specificato nel campo Preroll, quindi
inizierà la riproduzione. Quando il cursore raggiunge il locatore sinistro, la registrazione si
attiva automaticamente. Quando il cursore arriva al locatore destro, la registrazione
si ferma, ma la riproduzione continua, fermandosi solo allo scadere del tempo di Postroll.

74
Uso del metronomo
Il metronomo invia un click in uscita che può essere usato come riferimento temporale.
I due parametri che determinano il tempo del metronomo sono tempo e segnatura tempo
(la frazione numerica all’inizio del rigo musicale) e possono essere impostati nella finestra
Tempo Track (pag. 530).

Potete utilizzare il metronomo per il click durante una registrazione e/o riproduzione
oppure per un pre-conteggio (count-in) che potrete ascoltare in modalità Stop prima
dell’inizio della registrazione. Click e pre-conteggio sono attivabili separatamente:

• Per attivare il metronomo, cliccare sul tasto Click nel pannello di Trasporto.
È possibile anche selezionare Metronome On dal menu Transport oppure usando il tasto
di comando corrispondente (in default [C]) della tastiera PC.

• Per attivare il pre-conteggio, cliccare sul tasto Precount nel pannello di Trasporto.
È possibile anche selezionare Precount On dal menu Transport o assegnare un tasto di
comando della tastiera PC per questa funzione.

Impostazioni del Metronomo

Le impostazioni del metronomo si trovano nella finestra di dialogo Metronome Setup,


che si apre dal menu Transport.

Il metronomo può usare un click audio riprodotto dall’hardware, inviare un dato MIDI ad
un dispositivo che riproduce il click o impiegare entrambi i sistemi.

75
Nella finestra di dialogo si possono impostare le seguenti opzioni per il metronomo:

Parametro Descrizione

MIDI Click on/off Stabilisce se il metronomo suonerà via MIDI o no.

MIDI Output Seleziona l’uscita MIDI per il click.

Channel Seleziona il canale MIDI per il click del metronomo.

High Note Imposta il numero di nota MIDI per la nota “alta” (il primo movimento
della misura).

High Velocity Imposta il valore di velocità per la nota “alta” (il primo movimento della
misura).

Low Note Imposta il numero di nota MIDI per la nota “bassa” (gli altri movimenti).

Low Velocity Imposta il valore di velocità per la nota “bassa” (gli altri movimenti).

Audio Click on/off Definisce se il metronomo suonerà o meno attraverso l’hardware audio.

Audio Click Volume Regola il volume del click audio.


Slider

Click during Specifica se il metronomo si deve sentire durante la riproduzione, la


registrazione o entrambi (quando Click è attivo sul pannello di Trasporto).

Use Count Base Se questa opzione è attiva, si usa il campo numerico a destra per definire il
“ritmo” del metronomo. Normalmente, il metronomo suona un click ad ogni
movimento. Impostandolo ad “1/8”, per esempio, suonerà gli ottavi (due click
per ogni nota di ¼).
È possibile anche creare ritmi particolari per il metronomo, quali terzine etc.

Precount Bars Stabilisce il numero di misure che il metronomo conterà prima dell’inizio della
registrazione se la funzione Precount è attiva nel pannello di Trasporto.

From Tempo Track Con questa opzione attiva, il pre-conteggio sarà nella segnatura tempo
impostata nella traccia Tempo.

Use Signature Se il parametro From Tempo Track è disattivato, è possibile usare questi
campi per impostare il pre-conteggio.

76
5
La finestra Project

77
Premessa
La finestra Project è la più importante di Cubase SX/SL. Fornisce una visione generale del
progetto, permettendo la navigazione e la possibilità di editing su larga scala.
Ogni progetto ha la sua finestra Project.

Tracce
La finestra Project è divisa verticalmente in tracce, con una linea temporale che si muove
orizzontalmente da sinistra a destra. Sono disponibili i seguenti tipi di tracce:

Tipo di Traccia Descrizione

Audio Per la registrazione e riproduzione d’eventi e parti audio. Ogni traccia audio
ha un canale corrispondente nel Mixer. Una traccia audio può avere un
qualsiasi numero di “sotto-tracce” per automatizzare i parametri dei canali del
Mixer, inserire impostazioni per gli effetti etc.

Folder La traccia cartella (folder) funziona da “contenitore” per altre tracce, per
facilitare l’organizzazione ed il trattamento della traccia. In questo modo, è
possibile inoltre editare diverse tracce nello stesso momento (pag.133).

FX Channel Le tracce FX Channel sono impiegate per la mandata effetti (send). Ogni
canale FX può contenere fino ad otto processori d’effetto. Inviando le
mandate effetti da un canale audio ad un canale FX, s’invia l’audio dal canale
audio all’effetto/i sul canale FX. Ad ogni FX Channel corrisponde una striscia
canale nel Mixer, in pratica il canale di ritorno (return) dell’effetto. Vedere
pag. 234 per ulteriori informazioni su tracce FX Channel e mandata effetti.
Un canale FX può anche avere una serie di sotto-tracce, per automatizzare i
parametri dei canali nel Mixer, le impostazioni effetti etc. Tutte le tracce FX
Channel si trovano nella speciale cartella FX Channel nella lista Track, per
facilitarne l’uso.

Group Inviando una serie di canali audio ad un Group Channel, è possibile riunirli
Channel in un submix, per applicare a tutti gli stessi effetti etc. (pag. 211).
Una traccia Group Channel non contiene eventi o simili, ma visualizza le
impostazioni e le curve d’automazione relative al Group Channel. Ad ogni
Group Channel corrisponde una striscia canale nel Mixer. Nella finestra
Project, i Group Channel sono organizzati in sotto-tracce nella speciale
cartella Group Tracks.

MIDI È un tipo di traccia usata per registrare e riprodurre eventi MIDI. Ad ogni
MIDI track corrisponde una striscia canale nel Mixer. Una traccia MIDI può
avere una serie di sotto-tracce, per automatizzare i parametri dei canali nel
Mixer, le impostazioni che riguardano insert e mandata effetti etc.

78
Tipo di traccia Descrizione

Marker La traccia Marker visualizza i Markers, permettendo di rimuoverli e rinominarli


direttamente nella finestra Project (pag. 146). Ci può essere solo una traccia
Marker nel progetto.

Ruler Le tracce Ruler (righello) contengono righelli aggiuntivi che visualizzano (da
sinistra a destra) la linea tempo. È possibile, volendo, usare un qualsiasi
numero di tracce righello, con diversi formati di visualizzazione. Vedere pag.
89, per ulteriori informazioni su righello e formati di visualizzazione.

Video Per la riproduzione d’eventi Video. Un progetto può avere solo una traccia
Video.

Parti ed eventi
Gli eventi rappresentano i “mattoni costruttivi” fondamentali in Cubase SX/SL. Diversi tipi d’eventi
sono trattati e manipolati diversamente nella finestra Project:

• Eventi ed automazione video (punti curva), sono sempre visualizzati e riarrangiati


direttamente nella finestra Project.

• Gli eventi MIDI, sono sempre raccolti in parti MIDI, che contengono uno o più eventi
MIDI. Le parti MIDI sono riarrangiate e manipolate nella finestra Project. Per editare
singoli eventi MIDI in una parte, si deve aprire la parte in un editor MIDI (pag. 470).

• Gli eventi audio, possono essere visualizzati ed editati direttamente nella finestra
Project, ma è possibile lavorare anche con parti audio che contengono più eventi.
Ciò è utile se avete un certo numero di eventi che volete trattare nel progetto come
un blocco unico.

Un evento audio ed una parte audio.

79
Finestra principale

La linea info Vista generale progetto La barra strumenti Il righello

L’Inspector Lista Track con i L’area eventi: mostra parti ed


vari tipi di traccia eventi audio, parti MIDI,
automazione, markers etc.

80
La lista Track
La lista Track è l’area a sinistra nella finestra Project. Contiene i campi nome e varie
impostazioni per le tracce. Diversi tipi di tracce presentano controlli diversi nella lista Track.
Per riuscire a vedere tutti i controlli potrebbe essere necessario ridimensionare la traccia
nella lista Track (pag. 95):

• L’area Track list di una traccia audio:

Tasti automazione
Mute e Solo Nome traccia Abilita registrazione Monitor on/off Read/Write

Mostra Indicatore
nascondi attività
Automazione d’uscita

Tasto Edit impostazioni canale Tasto di


blocco
Indica gli effetti attivi (Send, EQ o Insert) Formato tempo traccia
della traccia. Click per bypassare musicale/lineare (pag. 105)

• L’area Track list per l’automazione di una sotto-traccia (si apre con il tasto “+”
sulla traccia):
Espande automazione traccia
(mostra più parametri) Tasti automazione Read/Write

Tasto Muto Tasto blocco traccia Automazione parametro


(cliccare per selezionare il parametro)

• L’area Track list per una traccia MIDI:


Abilita registrazione Tasto assegnazione
mappatura batteria Tasto blocco Canale MIDI
Muto Solo Nome traccia Ascolto on/off traccia

Uscita MIDI Tasti automazione Banco Programma Indicatore


Read/Write attività uscita

81
L’Inspector
L’area a sinistra della lista Track si chiama Inspector. L’Inspector mostra ulteriori
controlli e parametri della traccia selezionata nella lista Track. Se sono selezionate più
tracce (pag. 101), l’Inspector mostra l’impostazione della prima traccia selezionata
(quella più elevata).

Per mostrare o nascondere l’Inspector, cliccare l’icona nella barra degli strumenti.

L’icona Inspector.

• Per la maggior parte delle categorie di tracce, l’Inspector è diviso in un certo numero
di sezioni, ognuna delle quali contiene vari controlli per la traccia. È possibile mostrare
o nascondere le sezioni cliccando sulle etichette nel loro angolo superiore destro.
Cliccando sull’etichetta di una sezione nascosta, mostrerà quella sezione e nasconderà le
altre. [Ctrl] o [Command]-click sull’etichetta permette di nascondere o mostrare una sezione
senza influenzare le altre. Infine, [Alt] o [Option]-click sull’etichetta mostra o nasconde tutte
le sezioni dell’Inspector.

• Chiudere una sezione non ne influenza la funzionalità, la si nasconde solo


alla vista.
In altre parole, se avete impostato un parametro traccia o attivato un effetto per esempio,
le impostazioni saranno comunque attive anche se si chiude la sezione dell’Inspector.

Le sezioni disponibili nell’Inspector, dipendono dalla categoria di tracce selezionate.

82
Sezioni

In generale, l’Inspector presenta gli stessi controlli della lista Track, ma ci sono anche
alcuni tasti di funzione e parametri aggiuntivi. Ecco un elenco delle sezioni e dei
controlli ed impostazioni comunemente usati, corredato della descrizione delle sezioni
realmente disponibili per ogni tipo di traccia:

Parametro Descrizione

Auto Fades Apre una finestra di dialogo nella quale è possibile separare le
Setting button impostazioni Auto Fade per la traccia (pag. 171).

Edit button Apre la finestra Channel Settings della traccia, permettendo di


visualizzare e regolare le impostazioni d’effetti ed EQ (pag. 201).

Volume Si usa per regolare il livello della traccia. La modifica di questo valore
muove il cursore della traccia nella finestra Mixer, e viceversa (vedere
pag. 191 per informazioni sull’impostazione dei livelli).

Pan Si usa per regolare il bilanciamento della traccia. Come per il Volume,
quest’impostazione corrisponde al Pan del Mixer.

Delay Regola la temporizzazione in riproduzione della traccia audio. Valori


positivi ritardano la riproduzione, mentre con valori negativi la traccia
anticipa la riproduzione. I valori sono espressi in millisecondi.

In Questo parametro specifica quale bus d’ingresso userà la traccia


(vedere pag. 14 per ulteriori informazioni sui bus d’ingresso).

83
Parametro Descrizione

Out Questo parametro stabilisce a quale bus d’uscita (pag. 14) la traccia
deve essere indirizzata. Le tracce audio possono anche essere inviate ad
un gruppo (Group Channel).

Insert section Permette di aggiungere effetti in Insert alla traccia (pag. 224). Il tasto
Edit in alto nella sezione, apre il pannello di controllo per l’aggiunta degli
effetti in Insert.

Equalizers section Permette di regolare l’EQ della traccia. È possibile avere fino a quattro
bande d’EQ per traccia (pag. 203). Il tasto Edit in alto nella sezione,
apre la finestra Channel Settings della traccia.

Equalizer Curve Permette di regolare graficamente l’EQ della traccia, cliccando e


section trascinando con il mouse i punti nella curva d’EQ visualizzata.

Sends section Permette di inviare una traccia audio ad uno dei tanti FX Channels (fino
ad otto), vedere pag. 234. Nelle tracce MIDI, con questo parametro si
assegnano gli effetti MIDI in Send. Il tasto Edit, in alto nella sezione,
apre il pannello di controllo per il primo effetto di ogni FX Channel.

Channel section Mostra un duplicato della striscia canale Mixer corrispondente. La vista
d’insieme della striscia canale a sinistra, consente di attivare/disattivare
effetti in Insert, EQ e Sends.

Notepad section È un normale blocco note, permette di annotare appunti della traccia.

Network section Questa sezione contiene i controlli relativi alle funzioni Network in
Cubase SX/SL. Consultare la documentazione Networking pdf al riguardo.

Tracce Audio
Per le tracce Audio, sono disponibili tutte le sezioni ed impostazioni sopra descritte.

Tracce MIDI
Quando è selezionata una traccia MIDI, l’Inspector contiene una serie di funzioni e
parametri aggiuntivi, che influenzano gli eventi MIDI in tempo reale (per esempio, in
riproduzione). Le sezioni disponibili per le tracce MIDI sono descritte in un capitolo a
parte (pag. 433).

Tracce Marker
Selezionando una traccia Marker, l’Inspector mostra l’elenco dei marker (pag. 142).

84
Tracce Cartella
Quando è selezionata una traccia cartella (Folder), l’Inspector mostra la cartella con
le tracce, in una struttura simile a quella di Windows Explorer o Mac OS X Finder.

• Cliccando su una delle tracce mostrate sotto la cartella nell’Inspector,


saranno visualizzate le impostazioni della traccia selezionata.
Non è necessario “aprire” la cartella traccia per eseguire le impostazioni all’interno di essa.

Traccia audio all’interno della cartella selezionata.

Tracce FX channel
La traccia FX channel, presenta i seguenti controlli e le seguenti sezioni:

• Tasto Edit.
• Controllo Volume.
• Controllo Pan.
• Menu a discesa per l’indirizzamento in uscita.
• Sezione Insert.
• Sezione EQ.
• Sezione Channel.
• Sezione Notepad.

85
Cartella tracce FX channel
Le tracce FX channel sono automaticamente salvate in una speciale cartella, per
facilitarne l’uso. Quando si seleziona la cartella traccia, l’Inspector mostra la cartella e
gli FX channels in essa contenuti. Cliccando su un FX channel, l’Inspector mostra le
impostazioni relative al canale FX selezionato. In questo modo, non è necessario
dover “aprire” una cartella traccia per aver accesso alle impostazioni dell’ FX channel
in essa contenute.

Tracce Group channel


La traccia Group channel presenta i seguenti controlli e le seguenti sezioni:

• Tasto Edit.
• Controllo Volume.
• Controllo Pan.
• Menu a discesa per l’indirizzamento in uscita.
• Sezione Insert.
• Sezione EQ.
• Sezione Send.
• Sezione Channel.
• Sezione Notepad

Cartella tracce Group channel


Come le tracce FX channel, anche le tracce Group channel sono sistemate in una
cartella separata. Quando si seleziona la cartella, l’Inspector mostra i canali Group in
essa contenuti. Cliccando su un Group channel, l’Inspector mostra le impostazioni
relative al canale Group selezionato. In questo modo, non è necessario dover “aprire”
una cartella traccia per aver accesso alle impostazioni del Group channel in essa
contenute.

Tracce Video
Quando è selezionata una traccia Video, l’Inspector mostra le seguenti sezioni:

• Sezione Notepad.
• Sezione Network.

Tracce righello
Per le tracce righello l’Inspector non è usato.

86
La barra degli strumenti
La barra degli strumenti contiene strumenti e funzioni veloci per l’apertura di altre
finestre e varie impostazioni e funzioni del progetto.

Indicatore
Progetto Mostra/nasconde
Attivo linea info Apre Pool Modalità di automazione

Mostra/nasconde Mostra/nasconde
Inspector linea progetto generale Apre Mixer

Strumenti finestra Scorrimento


Project Automatico on/off

Controlli di trasporto
(Stop, Play, Record e Cycle)

Tasto Menu a discesa Menu a discesa


Snap on/off Grid (griglia) colori

Modalità di Snap Valore di quantizzazione

• La barra degli strumenti può contenere altri strumenti e funzioni veloci non
visibili, in default. L’impostazione della barra degli strumenti che specifica
quali strumenti mostrare o nascondere è descritta a pag. 676.

87
La linea info

La linea info contiene informazioni che riguardano l’evento o la parte corrente


selezionati nella finestra Project. È possibile editare quasi tutti i valori nella linea info,
usando la normale procedura di scrittura. I valori di lunghezza (Length) e posizione
sono visualizzati nel formato corrente selezionato nel righello (pag. 89).

• Per nascondere o mostrare la linea info, cliccare sulla corrispondente icona nella barra
degli strumenti.

Sulla linea info possono essere selezionati, per la visualizzazione e l’editing, i seguenti
elementi:

• Eventi Audio.
• Parti Audio.
• Parti MIDI.
• Eventi Video.
• Markers.
• Punti curva d’automazione.

La linea info visualizzerà informazioni solo se un elemento è selezionato.


Se ci sono più elementi selezionati, la linea info visualizzerà le informazioni
relative al primo oggetto della selezione.
Tuttavia, ogni modifica delle impostazioni eseguita nella linea info, sarà
applicata a tutti gli elementi selezionati.

88
Il righello

Il righello, posto in cima alla finestra eventi, mostra la linea temporale. Inizialmente, il
righello della finestra Project usa lo stesso formato di visualizzazione specificato nella
finestra di dialogo Project Setup (pag. 92), come tutti gli altri righelli e display di
posizione nel progetto. Tuttavia, è possibile selezionare un formato di visualizzazione
indipendente per il righello, cliccando il tasto freccia alla sua destra e selezionando
una delle opzioni contenute nel menu a discesa che appare (si può anche aprire
questo menu con un click destro del mouse in un punto qualsiasi dell’area righello).

Opzione Formato posizione e lunghezza

Bars+Beats Misure,movimenti,sedicesimi di nota e segmenti. In default, ci sono


120 segmenti per sedicesimo di nota, ma è possibile regolare questo
valore tramite il parametro “MIDI Display Resolution”, nella finestra
dialogo Preferences (pagina MIDI).

Seconds Ore, minuti, secondi e millisecondi.

Timecode Questo formato visualizza ore, minuti, secondi e frames. Il numero di


frames al secondo (fps) è definito nella finestra di dialogo Project
Setup (pag. 92). È possibile scegliere tra 24,25,29.97 e 30 fps oppure
29.97 e 30 dfps (“drop frame”).

Feet+Frames 16mm Piedi e frames, 40 frames per piede (unità di misura anglosassone).

Feet+Frames 35mm Piedi, frames e ¼ di frames, 16 frames per piede.

Samples Campioni.

User Ore, minuti, secondi e frames, con un numero di frames al secondo


definibili dall’utente. Si stabilisce il numero di fps nella finestra dialogo
Preferences (pagina Transport). Vedere pag. 92.

• La selezione effettuata qui influenza il righello, la linea info e lo strumento tip dei
valori di posizione (appare quando si trascina un evento nella finestra Project).
È possibile anche selezionare formati indipendenti per altri righelli e display di posizione.

• Per impostare un formato di visualizzazione generale (per tutte le finestre), usare il


menu a discesa del formato display primario nel pannello di trasporto, oppure tenere
premuto [Ctrl]/[Command] e selezionare un formato in un qualsiasi righello.

• Usando le opzioni Timecode o User con l’opzione “Show Timecode Subframes”


attiva nella finestra di dialogo Preferences (pagina Transport), saranno visualizzati
anche i subframes. Ci sono 80 subframes in ogni frame.

89
• Per le impostazioni Feet+Frames, c’è un’opzione Preferences (pagina Transport)
chiamata “Feet ‘n’ Frames Count from Project Start”.
Quando questa opzione è attiva, I display temporali ed i righelli in formato Feet+Frames
partiranno sempre da 0’00 all’inizio del progetto, indipendentemente da ogni impostazione di
Start offset nella finestra di dialogo Project Setup.

Uso di righelli multipli – tracce righello


Come descritto in precedenza, la finestra Project di Cubase SX/SL contiene un righello
principale in cima alla finestra eventi, per visualizzare la linea temporale da sinistra a
destra.

Se necessario, è possibile avere più righelli nella finestra Project, aggiungendo tracce
righello al progetto. Ogni traccia righello contiene un altro righello.

• Per aggiungere una traccia righello, selezionare Add Track dal menu Project, quindi
dal sub-menu che appare, selezionare Ruler.
Una traccia righello che mostra il righello aggiuntivo è inserita nella lista Track.

Una traccia righello impostata in formato tempo Seconds.

È possibile aggiungere un qualsiasi numero di tracce righello ad un progetto e


posizionarli a seconda delle necessità, trascinandoli su e giù nella lista.
Ogni righello può avere un formato display distinto dagli altri:

• Per selezionare il formato visivo di una traccia righello, cliccare alla sua estrema
sinistra nella lista Track e selezionare un’opzione dal menu a discesa.
Consultare la sezione precedente riguardante il righello, che descrive i vari formati visivi.

90
Si noti che le tracce righello sono completamente indipendenti, sia dal righello
principale della finestra eventi, sia dai righelli e display di posizione delle altre finestre.
Ciò significa che:

• Tutte le tracce righello possono avere formati visivi indipendenti.


• Le tracce righello non sono influenzate dalle impostazioni dei formati visivi selezionati
nella finestra Project Setup (pag. 92).
• Le tracce righello non sono influenzate dall’impostazione del formato visivo globale
eseguita nel display tempo principale del pannello di trasporto.

• Tuttavia, le tracce righello sono condizionate dall’opzione “Show Timecode


Subframes” (descritta in precedenza) presente nella finestra di dialogo
Preferences.

91
Funzioni
Creazione di un nuovo progetto
È possibile creare un progetto nel modo seguente:

1. Selezionare New Project dal menu File.


Appare una finestra di dialogo che elenca una serie di configurazioni progetto (templates),
inclusa ogni configurazione personalizzata eventualmente creata (pag. 648).

2. Selezionare una configurazione e premere OK.


Appare una finestra di dialogo che permette di specificare la destinazione della cartella
progetto. Essa conterrà tutti i file relativi al progetto stesso.

3. Selezionare una cartella esistente oppure digitare il nome di una nuova. Premere OK.
Apparirà una finestra Project. Il nuovo progetto sarà basato sul template selezionato, e
conterrà tracce, eventi ed impostazioni riferiti al template.

La finestra di dialogo Project Setup


Le impostazioni generali di un progetto si eseguono nella finestra di dialogo Project
Setup. Questa finestra si apre selezionando “Project Setup…” dal menu Project.

92
Nella finestra di dialogo Project Setup sono disponibili le seguenti impostazioni:

Impostazione Descrizione

Start Il tempo d’inizio del progetto. Permette di iniziare il progetto da un


tempo diverso da zero. Si usa anche per impostare il tempo d’inizio
Sync durante la sincronizzazione di Cubase SX/SL con dispositivi esterni
(pag. 590). Vedere anche la nota che riguarda l’opzione “Feet ‘n’
Frames Count from Project Start” di pag. 90.

Length È la durata (o lunghezza) del progetto.

Frame Rate Si usa per sincronizzare Cubase SX/SL con strumentazione esterna. Se
Cubase SX/SL è lo slave, questo valore è automaticamente impostato al
frame rate (velocità frame) del segnale di sync entrante. Se Cubase SX/SL è
il master, rappresenta il valore del segnale di sync inviato (pag. 603).

Display Format È il formato di visualizzazione generale, usato per tutti i righelli ed i


display di posizione nel programma, tranne le tracce righello (pag.
86). Tuttavia, è possibile selezionare impostazioni indipendenti per i
singoli righelli e display se si desidera. Per una descrizione delle
varie opzioni di formato display, vedere pag. 89.

Display Offset Sposta la posizione tempo visualizzata sul righello, permettendo di


compensare l’impostazione della posizione di Start. Solitamente, se
sincronizzate Cubase SX/SL con una sorgente esterna che parte da un frame
diverso da zero, imposterete il tempo di Start a questo valore.
Tuttavia, se volete che il display di Cubase SX/SL parta comunque da zero,
impostate anche questo valore a zero.

Bar Offset Funziona come Display Offset, nel senso che sposta la posizione tempi
nel righello di un certo numero di misure, per compensare la posizione
di Start. La differenza è che Bar Offset è usato solo quando è
selezionato il formato display “Bar+Beats” (pag. 89).

Sample Rate È la frequenza di campionamento con la quale Cubase SX/SL registra e


riproduce l’audio.

Record Format Quando si registrano files audio in Cubase SX/SL, essi sono registrati con
questa risoluzione (pag. 43).

Record File Type Stabilisce il tipo di file creato quando si registra l’audio (pag. 43).

Stereo Pan Law Stabilisce se il panning deve usare una compensazione in potenza o
meno. Questa opzione è spiegata a pag. 198.

La maggior parte delle impostazioni nella finestra Project Setup può essere
modificata in ogni momento, ma la frequenza di campionamento deve essere
unica per ogni progetto! Tutti i files audio devono essere alla stessa
frequenza di campionamento per essere riprodotti correttamente.

93
Opzioni d’ingrandimento e visualizzazione
L’ingrandimento nella finestra Project è eseguito seguendo le normali procedure di
zoom (vedere il manuale Avvio), con le seguenti note speciali:

• Usando lo strumento Zoom (lente d’ingrandimento), il risultato dipende dall’opzione


“Zoom Tool Standard Mode: Horizontal Zooming Only” nella finestra di dialogo
Preferences>Editing.
Se quest’opzione è attiva, trascinando una selezione rettangolare con lo Zoom, la finestra
sarà ingrandita solo in orizzontale (l’altezza della traccia non cambierà). Se l’opzione non è
attiva, la finestra sarà ingrandita in entrambe le direzioni, orizzontalmente e verticalmente.

• Usando i cursori di zoom verticali, le tracce sono dimensionate in modo proporzionale.


In altre parole, se avete eseguito una qualsiasi regolazione in altezza di una traccia (vedere di
seguito) sono mantenute le relative differenze in altezza.

Nel sub-menu Zoom del menu Edit sono disponibili le seguenti opzioni:

Opzione Descrizione

Zoom In Ingrandisce di un passo, centrando l’immagine nella posizione del


cursore.

Zoom Out Riduce di un passo, centrando l’immagine nella posizione del cursore.

Zoom Full Riduce l’immagine in modo che l’intero progetto sia visibile. Per
“intero progetto” s’intende l’intervallo di tempo compreso tra l’inizio
del progetto ed il valore di length impostato nella finestra di dialogo
Project Setup.

Zoom to Selection Ingrandisce l’immagine in orizzontale ed in verticale, in modo che la


selezione corrente riempia lo schermo.

Zoom to Selection Ingrandisce l’immagine in orizzontale, in modo che la selezione


(Horiz) corrente riempia lo schermo.

Zoom to Event Questa opzione è disponibile solo in Sample Editor (pag. 358).

Zoom In Vertical Ingrandisce l’immagine di un passo in verticale.

Zoom Out Vertical Riduce l’immagine di un passo in verticale.

Zoom In Tracks Ingrandisce la traccia (o le tracce) selezionata di un passo in verticale.

Zoom Out Tracks Riduce la traccia (o le tracce) selezionata di un passo in verticale.

Zoom Selected Ingrandisce in verticale la traccia (o le tracce) selezionata e riduce


Tracks l’altezza di tutte le altre tracce.

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• Se l’opzione “Zoom while Locating in Time Scale” è attiva in Preferences
(pagina Transport), si può ingrandire anche cliccando nel righello principale e
trascinando il tasto premuto del mouse in alto o in basso.
Trascinare in alto per ridurre l’immagine, in basso per ingrandirla.

• È possibile ingrandire il contenuto di parti ed eventi verticalmente, usando il cursore


zoom situato nell’angolo superiore destro del display evento.
Questa funzione può essere molto utile per vedere meglio i passaggi audio a basso volume.

Per avere una lettura approssimativa del livello degli eventi audio
osservando le forma d’onda, assicuratevi che il cursore sia completamente
abbassato. In caso contrario, forme d’onda ingrandite possono essere
confuse con audio “clippato”.

• Attivando l’opzione Quick Zoom in Preferences (pagina Editing), il contenuto di


parti ed eventi non sarà continuamente ridisegnato quando ingrandite manualmente.
Il contenuto è invece ridisegnato non appena finite di modificare l’ingrandimento (attivate
questa opzione se il disegno sullo schermo è lento sul vostro sistema).

Ridimensionamento tracce nella lista Track


• È possibile modificare l’altezza della singola traccia cliccando sul bordo inferiore nella
lista Track e trascinandola in alto o in basso.
Per modificare l’altezza di tutte le tracce, tenere premuto [Ctrl]/[Command] e ridimensionare
una delle tracce. Se l’opzione “Snap Track Heights” è attiva nel menu a discesa Track Scale
(vedi in seguito), l’altezza della traccia cambierà d’incrementi fissi quando la ridimensionate.

• È possibile inoltre modificare la larghezza dell’area occupata dalla lista Track,


trascinando il bordo che separa la lista Track dalla finestra eventi.

• I controlli delle tracce presenti nella lista Track saranno adattati, in default, alla
dimensione della traccia. Questo significa che ridimensionando una traccia in altezza o
in larghezza, alcuni controlli saranno spostati in una posizione più adeguata.
Se invece volete mantenere i controlli in una posizione fissa, è necessario disattivare l’opzione
“Wrap Controls” nelle impostazioni della finestra di dialogo Track Controls (pag. 678).

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• Potete decidere per ogni tipo di traccia quali controlli debbano essere visualizzati
nella lista Track (pag. 678).

• Potete usare il menu a discesa Track Scale (si apre cliccando sul tasto freccia posto
sopra il controllo zoom verticale) per impostare il numero di tracce da visualizzare
nella finestra Project corrente.
L’altezza della traccia sarà regolata in modo da mostrare solo il numero di tracce specificate
nel menu a discesa. Selezionando “Zoom N Tracks” dal menu, è possibile impostare in
manuale il numero di tracce che si adattano alle dimensioni della finestra Project corrente.

Zoom presets e Cycle markers


Il menu a discesa a sinistra del controllo zoom orizzontale, permette di selezionare,
creare ed organizzare i presets d’ingrandimento. Essi sono utili se volete alternare
varie impostazioni d’ingrandimento (per esempio, una in cui l’intero progetto è
visualizzato ed un’altra con un forte ingrandimento per un editing più dettagliato).
Con questo menu è possibile anche ingrandire un’area del progetto compresa tra
marker Cycle.

Preset d’ingrandimento

Marker Cycle

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La parte superiore del menu elenca i presets d’ingrandimento:

• Per salvare le impostazioni d’ingrandimento correnti in un preset, selezionare Add


dal menu a discesa.
Appare una finestra di dialogo che permette di digitare un nome per il preset.

• Per selezionare ed applicare un preset, selezionarlo dal menu a discesa.

• Il preset “Zoom Full” è sempre disponibile. Selezionando questa opzione si ottiene un


ingrandimento che rende visibile l’intero progetto. Per “intero progetto” s’intende
l’intervallo di tempo compreso tra l’inizio del progetto ed il valore di length impostato
nella finestra di dialogo Project Setup (pag. 92).

• Per cancellare un preset, selezionare “Organize…” dal menu a discesa.


Nella finestra di dialogo che appare, selezionare il preset dalla lista e cliccare sul tasto
Remove. Il preset è rimosso dalla lista.

• Per rinominare un preset, selezionare “Organize…” dal menu a discesa.


Nella finestra di dialogo che appare, selezionare il preset dalla lista e cliccare sul tasto
Rename. Si apre una seconda finestra di dialogo che permette di digitare un nuovo nome per
il preset. Cliccare su OK per chiudere la finestra di dialogo.

I presets d’ingrandimento sono comuni a tutti i progetti, in altre parole sono


disponibili in tutti i progetti che aprite o create.

Nella parte centrale del menu a discesa sono elencati i marker Cycle aggiunti al
progetto:

• Selezionando un marker di tipo Cycle da questo menu, si ottiene un ingrandimento


dell’evento compreso nell’area marker (pag. 149).

• Non è possibile editare i marker in questo menu. Per informazioni sull’editing dei
marker, consultare la sezione “Uso dei markers”.

Nel menu presets sono disponibili solo i marker Cycle creati nel progetto
corrente.

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La funzione Zoom history
Cubase SX/SL conserva una storia delle fasi più recenti d’ingrandimento, permettendovi di
ripetere (redo) o annullare (undo) le operazioni di zoom. È possibile quindi eseguire più
operazioni d’ingrandimento, per poi ritornare facilmente alla prima operazione di zoom.

Ci sono due modi per eseguire Undo Zoom e Redo Zoom:

• Usare le funzioni del sub-menu Zoom che si apre dal menu Edit.
È possibile anche assegnare tasti di comando sulla tastiera del PC per queste funzioni.

• Doppio click con lo strumento Zoom (lente d’ingrandimento) su Undo Zoom.


Premere [Alt]/[Option] e doppio click su Redo Zoom.

Regolare la visualizzazione di parti ed eventi


La finestra di dialogo Preferences nel menu File (il menu Cubase SX/SL in Mac OS X) contiene
varie impostazioni per personalizzare la visualizzazione della finestra di progetto.

La pagina Event Display contiene le impostazioni comuni a tutti i tipi di traccia:

Opzione Descrizione

Colorize Event Determina se lo sfondo o il contenuto di parti ed eventi (forme d’onda etc.)
Background sarà colorato (pag. 102).

Transparent Events Con questa opzione attiva, eventi e parti saranno trasparenti. Saranno
mostrate solo le forme d’onda e gli eventi MIDI.

Show Data on Small Se questa opzione è attiva, sarà mostrato il contenuto di parti ed eventi,
Track Heights anche se l’altezza di una traccia è molto piccola.

Show Event Names Determina se i nomi di parti ed eventi saranno mostrati nella finestra Project.

La pagina Event Display-Video contiene le impostazioni per gli eventi Video:

Opzione Descrizione

Show Video Quando questa opzione è attiva, cornici in miniatura con il contenuto della
Thumbnails traccia saranno visualizzate sulla traccia Video.

Video Cache Size Questa opzione stabilisce la quantità di memoria disponibile per le cornici
video. Se avete una lunga sequenza video e/o lavorate con un grande
fattore d’ingrandimento (per mostrare più immagini nelle miniature), è
consigliabile incrementare questo valore.

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La pagina Event Display-Audio contiene le impostazioni per gli eventi audio:

Opzione Descrizione

Interpolate Audio Se questa opzione non è attiva, i singoli valori campionati sono disegnati in
Images forma di “passi”. Se l’opzione è attiva, i campioni sono interpolati per formare
“curve”.

Wave Image Style Questa opzione stabilisce se le forme d’onda audio saranno visualizzate in
immagini compatte, strutturate o “capovolte” (compatte+strutturate). Questa
impostazione influenza tutte le immagini delle forme d’onda presenti nelle
finestre Project, Sample Editor e Audio Part Editor.
Si noti che gli stili “Compatto” e “Compatto+strutturato” appesantiscono
il computer. Se il sistema si rallenta con queste modalità, è meglio ritornare
ad uno stile d’immagine “Compatto” della forma d’onda.

Show Event Volume Con questa opzione disattivata, le “curve volume” create con le funzioni
Curves Always volume e fade sono sempre visualizzate. Con l’opzione attiva, sono
visualizzate solo le curve degli eventi selezionati.

La pagina Event Display-MIDI contiene le impostazioni per le parti MIDI:

Opzione Descrizione

Default Edit Action Stabilisce quale editor sarà aperto con il doppio click sulla parte MIDI (o
selezionandola e premendo [Ctrl]/[Command]-[E]): Key, Drum, List o Score
editor. Si noti che questa impostazione è trascurata per le tracce mappate di
batteria se l’opzione “Edit as Drums when Drum Map is assigned” (vedere in
seguito) è attiva.

Part Data Mode Stabilisce se e come gli eventi delle parti MIDI saranno visualizzati nella
finestra Project: in forma di linee, note sul pentagramma, note di batteria.
Se si seleziona “No Data”, gli eventi non saranno mostrati in alcun modo.
Si noti che questa impostazione è trascurata per le tracce di batteria
mappate, se l’opzione “Edit as Drums when Drum Map is assigned” (vedere in
seguito) è attiva.

Show Controllers Questa opzione stabilisce se gli eventi MIDI non-nota (controlli etc.) saranno
mostrati nelle parti MIDI all’interno della finestra Project.

Edit as Drums Con quest’opzione attiva, le parti MIDI alle quali sono assegnate la
when Drum Map mappatura di batteria, saranno visualizzate con i simboli nota per batteria
is assigned nella finestra Project. Inoltre, le parti saranno automaticamente aperte nel
Drum editor con un doppio click del mouse (ignorando l’impostazione Default
Edit Action descritta in precedenza).

Note Name Style Stabilisce come saranno visualizzati i nomi delle note MIDI nei vari editors.

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Zoom e navigazione nella linea progetto generale
Cliccando sul tasto Show Overview nella barra degli strumenti, appare un pannello
sotto la barra degli strumenti; la linea generale di progetto.

Il tasto Show Overview.

Nella linea generale, eventi e parti di tutte le tracce sono visualizzati in forma di box.
È possibile usare la linea di progetto generale per ingrandire o ridurre e per navigare
attraverso altre sezioni del progetto, spostando e ridimensionando il rettangolo traccia
nella linea di progetto generale:

Il rettangolo traccia

• Il rettangolo traccia, visualizza la sezione del progetto correntemente mostrata dal


display eventi.

• È possibile ingrandire o ridurre la visuale in orizzontale, ridimensionando il rettangolo.


Per ridimensionare, trascinare i lati del rettangolo.

• È possibile trascinare l’intero rettangolo traccia in altre sezioni del progetto.


Si può fare anche cliccando in un punto qualsiasi nella parte più alta della linea generale.
Il rettangolo traccia sarà spostato nel punto di click. Il numero delle tracce visualizzate non
cambierà.

100
Uso delle tracce
Per aggiungere una traccia al progetto, selezionare Add Track dal menu Project e
scegliere un tipo di traccia dal sub-menu che appare. La nuova traccia si aggiunge alle
tracce correnti selezionate nella lista Track.

• Gli oggetti del sub-menu Add Track sono disponibili anche nel menu Quick.
Si apre questo menu con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nella lista Track.

• È presente un’opzione in più in fondo al sub-menu Add Track, chiamata “Add


Multiple…”; selezionandola, si apre un’altra finestra di dialogo che permette di
aggiungere più di una traccia con una sola operazione.
Il numero di tracce da aggiungere si inserisce nel campo numerico “Count”. Potete impostare
tracce audio, MIDI o gruppi di tracce che saranno create, selezionandole dal menu a discesa
Track. Per l’audio ed i gruppi di tracce, la configurazione canale (mono, stereo o surround)
può essere definita nel menu a discesa Configuration.

Una volta create le tracce, potete manipolarle e riarrangiarle in vari modi:

• Per rinominare una traccia, doppio click nel campo del nome, quindi digitare un nuovo
nome.
Tenendo premuto un qualsiasi tasto di modifica, quando si preme [Invio] per chiudere il
campo del nome, tutti gli eventi della traccia prenderanno il nome inserito.

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• Per selezionare una traccia, cliccarci sopra nella lista Track.
La traccia selezionata è indicata dal colore grigio più brillante nella lista Track.

Questa traccia è selezionata

È possibile selezionare più tracce, premendo [Ctrl]/[Command] e cliccandoci sopra.


Per selezionare un intervallo continuo di tracce, usare [Shift]-click.

• Per spostare una traccia, cliccarci sopra e trascinarla in alto o in basso nella lista.

• Per duplicare una traccia, completa del suo contenuto e delle impostazioni di canale,
click-destro nella lista Track e selezionare “Duplicate Track” dal menu che si apre.
La traccia duplicata apparirà sopra la traccia originale.

• È possibile assegnare un colore al contenuto della traccia/e selezionata, o selezionare


parti ed eventi cliccando sul tasto Color nella barra degli strumenti e selezionando un
colore dal menu a discesa che appare.
Se una o più tracce sono selezionate, tutti gli eventi e le parti presenti nelle tracce
prenderanno il colore selezionato, così come ogni parte o evento aggiunto alla traccia in
seguito. Se i singoli eventi o parti sono selezionati, solo essi saranno influenzati dal colore
selezionato. I singoli eventi e/o parti così colorati manterranno i colori presi, anche se la
traccia alla quale si riferiscono sarà in seguito impostata con un colore diverso.
L’opzione “Colorize Event Background” nella finestra di dialogo Preferences (pagina Event
Display) stabilisce se saranno colorati gli sfondi, le forme d’onda o gli eventi.

• Per rimuovere una traccia, click-destro sulla traccia nella lista Track, quindi
selezionare “Remove Track” dal menu contestuale che appare.
È possibile rimuovere anche una serie di tracce selezionate, scegliendo “Remove Selected
Tracks” dal menu Project o dal menu contestuale. Inoltre, è possibile rimuovere tutte le tracce
che non contengono eventi selezionando “Remove Empty Tracks” dal menu Project.

102
Disabilitazione tracce
Le tracce possono essere disabilitate selezionando “Disable Track” dal menu
contesto traccia. Disabilitare una traccia, in un certo senso, è simile a metterla in
muto (pag. 122) dato che una traccia disabilitata non è riprodotta.
Tuttavia, disabilitare una traccia non significa solo azzerare il suo volume d’uscita.
In realtà, s’interrompe ogni attività dell’hard disk nei suoi confronti. Per ulteriori
Dettagli, vedere pag. 34.

Dividere la lista Track


È possibile dividere la lista Track in due parti. Entrambe le sezioni avranno i controlli
zoom e di scorrimento indipendenti (se necessario), ma il ridimensionamento della
finestra in verticale, influenzerà solo la parte inferiore (se possibile).
Questo potrebbe essere utile se state lavorando con una traccia video ed un audio
Multitraccia. Potrete posizionare così la traccia video nella parte più alta della lista
Track e sarete liberi di scorrere le tracce audio separatamente nella parte inferiore
della finestra, riferendole alla traccia video.

• Per dividere la lista Track, cliccare sul tasto “Divide Track List” nell’angolo superiore
destro della lista Track.

Il tasto Divide Track List.

• Per tornare alla singola lista Track, cliccare di nuovo il tasto Divide Track List.

Quando la lista Track è divisa in due parti, sono possibili le seguenti opzioni:

• Aggiungendo tracce dal sub-menu Project>Add Track, le tracce Video, Marker e


Righello saranno automaticamente posizionate nella parte superiore della lista Track.
Tutti gli altri tipi di traccia troveranno posto nella parte inferiore.

103
• Aggiungendo una traccia dal menu che si apre con il click-destro (Windows), oppure
[Ctrl]-click (Mac OS X) nella lista Track, le tracce saranno aggiunte nella zona della
lista Track dove avviene il click del mouse.

• È possibile spostare ogni tipo di traccia dalla parte inferiore della lista Track a quella
superiore e viceversa, con il click-destro o [Ctrl]-click nella lista Track e selezionando
“Toggle Track List” dal menu contestuale.

• Se la lista Track contiene già tracce di tipo Video, Marker o Righello, queste saranno
automaticamente spostate nella parte superiore, quando dividete la lista Track.

• È possibile ridimensionare la parte superiore, cliccando e trascinando il lato divisorio


tra le due liste Track.

104
Formato tempo musicale o lineare
Il formato tempo delle tracce può essere basato su una unità di misura “musicale”
(tempo) o “lineare” (hh, mm, sec).

• In una traccia che usa il formato tempo “lineare”, gli eventi si posizioneranno a
specifiche posizioni temporali (hh, min, sec). La modifica del tempo di riproduzione,
non cambierà la posizione temporale degli eventi.
• In una traccia che usa il formato tempo “musicale”, le posizioni degli eventi sono
rappresentate da valori metrici (misure, movimenti, note da 1/16 e segmenti, con 120
segmenti per 1/16 di nota). Modificando il tempo di riproduzione, gli eventi saranno
riprodotti in anticipo o in ritardo.

La scelta dei formati “musicale” o “lineare” dipende dal tipo di progetto e dalla
situazione di registrazione. In default, tutti i tipi di tracce usano un formato tempo
lineare. Tuttavia, è possibile modificare questa impostazione per ogni singola traccia,
cliccando sul tasto formato tempo musical/linear che si trova nell’Inspector o nella
lista Track. Il formato musicale è indicato dal simbolo della nota musicale, mentre
quello lineare è indicato dal simbolo dell’orologio.

Il tasto formato tempo musicale/lineare.

Formato tempo lineare. Formato tempo musicale.

Si noti che, internamente, gli eventi delle tracce che usano il formato
musicale usano, per il posizionamento, lo stesso sistema ad alta precisione
(64bits a valori punti “fluttuanti”) degli eventi basati sul formato lineare.
Tuttavia, il cambio tra i formati lineare e musicale introduce una piccola
perdita di precisione (dovuta ai complessi calcoli matematici necessari per
la scalatura dei valori nei diversi formati). È consigliabile quindi evitare di
cambiare continuamente i due formati tempo.

Per maggiori informazioni sui cambiamenti tempo, vedere pag. 526.

105
Aggiungere eventi ad una traccia
Ci sono vari modi per aggiungere eventi ad una traccia:

• In registrazione (pag. 39).


Questo è possibile per le tracce audio e MIDI.

• Selezionando “Audio File…” o “Video File…” dal sub-menu Import nel menu File.
Si apre una finestra di dialogo che permette di posizionare il file che desiderate importare.
Importando un file in questo modo, è creata una striscia per il file, ed un evento che
riproduce l’intera striscia è aggiunto alla traccia selezionata, nella posizione del cursore
progetto.
È possibile anche importare file MIDI usando il sub-menu Import, ma la procedura è
leggermente diversa (pag. 655).

• Trascinando tracce da un CD audio e convertendole in file audio (pag. 660).


• Importando solo una porzione di file audio o video e convertendoli in un file audio
(pag. 628).
• Usando le funzioni Copy e Paste del menu Edit.
Queste funzioni permettono di copiare tutti i tipi di eventi tra progetti. Inoltre, all’interno dello
stesso progetto, è possibile copiare eventi da un Audio Part Editor o da un Sample Editor.

• Disegnando gli eventi.


Alcuni tipi di eventi (markers ed eventi d’automazione) possono essere tracciati direttamente
nella finestra Project. Per le tracce audio e MIDI , potete disegnare le parti (pag. 108).

• Trascinando i file e lasciandoli cadere nella traccia alla posizione desiderata.


È possibile creare eventi, trascinando e lasciando cadere i file dalle seguenti zone:

• Il Desktop.
• Il Pool.
• Una Libreria (un file in Pool che non è assegnato ad alcun progetto).
• La finestra Project di un altro progetto aperto.
• L’Audio Part Editor di un qualsiasi altro progetto aperto.
• Il Sample Editor di una qualsiasi progetto aperto.
Premere [Ctrl]/[Command] e trascinare il mouse per creare un evento della selezione
corrente, oppure cliccare nella colonna sinistra della Region List e trascinare il mouse per
creare un evento da una regione.
• La finestra di dialogo “Find media”.

Trascinando la striscia nella finestra Project, la posizione sarà indicata da una linea marker e
da un box numerico di posizione (vedere anche pag. 411).

106
Opzioni di Audio file Import
Durante l’operazione di Import dei file audio, esistono una serie di opzioni riguardanti
il modo in cui Cubase SX/SL tratta i file audio:

• Potete scegliere di copiare il file nella cartella audio del progetto, in modo che il
progetto faccia riferimento alla copia del file, piuttosto che al file originale.
Ciò aiuta a mantenere il vostro progetto “auto sufficiente”.

• Potete scegliere di dividere i file stereo e multi-canale in una serie di canali mono.

• Inoltre, potete impostare tutti i file nel progetto alla stessa frequenza di
campionamento ed alla stessa risoluzione.

La finestra di dialogo Preferences (pagina Editing-Audio) contiene una serie di


opzioni che potrete decidere di usare o meno. Selezionate l’opzione desiderata dal
menu a discesa “On Import Audio Files”:

• Aprire la finestra di dialogo Options.


Quando s’importano i file, si apre una finestra di dialogo che permette di scegliere se copiare
i file nella cartella Audio e/o convertirli secondo le impostazioni del progetto. Nota:

- Quando s’importa un file che ha un formato diverso da quello definito nelle impostazioni del
progetto, è possibile specificare quali proprietà del file (frequenza di campionamento e/o
risoluzione) devono essere modificate.

- Quando s’importano più file contemporaneamente, è possibile decidere di convertirli


automaticamente, se necessario (per esempio, se la frequenza di campionamento è diversa
da quella impostata nel progetto, oppure la risoluzione è più bassa rispetto al progetto).

107
• Uso delle Impostazioni.
Nessuna finestra di dialogo Options apparirà quando importate un file. È possibile fare in
modo però che una qualsiasi delle opzioni descritte nella tabella seguente diventino standard.
Selezionate una qualsiasi delle opzioni della tabella e questa si attiverà automaticamente ogni
volta che importate file audio:

Opzione Descrizione

Copy File to Se i file non si trovano già nella cartella audio del progetto,
Working Directory saranno copiati nella cartella prima di essere importati.

Convert and Copy to Se i file non si trovano già nella cartella audio del progetto,
Project if Needed saranno copiati nella cartella prima di essere importati.
Inoltre, se i file hanno una frequenza di campionamento
diversa o una risoluzione inferiore rispetto alle impostazioni del
progetto, saranno automaticamente convertiti.

Split multi channel files Se importate un file multi canale (compresi i file stereo a due
canali), questo sarà diviso in una serie di file mono, che
saranno sistemati su altrettante tracce mono create
automaticamente.

Creazione di parti
Le parti rappresentano dei contenitori per eventi audio o MIDI. Se registrate in MIDI,
si crea automaticamente una parte che contiene gli eventi registrati. È possibile anche
creare parti audio o MIDI vuote ed aggiungere eventi in seguito. Ci sono due modi
per fare questa operazione:

• Disegnare una parte in una traccia MIDI o audio con lo strumento Pencil.
È possibile disegnare le parti anche premendo [Alt]/[Option] ed usare lo strumento freccia.

• Doppio click con la freccia in una traccia MIDI o audio, tra i locatori sinistro e destro.

Per aggiungere eventi ad una parte MIDI, usare strumenti e funzioni dell’editor MIDI
(pag. 472). L’aggiunta di eventi in una parte audio si esegue con Audio Part Editor
(pag. 375), copiando o trascinando e lasciando cadere con il mouse (drag and drop).

• È possibile anche raggruppare gli eventi audio esistenti in una parte con la funzione
“Events to Part” del menu Audio.
Si crea una parte audio contenente tutti gli eventi audio selezionati nella stessa traccia. Per
rimuovere la parte e far apparire di nuovo nella traccia gli eventi come oggetti indipendenti,
selezionare la parte ed usare la funzione “Dissolve Part” del menu Audio.

108
Ascolto di eventi e parti audio

Eventi e parti audio possono essere ascoltati nella finestra Project usando lo
strumento Speaker:

Durante l’ascolto, l’audio sarà inviato direttamente al bus d’uscita


assegnato, bypassando le impostazioni del canale, effetti ed EQ.

1. Selezionare lo strumento Play.


Si noti che gli strumenti Play e Scrub condividono la stessa icona. Se il simbolo dell’icona
strumento all’estrema destra della barra degli strumenti non è un altoparlante, prima
premere una volta per selezionarlo, quindi premere di nuovo e selezionare Play dal menu a
discesa che appare.

2. Cliccare nel punto in cui si desidera iniziare la riproduzione, mantenendo premuto il


tasto del mouse.
Solo la traccia sulla quale si è cliccato è riprodotta, partendo dal punto di click.

3. Rilasciare il tasto del mouse per fermare la riproduzione.

109
Scrubbing

Lo strumento Scrub permette di individuare posizioni nell’audio riproducendolo


avanti e indietro ad ogni velocità:

1. Selezionare lo strumento Scrub.


Si noti che gli strumenti Play e Scrub condividono la stessa icona. Se il simbolo Scrub non è
visualizzato nell’icona all’estrema destra della barra degli strumenti, fate un primo click per
selezionarla, quindi cliccate di nuovo e selezionate lo strumento Scrub che appare nel menu a
discesa.

2. Cliccare nella posizione desiderata e mantenete premuto il tasto del mouse.


Il cursore del progetto si sposta nel punto del click.

3. Trascinare verso sinistra o destra.


Il cursore del progetto segue il puntatore del mouse e l’audio è riprodotto. La velocità e
l’intonazione della riproduzione, dipendono dalla velocità del puntatore del mouse.

È possibile regolare la sensibilità della funzione Scrub dalla finestra di dialogo


Preferences (pagina VST).

• È inoltre possibile “spazzolare” l’intero progetto con la Jog Wheel del


pannello di Trasporto.
Vedere pag. 33.

110
Editing di parti ed eventi
Questa sezione descrive le tecniche di editing nella finestra Project. Ove non
espressamente specificato, tutte le descrizioni valgono sia per le parti sia per gli
eventi anche se, per comodità, useremo il sempre il termine “evento”.

• Quando si usano gli strumenti di editing, in molti casi è possibile avere


funzioni aggiuntive premendo i tasti di modifica sulla tastiera del PC (per
esempio, premendo [Alt]/[Option] e trascinando con lo strumento freccia si
crea una copia degli eventi trascinati).
Nelle pagine seguenti, sono descritti i tasti modifica in default (è possibile personalizzarli nella
finestra di dialogo Preferences, pagina Editing>Tool Modifiers, vedere pag. 706).

Selezione eventi
La selezione degli eventi si esegue usando uno dei seguenti metodi:

• Usando lo strumento freccia.


Si esegue la tecnica standard.
• Usando il sub-menu Select del menu Edit.
Le opzioni sono:

Opzione Descrizione

All Seleziona tutti gli eventi della finestra Project.

None Toglie la selezione a tutti gli eventi.

Invert Inverte lo stato della selezione, nel senso che a tutti gli eventi
selezionati è tolta la selezione, mentre quelli non selezionati
sono invece selezionati.

In Loop Seleziona tutti gli eventi che si trovano, in parte o interamente, tra i
locatori sinistro e destro.

From Start to Cursor Seleziona tutti gli eventi che iniziano a sinistra del cursore progetto.

From Cursor to End Seleziona tutti gli eventi che terminano a destra del cursore progetto.

All on Selected Tracks Seleziona tutti gli eventi della traccia selezionata.

Select Event Questa opzione è disponibile nel Sample Editor (pag. 353).

Left/Right Selection Queste due funzioni sono usate solo selezionando un intervallo
Side to Cursor (pag. 124).

Si noti che queste funzioni lavorano diversamente quando è selezionato lo


strumento Range Selection (pag. 124).

111
• Per selezionare tutti gli eventi in una traccia, click-destro sulla traccia nella lista Track
e selezionare “Select All Events” dal menu a discesa che appare.

• È possibile usare anche le frecce sulla tastiera del PC per selezionare l’evento più
vicino a sinistra, destra, in alto o in basso.
Premendo [Shift] ed usando i tasti freccia, la selezione corrente sarà mantenuta,
permettendo quindi la selezione di più eventi.

• Se l’opzione “Auto Select Events under Cursor” è attiva, nella finestra di dialogo
Preferences (pagina Edit), tutti gli eventi nelle tracce selezionate “toccati” dal
cursore progetto saranno automaticamente selezionati.
Questa funzione può essere utile per riordinare il vostro progetto, poiché vi permette di
selezionare tutte le tracce di un’intera sezione muovendo il cursore del progetto.

• È possibile inoltre selezionare intervalli, indipendentemente dai limiti traccia ed eventi.


Questo è possibile usando lo strumento Range Selection (pag. 124).

Spostamento eventi
Per spostare gli eventi nella finestra Project, si usano i seguenti metodi:

• Click e trascinamento con il mouse in una nuova posizione.


Tutti gli eventi selezionati saranno spostati, pur mantenendo le loro posizioni relative. È
possibile trascinare gli eventi su tracce dello stesso tipo. Se Snap è attivo, esso determina le
posizioni alle quali possono essere spostati gli eventi (pag. 129).
È anche possibile forzare il movimento del mouse in direzione orizzontale o verticale, tenendo
premuto il tasto [Ctrl]/[Command] durante il trascinamento.

Noterete un leggero ritardo, muovendo un evento con il trascinamento del


mouse. Ciò aiuta ad evitare movimenti accidentali degli eventi quando si
clicca su di essi nella finestra Project. È possibile regolare questo tempo di
ritardo con il parametro Drag Delay nella pagina Editing della finestra di
dialogo Preferences.

112
• Usare le funzioni “Move to” del menu Edit.
Sono disponibili le seguenti funzioni:

Funzione Descrizione

Move to Cursor Sposta gli eventi selezionati alla posizione del cursore di progetto.
Se ci sono più eventi selezionati nella stessa traccia, il primo evento
inizierà alla posizione del cursore e gli eventi seguenti saranno
allineati uno dietro l’altro (fine/inizio) dopo il primo.

Move to Origin Sposta gli eventi selezionati alle loro posizioni originali (per esempio,
alle posizioni nelle quali sono stati registrati in origine).

Move to Front Questa funzione, in realtà, non cambia la posizione degli eventi, ma
Move to Back sposta in primo o secondo piano gli eventi selezionati. Ciò è utile, nel
caso d’eventi sovrapposti, se si desidera vederne uno parzialmente
oscurato.
Per gli eventi audio, questa è una caratteristica molto importante,
dato che solo la porzione visibile degli eventi sarà riprodotta.
Spostando un evento audio oscurato in primo piano (o l’evento
oscurato in secondo piano) si ascolta l’intero evento in riproduzione.
Si noti che è possibile usare anche la funzione “To Front” nel menu
contestuale dell’evento (sebbene lavori in un modo diverso, pag. 55).

• Usare I tasti Nudge nella barra degli strumenti.


Questi tasti spostano gli eventi selezionati a sinistra o destra. L’entità del movimento dipende
dal formato display selezionato (pag. 92) e dal valore impostato nel menu a discesa Grid.

In questo caso, cliccando sul tasto Nudge si sposterà l’evento a destra di 2 frames.

Usando lo strumento Range Selection, i tasti Nudge spostano l’intervallo


selezionato (pag. 126).

• I tasti Nudge non sono visibili in default nella barra degli strumenti.
Potete decidere quali oggetti rendere visibili con un click-destro (Windows) o [Ctrl]-click (Mac
OS X) nella barra degli strumenti, spuntandoli dal menu a discesa che appare (pag. 676).

113
Duplicazione eventi
Gli eventi possono essere duplicati nei seguenti modi:

• Tenendo premuto [Alt]/[Option] e trascinando l’evento in una nuova posizione.


Se Snap è attivato, esso stabilisce le posizioni alle quali è possibile copiare gli eventi
(pag. 129).

Premendo anche [Ctrl]/[Command], la direzione del movimento è forzata


in direzione orizzontale o in verticale. Ciò significa che se si sposta un
evento in verticale, non è possibile muoverlo orizzontalmente allo stesso
tempo.

• Parti audio e MIDI possono essere duplicate anche trascinando il mouse, tenendo
premuto [Alt]/[Option]+[Shift].
Questa operazione crea una copia condivisa della parte. Modificando il contenuto di una
Copia condivisa, anche le altre copie condivise subiranno la stessa modifica.

Le copie condivise sono indicate da una “s” minuscola nell’angolo superiore destro della parte.

Nota:

• Quando si duplicano eventi audio, le copie sono sempre condivise. Ciò significa che le
copie condivise di eventi audio si riferiscono sempre alla medesima striscia audio
(pag. 313).

• È possibile convertire una copia condivisa in una copia reale selezionando “Convert
to Real Copy” dal menu Edit. È creata una nuova versione della striscia audio
(editabile indipendentemente) che si aggiunge nel Pool.
Si noti che questa operazione non crea nuovi file (per fare questo si usa la funzione
“Bounce Selection” in Pool, pag. 422).

• Selezionando “Duplicate” dal menu Edit, si crea una copia dell’evento selezionato
che è si posiziona immediatamente dopo l’evento l’originale.
Se più eventi sono selezionati, essi sono copiati come se fossero un “unico blocco”,
mantenendo le relative distanze tra gli eventi.

• Selezionando “Repeat…” dal menu Edit, si apre una finestra di dialogo che permette
di creare una serie di copie (normali o condivise) degli eventi selezionati.
Simile alla funzione Duplicate; offre però la possibilità di specificare il numero di copie.

114
• Selezionando “Fill Loop” dal menu Edit, si creano un numero di copie che vanno dal
locatore sinistro al locatore destro.
L’ultima copia è automaticamente “accorciata”, in corrispondenza del locatore destro.

Originale Copie

Uso di Cut, Copy e Paste


È possibile tagliare o copiare gli eventi selezionati, quindi incollarli di nuovo tra loro,
usando le funzioni del menu Edit.

• Quando s’incolla un evento, esso è inserito e posizionato nella traccia selezionata, in


modo che il suo punto di Snap sia in linea con il cursore del progetto.
Se la traccia selezionata è del tipo sbagliato, l’evento sarà inserito nella sua traccia originale.
Vedere pag. 129 per informazioni sul punto di Snap.

• Usando la funzione “Paste at Origin”, l’evento è incollato nella sua posizione


originale (la posizione cioè dalla quale è stato tagliato o copiato).

Rinominare gli eventi


In default, gli eventi audio portano il nome della striscia nella quale sono contenuti.
Tuttavia è possibile, se necessario, assegnare separatamente agli eventi un nome più
descrittivo, selezionando l’evento e digitando un nuovo nome nel campo “Description”
della linea info.

• È possibile anche assegnare a tutti gli eventi di una traccia lo stesso nome della
traccia, cambiando nome alla traccia, tenendo premuto un tasto di modifica e
premendo [Invio].
Vedere pag. 101.

115
Dividere gli eventi
È possibile dividere gli eventi nella finestra Project nei seguenti modi:

• Cliccando con lo strumento Scissors (forbici) sull’evento da dividere.


Se Snap è attivo, esso stabilisce l’esatta posizione di taglio (pag. 129). Si possono dividere gli
eventi anche premendo [Alt]/[Option] e cliccando con lo strumento Arrow (freccia).

• Selezionando “Split at Cursor” dal menu Edit.


Si dividono gli eventi selezionati alla posizione del cursore progetto. Se non ci sono eventi
selezionati, tutti gli eventi (in tutte le tracce) attraversati dal cursore progetto saranno divisi.

• Selezionando “Split Loop” dal menu Edit.


Si dividono gli eventi di tutte le tracce in corrispondenza dei locatori sinistro e destro.

• Dividendo una parte MIDI in un punto che interseca una o più note MIDI, il
risultato dipende dall’opzione “Split MIDI Events” nella finestra di dialogo
Preferences (pagina Editing).
Se l’opzione è attivata, le note intersecate saranno divise (creando nuove note all’inizio della
seconda parte). Se l’opzione è disattivata, le note resteranno nella prima parte, ma
“sporgeranno” alla fine della parte.

Incollare gli eventi tra loro


Cliccando su un evento con lo strumento GlueTube (tubetto colla), s’incollerà
l’evento a quello seguente. Si ottiene così una parte che contiene i due eventi con
un’unica eccezione:

• Dividendo un evento ed incollando di nuovo tra loro le due sezioni (senza prima
spostarle o modificarle), queste diventeranno di nuovo un singolo evento.
In altre parole, l’operazione d’incollaggio può creare un singolo evento se i due eventi sono
allineati (il secondo inizia dove finisce il primo) e riproducono una sezione continua della
stessa striscia.

116
Ridimensionamento eventi
Ridimensionare gli eventi significa spostare i loro punti d’inizio e fine individualmente.
In Cubase SX/SL esistono tre tipi di ridimensionamento:

Tipo di ridimensionamento Descrizione

Normal Sizing Il contenuto dell’evento rimane fisso, ed i punti d’inizio


o fine evento si spostano per svelarne una parte
maggiore o minore del suo contenuto.

Sizing Moves Contents Il contenuto segue il movimento dei punti d’inizio o fine
dell’evento (vedere figura in basso).

Sizing Appliies Time Stretch Il contenuto sarà “allungato” nel tempo per adattarsi
alla lunghezza del nuovo evento (vedere descrizione
separata a pag. 119).

Per selezionare una modalità di ridimensionamento, selezionare lo strumento Arrow,


quindi cliccare di nuovo sullo strumento Arrow nella barra degli strumenti. Si apre un
menu a discesa con il quale è possibile scegliere una la modalità desiderata.

L’icona nella barra degli strumenti cambia, indicando la modalità di ridimensionamento selezionata.

Il reale ridimensionamento si esegue cliccando e trascinando l’angolo inferiore sinistro


o destro dell’evento. Se Snap è attivato, il suo valore determina la lunghezza
risultante (pag. 129).

Dimensionamento normale dell’evento.

Dimensionamento che sposta il contenuto dell’evento.

117
• Se sono selezionati più eventi, tutti saranno ridimensionati allo stesso modo.

• È possibile ridimensionare gli eventi anche con lo strumento Scrub.


Questo sistema è simile al ridimensionamento con lo strumento Arrow, ma l’audio sotto il
puntatore del mouse è riprodotto (scrubbed) durante il trascinamento.

• È possibile inoltre ridimensionare gli eventi usando i tasti Trim (vicino ai tasti Nudge)
nella barra degli strumenti.
Questa operazione sposterà l’inizio o la fine dell’evento(i) selezionato della quantità impostata
nel menu a discesa Grid. Anche questo metodo si applica al dimensionamento corrente
selezionato, tranne nel caso dell’opzione “Sizing Applies Time Stretch” ove non è possibile
impiegare questo metodo. Si possono usare anche i tasti di comando (in default, premere
[Ctrl] (Windows) o [Command] (Mac) ed usare le frecce sinistra e destra della tastiera PC).

• Si noti che, in default, la zona dei tasti Nudge non è visibile nella barra degli
strumenti. Vedere pag. 676 per istruzioni su come nascondere o mostrare
oggetti nella barra degli strumenti.

118
Ridimensionamento eventi con Time Stretch
Per ridimensionare una parte in modo che il suo contenuto si adatti alla nuova
dimensione, si consiglia di usare questa opzione. Procedere come segue:

1. Cliccare sull’icona Arrow nella barra degli strumenti e selezionare l’opzione “Sizing
Applies Time Stretch” dal menu a discesa.

2. Posizionarsi sul punto finale della parte che si vuole allungare.

3. Cliccare e trascinare a sinistra o destra.


Muovendo il mouse, appare un box numerico nel quale sono contenuti la posizione corrente
del mouse e la lunghezza della parte. Si noti che si applica il valore di Snap come per ogni
altra operazione sulla parte.

4. Rilasciare il tasto del mouse.


La parte è “allungata” o “compressa” per adattarsi alla nuova lunghezza.

• Nelle parti MIDI, gli eventi nota sono allungati (spostati e ridimensionati).
Anche i dati di controllo saranno spostati.

• Nelle parti audio, gli eventi sono spostati ed i file audio di riferimento sono allungati in
termini di tempo per adattarsi alla nuova lunghezza.
Una finestra di dialogo mostra il progresso dell’operazione di Time Stretching.

• È possibile definire l’algoritmo usato dalla funzione Time Stretching nella


pagina Preferences (Editing>Audio>Time Stretch Tool).
Per ulteriori informazioni sulla funzione Time Stretching, vedere pag. 332.

119
Scorrere il contenuto di un evento o di una parte
È possibile spostare il contenuto di un evento o di una parte, senza cambiarne la
posizione nella finestra Project. In default, si preme [Ctrl]/[Command]+[Alt]/[Option],
cliccando sull’evento o sulla parte e trascinandola a sinistra o destra.

Durante lo scorrimento del contenuto di un evento, non è possibile scorrere


oltre l’inizio o la fine della reale striscia audio. Se l’evento riproduce l’intera
striscia, non è assolutamente possibile far scivolare l’audio.

Blocco eventi
Per assicurarsi di non muovere o modificare accidentalmente un evento, è possibile
bloccarlo. Il blocco può interessare una (o una combinazione) dei parametri seguenti:

Opzioni di blocco Descrizione

Position Bloccando la posizione, l’evento non può essere spostato.

Size Bloccando la dimensione, l’evento non può essere ridimensionato.

Other Attivando questa opzione, tutte le altre proprietà dell’evento sono


disabilitate (regolazione dei fades, volume, processi, etc).

• Per specificare le proprietà influenzate dalla funzione Lock, usare il menu a discesa
“Lock Event Attributes” nella finestra di dialogo Preferences (pagina Editing).

• Per bloccare gli eventi, selezionarli e scegliere “Lock…” dal menu Edit.
Gli eventi saranno bloccati secondo le opzioni specificate nella finestra Preferences.

Il simbolo del lucchetto indica


che una o più opzioni di bloccaggio
sono attivate per l’evento.

120
• È possibile modificare di nuovo le opzioni di blocco di un evento bloccato,
selezionandolo e scegliendo “Lock…” dal menu Edit.
Si apre una finestra di dialogo che permette di attivare o disattivare le opzioni di blocco
desiderate.

• Per sbloccare un evento (disabilitare cioè tutte le opzioni di blocco), selezionarlo e


scegliere “Unlock” dal menu Edit.

• È possibile, inoltre, bloccare un’intera traccia, cliccando sul simbolo del lucchetto nella
lista Track o nell’Inspector..
Questa operazione disabilita tutti gli editing per tutti gli eventi presenti nella traccia.

Raggruppare gli eventi

Talvolta è utile trattare i vari eventi come se fossero un blocco unico. Per far questo è
necessario raggrupparli: selezionare gli eventi (della stessa traccia o di tracce diverse)
quindi selezionare “Group” dal menu Edit.

Gli eventi in gruppo, sono indicati da una “g” minuscola nell’angolo superiore destro.

Editando uno solo degli eventi del gruppo, anche gli altri eventi subiranno le stesse
modifiche (se possibile). Le operazioni possibili sugli eventi in gruppo sono:

• Selezione eventi.
• Spostamento e duplicazione eventi.
• Ridimensionamento eventi.
• Regolazione dissolvenza ingresso/uscita (fade-in/fade-out).
(Solo per gli eventi audio, pag. 154).
• Divisione eventi (dividendo un evento saranno automaticamente divisi anche gli
eventi in gruppo che intersecano il punto di taglio).
• Blocco eventi.
• Muto di eventi (vedere in seguito).
• Cancellazione eventi.

121
Muto di eventi
È possibile attivare il muto su singoli eventi nella finestra Project nei seguenti modi:

• Per attivare/disattivare il muto su un evento singolo, cliccarci sopra con lo strumento


Mute.

Lo strumento Mute.

• Per attivare/disattivare il muto su più eventi, selezionarli (sia usando le tecniche


standard di selezione, sia con una delle opzioni del sub-menu Edit>Select) e cliccare
su uno degli eventi selezionati.
Tutti gli eventi selezionati saranno posti in muto.

• È possibile anche cliccare in un’area vuota con lo strumento Mute, quindi tracciare
un’area rettangolare attorno gli eventi ai quali si desidera attivare/disattivare il muto.
Quindi, cliccare ancora su uno degli eventi selezionati con lo strumento Mute.

• Si può attivare il muto sugli eventi selezionandoli e scegliendo “Mute” dal menu Edit.
Analogamente, è possibile togliere il muto dagli eventi selezionati, scegliendo “Unmute” dal
menu Edit.

• È possibile inoltre cambiare lo stato di muto degli eventi selezionati nella linea info.

Gli eventi in muto possono essere editati normalmente (tranne che per la regolazione
dei fades), ma non possono essere riprodotti.

Gli eventi in muto sono evidenziati in grigio.

• Si possono silenziare tutte le tracce cliccando il tasto Mute (“M”) nella lista
Track, nell’Inspector o nel Mixer.
Cliccando il tasto Solo (“S”) di una traccia, si attiva il muto su tutte le altre.

122
Rimozione eventi
Per rimuovere un evento dalla finestra Project, usate uno dei seguenti metodi:

• Cliccare sull’evento con lo strumento Eraser (gomma).


Cliccando e premendo [Alt]/[Option], tutti gli eventi seguenti della stessa traccia saranno
cancellati. Non saranno cancellati l’evento cliccato e tutti gli eventi precedenti.

• Selezionare l’evento(i) e premere [Backspace] sulla tastiera PC, oppure


selezionare “Delete” dal menu Edit.

Creazione di nuovi file dagli eventi


Come descritto nel manuale Avvio, un evento audio riproduce una parte della striscia
audio che, a sua volta, fa riferimento ad uno o più file audio sull’hard-disk. Tuttavia, in
alcune situazioni, può essere necessario creare un nuovo file costituito solo dalla sezione
riprodotta dall’evento. Ciò è possibile con la funzione “Bounce Selection” presente nel
menu Audio:

1. Selezionare uno o più eventi audio.

2. Impostare fade-in, fade-out e volume dell’evento (nella linea info, oppure con il
controllo volume) come desiderato.
Queste impostazioni saranno presenti nel nuovo file. Per i dettagli che riguardano fades e
volume evento, vedere pag. 154.

3. Selezionare “Bounce Selection” dal menu Audio.


Vi sarà chiesto se volete sostituire o meno l’evento selezionato.

• Cliccando “Replace”, si crea un nuovo file che contiene solo l’audio dell’evento
originale. Una striscia per il nuovo file è aggiunta nel Pool e l’evento originale è
sostituito dal nuovo evento che riproduce la nuova striscia.

• Cliccando “No”, si crea un nuovo file ed una striscia per il nuovo file è aggiunta nel
Pool.
L’evento originale non è sostituito.

È possibile applicare la funzione Bounce Selection anche ad una parte audio. In questo
caso, tutti gli eventi della parte sarà uniti in un singolo file audio. Scegliendo “Replace”
quando richiesto, la parte sarà sostituita da un singolo evento audio che riproduce una
striscia del nuovo file.

123
Editing di un intervallo
L’editing nella finestra Project non è necessariamente limitato alla manipolazione di eventi
e parti. È possibile anche lavorare selezionando aree che sono indipendenti dai limiti di
evento, parte e traccia.

Creazione di un’area selezionata


Per selezionare un’area della finestra Project, trascinare il mouse con lo strumento Range
Selection.

Quando lo strumento Range Selection è attivato, il sub-menu Select del menu Edit
contiene le seguenti opzioni per la selezione di un’area:

Opzione Descrizione

All Effettua una selezione che copre tutte le tracce, dall’inizio alla fine del
progetto (come definito dal parametro Length nella finestra di dialogo
Project Setup).
None Annulla la selezione corrente effettuata.
Invert Si usa solo per la selezione di eventi (pag. 111).
In Loop Effettua una selezione tra i locatori sinistro e destro, su tutte le tracce.
From Start to Cursor Effettua una selezione su tutte le tracce, dall’inizio del progetto alla
posizione del cursore progetto.
From Cursor to End Effettua una selezione su tutte le tracce, dal cursore a fine progetto.
All on Selected Tracks Si usa solo per la selezione di eventi (pag. 111).
Select Event Questa opzione è disponibile nel Sample Editor (pag. 363).
Left Selection Side Sposta il lato sinistro dell’area corrente selezionata alla posizione del
to Cursor cursore progetto.
Right Selection Side Sposta il lato destro dell’area corrente selezionata alla posizione del
to Cursor cursore progetto.

• Il doppio click del mouse su un evento con lo strumento Range Selection, crea
un’area di selezione che racchiude l’evento.
Tenendo premuto [Shift] ed eseguendo il doppio click su più eventi in serie, l’area di selezione
si estende per comprenderli tutti.
Un secondo doppio click sull’evento lo apre nel Sample Editor per l’editing.

124
Regolare la dimensione dell’area selezionata
È possibile regolare la dimensione dell’area selezionata nei modi seguenti:

• Trascinandone i bordi.
Il puntatore del mouse assume la forma di una doppia freccia quando è posizionato sopra un
bordo dell’area di selezione.

• Tenendo premuto [Shift] e cliccando.


Il bordo più vicino dell’area di selezione si sposterà alla posizione di click.

• Impostando l’inizio e la fine dell’area di selezione numericamente, nella linea info.

• Usando i tasti Trim, nella barra degli strumenti.


I tasti Trim a sinistra spostano l’inizio dell’area di selezione, quelli a destra spostano la fine
dell’area di selezione. I bordi saranno spostati della quantità definita nel menu a discesa Grid.

Il tasto Trim sposterà la fine dell’area di selezione a destra di 1 secondo (1000ms).

• Usando i tasti Nudge sulla barra degli strumenti.


Questi tasti sposteranno l’intera area di selezione a sinistra o destra. L’entità del movimento
dipende dal formato display selezionato (pag, 92) e dal valore specificato nel menu Grid.

Si noti che il contenuto dell’area di selezione non è spostato. Usare i tasti


Nudge equivale a regolare l’inizio e la fine dell’area di selezione allo stesso
tempo e della stessa quantità.

• I tasti Trim e Nudge si trovano sopra il righello ma non sono visibili, in


default, nella barra degli strumenti.
Vedere pag. 676 per nascondere o mostrare gli oggetti nella barra degli strumenti.

125
Selezione di aree per più tracce non-contigue
Come si è visto in precedenza, la selezione di un’area può interessare più tracce.
Tuttavia è anche possibile escludere tracce da un’area di selezione:

1. Create un’area di selezione dalla prima all’ultima traccia desiderata.

2. Premere [Ctrl]/[Command] e cliccare nell’area di selezione sulle tracce che si vuole


escludere dalla selezione.

3. Analogamente è possibile aggiungere una traccia nell’area di selezione premendo


[Ctrl]/[Command]+click sulla traccia nell’area di selezione.

Spostamento e duplicazione
• Per spostare un’area di selezione, cliccare e trascinarla nella nuova posizione.
Questa operazione sposterà il contenuto dell’area di selezione nella nuova posizione. Se l’area
di selezione interseca eventi o parti, questi saranno divisi prima dello spostamento, in modo
che saranno interessate solo le sezioni all’interno dell’area di selezione.

• Per duplicare un’area di selezione, trascinare tenendo premuto [Alt]/[Option].


È possibile usare anche le funzioni Duplicate, Repeat e Fill Loop, allo stesso modo con il quale
si duplicano gli eventi (pag. 114).

126
Uso delle funzioni Cut, Copy e Paste
Lavorando con selezioni di aree, è possibile usare sia le funzioni Cut, Copy e Paste
del menu Edit, sia le funzioni “Cut Time” e “Paste Time” nel sub-menu Range
(sempre all’interno del menu Edit). Queste ultime lavorano diversamente, in base alle
relative funzioni nel menu Edit:

Funzione Descrizione

Cut Taglia i dati nell’area di selezione e li sposta nel Clipboard


(raccoglitore). L’area di selezione è sostituita da uno spazio di traccia
vuoto, nella finestra Project, perciò gli oggetti a destra dell’area di
selezione mantengono la loro posizione.

Copy Copia i dati nell’area di selezione prelevandoli dal Clipboard.

Paste Incolla i dati dal Clipboard alla posizione di partenza e traccia della
selezione corrente. Gli eventi esistenti non sono spostati per far spazio
ai dati incollati.

Paste at Origin Incolla i dati dal Clipboard alla loro posizione originale. Gli eventi
esistenti non sono spostati per far spazio ai dati incollati.

Cut Time Taglia l’area di selezione e la sposta nel Clipboard. Gli eventi a destra
dell’area rimossa sono spostati a sinistra per riempire il vuoto lasciato.

Paste Time Incolla i dati dal Clipboard alla posizione di partenza e traccia della
selezione corrente. Gli eventi esistenti sono spostati per dar spazio
ai dati incollati.

Paste Time at Origin Incolla i dati dal Clipboard alla loro posizione originale. Gli eventi
esistenti sono spostati per dar spazio agli eventi incollati.

Cancellare aree di selezione


Di nuovo, è possibile usare sia il “solito” Delete, sia la funzione “Delete Time”:

• Usando la funzione Delete del menu Edit (o premendo [Backspace]), i dati all’interno
dell’area di selezione sono sostituiti da uno spazio traccia vuoto.
Gli eventi a destra dell’area selezionata mantengono la loro posizione.

• Usando la funzione “Delete Time” del sub-menu Range nel menu Edit, l’area di
selezione è rimossa e gli eventi a destra sono spostati a sinistra per colmare il vuoto
rimasto.

127
Altre funzioni
Nel sub-menu Range del menu Edit, troverete tre funzioni aggiuntive per l’editing delle
aree di selezione:

Funzione Descrizione

Split Divide tutti gli eventi e le parti che sono intersecate dall’area di selezione, in
corrispondenza dei bordi dell’area di selezione.

Crop Tutti gli eventi o parti che si trovano parzialmente all’interno dell’area di
selezione, sono tagliati. Le sezioni fuori dall’area di selezione sono rimosse.
Gli eventi che si trovano interamente all’interno o all’esterno dell’area di
selezione non sono influenzati.

Insert Silence Inserisce uno spazio traccia vuoto dall’inizio dell’area di selezione.
La lunghezza del silenzio è pari alla lunghezza dell’area di selezione. Gli eventi
a destra dell’inizio dell’area di selezione sono spostati a destra per “creare
spazio”. Gli eventi intersecati dall’inizio dell’area di selezione sono divisi, e
l’intera sezione a destra è spostata verso destra.

Funzioni Regione
Le regioni rappresentano sezioni all’interno di una striscia e si usano in vari modi.
Sebbene sia forse meglio creare ed editare le regioni nel Sample Editor (pag. 366),
le seguenti funzioni regione sono disponibili nella finestra Project, all’interno del menu
Audio:

Funzione Descrizione

Event or Range as Questa funzione è disponibile quando uno o più eventi audio (oppure
Region aree di selezione) sono selezionati. Crea una regione nella striscia
corrispondente il cui inizio e fine è determinato dalla posizione iniziale
e finale dell’evento o dell’area di selezione all’interno della striscia.

Events from Regions Questa funzione è disponibile se avete selezionato un evento audio la
cui striscia contiene regioni che, a loro volta, sono contenute entro i
limiti dell’evento.
La funzione rimuoverà l’evento originale sostituendolo con l’evento(i)
posizionato e dimensionato secondo la regione(i).

128
Opzioni
Snap
La funzione Snap aiuta a trovare le posizioni precise durante l’editing nella finestra
Project, limitando il movimento ed il posizionamento orizzontale del cursore progetto
a posizioni ben definite. Le operazioni affette dalla funzione Snap comprendono il
movimento, la copia, il disegno, il dimensionamento, la divisione, la selezione di
un’area, etc.

• Si attiva o disattiva la funzione cliccando sull’icona Snap nella barra degli strumenti.

Funzione Snap attiva.

• Spostando gli eventi audio con Snap attivato, non necessariamente l’inizio
dell’evento è usato come riferimento di posizione dalla funzione Snap.
Piuttosto, ogni evento audio ha un punto di snap, che potete impostare in
una posizione significativa dell’audio (per esempio sul movimento in
battere, etc.).
È consigliabile impostare il punto di snap nel Sample Editor, poiché si ottiene un più alto
grado di precisione (pag. 361). È comunque possibile impostare il punto di snap direttamente
nella finestra Project, nel modo seguente:

1. Selezionare un evento.

2. Sistemare il cursore del progetto nella posizione desiderata, all’interno dell’evento


audio selezionato.

3. Aprire il menu Audio e selezionare l’opzione “Snap Point to Cursor”.


Il punto di snap è impostato alla posizione del cursore progetto.

Il punto di snap per un evento è visualizzato con una linea blu nella finestra Project.

129
L’esatto funzionamento della funzione Snap dipende dalla modalità selezionata nel
menu a discesa Snap.

I paragrafi seguenti descrivono le differenti modalità Snap:

Grid
In questa modalità, le posizioni di Snap s’impostano nel menu a discesa Grid
(griglia) a destra. Le opzioni dipendono dal formato display selezionato per il righello.
Per esempio, se il righello è impostato per mostrare misure e movimenti (bars and
beats), la griglia può essere impostata in misure, movimenti o al valore di
quantizzazione impostato nel menu a discesa vicino a destra. Se nel righello è
impostato un formato tempo o frame, anche il menu Grid conterrà opzioni basate su
tempo o frame, etc.

Se il formato del righello è in secondi, il menu Grid contiene opzioni basate sul tempo.

Events
In questa modalità, le posizioni d’inizio e fine d’eventi e parti diventano “magnetiche”.
Questo significa che, trascinando un evento vicino all’inizio o alla fine di un altro, il
primo evento sarà automaticamente allineato all’inizio o alla fine del secondo. Anche
per gli eventi audio il punto di snap è magnetico (pag. 361).

• Si noti che sono compresi gli eventi marker nella traccia marker.
Questo permette di spostare in snap gli eventi alle posizioni marker e viceversa.

130
Shuffle
La modalità Shuffle è utile per cambiare l’ordine di eventi adiacenti. Se avete due
eventi vicini e trascinate il primo a destra, dopo il secondo evento, i due eventi
cambieranno posto tra loro.

Lo stesso principio si applica cambiando l’ordine per più di due eventi:

Trascinando l’evento 2 dopo l’evento 4 …

… cambia la posizione degli eventi 2, 3 e 4.

Magnetic Cursor
Quando si seleziona questa modalità, il cursore progetto diventa “magnetico”.
Trascinando un evento in prossimità del cursore, l’evento si allinea alla posizione del
cursore.

Grid+Cursor
È una combinazione delle modalità “Grid” e “Magnetic Cursor”.

Events+Cursor
È una combinazione delle modalità “Events” e “Magnetic Cursor”.

Events+Grid+Cursor
È una combinazione delle modalità “Events” , “Grid” e “Magnetic Cursor”.

131
Snap a Zero Crossing
Quando questa opzione è attivata nella finestra di dialogo Preferences (pagina
Edit>Audio), la divisione ed il dimensionamento degli eventi audio avviene a zero
crossing (la posizione in cui l’ampiezza della forma d’onda audio è zero). Questo
evita l’introduzione di rumori e “click” dovuti a repentini cambiamenti d’ampiezza.

Questa impostazione influenza tutte le finestre in tutti i progetti aperti, ad


eccezione di Sample Editor (che ha il proprio tasto di Zero Crossing).

Autoscroll

Funzione Autoscroll attiva.

Attivando questa funzione, l’immagine della forma d’onda scorre durante la


riproduzione, mantenendo sempre visibile il cursore di posizione del progetto nella
finestra.

• Se l’opzione “Stationary Cursor” è attiva nella finestra di dialogo Preferences


(pagina Transport), il cursore del progetto si posizionerà al centro dello schermo
(se possibile).

132
6
Cartella Tracce

133
Descrizione cartella tracce

Cartella
traccia

Tracce
nella cartella

Come suggerisce il nome, una cartella traccia è una cartella che contiene altre tracce.
Spostare le tracce in una cartella rappresenta un modo per strutturare ed organizzare le
tracce all’interno della finestra Project. Raggruppando, per esempio, una serie di tracce in
una cartella, è possibile “nascondere” le tracce (liberando così spazio prezioso nell’area di
lavoro dello schermo). È possibile anche mettere in muto più tracce in maniera facile e
veloce ed eseguire l’editing su più tracce come se fossero una sola.
La cartella tracce può contenere ogni tipo di traccia, oltre ad altre cartelle tracce.

134
Uso della cartella tracce
Creazione di una cartella traccia
Le cartelle tracce sono create come una qualsiasi altra traccia.
Selezionare “Add Track” dal menu Project, quindi “Folder” dal sub-menu che
appare.

Spostare le tracce nella cartella


È possibile spostare ogni tipo di traccia all’interno di una cartella trascinando e
rilasciando il mouse:

1. Nella lista Track, cliccare su una traccia che si vuole spostare in una cartella e
trascinarla sopra la traccia cartella.
Una freccia verde puntata sulla cartella appare quando si trascina la traccia sopra la traccia
cartella nella lista.

2. Rilasciare il tasto del mouse.


La traccia ora è sistemata nella traccia cartella, e tutte le parti e gli eventi nella traccia
saranno rappresentati da una parte corrispondente nella cartella (pag. 137), che è una
rappresentazione grafica di tutte le parti e gli eventi nella cartella.

Così com’è possibile spostare ogni tipo di traccia dentro una traccia cartella, è
possibile creare sub-cartelle spostando una traccia cartella dentro un’altra.
Questa operazione si chiama “nesting” (“fare il nido”). Per esempio, potreste avere
una cartella contenente tutte le voci del progetto, ed ogni parte vocale potrebbe
avere una cartella “nest” che contiene tutti i takes, in una sub-cartella per una
manipolazione più agevole etc.

135
Rimuovere tracce dalla cartella
Per rimuovere una traccia dalla cartella, trascinatela semplicemente con il mouse fuori
dalla cartella e rilasciatela nella lista Track.

Nascondere/mostrare tracce nella cartella


È possibile nascondere o mostrare le tracce che si trovano nella cartella cliccando sul
tasto Show/Hide (il segno “+”) nella lista Track della traccia cartella.
Le tracce nascoste sono comunque riprodotte normalmente.

Quando una cartella è “ristretta” come in figura, la parte(i) della cartella rappresenta
graficamente gli eventi o parti contenuti nella cartella stessa.

Muto e Solo della cartella tracce


Uno dei più grandi vantaggi, usando la cartella tracce, è la possibilità di mettere in
muto o in solo più tracce come se fossero un blocco unico. Muto e Solo di una cartella
influenzeranno tutte le tracce presenti nella cartella. È possibile, inoltre, attivare il
Solo o il Muto su singole tracce all’interno della cartella.

Muto di una traccia cartella

Si attiva il Muto in una una traccia cartella (di conseguenza tutte le tracce al suo
interno) allo stesso modo con cui si attiva il Muto per le altre tracce, cliccando sul
tasto Mute (“M”) nella lista Track.

Solo di una traccia cartella

Si attiva il Solo in una traccia cartella (attivando quindi il muto in tutte le tracce al di
fuori di essa) allo stesso modo con cui si attiva il solo per le altre tracce, cliccando sul
tasto Solo (“S”) nella lista Track.

Solo o Muto di tracce contenute nella cartella

Si esegue mostrando le tracce contenute nella cartella, ed usando, come al solito, i


tasti Mute e Solo nella lista Track per ogni traccia della cartella.

136
Lavorare con parti nella cartella
La parte nella cartella è una rappresentazione grafica di eventi e parti delle tracce
contenute nella cartella stessa. Le parti nella cartella indicano la posizione e la
lunghezza d’eventi e parti, oltre alla traccia di appartenenza (la loro posizione in
verticale). Sono mostrati anche i colori (se presenti) delle parti nella traccia cartella.

Le parti della cartella si creano automaticamente quando ci sono parti o eventi sulle
tracce contenute nella cartella. Si applicano i seguenti criteri:

• Se c’è distanza tra parti/eventi nelle tracce, ci saranno due tracce cartella distinte.

• Parti o eventi sovrapposti all’interno della cartella possono essere rappresentate dalla
stessa parte nella cartella o da due diverse parti, dipende dalla sovrapposizione.
Se una parte/evento si sovrappone di metà della sua lunghezza o meno sarà sistemata in una
nuova parte della cartella.

La parte MIDI copre l’evento audio di più di metà della sua lunghezza, quindi è inclusa nella stessa
parte della cartella.

137
Muovendo la parte MIDI leggermente verso destra, la sovrapposizione è meno della metà della sua
lunghezza. Questo significa che è creata una nuova parte nella cartella.

Uso ed editing di parti nella cartella


Ogni editing nella finestra Project eseguito in una parte della cartella influenza tutti gli
eventi e le parti contenute in essa (gli elementi nella traccia all’interno della cartella
che sono rappresentati dalla parte nella cartella). È possibile selezionare più parti
della cartella, se lo si desidera; questo permette di manipolare ed editare le parti
insieme. Le operazioni di editing possibili sono:

• Spostare una parte nella cartella. Questa operazione sposterà gli eventi e le parti
contenute in essa (creando, eventualmente, altre parti nella cartella, nel caso di
sovrapposizione di parti).
• Usare le funzioni cut, copy e paste.
• Cancellare una parte nella cartella. Si cancellano tutti gli eventi e le parti in essa
contenuti.
• Dividere la parte nella cartella con lo strumento Scissors (vedere esempio seguente).
• Incollare tra loro parti della cartella con lo strumento Glue tube (il tubetto colla).
Questa funzione è efficace solo se le parti adiacenti nella cartella contengono eventi o
parti sulla stessa traccia.
• Ridimensionare la parte in una cartella. Questa operazione ridimensiona parti ed
eventi contenute nella cartella, in base ai metodi di ridimensionamento selezionati
cliccando sullo strumento freccia (Arrow) nella barra degli strumenti ed impostando
“Normal Sizing” o “Sizing Moves Contents” nel menu a discesa (pag. 117). La
terza opzione del menu, “Sizing Applies Time Stretching” non può essere usata
per ridimensionare parti nella cartella.
• Silenziare una parte nella cartella. Questa operazione attiva il muto su eventi e
le parti in essa contenuti.

Per farla breve, la maggior parte delle operazioni di editing nella finestra Project è
possibile anche per le parti contenute in una traccia cartella.

138
Un esempio
Dividendo la parte in una cartella con lo strumento Scissors …

… saranno divise tutte le parti e gli eventi


contenuti nella cartella in quella posizione

Editing di tracce contenute nelle parti della cartella


Le tracce contenute in una cartella possono essere editate in blocco, eseguendo
l’editing direttamente nella parte della cartella contenente le tracce come spiegato in
precedenza. È possibile anche editare tracce individuali all’interno della cartella,
visualizzando le tracce contenute, selezionando parti ed aprendo i normali editor.

Un doppio click nella parte di una cartella apre gli editor che corrispondono alla
classe delle tracce presenti nella cartella. Si applicano i seguenti criteri:

• Tutte le parti MIDI che si trovano sulle tracce contenute nella cartella, sono
visualizzate come se fossero sulla stessa traccia, come quando si apre la finestra Key
Editor con più parti MIDI selezionate.
Per distinguere meglio le varie tracce nell’editor, è consigliabile dare un colore diverso ad ogni
traccia nella finestra Project ed usare l’opzione “Part Colors” presente nell’editor (pag. 523).

• Se la cartella contiene tracce con eventi e/o parti audio, si aprono gli editor Sample
Editor e Audio Part Editor, con ogni evento e parte audio in una finestra distinta.

139
140
7
Uso dei Marker

141
Descrizione dei Marker
I marker (letteralmente “segnali”, “segnapunti”) si usano per trovare rapidamente
qualsiasi posizione. Se saltate spesso ad una posizione specifica, si può impostare un
marker in quella posizione. Ci sono due tipi di marker:

• Marker Cycle: definisce le posizioni d’inizio e fine di un intervallo.


• Marker Standard: definisce una specifica posizione.

I marker possono essere creati e modificati in vari modi:

• Usando la finestra Marker (pag. 142).


• Usando la traccia Marker (pag. 146).
• Usando i tasti di comando, dalla tastiera PC (pag. 151).
• Usando l’archivio Project - Project Browser (pag. 152).

• I locatori destro e sinistro sono trattati a parte (pag. 32).

La finestra Marker

Nella finestra Marker si eseguono quasi tutte le operazioni di editing dei marker.
I marker sono visualizzati in sequenza, partendo dalla parte alta della finestra e
seguono l’ordine di posizione all’interno del progetto. La maggior parte delle funzioni
presenti nella finestra Marker sono disponibili anche nell’Inspector, quando è
selezionata la traccia Marker.

Per aprire la finestra Marker, selezionare “Markers” dal menu Project quindi cliccare
sul tasto “Show” nella sezione Marker del pannello di Trasporto, oppure usare il
tasto di comando corrispondente (in default, [Ctrl]/[Command]-[M]).

142
Le colonne della finestra Marker
La finestra Marker è suddivisa in sei colonne che permettono di eseguire le seguenti
operazioni:

• La prima colonna a sinistra definisce la posizione.


Cliccando in questa colonna, si sposterà la posizione del cursore progetto alla posizione del
Marker corrispondente. Una freccia di colore blu indica il Marker che si trova alla posizione del
cursore (o il marker più vicino, che precede la posizione del cursore).

• La colonna ID si usa per l’editing dei numeri-ID marker.


Vedere “Descrizione dei numeri-ID marker” a pag. 145.

• La colonna Position mostra la posizione temporale dei marker (o le posizioni d’inizio


dei marker Cycle).
La posizione del marker può essere impostata direttamente in questa colonna.

• Le colonne End e Length mostrano le posizioni di fine e la lunghezza dei marker


Cycle (pag. 146).
Questi valori possono essere impostati direttamente, nelle rispettive colonne.

• La colonna Description permette di inserire un nome o la descrizione dei marker.

Aggiungere e rimuovere marker nella finestra Marker


Si aggiungono marker di posizione (in modalità stop, durante le riproduzione o la
registrazione) cliccando sul tasto Add o premendo [Insert] sulla tastiera del PC.
I marker sono sempre aggiunti alla posizione corrente del cursore di progetto.

• Per aggiungere un marker Cycle, selezionare “Cycle Markers” dal menu a discesa
Show, quindi premere il tasto Add.
In questo modo, si aggiunge un marker Cycle tra i locatori destro e sinistro. È possibile anche
“scrivere” il marker Cycle nella traccia Marker (pag. 147).

• Per rimuovere un marker, selezionarlo e cliccare sul tasto Remove.

143
Spostare le posizioni dei marker nella finestra Marker
Il tasto Move nella finestra Marker, può essere usato per “riprogrammare” le
posizioni dei marker. Procedete come segue:

1. Posizionate il cursore progetto al punto in cui si desidera spostare (o riprogrammare)


un marker.

2. Selezionate il marker da modificare nella finestra Marker.


Non selezionate il marker cliccando nella prima colonna a sinistra, poiché questa operazione
sposterà il cursore progetto che avete impostato nel passo precedente.

• Se è selezionato un marker Cycle, la funzione Move influenza la posizione di partenza


del marker Cycle.
La lunghezza dell’intervallo non è modificata.

3. Cliccare sul tasto Move.

È possibile inoltre spostare i marker digitando la loro posizione numericamente, nella


colonna Position.

144
Descrizione dei numeri-ID marker
Ad ogni marker aggiunto è automaticamente assegnato un numero-ID progressivo,
iniziando da ID 1 in avanti. I numeri-ID possono essere modificati in ogni momento,
se necessario, permettendo quindi di assegnare marker particolari a tasti di comando
sulla tastiera PC (vedere in seguito).

I numeri-ID per i marker Cycle sono messi tra una parentesi quadra, iniziando da [1].
Anch’essi possono essere modificati, per le stesse ragioni viste sopra.

Assegnare i marker ai tasti di comando


Come spiegato in precedenza, i numeri-ID sono assegnati automaticamente e
progressivamente ai marker, ogni volta che se ne aggiunge uno. I marker da 1 a 9
possono essere richiamati usando i tasti comando (in default, [Shift]-da [1] a [9]
sull’area numerica della tastiera PC.
Questo significa che avendo più di nove marker, non è possibile usare i tasti di
comando per navigare tra i marker numerati dal 10 in su.

Se si desidera mantenere tutti i marker correnti, ma specificare a quale marker


assegnare un tasto di comando, la soluzione è riassegnare i numeri-ID.
Procedere come segue:

1. Innanzitutto, bisogna decidere a quale dei marker correnti con un ID compreso tra 1
e 9 si vuole assegnare un nuovo numero-ID, quindi rimuovere il tasto di comando
assegnatogli.
Memorizzare il numero-ID.

2. Digitare questo numero-ID nella colonna ID del marker a cui si vuole accedere con un
tasto di comando e premere [Invio].
I due numeri-ID dei marker sono cambiati, ed i tasti di comando ora si posizionano sul
marker selezionato in questa fase.

3. Ripetere la medesima procedura per altri marker, se necessario.

• È possibile anche semplicemente rimuovere un marker con un numero-ID compreso


tra 1 e 9 per liberare un tasto di comando (pag. 143).

• Per maggiori informazioni sull’uso dei tasti di comando marker, vedere pag. 151.

145
Uso della traccia Marker

Marker marker Cycle Locatori

La traccia Marker serve per visualizzare ed editare i marker. I Marker mostrati nella
traccia Marker sono esattamente gli stessi di quelli della finestra Marker.
Tutte le modifiche effettuate nella traccia Marker si riflettono nella finestra Marker e
viceversa. Le normali posizioni dei marker nella traccia Marker, sono visualizzate
come “eventi marker” (linee verticali con il nome del marker, se assegnato) con un
numero accanto. Selezionando la traccia Marker, tutti i marker sono mostrati sia
nell’Inspector, sia nella finestra Marker.

Marker Cycle
I marker Cycle sono visualizzati nella traccia Marker come due marker uniti da una
linea superiore orizzontale. I marker Cycle sono ideali per organizzare le varie sezioni
di un progetto. Impostando i marker Cycle per le sezioni di un brano (per esempio,
“Intro”, “Strofa”, “Ritornello” etc.), è possibile spostarsi velocemente tra le varie
sezioni della canzone oltre ad aver la possibilità di ripetere una sezione (attivando la
funzione Cycle nel pannello di Trasporto).

Inoltre, i marker Cycle appaiono anche nel menu a discesa Zoom (orizzontale) della
finestra Project. Selezionando un marker Cycle dal menu, lo schermo si ingrandisce
automaticamente intorno alla zona del marker Cycle.

Apertura della traccia Marker


Selezionare “Marker” dal sub-menu Project>Add Track. Si può avere solo una
traccia Marker in un progetto.

146
Editing dei markers nella traccia Marker
Nella traccia Marker è possibile eseguire direttamente le seguenti funzioni
principali :

• Aggiungere punti marker… “al volo”.


Usare il tasto [Insert] sulla tastiera PC, oppure il tasto “Add Marker” nella lista Track della
traccia Marker, per aggiungere punti marker alla posizione corrente del cursore progetto
durante la riproduzione.

Tasti Add Marker e Add Cycle Marker.

• Aggiungere un marker Cycle alle posizioni dei locatori sinistro e destro.


Cliccando il tasto “Add Cycle Marker” nella lista Track della traccia Marker, si aggiunge un
marker Cycle che si estende nell’area compresa tra i locatori sinistro e destro.

• Selezionare i marker.
È possibile utilizzare le normali tecniche di trascinamento del mouse per la selezione di
un’area rettangolare, oppure il tasto [Shift] per selezionare marker distinti.

• Disegnare le posizioni dei marker.


Cliccando con lo strumento matita Pencil (oppure premendo [Alt]/[Option] e cliccando con lo
strumento freccia Arrow), è possibile creare, “disegnandoli”, eventi marker in qualunque
posizione della traccia. Se la funzione Snap è attiva, il suo stato definisce la posizione alla
quale si possono disegnare i marker.

• Disegnare marker Cycle.


Per disegnare l’intervallo di un marker Cycle, premere [Ctrl]/[Command] ed usare gli
strumenti Pencil /Arrow. Si applicano le impostazioni di Snap, se attivate.

I marker Cycle possono liberamente sovrapporsi.

147
• Ridimensionare un marker Cycle.
Selezionare un marker Cycle cliccandoci sopra. Appaiono due frecce in basso all’’inizio e fine
eventi. Cliccando e tenendo premuto il tasto del mouse è possibile trascinare l’evento a
sinistra o destra, per ridimensionare il marker Cycle. In alternativa, si può eseguire la stessa
operazione inserendo i valori numerici nella linea info.

• Spostare i marker.
Cliccare e trascinare per spostare le posizioni dei marker selezionati, oppure editare i marker
nella linea info. Come al solito, la funzione Snap è tenuta in considerazione, se attivata.

• Rimuovere i marker.
Questa operazione si esegue esattamente come per gli altri eventi, selezionando il marker e
premendo [Delete], usando lo strumento Erase etc.

• Nominare i marker.
Il nome del marker selezionato può essere editato cliccando il nome nella linea info.

148
Navigazione con i marker Cycle
I marker Cycle rappresentano aree, non singole posizioni. Non si usano quindi per
spostare la posizione del cursore progetto, ma per spostare i locatori sinistro e
destro:

• Eseguendo un doppio click su un marker Cycle, o selezionandolo dal menu a discesa


nella lista Track, i locatori sinistro e destro sono spostati per racchiudere il marker
Cycle.
Per spostare la posizione del cursore progetto all’inizio o alla fine del marker Cycle, spostare il
cursore al locatore corrispondente (per esempio, usando i tasti numerici nell’area numerica
della tastiera PC [1] e [2]).

• Si possono usare anche i tasti comando della tastiera PC (pag. 151).

Ingrandimento dei marker Cycle


• Selezionando un marker Cycle dal menu a discesa Zoom, l’immagine dell’evento è
ingrandita solo intorno all’area selezionata.
Si può anche premere [Alt]/[Option] e doppio click sul marker Cycle nell’immagine
dell’evento.

Editing dei marker Cycle con gli strumenti


I marker Cycle possono essere editati nella traccia Marker usando i seguenti
strumenti. Si noti che il valore di Snap si applica come per gli eventi normali.

Strumento Funzione

Pencil Premere [Ctrl]/[Command] ed usare lo strumento Pencil per creare


nuove aree (come descritto in precedenza).

Eraser Cliccare con lo strumento Eraser per cancellare un marker Cycle.


Tenendo premuto [Alt]/[Option] durante il click, saranno cancellati
anche tutti i marker seguenti.

Selection Range La procedura è descritta a pag. 150.

Gli altri strumenti non possono essere impiegati con i marker Cycle.

149
Uso dei marker per selezionare aree nella finestra Project

Oltre a permettere di muovere velocemente il cursore progetto ed i locatori, i marker


possono essere usati, unitamente allo strumento Range Selection, per selezionare
aree nella finestra Project. Questa funzione è utile se si desidera effettuare
velocemente una selezione che copre tutte le tracce del progetto.

• Doppio click con lo strumento Range Selection tra due marker. Si crea un’area di
selezione tra i marker, distribuita su tutte le tracce del progetto (come quando si usa
lo strumento Range Selection per disegnare un rettangolo).
Qualunque funzione o processo eseguito, influenzerà ora solo l’area selezionata.

Spostare e copiare parti


Questo è un sistema rapido per spostare o copiare intere sezioni del progetto (su
tutte le tracce):

1. Impostare i marker all’inizio ed alla fine della sezione che si desidera spostare o
copiare.

2. Selezionare lo strumento Range Selection e fare un doppio click sulla traccia


Marker tra i marker.
Qualsiasi cosa nel progetto che si trova entro i limiti dei marker Cycle è selezionata.

3. Cliccare sulla traccia marker nell’area selezionata e trascinarla nella nuova posizione.
Anche l’area selezionata nella finestra Project si sposterà nella stessa posizione.

• Tenendo premuto [Alt]/[Option] durante il trascinamento dell’area, invece, la


selezione è copiata nella finestra Project.

150
Tasti di comando Marker

È possibile assegnare i tasti di comando della tastiera PC alle seguenti funzioni


marker:

Funzioni Descrizione Tasto default

Insert Marker Crea un nuovo marker alla posizione [Insert]


corrente del cursore progetto.

Locate Next Marker Sposta la posizione del cursore progetto [Shift]-[N]


a destra, al marker seguente (se c’è).

Locate Previous Marker Sposta la posizione del cursore progetto [Shift]-[B]


a sinistra, al marker precedente (se c’è).

To Marker 1-9 Sposta la posizione del cursore progetto [Shift]-[1] a [9]


al numero marker specificato (da 1 a 9).

Set Marker 1-9 Sposta il marker specificato (da 1 a 9) [Shift]-[1] a [9]


alla posizione corrente del cursore progetto.

Recall Cycle Marker 1-9 Sposta i locatori sinistro e destro per [Shift]-[Pad 1] a
racchiudere i marker Cycle specificati. [Pad 9]*

* I tasti da [Pad 1] a [Pad 9] sono quelli numerici nell’area destra sulla tastiera
del PC.

Per modificare l’assegnazione dei tasti di comando, i comandi marker si trovano nella
categoria Transport della finestra di dialogo Key Commands.

• Il tasto Num Lock sulla tastiera PC deve essere disattivato, per poter usare
il comando [Shift]-[Pad 1] a [Pad 9]!

151
Editing marker nel Project Browser

Per visualizzare ed editare i marker nel Project Browser, deve essere


aggiunta la traccia Marker nella finestra Project.

Con una traccia Marker nella finestra Project è possibile creare ed editare tutti i
parametri che riguardano i marker, compresi i numeri-ID nel Project Browser.
Procedere come segue:

1. Aprire il Project Browser selezionandolo dal menu Project.

2. Selezionare “Marker” nella finestra Project Structure.


Un elenco dei marker è visualizzato nella finestra principale del Browser.

3. Ora è possibile editare nomi dei marker, posizioni e numeri-ID, selezionando un


oggetto e digitando i valori come si fa normalmente nella finestra editor principale.
Per i dettagli riguardanti l’editing nel Project Browser, vedere pag. 541.

• Si può usare il menu a discesa Add ed il tasto Add per inserire nuovi marker standard
o marker Cycle quando è selezionata la traccia Marker nel project Browser.
La procedura è simile all’uso del tasto Add nella finestra Marker (pag. 143).

152
8
Fades e Crossfades

153
Creazione di fades

Ci sono due modelli principali di fades-in (dissolvenza in entrata) e fades-out


(dissolvenza in uscita) di eventi audio in Cubase SX/SL: fades creati usando le doppie
frecce (vedere figura) e fades creati tramite un processo dell’evento audio (pag. 156).

Fades creati usando le doppie frecce


Gli eventi audio selezionati presentano due triangolini blu agli angoli superiori sinistro
e destro. Posizionando il puntatore del mouse sopra i triangolini si ottiene una doppia
freccia che, trascinata con il mouse, crea rispettivamente fade-in o fade-out.

Creazione di un fade-in. Il fade è automaticamente applicato alla forma d’onda dell’evento audio,
permettendo così un immediato riscontro visivo sul risultato del trascinamento delle frecce.

I fades creati con la doppia freccia non sono applicati alla striscia audio, ma sono
calcolati in tempo reale durante la riproduzione. Questo significa che più eventi
riferiti alla stessa striscia audio possono avere diverse curve di fade. Significa anche,
però, che avere un numero eccessivo di fades richiede molta potenza al processore.

• Selezionando più eventi e trascinando la doppia freccia su uno di essi, lo stesso fade
sarà applicato a tutti gli eventi selezionati.

• Un fade può essere editato nella finestra di dialogo Fade, come descritto alle pagine
seguenti.
Si apre la finestra di dialogo con un doppio click del mouse nell’area sopra la linea di fade,
oppure selezionando l’evento e “Open Fade Editor(s)” dal menu Audio (si noti che nel caso
l’evento abbia sia fade-in sia fade-out, si apriranno due finestre di dialogo Fade).
Regolando la forma della curva di fade tramite la finestra di dialogo Fade, la forma della curva
sarà mantenuta anche in caso di un successivo aggiustamento della lunghezza del fade.

• È possibile ridurre o allungare il fade in ogni momento, trascinando la doppia freccia.


In realtà, non è necessario selezionare l’evento audio; anche se non è visibile il triangolino
blu, è sufficiente portarsi con il puntatore del mouse vicino all’angolo superiore sinistro o
destro che si ottiene la doppia freccia con la quale impostare poi il fade.

• Se l’opzione “Show Event Volume Curves Always” è attivata nella finestra di


dialogo Preferences (Event Display>Audio), le curve di fade saranno visualizzate
in tutti gli eventi, indifferentemente dal fatto che siano selezionati o meno.
Se l’opzione è disattivata, le curve di fade saranno visualizzate solo per gli eventi selezionati.

154
Creare e regolare i fades con lo strumento Range Selection

I fades creati con la “doppia freccia” possono anche essere creati e regolati con lo
strumento Range Selection nel seguente modo:

1. Selezionare una sezione dell’evento audio con lo strumento Range Selection.


Il risultato dipende dalla vostra selezione, in questo senso:

• Se selezionate un’area dall’inizio dell’evento, sarà creato un fade-in all’interno


dell’area selezionata.
• Se selezionate un’area che raggiunge la fine dell’evento, sarà creato un fade-out
all’interno dell’area selezionata.
• Selezionando un’area che racchiude la sezione centrale (ma non tocca né l’inizio né la
fine dell’evento) saranno creati sia un fade-in sia un fade-out, entrambi all’esterno
dell’area selezionata. In altre parole, il fade-in interesserà l’area compresa tra l’inizio
dell’evento e l’inizio dell’area selezionata ed il fade-out sarà applicato all’area
compresa tra la fine dell’evento selezionato e la fine dell’evento stesso.

2. Aprire il menu Audio e selezionare l’opzione “Adjust Fades to Range”.


Le aree di fades sono regolate in base all’area selezionata.

Con lo strumento Range Selection è possibile selezionare più eventi audio


su tracce separate, per applicare un fade a tutte simultaneamente.

Doppia freccia volume


Un evento audio selezionato presenta anche un quadratino blu nella parte alta
centrale. Posizionandosi sul quadratino con il puntatore del mouse si ottiene un’altra
doppia freccia che permette, in modo rapido, di regolare il volume di un evento,
direttamente nella finestra Project; è legato all’impostazione del volume nella linea
info, nel senso che modificando il volume sull’evento (usando la doppia freccia) varia
anche il valore visualizzato nella linea info.

La variazione di volume è indicata


numericamente nella linea info.

La forma d’onda dell’evento indica


la variazione del volume.

Trascinare la doppia freccia in alto o


in basso per modificare il volume
dell’evento.

155
Rimozione fades
Per rimuovere un fade, selezionare l’evento quindi scegliere “Remove Fades” dal
menu Audio.

È possibile anche usare lo strumento Range Selection per rimuovere fades e


crossfades (dissolvenze incrociate):

1. Trascinare lo strumento Range Selection nella finestra Project, in modo che la


selezione comprenda tutti i fades e crossfades che si desidera rimuovere.

2. Selezionare “Remove Fades” dal menu Audio.

Fades creati con un processo


Se avete selezionato un evento o una sezione dell’evento (con lo strumento Range
Selection), è possibile applicare un fade-in o fade-out alla selezione usando le
funzioni “Fade-in”/“Fade-out” del sub-menu Process nel menu Audio. Queste
funzioni aprono la finestra di dialogo corrispondente, permettendo di specificare la
curva di fade.

Si noti che la lunghezza dell’area di fade dipende dalla vostra selezione. In


altre parole, si specifica la durata del fade prima di entrare nella finestra di
dialogo Fade.

Si noti anche che è possibile selezionare più eventi ed applicare lo stesso


processo a tutti, simultaneamente.

I fades creati con questo sistema sono applicati alla striscia audio invece che al
singolo evento. Questo comporta le seguenti conseguenze:

• Creando in seguito nuovi eventi, riferiti alla stessa striscia audio, questi avranno gli
stessi fades.
• In ogni momento è possibile rimuovere o modificare i fades, usando la funzione
Offline Process History (pag. 338).

Se altri eventi fanno riferimento alla stessa striscia audio, vi sarà chiesto se desiderate
o meno processare anche questi eventi.

• Premendo il tasto Continue, saranno processati tutti gli eventi che si riferiscono alla
stessa striscia audio.
• New Version crea una nuova versione separata della striscia audio per gli eventi
selezionati.

156
• Si può inserire lo spunto nella casella “Do not ask this message again”.
Indipendentemente dalla scelta “Continue” o “New Version”, qualunque altro
processo eseguirete sarà conforme all’opzione selezionata.

È possibile modificare questa impostazione in ogni momento nella finestra


di dialogo Preferences (Editing>Audio) tramite l’opzione “On Processing
Shared Clips”.

La finestra di dialogo Fade


La finestra di dialogo Fade si apre quando si edita un fade esistente o si usano le
funzioni “Fade In”/”Fade Out” del sub-menu Process nel menu Audio.
La figura seguente mostra la finestra di dialogo Fade In: la finestra Fade Out
presenta caratteristiche ed impostazioni identiche.

• Aprendo la finestra di dialogo Fade con più eventi selezionati, è possibile regolare la
curva di fade di tutti gli eventi nel medesimo istante.
Ciò è utile se si desidera applicare lo stesso fade-in a più di un evento, etc.

Curve Kind

Questi tasti determinano se la curva di fade debba essere costituita da segmenti


curvilinei (tasto sinistro) o lineari (tasto destro).

157
Fade display

Mostra la forma della curva di fade. La forma d’onda risultante è visualizzata in grigio
scuro, mentre la forma d’onda corrente è in grigio chiaro.

È possibile cliccare sulla curva per aggiungere punti, quindi cliccare e trascinare i
punti esistenti per cambiare la forma della curva. Per rimuovere un punto, trascinarlo
fuori dal display grafico.

Restore button

Il tasto Restore (sopra il display grafico a destra) è disponibile solamente durante


l’editing di fade creati trascinando le doppie frecce. Cliccare su questo tasto per
cancellare ogni modifica effettuata dal momento dell’apertura della finestra di dialogo.

Curve shape buttons

Questi tasti permettono d’impostare rapidamente le più comuni curve di fade.

Default button

Cliccando sul tasto “As Default”, si salvano le impostazioni correnti come un fade di
default. Questa forma della curva di fade sarà impiegata ogni volta che si creano
nuovi fades.

Presets

Se avete impostato una curva di fade-in o fade-out che desiderate applicare ad altri
eventi o strisce audio, potete salvarla in un preset, cliccando sul tasto Store.

• Per applicare un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa.

• Per rinominare il preset selezionato, doppio click sul nome, quindi digitare il nuovo
nome.

• Per rimuovere un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa, quindi cliccare sul
tasto Remove.

I presets fade-in salvati, compariranno solo nella finestra di dialogo Fade In


mentre i presets fade-out salvati saranno mostrati dalla finestra di dialogo
Fade Out.

158
Preview, Apply e Process

I tasti allineati in basso sono diversi, dipende se si edita un fade con le doppie frecce
o se si sta applicando il fade usando un processo:

Il dialogo Edit Fade. Il dialogo Process Fade.

La finestra di dialogo Edit Fade presenta i seguenti tasti:

Tasto Funzione

OK Applica all’evento la curva di fade impostata e chiude la finestra.

Cancel Chiude la finestra di dialogo.

Apply Applica all’evento la curva di fade impostata, senza chiudere la finestra.

La finestra di dialogo Process Fade presenta i seguenti tasti:

Tasto Funzione

Preview Riproduce l’area di fade. La riproduzione continua fino a quando non si


preme di nuovo il tasto (che si chiama “Stop” durante la riproduzione).

Process Applica la curva di fade impostata alla striscia audio, e chiude la finestra
di dialogo.

Cancel Chiude la finestra di dialogo senza applicare alcun fade.

159
Creazione di crossfades
In caso di sovrapposizione d’eventi audio sulla stessa traccia, può essere utile la
funzione crossfade (dissolvenza incrociata) che permette un passaggio più
omogeneo tra gli eventi o può essere usata per introdurre effetti particolari.
Si crea un crossfade, selezionando due eventi audio consecutivi e scegliendo il
comando Crossfade dal menu Audio (oppure usando il tasto di comando
corrispondente, in default [X]).
Il risultato dipende dalla misura in cui i due eventi sono sovrapposti o meno:

• Se gli eventi si sovrappongono, si crea un crossfade nell’area di sovrapposizione.


Il crossfade avrà inizialmente una forma lineare e simmetrica di default, che è possibile
comunque cambiare come descritto in seguito.

Area sovrapposta

• Se gli eventi non si sovrappongono ma sono immediatamente consecutivi (la fine del
primo coincide con l’inizio del secondo, senza nessun varco), è comunque possibile
creare un crossfade che provvede a sovrapporre i due eventi! In questo caso, i due
eventi sono ridimensionati per poter essere sovrapposti, ed è applicato un crossfade
di lunghezza e forma di default.
La lunghezza e la forma del crossfade di default, s’ impostano nella finestra di dialogo
Crossfade (pag. 168).

160
Un esempio:

Eventi Audio.

Strisce Audio

Gli eventi non si sovrappongono, ma le rispettive strisce audio sì. Gli eventi, quindi, possono essere
ridimensionati in modo che si sovrappongano, condizione necessaria per poter creare un crossfade.

Selezionando la funzione Crossfade, i due eventi sono ridimensionati per poter essere sovrapposti ed
un crossfade di default è creato nell’area di sovrapposizione.

• Se gli eventi non si sovrappongono, e non possono essere ridimensionati abbastanza


per la sovrapposizione, il crossfade non può essere creato.

• Una volta creato un crossfade, è possibile editarlo selezionando uno o entrambi gli
eventi interessati dal crossfade, quindi selezionando di nuovo “Crossfade” dal menu
Audio (o con un doppio click nell’area di crossfade).
In questo modo si apre la finestra di dialogo Crossfade, come descritto in seguito.

Rimozione dei crossfades


Per rimuovere un crossfade, selezionare gli eventi, quindi “Remove Fades” dal menu
Audio, oppure usare lo strumento Range Selection:

1. Trascinare lo strumento Range Selection nella finestra Project, in modo che la


selezione racchiuda tutti i fades e crossfades che si desidera rimuovere.

2. Selezionare “Remove Fades” dal menu Audio.

• È possibile rimuovere un crossfade anche cliccandoci sopra e trascinandolo fuori dalla


traccia.

161
La finestra di dialogo Crossfade

• La sezione seguente descrive la finestra dialogo di default Crossfade.


Tuttavia, attivando l’opzione Simple Crossfade Editor nella finestra di dialogo
Preferences (Editing>Audio), si apre un dialogo semplificato (simile a quello delle
normali finestre dialogo fade).

La finestra di dialogo Crossfade si divide in due parti:

La parte superiore contiene un display grafico che mostra la curva di crossfade e le


forme d’onda.

La parte inferiore contiene una serie di controlli ed impostazioni generali, oltre ad


impostazioni distinte riguardanti le curve di fade-in e fade-out di crossfade. Nella
zona centrale della parte inferiore sono presenti due blocchi che presentano controlli
identici: i controlli superiori riguardano la curva di fade-out, quelli inferiori la curva
di fade-in.

Tasti Play
• I tasti “Play Fade Out” e “Play Fade In”, permettono l’ascolto della sola parte di
fade-in o fade-out, senza il crossfade.

• Il tasto “Play Crossfade” riproduce invece l’intero crossfade.

È possibile usare inoltre i controlli di riproduzione del pannello di Trasporto per


riprodurre gli eventi audio in crossfade. In questo modo, però, saranno riprodotti
anche tutti gli eventi non in muto delle altre tracce.

162
Pre-roll e Post-roll
Durante l’ascolto con i tasti Play, è possibile attivare il pre-roll e/o post-roll. Il Pre-roll
fa iniziare la riproduzione prima dell’area fade, ed il post-roll ferma la riproduzione
dopo l’area fade. Ciò può essere utile per monitorare il fade in un certo contesto.

• Per specificare la durata dei tempi di pre- e post-roll, cliccare nel campo tempo ed
inserire il tempo desiderato (in secondi e millisecondi).

• Per attivare pre- e post-roll cliccare sul rispettivo tasto.


Per disattivarlo, cliccare di nuovo il tasto.

1 secondo di pre-roll attivato.

Tasti Curva
• I tasti che selezionano il tipo di curva, stabiliscono se la curva è formata da segmenti
curvilinei (tasto sinistro) o lineari (tasto destro).

• I tasti che selezionano la forma della curva di fade, permettono d’impostare


rapidamente alcune tra le forme più comuni.

163
Fades simmetrici
Come accennato in precedenza, ci sono controlli separati ma identici per le curve di
fade-out e fade-in. Tuttavia, attivando l’opzione “Symmetric Fades”, i controlli
lavorano in “link” (“legati”); ad entrambe le curve di fade sono applicate quindi le
stesse quantità, sia usando i controlli di fade-in sia usando quelli di fade-out.
Il risultato reale, tuttavia, dipende da quale controllo è usato. La descrizione seguente
dei controlli specifica cosa accade quando si usa un determinato controllo con
l’opzione “Symmetric Fades” attivata.

Displays Fade
Mostrano, rispettivamente, le forme delle curve di fade-in e fade-out. È possibile
cliccare sulla curva per inserire punti, quindi cliccare e trascinare i punti esistenti per
cambiare la forma della curva di fade. Per rimuovere un punto della curva, cliccarci
sopra e trascinarlo fuori dall’area del display grafico.

Display Crossfade
Il display superiore mostra la forma dell’intera curva di shape e la risultante forma
d’onda. In questo display è possibile eseguire varie operazioni di click e
trascinamento.

In base all’attivazione o meno dell’opzione “Symmetric Fades” (vedi sopra), si


potranno eseguire le seguenti operazioni, cliccando e trascinando i vari punti nel
display:

1. Cliccare e trascinare questi punti per modificare la lunghezza delle curve di fade-out
(sopra) o di fade-in (sotto).
Se l’opzione “Symmetric Fades” è attivata, si modificherà la lunghezza sia del fade-out, sia
del fade-in. La variazione di lunghezza sarà applicata in ugual misura ad entrambe le parti
(positiva e negativa) del fade, senza spostare l”Offset Point” (pag. 167).

164
2. Cliccare e trascinare questi punti per spostare le curve di fade-out (sopra) o di fade-
in (sotto).
Se l’opzione “Symmetric Fades” è attivata, si modificherà la lunghezza di entrambi i fade,
spostando solo l’inizio o la fine delle curve, come se si spostasse l’”Offset Point”.

3. Cliccare e trascinare questi punti per spostare l’Offset Point (la linea punteggiata)
per la curva di fade-out (sopra) o fade-in (sotto).
Spostando l’Offset Point si sposterà anche la curva di fade. Se l’opzione “Symmetric Fades”
è attivata, sarà spostato l’Offset Point di entrambe le curve di fade.

• È possibile inoltre cliccare e trascinare per spostare strisce audio (insieme alla curva
di fade) nel display. Il puntatore del mouse si trasforma in una mano, per indicare
che è possibile spostare la striscia audio.

• Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nel righello, si può usare il menu a
discesa per selezionare un formato tempo (pag. 89).

• È possibile far scorrere ed ingrandire il display con le barre di scorrimento orizzontali


e verticali e con i controlli zoom. Si applicano le normali procedure di Zoom (vedere
manuale Avvio).

Equal Gain e Power


• Attivando il box “Equal Gain”, le curve di fade sono regolate in modo tale che la
somma delle ampiezze di fade-in e fade-out sia uguale lungo tutta l’area del
crossfade.
Questo è spesso consigliabile per i crossfades corti.

• Attivando il box “Equal Power”, le curve di fade sono regolate in modo tale che
l’”energia” (potenza) del crossfade sia costante lungo tutta l’area del crossfade.

Le curve Equal Power hanno un solo punto editabile. Non è possibile


usare i tasti Curva o i presets quando è selezionata questa modalità.

165
Ridimensionare l’area di crossfade
Si può regolare la lunghezza dell’area crossfade sia nel display crossfade (come
descritto a pag. 164), usando i cursori Length, sia cliccando nei campi numerici
“Length”, modificando i valori numerici e premendo [Invio].

• Se l’opzione “Symmetric Fades” è attivata, la lunghezza del fade-out e del fade-in


Sarà modificata della stessa quantità. In caso contrario, il controllo Length superiore
varia la lunghezza della curva di fade-out, mentre il controllo Length inferiore modifica
la lunghezza della curva di fade-in.

• Ove possibile, la variazione di lunghezza sarà equamente applicata su “entrambe le


semionde” (positiva e negativa) del crossfade (poiché Cubase SX/SL cerca di “centrare” il
crossfade).

Per poter ridimensionare un crossfade in questo modo, deve essere


possibile ridimensionare anche l’evento corrispondente. Per esempio, se
l’evento nella parte sinistra del crossfade riproduce già la fine della sua
striscia audio, il suo punto di fine non può essere spostato più a destra.

Spostare l’area di crossfade


Si può spostare l’area di crossfade in vari modi: nel display Crossfade (come
descritto a pag. 164), con i tasti Nudge, con i controlli Overlap (con il cursore o
numericamente), oppure cambiando l’Offset Point.

Uso dei controlli Nudge


• Con i controlli Nudge, è possibile decidere se questi sposteranno l’area del fade o la
striscia audio, attivando il box circolare corrispondente sotto il tasto “Nudge Mode”.

• Ogni volta che si clicca sul tasto Nudge, l’area di fade o l’evento audio si sposterà
nella direzione corrispondente della quantità specificata nel menu a discesa “Nudge
Range”.
I tasti Nudge nella parte superiore interessano la curva di fade-out, ed i tasti Nudge della
parte inferiore influenzano la curva di fade-in. Si noti che è possibile spostare solo l’audio del
secondo evento, cioè l’evento che ha il fade-in.

• È possibile anche cliccare nel campo valore Nudge, inserire un valore numerico e
premere [Invio] per spostare un’area di fade o un evento audio.

166
• Se l’opzione “Symmetric Fades” è attiva, e Nudge Mode è impostato su “Move
Fade”, le aree di fade-in e fade-out si sposteranno della medesima quantità.

• Se l’opzione “Symmetric Fades” è attiva, e Nudge Mode è impostato su “Move


Audio”, i tasti Nudge della sezione inferiore sposteranno l’evento audio con il fade-in.
In questa modalità, i tasti Nudge della sezione superiore sposteranno sia l’intera area di fade,
sia l’evento audio con il fade-in.

Uso dei controlli Overlap


I controlli Overlap permettono di spostare l’area di fade senza muovere l’Offset
Point cioè il “centro” dell’area di fade (vedere in seguito). Questo significa che il
“centro” del fade sarà sbilanciato in relazione all’area di fade.

• Si possono usare i cursori Overlap, oppure è possibile cliccare nei campi Overlap,
modificare i valori numericamente e premere [Invio].

• Se l’opzione “Symmetric Fades” è attiva, entrambi i controlli Ovrerlap (superiori ed


inferiori) sposteranno le aree fade-in e fade-out.

Modifica di Offset Point


È possibile spostare un’area di fade anche cambiando il suo Offset Point (punto di
offset). L’Offset Point rappresenta il “centro” dell’area di fade, cioè il punto in cui il
volume dell’evento è perfettamente a metà strada tra il livello massimo ed il livello
zero.

• Cliccare nel campo numerico, inserire il valore desiderato a seconda del formato
display selezionato (pag. 165) e premere [Invio].
Questa operazione, sposterà il punto di offset insieme all’area di fade della quantità
specificata. Si noti, tuttavia, che ciò si applica solo nell’area di fade-in!

• Il punto di offset è indicato da una linea punteggiata verticale nel display Crossfade.

Modifica del volume


È possibile usare i controlli Volume per modificare il volume degli eventi in crossfade.
Si possono usare i cursori volume, oppure cliccare nei campi Volume, modificare i
valori numericamente e premere [Invio].

Si ottiene il medesimo risultato usando le doppie frecce volume nel display Event,
come descritto a pag. 155.

167
Tasti di default
Cliccando sul tasto “As Default”, si caricano tutte le impostazioni correnti come
crossfade di default. Queste impostazioni saranno poi usate ogni volta che si creano
nuovi crossfades.

Cliccando sul tasto “Recall Default”, le impostazioni e le curve di crossfade saranno


copiate da Deafult nella finestra di dialogo Crossfade.

Presets
Se avete configurato un crossfade che desiderate applicare ad altri eventi, lo potete
salvare in un preset cliccando sul tasto Store (l’icona disco).

• Per applicare un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa.

• Per rinominare il preset selezionato, doppio click sul nome e digitare il nuovo nome.

• Per rimuovere un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa quindi cliccare sul
tasto Remove (l’icona cestino).

Scorrimento automatico

Se questa opzione è attivata, il display Crossfade scorrerà durante la riproduzione, in


modo da rendere sempre visibile la posizione del cursore di riproduzione. Funziona
esattamente come la funzione di scorrimento automatico presente nella finestra
Project (pag. 132).

• Si noti che questa funzione è efficace solo usando i controlli di riproduzione


del pannello di trasporto, non quelli della finestra di dialogo Crossfade.

168
Zoom e Auto Zoom
Se avete fatto scorrere o ingrandito il display Crossfade orizzontalmente (pag. 165),
cliccando sul tasto “Zoom to Fade” (l’icona lente d’ingrandimento) si tornerà
immediatamente ad un fattore d’ingrandimento standard, ed il display sarà centrato
sull’area corrente di crossfade selezionata.

Se il box Auto Zoom è attivato (spuntato), il display Crossfade sarà automaticamente


ingrandito e centrato sul crossfade corrente, se lo ridimensionate (pag. 166).

Tasti di selezione Crossfade


Questi tasti permettono di selezionare l’area precedente/seguente di crossfade nella
traccia corrente, nel caso questa contenga più di un crossfade.

• Se l’opzione “Project selection follows” è attivata, selezionando un altro crossfade


cambierà automaticamente la selezione dell’evento nella finestra Project.
Sarà selezionato il secondo evento del crossfade selezionato.

169
Auto Fades e Crossfades
Cubase SX/SL presenta una funzione di Auto Fade che può essere impostata in modo
generale, cioè per l’intero progetto, oppure separatamente, per ogni traccia audio.
L’idea sviluppata per la funzione Auto Fade è creare un passaggio più omogeneo tra
gli eventi, applicando tempi brevi di fade-in e fade-out (da 1 a 500ms).

Come accennato all’inizio di questa sezione, i fades sono calcolati in tempo


reale durante la riproduzione. Quindi, maggiore è il numero di tracce audio
del progetto per le quali è attiva la funzione Auto Fade, maggiore sarà la
potenza richiesta al processore.

Impostazioni generali di Auto Fade


1. Per l’impostazione generale di Auto Fade per il progetto, selezionare “Auto Fades
Settings…” dal menu Project.
Si apre la finestra di dialogo Auto Fades per il progetto.

2. Usare i box nell’angolo superiore destro per attivare rispettivamente le funzioni


Auto Fade In, Auto Fade Out e Auto Crossfades.

3. Usare il campo numerico Length per specificare la durata di Auto Fade o


Crossfade (1-500ms).

170
4. Per regolare le forme delle curve di Auto Fade In e Auto Fade Out, selezionare
la linguetta “Fades”, ed eseguire le impostazioni come nelle normali finestre di
dialogo Fade.

5. Per regolare la forma della curva di Auto Crossfade, selezionare la linguetta


“Crossfades”, ed eseguire le impostazioni come nella normale finestra di dialogo
Crossfade.

6. Se si desidera usare le impostazioni eseguite per i nuovi progetti seguenti, cliccare


sul tasto “As Default”.
Il seguente nuovo progetto, userà queste impostazioni come default.

7. Cliccare sul tasto OK per chiudere la finestra di dialogo.

Impostazioni Auto Fade per una traccia separata


In default, tutte le tracce audio useranno le impostazioni eseguite nella finestra di
progetto Auto Fades. Tuttavia, dato che la funzione Auto Fades necessita di molta
potenza di calcolo, è consigliabile disattivarla a livello generale ed attivarla solo sulle
tracce individuali, a seconda delle necessità:

1. Click destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sulla traccia nella lista Track, quindi
selezionare “Auto Fades Settings…” dal menu contestuale (oppure selezionare la
traccia e premere il tasto “Auto Fades Settings” nell’Inspector).
Appare la finestra di dialogo Auto Fades della traccia. È identica alla finestra Auto Fades
del progetto, con l’aggiunta dell’opzione “Use Project Settings”.

2. Disattivare l’opzione “Use Project Settings”.


Ora ogni impostazione eseguita sarà applicata solo alla traccia.

3. Impostare la funzione Auto Fades come desiderato e chiudere la finestra di


dialogo.

Tornare alle impostazioni di progetto


Se volete che una traccia impieghi le impostazioni generali di Auto Fade, aprite la
finestra di dialogo Auto Fades della traccia ed attivate il box “Use Project
Setting”. La traccia userà le impostazioni di Auto Fade generali del progetto.

171
172
9
Il Mixer

173
Presentazione Capitolo

Questo capitolo contiene informazioni dettagliate sugli elementi usati durante la fase
di mixaggio audio e MIDI, e sulle varie modalità di configurazione del mixer di
CubaseSX/SL.

Alcune caratteristiche riferite al mixer non sono descritte in questo capitolo. Esse
sono:

• Configurazione ed uso degli effetti audio.


(Vedere pag. 222).

• Configurazione ed uso degli effetti MIDI.


(Vedere pag. 441).

• Il suono Surround (solo SX).


(Vedere pag. 260).

• Automazione di tutti i parametri del mixer.


(Vedere pag. 278).

• Mix-down di più tracce audio (complete di automazione ed effetti, se desiderato) in


un singolo file audio.
(Vedere pag. 563).

174
Finestra principale

La figura mostra un mixer esteso (pag. 199).

Il mixer di Cubase SX/SL offre un ambiente di lavoro comune a molti altri software, e
permette di controllare livelli, panning, solo/muto etc. dei canali audio e MIDI.

175
Apertura del Mixer
Il mixer può essere aperto in vari modi:

• Selezionando Mixer dal menu Devices.

• Cliccando sull’icona Mixer nella barra degli strumenti.


Questa operazione apre sempre la prima finestra mixer (vedere in seguito).

• Usando un tasto di comando (in default, [F3]).

• Cliccando sul tasto Mixer nel pannello Devices.


Si apre il pannello Devices selezionando Show Panel dal menu Devices.

Finestre Mixer multiple


Avrete notato che, in realtà, ci sono quattro distinti oggetti mixer selezionabili dal
menu Devices; “Mixer”, “Mixer 2”, “Mixer 3” (in SL solo due). Questi non sono altri
mixer, ma diverse finestre dello stesso mixer.

• Ognuna delle finestre mixer può essere configurata per mostrare una
qualsiasi combinazione di canali, tipi di canali, strisce canale strette o larghe etc.
(la procedura è descritta più avanti in questo capitolo).
È possibile, per esempio, configurare una finestra mixer che mostri le strisce dei canali
MIDI, una che visualizzi i canali d’ingresso ed uscita, una che mostri tutti i canali audio e
così via.

Finestre mixer in differenti configurazioni.

176
• È possibile anche salvare le impostazioni canale in configurazioni visive dette View
sets (pag. 185) che sono poi accessibili da tutte le quattro finestre mixer.

Queste caratteristiche sono molto utili quando si lavora con grandi progetti.
Considerando il numero dei diversi tipi di canale che possono essere visualizzati nel
mixer, essi non potrebbero nemmeno essere descritti in modo appropriato!

Con le quattro finestre mixer, oltre ad avere la possibilità di richiamare


immediatamente le varie configurazioni mixer, sarete sempre in grado di
concentrarvi sul lavoro in modo pratico, evitando di scorrere in continuazione la
finestra mixer.

• Tutte le varie opzioni di configurazione del mixer descritte in questo


capitolo sono identiche per tutte le quattro finestre mixer.

Quali tipi di canali possono essere mostrati nel mixer?

Nel mixer possono essere mostrati i seguenti tipi di canali traccia:

• Audio.
• MIDI.
• Canali Effect return (le tracce FX channel sono viste dal mixer come Canali di
ritorno effetti).
• Canali Groups.

L’ordine delle strisce canali audio, group, effect return e MIDI (da sinistra a destra)
nel mixer, corrisponde all’ordine nella lista Track della finestra Project (dall’alto in
basso). Se riordinate questi tipi di tracce nella lista Track, il nuovo ordine sarà
seguito anche nel mixer.

Oltre ai canali sopra descritti, il mixer visualizza anche i seguenti tipi di canale:

• Canali ReWire attivati (vedere pag. 636).


• Canali Strumenti VST (vedere pag. 254).

I canali ReWire e gli Strumenti VST non possono essere riordinati ed appariranno
sempre a sinistra di tutti gli altri canali nella finestra mixer principale (vedere in
seguito), con i canali ReWire spostati più a sinistra, seguiti dai canali VST.

Le tracce Folder, Marker, Video ed Automazione non sono visualizzate nel mixer.

177
Bus d’ingresso ed uscita nel mixer
I bus d’ingresso ed uscita sono rappresentati da canali d’ingresso ed uscita nel
mixer. Appaiono in “finestre” separate divise da linee mobili e presentano barre di
scorrimento orizzontale individuali (pag. 190).

Audio multicanale
Cubase SX/SL supporta pienamente il sistema Surround. Ogni canale e bus audio nel
mixer può gestire fino a 12 canali altoparlanti. Ciò significa che avendo una traccia
audio configurata in formato surround 5.1, per esempio, essa avrà una sua striscia
canale nel mixer, come una normale traccia audio mono o stereo (sebbene il suo
indicatore di livello sarà formato da sei barre luminose, una per ogni canale
altoparlante).

Altro particolare da notare è che l’aspetto della striscia canale varia leggermente in
base a come è indirizzata (tracce mono o stereo inviate ad un bus d’uscita surround,
avranno un controllo di bilanciamento surround (pan) al posto del normale controllo
pan, per esempio.

178
Configurazione del mixer
Come accennato all’inizio del capitolo, il mixer può essere configurato in vari modi,
per poter soddisfare le vostre esigenze e risparmiare spazio sullo schermo. Ecco
quindi una descrizione delle varie opzioni visive (si presume di avere un progetto
attivo che contenga alcune tracce):

Strisce canale Normali o Estese (Normal/Extended -solo SX)


C’è la possibilità di selezionare strisce di canale normali o estese e mostrare le
impostazioni d’ingresso ed uscita in cima alla striscia canale. Procedere come segue:

1. Aprire una delle finestre mixer.


La striscia più a sinistra è denominata “pannello comune” ed è sempre visualizzata nel
mixer. Il pannello comune contiene varie impostazioni generali ed opzioni relative al mixer.
Per ulteriori informazioni, vedere pag. 189.

Nell’angolo in basso a sinistra del pannello comune, si trova una rappresentazione


grafica di una serie di tre “strisce canale”, divise in tre sezioni verticali che indicano
le sezioni canale correnti visibili nel mixer (se una sezione è illuminata il pannello
corrispondente sarà visibile nel mixer).

Impostazioni Ingresso/Uscita

Strisce canali estese

Sezione fader (non si può nascondere)

In questo caso, la sezione intermedia è scura, mentre le parti superiore ed inferiore sono illuminate.
Questo indica che il mixer mostrerà le strisce canale con il pannello fader (sezione inferiore) ed il
pannello Impostazioni Ingresso/Uscita (sezione superiore).

2. Cliccare nella sezione intermedia, in modo che s’illumini.


Ora il mixer mostrerà il pannello esteso per tutte le strisce canale.

3. È possibile mostrare o nascondere i pannelli esteso e superiore cliccando nella


sezione corrispondente in figura.
Il pannello fader è sempre visualizzato.

• È possibile anche mostrare o nascondere i pannelli esteso e superiore cliccando sui


tasti + e – a sinistra di ogni sezione nel pannello comune.

179
Il pannello fader mostra i controlli principali (faders, controlli pan ed una serie verticale
di tasti associati). Il pannello esteso può essere configurato per mostrare EQ, mandate
effetti (send), effetti in Insert, etc. Il pannello con le impostazioni ingresso/uscita
contiene i menu a discesa per l’indirizzamento d’ingressi ed uscite (ove possibile)
insieme ai tasti di fase ed ai controlli di guadagno d’ingresso.

A sinistra una normale striscia canale senza opzioni estese; a destra una striscia canale completamente
estesa, con il pannello per le impostazioni input/output in alto.

180
Selezionare cosa visualizzare nelle strisce canale estese
Si seleziona cosa visualizzare nella striscia canale estesa sia in generale, dal pannello
comune, sia individualmente, da ogni striscia canale.

Le opzioni disponibili dipendono dal tipo di canale.

• Vedere pag. 199 per una descrizione delle varie opzioni dei canali audio.
• Vedere pag. 213 per una descrizione delle varie opzioni dei canali MIDI.

Selezione generale dal pannello comune


1. Aprire una delle finestre mixer.
La striscia più a sinistra è denominata “pannello comune” ed è sempre visualizzata nel
mixer. Il pannello comune contiene varie impostazioni generali ed opzioni relative al mixer.
Per ulteriori informazioni, vedere pag. 189.

2. Assicurarsi che il pannello esteso del mixer sia visibile.

Nell’area estesa del pannello comune è visualizzata una serie verticale d’icone. Queste
si comportano come normali tasti, e determinano globalmente cosa è visualizzato nel
pannello esteso per tutte le strisce canale del mixer.

Cancella tutto (pannelli neri)

Mostra tutti gli Insert

Mostra tutti gli EQ

Mostra tutti gli EQ (numerici)

Mostra tutti gli EQ (curve)

Mostra tutte le mandate (Sends)

Mostra le mandate 1-4

Mostra le mandate 5-8

Mostra i Pan Surround (se disponibili)

Mostra tutti gli indicatori

Mostra la panoramica dei canali

Posizionando il puntatore del mouse su un’icona, si apre un’informativa che descrive l’oggetto.

181
3. Cliccare sul tasto “Show all Inserts” (la seconda icona partendo dall’alto).
Ora tutte le strisce canale nel mixer mostreranno le posizioni degli effetti Insert nel pannello
esteso.

• Come accennato in precedenza, ciò che può essere impostato a livello generale
dipende dal tipo di canale.
I canali che non supportano l’opzione di selezione globale non saranno influenzati.

• Premendo [Alt]/[Option] e cliccando su uno dei tasti di visualizzazione globale,


saranno influenzati anche i canali d’ingresso ed uscita.

Selezione di canali individuali


Ogni striscia di canale nel mixer, presenta un menu a discesa (View) per le opzioni di
visualizzazione, che si usa per due scopi:

• Stabilire cosa mostrare nel pannello esteso per i singoli canali nel mixer.

• Impostare lo stato di “Can Hide” per i singoli canali nel mixer.


Questa opzione è descritta a pag. 184.

Il menu a discesa opzioni View si apre cliccando sulla freccia rivolta verso il basso
che si trova appena sopra il pannello fader della striscia canale.

• Per selezionare dal menu View cosa visualizzare nel pannello esteso, è necessario
aprire prima il mixer in modalità estesa.
A questo punto, è possibile usare il menu a discesa per selezionare i parametri da mostrare
nel pannello esteso, per ogni singolo canale del mixer.

182
Impostazione larghezza strisce canale
La larghezza di ogni striscia canale può essere dimensionata in modalità “Stretta”
(narrow) o “Larga” (wide) usando il tasto Narrow/Wide.
Questo tasto è rappresentato dalle due frecce sinistra/destra che si trovano appena
sopra il fader (a sinistra del menu opzioni View).

Il tasto Narrow/Wide

• Le strisce canale più strette, presentano un fader stretto, tasti rimpiccioliti, ed il


menu opzioni View.
Nella sezione estesa di una striscia canale stretta, è visualizzato solo un pannello scuro. Se
avete scelto di mostrare i parametri nella sezione estesa di una striscia stretta, essi saranno
visualizzati quando attiverete di nuovo la modalità Wide.

Strisce canale larga (a sinistra) e stretta (a destra).

• Selezionando Wide o Narrow dal menu opzioni View del pannello comune,
l’opzione sarà applicata a tutte le strisce canale.

183
Selezione dei tipi di canale da mostrare/nascondere
È possibile specificare quali tipi di canale mostrare o nascondere nel mixer. Nella
parte più bassa del pannello comune, si trova una striscia verticale che contiene vari
tasti indicatori. Ogni indicatore rappresenta un tipo di canale da mostrare o
nascondere nel mixer.

Canali d’Ingresso

Canali Audio

Canali Group

Canali ReWire

Canali MIDI

Canali Strumenti VST

Canali Ritorno Effetti (Effect Return)

Canali d’Uscita

Nasconde singoli canali (vedere in seguito)

• Per nascondere o mostrare un tipo di canale, cliccare sull’indicatore corrispondente.


Se un indicatore è scuro, il tipo di canale corrispondente sarà visualizzato nel mixer. Se è di
colore arancio, il tipo di canale corrispondente sarà nascosto.

Selezione di canali singoli da mostrare/nascondere


È possibile anche mostrare/nascondere singoli canali di qualsiasi tipo nel mixer. Per
farlo occorre prima assegnare lo stato di “Can Hide” ai canali. Fatto questo, si può
nascondere, in ogni momento, tutti i canali ai quali è stato assegnato questo stato.
Procedere come segue:

1. Aprire il menu View per il canale che si vuole nascondere ed attivare “Can Hide”.

184
2. Ripetere l’operazione per tutti i canali che si desidera nascondere.

3. Cliccare il tasto “Hide” che si trova in basso nel pannello comune.


Questa operazione nasconde tutti i canali con lo stato “Can Hide” attivo. Per mostrarli
premere di nuovo il tasto Hide.

Sets di visualizzazione canale


I sets di visualizzazione canale sono configurazioni salvate delle finestre mixer, che
permettono di visualizzare le varie configurazioni del mixer. Procedere come segue:

1. Impostare il mixer nel modo desiderato per salvarlo in un set visivo.


Saranno salvate le seguenti impostazioni:

• Impostazioni delle singole strisce canale (modalità stretta o larga e se la striscia


canale è, o può essere, nascosta o meno).
• Lo stato mostra/nascondi per i tipi di canale.
• Lo stato di visualizzazione del mixer (pannello fader, pannello esteso, pannello
ingresso/uscita.
• Impostazioni che stabiliscono cosa è visualizzato nella veduta estesa del mixer.

2. Cliccare sul tasto “Store View Set” (il segno +) che si trova in cima al pannello
comune (non-esteso).

3. Appare una finestra di dialogo che permette di digitare un nome per il set di
visualizzazione canale.
Inserire il nome e cliccare OK per salvare il set di visualizzazione mixer corrente.

• Ora è possibile tornare a questa configurazione salvata in ogni momento, cliccando


sul tasto “Select Channel View Set” (la freccia rivolta in basso in cima al pannello
comune) e selezionando la configurazione dal menu a discesa.

• Per rimuovere un set di visualizzazione canale salvato, selezionarlo e premere il


tasto “Remove View Set” (il segno -).

Alcuni controller remoti (per esempio, Houston di Steinberg)


supportano questa funzione, quindi è possibile usare il controller remoto
per cambiare i vari set di visualizzazione canale.

185
Le strisce canale Audio
Apre il pannello di controllo Menu opzioni di Menu indirizzamento (Input Routing)
per lo strumento VST visualizzazione canale canale Ingresso/Uscita
Configurazione
altoparlanti canale

Controllo guadagno
Ingresso

Tasto inversione di fase

Controllo Pan

Fader livello

Tasto Edit (Apre la


finestra impostazioni
canale)

Indicatore di livello

Campo nome canale

Il pannello comune Controlli d’automazione Indicatori Insert/Send/EQ


(vedere pag. 189) canale e tasti bypass (vedere in seguito)

Tasti abilitazione registrazione e ascolto (monitor)

Il mixer in modalità visiva normale (faders e pannello impostazioni ingresso/uscita visibile), mostra
(da sinistra a destra) i seguenti oggetti: il pannello comune, il canale per lo strumento VST, un
canale audio stereo, un canale effect return ed una striscia canale Group.

Tutti i tipi di canale relativi all’audio (audio, input/output, group, effect return, VST
Instrument o ReWire) hanno, in genere, lo stesso aspetto, con le seguenti differenze:

• Solo i canali di traccia audio hanno il menu Input Routing ed i tasti di abilitazione
registrazione ed ascolto.
• I canali effect return ed input/output non hanno le mandate (sends).
• I canali VST Instrument hanno un tasto in più per l’apertura del pannello di controllo
dello strumento VST.
• I canali d’ingresso ed uscita hanno gli indicatori di clip.

186
Indicatori Insert/EQ/Send e tasti bypass

I tre tasti indicatori in ogni striscia di canale audio hanno la seguente funzionalità:

• Se un effetto in Insert/ Send o un modulo EQ è attivato sul canale, il tasto


corrispondente è illuminato.
Gli indicatori dell’effetto è di colore blu mentre l’indicatore d’EQ è di colore verde.

• Cliccando su questi tasti quando sono illuminati, la sezione corrispondente di effetti o


EQ sarà bypassata.
Il bypass è indicato dai tasti di colore giallo. Cliccando sul tasto di nuovo si disattiva il bypass.

187
Le strisce di canale MIDI

Menu ingresso MIDI

Aore il pannello di controllo


dello strumento VST Menu indirizzamento MIDI in uscita
collegato
Menu canale MIDI

Tasto Input
Transformer

Controllo Pan

Tasti Muto e Solo Indicatore livello (velocity)

Controlli automazione Fader livello (volume MIDI)


canale

Tasto Edit

Bypass Insert

Disabilita Sends

Tasti Ascolto ed
abilitazione
registrazione

Le strisce di canale MIDI permettono di controllare volume e pan del vostro strumento
MIDI (premesso che siano stati impostati per ricevere i corrispondenti messaggi MIDI).
Queste impostazioni sono presenti anche nell’Inspector per le traccie MIDI (pag. 433).

188
Il pannello comune
Il pannello comune si trova a sinistra nelle finestre e contiene le impostazioni per
modificare l’aspetto ed il comportamento del mixer, oltre alle impostazioni globali per
tutti i canali.

Mostra/nasconde le
impostazioni del pannello
ingresso/uscita.

I tasti opzioni di visualizzazione


View determinano cosa mostrare
nei pannelli estesi delle strisce canale
([Alt]/[Option]-click per applicare la
funzione anche ai bus). Visibili solo in
modalità mixer estesa.

Mostra/nasconde i
pannelli estesi.

Alterna le dimensioni delle strisce canale


del mixer: “tutto largo” (freccia sinistra)
e “tutto stretto” (freccia destra).

Tasti Salva/Rimuovi set View (+/-) e


menu selezione set View (pag. 185).
Disattiva Muto/Solo generali
(vedere pag. 195).

Tasti automazione generale Read/Write


(vedere capitolo “Automazione”).
Apre la finestra dei
collegamenti VST (pag. 17).

Questi 9 tasti indicatori selezionano


quali tipi di canale sono mostrati/nascosti
Resetta le impostazioni ai valori nel mixer.
di default (per tutti i canali o per
quelli selezionati). Menu selezione canale.

Mostra/nasconde i tasti per i


pannelli estesi e delle
impostazioni ingresso/uscita.
Funzioni copia/incolla delle impostazioni
canale (pag. 208).

189
Canali d’ingresso & uscita
I bus impostati nella finestra VST Connections (Collegamenti VST), sono
rappresentati nel mixer da canali d’ingresso ed uscita, visualizzati in distinte
“finestre” (a sinistra e destra, rispettivamente, delle normali strisce canale), con
separatori e barre di scorrimento orizzontale proprie. Le strisce canale I/O sono
molto simili agli altri canali audio e sono identiche ai canali d’ingresso e uscita
(tranne per il fatto che i canali d’ingresso non hanno i tasti Solo).

Configurazione altoparlanti
Selettore fase del bus.
ingresso.
Guadagno d’ingresso.

Controllo Pan (non si usa sui bus


Surround).

Tasti Muto e Solo.

Fader volume bus.

Indicatore livello bus.


Tasti automazione
Read/Write.
Tasto Edit
Indicatore Insert e
tasto Bypass.

Indicatore EQ e
tasto Bypass.

Indicatore di Clip.

• La procedura per l’impostazione dei bus ingresso/uscita è descritta nel capitolo


“Collegamenti VST: Configurazione bus ingressi e uscite”.

• La procedura d’indirizzamento dei canali audio ai bus è descritta a pag. 212.

190
Procedure base di mixaggio

Impostare il volume nel mixer


Nel mixer, ogni striscia canale ha un cursore (fader) per il controllo del volume.

• Nei canali audio, i fader controllano il volume dei canali prima che questi siano
inviati direttamente (o attraverso un canale group) ad un bus d’uscita.
Ogni canale può pilotare fino a 12 canali di altoparlanti (pag. 260).

• Il fader di un canale d’uscita determina il livello generale d’uscita di tutti i canali


audio inviati a quel bus d’uscita.

• I fader dei canali MIDI modificano il volume nel mixer inviando in uscita messaggi di
volume MIDI allo strumento(i) collegati.
Gli strumenti collegati devono essere impostati per poter ricevere messaggi MIDI (in questo
caso un messaggio MIDI di volume), per un corretto funzionamento.

• Le impostazioni dei fader sono visualizzate numericamente sotto i fader, in dB per i


canali audio ed in volume MIDI (con un valore numerico da 0 a 127) per i canali
MIDI.
Cliccare nei campi valore dei fader per impostare il volume digitandolo da tastiera PC.

• Per effettuare regolazioni fini di volume, tenere premuto [Shift] durante il


movimento dei fader.

• Tenendo premuto [Ctrl]/[Command] e cliccando su un fader, esso sarà


automaticamente impostato a 0.0 dB sui canali audio, oppure ad un volume MIDI
pari a 100 sui canali MIDI.
La maggior parte dei parametri del mixer possono essere resettati ai loro valori di default
allo stesso modo ([Ctrl]/[Command]-click).

Si possono usare i fader per impostare un bilanciamento di volume tra i canali audio
e MIDI ed eseguire un mix manuale, muovendo i fader e gli altri controlli durante la
riproduzione. Usando la funzione Write (pag. 287), è possibile automatizzare i livelli
e la maggior parte delle funzioni del mixer.

È anche possibile regolare il volume di un evento audio selezionato nella


finestra Project o nell’ Audio Part Editor, impostando il volume nella linea
info, oppure usando le doppie frecce sull’evento audio (vedere pag. 155).

191
Indicatori di livello dei canali audio
Durante la riproduzione audio in Cubase SX/SL, gli indicatori di livello nel mixer mostrano il
livello di ogni canale audio.

• Esattamente sotto l’indicatore di livello si trova un piccolo lettore livello che indica il
picco più alto raggiunto dal segnale.
Cliccare sul lettore per resettare i picchi di livello.

• I livelli di picco possono anche essere visualizzati come linee orizzontali statiche
sull’indicatore di livello.
(le opzioni di visualizzazione sono descritte a pag. 210).

• Se il livello di picco dell’audio supera lo 0 dB , l’indicatore numerico mostrerà un


valore positivo (un valore cioè sopra lo 0 dB).

CubaseSX/SL impiega internamente un processo a 32 bit “fluttuanti”. Virtualmente,


quindi, c’è un ampio margine (i segnali possono andare un poco oltre 0 dB senza
clipping). Tuttavia:

• Avere livelli superiori a 0 dB su singoli canali audio non è un problema in


sé. La qualità audio non si degrada per questo motivo.
Tuttavia, quando molti segnali ad alto livello sono mixati in un bus d’uscita, può essere
necessario abbassare di molto il livello del canale d’uscita (vedere in seguito). È buona
norma quindi, mantenere i livelli massimi dei singoli canali audio intorno a 0dB.

Indicatori di livello dei canali d’ingresso ed uscita


Per i canali d’ingresso e uscita le cose sono diverse. I canali I/O hanno indicatori di
clipping.

• Durante la registrazione, il clipping può avvenire prima del bus d’ingresso (all’interno
dell’hardware audio), oppure quando il segnale è registrato sull’hard disk (usando
un formato di registrazione a 16 o 24 bit).
Maggiori informazioni su controllo ed impostazione dei livelli d’ingresso vedere a pag. 47.

• Nei bus d’uscita, l’audio “fluttuante” è convertito alla risoluzione dell’hardware audio.
Nell’intero dominio audio il massimo livello è 0 dB. Livelli maggiori provocheranno
l’accensione dell’indicatore di clip per ogni bus d’uscita.
Se gli indicatori di clip su un bus s’illuminano, significa che c’è un reale clipping (una
distorsione digitale che dovrebbe sempre essere evitata).

Se l’indicatore di clip s’illumina su un canale d’uscita, resettarlo con un


click, quindi ridurre il livello fino a quando l’indicatore resta spento.

192
Regolazione del guadagno d’ingresso

Ogni canale audio e d’ingresso/uscita presenta una manopola di controllo del


guadagno d’ingresso (Input Gain). Questa manopola regola il guadagno del segnale
entrante, prima di EQ ed effetti.

Input Gain non deve essere usato come un controllo di volume nel mixer. Può,
invece, essere usato per ridurre o amplificare il guadagno in varie circostanze:

• Modificare il livello di un segnale prima della sezione effetti.


Il livello entrante in alcuni effetti può cambiare il modo in cui l’effetto influenza il segnale.
Un compressore, per esempio, può essere “pilotato” in modo più incisivo aumentando il
guadagno d’ingresso.

• Amplificare il livello di segnali registrati “debolmente”.

Per modificare Input Gain, premere [Shift] e regolare la manopola (per evitare
modifiche accidentali del livello).
Premendo [Alt]/[Option] è possibile regolare Input Gain con un fader.

• Potreste impostare Input Gain una volta sola e per tutti i canali. Ciò non
è indicato però nel caso di continue regolazioni del livello durante la
riproduzione.

193
Selettore di fase ingresso

Ogni canale audio e d’ingresso/uscita ha un selettore di fase in ingresso, che si


trova a sinistra del campo numerico del controllo Input Gain. Quando si attiva
questo tasto, la polarità del segnale d’ingresso è invertita. Si usa per correggere
linee microfoniche bilanciate che però hanno i collegamenti invertiti sui cavi, oppure
per i microfoni “fuori fase” a causa del loro posizionamento nell’ambiente di
registrazione.

• La polarità della fase è importante durante il mixaggio di due segnali simili.


Se i due segnali sono sfasati tra loro si potranno avere alcune cancellazioni nell’audio
complessivo; il risultato sarà un suono vuoto, con un contenuto minore in termini di
basse frequenze.

Indicatori di livello dei canali MIDI


Gli indicatori di livello dei canali MIDI non visualizzano il reale volume dei livelli;
indicano, piuttosto, i valori di velocity delle note riprodotte sulle tracce MIDI.

Tracce MIDI impostate sullo stesso canale ed uscita MIDI


Avendo più tracce MIDI impostate sullo stesso canale MIDI (ed inviate alla stessa
uscita MIDI), le regolazioni di volume effettuate per una di queste tracce MIDI sui
canali del mixer, influenzerà anche tutti gli altri canali del mixer configurati con la
stessa combinazione canale/uscita MIDI.
Questo avviene anche per quanto riguarda le impostazioni del controllo pan.

194
Tasti Solo e Mute

I tasti Mute (sopra) e Solo.

È possibile usare i tasti Mute e Solo per silenziare uno o più canali, secondo i
seguenti criteri:

• Il tasto Mute silenzia il canale selezionato.


Cliccando di nuovo sul tasto Mute, si toglie il muto dal canale. Possono essere silenziati
più canali contemporaneamente. Un canale in muto è indicato dal tasto Mute illuminato,
oltre che dall’indicatore Global Mute che s’illumina nel pannello comune.

Un canale in muto L’indicatore Global Mute


nel mixer. illuminato nel pannello
comune indica che uno o più
canali sono in muto.

• Cliccando il tasto Solo di un canale si silenziano tutti gli altri canali.


Un canale in Solo è indicato dal tasto Solo illuminato, oltre che dall’indicatore Global Solo
che s’illumina nel pannello comune. Cliccare di nuovo sul tasto Solo per togliere il Solo.

• Più canali possono essere posti in Solo contemporaneamente.


Tuttavia, premendo [Ctrl]/[Command] e cliccando sul tasto solo di un canale, ogni altro
canale in Solo sarà automaticamente tolto dalla condizione di Solo (questa modalità Solo è
cioè esclusiva).

• [Alt]/[Option]-click su un tasto Solo attiva l’opzione “Solo Defeat” per quel canale.
In questa modalità (indicata dal tasto Solo di colore rosso, senza altri canali in Mute) il
canale non sarà silenziato se metterete in Solo un altro canale (per un uso pratico di questa
opzione, vedere pag. 243). Per disattivare l’opzione Solo Defeat, [Alt]/[Option]-click sul
tasto Solo di nuovo.

• Per togliere il muto o il solo a tutti i canali, cliccare sugli indicatori Mute o Solo nel
pannello comune.

195
Impostazione del controllo pan nel mixer

Il controllo pan.

Il controllo pan nel mixer si usa per posizionare un canale tra i lati sinistro e destro
dello spettro sonoro stereo. Nei canali audio stereo, il pan controlla (in default) il
bilanciamento tra i canali sinistro e destro. Selezionando una delle altre modalità del
controllo pan (vedere in seguito) è possibile impostare il controllo pan in modo
indipendente per i canali sinistro e destro.

• Per effettuare regolazioni fini, tenere premuto [Shift] durante il movimento del
controllo pan.

• Per impostare la posizione centrale, tenere premuto [Ctrl]/[Command] e cliccare sul


controllo pan.

• Nei canali MIDI, il controllo pan invia in uscita messaggi di pan MIDI.
Il risultato dipende da come è impostata la vostra strumentazione MIDI per rispondere ai
messaggi di pan (controllate la vostra documentazione MIDI).

• Il controllo Panner Surround è descritto a pag. 269.

Tre modalità pan (solo per canali audio stereo)


Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nel campo del controllo pan di un
canale audio stereo, è possibile selezionare una delle seguenti modalità pan:

• Stereo Balance Panner controlla il bilanciamento tra i canali sinistro e destro.


È la modalità di default.

196
• Selezionando Dual Panner, si ottengono due controlli pan: il pan superiore regola
il pan del canale sinistro, quello inferiore regola il bilanciamento del canale destro.
È possibile quindi impostare il pan in modo indipendente sui canali sinistro e destro. Si noti
che è possibile invertire i canali, cioè il canale sinistro può essere bilanciato a destra e
viceversa. Si possono inoltre “sommare” due canali, impostando il controllo pan nella stessa
posizione (cioè in mono). (Questa operazione aumenterà il volume del segnale).

• Selezionando Stereo Combined Panner, le posizioni panoramiche sinistra e destra


sono visualizzate da due linee verticali con un’area grigio/blu all’interno.
Invertendo i canali sinistro e destro, l’area compresa tra i due controlli pan diventerà di
colore rosso.

Anche la modalità Stereo Combined permette di regolare indipendentemente il pan


dei canali sinistro e destro. Per farlo bisogna tenere premuto [Alt]/[Option] e
trascinare il controllo pan corrispondente. Quando si rilascia il tasto [Alt]/[Option],
i controlli pan sinistro e destro sono vincolati tra loro (linked), e possono essere
spostati a sinistra o destra come un singolo controllo pan (mantenendo inalterate le
loro posizioni relative).

Quando si spostano controlli di pan vincolati ed il controllo destro o sinistro


raggiunge il suo massimo valore, non si può, ovviamente, andare oltre; continuando
a spostarsi nella stessa direzione quindi, solo l’altro controllo pan si muoverà,
alterando quindi la panoramica generale, fino a quando il bilanciamento di entrambi
i canali sarà spostato completamente a sinistra o destra. Muovendo i controlli pan
nella direzione opposta senza rilasciare il mouse, sarà impostato di nuovo
l’intervallo di pan precedente.

• Le impostazioni pan eseguite in modalità Dual Panner si riflettono nella


modalità Combined Panner e viceversa.

197
L’opzione “Stereo Pan Law” (solo per canali audio)
Nella finestra di dialogo Project Setup si trova un menu a discesa denominato
“Stereo Pan Law”, che permette di selezionare una delle tre modalità pan. Questa
funzione è relativa al fatto che senza una compensazione in “potenza”, l’energia
data dalla somma del lato destro e sinistro sarà più alta (in volume) se il pan di un
canale è posto al centro, invece di essere spostato a sinistra o destra.

Per ovviare a questo inconveniente, l’impostazione dell’opzione Stereo Pan Law


permette di attenuare i segnali posizionati al centro dell’immagine stereo di -6, -4.5
o -3 dB (valore di default). L’opzione 0 dB riduce efficacemente l’”energia costante
del pan”. Sperimentate le varie modalità per verificare quale sia la migliore nelle
varie situazioni.

198
Specifiche procedure Audio
Questa sezione descrive le opzioni e le procedure di base che riguardano i canali
audio nel mixer.

Opzioni di striscia canale audio estesa


Durante l’uso delle opzioni per la veduta estesa della striscia canale, il pannello
superiore può essere impostato per mostrare varie visualizzazioni per ogni striscia di
canale audio. È possibile selezionare cosa visualizzare nel pannello esteso per ogni
singolo canale o globalmente per tutti i canali (pag. 181).

Sono possibili le seguenti visualizzazioni:

• 8 spazi per gli effetti in Insert.


Gli Insert si trovano anche nell’Inspector e nella finestra Channel Settings (pag. 201).

• 8 effetti in Send, con i relativi menu a discesa ed i cursori di livello mandata.


I Send si trovano anche nell’Inspector e nella finestra Channel Settings (pag. 201).

• C’è anche la possibilità di visualizzare quattro mandate contemporaneamente


(Send 1-4 e 5-8 del menu).
Queste modalità offrono anche il beneficio della visualizzazione dei livelli Send in dB.

• Non esistono Sends per i canali Effect Return e Input/Output.

199
• La sezione di EQ, visualizzabile mediante parametri numerici (“EQ+” nel menu),
con i cursori di valore (“EQs”) o con impostazione numerica di una curva (“EQs
curve”).
Queste tre visualizzazioni presentano esattamente gli stessi controlli, ma in diverse
configurazioni grafiche. La sezione di EQ è disponibile anche nella finestra Channel Settings.
Per la descrizione dei parametri di EQ, vedere pag. 203.

• La sezione Surround Panner (ove applicabile).


Se il canale è inviato ad un bus Surround, è possibile visualizzare una versione compatta di
Surround Panner nel pannello esteso (doppio click per aprire l’intero pannello Surround
Panner).

• L’opzione “VU Meters” mostra comodi indicatori di livello nel pannello esteso.
Essi funzionano esattamente come i normali indicatori.

• Selezionando l’opzione “Empty” (oppure la modalità di visualizzazione stretta della


striscia canale), sarà visualizzato un pannello vuoto nella striscia estesa.

• Nel pannello comune è possibile anche selezionare l’opzione “Channel Overview”


per tutti i canali del mixer. Si avrà una veduta grafica generale di spazi effetti Insert,
moduli d’EQ ed effetti in Send attivati su ogni canale.
Cliccare sugli indicatori per attivare o disattivare spazi Insert, moduli EQ e Send
corrispondenti.

200
Impostazioni di canale
Per ogni striscia di canale audio nel mixer, nell’Inspector e nella lista Track di ogni
traccia audio, è disponibile un tasto Edit (“e”).

Cliccando su questo tasto si apre la finestra VST Audio Channel Settings.


Questa finestra contiene: un pannello comune semplificato, un duplicato della striscia
canale del mixer (senza il pannello esteso, ma con il pannello per le impostazioni
ingresso/uscita), una sezione con otto spazi effetti Insert (pag. 224), quattro moduli EQ
con il grafico associato della curva d’EQ (pag. 203) ed una sezione con otto effetti in
Send (pag. 237). Ogni canale ha le proprie impostazioni (sebbene sia possibile
visualizzarne ognuno nella stessa finestra, se desiderato. Vedere in seguito).

Cliccare sul tasto Edit per aprire


la finestra Channel Settings.

La finestra Channel Settings si usa per le seguenti operazioni:

• Applicare EQ (pag.203).
• Applicare effetti in Send (pag. 234).
• Applicare effetti in Insert (pag. 224).
• Copiare le impostazioni di un canale ed applicarle ad un altro canale (pag. 208).

Tutte le impostazioni canale sono applicate ad entrambi i lati di un canale


stereo.

201
Modifica dei canali nella finestra Channel Settings
È possibile visualizzare qualsiasi impostazione di canale da una singola finestra.

Se l’opzione “Mixer Selection Follows Project” è attivata nella finestra di dialogo


Preferences (pagina Editing), questo può essere fatto automaticamente.

• Aprire la finestra Channel Settings di una traccia e posizionarla in modo da poter


vedere sia la finestra Project, sia la finestra Channel Settings.

Selezionando una traccia nella finestra Project, si selezionerà automaticamente il


canale corrispondente nel mixer (e viceversa). Se è aperta una finestra Channel
Settings, questa mostrerà immediatamente le impostazioni del canale selezionato. Ciò
permette di avere una singola finestra Channel Settings aperta in una comoda
posizione dello schermo, da usare per le impostazioni di EQ ed effetti del canale.

È possibile inoltre selezionare manualmente un canale (modificando così ciò che è


mostrato nella finestra Channel Settings). Procedere come segue:

1. Aprire la finestra Channel Windows per ogni canale.

2. Aprire il menu a discesa Channel Select nel pannello comune.

3. Selezionare una canale dal menu a discesa per visualizzarne le impostazioni nella
finestra Channel Settings aperta.

• In alternativa, è possibile selezionare un canale nel mixer cliccando nella striscia alla
base della striscia canale (sopra il nome del canale).
Questa operazione seleziona il canale, e la finestra Channel Settings sarà aggiornata.

• Per aprire più finestre Channel Settings contemporaneamente, premere [Alt]/[Option] e


cliccare sui tasti Edit dei rispettivi canali.

202
Impostazioni di EQ
Ogni canale audio in Cubase SX/SL possiede un equalizzatore parametrico interno a quattro
bande. Ci sono molti modi per visualizzare e regolare l’EQ:

• Selezionando una delle tre modalità display di EQ (“EQs”, “EQs+” o “EQs Curve”)
Per la striscia canale estesa nel mixer.
Queste tre modalità contengono le stesse impostazioni, presentate in vari modi:

Il cursore in alto La manopola esterna In questa


regola il guadagno, controlla la frequenza, modalità, le
quello centrale la quella interna regola il impostazioni
frequenza e quello in guadagno. La manopola sono mostrate
basso imposta il più piccola imposta il in una curva.
parametro Q per ogni parametro Q. I parametri si
banda D’EQ. regolano
cliccando nel
valore
numerico e
regolando i
fader che
appaiono.

Da sinistra a destra: modalità “EQs” (cursori), modalità “EQs+” (numeri) e modalità “EQs Curve”
(valori numerici e curva di EQ).

• Selezionando le linguette “Equalizers” o “Equalizer Curve” nell’Inspector.


La sezione “Equalizers” è simile alla modalità “EQs” del mixer esteso, mentre la sezione
“Equalizer Curve” mostra un display nel quale è possibile “disegnare” una curva d’EQ.
L’impostazione dell’EQ nell’Inspector è possibile solo per i canali di traccia audio (non per i
canali VST Instrument o ReWire).

• Usando la finestra Channel Settings.


Questo sistema offre sia i parametri numerici, sia una curva grafica d’EQ cliccabile nel
display e permette inoltre di salvare e richiamare presets d’EQ.

In seguito è spiegato come impostare l’EQ nella finestra Channel


Settings. I parametri sono gli stessi nel mixer e nell’Inspector (tranne i
presets e la funzione di reset).

Nella finestra Channel Settings, la sezione EQ si trova nel mezzo (o a destra, se


s’impostano i parametri per una traccia FX channel). La sezione è costituita da
quattro moduli EQ provvisti di parametri numerici, display con la curva d’EQ e
alcune funzioni addizionali in alto.

203
Uso dei parametri numerici
1. Attivare un modulo EQ cliccando sul suo tasto d’accensione.
Sebbene i moduli rechino i nomi “lo”, “lo mid” e così via, hanno tutti lo stesso intervallo di
frequenza (da 20Hz a 20kHz). L’unica differenza tra i moduli è che le bande “lo” e “hi”
possono agire da filtri passa alto/basso o passa-banda (descritti in seguito).

2. Impostare la frequenza desiderata con la manopola numerica parametrica esterna.


Questo valore è il centro frequenza dell’intervallo di frequenza da tagliare o enfatizzare.

3. Impostare la quantità di taglio o enfasi con il controllo del guadagno (la manopola
parametrica interna).
I valori sono compresi tra +24dB e -24dB.

4. Impostare il valore Q con la manopola inferiore.


Questo valore determina la larghezza dell’intervallo di frequenza interessato dall’EQ.
Valori alti di Q restringono l’intervallo di frequenza.

• Impostando al minimo il valore di Q nel modulo “lo”, questo si comporterà come un


filtro passante per le frequenze basse.
Viceversa, impostando Q al suo valore massimo, il modulo agirà da filtro passa-alto.

• Impostando al minimo il valore di Q nel modulo “hi”, questo si comporterà come un


filtro passante per le frequenze alte.
Al contrario, impostando Q al suo valore massimo, il modulo agirà da filtro passa-basso.

5. Se necessario, è possibile attivare ed impostare tutti i quattro moduli.


È possibile editare i valori anche numericamente, cliccando nel campo valore e digitando i
valori desiderati di guadagno, frequenza o Q.

204
Uso della curva grafica di EQ
Quando si attivano i moduli d’EQ e si eseguono le impostazioni dei parametri usando
le manopole numeriche, tutte le impostazioni si riflettono automaticamente nel display
grafico che visualizza la curva d’EQ. È possibile eseguire le impostazioni direttamente
nella curva (o combinare a piacere i due metodi):

1. Per attivare un modulo EQ, cliccare sulla curva nel display.


In questo modo si aggiunge un punto nella curva ed uno dei moduli è attivato.

2. Eseguire le impostazioni d’EQ trascinando con il mouse i punti curva nel display.
Si regola il guadagno (trascinando in alto o in basso) e la frequenza (trascinando a sinistra o
destra).

3. Per impostare il parametro Q, premere [Shift] e trascinare il punto curva in alto o in


basso.
La curva d’EQ diventerà più stretta o più larga a seconda del trascinamento.

• È possibile inoltre limitare l’editing premendo [Ctrl]/[Command] (si regola solo il


guadagno) o [Alt]/[Option] (si regola solo la frequenza), durante il trascinamento del
punto curva.

4. Per attivare un altro modulo EQ, cliccare da qualche altra parte nel display e ripetere
le operazioni descritte in precedenza.

5. Per spegnere un modulo EQ, doppio click del mouse sul suo punto curva, oppure
trascinare il punto fuori dal display.

Reset dei moduli EQ


A destra, sopra il display della curva di EQ nella finestra Channel Settings si trova il
tasto reset. Cliccandoci sopra si spegneranno tutti i moduli, e tutti i parametri EQ
saranno impostati ai rispettivi valori di default.

205
EQ Bypass
Ogni volta che si attivano uno o più moduli EQ per un canale, il tasto EQ s’illumina di
colore verde nella striscia di canale del mixer, nell’Inspector (sezioni Equalizer e
Channel), nella lista Track e nella finestra Channel Settings (nell’angolo superiore
destro della sezione EQ).

Cliccando sul tasto EQ, si bypassano tutti i moduli EQ del canale, permettendo il
confronto tra il suono con e senza EQ. Quando l’EQ è in modalità Bypass, il tasto è
di colore giallo.

EQ presets
Alcuni utili preset di base sono inclusi nel programma. È possibile usarli così come
sono, oppure come punto di partenza per successive modifiche.

• Per richiamare un preset, aprire il menu a discesa che si trova sopra il display della
curva d’EQ e selezionare uno dei preset disponibili.

• Per salvare le impostazioni correnti in un preset, cliccare sul tasto Store (il segno
+), a sinistra del campo preset.
Le impostazioni sono salvate con il nome di default “Preset” ed un numero. Per rinominare
un preset, doppio click nel campo del menu a discesa preset e digitare un nuovo nome.

• Per rimuovere un preset, selezionarlo e premere il tasto Remove (il segno -).

206
EQ nella veduta generale del canale

Se nell’Inspector è selezionata la sezione “Channel”, oppure è selezionata la


modalità “Channel Overview” nel mixer esteso, sarà mostrata una visione
d’insieme dei moduli EQ, degli effetti in Insert e in Send attivati nel canale.

Cliccando sugli indicatori “hi”, “hi mid”, “lo mid” o “lo” è possibile accendere o
spegnere il corrispondente modulo EQ.

La veduta d’insieme del canale nell’Inspector.

207
Copiare le impostazioni tra i canali audio
È possibile copiare tutte le impostazioni di un canale audio ed incollarle sopra un
altro canale. Ciò è possibile per tutti i tipi di canale audio. Per esempio, si possono
copiare le impostazioni di EQ da una traccia audio per applicarle ad un canale Group
o VST Instrument, nel caso si desideri avere lo stesso suono. Procedere come segue:

1. Selezionare il canale dal quale si desidera copiare le impostazioni, cliccando sulla


stretta striscia orizzontale posta sopra il nome del canale (o sopra il controllo pan). Un
canale selezionato è indicato da queste due strisce evidenziate.
È possibile anche selezionare i canali con il menu a discesa Channel Select (pag. 202).

Selezione di un canale nella striscia canale (sinistra) e nel pannello comune (destra).

2. Cliccare sul tasto “Copy” nel pannello comune.

3. Selezionare il canale sul quale si desidera copiare le impostazioni e cliccare sul tasto
“Paste”.
Le impostazioni sono applicate al canale selezionato.

4. Per copiare le stesse impostazioni su più canali, ripetere il punto 3.

Le impostazioni canale possono essere copiate dai canali stereo ed incollate


sui canali mono e viceversa.

208
Copiare le impostazioni da un canale che usa un formato Surround su un
canale mono o stereo può causare un conflitto. Per esempio, qualsiasi effetto
Insert inviato ai canali con altoparlanti Surround sarà messo in muto. In altre
parole: è possibile copiare le impostazioni da un canale ad un qualsiasi altro
tipo di canale, ma, naturalmente solo quelle impostazioni per le quali sono
disponibili i corrispondenti altoparlanti nel canale di destinazione.

I canali ingresso/uscita ed effect return non hanno le mandate, ma le


impostazioni possono comunque essere copiate in/da altri tipi di canali
audio. Copiando da un canale ingresso/uscita o da un canale effect, qualsiasi
impostazione di send presente nel canale di destinazione resta invariata.

I tasti Initialize Channel e Reset Mixer

Il tasto Initialize Channel si trova alla base del pannello comune Channel Settings.
La sua funzione è resettare il canale selezionato alle impostazioni di default.
Analogamente, il pannello comune del mixer presenta il tasto Reset Mixer. Cliccando
questo tasto vi sarà chiesto se resettare tutti i canali o solo quello selezionato.

Le impostazioni di default sono:

• Tutte le EQ, le impostazioni degli effetti send e return sono disattivate e resettate.
• Le funzioni Solo/Mute sono disattivate.
• Il fader è impostato a 0dB.
• Il controllo pan è posto in posizione centrale.

209
Modifica delle caratteristiche degli indicatori
Nel menu Mixer, apribile con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) in una zona
qualsiasi del pannello mixer, si trova il sub-menu “VU-Meter Settings”.
In questo sub-menu è possibile impostare le caratteristiche degli indicatori, con le
seguenti opzioni:

• Attivando “Hold Peaks”, i livelli dei picchi più alti registrati sono “mantenuti” e sono
mostrati con segmenti fermi orizzontali nell’indicatore.
Si noti che è possibile attivare o disattivare questa opzione cliccando in un qualsiasi
indicatore di livello del mixer.

Opzione “Hold Peaks” attiva.

• Attivando l’opzione “Hold Forever” i livelli di picco resteranno visualizzati fino a


quando gli indicatori non sono resettati (cliccando nel display numerico del picco
sotto l’indicatore).
Se “Hold Forever” è disattivato, si può specificare per quanto tempo il picco sarà mantenuto
con il parametro “VU-Meter Peak’s Hold Time” della finestra di dialogo Preferences (pagina
VST). Il tempo di mantenimento picco può essere compreso tra 500 e 30000ms.

• Se l’opzione “Input VU” è attiva, gli indicatori mostreranno i livelli d’ingresso di tutti
i canali audio e d’ingresso/uscita.
Si noti che i VU-meter d’ingresso sono post guadagno d’ingresso.

• Se l’opzione “Post-Fader VU” è attiva, gli indicatori mostreranno i livelli post-fader.


Questa è l’impostazione di default per i canali del mixer.

• Se l’opzione “Fast Release” è attiva, gli indicatori risponderanno velocemente ai


livelli di picco.
Se “Fast Release” è disattivato, gli indicatori risponderanno più o meno allo stesso modo dei
VU meter standard.

210
Uso dei canali Group
È possibile inviare le uscite di più canali audio ad un gruppo. Ciò permette di
controllare i livelli dei canali usando un solo fader, applicare gli stessi effetti ed EQ a
tutti etc. Per creare un canale Group, procedere come segue:

1. Selezionare Add Track dal menu Project, quindi selezionare “Group Channel” dal
sub-menu che appare.

2. Selezionare la configurazione di canale desiderata e cliccare sul tasto OK.


Una traccia Group Channel si aggiunge alla lista Track ed una striscia canale Group
corrispondente è aggiunta nel mixer. In default, la prima striscia canale Group è denominata
“Group 1”, ma è possibile rinominarla, come un qualsiasi canale del mixer.

3. Aprire il menu a discesa Output del canale che si desidera inviare al canale Group,
e selezionare il canale Group.
L’uscita del canale audio è ora re-indirizzata al gruppo selezionato.

4. Eseguire le stesse operazioni per altri canali che si vuole inviare al gruppo.

Impostazioni dei canali Group

Nel mixer le strisce canale Group sono (quasi) identiche alle strisce dei canali audio.
Le descrizioni delle caratteristiche del mixer spiegate all’inizio di questo capitolo si
applicano anche ai canali Group. Alcune considerazioni:

• Si può inviare l’uscita di un canale Group ad un bus d’uscita o ad un altro gruppo con
un numero superiore.
Non è possibile inviare un gruppo a se stesso. L’indirizzamento si esegue mediante il menu a
discesa Output Routing, posto in cima ad ogni striscia canale.

• Non esistono menu d’indirizzamento ingresso, tasti d’ascolto o tasti di abilitazione


registrazione per i canali Group.
Questo perché gli ingressi non sono mai collegati direttamente ad un gruppo.

• La funzione Solo è automaticamente vincolata sia riguardo ad un canale inviato ad un


gruppo, sia al canale Group stesso.
Questo significa che attivando il Solo per un canale Group, anche tutti i canali inviati al
gruppo sono automaticamente silenziati. Analogamente, mettendo in solo un canale inviato
ad un gruppo, si mette in solo anche il canale Group.

Un’applicazione dei canali Group, è il loro uso come “rack effetti” (pag. 233).

211
Bus d’uscita
Come descritto nel manuale Avvio, Cubase SX/SL impiega un sistema di bus d’ingresso ed
uscita che si configurano mediante la finestra di dialogo VST Connections.
Le procedure sono descritte nel capitolo “Collegamenti VST: Configurazione bus
ingressi e uscite”.

I bus d’uscita permettono d’inviare l’audio dal programma alle uscite nel vostro
hardware audio.

Invio dei canali audio ai bus

Per inviare l’uscita di un canale audio ad uno dei bus attivi, procedere come segue:

1. Aprire il mixer.

2. Assicurarsi che il pannello delle impostazioni ingresso/uscita sia visibile (pag. 179).

3. Aprire il menu a discesa per l’indirizzamento uscita, posto in cima alla striscia canale e
selezionare uno dei bus.
Questo menu contiene i bus d’uscita configurati nella finestra di dialogo VST Connections,
insieme ai canali Group disponibili (a condizione che bus e gruppi siano compatibili con la
configurazione degli altoparlanti usata per il canale, vedere pag. 21).

Per i dettagli sull’indirizzamento dei canali surround, vedere pag. 264.

Visualizzare i bus d’uscita nel mixer

I bus d’uscita sono visualizzati come canali d’uscita in una finestrella separata a destra
nel mixer. Si mostra o nasconde questa finestrella cliccando sul tasto Hide Output
Channels che si trova nel pannello comune del mixer a sinistra:

Ogni canale d’uscita assomiglia ad una normale striscia canale. In essa è possibile
eseguire le seguenti operazioni:

• Regolare i livelli generali (master) di tutti i bus d’uscita configurati, usando i fader.
• Modificare il guadagno d’ingresso e la fase d’ingresso dei bus d’uscita.
• Aggiungere effetti o EQ ai canali d’uscita (pag. 231).

212
Specifiche procedure MIDI
Questa sezione descrive le procedure di base che riguardano i canali MIDI nel mixer.

Selezionare cosa mostrare nella striscia canale MIDI estesa


Usando le opzioni di visualizzazione della striscia canale estesa (vedere pag. 179), il
pannello superiore può essere impostato per mostrare diverse visualizzazioni per ogni
striscia di canale MIDI. Si seleziona cosa mostrare per ogni canale mediante il menu a
discesa View posto in cima ad ogni striscia canale.
Sono possibili le seguenti visualizzazioni:

• Effetti MIDI in Insert.


Gli Insert MIDI si trovano anche nell’Inspector e nella finestra Channel Settings dei canali
MIDI. L’uso degli effetti MIDI in Insert è descritto nel capitolo “Parametri ed effetti MIDI in
tempo reale” (pag. 441).

• Effetti MIDI in Send.


Anche le mandate si trovano nell’Inspector e nella finestra Channel Settings dei canali MIDI.
L’uso degli effetti MIDI in Send è descritto nel capitolo “Parametri ed effetti MIDI in tempo
reale” (pag. 441).

• Selezionando le opzioni dal menu a discesa View nel pannello comune, è possibile
impostare la visualizzazione di tutti i canali del mixer.
Selezionando le funzioni EQ o Surround Panner (che si applicano solo ai canali audio), non si
modifica la visualizzazione dei canali MIDI. Selezionando gli effetti Insert o Send dal pannello
comune, si modificherà la visualizzazione di tutti i tipi di canale.

213
Uso della finestra Channel Settings

Per ogni striscia di canale MIDI nel mixer (e traccia MIDI nella lista Track o
nell’Inspector) c’è un tasto Edit (“e”).

Cliccando su questo tasto, si apre la finestra MIDI Channel Settings.


Questa finestra contiene un duplicato della striscia canale del mixer, una sezione con
quattro MIDI Insert ed una sezione con quattro effetti Send MIDI. Ogni canale MIDI
ha le proprie impostazioni canale.

La finestra MIDI Channel Settings.

214
Funzioni aggiuntive (Utilities)

Link/Unlink canali
Questa funzione si usa per “vincolare” tra loro i canali selezionati nel mixer, in modo
che ogni variazione applicata ad un canale si rifletta in tutti i canali del gruppo.
Si possono vincolare un numero a piacere di canali, e si può creare un qualsiasi
numero di gruppi di canali vincolati, se necessario. Per vincolare i canali nel mixer,
procedere come segue:

1. Premere [Ctrl]/[Command] e cliccare nella striscia canale appena sopra il campo


nome dei canali che si desidera vincolare.
C’è un campo di selezione canale identico anche sopra il controllo pan. I canali selezionati
sono indicati dal campo selezione evidenziato. [Shift]-click permette di selezionare una
serie continua di più canali.

2. Click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) in qualunque zona grigia del pannello mixer.
Appare il menu contestuale del mixer.

3. Selezionare “Link Channels” dal menu contestuale.

• Per svincolare (unlink) i canali, selezionare uno dei canal in link e scegliere “Unlink
Channels” dal menu contestuale del mixer.
I canali sono svincolati. Non è necessario selezionare tutti i canali vincolati, è sufficiente
selezionarne solo uno.

• Non è possibile rimuovere singoli canali dalla condizione di link.


Per eseguire impostazioni individuali su un canale vincolato, premere [Alt]/[Option] durante
la modifica delle impostazioni.

215
Cosa sarà 'linkato'?
Ai canali vincolati sono applicate le seguenti regole:

• I livelli dei fader saranno “uniti”.


Il relativo squilibrio tra i canali sarà mantenuto, muovendo il fader di un canale vincolato.

I tre canali in figura sono vincolati. Abbassando un fader, si modificano i livelli dei tre canali, ma è
mantenuto proporzionalmente il livello generale del mix.

• Ogni impostazione eseguita sul singolo canale prima del link, sarà mantenuta fino a
quando si modifica la stessa impostazione su uno dei canali vincolati.
Per esempio, se vincolate tre canali, ed uno di essi era in muto nel momento in cui è stata
applicata la funzione Link Channel, questo canale resterà in muto anche dopo il link.
Tuttavia, se dopo il link si attiva il muto su un altro canale, tutti i canali vincolati saranno
silenziati. Quindi, la singola impostazione su un canale si perde non appena si cambia
l’impostazione dello stesso parametro in uno qualsiasi dei canali in link.

• Solo i parametri livello, Mute, Solo, Select, Monitor e Record Enable saranno
vincolati tra i canali.
Le impostazioni Effetti/EQ/pan/indirizzamento ingresso/uscita non sono vincolate.

• Premendo [Alt]/[Option], è possibile eseguire singole impostazioni e modifiche per i


canali in link.

I canali vincolati possono anche avere sotto-tracce d’automazione


individuali, completamente indipendenti e non influenzate dalle funzioni di
Link.

216
Salvataggio impostazioni mixer

Salvataggio e caricamento delle impostazioni mixer non si applicano ai


canali MIDI nel mixer. Solo i canali di tipo audio (group, audio, effect
return, VSTi e ReWire) sono salvati con questa funzione!

È possibile salvare intere impostazioni mixer per i canali audio selezionati o tutti i
canali audio del mixer. Queste potranno essere in seguito caricate in un qualsiasi
progetto. Le impostazioni del canale sono salvate come file d’impostazione mixer.
Questi file recano l’estensione Windows “.vmx”.

Il click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) in una zona qualunque del pannello mixer o
nella finestra Channel Settings, apre il menu contestuale Mixer in cui si trovano le
opzioni della funzione Save/Load. Sono disponibili le seguenti opzioni:

• “Save Selected Channels” salverà tutte le impostazioni dei canali selezionati.


Non sono salvati gli indirizzamenti ingresso/uscita.

• “Save All Mixer Settings” salva le impostazioni di tutti i canali.

Quando si seleziona una delle opzioni descritte, si apre una normale finestra di
dialogo file, nella quale è possibile selezionare un nome ed una destinazione per il
salvataggio del file sull’hard-disk.

217
Caricare le impostazioni mixer

Caricare i canali selezionati

Per caricare le impostazioni mixer salvate dei canali selezionati, procedere come
segue:

1. Selezionare, nel nuovo progetto, lo stesso numero di canali per i quali sono state
salvate le impostazioni nel progetto precedente.
Per esempio, se sono state salvate le impostazioni di sei canali, selezionare ora sei canali nel
mixer.

• Le impostazioni del mixer saranno applicate nello stesso ordine in cui appaiono nel
mixer, durante il salvataggio.
Cioè, se sono state salvate le impostazioni dai canali 4, 6 e 8 e si applicano queste
impostazioni ai canali 1, 2 e 3, le impostazioni salvate per il canale 4 saranno applicate al
canale 1, quelle salvate per il canale 6 saranno applicate al canale 2, e così via.

2. Click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sul pannello mixer per aprire il menu
contestuale, quindi selezionare “Load Selected Channels”.
Si apre una normale finestra di dialogo dove è possibile collocare il file salvato.

3. Selezionare il file e cliccare su “Open”.


Le impostazioni del canale e la corrispondente configurazione bus è applicata ai canali
selezionati.

Se decidete di applicare le impostazioni mixer ad un numero inferiore di


canali rispetto a quelli salvati, si segue nel mixer l’ordine dei canali
salvati, cioè i canali salvati che “avanzano a sinistra” e non applicati
saranno i canali con il numero più alto (o quelli più a destra nel mixer).

Caricare tutte le impostazioni mixer

Selezionando “Load All Mixer Settings” dal menu contestuale, si apre il file delle
impostazioni mixer salvate, e le impostazioni caricate sono applicate a tutti i canali
per i quali esistono informazioni all’interno del file. Saranno influenzati tutti i canali,
le impostazioni master, gli strumenti VST, effetti send e master.

• Si noti che se le impostazioni mixer salvate riguardavano 24 canali, e si


applicano al mixer corrente di 16 canali, solo le impostazioni per i canali
da 1 a 16 saranno applicate. (questa funzione, cioè, non aggiunge
automaticamente nuovi canali).

218
La finestra VST Performance

La finestra VST Performance si apre selezionandola dal menu Devices. Indica la


prestazione corrente della CPU e la velocità di trasferimento dei dati all’hard-disk.
È consigliabile controllarla, di tanto in tanto, oppure tenerla sempre aperta. Anche se
sono stati attivati un certo numero di canali audio nel progetto senza che siano
comparsi messaggi d’allarme, è possibile andare incontro a problemi con l’aggiunta di
EQ ed effetti.

• La barra grafica superiore indica la prestazione della CPU (il processore).


Se l’indicatore rosso di Overload (sovraccarico) si illumina, è necessario diminuire il numero
dei moduli EQ, degli effetti attivi e/o la riproduzione simultanea di più canali audio.

• La barra grafica inferiore indica la prestazione dell’hard-disk nel trasferimento dati.


Se l’indicatore rosso di Overload s’illumina, significa che l’hard-disk non è in grado di fornire
abbastanza velocemente i dati al computer. Potreste quindi aumentare il numero dei buffers
e la dimensione dei blocchi buffer del disco in ASIO Control Panel per l’hardware audio
(finestra di dialogo Device Setup, pagina VST Multitrack). Se questo non basta, occorre un
hard disk più veloce. Si noti che, occasionalmente, l’indicatore di overload potrebbe
lampeggiare (di solito spostando il cursore progetto in una nuova posizione, durante la
riproduzione). Questo non è un problema, ma accade perché il programma ha bisogno di
qualche istante per caricare i dati di tutti i canali che riguardano la nuova posizione di
riproduzione.

• Gli indicatori delle prestazioni di CPU e hard-disk possono anche essere


visualizzati nel pannello di Trasporto e nella barra degli strumenti della
finestra Project.
Sono visualizzati come due indicatori verticali in miniatura (in default, sul lato sinistro del
pannello di Trasporto o della barra degli strumenti).

219
220
10
Effetti Audio

221
Presentazione Capitolo

Cubase SX/SL presenta una serie di plug-in d’effetti interni. Questo capitolo contiene
informazioni generiche su come assegnare, usare ed organizzare i plug-in.
Gli effetti ed i relativi parametri sono descritti in un documento pdf a parte
denominato “Audio Effects and VST Instruments”.

Questo capitolo descrive gli effetti audio, cioè effetti usati per processare
canali audio, Group, VST Instrument e ReWire. Per informazioni riguardo
l’uso degli effetti MIDI, consultare il capitolo “Parametri ed effetti MIDI in
tempo reale”.

Descrizione generale
Ci sono tre modalità d’uso degli effetti audio in Cubase SX/SL:

• Effetti in Insert.
Un effetto Insert è inserito nella catena del segnale di un canale audio, cioè l’intero segnale
del canale passa attraverso l’effetto. Questo rende la modalità Insert adatta agli effetti per i
quali non è necessario miscelare il suono diretto (dry) e quello processato dall’effetto (wet)
(distorsori, filtri o altri effetti che modificano le caratteristiche tonali o dinamiche del
suono). Si possono avere fino a otto effetti in Insert per canale (e la stessa cosa è valida
per i bus d’ingresso e uscita, durante la registrazione con effetti ed “effetti master”).

• Effetti in Send.
Ogni canale audio prevede otto effetti in send, ognuno dei quali può essere inviato ad un
effetto (o ad una catena d’effetti). Gli effetti in Send sono pratici per due motivi: è possibile
controllare il bilanciamento tra il suono diretto (dry) e quello processato (wet) in modo
individuale per ogni canale usando i sends. In secondo luogo, più canali audio possono
usare lo stesso effetto in send. In Cubase SX/SL, gli effetti in send sono trattati come tracce FX
Channel.

• Usando un processo “non in linea” (offline).


È possibile applicare effetti direttamente a singoli eventi audio. La procedura è descritta a
pag. 335.

222
VST plug-in e tempo sync
La versione 2.0 del plug-in VST standard (e successive) permette al plug-in di
ricevere dati MIDI dall’applicazione host (in questo caso Cubase SX/SL). Un uso tipico di
questa caratteristica sono gli effetti basati sul tempo (delay, auto-panning, etc.), ma
è anche usata in altri modi per alcuni plug-in.

• L’informazione tempo MIDI è fornita automaticamente ad ogni plug-in VST 2.0 che
“la richiede”.
Non è necessaria alcuna impostazione particolare per questa funzione.

• In molti casi s’imposta un tempo di sync specificando un valore di nota base ed un


multiplo. L’intervallo di tempo risultante è dato dal valore di nota base moltiplicato
per il valore del multiplo.
Per esempio, impostando il valore di nota base a 1/16 (un sedicesimo di nota) ed un
multiplo di 3, l’intervallo di tempo risultante è 3/16. Nel caso di un effetto delay, l’intervallo
di tempo tra ogni ripetizione del suono sarà di tre note da un sedicesimo.

• Quando la ricezione dei dati MIDI è disponibile (o necessaria) per altri scopi, oltre
alla temporizzazione, la configurazione e le funzioni sono descritte nella
documentazione dell’effetto corrispondente.
Per i dettagli che riguardano gli effetti interni, consultare il documento .pdf “Audio Effects
and VST Instruments”.

Compensazione ritardo del plug-in


Un effetto plug-in può avere una certa latenza o un ritardo intrinsechi. In altre
parole, al plug-in serve un po’ di tempo per processare il segnale, quindi l’audio in
uscita sarà lievemente ritardato nel tempo. In questi casi, generalmente, i processori
dinamici attivano funzioni del tipo “look-ahead” (letteralmente “guardare avanti”),
per ovviare a questo inconveniente.
Cubase SX/SL, tuttavia, fornisce una piena compensazione per il ritardo introdotto dal
plug-in lungo tutto il percorso audio. Questo significa che tutti i plug-in simili al
delay sono compensati per quanto riguarda il mantenimento della sincronia e della
temporizzazione di tutti i canali audio.

Normalmente, non è necessaria alcuna impostazione. Tuttavia nella finestra di


dialogo “Plug-In Information” è possibile disattivare la compensazione del ritardo
plug-in per i singoli plug-in, togliendo lo spunto della corrispondente opzione nella
colonna “Use Delay Compensation” (pag. 249). Si noti che è necessario caricare
di nuovo il plug-in, per fare in modo che la modifica abbia effetto.

223
Effetti in Insert
Premessa
Come indica il nome stesso, gli effetti in Insert sono inseriti nel percorso del
segnale audio. Questo significa che l’audio è inviato attraverso l’effetto. È possibile
aggiungere fino a otto diversi effetti in Insert indipendenti ad ogni tipo di canale
audio (traccia audio, traccia canale Group, traccia FX Channel, canale VST
Instrument o ReWire), o ad un bus. Il segnale passa attraverso gli effetti in serie
dall’alto verso il basso, seguendo il percorso:

Come si può notare, gli ultimi due spazi Insert sono post-EQ e post-fader. Essi sono
più adatti per effetti in Insert che non richiedono una modifica di livello dopo l’effetto,
come il dithering (pag. 231) ed i maximizers, entrambi usati, in genere, come effetti
Insert sui bus d’uscita.

• L’uso d’effetti in Insert su molti canali richiede molte risorse in più al


processore!
Può essere più opportuno impiegare gli effetti in Send, specialmente usando lo stesso tipo
d’effetto su più canali. Ricordate che potete usare la finestra VST Performance per dare
un’occhiata alle prestazioni della CPU.

224
Quali plug-in posso usare come effetti in Insert?
La maggior parte dei plug-in lavorano bene come effetti in Insert. In generale, le
uniche limitazioni riguardano il numero d’ingressi ed uscite nell’effetto:

• Un plug-in deve avere almeno 1 o 2 ingressi e 1 o 2 uscite per poter essere usato
come effetto in Insert.
Effetti diversi presentano un numero variabile d’ingressi e uscite, ma il numero d’ingressi e
uscite usati realmente sono determinati dall’uso in Insert per canali audio singoli (mono),
stereo o surround (canali multipli).

• Per i canali audio stereo, è necessario usare un effetto con almeno due ingressi
(stereo).
È comunque possibile usare l’ingresso mono di un effetto con un canale stereo, ma poi solo
uno dei canali stereo sarà processato, e, probabilmente, non è questo il risultato desiderato.
Naturalmente, è possibile anche impiegare un effetto con più di due ingressi, dato che poi
entrambi i canali stereo saranno processati, sebbene l’effetto possa ospitare più ingressi.

• Per i canali audio mono, è possibile usare effetti con ingresso mono o stereo.
Tuttavia, dato che il canale audio è mono, anche l’uscita dell’effetto sarà mono. Negli effetti
con uscita stereo, sarà impiegato il canale sinistro (left/mono).

• Per i canali audio multi-traccia, è possibile usare effetti con un qualsiasi numero
d’ingressi.
Tuttavia,usando un effetto che ha solo uno o due canali d’ingresso, solo uno o due canali
della configurazione surround (spesso i canali sinistro e/o destro) saranno processati
dall’effetto. Gli altri canali surround, invece, non saranno processati (pag. 228).

225
Invio di un canale audio o bus agli effetti in Insert
Le impostazioni degli effetti in Insert sono disponibili nel Mixer (in modalità estesa),
nella finestra Channel Settings e nell’Inspector (solo per le tracce audio, gruppo
ed FX). Gli esempi seguenti mostrano la finestra Channel Settings, ma le procedure
sono simili in tutte tre le sezioni:

1. Aprire la finestra Channel Settings, la finestrella Inserts nel mixer esteso o la


sezione Insert nell’Inspector.
Nella finestra Channel Settings, gli Insert si trovano immediatamente a destra della striscia
canale.

2. Scorrere il menu a discesa per il tipo d’effetto in uno degli spazi Insert e selezionare
un effetto.

L’effetto è caricato e attivato automaticamente, ed appare il relativo pannello di


controllo. È possibile nascondere o mostrare il pannello di controllo dell’effetto
cliccando sul tasto “e” che si trova vicino allo spazio Insert.

• Se l’effetto ha il parametro Dry/Wet Mix si può usare questo parametro per regolare
il bilanciamento tra il suono diretto (Dry) e quello processato dall’effetto (Wet).
Vedere pag. 244 per i dettagli riguardanti l’editing degli effetti.

• Quando uno o più effetti in Insert sono attivati in un canale, il tasto Insert degli effetti
s’illumina di blu sia nel mixer, sia nella lista Track. Cliccare sul tasto nel canale per
bypassare (disabilitare) tutti i suoi Insert.
Quando gli Insert sono in bypass, i tasti diventano di colore giallo. Cliccare nuovamente sul
tasto per abilitare gli Insert. Si noti che il tasto bypass è disponibile anche nell’Inspector e
nella finestra Channel Settings della traccia audio.

• Per rimuovere un effetto, aprire il menu a discesa per il tipo d’effetto e selezionare
“No Effect”.
È consigliabile farlo per tutti gli effetti che non intendete usare, per ridurre al minimo le
prestazioni della CPU non necessarie.

226
• Quando si hanno più effetti insert in un canale, è possibile bypassare gli effetti uno ad
uno, cliccando il tasto bypass del rispettivo spazio Insert.
Quando l’effetto è bypassato, il tasto è di colore giallo.

L’effetto in Insert “Reverb A” è bypassato (tasto giallo).

Effetti in Insert nella vista d’insieme del canale


Se la sezione “Channel” è selezionata nell’Inspector o la modalità di visualizzazione
“Channel Overview” è selezionata nel mixer esteso, si ottiene una panoramica
generale dei moduli EQ e degli effetti in Insert e in Send attivati nel canale.

È possibile attivare i singoli spazi degli effetti in Insert cliccando sul numero
corrispondente che si trova nella metà superiore della panoramica generale.

La panoramica generale del canale nell’Inspector.

227
Uso di effetti mono o stereo in un canale surround
Normalmente, applicando un effetto in Insert mono o stereo ad una traccia
surround (multi-canale), il primo canale(i) altoparlante della traccia (spesso il
sinistro e/o destro) è inviato ai canali disponibili dell’effetto, mentre gli altri canali
della traccia non sono processati.

Tuttavia, è possibile applicare l’effetto ad altri canali altoparlante, usando la finestra


Channel Settings:

1. Cliccare nella piccola finestra a sinistra sopra la sezione Insert per aprire il menu a
discesa Display Modes.

2. Selezionare “Routing” dal menu.


La sezione Insert cambia aspetto e mostra una serie di piccoli diagrammi di segnale.

228
3. Doppio click nel piccolo diagramma segnale dell’effetto per aprire una finestra di
editing.

Le colonne del diagramma rappresentano i canali della configurazione surround


corrente, con i segnali che passano dall’alto verso il basso. Il campo grigio a metà
indica il reale effetto plug-in.

• I quadratini sopra l’effetto rappresentano gli ingressi dell’effetto plug-in.


• I quadratini sotto l’effetto rappresentano le uscite dell’effetto plug-in.
• Una linea che attraversa l’effetto (senza gli indicatori quadrati d’ingresso/uscita)
rappresenta una connessione in bypass (l’audio su quel canale altoparlante scavalca
l’effetto senza essere processato).
• Una linea “interrotta” indica una connessione interrotta. (l’audio di quel canale
altoparlante non arriverà assolutamente all’uscita).

In questo caso, l’effetto processerà i canali Ls e Rs. I canali L, R e C passeranno oltre senza essere
processati, mentre la connessione Lfe è interrotta.

229
Funzioni
È possibile spostare le connessioni a ingressi ed uscite dell’effetto in direzione
obliqua, per inviare l’audio a/da altri ingressi/uscite rispetto alla configurazione
standard. Per farlo, cliccare sui tasti freccia posti a destra.

• Le due frecce superiori muovono le connessioni d’ingresso, mentre le due frecce


inferiori muovono le connessioni d’uscita.
Se il box “Link” è attivato, le connessioni d’ingresso e d’uscita si muoveranno insieme.
È consigliabile usare questa modalità quando si devono processare canali diversi da quelli di
default, senza nessuna connessione incrociata.

• Spostare gli ingressi e le uscite in modo indipendente tra loro significa creare una
“connessione incrociata”.

L’audio dei canali Ls-Rs è processato nel plug-in ed esce sui canali L-R. Poiché i canali L-R sono
bypassati, l’uscita finale L-R conterrà sia i segnali originali L-R, sia i segnali processati Ls-Rs.

• Se un canale è bypassato (è visualizzata una linea retta verticale che attraversa il


plug-in), premendo [Ctrl]/[C ommand]-click sulla linea s’interrompe la connessione.
Premere nuovamente [Ctrl]/[Command]-click per sostituire la connessione interrotta con un
bypass.

• Cliccando il tasto Reset si ritorna alla connessione standard originale.

• Le modifiche eseguite in questa finestra sono immediatamente udibili.

230
Aggiunta d’effetti Insert ai bus
Come già specificato, tutti i bus d’ingresso e uscita hanno otto spazi Insert, come i
normali canali audio. Le procedure per l’aggiunta degli effetti in Insert sono le stesse
(tranne per il fatto che qui non è possibile usare l’Inspector).

• Aggiungere effetti in Insert ad un bus d’ingresso permette di registrare con effetti.


Gli effetti diventeranno parte integrante del file audio registrato (pag. 58).

• Gli effetti in Insert aggiunti ad un bus d’uscita influenzeranno tutto l’audio inviato a
quel bus, come se fosse un “effetto Insert master”.
Solitamente, si aggiungono compressori, limiter, EQ o altri plug-in per rifinire le dinamiche
ed il suono del mix finale. Il dithering è un caso particolare spiegato nel prossimo paragrafo.

Dithering
Il dithering è un metodo per controllare il rumore introdotto dagli errori di
quantizzazione durante le registrazioni digitali. La teoria al riguardo è che durante i
passaggi a basso livello, sono usati pochi bit per rappresentare il segnale e questo
porta ad avere errori di quantizzazione e quindi distorsione.

Per esempio, “eliminando bit” (riducendo drasticamente la risoluzione da 24 a 16


bit) gli errori di quantizzazione s’aggiungono alla pura registrazione digitale.
Aggiungendo uno speciale rumore di fondo a bassissimi livelli, l’effetto di questi
errori è ridotto al minimo. Il rumore aggiunto può essere percepito come un sibilo
molto sottile a bassissimo livello, in particolari condizioni d’ascolto.
Tuttavia, questo sibilo è difficilmente udibile, ed è comunque preferibile alla
distorsione che si verificherebbe non applicando il dithering.

Quando dovrei usare il dithering?

• Il dithering è da considerare quando si esegue un mix-down ad una risoluzione


inferiore, sia in tempo reale (in riproduzione) sia con la funzione Export Audio
Mixdown.
Un esempio tipico è il mix-down di un progetto su un flie audio a 16-bit stereo per la
preparazione di un CD audio.

Cos’è una “risoluzione più bassa” allora? Beh, Cubase SX/SL impiega internamente una
risoluzione d 32-bit “fluttuanti”, quindi tutte le risoluzioni intere (16-bit, 24-bit, etc.)
sono inferiori. Gli effetti negativi dell’eliminazione dei bit (senza dithering) si notano
probabilmente di più nei formati a 8-bit, 16-bit e 20-bit; applicare il dithering per un
mix-down a 24-bit è forse solo una questione di gusti.

231
Applicare il dithering

1. Cliccare il tasto “e” per aprire la finestra Output Settings per il bus d’uscita, o
visualizzare la sua sezione Insert nella finestra del mixer esteso, come descritto in
precedenza.

2. Far scorrere il menu a discesa degli Insert fino allo spazio 7 o 8.

• Questi ultimi due spazi Insert sono post-fader, e ciò è cruciale per un
plug-in dithering.
La ragione è che ogni modifica di guadagno master eseguita dopo il dithering, riporta il
segnale nel dominio digitale interno di 32-bit “fluttuanti”, vanificando le impostazioni di
dithering.

3. Selezionare un plug-in dithering dal menu a discesa.


I plug-in dithering inclusi in Nuendo sono:

Plug-in Descrizione

UV22HR UV22HR offre un dithering di qualità molto alta che supporta più
risoluzioni (8, 16, 20 o 24 bit).

SurroundDither SurroundDither è un plug-in compatibile con il formato surround e


permette di applicare il dithering a sei canali contemporaneamente.
Se si applica il dithering ad un bus surround, è preferibile impiegare
questo tipo di plug-in.

Per una descrizione dei plug-in interni e dei relativi parametri, consultare il
documento pdf “Audio Effects and VST Instruments”. Se preferite usare un altro
tipo di plug-in per il dithering che avete installato, selezionatelo dal menu a discesa.

4. Assicuratevi che il plug-in per il dithering sia impostato alla risoluzione corretta.
La risoluzione corretta sarà la risoluzione del vostro hardware audio (in riproduzione),
oppure la risoluzione desiderata per il file mix-down che volete creare (come impostato
nella finestra di dialogo Export Audio Mixdown). Vedere a pag. 563.

5. Regolate gli altri parametri del pannello di controllo del plug-in per impostare il
dithering desiderato.

232
Uso dei canali Group con effetti in Insert
Come tutti gli altri canali, i canali Group possono avere fino a otto effetti in Insert.
Questo è utile se avete più tracce audio da processare con lo stesso effetto (per
esempio, diverse tracce vocali da processare con il medesimo compressore).
Un altro uso particolare di canali Group ed effetti è il seguente:

Nel caso di una traccia audio mono che si desidera processare attraverso un effetto
stereo in Insert (per esempio, un chorus stereo o un auto panner), non ha molto
senso inserire l’effetto come si fa di solito. La traccia audio è mono, quindi anche
l’uscita dell’effetto in Insert sarà in mono e l’informazione stereo dell’effetto andrà
inevitabilmente persa.

Una soluzione potrebbe essere inviare il Send della traccia mono ad una traccia
stereo FX Channel, impostare il Send in modalità pre-fader ed abbassare
completamente il fader della traccia mono. Tuttavia, questa manovra rende il
missaggio piuttosto problematico, poichè che non è possibile usare il fader.
Ecco un’altra soluzione:

1. Create una traccia Group channel in stereo ed inviatela al bus d’uscita desiderato.

2. Aggiungete l’effetto desiderato in Insert al Group channel.

3. Inviate la traccia audio mono al Group channel.

Ora il segnale è inviato direttamente dalla traccia mono al Group channel che passa
poi attraverso l’effetto in Insert, in stereo.

233
Effetti in Send
Premessa

Gli effetti in Send sono si usano attraverso le tracce FX Channel. queste sono tracce
speciali, ed ognuna può contenere fino a otto effetti in Insert. Il percorso seguito
dal segnale è il seguente:

• Inviando il Send di un effetto da una traccia audio ad una traccia FX Channel,


l’audio è inviato all’FX Channel attraverso il suo effetto(i) in Insert.
Ogni canale audio possiede otto send, che possono essere inviati ai vari canali FX.
È possibile controllare la quantità del segnale inviato al canale FX regolando il livello della
mandata effetto.

• Se sono stati aggiunti più effetti nel canale FX, il segnale passa attraverso i vari
effetti in serie, dall’alto (il primo spazio) in basso.
In questo modo, è possibile “personalizzare” le configurazioni degli effetti in send (potreste
avere, per esempio, un chorus seguito da un riverbero, quindi un EQ e così via).

• La traccia FX Channel ha la propria striscia canale nel mixer, il canale Return


dell’effetto.
Qui è possibile regolare il livello di ritorno dell’effetto e bilanciare, aggiungere EQ ed inviare
il ritorno dell’effetto ad un qualsiasi bus d’uscita.

• Ogni traccia FX Channel possiede una sotto-traccia per l’automazione dei vari
parametri degli effetti.
Vedere pag. 291 per informazioni dettagliate.

234
Impostazione degli effetti in Send

Aggiunta di una traccia FX Channel

1. Aprire il menu Project e selezionare “FX Channel” dal sub-menu “Add Track”.
Appare la seguente finestra di dialogo.

2. Selezionare una configurazione per la traccia FX Channel.


Normalmente, la configurazione stereo è una buona scelta, dato che la maggior parte dei
plug-in hanno uscite stereo.

3. Selezionare un effetto per la traccia FX Channel.


Questa operazione non è strettamente necessaria in questa fase. È possibile lasciare il
menu a discesa Plug-in impostato su “No Effect” ed aggiungere gli effetti nel canale FX
più tardi, se preferite.

4. Cliccare sul tasto OK.


Una traccia FX Channel è aggiunta alla lista Track, e l’effetto selezionato, se c’è, è caricato
nel primo spazio effetto in Insert del canale FX (in tal caso, la linguetta Insert luminosa
della traccia FX Channel nell’Inspector, indica che un effetto è stato assegnato e
automaticamente attivato).

• Tutte le tracce FX Channel create appaiono sotto forma di “cartelle” nella lista Track.
Questo rende più facile manipolare e mantenere in ordine le tracce FX Channel, oltre che
risparmiare spazio sullo schermo ordinando la cartella FX Channel.

Le tracce FX Channel sono nominate automaticamente “FX 1”, “FX 2” etc, ma è possibile rinominarle.
Doppio click sul nome della traccia FX Channel nella lista Track o nell’Inspector e digitare il nuovo
nome.

235
Aggiunta ed impostazione effetti

Come accennato in precedenza, è possibile aggiungere un singolo effetto in Insert


quando si crea la traccia FX Channel, se si desidera. Per aggiungere ed impostare gli
effetti dopo la creazione della traccia FX Channel è possibile usare sia l’Inspector
della traccia (cliccare sulla linguetta Inserts), sia la finestra FX Settings:

1. Cliccare sul tasto Edit (“e”) della traccia FX Channel (lista Track, mixer o Inspector).
Si apre la finestra FX Settings, simile alla normale finestra Channel Settings, ma senza il
pannello delle mandate Send.

Nella zona centrale della finestra si trova la sezione Inserts con gli otto spazi effetto.

2. Assicuratevi che il canale FX sia inviato al bus d’uscita corretto.


La procedura si esegue dal menu a discesa per l’indirizzamento uscita che si trova in cima
alla sezione fader (disponibile anche nel mixer e nell’Inspector).

3. Per aggiungere un effetto in uno spazio vuoto (o sostituire l’effetto corrente in uno
spazio), cliccare all’interno dello spazio e selezionare un effetto dal menu a discesa.
La procedura è simile alla selezione di un effetto in Insert per un normale canale audio.

4. Quando si aggiunge un effetto si apre automaticamente il suo pannello di controllo.


Di solito s’imposta il controllo Wet/Dry Mix completamente su “Wet”.
Questo perché si controlla il bilanciamento tra il segnale diretto (dry) e processato (wet)
mediante tramite il controllo di mandata dell’effetto. Per maggiori informazioni sulle
impostazioni degli effetti nei rispettivi pannelli di controllo, vedere pag. 244.

236
• Se si desidera, è possibile aggiungere fino a otto effetti in un canale FX.
Si noti che il segnale passa attraverso gli effetti in serie. Non è possibile regolare i livelli di
mandata e ritorno effetto in modo indipendente per ogni effetto (questa operazione si
esegue sull’intero canale FX). Se l’obiettivo è avere più effetti separati in send (nei quali si
possa controllare i livelli di mandata e ritorno in modo indipendente) è necessario
aggiungere altre tracce FX Channel, una per ogni effetto.

• Per rimuovere un effetto Insert da uno spazio, cliccare nello spazio e selezionare
“No Effect” dal menu a discesa.
È consigliabile eseguire questa operazione per tutti gli effetti che non intendete usare, al
fine di risparmiare le risorse della CPU.

• È inoltre possibile bypassare singoli effetti (o tutti gli effetti) cliccando sul tasto(i)
corrispondente Bypass Insert nella traccia FX Channel.
Vedere pag. 226.

• In questa finestra è possibile anche regolare livello, pan ed EQ per il ritorno


dell’effetto.
Come sempre, è possibile farlo anche nel mixer o nell’Inspector.

• Ricordate che gli effetti consumano molte risorse della CPU nel vostro
computer.
Maggiore è il numero degli effetti attivi, maggiori risorse saranno dedicate agli effetti.

Impostazione Send

Il prossimo passo consiste nell’impostare e indirizzare il Send di un canale audio al


canale FX. Questa operazione si esegue nel mixer (nel pannello esteso), nella
finestra Channel Settings o nell’Inspector della traccia audio. L’esempio seguente
mostra la finestra Channel Settings, ma la procedura è simile in tutte tre le sezioni:

1. Cliccare sul tasto “e” di un canale audio per aprire la sua finestra Channel Settings.
Nel mixer si selezionerà una delle modalità Send del pannello esteso; nell’Inspector è
necessario cliccare sulla linguetta Sends.

Nella finestra Channel Settings, la sezione Send è posta all’estrema destra.

Ciascuno degli otto Sends possiede i seguenti controlli ed opzioni:

• Un selettore Send on/off.


• Un cursore di livello Send.
• Un selettore pre/post fader.
• Un tasto Edit.

237
2. Aprire il menu a discesa per un Send, cliccando nello spazio vuoto e selezionare la
destinazione desiderata.

• Selezionando il primo oggetto del menu (“No Bus”), il Send non è inviato da
nessuna parte.
• Gli oggetti “FX 1”, “FX 2” etc., corrispondono alle tracce FX esistenti. Se è stata
rinominata una traccia FX, come descritto a pag. 235, il nome comparirà nell’elenco
al posto del nome di default.
• Il menu permette inoltre d’inviare un Send direttamente ai bus d’uscita, a canali bus
d’uscita separati o a canali Group.
Indirizzando un Send ad un bus d’uscita, per esempio, è possibile usare dispositivi d’effetti
esterni.

3. In questo caso, selezionare una traccia FX Channel dal menu a discesa.


Ora il Send è inviato al canale FX.

4. Cliccare sul tasto d’accensione della mandata effetto in modo che s’illumini in blu.
In questo modo s’attiva il Send.

238
5. Cliccare e trascinare il cursore di livello Send portandolo circa a metà corsa.
Il livello di mandata determina la quantità del segnale audio inviata al canale FX via Send.

Impostazione del livello Send.

6. Se volete inviare il segnale al canale FX prima che passi attraverso il fader di volume
nel mixer, cliccare sul tasto Pre Fader del Send in modo che s’illumini.
Normalmente, si mantiene la mandata dell’effetto proporzionale al volume del canale (post
fader). Lo schema a blocchi seguente mostra i punti in cui le mandate incidono sul segnale
in modalità pre e post-fader:

Un Send impostato in modalità pre-fader.

239
• Quando in un canale sono attivati uno o più Send, il tasto Send Effects s’illumina in
blu, sia nel mixer sia nella lista Track. Cliccare su questo tasto in un canale per
bypassare (disabilitare) tutti i suoi effetti in Send.
Con i send disattivati, il tasto si colora di giallo. Cliccare di nuovo per abilitare i send.
Si noti che questo tasto è presente anche nell’Inspector e nella finestra Channel Settings.

Cliccare su questo tasto per bypassare i send.

• È possibile inoltre bypassare singoli send nella finestra panoramica del canale.
Vedere pag. 227.

• In alternativa, allo stesso modo è possibile bypassare gli effetti in send cliccando
sul tasto “Bypass Inserts” del canale FX.
La differenza è che questa operazione disabilita i reali effetti in send che potrebbero
essere usati da più canali. Disabilitando un send si disabilita solo quel send e quel canale.

Impostazione del pan sui send

Ogni send nella finestra Channel Settings di una canale audio presenta un controllo
pan che permette di posizionare il suono dell’effetto da un canale FX nel campo
sonoro stereo o surround. Questo controllo può essere impiegato in vari modi:

• Inviando un send da un canale mono ad una traccia stereo FX Channel, è


possibile posizionare il segnale proveniente dal send al centro dell’immagine sonora
(oppure ovunque si desidera).
• Inviando un send da un canale mono ad una traccia stereo FX Channel, il
controllo pan lavora come un crossfader, determinando il bilanciamento tra le due
parti stereo quando il segnale di send stereo è mixato in quello mono.
• Inviando un send da un canale mono o stereo ad una traccia FX Channel in formato
surround, è possibile usare il panner surround per posizionare il segnale di send
nell’immagine surround.

240
Il controllo pan nei send s’imposta nel modo seguente:

1. Aprire la finestra Channel Settings del canale audio.

2. Far scorrere il menu a discesa Display Modes che si trova sopra i send a destra.

3. Selezionare “Routing” dal menu.


Ove possibile, appaiono dei piccoli controlli di pan sopra gli effetti in send inviati ai canali
FX.

4. Cliccare e trascinare con il mouse il cursore del controllo pan di send.


Come sempre, è possibile resettare il controllo pan in posizione centrale premendo
[Ctrl]/[Command] e cliccando sul cursore del controllo pan.

• Se il canale FX è configurato in formato surround, il pan sarà rappresentato da un


controllo panner surround in miniatura, simile a quello che si trova nel mixer.
È possibile cliccare e trascinare la sfera in questa figura per posizionare il send nel campo
surround, oppure eseguire un doppio click sulla figura per aprire il panner surround.
(Vedere pag. 269).

• Se entrambi i send (il canale audio) e il canale FX sono in mono, il


controllo pan non è disponibile.

241
Impostazione dei livelli d’effetto
Dopo aver impostato i send come descritto nei paragrafi precedenti, è ora possibile
eseguire le seguenti operazioni:

• È possibile usare il cursore del livello di send della finestra Channel Settings,
dell’Inspector o la parte estesa del mixer, per impostare il livello di mandata.
Regolando il livello di send, si controlla la quantità di segnale inviata dal canale audio al canale
FX.

Impostazione del livello effetto in mandata.

• Nel mixer è possibile usare il fader di livello del canale FX per impostare il livello di
ritorno dell’effetto.
Regolando il livello di ritorno, si controlla la quantità del segnale inviato dal canale FX al bus
d’uscita.

Impostazione del livello di ritorno dell’effetto.

242
Funzioni FX Channels e Solo Defeat

Talvolta, durante il mixaggio, è necessario posizionare in Solo specifici canali audio, per
ascoltare solo questi ultimi, mentre gli altri sono in muto. Questa operazione, tuttavia,
silenzierà anche tutti i canali FX. Se i canali in solo hanno i send inviati ai canali FX, ne
consegue che non sarà possibile udire gli effetti in send dei canali.

Per ovviare a questo inconveniente si può usare la funzione Solo Defeat sul canale FX:

1. Innanzitutto premere [Alt]/[Option] e cliccare sul tasto Solo del canale FX.
In questo modo si attiva la funzione Solo Defeat sul canale FX. In questa modalità, il canale
FX non sarà silenziato attivando il Solo in un altro canale nel mixer.

2. Ora è possibile selezionare il Solo in un qualsiasi canale audio senza che il ritorno
dell’effetto (il canale FX) sia posto in muto.

3. Per disattivare la funzione Solo Defeat sul canale FX, premere di nuovo [Alt]/[Option]-
click sul tasto Solo del canale FX.

243
Impostazione Effetti
Selezione di effetti preset
La maggior parte dei plug-in effetti VST forniscono una serie di utili preset per una
rapida scelta degli effetti. Si possono selezionare i preset dal pannello di controllo
dell’effetto, oppure effettuare una selezione dalla finestra Channel Settings:

1. Aprire la finestra Channel Settings del canale con gli effetti in Insert.
Ciò significa che per selezionare i preset per gli effetti in send, si dovrà aprire la finestra FX
Settings della traccia FX Channel.

2. Scorrere il menu a discesa Display Modes posto sopra lo spazio Insert, quindi
selezionare “Preset”.
Ora nello spazio Insert sono visualizzati i preset correnti selezionati.

3. Usare il menu a discesa (la freccia a destra del nome preset) per selezionare un altro
preset.
È anche possibile usare i tasti “-“ e “+” a sinistra per spostarsi tra i preset.

244
Editing effetti
Tutti gli effetti in Insert e Send hanno un tasto Edit (“e”). Cliccando su questo
tasto, si apre il pannello di controllo degli effetti, nel quale è possibile impostare i
vari parametri.

Il contenuto, la grafica e la configurazione del pannello di controllo dipende


dall’effetto selezionato. Tuttavia, tutti i pannelli di controllo presentano un tasto
d’accensione, un tasto Bypass, tasti per l’automazione Read/Write (per
automatizzare le variazioni dei parametri, pag. 291), un menu a discesa per
selezionare i preset ed un menu a discesa per salvare o caricare i programmi.
In Cubase SX/SL per Mac OS X questi tasti sono posti alla base del pannello di controllo,
mentre in Cubase SX/SL per Windows si trovano in cima.

Il pannello di controllo dell’effetto “Rotary”.

• Si osservi che tutti gli effetti possono essere editati usando un pannello di controllo
semplificato (formato solo da cursori orizzontali, senza grafica) se si preferisce. Per
editare gli effetti usando questo pannello di controllo “base”, premere
[Ctrl]/[Command]+[Shift] e cliccare sul tasto Edit di ogni spazio o send dell’effetto.

Eseguire le impostazioni

I pannelli di controllo degli effetti possono avere una qualsiasi combinazione di


manopole, cursori, tasti e curve grafiche.

• Per le specifiche riguardanti gli effetti interni ed i relativi parametri, fare


riferimento al documento pdf “Audio Effects and VST Instruments”.

245
Nominare gli effetti

Se si editano i parametri di un effetto, queste impostazioni sono automaticamente


salvate nel progetto. Per dare un nome alle impostazioni correnti, seguire i punti
seguenti:

• Le basi delle impostazioni correnti, possono essere state un programma dell’effetto


preset; in tal caso, c’è un nome nel campo preset.
• Le basi delle impostazioni correnti, possono essere state un programma con
impostazioni di default; in tal caso, il nome “Default” è visualizzato nel campo
preset.

In entrambi i casi, se è stata eseguita una modifica nelle impostazioni dei parametri,
questi sono già salvati! Per dare un nome alle impostazioni correnti, cliccare nel
campo Name, digitare un nuovo nome e premere [Invio]. Il nuovo nome sostituisce
il nome precedente nel menu a discesa del programma.

Salvare gli effetti

È possibile salvare gli effetti editati per un uso futuro (per esempio, in altri progetti)
usando il menu a discesa a destra del campo nome.

1. Scorrere il menu a discesa.

• Per salvare solo il programma corrente, selezionare “Save Effect”.


I programmi effetti in windows hanno l’estensione “fxp”.

• Per salvare tutti i programmi dell’effetto, selezionare “Save Bank”.

2. Nella finestra di dialogo file che appare, selezionare un nome ed una destinazione
per il file, quindi cliccare sul tasto Save.
Potrebbe essere una buona idea predisporre una cartella dedicata ai vostri effetti.

Caricare gli effetti

1. Scorrere il menu a discesa file.

2. Selezionare “Load Effect” o “Load Bank”.

3. Nella finestra di dialogo file che si apre, individuare il file e premere sul tasto Open.
Se si carica un Bank, sarà sostituito il set corrente di tutti i programmi dell’effetto.
Se si carica un singolo effetto, sarà sostituito solo il programma corrente selezionato.

Automatizzare i parametri effetto

I parametri degli effetti possono essere automatizzati.


(Vedere il capitolo “Automazione” a pag. 277).

246
Installazione ed uso degli effetti plug-in

C’è un’ampia scelta di effetti plug-in disponibili nei due formati supportati da Cubase SX/SL
(VST e Direct X). I due formati sono trattati diversamente per quanto riguarda la
loro installazione e organizzazione:

Plug-in VST
Mac OS X

Se acquistate plug-in VST aggiuntivi, assicuratevi che siano stati creati


appositamente per Mac OS X! I plug-in in formato Mac OS 9.X non
possono essere usati.

Esistono una gran quantità di plug-in disponibili per l’acquisto o il download. Per
installare un plug-in VST in Mac OS X, uscire da Cubase SX/SL e trascinare il file del plug-
in una delle seguenti cartelle:

• /Library/Audio/Plug-Ins/VST/
Questo è possibile solo se si accede al sistema operativo in qualità di amministratore di
sistema. I plug-in installati in questa cartella saranno disponibili per tutti gli utenti, su tutti i
programmi che li supportano.

• Users/ Username/Library/Audio/Plug-Ins/VST/
“Username” è il nome registrato sul computer (la via più breve per aprire questa cartella è
andare sulla vostra cartella “Home” e seguire da lì il percorso /Library/Audio/Plug-Ins/VST/.
I plug-in installati in questa cartella sono riservati solo a voi.

Al riavvio di Cubase SX/SL, i nuovi effetti appariranno nei menu a discesa effetti.

• Un effetto plug-in può anche funzionare con il suo programma eseguibile


d’installazione; in tal caso, è necessario usare quest’ultimo.
In generale, leggere sempre il file readme prima d’installare nuovi plug-in.

Windows

In Windows, i plug-in VST s’installano semplicemente trascinando i files (con


estensione “.dll”) all’interno della cartella Vstplugins nella cartella applicativa di
Cubase SX/SL, oppure nella cartella Shared VST Plug-in (vedere in seguito).
Al riavvio di Cubase SX/SL, i nuovi effetti appariranno nei menu a discesa Effect.

• Se l’effetto plug-in ha il suo programma eseguibile d’installazione,


dovrete usare quest’ultimo.
In generale, leggere sempre il file readme prima d’installare nuovi plug-in.

247
Organizzazione dei plug-in VST
Avendo a disposizione un gran numero di plug-in VST, può diventare scomodo averli
tutti in un solo menu a discesa. Per questo motivo, i plug-in installati in Cubase SX/SL
sono sistemati in apposite sotto-cartelle, a seconda del tipo d’effetto.

• In Windows, si possono riordinare i plug-in, aggiungendo o rinominando sotto-


cartelle all’interno della cartella Vstplugins, se si desidera.
Lanciando il programma e facendo scorrere il menu a discesa Effects, le sotto-cartelle
saranno rappresentate da sub-menu gerarchici; ognuno di essi elenca i plug-in nella sotto-
cartella corrispondente.

• In Mac OS X, non è possibile cambiare l’arrangiamento gerarchico dei plug-in VST


“costruiti all’interno” (“built-in”).
È possibile tuttavia arrangiare ogni nuovo plug-in che avete installato (nelle cartelle
/Library/Audio/Plug-Ins/VST, vedere sopra) sistemandoli in sotto-cartelle. Nel programma,
le sotto-cartelle saranno rappresentate da sub-menu gerarchici; ognuno di essi elenca i
plug-in nella sotto-cartella corrispondente.

Plug-in VST shared (solo in Windows)


Mentre I plug-in interni di Cubase SX/SL si trovano nella cartella Vstplugins all’interno della
cartella di programma di Cubase SX/SL, il programma può accedere anche a plug-in che si
trovano in altre cartelle chiamate VST shared (cartelle condivise). Questo permette
di usare plug-in installati da altre applicazioni VST compatibili etc.
È possibile cambiare la cartella Vstplugins considerata “condivisa” in ogni momento,
mediante l’uso della finestra Plug-in Information (pag. 249).

La sotto-cartella “Cubase SX/SL 1.x Plug-ins”


Durante l’installazione di Cubase SX/SL, vi è stato chiesto se volevate installare gli effetti
dalle versioni dei programmi precedenti di Cubase. Se avete scelto di farlo, gli effetti
appariranno in un sub-menu dei menu a discesa effetto (come i plug-in
di Cubase 5, se avete scelto di installarli).

La ragione principale per la quale s’installano queste prime versioni di plug-in è la


compatibilità, per permettere di importare vecchi progetti di Cubase ed avere la
possibilità di mantenere le corrette impostazioni degli effetti anche in Cubase SX/SL 2.0.

248
Plug-in DirectX (solo in Windows)
Per poter usare I plug-in DirectX, è necessario avere Microsoft DirectX installato sul
vostro computer (versione 8.1 o seguenti, raccomandate e incluse nel CD di Cubase SX/SL).

I plug-in DirectX non potranno essere sistemati nella cartella Vstplugins, poiché
sono installati sotto il sistema operativo, non esclusivamente per Cubase SX/SL.
Dovrete seguire invece le istruzioni per l’installazione incluse nei plug-in (pag. 252).

• Nei menu Effect, tutti i plug-in DirectX sono elencati nel sub-menu
DirectX.
Selezione, attivazione ed editing si eseguono come per gli effetti VST.

La finestra Plug-in Information

Nel menu Devices, si trova un oggetto chiamato “Plug-in Information”.


Selezionandolo, si apre una finestra di dialogo che elenca tutti i plug-in VST e DirectX
compatibili con il vostro sistema (compresi gli Strumenti VST), oltre a tutti i plug-in
MIDI (pag. 446).

249
Uso e selezione dei plug-in VST
Per vedere i plug-in VST disponibili nel vostro sistema, cliccare sulla linguetta “VST
Plug-ins” posta in cima alla finestra. La finestra visualizza tutti i plug-in in Cubase SX/SL
e la cartella condivisa Vstplugins.

• Per abilitare un plug-in (renderlo cioè disponibile per la selezione), cliccare nella
colonna sinistra.
Solo i plug-in correnti abilitati (indicati dal segno di spunto nella colonna di sinistra)
compariranno nei menu effetti.
• La seconda colonna indica le richieste del plug-in per l’uso corrente in Cubase SX/SL.
Cliccando in questa colonna su un plug-in già in uso, si apre un menu a discesa che mostra
esattamente dove avviene l’uso del plug-in.
• Un plug-in può essere in uso anche se non è abilitato nella colonna di
sinistra.
Potreste, per esempio, aver aperto un progetto contenente effetti che sono correntemente
disabilitati nel menu. La colonna di sinistra determina solamente se il plug-in sarà visibile o
meno nei menu degli effetti.

• Tutte le colonne possono essere ridimensionate mediante l’uso del divisorio nella
colonna di testa.

Le altre colonne mostrano le seguenti informazioni per ogni plug-in:

Colonna Descrizione

Name Nome del plug-in.

Nb I/O Mostra il numero di ingressi ed uscite di ogni plug-in.

Category Indica la categoria di ogni plug-in (per esempio, VST Instruments,


Surround Effects, etc.).

Vendor Indica il produttore del plug-in

VST Version Indica con quale versione del protocollo VST è compatibile il plug-in.

Delay (sample) Indica il ritardo (in campioni) che sarà introdotto dall’effetto mediante il
suo uso in Insert. Ciò è automaticamente compensato da Cubase SX/SL.

Use Delay Questa opzione (selezionata in default) indica che è usata la


Compensation compensazione del ritardo per il plug-in.

Nb Params Indica il numero di parametri del plug-in.

Nb Programs Indica il numero di programmi del plug-in.

Old Host Verificate questa colonna nel caso di un plug-in specifico se volete che
Behaviour sia processato come lo era nelle precedenti versioni di Cubase SX/SL, per
evitare strani suoni di ritorno (feedback). Si noti che è necessario
caricare di nuovo il plug-in perché la modifica abbia effetto.

250
Colonna Descrizione

Modified Indica l’ultima data di modifica del plug-in.

Path Indica percorso e nome della cartella nella quale si trova il file del plug-in.

Tasto Update (aggiornamento)


Premendo questo tasto, Cubase SX/SL esegue una scansione delle cartelle designate
Vstplugins per aggiornare le informazioni che riguardano i plug-in.

• Premendo [Ctrl]/[Command] e cliccando su questo tasto, è generato un file con


l’informazione relativa al plug-in.
Il file sarà salvato nella cartella \Documents and Settings\Aministrator\Local Settings\Temp
in Windows. In Mac OS X, vi sarà chiesto di specificare una cartella nella quale salvare il file.
Questo documento potrebbe essere utile in caso di richiesta d’assistenza presso il supporto
tecnico Steinberg (oppure per avere un riferimento pratico sugli effetti installati).

Modifica della cartella Shared Plug-ins (solo in Windows)

Se si desidera, è possibile cambiare la cartella “condivisa” Vstplugins. Per esempio,


se avete Steinberg Cubase VST 5.1 installato sul vostro PC, potrete accedere agli
specifici plug-in Cubase VST 5.1 in Cubase SX/SL, spostandovi sulla cartella Vstplugins
dall’interno della cartella Cubase VST 5.1.
La cartella Shared corrente è visualizzata nel campo del testo in cima alla finestra.
Cliccando sul tasto “Change…”, si apre un file di dialogo dove si può archiviare
un'altra cartella Vstplugins sul vostro hard disk. Cliccando sul tasto OK la cartella
diventa la cartella dei plug-in VST “condivisi”.

Dopo aver selezionato la nuova cartella plug-in “condivisa”, sarà


necessario innanzitutto confermare la scelta, quindi riavviare Cubase SX/SL,
in modo che gli effetti nella nuova cartella siano disponibili.

251
• È anche possibile aggiungere più cartelle “condivise”, cliccando sul tasto “Add” ed
archiviando un’altra cartella Vstplugins sul vostro hard disk.
Avendo a disposizione più cartelle assegnate come Shared Plug-ins Folders, è possibile in
ogni momento usare il campo testo del menu a discesa per decidere quale delle cartelle
assegnate sarà destinata ad essere attiva.

• Per rimuovere una cartella plug-in condivisa, selezionarla e cliccare sul tasto
“Remove”.

Uso e selezione dei plug-in DirectX (solo in Windows)


Per vedere i plug-in DirectX disponibili nel vostro sistema, cliccare sulla linguetta
“DirectX Plug-ins” in cima alla finestra.

• Per abilitare un plug-in (renderlo cioè disponibile per la selezione), cliccare nella
colonna all’estrema sinistra.
Solo i plug-in correnti abilitati (indicati dal segno di spunto nella colonna di sinistra)
compariranno nei menu effetti.

Ci potrebbe essere una gran quantità dei più svariati plug-in nel vostro sistema, non
destinati, in realtà, al processo audio musicale. Disabilitandoli, sarà più agevole
muoversi fra i vari menu effetti di Cubase SX/SL.

• La seconda colonna indica quante volte è stato richiesto il plug-in per l’uso corrente
in Cubase SX/SL.
Cliccando in questa colonna su un plug-in già in uso, si apre un menu a discesa che mostra
esattamente dove avviene l’uso del plug-in.

Si noti che il plug-in può essere in uso anche se non è abilitato nella
colonna di sinistra. Potreste, per esempio, aver aperto un progetto
contenente effetti che sono correntemente disabilitati nel menu.
La colonna di sinistra determina solamente se i plug-in saranno visibili o
meno nei menu effetti.

252
11
Strumenti VST

253
Introduzione

Gli strumenti VST (Virtual Instruments) sono sintetizzatori software (o altre sorgenti
sonore) contenuti in Cubase SX/SL. Sono riprodotti internamente via MIDI, e le loro
uscite appaiono su canali separati nel mixer, in modo da poter aggiungere effetti o
EQ, come avviene per le normali tracce audio.

Alcuni strumenti VST sono inclusi in Cubase SX/SL, altri possono essere acquistati
separatamente, da Steinberg o altri costruttori. Questo capitolo descrive le
procedure generali per l’uso degli strumenti VST, oltre alla descrizione degli
strumenti VST interni.

Gli strumenti VST inclusi ed installati con Cubase SX/SL sono i seguenti:

• A1 – Un sintetizzatore software sviluppato da Waldorf.

• VB-1 – Un basso virtuale costruito sui principi di modelli fisici in tempo reale.

• LM-7 – Una batteria a 24 bit.

• Questo capitolo descrive le procedure generali per l’impostazione e l’uso


degli strumenti VST.
Per le descrizioni degli strumenti VST interni e dei rispettivi parametri, consultare il
documento pdf “Audio Effects and VST Instruments”.

254
Attivazione ed uso degli strumenti VST

1. Aprire il menu Devices e selezionare VST Instruments.


Appare il pannello degli Strumenti VST con 64 spazi.

2. Far scorrere il menu a discesa e, in uno spazio vuoto del pannello, selezionare lo
strumento desiderato.
Lo strumento è caricato ed attivato, ed il suo pannello di controllo è automaticamente
aperto.

• Se osservate nella finestra Project, all’interno della cartella “VST Instruments”


(dove appaiono tutti i vostri strumenti VST), troverete una speciale “cartella” per lo
strumento scelto che è stato aggiunto,
La cartella a parte dello strumento aggiunto contiene due o più tracce d’automazione: una
per automatizzare i parametri del plug-in, l’altra per ogni canale del mixer impiegato dallo
strumento VST. Per esempio, aggiungendo uno strumento VST con quattro uscite separate
(quattro canali separati del mixer), la cartella conterrà cinque tracce d’automazione. Per
mantenere il mixer più ordinato, è consigliabile chiudere la cartella dello strumento VST, ed
aprirla solo per visualizzare o editare una delle tracce d’automazione.
Ulteriori informazioni sull’automazione a pag. 279.

3. Selezionare una traccia MIDI inutilizzata nella finestra Project.

4. Aprire il menu a discesa per l’uscita della traccia MIDI nella lista Track o
nell’Inspector.
Questo menu conterrà ora un oggetto in più, con il nome dello strumento VST attivato.

255
5. Selezionare lo strumento VST dal menu a discesa dell’uscita MIDI.
L’uscita MIDI della traccia è ora inviata allo strumento selezionato.

6. A seconda dello strumento selezionato, potrà anche essere necessario selezionare


un canale MIDI per la traccia.
Per esempio, uno strumento VST multi-timbrico può riprodurre suoni diversi su diversi canali
MIDI (verificare la documentazione per i dettagli sull’implementazione MIDI).

7. Assicuratevi che l’opzione “MIDI Thru Active” sia attivata nella finestra di dialogo
Preferences (pagina MIDI).

8. Cliccare sul tasto Monitor (ascolto) della traccia MIDI (nella lista Track, Inspector o
nel mixer).
Quando questo tasto è attivo (o la traccia è abilitata per la registrazione, vedere pag. 62),
il MIDI entrante è trasferito all’uscita MIDI selezionata (in questo caso lo strumento VST).

9. Aprire il mixer.
Troverete una striscia canale in più per le uscite audio dello strumento.
Le strisce canale dello strumento VST hanno le stesse caratteristiche e funzionalità delle
strisce canale Group, con l’aggiunta di un tasto Edit alla base della striscia per l’apertura del
pannello di controllo dello strumento VST.

10. Usare il menu a discesa d’uscita posto in cima alla striscia del canale per inviare
l’audio dello strumento all’uscita o al gruppo desiderato.

11. Suonate lo strumento dalla vostra tastiera MIDI.


È possibile usare i controlli del mixer per regolare il suono, aggiungere EQ o effetti, etc.
(come per un normale canale audio). Naturalmente, è anche possibile registrare o creare
manualmente parti MIDI che riproducono il suono dallo strumento VST.

È possibile avere fino a 64 strumenti VST attivati contemporaneamente,


diversi modelli o più richieste per lo stesso strumento.
Tuttavia, i sintetizzatori software possono consumare molte risorse della
CPU. Controllate le prestazioni nella finestra VST Performance per evitare
di oltrepassare i limiti delle prestazioni del processore.

256
Latenza

A seconda del vostro hardware audio e dei relativi driver ASIO, la latenza (il tempo
necessario allo strumento VST per generare il suono quando si preme un tasto sul
controller MIDI) può essere troppo alta per permettervi di riprodurre in tempo reale
il suono dello strumento VST da una tastiera MIDI.

In questa situazione, si può aggirare l’ostacolo suonando e registrando la parte


selezionando un’altra sorgente sonora MIDI, poi usare lo strumento VST per la
riproduzione.

• È possibile controllare la latenza del vostro hardware audio nella finestra


di dialogo Device Setup (pagina VST Multitrack).
I valori di latenza d’ingresso e uscita sono mostrati nel menu a discesa ASIO Driver.
Per suonare dal vivo gli strumenti VST, i valori ideali di latenza sono di pochi millisecondi.
(sebbene il limite per definire “confortevole” l’esibizione dal vivo è più una questione di
gusto e stili personali).

Selezione di patch e impostazioni


• Per selezionare la configurazione (patch) per uno strumento VST, usare il menu a
discesa nella finestra VST Instruments.
Le patch disponibili dipendono dallo strumento VST. Non tutti gli strumenti VST dispongono
di patches pre-costituite.

• Per accedere ai parametri dello strumento VST, cliccare sul tasto Edit nella finestra
dello strumento VST o nella sua striscia canale nel mixer (in cima al fader).
Si apre il “pannello di controllo” dello strumento VST.

• Per le descrizioni degli strumenti VST interni e dei rispettivi parametri,


consultare il documento pdf “Audio Effects and VST Instruments”.

257
Selezione di patch dalla finestra Project

Quando uno strumento VST è selezionato come uscita MIDI per una traccia, è
possibile anche selezionare le patch per nome, usando il menu programma a discesa
nella lista Track o nell’Inspector. Sebbene questo sia configurato automaticamente
ed in modo assolutamente trasparente, sono opportune un paio di considerazioni:

• Se lo strumento VST supporta lo standard VST 2.1 (o seguenti), selezionando una


patch, Cubase SX/SL invierà messaggi MIDI di Program Change e Bank Select allo
strumento VST, come se si trattasse di uno strumento fisico MIDI “reale”.
Una conseguenza è che potete inserire eventi di Program Change in parti MIDI in qualsiasi
punto della traccia; lo strumento VST cambierà patch nei punti desiderati (si “automatizza”
cioè la selezione della patch).

• Se lo strumento VST supporta solo l’originale standard VST 2.0, è disponibile solo un
supporto limitato per la selezione della patch.
In questo caso, selezionando una patch si chiederà in realtà allo strumento VST di cambiare
“Plug-in Program”, e questo non significa selezionare una patch inviando messaggi MIDI di
Program Change e Bank Select.

Automazione di uno strumento VST

• L’automazione delle impostazioni di un canale VST Instrument si esegue allo stesso


modo di quella dei canali normali.

• L’automazione di specifici parametri di uno strumento VST si esegue allo stesso


modo di quella dei parametri degli effetti VST.

Vedere pag. 278.

258
12
Il suono Surround

259
Premessa
Cos’è il suono Surround?
La parola “surround” (avvolgente, circolare) è un termine comune che descrive
diverse tecniche di posizionamento del suono rispetto all’ascoltatore. Mentre il
normale ascolto stereo si limita al posizionamento sinistro/destro del suono (in un
campo, quindi, relativamente limitato), il suono Surround permette di posizionare
una sorgente audio in ogni punto dello spazio attorno all’ascoltatore.

Il sistema Surround arriva ai giorni nostri (in varie forme) dopo i primi sfortunati
tentativi degli anni ’70 di elaborare un formato quadrifonico per l’ascolto dei vecchi
dischi in vinile. Attualmente sono state sviluppate tecniche di maggior successo.

Le differenze tra i vari formati si possono riassumere in due categorie:

• Il numero d’altoparlanti.
(varia da 2 altoparlanti fino a 12).

• Il formato di codifica finale.


(dipende dal tipo di media su cui sarà “salvato” l’audio: film, video clip o DVD, per
esempio).

Il suono Surround è un argomento molto ampio; esistono interi libri e pubblicazioni


periodiche al riguardo. Questo capitolo, tuttavia, non fornirà un’introduzione
approfondita sul sistema Surround ma si dedicherà solo alla sua applicazione in
Cubase SX.

Il suono Surround in Cubase SX


Cubase SX presenta un sistema integrato di funzioni Surround che supporta diversi
formati. Queste funzioni sono distribuite lungo tutto il percorso del file audio.
Tutti i canali audio e i bus possono essere usati per le varie configurazioni di canali
altoparlante (fino a 12 canali). Un singolo canale nel mixer può anche supportare
mix completi surround, oppure un singolo canale altoparlante che fa parte di una
configurazione surround.

• I canali audio possono essere indirizzati tranquillamente ai canali surround.


• La speciale funzione Surround Panner nel mixer, permette di posizionare
graficamente i canali nel campo d’ascolto Surround.

260
• Cubase SX può ospitare specifici plug-in surround, cioè plug-in con supporto multi-
canale progettati appositamente per il mixing surround (il plug-in interno “Mix8to2”
ne è un esempio).
Ci sono anche plug-in surround “consapevoli”, non progettati specificamente per il
surround, ma che grazie al loro supporto multi-canale funzionano bene in una
configurazione surround.
• Si configura Cubase SX per il surround definendo i bus d’ingresso e uscita per il
formato surround desiderato, e specificando quali sono gli ingressi e uscite audio
usate dai veri canali nei bus.
Queste impostazioni si eseguono nella finestra VST Connections.

Requisiti per l’uso del sistema Surround


Per trarre vantaggio dall’implementazione del sistema surround in Cubase SX è
necessario possedere i seguenti dispositivi aggiuntivi:

• Una scheda audio con più di due uscite.


La scheda deve avere tante uscite quante quelle del formato surround previsto.

• Una configurazione amplificatore/altoparlanti compatibile.

Codifica

Il risultato di un mix surround in Cubase SX può essere l’audio multi-canale inviato dal
bus d’uscita surround alla vostra configurazione di altoparlanti, oppure (se si usa la
funzione Export audio) uno o più file audio sul vostro hard disk. I mix surround
esportati, possono essere divisi (un file mono per ogni canale altoparlante) oppure
interleaved (un singolo file contenente tutti i canali surround).

Per passare da questa fase al prodotto finale (il suono surround su DVD, DTS, etc.)
sono necessari un software e, possibilmente, un hardware speciali. Questi dispositivi
codificheranno il segnale nel formato desiderato, eventualmente comprimeranno
l’audio ed infine lo salveranno sul media finale.

I software e/o hardware necessari dipendono dal tipo di formato per il quale state
mixando e non sono in alcun modo legati a Cubase SX.

• Steinberg ha in commercio codificatori Dolby Digital e DTS, ottimizzati per l’uso in


Cubase SX.
Per dettagli visitare il sito internet www.steinberg.net.

261
Plug- in surround

In Cubase SX sono inclusi i seguenti plug-in surround:

• MatrixEncoder e MatrixDecoder.
Questi plug-in sono impiegati per lavorare con materiale codificato in formato LRCS
Surround. In LRCS Surround quattro canali audio sono convertiti in due canali, per la
distribuzione in normali formati video e radio. Questi plug-in eseguono questo tipo di
conversione (in entrambi i sensi) e sono compatibili con i formati LRCS Surround.

• Mix6to2.
Il plug-in Mix6to2 permette il controllo dei livelli fino a sei canali surround, ed il loro
mixaggio in un’uscita stereo.

• Mix8to2.
Il plug-in Mix8to2 permette il controllo dei livelli fino a otto canali surround, ed il loro
mixaggio in un’uscita stereo.

• MultiDelay.
Il plug-in MultiDelay può processare fino a 12 canali altoparlante, permettendo di
regolare il livello, la fase ed il ritardo dei singoli canali in modo indipendente. L’impiego
classico di questo effetto è quello di compensare i ritardi dovuti alle notevoli distanze tra gli
altoparlanti in ambienti surround molto grandi.

• SurroundPanner.
Questo plug-in è descritto a pag. 269.

• Tutti i plug-in surround (tranne il SurroundPanner) sono descritti nel


documento pdf “Audio Effects and VST Instruments”.

262
Finestra principale
VST Connections (collegamenti VST)

In questa finestra è possibile aggiungere i bus d’ingresso e uscita. È disponibile


inoltre una completa selezione dei formati surround più comuni, oltre ai normali bus
mono o stereo.

La colonna Bus Name indica i bus correnti configurati così come appariranno nei
menu a discesa per l’indirizzamento ingresso/uscita nel mixer.

Seleziona la pagina Cliccare qui per aggiungere Uscite selezionate per i


dei bus Ingresso o Uscita. un bus. canali nei bus.

Configurazione bus corrente

La finestra VST Connections (pagina Output visualizzata).

263
Il Surround nel Mixer

Il suono surround è mantenuto attraverso ogni fase del percorso audio nel mixer di
Cubase SX, dall’ingresso al bus d’uscita. Ogni bus o canale audio può pilotare fino a 12
canali surround altoparlante.

Il SurroundPanner è usato
per posizionare “dinamicamente”
il suono nel campo surround.

Con il menu indirizzamento uscita, i canali audio possono


essere inviati direttamente ai canali surround.

Nella sezione canale d’uscita del mixer è possibile controllare il livello generale dei bus
configurati. L’indicatore livello di un bus (o di un canale del mixer) che pilota più canali
surround sarà formato da più barre luminose, una per ogni canale altoparlante della
configurazione surround.

264
Funzioni
Impostazione della configurazione surround
Configurazione bus d’uscita

Prima d’iniziare a lavorare con il suono surround, è necessario configurare un


bus d’uscita surround, al quale tutti i canali altoparlante del formato surround
prescelto sono inviati. La procedura per l’aggiunta e l’impostazione dei bus è
descritta nei dettagli a pag. 14. Ecco un breve riassunto:

1. Aprire la finestra VST Connections dal menu Devices.

2. Cliccare sulla linguetta “Outputs”.

3. Cliccare sul tasto “Add Bus” e selezionare uno dei formati preset dal menu a
discesa Configuration (vedere in seguito).
Appare il nuovo bus con le porte visibili.

4. Cliccando nella colonna ASIO Device Port, è possibile ora inviare i canali
altoparlante alle uscite desiderate del vostro hardware audio.

5. Se preferite, rinominate il bus d’uscita selezionandolo e cliccando il nuovo nome.


Questo nome comparirà nel mixer e nei menu d’indirizzamento.

Sono incluse le seguenti configurazioni surround:

Formato Descrizione

LRCS La sigla significa Left Right Center Surround. L’altoparlante Surround


è posizionato dietro al centro. È il formato Surround originale che
apparve per la prima volta in DolbyStereo nei cinema (e in seguito
per gli home video), in formato DolbyProLogic.

5.0 Simile al formato 5.1 (vedere in seguito), ma senza il canale LFE.


Il canale LFE è opzionale nel formato 5.1, quindi se non prevedete di
usarlo, potreste trovare questo formato più conveniente.

5.1 È la configurazione più diffusa nel campo del cinema e dei DVD. Nei
vari protocolli di codifica per film e DVD (stabilite dai vari costruttori),
è riferita a Dolby Digital, AC-3, DTS e MPEG 2 Multichannel.
Questa configurazione è costituita da un altoparlante centrale
(impiegato principalmente per il parlato) e quattro altoparlanti
Surround (per la musica e gli effetti speciali). È disponibile, inoltre, un
canale sub (LFE - Low Frequency Emitter) a banda passante più
bassa impiegato per effetti speciali a bassa frequenza.

LRC Simile al formato LRCS, ma senza il canale altoparlante surround.

265
Formato Descrizione

LRS Left-Right-Surround, con l’altoparlante surround posto dietro al centro.

LRC+Lfe Simile al formato LRC, ma con l’aggiunta del canale sub Lfe.

Quadro Classica configurazione quadrifonica, con gli altoparlanti posizionati ad


ogni angolo della sala d’ascolto. Questo formato fu inventato per le
vecchie registrazioni su vinile.

LRCS+Lfe Simile al formato LRCS, ma con l’aggiunta del canale sub Lfe.

Quadro+Lfe Simile al formato Quadro, ma con l’aggiunta del canale sub Lfe.

6.0 Cine Configurazione Left-Right-Center di altoparlanti frontali con 3 (Left-Right-


Center) canali surround.

6.0 Music Questo formato impiega 2 canali frontali (Left/Right), con canali surround
Left e Right e canali Left e Right laterali.

266
I bus “child”
In sostanza, un bus “child” (letteralmente bus “figlio”) è un bus contenuto in
un bus più grande. Di solito i bus child si trovano all’interno dei bus surround, e
permettono d’inviare le tracce stereo direttamente ad una coppia di altoparlanti
stereo all’interno del bus surround. È inoltre possibile aggiungere bus child in
altri formati surround (con un minor numero di canali rispetto al bus “genitore”).

Una volta creato un bus surround, è possibile aggiungergli uno o più bus child
con un click-destro (Windows) o [Ctrl]-click (Mac) sul bus e selezionando “Add
Child Bus”. Questa procedura è descritta nei dettagli a pag. 18.

Configurazione bus d’ingresso


Per lavorare con il suono surround in Cubase SX/SL, spesso non è necessario
configurare un bus d’ingresso in formato surround. Si possono registrare file
audio mediante i normali ingressi, quindi inviare tranquillamente i canali audio
risultanti alle uscite surround in ogni momento. È possibile, inoltre, importare
direttamente file multi-canale di uno specifico formato surround su tracce audio
dello stesso formato.

Si deve aggiungere un bus d’ingresso surround nei seguenti casi:

• Avete a disposizione materiale audio in uno specifico formato surround, e


desiderate trasferirlo in Cubase SX/SL come un singolo file multi-canale.

• Desiderate registrare in una situazione “live” in configurazione surround.

In entrambi i casi, potete aggiungere e configurare un bus d’ingresso nel


formato che volete usare nella finestra di dialogo VST Connections, in modo
che ogni ingresso del vostro hardware audio sia inviato al corrispondente canale
altoparlante.

Per aggiungere un bus d’ingresso, impiegate lo stesso metodo generale descritto


a pag. 265, selezionando però la linguetta “Input”.

267
Invio dei canali direttamente ai canali surround
Se volete posizionare una sorgente audio solo in un canale altoparlante separato,
è possibile inviarlo direttamente a quel canale altoparlante. Ciò è utile avendo a
disposizione materiale pre-mixato o registrazioni multi-canale che non richiedono
panning.

1. Aprite il mixer ed individuate il canale che desiderate indirizzare.

2. Dal menu a discesa d’indirizzamento uscita, selezionare il corrispondente canale


surround altoparlante.

• Se un canale audio stereo è inviato direttamente ad un canale altoparlante, i


canali sinistro e destro saranno mixati in mono.
Il controllo pan del canale audio determina il bilanciamento tra il canale sinistro e destro
del mix risultante. Il pan centrale produrrà un mix di uguali proporzioni.

Invio dei canali usando i bus Child


I bus child rappresentano un modo per inviare canali audio stereo (o multi-
canale) a specifici canali altoparlante in una configurazione surround.

L’applicazione più ovvia dei bus child si ha quando si desidera aggiungere un


canale stereo a due specifici canali surround altoparlante left/right.

Se avete aggiunto un bus child dentro un bus surround (pag. 267), esso
apparirà come un oggetto del sub-menu all’interno del menu d’indirizzamento
uscita del bus surround. Selezionarlo, quindi, per inviare un canale audio stereo
direttamente alla coppia di altoparlanti stereo scelta nel bus surround.

268
Uso del controllo Surround Panner
Cubase SX/SL possiede una particolare funzione che permette di posizionare
graficamente una sorgente sonora nel campo surround. In realtà, si tratta di uno
speciale plug-in che distribuisce l’audio in varie proporzioni ai canali surround.

1. Aprire il mixer ed individuare il canale che si desidera posizionare.


Può essere un canale mono o stereo.

2. Dal menu a discesa per l’indirizzamento uscita, selezionare “whole surround


bus” (non un canale surround altoparlante).
Sopra il fader della striscia canale, appare un grafico in miniatura del plug-in surround.

Quando è selezionato SurroundPan, la striscia canale mostra un controllo surround in miniatura.

3. Cliccare e trascinare direttamente nell’immagine in miniatura per spostare il


suono nel campo surround.
La striscia rossa orizzontale a destra controlla il livello dei sub-bassi (LFE), se disponibile
nel formato surround selezionato.

• È possibile anche avere una visuale leggermente ingrandita di questo controllo


selezionando “Surround Pan” nel menu delle opzioni di visualizzazione, nel
pannello del mixer esteso.
Questa modalità offre la possibilità di cliccare e trascinare il pan e di inserire valori
numerici per il bilanciamento sinistra/destra, fronte/retro e la quantità di LFE. Digitare i
valori dalla tastiera del PC, oppure usare la rotellina del mouse per regolarli.

• Per un totale controllo del panning surround, eseguire un doppio click del mouse
sull’immagine in miniatura per aprire l’interfaccia completa Surround Panner in
una finestra separata.
I controlli di questa finestra sono descritti a pag. 270.

269
I controlli SurroundPan

L’interfaccia del plug-in SurroundPan, rispettivamente in modalità Standard, Position e Angle.

Il plug-in SurroundPan permette di posizionare l’audio nel campo surround.


Raffigura un’immagine della configurazione degli altoparlanti, definita dal bus
d’uscita (selezionato nel menu a discesa per l’indirizzamento uscita). La sorgente
sonora è indicata da una pallina grigia.

Sono disponibili le seguenti opzioni e metodi:

Mode – Standard/Position/Angle

Il selettore Standard/Position/Angle, permette di lavorare in tre modalità.

• Nelle modalità Standard e Position, gli altoparlanti frontali sono allineati, come se
si trovassero in una normale situazione tipo cinema. Ciò significa che gli altoparlanti
frontali si trovano ad una distanza diversa dal centro.
La modalità Standard (default) è la migliore per spostare le sorgenti sonore tra gli
altoparlanti senza avere un’attenuazione di livello.
• La modalità Angle rappresenta la definizione tradizionale del mixing surround. Si
noti che, in questo caso, gli altoparlanti si trovano ad eguale distanza dal centro.
Non si tratta, in realtà, della reale situazione di un cinema, per esempio. Tuttavia
questa modalità ha dimostrato la sua efficacia in molte situazioni.

Le varie modalità presentano parametri diversi, come evidenziato nelle


descrizioni dei parametri stessi alle pagine seguenti.

270
Altoparlanti
Gli altoparlanti nel pannello rappresentano la configurazione surround scelta.

• Gli altoparlanti frontali sono allineati, come sarebbero normalmente in una


situazione di tipo cinema.

• È possibile attivare e disattivare gli altoparlanti premendo [Alt]/[Option] e


cliccandoci sopra. Quando un altoparlante è spento, nessun segnale audio sarà
inviato a quel canale surround.

Posizionamento e livelli

La descrizione seguente presume che dal menu mono/stereo sia


selezionato “MonoMix”. Per ulteriori informazioni su altre modalità,
vedere di seguito.

Si posiziona una sorgente sonora cliccando o trascinando la “pallina” grigia


all’interno del pannello (oppure usando i comandi dalla tastiera del PC, come
descritto in seguito). Trascinando durante la riproduzione è possibile registrare
l’automazione, vedere pag. 287.

• In modalità Standard, i livelli del segnale proveniente dai singoli altoparlanti


sono indicati da linee colorate che vanno dagli altoparlanti al centro del display.

• In modalità Position, i cerchi concentrici aiutano a determinare il livello del


segnale in una certa posizione.
Il cerchio giallo indica -3dB sotto il livello nominale, il cerchio rosso è a -6dB e quello blu
è posto a -12dB. Essi sono influenzati dall’attenuazione (vedere di seguito).

• In modalità Angle, un arco rosso aiuta a determinare l’”estensione” percepita di


una sorgente sonora. Il suono raggiungerà il suo livello più alto a metà dell’arco
e si ridurrà progressivamente verso le due estremità.

Per comprendere come vanno gestiti i livelli è necessaria una breve spiegazione:

• Quando muovete una sorgente intorno al campo sonoro, un valore numerico


indicherà il volume di ogni altoparlante.
Questo valore è espresso in dB (decibel) e si riferisce al valore nominale della sorgente
sonora. In altre parole, un valore di 0.0dB rappresenta il livello massimo.

• Posizionando la sorgente sonora abbastanza distante da un altoparlante, il suo


livello scenderà a zero (indicato dal simbolo infinito ∞).

271
• I livelli del segnale proveniente dai singoli altoparlanti sono indicati da linee
colorate che vanno dagli altoparlanti al centro del display.

• Si possono usare i tasti modifica per limitare il movimento in varie direzioni:

Nelle modalità Standard e Position:

Tasto Limitazione movimento

[Shift] Solo orizzontale

[Ctrl]/[Command] Solo verticale

[Alt]/[Option] In diagonale (in alto a sinistra e in basso a destra)

[Ctrl]/[Command]+ In diagonale (in alto a destra e in basso a sinistra)


[Alt]/[Option]

In modalità Angle:

Tasto Limitazione movimento

[Shift] Solo dal centro verso il perimetro

[Ctrl]/[Command] Solo intorno al perimetro (alla distanza corrente dal


centro)

C’è anche uno insieme speciale di comandi da tastiera per lavorare nella finestra
SurroundPan.

Per un elenco completo dei comandi disponibili, cliccare sul logo


“Surround Panner” nell’angolo in basso a destra, quindi cliccare di
nuovo!

272
La manopola LFE (Tutte le modalità)

Se la configurazione surround selezionata include il canale LFE (Low Frequency


Effects), nella finestra SurroundPan è disponibile una manopola separata del livello
LFE. Si usa questa manopola per regolare la quantità di segnale inviato al canale
LFE. È possibile anche usare la piccola striscia rossa, a destra del Surround Panner
nella striscia canale del mixer, oppure digitare un valore numerico nel più ampio
Surround Panner che può essere visualizzato nella striscia estesa del canale.

Cliccare qui e digitare un valore di livello LFE …

… o trascinare questo controllo per impostare il livello LFE.

Il Surround Panner nella striscia canale (in basso) e nel pannello esteso della striscia canale del
mixer (“SurroundPan” attivato).

Il menu a discesa Mono/Stereo (tutte le modalità)


Un canale mono è impostato, in default, in MonoMix. Il panner si comporterà
quindi come descritto in precedenza.

Se avete un canale stereo, c’è la possibilità di usare una delle tre modalità Mirror.
Appariranno due palline grigie, una per ogni canale (L/R). Questo vi permetterà di
muovere simmetricamente i due canali, trascinandone solo uno. Le tre modalità
permettono di selezionare gli assi usati per l’effetto “mirroring” (specchio).

• La modalità di default per i canali stereo è Y-Mirror mode.


• Se s’invia un segnale stereo attraverso il panner in modalità MixMode, i due canali
saranno mixati tra loro prima di entrare nel plug-in.
• Se s’invia un segnale mono attraverso il plug-in in una delle modalità stereo, il
segnale sarà diviso prima di entrare nel plug-in.

273
Parametri aggiuntivi (modalità Standard)

• Center Level.
Questo controllo determina come le sorgenti sonore centrali saranno riprodotte dagli
altoparlanti frontali. Con un valore del 100%, l’altoparlante centrale fornirà la sorgente
centrale. Con un valore di 0%, la sorgente centrale sarà fornita dall’immagine “fantasma”
creata dagli altoparlanti sinistro e destro. Altri valori produrranno un mix tra i due metodi.

• Divergence Controls.
I tre controlli di divergenza determinano le curve di attenuazione usate durante il
posizionamento delle sorgenti sonore, per l’asse X frontale, l’asse X retro e l’asse Y
(fronte/retro), rispettivamente. Se tutti tre i valori di divergenza sono impostati a 0%
(default), posizionando una sorgente sonora in un altoparlante, imposterà tutti gli altri a
livello zero (-∞) (tranne l’altoparlante centrale che dipende dal livello centrale). Con valori
più alti, gli altri altoparlanti riceveranno una certa percentuale della sorgente sonora.

Parametri aggiuntivi (modalità Position e Angle)

• Attenuate.
Il controllo Attenuate può essere usato per amplificare o attenuare la sorgente sonora.
L’effetto che questo controllo ha sul livello di ogni altoparlante può essere determinato
dalla lettura dei livelli, il cerchio concentrico (modalità Position) e l’arco (modalità Angle).

• Normalize.
Normalize è una funzione che controlla il volume generale di tutti gli altoparlanti. Quando
questo valore è impostato a 1.0 (piena normalizzazione), il livello proveniente da tutti gli
altoparlanti insieme è sempre esattamente uguale a 0dB. I singoli livelli saranno quindi
amplificati o attenuati di conseguenza.

Si noti che questa non è una funzione dinamica, come la compressione o


la limitazione. È piuttosto un modo per dimensionare i livelli nominali
d’uscita dei canali surround.

274
Automazione

Tutti i parametri del plug-in SurroundPan possono essere automatizzati, come


avviene per qualsiasi altro plug-in (pag. 287).

Export di un mix Surround


Una volta eseguito un mix surround si può decidere di esportarlo con la funzione
Export Audio Mixdown. Questa funzione esporta un singolo bus d’uscita
selezionato. Ciò significa che tutti i canali che devono far parte del mix devono
essere inviati al bus d’uscita surround.

Durante il funzionamento surround sono disponibili le seguenti opzioni export:

• Export in formato “split”:il risultato è un file audio mono per ogni canale surround.
• Export in formato Interleaved: il risultato è un singolo file audio multi-canale (per
esempio, un file in formato 5.1, contenente tutti i sei canali surround).
• In Windows, è possibile anche esportare un mix in formato surround 5.1 su un file
in formato Windows Media Audio Pro.
Questo è un formato di codifica su misura per il surround 5.1 (pag. 575).

• È possibile anche esportare un mix surround in un file Dolby Digital AC3 o DTS, se
avete Steinberg Dolby Digital Encoder o Steinberg DTS Encoder (entrambi plug-in
opzionali e distinti) installati nel vostro sistema.
Visitate il sito www.steinberg.net per ulteriori dettagli.

Per maggiori informazioni riguardanti l’export dei file, consultare il capitolo


“Export Audio Mixdown” a pag. 561.

275
Uso degli effetti in configurazioni surround

Cubase SX/SL presenta uno speciale formato surround per i plug-in VST. Si tratta di
plug-in che possono processare più di due canali, per esempio i plug-in Mix8to2
e MultiDelay.

Applicare un plug-in surround “consapevole”

Non c’è niente di diverso rispetto all’applicazione di un normale plug-in. L’unica


differenza è che il pannello di controllo del plug-in può avere i controlli per più di
due canali.

Uso di un plug-in stereo in una configurazione surround

Normalmente, applicando un effetto stereo insert in una configurazione surround, i


primi due canali (spesso il sinistro e il destro) sono inviati al plug-in, mentre gli
altri canali non sono processati.

Tuttavia, è possibile usare il plug-in su altri canali altoparlante. La procedura è


descritta a pag. 228.

276
13
Automazione

277
Premessa
Cubase SX/SL presenta caratteristiche d’automazione molto vaste. Virtualmente, ogni
parametro ed effetto nel mixer può essere automatizzato.

Ci sono due metodi principali per automatizzare le impostazioni dei parametri:

• Manualmente, tracciando le curve nelle sotto-tracce d’automazione della finestra


Project.
Vedere pag. 294.

• Usando i tasti Write/Read e regolando i parametri nel mixer.


Vedere pag. 287.

I due metodi non sono diversi in termini di come i dati d’automazione sono
applicati; differiscono solo nel modo in cui gli eventi d’automazione sono creati,
tracciandoli manualmente o registrandoli. Ogni dato d’automazione applicato si
rifletterà sia nel mixer (con il movimento di un fader, per esempio), sia nella
corrispondente curva d’automazione traccia (sebbene questa sia nascosta).

278
Le sottotracce d’automazione
Tutte le tracce audio, group e FX channel hanno sotto-tracce d’automazione.
Queste sotto-tracce permettono di visualizzare ed editare l’automazione di tutte le
impostazioni mixer per la traccia, oltre alle impostazioni degli effetti in insert della
traccia. C’è una sotto-traccia d’automazione per ogni parametro automatizzabile, e
le sotto-tracce possono essere nascoste o mostrate in qualsiasi combinazione.

Analogamente, anche le tracce MIDI hanno sotto-tracce d’automazione, per le


impostazioni del mixer, dei parametri traccia e delle impostazioni per gli effetti in
insert e send (se usati).

Gli strumenti VST hanno una speciale traccia d’automazione che appare nella
finestra Project quando si aggiunge uno strumento VST. Sono presenti una traccia
d’automazione per i parametri del plug-in e una traccia per ogni canale del mixer
usato dallo strumento VST. Queste tracce hanno, a loro volta, sotto-tracce
d’automazione che permettono l’accesso a tutti i parametri e le impostazioni del
mixer.

Infine, per i canali ReWire e i canali ingresso/uscita, le tracce d’automazione sono


automaticamente aggiunte non appena si attiva l’automazione (con il tasto Write)
nella corrispondente striscia canale del mixer o nella finestra Channel Settings.
Anche queste tracce d’automazione hanno sotto-tracce per tutti i parametri.

Cosa può essere automatizzato?


Il mixaggio in Cubase SX/SL può essere completamente automatizzato. Le seguenti
impostazioni dei parametri possono essere registrate automaticamente (o tracciate
manualmente) nelle sotto-tracce d’automazione.

Per ogni traccia audio o group e canale ReWire:

• Volume.
• Mute.
• Pan sinistra/destra.
• 8 selezioni programma d’effetti insert con relativi parametri (se gli insert sono usati).
• 8 selettori on/off per gli effetti in send.
• 8 livelli per gli effetti in send.
• Parametri Surround panner.
• Bypass EQ master.
• Impostazioni per 4 moduli EQ (abilitazione/frequenza/qualità/guadagno).

279
Per ogni traccia FX channel e bus ingresso/uscita:

• Volume.
• Mute.
• Pan sinistra/destra.
• 8 selezioni programma d’effetti insert con relativi parametri (se gli insert sono usati).
• Parametri Surround panner.
• Bypass EQ master.
• Impostazioni per 4 moduli EQ (abilitazione/frequenza/qualità/guadagno).

Per ogni strumento VST

• Parametri e selezione programmi del plug-in VST.

Inoltre, per ogni canale/uscita separata del mixer usati dallo strumento VST:

• Volume.
• Mute.
• Pan sinistra/destra.
• 8 selezioni programma d’effetti insert con relativi parametri (se gli insert sono usati).
• 8 selettori on/off per gli effetti in send.
• Parametri Surround panner.
• Bypass EQ master.
• Impostazioni per 4 moduli EQ (abilitazione/frequenza/qualità/guadagno).

Per ogni traccia MIDI

• Volume.
• Mute.
• Pan.
• Selettore parametri traccia on/off.
• Transpose.
• Vel. Shift.
• Random 1-2 min/max/target.
• Range 1-2 min/max/target.
• 4 selettori effetti in insert on/off.
• 4 selettori effetti in send on/off.
• 4 parametri effetti MIDI in insert (se usati).
• 4 parametri effetti MIDI in send (se usati).

280
Funzioni d’automazione traccia
Apertura sotto-tracce d’automazione
Ogni traccia/canale possiede un certo numero di sotto-tracce d’automazione,
ognuna delle quali mostra un parametro d’automazione.

Per le tracce audio, group, MIDI e FX channel, ci sono due modi per aprire una sotto-
traccia d’automazione per il canale:

• Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sulla traccia nella lista Track, e
selezionando “Show Automation” dal menu a discesa che appare.

• Cliccando sul tasto “Show/Hide Automation” (il segno “+”) nella lista Track del
canale.
Nella lista Track, si apre una sotto-traccia d’automazione, ed una linea diritta orizzontale
nera è visualizzata, così come un’immagine evidenziata in grigio contenente gli eventi della
forma d’onda audio (o gli eventi MIDI per le tracce MIDI) nella finestra eventi.
In default, il parametro del volume è assegnato alla prima sotto-traccia.

Cliccare sul tasto “+” per aprire una sotto-traccia d’automazione.

Per gli strumenti VST, le tracce d’automazione appaiono automaticamente quando


si aggiunge uno strumento VST.

Per i canali ReWire e i bus input/output, le tracce d’automazione si creano


automaticamente quando si attiva il tasto d’automazione Write (pag. 287) nei
seguenti contesti:

• La striscia canale corrispondente nel mixer.


• La finestra Channel Settings corrispondente.
• Il pannello comune del mixer (“Write All”).
• L’area sopra la lista Track (“Write All”).

281
Apertura di sotto-tracce d’automazione aggiuntive

• Cliccando sul tasto “Append Automation Track” (il segno “+”) in una sotto-
traccia d’automazione, si apre un’altra sotto-traccia che mostra, in default, il
parametro seguente della lista Add Parameter (vedere in seguito).

Assegnare un parametro ad una sotto-traccia d’automazione


I parametri di default sono sempre assegnati alle sotto-tracce d’automazione
quando le aprite, a seconda del loro ordine nella lista Add Parameter (vedere in
seguito). Per selezionare il parametro che la sotto-traccia aperta deve mostrare,
procedere come segue:

1. Se non c’è nessun parametro, aprire una sotto-traccia d’automazione usando uno
dei metodi descritti in precedenza.

2. Cliccare nel display parametri della sotto-traccia d’automazione.


Si apre un menu a discesa che elenca alcuni dei parametri d’automazione, oltre all’oggetto
“More…” in fondo alla lista.

282
• Se il parametro che si desidera automatizzare è presente nel menu, è possibile
selezionarlo direttamente.
Il parametro sostituirà quindi il parametro corrente nella sotto-traccia d’automazione.

• Se si desidera aggiungere un parametro che non è presente nel menu e vedere tutti
i parametri che possono essere automatizzati, passate alla fase seguente.

3. Selezionare “More…”.
Appare la finestra di dialogo Add Parameter. Essa mostra un elenco con tutti i parametri
(raccolti in diverse categorie) che possono essere automatizzati sul canale selezionato, inclusi
i parametri di un qualsiasi effetto in insert assegnato. Vedere a pag. 279 per un elenco dei
parametri disponibili in base al tipo di canale.

La finestra di dialogo Add Parameter di una traccia audio.

4. Selezionare un parametro dalla lista e cliccare sul tasto OK.


Il nuovo parametro sostituirà ora il parametro corrente nella sotto-traccia d’automazione.

• Per vedere i parametri in ogni categoria, cliccare sul segno “+” nella
cartella della categoria corrispondente.

283
• Si noti che la “sostituzione” del parametro visualizzato nella sotto-traccia
è assolutamente non-distruttiva.
Per esempio, se la sotto-traccia conteneva un qualsiasi altro dato d’automazione del
parametro appena sostituito, questo dato rimane, nonostante non sia visibile dopo la
sostituzione del parametro. Cliccando nella finestra parametri è possibile tornare al parametro
sostituito. Tutti i parametri automatizzati sono indicati da un asterisco (*) posto dopo il nome
del parametro nel menu a discesa.

Il parametro Volume è automatizzato.

Cliccando sul tasto “Show/Hide Automation” (il segno “+”) della sotto-traccia
d’automazione, si apre un’altra sotto-traccia che permette di ripetere la procedura
precedente per assegnare un parametro ad ogni sotto-traccia.

Rimuovere le sotto-tracce d’automazione


Per rimuovere sotto-tracce d’automazione dalla lista Track, procedere come segue:

• Per rimuovere la singola sotto-traccia, cliccare sul nome del parametro e selezionare
“Remove Parameter” dal menu a discesa.
Si noti che questa operazione cancellerà anche ogni automazione eventi nella sotto-traccia,
e la sotto-traccia sarà chiusa.

• Per rimuovere tutte le sotto-tracce correnti inutilizzate da una traccia nella lista
Track, selezionare “Remove Unusued Parameters” da un qualsiasi nome
parametro nel menu della sotto-traccia.
Tutte le sotto-tracce della traccia selezionata che non contengono eventi automatizzati
saranno chiuse.

284
Nascondere le sotto-tracce d’automazione
• Per nascondere una singola sotto-traccia d’automazione, cliccare sul tasto “Hide
Automation” (il segno “-“) nella lista Track.

• Per nascondere tutte le sotto-tracce d’automazione di una traccia, click-destro


(Win) o [Ctrl]-click (Mac) sulla traccia per la quale si vuole nascondere le sotto-tracce
d’automazione. Selezionare quindi “Hide Automation” dal menu a discesa che
appare.

• Per nascondere tutte le sotto-tracce d’automazione di tutte le tracce della lista


Track, click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) su una traccia qualsiasi, quindi
selezionare “Hide All Automation” dal menu a discesa che appare.
Questa opzione è disponibile anche nel menu Project.

Mostrare solo le sotto-tracce d’automazione usate

Se sono usate molte sotto-tracce d’automazione, può essere impossibile averle


tutte aperte nella lista Track. Per visualizzare solo le sotto-tracce usate (per
esempio, quelle che realmente contengono un’automazione degli eventi) e
nascondere tutte le sotto-tracce d’automazione vuote, ci sono due modi:

• Click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) su una traccia qualsiasi della lista Track e
selezionare l’opzione “Show Used Automation for All Tracks” dal menu a
discesa.
Questa operazione chiuderà tutte le sotto-tracce d’automazione che non contengono
automazione degli eventi, lasciando aperte le sotto-tracce usate per tutte le tracce.
Questa opzione è disponibile anche nel menu Project.

• Click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) su una traccia specifica e selezionare


l’opzione “Show Used Automation” dal menu a discesa.
Questa operazione chiuderà tutte le sotto-tracce d’automazione che non contengono
automazione degli eventi, lasciando aperte le sotto-tracce d’automazione usate della traccia
selezionata.

285
Silenziare le sotto-tracce d’automazione

È possibile silenziare le singole sotto-tracce d’automazione cliccando il tasto Mute


corrispondente nella lista Track. Cliccando il tasto Read “R” (pag. 287) di una
sotto-traccia d’automazione, si attiverà o disattiverà la modalità Read per tutti i
parametri automatizzati della traccia; usando il tasto Mute è possibile disattivare
l’automazione di un singolo parametro.

L’opzione “Automation follows Events”


Attivando l’opzione “Automation follows Events” nel menu Edit (o nella
finestra di dialogo Edit > Preferences), l’automazione seguirà automaticamente
gli eventi quando si sposta un evento o una parte nella traccia.

Questo facilita l’impostazione dell’automazione riferita ad un particolare evento,


piuttosto che ad una specifica posizione nel progetto. Per esempio, si può
automatizzare il panning dell’evento di un effetto sonoro (spostando il suono da
sinistra a destra, etc.). Nel caso sia necessario spostare l’evento, l’automazione lo
seguirà automaticamente! Le regole sono:

• Tutta l’automazione eventi della traccia tra l’inizio e la fine dell’evento o parte sarà
spostata.
Se c’è un’automazione degli eventi nella nuova posizione (dove si sposta l’evento o la
parte), essa sarà sostituita dalla nuova automazione.

• Duplicando un evento o parte (usando [Alt]/[Option]-trascinamento o tramite le


funzioni Duplicate o Repeat), anche l’automazione degli eventi sarà duplicata.

• Questa funzione influisce anche sulle funzioni copia e incolla.

286
Uso dell’automazione Write/Read
Tutti i tipi di traccia tranne le tracce cartella, marker, video e righello presentano i
tasti Write (W) e Read (R) nel mixer, nella lista Track e nella finestra Channel
Settings. Inoltre, anche i pannelli di controllo di tutti i plug-in effetti e degli
strumenti VST sono dotati dei tasti Write e Read.

I tasti Write e Read di un canale nel mixer (a sinistra) e della sotto-traccia d’automazione nella
lista Track (a destra).

• Attivando il tasto Write in un canale, tutti i parametri del mixer che si regolano
durante la riproduzione saranno registrati, per quel canale, come eventi
d’automazione.

• Attivando il tasto Read in un canale, tutte le manovre del mixer registrate per
quel canale saranno eseguite durante la riproduzione, esattamente come le avete
effettuate in modalità Write.

• I tasti W e R di una traccia nella lista Track sono speculari rispetto ai tasti W e R
nella corrispondente striscia canale del mixer.

• Per alcuni tipi di traccia è necessario attivare il tasto Write (sia per la traccia,
sia in generale, vedere in seguito), per creare una traccia d’automazione.
Si tratta degli strumenti VST e delle tracce ReWire e Input/Output. Alla prima attivazione
del tasto Write per questo tipo di tracce, si creeranno le corrispondenti sotto-tracce
d’automazione. È possibile quindi procedere con l’automazione dei parametri delle tracce
(mediante l’editing delle sotto-tracce d’automazione o tramite la scrittura, come descritto
in precedenza). Per riprodurre l’automazione, assicuratevi che il tasto Read delle tracce sia
attivato .

287
Sono disponibili anche i tasti d’automazione generale Read All e Write All.
Si trovano nel pannello comune del mixer ed in cima alla lista Track:

I tasti generali Write e Read nel mixer (a sinistra) e nella lista Track (a destra).

• Quando il tasto Read All è attivo, tutte le manovre eseguite nel mixer e registrate
su tutti i canali saranno eseguite durante la riproduzione.

• Quando il tasto Write All è attivo, tutte le manovre eseguite nel mixer durante la
riproduzione (su tutti i canali) saranno registrate come eventi d’automazione.

Le cinque modalità d’automazione (solo SX)

Quando si registra l’automazione, è possibile scegliere fra cinque modalità


d’automazione (disponibili nella barra degli strumenti della finestra Project):

• Quando è selezionata la modalità Touch Fader, il programma inizia a


scrivere l’automazione non appena si clicca sul controllo e termina la
scrittura al rilascio del tasto del mouse.

Per la maggior parte dei plug-in (effetti audio e strumenti VST), non c’è
modo per il programma di “sapere” se un controllo è “premuto” o meno
(questa informazione non è rimandata dall’interfaccia del plug-in). Per
questo motivo, la maggior parte dei parametri dei plug-in lavorerà in
modalità Autolatch, anche se è selezionata la modalità Touch Fader.

288
• Quando è selezionata la modalità Autolatch, il programma inizia a
Scrivere l’automazione non appena si clicca sul controllo e termina la
scrittura quando s’interrompe la riproduzione (tasto Stop) o si disattiva
la funzione di Write.
L’ultimo valore di automazione sarà continuamente scritto, fino a quando si ferma la
riproduzione (Stop) o si disattiva il tasto Write. Ciò è utile sia nel caso si desideri riscrivere
una lunga sezione dell’automazione precedente, sia quando si sta registrando l’automazione
da un dispositivo remoto (poiché il programma non può sapere quando si “rilascia” il
controllo). Tuttavia, assicuratevi di toccare solo il controllo(i) desiderato mentre registrate
l’automazione in modalità Autolatch, e ricordatevi sempre di fermare la riproduzione quando
avete finito!

• La modalità X-Over funziona come quella Autolatch, ma con una


differenza: non appena si “incrocia” una curva d’automazione esistente
(precedente), la scrittura si disattiva automaticamente.

• La modalità Overwrite influenza solo l’automazione del volume.


Funziona come la modalità Autolatch, ma con una differenza significativa:
il programma inizia a scrivere l’automazione all’inizio della riproduzione,
e termina la scrittura quando si disattiva il tasto Write.
Questo significa che l’automazione sarà scritta in continuazione, fino a quando si disattiva
il tasto Write, anche se non toccate nessun controllo. Ciò è utile nel caso si desideri
“partire da zero” ed eseguire di nuovo la precedente automazione del volume.

• La modalità Trim è utile per l’automazione del solo controllo di volume.


Riequilibra la curva d’automazione del volume, senza però riscriverne
alcuna precedente automazione, permettendo quindi di regolare il volume
di un’automazione già esistente.
In modalità Trim, il fader del volume canale nel mixer è posizionato inizialmente
esattamente a metà corsa, indipendentemente da ogni automazione di volume esistente.
Aumentando il fader partendo dalla posizione centrale, si riequilibra la curva di volume
verso l’alto. Abbassando il fader, la curva di volume si sposta verso il basso. In modalità
Trim, il programma inizia a scrivere l’automazione non appena si clicca sul controllo e
termina la scrittura al rilascio del tasto del mouse.

• La modalità Trim presenta una particolare caratteristica: abilitando


l’automazione in Write quando la riproduzione è ferma e selezionando la
modalità Trim, si può usare il fader per riequilibrare (controbilanciare) la
curva del volume tra i locatori sinistro e destro.
Ciò facilita, per esempio, l’incremento del volume relativo ad un’area specifica: impostare i
locatori nell’area desiderata, abilitare Write, selezionare la modalità Trim e alzare il fader.

289
Un esempio: registrare le vostre modifiche
Se nel vostro progetto corrente avete delle impostazioni cruciali, è consigliabile
non “sperimentare” l’automazione fino a quando non sapete bene come funziona.
In tal caso, è meglio creare un nuovo progetto per l’esempio seguente. Non deve
necessariamente contenere eventi audio, sono sufficienti poche tracce audio.
Procedete come segue:

1. Aprite la finestra Mixer.

2. Cliccate sul tasto “Write All” nel pannello comune del mixer.

3. Iniziate la riproduzione, e regolate alcuni fader di volume e/o altri parametri nel
mixer o nella finestra Channel Settings.
Quando avete finito, fermate la riproduzione e ritornate alla posizione in cui l’avete
iniziata.

4. Disattivate la modalità Write, quindi cliccate sul tasto Read All nel pannello
comune del mixer.
Cubase SX/SL è posto ora in modalità Read generale.

5. Iniziate la riproduzione ed osservate la finestra Mixer.


Saranno riprodotte fedelmente tutte le manovre eseguite durante la riproduzione
precedente.

6. Se desiderate rifare qualcosa che è stato registrato, attivate nuovamente la


modalità Write e ripartite con la riproduzione dalla stessa posizione.

• È possibile avere Write e Read attivati simultaneamente, se si vuole guardare ed


ascoltare le manovre di registrazione effettuate nel mixer mentre si registrano i
movimenti dei fader di altri canali del mixer, etc.

290
Registrare l’automazione di un plug-in
Ciascun parametro di ogni effetto o strumento VST assegnato al canale può essere
automatizzato, in linea di massima, nello stesso modo descritto in precedenza.

Gli esempi seguenti presumono che sia stato assegnato un effetto in Insert ad una
traccia FX channel (pag. 237), e descrivono come registrare l’automazione
dell’effetto.

1. Attivate Write All nel pannello comune del mixer o nella lista Track, per
impostare Cubase SX/SL in modalità Write generale.

2. Selezionate la traccia FX channel nella lista Track e aprite la sua sezione degli
Insert nell’Inspector.
Se l’Inspector è nascosto, cliccare sul tasto “Show Inspector” nella barra degli strumenti
della finestra Project.

3. Aprite il pannello di controllo dell’effetto, cliccando sul tasto Edit (“e”) che si trova
nell’Inspector, sopra lo spazio Insert dell’effetto.

4. Cliccate sul tasto Write nel pannello di controllo per attivare la modalità Write.
Tutti gli effetti e gli strumenti VST presentano i tasti Write/Read nei rispettivi pannelli di
controllo. Questi tasti lavorano esattamente come i tasti corrispondenti nel mixer o nella
lista Track. Nell’esempio precedente, è stata impiegata la modalità Write generale, tramite
la quale le modifiche nel mixer e sui parametri sono state registrate su tutte le tracce. In
questo esempio, invece, useremo la modalità Write solo per una traccia.

5. Iniziate la riproduzione e regolate alcuni parametri dell’effetto nel pannello di


controllo.
Quando avete finito, fermate la riproduzione e tornate alla posizione d’inizio riproduzione.

6. Disattivate il tasto Write e, al suo posto, attivate il tasto Read nel pannello di
controllo.

7. Iniziate la riproduzione ed osservate il pannello di controllo.


Tutte le manovre eseguite durante la riproduzione precedente saranno riprodotte
fedelmente.

291
Assegnare un parametro automatizzato ad una sotto-traccia
d’automazione
Per selezionare il parametro corrente mostrato nella traccia d’automazione per il
canale FX, procedere come segue:

1. Cliccare nel display del parametro della sotto-traccia d’automazione del canale FX.
Si apre il menu a discesa che elenca i parametri d’automazione del plug-in. I parametri
automatizzati in precedenza sono indicati da un asterisco a destra del nome.

I parametri automatizzati dell’effetto Phaser.

2. Selezionare il parametro che si desidera visualizzare dal menu dei parametri.


La curva d’automazione del parametro selezionato è mostrata nella sotto-traccia
d’automazione.

• Per visualizzare i parametri di uno strumento VST si usa lo stesso metodo, usando
però la prima traccia d’automazione dello strumento.
Come spiegato in precedenza, ogni strumento VST ha due o più tracce d’automazione
(una per le impostazioni del plug-in ed una per ogni canale mixer dello strumento VST).

Dove vanno a finire i dati d’automazione registrati?


Usando l’automazione Write All, è possibile scrivere i dati d’automazione sulle
tracce d’automazione di tutti i canali. Durante le operazioni di scrittura precedenti,
avrete probabilmente aggiunto eventi d’automazione per molti canali e parametri
diversi.

• Per visualizzare tutta l’automazione degli eventi registrata durante le varie


operazioni, selezionare “Show Used Automation” dal menu Project.
Ora il dato d’automazione di ogni parametro del canale regolato nel mixer durante la
modalità Write è mostrato nella sotto-traccia corrispondente, nella finestra Project.
L’automazione degli eventi registrata, è indicata dai punti nelle curve d’automazione.

292
Lavorare con le curve d’automazione
Curve d’automazione
Ci sono due tipi di curve d’automazione, denominate “ramp” e “jump”:

• le curve jump sono create per ogni parametro che può assumere i soli valori
on/off (il tasto Mute, per esempio).

• Le curve ramp sono create per ogni parametro che genera valori multipli continui
(movimenti di fader o manopole, etc.).

Esempi di curve d’automazione jump (sopra) e ramp (sotto) visualizzate nel display degli eventi.

La linea di valore statico


Quando si apre per la prima volta la sotto-traccia d’automazione di un parametro,
essa non contiene nessun evento d’automazione (a meno che, in precedenza, non si
sia regolato il parametro con l’automazione Write attivata). Nel display degli eventi,
si ha una linea diritta orizzontale nera che rappresenta la linea di “valore statico”.
Questa linea indica l’impostazione corrente del parametro.

• Se avete aggiunto manualmente una qualsiasi automazione degli eventi (oppure


avete usato l’automazione Write per il parametro corrispondente) e poi disattivate
la modalità Read, la curva d’automazione sarà evidenziata in grigio nella sotto-
traccia d’automazione visualizzata nel display degli eventi, e sarà usato invece il
valore statico.
Non appena la modalità Read è attivata, la curva d’automazione tornerà disponibile.

293
Editing degli eventi d’automazione
Disegnare l’automazione degli eventi

Usando l’automazione Write nel mixer, si generano eventi d’automazione


regolando i parametri tramite manopole e fader. È possibile aggiungere questi
eventi anche manualmente, disegnando curve d’automazione in una sotto-traccia
d’automazione. Procedere come segue:

1. Aprire una sotto-traccia d’automazione volume di una traccia audio, cliccando sul
segno “+”.
La linea nera di valore statico appare nel display degli eventi.

2. Selezionare lo strumento Pencil (matita).


È possibile usare lo strumento Pencil in altri modi (vedere in seguito).

3. Cliccando sulla linea di valore statico, si aggiunge un evento d’automazione, si


attiva automaticamente la modalità Read e la linea nera di valore statico si
trasforma in una linea d’automazione blu.

4. Cliccando e mantenendo premuto il tasto del mouse, è possibile disegnare una


curva, aggiungendo una moltitudine di singoli eventi d’automazione.

294
5. Quando si rilascia il tasto del mouse, il numero di eventi d’automazione si riduce a
pochi eventi, ma l’andamento della curva rimane lo stesso.
Questo “sfoltimento” degli eventi è determinato dal valore di Automation Reduction Level
impostato nella finestra di dialogo Preferences (pag. 300).

6. Attivando la riproduzione, il volume cambierà seguendo la curva d’automazione.


Nel mixer, il fader corrispondente si muoverà di conseguenza.

7. Ripetere l’operazione se non si è soddisfatti del risultato.


Disegnando sopra un evento esistente, si crea una nuova curva d’automazione.

• Se la sotto-traccia d’automazione è già in modalità Read, si possono aggiungere gli


eventi d’automazione cliccando con lo strumento Arrow (freccia).
Se si aggiunge un punto tra due punti esistenti (ed il nuovo punto non cambia la direzione
della curva esistente), a causa della riduzione eventi (pag. 300), il nuovo punto sarà
rimosso dalla curva d’automazione, non appena si rilascia il tasto del mouse.

Usare lo strumento Pencil in altri modi per disegnare curve d’automazione

Altre modalità d’uso dello strumento Pencil possono essere molto utili per
disegnare gli eventi d’automazione. Si accede alle varie modalità d’uso cliccando
sullo strumento Pencil nella barra degli strumenti ed effettuando una scelta dal
menu a discesa che appare.

• Cliccando e trascinando con lo strumento Pencil in modalità Line, una linea nella
sotto-traccia d’automazione crea eventi d’automazione allineati ad essa.
È un modo rapido per creare dissolvenze lineari, etc.

• La modalità Parabola lavora nello stesso modo, allineando però gli eventi
d’automazione lungo una curva parabolica e permettendo quindi curve e
dissolvenze più “naturali”.
Si noti che il risultato dipende dalla direzione con la quale s’inizia a disegnare la curva.

295
• Le modalità Sine, Triangle e Square creano eventi d’automazione allineati
secondo curve continue.
Se la funzione Snap è attivata ed è impostata la modalità Grid, il periodo della curva (la
lunghezza di un “ciclo” della curva) è determinato dalle impostazioni di Grid. Premendo
[Shift] e trascinando, è possibile impostare la lunghezza del periodo manualmente, in
multipli del valore di Grid.

Selezionare i punti degli eventi d’automazione

• Per selezionare un singolo punto d’automazione evento, cliccarci sopra con lo


strumento Arrow (freccia).
Il punto si colora di rosso, ed è possibile trascinarlo in qualsiasi direzione orizzontale o
verticale tra due punti.

• Per selezionare più punti curva, si può premere [Shift]-click oppure trascinare un
rettangolo di selezione con lo strumento freccia.
Tutti gli eventi all’interno dell’area di selezione saranno selezionati.

Disegnare un rettangolo di selezione con lo strumento freccia attorno ad alcuni punti per selezionarli.

Una volta selezionata, la serie di punti può essere spostata in tutte le direzioni
come se fosse un punto “unico”. (la forma della curva costituita dai punti degli
eventi selezionati rimane intatta).

• Per selezionare tutti gli eventi d’automazione in una sotto-traccia, click-destro


(Win) o [Ctrl]-click (Mac) sulla sotto-traccia d’automazione nella lista Track, quindi
scegliere “Select All Events” dal menu contestuale.

296
Rimuovere gli eventi d’automazione

Ci sono vari modi per rimuovere i punti degli eventi d’automazione:

• Selezionando i punti e premendo [Backspace] o [Delete], oppure selezionando


Delete dal menu Edit.

• Cliccando su un punto con lo strumento Eraser (gomma).

• Selezionando un intervallo (con lo strumento Range Selection), e premendo


[Backspace] o [Delete], oppure selezionando Delete dal menu Edit.

• Cliccando nel display del parametro di una sotto-traccia e selezionando “Remove


Parameter” dal menu a discesa.

Editing degli eventi d’automazione

Gli eventi d’automazione possono essere editati in modo simile gli altri eventi. Si
possono usare le funzioni Cut, Copy e Paste, è possibile riunire in gruppi e
ordinare gli eventi etc. Tuttavia, ci sono quattro comandi nel menu Edit che non
sono applicabili agli eventi d’automazione. Essi sono:

• Split at Cursor.
• Split Loop.
• Move to front.
• Move to back.

297
Editing di eventi d’automazione nel Project Browser
È possibile anche editare gli eventi d’automazione nel Project Browser. Procedere
nel modo seguente:

1. Aprire il Project Browser selezionandolo dal menu Project.


Si apre la finestra Browser. La finestra è divisa in due sezioni: la lista Structure (struttura)
a sinistra, e il display eventi a destra.

2. Cliccare sul segno “+” in una traccia della lista Structure.


Le tracce automatizzate presentano due oggetti: Track Data e Automation.
Automation corrisponde alla sotto-traccia d’automazione della finestra Project
e contiene gli eventi d’automazione traccia.

3. Cliccare sul segno “+” dell’oggetto Automation.


Tutti i parametri automatizzati della traccia sono visualizzati nella lista Structure.

4. Cliccando su un parametro nella lista Structure, si apre un elenco degli eventi


d’automazione nel display eventi a destra.

Sono disponibili i seguenti parametri per tutte le sotto-tracce d’automazione:

Parametro Descrizione

Position Indica la posizione dell’evento d’automazione.

Value Indica il valore (da 0.000 a 1.000) dell’evento d’automazione.

298
Consigli e metodologie comuni
Non esistono regole difficili o rapide quando si tratta di scegliere il metodo
d’automazione da impiegare. È possibile, per esempio, che non si apra nemmeno
una sotto-traccia d’automazione, e si usi l’automazione Write lungo tutto un
progetto. Oppure si possono disegnare le curve d’automazione, per automatizzare le
impostazioni in un progetto. Entrambi i metodi presentano i rispettivi vantaggi,
ma, ovviamente, dipende da voi decidere quali usare e quando usarli.

• L’editing delle curve nelle sotto-tracce d’automazione, offre una visione grafica
generale relativa al contenuto della traccia ed alla sua posizione nel tempo.
Questo consente di modificare rapidamente i valori del parametro in punti specifici, senza
dover attivare la riproduzione. Questo metodo, per esempio, permette una buona veduta
d’insieme se si ha una voce solista o un dialogo su una traccia e un tappeto musicale su
un’altra traccia, il cui livello deve essere abbassato ogni volta che inizia il dialogo.

• Usando l’automazione Write nel mixer, non si deve selezionare manualmente il


parametro delle sotto-tracce dalla lista Add Parameter.
Si lavora come con un mixer fisico “reale”. Ogni manovra eseguita è registrata
automaticamente nelle sotto-tracce che potranno essere aperte in seguito per la
visualizzazione e l’editing dei parametri modificati.

Questi sono solo due esempi dei vantaggi che presentano i rispettivi metodi.
In generale, l’editing di curve e l’uso dell’automazione Write sono due metodi che
si completano a vicenda. In base alla natura dei vostri progetti, sarete in grado voi
stessi di verificare quale metodo è più adatto in una determinata situazione.

299
Opzioni ed impostazioni

L’opzione Automation Reduction Level

Questa opzione si trova nella pagina Editing della finestra di dialogo


Preferences. L’opzione Automation Reduction, riduce il numero degli eventi
d’automazione dopo che è stata usata l’automazione Write o si sono aggiunti
manualmente eventi d’automazione. Scrivendo (o disegnando con lo strumento
Pencil) gli eventi d’automazione, questi sono aggiunti come un continuo flusso di
eventi densamente raggruppati. Ciò è necessario poiché il programma non può
“immaginare” la vostra manovra seguente! Tuttavia, quando avrete terminato, la
funzione Automation Reduction rimuoverà tutti i punti evento superflui e la curva
d’automazione conterrà solo i punti necessari a riprodurre le vostre manovre.

Per esempio, tutti i punti evento che potrebbero esserci tra due altri punti che non
escono dalla curva, saranno automaticamente rimossi dalla funzione di riduzione.

Se cercate di aggiungere un evento che non esce dalla curva esistente tra due punti esistenti…

…l’evento sarà rimosso al rilascio del tasto del mouse. Spostando l’evento di una qualsiasi quantità
(per cui la curva risultante non è una linea diritta), l’evento sarà naturalmente aggiunto.

• Se credete sia necessario abbassare (o alzare) la riduzione livello degli eventi


rispetto al valore di default di circa il 75%, è possibile farlo, ma normalmente
l’impostazione di default funziona bene.

• Un’impostazione minima di riduzione del livello d’automazione non è consigliabile,


poiché si conserverebbero inutilmente molti eventi superflui.

300
14
Controllo remoto del mixer

301
Presentazione capitolo
È possibile controllare il mixer di Cubase SX/SL via MIDI. Sono supportati un gran
numero di dispositivi di controllo MIDI. Questo capitolo descrive come impostare
Cubase SX/SL per il controllo remoto.

• Per informazioni specifiche sui dispositivi di controllo remoto supportati, consultare


il documento pdf “Remote Control Devices”.

• C’è anche un Generic Remote Device che permette di usare qualsiasi controller
MIDI per il controllo remoto di Cubase SX/SL.
La procedura di installazione è descritta a pag. 306.

Configurazione
Connessione del dispositivo remoto
Collegare l’uscita MIDI Out del dispositivo remoto all’ingresso MIDI In della vostra
interfaccia MIDI. A seconda del modello del dispositivo remoto, potrebbe essere
necessario collegare anche l’uscita MIDI Out dell’interfaccia MIDI all’ingresso MIDI In
del dispositivo remoto (ciò è necessario se il dispositivo remoto possiede indicatori,
fader motorizzati, etc. Vedere le specifiche dei controlli MIDI alle pagine seguenti per
ulteriori dettagli).

Se registrerete tracce MIDI, non vorrete che un qualsiasi dato MIDI proveniente dal
dispositivo remoto sia accidentalmente registrato. Per evitarlo, dovrete eseguire le
seguenti impostazioni:

1. Aprire la finestra di dialogo Device Setup dal menu Devices.

2. Selezionare “All MIDI Inputs” nella lista a sinistra.

3. Verificare la lista a destra per individuare l’ingresso MIDI al quale è collegato il


dispositivo remoto.

4. Cliccare nella colonna “Active” ed impostare l’ingresso su “No”.

5. Cliccare sul tasto OK per chiudere la finestra di dialogo Device Setup.

Ora è stato rimosso l’ingresso del dispositivo remoto dal gruppo “All MIDI Inputs”.
Questo significa che è possibile registrare tracce MIDI con la porta “All MIDI Inputs”
selezionata senza il rischio di registrare, allo stesso tempo, i dati dal dispositivo remoto.

302
Selezione di un dispositivo remoto
1. Scorrere il menu Devices e selezionare Device Setup.
Si apre una finestra di dialogo che indica nella parte sinistra un elenco dei dispositivi.

2. Se non trovate il dispositivo che state cercando, cliccate sulla linguetta Add/Remove e
selezionatelo dall’elenco Devices Classes.
Cliccare sul tasto “Add” per aggiungerlo all’elenco Devices.

• Si noti che è possibile selezionare più di un dispositivo remoto dello stesso tipo.
Se ci sono più dispositivi dello stesso tipo, questi saranno numerati nell’elenco Devices.

3. Cliccare ora sulla linguetta Setup e selezionare il vostro dispositivo di controllo MIDI
dall’elenco Devices.
A seconda del dispositivo selezionato, nella parte destra della finestra di dialogo possono
comparire una lista di comandi per le funzioni programmabili o un pannello vuoto.

Un JL Cooper MCS-3000 è selezionato come dispositivo di controllo.

4. Selezionare l’ingresso MIDI corretto dal menu a discesa.

5. Se necessario, selezionare l’uscita MIDI corretta dal menu a discesa.

303
6. Cliccare sul tasto OK per chiudere la finestra di dialogo.
Ora è possibile usare il dispositivo di controllo MIDI per muovere fader e manopole, attivare i
tasti Mute e Solo, etc. L’esatta configurazione del parametro dipende dal tipo di dispositivo di
controllo esterno MIDI impiegato.

Funzioni
Scrivere l’automazione usando i controlli remoti
L’automazione del mixer tramite un dispositivo di controllo remoto avviene come
quando si opera sui controlli dello schermo durante la scrittura in modalità Write.
Tuttavia, quando si tratta di sostituire un dato d’automazione esistente, c’è
un’importante differenza:

• Attivando la modalità Write e muovendo un controllo sul dispositivo remoto, l’intero


dato del parametro corrispondente è sostituito dalla posizione in cui è stato spostato il
controllo, fino al punto in cui si ferma la riproduzione!
In altre parole, non appena si sposta un controllo in modalità Write, esso rimane “attivo” fino a
quando non s’interrompe la riproduzione. La ragione di questa azione è spiegata in seguito.

Di conseguenza, occorre avere una precauzione in più:

• Assicuratevi di muovere solo il controllo che volete sostituire!

Per poter sostituire un dato d’automazione esistente di un controllo, il computer deve


sapere per quanto tempo l’utente ha realmente “afferrato” o usato il controllo.
Eseguendo l’automazione “sullo schermo”, il programma rileva semplicemente quando il
tasto del mouse è premuto e rilasciato. Usando un dispositivo di controllo remoto però,
non si usa il tasto del mouse, quindi Cubase SX/SL non può sapere se “afferrate e mantenete”
un fader, o semplicemente lo muovete e rilasciate. È necessario quindi segnalare al
computer di aver “rilasciato” il controllo fermando la riproduzione.

Ciò non riguarda il dispositivo JL Cooper MCS 3000. Questo dispositivo,


infatti, possiede fader sensibili al tocco, quindi la scrittura si ferma non
appena si rilascia il fader.

Questo ha senso solo mentre si usa un dispositivo a controllo remoto e la


modalità Write è attivata nel mixer.

304
Assegnare tasti di comando remoti
Per alcuni dei dispositivi remoti supportati, è possibile assegnare una qualsiasi funzione
di Cubase SX/SL (che può essere assegnata ad un tasto di comando) a tasti generici, rotelline
o altri controlli. Al momento della stesura di questo manuale, questi dispositivi sono:

• JL Cooper MCS 3000


• JL Cooper CS-10
• CM Automation Motor Mix

Procedere come segue:

1. Aprire la finestra di dialogo Device Setup e selezionare uno dei dispositivi remoti che
supportano questa caratteristica.
Nella parte destra della finestra ci sono tre colonne nelle quali s’assegnano i comandi.

2. Usare la colonna “Button” per individuare il controllo Remote di un dispositivo o un


tasto al quale si desidera assegnare una funzione di Cubase SX/SL.

3. Cliccare nella colonna “Category” del controllo, e selezionare una categoria delle
funzioni di Cubase SX/SL dal menu a discesa che appare.

4. Cliccare nella colonna “Command”, e selezionare la funzione di Cubase SX/SL desiderata dal
menu a discesa che appare.
Gli oggetti disponibili nel menu a discesa dipendono dalla categoria selezionata.

Cliccare sul tasto “Apply” una volta terminato. La funzione selezionata è ora assegnata
al tasto o al controllo sul dispositivo MIDI remoto.

Nota sul controllo remoto di tracce MIDI

Mentre la maggior parte dei dispositivi di controllo remoto saranno in grado di


controllare in Cubase SX/SL sia i canali audio, sia i canali MIDI, l’impostazione del parametro
potrebbe essere diversa. Per esempio, controlli audio specifici (come l’EQ) saranno
ignorati durante il controllo dei canali MIDI.

305
Controller remoto generico
Se disponete di un controller MIDI generico, potete usarlo per il controllo remoto di Cubase SX/SL
configurando il dispositivo Generic Remote:

1. Aprire la finestra di dialogo Device Setup nel menu Devices.


Se il dispositivo Generic Remote non appare nell’elenco Devices, è necessario aggiungerlo.

2. Cliccare sulla linguetta “Add/Remove” e selezionare il dispositivo “Generic Remote”


nell’elenco a destra.

3. Cliccare sul tasto Add.

• Quando il dispositivo Generic Remote è aggiunto nella finestra di dialogo Device


Setup, è possibile aprire la finestra Remote Status selezionando “Generic Remote”
dal menu Devices.

La finestra Remote Status.

306
4. Cliccare sulla linguetta Setup e selezionare il dispositivo Generic Remote nell’elenco
Devices a sinistra.
Sono visualizzate le impostazioni del dispositivo Generic Remote, che permettono di specificare
quale controllo del vostro dispositivo andrà a regolare un determinato parametro in Cubase SX/SL.

5. Usare i menu a discesa MIDI Input e MIDI Output per selezionare la Porta(e) MIDI
alla quale il vostro dispositivo remoto è collegato.

6. Usare il menu a discesa di destra per selezionare un banco (bank).


Il concetto di banco è basato sul semplice fatto che la maggior parte dei dispositivi MIDI può
controllare un numero limitato di canali per volta (spesso 8 o 16). Per esempio, se il vostro
dispositivo di controllo MIDI ha 16 fader di volume, e state usando 32 canali nel mixer di Cubase SX/SL
avrete bisogno di due banchi da 16 canali ciascuno. Con il primo banco selezionato
saranno controllati i canali da 1 a 16; con il secondo banco selezionato si controllano i canali da
17 a 32. Dato che è possibile controllare anche le funzioni del pannello di Trasporto, potrebbero
essere necessari più banchi.

7. Impostare la tabella superiore secondo i controlli presenti nel vostro dispositivo di


controllo MIDI.

307
Le colonne hanno le seguenti funzioni:

Colonna Descrizione

Control Name Il doppio click in questo campo permette di inserire un nome descrittivo
del controllo (di solito il nome scritto sul pannello dei comandi). Questo
nome si riflette automaticamente nella colonna Control Name della
tabella inferiore.

MIDI Status Cliccando in questa colonna si apre un menu a discesa che permette di
specificare il tipo di messaggio MIDI inviato dal controllo. Le opzioni
sono: Controller, Program Change, Note On, Note Off, Aftertouch e
Polyphonic Pressure. Sono disponibili anche i controlli continui
(Continuous Controller) NRPN e RPN, un modo per estendere i
messaggi di controllo disponibili. L’opzione “Ctrl JL Cooper” è una
versione speciale di un controllo continuo, dove il terzo byte di un
messaggio MIDI è usato come indirizzo, al posto del secondo byte (un
metodo supportato da diversi dispositivi remoti JL-Cooper).

MIDI Channel Cliccando in questa colonna si apre un menu a discesa nel quale è
possibile selezionare il canale MIDI sul quale è trasmesso il controllo.

Address È il numero del controllo continuo, l’altezza della nota o l’indirizzo di un


Continuous Controller NRPN/RPN.

Max. Value È il massimo valore che il controllo trasmetterà. Questo valore è usato
dal programma per “dimensionare” l’intervallo dei valori del controller
MIDI all’intervallo di valori che assume il parametro del programma.

Flags Cliccando in questa colonna si apre un menu a discesa che permette di


attivare o disattivare tre flags (bandierine, segnalatori):
• Receive: attivare questo flag se il messaggio MIDI dovrà essere
processato in ricezione.
• Transmit: attivare questo flag se il messaggio MIDI dovrà essere
trasmesso quando il corrispondente valore nel programma cambia.
• Relative: attivare questo flag se il controllo è una manopola “senza
fine”, che riporta il numero dei giri invece di un valore assoluto.

• Se ritenete che la tabella superiore contenga troppi o troppo pochi controlli, è possibile
aggiungerli o rimuoverli, con i tasti Add e Delete che si trovano a destra della tabella
superiore.

• Se non siete sicuri di quali messaggi sono inviati da un determinato controllo, è


possibile usare la funzione Learn:
Selezionare il controllo nella tabella superiore (cliccando nella colonna Control Name), muovere
il controllo corrispondente sul vostro dispositivo MIDI e cliccare sul tasto Learn a destra della
tabella. I valori di MIDI Status, MIDI Channel e Address sono automaticamente impostati ai
valori assunti dai controlli mossi.

308
8. Usare la tabella inferiore per specificare quali parametri di Cubase SX/SL controllare.
Ogni fila orizzontale nella tabella è associata al controllo nella linea corrispondente della tabella
superiore (come indicato dalla colonna Control Name). Le altre colonne hanno le seguenti
funzioni:

Colonna Descrizione

Device Cliccando in questa colonna si apre un menu a discesa, usato per


determinare quale dispositivo deve essere controllato in Cubase SX/SL. La
speciale opzione “Command” permette di eseguire alcune azioni di
comando da un controllo remoto. Un esempio, è la selezione di banchi
remoti. Se avete installato una scheda YAMAHA DSP Factory (solo nella
versione di Windows), anche questa apparirà come un’opzione del
menu a discesa Device.

Channel/ In questa colonna si seleziona il canale da controllare oppure, se


Category l’opzione “Command” del menu Device è selezionata, la categoria
Command.

Value/Action Cliccando in questa colonna si apre un menu a discesa che permette di


selezionare il parametro del canale da controllare (di solito, se l’opzione
nel menu Device “VST Mixer” è selezionata, è possibile scegliere tra
volume, pan, livelli di send, EQ, etc.).
Se l’opzione “Command” del menu Device è selezionata, in questa
colonna si specifica l’azione (“Action”) della categoria.

Flags Cliccando in questa colonna si apre un menu a discesa che permette di


attivare o disattivare tre flags:

• Push Button: se attivato, il parametro è modificato solo se il


messaggio MIDI ricevuto presenta un valore diverso da 0.
• Toggle: se attivato, il valore del parametro commuta tra i valori
minimo e massimo ogni volta che un messaggio MIDI è ricevuto.
L’uso combinato di Push Button e Toggle è utile per i controlli
remoti che non bloccano lo stato di un tasto. Un esempio è il
controllo dello stato di Mute con un dispositivo sul quale premendo
il tasto Mute si attiva il muto e, rilasciandolo, il muto si disattiva. Se
Push Button e Toggle sono attivi, lo stato di muto cambierà tra on e
off ogni volta che il tasto è premuto sul pannello dei comandi del
dispositivo.
• Not Automated: se attivato, il parametro non sarà automatizzato.

9. Se necessario, selezionare un altro banco ed eseguire altre impostazioni.


Si noti che è necessario eseguire queste impostazioni solo nella tabella inferiore, poiché la
tabella superiore è già impostata, in base al dispositivo MIDI di controllo remoto.

309
• Se necessario, è possibile aggiungere banchi, cliccando sul tasto Add che si trova sotto
il menu Bank.
Cliccando sul tasto Rename è possibile assegnare un nuovo nome al banco corrente
selezionato, oppure rimuovere un banco superfluo selezionandolo e cliccando sul tasto Delete.

10.Una volta terminato, chiudere la finestra Generic Remote Setup.


Ora è possibile controllare i parametri di Cubase SX/SL specificati dal dispositivo remoto MIDI.
Per selezionare un altro banco, usare il menu a discesa nella finestra Remote Status
(oppure usare un controllo sul dispositivo remoto MIDI, se ne è stato assegnato uno).

Importare ed esportare configurazioni remote


Il tasto Export nell’angolo superiore destro della finestra Generic Remote Setup,
permette di esportare la configurazione corrente, compresa la configurazione Control
(la tabella superiore) e tutti i banchi.
La configurazione è salvata in un file (con l’estensione Windows “.xml”). Cliccando sul
tasto Import si possono importare i file delle configurazioni remote salvate.

• L’ultima configurazione remota importata o esportata sarà automaticamente caricata


all’avvio del programma, oppure quando il controllo Generic Remote è aggiunto nella
finestra di dialogo Device Setup.

310
15
Processi e funzioni Audio

311
Premessa
Il processo audio in Cubase SX/SL può essere definito “non-distruttivo”, nel senso che è
sempre possibile annullare le modifiche o tornare alle versioni originali. Questo è
possibile in quanto i vari processi sono applicati a strisce audio piuttosto che ai file
audio veri e propri, e perché le strisce audio possono riferirsi a più di un file audio.
Il funzionamento è il seguente:

1. Processando un evento o un’area selezionata, è creato un nuovo file audio nella cartella
Edits, all’interno della cartella di progetto.
Il nuovo file contiene l’audio processato, mentre il file originale rimane intatto.

2. La sezione della striscia audio processata (la sezione corrispondente all’evento o all’area
selezionata) fa quindi riferimento al nuovo file audio processato.
Le altre sezioni della striscia audio faranno ancora riferimento al file originale.

• Dato che tutti gli editing sono disponibili in file separati, è possibile annullare ogni
processo, in ogni punto ed in qualsiasi ordine!
Ciò si esegue nella finestra di dialogo Offline Process History, come descritto a pag. 338.

• Inoltre, il file originale non processato può essere usato anche da altre strisce nel
progetto, da altri progetto o da altre applicazioni.

312
Processamento Audio
Normalmente, si applica un processamento effettuando una selezione e selezionando una
funzione dal sub-menu Process nel menu Audio. Il processo è applicato seguendo i
seguenti criteri:

• Selezionando gli eventi nella finestra Project o nell’Audio Part Editor il processo sarà
applicato solo agli eventi selezionati.
Il processo influenzerà solo le sezioni della striscia audio alle quali sono riferiti gli eventi.

• Selezionando una striscia audio nel Pool, si applicherà il processo all’intera striscia.
Eseguendo la selezione di un’area, il processo sarà applicato solo all’area selezionata.
Altre sezioni della striscia non sono influenzate.

Se si processa un evento che rappresenta una copia condivisa (cioè l’evento fa


riferimento ad una striscia audio che è già usata da altri eventi nel progetto), vi sarà
chiesto se desiderate creare o meno una nuova versione della striscia audio.

Selezionare “New Version” se si desidera applicare il processo solo all’evento selezionato.


Selezionare “Continue” se si desidera applicare il processo a tutte le copie condivise.

• Attivando lo spunto per l’opzione “Do not show this message again” qualsiasi
processo (e tutti i processi) seguenti saranno conformi al metodo selezionato
(“Continue” o “New Version”).
È possibile modificare questa impostazione in ogni momento tramite il menu a discesa
“On Processing Shared Clips” nella finestra di dialogo Preferences (pagina Audio).

313
Impostazioni comuni e caratteristiche
Se ci sono impostazioni per la funzione di processo audio selezionata, queste
compariranno quando si seleziona la funzione dal sub-menu Process. Mentre molti
processi sono specifici per ogni funzione, alcune caratteristiche ed impostazioni
lavorano nello stesso modo per diverse funzioni:

Il tasto “More…”

Se la finestra di dialogo presenta molte impostazioni, alcune opzioni possono essere


nascoste quando appare il dialogo. Cliccare sul tasto “More…”.

Per nascondere le impostazioni, cliccare di nuovo sul tasto (denominato ora “Less…”).

I tasti Preview, Process e Cancel

Questi tasti hanno le seguenti funzioni:

Tasto Descrizione

Preview Permette di ascoltare il risultato del processo con le impostazioni correnti. La


riproduzione continuerà fino a quando non si preme nuovamente il tasto (il
tasto è denominato “Stop”, durante la riproduzione in Preview). È possibile
eseguire regolazioni durante la riproduzione, ma le modifiche non sono
applicate fino all’inizio del “giro” seguente. Alcune modifiche, inoltre, possono
far ripartire automaticamente la riproduzione in Preview dall’inizio.

Process Applica il processo e chiude la finestra di dialogo.

Cancel Chiude la finestra di dialogo senza applicare alcun processo.

Pre/post crossfade

Alcune funzioni di processo permettono di miscelare gradatamente l’effetto in ingresso


o in uscita. Ciò è possibile grazie ai parametri di pre e post crossfade. Attivando un Pre-
crossfade e specificando un valore di 1000 ms, per esempio, il processo sarà applicato
gradualmente dall’inizio dell’area selezionata, raggiungendo il pieno effetto dopo 1000
ms dall’inizio del processo. Analogamente, attivando la funzione di post-crossfade, il
processo sarà gradualmente rimosso, iniziando dall’intervallo specificato, prima della
fine della selezione.

La somma dei tempi di pre e post-crossfade non può essere superiore alla
lunghezza dell’area selezionata.

314
Inviluppo

La funzione Inviluppo (Envelope) permette di applicare un inviluppo di volume


all’audio selezionato. La finestra di dialogo presenta le seguenti impostazioni:

Tasti Curve Kind

Questi tasti determinano se la curva d’inviluppo è formata da segmenti curvilinei (tasto


sinistro) o lineari (tasto destro).

Display Fade

Mostra la forma della curva d’inviluppo. La forma d’onda risultante è indicata in grigio
scuro, mentre la forma d’onda corrente è indicata in grigio chiaro. È possibile cliccare
sulla curva per aggiungere punti, oppure cliccare e trascinare i punti esistenti per
modificare la forma della curva. Per rimuovere un punto dalla curva, trascinarlo con il
mouse fuori dal display.

Presets

Se avete impostato una curva d’inviluppo che desiderate applicare ad altri eventi o
strisce audio, è possibile salvarla in un preset cliccando sul tasto Store.

• Per applicare un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa.

• Per rinominare il preset selezionato, doppio-click sul nome, quindi digitare il nuovo
nome nella finestra di dialogo che appare.

• Per rimuovere un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa e premere il tasto
Remove.

315
Fade In e Fade Out
Queste funzioni sono descritte nel capitolo “Fades e Crossfades” (pag. 154).

Gain

Permette di modificare il guadagno (livello) dell’audio selezionato. La finestra di


dialogo presenta le seguenti impostazioni:

Gain

In questo campo numerico s’imposta il guadagno desiderato, inserendo valori


compresi tra -50 e +20dB. L’impostazione è visualizzata anche in percentuale, sotto il
campo numerico Gain.

Clip detection text

Usando la funzione Preview prima di applicare il processo, il testo sotto il cursore


indica se l’impostazione corrente provoca un clipping (livello audio oltre 0dB). In tal
caso, ridurre il valore di Gain ed usare di nuovo la funzione Preview.

• Per aumentare il più possibile il livello audio senza provocare distorsione, usare la
funzione Normalize (pag. 322).

Pre e Post-Crossfade

Vedere pag. 314.

316
Merge Clipboard

Questa funzione miscela l’audio del clipboard con l’audio selezionato per il processo,
partendo dall’inizio della selezione.

Per rendere disponibile questa funzione, è necessario innanzitutto avere


una porzione di audio Tagliata (Cut) o Copiata (Copy) nel Sample Editor.

La finestra di dialogo presenta le seguenti impostazioni:

Sources mix

Permette di specificare il rapporto di miscelazione tra l’Originale (l’audio selezionato


per il processo) e la Copia (l’audio nel clipboard).

Pre e Post-Crossfade

Vedere pag. 314.

317
Noise Gate

Questa funzione esegue una scansione dell’audio, cercando le zone che hanno un
livello inferiore alla soglia specificata (Threshold) e le sostituisce con il silenzio. La
finestra di dialogo presenta le seguenti impostazioni:

Threshold

È il livello sotto il quale si desidera silenziare l’audio. I livelli sotto questa soglia
provocheranno la chiusura del Gate (porta).

Attack Time

È il tempo necessario al Gate per aprirsi completamente dopo che il livello audio ha
oltrepassato il livello di soglia.

Min. Opening Time

È il tempo più breve in cui il Gate rimarrà aperto. Se notate che il Gate si apre e si
chiude troppo spesso (processando materiale il cui livello cambia rapidamente), si
consiglia di incrementare questo valore.

Release Time

È il tempo necessario al Gate per chiudersi completamente, dopo che il livello audio è
sceso sotto il livello di soglia.

Linked Channels

È disponibile solo per l’audio stereo. Se attivato, Noise Gate si apre per entrambi i
canali non appena uno dei canali (o entrambi) oltrepassano il livello di soglia. Se il box
Linked Channels non è attivato, Noise Gate lavora in modo indipendente sui canali
sinistro e destro.

318
Dry/Wet mix

Permette di specificare il rapporto tra il suono originale “Dry” e quello processato


“Wet”.

Pre e Post-Crossfade

Vedere pag. 314.

Normalize

La funzione Normalize permette di specificare il livello audio massimo desiderato.


Analizza l’audio selezionato e individua il livello massimo corrente. Infine, sottrae il
livello massimo corrente dal livello specificato, incrementando il guadagno audio della
quantità risultante. (Se invece il livello massimo specificato è inferiore rispetto al
livello massimo corrente, il guadagno sarà ridotto). Di solito, la funzione Normalize
si usa per aumentare il livello dell’audio registrato a bassi valori di livello in ingresso.
La finestra di dialogo presenta le seguenti impostazioni:

Maximum

È il livello audio massimo desiderato, in valori compresi tra -50 e 0dB. L’impostazione
è indicata anche in percentuale, sotto il campo numerico Gain.

Pre e Post-Crossfade

Vedere pag. 314.

319
Phase Reverse
Inverte la fase del segnale audio selezionato, “capovolgendo” la forma d’onda.
La finestra di dialogo presenta le seguenti impostazioni:

Phase Reverse on

Durante il processo di materiale audio stereo, questo menu a discesa permette di


specificare quale canale(i) deve subire l’inversione di fase.

Pre e Post-Crossfade

Vedere pag. 314.

Pitch Shift

Questa funzione permette di variare l’altezza (pitch) dell’audio influenzandone o


meno la lunghezza. È possibile anche creare “armonie”, specificando più altezze
oppure applicare una variazione d’altezza (pitch shift) basata su una specifica curva
utente d’inviluppo.

320
Quando la linguetta “Transpose” è selezionata, la finestra di dialogo contiene i
seguenti parametri:

Keyboard display

Rappresenta un modo per specificare l’intervallo di trasporto in semitoni, e fornisce


una veduta grafica generale dell’impostazione di trasporto.

• La “nota fondamentale” (tonica) è indicata in rosso.


Non ha niente a che vedere con la reale tonalità o con altezza dell’audio originale,
rappresenta solo un modo per visualizzare gli intervalli di trasporto. È possibile modificare la
nota fondamentale tramite le impostazioni a destra (sotto il display della tastiera), oppure
premendo [Alt]/[Option] e cliccando nel display della tastiera.

• Per specificare l’intervallo di trasporto, cliccare su uno dei tasti.


Il tasto è indicato in blu, ed il programma suona alcune note di test nella tonalità base e in
quella trasportata, per fornire una conferma uditiva.

• Se l’opzione “Multi Shift” è attivata (vedere in seguito), è possibile cliccare su più


tasti per creare “accordi”.
Un click su un tasto blu (attivato) ne provoca la rimozione.

Transpose settings

Le impostazioni “Semitones” e “Fine tune” permettono di specificare l’entità dello


spostamento tonale. È possibile trasportare l’audio di ± 16 semitoni, e l’intonazione
fine di ± 200 cents (centesimi di semitono).

Volume

Permette di abbassare il volume del suono modificato in altezza..

Multi Shift

Attivando questa opzione, è possibile aggiungere più di un solo valore di trasporto,


creando armonie costituite da più parti di. Ciò si ottiene aggiungendo intervalli nella
tastiera del display, come descritto in precedenza.

• Se gli intervalli formano un accordo standard, esso sarà visualizzato a destra.


È da notare, tuttavia, che per includere l’altezza base (il suono originale non trasportato) nel
risultato del processo, è necessario cliccare anche sul tasto base nella tastiera del display, in
modo che si colori di blu.

321
Il tasto Listen Key/Chord

Cliccando su questo tasto, è suonata una nota di test intonata secondo l’intervallo
d’intonazione attivato sulla tastiera virtuale del display. Con l’opzione “Multi Shift”
attivata, questo tasto è denominato “Listen Chord”, e suona tutti gli intervalli attivi
sotto forma di accordo.

Pitch Shift Base

Permette d’impostare la nota fondamentale (il tasto rosso nella tastiera del display).
Non c’è una reale relazione con l’altezza del materiale audio, ma può essere visto
come un aiuto per impostare facilmente intervalli e accordi.

Accuracy

Impostare questo parametro in base a quanto l’andamento ritmico del materiale audio
ha maggior priorità o meno. Impostando alti valori (trascinando il cursore a destra), il
tempo e la precisione ritmica saranno conservati al meglio. Impostando il parametro a
bassi valori (cursore a sinistra), la qualità tonale sarà privilegiata, e saranno tollerati
leggeri cambiamenti ritmici. Questo parametro non è disponibile se è impiegato
l’algoritmo MPEX.

Algorithm

Permette di scegliere uno tra i quattro algoritmi per la variazione d’intonazione:


Mode 1, Mode 2, Advanced e MPEX (vedere in seguito). La qualità audio che si
ottiene è progressivamente più alta, e la durata del processo superiore passando da
Mode 1 a MPEX. Mode 1 e Mode 2 sono più veloci ed offrono una minore qualità
audio. Gli algoritmi Advanced e MPEX sono più lenti, ma offrono una qualità audio
superiore.

• Nota sull’algoritmo MPEX:


Questa modalità è basata sull’algoritmo sviluppato da Prosoniq (Minimum Perceived Loss Time
Compression/Expansion). Questo algoritmo (impiegato anche nell’applicazione Prosoniq
TimeFactory™) , impiega una complessa rete artificiale per prevedere una serie di tempi (nel
dominio della scala temporale) e avere quindi precise scalature in termini di tempo e altezza.
Il risultato è la miglior qualità audio possibile. Si noti che in modalità MPEX non è disponibile il
parametro Accuracy. Inoltre, non si potrà usare la funzione Preview in modalità MPEX, poiché
l’algoritmo MPEX non è stato progettato per il processo in tempo reale.

Formant Mode

Processando materiale audio vocale, è consigliabile attivare questa opzione per poter
preservare le caratteristiche vocali dell’audio durante la variazione d’intonazione.

322
Time Correction

Quando questa funzione è attivata, il processo di variazione d’altezza non influenzerà


la lunghezza dell’audio. Disattivandola, invece, alzando l’intonazione si accorcerà la
sezione audio e viceversa (un po’ come quando si modifica la velocità di riproduzione
su un registratore a nastro).

Usare l’inviluppo basato su Pitch Shift

Selezionando la linguetta “Envelope”, è possibile specificare una curva d’inviluppo


sulla quale sarà basata la variazione d’intonazione. Questo permette di creare effetti
di pitch bend, modificare l’intonazione in varie sezioni dell’audio di diverse quantità,
etc.

323
Display Envelope

Mostra la forma della curva d’inviluppo, sopra l’immagine della forma d’onda dell’audio
selezionato per il processo. I punti della curva d’inviluppo che si trovano sopra la linea
centrale indicano variazioni d’altezza positive, mentre i punti curva sotto la linea
centrale indicano variazioni d’altezza negative. Inizialmente, la curva d’inviluppo sarà
rappresentata da una linea orizzontale centrata che indica una variazione
d’intonazione pari a zero.

• Cliccare sulla curva per aggiungere punti, e cliccare e trascinare i punti esistenti per
modificare la forma della curva. per rimuovere un punto dalla curva, trascinarlo fuori
dal display con il mouse.

Curve Kind

Questi tasti determinano se la curva d’inviluppo sarà formata da segmenti curvilinei


(tasto sinistro) o lineari (tasto destro).

Inviluppo con segmenti curvilinei.

Inviluppo con segmenti lineari.

324
Range

Questo parametro stabilisce l’intervallo verticale d’intonazione dell’inviluppo.


Impostando questo valore a “4”, lo spostamento di un punto curva in cima al display
corrisponde ad una variazione d’altezza di +4 semitoni. L’intervallo massimo è ± 16
semitoni.

Transpose e Fine Tune

Questi parametri permettono di regolare numericamente il valore di un punto curva:

1. Cliccare su un punto curva per selezionarlo.


Il punto selezionato è indicato in rosso.

2. Regolare i parametri Transpose e Fine Tune per modificare l’altezza del punto curva
rispettivamente in semitoni e cents,.

Pitch Shift Mode

Stessi parametri che si trovano cliccando sulla linguetta Transpose (pag. 325).

Esempio:

Supponiamo di voler creare un effetto di pitch bend, in modo tale che l’altezza
aumenta linearmente di due semitoni in una specifica parte dell’audio selezionato.

1. Rimuovere tutti i punti della curva cliccando sul tasto Reset.

2. Selezionare una curva lineare cliccando sul tasto destro Curve Kind.

3. Creare un punto dove si desidera dare inizio all’effetto di pitch bend cliccando sulla
linea d’inviluppo.
Dato che questo rappresenta il punto d’inizio del pitch bend, in questo punto l’altezza deve
essere zero (la linea d’inviluppo deve mantenersi diritta). Se necessario, usare il parametro
Fine Tune per impostare il punto curva a 0 cents, poiché questo punto determina il punto di
partenza, dove si vuole che inizi la variazione d’altezza.

4. Creare un nuovo punto curva alla posizione orizzontale in cui si desidera che l’effetto
di pitch bend raggiunga il suo pieno valore.
Questo secondo punto curva determina il tempo di salita dell’effetto di pitch bend. Più lontano
è posizionato questo punto, maggiore sarà il tempo impiegato dal pitch bend a raggiungere il
suo pieno valore, e viceversa.

5. Assicurarsi che il parametro Range sia impostato a 2 semitoni o più.

325
6. Con il secondo punto ancora selezionato, usare i parametri Transpose e Fine Tune
per impostare l’altezza esattamente 2 semitoni.

7. Creare un nuovo punto curva per impostare la durata del pitch bend, cioè il tempo
durante il quale l’altezza dovrà rimanere trasportata di 2 semitoni.

8. Infine, creare un punto in cui si desidera porre fine all’effetto di pitch bend.
Non è indispensabile creare un nuovo punto se questo sarà alla fine del file audio che si sta
processando. Infatti, esiste sempre un punto di fine a destra del display della forma d’onda.

9. Se necessario, eseguire ulteriori impostazioni nella sezione Pitch Shift Mode.

10. Cliccare sul tasto Process.


A questo punto, l’effetto di pitch bend è applicato seguendo le impostazioni specificate.

Remove DC Offset

Questa funzione rimuoverà qualsiasi DC offset presente nella selezione audio. Un DC


offset si verifica quando nel segnale audio è presente una componente troppo elevata
di corrente continua (DC), talvolta visibile in quanto il segnale audio non risulta
perfettamente centrato intorno allo zero dell’asse orizzontale (X). Questa anomalia
non influenza ciò che realmente si sente, ma può ostacolare l’esatta individuazione
dello zero crossing e altri processi audio. È quindi consigliabile rimuovere questa
componente continua del segnale.

Si raccomanda di applicare questa funzione alle strisce audio complete,


poiché il DC offset (se presente) è normalmente distribuito lungo l’intera
registrazione.

Non ci sono parametri per questa funzione. È possibile verificare la presenza del DC
Offset tramite la funzione Statistics (pag. 350).

326
Resample

La funzione Resample (“ricampiona”) può essere usata per modificare la lunghezza,


il tempo e l’’altezza di un evento.

La frequenza di campionamento originale è visualizzata nella finestra di dialogo. È


possibile “ricampionare” l’evento ad una frequenza di campionamento maggiore o
minore sia specificando una nuova frequenza di campionamento, sia specificando la
differenza in percentuale tra la frequenza di campionamento originale e la nuova
frequenza desiderata.

• Ricampionando ad una frequenza maggiore si allungherà l’evento, l’audio sarà


riprodotto a velocità inferiore e l’intonazione sarà più bassa.
• Ricampionando ad una frequenza inferiore s’accorcerà l’evento, l’audio sarà riprodotto
a velocità superiore e l’intonazione sarà più alta.

• È possibile ascoltare il risultato del ricampionamento inserendo il valore di frequenza


desiderato e premendo il tasto “Preview”.
L’evento sarà riprodotto alla frequenza ricampionata.

• Quando l’ascolto in Preview è soddisfacente, cliccare sul tasto Process per applicare
il processo e chiudere la finestra di dialogo.

Reverse
Inverte la selezione audio (come se un nastro riproducesse l’audio in rewind).
Non ci sono parametri per questa funzione.

Silence
Sostituisce la selezione con il silenzio. Non ci sono parametri per questa funzione.

327
Stereo Flip

Questa funzione funziona solo sulle selezioni audio stereo. Permette di manipolare in
vari modi i canali sinistro e destro. I parametri sono:

Mode

Questo menu a discesa stabilisce cosa fa la funzione:

Opzione Descrizione

Flip Left-Right Scambia tra loro i canali sinistro e destro.

Left to Stereo Copia il suono del canale sinistro sul canale destro.

Right to Stereo Copia il suono del canale destro sul canale sinistro.

Merge Miscela i due canali su ogni lato, per un suono mono.

Subtract Sottrae le informazioni del canale sinistro da quello destro e


viceversa. Si usa di solito per creare l”effetto Karaoke”, poiché
rimuove il materiale centrale mono da un segnale stereo.

328
Time Stretch

Questa funzione permette di modificare la lunghezza e il “tempo” dell’audio


selezionato, senza influenzare l’intonazione. I parametri sono:

Sezione d’Ingresso (Input)

Questa sezione contiene informazioni ed impostazioni riguardanti l’”ingresso”, cioè


l’audio selezionato per il processo:

Parametro Descrizione

Length in Samples Lunghezza dell’audio selezionato, in campioni.

Length in Seconds Lunghezza dell’audio selezionato, in secondi.

Tempo in BPM Se si processa musica, e si conosce il tempo reale dell’audio, è


possibile inserirlo in questo campo numerico sotto forma di
movimenti al minuto (Beat Per Minute). Questo rende possibile
allungare il tempo dell’audio per portarlo ad un altro tempo,
senza dover calcolare la quantità reale dell’allungamento in
termini di tempo.

Bars Usando l’impostazione tempo è necessario specificare qui la


lunghezza dell’audio selezionato in termini di misure, movimenti,
1/16 di nota e segmenti (ci sono 120 segmenti per ogni nota da
1/16).

Time Signature Usando l’impostazione tempo è necessario specificare qui il


tempo in chiave.

329
Sezione d’Uscita (Output)

Queste impostazioni sono usate per allungare l’audio in modo che stia all’interno di
uno specifico periodo temporale o tempo. I valori cambieranno automaticamente, se
si regola la quantità di Timestretch (vedere in seguito).

Parametro Descrizione

Samples Lunghezza desiderata in campioni.

Seconds Lunghezza desiderata in secondi.

BPM È il tempo desiderato (in beat al minuto). Perché funzioni, è necessario


conoscere il tempo reale dell’audio e specificarlo (insieme al tempo di
chiave e alla lunghezza in misure) nella sezione Input a sinistra.

Range Permette di specificare la lunghezza desiderata in termini di intervallo


tra due posizioni temporali.

Set to Locators Cliccando su questo tasto, l’intervallo di valori è impostato alla


Range lunghezza del Loop.

Timestretch

Il parametro Timestretch determina la quantità di allungamento temporale, in


percentuale rispetto alla lunghezza originale. Usando le impostazioni nella sezione
Output per specificare la quantità di allungamento temporale, questo valore
cambierà automaticamente.

L’intervallo possibile di allungamento temporale dipende dall’opzione “Effect”:

• Se il box “Effect” è disattivato, l’intervallo è compreso tra 75 e 125%.


È l’opzione consigliata se si desidera mantenere il carattere del suono.

• Se il box “Effect” è attivato, è possibile specificare valori compresi tra 10 e 100%.


Questa opzione è particolarmente utile per creare effetti speciali, etc.

330
Accuracy

Impostare questo parametro in base a quanto l’andamento ritmico del materiale audio
ha maggior priorità o meno. Impostando alti valori (trascinando il cursore a destra), il
tempo e la precisione ritmica saranno conservati al meglio. Impostando il parametro a
bassi valori (cursore a sinistra), la qualità tonale sarà privilegiata, e saranno tollerati
leggeri cambiamenti ritmici. Questo parametro non è disponibile se è impiegato
l’algoritmo MPEX.

Algorithm

Permette di scegliere uno dei cinque algoritmi per la variazione d’intonazione:


Mode 1, Mode 2, Advanced, MPEX e Drum. La qualità audio che si ottiene è
progressivamente più alta, e la durata del processo superiore passando da Mode 1 a
MPEX. Mode 1 e Mode 2 sono più veloci ed offrono una minore qualità audio. Gli
algoritmi Advanced e MPEX sono più lenti, ma offrono una qualità audio superiore.

• Nota sull’algoritmo MPEX:


questa modalità è basata sull’algoritmo sviluppato da Prosoniq (Minimum Perceived Loss Time
Compression/Expansion). Questo algoritmo (impiegato anche nell’applicazione Prosoniq
TimeFactory™) usa una complessa rete artificiale per prevedere una serie di tempi (nel
dominio della scala temporale) e avere quindi precise scalature in termini di tempo e altezza.
Il risultato è la miglior qualità audio possibile.
Si noti che in modalità MPEX non è disponibile il parametro Accuracy. Inoltre, non si potrà
usare la funzione Preview in modalità MPEX, poiché l’algoritmo MPEX non è stato progettato
per il processo in tempo reale.

• Nota sull’algoritmo Drum:


È uno speciale algoritmo sviluppato da Spectral Design, ottimizzato per processare materiale
ritmico. In questa modalità non sono disponibili il parametro Accuracy e la funzione Preview.

331
Uso dei plug-ins (solo SX)

Come descritto nel capitolo “Effetti Audio”, è possibile aggiungere plug-in in tempo
reale durante la riproduzione. Tuttavia, in alcuni casi, è utile applicare in modo
“permanente” processi d’effetto ad uno o più eventi selezionati. Procedere come
segue:

1. Eseguire una selezione nella finestra Project, nel Pool o in un editor.


Gli effetti sono applicati seguendo le stesse regole descritte a pag. 314.

2. Selezionare “Plug-ins” dal menu Audio.

3. Selezionare l’effetto desiderato dal sub-menu che appare.


Compare la finestra di dialogo Process Plug-in.

Stereo e mono

Applicando un effetto a materiale audio mono, solo la parte sinistra dell’uscita stereo
dell’effetto sarà applicata all’audio mono.

La finestra di dialogo del Plug-in

La finestra di dialogo dell’effetto plug-in Chorus.

La parte superiore della finestra di dialogo contiene i parametri effetti del plug-in
selezionato. Per ulteriori dettagli sui parametri dei plug-in inclusi in Cubase SX/SL,
consultare il documento pdf “Audio Effects and VST Instruments”.

332
La parte inferiore della finestra di dialogo contiene le impostazioni per i processi
effettivi. Queste impostazioni sono comuni a tutti i plug-in.

• Se la parte inferiore è nascosta, cliccare sul tasto “More…” per visualizzarla.


Cliccando di nuovo sul tasto (denominato ora “Less…”) si nasconderà la sezione inferiore.

Nella sezione inferiore comune della finestra di dialogo sono disponibili le seguenti
funzioni e impostazioni:

Wet mix/Dry mix

Questi due cursori permettono di specificare il bilanciamento tra il segnale processato


(Wet) e quello originale (Dry) nella striscia audio risultante.

Normalmente, questi due cursori si muovono in direzioni opposte, nel senso che
aumentando il cursore Wet, il cursore Dry diminuisce della stessa quantità. Tuttavia
premendo [Alt]/[Option] e trascinando un cursore, è possibile muoverlo in modo
indipendente. Questo permette, per esempio, d’impostare a 80% i segnali Wet e
Dry. Attenzione ad evitare distorsione!

Tail

Questo parametro è utile nel caso si applichi un effetto che aggiunge una “coda” alla
fine dell’audio originale (per esempio, effetti di riverbero e delay). Attivando lo spunto
in questo box, è possibile specificare la lunghezza di questa coda, usando il cursore.
La durata della coda è inclusa durante la riproduzione con la funzione Preview, in
modo da trovare la lunghezza della coda appropriata.

Pre/Post Crossfade

Queste impostazioni permettono di miscelare gradualmente l’effetto in entrata o


uscita. Attivando Pre-Crossfade e specificando un valore di 1000 ms, l’effetto sarà
applicato gradualmente dall’inizio della selezione, raggiungendo il pieno regime 1000
ms dopo l’inizio. Analogamente, attivando Post-Crossfade, il processo sarà
gradualmente rimosso iniziando dall’intervallo specificato prima della fine della
selezione.

La somma dei tempi di pre e post-crossfade non può essere superiore alla
lunghezza dell’area selezionata.

333
Tasto Preview

Permette di ascoltare il risultato del processo con le impostazioni correnti.


La riproduzione continuerà fino a quando non si preme nuovamente il tasto
(denominato “Stop” durante la riproduzione in Preview). Se necessario, è possibile
modificare le impostazioni dell’effetto durante la riproduzione in Preview.

Tasto Process

Applica l’effetto e chiude la finestra di dialogo.

Tasto Cancel

Chiude la finestra di dialogo senza applicare l’effetto.

334
La finestra di dialogo Offline Process History

Procedure
Per rimuovere alcuni o tutti i processi applicati ad una striscia audio, si usa la finestra
di dialogo Offline Process History. I processi modificabili nella finestra Offline
Process History sono: le funzioni del menu Process, qualsiasi effetto plug-in
applicato e le operazioni eseguite in Sample Editor (Cut, Paste, Delete e il disegno
con lo strumento Pencil).

A causa della relazione tra striscia e file (pag. 312), è inoltre possibile
modificare o rimuovere alcuni processi che si trovano “nel mezzo” della
finestra Process History, mantenendo invece i processi successivi! Questa
funzione dipende dal tipo di processo eseguito (vedere pag. 339).

Procedere come segue:

1. Selezionare una striscia nel Pool, oppure uno dei suoi eventi nella finestra Project.
Si possono vedere le strisce processate verificando la colonna Status nel Pool (il simbolo della
forma d’onda indica che processi o effetti sono stati applicati alla striscia, vedere pag. 339).

2. Selezionare “Offline Process History…” dal menu Audio.


Si apre la finestra di dialogo Offline Process History.

La parte sinistra della finestra di dialogo contiene un elenco dei processi applicati alla
striscia, con le operazioni più recenti alla base della lista. Le colonne “Start” e
“Length” indicano quale sezione della striscia è stata influenzata da ogni operazione.
La colonna “Status” indica se l’operazione può essere modificata o rimossa.

335
3. Individuare l’operazione che si vuole editare, quindi selezionarla dall’elenco cliccandoci
sopra.

• Per modificare le impostazioni del processo selezionato, cliccare sul tasto “Modify”.
Si apre una finestra di dialogo della funzione di processo o dell’effetto applicato, che permette
di modificare le impostazioni. La procedura è simile a quando si applica il processo o l’effetto
per la prima volta.

• Per sostituire l’operazione selezionata con un’altra funzione di processo o un altro


effetto, selezionare la funzione desiderata dal menu a discesa e cliccare sul tasto
“Replace By”.
Se la funzione selezionata possiede delle impostazioni, comparirà come al solito una finestra
di dialogo. L’operazione originale sarà poi rimossa ed il nuovo processo sarà inserito nella
finestra Offline Process History.

• Per rimuovere l’operazione selezionata, cliccare sul tasto “Remove”.


Il processo è rimosso dalla striscia.

• Per annullare (undo) l’operazione selezionata e rimuovere il processo dalla striscia,


cliccare sul tasto “Deactivate”.
Il processo è rimosso dalla striscia, ma l’operazione rimane nell’elenco. Per eseguire di nuovo
l’operazione (redo) ed applicare ancora il processo, cliccare nuovamente sul tasto denominato
ora “Active”.

• Per salvare l’elenco delle operazioni di processo in un Batch Process (“processo di


gruppo”), cliccare sul tasto “Save As Batch”.
Vedere pag. 340 per informazioni su Batch Processing.

4. Cliccare sul tasto “Close” per chiudere la finestra di dialogo.

Limitazioni
• Se non ci sono impostazioni delle funzioni di processo, non è possibile eseguire
modifiche.

• Se è stato applicato un processo che modifica la lunghezza della striscia (per esempio,
Cut, Insert o Time Stretch), è possibile rimuovere il processo solo se è quello più
recente nella finestra Offline Process History (cioè se compare alla base dell’elenco
nella finestra di dialogo). Se un’operazione non può essere rimossa o modificata,
compare un’icona nella colonna “Status” ad indicare questa limitazione. Inoltre, il
tasto corrispondente sarà evidenziato in grigio.

• L’elenco deve contenere almeno due operazioni di processo, per poter essere salvato
in un Batch Process.

336
La funzione Freeze Edits
La funzione Freeze Edits del menu Audio, permette di rendere permanenti tutti i
processi e gli effetti applicati ad una striscia:

1. Selezionare la striscia nel Pool, oppure uno dei suoi eventi nella finestra Project.

2. Selezionare “Freeze Edits…” dal menu Audio.

• Se esiste solo una versione della striscia (cioè nessun altra striscia si riferisce allo
stesso file audio), comparirà la seguente finestra di dialogo:

Selezionando “Replace”, tutte le modifiche (edits) saranno applicate al file audio originale
(quello indicato nella colonna Path della striscia nel Pool). Selezionando “New File”, la
funzione di Freeze Edits creerà un nuovo file nella cartella Audio, all’interno della cartella
progetto (lasciando intatto il file audio originale).

• Se la striscia selezionata (o la striscia riprodotta dall’evento selezionato) esiste in più


versioni (ci sono cioè altre strisce che si riferiscono allo stesso file audio), comparirà il
seguente avviso:

Come si può notare, in questo caso non compare l’opzione Replace per il file originale.
Questo perché quel file audio è usato anche da altre strisce. Selezionare “New File” se si
vuole creare un nuovo file nella cartella Audio, all’interno della cartella progetto.

Ora, la striscia fa riferimento ad un nuovo, singolo file audio. Aprendo la


finestra Offline Process History per la striscia, l’elenco sarà vuoto.

337
La funzione Detect Silence
La funzione Detect Silence del menu Audio non è, in realtà, una funzione di
processo, poiché non influenza veramente la striscia audio. Piuttosto, cerca le zone di
silenzio in un evento, quindi divide l’evento (rimuovendo le parti silenziose dal
progetto), oppure crea delle regioni che corrispondono alle sezioni non-silenziose.
Procedere come segue:

1. Selezionare l’evento nella finestra Project o nell’Audio Part Editor.


È possibile selezionare più eventi, se necessario. In questo caso, si potranno eseguire
impostazioni separate per ogni evento selezionato.

2. Selezionare “Detect Silence” dal menu Audio.


Si apre la finestra di dialogo Detect Silence.

338
3. Regolare le impostazioni nell’area che si trova sotto il display della forma d’onda.
Esse hanno le seguenti funzioni:

Impostazione Descrizione

Open Threshold Quando il livello audio supera questo valore, la funzione “aprirà”
(lascerà cioè passare il suono). Impostare questo parametro ad
un valore sufficientemente basso per “aprire”quando inizia il
suono, e, allo stesso tempo, alto abbastanza per rimuovere
rumori indesiderati durante le sezioni “silenziose”.

Close Threshold Quando il livello audio scende sotto questo valore, la funzione
“chiuderà”. Questo valore non può essere superiore a quello di
Open Threshold. Impostare questo valore alto abbastanza per
rimuovere rumori indesiderati durante le sezioni “silenziose”.

Linked Attivando lo spunto in questo box, Open e Close Threshold


avranno lo stesso valore.

Min. Opening Time Determina il tempo minimo durante il quale la funzione resterà
“aperta” dopo che il livello audio supera il valore Open
Threshold. Se l’audio contiene suoni brevi ripetuti (e questo
provoca “aperture” di sezioni troppo brevi), provate ad
aumentare questo valore.

Min. Closing Time Determina il tempo minimo durante il quale la funzione resterà
”chiusa” dopo che il livello audio è sceso sotto il valore Close
Threshold. Normalmente, è consigliabile impostare questo
parametro ad un basso valore, per evitare la rimozione di suoni.

Pre-Roll Permette di avere la funzione “aperta” leggermente prima che il


livello audio superi il valore Open Threshold. In altre parole,
l’inizio di ogni sezione “aperta” è spostato a sinistra del tempo
definito da questo parametro. È utile per evitare di cancellare
l’attacco dei suoni.

Post-Roll Permette di avere la funzione “chiusa” leggermente dopo che il


livello audio è sceso sotto il valore Close Threshold. È utile per
evitare di togliere il naturale decadimento (decay) del suono.

339
4. Cliccare sul tasto “Compute”.
L’evento audio è analizzato, e la forma d’onda è ridisegnata sul display per indicare quali
sezioni saranno considerate “silenzio” in base alle vostre impostazioni.

• È possibile usare la funzione Preview per ascoltare il risultato.


L’evento è riprodotto in continuazione in tutta la sua lunghezza, ma con le sezioni “chiuse”
silenziate.

5. Ripetere i punti 3 e 4 fino a quando il risultato è soddisfacente.

6. Selezionare l’azione che la funzione deve eseguire attivando i box “Add as Regions”,
“Strip Silence” o entrambi.
“Add as Regions” creerà regioni in base alle sezioni non-silenziate. “Strip Silence” dividerà
l’evento all’inizio e alla fine di ogni sezione non-silenziata, e rimuoverà le sezioni silenziate che
si trovano in mezzo.

7. Attivando “Add as Regions”, si può specificare un nome per le regioni nel campo
Regions Name.
Oltre ad avere un nome, le regioni saranno numerate, iniziando dal numero specificato nel
campo Auto Number Start.

8. Cliccare sul tasto “Process”.


L’evento è diviso e/o le regioni sono aggiunte.

Il risultato dell’opzione “Strip Silence”.

• Selezionando più di un evento nel punto 1 visto in precedenza, la finestra di dialogo


comparirà di nuovo, permettendo di eseguire impostazioni separate per ogni evento
selezionato.

340
L’Analizzatore di Spettro (solo SX)
Questa funzione analizza l’audio selezionato, ne calcola lo spettro medio (cioè il livello
distribuito nell’intervallo di frequenza) e lo visualizza in un grafico a due dimensioni,
con la frequenza sull’asse X ed il livello sull’asse Y.

1. Eseguire una selezione (una striscia, un evento o un’area di selezione).

2. Selezionare “Spectrum Analyzer” dal menu Audio.


Si apre una finestra che contiene le impostazioni per l’analisi dello spettro audio.

I valori di default sono stati scelti per fornire un buon risultato nella maggior parte
delle situazioni, ma è possibile regolare le impostazioni, se lo ritenete necessario:

Impostazioni Descrizione

Size in Samples La funzione divide l’audio in “Blocchi d’analisi”, la cui


dimensione è data da questa impostazione. Maggiore è
questo valore, più alta sarà la frequenza di risoluzione
dello spettro audio risultante.

Size of Overlap Rappresenta l’area di sovrapposizione dei “blocchi d’analisi”.

Window used Permette di selezionare il tipo di finestra usata per il calcolo FFT
(Fast Fourier Transform), un metodo matematico usato per il
calcolo dello spettro audio.

Normalized values Attivando questa opzione, i valori di livello risultanti sono scalati,
in modo che il livello più alto è visualizzato come “1” (0 dB).

From Stereo Analizzando materiale stereo, c’è un menu con le opzioni:


Mono mix: il segnale stereo è mixato in mono prima dell’analisi.
Mono left/right: per l’analisi si usano i canali sinistro o destro.
Stereo: entrambi i canali sono analizzati (saranno visualizzati
due spettri audio separati).

341
3. Cliccare sul tasto “Process”.
Lo spettro audio è calcolato e visualizzato in un grafico.

4. È possibile regolare il display tramite le impostazioni della finestra:

Impostazione Descrizione

dB Attivando questo box, l’asse verticale indica i valori in dB.


Disattivandolo, i valori visualizzati sono compresi tra 0 e 1.

Freq. Log Attivando questo box, le frequenze (sull’asse orizzontale) sono


visualizzate in scala logaritmica. Disattivandolo, l’asse della frequenza è
lineare.

Precision Indica la frequenza di risoluzione del grafico. Questo valore non può
essere modificato qui, ma è stabilito dall’impostazione del parametro
Size in Samples della finestra di dialogo precedente.

Frequency/Note Permette di stabilire se i valori di frequenza saranno visualizzati in Hertz


(Hz) o con i nomi delle note.

Min. Stabilisce il valore di frequenza più basso visualizzato nel grafico.

Max. Stabilisce il valore di frequenza più alto visualizzato nel grafico.


Regolando i valori Min. e Max., è possibile avere una visione più
ravvicinata e dettagliata di un ristretto intervallo di frequenze.

Active Attivando questo box, l’analisi dello spettro seguente apparirà nella
stessa finestra. Disattivandolo, i risultati di nuove analisi dello spettro
saranno visualizzati in finestre separate.

342
5. Spostando il puntatore del mouse sopra l’area grafica, un cursore a forma di croce
segue la curva del grafico, e il display nell’angolo superiore destro indica la
frequenza/nota ed il livello alla posizione corrente.
Per confrontare i livelli tra due frequenze, muovere il puntatore del mouse su una della
frequenze, eseguire un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) e spostare il puntatore alla
seconda frequenza. Il valore “delta” (cioè la differenza in livello tra la posizione corrente e la
posizione click-destro o [Ctrl]-click), è visualizzata nell’angolo superiore destro (con la lettera
“D”).

• Analizzando materiale audio stereo e selezionando l’opzione “Stereo” nella prima


finestra di dialogo, i grafici dei canali sinistro e destro sono sovrapposti nel display (il
canale sinistro in colore bianco ed il canale destro in colore giallo).
Il campo numerico nell’angolo superiore destro indica i valori del canale sinistro. Per
visualizzare i valori relativi al canale destro, tenere premuto [Shift]. Le lettere “L” o “R”
indicheranno i valori del rispettivo canale.

6. È possibile lasciare la finestra aperta o chiusa cliccando sul tasto “Close”.


Lasciando la finestra aperta con lo spunto inserito nel box “Active”, il risultato dell’analisi
dello spettro seguente sarà visualizzato nella stessa finestra.

343
Statistiche (solo SX)

La funzione Statistics del menu Audio analizza l’audio selezionato (eventi, strisce o
selezione di aree) e visualizza una finestra con le seguenti informazioni:

Oggetto Descrizione

Min. Sample Value Indica il valore più basso del campione nella selezione, espresso
sia in valori numerici compresi tra -1 e 1, sia in dB.

Max. Sample Value Indica il valore più alto del campione nella selezione, espresso
sia in valori numerici compresi tra -1 e 1, sia in dB.

Peak Amplitude Indica il più ampio valore del campione (in numeri assoluti) nella
selezione, espresso in dB.

DC Offset Indica la quantità di DC Offset (vedere pag. 329) nella selezione,


espressa in percentuale e in dB.

Estimated Resolution Sebbene un file audio è a 16 o 24-bit, potrebbe essere stato


convertito da una risoluzione inferiore. Il valore Estimated
Resolution, esegue un’ipotesi attendibile sulla risoluzione reale
della selezione audio, calcolando le più piccole differenze di
livello tra due campioni.

Sample Rate Indica la frequenza di campionamento della selezione audio.

Min. RMS Power Indica il volume più basso (RMS) misurato nella selezione.

Max. RMS Power Indica il volume più alto (RMS) misurato nella selezione.

Average Indica il volume medio dell’intera selezione.

344
16
Il Sample Editor

345
Premessa

Il Sample Editor permette di visualizzare e manipolare l’audio in termini di striscia


audio: è possibile tagliare e incollare, eliminare o disegnare dati audio, oppure
applicare effetti. L’editing può essere chiamato “non-distruttivo” nel senso che, in
ogni momento, è possibile, annullare (undo) le modifiche o tornare alle versioni
originali, mediante la finestra Offline Process History.

Per ulteriori dettagli, consultare la sezione che riguarda il processo non-distruttivo


(pag. 312) e la descrizione della finestra Offline Process History (pag. 338).

Apertura di Sample Editor


Il Sampler Editor si apre con un doppio-click su un evento audio nella finestre
Project o Audio Part Editor, oppure con un doppio-click su una striscia audio nel
Pool. Si può avere più di un Sample Editor aperto contemporaneamente.

· Si noti che un doppio-click su una parte audio nella finestra Project, aprirà l’Audio
Part Editor, anche se la parte contiene un singolo evento audio.
Vedere a pag. 374.

346
Finestra principale

Il menu Elements

Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nel Sample Editor, si apre un menu
veloce (Quick) che, a sua volta, contiene il sub-menu “Elements”. Attivando e
disattivando le opzioni di questo sub-menu, è possibile scegliere cosa mostrare nella
finestra dell’editor. Alcune di queste opzioni, sono disponibili anche come icone sulla
barra degli strumenti.

347
La barra degli strumenti
La barra degli strumenti contiene strumenti e varie impostazioni:

· È possibile personalizzare la barra degli strumenti cliccandoci sopra con un


click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac), ed usando il menu a discesa per
nascondere o mostrare gli oggetti.

Selezionando Setup dal menu a discesa si possono riordinare le sezioni che


costituiscono la barra degli strumenti, caricare preset, etc., (pag. 676).

Il display ridotto

Il display ridotto permette una veduta d’insieme dell’intera striscia. La sezione corrente
mostrata dalla forma d’onda nel display principale di Sample Editor è indicata da un
rettangolo blu nel display ridotto, mentre l’area corrente selezionata è visualizzata in
grigio-blu.

· È possibile spostare il rettangolo blu nel display ridotto per vedere altre sezioni
della striscia.
Cliccare nella metà inferiore del rettangolo e trascinarlo a sinistra o destra per spostarlo.

· È possibile ridimensionare il rettangolo blu (trascinandone i bordi sinistro o destro)


per ingrandirlo o rimpicciolirlo orizzontalmente.

· Si può definire una nuova area visiva cliccando nella metà superiore della veduta
d’insieme e trascinando un rettangolo con il puntatore del mouse.

348
Il righello
Il righello del Sample Editor si trova tra il display ridotto e il display principale della
forma d’onda e mostra la linea temporale (timeline) nel formato display specificato
nella finestra di dialogo Project Setup (pag. 92). Se preferite, potete selezionare un
formato display indipendente per il righello, cliccando sul tasto freccia alla sua destra
e selezionando un’opzione dal menu a discesa che appare (saranno influenzati anche
i valori nella linea info). L’ elenco delle opzioni disponibili per i formati display, si
trova a pag. 89.

Il display della forma d’onda e la scala di livello

Il display della forma d’onda mostra l’immagine della forma d’onda della striscia audio
editata, nello stile selezionato nella finestra di dialogo Preferences (Event Display-
pagina Audio, pag. 98). A sinistra del display può essere visualizzata una scala di
livello che indica l’ampiezza del segnale audio.

349
· Quando è visualizzata la scala di livello, è possibile scegliere tra le indicazioni in
percentuale o in dB.
Si sceglie il tipo di scala con un click-destro sulla scala di livello e selezionando un’opzione
dal menu a discesa che appare. Ciò permette anche di nascondere la scala di livello.

• Per mostrare la scala di livello dopo averla nascosta, click-destro (Win) o [Ctrl]-click
(Mac) per aprire il menu veloce, quindi attivare “Level Scale” dal sub-menu
Elements.
Questo sub-menu permette inoltre di selezionare se volete che nel display della forma d’onda
sia indicato l’asse zero e/o l’asse di metà livello.

350
La linea info

La linea info alla base della finestra mostra le informazioni relative alla striscia audio
editata. Non è possibile editare i valori sulla linea info.

• Per nascondere o mostrare la linea info, cliccare sul tasto Show Info nella barra degli
strumenti.

• Inizialmente, i valori di lunghezza e posizione sono visualizzati nel formato specificato


nella finestra di dialogo Project Setup (pag. 92). Tuttavia, è possibile cambiare il
formato di visualizzazione cliccando nella zona centrale della linea info e selezionando
un altro formato display da un menu a discesa.
Questa selezione influenza anche il righello del Sample Editor.

351
Funzioni
Ingrandimento (Zooming)
L’ingrandimento nel Sample Editor si esegue seguendo le normali procedure di
zoom, con le seguenti note particolari aggiuntive:

• Il cursore verticale di zoom cambia la scala verticale relativa all’altezza della finestra
editor, in modo analogo allo zoom della forma d’onda nella finestra Project (vedere
pag. 94).
Lo zoom verticale sarà influenzato anche se trascinate un rettangolo con lo strumento
Zoom e l’opzione “Zoom Tool Standard Mode” (finestra di dialogo Preferences-Editing) è
disattivata.

• Sono disponibili le seguenti opzioni relative al Sample Editor nel sub-menu Zoom
del menu Edit:

Opzione Descrizione

Zoom In Ingrandisce di un passo, centrato sulla posizione del cursore.

Zoom Out Riduce di un passo, centrato sulla posizione del cursore.

Zoom Full Riduce in modo che l’intera striscia sia visibile nell’editor.

Zoom to Selection Ingrandisce in modo che la selezione corrente occupi l’intero


schermo.

Zoom to Event Ingrandisce in modo che l’editor mostri la sezione della


striscia che corrisponde all’evento audio editato. Questa
opzione non è disponibile se il Sample Editor è stato aperto
dal Pool (in tal caso, infatti, l’intera striscia è aperta per
l’editing, non un evento).

Zoom In/Out Vertical È come usare il cursore per lo zoom verticale (vedere sopra).

• È possibile eseguire uno zoom ridimensionando il rettangolo nel display ridotto.


(Vedere a pag. 354).

• L’impostazione corrente di zoom nella linea info è espressa in un valore di


“campioni per pixel dello schermo”.

• Si noti che in orizzontale è possibile ingrandire/ridurre la scala di meno di un


campione per pixel!
Ciò è necessario per poter disegnare con lo strumento Pencil (pag. 369).

• Se avete ingrandito di un campione o meno per pixel, l’aspetto dei campioni


dipende dall’opzione “Interpolate Audio Images” nella finestra di dialogo
Preferences (Event Display - pagina Audio).
Se l’opzione è disattivata, i valori del singolo campione sono disegnati come “passi”. Se
l’opzione è attivata, questi valori sono interpolati in forma di “curve”.

352
Ascolto
Sebbene sia possibile usare i normali comandi play per riprodurre l’audio quando il
Sample Editor è aperto, spesso è utile ascoltare solo il materiale editato.
In seguito sono descritti due modi per farlo.

· Durante l’ascolto, l’audio sarà inviato direttamente al primo bus d’uscita,


bypassando le impostazioni dei canali audio, effetti ed EQ.

· Si può regolare il livello d’ascolto con il fader in miniatura del livello che si
trova nella barra degli strumenti.
Ciò non influenza il normale livello di riproduzione.

Usando lo strumento Altoparlante (Speaker)

Cliccando con lo strumento Speaker in un punto qualsiasi nel display della forma
d’onda e mantenendo premuto il tasto del mouse, la striscia sarà riprodotta dalla
posizione nella quale è avvenuto il click. La riproduzione continuerà fino a quando
non si rilascia il tasto del mouse.

Usando l’icona Play

Cliccando sull’icona Play nella barra degli strumenti si riproduce l’audio editato, in
base ai seguenti criteri:

· Se avete eseguito una selezione, sarà riprodotta la selezione.


· Se non c’è selezione, ma l’opzione “Show Event” è attiva (pag. 370), sarà
riprodotta la sezione della striscia che corrisponde all’evento.
· Se non c’è selezione e l’opzione “Show Event” non è attiva, la riproduzione inizierà
alla posizione del cursore. Se il cursore si trova fuori dal display, sarà riprodotta l’intera
striscia.
· Se l’icona Loop è attivata, la riproduzione si ripeterà in continuazione fino a
quando si disattiva l’icona Play. Altrimenti, la sezione sarà riprodotta una sola volta.

· Si noti che c’è un tasto Play distinto per l’ascolto di Regioni.


Vedere a pag. 367.

353
Scrubbing

Lo strumento Scrub permette d’individuare posizioni nell’audio riproducendolo,


avanti o indietro, a qualsiasi velocità:

1. Selezionare lo strumento Scrub.

2. Cliccare nel display della forma d’onda e tenere premuto il tasto del mouse.
Il cursore di progetto si sposta alla posizione in cui è stato premuto il tasto del mouse.

3. Trascinare a sinistra o destra.


Il cursore di progetto segue il puntatore del mouse e l’audio è riprodotto. La velocità e
l’intonazione della riproduzione dipendono dalla velocità di movimento del puntatore.

• È possibile regolare la risposta dello strumento Scrub mediante l’impostazione del


parametro Scrub Response (Speed) nella finestra di dialogo Preferences
(pagina VST).
Nella finestra è disponibile anche un’impostazione separata di Scrub Volume.

354
Regolazione dei punti di snap (snap point)
Il punto di snap è un marker all’interno di un evento audio (o striscia, vedere in
seguito). Questo marker è usato come posizione di riferimento durante lo
spostamento di eventi audio con la funzione snap attivata, in modo che il punto di
snap sia “magnetico” verso tutte le posizioni di snap selezionate.

In default, il punto di snap è impostato all’inizio dell’evento audio. Spesso, tuttavia,


è più utile spostare il punto di snap in una posizione “significativa” nell’evento, per
esempio un movimento in battere, etc.

1. Attivare l’opzione “Audio Event” per visualizzare l’evento nell’editor.

2. Scorrere in modo che l’evento sia visibile ed individuare la “S” nell’evento.


Se non è stato regolata in precedenza, la “S” sarà posizionata all’inizio dell’evento.

3. Cliccare sul quadratino “S” e trascinarlo alla posizione desiderata.

• Se lo strumento Scrub è selezionato, durante il movimento del punto di snap sarà


possibile ascoltare l’audio durante il trascinamento (come durante lo scrubbing).
Questo rende più facile trovare la posizione precisa del punto di snap.

È possibile anche regolare il punto di snap impostando il cursore di progetto:

1. Posizionare il cursore alla posizione desiderata (in modo che intersechi l’evento).
È consigliabile farlo con lo scrubbing, per localizzare esattamente la posizione desiderata.

2. Aprire il menu Audio e selezionare “Snap Point To Cursor”.


Il punto di snap sarà impostato alla posizione del cursore di progetto. Questo metodo può
essere impiegato anche nella finestra Project e nell’Audio Part Editor.

355
· È possibile inoltre definire un punto di snap per una striscia (per la quale non c’è
ancora un evento).
Per aprire una striscia nel Sample Editor, doppio click sulla striscia nel Pool (oppure
trascinarla con il mouse dal Pool al Sample Editor). Dopo aver impostato il punto di snap
usando la procedura descritta in precedenza, si può inserire la striscia nel progetto,
prelevandola dal Pool o dal Sample Editor e tenendo in considerazione la posizione del
punto di snap.

Eseguire le selezioni
Per selezionare una sezione audio nel Sample Editor, è necessario cliccare e
trascinare con lo strumento Range Selection.

· Se l’opzione Snap to Zero Crossing è attivata sulla barra degli strumenti, inizio e
fine della selezione saranno sempre al passaggio dell’audio per lo zero (pag. 371).

· Si può ridimensionare la selezione effettuata trascinandone i bordi sinistro e destro,


oppure con [Shift]-click.

· La selezione corrente è indicata a destra sulla barra degli strumenti.


È possibile eseguire una selezione fine modificando numericamente questi valori. Si noti
che tali valori si riferiscono all’inizio della striscia, non alla linea tempo (timeline) del
progetto.

356
Uso del sub-menu Select

Il sub-menu Select del menu Edit contiene le seguenti funzioni di selezione:

Funzione Descrizione

All Seleziona l’intera striscia.

None Non seleziona l’audio (la lunghezza della selezione è “0”).

In Loop Seleziona tutto l’audio compreso tra i locatori sinistro e destro.

From Start to Cursor Seleziona tutto l’audio dall’inizio della striscia alla posizione del
cursore progetto.

From Cursor to End Seleziona tutto l’audio dalla posizione del cursore progetto alla
fine della striscia. È evidente che il cursore progetto deve essere
entro i confini della striscia audio.

Select Event Seleziona solo l’audio che si trova all’interno dell’evento editato.
Questa funzione non è disponibile se il Sample Editor è stato
aperto dal Pool (poiché l’intera striscia è aperta per l’editing, non
un evento).

Left Selection Side Sposta il lato sinistro dell’intervallo di selezione corrente alla
to Cursor posizione del cursore di progetto. Anche in questo caso il cursore
progetto si deve trovare all’interno dei limiti della striscia audio.

Right Selection Side Sposta il lato destro dell’intervallo di selezione corrente alla
to Cursor posizione del cursore progetto (o alla fine della striscia, se il
cursore progetto si trova a destra della striscia).

Editing degli intervalli di selezione


Le selezioni eseguite nel Sample Editor possono essere manipolate in vari modi.
Tuttavia occorre fare alcune considerazioni:

· Se tentate di editare un evento che rappresenta una copia condivisa (cioè l’evento
fa riferimento ad una striscia che è usata da altri eventi nel progetto), vi sarà chiesto
se volete creare o meno una nuova versione della striscia (questo se non avete già
fatto una scelta “permanente”, vedere in seguito).
Selezionare “New Version” se volete che l’editing influenzi solo l’evento selezionato.
Selezionare invece “Continue” se si desidera che anche le copie condivise siano influenzate
dall’editing.
Nota: attivando l’opzione “Do not show this message again” nella finestra di dialogo,
qualunque e tutti gli editing successivi seguiranno il metodo selezionato (“Continue” o “New
Version”). È possibile modificare questa impostazione in ogni momento mediante il menu a
discesa “On Processing Shared Clips” nella finestra di dialogo Preferences (pagina Audio).

· Tutte le modifiche eseguite sulla striscia appariranno in Offline Process History,


permettendone quindi l’annullamento in seguito (pag. 338).

357
Cut, Copy e Paste (Taglia, Copia e Incolla)

I comandi Cut, Copy e Paste del menu Edit funzionano seguendo le seguenti
regole:

· Selezionando Copy la selezione è copiata nel clipboard.

· Selezionando Cut la selezione è rimossa dalla striscia e spostata nel clipboard.


La sezione a destra dell’intervallo di selezione si sposta a sinistra per colmare il vuoto.

· Selezionando Paste i dati sono prelevati dal clipboard e copiati nella striscia.
Se c’è una selezione nell’editor, questa sarà sostituita dai dati incollati. Se non c’è alcuna
selezione (la lunghezza della selezione “0”), i dati incollati saranno inseriti partendo dalla
linea di selezione. La sezione a destra della linea sarà spostata per creare spazio al
materiale incollato.

I dati incollati saranno inseriti in corrispondenza della linea di selezione.

358
Insert Silence

Selezionando “Insert Silence” dal sub-menu Range del menu Edit sarà inserita,
all’inizio della selezione, una parte di silenzio della lunghezza pari a quella della
selezione corrente.

· La selezione non sarà sostituita, ma spostata a destra per creare spazio.


Per sostituire la selezione si usi piuttosto la funzione “Silence” (vedere a pag. 330).

Delete

Selezionando Delete dal menu Edit (oppure premendo il tasto [Backspace] sulla
tastiera del computer), la selezione è rimossa dalla striscia. La sezione a destra della
selezione è spostata a sinistra per riempire il vuoto rimasto.

Processing

Le funzioni del sub-menu Process nel menu Audio possono essere applicate alle
selezioni effettuate nel Sample Editor, così come gli effetti sono applicati nel sub-
menu Plug- ins. Vedere il capitolo “Processi e Funzioni Audio” (pag. 311).

Creare un nuovo evento dalla selezione

Si può creare un nuovo evento che riproduce solo l’intervallo selezionato usando il
metodo seguente:

1. Selezionare un intervallo.

2. Premere [Ctrl]/[Command] e trascinare con il mouse l’intervallo selezionato alla


traccia audio desiderata nella finestra Project.

Creare una nuova striscia o un file audio dalla selezione

È possibile estrarre una selezione da un evento per creare una nuova striscia o un
nuovo file audio nel modo seguente:

1. Selezionare un intervallo.

2. Selezionare “Bounce Selection” dal menu Audio.

Si crea una nuova striscia che è aggiunta nel Pool, e sarà aperta un'altra finestra
Sample Editor contente la nuova striscia. La nuova striscia farà riferimento allo
stesso file audio della striscia originale, ma conterrà solamente l’audio che
corrisponde all’intervallo selezionato.

· È possibile anche usare la funzione “Bounce Selection” per creare nuovi file audio
da regioni del Pool (pag. 422).

359
Lavorare con le regioni
Le regioni sono sezioni all’interno di una striscia. Uno degli impieghi principali delle
regioni è la registrazione in modalità Cycle, nella quale le varie riprese (takes) sono
salvate come regioni (pag. 54). È possibile usare questa caratteristica anche per
segnare sezioni importanti della striscia audio. Le regioni possono essere
trascinate nella finestra Project prelevandole dall’Editor o dal Pool, per creare nuovi
eventi audio. È possibile inoltre esportare una regione dal Pool sull’hard disk, creando
quindi un nuovo file audio.

Le regioni sono create, editate e manipolate con maggior facilità nel Sample
Editor.

Creare una regione

1. Selezionare l’intervallo da convertire in regione.

2. Cliccare sull’icona “Show Regions” nella barra degli strumenti, oppure attivare
l’opzione “Regions” nel sub-menu Elements del menu Quick.
L’elenco delle regioni è mostrato a destra nella finestra del Sample Editor.

3. Cliccare sul tasto Add Region che si trova sopra l’elenco delle regioni
(oppure selezionare “Create Region(s)” dal menu Audio).
Si crea una regione che corrisponde all’intervallo selezionato.
4. Per dare un nome alla regione, cliccarci sopra nell’elenco e digitare un nuovo
nome.
Con questa procedura, le regioni possono essere rinominate in qualsiasi momento.

• Quando si seleziona una regione dall’elenco Regions, la regione è


immediatamente visualizzata e selezionata nel Sample Editor.

360
Editing di regioni

La regione selezionata dall’elenco è visualizzata in grigio nel display della forma


d’onda ed in quello ridotto.

Ci sono due modi per editare le posizioni d’inizio e fine di una regione:

· Cliccando e trascinando le indicazioni d’inizio (Region 1 Start) e fine regione


(Region 1 End) nel display della forma d’onda (con qualsiasi strumento).
Quando si sposta il puntatore del mouse sopra le indicazioni, esso si trasforma
automaticamente in una freccia, per indicare che si possono trascinare le indicazioni.

· Editare le posizioni d’inizio e fine numericamente nell’elenco delle regioni.


Le posizioni sono indicate nel formato display selezionato per il righello e la linea info, ma
fanno riferimento all’inizio della striscia audio, non alla linea temporale del progetto.

Ascolto di regioni

È possibile ascoltare una regione selezionandola dall’elenco e cliccando sul tasto


Play Region che si trova sopra l’elenco delle regioni. La regione sarà riprodotta
una sola volta o ripetutamente in base all’attivazione o meno dell’icona Loop nella
barra degli strumenti.

361
Eseguire selezioni da regioni

Selezionando una regione dall’elenco e cliccando sul tasto Select Region


la sezione corrispondente della striscia audio è selezionata (come se fosse stata
selezionata con lo strumento Range Selection). Questo è utile per applicare un
determinato processo audio solo alla regione, etc.

· Si noti che è possibile anche eseguire un doppio click del mouse su una regione nel
Pool per aprire la sua striscia audio nel Sample Editor con l’area della regione
automaticamente selezionata.

Creare nuovi eventi da regioni

È possibile creare nuovi eventi audio da regioni, usando il metodo seguente:

1. Cliccare nella colonna all’estrema sinistra nell’elenco delle regioni e tenere premuto
il tasto del mouse.

2. Spostare il puntatore del mouse alla traccia e posizione desiderata nella finestra
Project.

3. Rilasciare il tasto del mouse.


Si è creato un nuovo evento.

· A tal fine si può usare anche la funzione “Events from Regions” (pag. 128).

Rimuovere le regioni

Per rimuovere una regione da una striscia audio, selezionarla dall’elenco delle
regioni, quindi cliccare sul tasto Remove Region

Esportare le regioni come file audio

Una volta creata una regione nel Sample Editor, è possibile esportarla sull’hard
disk in un nuovo file audio. Questa operazione si esegue dal Pool, ed è descritta
a pag. 422.

362
Disegnare nel Sample Editor
È possibile editare la striscia audio a livello di campione, disegnando con lo
strumento Pencil. Questo può essere utile per togliere un click o un picco, etc.

1. Ingrandire ad un valore di zoom minore di 1.


Ciò significa più di un pixel per campione sullo schermo.

2. Selezionare lo strumento Pencil.

3. Cliccare e disegnare alla posizione desiderata nel display della forma d’onda.
Quando si rilascia il tasto del mouse, la sezione editata è automaticamente selezionata.

Tutte le modifiche eseguite con il disegno appariranno nella finestra


Offline Process History, permettendo quindi il loro eventuale
annullamento in una fase successiva (pag. 338).

363
Opzioni ed Impostazioni

Mostra l’evento audio

È disponibile solo se il Sample Editor è stato aperto con un doppio-click


del mouse sull’evento audio nella finestra Project o nell’Audio Part Editor.

Quando l’opzione “Audio Event” è attivata nel sub-menu Elements del menu
veloce (oppure il tasto Show Audio Event è attivato sulla barra degli strumenti),
la sezione corrispondente all’evento selezionato è visualizzata con uno sfondo
bianco, sia nel display della forma d’onda sia nel display ridotto. Le sezioni della
striscia audio che si trovano “all’esterno” dell’evento presentano uno sfondo grigio.

• In questa modalità, si può regolare l’inizio e la fine dell’evento nella striscia,


trascinando le indicazioni Event Start/Event End nel display della forma d’onda.
Quando si sposta il puntatore del mouse sopra Event Start/Event End (non importa quale
strumento sia selezionato), il puntatore assume la forma di una freccia, per indicare che è
possibile cliccare e trascinare con il mouse.

364
Snap a Zero Crossing

Tasto Snap a Zero Crossing attivato.

Attivando questa opzione, tutti gli editing audio sono eseguiti a Zero Crossing
(cioè dove l’ampiezza dell’audio è zero). Questo aiuta ad evitare rumori e click
che potrebbero essere causati proprio da improvvisi cambiamenti d’ampiezza.

• Queste impostazioni influenzano solo il Sample Editor. La finestra Project e


gli altri editor, usano l’impostazione Snap to Zero Crossing che si trova nella
finestra di dialogo Preferences (Editing - pagina Audio).

Autoscroll

Tasto Autoscroll attivato.

Attivando questa opzione, il display della forma d’onda scorrerà durante la


riproduzione, mantenendo visibile il cursore di progetto nell’editor.

365
366
17
L'Audio Part Editor

367
Premessa
Audio Part Editor permette di visualizzare ed editare gli eventi all’interno di una
parte audio. Fondamentalmente, si tratta dello stesso tipo di editing che si esegue
nella finestra Project. Questo capitolo, quindi, conterrà molti riferimenti
al capitolo “La finestra Project” (pag. 77).

Nella finestra Project le parti audio sono create in uno dei seguenti modi:

• Selezionando uno o più eventi audio sulla stessa traccia, quindi selezionando
“Events to Part” dal menu Audio.

• Incollando tra loro due o più eventi audio sulla stessa traccia con lo strumento
Glue Tube (Tubetto Colla).

Disegnando una parte vuota con lo strumento Pencil.

• Con un doppio-click del mouse tra i locatori sinistro e destro su una traccia audio.
Con gli ultimi due metodi, si crea una parte vuota. È possibile poi aggiungere eventi alla
parte incollandoli, oppure prelevandoli con il mouse dal Pool e lasciandoli cadere nella
parte vuota (“drag and drop”).

Apertura di Audio Part Editor


Audio Part Editor si apre con un doppio click del mouse su una parte audio
nella finestra Project. Si può avere più di un Audio Part Editor aperto allo
stesso tempo.

• Se la parte sulla quale si esegue il doppio-click è una copia condivisa (per esempio,
avete in precedenza copiato la parte con [Alt]/[Option]-trascinamento), ogni
editing eseguito influenzerà tutte le copie condivise della parte.
La copia condivisa è indicata da una “s” visualizzata nell’angolo superiore destro della
parte nella finestra Project (pag. 114).

• È da notare che un doppio-click su un evento audio nella finestra Project apre il


Sample Editor (pag. 352).

368
Finestra principale

La barra degli strumenti


Strumenti, impostazioni e icone sulla barra degli strumenti presentano le stesse
funzionalità dei loro simili nella finestra Project, con le seguenti differenze:

· Un tasto Solo (pag. 378).


· Strumenti distinti per l’ascolto (Speaker) e lo Scrubbing (pag. 379).
· Non ci sono gli strumenti Pencil, Glue Tube e Mute.
· Icone di Play e Loop ed un controllo del volume d’ascolto Audition Volume
(pag. 378).
· Impostazioni indipendenti di Track Loop (pag. 379).

· È possibile personalizzare la barra degli strumenti, nascondendo o


riordinandone gli oggetti.
La procedura è descritta a pag. 676.

Il righello e la linea info


Righello e linea info hanno la stessa funzionalità e aspetto delle loro controparti
presenti nella finestra Project.

· Si noti che è possibile selezionare un formato display distinto per il righello in


Audio Part Editor cliccando sul tasto freccia a destra nel righello e selezionando
un’opzione dal menu a discesa che appare.
Per un elenco dei formati disponibili, vedere a pag. 89.

369
Le corsie (Lanes)

Ingrandendo la finestra Audio Part Editor, si crea uno spazio aggiuntivo sotto gli
eventi editati. Questo perché una parte audio è divisa verticalmente in corsie.

Corsie

Le corsie possono facilitare il lavoro nel caso di più eventi audio in una parte:

Nella figura a sinistra è difficile distinguere, selezionare ed editare gli eventi


separati. Nella figura di destra, alcuni eventi sono stati spostati ad una corsia
inferiore, rendendo selezione ed editing molto più agevoli.

• Per spostare un evento ad un’altra corsia senza muoverlo accidentalmente in


direzione orizzontale, premere [Ctrl]/[Command] e trascinarlo in alto o in basso.
Questo è il tasto di comando in default, ma potete cambiarlo nella finestra Preferences.

370
Sovrapposizione d’eventi

Solo un evento per traccia può essere riprodotto nello stesso istante! Questo
significa che se ci sono eventi sovrapposti (nella stessa corsia o su corsie
diverse), essi si “taglieranno” a vicenda, secondo i seguenti criteri:

• Per eventi sulla stessa corsia, saranno riprodotti quelli visibili in alto.Per spostare gli
eventi sovrapposti in primo piano o sullo sfondo, usare le funzioni Move to Front e Move
to Back del menu Edit.

• Per eventi su corsie diverse, l’evento che si trova sulla corsia inferiore ha la priorità
per la riproduzione.

Le sezioni in grigio dell’evento superiore non saranno riprodotte, poiché l’evento sulla corsia inferiore
ha priorità di riproduzione! Si noti che, attualmente, la priorità di riproduzione tra le corsie non è
indicata nel programma da sezioni d’eventi evidenziate in grigio.

371
Funzioni

Ingrandimento, selezione ed editing in Audio Part Editor si esegue come


nella finestra Project (pag. 92).

Ascolto
Ci sono tre modi per ascoltare gli eventi in Audio Part Editor:

Usando lo strumento Altoparlante (Speaker)

Cliccando in una qualsiasi zona nel display dell’editor che visualizza l’evento con lo
strumento Speaker e tenendo premuto il tasto del mouse, la parte sarà riprodotta
iniziando dalla posizione del click. La riproduzione continuerà fino al rilascio del tasto
del mouse.

Usando l’icona Audition (Ascolto)

Le icone Audition (a sinistra) e Audition Loop (a destra).

Cliccando sull’icona Audition nella barra degli strumenti si riproduce l’audio editato,
secondo le seguenti regole:

• Se sono stati selezionati eventi nella parte, sarà riprodotta solo la sezione compresa
tra il primo e l’ultimo evento selezionato.
• Se è stata eseguita la selezione di un intervallo, solo questa sezione sarà riprodotta.
• Se non c’è alcuna selezione, l’intera parte sarà riprodotta. Si noti che se il cursore di
progetto si trova all’interno della parte, la riproduzione inizia dalla posizione corrente
del cursore. Se il cursore di progetto si trova al di fuori della parte, la riproduzione
inizia dall’inizio della parte.
• Se l’icona Audition Loop è attivata, la riproduzione continuerà fino a quando si
disattiva l’icona Audition. Altrimenti, la sezione sarà riprodotta una sola volta.

• Durante l’ascolto con lo strumento Speaker o l’icona Audition, l’audio sarà


inviato direttamente al primo bus d’uscita, bypassando le impostazioni del
canale audio, effetti ed EQ.
È possibile regolare il livello d’ascolto con il fader di livello in miniatura che si trova sulla
barra degli strumenti. Ciò non influisce sul normale livello di riproduzione.

372
Usando la normale riproduzione

Naturalmente, è possibile usare i normali controlli di riproduzione mentre si è in


Audio Part Editor. Inoltre, attivando il tasto Solo Editor sulla barra degli
strumenti, saranno riprodotti solo gli eventi della parte editata.

La funzione loop traccia indipendente

Questa funzione rappresenta una sorta di “mini-cycle”, che influenza solo la parte
editata. Quando si attiva il loop, gli eventi nelle parti all’interno del loop saranno
ripetuti in continuazione ed in modo completamente indipendente. Altri eventi (su
altre tracce) sono riprodotti normalmente. L’unica “interazione” tra il loop e la
“normale riproduzione” è che ogni volta che il ciclo si ripete, così fa anche il loop.

Per impostare le funzione loop traccia indipendente, procedere come segue:

1. Attivare il loop cliccando sul tasto Loop nella barra degli strumenti.
Se il tasto non è visibile, è necessario eseguire un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nella
barra degli strumenti ed aggiungere la sezione Independent Track Loop Settings (pag. 676).

Quando il loop è attivato, il ciclo non è visualizzato nel righello dell’editor.


Ora bisogna specificare la lunghezza del loop:

2. Premere [Ctrl]/[Command]-click e [Alt]/[Option]-click nel righello per impostare


rispettivamente l’inizio e la fine del loop…

3. …oppure inserire inizio e fine loop numericamente nei campi numerici accanto al
tasto Loop.

Il Loop è indicato in color porpora nel righello.

• Gli eventi saranno ripetuti fino a quando è attivo il tasto Loop e la finestra
Audio Part Editor è aperta.

Scrubbing

In Audio Part Editor, lo strumento Scrub ha un’icona distinta sulla barra degli
strumenti. A parte ciò, lo scrubbing funziona esattamente come nella finestra
Project (pag. 110).

373
Metodologie comuni
Costruire una “ripresa perfetta” (“perfect take”)
Quando si registra l’audio in modalità Cycle, un evento, una regione (o entrambi)
è creata per ogni turno di registrazione (pag. 54). Questi eventi e regioni sono
denominati “Take X” dove “X” rappresenta il numero della ripresa.
Si può creare una ripresa perfetta in Audio Part Editor unendo le diverse sezioni
delle varie riprese.

· La procedura seguente non funzionerà se avete registrato con la


modalità “Keep Last” selezionata sul pannello di Trasporto.
In tal caso, solo l’ultima ripresa sarà tenuta sulla traccia (sebbene le riprese precedenti
saranno disponibili, in forma di regioni, nel Pool).

Innanzitutto, occorre creare una parte audio dai vari take. Questa procedura varia
leggermente, a seconda che si vogliano creare eventi o regioni.

Creazione di una parte audio da eventi

1. Nella finestra Project, disegnare un rettangolo attorno agli eventi registrati con lo
strumento Object Selection.
Questo è necessario, poiché il click sull’evento potrebbe selezionare solo l’evento in alto
(l’ultima ripresa).
Se ci sono dubbi, verificare la linea info (il testo dovrebbe apparire in colore giallo).

2. Aprire il menu Audio e selezionare “Events to Part”.


Gli eventi sono convertiti in una parte audio.

· Si noti che la registrazione d’eventi in modalità Cycle rende anche più facile
combinare le diverse riprese nella finestra Project (pag. 55).

Creazione di una parte audio da regioni

1. Nella finestra Project, selezionare l’evento registrato in modalità Cycle.


Dopo la registrazione, questo evento riprodurrà l’ultima ripresa.

2. Aprire il menu Audio e selezionare “Events to Part”.


Vi sarà chiesto “Create Part using Regions”.

3. Cliccare su “Regions”.
Le regioni sono convertite in parti audio.

374
Montare una ripresa

1. Doppio click sulla parte per aprire Audio Part Editor.


Ora, le varie riprese saranno poste su diverse corsie, con l’ultima ripresa in basso.

2. Usare gli strumenti per tagliare i pezzi delle varie riprese e montare il risultato
finale.
Queste operazioni includono la divisione con le forbici (Scissors), il ridimensionamento
eventi con la freccia (Arrow) o l’eliminazione eventi con la gomma (Eraser).

· Ricordate che gli eventi nella corsia più bassa hanno la priorità di riproduzione.
Usare l’icona Audtion per ascoltare il risultato.

3. Chiudere Audio Part Editor.


È stata montata una “ripresa perfetta”!

375
Opzioni ed Impostazioni

In Audio Part Editor sono disponibili le seguenti opzioni ed impostazioni:

· Snap
È possibile specificare una modalità Snap indipendente (ed un valore di Snap per la
modalità Grid) nell’editor. Il funzionamento è esattamente uguale a quello della finestra
Project.

· Autoscroll
Con l’opzione Autoscroll attivata nella barra degli strumenti, la finestra scorrerà durante
la riproduzione, mantenendo visibile il cursore di progetto nell’editor. Questa
impostazione può essere attivata o disattivata in modo indipendente per ogni finestra.

376
18
Lavorare con Hitpoint e
Slice

377
Premessa
La rilevazione degli hitpoint (“punti d’attacco”) è una funzione speciale di
Sample Editor. Questa funzione rileva automaticamente gli attacchi istantanei in
un file audio, quindi aggiunge ad ogni attacco istantaneo un tipo di marker,
denominato appunto “hitpoint”. Questi hitpoint permettono di creare “porzioni”
(“slices”), ed ogni porzione rappresenta, idealmente, ogni suono individuale o
“movimento” in un loop (i loop di batteria o altri loop ritmici lavorano meglio con
questa funzione). Una volta diviso con successo il file audio in “fette”, è possibile
eseguire un certo numero di operazioni utili:

· Modificare il tempo senza cambiare l’intonazione.


· Estrarre la temporizzazione (una “groove map”) da un loop di batteria. Questo
può essere poi applicato per quantizzare altri eventi.
· Sostituire singoli suoni in un loop di batteria.
· Editare la reale “suonata” di un loop di batteria senza influenzare il “feeling”
ritmico di base
· Estrarre suoni dai loop.

· Il termine “loop” è ampiamente usato lungo tutto questo capitolo. Per


“loop”, in questo contesto, s’intende solitamente un file audio basato un
tempo musicale.
Per esempio, la lunghezza di un loop rappresenta un certo numero di
misure e/o movimenti ad un certo tempo. Riproducendo il loop al giusto
tempo in un ciclo impostato alla lunghezza corretta si otterrà un loop
continuo, senza vuoti.

378
Uso degli hitpoint
La funzione principale (usando gli hitpoint per frazionare un loop), è fare in modo
che il loop sia inserito nel tempo di una canzone, oppure creare una situazione che
permetta al tempo della canzone di essere modificato, mantenendo però la
temporizzazione di un loop audio ritmico, come durante l’uso di in un file MIDI.

Quali file audio possono essere usati?


Ecco alcune linee guida riguardo ai file audio che offriranno il risultato migliore
durante il frazionamento dei file usando gli hitpoint:

· Ogni suono singolo nel loop dovrebbe avere almeno un attacco rilevante.
Attacchi lenti, suoni legati etc. potrebbero non produrre l’effetto desiderato.

· Pessime registrazioni audio potrebbero essere difficili da frazionare correttamente.


Tuttavia, la funzione di rilevazione degli hitpoint può automaticamente normalizzare l’audio
per migliorare i risultati di rilevazione (vedere in seguito).

· Ci potrebbero essere problemi con suoni carichi d’effetti, come delay corti.

Calcolo di hitpoint e frazionamento di un loop – una breve guida


Prima di procedere, è necessario trovare un loop seguendo i criteri descritti in
precedenza. A questo punto, non importa se conoscete o meno il tempo originale
del loop, poiché questo sarà automaticamente rilevato. Procedere come segue:

1. Aprire l’evento o la striscia in Sample Editor per l’editing.


Si esegue questa operazione con un doppio click del mouse su un evento di una traccia
audio nella finestra Project, oppure con un doppio click in una striscia nel Pool. In questo
esempio, si suppone di lavorare con un evento su una traccia.

2. Se necessario, selezionare un intervallo che copra una sezione del loop.

· Per esempio, se avete estratto la striscia audio dalla traccia di un CD di campioni


audio, questa potrebbe contenere più di un loop (molti CD di loop hanno più loop su
ogni traccia).
In tal caso, dovrete eseguire una selezione intorno al loop che v’interessa. La selezione può
includere un po’ di silenzio prima dell’inizio e dopo la fine del loop, non importa.

· Un’altra possibilità può essere la necessità di estrarre una sezione particolare che si
trova all’interno di un loop lungo.
In tal caso, eseguire la selezione di un intervallo che inizi dalla giusta posizione nel loop e
termini leggermente dopo la fine della sezione che interessa. Si possono usare i tasti
d’ascolto e loop della barra degli strumenti per verificare l’intervallo selezionato.

379
· Infine, se la striscia audio contiene un solo loop, oppure si vuole usare il primissimo
loop nella striscia, non occorre eseguire alcuna selezione.

3. Cliccare sul tasto Hitpoint Mode nella barra degli strumenti di Sample Editor.

Il tasto Hitpoint Mode.

Appare una finestra di dialogo con le impostazioni per la rilevazione dell’hitpoint:

4. Lasciare attivato il box “Use level scan”.


Con questo box attivo, la funzione di rilevazione degli hitpoint analizzerà una versione
normalizzata dell’audio che, molto spesso, permette un risultato di rilevazione più accurato.
Si noti che ciò non influisce in alcun modo sul loop audio reale.

5. Attivare il box “Adjust Loop”.


Con questo box attivo, si tenta di rilevare automaticamente il tempo del loop, basandosi
sulle seguenti impostazioni:

• Maximun bars
Questo valore influenzerà la lunghezza del loop nel modo seguente: il programma guarderà
all’intervallo di selezione eseguito (se c’è) e all’impostazione Maximun bars, quindi proverà
ad impostare la lunghezza del loop ad un numero intero di misure, minori o uguali al valore
del parametro Maximun bars. Questo significa che se si desidera usare solo la prima misura
nella selezione (o striscia), si dovrà impostare Maximun bars a 1 (si noti che questo è
richiesto per estrarre le groove, poiché queste devono essere lunghe 1 misura!).
Analogamente, se si lavora con lunghe strisce audio e si vogliono usare le prime “x” misure
della striscia, impostare Maximun bars al valore “x”. Se si desidera usare l’intera selezione
(o striscia) effettuata, si dovrà impostare Maximun bars al numero di misure della
selezione/striscia, oppure ad un valore superiore.

• Beats
Questo valore non influenza la reale rilevazione, ma piuttosto quali hitpoint saranno
mostrati successivamente. Se cioè sapete che il vostro loop è basato su note da 1/16,
selezionate “1/16”. Se non siete sicuri, impostate questo valore su “All” (è possibile
modificare questa impostazione in seguito, se necessario).

380
· Minimum – Maximun BPM
Questi valori aiutano il programma rilevare il tempo del loop (impostateli in modo che il
tempo del loop originale sia compreso tra i due valori).

· Minore è l’intervallo compreso tra i valori Minimum e Maximun BPM,


maggiore sarà la precisione nella rilevazione degli hitpoint. Se avete una
buona idea del tempo originale del loop, impostate un intervallo min-max
stretto per ottenere i risultati migliori.
Se non avete idea sul tempo originale del loop, ascoltate il loop e provate a determinare se
è lento (70-100 bpm, comuni nell’hip-hop, soul, Rhytm ‘n’ blues, etc.), medio (100-140
bpm, tipici per l’house, alcuni tipi di rock, etc.), oppure veloce (trance, trash metal, etc.).
Si possono usare intervalli abbastanza ampi, ma se il valore massimo è doppio o più del
doppio rispetto al valore minimo, probabilmente si otterrà un risultato errato.

6. Cliccare sul tasto Process.


Gli hitpoint sono rilevati.

Come si può vedere, ora gli hitpoint sono impostati all’inizio di ogni suono nel loop
(perlomeno all’inizio della maggior parte dei suoni). È visualizzata un’area blu nel
righello (che indica la lunghezza del loop impostata dal parametro Maximun bars
nella finestra di dialogo). La parte destra della barra degli strumenti mostra ora il
cursore per la sensibilità (hitpoint sensivity) oltre ad altri menu addizionali.

7. Verificare che l’intervallo del loop sia corretto attivando i tasti Loop e Audition
sulla barra degli strumenti.
Il loop sarà riprodotto continuamente fino a quando si clicca di nuovo il tasto Audition.
Nota: se eseguite la selezione di un intervallo prima del calcolo degli hitpoint, sarà
necessario rimuovere la selezione, cliccando in un qualsiasi punto della striscia (altrimenti
la selezione sarà riprodotta al posto dell’intervallo di loop).

381
8. Muovendo il cursore hitpoint sensivity a sinistra, gli hitpoint saranno nascosti
gradualmente. Spostando invece il cursore verso destra si aumenta la sensibilità e
compariranno nuovi hitpoint rilevati durante il processo di calcolo.
L’obiettivo principale è aggiungere, rimuovere o in vari altri modi editare gli hitpoint in
modo che un singolo suono sia riprodotto tra ogni hitpoint. Tutto questo è descritto nei
dettagli a partire da pag. 390.

Come si può vedere, il tempo originale calcolato è visualizzato a destra sulla barra
degli strumenti (pag. 389). Nel prossimo passo, il loop sarà adattato al tempo del
progetto impostato in Cubase SX/SL.

9. Aprire il menu Audio e selezionare “Create Audio Slices” dal sub-menu


Advanced.
Ecco cosa succede:

• Il Sample Editor si chiude.


• L’evento audio è “frazionato” in modo che ci siano eventi distinti per ogni hitpoint.
È mantenuta solo la sezione all’interno dell’intervallo di loop (l’area blu nel
righello).
• L’evento audio è sostituito da una parte audio, che contiene le “porzioni” (doppio
click del mouse sulla parte per vedere le porzioni in Audio Part Editor).
• Il loop è automaticamente adattato al tempo del progetto.

Le porzioni in Sample Editor. In questo esempio,il tempo del progetto era leggermente superiore
al tempo del loop originale. Di conseguenza, gli eventi frazionati si sovrappongono leggermente.

• Se avete aperto Sample Editor di una striscia del Pool, noterete che l’icona della
striscia nel Pool cambia (per indicare che è frazionata).
Trascinando la striscia frazionata dal Pool ad una traccia audio, sarà creata una parte audio
con le porzioni adattate al tempo del progetto, proprio come sopra.

10.Attivando la riproduzione in modalità Cycle sul pannello di Trasporto, il loop


dovrebbe ora essere riprodotto senza alcuna giunzione al tempo impostato nel
programma!

11.Per fare in modo che il loop segua ogni cambiamento di tempo successivo,
assicuratevi che sia impostato su “Musical time base”, usando il tasto nella lista
Track o nell’Inspector. Il tasto dovrà indicare il simbolo della nota (pag. 105).

382
• Si noti che se il tempo del progetto è inferiore al tempo del loop originale, ci
possono essere vuoti udibili tra ogni porzione dell’evento nella parte.
È possibile rimediare usando la funzione Close Gaps del sub-menu Advanced (pag. 401).
Si può anche considerare la possibilità di attivare la funzione auto fade per la parte audio
della traccia. Fade-out impostati a circa 10 ms aiuteranno ad eliminare ogni click tra le
porzioni durante la riproduzione della parte (pag. 170).

• Se il tempo del progetto è maggiore rispetto al tempo del loop originale, è


consigliabile attivare la funzione auto crossfade per la traccia.
In questo caso si possono comunque usare le funzioni Close Gaps, se necessario.

Una nota riguardo al tempo calcolato

Il valore del “tempo originale” mostrato sulla barra degli strumenti dipende dalle
seguenti impostazioni:

• L’intervallo di loop (indicato dall’area luminosa blu nel righello).


Questo determina quale zona dell’evento del loop sarà usata per la rilevazione del tempo.

• Misure, movimenti e tempo in chiave impostati sulla barra degli strumenti.


Questi informano il programma sulla lunghezza (in termini musicali) dell’intervallo di loop.

Regolando l’intervallo di loop (trascinandone i bordi nel righello) o le impostazioni


misure/movimenti/tempo in chiave sulla barra degli strumenti, cambierà anche il
display che visualizza il tempo originale. Per fare in modo che il tempo originale sia
calcolato correttamente, l’impostazione di misure/movimenti/tempo in chiave
dovrebbero coincidere con l’intervallo di loop. In altre parole, se l’intervallo di loop
contiene esattamente una misura musicale (in 4/4), la barra degli strumenti dovrà
essere impostata a 1 misura, 0 movimenti e con il tempo in chiave di 4/4.

Questo è ciò che il programma tenta di fare quando calcola automaticamente il


tempo. Disattivando la funzione “Adjust loop” durante la rilevazione degli hitpoint,
questi dovranno essere impostati manualmente, regolando l’intervallo di loop e
specificando misure, movimenti e tempo in chiave corretti.

• Un metodo rapido per regolare l’intervallo di loop è selezionare un


intervallo, quindi selezionare “Locators to Selection” dal menu Transport
(oppure usare il relativo tasto di comando, in default [P]).
In modalità Hitpoint nel Sample Editor, questo sistema regolerà l’intervallo di loop,
piuttosto che il reale intervallo dei locatori (cycle). Si noti che l’intervallo di selezione è
magnetico rispetto agli hitpoint. In questo modo, è più facile quindi regolare correttamente
l’intervallo di loop!

383
Editing di hitpoint

In questa sezione, facciamo un passo indietro per vedere cosa può essere fatto con
gli hitpoint nel Sample Editor. Ci sono tre modi per eseguire il calcolo di hitpoint:

· Selezionando Calculate Hitpoints dal sub-menu Advanced nel menu Audio.


· Cliccando sul tasto Hitpoint Mode sulla barra degli strumenti del Sample Editor.
· Selezionando lo strumento Hitpoint Edit dalla barra degli strumenti nel menu
veloce (Quick).
Gli ultimi due metodi calcoleranno gli hitpoint, se non sono già stati calcolati.

Come accennato nella sezione precedente, il programma calcola (o rileva) gli


hitpoint nell’evento audio, ed è possibile usare il cursore hitpoint sensivity per
modificare il numero degli hitpoint visualizzati.

Per alcuni loop, tutto ciò potrebbe essere sufficiente per impostare gli hitpoint in
modo che ogni porzione creata contenga un singolo “colpo” (“hit”) o suono.
Tuttavia, quasi sicuramente, ci saranno casi in cui il calcolo automatico aggiungerà
un hitpopint dove non ci dovrebbe essere, e non ne aggiungerà uno dove invece è
necessario, anche se il cursore hitpoint sensivity è impostato al suo massimo valore.
Se ci sono troppi (o troppo pochi) hitpoint in un loop, il loop stesso, probabilmente,
non sarà riprodotto correttamente.

Quando si verifica questo inconveniente, è necessario editare manualmente gli


hitpoint nel Sample Editor.

384
Ascolto di sezioni

Una porzione è una sezione della forma d’onda compresa tra un hitpoint e quello
successivo.

Innanzitutto, prima di editare gli hitpoint è occorre ascoltare le sezioni nel Sample
Editor per verificare cosa contengono. L’obiettivo, fondamentalmente, è evitare
“doppi colpi” (per esempio, un colpo di rullante seguito da uno di charleston all’interno
della stessa porzione). Sarà anche opportuno verificare se sono stati aggiunti alcuni
hitpoint indesiderati, che dovranno, eventualmente, essere rimossi:

1. Aprire un loop nel Sample Editor.


Se sono state già create porzioni è possibile aprirle nel Sample Editor con un doppio click
del mouse in un qualsiasi evento nell’Audio Part Editor. Se si tratta invece di un nuovo
loop, seguire le istruzioni dell’esempio.

2. Selezionare lo strumento Altoparlante (Speaker).

3. Ora è possibile semplicemente puntare e cliccare con il mouse su una qualsiasi


porzione, la quale sarà riprodotta.
Ascoltare con attenzione, per individuare “doppi colpi” e porzioni che contengono parti di
un singolo suono.

Se si trovano hitpoint che è necessario rimuovere o punti ove è richiesta l’aggiunta


di un hitpoint, la prima cosa da fare è provare a modificare l’impostazione del
cursore hitpoint sensivity (vedere paragrafo seguente).

385
Impostare la sensibilità
Il loop è innanzitutto analizzato per individuare dove dovranno comparire gli
hitpoint, cioè dove si trovano i singoli “movimenti” (beats) del loop. Impostare
quindi manualmente la sensibilità con il cursore hitpoint sensivity, per stabilire
quanti hitpoint ci dovranno essere.

· Aumentare la sensibilità per aggiungere hitpoint “persi”, e diminuirla per rimuovere


hitpoint indesiderati.
Questa operazione può essere efficace o meno, dipende dalla situazione, ma come regola
generale sarebbe la prima da eseguire.

· Ascoltare di nuovo le porzioni audio per determinare se la modifica della sensibilità


ha migliorato la situazione.

Il menu a discesa “Use”

Il menu a discesa “Use” si trova nella barra degli strumenti e determina quali
hitpoint sono mostrati; rappresenta uno strumento utile per rimuovere hitpoint
indesiderati. Le opzioni di questo menu sono:

Opzione Descrizione

All Sono mostrati tutti gli hitpoint (considerando anche la posizione del
cursore hitpoint sensivity).

1/4, 1/8, 1/16, 1/32 Saranno mostrati solo gli hitpoint che si trovano vicini alle posizioni
del valore nota selezionato all’interno del loop (per esempio, vicini
alle posizioni esatte di sedicesimo di nota, se è stata selezionata
l’opzione 1/16). Anche in questo caso, la posizione del cursore
hitpoint sensivity è tenuta in considerazione.

Metric Bias È simile all’opzione “All”, ma tutti gli hitpoint che si trovano vicini ad
una divisione metrica intera (1/4 di nota, 1/8 di nota, 1/16 di nota
etc.), acquistano una “incremento di sensibilità” (sono cioè visibili
anche con bassi valori del cursore hitpoint sensivity). Ciò è utile
lavorando con materiale denso o disordinato, con molti hitpoint ma
basato su una metrica precisa. Selezionando Metric Bias sarà più
facile trovare gli hitpoint vicini alla posizione metrica (sebbene la
maggior parte degli altri hitpoint sono ancora disponibili, a valori di
sensibilità maggiori).

386
Di quante porzioni ho bisogno?

Se la ragione principale per frazionare il loop è modificare il tempo, generalmente


saranno necessarie tutte le porzioni che si possono avere, comunque mai più di una
per ogni singolo “colpo” nel loop.

Se si desidera creare una groove (pag. 398) è consigliabile avere circa una porzione
per ottavo di nota, sedicesimo di nota o qualsiasi divisione richiesta dal loop.

Disabilitare le sezioni
Potreste trovarvi in situazioni nelle quali ci sono troppe porzioni (un singolo suono
potrebbe essere stato diviso in due porzioni, per esempio). Naturalmente, potreste
ridurre la sensibilità per liberarvi degli hitpoint indesiderati. In questo modo, però,
potrebbero scomparire anche altri hitpoint utili. In una situazione come questa, è
necessario disabilitare una singola porzione, usando lo strumento Hitpoint Edit in
modalità Disable:

1. Selezionare lo strumento Hitpoint Edit, quindi cliccare di nuovo sull’icona dello


strumento nella barra degli strumenti.
Si apre un menu a discesa che elenca le tre modalità dello strumento Hitpoint Edit.

2. Selezionare la modalità Disable.


Il puntatore del mouse si trasforma in una croce nella finestra Sample Editor.

3. Cliccare sul triangolino in alto dell’hitpoint che si desidera disabilitare.


L’ìindicatore si attenua e la linea dell’hitpoint scompare, per indicare che è disabilitato.

4. Ora, l’hitpoint non sarà tenuto in considerazione quando si creano le porzioni.

5. Per riattivare un hitpoint disabilitato, cliccare sul triangolino corrispondente con lo


strumento Disable.

387
Blocco delle sezioni

Per bloccare un hitpoint, cliccare sul suo triangolino con lo strumento Hitpoint Edit
in modalità Lock. L’hitpoint rimarrà bloccato anche se si trascina il cursore
hitpoint sensivity completamente a zero. Questa operazione può essere eseguita
in situazioni dove una o più porzioni contengono doppi colpi, ma l’incremento della
sensibilità aggiunge molte porzioni indesiderate.

1. Individuare un punto in cui, durante l’ascolto, si sentono doppi colpi.

2. Ricordare l’impostazione corrente del cursore hitpoint sensivity.

3. Aumentare la sensibilità del cursore verso valori maggiori, in modo che appaia un
hitpoint che separa i due suoni.
Molto probabilmente, questo aggiungerà anche molti altri hitpoint indesiderati.

4. Ascoltare, per assicurarsi di aver ottenuto il risultato desiderato.

5. Selezionare lo strumento Hitpoint Edit e cliccare di nuovo sull’icona dello


strumento per selezionare la modalità Lock.
Nella finestra Sample Editor è visualizzata un’icona con il simbolo del lucchetto accanto al
puntatore del mouse.

6. Bloccare la nuova porzione cliccando sul suo triangolino.

7. Trascinare il cursore hitpoint sensivity all’impostazione originale.


L’hitpoint bloccato resterà comunque visualizzato.

· Per sbloccare un hitpoint bloccato, cliccarci sopra di nuovo con lo strumento


Hitpoint Edit in modalità Lock.

388
Impostazione manuale di hitpoint
Se non si ottiene il risultato desiderato regolando la sensibilità, disabilitando o
bloccando, è possibile aggiungere, spostare e cancellare gli hitpoint manualmente.

Aggiunta di hitpoint

Manualmente, l’aggiunta di hitpoint può essere eseguita in situazioni dove un


hitpoint è stato perso in un punto specifico, e non compare nemmeno impostando il
cursore hitpoint sensivity al suo valore massimo.

1. Ingrandire la forma d’onda nel punto in cui si desidera aggiungere un hitpoint.

2. Ascoltare l’area con lo strumento Speaker per assicurarsi che l’inizio del suono sia
visibile.

3. Attivare l’opzione Snap to Zero Crossing nella barra degli strumenti del Sample
Editor.
Trovando gli zero crossing nella forma d’onda (punti nei quali l’ampiezza è vicina a zero),
l’aggiunta manuale di porzioni non introdurrà alcun “click” o “pop”. Tutti gli hitpoint trovati
dalla funzione Calculate sono automaticamente posizionati al passaggio per lo zero.

4. Selezionare lo strumento Pencil dalla barra degli strumenti del Sample Editor e
cliccare appena prima dell’inizio del suono.
Appare un nuovo hitpoint. Gli hitpoint aggiunti manualmente sono bloccati, in default.

· Cliccando e mantenendo premuto il tasto del mouse, è possibile regolare la


posizione del nuovo hitpoint trascinandolo con il mouse.
Il rilascio del tasto del mouse aggiunge l’hitpoint.

5. Ascoltare la nuova porzione con lo strumento Play per assicurarsi di aver ottenuto
il risultato desiderato.

389
Spostamento di hitpoint

Se è stato aggiunto manualmente un hitpoint troppo distante dall’inizio del suono


(oppure troppo all’interno del suono) è possibile spostarlo manualmente. Inoltre, è
possibile, con lo stesso sistema, spostare hitpoint calcolati.

1. Assicuratevi che l’opzione Snap to Zero Crossing sia attivata sulla barra degli
strumenti del Sample Editor.

2. Selezionare lo strumento Hitpoint Edit e cliccare di nuovo sulla sua icona per
selezionare la modalità Move.
Per questa operazione si può anche impiegare lo strumento Range Selection.

3. Cliccare sul triangolino dell’hitpoint e trascinarlo alla nuova posizione.

Cancellazione di hitpoint

Per eliminare un hitpoint, selezionare lo strumento Move e trascinare l’hitpoint fuori


dalla finestra Sample Editor. Anche gli hitpoint creati manualmente possono
essere eliminati con lo strumento Hitpoint Edit in modalità Disable.

390
Creazione di sezioni (slice)
Dopo aver specificato la giusta lunghezza del loop e il tempo in chiave, ed aver
lavorato sugli hitpoint nel Sample Editor (in modo che si senta un solo suono per
ogni porzione), è venuto il momento di frazionare realmente il file (se questo è ciò
che volete, poiché esistono anche altri impieghi degli hitpoint, come vedremo alle
pagine seguenti). Per frazionare il file, selezionare l’opzione “Create Audio Slices”
dal sub-menu Advanced nel menu Audio.

· Questa funzione (e molte altre presenti nel sub-menu Advanced) sono disponibili
solo se è rilevato un tempo del loop valido.
In altre parole, se le impostazioni misure/movimenti e l’intervallo del loop “hanno senso”.

Ecco ora cosa succede:

· Se avete editato un evento su una traccia audio, il Sample Editor si chiude.

· L’evento audio è “frazionato” in modo che sia un evento distinto per ogni hitpoint.
In altre parole, le sezioni comprese tra gli hitpoint diventano eventi distinti, tutti riferiti allo
stesso file originale.

· Sulla traccia audio, l’evento audio è sostituito da una parte audio, contenente le
porzioni.
Se avete editato una striscia dal Pool, è necessario trascinarla su una traccia audio per
ottenere una parte con le porzioni.

• Il loop è automaticamente adattato al tempo impostato in Cubase SX/SL.


Questo fa in modo che è tenuta in considerazione l’impostazione della lunghezza del loop
da voi eseguita: se, per ipotesi, il loop durava una misura, la parte è ridimensionata per
stare esattamente in una misura del tempo di Cubase SX/SL e le porzioni sono spostate di
conseguenza, mantenendo le loro relative posizioni intatte all’interno della parte.

Ora, potete modificare il tempo ed avere il loop che automaticamente lo segue


(ammesso che la traccia sia basata su un tempo musicale, pag. 105).
Inoltre, con un doppio-click del mouse sulla parte si possono editare le porzioni in
Audio Part Editor. Le operazioni possibili sono:

• Eliminare o silenziare le porzioni.


• Modificare il loop, riordinando, sostituendo o quantizzando le porzioni.
• Applicare processi o effetti a singole porzioni.
• Creare nuovi file da singole porzioni con la funzione “Bounce Selection” del
menu Audio.

391
Creare mappature di groove quantizzati
È possibile generare mappature di groove quantizzati basate sugli hitpoint creati
nel Sample Editor. La quantizzazione di un groove non è da intendere come una
correzione di errori, ma serve per creare “interpretazioni” ritmiche (Rhythmic feels).
Questo si ottiene confrontando la vostra musica registrata con un “groove” (una
griglia di temporizzazione generata dal file) e spostando solo le note necessarie, in
modo che seguano quelle del groove.
In altre parole, si può estrarre la temporizzazione da un loop audio ed usarla per
quantizzare parti MIDI (o altri loop audio, dopo averli opportunamente frazionati).

Procedere come segue:

1. Creare ed editare gli hitpoint come descritto all’inizio di questo capitolo.


Non si devono creare porzioni, solo configurare gli hitpoint.

· Le mappature di groove quantizzati non possono essere più lunghe di una


misura. Impostare quindi il parametro Maximun bars a 1 durante il
calcolo degli hitpoint.
Oppure, regolare manualmente la lunghezza del loop dopo il calcolo degli hitpoint.

· Quando s’impostano gli hitpoint per estrarre una groove, bisogna tentare di
ottenere circa una porzione per ottavo di nota, sedicesimo di nota o qualunque
divisione il loop richieda.
Può essere d’aiuto usare una delle opzioni del menu “Use” basate sul valore nota, durante
l’impostazione degli hitpoint (pag. 392).

2. Finito d’impostare gli hitpoint, selezionare “Create Groove Quantize” dal sub-
menu Advanced del menu Audio.
La groove è estratta.

3. Aprendo il menu a discesa Quantize nella finestra Project si trova ora un


oggetto in più in fondo alla lista, che ha lo stesso nome del file dal quale è stata
estratta la groove.
Questa groove può essere ora selezionata come una base per la quantizzazione, proprio
come un qualsiasi altro valore di quantizzazione (pag. 451).

392
Altre funzioni del sub-menu Advanced

Nel sub-menu Advanced del menu Audio sui trovano anche le seguenti funzioni:

Divide Audio Events


Questa funzione del sub-menu Advanced può essere usata quando si desidera
semplicemente creare eventi separati per un file a seconda degli hitpoint. Questo
significa non fare le stesse considerazioni di quando si fraziona per i cambiamenti di
tempo. Si può impiegare il metodo che si preferisce per impostare gli hitpoint:
usare il cursore per la sensibilità, valori di nota, manualmente o con una qualsiasi
combinazione dei vari metodi.

· Le porzioni create appariranno nella finestra Project come eventi separati.

Set Audio Events from Loop


Durante il calcolo degli hitpoint, un particolare intervallo di loop è definito nel
Sample Editor (indicato dall’area blu luminosa nel righello). Se è stata usata
l’opzione “Adjust Loop” nella finestra di dialogo (pag. 386), il loop avrà la
lunghezza specificata dal parametro “Maximun bars” (oppure la lunghezza
dell’intero evento, se è stato impostato un valore superiore di “Maximun bars”).

La funzione Set Audio Event from Loop, ridimensionerà l’evento conformandolo


all’intervallo di loop. Per esempio, avendo un lungo evento di loop e desiderando
“estrarre” solo la prima misura, calcolate semplicemente gli hitpoint con “Maximun
bars” impostato a 1, quindi usare Set Audio Event from Loop.

393
Set Tempo from Event
Questa funzione imposta il tempo del progetto conformandolo al tempo originale
del loop, calcolato dalla rilevazione degli hitpoint, oppure impostato manualmente
(pag. 389). Il risultato dipende dal fatto che si sia attivata la traccia Tempo o che si
stia usando un tempo fisso.

· Se state usando un tempo fisso, vi sarà chiesto di confermare che lo volete


cambiare. Cliccare sul tasto Yes per impostare il tempo fisso al tempo originale
dell’evento.
· Se state usando la traccia Tempo, ma non ci sono cambiamenti di tempo, vi sarà
chiesto se desiderate modificare il tempo globale o meno:
Cliccare sul tasto Yes per cambiare il tempo globale (il primo evento temporale nella
traccia Tempo), oppure sul tasto No per inserire eventi tempo all’inizio e alla fine
dell’evento audio (il tempo del progetto sarà adattato al tempo del loop ma solo durante
il corso dell’evento).

· Se state usando la traccia Tempo con cambiamenti di tempo, i nuovi eventi tempo
saranno inseriti all’inizio e alla fine dell’evento audio.
Il tempo del progetto sarà adattato al tempo del loop durante il corso dell’evento.

Stretch to Project Tempo


La funzione Stretch to Project Tempo del sub-menu Advanced (menu Audio)
fa uso del “tempo originale” calcolato dalla rilevazione degli hitpoint ed applica un
”allungamento” (stretch) del tempo all’evento selezionato, in modo che esso stia
nel tempo corrente del progetto (è usato il tempo alla posizione d’inizio evento).

Questa funzione può essere usata per allungare un intero loop (non frazionato) al
tempo di progetto. Nota: per avere a disposizione questa funzione, dovete aver
calcolato gli hitpoint per l’evento (poiché la funzione si basa sulle informazioni
relative al “tempo originale”).

394
Uso della funzione Close Gaps
Se avete diviso in porzioni un loop per modifiche di tempo, abbassando il tempo
sotto il tempo originale del loop si creeranno vuoti tra le porzioni. Minore sarà il
tempo rispetto a quello originale, più ampi saranno i vuoti. Questo problema può
essere risolto usando la funzione “Close Gaps” del menu Advanced nel menu
Audio:

1. Impostare il tempo desiderato.

2. Selezionare la parte nella finestra Project.

3. Selezionare “Close Gaps” dal sub-menu Advanced.


Ora l’allungamento del tempo è applicato ad ogni porzione, per chiudere i vuoti. A seconda
della lunghezza della parte, questa operazione potrebbe richiedere un certo tempo.

4. La forma d’onda è ridisegnata e i vuoti sono ora chiusi!

· Si noti che questa funzione crea nuove strisce nel Pool, una per ogni porzione.

· Close Gaps può anche essere usata quando il tempo del progetto è superiore al
tempo originale del loop.
In questo caso, la funzione time stretch restringerà le porzioni per adattarle al tempo.

· Se si decide di modificare nuovamente il tempo dopo aver usato la funzione Close


Gaps, si dovrà annullare (undo) l’operazione di Close Gaps, oppure ripartire da
capo, usando il file originale non allungato.

· È anche possibile usare questa funzione su eventi singoli (in Audio Part Editor o
nella finestra Project).
Gli eventi non devono essere necessariamente frazionati; è possibile usare Close Gaps
semplicemente per allungare un evento audio alla posizione d’inizio dell’evento seguente.

395
396
19
Il Pool

397
Introduzione

Cos'è il Pool?

Ogni volta che si registra su una traccia audio, è creato un file sull'hard-disk.
Inoltre, una striscia (clip) di riferimento a questo file è aggiunta al Pool.
Nel Pool si applicano due regole generali:

• Tutte le strisce, audio o video, che fanno parte di un progetto sono elencate nel
Pool.

• C'è un singolo Pool per ogni progetto.

Il modo in cui il Pool visualizza le cartelle ed il loro contenuto è simile al modo in


cui Mac OS X Finder e Wiodows Explorer visualizzano cartelle ed elenchi di file.

Cosa si può fare nel Pool?


Nel Pool è possibile , tra le varie cose, eseguire le seguenti operazioni:

Operazioni che influenzano i file sull'hard-disk

• Importare le strisce (i file audio possono essere automaticamente copiati e/o


convertiti).
• Convertire il formato dei file.
• Rinominare le strisce (questa operazione rinomina anche i file di riferimento
sull'hard-disk).
• Eliminare le strisce selezionando le opzioni sposta nel cestino (“Move to Trash”) e
svuota la cartella cestino (“Empty the Trash”, pag. 422).
• Preparare archivi file per il backup.
• Ottimizzare la dimensione dei file (Minimize files).

Operazioni che influenzano solo le Strisce

• Copia di strisce.
• Ascolto di strisce.
• Organizzazione delle strisce.
• Applicare un processo audio alle strisce.
• Salvare o importare file completi del Pool.

398
Apertura del Pool
Il Pool si apre in due modi:

· Cliccando con il mouse sull'icona Pool nella finestra Project.

· Selezionando “Pool” dal menu “Project”, oppure “Open Pool Window” dal menu
Pool.

· Usando un tasto di comando (in default, [Ctrl]-[Command]-[P]).

Il contenuto del Pool è diviso in tre cartelle principali:

· La cartella Audio.
Contiene tutte le strisce audio e le regioni presenti correntemente nel progetto.

· La cartella Video.
Contiene tutte le strisce video correnti del progetto.

· La cartella Trash.
Le strisce inutilizzate possono essere spostate nella cartella Trash per una successiva
rimozione definitiva dall'hard-disk.

Queste cartelle non possono essere rinominate o eliminate dal Pool, ma è possibile
aggiungere un numero qualsiasi di sotto-cartelle (pag. 434).

399
Finestra principale

Barra degli strumenti

400
La linea Info

Cliccare sul tasto Show Info nella barra degli strumenti per mostrare o nascondere
la linea Info alla base della finestra Pool. La linea Info visualizza le seguenti
informazioni:

Visualizzazione di strisce e regioni nel Pool

· Le strisce Audio sono indicate dall'icona di una forma d'onda seguita dal nome
della striscia.

· Le regioni Audio sono indicate dall'icona regione seguita dal nome della regione.

· Le strisce Video sono indicate dall'icona di una telecamera seguita dal nome
della striscia.

401
Le colonne della finestra Pool

Le colonne della finestra Pool presentano varie informazioni riguardanti strisce e


regioni. Tali colonne contengono le seguenti informazioni:

Colonna Descrizione

Media Questa colonna contiene le cartelle Audio, Video e Trash. Aprendo le cartelle
i nomi di strisce o regioni mostrate possono essere modificati. Questa
colonna è sempre mostrata.

Used Questa colonna indica quante volte una striscia è utilizzata nel progetto. Se
un fila della colonna è vuota, significa che la striscia corrispondente non è
utilizzata.

Status Questa colonna visualizza varie icone relative allo stato corrente delle strisce
e del Pool. Vedere a pag. 419 per una descrizione delle icone.

Info Questa colonna indica le seguenti informazioni per le strisce audio:


frequenza di campionamento, risoluzione bit, numero di canali e lunghezza
in secondi. Per le regioni indica tempi d'inizio e fine in frame, e per le striscie
video frequenza e numero di frame e la lunghezza in secondi.

Type Questa colonna indica il formato file della striscia.

Date Questa colonna indica la data di creazione della striscia.

Origin Time Questa colonna indica la posizione originale di partenza in cui la striscia è
stata registrata nel progetto. Poichè questo valore può essere impiegato
come base per l'opzione “Insert into Project” del menu Pool (e altre
funzioni), è possibile modificarlo se il valore Origin Time è eccessivo.
Questa operazione può essere eseguita sia modificando il valore nella
colonna, sia selezionando la striscia corrispondente nel Pool, spostando il
cursore di progetto alla nuova posizione desiderata e selezionando l'opzione
“Update Origin” dal menu Pool.

Image Questa colonna visualizza le immagini delle forme d'onda di strisce audio o
regioni.

Path Questa colonna indica il percorso di allocazione di una striscia sull'hard-disk.

Reel Name Se avete importato un file OMF (pag. 764), esso potrebbe contenere questo
attributo che, se così fosse, è indicato in questa colonna. Reel Name descrive
la bobina o il nastro “fisico” dal quale il media è stato prelevato in origine.

402
Simboli della colonna Status

La colonna Status visualizza vari simboli relativi allo stato delle strisce. Possono
essere visualizzati i seguenti simboli:

Simbolo Descrizione

Record Indica la cartella Record di Pool corrente (pag. 433).

Questo simbolo indica se una striscia è stata processata.

Il punto interrogativo indica che la striscia è relativa al progetto ma è stata


persa dal Pool (pag. 426).

Indica la striscia di un file esterno, che si trova cioè fuori dalla cartella Audio
del progetto corrente.

Indica che la striscia è stata registrata nella versione corrente aperta del
progetto. Ciò è utile per trovare velocemente le strisce audio registrate di
recente.

Classificare il contenuto del Pool

È possibile classificare le strisce nel Pool ordinandole per nome, data etc. Cliccare
sull'intestazione della colonna corrispondente. Cliccando di nuovo sull'intestazione si
può passare da un ordine crescente ad uno decrescente.

403
Funzioni
Rinominare le striscie nel Pool
Per rinominare una striscia nel Pool, selezionarla e cliccare sul nome esistente,
quindi digitare un nuovo nome e premere [Invio].

È preferibile rinominare una striscia nel Pool piuttosto che rinominarla


fuori da Cubase SX/SL (per esempio sul desktop del computer). In
questo modo Cubase SX/SL “conosce già” le modifiche eseguite, e non
perderà le informazioni sulla striscia all'apertura seguente del progetto.
Vedere pag. 426 per i dettagli sui file persi.

Copiare le strisce nel Pool

Per eseguire un duplicato della striscia, procedere come segue:

1. Selezionare la striscia che si desidera copiare.

2. Selezionare “New Version” nel menu Pool.


Nella stessa cartella del Pool compare una nuova versione della striscia, con lo stesso
nome ma con un “numero versione” accanto, per indicare che la nuova striscia è un
duplicato. La prima copia eseguita avrà logicamente la versione numero “2” e così via.

La copia di una striscia non comporta la creazione di un nuovo file


nell'hard-disk, ma solo l'edizione di una nuova versione della striscia
(riferita allo stesso file originale).

Inserire le strisce nel progetto


Uso dei menu

1. Selezionare la striscia/e che si desidera inserire nel progetto.

2. Scorrere il menu Pool e selezionare l'opzione “Insert into Project”.


L'opzione “At Cursor” inserisce la striscia/e alla posizione corrente del cursore progetto.
L'opzione “At Origin” inserisce la striscia/e alla sua posizione/i originale “Origin Time”.

Si noti che la striscia sarà posizionata in modo che il suo punto di snap sia
allineato alla posizione d'inserimento selezionata.
Si può anche aprire il Sample Editor della striscia cliccandoci sopra ed eseguire da lì
l'operazione d'inserimento. Ciò permette di impostare il punto di snap della striscia
prima di inserirla nel progetto.

3. La striscia è inserita su una nuova traccia audio, creata automaticamente o su


una traccia selezionata.
Se sono selezionate più tracce, la striscia sarà inserita sulla prima traccia selezionata.

404
Uso di drag and drop

Potete usare la funzione drag and drop per inserire le strisce nella finestra Project.
È possibile impiegare anche la funzione drag and drop dal Sample Editor di una
striscia, selezionando un intervallo (con lo strumento Range selection) e premendo
[Ctrl]-[Command] durante il trascinamento. Nota:

· Il punto di snap è tenuto in considerazione, se attivato.

· Durante il trascinamento della striscia nella finestra Project, la sua posizione è


indicata da una linea marker e un box numerico di posizione.
Si noti che questi due oggetti indicano la posizione del punto di snap nella striscia. Per
esempio, trascinando una striscia alla posizione 22.00, questa sarà la posizione alla quale si
porta il punto di snap. Vedere a pag. 367 per informazioni sull'impostazione dei punti snap.

· Posizionando la striscia in un'area vuota del display degli eventi (per esempio, sotto
a tracce esistenti), si crea una nuova traccia che contiene l'evento inserito.

405
Eliminare le striscie
Eliminare le striscie dal Pool

Per rimuovere una striscia dal Pool senza cancellarla dall'hard-disk, procedere
come segue:

1. Selezionare il file (o più file) e scegliere Delete dal menu Edit (oppure premere
[Backspace] o [Canc] sulla tastiera del computer.

· Se cercate di cancellare una striscia utilizzata da uno o più eventi, il


programma vi chiederà se intendete eliminare questi eventi dal progetto.

Cancel significa che nè la striscia nè gli eventi associati ad essa saranno cancellati.

2. Cliccare sul tasto Remove.


Un nuovo avviso vi chiede se volete rimuovere la striscia dal Cestino (Trash) o dal Pool.

3. Selezionare Remove from Pool.


La striscia non è più associata al progetto ma esiste ancora sull'hard-disk, e può essere
utilizzata da altri progetti, etc. Questa operazione può essere annullata (undone).

Eliminazione dall'hard-disk

Per eliminare definitivamente un file dall'hard-disk, è necessario eliminarlo prima


dalla cartella Trash:

· Seguire le istruzioni precedenti per l'eliminazione delle strisce, quindi selezionare


Trash.

Solo quando le striscie sono nella cartella Trash potranno essere rimosse
definitivamente.

· Selezionare Empty Trash dal menu Pool.


Un box di dialogo chiede se siete sicuri di proseguire. Ricordate che questa operazione
non può essere annullata!

Prima di eliminare definitivamente i file audio dall'hard-disk,


assicuratevi che non siano utilizzati da un altro progetto!

406
Rimuovere strisce non utilizzate dal Pool

Questa funzione trova tutte le strisce del Pool non utilizzate nel progetto, quindi
le sposta nella cartella Trash del Pool (da dove in seguito possono essere
eliminate definitivamente), oppure le rimuove direttamente dal Pool:

1. Selezionare Remove Unused Media dal menu Pool.


Appare la domanda: “Move to Trash or Remove from Pool?”.

2. Fate la vostra scelta.

Individuare gli eventi relativi a una striscia nel Pool


Se volete trovare quali eventi in un progetto fanno riferimento ad una particolare
striscia nel Pool, procedere come segue:

1. Selezionare la striscia nel Pool.

2. Selezionare Select in Project dal menu Pool.


Tutti gli eventi che fanno riferimento alla striscia selezionata sono ora selezionati nella
finestra Project.

Individuare eventi o regioni nel Pool

Per eseguire una ricerca nel Pool per individuare particolari strisce o regioni,
procedere come segue:

1. Selezionare Find in Pool dal menu Pool.


Si apre la finestra Find Media nella quale è possibile specificare vari criteri per la
ricerca. Si può cercare una (o una combinazione) delle seguenti proprietà:

· Name (Nome).
· Size (Dimensione, in secondi, minuti, frame o byte).
· Bitsize (Risoluzione in bit).
· Channels (Canali stereo o mono).

2. Inserire lo spunto nel box accanto alla proprietà che si desidera trovare, quindi
inserire il nome o il valore desiderato.
Per la proprietà Size, è possibile cercare dimensioni minori o superiori ad un valore,
oppure comprese tra due valori. Ciò è stabilito dal secondo menu a discesa.

3. Premere Start.
Il risultato della ricerca appare nella parte inferiore della finestra.

407
· Per selezionare le strisce o regioni trovate nel Pool, cliccare sul tasto
“Select in Pool”.

· Per inserire direttamente nel progetto una striscia o regione trovata, selezionarla
dall'elenco della finestra di dialogo, quindi selezionare una delle opzioni “Insert
into Project” dal menu Pool.
Le opzioni sono descritte a pag. 420.

Il comando Find in Pool è accessibile anche dalla finestra Project (non è


necessario aprire la finestra Pool).

Individuare gli eventi selezionati

Se si desidera trovare rapidamente la striscia o l'evento nella finestra Project,


si può anche utilizzare il metodo seguente:

1. Selezionare uno o più eventi nella finestra Project.

2. Scorrere il menu Audio e selezionare “Find Selected in Pool”.


La striscia/e corrispondente sarà individuata ed evidenziata nel Pool. Se la finestra Pool
non è già aperta, sarà aperta.

408
Ricerca di file audio su hard-disk

Il Pool può essere utile per sapere dove sono collocati i file audio sul vostro
hard-disk o altri drive. La ricerca è simile ad una normale ricerca file, ma con un
paio di funzioni extra:

1. Cliccare sul tasto Search nella barra degli strumenti.


Nella finestra compare un pannello che visualizza le funzioni di ricerca.

2. Usare il menu a discesa Folder per specificare dove eseguire la ricerca.


Il menu a discesa elenca tutti i driver locali disponibili e i media rimovibili.

· Se si vuole limitare la ricerca a specifiche cartelle, scegliere Select Search Path


e selezionare la cartella desiderata nella finestra di dialogo che appare.
La ricerca comprenderà tutte le cartelle selezionate, e relative sotto-cartelle. Si noti che
anche le ultime cartelle aperte con la funzione Select Search Path compariranno nel
menu a discesa, permettendo così la rapida selezione di una di esse.

3. Specificare il nome del/i file da cercare nel campo Name.


É possibile impiegare nomi parziali o asterischi (*), se si desidera.
Tuttavia, si noti che la funzione cercherà solo i file audio nei formati supportati.

4. Cliccare sul tasto Search nel pannello di ricerca.


La ricerca è avviata ed il tasto Search diventa Stop. (Se necessario, cliccare sul tasto
Stop per annullare la ricerca).

Quando la ricerca è terminata, i file trovati sono elencati a destra nel pannello.

· Per ascoltare un file, selezionarlo nell'elenco e usare i controlli di riproduzione a


sinistra (Play, Stop, Pause e Loop).
Se è attivato Auto Play, i file selezionati saranno automaticamente riprodotti.

· Per importare un file trovato nel Pool, selezionarlo nell'elenco e cliccare sul tasto
Import nel pannello di ricerca.

5. Per chiudere il pannello di ricerca, cliccare di nuovo sul tasto Search nella barra
degli strumenti.

409
File persi
Quando si apre un progetto, si può ricevere un messaggio di perdita (“missing”)
di uno o più file. Cliccando Close nel box di dialogo, il progetto si apre
ugualmente, ma sarà privo dei file persi. Nel Pool è possibile verificare quali
sono i file considerati persi. Il file perso è indicato con un punto interrogativo
nella colonna Status.

Un file è considerato perso in uno dei seguenti casi:

· Il file è stato spostato o rinominato fuori dal programma dall'ultima volta che
avete lavorato con il progetto, ed avete ignorato il box di dialogo Resolve
Missing files quando avete aperto il progetto per la sessione corrente.

· Avete spostato o rinominato il file fuori dal programma durante la sessione


corrente.

· Avete spostato o rinominato la cartella nella quale si trovavano i file persi.

Individuare i file persi

1. Selezionare Find Missing Files dal menu Pool.


Si apre la finestra di dialogo Resolve Missing Files.

2. Nella finestra di dialogo che appare, bisogna decidere se volete che il programma
trovi il file per voi (Search), se volete farlo voi (Locate) o se volete specificare
in quale cartella il programma dovrà cercare il file (Folder).

· Selezionando Locate, si apre una finestra di dialogo file che permette di


individuare il file manualmente.
Cliccare su Open quando avete trovato il file.

· Selezionando Folder, si apre una finestra di dialogo che permette di specificare


la cartella nella quale si può trovare il file perso.
Quest'ultimo potrebbe essere il metodo migliore se avete rinominato o spostato la
cartella che contiene il file perso e il file mantiene lo stesso nome. Una volta selezionata
la cartella corretta, il programma trova il file e si può chiudere la finestra di dialogo.

410
· Selezionando Search, il programma esaminerà i vostri hard-disk cercando i file
dei quali è stato specificato il nome e li visualizzerà in un elenco.
In questa finestra di dialogo si può specificare quale cartella o hard-disk sarà esaminato.
Cliccare sul tasto Search Folder, selezionare una directory o un disco, quindi cliccare
sul tasto Start. Se il file è individuato, selezionarlo dall'elenco e cliccare su Accept. A
questo punto, Cubase SX/SL cerca di trovare automaticamente tutti gli altri file persi.

Ricostruire i file persi editati

Se non si riesce a trovare un file perso (per esempio, è stato accidentalmente


cancellato dall'hard-disk), normalmente sarà indicato da un punto interrogativo
nella colonna Status del Pool. Tuttavia, se il file perso è un file editato (un file
creato durante un processo audio, salvato nella cartella Edits all'interno della
cartella di progetto), il programma potrebbe riuscire a ricostruirlo, ricreando
l'editing del file audio originale:

1. Aprire il Pool e individuare la striscia/e dei file persi.

2. Verificare la colonna Status; se c'è l'indicazione “Reconstructible” il file può


essere ricostruito da Cubase SX/SL.

3. Selezionare la striscia ricostruibile e scegliere “Reconstruct” dal menu Pool.


L'editing è eseguito e i file editati sono ricreati.

Rimuovere i file persi dal Pool

Se il Pool contiene file audio che non si possono trovare o ricostruire, è


consigliabile rimuoverli:

· Selezionare Remove Missing Files dal menu Pool per eliminare tutti i file persi
dal Pool (e rimuovere i loro eventi corrispondenti dalla finestra Project).

411
Ascolto delle striscie nel Pool
Ci sono due metodi per ascoltare le striscie nel Pool:

· Selezionando una striscia e cliccando sul tasto Play.


Sarà riprodotta l'intera striscia, a meno che non si clicchi di nuovo sul tasto Play.

Il tasto Play.

· Cliccando in un punto qualsiasi nell'immagine della forma d'onda della striscia.


La striscia sarà riprodotta dalla posizione del click nella forma d'onda fino alla fine della
striscia, a meno che non si fermi la riproduzione cliccando il tasto Play, oppure
cliccando da qualche altra parte nella finestra Pool.

Cliccare nell'immagine della forma d'onda per ascoltare la striscia.

· In entrambi i casi, l'audio sarà inviato direttamente al primo bus


d'uscita.

Se avete attivato il Loop prima dell'ascolto, ecco cosa accade:

Il tasto Loop.

· Cliccando sul tasto Play la striscia è riprodotta continuamente, fino a quando non
si ferma la riproduzione cliccando di nuovo sui tasti Loop o Play.

· Cliccando nell'immagine della forma d'onda per l'ascolto, la sezione compresa tra
il punto di click e la fine della striscia è riprodotta in continuazione, fino a quando
si ferma la riproduzione.

412
Apertura delle strisce nel Sample Editor

Il Sample Editor permette di eseguire editing dettagliati della striscia (vedere il


capitolo “Il Sample Editor” per ulteriori dettagli). È possibile aprire le strisce nel
Sample Editor direttamente dal Pool nei seguenti modi:

· Doppio-click del mouse sull'icona della forma d'onda di una striscia: la striscia è
aperta nel Sample Editor.

· Doppio-click su una regione nel Pool: la sua striscia si apre nel Sample Editor
con le regioni selezionate.

Un impiego pratico è impostare un punto di snap per la striscia (pag. 367).


Quando in seguito si inserisce la striscia dal Pool nel progetto, la si avrà
adeguatamente allineata al punto di snap impostato.

413
Finestra Import Medium...

La finestra di dialogo Import Medium... è impiegata per importare i file


direttamente nel Pool. Si apre dal menu Pool, oppure cliccando sul tasto
Import nella finestra Pool.

La finestra di dialogo Import Medium è una normale finestra di dialogo file, in


cui si può navigare in altre cartelle, ascoltare file etc. È possibile importare i
seguenti formati di file audio:

· Wave (Normal o Broadcast, vedere a pag. 690).


· AIFF e AIFC (AIFF compresso).
· REX o REX 2 (pag. 776).
· Sound Designer II.
· MPEG Layer 2 e Layer 3 (file mp2 e mp3, pag. 777).
· Ogg Vorbis (files .ogg, vedere a pag. 777).
· Windows Media Audio (Windows, vedere a pag.777).
· Wave64 (files .w64- solo in Cubase SX).
· Stereo o mono.
· Qualsiasi frequenza di campionamento (sebbene i file con una frequenza di
campionamento diversa da quella del file nel progetto saranno riprodotti a
velocità e intonazione errata, vedere in seguito).
· Risoluzione: 8, 16, 24 o 32 bit a virgola mobile.

Inoltre, anche i seguenti file video possono essere importati nel Pool: AVI, Quick
Time, Windows Media Video (WMV, solo in Windows), MPEG 1 e MPEG 2.

É possibile anche utilizzare i comandi del sub-menu Import nel menu


File per importare file audio o video nel Pool.

Per riprodurre i file video è necessario aver installato i codecs


corretti.

414
Selezionando un file nella finestra di dialogo Import Medium e cliccando su
Open, appare la finestra di dialogo Import Options.

Le opzioni sono:

· Copy File to Working Directory.


Inserire lo spunto in questo box per eseguire una copia del file nella cartella Audio del
progetto, e fare in modo che la striscia sia riferita a questa copia. Se questa opzione
non è attiva, la striscia farà riferimento al file originale situato alla posizione originale
(sarà quindi indicata “external” nel Pool, vedere a pag. 419).

· Convert to Project.
In questi due box è possibile scegliere di convertire la frequenza di campionamento e/o
la “dimensione” (risoluzione) del campione al formato corrente impiegato nel progetto.
Le opzioni saranno disponibili solo se necessario (nel caso la frequenza di
campionamento sia diversa da quella impostata per il progetto e/o la risoluzione sia
inferiorie rispetto al formato di registrazione utilizzato nel progetto).
Si noti che se state importando più file audio in una sola volta, la finestra di dialogo
Import Options conterrà anche un box denominato “Convert if needed”. Attivando
questo box, i file importati saranno convertiti solo se la frequenza di campionamento è
diversa o la risoluzione è inferiore rispetto a quella definita nel progetto.

· Split Channels.
Attivando questo box, i file stereo e multi-canale saranno separati in una serie di file
mono corrispondenti (uno per ogni canale) e saranno importati nel Pool. Si noti che
utilizzando questa opzione, i file importati saranno sempre copiati nella cartella Audio
del progetto, come descritto in precedenza.

· Do not Ask again.


Inserendo lo spunto in questo box, importerete sempre i file in base alle impostazioni
eseguite, e questa finestra di dialogo non apparirà più. Si può resettare di nuovo questa
opzione nella finestra di dialogo Preferences > Audio Editing.

É possibile comunque eseguire in seguito la conversione, tramite le


opzioni Convert Files (pag. 437) o Conform Files (pag. 438).

415
Importare tracce audio da un CD
È possibile importare tracce (o parti di tracce) da un CD direttamente nel Pool,
impiegando la funzione Import Audio CD del menu Pool. Selezionando questa
funzione si apre una finestra di dialogo nella quale si possono specificare le
tracce da prelevare dal CD che saranno convertite in file audio e aggiunte al
Pool.

Per i dettagli sulla finestra di dialogo Import Audio CD, vedere a pag. 773.

Esportare le regioni come file audio


Se avete creato regioni all'interno di una striscia audio (pag. 372), esse possono
essere esportate come file audio separati. Per creare un nuovo file audio da una
regione, procedere come segue:

1. Selezionare nel Pool la regione che si desidera esportare.

2. Scorrere il menu Audio e selezionare Bounce Selection.


Si apre una finestra cartelle.

3. Selezionare la cartella nella quale si desidera creare il nuovo file.


Un nuovo file è creato nella cartella specificata. Il file avrà il nome della regione e sarà
automaticamente aggiunto nel Pool.

· Se ci sono due strisce che si riferiscono allo stesso file audio (versioni “diverse”
delle strisce create, per esempio, con la funzione Convert to Real Copy), si
può usare la funzione Bounce Selection per creare un nuovo file distinto per la
striscia copiata.
Selezionare la striscia e scegliere Bounce Selection; vi sarà chiesta la destinazione ed
il nome per il nuovo file.

416
Cambiare la cartella Pool Record

La cartella Pool Record.

Nella cartella Pool Record sono contenute tutte le strisce audio registrate nel
progetto che finiscono nel Pool. La cartella Pool Record è indicata dalla scritta
“Record” nella colonna Status e da un punto rosso nella cartella stessa, come
indicato nella figura precedente. In default, questa è la cartella Audio principale.
Tuttavia, è possibile in qualsiasi momento creare una nuova sotto-cartella Audio
e designarla come cartella Pool Record. Procedere come segue:

1. Selezionare la cartella Audio, o una qualsiasi striscia audio.


Non è possibile designare una cartella Video (o una sua sotto-cartella) come cartella
Pool Record.

2. Selezionare Create Folder dal menu Pool.


Nel Pool appare una nuova sotto-cartella Audio vuota.

3. Selezionare la nuova cartella.

4. Selezionare Set Pool Record Folder nel menu Pool, oppure cliccare nella
nuova colonna cartelle Status.
La nuova cartella diventa ora la cartella Pool Record e tutto il materiale audio registrato
nel progetto, da questo momento sarà salvato in questa cartella.

417
Organizzare strisce e cartelle

Accumulando un gran numero di strisce nel Pool può essere poi difficile trovare
rapidamente oggetti specifici. In questo caso, ordinare le strisce in nuove sotto-
cartelle con nomi intuitivi che ne riflettano il contenuto può essere una soluzione.
Per esempio, si potrebbero mettere tutti gli effetti sonori in una cartella, tutte le
voci soliste in un'altra, e così via. Procedere come segue:

1. Selezionare il tipo di cartella (audio o video) nella quale si desidera creare una
sotto-cartella.
Non è possibile collocare strisce audio in una cartella video e viceversa.

2. Selezionare Create Folder dal menu Pool.


Una nuova sotto-cartella denominata “New Folder” appare nel Pool.

3. Cliccare sul nome e digitare un nuovo nome per la cartella.

4. Selezionare e trascinare le strisce che si desidera spostare nella nuova cartella.

5. Ripetere i passi 1-4, a seconda delle necessità.

Applicare processi alle strisce nel Pool

Si può applicare un processo audio alle strisce dall'interno del Pool, come per gli
eventi nella finestra Project. Selezionare semplicemente la striscia/e, quindi
selezionare un metodo di processo o un processo di gruppo (batch process)
salvato selezionandoli dal menu Audio. Per maggiori informazioni sul processo
audio, vedere a pag. 325.

Funzione Freeze Edits

Se avete applicato un processo audio alla striscia (nella Finestra Project o nel
Pool), questa operazione è indicata dai simboli rosso e grigio della forma d'onda
nella colonna Status. Questo processo può essere sempre annullato mediante la
finestra Offline Process History (pag. 347). È possibile anche impiegare la
funzione Freeze Edits per creare un nuovo file con il processo applicato, oppure
sostituire il file originale con una versione processata (pag. 349).

418
Funzione Minimize File

Questa funzione del menu Pool permette di modificare le dimensioni dei file
audio in base alle strisce audio alle quali fanno riferimento nel progetto. I file
ottenuti con questa funzione conterranno solo le porzioni di file realmente
utilizzate nel progetto. Si riduce notevolmente quindi la dimensione complessiva
del progetto (poiché ampie porzioni dei file audio non sono utilizzate).

· Questa operazione modificherà permanentemente nel Pool i file audio


selezionati (il processo non può essere annullato), quindi attenzione a
questo comando!
Per evitare questo rischio si può usare piuttosto la funzione “Save Project to New
Folder” (menu File). Anche questa funzione ottimizza la dimensione dei file, ma copia
tutti i file in una nuova cartella, lasciando quindi intatto il progetto originale (pag. 760).

È una funzione utile per scopi d'archivio. Se avete terminato un progetto e volete
ottimizzarne al massimo le dimensioni, utilizzate questa funzione.

Procedere come segue:

1. Selezionare il/i file che si desidera ottimizzare nel Pool.

2. Selezionare Minimize File dal menu Pool.


Appare un messaggio d'avviso, il quale informa che l'intero Edit History sarà
cancellato. A questo punto c'è la possibilità di annullare o continuare l'operazione.

3. Una volta conclusa l'operazione, un secondo messaggio d'avviso chiede di salvare


il progetto, per aggiornare i riferimenti del nuovo file.
Eseguire il salvataggio.

Il/I file audio nella cartella Pool Record sarà ora ridotto, in modo che solo
l'audio realmente utilizzato nel progetto sia contenuto nel corrispondente file
audio.

419
Preparazione Archivio
Questo comando del menu Pool si usa per archiviare un progetto. Controlla che
ogni riferimento alla striscia nel progetto sia collocata nella stessa cartella. Per
essere più precisi, la funzione è la seguente:

· Ogni file che si trova fuori dalla cartella del progetto corrente, sarà copiata nella
cartella stessa.
Si noti che tutti i file audio che si trovano nella cartella del progetto non saranno copiati
nella cartella Audio. Si dovrà quindi copiarli manualmente prima di un backup della
cartella Audio, oppure salvarli separatamente durante un backup (vedere in seguito).

· Se è stato applicato un qualsiasi processo, vi sarà chiesto se volete applicare la


funzione Freeze Edits (letteralmente “congelare le modifiche”).
Applicando la funzione Freeze Edits non sarà necessario archiviare la cartella Edit. Tutto
ciò che è relativo al progetto sarà contenuto nel file progetto e nella cartella Audio.

· Una volta eseguita una preparazione archivio, è possibile copiare il file progetto,
la cartella Audio ed ogni altro materiale audio salvato nella cartella progetto su
dischi di backup, etc.
Non è necessario archiviare la cartella immagini Images, poiché questa può essere
ricreata da Cubase SX/SL. Potreste anche trovare un file con estensione “.csh” nella
cartella progetto. Questo file contiene informazioni sulle immagini delle strisce editate e
altri dati che possono essere ricreati (e possono quindi essere cancellati).

Le strisce Video hanno sempre un riferimento, e non sono salvate nella


cartella progetto.

Importare ed esportare i file del Pool (solo in Cubase SX)

Si può esportare un file denominato Pool come un file separato (con estensione
“.npl”), tramite il comando Export Pool del menu Pool. Importando un file
Pool con il comando Import Pool, i riferimenti file in esso sono aggiunti al Pool
corrente.

· File audio e video veri e propri non sono salvati nel file Pool. Il file Pool
è solo un riferimento ad essi.
Perché ci sia un senso nell'importare un file Pool, è necessario accedere a tutti i file di
riferimento (che, preferibilmente, dovranno avere gli stessi percorsi file di quando il Pool
è stato salvato).

· È possibile anche salvare ed aprire biblioteche file (file Pool in versione


stand-alone che non sono associati ad un progetto-solo in Cubase SX).
Vedere a pag. 761.

420
Conversione File

Selezionando Convert Files dal menu Pool si apre la finestra di dialogo


Convert Options che opera sui file selezionati. Nei vari menu a discesa è
possibile specificare quali attributi del file conservare e quali convertire. Le
opzioni sono:

· Sample Rate (Frequenza di campionamento).


Lasciarla com'è oppure convertirla. I valori possibili vanno da 8.000 e 96.000 Hz.

· Sample Width (Risoluzione).


Lasciare la risoluzione invariata, oppure convertirla in 16, 24, o 32 bit a virgola mobile.

· Channels (Canali).
Lasciarlo così, oppure convertire il file in Mono o Stereo Interleaved.

· File Format (Formato file).


Lasciarlo invariato, oppure convertire il file nei formati Wave, AIFF, Wave 64 o Broadcast
Wave.

Opzioni

Quando si converte un file è possibile impiegare il menu a discesa Options per


impostare una delle seguenti opzioni che stabiliscono cosa fare con il nuovo file:

Opzione Descrizione

New Files Crea una copia del file nella cartella Audio e converte questo nuovo file
in base agli attributi scelti. Il nuovo file è aggiunto al Pool, ma tutte le
strisce faranno ancora riferimento al file originale non convertito.

Replace Files Converte il file originale senza cambiare i riferimenti delle strisce. I
riferimenti sono comunque salvati con l'azione di salvataggio seguente.

421
Opzione Descrizione

New+Replace Crea una nuova copia con gli attributi scelti, sostituisce il file originale
in Pool con quello nuovo nel Pool e assegna i riferimenti delle striscie dal file
originale a quello nuovo. È l'opzione da scegliere se si desidera che
le strisce audio si riferiscano al file convertito, ma si vuole conservare
sull'hard-disk il file originale (perché utilizzato in altri progetti).

Conform Files

Con questo comando del menu Pool, si modificano tutti i file selezionati che
possiedono attributi diversi di quelli specificati per il progetto, per adeguarli a
questo standard. Procedere come segue:

1. Selezionare tutte le strisce nel Pool.

2. Selezionare Conform Files dal menu Pool.


Si apre una finestra di dialogo che permette di scegliere se mantenere o sostituire nel
Pool i file originali non convertiti. I criteri applicati sono i seguenti:

· I riferimenti striscia/evento nel Pool sono sempre indirizzati ai file conformati.


· Se è selezionata una qualsiasi opzione “keep”, i file originali rimangono nella
cartella Audio del progetto e sono creati nuovi file.
· Selezionando l'opzione “Replace”, i file nel Pool e nella cartella Audio del
progetto sono sostituiti.

Extract Audio from Video

Questa funzione del menu Pool permette di estrarre l'audio da un file video
e genera automaticamente una nuova striscia audio che apparirà nella cartella
Pool Record. La striscia risultante avrà le seguenti proprietà:

· Prenderà lo stesso formato e frequenza di campionamento/risoluzione del


progetto.

· Avrà lo stesso nome del file video.

· Questa funzione non è disponibile per i file video in formato mpeg.

422
Opzioni e Impostazioni

Personalizzare la veduta della finestra

· Si può specificare quali colonne mostrare o nascondere aprendo il menu a


discesa View nella barra degli strumenti ed inserendo o meno lo spunto nei
relativi box.

· Per cambiare l'ordine delle colonne, cliccare con il mouse sull'intestazione di una
colonna e trascinarla a sinistra o destra.
Il puntatore del mouse si trasforma in una mano quando è posizionato sull'intestazione
colonna.

· É possibile inoltre regolare la larghezza di una colonna, posizionando il puntatore


del mouse tra due intestazioni di colonna e trascinando a sinistra o destra.
Il puntatore si trasforma in un divisore quando è posizionato tra due intestazioni
colonna.

423
424
20
Dispositivi MIDI e Patch

425
Program Change e Bank Select

Per istruire uno strumento MIDI sulla selezione di una patch (suono), s'invia allo
strumento un messaggio MIDI di Program Change. I messaggi di Program
Change possono essere registrati o inseriti in una parte MIDI come altri eventi,
oppure si può inserire un valore numerico nel campo Program (prg) di una
traccia MIDI nell'Inspector (pag. 456). In questo modo, è possibile impostare
rapidamente le tracce MIDI in modo che riproducano suoni diversi.

Usando i messaggi di Program Change si possono selezionare fino a 128 patch


diverse nel vostro dispositivo MIDI. Tuttavia, molti strumenti MIDI contengono
un gran numero di locazioni delle patch. Per renderle disponibili all'interno di
Cubase SX/SL, è necessario usare i messaggi MIDI di Bank Select, un sistema
per cui i programmi di uno strumento MIDI sono divisi in banchi, ciascuno
contenente 128 programmi. Se i vostri dispositivi MIDI supportano Bank Select,
è possibile utilizzare il campo Bank (bnk) nell'Inspector per selezionare un
banco e poi il campo Program per selezionare un programma dal banco.

Purtroppo, i vari costruttori di strumenti MIDI impiegano schemi diversi per la


costruzione dei messaggi di Bank Select, e questo può generare confusione e
rendere difficile la scelta del suono desiderato. Inoltre, selezionare le patch
tramite i numeri è inutilmente scomodo, visto che, al giorno d'oggi, la maggior
parte degli strumenti MIDI usa dei nomi per indicare le patch.

Per aiutarvi, Cubase SX/SL presenta la finestra MIDI Device Manager. In


questa finestra si specifica quali sono i vostri strumenti MIDI collegati. È possibile
selezionarli da un ampio elenco di dispositivi esistenti, oppure se ne possono
specificare i dettagli. Una volta definiti i dispositivi MIDI che state utilizzando,
potete scegliere a quale particolare dispositivo MIDI ciascuna traccia MIDI sarà
inviata. In seguito, è possibile selezionare le patch tramite il nome nell'elenco
delle tracce o nell'Inspector.

426
Apertura di MIDI Device Manager
Dal menu Devices selezionare MIDI Device Manager per aprire la seguente
finestra:

La prima volta che si apre MIDI Device Manager, la finestra sarà vuota
(poiché non è ancora stato installato alcun dispositivo MIDI). Nelle pagine
seguenti si spiega come aggiungere un dispositivo MIDI pre-configurato
all'elenco, come modificare le impostazioni, e come definire un dispositivo al
momento (nel caso il dispositivo MIDI non si trovi tra quelli pre-configurati).

427
Installare un dispositivo MIDI
In questo caso “installare” significa “aggiungere ai dispositivi installati”. Si
specifica cioè che un certo dispositivo fa parte del vostro sistema MIDI.
Procedere come segue:

1. Cliccare sul tasto Install Device.


Appare una finestra di dialogo che indica tutti i dispositivi MIDI pre-configurati. Per il
momento si presume che il vostro dispositivo MIDI sia incluso in questo elenco.

2. Individuare e selezionare il dispositivo nell'elenco e cliccare su OK.

· Se il vostro dispositivo MIDI non compare nell'elenco ma è compatibile con gli


standard GM (General MIDI) o XG, si possono selezionare le opzioni GM o XG
Device in cima all'elenco.
Selezionando una di queste opzioni, apparirà una finestra di dialogo nome. Digitare un
nome per lo strumento e cliccare su OK.

Il dispositivo appare ora nell'elenco Installed Devices a sinistra.

3. Assicuratevi che il nuovo dispositivo sia selezionato nell'elenco, quindi scorrere il


menu a discesa Output.

4. Selezionare l'uscita MIDI collegata al dispositivo.

Quando il dispositivo è selezionato nell'elenco Installed Devices, l'elenco


Patch Banks sottostante mostra la struttura della patch del dispositivo. Questo
elenco potrebbe contenere una semplice serie di patch; solitamente, però, è
costituito da una o più serie di banchi o gruppi contenenti le patch (come la
struttura delle cartelle di un hard-disk, per esempio).

· É possibile rinominare un dispositivo nell'elenco Installed Devices con un


doppio-click del mouse e digitando il nuovo nome. Questo è utile se avete più
dispositivi dello stesso modello, e volete distinguerli per nome invece che per
numeri.

· Per rimuovere un dispositivo dall'elenco Installed Devices, selezionarlo e


cliccare su Remove Device.

428
Patch Banks

A seconda del dispositivo selezionato, l'elenco Patch Banks è diviso in due o più
banchi principali. Solitamente sono denominati Patches, Performances, Drums,
etc. La ragione per cui si hanno diversi patch bank è che vari “tipi” di patch sono
manipolati diversamente negli strumenti. Per esempio, mentre le “patch” sono in
genere programmi “regolari” da suonare una alla volta, le “performances”
possono essere combinazioni di patch, che potrebbero essere divise sulla
tastiera MIDI, organizzate in layer o utilizzate per una riproduzione multitimbrica.

Per i dispositivi con più banchi, ci sarà un tasto in più nella finestra MIDI Device
Manager, denominato Bank Assignment. Cliccando su questo tasto si apre
una finestra di dialogo, nella quale si può specificare il banco che sarà utilizzato
da ciascun canale MIDI.

La selezione qui definirà quale banco è visualizzato quando si selezionano i


programmi in base al nome per il dispositivo nella lista Track o nell'Inspector
(vedere in seguito). Per esempio, molti strumenti usano il canale MIDI 10 come
canale esclusivo per la batteria. In tal caso, si assegnerà in questo elenco il
banco “Drums” (o “Rhythm Set”, “Percussion”, etc.) al canale 10.
Questo vi permetterà poi di scegliere tra vari kit di batteria nella lista Track o
nell'Inspector.

429
Selezionare una patch per un dispositivo installato
A questo punto, tornando alla finestra Project troverete i dispositivi installati
aggiunti nei menu MIDI Output (nella lista Track e nell'Inspector). Ora è
possibile selezionare le patch per nome, nei seguenti modi:

1. Scorrere il menu Output (nella lista Track o nell'Inspector) per una traccia che
volete suoni il dispositivo installato, e selezionare il dispositivo.
Questa operazione indirizza la traccia all'uscita MIDI specificata per il dispositivo nella
finestra MIDI Device Manager. I campi bank e program nella lista Track e
nell'Inspector sono sostituiti da un singolo campo “prg”.

2. Cliccare nel campo “prg” per aprire un menu a discesa che elenca tutte le patch
del dispositivo in ordine gerarchico.
L'elenco è simile a quello visualizzato nella finestra MIDI Device Manager. È possibile
scorrere su e giù l'elenco (se necessario), cliccare sui segni +/- per mostrare o
nascondere i sotto-gruppi, etc.

3. Cliccare su una patch nell'elenco per selezionarla.


Questa operazione invia il messaggio MIDI appropriato al dispositivo. È possibile anche
scorrere su e giù la selezione del programma, come per un qualsiasi altro valore.

430
Rinominare una patch del dispositivo
L'elenco dei dispositivi pre-configurati è basato su preset patch di fabbrica, cioè
patch incluse nel dispositivo al momento dell'acquisto. Se avete sostituito alcuni
dei preset di fabbrica con le vostre patch, è necessario modificare il dispositivo, in
modo che il nome della patch nell'elenco corrisponda al dispositivo effettivo:

1. Nella finestra MIDI Device Manager selezionare il dispositivo dall'elenco


Installed Devices.

2. Attivare lo spunto nel box Enable Edit.


Se questo box non è attivo (default) non è possibile modificare i dispositivi pre-
configurati.

3. Usare il display Patch Banks per individuare e selezionare la patch che si


desidera rinominare.
In molti strumenti, le patch modificabili dall'utente sono collocate in un banco o gruppo
separato.

4. Cliccare sulla patch selezionata nell'elenco Patch Banks per editarne il nome.

5. Digitare un nuovo nome e cliccare su OK.

6. Rinominare in questo modo le patch desiderate, e concludere disattivando


nuovamente il box Enable Edit (per evitare modifiche accidentali del
dispositivo).

· É perfettamente possibile eseguire modifiche ben più più radicali sulla


struttura della patch del dispositivo (aggiungere o eliminare patch,
gruppi o banchi).
Questo può essere utile se i vostri dispositivi MIDI sono stati espansi con l'aggiunta
di dispositivi memoria esterni (schede RAM, etc.). Le funzioni di editing disponibili sono
descritte in seguito.

431
Configurare un nuovo dispositivo
Se il vostro dispositivo MIDI non è incluso nell'elenco dei dispositivi MIDI pre-
configurati (e non supporta GM o XG), è necessario configurarlo manualmente,
per poter selezionare le patch in base al loro nome:

1. Cliccare sul tasto Install Device nella finestra MIDI Device Manager.
Appare la finestra di dialogo Add MIDI Device.

2. Selezionare Define New... e cliccare su OK.


Appare una finestra di dialogo nome.

3. Inserire il nome del dispositivo e cliccare su OK.


Il dispositivo appare nell'elenco Installed Devices.

4. Selezionare il dispositivo dall'elenco.


Attualmente, come potete vedere, contiene solo l'oggetto Empty Bank.

5. Assicuratevi che il box Enable Edit sia attivo.


È possibile ora utilizzare le funzione del menu a discesa Commands a sinistra per
organizzare la struttura della patch del nuovo dispositivo.

La struttura di una patch è costituita dai seguenti elementi:

· I banchi (banks) sono le principali categorie di suoni, denominati solitamente


patches, performances e drums, come descritto in precedenza.
· Ciascun banco può contenere un certo numero di gruppi (groups) rappresentati
da cartelle nell'elenco.
· Le singole patch, performance e drum kit sono rappresentate da preset
nell'elenco.

Il menu a discesa Commands presenta i seguenti oggetti:

Create Bank

Crea un nuovo banco al livello gerarchico più alto dell'elenco Patch Banks. È
possibile anche rinominarlo, cliccandoci sopra e digitando un nuovo nome.

New Folder

Crea una nuove sotto-cartella all'interno del banco o della cartella selezionata.
Questa sotto-cartella potrebbe corrispondere ad un gruppo di patch, oppure
essere solo un modo per classificare i suoni, etc. Selezionando questo oggetto,
appare una finestra di dialogo nome che permette di nominare la nuova cartella.
È possibile anche rinominarla in seguito, cliccandoci sopra e digitando il nome
nell'elenco.

432
New Preset

Per rinominare un preset, cliccarci sopra e digitare un nuovo nome.

Quando si seleziona un preset, gli eventi MIDI in esso contenuti (Program


Change, Bank Select, etc.) sono visualizzati nel display eventi a destra.
L'impostazione di default per un nuovo preset è Program Change 0. Per
modificarlo, seguire la seguente procedura:

Per i dettagli che riguardano gli eventi MIDI utilizzati dal dispositivo
MIDI per selezionare le patch, consultare la relativa documentazione.

· Per modificare il valore di Program Change che sarà inviato in uscita per
selezionare la patch, regolare il numero nella colonna Value dell'evento
Program Change.

· Per aggiungere un altro evento MIDI (per esempio, Bank Select), cliccare
appena sotto l'ultimo evento dell'elenco e selezionare un nuovo evento dal menu
a discesa che appare.
Dopo aver aggiunto l'evento è necessario impostare un valore nella colonna Value,
come è stato fatto per Program Change.

· Per sostituire un evento, cliccarci sopra e scegliere un altro evento dal menu a
discesa.
Per esempio, un dispositivo MIDI potrebbe richiedere che un messaggio di Bank Select
sia inviato per primo, seguito da un messaggio di Program Change. In tal caso,
bisogna sostituire il messaggio di default Program Change con un messaggio di Bank
Select e aggiungere dopo di questo un nuovo messaggio Program Change.

· Per rimuovere un evento, selezionarlo e premere [Canc] o [Backspace] sulla


tastiera del computer.

I vari dispositivi MIDI utilizzano diversi schemi di Bank Select. Quando


inserite un evento Bank Select, è consigliabile consultare il manuale del
dispositivo per vedere se scegliere “CC: Bank Select MSB”, “Bank Select
14 Bit”, “Bank Select 14 Bit MSB-LSB Swapped” o altre opzioni possibili.

433
Add Multiple Presets

Questo comando apre una finestra di dialogo che permette di configurare una
serie di preset da aggiungere al banco o alla cartella selezionata.

Procedere come segue:

1. Aggiungere i tipi di eventi richiesti per la selezione di una patch nel dispositivo
MIDI.
Questa operazione si esegue come quando si editano le impostazioni per un evento
singolo: cliccando sull'evento si apre un menu a discesa, dal quale si può selezionare il
tipo d'evento.

2. Nella colonna Range impostare un valore fisso, oppure un intervallo di valori per
ogni tipo d'evento dell'elenco.
Questa operazione richiede qualche spiegazione:
Specificando un singolo valore nella colonna Range (per esempio, 3, 15 0 127), tutti i
preset aggiunti avranno un evento dello stesso tipo impostato allo stesso valore.
Se invece si specifica un intervallo di valori (un valore d'inizio e uno di fine separati da
una linea, per esempio 0-63), il primo preset aggiunto avrà un evento impostato al
primo valore dell'intervallo, il valore seguente sarà incrementato di uno, e così via, fino
ad includere l'ultimo valore dell'intervallo.

· Il numero dei preset aggiunti dipende dall'impostazione Range.

Questo esempio genererà otto preset, ciascuno con l'evento Bank Select impostato a 2, ma
diversi eventi Program Change (compresi tra 0 e 7).

434
3. Specificare un Default Name nel campo in basso.
Gli eventi aggiunti prenderanno questo nome, seguito da un numero. Si possono
rinominare i preset manualmente nell'elenco Patch Banks in seguito.

4. Cliccare su OK.
Un certo numero di preset sono ora aggiunti nel banco o cartella selezionati, secondo le
impostazioni eseguite.

Altre funzioni di editing

· É possibile spostare i preset tra banchi e cartelle, trascinandoli con il mouse


nell'elenco Patch Banks.

· È possibile rimuovere un banco, cartella o preset selezionandolo nell'elenco


Patch Bank e premendo il tasto [Backspace] sulla tastiera del computer.

· Se si specifica più di un banco, apparirà un tasto in alto a destra della finestra


eventi denominato Bank Assignment. Si utilizza questo tasto per assegnare i
banchi ai diversi canali MIDI (pag. 445).

435
Esportare ed importare le configurazioni dei dispositvi MIDI
Cliccando sul tasto Export Setup si può esportare la configurazione completa del
dispositivo MIDI in un file separato. Questo file può essere importato in seguito,
premendo il tasto Import Setup.
Ciò può essere utile per trasferire i vostri strumenti MIDI in un altro studio,
installare il programma su un nuovo computer, etc.

· Quando si importa una configurazione salvata con la funzione Import


Setup, appare una finestra di dialogo che elenca tutti i dispositivi
contenuti nella configurazione salvata.
Selezionare il/i dispositivi che si desidera importare e cliccare su OK.

· L'operazione di Import non sovrascriverà alcun dispositivo corrente


installato.
Se la lista corrente contiene un dispositivo con lo stesso nome di quello importato, sarà
aggiunto un numero accanto al nome del dispositivo importato.

436
21
Parametri ed effetti MIDI
in tempo reale

437
Introduzione

Per ogni traccia MIDI, è possibile configurare una serie di parametri traccia ed
effetti MIDI. Essi influenzano la riproduzione dei dati MIDI, “trasformando” gli
eventi MIDI in tempo reale prima che siano inviati alle uscite MIDI.

Nelle pagine seguenti sono descritti i parametri e gli effetti disponibili.


È importante ricordare che:

· Gli eventi MIDI reali non ne saranno influenzati. Le modifiche avvengono “al
momento”.
· Poichè le impostazioni dei parametri traccia non modificano realmente i dati MIDI
sulla traccia, esse non saranno riportate negli editor MIDI. Per convertire le
impostazioni in eventi MIDI “reali”, bisogna usare la funzione Merge MIDI in
Loop (pag. 496).

438
L'Inspector – Utilizzo generale

Parametri ed effetti traccia si configurano nell'Inspector (alcune impostazioni


sono disponibili anche nel mixer, vedere a pag. 193).
Ecco un breve riassunto sull'utilizzo dell'Inspector:

· Per mostrare o nascondere l'Inspector, cliccare sull'icona Inspector nella barra


degli strumenti della finestra Project.

· L'Inspector per una traccia MIDI è diviso in sette sezioni. É possibile aprire o
chiudere individualmente le sezioni cliccando sulle rispettive linguette nell'angolo
superiore destro.
Cliccando sulla linguetta di una sezione nascosta, la si porta in vista e si nascondono le
altre sezioni. [Ctrl]/[Command]-click sulla linguetta, permette di nascondere o mostrare
una sezione senza influenzare le altre. Infine, [Alt]/[Option]-click su una linguetta mostra
o nasconde tutte le sezioni nell'Inspector.

· Chiudere una sezione non ne influenza la funzionalità, nasconde


solo la sezione alla vista.
In altre parole, le impostazioni nell'Inspector resteranno attive anche se le chiudete.

439
Impostazioni principali traccia

La sezione più in alto nell'Inspector contiene le impostazioni principali della


traccia MIDI selezionata. Queste impostazioni influenzano la funzionalità di base
della traccia (muto, solo, abilita registrazione, etc.), oppure inviano in uscita dati
MIDI aggiuntivi (program change, volume, etc.) ai dispositivi collegati. La sezione
contiene tutte le impostazioni presenti nella lista Track (pag. 85), con alcuni
parametri in più:

Parametro Descrizione

Track name field Cliccare qui per rinominare la traccia.

Tasti Mute/Solo Applica il muto ed il solo alla traccia MIDI.

Tasti Read/Write Si usano per automatizzare le impostazioni traccia (pag. 288).

Tasto Input La finestra di dialogo Input Transformer permette di


Transformer trasformare gli eventi MIDI entranti in tempo reale. Consultare
il documento a parte “Dispositivi e funzioni MIDI”.

Tasto Record Prepara la traccia alla registrazione.

Tasto Monitor Se attivato (e MIDI Thru Active è attivo nella finestra di


dialogo Preferences > MIDI), i dati MIDI entranti saranno
indirizzati all'uscita MIDI selezionata.

Tasto di selezione Seleziona la base tempo “musicale” (riferita al ritmo) e


Timebase “lineare” (riferita al tempo) della traccia (pag. 111).

Tasto Lock Attivandolo si disabilitano tutti gli editing di tutti gli eventi della
traccia.

Tasto Edit Apre la finestra delle impostazioni canale della traccia (una
finestra che mostra la striscia canale con il cursore volume e
altri controlli insieme alle impostazioni degli effetti-pag. 219).

440
Parametro Descrizione

Volume Regola il livello della traccia. Modificando questo valore,


si muoverà il cursore della traccia nella finestra Mixer e
viceversa. Vedere a pag. 196 per la corretta impostazione dei
livelli.

Pan Regola il bilanciamento della traccia.

Delay Regola i tempi della riproduzione. Valori positivi ritardano la


riproduzione mentre con valori negativi la traccia è riprodotta in
anticipo. I valori sono espressi in millisecondi.

Menu a discesa In questi menu a discesa si selezionano ingresso, uscita e


In/Out/Chn canale MIDI della traccia.

Tasto Edit Se la traccia MIDI è inviata ad uno Strumento VST, cliccando su


Strumenti VST questo tasto si apre il pannello di controllo dello Strumento
VST.

Bnk/Prg/Programs Permette di selezionare i suoni inviando messaggi MIDI di Bank


Select e Program Change (vedere in seguito).

Menu Map Permette di selezionare una mappatura di batteria per la traccia


(vedere a pag. 570).

· Si noti che la funzionalità delle impostazioni “Programs” (usate per


selezionare i suoni nello strumento MIDI collegato) dipende
dall'uscita MIDI al quale lo strumento MIDI è indirizzato, e da come è
stato configurato nella finestra MIDI Device Manager.
Come descritto nel manuale a parte “Dispositivi e funzioni MIDI”, la finestra MIDI Device
Manager permette di specificare quali strumenti MIDI e altri dispositivi sono collegati alle
varie uscite MIDI, sebbene sia possibile selezionare le patch per nome.

· Molte impostazioni principali della traccia sono duplicate nella striscia


canale del mixer nella sezione Channel alla base dell'Inspector.
Vedere a pag. 458.

441
Altre sezioni dell'Inspector
Oltre alle impostazioni principali della traccia (vedere in precedenza), i parametri
traccia e le sezioni effetti (descritti entrambi nelle pagine seguenti), l'Inspector
di una traccia MIDI contiene anche le seguenti sezioni:

Sezione Channel

Questa sezione contiene una singola striscia canale che permette di impostare
volume, pan, muto/solo e altri parametri traccia.

· È uno “specchio” della striscia canale traccia nel mixer di Cubase SX/SL
(per i dettagli vedere a pag. 193).

Sezione Blocco Note (Notepad)

Questa è una normale sezione blocco note, che permette di scrivere note e
commenti che riguardano la traccia. Ogni traccia ha il proprio Notepad
nell'Inspector.

442
Sezione Parametri Traccia (Track Parameters)

Le impostazioni seguenti influenzano gli eventi MIDI sulla traccia in tempo reale
durante la riproduzione. Avranno effetto anche suonando dal vivo con la traccia
selezionata e abilitata per la registrazione (a condizione che l'opzione MIDI Thru
Active sia attivata nella pagina MIDI > Preferences). Ciò rende possibile, per
esempio, eseguire funzioni di transpose e regolazione di velocity durante la
riproduzione dal vivo.

· Per confrontare il risultato dei parametri traccia con il MIDI “non-processato”, si


può utilizzare il tasto Bypass nella sezione Track Parameters.
Attivando questo tasto, le impostazioni dei parametri traccia sranno temporaneamente
disabilitate. Una sezione bypassata è indicata dalla linguetta gialla nell'Inspector.

443
Transpose
Questa funzione permette di trasportare (in semitoni) l'intonazione di tutte le
note della traccia. I valori disponibili vanno da -127 a +127 semitoni, ma
ricordate che l'intervallo totale numerico di note MIDI va da 0 a 127. Inoltre, non
tutti gli strumenti MIDI possono riprodurre l'intero intervallo di note. L'eccessivo
uso della funzione transpose può provocare risultati strani e indesiderati.

· È possibile anche trasportare singole parti MIDI usando il campo


Transpose nella linea Info.
Il trasporto eseguito nella linea Info (per la singola parte) è aggiunto al valore di
transpose impostato per l'intera traccia nell'Inspector.

Velocity Shift

Questa impostazione permette di modificare le dinamiche di tutte le note della


traccia. Il valore inserito in questo campo è aggiunto al parametro velocity di ogni
nota di messaggio MIDI inviato in uscita (utilizzare valori negativi per diminuire le
velocity). L'intervallo di valori va da -127 a +127. Il valore 0 indica nessuna
modifica di velocity.

Si noti che gli effetti introdotti dal cambiamento di velocity, dipendono dal tipo di
suono e dallo strumento.

· È possibile anche regolare la velocity degli eventi nelle singole parti


MIDI usando il campo Velocity nella linea Info.
La variazione di Velocity nella linea Info (per la singola parte) è aggiunta alla variazione
di velocity impostata per l'intera traccia nell'Inspector.

444
Velocity Compression
Questa funzione moltiplica i valori di velocity per il fattore specificato. Questo
fattore è impostato mediante un numeratore (valore sinistro) e un denominatore
(valore destro), dai quali si ottiene un numero frazionale (1/2, 3/4, 3/2, etc.).
Per esempio, impostando un fattore di 3/4 le velocity saranno impostate a tre
quarti dei loro valori originali. Questo però influenzerà anche la differenza in
velocity tra le note, comprimendo o espandendo quindi la scala di velocity. Di
solito, si usa questo parametro in combinazione con il parametro Velocity Shift.
Ecco un esempio:

Supponiamo di avere tre note con velocity 60, 90 e 120 e di voler in qualche
modo “livellare” le differenze di velocity. Impostando il valore di Velocity
Compression a 1/2, le note saranno riprodotte a velocity di 30, 45 e 60.
Aggiungendo un valore di 60 nel campo Velocity Shift , le note saranno
riprodotte con velocity di 90, 105 e 120, il che significa aver compresso
l'intervallo di velocity.

Analogamente, si possono utilizzare valori di Velocity Comprerssion superiori a


1/1 abbinati a valori negativi nel campo Velocity Shift per espandere l'intervallo
di velocity.

Ricordate che il massimo valore di velocity è 127, indipendentemente


da quanto cercate di espandere.

Length Compression

Questo valore regola la lunghezza delle note nella traccia. Come per Velocity
Compression, il valore è costituito da numeratore e denominatore. Per esempio,
il valore 2/1 significa che la lunghezza di tutte le note sarà raddoppiata, mentre
impostando 1/4 la lunghezza di tutte le note sarà ridotta ad un quarto della
lunghezza reale.

445
Random
Le impostazioni Random introducono modifiche casuali alle varie proprietà delle
note MIDI. Può essere applicata qualsiasi cosa, dalle più piccole ed impercettibili
variazioni a modifiche radicali. Ci sono due “generatori casuali” distinti, ciascuno
dei quali impostato nel modo seguente:

1. Scorrere il menu a discesa Random e selezionare a quale proprietà della nota si


desidera applicare la funzione casuale Random.
Le opzioni sono: posizione (position), altezza (pitch), velocity e lunghezza (length).

· Tenete presente che a seconda del contenuto della traccia, alcune


modifiche al parametro potrebbero non essere immediatamente
evidenti, o non avere per niente effetto (per esempio, applicando la
funzione Random al parametro length di una traccia di percussioni che
suona campioni di “un colpo”).
Per poter notare le modifiche introdotte dalla funzione Random, scegliere una traccia con
un contenuto ben definito di ritmica e note (al contrario di un pad di archi).

2. Impostare l'intervallo desiderato di variazione casuale inserendo i valori nei due


campi numerici.
I due valori definiscono i limiti di casualità del processo, in modo che i valori del
parametro siano compresi tra i valori sinistro e destro (non si può impostare il valore
sinistro superiore a quello destro). Il massimo intervallo casuale per la proprietà di
ciascuna nota è indicato nella tabella seguente:

Proprietà Intervallo

Position da -500 a +500 segmenti (ticks).

Pitch da -120 a +120 semitoni.

Velocity da -120 a +120.

Length da -500 a +500 segmenti (ticks).

· Si noti, ancora una volta , che si possono eseguire due impostazioni


indipendenti per i due generatori Random.

· Per disattivare la funzione Random, scorrere il/i menu a discesa Random e


selezionare OFF.

446
Range
La funzione Range permette di specificare una nota (tono) o un intervallo di
velocity, quindi forzare tutte le note ad essere comprese in questo intervallo,
oppure escludere dalla riproduzione tutte le note che si trovano fuori
dall'intervallo stesso. Come per la funzione Random, ci sono due impostazioni
separate di di Range. Impostarle come segue:

1. Scorrere il menu a discesa Range e selezionare una delle quattro modalità


seguenti:

Modalità Descrizione

Vel. Limit Questa funzione influenza tutti i valori di velocity che si trovano fuori
dall'intervallo specificato. I valori di velocity inferiori all'impostazione
Min (il limite inferiore dell'intervallo) sono impostati al valore Min
e i valori di velocity superiori all'impostazione Max sono impostati al
valore Max. Le note con valori di velocity compresi nell'intervallo non
sono influenzate. Utilizzate questa modalità se volete forzare tutti i
valori di velocity all'interno di un determinato intervallo.

Vel. Filter La funzione Velocity Filter esclude tutte le note con valori di velocity
non comprese nell'intervallo specificato. Le note con valori di velocity
inferiori al valore Min o superiori al valore Max non sono riprodotte.
Utilizzate questa modalità per “isolare” note con determinati valori di
velocity.

Note Limit Questa funzione permette di specificare un intervallo d'intonazione, e


forza tutte le note ad entrare in questo intervallo. Le note che si
trovano fuori dall'intervallo specificato sono trasportate in alto o in
basso di un'ottava, fino a farle rientrare nell'intervallo.
Nota: Se l'intervallo è troppo “stretto”, per cui alcune note non
possono rientrare con il trasporto di un'ottava, tali note prenderanno
un'intonazione a metà dell'intervallo. Per esempio, se c'è una nota
intonata su F3 (FA3) e l'intervallo è C4-E4 (DO4-MI4), la nota F3 sarà
trasportata alla nota intermedia D4 (RE4).

Note Filter La funzione Note Filter esclude tutte le note la cui intonazione si
trova fuori dall'intervallo specificato. Le note con intonazione inferiore
al valore Min o superiore al valore Max non saranno riprodotte.
Utilizzate questa funzione per “isolare” le note con una determinata
intonazione.

2. Utilizzare i due campi a destra per impostare i valori Min e Max.


Questi valori sono espressi in numeri (da 0 a 127) per le modalità velocity, e numeri
nota (da C2 a G8) per le modalità d'intonazione nota.

Si noti, ancora una volta , che si possono eseguire due impostazioni


indipendenti per le due funzioni Range.

· Per disattivare la funzione Range, scorrere il/i menu a discesa Range e


selezionare OFF.

447
Effetti MIDI
Cubase SX/SL presenta una serie di effetti plug-in MIDI in grado di trasformare
l'uscita MIDI proveniente da una traccia in vari modi.

Proprio come i parametri delle tracce MIDI, anche gli effetti MIDI sono applicati
in tempo reale ai dati MIDI riprodotti dalla traccia (o dal dispositivo MIDI suonato
in “thru” attraverso la traccia).

Cosa sono gli effetti MIDI?


Nonostante un effetto MIDI si possa considerare simile ad un effetto audio, è
importante ricordare che non state processando il suono risultante da una
riproduzione MIDI, ma una serie di dati MIDI (cioè le “istruzioni” su come la
musica dovrà essere riprodotta).

Un effetto MIDI modifica le proprietà degli eventi MIDI (per esempio, l'altezza
delle note) e/o genera nuovi eventi MIDI (per esempio, un delay MIDI può
aggiungere nuove note MIDI, introducendo un “eco” sulle note originali).

· I plug-in degli effetti MIDI interni sono descritti nel manuale a parte
“Dispositivi e funzioni MIDI”.

Effetti in Insert e in Send


Come per gli effetti audio, ci sono due modi per inviare gli eventi MIDI di una
traccia ad un effetto:

· Aggiungendo un effetto in Insert, gli eventi MIDI saranno inviati


all'effetto che processerà i dati e li passerà all'uscita della traccia MIDI
(oppure ad un altro effetto in Insert).
In altre parole, gli eventi MIDI saranno inviati “attraverso” l'effetto.

· Utilizzando un effetto in Send, gli eventi MIDI saranno inviati sia


all'uscita MIDI della traccia sia all'effetto.
Questo significa avere all'uscita dell'effetto MIDI sia gli eventi MIDI non processati sia
l'uscita dell'effetto MIDI. Si noti che l'effetto può inviare i suoi dati MIDI processati ad
una qualsiasi uscita MIDI, non necessariamente a quella utilizzata dalla traccia.

Nell'Inspector ci sono due sezioni indipendenti Insert e Send:

448
Sezione Inserts

Questa sezione permette di aggiungere fino a quattro effetti MIDI in Insert.


La sezione contiene i seguenti oggetti:

Oggetto Descrizione

Tasto Edit Apre la finestra Channel Settings della traccia MIDI.

Tasto Bypass Cliccando su questo tasto si disabilita temporaneamente tutti gli


effetti in Insert della traccia (utile per il confronto con il MIDI
non processato, etc.).

Linguetta sezione Si illumina in blu quando si inserisce un qualsiasi effetto in


Inserts Insert.

Menu a discesa Selezionando un effetto da questo menu a discesa lo si attiva


selezione Effetto (x4) automaticamente e si apre il relativo pannello di controllo (che
può essere rappresentato da una finestra separata o da una
serie di impostazioni sotto lo spazio Insert dell'Inspector). Per
rimuovere completamente un effetto in Insert, selezionare
“No Effect”.

Tasto On (x4) Permette di attivare (on) o disattivare (off) l'effetto selezionato.

Tasto Edit (x4) Cliccando su questo tasto si apre il pannello di controllo


dell'effetto selezionato. A seconda dell'effetto, questo può
comparire in una finestra separata o sotto lo spazio Insert
dell'Inspector. Cliccando di nuovo su questo tasto si nasconde il
pannello di controllo.

· Gli effetti che visualizzano i loro controlli nell'Inspector possono essere


forzati ad apparire in una finestra con il pannello di controllo premendo
[Alt]/[Option] e cliccando sul tasto Edit.

449
Sezione Sends

Questa sezione permette di aggiungere fino a quattro effetti MIDI in Send.


A differenza degli effetti audio in send, è possibile selezionare e attivare gli effetti
individualmente per ogni traccia. La sezione contiene i seguenti oggetti:

Oggetto Descrizione

Tasto Edit Apre la finestra Channel Settings della traccia MIDI.

Tasto Bypass Cliccando su questo tasto si disabilitano temporaneamente tutti


gli effetti in Send della traccia (utile per il confronto con il MIDI
non processato, etc.).

Linguetta sezione Si illumina in blu quando si inserisce un qualsiasi effetto in


Sends Send.

Menu a discesa Selezionando un effetto da questo menu a discesa lo si attiva


selezione Effetto (x4) automaticamente e si apre il relativo pannello di controllo (che
può essere rappresentato da una finestra separata o da una
serie di impostazioni sotto lo spazio Send dell'Inspector). Per
rimuovere completamente un effetto in Send, selezionare
“No Effect”.

Tasto On (x4) Permette di attivare (on) o disattivare (off) l'effetto selezionato.

Tasto Edit (x4) Cliccando su questo tasto si apre il pannello di controllo


dell'effetto selezionato. A seconda dell'effetto, questo può
comparire in una finestra separata o sotto lo spazio Send
dell'Inspector. Cliccando di nuovo su questo tasto si nasconde il
pannello di controllo.

Menu a discesa Questo menu stabilisce a quale uscita MIDI l'effetto invierà gli
Output (x4) eventi MIDI processati.

450
Oggetto Descrizione

Channel Setting (x4) Stabilisce a quale canale MIDI l'effetto invierà gli eventi MIDI
processati.

Tasto Pre (x4) Attivando questo tasto, i segnali MIDI saranno inviati agli effetti
in Send prima dei parametri traccia e degli effetti in Insert.

· Gli effetti che visualizzano i loro controlli nell'Inspector possono essere


forzati ad apparire in una finestra con il pannello di controllo premendo
[Alt]/[Option] e cliccando sul tasto Edit.

Presets

Molti plug-in MIDI sono forniti di una serie di preset per un utilizzo immediato. I
controlli d'uso dei preset sono costituiti da un menu Presets e dai tasti
Store (+) e Remove (-).

• Per caricare un preset, selezionarlo dal menu a discesa Presets.

• Per salvare le impostazioni correnti in un preset, cliccare sul tasto “+” a destra.
Appare una finestra di dialogo che chiede di specificare un nome per il preset. Il preset
salvato sarà poi disponibile per la selezione dal menu a discesa per tutte le richieste di
quel plug-in MIDI, in tutti i progetti.

• Per rimuovere un preset salvato, selezionarlo e cliccare sul tasto “-” a destra.

Applicare un effetto MIDI in Insert – un esempio


Ecco un esempio passo-passo di come aggiungere un effetto MIDI in Insert ad
una traccia MIDI:

451
1. Selezionare la traccia MIDI e aprire l'Inspector.

2. Cliccare sulla linguetta Inserts nell'Inspector.

· In alternativa, si può usare il mixer; aprire il pannello esteso del mixer e


selezionare Inserts dal menu a discesa opzioni visive nella striscia canale della
traccia.

3. Cliccare in uno degli spazi Insert per visualizzare il menu degli effetti MIDI.

4. Selezionare dal menu l'effetto MIDI desiderato.


L'effetto è attivato automaticamente (il tasto d'accensione dell'effetto s'illumina) e
appare il relativo pannello di controllo, nella finestra a parte o nella sezione Inserts sotto
lo spazio Insert (dipende dall'effetto).

Tutto il MIDI proveniente dalla traccia è inviato ora attraverso l'effetto.

5. Utilizzare il pannello di controllo per eseguire le impostazioni dell'effetto.


Tutti gli effetti MIDI interni sono descritti nel manuale a parte “Dispositivi e funzioni
MIDI”.

· É possibile bypassare l'effetto cliccando sul suo tasto d'accensione (sopra lo


spazio Insert).

· Per bypassare tutti gli effetti in Insert della traccia MIDI, usare il tasto Bypass
che si trova nella sezione Inserts dell'Inspector, nella striscia canale del mixer
o nella lista Track.

452
Effetti MIDI interni

Arpache 5

Un normale arpeggiatore riceve un accordo (un gruppo di note MIDI) in


ingresso e riproduce ciascuna nota dell'accordo separatamente, con l'ordine di
riproduzione e la velocità impostate dall'utente. L'arpeggiatore Arpache 5 fa
proprio questo, ma va oltre. Prima di procedere alla descrizione dei parametri,
vediamo come si crea un tipico, semplice arpeggio:

1. Selezionare una traccia MIDI e attivare il monitoraggio (o abilitarla per la


registrazione), in modo da poterla suonare in “thru”.
Verificare che la traccia sia correttamente impostata per riprodurre lo strumento MIDI
adatto.

2. Selezionare e attivare l'arpeggiatore.


Per il momento, utilizzarlo come effetto in Insert sulla traccia selezionata.

3. Nel pannello di controllo dell'arpeggiatore, usare il parametro Quantize per


impostare la velocità dell'arpeggio.
La velocità si imposta come valore nota, in base al tempo musicale del progetto. Per
esempio, impostando Quantize a “16”, l'arpeggio seguirà l'andamento di una serie di
note da un sedicesimo ciascuna.

4. Con il parametro Length si stabilisce la lunghezza delle note nell'arpeggio.


Ciò permette la creazione di arpeggi “staccati” (Length inferiore a Quantize), oppure
note arpeggiate che si sovrappongono l'una con l'altra (Length superiore a Quantize).

5. Impostare il parametro Semi-Range a 12.


In questo modo, le note dell'arpeggio saranno contenute in un'ottava.

6. Suonare un accordo sullo strumento MIDI.


Invece di sentire un accordo, si sentiranno le note dell'accordo suonate una dopo
l'altra, in arpeggio.

7. Selezionare i vari tipi d'arpeggio cliccando sui tasti Playmode.


I simboli sui tasti indicano l'ordine di riproduzione delle note (ascendente, discendente,
ascendente+discendente, etc.). Le impostazioni Play Order sono descritte in seguito.

453
Parametri

Arpache 5 presenta i seguenti parametri:

Parametro Descrizione

Tasti Playmode Permette di scegliere l'ordine di riproduzione delle note


arpeggiate. Le opzioni sono: basso+alto, alto+basso, alto,
basso, casuale (il tasto “?”) e “Order Off”. Per questa ultima
opzione, l'ordine di riproduzione si imposta manualmente,
tramite il campo Play Order in basso.

Quantize Determina la velocità dell'arpeggio, in valori nota riferiti al


tempo musicale del progetto. L'intervallo selezionabile va da
32T (terzine da 1/32) a 1. (una misura e mezzo).

Length Imposta la lunghezza delle note nell'arpeggio, in valori nota


musicali in base al tempo musicale del progetto. L'intervallo
selezionabile è lo stesso del parametro Quantize.

Semi-Range Determina l'intervallo di note dell'arpeggio in semitoni, contati


dalla nota più bassa suonata. Funziona come segue:
- Ogni nota suonata fuori da questo intervallo sarà trasportata
in passi di ottava in modo da farla entrare nell'intervallo stesso.
- Se l'intervallo è superiore a un'ottava, le copie delle note
suonate trasportate di un'ottava saranno aggiunte all'arpeggio
(della quantità di ottave necessarie a rientrare nell'intervallo).

Thru Attivando Thru, le note inviate all'arpeggiatore (cioè l'accordo


suonato) saranno passate attraverso il plug-in (inviate in uscita
insieme alle note arpeggiate).

Play Order Se la modalità di riproduzione “Order on” è selezionata, si


possono usare questi campi per specificare un ordine di
riproduzione personalizzato delle note dell'arpeggio: ogni spazio
corrisponde ad una posizione nel percorso dell'arpeggio. In ogni
spazio è possibile specificare quale nota dovrà suonare in quella
posizione selezionando un numero. I numeri corrispondono alle
note suonate, partendo dalla più bassa.
Quindi, suonando le note C3-E3-G3 (l'accordo di Do maggiore),
“1” significa C3, “2” significa E3 e “3” significa “G3”. Si noti che
è possibile utilizzare lo stesso numero in più campi, per creare
arpeggi impossibili da suonare normalmente.

454
Auto Pan

Questo plug-in funziona un pò come un LFO in un sintetizzatore, permettendo di


inviare in uscita messaggi di controller MIDI che cambiano continuamente. Un
uso tipico è il panning MIDI automatico (da qui il nome), ma è possibile
selezionare un qualsiasi tipo d'evento di controllo continuo MIDI.
AutoPan presenta i seguenti parametri:

Selettori forma d'onda

Determinano la forma dei delle curve dei controller inviati in uscita. I risultati
della maggior parte di queste forme d'onda sono evidenti osservando i tasti, ma
alcune di esse richiedono alcune spiegazioni aggiuntive:

Il tasto selezionato indica una curva di controller “casuale” (random).

Il tasto selezionato genera curve a “inviluppo periodico”. L'ampiezza aumenta o diminuisce


gradualmente in un certo tempo, definito dal parametro Period (vedere in seguito).

Period (Periodo)

Questo parametro determina la velocità di AutoPan, o meglio la lunghezza


(periodo) del ciclo di una singola curva controller. Il valore può essere
impostato in segmenti (1/480 di un quarto di nota), oppure con valori di nota
ritmicamente esatti (cliccando i tasti freccia accanto al valore). Minore è il valore
della nota, minore è la velocità. Per esempio, impostando il valore a 240 (“8th”),
la forma d'onda sarà ripetuta ogni ottavo di nota.

455
Density

Questo parametro determina la densità delle curve controller inviate in uscita.


Il valore può essere impostato in segmenti ((1/480 di un quarto di nota), oppure
con valori di nota ritmicamente esatti (cliccando i tasti freccia accanto al valore).
Maggiore è il valore nota, più omogenea sarà la curva del controller.
Per esempio, impostando il valore a 60 (mostrato come “32th”), un nuovo evento
controller sarà inviato in uscita ogni 60 segmenti (alla posizione di ogni nota da
1/32).

Sarà meglio evitare di impostare valori troppo bassi di Density, poichè


essi generano un gran numero di eventi (ciò potrebbe “intasare” lo
strumento MIDI, ritardare le note, etc.).

AmpMod

Si utilizza questo parametro solo per le due forme d'onda a “inviluppo periodico”
(vedere in precedenza). Il valore del periodo (impostato in movimenti), stabilisce
la lunghezza dell'inviluppo. Nella figura seguente, Period è impostato a “4th” e
AmpMod a “4 beat” (4 movimenti). Il risultato è una curva basata su note da
un quarto in cui l'ampiezza più alta decresce gradualmente e si ripete ad ogni
misura:

Controller

Questo parametro stabilisce il tipo di controller continuo inviato in uscita.


Normalmente, le scelte comprendono pan, volume e brillantezza (brightness), ma
i vostri strumenti MIDI potrebbero avere i controller MIDI mappati per altre
impostazioni, permettendo così di modulare un parametro del synth a vostra
scelta. Consultare la carta di implementazione MIDI del vostro strumento per
maggiori dettagli!

Min e Max

Determina il valore minimo e massimo che può assumere il controller inviato in


uscita, in altre parole i punti “basso” e “alto” delle curve controller.

456
Chorder

Chorder è un processore di accordi MIDI che permette di costruire accordi


completi da singole note con un'infinità di variazioni. Ci sono tre modalità
operative principali: Normal, Octave e Global. Si passa da una modalità
all'altra cliccando sui rispettivi tasti a sinistra, sotto la tastiera virtuale superiore.

Modalità Normal

In questa modalità è possibile assegnare un accordo ad ogni singola nota


premuta sulla tastiera. Procedere come segue:

1. Selezionare la nota alla quale si desidera assegnare l'accordo cliccando sul


display della tastiera inferiore Trigger Note.

2. Selezionare l'accordo desiderato per la nota cliccando nel display della tastiera
superiore Chord Setup .
Cliccando una nota la si aggiunge all'accordo, cliccando di nuovo la si rimuove.

3. Ripetere i passi precedenti per ogni nota che si desidera utilizzare.

Suonando ora le note così configurate sentirete gli accordi ad esse assegnati.

457
Modalità Octave

La modalità Octave è simile alla modalità Normal, ma si può assegnare solo un


accordo ad ogni nota in un'ottava (e cioè dodici accordi diversi). Suonando la
nota C (indipendentemente dal fatto che sia un C3, C4 o in una qualsiasi altra
ottava) sentirete un accordo configurato per la nota C.

Modalità Global

In modalità Global si può configurare un solo accordo utilizzando il display della


tastiera Chord Setup (la tastiera inferiore è nascosta). Questo accordo sarà poi
suonato da tutte le note della tastiera, ma trasportato in base alle note suonate.

458
Zone Setup

La sezione Zone Setup in basso a sinistra permette di configurare le variazioni


per gli accordi definiti. Questa sezione funziona in tutte tre le modalità e fornisce
in tutto otto variazioni per ogni nota assegnabile (cioè fino a un massimo di 8
accordi diversi in modalità Global, 12x8 accordi in modalità Octave e 128x8
accordi in modalità Normal).

Le variazioni possono essere controllate da velocity o da un intervallo di note.


Ecco come eseguire le impostazioni:

1. Selezionare una delle due modalità: velocity o note.


Il loro uso è descritto in seguito.

Modalità velocity selezionata.

2. Specificare quante variazioni si desidera impiegare nel box numerico Use.

3. Cliccare sul primo tasto Zone select ed impostare l'accordo(i) che si desidera
per la prima variazione.

4. Cliccare sul tasto seguente Zone select ed impostare l'accordo(i) desiderato per
tale variazione.

5. Ripetere l'operazione per il numero di variazioni specificate dal valore Use.


Ogni tasto Zone select corrisponde ad una variazione.

459
6. Ora è possibile suonare la tastiera e controllare le variazioni in base alle modalità
selezionate.
Esse funzionano nel modo seguente:

Modalità Descrizione

Velocity L'intero intervallo di velocity (0-127) è diviso in “zone”, a seconda del


numero di variazioni specificato. Per esempio, se state utilizzando due
variazioni (valore Max impostato a 2), ci saranno due “zone” di
velocity: 1-63 e 64-127. Suonando una nota con velocity 64 o
superiore, partirà la seconda variazione, mentre suonando una nota
più delicatamente partirà la prima variazione.

Note In questa modalità, Chorder suonerà un solo accordo alla volta, non è
possibile suonare accordi diversi contemporaneamente. In modalità
Note, premendo una nota si determina la nota di base dell'accordo, e
premendo una nota superiore si seleziona una variazione. Il numero
della variazione sarà la differenza tra le due note. Per selezionare la
variazione 1 premere una nota di un semitono superiore a quella base,
per la variazione 2 una nota superiore di due semitoni rispetto a quella
base, e così via.

· Per disattivare la funzione di variazione, cliccare sul tasto NO Switch della


sezione Zone Setup.

460
Compress

Il compressore MIDI è usato per livellare o espandere le differenze di velocity.


Sebbene il risultato sia simile a quello ottenuto impiegando il parametro traccia
Velocity Compression, il plug-in Compress presenta controlli molto simili a
quelli di un normale compressore. I parametri sono:

Parametro Descrizione

Threshold Solo le note con velocity superiori a questo valore saranno


influenzate dalla compressione/espansione.

Ratio Determina il rapporto di compressione applicato ai valori di


velocity superiori al valore di soglia (Threshold). Ratio maggiori
di 1:1 produrranno una compressione (cioè una differenza
minore di velocity tra le note), mentre Ratio inferiori a 1:1
provocheranno un'espansione (cioè maggior differenza in
velocity).
In realtà, la parte del valore di velocity che si trova oltre il
valore di soglia è divisa per il valore di Ratio.

Gain Questo parametro aggiunge o sottrae un valore fisso ai valori di


velocity. Poichè l'intervallo massimo di velocity è 0-127,
potrebbe essere necessario utilizzare Gain per compensarli, per
mantenere le velocity risultanti all'interno dell'intervallo stesso.
Normalmente, si usano valori negativi di Gain per l'espansione e
valori positivi per la compressione.

461
Density

Questo pannello di controllo generico influenza la “consistenza” delle note


suonate (o in “thru”) dalla traccia. Impostando il valore Density al 100% le
note non sono influenzate. Riducendo il valore sotto il 100% saranno filtrate o
“silenziate” le note in maniera casuale. Aumentando il valore oltre il 100%,
invece, le note saranno aggiunte, sempre in maniera casuale.

Micro Tuner

Micro Tuner permette di configurare diversi schemi di micro intonazione per gli
strumenti, modificando l'intonazione di ciascuna nota.

· Ogni campo Detune corrisponde ad una nota in un'ottava (come indicato dal
display della tastiera). Regolare il campo Detune per alzare o abbassare
l'intonazione della nota in cents (centesimi di semitono).
· Impostare Convert a seconda se la traccia è inviata ad uno strumento VST o ad
uno strumento MIDI (in grado di ricevere informazioni di micro intonazione).

Micro Tuner possiede una serie di preset, incluse classiche scale di micro
intonazione e scale sperimentali.

462
MIDI Control

Questo pannello di controllo generico permette di selezionare fino a otto diversi


tipi di controller MIDI e usare i campi di valore/cursori per impostarne i valori.
L'impiego tipico si ha quando si usa uno strumento MIDI i cui parametri possono
essere controllati da dati di controller MIDI (per esempio, frequenze di taglio dei
filtri, risonanza, livelli, etc.). Selezionando i tipi di controller MIDI corretti si può
utilizzare il plug-in come un pannello di controllo per regolare in ogni momento il
suono dello strumento dall'interno di Cubase SX/SL.

· Per selezionare il tipo di controller, usare il menu a discesa a destra.


· Per disattivare il cursore di un controller, impostarlo su “Off”.
(Trascinare il cursore completamente a sinistra).

463
MIDI Echo

Questo plug-in è un avanzato eco MIDI, che genera una serie di note in eco
basate sulle note MIDI che riceve. Crea effetti simili ad un delay digitale, ma
produce anche una variazione d'intonazione MIDI (pitch shift) e altro ancora.
Come sempre, è importante ricordare che l'effetto non applica l'eco all'audio
reale, ma alle note MIDI che eventualmente produrranno il suono nel
sintetizzatore.

Sono disponibili i seguenti parametri:

Quantize

Le note con l'eco saranno spostate alla posizione di una griglia quantizzata,
configurata da questo parametro. Si può usare il cursore oppure digitare il valore
in segmenti (1/480 segmenti per quarto di nota) o cliccare sui tasti freccia per
muoversi su valori “ritmicamente esatti” (indicati in valori nota – vedere la
tabella in seguito). Questo rende facile trovare valori di quantizzazione
ritmicamente significativi, ma permette anche di sperimentare soluzioni
intermedie.

· Per disabilitare la quantizzazione, impostare questo parametro al suo


valore minimo (1).

Length

Imposta la lunghezza delle note con l'eco. Può essere la stessa delle note
originali (parametro impostato al suo valore minimo, “Source”), oppure quella
specificata da voi manualmente. È possibile impostare la lunghezza in segmenti o
cliccando sui tasti freccia per muoversi su lunghezze “ritmicamente esatte”
(indicate in valori nota – vedere la tabella in seguito).

· La lunghezza può essere anche influenzata dal parametro Length


Decay.

464
Repeat

Rappresenta il numero di echi (da 1 a 12) che si ottengono per ciascuna nota
entrante.

Echo-Quant.

Il parametro Echo-Quant. definisce il tempo di ritardo, cioè il tempo che


trascorre tra la nota suonata ed il primo eco della stessa. Per l'impostazione del
valore utilizzare il cursore, oppure digitare il valore in segmenti (1/480 di
segmenti per quarti di nota) o, ancora, cliccare sui tasti freccia per muoversi su
tempi di ritardo “ritmicamente esatti” (indicati in valori nota – vedere la
tabella in seguito).

Per esempio, impostando un valore di “8th” le note di eco saranno riprodotte con
un ritardo di un ottavo di nota rispetto alle note originali.

· La durata dell'eco può anche essere influenzata dal parametro Echo


Decay.

Velocity Decay

Questo parametro permette di aggiungere o sottrarre i valori di velocity da ogni


ripetizione, in modo che l'eco si smorzi progressivamente, oppure aumenti in
volume (ammesso che il suono utilizzato sia sensibile ai valori di velocity). Per
non applicare alcuna modifica di velocity, impostare a 0 (posizione intermedia) il
valore di questo parametro.

Echo Decay

Questo parametro permette di regolare come la durata dell'eco cambierà ad ogni


ripetizione successiva. Il valore è espresso in percentuale.

· Se impostato al 100% (posizione intermedia), la durata dell'eco sarà la stessa per


tutte le ripetizioni (a seconda del parametro Echo Quant.).

· Aumentando il valore oltre il 100%, le note con l'eco saranno riprodotte ad


intervalli gradualmente più lunghi (l'eco diventerà più lento).

· Riducendo il valore sotto il 100%, le note con l'eco saranno riprodotte ad


intervalli gradualmente più veloci (l'eco sarà di tipo “ping-pong”).

465
Pitch Decay

Impostando questo parametro ad un valore diverso da 0, le note ripetute (con


l'eco) saranno aumentate o diminuite in altezza, in modo che ogni nota
successiva avrà un'altezza superiore o inferiore alla precedente. Il valore è
espresso in semitoni.

Per esempio, impostandolo a -2, la prima nota con l'eco sarà intonata a due
semitoni inferiori rispetto alla nota originale, la seconda nota con l'eco a due
semitoni in meno rispetto alla prima nota con l'eco, e cosi via.

Length Decay

Questo parametro permette di regolare come cambierà la lunghezza delle note


con l'eco ad ogni ripetizione successiva. Maggiore è il valore (compreso tra 25 e
100), più lunghe saranno le note con l'eco rispetto alle loro note originali.

Segmenti e valori nota

I valori tempo-posizione relativi ai parametri (Echo-Quant., Length e Quantize)


possono esseri impostati tutti in segmenti (ticks). Ci sono 480 segmenti in ogni
nota da un quarto. Mentre i parametri permettono di muoversi tra valori
ritmicamente significativi (indicati da valori nota), anche la tabella seguente può
aiutare, poichè mostra i valori nota più comuni confrontandoli con i numeri in
segmenti corrispondenti:

Valori Nota Segmenti


.
Note da 1/32 60

Terzine da 1/16 90

Note da 1/16 120

Terzine da 1/8 160

Note da 1/8 240

Terzine di quarti 320

Note da un quarto 480

Note da un mezzo 960

466
Note to CC

Questo effetto genera un evento di controller continuo MIDI per ogni nota
entrante. Il valore dell'evento controller corrisponde al numero nota (altezza) ed
il singolo parametro permette di selezionare quale controller MIDI sarà inviato in
uscita (in default il controller 7 che corrisponde al volume MIDI). Le note MIDI
entranti passano attraverso l'effetto senza esserne influenzate.

Per esempio, se è selezionato il volume MIDI (controller 7), le note con bassi
numeri nota (altezze) abbasseranno il volume nello strumento MIDI, mentre le
note con numeri nota maggiori lo aumenteranno. In questo modo è possibile
creare “percorsi tastiera” di volume o altri parametri.

Si noti che un evento controller è inviato in uscita ogni volta che si


suona una nuova nota. Suonando simultaneamente note alte e basse, si
potrebbero avere risultati confusi. Quindi, è consigliabile applicare
l'effetto Note to CC su tracce MIDI “monofoniche” (dove è suonata una
sola nota alla volta).

467
Quantizer

La quantizzazione è una funzione che modifica la temporizzazione delle note


spostandole verso una “griglia di quantizzazione”. Questa griglia può essere
costituita da note intere da un sedicesimo (in tal caso le note seguiranno un
perfetto andamento ritmico di sedicesimi), ma potrebbe anche essere meno
legata alle posizioni delle note intere di un sedicesimo (in modo da conferire al
ritmo un andamento “swing”, etc.).

· La funzione principale di Quantize in Cubase SX/SL, è descritta a pag.


501.

Mentre la funzione Quantize del menu MIDI applica la modifica della


temporizzazione alle note reali della traccia, l'effetto Quantizer permette di
applicare la quantizzazione “al momento”, modificando la temporizzazione in
tempo reale. In questo modo, è più facile sperimentare varie impostazioni
durante la creazione di groove e ritmi. È da notare, tuttavia, che la funzione
Quantize principale contiene impostazioni e caratteristiche che non sono
disponibili nell'effetto Quantizer.

Quantizer presenta i seguenti parametri:

Parametro Descrizione

Quantize Note Definisce il valore nota su cui è basata la griglia di quantizzazione.


Sono disponibili note intere, terzine e note puntate. Per esempio, “16”
significa sedicesimi interi e “8T” significa terzine di ottavi.

Swing Il parametro Swing permette di spostare ogni seconda posizione nella


griglia, conferendo al ritmo un andamento “swing” o “shuffle”. Il valore
è espresso in percentuale, maggiore è il valore e sempre più a destra è
spostata ogni posizione precisa nella griglia.

Strength Questo parametro determina di quanto le note saranno spostate al


valore di quantizzazione della griglia. Se impostato al 100%, tutte le
note saranno forzate alla posizione più vicina nella griglia. Abbassando
questa percentuale, la metrica sarà più “elastica”.

Delay Questo parametro ritarda (valori positivi) o anticipa (valori negativi) le


note (in millisecondi). A differenza dell'impostazione Delay in Track
Parameters, questo ritardo può essere automatizzato.

468
Step Designer

Step Designer è un sequencer di pattern MIDI che invia in uscita note MIDI e
dati controller MIDI addizionali a seconda del pattern (modello) impostato. Non
utilizza i dati MIDI entranti, tranne quelli per l'automazione (quali le modifiche di
pattern registrate).

Creare un pattern di base

1. Usare il selettore Pattern per scegliere il pattern da creare.


Ciascun Step Designer può contenere fino a 200 pattern diversi.

2. Usare l'impostazione Quantize per specificare la “risoluzione” del pattern.


In altre parole, questa impostazione determina la lunghezza di ciascun passo. Per
esempio, se Quantize è impostato a “16th” ogni passo sarà di un sedicesimo di nota.

3. Specificare il numero di passi nel pattern con il parametro Length.


Come si può vedere nel display delle note, il numero massimo di passi è 32. Per
esempio, impostando Quantize a 16 e Length a 32, sarà creato un pattern di due
misure con passi da un sedicesimo di nota.

4. Cliccare nel display delle note per inserire le note.


È possibile inserire note su uno qualsiasi dei 32 passi, ma Step Designer riprodurrà
solamente il numero di passi impostati con il parametro Length.

· Il display delle note si estende per un'ottava (come indicato dall'elenco delle
note sul lato sinistro). È possibile scorrere l'ottava visualizzata in alto o in
basso cliccando nell'elenco e trascinandola con il mouse.
In questo modo si possono inserire note a qualsiasi altezza. Si noti, tuttavia, che
ogni passo può contenere solo una nota (Step Designer è monofonico).

469
Cliccare e trascinare con il mouse per visualizzare altre ottave.

· Per rimuovere una nota dal pattern, cliccarci sopra di nuovo.

5. Selezionare Velocity dal menu a discesa Controllers.


Questo menu determina cosa è indicato nel display controller inferiore.

6. Regolare i valori di velocity delle note trascinando la barra luminosa nel display
controller.

7. Per accorciare le note, selezionare Gate dal menu a discesa Controllers e


abbassare le barre luminose nel display controller.
Quando una barra è portata al suo massimo valore (completamente in alto), la nota
corrispondente sarà alla massima lunghezza (Length) del passo (come impostato dal
parametro Quantize).

8. Per allungare le note se ne possono legare due tra loro. Si esegue questa
operazione inserendo due note e cliccando sul tasto Tie (legatura) sotto la
seconda nota.
Quando il tasto Tie è acceso su una nota, questa non sarà risuonata, poichè è allungata
la nota precedente. Inoltre, la nota legata (la seconda) prenderà automaticamente le
stessa intonazione della prima nota. Si possono aggiungere più note e legarle nello
stesso modo, per creare note sempre più lunghe.

9. Avviando ora la riproduzione in Cubase SX/SL, il pattern sarà riprodotto


normalmente, e invierà in uscita le note MIDI alla traccia d'uscita e canale MIDI
(oppure, se Step Designer è stato attivato come effetto in Send, inviandole
all'uscita e canale MIDI selezionati in Send nell'Inspector).

470
Aggiunta di curve controller

· Il menu a discesa Controllers presenta due oggetti in più: due tipi di controller.
É possibile selezionare quali due tipi di controller (frequenza di taglio del filtro,
risonanza, volume, etc.) sarà disponibile nel menu a discesa cliccando sul tasto
Setup e selezionando i controller dall'elenco che appare.
Questa selezione è comune a tutti i pattern.

· Per inserire in un pattern informazioni relative al controller, selezionare il


controller desiderato dal menu a discesa e cliccare nel display controller per
mostrare gli eventi.
Gli eventi del controller MIDI saranno inviati in uscita insieme alle note.

· Trascinando la barra luminosa di un evento del controller


completamente in basso, il valore del controller non sarà inviato in
uscita a quel passo.

Altre funzioni pattern


Le seguenti funzioni facilitano l'editing, la manipolazione e l'utilizzo dei pattern:

Funzione Descrizione

Shift Oct Questi tasti permettono di spostare l'intero pattern su e giù di


un'ottava.

Shift Time Sposta il pattern di un passo verso sinistra o verso destra.

Reverse Inverte il pattern riproducendolo al contrario.

Copy/Paste Permette di copiare ed incollare il pattern corrente al posto di un altro


pattern (nel medesimo Step Designer, oppure in un altro).

Reset Azzera il pattern, cancellando tutte le note e impostando i controller ai


valori di default.

Random Genera un pattern casuale (utile per esperimenti).

Swing Il parametro Swing permette di spostare ogni secondo passo, per


creare un andamento ritmico “swing” o “shuffle”. Il valore è espresso
in percentuale, maggiore è questo valore, più ogni passo preciso è
spostato verso destra.

471
Parametro Descrizione

Presets L'uso dei Presets è descritto a pag. 467. Si noti che un Preset salvato
contiene in Step Designer tutti i 200 pattern.

472
Selezione automatica dei pattern

É possibile creare fino a 200 pattern per ogni Step Designer; è sufficiente
selezionare un nuovo pattern ed aggiungere note e controller, come descritto in
precedenza.

Di solito, si desidera cambiare pattern durante la song. Ciò si realizza


automatizzando il selettore Pattern in tempo reale attivando l'automazione
Write e cambiando i pattern durante la riproduzione, oppure disegnandola nella
sotto-traccia d'automazione della traccia MIDI Step Designer. È possibile
anche cambiare pattern premendo un tasto sulla tastiera MIDI. Per farlo, però, è
necessario configurare Step Designer come effetto in Insert su una traccia
MIDI abilitata per la registrazione. Premere C1 per selezionare il pattern 1, C#1
per il pattern 2, D1 per il pattern 3, D#1 per il pattern 4, e cosi via.
Se si desidera, è possibile anche registrare questi cambiamenti dei pattern come
eventi nota su una traccia MIDI. Procedere come segue:

1. Selezionare la traccia MIDI desiderata o crearne una nuova e attivare Step


Designer come effetto MIDI in Insert.

2. Configurare vari pattern come descritto in precedenza.

3. Premere il tasto Record , quindi il tasto desiderato sulla tastiera MIDI per
selezionare i pattern corrispondenti.
I cambiamenti dei pattern saranno registrati sulla traccia MIDI.

4. Fermare la registrazione e riprodurre la traccia MIDI.


Sarà possibile ascoltare ora i cambiamenti dei pattern.

· Questo funziona solo per i primi 92 pattern.

473
Track Control

L'effetto Track Control contiene tre pannelli di controllo per la regolazione dei
parametri di dispositivi MIDI GS o XG compatibili. I protocolli Roland GS e
Yamaha XG sono estensioni dello standard General MIDI e permettono di
avere un numero maggiore di suoni e più controlli sulle varie impostazioni degli
strumenti. Se il vostro strumento è compatibile con i protocolli GS o XG, l'effetto
Track Control permette di controllare suoni ed effetti del vostro strumento
dall'interno di Cubase SX/SL.

Selezionare un pannello di controllo

In cima alla finestra dell'effetto Track Control si trova un menu a discesa dal
quale è possibile selezionare i pannelli di controllo disponibili da utilizzare:

Pannello di Controllo Descrizione

GS Basic Controls Mandate effetto e vari parametri di controllo sonori per


l'uso con strumenti MIDI compatibili con lo standard
Roland GS.

XG Effect+Sends Mandate effetto e vari parametri di controllo sonori per


l'uso con strumenti MIDI compatibili con lo standard
Yamaha XG.

XG Global Impostazioni generali (influenzano tutti i canali) per gli


strumenti MIDI compatibili con lo standard Yamaha XG.

474
Tasti Reset e Off

Indipendentemente dalla modalità selezionata, in cima al pannello di controllo ci


sono due tasti denominati “Off” e “Reset”:

· Cliccando sul tasto “Off” si impostano tutti i controlli ai loro valori minimi, senza
inviare in uscita alcun dato MIDI.

· Cliccando sul tasto “Reset” si impostano tutti i controlli ai valori di default,


inviando in uscita i corrispondenti messaggi MIDI.
Per la maggior parte dei parametri, i valori di default corrispondono a zero o a nessuna
regolazione, ma ci sono alcune eccezioni. Per esempio, le impostazioni di default del
parametro Send Reverb sono 64.

GS Basic Controls
Selezionando la modalità GS Basic Controls sono disponibili i seguenti controlli:

Controllo Descrizione

Send 1 Livello di mandata dell'effetto riverbero.

Send 2 Livello di mandata dell'effetto chorus.

Send 3 Livello di mandata per l'effetto “variation”.

Attack Regola il tempo d'attacco del suono. Abbassando questo valore si riduce il
tempo d'attacco mentre alzandolo il tempo d'attacco aumenta. La
posizione intermedia (64) significa nessuna regolazione.

Decay Regola il tempo di decadimento del suono. Abbassando questo valore si


accorcia il tempo di decadimento, mentre alzandolo il tempo di
decadimento si allunga.

Release Regola il tempo di rilascio del suono. Valori bassi accorciano il tempo di
rilascio, mentre valori lunghi l'aumentano.

CutOff Regola la frequenza di taglio del filtro.

Resonance Regola la risonanza del filtro.

Express Permette di inviare messaggi MIDI di Pedal Expression al canale della


traccia MIDI.

Press. Permette di inviare messaggi MIDI di aftertouch (channel pressure) al


canale della traccia MIDI. È utile se la vostra tastiera MIDI non può
inviare messaggi di aftertouch ma avete dispositivi MIDI in grado di
riceverli. Il valore di default di questo parametro è zero.

Breath Permette di inviare messaggi di controllo Breath al canale della traccia


MIDI.

Modul. Permette di inviare messaggi di modulazione al canale della traccia MIDI.


(Proprio come si fa normalmente con la rotellina di modulazione della
tastiera MIDI).

475
XG Effect + Sends

Selezionando la modalità XG Effect+Sends sono disponibili i seguenti controlli:

Controllo Descrizione

Send 1 Livello di mandata dell'effetto riverbero.

Send 2 Livello di mandata dell'effetto chorus.

Send 3 Livello di mandata per l'effetto “variation”.

Attack Regola il tempo d'attacco del suono. Abbassando questo valore si riduce il
tempo d'attacco mentre alzandolo il tempo d'attacco aumenta. La
posizione intermedia (64) significa nessuna regolazione.

Release Regola il tempo di rilascio del suono. Valori bassi accorciano il tempo di
rilascio, mentre valori lunghi l'aumentano.

Harm.Cont Regola il contenuto armonico del suono.

Bright Regola la brillantezza del suono.

CutOff Regola la frequenza di taglio del filtro.

Resonance Regola la risonanza del filtro.

476
XG Global Settings

In questa modalità, i parametri influenzano le impostazioni generali dello


strumento(i). Infatti, la modifica una di queste impostazioni in una traccia,
influenzerà tutti gli strumenti MIDI collegati alla stessa MIDI Output,
indipendentemente dall'impostazione del canale MIDI della traccia. Tuttavia, per
evitare confusione, sarebbe meglio creare una traccia vuota ed usarla solo per
queste impostazioni generali.

Sono disponibili i seguenti controlli:

Controllo Descrizione

Eff 1 Permette di selezionare il tipo di riverbero da utilizzare: No Effect (il


riverbero è spento), Hall 1-2, Room 1-3, Stage 1-2 o Plate.

Eff. 2 Permette di selezionare il tipo di chorus da utilizzare: No Effect (il


chorus è spento), Chorus 1-3, Celeste 1-3 o Flanger 1-2.

Eff. 3 Permette di selezionare uno dei numerosi tipi d'effetto “variation”.


Selezionare “No Effect” equivale a disattivare la variazione dell'effetto.

Reset Invia un messaggio di Reset in protocollo XG.

MastVol Si usa per controllare il volume generale (Master Volume) di uno


strumento. Normalmente, si lascia questo parametro impostato al
valore massimo, e si regola il volume individualmente per ciascun
canale (tramite i cursori volume nel mixer o nell'Inspector di Cubase
SX/SL).

477
Track FX

In sostanza, questo plug-in è un duplicato della sezione Track Parameter


(pag.459). Può essere utile, per esempio, nel caso sia necessario avere a
disposizione impostazioni supplementari per i parametri Random o Range,
oppure se si preferisce visualizzare i parametri traccia in una finestra separata.
(Per fare questo, [Alt]/[Option]-click sul tasto Edit dell'effetto).

Il plug-in Track FX dispone inoltre di una funzione aggiuntiva che non è


disponibile nei parametri traccia:

Scale Transpose

Questa funzione permette di trasportare qualsiasi nota entrante MIDI, in modo


che rientri in una scala musicale selezionata. La scala è selezionata specificando
una nota (C, C#, D, etc.) e un tipo di scala (maggiore, minore melodica o
armonica, blues, etc.).

· Per disattivare Scale Transpose, selezionare “No Scale” dal menu a


discesa Scale.

478
Transformer

Transformer è una versione in tempo reale di Logical Editor. Con questo


plug-in è possibile eseguire potenti processi MIDI “al momento” senza
influenzare gli eventi MIDI reali della traccia.

Logical Editor è descritto a pag. 603, dove troverete chiaramente spiegate le


poche differenze che ci sono tra Logical Editor e Transformer.

479
Organizzazione dei plug-in

Selezionando Plug-in Information dal menu Devices, si apre una finestra


nella quale sono elencati tutti i plug-in audio e MIDI caricati.

· Per visualizzare i plug-in di effetti MIDI, cliccare sulla linguetta MIDI Plug-ins.

· La prima colonna a sinistra permette di disattivare i plug-in.


Questo è utile se avete installato plug-in che non volete utilizzare in Cubase SX/SL. Solo
i plug-in attivati (inserendo lo spunto nei rispettivi box) compariranno nei menu a
discesa degli effetti MIDI.

· La seconda colonna indica quante richieste d'uso correnti del plug-in ci sono nel
progetto.

· Le altre colonne indicano varie informazioni di ogni plug-in e non possono


essere editate.

480
Merge MIDI in Loop

Come accennato in precedenza, i parametri e gli effetti descritti in questo


capitolo non modificano gli eventi MIDI in se, ma funzionano piuttosto come
“filtri”, influenzando la musica in riproduzione. Tuttavia, talvolta può essere
necessario rendere permanenti queste impostazioni, cioè convertirle in eventi
MIDI “reali” sulla traccia. Si potrebbe, per esempio,trasportare una traccia e
quindi editare le note trasportate in un editor MIDI. Per farlo, bisogna utilizzare la
funzione Merge MIDI in Loop del menu MIDI. Questa funzione unisce (Merge)
tutti gli eventi MIDI delle tracce non in muto e genera una nuova parte MIDI,
contenente tutti gli eventi che si desidera sentire in riproduzione.

1. Assicuratevi che solo la/e traccia/e desiderata/e non siano in muto.


Se si desidera includere nell'operazione di unione solo gli eventi di una singola traccia è
necessario metterla in Solo.

2. Impostare i locatori sinistro e destro intorno all'area che si vuole unire.


Saranno inclusi solo gli eventi che iniziano all'interno di questa area.

3. Selezionare la traccia sulla quale si vuole creare la nuova parte.


Questa potrebbe essere una nuova traccia, oppure una già esistente. Se ci sono altri dati
nell'area sulla traccia, è possibile scegliere se dovranno essere mantenuti o sostituiti
(vedere in seguito).

4. Dal menu MIDI selezionare Merge MIDI in Loop.

481
5. Completare la finestra di dialogo che appare.
Le opzioni sono:

Opzione Descrizione

Include Inserts Attivando questa opzione, sarà applicato alla traccia/e qualsiasi
effetto MIDI in Insert applicato ad essa.

Include Sends Attivando questa opzione, sarà applicato alla traccia/e qualsiasi
effetto MIDI in Send applicato ad essa.

Erase Destination Attivando questa opzione, tutti i dati MIDI contenuti nella
traccia tra i locatori sinistro e destro saranno cancellati.

6. Cliccare su OK.
È creata una nuova parte tra i locatori sulla traccia di destinazione, contenente gli eventi
MIDI processati.

Applicare gli effetti ad una singola parte

Normalmente, i parametri e gli effetti MIDI influenzano un'intera traccia MIDI.


Questo non sempre potrebbe essere quello che si vuole ottenere. Si potrebbe,
per esempio, applicare alcuni effetti MIDI solo ad una singola parte (senza dover
creare appositamente una traccia separata solo per quella parte). In questi casi,
la funzione Merge MIDI in Loop può essere d'aiuto:

1. Impostate i parametri traccia e gli effetti MIDI come si desidera per la parte.
Questa operazione, ovviamente, influenzerà l'intera traccia, ma concentratevi sulla
parte, per il momento.

2. Impostate i locatori in modo da circoscrivere la parte.


Questo si esegue più facilmente selezionando la parte e scegliendo l'opzione Locators to
Selection dal menu Transport (oppure premendo il corrispondente tasto di comando, in
default [P]).

3. Assicuratevi che la traccia contenente la parte sia selezionata nella lista Track.

4. Selezionare Merge MIDI in Loop.

5. Nella finestra di dialogo che appare, attivate le opzioni effetto desiderate,


assicuratevi che l'opzione Erase Destination sia attivata e premete OK.
Una nuova parte che contiene gli eventi processati è ora creata sulla stessa traccia. La
parte originale è cancellata.

6. Disattivate o resettate tutti i parametri traccia e gli effetti, in modo che la traccia
sia riprodotta come al solito.

482
22
Processi MIDI e
quantizzazione

483
Introduzione
Questo capitolo descrive le varie funzioni di processo MIDI contenute nel menu
MIDI. Queste funzioni offrono varie possibilità di modificare le note MIDI e gli
altri eventi, nella finestra Project o all'interno dell'editor MIDI.

Funzioni MIDI e parametri traccia


In alcuni casi, il risultato di una funzione MIDI può essere ottenuto utilizzando
parametri ed effetti MIDI (pag. 454). Per esempio, le funzioni MIDI Transpose e
Quantize sono disponibili anche rispettivamente come parametro traccia ed
effetto MIDI. La differenza principale è che i parametri traccia non influenzano in
alcun modo gli eventi MIDI della traccia, mentre le funzioni MIDI modificano
“permanentemente” gli eventi (sebbene le modifiche più recenti possano essere
annullate). Utilizzate i seguenti suggerimenti per scegliere quale via seguire:

• Se si desidera regolare solo alcune parti o eventi, usare le funzioni MIDI. I


parametri traccia e gli effetti influenzano l'uscita dell'intera traccia (anche se
possono diventare permanenti solo in un'area specifica, utilizzando la funzione
Merge MIDI in Loop).
• Se si desidera sperimentare varie impostazioni, i parametri traccia possono
essere la soluzione migliore.
• Le impostazioni dei parametri traccia non sono riportate negli editor MIDI, poiché
gli eventi MIDI reali non sono influenzati. Ciò potrebbe confondere le idee; se,
per esempio, avete trasportato note usando i parametri traccia, gli editor MIDI
mostreranno le note alla loro altezza originale (ma saranno riprodotte alle altezze
trasportate). In questi casi, si consiglia di utilizzare le funzioni MIDI.

Cosa influenzano le funzioni MIDI?

Gli eventi influenzati dall'utilizzo di una funzione MIDI, dipendono dalla funzione,
dalla finestra attiva e dalla selezione corrente:

• Una funzione MIDI può essere applicata solo ad eventi MIDI di un certo tipo.
Per esempio, la quantizzazione influenza solo le note, mentre la funzione Delete
Controllers si applica, ovviamente, a tutti gli eventi controller MIDI.
• Nella finestra Project, le funzioni MIDI si applicano a tutte le parti selezionate,
influenzando tutti gli eventi (dei tipi pertinenti) contenuti in esse.
• Negli editor MIDI, le funzioni MIDI sono applicate a tutti gli eventi selezionati. Se
non è selezionato alcun evento, tutti gli eventi nella parte(i) editata saranno
influenzati.

484
Quantizzazione
Cos'è la quantizzazione?

La quantizzazione, nella sua forma fondamentale, è una funzione che sposta


automaticamente le note registrate, posizionandole su esatti valori nota:

Per esempio, registrando una serie di note da un ottavo ciascuna, alcune di esse potrebbero finire
leggermente oltre le posizioni esatte di un ottavo di nota.

Quantizzando le note con la griglia (grid) di quantizzazione impostata


a note di ottavi, le note “fuori posto” sono spostate alla posizione corretta.

La quantizzazione, tuttavia, non è solo un metodo per la correzione di errori, ma


può anche essere utilizzata creativamente, in vari modi. Per esempio, la “griglia
di quantizzazione” non deve necessariamente essere costituita da una serie di
note perfettamente intere. Alcune note possono essere escluse automaticamente
dalla quantizzazione, etc.

• La quantizzazione MIDI influenza solo le note (non altri tipi d'evento).


È possibile anche quantizzare eventi audio, utile specialmente durante l'impiego delle
funzioni di frazionamento loop di Cubase SX/SL (pag. 392).

485
Configurazione
In breve, configurare la quantizzazione, significa selezionare un valore nota dal menu
a discesa Quantize della barra degli strumenti (nella finestra Project o nell'editor
MIDI).

In default, è possibile quantizzare solo valori di nota esatti (interi, terzinati o puntati).
Per avere più opzioni, selezionare Quantize Setup... dal menu MIDI (o Setup...
dal menu a discesa Quantize) per aprire la finestra di dialogo Quantize Setup.

486
Ogni impostazione eseguita in questa finestra di dialogo si riflette
immediatamente nei menu a discesa Quantize. Tuttavia, se si desidera
avere sempre disponibili le impostazioni nei menu a discesa Quantize,
bisogna utilizzare le funzioni presets (pag. 505).

La finestra di dialogo contiene le seguenti impostazioni:

Display Griglia (Grid Display)

Questo display mostra una misura (quattro movimenti); le linee blu indicano la
griglia di quantizzazione (le posizioni alle quali saranno spostate le note).

Menu a discesa Grid Quantize e Type

Questi due menu indicano il valore di nota base per la griglia di quantizzazione.
In altre parole, hanno la stessa funzionalità del menu a discesa Quantize nella
barra degli strumenti.

Note intere da un ottavo selezionate nella griglia di quantizzazione.

487
Swing

Il cursore Swing, è disponibile solo quando è selezionato un valore nota intero e


Tuplet è “Off” (vedere in seguito). Permette di spostare ogni seconda posizione
della griglia, per creare un andamento ritmico “swing” o “shuffle”. Il risultato
della regolazione del cursore Swing è mostrato nel seguente display griglia:

Una griglia con note intere da un ottavo confrontata con una griglia con 62% di Swing.

Tuplet

Permette di creare griglie ritmicamente più complesse, suddividendo la griglia in


segmenti più piccoli.

Magnetic Area

Permette di specificare che solo le note entro una certa distanza dalle linee della
griglia saranno quantizzate.

• Quando il cursore è impostato a 0%, la funzione Magnetic Area è disattivata,


perciò tutte le note saranno quantizzate.
Spostando gradualmente il cursore verso destra, noterete le aree magnetiche
visualizzate attorno alle linee blu nel display della griglia.

Solo le note all'interno delle zone indicate saranno quantizzate.

488
Presets

I controlli nell'angolo in basso a sinistra della finestra di dialogo permettono di salvare


le impostazioni correnti in un preset, disponibile poi nei menu Quantize delle barre
degli strumenti. Si esegue la solita procedura preset:

• Per salvare le impostazioni in un preset, cliccare sul pulsante Store.

• Per “caricare” un preset salvato, visualizzando le impostazioni salvate nella


finestra di dialogo, selezionarlo semplicemente dal menu a discesa.
Questo è utile se si desidera modificare un preset esistente.

• Per rinominare un preset selezionato, doppio-click del mouse sul nome e digitare
un nuovo nome.

• Per rimuovere un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa e cliccare su


Remove.

É possibile anche creare un preset estraendolo da groove esistenti (pag. 506).

Auto e Apply

Queste funzioni permettono di eseguire la quantizzazione direttamente dalla


finestra di dialogo, come descritto in seguito.

Se non si vuole eseguire la quantizzazione configurata nella finestra di


dialogo, si può chiudere la finestra cliccando sul suo normale box di
chiusura. É possibile anche lasciare aperta la finestra mentre si lavora.

Non Quantize

É un'impostazione supplementare che influenza il risultato della quantizzazione.


Permette d'impostare una “distanza” in segmenti (1/120 di nota da 1/16).

Gli eventi che si trovano già all'interno della distanza specificata dalla griglia di
quantizzazione non saranno influenzati. Ciò consente di mantenere leggere
variazioni durante la quantizzazione, ma correggere comunque note che si
trovano troppo lontane dalla griglia.

489
Random Quantize

È un'altra impostazione supplementare che influenza il risultato della


quantizzazione. Permette d'impostare una “distanza” in segmenti (1/120 di nota
da 1/16).

Gli eventi saranno quantizzati a posizioni “casuali” alle “distanze” specificate dalla
griglia di quantizzazione, creando così una quantizzazione più “elastica”. Come
per l'opzione Non Quantize, anche questa opzione permette leggere variazioni
e, allo stesso tempo, evita che le note finiscano troppo lontano dalla griglia.

Iterative Strength

Influenza il risultato della funzione Iterative Quantize, come descritto in


seguito.

Estrarre una groove


É possibile estrarre una groove da un evento audio o da una parte MIDI e farla
diventare un preset Quantize:

• Per estrarre una groove da un evento audio, utilizzare gli hitpoint e la funzione
Create Groove Quantize.
Vedere a pag. 407.

• Per estrarre una groove da una parte MIDI, selezionare la parte, quindi utilizzare
l'opzione Part to Groove del sub-menu Advanced Quantize del menu MIDI.

In entrambi i casi, le groove ottenute compariranno nei menu Quantize e


potranno essere applicate come un qualsiasi altro preset Quantize. È possibile
inoltre visualizzare ed editare le impostazioni delle quantizzazioni ottenute nella
finestra di dialogo Quantize Setup.

490
Eseguire la quantizzazione

Ci sono diversi modi di eseguire la quantizzazione:

• Il metodo standard consiste nel selezionare Over Quantize dal menu MIDI
(oppure utilizzare il tasto di comando sulla tastiera del computer, in default [Q]).
Questa operazione quantizza le parti o note MIDI selezionate, a seconda delle
impostazioni correnti contenute nel menu a discesa Quantize.

• È possibile anche eseguire la quantizzazione direttamente dalla finestra di


dialogo Quantize Setup, cliccando sul tasto Apply.

• Attivando lo spunto nel box Auto della finestra di dialogo Quantize Setup, ogni
modifica eseguita nella finestra è immediatamente applicata alle parti o note
MIDI selezionate.
Un uso intelligente di questa funzione è impostare un loop in riproduzione e regolare le
impostazioni nella finestra di dialogo fino ad ottenere il risultato desiderato.

Quando si esegue la quantizzazione, il risultato dipende dalla posizione


originale delle note. Quindi, è possibile sperimentare liberamente varie
impostazioni di quantizzazione senza il rischio di distruggere qualcosa.
Vedere anche le funzioni Undo e Freeze Quantize, descritte a pag. 510.

La funzione Auto Quantize

Attivando il tasto Auto Q nel pannello di trasporto, tutte le registrazioni MIDI che
si eseguono sono automaticamente quantizzate in base alle impostazioni eseguite
nella finestra di dialogo Quantize Setup.

491
Iterative Quantize
Un altro modo di eseguire una quantizzazione “elastica” è impiegare la funzione
Iterative Quantize del menu MIDI. Funziona così:

Invece di spostare una nota alla posizione più vicina della griglia di
quantizzazione, Iterative Quantize la sposta solo di una certa quantità. Si
specifica di quanto la nota si deve spostare verso la griglia tramite il parametro
Iterative Strength che si trova nella finestra di dialogo Quantize Setup.

Iterative Quantize, inoltre, è diverso dalla “normale” quantizzazione, poiché


l'operazione non si basa sulla posizione originale delle note, ma sulla loro
posizione corrente quantizzata. Questo rende possibile l'utilizzo ripetuto della
funzione Iterative Quantize, spostando gradualmente le note più vicino alla
griglia di quantizzazione fino a trovare la temporizzazione desiderata.

492
Quantize Lengths

Questa funzione è disponibile solo dall'interno degli editor MIDI.

Questa funzione (sub-menu Advanced Quantize del menu MIDI), quantizza


la lunghezza delle note senza modificare il loro punto d'inizio. In pratica, questa
funzione imposta la lunghezza delle note al valore Length Quantize, che si
trova sulla barra degli strumenti dell'editor MIDI. Tuttavia, se avete selezionato
l'opzione Quantize Link dal menu a discesa Length Quantize, la funzione
ridimensionerà le note in base alla griglia di quantizzazione, tenendo conto delle
impostazioni Swing, Tuplet e Magnetic Area. Un esempio:

1. Length Quantize impostato su Quantize Link.

2. Alcune note, tutte della lunghezza di 1/16.

3. Qui, il valore di quantizzazione è stato impostato a note intere di 1/16 con Swing al 100%.
Poiché Snap è attivato (pag. 602), la griglia di quantizzazione si riflette nella griglia del display
delle note.

4. Selezionando Quantize Lengths si regolano le lunghezze delle note in base alla griglia. Se si
confronta il risultato con la figura in alto, si può notare che le note che iniziavano nelle
“zone” del sedicesimo dispari hanno preso la lunghezza della griglia più lunga, mentre le
note che si trovavano nelle zone pari si sono accorciate.

493
Quantize Ends

La funzione Quantize Ends del sub-menu Advanced Quantize influenza solo


le posizioni finali delle note. A parte questo, funziona come una normale
quantizzazione, e tiene conto delle impostazioni del menu a discesa Quantize.

Undo e Freeze Quantize


Come accennato in precedenza, la posizione di ogni nota quantizzata è salvata.
Di conseguenza, è possibile riportare le note MIDI selezionate al loro stato
originale non quantizzato in ogni momento, selezionando la funzione Undo
Quantize dal sub-menu Advanced Quantize. Questa funzione è indipendente
dalla normale funzione Undo History.

Tuttavia, si potrebbero verificare situazioni in cui si vuole rendere “permanenti” le


posizioni quantizzate. Per esempio, potrebbe essere necessario quantizzare le
note una seconda volta, basandosi sulle posizioni correnti quantizzate piuttosto
che sulle posizioni originali. Per rendere possibile ciò, selezionare le note in
questione, quindi scegliere Freeze Quantize dal sub-menu Advanced
Quantize. Questa operazione rende permanenti le posizioni delle note
quantizzate.

Dopo aver eseguito un Freeze Quantize per una nota, non è possibile
annullarne la quantizzazione.

494
Transpose

La funzione Transpose del menu MIDI apre una finestra di dialogo che
contiene le impostazioni di trasporto per le note selezionate:

Semitones

In questo campo numerico si impostano i semitoni di trasporto.

Scale Correction

Scale Correction trasporta le note selezionate forzandole alla nota più vicina
del tipo di scala selezionata. Questa particolarità può essere impiegata per
creare interessanti modifiche di altezza e tonalità, sia in modo indipendente, sia
insieme alle altre impostazioni della finestra di dialogo Transpose.

• Per attivare Scale Correction, inserire lo spunto nel box corrispondente.

• Selezionare la nota fondamentale della scala dal menu a discesa nota.


Assicuratevi di selezionare la nota fondamentale corretta se volete mantenere il risultato
nella stessa tonalità, oppure selezionare una nota completamente diversa se volete
sperimentare particolari effetti.

• Selezionare il tipo di scala desiderato dal menu a discesa Scale.

495
Keep Notes in Range

Attivando lo spunto in questo box, le note trasportate si manterranno entro i


limiti imposti dai parametri Upper Barrier e Lower Barrier.

• Se una nota va a finire fuori dai limiti, sarà spostata a un'altra ottava e, se
possibile, sarà mantenuta la corretta intonazione trasportata.
Se questo non è possibile (c'è un intervallo troppo ridotto tra i valori Upper Barrier e
Lower Barrier), la nota sarà trasportata “il più lontano possibile”, cioè alla nota Upper o
Lower Barrier. Se i valori Upper Barrier e Lower Barrier sono uguali, tutte le note
saranno trasportate a questa altezza!

OK e Cancel

Cliccando su OK si esegue il trasporto. Cliccando su Cancel si chiude la finestra


di dialogo senza eseguire il trasporto.

496
Altre funzioni del menu MIDI
Nel sub-menu Functions del menu MIDI si possono trovare le seguenti
funzioni:

Legato

Allunga ogni nota selezionata in modo che raggiunga la nota successiva. È


possibile specificare l'entità della sovrapposizione con l'impostazione Legato
Overlap nella finestra di dialogo Preferences (pagina Editing).

Utilizzando la funzione Legato con queste impostazioni, ogni nota sarà allungata per finire 5
segmenti (ticks) prima della nota successiva.

Fixed Lengths

Questa funzione è disponibile solo dall'interno degli editor MIDI.

Questa funzione ridimensiona tutte le note selezionate alla lunghezza impostata


nel menu a discesa Length Quantize, nella barra degli strumenti dell'editor
MIDI.

497
Delete Doubles
Questa funzione rimuove le doppie note. Si tratta di note cioè che si trovano
esattamente alla stessa altezza e posizione. Le doppie note si possono verificare
quando si registra in modalità Cycle, dopo la quantizzazione, etc.

Questa funzione influenza sempre intere parti MIDI.

Delete Controllers
Questa funzione rimuove tutti i controller MIDI dalle parti MIDI selezionate.

Questa funzione influenza sempre intere parti MIDI.

Delete Continuous Controllers


Questa funzione rimuove tutti gli eventi dei controller MIDI “continui” dalle parti
MIDI selezionate. Ciò significa che eventi “on/off” (per esempio, gli eventi pedale
sustain) non sono rimossi.

Questa funzione influenza sempre intere parti MIDI.

Delete Notes
Questa funzione permette di eliminare note molto brevi o “deboli”. Ciò è utile per
rimuovere indesiderate “note fantasma” dopo una registrazione. Selezionando
Delete Notes... si apre una finestra di dialogo nella quale è possibile definire i
criteri della funzione:

498
I parametri hanno le seguenti funzionalità:

Minimum Length

Attivando lo spunto nel box Minimum Length, si tiene in considerazione la


lunghezza della nota e questo permette l'eliminazione di note corte. Si può
specificare la lunghezza minima (per le note da conservare) nel display numerico
o trascinando la linea luminosa blu nel display grafico della lunghezza in basso.

• La lunghezza nel display grafico può corrispondere a 1/4 di misura, una misura,
due o quattro misure.
Questa impostazione si modifica cliccando nel campo denominato Bar situato a destra
del display grafico.

In questo caso, l'intera lunghezza corrisponde a 1/4 di misura (un movimento), e la lunghezza
minima (Minimum Length) è impostata a 1/32 di nota (60 segmenti).

Minimum Velocity

Attivando lo spunto in questo box, si tiene in considerazione la velocity delle note


e si possono quindi eliminare le note “deboli”. Il valore minimo di velocity (per le
note da conservare), si specifica nel campo numerico Minimum Velocity che si
trova sotto il display grafico.

Remove when under

Questo parametro è disponibile solamente se sono attivati entrambi i box


Minimum Length e Minimum Velocity. Cliccando nel campo valore Remove
when under, si definisce se entrambi i criteri di Minimum Length e Minimum
Velocity devono essere soddisfatti dalle note per essere eliminate, oppure se
solo uno dei due criteri può essere sufficiente.

OK e Cancel

Cliccando su OK si esegue la cancellazione automatica delle note in base alle


regole impostate. Cliccando su Cancel si chiude la finestra di dialogo senza
eseguire alcuna operazione.

499
Restrict Polyphony
Selezionando questa funzione si apre una finestra di dialogo nella quale si può
specificare quante “voci” saranno utilizzate (per le note o parti selezionate).
Limitare la polifonia è utile nel caso di uno strumento con polifonia limitata, e
si vuole essere sicuri che tutte le note saranno suonate. L'effetto è raggiunto
accorciando opportunamente le note in modo che finiscano prima dell'inizio della
nota successiva.

Pedals to Note Length


Questa funzione individua gli eventi di pedale Sustain “on/off”, prolunga le
note interessate fino a farle corrispondere con la posizione “off” del pedale
Sustain, quindi rimuove gli eventi “on/off” del controller Sustain.

Delete Overlaps (mono)


Questa funzione permette di evitare che due note alla stessa altezza si
sovrappongano (cioè che una nota inizi prima che sia finita quella precedente).
La sovrapposizione di note alla stessa altezza può “confondere” alcuni strumenti
MIDI (è trasmesso un nuovo evento di Note On prima dell'evento Note Off).
Questo comando può quindi essere impiegato per correggere automaticamente
l'errore.

Delete Overlaps (poly)


Questa funzione accorcia le note ove necessario, in modo che nessuna nota inizi
prima che un'altra finisca. Questo avviene indipendentemente dall'altezza delle
note.

500
Velocity
Questa funzione apre una finestra di dialogo che permette di manipolare la
velocity delle note in vari modi:

Per applicare la funzione, selezionare uno dei tre processi dal menu a discesa
Type, regolare le impostazioni e cliccare su OK. Per chiudere la finestra senza
applicare alcuna funzione cliccare su Cancel.

Sono disponibili i seguenti processi di velocity:

Add/Subtract

Questo processo aggiunge (o sottrae) semplicemente un numero fisso ai valori di


velocity esistenti. Si imposta questo numero (positivo o negativo) mediante il
parametro Amount.

Compress/Expand

Comprime o espande l'”intervallo dinamico” delle note MIDI, scalando i valori di


velocity in base al Ratio (0-300%) impostato. Il concetto è che moltiplicando
diversi valori di velocity per un fattore superiore a 1 (oltre 100%) aumenterà
anche maggiormente la differenza tra i valori di velocity, mentre utilizzando un
fattore inferiore a 1 (inferiore al 100%) si diminuirà questa differenza. In breve:

• Per comprimere (“livellare” le differenze di velocity), impostare valori di Ratio


inferiori al 100%.
Dopo la compressione, probabilmente sarà necessario aggiungere un certo valore di
velocity (con la funzione Add/Subtract), per mantenere un livello medio di velocity.

• Per espandere (creare più differenza in velocity), impostare valori di Ratio


superiori al 100%.
Prima di eseguire l'espansione, è consigliabile regolare velocity con la funzione
Add/Subtract, in modo che il valore medio sia più o meno a metà del suo intervallo di
valori. Infatti, se il valore medio di velocity è alto (vicino a 127) o basso (vicino a 0), il
processo di espansione non funzionerà correttamente, semplicemente perché i valori di
velocity possono essere compresi solo tra 0 e 127!

501
Limit
Questa funzione garantisce che i valori di velocity non oltrepasseranno i limiti
dell'intervallo definito dai valori Lower e Upper. Tutti i valori di velocity che non
sono compresi in questo intervallo, sono aumentati o diminuiti e portati ai valori
Lower/Upper.

Fixed Velocity

Questa funzione imposta i valori di velocity di tutte le note selezionate al valore


di Insert Velocity definito sulla barra degli strumenti degli editor MIDI.

Reverse
Questa funzione inverte l'ordine degli eventi selezionati (o di tutti gli eventi nelle
parti selezionate), in modo che la musica MIDI sia riprodotta all'indietro. Si noti,
tuttavia, che l'effetto è diverso rispetto a quello ottenuto in una registrazione
audio. Nel MIDI le singole note saranno riprodotte normalmente nello strumento
MIDI, è solo l'ordine di riproduzione che cambia.

502
Dissolve Part
La funzione Dissolve Part del menu MIDI presenta due diversi impieghi:

• Quando si lavora con parti MIDI (sul canale MIDI “Any”) che contengono eventi
su canali MIDI diversi.
Dissolve Part separa gli eventi in base ai canali MIDI.

• Quando si desidera separare gli eventi in base alla nota.


Un esempio tipico sono le tracce di batteria e percussioni nelle quali, solitamente, ogni
nota corrisponde ad un diverso suono percussivo.

Distribuire le parti su canali separati


Impostando una traccia sul canale MIDI “Any”, ogni evento MIDI sarà riprodotto
sul suo canale originale, invece che su un canale impostato per l'intera traccia. Ci
sono due situazioni principali nelle quali le tracce sul canale “Any” sono utili:

• Quando si registrano più canali MIDI nello stesso momento.


Per esempio, si può avere una tastiera MIDI divisa in zone ciascuna delle quali invia i
dati MIDI su canali distinti. Registrando su una traccia con canale MIDI “Any”, si potrà
riprodurre la registrazione con suoni diversi per ogni zona (dato che le varie note MIDI
sono riprodotte su canali MIDI diversi).

• Quando è stato importato un file MIDI di tipo 0.


I file MIDI di tipo 0 sono costituiti da una sola traccia, che può contenere le note fino a
16 canali MIDI diversi. Impostando questa traccia su uno specifico canale MIDI, tutte le
note del file MIDI saranno riprodotte con lo stesso suono. Impostando invece il canale
della traccia su “Any”, il file MIDI importato sarà riprodotto con i suoni corretti.

La funzione Dissolve Part esamina gli eventi delle parti MIDI sui vari canali
MIDI e poi distribuisce tali eventi in nuove parti su nuove tracce, ciascuna per
ogni canale MIDI individuato. Ciò permette di lavorare singolarmente con ogni
parte musicale. Procedere come segue:

1. Selezionare la parte(i) che contiene i dati MIDI su diversi canali.

2. Selezionare Dissolve Part dal menu MIDI.

3. Nella finestra di dialogo che appare, selezionare l'opzione Separate Channels.

503
A questo punto, per ogni canale MIDI utilizzato nella parte(i) selezionata, si è
creata una nuova traccia MIDI, impostata al corrispondente canale MIDI.
Ogni evento è poi copiato all'interno della parte sulla traccia MIDI con il
corrispondente canale MIDI. Infine, la parte(i) originale è silenziata (mute).

Un esempio:

Distribuire le parti su altezze delle note separate


La funzione Dissolve Part può anche esaminare le parti MIDI alla ricerca di
eventi nota ad altezze diverse e distribuire gli eventi in nuove parti su nuove
tracce, una per ogni altezza nota. Questo è utile quando le varie altezze delle
note non sono utilizzate in un normale contesto melodico, ma servono a separare
suoni diversi (per esempio, tracce di batterie MIDI o suoni campionati di tracce
FX). Per distribuire queste parti, si può lavorare individualmente su ciascun suono
su una traccia separata. Procedere come segue:

1. Selezionare la parte(i) che contiene i dati MIDI.

2. Selezionare Dissolve Part dal menu MIDI.

3. Nella finestra di dialogo che appare, selezionare l'opzione Separate Pitches.


Si crea una nuova traccia MIDI per ogni altezza nota usata nella parte(i) selezionata. Gli
eventi sono poi copiati nelle parti sulla traccia per le corrispondenti altezze nota. Infine,
la parte(i) originale è silenziata.

504
23
Gli Editor MIDI

505
Editing MIDI

Ci sono diversi modi per editare il MIDI in Cubase SX/SL. È possibile


impiegare gli strumenti e le funzioni nella finestra Project per l'editing su
larga scala, oppure utilizare le funzioni nel menu MIDI per processare le parti
MIDI in vari modi (pag. 500). Per trasformare in un editing grafico il
contenuto delle parti MIDI, si usano gli editor MIDI:

• Key Editor rappresenta l'editor MIDI di default, e presenta le note


graficamente, in una griglia intuitiva scorrevole in stile pianoforte.
Key Editor permette anche l'editing dettagliato di eventi non-nota, quali i controller
MIDI.

• Drum Editor è simile a Key Editor, con il vantaggio che nelle parti di
batteria ogni tasto corrisponde ad un suono percussivo distinto.
Questo è l'editor da utilizzare per editare parti di batteria o percussioni.

• List Editor visualizza tutti gli eventi di una parte MIDI in un elenco,
permettendo di vedere e modificarne le proprietà numericamente.

• Score Editor mostra le note MIDI in un pentagramma musicale.


In Cubase SL Score Editor offre le funzioni base di editing e stampa del
pentagramma (vedere a pag. 586 per i dettagli). Cubase SX invece possiede
strumenti e funzioni avanzate di notazione, formato pagina e stampa, tutte descritte
nel manuale .pdf a parte “Score Layout and Printing”.
Tuttavia, se siete particolarmente interessati alla creazione di creative partiture
musicali da stampare, consigliamo di consultare anche questo capitolo, per avere
una certa padronanza delle normali procedure di editing MIDI.

• Infine, è possibile editare il MIDI anche nel Project Browser.


Come List Editor, anche Project Browser visualizza gli eventi in un elenco
permettendo di eseguire un editing numerico. Tuttavia, troverete probabilmente più
indicato List Editor, poichè presenta varie caratteristiche e funzioni dedicate
specificamente all'editing MIDI. Project Browser è descritto a pag. 657.

Presentazione Capitolo

Questo capitolo descrive l'uso degli editor Key, Drum e List. Si noti che
molte caratteristiche sono identiche in questi editor (specialmente negli
editor Drum e Key). Queste funzioni sono tutte descritte nella sezione Key
Editor. Le sezioni Drum Editor (pag. 557) e List Editor (pag. 574)
illustrano le caratteristiche specifiche solo di questi editor.

506
Apertura di un editor MIDI
Ci sono due modi per aprire un editor MIDI:

• Selezionando una o più parti (o una traccia MIDI senza parti selezionate),
e scegliendo Open Key Editor, Open Score Editor, Open Drum
Editor o Open List Editor dal menu MIDI (oppure utilizzando il tasto di
comando corrispondente).
Le parti selezionate (o tutte le parti nella traccia, se nessuna parte è stata
selezionata) saranno aperte nell'editor scelto.

• Doppio-click del mouse su una parte.


Si apre l'editor definito dalle impostazioni nella finestra di dialogo Preferences
(Event Display-pagina MIDI):

Il doppio-click del mouse apre l'editor selezionato nel menu a discesa


Default Edit Action. Tuttavia, se è inserito lo spunto nel box “Edit as
Drums when Drum Map is assigned” ed è selezionata una mappatura di
batteria per la traccia editata (pag. 570), si aprirà Drum Editor. Allo stesso
modo, è possibile aprire con un doppio-click del mouse Key Editor (oppure
Score Editor o List Editor, a seconda delle preferenze impostate), ma le
tracce di batteria si apriranno automaticamente in Drum Editor.

• Se la parte aperta per l'editing è una copia condivisa, ogni editing


eseguito influenzerà tutte le copie condivise della parte stessa.
Le copie condivise si creano premendo [Alt]/[Option]+[Shift] e trascinando con il
mouse la parte, oppure utilizzando la funzione Repeat con l'opzione “Shared Copies”
attivata. Nella finestra Project, le copie condivise sono indicate dal nome della parte
in corsivo e da un'icona nell'angolo superiore destro della parte (pag. 120).

507
Utilizzo di più parti

Quando si apre un editor MIDI con più parti selezionate (o una traccia MIDI
contenente più parti), può essere difficile vedere tutte le parti durante
l'editing.

A questo proposito, la barra degli strumenti dell'editor presenta alcune


funzioni che facilitano il lavoro con parti multiple, rendendolo più chiaro:

• Il menu Part List elenca tutte le parti selezionate al momento dell'apertura


dell'editor (oppure tutte le parti contenute nella traccia, se nessuna parte è
stata selezionata), e permette di selezionare quale parte dovrà essere attiva
per l'editing.
Quando si seleziona una parte dall'elenco, essa è automaticamente attivata e
centrata nel display delle note.

• Si noti che è anche possibile attivare una parte utilizzando lo


strumento freccia e cliccando su un evento della parte.

• Il tasto Edit Active Part Only permette di limitare le operazioni di editing


alla sola parte attiva.
Per esempio, selezionando “All” dal sub-menu Select del menu Edit con questa
opzione attivata, saranno selezionati solo gli eventi contenuti nella parte attiva.
Analogamente, selezionando le note trascinandole con lo strumento freccia
(eseguendo la selezione di un rettangolo), solo le note nella parte attiva saranno
selezionate.

“Edit Active Part Only” attiva nella barra degli strumenti.

• Si può ingrandire la parte attiva in modo che occupi tutto lo schermo,


selezionando l'opzione “Zoom to Event” dal sub-menu Zoom del menu
Edit.

508
• Il tasto Show Part Borders si usa per vedere i bordi della parte attiva
chiaramente definiti.
Attivando questa opzione, tutte le parti tranne quella attiva diventano grigie, quindi
i bordi diventano facilmente distinguibili. In Key Editor ci sono anche due “marker”
nel righello con il nome della parte attiva che ne segnano l'inizio e la fine. Questi
marker possono essere spostati a piacere per modificare la dimensione della
parte.

“Show Part Borders” attivata nella barra degli strumenti.

• È possibile muoversi tra le parti, attivandole, tramite i tasti di comando.


Nella finestra di dialogo Key Commands (pagina Edit) ci sono due funzioni:
“Activate Next Part” e “Activate Previous Part”. Assegnando due tasti di
comando a queste funzioni, è possibile usarli per muoversi tra le parti negli editor.
Vedere a pag. 801 per le istruzioni su come configurare i tasti di comando.

509
Key Editor – Finestra principale

La barra degli strumenti


Come in altre finestre, la barra degli strumenti presenta strumenti e varie
impostazioni. L'utente può definire quali oggetti mostrare o nascondere, e
salvare/richiamare varie configurazioni della barra degli strumenti (pag. 788).

510
La linea Info

La linea Info visualizza informazioni sulle note MIDI selezionate. Si possono


editare tutti i valori nella linea Info usando i normali valori di editing (vedere a
pag. 542 per i dettagli). I valori di lunghezza e posizione sono indicati nel
formato corrente selezionato per il righello (vedere in seguito).

• Per nascondere o mostrare la linea Info, cliccare sull'icona corrispondente nella


barra degli strumenti.

Il righello
Il righello mostra la linea tempo (timeline), in default nel formato visivo
selezionato nel pannello di Trasporto. Si può selezionare un formato diverso
per il righello di un editor MIDI cliccando sul tasto freccia a destra del righello e
selezionando un'opzione dal menu a discesa che appare. Per un elenco dei
formati disponibili, vedere a pag. 94.

Alla base del menu a discesa ci sono due oggetti addizionali:

• Selezionando Time Linear, righello, display nota e display controller seguiranno


il tempo lineare.
Questo significa che se il righello indica misure e movimenti, la distanza tra le linee
verticali delle misure cambierà a seconda del tempo.

• Selezionando Bars+Beats Linear, righello, display nota e display controller


seguiranno il tempo musicale.
Se il righello indica misure e movimenti, la distanza tra le linee verticali delle misure
sarà costante.

Nella maggior parte dei casi, per l'editing MIDI è consigliabile impostare il
formato display Bars+Beats in modalità Bars+Beats Linear.

511
Il display Note

Il display Note occupa l'area principale in Key Editor. É costituito da una griglia,
nella quale le note sono indicate da barre colorate. La larghezza della barra
corrisponde alla lunghezza della nota, e la posizione verticale di una barra
rappresenta il numero nota (altezza), con le note più alte situate più in alto
nella griglia. La tastiera del pianoforte virtuale a sinistra serve da guida per
individuare le note corrette.

512
La funzione Chord recognition

Cubase SX/SL presenta una maneggevole funzione di riconoscimento accordi che


vi aiuta ad identificare gli accordi nel display note di Key Editor. Per trovare
l'accordo formato da alcun note suonate simultaneamente, posizionare il cursore
di progetto sopra le note. Tutte le note MIDI “toccate” in quel punto dal cursore
di progetto saranno analizzate, e il display di riconoscimento accordo nella barra
degli strumenti indica l'accordo formato dalle note.

In questa figura, il cursore di progetto tocca le note C, Eb e G, che formano l'accordo di Cminor
(Do minore), come indicato dal display di riconoscimento accordo.

Il display Controller

L'area inferiore della finestra Key Editor è occupata dal display Controller.
Questo display è costituito da una o più corsie controller, ciascuna delle quali
indica una delle seguenti proprietà o tipi di eventi:

• Valori di velocity delle note.


• Eventi Pitch Bend.
• Eventi Aftertouch.
• Eventi Poly Pressure.
• Eventi Program Change.
• Ogni tipo d'evento di controller continuo.

513
Per modificare le dimensioni del display Controller, trascinare i divisori tra il il
display Controller e il display Note. In questo modo si ingrandisce il display
Controller e si rimpicciolisce il display Note, o viceversa.

I valori di velocity sono indicati da barre verticali nel display Controller; a barre
più alte corrispondono valori maggiori di velocity:

Ogni barra di velocity del display Controller corrisponde ad una nota nel display Note.

Gli eventi nel display Controller (cioè tutti gli eventi diversi dai valori di velocity)
sono indicati come “blocchi”, la cui altezza corrisponde ai “valori” degli eventi.
Tuttavia, gli eventi registrati (o disegnati con un basso valore di quantizzazione)
potranno apparire più come “curve piene” poiché, semplicemente, si trovano
molto vicini tra loro:

Ingrandendo la parte più alta della “curva”, si può notare che, in realtà, essa è costituita da una
serie di eventi separati.

514
• A differenza delle note, gli eventi nel display Controller non hanno
lunghezza. Il valore di un evento nel display è “valido” fino all'inizio
dell'evento seguente:

Cancellando il secondo evento... ... il primo evento sarà “valido”


fino all'inizio del terzo evento.

Per una descrizione dell'editing nel display Controller, vedere a pag. 546.

515
Funzioni di Key Editor

Zoom
L'ingrandimento in Key Editor si esegue secondo le normali procedure di zoom,
utilizzando i cursori d'ingrandimento, lo strumento Zoom o il sub-menu Zoom
del menu Edit.

• Trascinando un rettangolo di selezione con lo strumento Zoom, il risultato


dipende dall'opzione “Zoom Tool Standard Mode: Horizontal Zooming
Only”, nella finestra di dialogo Preferences (pagina Editing).
Se questa opzione è attivata, sarà possibile solo l'ingrandimento orizzontale; con
l'opzione disattivata, la finestra potrà essere ingrandita sia in orizzontale che in verticale.

Riproduzione (Playing back)


Si può riprodurre normalmente la musica mentre si lavora in un editor MIDI.
Ci sono un paio di funzioni che facilitano l'editing durante la riproduzione:

Tasto Solo

Attivando il tasto Solo, durante la normale riproduzione sarà possibile sentire


solo le parti MIDI editate.

Autoscroll

Come descritto a pag. 140, attivando la funzione Autoscroll la finestra “segue”


la posizione del cursore di progetto durante la riproduzione, in modo che la
posizione di riproduzione corrente sia sempre visibile. Tuttavia, quando si lavora
in un editor MIDI è consigliabile disattivare questa funzione, in modo che gli
eventi sui quali si lavora restino visibili.

Il tasto Autoscroll sulla barra degli strumenti di ogni editor MIDI è indipendente
per l'editor. Questo significa, per esempio, che si può avere la funzione
Autoscroll disattivata in Key Editor e attivata nella finestra Project.

516
La funzione Independent Track Loop

La funzione Independent Track Loop è una sorta di “mini-cycle” che influenza


soltanto le parti MIDI editate. Quando si attiva il loop, gli eventi MIDI all'interno
del loop saranno ripetuti i modo continuo e indipendente. Gli altri eventi (su altre
tracce), saranno riprodotti normalmente. L'unica “interazione” tra il loop e la
“normale riproduzione” è che ogni volta che il ciclo inizia di nuovo, così fa anche
il loop.

Per impostare la funzione Independent Track Loop, procedere come segue:

1. Attivare il loop cliccando sul tasto Loop nella barra degli strumenti.
Se il tasto non è visibile, click-destro (Windows) o [Ctrl]-click (Mac) del mouse nella
barra degli strumenti, quindi aggiungere la sezione Track Loop Settings (pag. 788).

Quando il loop è attivato, il ciclo non è mostrato nel righello dell'editor.


Ora bisogna specificare la lunghezza del loop:

2. [Ctrl]/[Command]-click e [Alt]/[Option]-click nel righello per impostare


rispettivamente i punti d'inizio e fine del loop...

3. ... oppure editare le posizioni d'inizio e fine loop numericamente, nel campo
numerico situato accanto al tasto Loop.

Independent Track Loop è indicato in blu scuro nel righello.

• Gli eventi MIDI saranno ripetuti continuamente fino a quando il tasto


Loop è attivo e la finestra dell'editor MIDI è aperta.

Ascolto

Se l'icona altoparlante nella barra degli strumenti è attivata, le singole note


saranno automaticamente riprodotte (in ascolto) quando le spostate o le
trasportate, oppure quando create nuove note disegnandole. Questo rende più
facile ascoltare ciò che si sta facendo.

517
Creazione ed editing di note
Per disegnare nuove note in Key Editor si possono usare gli strumenti Pencil o
Line.

Disegnare note con lo strumento Pencil

Con lo strumento Pencil, si inseriscono le note cliccando alle posizioni di tempo


(orizzontale) e altezza (verticale) desiderate.

• Spostando il puntatore del mouse nel display Note, la sua posizione nella misura
è indicata nella barra degli strumenti, e la sua altezza è indicata sia nella barra
degli strumenti, sia nella tastiera del pianoforte virtuale a sinistra.
È facile quindi trovare nota e posizione corrette nel display Note.

• Se Snap è attivato, esso determina la posizione d'inizio della nota creata (pag.
602).

• Cliccando una volta, la nota creata avrà la lunghezza impostata nel menu a
discesa Length Quantize nella barra degli strumenti.
Si può creare una nota più lunga cliccando e trascinando il puntatore tenendo premuto il
tasto del mouse. La lunghezza della nota creata sarà un multiplo del valore Length
Quantize.

518
Disegnare le note con lo strumento Line

Lo strumento Line può essere impiegato per disegnare una serie di note
contigue. Per usare lo strumento Line, cliccare e trascinare il mouse per
disegnare una linea, quindi rilasciare il pulsante del mouse.

• Lo strumento Line presenta diverse modalità di funzionamento.


Per selezionare una delle modalità, cliccare sull'icona dello strumento Line nella barra
degli strumenti quando lo strumento è già selezionato. Si apre un menu a discesa dal
quale è possibile selezionare una delle modalità Line.

L'icona dello strumento Line cambierà aspetto a seconda della modalità selezionata.

Modalità Descrizione

Line È la modalità di default dello strumento Line. Quando questa modalità


è selezionata, cliccando e trascinando con il mouse si traccia una linea
retta con ogni angolazione. Al rilascio del mouse saranno create una
serie di note allineate con la linea. Se Snap è attivato, le note saranno
spaziate e dimensionate in base al valore di Quantize.

Parabola, Sine, Queste modalità inseriscono gli eventi seguendo varie forme di curva.
Triangle, Square Anche se possono essere utilizzate per la creazione di note, queste
curve sono più indicate per l'editing dei controller (pag. 551).

Paint Permette di trascinare più note, trascinandole con il pulsante del


mouse premuto. Se Snap è attivato, le note saranno posizionate e
dimensionate in base ai valori Quantize e Length Quantize. Premendo
[Ctrl]/[Command] durante l'operazione di Paint, il movimento sarà
limitato in orizzontale (le note cioè avranno tutte la stessa altezza).

519
Impostare i valori di velocity

Quando si disegnano le note in Key Editor, esse prenderanno il valore Insert


Velocity impostato nel campo Insert Velocity nella barra degli strumenti.

Si può usare uno dei seguenti tre metodi per determinare la velocity:

• Manualmente, inserendo il valore desiderato cliccando nel campo Insert


Velocity e digitando il valore desiderato.

• Selezionando un valore predefinito dal menu a discesa Insert Velocity.


Il menu contiene cinque diversi valori predefiniti di velocity. L'opzione Setup... apre una
finestra di dialogo che permette di specificare i cinque valori di velocity disponibili nel
menu a discesa (si può aprire questa finestra di dialogo anche selezionando Insert
Velocities dal menu MIDI).

• Utilizzando un tasto di comando rapido.


Si può assegnare un tasto di comando rapido a ciascuno dei cinque valori disponibili di
velocity nella finestra di dialogo Key Command (pagina MIDI-oggetti Insert
Velocity 1-5). Questo permette una rapida scelta tra vari valori di velocity durante
l'inserimento delle note. Vedere a pag. 801 per le istruzioni sull'assegnazione dei tasti di
comando.

Selezione note

La selezione delle note si esegue mediante uno dei seguenti metodi:

• Usando lo strumento freccia.


Si utilizzano le tecniche standard di selezione.

• Usando il sub-menu Select dei menu Edit o Quick.

520
Le opzioni del menu Select sono:

Opzione Descrizione

All Seleziona tutte le note della parte editata.

None Toglie la selezione a tutti gli eventi.

In Loop Seleziona tutte le note che si trovano parzialmente o


completamente all'interno dell'intervallo definito dai locatori
sinistro e destro.

From Start to Cursor Seleziona tutte le note che iniziano a sinistra del cursore di
progetto.

From Cursor to End Seleziona tutte le note che finiscono a destra del cursore di
progetto.

Equal Pitch-all Octaves Per questa funzione è necessario avere una nota selezionata.
Saranno poi selezionate tutte le note seguenti (in tutte le
ottave) che hanno la stessa altezza della nota corrente
selezionata.

Equal Pitch-same Octave Simile alla funzione precedente, ma seleziona solo le note
esattamente alla stessa altezza (e nella stessa ottava).

• Si possono usare anche i tasti freccia sinistro e destro sulla tastiera del computer
per passare da una nota a quella precedente o seguente.
Premendo [Shift] e usando i tasti freccia, la selezione corrente sarà mantenuta,
permettendovi di selezionare più note.

• Per selezionare tutte le note di una certa altezza, premere [Ctrl]/[Command] e


cliccare sul tasto desiderato nella tastiera virtuale a sinistra.

Si può premere anche [Shift] ed eseguire un doppio-click del mouse su una nota per selezionare
tutte le note seguenti alla stessa altezza, oppure utilizzare le funzioni Equal Pitch del sub-menu
Select.

• Se è attivata l'opzione Auto Selects Events under Cursor nella finestra di


dialogo Preferences (pagina Editing), tutte le note toccate dal cursore di
progetto sono automaticamente selezionate.

521
Spostare e trasportare le note

Per spostare le note nell'editor utilizzare uno dei metodi seguenti:

• Cliccare e trascinare con il mouse alla nuova posizione.


Tutte le note selezionate saranno spostate, mantenendo le relative posizioni. Se Snap è
attivato, esso stabilirà a quali posizioni si possono muovere le note (pag. 602).

Si noti anche che si può limitare il movimento in orizzontale o in


verticale tenendo premuto [Ctrl]/[Command] durante il trascinamento.

• Utilizzare i tasti freccia alto/basso sulla tastiera del computer.


Questo metodo permette di trasportare le note selezionate senza il rischi di muoverle in
orizzontale. A tale scopo, è possibile anche usare la funzione Transpose (pag. 511) o la
linea Info (pag. 527). Si noti che premendo [Shift] ed usando le frecce alto/basso si
trasportano le note selezionate di un'ottava.

• Usare la funzione Move to Cursor del menu Edit.


Questa funzione sposta le note selezionate alla posizione del cursore di progetto.

• Selezionare una nota e regolarne la posizione e l'altezza nella linea Info.


Vedere a pag. 542.

• Usare i tasti Move nella sezione Nudge della barra degli strumenti.
Questa operazione sposta la nota(e) selezionata della quantità impostata nel menu a
discesa Quantize. In default, la sezione Nudge non è visualizzata nella barra degli
strumenti. Vedere a pag. 788 per maggiori informazioni.

Si può regolare la posizione delle note anche quantizzandole (pag. 501).

Duplicazione e ripetizione note

Le note sono duplicate in maniera molto simile alla duplicazione degli eventi nella
finestra Project:

• Tenere premuto [Alt[]/[Option] e trascinare la nota(e) alla nuova posizione.


Se Snap è attivato, esso determina a quale posizione si possono copiare le note
(pag. 602).

• Selezionando Duplicate dal menu Edit si crea una copia della nota selezionata
e la si posiziona direttamente dopo quella originale.
Se più note sono selezionate, sono tutte copiate “in blocco”, mantenendo le relative
distanze tra le note.

• Selezionando Repeat dal menu Edit si apre una finestra di dialogo che permette
di creare una serie di copie della nota(e) selezionata.
È come la funzione Duplicate, ma si può specificare il numero di copie.

522
• Si può anche eseguire la funzione Repeat trascinando il mouse:
Selezionare la nota(e) da ripetere, premere [Alt]/[Option], cliccare sul bordo
destro dell'ultima nota selezionata e trascinare verso destra.
Più a lungo si trascina verso destra, più sono le copie (come indicato dal box info dello
strumento).

Uso di Cut e Paste


Le opzioni Cut, Copy e Paste del menu Edit servono per spostare o copiare
materiale all'interno di una parte o tra parti diverse. Per incollare le note copiate
si possono usare la normale opzione Paste o la funzione Paste Time che si
trova nel sub-menu Range del menu Edit.

• Paste inserisce le note copiate alla posizione del cursore di progetto, senza
influenzare le note esistenti.
• Paste Time le inserisce alla posizione del cursore di progetto, ma sposta (e se
necessario, divide) le note esistenti per far posto alle note copiate.

523
Ridimensionare le note
Per ridimensionare una nota, usare uno dei seguenti metodi:

• Posizionare lo strumento freccia all'inizio o alla fine di una nota, in modo che il
puntatore assuma la forma di una piccola doppia freccia. Cliccare e trascinare
con il mouse verso sinistra o destra per ridimensionare la nota.
Questo metodo permette di ridimensionare la nota in entrambe le direzioni.

• Cliccare con lo strumento Pencil all'interno della barretta nota e trascinare a


sinistra o destra (rispettivamente per accorciare o allungare la nota).

Con entrambi questi metodi, la lunghezza risultante sarà un multiplo del valore
Length Quantize nella barra degli strumenti.

• Usare i tasti Trim Start/End della sezione Nudge nella barra degli strumenti.
Questa operazione ridimensiona la nota(e) selezionata spostando la posizione d'inizio e
fine in passi definiti dal valore Length Quantize nella barra degli strumenti. In default, la
sezione Nudge non è visualizzata nella barra degli strumenti. Vedere a pag. 788 per
maggiori informazioni.

• Selezionare la nota e regolarne la lunghezza nella linea Info.


Vedere a pag. 542 per i dettagli sull'editing della linea Info.

Dividere le note

Ci sono tre modi per dividere le note:

• Cliccare sulle note con lo strumento Scissors (forbici) per dividere la nota alla
posizione puntata (tenendo conto dell'impostazione Snap, se attivata).
Se sono selezionate più note, sono tutte divise alla stessa posizione, se possibile.

• Selezionando Split at Cursor, tutte le note intersecate dal cursore di progetto


sono divise alla posizione del cursore.

• Selezionando Split Loop, tutte le note intersecate dai locatori sinistro o destro
sono divise alla posizione dei locatori.

Incollare le note
Cliccando su una nota con lo strumento Glue Tube (tubetto colla) la si incollerà
alla nota seguente della stessa altezza. Il risultato sarà una nota lunga distribuita
dall'inizio della prima nota alla fine della seconda, e con le proprietà (velocity,
etc.) della prima nota.

524
Silenziare le note

In Key Editor possono essere silenziate le singole note, contrariamente al


muto di un'intera parte MIDI nella finestra Project. Questo consente di
escludere alcune note dalla riproduzione, pur mantenendo la possibilità di
recuperarle in ogni momento. Per silenziare una nota utilizzare uno dei seguenti
metodi:

• Cliccarci sopra con lo strumento Mute.


• Trascinare un rettangolo di selezione con lo strumento Mute che include tutte le
note che si desidera silenziare.
• Selezionare la nota(e) e scegliere Mute dal menu Edit.
Il tasto di comando rapido in default per questa funzione è [Shift]+[M].

Le note in muto appaiono “sbiadite” nel display Note.

Per togliere dal muto una nota, cliccare su di essa o includerla con lo strumento
mute, oppure selezionarla e scegliere Unmute dal menu Edit. Il tasto di
comando rapido per questa funzione è [Shift]+[U].

Cancellare le note
Per cancellare le note, cliccarci sopra con lo strumento Eraser (gomma), oppure
selezionarle e premere il tasto [Backspace] sulla tastiera del computer.

525
Editing nella linea Info

La linea Info indica i valori e le proprietà dell'evento(i) selezionato. Se è


selezionato un solo evento, i suoi valori sono visualizzati nella linea Info.
Se sono selezionati più eventi, la linea Info indica i valori del primo di questi
eventi in colore giallo.

Più eventi selezionati.

Nella linea Info si possono editare i valori utilizzando valori precisi di editing. Ciò
permette di spostare, ridimensionare, trasportare o modificare la velocity degli
eventi in modo molto accurato.

• Se avete più eventi selezionati e modificate un valore, tutti gli eventi


selezionati saranno modificati in modo relativo.
In altre parole, il valore sarà modificato della stessa quantità in tutti gli eventi
selezionati.

• Se avete più eventi selezionati, tenendo premuto [Ctrl]/[Command] e


modificando il valore, la modifica sarà assoluta.
In altre parole, il valore impostato sarà lo stesso per tutti gli eventi selezionati.

526
Editing delle note via MIDI

É possibile modificare le proprietà delle note via MIDI. Questo può essere un
modo rapido per ottenere il valore corretto di velocity, poiché si può ascoltare il
risultato durante l'editing:

1. Selezionare la nota da editare.

2. Cliccare sul simbolo del connettore MIDI nella barra degli strumenti.

Il simbolo dovrà essere illuminato. Questo abilita l'editing via MIDI.

3. Usare i tasti nota nella barra degli strumenti per decidere quali proprietà
dovranno essere modificate dall'ingresso MIDI.
Si può abilitare l'editing dell'altezza, velocity note-on e/o note-off.

Con questa impostazione, le note editate prenderanno i valori di altezza e velocity delle note
entranti via MIDI, ma saranno lasciati invariati i valori di velocity note-off.

4. Suonare una nota sullo strumento MIDI.


Le note selezionate nell'editor prenderanno l'altezza, velocity e/o velocity note-off della
nota suonata.

La nota seguente nella parte editata è automaticamente selezionata, in modo da


facilitare così l'editing rapido di una serie di note.

• Per un altro tentativo, selezionare di nuovo la nota (è più facile premendo il tasto
sulla tastiera del computer), quindi suonare ancora una nota sullo
strumento MIDI.

527
Step Input
Step Input (o registrazione passo-passo) significa inserire le note una alla volta
(oppure un accordo alla volta), senza doversi preoccupare di ricavarne il tempo.
Questo è utile, per esempio, quando si conosce la parte da registrare ma non si è
in grado di suonarla alla perfezione.

Procedere come segue:

1. Cliccare sul tasto Step Input sulla barra degli strumenti, per attivare la modalità
Step Input.

2. Utilizzare i tasti nota a destra per decidere quali proprietà saranno incluse
quando si inseriranno le note.
Per esempio, si potrebbe decidere di non includere velocity e/o note-off velocity delle
note suonate. È anche possibile disattivare la proprietà pitch (altezza) e, in tal caso,
tutte le note prenderanno l'altezza della nota C3, indipendentemente dalle note suonate.

3. Cliccare in un punto qualsiasi del display Note per definire la posizione di


partenza (la posizione desiderata per la prima nota o accordo).
La posizione Step Input è indicata da una linea blu nel display Note, e nel display più
basso del puntatore del mouse nella barra degli strumenti.

4. Specificare la spaziatura e la lunghezza desiderata della nota nei menu a


discesa Quantize e Length Quantize.
Le note inserite saranno posizionate in base al valore Quantize definito, e avranno la
lunghezza impostata con il valore Length Quantize. Per esempio, impostando Quantize a
1/8 di nota e Length Quantize a 1/16 di nota, le note dureranno un sedicesimo ciascuna,
e saranno posizionate ad ogni ottavo di nota.

528
5. Suonare la prima nota o accordo sullo strumento MIDI.
La nota o l'accordo appaiono nell'editor e la posizione Step Input avanza di un passo del
valore di quantizzazione.

• Se è attivata la modalità Insert, tutte le note che si trovano a destra


della posizione Step Input saranno spostate per “far posto” alla nota o
accordo inseriti.

Modalità Insert attivata.

6. Continuare nello stesso modo con il resto delle note o accordi.


È possibile regolare i valori Quantize e Quantize Length man mano si prosegue, per
modificare la temporizzazione e la lunghezza delle note.

• Per inserire una “pausa” musicale premere la freccia destra sulla tastiera del
computer.
La posizione Step Input avanza di un passo.

7. Terminata la procedura, premere di nuovo il tasto Step Input per disattivare la


modalità Step Input.

529
Editing nel display Controller

Corsie Controller

In default, il display Controller ha una sola corsia, per indicare un tipo di evento
alla volta. Tuttavia, si possono aggiungere facilmente altre corsie con un click-
destro (Windows) o [Ctrl]-click (Mac) del mouse nel display, e selezionando
Create new controller lane dal menu Quick. Ciò permette di visualizzare ed
editare diversi controller nel medesimo istante.

Il display Controller con tre corsie configurate.

• Per rimuovere una corsia, click-destro e selezionare Remove this Lane


dal menu Quick.
Questa operazione nasconde la corsia dalla vista, ma non influenza in alcun modo gli
eventi.

• Rimuovendo tutte le corsie, il display Controller sarà completamente


nascosto.
Per riportarlo alla vista, selezionare Create new controller lane dal menu Quick.

530
Selezionare il tipo d'evento

Ogni corsia Controller mostra un solo tipo d'evento alla volta. Per selezionare
quale tipo d'evento sarà visualizzato, utilizzare il menu a discesa che si trova a
sinistra della corsia.

• Selezionando Setup... si apre una finestra di dialogo nella quale è possibile


specificare quali tipi di eventi controller continui si desidera rendere disponibili
nel menu a discesa.

• Ogni traccia MIDI ha la sua configurazione di corsia Controller (numero di


corsie e tipi di eventi selezionati).
Quando si creano nuove tracce, queste ricevono la configurazione dell'ultima corsia
Controller utilizzata.

531
Preset Corsia Controller

Una volta aggiunto il numero di corsie controller e selezionato i tipi di eventi


necessari, si può salvare la configurazione in un preset corsia Controller.
Per esempio, si può avere un preset con una sola corsia di velocity, un altro con
una combinazione di velocity, pitch bend e modulation, e così via.
Questo può rendere più veloce il lavoro con i controller.

• Per assegnare ad un preset la configurazione della corsia controller corrente,


scorrere il menu a discesa situato nell'angolo inferiore sinistro nella finestra
dell'editor e selezionare Add.
Inserire un nome per il preset nella finestra di dialogo che appare e premere OK.

• Per applicare un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa.


Immediatamente sono visualizzate le corsie di controllo e i tipi di eventi contenuti nel
preset.

• Per rimuovere o rinominare un preset, selezionare Organize dal menu a


discesa.

532
Editing dei valori di velocity

Selezionando Velocity, la corsia indica il valore velocity di ciascuna nota in una


barra verticale.

I valori di velocity si inseriscono con gli strumenti Pencil o Line. I vari strumenti
e le varie modalità Line offrono le seguenti possibilità:

• Si può usare lo strumento Pencil per modificare la velocity della singola nota:
cliccare sulla relativa barra di velocity e trascinarla su o giù.
Durante il trascinamento, il valore di velocity corrente è indicato nel display a sinistra.

• Utilizzare lo strumento Pencil o lo strumento Line della modalità Paint per


modificare i valori di velocity di più note, disegnando una “curva a mano libera”.
Durante l'editing di velocity, questi due metodi hanno la stessa funzionalità.

533
• Utilizzare lo strumento Line della modalità Line per creare rampe lineari di
velocity.
Cliccare nel punto in cui si desidera iniziare la rampa e rilasciare il mouse nel punto in
cui si desidera finirla. Al rilascio del pulsante del mouse, i valori di velocity si allineano
lungo la linea tracciata tra i due punti.

• La modalità Parabola funziona nello stesso modo, ma allinea i valori di velocity


seguendo una curva parabolica.
Utilizzare questa modalità per variazioni graduali, dissolvenze “naturali” di velocity, etc.

• Le altre tre modalità (Sine, Triangle e Square) allineano i valori di velocity


seguendo altre forme di curva (vedere in seguito).

Nota:

• Se c'è più di una nota nella stessa posizione (per esempio, un accordo), le
rispettive barre di velocity si sovrappongono nella corsia Controller.
Se nessuna delle note è selezionata, tutte le note nella stessa posizione saranno
impostate allo stesso valore di velocity durante la tracciatura. Per editare le velocity di
una sola delle note alla stessa posizione, bisogna innanzitutto selezionarla nel display
Note. Solo a questo punto l'editing riguarderà solo la nota selezionata.

É possibile anche regolare la velocity di una singola nota selezionandola e


modificandone il valore di velocity nella linea Info.

534
Aggiungere e modificare gli eventi nel display Controller

Quando una qualsiasi opzione diversa da Velocity è selezionata per essere


visualizzata in una corsia Controller, si possono creare nuovi eventi o modificare
i valori di eventi esistenti utilizzando gli strumenti Pencil o Line nelle loro
svariate modalità:

• Cliccando con lo strumenti Pencil o lo strumento Line in modalità Paint si crea


un nuovo evento.

• Per modificare il valore di un evento (senza crearne uno nuovo), premere [Alt]/
[Option] e usare lo strumento Pencil o lo strumento Line in modalità Paint.
Si noti che è possibile cliccare e trascinare per aggiungere più eventi, disegnare curve
Controller, etc. Premendo o rilasciando il tasto [Alt]/[Option] mentre si disegna, è
possibile passare dinamicamente dalla “modalità edit” alla “modalità crea”.

Per inserire o regolare un singolo evento, cliccare una volta con lo strumento Pencil, oppure con
lo strumento Line in modalità Paint.

Per “dipingere una curva”, trascinare lo strumento (con il pulsante del mouse premuto).

• Con lo strumento Pencil e lo strumento Line in modalità Paint, il valore


Quantize determina la “densità” delle curve Controller create (se Snap
è attivato).
Per avere curve omogenee è consigliabile utilizzare bassi valori di Quantize o disattivare
Snap. È da notare, tuttavia, che questo crea un numero molto elevato di eventi MIDI e,
in alcune situazioni, la riproduzione MIDI può “saltare” o avere dei vuoti. Una densità
medio-bassa spesso è sufficiente.

535
• Cliccando e trascinando con lo strumento Line in modlaità Line si visualizza una
linea nella corsia Controller e si creano eventi allineati con questa linea.
È il metodo migliore per disegnare rampe Controller lineari. Premendo [Alt]/[Option],
non si creano nuovi eventi. Utilizzare questa modalità per modificare curve Controller
già esistenti.

• La modalità Parabola funziona allo stesso modo, ma allinea i valori seguendo


una curva parabolica, in modo da fornire curve e dissolvenze più “naturali”.
Si noti che il risultato dipende dalla direzione nella quale si disegna la parabola:

• In modalità Parabola si possono usare i tasti di comando rapido sulla tastiera


del computer per determinare la forma della curva parabolica.
Premendo [Ctrl]/[Command] la curva sarà invertita, premendo [Alt]/[Option]+
[Ctrl]/[Command] con Snap attivato è possibile modificare la posizione dell'intera
curva (in entrambi i casi, il valore Snap per il posizionamento sarà un quarto del valore
Quantize). Premendo [Shift], l'esponente sarà incrementato o diminuito.

536
• Nelle modalità Line e Parabola, il valore Length Quantize determina la
“densità” delle curve Controller create (se Snap è attivato).
Per curve molto omogenee, si dovrà utilizzare un basso valore di Quantize o disattivare
lo Snap. Per evitare curve Controller troppo “dense” (che potrebbero causare
interruzioni nella riproduzione MIDI), utilizzare una densità medio-bassa.

• Le modalità Sine, Triangle e Square creano eventi con valori allineati a curve
continue.
In queste modalità, il valore Quantize determina il periodo della curva (la lunghezza di
un “ciclo” della curva) e il valore Length Quantize determina la “densità” degli eventi
(minore è il valore nota Length Quantize, più omogenea è la curva).

• Nelle modalità Sine, Triangle e Square si possono anche usare i tasti di


comando rapido sulla tastiera del computer per determinare la forma della curva.
Premendo [Ctrl]/[Command] si modifica la fase iniziale della curva. Premendo [Alt]
+[Ctrl] (Win), oppure [Option]+[Command] (Mac) con Snap attivato, è possibile
modificare la posizione dell'intera curva (in entrambi i casi, il valore Snap per il
posizionamento sarà un quarto del valore Quantize).

• Si può anche impostare il periodo della curva liberamente, tenendo


premuto [Shift] durante l'inserimento degli eventi in modalità Sine,
Triangle o Square.
Attivare Snap, [Shift]-click e trascinare il mouse per impostare la lunghezza di un
periodo. La lunghezza del periodo sarà un multiplo del valore Quantize.

• In modalità Triangle e Square si può premere [Shift]+[Ctrl]/[Command]


per modificare le posizione massima della curva triangolare (per creare una
curva a dente di sega) o l'impulso della curva quadra. Come per le altre modalità,
premere [Alt]/[Option] se si desidera modificare eventi esistenti invece di
crearne nuovi. Anche in questo caso, il valore Snap per il posizionamento sarà
un quarto del valore Quantize.

537
Spostare e copiare eventi

Si possono spostare o duplicare eventi in una corsia Controller come si fa per le


note:

1. Usare lo strumento freccia per selezionare gli eventi che si desidera tagliare
(Cut) o copiare (Copy).
Per selezionare più di un evento, [Shift]-click, oppure trascinare un rettangolo di
selezione, seguendo le normali procedure di selezione.

2. Cliccare e trascinare gli eventi per spostarli.


Se Snap è attivato, esso determina a quali posizioni si possono spostare gli eventi
(vedere a pag. 602).

• Tenendo premuto [Alt]/[Option] e trascinando il mouse, gli eventi saranno


copiati invece che spostati.

Se c'è già un evento dello stesso tipo esattamente nella stessa


posizione, questo sarà sostituito dall'evento spostato.

Ricordate che un evento “non-nota” non ha lunghezza. È “valido” fino


all'evento seguente (pag. 531).

Uso di Cut, Copy e Paste

Si possono usare le normali opzioni Cut, Copy e Paste del menu Edit per
spostare o copiare gli eventi nel display Controller:

1. Selezionare le note da tagliare o copiare.

2. Selezionare Cut o Copy dal menu Edit.

3. Se si vuole incollare gli eventi all'interno di un'altra parte MIDI, aprire quella
parte in un altra finestra Key Editor.

4. Posizionare il cursore di progetto nel punto in cui si desidera incollare gli eventi.

5. Selezionare Paste dal menu Edit.


Gli eventi sono aggiunti dal clipboard, iniziando alla posizione del cursore di progetto,
mantenendo le relative posizioni. Se un evento incollato va finire alla posizione di un
evento esistente dello stesso tipo, il vecchio evento è sostituito.

538
Cancellare gli eventi nel display Controller

Si cancellano gli eventi con lo strumento Eraser, oppure elezionandoli e


premendo il tasto [Backspace] sulla tastiera del computer. Si noti che:

• Cancellando un evento controller, l'ultimo evento evento prima di esso resta


valido fino all'evento successivo. Non si azzera alcuna modifica eseguita sul
controller (pag. 531).

• Si possono cancellare le note cancellando le rispettive barre di velocity nel


display Controller.
Attenzione! Se c'è più di una nota nella stessa posizione, ci potrebbe essere solo una
barra di velocity visibile. Assicuratevi di cancellare solo le note desiderate!

Aggiunta ed editing di eventi Poly Pressure

Gli eventi Poly Pressure sono particolari, nel senso che “fanno parte” di una
specifico numero nota (tasto). In altre parole, ogni evento Poly Pressure
possiede due valori editabili: il numero nota e la quantità di pressione. Quindi,
quando nel menu a discesa del tipo d'evento è selezionato Poly Pressure, ci
sono due campi valore a sinistra del display Controller, uno per il numero nota
e uno per la quantità di pressione (amount):

539
Per aggiungere un nuovo evento Poly Pressure, procedere come segue:

1. Selezionare Poly Pressure dal menu a discesa del tipo d'evento.

2. Impostare il numero nota cliccando nella tastiera virtuale.


Si noti che ciò funziona solo per la corsia più in alto. Se avete selezionato Poly
Pressure per più corsie controller, è necessario digitare il numero nota desiderato
direttamente nel campo valore in basso di ciascuna corsia. Il numero nota selezionato è
visualizzato nel campo valore inferiore, a sinistra del display Controller.

3. Utilizzare lo strumento Pencil per aggiungere un nuovo evento, proprio come


quando si aggiungono normali eventi controller.

Per visualizzare ed editare eventi Poly Pressure esistenti, procedere come


segue:

1. Selezionare Poly Pressure dal menu a discesa dei tipi d'evento.

2. Cliccare sul tasto freccia accanto al campo numerico nota a sinistra della corsia
Controller.
Appare un menu a discesa che elenca tutti i numeri nota per i quali ci sono già eventi
Poly Pressure.

3. Selezionare un numero nota dal menu.


Gli eventi Poly Pressure del numero nota selezionato sono mostrati nella corsia
Controller.

4. Utilizzare lo strumento Pencil per editare, come al solito, gli eventi.


Premere [Alt]/[Option] per editare gli eventi esistenti senza aggiungere nuovi eventi.

• Gli eventi Poly Pressure possono anche essere aggiunti ed editati in List
Editor.

540
Drum Editor – Finestra principale

Barra degli strumenti e linea Info

Sono simili alla barra degli strumenti e alla linea Info di Key Editor, con le
seguenti differenze:

• Drum Editor non ha lo strumento Pencil. Al suo posto c'è lo strumento


Drumstick (la bacchetta del batterista) utilizzato per inserire e rimuovere le
note e lo strumento Line, con varie modalità di linee e curve (per disegnare più
note in una sola volta o editare gli eventi controller).
• In Drum Editor non ci sono gli strumenti Scissors e Glue Tube.
• Come in Key Editor, il display del puntatore mouse nella barra degli strumenti
indica la nota e la posizione del puntatore, ma la nota è indicata con un nome di
un suono della batteria, invece che da un numero nota.
• Il tasto Use Global Quantize permette di scegliere quale valore sarà usato
quando Snap è attivato, il valore generale di Quantize sulla barra degli
strumenti, oppure i singoli valori Quantize dei suoni della batteria.
• Al posto del menu a discesa Length Quantize c'è il menu a discesa Insert
Length.
Si usa più o meno nello stesso modo, come descritto alle pagine seguenti.

541
Drum Sound List

Lo scopo di Drum Editor è editare le tracce MIDI nelle quali ogni nota (altezza)
riproduce un suono separato, caratteristica tipica di un kit di batteria MIDI.
Il display Drum Sound List a sinistra elenca per nome tutti i suoni della
batteria (a seconda della mappatura di batteria selezionata o dall'elenco nome,
vedere in seguito), e permette di regolare e manipolare in vari modi la
configurazione della batteria.

Nota:

• Il numero di colonne nell'elenco dipende dal fatto che ci sia o meno una
mappatura della batteria per la traccia.
Vedere a pag. 564.

• È possibile riordinare le colonne trascinandone l'intestazione, e ridimensionare le


colonne trascinando i divisori tra le intestazioni delle colonne.

542
Il display Note

Il display Note di Drum Editor visualizza le note con simboli di piccoli rombi. La
posizione verticale delle note corrisponde ai suoni della Drum List a destra,
mentre la posizione orizzontale indica la posizione della nota nel tempo, come in
Key Editor. È da notare che il simbolo del rombo non indica la lunghezza delle
note. Questo ha un senso, poiché molto spesso i suoni di batteria sono campioni
di “un colpo” che suonano fino alla fine del loro suono, indipendentemente dalla
lunghezza della nota.

Drum map e menu a discesa nome

Sotto la Drum Sound List ci sono due menu a discesa, utilizzati per selezionare
una mappatura di batteria per la traccia selezionata o, se non è selezionata una
mappatura, un elenco di nomi dei suoni della batteria. Per una spiegazione delle
mappature di batteria, vedere a pag. 564.

Display Controller

Il display Controller di Drum Editor è esattamente uguale a quello di Key


Editor. Si possono aggiungere o rimuovere corsie controller mediante il menu
Quick oltre a creare ed editare eventi (come descritto a pag. 546).

543
Funzioni di Drum Editor
Le procedure di base (ingrandimento, riproduzione, ascolto, etc.) sono le stesse
di Key Editor (pag. 532). Le sezioni seguenti descrivono procedure e funzioni
specifiche di Drum Editor.

Creazione ed editing di note


Normalmente, per inserire le note in Drum Editor si clicca con lo strumento
Drumstick.

Quando si muove il puntatore del mouse nel display Note, la sua posizione nella misura ed il
suono della batteria sono indicati nella barra degli strumenti, per individuare facilmente suono e
posizione corretti.

La posizione delle note create dipende dai seguenti fattori:

• Se Snap è disattivato nella barra degli strumenti, la nota appare esattamente


nel punto di click del mouse.
In questa modalità, le note possono essere posizionate liberamente.

• Se Snap è attivato e Use Global Quantize è disattivato nella barra degli


strumenti, la nota si posizionerà nei punti definiti dal valore Quantize impostato
per il suono nella Drum Sound List.
Si possono impostare valori di Quantize diversi per i vari suoni di batteria. Per esempio,
si può stabilire che i suoni di charleston debbano trovarsi ad ogni sedicesimo, mentre i
suoni di rullante e cassa a distanze di un ottavo.

• Se sono attivati Snap e Use Global Quantize, la nota si posizionerà in base ai


valori Quantize impostati nella barra degli strumenti (accanto al tasto Use
Global Quantize).

La lunghezza della nota inserita è determinata dall'impostazione Insert Length


nella barra degli strumenti. Tuttavia, se è selezionata l'opzione Drum-Map
Link, la nota prenderà la lunghezza del valore Quantize del suono di batteria.

544
• Si possono ascoltare subito i suoni di batteria cliccando nella colonna
più a sinistra della Drum Sound List.
É suonata la nota corrispondente.

• Cliccando con lo strumento Drumstick su una nota esistente, questa


sarà rimossa.
Questo rende l'editing dei pattern ritmici molto veloce e intuitivo.

Impostare i valori di velocity

Le note inserite prenderanno il valore di velocity impostato nel campo Insert


Velocity nella barra degli strumenti. Per velocizzare le operazioni, si possono
assegnare i tasti di comando rapido dalla tastiera del computer per inserire le
opzioni di velocity (pag. 536).

Selezionare le note

Per selezionare le note, utilizzare uno dei seguenti metodi:

• Usare lo strumento freccia.


Si seguono le normali tecniche di selezione.

• Usare il sub-menu Select nel menu Quick (pag. 536).

• Usare le frecce sinistra e destra sulla tastiera del computer per passare da una
nota a quella precedente o successiva.
Premendo [Shift] e usando i tasti freccia, la selezione corrente sarà conservata,
permettendovi di selezionare più note.

• Si può anche premere [Shift] ed eseguire un doppio-click su una nota per


selezionare tutte le note seguenti con lo stesso suono di batteria.

• Se l'opzione Auto Select Events under Cursor è attivata nella finestra di


dialogo Preferences (pagina Editing), tutte le note “toccate” in quel punto dal
cursore di progetto sono automaticamente selezionate.

545
Spostare, duplicare o ripetere le note

Per spostare o copiare note nell'editor (ad altre posizioni o suoni di batteria), si
usano gli stessi metodi impiegati in Key Editor: cliccare e trascinare con il
mouse, usare i tasti freccia o le funzioni del menu Edit, etc. (pag. 538).
Tuttavia, è necessario fare una considerazione:

Quando si spostano o copiano più note selezionate trascinandole e Snap è


attivato ma Use Global Quantize non è attivo, le note salteranno a posizioni
definite dai valori Quantize dei suoni di batteria. Se le note spostate/copiate
hanno diversi valori di Quantize, il valore più grande stabilirà il punto di Snap.
Per esempio, se state spostando due note con valori Quantize rispettivamente
di 1/16 e 1/4, le note salteranno a quarti di nota (1/4).

• Si può anche regolare la posizione delle note con la quantizzazione


(vedere a pag. 501).
Anche in questo caso, il valore di quantizzazione utilizzato dipende dal fatto che si usi o
meno l'opzione Global Quantize.

Silenziare note e suoni di batteria

È possibile silenziare singole note cliccandoci sopra, raggruppandole con lo


strumento Mute, oppure usando la funzione Mute del menu Edit (pag. 541).

Inoltre, se c'è una mappatura di batteria selezionata (pag. 570), la Drum


Sound List avrà una colonna Mute. Cliccare nella colonna Mute di un suono di
batteria per silenziarlo. Infine, cliccando sul tasto Drum Solo saranno silenziati
tutti i suoni di batteria tranne quello selezionato.

Suoni di batteria silenziati.

Si noti che lo stato di muto per i suoni di batteria è parte integrante


della mappatura di batteria, quindi saranno influenzate tutte le tracce
che utilizzano la stessa mappatura.

546
Cancellare le note

Per cancellare le note, cliccarci sopra con gli strumenti Drumstick o Eraser,
oppure selezionarle e premere il tasto [Backspace] sulla tastiera del computer.

Altri metodi di editing

Come in Key Editor, anche in Drum Editor si possono editare le note nella
linea Info o via MIDI, ed inserire le note utilizzando la funzione Step Input
(pag. 542).

547
Lavorare con mappature di batteria
Premessa

Come spiegato in precedenza, il kit di batteria in una tastiera MIDI è quasi sempre
costituito da vari suoni di batteria, ciascuno dei quali si trova su un tasto diverso
(suoni diversi sono assegnati a diversi numeri nota). Un tasto riproduce il suono
della cassa, un altro il rullante, e cosi via.

Purtroppo, i vari strumenti MIDI impiegano spesso diverse assegnazioni dei tasti.
Questo può essere un problema se avete costruito un pattern di batteria con un
dispositivo MIDI e lo volete provare su un altro. Cambiando dispositivo, è molto
facile che il rullante diventi un piatto ride, oppure il charleston diventi un tom, etc..
Questo avviene semplicemente perché i suoni di batteria sono distribuiti in modo
diverso nei due strumenti MIDI.

Per risolvere questo problema e semplificare diversi aspetti dei kit MIDI di batteria
(per esempio, usare diversi suoni di batteria da diversi strumenti nello stesso “drum
kit”), Cubase SX/SL presenta le cosiddette mappature di batteria (drum maps).
Una drum map è in pratica un elenco di suoni percussivi, con una serie di
impostazioni per ciascun suono. Quando si riproduce una traccia MIDI per la quale è
stata selezionata una drum map, le note MIDI sono “filtrate” attraverso la drum map
prima di essere inviate allo strumento MIDI. Inoltre, la mappatura determina quale
numero nota MIDI è inviato in uscita per ciascun suono, quindi quale suono è
riprodotto dal dispositivo MIDI che lo riceve.

Una soluzione al problema descritto in precedenza, quindi, può essere costruire una
drum map per tutti gli strumenti MIDI. Quando si desidera un pattern di batteria su
un altro strumento, sarà sufficiente selezionare la corrispondente drum map ed il
suono del rullante resterà un suono di rullante.

548
Impostazioni Drum Map

Una Drum Map è costituita da una serie di impostazioni per 128 suoni di
batteria (uno per ciascun numero nota MIDI). Per avere una panoramica di
queste impostazioni, aprire la finestra Drum Editor e utilizzare il menu a
discesa Map situato sotto la Drum Sound List per selezionare la drum map
GM Map.

Questa drum map è configurata secondo lo standard General MIDI. Per informazioni su come
salvare, creare e selezionare altre drum map, vedere a pag. 570.

A questo punto, date un'occhiata alla Drum Sound List (potrebbe essere
necessario trascinare i divisori nell'elenco e il display Note a destra per poter
vedere tutte le colonne). Le colonne indicano le impostazioni dei suoni
contenuti nella drum map.

549
Ecco una breve descrizione delle colonne (i dettagli sono esaminati in seguito):

Colonna Descrizione

Pitch È il numero nota reale del suono percussivo. Questo è quello che lega
le note su una traccia MIDI ai suoni di batteria. Per esempio, nella
drum map della figura precedente, tutte le note MIDI “C1” saranno
mappate al suono della cassa della batteria. Ulteriori particolari in
seguito.

Instrument È il nome del suono di batteria.

Quantize Questo valore è utilizzato durante l'inserimento e l'editing delle note,


come descritto alle pagine 560 e 562.

Mute Permette di silenziare un suono di batteria, escludendolo dalla


riproduzione (pag. 562).

I-Note È la “nota d'ingresso” del suono di batteria. Quando questa nota MIDI
è inviata in Cubase SX/SL, (cioè suonata da voi), la nota sarà
mappata al suono di batteria corrispondente (e trasportata
automaticamente in base all'impostazione Pitch del suono). Vedere in
seguito.

O-Note Questa è la “nota d'uscita”, cioè il numero di nota inviato in uscita


ogni volta che è riprodotto un suono di batteria. Vedere in seguito.

Channel Il suono di batteria sarà riprodotto su questo canale MIDI.

Output Il suono di batteria sarà riprodotto su questa uscita MIDI. Impostando


questa uscita in “Default”, sarà usata l'uscita MIDI selezionata per la
traccia.

• Tutte le impostazioni della drum map (tranne Pitch) possono essere


modificate direttamente in Drum Sound List, oppure nella finestra di
dialogo Drum Map Setup (pag. 571).
Si noti che le modifiche eseguite influenzeranno tutte le tracce che utilizzano la drum
map.

550
Pitch, I-Note e O-Note

Questo argomento potrebbe generare un pò di confusione, ma una volta


compreso come funziona il tutto, non è molto complicato. La spiegazione della
“teoria” seguente vi aiuterà a ottenere il meglio dal concetto di mappatura di
batteria, specialmente se volete creare drum map personalizzate.

Come abbiamo appena detto, una drum map è una specie di “filtro” che
trasforma le note in base alle impostazioni della mappatura. Questa
trasformazione avviene in due fasi: la prima volta quando è ricevuta una nota
entrante (cioè quando si suona una nota sul controller MIDI) e un'altra volta
quando la nota è inviata dal programma al dispositivo sonoro MIDI.

Nell'esempio seguente, abbiamo modificato la drum map in modo che il suono


della cassa ((Bass Drum) abbia diversi valori di Pitch, I-Note e O-Note.

I-Note

Vediamo cosa accade in ingresso: quando suonate una nota sullo strumento
MIDI, il programma cercherà questo numero nella colonna I-Note della drum
map. Nel nostro caso, suonando la nota A1, il programma vedrà che questa è la
I-Note del suono Bass Drum.

Qui avviene la prima trasformazione: la nota prenderà un nuovo numero nota in


base all'impostazione Pitch del suono di batteria. Nel nostro esempio, la nota
sarà trasformata in C1, poiché Pitch rappresenta il suono Bass Drum.
Se registrate la nota, essa sarà registrata come nota C1.

551
O-Note

Il prossimo passo è l'uscita. Ecco cosa avviene quando si riproduce la nota


registrata, o quando la nota che suonate è inviata in uscita ad uno strumento
MIDI in tempo reale (MIDI Thru):

Il programma controlla la drum map e trova il suono di batteria che corrisponde


all'altezza (pitch) della nota. Nell'esempio, la nota è C1 e il suono è Bass Drum.
Prima che la nota sia inviata in uscita, avviene la seconda trasformazione: il
numero nota è cambiato nel suono definito dalla colonna O-Note. Nel nostro
esempio, la nota inviata allo strumento MIDI sarà la nota B0.

Utilizzo

Qual'è quindi il punto? Anche in questo caso, l'utilizzo al quale sono destinate le
note I-Note e O-Note è diverso:

• Modificando le impostazioni I-Note, si potrà scegliere quali suoni di


batteria saranno assegnati a determinati tasti, durante la riproduzione
o registrazione da uno strumento MIDI.
Per esempio, si potranno assegnare alcuni suoni di batteria vicino ad altri sulla tastiera
MIDI (in modo che sia più facile suonarli insieme), spostare i suoni, in modo che quelli
più importanti possano essere suonati su una tastiera più piccola, assegnare un suono
ad un tasto nero invece che ad uno bianco, e cosi via.
Se non suonate mai le parti di batteria da un controller MIDI (ma le disegnate nel Drum
Editor), l'impostazione I-Note non ha alcuna influenza.

• Le impostazioni O-Note permettono di configurare la drum map in


modo che Bass Drum corrisponda realmente alla cassa della batteria.
Se state utilizzando uno strumento MIDI nel quale il suono della cassa è sul tasto C2,
impostate O-Note per per il suono Bass Drum su C2. Quando si passa ad un altro
strumento (nel quale il suono della cassa è su C1), imposterete O-Note per Bass Drum
su C1. Una volta configurate le drum map per tutti i vostri strumenti MIDI, non vi
dovrete più preoccupare di questo. Selezionate semplicemente un'altra drum map
quando si desidera utilizzare un altro strumento MIDI per i suoni di batteria.

552
Impostazioni d'uscita e di canale

Si possono impostare canali MIDI e/o uscite MIDI indipendenti per ogni suono
della drum map. Si applicano le seguenti regole:

• Quando è selezionata una drum map per la traccia, le impostazioni del canale
MIDI nella drum map hanno la priorità sull'impostazione MIDI della traccia.
In altre parole, l'impostazione del canale MIDI eseguita nella lista Track o nell'Inspector
è normalmente ignorata. Se volete che un suono di batteria utilizzi il canale della
traccia, impostatelo sul canale “Any” nella drum map.

• Se l'uscita MIDI di un suono della drum map è impostata in “default”, il suono


utilizzerà l'uscita MIDI selezionata per la traccia.
Selezionando una qualsiasi altra opzione, si potrà inviare il suono ad una specifica uscita
MIDI.

Eseguendo specifiche impostazioni di canale e uscita MIDI per tutti i suoni


della drum map, si possono inviare le tracce di batteria direttamente ad un altro
strumento MIDI, semplicemente selezionando un'altra drum map. Non è
necessario eseguire alcuna modifica di canale o d'uscita per la traccia effettiva.

• Per assegnare lo stesso canale MIDI a tutti i suoni della drum map,
cliccare nella colonna Channel, premere [Ctrl]/[Command] e
selezionare il canale desiderato.
Tutti i suoni della drum map saranno assegnati a questo canale MIDI. La stessa
procedura può essere utilizzata anche per selezionare la stessa uscita MIDI per tutti i
suoni contenuti nella drum map.

Può anche essere utile selezionare diversi canali e/o uscite per i vari suoni.
Questo permette di costruire kit di batteria con suoni provenienti da diversi
dispositivi MIDI, etc.

553
Utilizzo delle Drum Map

Selezionare una Drum Map per una traccia

Per selezionare una drum map per una traccia MIDI, utilizzare il menu a discesa
Map nell'Inspector o in Drum Editor:

Selezionando No Drum Map si disattiva la mappatura di batteria in Drum


Editor. Anche se non si usa la drum map, si possono comunque ordinare i suoni
per nome utilizzando un elenco di nomi (pag. 573).

Inizialmente, il menu a discesa Map conterrà solo una mappatura: “GM


Map”. Tuttavia, il CD del programma contiene una serie di drum map.
Il caricamento di queste mappature è descritto in seguito.

554
Finestra di dialogo Dum Map Setup

Per configurare e manipolare le vostre mappature di batteria, selezionare Drum


Map Setup dai menu a discesa Map, oppure dal menu MIDI. Si apre la
seguente finestra di dialogo:

In questa finestra si caricano, creano, modificano e salvano le drum map.


L'elenco a sinistra indica le drum map correnti caricate: selezionando una drum
map dall'elenco, i suoni e le impostazioni corrispondenti sono visualizzati nel
display a destra.

• Le impostazioni dei suoni di batteria sono esattamente uguali a quelle


in Drum Editor (pag. 565).
Come in Drum Editor, cliccando nella colonna più a sinistra è possibile ascoltare il suono
di batteria.
Nota: se ascoltate un suono nella finestra di dialogo Drum Map Setup che è
impostato all'uscita MIDI “Default”, sarà utilizzata l'uscita MIDI selezionata nel menu a
discesa Default, situato nell'angolo inferiore sinistro. Quando si ascolta un suono
dall'uscita Default di Drum Editor, sarà usata l'uscita MIDI selezionata per la traccia
(vedere a pag. 569).

555
Sotto l'elenco dei suoni di batteria troverete una serie di tasti, con le seguenti
funzionalità:

Tasto Descrizione

New Map Aggiunge una nuova drum map al progetto. I suoni di batteria
saranno denominati “Sound 1”, “Sound 2”, e cosi via, ed avranno tutti
i parametri impostati ai valori di default. La mappatura sarà chiamata
“Empty Map”, ma si può rinominarla cliiccandoci sopra nell'elenco e
digitando un nuovo nome.

New Copy Aggiunge una copia della drum map corrente selezionata. È
probabilmente il modo più rapido per creare una nuova drum map:
selezionarne una simile a quella che si desidera costruire, creare una
copia, modificare le impostazioni dei suoni desiderati e rinominare la
drum map nell'elenco.

Remove Rimuove dal progetto la drum map selezionata.

Load Apre una finestra di dialogo file per caricare una drum map da disco.
Nel CD di Cubase SX/SL troverete una serie di drum map per diversi
strumenti MIDI. Utilizzare questa funzione per caricare le mappature
desiderate all'interno del vostro progetto.

Save Apre una finestra di dialogo file per il salvataggio delle drum map
selezionate nell'elenco. Se avete creato o modificato una drum map,
dovrete usare questa funzione per salvare la mappatura su disco.
Questo permette di caricare poi la drum map in altri progetti. I file
Drum Map hanno estensione “.drm”.

Assign Cliccare su questo tasto per assegnare la drum map corrente


selezionata alla traccia MIDI corrente. Ciò è possibile solo se è stata
selezionata una traccia MIDI quando è stata aperta la finestra di
dialogo Drum Map Setup. È come selezionare la drum map dal menu
a discesa Map.

OK Chiude la finestra di dialogo.

• Le drum map sono salvate con i file del progetto. Se avete creato o
modificato una drum map, dovrete utilizzare la funzione Save per
salvarla in un file separato, disponibile per il caricamento in altri
progetti.
Se volete avere sempre la stessa/e drum map incluse nei vostri progetti, bisognerà
salvarla/e in un progetto di default (pag. 758).

556
O-Note Conversion
Questa funzione del menu MIDI, passa in rassegna la parte(i) MIDI selezionata
e imposta l'intonazione reale di ogni nota in base alla sua impostazione O-Note.
È utile se si desidera convertire la traccia in una “normale” traccia MIDI (senza
mappatura di batteria) e avere comunque le note che riproducono il suono di
batteria corretto. L'applicazione tipica di questa funzione è l'export di una
registrazione MIDI come file MIDI standard (pag. 766). Eseguendo prima una
O-Note Conversion sarete sicuri che le vostre tracce percussive saranno
riprodotte in modo corretto quando sono esportate.

Uso degli elenchi nome batteria (Drum name list)


Anche se non è selezionata alcuna drum map per la traccia MIDI editata, si può
comunque usare Drum Editor, se necessario. In questo caso, come accennato
in precedenza, l'elenco dei suoni di batteria avrà solo quattro colonne: Audition,
Pitch, Instrument (i nomi dei suoni di batteria) e Quantize. Non ci saranno le
funzionalità I-Note e O-Note.

In questa modalità, i nomi visualizzati nella colonna Instrument dipendono


dalla selezione eseguita nel menu a discesa Name, situato appena sotto il menu
a discesa Map nel Drum Editor.

Le opzioni di questo menu a discesa sono le drum map correntemente caricate


e l'opzione GM Default che è sempre disponibile. Questo significa che è
possibile usare i nomi dei suoni di batteria in una drum map qualsiasi senza
utilizzare I-Note e O-Note, se è questo che si desidera.

557
List Editor – Finestra principale

La barra degli strumenti


La barra degli strumenti in List Editor contiene gli stessi oggetti di Key Editor
(edit solo, snap, impostazioni quantize, etc.). Essi sono già stati descritti in
precedenza in questo capitolo. Nella barra degli strumenti di List Editor si
trovano solo i seguenti oggetti:

• Il menu a discesa Insert, utilizzato per creare nuovi eventi.


In questo menu si determina il tipo di evento da aggiungere (pag. 576).

• Il menu a discesa Mask e il tasto Show Filter View, permettono di nascondere


dalla vista gli eventi, in base al loro tipo e ad altre proprietà.
Vedere a pag. 579.

• Il tasto Value View può essere usato per nascondere o mostrare il display
View.

List Editor non ha la linea Info (l'editing numerico dei valori è disponibile
nell'elenco degli eventi a sinistra).

L'elenco (List)
Questo elenco contiene tutti gli eventi della parte/i MIDI corrente selezionata,
elencati (dall'alto in basso) seguendo l'ordine di riproduzione. Si possono
modificare ed editare le proprietà dell'evento usando la normale procedura per
l'editing dei valori, come descritto a pag. 577.

558
Il display degli eventi

Questo display indica gli eventi graficamente. La posizione verticale di un evento


nel display corrisponde alla posizione che occupa nell'elenco (cioè all'ordine di
riproduzione), mentre la posizione orizzontale corrisponde alla posizione corrente
nel progetto. Qui si aggiungono nuove parti o eventi, li si trascina con il mouse
per spostarli, etc.

Il display valore

Questo display indica il “valore” di ogni evento, in modo da permetterne una


facile visione e l'editing grafico. Normalmente, il valore mostrato è la proprietà
“Data 2” o “Value 2” (quantità degli eventi controller MIDI, velocity delle note,
etc.).

559
Funzioni di List Editor
Personalizzare la visuale
Si può cliccare e trascinare con il mouse il divisore tra i display dell'elenco e degli
eventi per ingrandire un'area e rimpicciolire l'altra. Inoltre, l'elenco può essere
personalizzato nei seguenti modi:

• Si può cambiare l'ordine delle colonne trascinando le intestazioni colonna.


• Si può ridimensionare le colonne trascinando i divisori tra le intestazioni colonna.

Impostare il formato display


Proprio come nella finestra Project, si imposta il formato display (bars+beats,
seconds, etc.) con un click-destro (Windows) o [Ctrl]-click (Mac) nel righello e
selezionando un'opzione dal menu a discesa. Questa impostazione influenza sia il
righello, sia tutti i valori d'inizio (start), fine (end) e lunghezza (length) contenuti
nell'elenco.

Ingrandimento (Zooming)
È possibile modificare l'ingrandimento orizzontale nel display eventi usando il
cursore di zoom che si trova sotto il display, oppure con lo strumento lente
d'ingrandimento (Magnification Glass).

Aggiungere eventi
Per aggiungere un nuovo evento alla parte editata, procedere come segue:

1. Utilizzare il menu a discesa Insert nella barra degli strumenti per selezionare il
tipo di evento.

2. Selezionare lo strumento Pencil e cliccare nel display eventi, alla posizione


desiderata (relativa al righello).
Se state creando eventi nota, si può cliccare e trascinare per impostare la lunghezza
(length) della nota.

Il nuovo evento compare nell'elenco e nel display degli eventi. Le sue proprietà
saranno impostate al valore di default, ma sono facilmente regolabili nell'elenco.

560
• Le note inserite prenderanno il valore di insert velocity impostato nel campo
Insert velocity nella barra degli strumenti (vedere a pag. 536).

Editing nell'elenco eventi


Questo elenco permette di eseguire un editing numerico dettagliato delle
proprietà degli eventi. Le colonne hanno la seguente funzionalità:

Colonna Descrizione

L Colonna Locate. Una freccia in questa colonna indica che l'evento


inizia subito prima della posizione del cursore progetto. Cliccando su
un evento in questa colonna, il cursore di progetto si sposta all'inizio
di quell'evento. Il doppio-click del mouse sposta il cursore progetto e
inizia/ferma la riproduzione (utile per l'ascolto durante l'editing
nell'elenco).

Type Tipo di evento. Non può essere cambiato.

Start Posizione d'inizio dell'evento, indicata nel formato selezionato per


il righello. Modificare questo valore equivale a spostare l'evento. Si
noti che spostando l'evento dopo un qualsiasi altro evento, l'elenco
sarà riordinato (l'elenco, infatti, mostra sempre gli eventi seguendo
l'ordine di riproduzione).

End Utilizzato solo per gli eventi nota e permette di visualizzare e


modificare la posizione di fine nota (quindi ridimensionarla).

Length Utilizzato solo per gli eventi nota. Indica la lunghezza della nota.
Modificando questo valore si ridimensiona la nota e automaticamente
si modifica anche il valore di fine nota End.

Data 1 Proprietà “Data 1” o “Value 1” dell'evento. Il contenuto dipende dal


tipo d'evento.
Per gli eventi nota, per esempio, rappresenta l'altezza (pitch).
Ove possibile, i valori sono indicati nella forma più significativa.
Per esempio, il valore Data 1 per le note è indicato con il numero nota
nel formato selezionato nella finestra di dialogo Preferences (Event
Display- pagina MIDI). Vedere anche la tabella a pag. 582.

Data 2 Proprietà “Data 2” o “Value 2” dell'evento. Il contenuto dipende dal


tipo d'evento.
Per gli eventi nota, ad esempio, rappresenta il valore di velocity.
Vedere la tabella a pag. 582.

Channel Canale MIDI dell'evento. Si noti che questa impostazione è


normalmente messa in secondo piano dall'impostazione di canale
della traccia. Per riprodurre un evento MIDI sul suo “canale
personale”, impostare la sua traccia sul canale “Any” nella finestra
Project.

Comment Questa colonna è impiegata solo da alcuni tipi d'evento e fornisce un


commento aggiuntivo sull'evento.

561
• É possibile editare più eventi in una sola volta. Se più eventi sono selezionati e si
edita il valore di un evento, saranno cambiati anche gli altri valori degli eventi
selezionati.
Normalmente, le differenze iniziali tra gli eventi saranno mantenute (i valori cioè
cambieranno della stessa quantità). Premendo [Ctrl]/[Command] durante l'editing,
però, tutti gli eventi prenderanno lo stesso valore.

• Per gli eventi SysEx (sistema esclusivo), si può solo editare la posizione
(Start) nell'elenco.
Tuttavia, cliccando nella colonna Comment si apre la finestra MIDI SysEx Editor,
nella quale è possibile eseguire l'editing dettagliato degli eventi System Exclusive
(vedere a pag. 676).

Editing nel display degli eventi

Il display degli eventi permette di editare gli eventi graficamente, utilizzando gli
strumenti presenti nella barra degli strumenti. È possibile editare eventi singoli,
oppure più eventi selezionati simultaneamente.

• Per spostare un evento, cliccarci sopra e trascinarlo con il mouse alla posizione
desiderata.
Si noti che spostando l'evento oltre un qualsiasi altro evento nel display, si riordinerà
l'elenco (l'elenco mostra sempre gli eventi seguendo l'ordine di riproduzione).
Ne consegue che cambierà anche la posizione verticale dell'evento nel display.

• Per copiare un evento, premere [Alt]/[Option] e trascinarlo con il mouse alla


nuova posizione.

• Per ridimensionare una nota, selezionarla e trascinare il suo punto di fine con lo
strumento freccia, come avviene nella finestra Project.
Questa operazione funziona solo con gli eventi nota.

• Per silenziare o togliere dal muto un evento, cliccarci sopra con lo strumento
Mute.
È possibile silenziare o togliere dal muto più eventi in una sola volta, racchiudendoli in
un rettangolo di selezione con lo strumento Mute.

• Si può selezionare uno schema di colori per gli eventi mediante il menu a discesa
Colors nella barra degli strumenti.
Ciò influenza tutti gli eventi MIDI visualizzati nei tre editor MIDI (List Editor, Key Editor
e Drum Editor). Vedere a pag.602.

• Per cancellare un evento, selezionarlo e premere i tasti [Backspace] o [Canc]


sulla tastiera del computer, oppure utilizzare lo strumento Eraser (gomma).

562
Filtraggio

Cliccando sul tasto Show Filter View sulla barra degli strumenti si apre una
barra addizionale di filtro che permette di nascondere dalla vista particolari tipi
d'evento. Per esempio, potrebbe essere difficile individuare eventi nota se la
parte MIDI contiene molti controller. Nascondendo questi ultimi, l'elenco diventa
più maneggevole.

Per nascondere un tipo d'evento, inserire lo spunto nel box corrispondente della
barra di filtro. Per mostrare solo un certo tipo d'evento (e nascondere tutti gli
altri tipi d'evento), premere [Ctrl]/[Command] e cliccare nel box
corrispondente. Premendo [Ctrl]/[Command] e cliccando di nuovo, si toglie lo
spunto da tutti i box (tutti gli eventi saranno visibili).

• I tipi d'evento restano nascosti anche se si chiude la barra di filtro.


Per essere sicuri di vedere tutti gli eventi, aprire la barra di filtro e controllare che tutti i
box siano disattivati.

• La barra di filtro non rimuove nè silenzia o modifica in qualsiasi altro


modo gli eventi.

563
Masking

La funzione Mask è simile alla barra di filtro ma permette di nascondere gli


eventi in base anche ad altri criteri. Procedere come segue:

1. Selezionare un evento (o più eventi) del tipo che si desidera visualizzare.

2. Scorrere il menu a discesa Mask e selezionare una delle opzioni.


I risultati sono i seguenti:

Opzione Descrizione

Event Types Saranno mostrati solo i tipi di eventi simili a quello selezionato.
È la stessa operazione eseguita dalla barra di filtro, ma è più
rapida se si desidera visualizzare un solo tipo di evento.

Event Types and Saranno mostrati solo gli eventi dello stesso tipo e con lo
Data 1 stesso valore “Data1”. Per esempio, se è selezionato un
evento nota, saranno visualizzate solo le note con lo stesso
valore di Pitch. Se è selezionato un evento controller, saranno
mostrati solo i controller dello stesso tipo.

Event Channels Saranno mostrati solo gli eventi che hanno lo stesso canale
MIDI dell'evento selezionato.

Oltre alle opzioni descritte nella tabella precedente, il menu permette anche
l'accesso agli stessi preset disponibili in Logical Editor (pag. 603).
Inoltre, l'opzione Setup... del menu a discesa Mask consente di aprire
direttamente Logical Editor, con il quale è possibile creare configurazioni
nascoste molto complesse.

564
Quando si applica uno dei preset di Logical Editor (oppure si utilizza Logical
Editor per creare configurazioni nascoste personalizzate), saranno mostrati solo
gli eventi che soddisfano i criteri specificati.

• Per disattivare la funzione Mask, selezionare Nothing dal menu a discesa


Mask.

L'impiego tipico della funzione Mask è visualizzare solo certi tipi di controller
(Modulation, Breath Control, etc.). Dato che questi sono tutti eventi dello
stesso tipo (controller), non sarebbe possibile farlo con la barra di filtro. Con
l'opzione Controllers and Events Types del menu a discesa Mask, invece,
questo è possibile!

Editing nel display Value


Il display Value (situato a destra del display eventi) è uno strumento che
consente una rapida visione ed editing di più valori, quali velocity o quantità di
controller. I valori sono indicati con una barra orizzontale la cui lunghezza
corrisponde al valore corrente.

Una rampa di velocity nel display Value.

Si editano i valori cliccando e trascinando le barre orizzontali con il mouse.


Si noti che il puntatore del mouse assume la forma di una matita quando lo si
muove nel display Value. Non è quindi necessario selezionare lo strumento
Pencil per questa operazione.

565
Esattamente quale valore è mostrato per un evento, dipende dal tipo d'evento.
La tabella seguente mostra cosa è visualizzato ed editato nelle colonne Data e
Display Value:

Event Type Data 1 Data 2 Display Value

Note Pitch (numero nota) Velocity Velocity

Controller Tipo di controller Quantità Controller Quantità Controller

Program Change Numero programma Non usato Program number

Aftertouch Quantità Aftertouch Non usato Quantità Aftertouch

Pitch Bend Quantità Bend Non usato Quantità Bend

SysEx Non usato Non usato Non usato

• Il display Value può essere nascosto cliccando sul tasto Show List Value View
sulla barra degli strumenti in modo che non sia illuminato.

566
Score Editor – Finestra principale
(solo in Cubase SL)

Questa sezione descrive Score Editor in Cubase SL. Se usate Cubase SX


fate riferimento al manuale a parte “Stampa e Layout della partitura”
che si apre dal menu Start (Windows) o dal menu Help del programma.

Score Editor visualizza le note MIDI su uno spartito musicale. La finestra


contiene le seguenti sezioni e oggetti:

La barra degli strumenti


La barra degli strumenti in Score Editor è simile a quella di Key Editor, con le
seguenti differenze:

• La barra degli strumenti in Score Editor presenta un tasto che mostra o


nasconde una barra degli strumenti estesa (vedere in seguito).
• Non ci sono impostazioni di parte attiva. In Score Editor le parti su tracce
diverse sono visualizzate su diversi pentagrammi.
• Non ci sono impostazioni di loop locale o funzioni di riconoscimento accordo.

567
La linea Info
La linea Info mostra le informazioni relative alle note MIDI selezionate, proprio
come in Key e Drum Editor. È possibile editare tutti i valori della linea Info
tramite i normali valori di editing (vedere a pag. 542 per i dettagli).

• Per mostrare o nascondere la linea Info, cliccare sull'icona “i” nella barra degli
strumenti.

La barra degli strumenti estesa

La barra degli strumenti estesa (che si può mostrare o nascondere cliccando sul
tasto “T” nella barra degli strumenti principale), contiene i seguenti oggetti:

Tasti valore Nota


Cliccare su uno di questi tasti per selezionare un valore nota da inserire. I tasti
opzioni “T” e punto (“.”) si utilizzano per inserire le terzine e le note col punto.
Premendo [Ctrl]/[Command] e cliccando su uno dei tasti valore nota, si
ridimensionano tutte le note al valore nota scelto.

Enharmonic Shift
Permette di selezionare manualmente se una nota sarà indicata con alterazioni
diesis o bemolle (pag. 598).

568
Il display della partitura

L'area principale della finestra Score Editor mostra le note delle parti editate
disposte su una o più righe di pentagramma.

• Se state editando una o più parti sulla stessa traccia, il più possibile di esse è
mostrata su diversi pentagrammi disposti uno sopra l'altro, proprio come in una
partitura sulla carta.

• Se state editando le parti su più tracce, esse saranno poste su un grande spartito
(più righe di pentagramma, unite tra loro dalle linee verticali delle misure.

• Il numero di misure distribuite sullo schermo dipende dalla dimensione della


finestra e dal numero di note contenute in ogni misura.
Il numero massimo di misure attraverso la pagina è quattro.

• La fine dell'ultima parte è indicata dalla doppia linea di misura verticale.

• A differenza degli altri editor MIDI, Score Editor non ha un righello.


Un righello convenzionale non avrebbe senso, poiché non c'è una precisa relazione tra
la posizione orizzontale di una nota nella partitura e la sua posizione musicale nel
progetto.

569
Funzioni di Score Editor (solo Cubase SL)

Apertura di Score Editor


Per aprire una o più parti in Score Editor si segue quasi la stessa procedura
utilizzata per gli altri editor: selezionare le parti (sulla stessa traccia o su tracce
diverse), e selezionare Open Score Editor dal sub-menu Scores del menu
MIDI. Il comando rapido da tastiera in default è [Ctrl]/[Command]-[R].

• È possibile anche selezionare Score Editor come editor di default, in modo da


aprirlo con un doppio click sulle parti.
L'apertura in default di Score Editor s'imposta utilizzando il menu a discesa Default
Edit Action nella finestra di dialogo Preferences (Display – pagina MIDI).

Editing di parti su tracce diverse

Se avete selezionato parti su due o più tracce e aprite Score Editor, si otterrà
un pentagramma per ogni traccia (nonostante sia possibile dividere in due il
pentagramma, per esempio per la partitura di un pianoforte). Le righe di
pentagramma sono unite tra loro dalle linee verticali delle misure e posizionate
secondo l'ordine delle tracce nella finestra Project.

• Se si desidera riordinare le righe di pentagramma: chiudere l'editor, tornare alla


finestra Project e trascinare con il mouse le tracce sistemandole nell'ordine
desiderato. A questo punto aprire di nuovo Score Editor.

Pentagramma attivo
Come negli altri editor, tutto l'ingresso MIDI (come quando registrate dal vostro
strumento MIDI), è diretto ad una delle tracce, chiamata qui “pentagramma
attivo” (Active staff). Il pentagramma attivo è indicato da un rettangolo nero
sul lato sinistro della prima misura visibile.

Per cambiare pentagramma attivo, premere sul pentagramma che si desidera


attivare.

570
Visualizzazione corretta della partitura
Quando si apre Score Editor per una parte registrata in tempo reale, può darsi
che la partitura non sia chiaramente leggibile, come ci si potrebbe aspettare.
Score Editor può ignorare le minime variazioni di tempo dell'esecuzione e
costruire una partitura più ordinata quasi istantaneamente. Per ottenere questo
risultato, è necessario ricorrere ad alcune impostazioni del pentagramma (Staff
Settings) per determinare come il programma visualizza la musica.

• Si noti che il ritmo in chiave (Time Signature) segue il/i ritmo/i della
traccia Tempo, ed è comune a tutte le tracce/pentagrammi nella
partitura.

Ci sono due modi per aprire la finestra di dialogo Staff Settings:

• Doppio-click del mouse nell'area bianca a sinistra del pentagramma.

• Attivando una riga di pentagramma cliccando al suo interno e selezionando


Staff Settings dal sub-menu Scores del menu MIDI.
Appare la finestra di dialogo Staff Settings.

Le impostazioni che si eseguono in questa finestra di dialogo sono


indipendenti per ogni pentagramma (traccia), ma comuni per un
pentagramma di pianoforte creato scegliendo l'opzione “Split” Staff
Mode (vedere in seguito).

571
Staff Mode

Questo menu a discesa determina la visualizzazione della partitura:

• Selezionando l'opzione Single, tutte le note nella parte sono visualizzate sullo
stesso pentagramma.

• Selezionando l'opzione Split, la parte è divisa sullo schermo in due chiavi, una di
basso (Fa) e l'altra di violino (Sol), come in una partitura per pianoforte.
Per stabilire la nota di divisione, utilizzare il campo valore Splitpoint. Le note uguali e
più acute rispetto alla nota stabilita compariranno nel pentagramma superiore, mentre
le note più gravi rispetto a quella stabilita prenderanno posto sul pentagramma
inferiore.

Prima e dopo aver stabilito la divisione alla nota C3.

Display Quantize

Le note non sono un linguaggio assoluto, perciò dovete dare al programma


alcuni “consigli” su come dovrebbe essere visualizzata la partitura. Per farlo,
utilizzare la sezione Display Quantize nella finestra di dialogo Staff Settings.

572
Questi sono solo valori visivi utilizzati per le grafiche in Score Editor.
Non influenzano in alcun modo la reale riproduzione.

Ecco una descrizione delle funzioni:

Parametro Descrizione

Notes Determina il più basso valore di nota visualizzata e la “più


piccola posizione” riconosciuta e visualizzata correttamente.
Impostate questo parametro al valore significativo più basso
di nota utilizzata nella vostra musica.
Per esempio, se avete note a posizioni di circa un sedicesimo,
dovrete impostare questo valore a 16.
I valori “T” si usano per le terzine.
Questa impostazione è parzialmente “oscurata” dal parametro
Auto Quantize (vedere in seguito).

Rests Questo valore è usato come “consiglio”. Il programma non


visualizzerà pause inferiori a questo valore, tranne quando
necessario. In effetti, questa impostazione determina anche
come sarà visualizzata la lunghezza delle note. Impostare
questo valore in base al più piccolo valore di nota (length) che
si desidera visualizzare per la singola nota, posizionata su un
movimento.

Auto Quantize In generale, se la vostra musica contiene terzine e note intere,


è consigliabile inserire lo spunto in questo box. In caso
contrario, assicuratevi che lo spunto non sia inserito. Auto
Quantize impiega complessi metodi per rendere l'aspetto della
partitura il più leggibile possibile. Auto Quantize permette di
miscelare note intere con terzine in una parte. Auto Quantize
utilizza anche il valore (display) Quantize. Se non trova il
valore adatto per una certa nota o gruppo di note, userà il
valore Quantize impostato per visualizzarle.
Se la parte non è suonata correttamente (oppure è molto
complessa), Auto Quantize potrebbe avere qualche problema a
“capire” esattamente cosa “intendete” suonare.

Dev. Questa opzione è disponibile solo se auto Quantize è attivo.


Quando l'opzione Dev. (deviazione) è attivata, note intere e
terzine saranno rilevate anche se non si trovano esattamente
“sul movimento”. Tuttavia, se le vostre terzine/note intere
sono registrate perfettamente (perché quantizzate o inserite a
mano), è consigliabile disattivare questa opzione.

Adapt Questa opzione è disponibile solo se auto Quantize è attivo.


Attivando questa opzione, il programma “ipotizza” che quando
trova una terzina, ce ne siano probabilmente altre intorno.
Attivate questa opzione se non tutte le terzine sono rilevate.

573
Chiave e Tonalità
Tonalità e chiave corrette si impostano utilizzando le barre di scorrimento nella
sezione Key/Clef (Tonalità e chiave).

Inserendo lo spunto nel box Auto Clef, il programma tenta di “immaginare” la chiave corretta
in base alle note della melodia musicale.

• Per impostare chiave e tonalità per il pentagramma inferiore, inserire lo spunto


nel box Lower Staff della sezione Key/Clef.

Display Transpose

Alcuni strumenti (ad esempio molti ottoni) hanno le partiture trasportate.


A tal fine, la finestra di dialogo Staff Settings permette di specificare
un'impostazione separata Display Transpose per ogni pentagramma (traccia).
Questa funzione trasporta le note nella partitura (cioè il modo in cui sono
visualizzate) senza influenzarne la riproduzione. Questo permette di registrare e
riprodurre un pentagramma multiplo, visualizzando la partitura per ogni
strumento in base al suo spartito trasportato.

• Utilizzare il menu a discesa per selezionare lo strumento per i quale si desidera


visualizzare la partitura.
Si può anche impostare manualmente il valore Display Transpose nel campo
numerico Semitones.

574
Flags
I Flags (letteralmente “bandierine”) sono opzioni addizionali che riguardano la
visualizzazione della partitura:

Parametro Descrizione

Clean Lengths Se attivo, le note considerate accordi saranno visualizzate con


lunghezze identiche. Questo si realizza mostrando le note
più lunghe più corte di come sono in realtà. Con Clean Lengths
attivo, anche le note con sovrapposizioni molto brevi saranno
tagliate; simile al parametro No Overlap (vedere in seguito),
ma con un effetto più “leggero”.

No Overlap Se attivo, non sarà mai visualizzata una nota che si


sovrappone ad un'altra nel senso della lunghezza. In questo
modo, note lunghe e brevi che iniziano nello stesso punto
sono visualizzate senza legature; le note lunghe saranno
escluse dalla visualizzazione. Questo renderà la musica più
leggibile.

Syncopation Attivando questa funzione, le note sincopate sono visualizzate


in modo più leggibile.

Shuffle Attivare questa funzione quando avete suonato un movimento


“shuffle” e lo volete visualizzare con note intere (non in
terzine). Questo è molto comune nella notazione jazz.

575
Applicare le vostre impostazioni

Una volta eseguite le vostre impostazioni, cliccare sul tasto Apply per applicarle
al pentagramma attivo. Potete selezionare un altro pentagramma ed
eseguire impostazioni per quest'ultimo, senza dover chiudere prima la finestra di
dialogo Staff Settings. Ricordatevi però di cliccare sul tasto Apply prima di
cambiare pentagramma, altrimenti le vostre modifiche andranno perse.

• Come per altre finestre di dialogo e proprietà di Cubase SX/SL, è possibile


salvare le impostazioni eseguite in un preset.
Ciò si esegue tramite le normali procedure: cliccare sul tasto Store per salvare le
impostazioni correnti in un preset, selezionare un preset dal menu a discesa per
caricarlo nella finestra di dialogo, oppure utilizzare il tasto Remove per rimuovere il
preset corrente selezionato.

576
Inserire le note con il mouse
Per inserire le note in una parte in Score Editor, utilizzare lo strumento
Note. Tuttavia, è necessario innanzitutto impostare il valore nota (length) e la
spaziatura:

Selezionare un valore nota da inserire

Questo si può fare in due modi:

• Cliccando sui simboli nota sulla barra degli strumenti estesa.


Si possono selezionare valori nota compresi tra 1/1 e 1/64 e attivare o disattivare le
opzioni terzina e nota con punto cliccando sui due tasti a destra. Il valore della nota
selezionata è visualizzato nel campo di valore Length nella barra degli strumenti e nella
forma del cursore dello strumento Note.

• Selezionando un'opzione dal menu a discesa Length nella barra degli strumenti.

Selezionare un valore quantizzato

Muovendo il cursore del mouse sopra la partitura, vedrete che il box di posizione
nella barra degli strumenti segue il vostro movimento e indica la posizione
corrente in misure, movimenti, sedicesimi di nota e segmenti (ticks).

Il posizionamento sullo schermo è controllato dal valore Quantize corrente.


Se, per esempio, si imposta questo valore a “1/8 Note” si può solo inserire e
spostare le note alle posizioni di un ottavo, un quarto a metà misura o all'inizio
della misura. È una buona strategia impostare il valore Quantize al valore di
nota più piccolo presente nel brano. Questo non impedisce di inserire note in
posizioni più “approssimative”. Tuttavia, impostando Quantize ad un valore
nota troppo basso è più facile commettere errori.

Il valore Quantize si imposta nel menu a discesa Quantize nella barra degli
strumenti.

• Si possono anche assegnare tasti di comando rapidi a vari valori di Quantize.


Ciò si esegue dalla finestra di dialogo Key Commands nel menu File, sotto
l'intestazione MIDI Quantize.

• Come per gli altri editor MIDI, è possibile utilizzare la finestra di dialogo
Quantize Setup per creare altri valori di quantizzazione, griglie irregolari, etc.
Questo, tuttavia, non è molto usato durante l'inserimento di note nella partitura.

577
Inserimento di note

Per aggiungere una nota alla partitura, procedere come segue:

1. Attivare un rigo di pentagramma.


Le note sono sempre aggiunte nel pentagramma attivo.

2. Selezionare il tipo di nota scegliendo un valore nota.


Questa operazione è descritta nei dettagli in seguito.

3. Se avete selezionato il valore nota cliccando su un simbolo nella barra degli


strumenti estesa, lo strumento Note è stato selezionato automaticamente.
Altrimenti, selezionare lo strumento Note dalla dalla barra degli strumenti o nel
menu Quick.

4. Selezionare un valore di Quantize.


Come descritto in precedenza, il valore Quantize determinerà la spaziatura delle note.
Se avete impostato Quantize a “1/1 Note” sarete in grado di inserire le note solo sul
battere del movimento. Impostando Quantize a “1/8 Note” si potranno inserire le note
alle posizioni di un ottavo, etc.

5. Cliccare nel pentagramma e tenere premuto il pulsante del mouse.


Una nota appare sotto il puntatore del mouse.

6. Muovere orizzontalmente il mouse per trovare la posizione corretta.


Verificare la posizione nel box inferiore del mouse nella barra degli strumenti. La
posizione è “magneticamente” attirata alla griglia definita dal valore Quantize corrente.
Questo permette di trovare facilmente la posizione corretta.

7. Muovere verticalmente il mouse per trovare l'altezza corretta.


Il box di posizione superiore del mouse indica l'altezza alla posizione del cursore,
facilitando l'individuazione dell'altezza corretta.

8. Rilasciare il pulsante del mouse.


La nota appare nella partitura.

Le note inserite prenderanno il valore di velocity impostato nel campo Insert


velocity nella barra degli strumenti (pag. 536).

578
Selezione delle note
Ci sono vari modi per selezionare le note in Score Editor:

Cliccando con il mouse


Per selezionare una nota, cliccare sulla testa della nota con lo strumento freccia.
La testa della nota si inverte, per indicare la selezione.

• Per selezionare più note, tenere premuto il tasto [Shift] e cliccare sulle note.

• Per togliere la selezione, tener premuto il tasto [Shift] e cliccare di nuovo sulle
note.

• Tenendo premuto [Shift] e cliccando su una nota, questa nota e tutte le note
seguenti nello stesso pentagramma sono selezionate.

Utilizzando un rettangolo di selezione


1. Premere il pulsante del mouse con lo strumento freccia in una zona libera
(bianca) dello spartito.

2. Trascinare il puntatore del mouse.


Appare un rettangolo. È possibile trascinare il mouse per selezionare una o più voci su
pentagrammi diversi, se si desidera.

3. Rilasciare il pulsante del mouse.


Sono selezionate tutte le note con la testa all'interno all'interno del rettangolo.

Per togliere la selezione ad una o più note, tenere premuto il tasto [Shift] e
cliccare con il mouse, come descritto in precedenza.

Usando la tastiera del computer


In default, si possono usare i tasti freccia sinistro e destro per spostarsi tra le
note nel pentagramma. Premendo il tasto [Shift], si selezionano le note sulle
quali si passa.

• Se si desidera utilizzare altri tasti per la selezione delle note, è possibile


personalizzare le impostazioni dei tasti nella finestra di dialogo Key Commands
del menu File (nella categoria Navigate).

Togliere la selezione a tutto


Per togliere la selezione a tutto, cliccare semplicemente con il mouse in un'area
vuota (bianca) della partitura.

579
Cancellare le note
Le note si possono cancellare in due modi:

Con lo strumento Eraser (gomma)


1. Selezionare lo strumento Eraser nella barra degli strumenti o dal menu Quick.

2. Cliccare sulla nota(e) che si vuole cancellare, una alla volta, oppure premendo il
pulsante del mouse e trascinandolo sopra le note.

Con la tastiera del computer o la funzione Delete


1. Selezionare le note che si desidera cancellare.

2. Selezionare Delete dal menu Edit, oppure premere il tasto [Canc] o


[Backspace] sulla tastiera del computer.

Spostare le note
Per spostare o trasportare le note, procedere come segue:

1. Impostare il valore Quantize.


Il valore Quantize limiterà il movimento in termini di tempo. Non si possono posizionare
le note a valori inferiore del valore Quantize. Se Quantize, per esempio, è impostato a
“1/8 Note” non sarà possibile spostare le note a posizioni di sedicesimi di nota. Si potrà
invece spostarle a posizioni nota di ottavi, quarti, mezzi e interi.

2. Se si desidera ascoltare le note durante lo spostamento, attivare l'icona


altoparlante nella barra degli strumenti.
Attivando questa icona, si potrà sentire l'altezza corrente della nota trascinata.

3. Selezionare la nota(e) che si desidera spostare.

4. Cliccare su una delle note selezionate e trascinarla con il mouse alla nuova
posizione e/o altezza desiderata.
Il movimento orizzontale della nota è “attirato magneticamente” alla posizione del
valore Quantize corrente. I box di posizione presenti nella barra degli strumenti,
indicano la nuova posizione e altezza della nota trascinata.

5. Rilasciare il pulsante del mouse.


Le note appaiono alla loro nuova posizione.

• Premendo il tasto [Ctrl]/[Command] e trascinando il mouse, il movimento


sarà forzato solo in orizzontale o verticale (dipende dalla direzione in cui si
trascina il mouse).

580
• É possibile anche spostare le note selezionate utilizzando i tasti di comando
della tastiera del computer, assegnabili nella categoria Nudge della finestra
di dialogo Key Commands.
Spostando le note a sinistra o destra con i tasti di comando, esse si sposteranno in
passi determinati dal valore Quantize corrente. I tasti assegnati per il movimento in
verticale, trasporteranno le note in passi di un semitono.

Duplicazione note
1. Impostare il valore Quantize e selezionare le note, come per il loro
spostamento.

2. Premere il tasto [Alt]/[Option] e trascinare le note con il mouse alle loro


nuove posizioni.

• Per limitare il movimento in una sola direzione, premere [Ctrl]/


[Command].
Il funzionamento è simile allo spostamento, descritto in precedenza.

• [Alt]/[Option] è il tasto in default per la copia e la duplicazione. È possibile


cambiarlo nella finestra di dialogo Preferences (Editing – pagina Tool
Modifiers).
Selezionare “Copy” nella categoria Drag & Drop.

Modificare la lunghezza delle note


Come descritto in precedenza (pag. 587) la lunghezza visualizzata di una nota
non è necessariamente la sua lunghezza reale, ma dipende anche dalle
impostazioni Note e Rest Display Quantize della finestra di dialogo Staff
Settings. Questo è importante ricordarlo quando si modifica la lunghezza di
una nota, poiché si possono ottenere risultati confusi.

Ci sono vari modi per modificare la lunghezza di una nota in Score Editor:

Con lo strumento Note


1. Selezionare un valore Note che si desidera applicare alla nota.
Ciò si esegue cliccando su un'icona di valore nota nella barra degli strumenti, oppure
impostando un nuovo valore Length.

2. Selezionare lo strumento Note, se non è già selezionato.

3. Tener premuto il tasto [Alt]/[Option] e cliccare con il mouse sulle note che
si desidera impostare a questa lunghezza.

581
Con le icone di valore nota nella barra degli strumenti estesa
L'utilizzo della barra degli strumenti estesa è un altro metodo rapido per
impostare una serie di note alla stessa lunghezza:

1. Selezionare le note da modificare.

2. Tenere premuto [Ctrl]/[Command] e cliccare su una delle icone nota nella


barra degli strumenti estesa.
Tutte le note selezionate prendono la lunghezza della nota selezionata.

Con la linea Info


Si possono anche editare i valori Length numericamente nella linea Info,
come avviene anche per Key Editor e Drum Editor (pag. 542).

Dividere e incollare le note


• Se ci sono due note unite da una legatura, cliccando sulla testa della
nota legata con lo strumento Scissors, la nota sarà divisa in due e si
avranno due note rispettivamente con la lunghezza della nota “principale” e
“legata”.

• Al contrario, cliccando su una nota con lo strumento Glue Tube, questa sarà
legata con la nota successiva alla stessa altezza.

Enharmonic Shift
I tasti a destra nella barra degli strumenti estesa permettono di modificare la
visualizzazione delle note selezionate. Per esempio, un F# (FA diesis) è
indicato con Gb (SOL bemolle), e viceversa:

1. Selezionare la nota che si vuole modificare.

2. Cliccare su uno dei tasti Enharm. Shift per visualizzare la nota(e)


selezionata nella forma desiderata.

Il tasto “off” resetta le note alla visualizzazione originale. Le altre cinque opzioni sono:
doppio bemolle, bemolle, nessuna alterazione (il tasto “No”), diesis e doppio diesis.

582
Flip Stems

Normalmente, la direzione dei gambi (stems) delle note è selezionata


automaticamente in base all'altezza delle note, ma se si desidera, è possibile
cambiarla manualmente:

1. Selezionare le note per le quali si desidera invertire (flip) la direzione dei


gambi.

2. Scorrere il menu MIDI e selezionare Flip Stems dal sub-menu Scores.

Lavorare con il testo


Con lo strumento Text è possibile aggiungere, in qualsiasi punto della
partitura, striscie di testo per la descrizione di strumenti, commenti, etc.,:

1. Selezionare lo strumento Text dalla barra degli strumenti o dal menu Quick.

2. Cliccare con il mouse in un punto qualsiasi della partitura.


Appare un box di dialogo con una linea d'inserimento testo.

3. Digitare il testo e premere [Invio].

Modifica del testo


Per modificare una striscia di testo già inserita, doppio-click del mouse con lo
strumento freccia. Si apre il testo per la modifica, e si possono usare i tasti
freccia sulla tastiera del computer per spostare il cursore, cancellare i
caratteri con i tasti [Canc] o [Backspace], e digitare nuove striscie di testo.
Per finire, premere [Invio].

• Per cancellare in blocco un testo, selezionarlo con lo strumento freccia, quindi


premere i tasti [Backspace] o [Canc].

• Per spostare o duplicare blocchi di testo, trascinarli con il mouse, (oppure


[Alt]/[Option] e trascinare con il mouse), come si fa per le note.

583
Modificare carattere, dimensione e stile del testo

Per modificare il carattere del testo inserito, procedere come segue:

1. Selezionare il blocco di testo, cliccandoci sopra con lo strumento freccia.

2. Scorrere il menu MIDI e selezionare Set Font dal sub-menu Scores.


Appare la finestra di dialogo Font Settings che contiene le seguenti impostazioni:

Oggetto Descrizione

Font Definisce il carattere utilizzato per il testo. I caratteri


disponibili nel menu a discesa, dipendono da quelli
installati sul vostro computer. Probabilmente non userete i
caratteri “Steinberg”, poiché sono caratteri particolari
utilizzati dal programma (per esempio, simboli di partitura)
non adatti quindi per un testo comune.

Size Definisce la dimensione del testo.

Frame Permette di racchiudere il testo in un box rettangolare o in


un ovale.

Text style options Questi box stabiliscono lo stile del testo: neretto (Bold),
corsivo (Italic) e/o sottolineato (Underlined).

3. Una volta eseguite tutte le impostazioni, cliccare sul tasto Apply.


Se si desidera, è possibile lasciare aperta la finestra di dialogo Font Settings,
selezionare un altro blocco di testo e regolarne le impostazioni. Ricordarsi però di
cliccare su Apply prima di selezionare un nuovo blocco di testo.

• Se si eseguono le impostazioni nella finestra di dialogo Font Settings senza


aver selezionato un blocco di testo, tali impostazioni saranno utilizzate come
default per tutti i nuovi testi.
In altre parole, tutti i testi seguenti che si inseriscono, prenderanno le impostazioni
specificate (sebbene, naturalmente, sia possibile modificarle manualmente per ogni
blocco di testo, come al solito).

584
Stampa
Per stampare la vostra partitura, procedere come segue:

1. Aprire le parti che si desidera stampare in Score Editor.


La stampa è disponibile solo dall'interno di Score Editor.

2. Selezionare Page Setup dal menu File e assicurarsi che tutte le


impostazioni di stampa sulla stampante siano corrette.

3. Questo comprende anche la dimensione del foglio e i margini.

4. Chiudere la finestra di dialogo Page Setup e selezionare Print dal menu


File.

5. Appare la finestra di dialogo standard per la stampa. Impostare le opzioni


desiderate.

6. Cliccare su Stampa.

585
Opzioni e impostazioni comuni degli editor MIDI

Snap

Snap attivato nella barra degli strumenti.

La funzione Snap vi aiuta a trovare le posizioni corrette durante l'editing negli


editor MIDI, limitando i movimenti orizzontali e il posizionamento in specifiche
posizioni. Le operazioni influenzate dalla funzione Snap comprendono lo
spostamento, la duplicazione, il disegno, il dimensionamento, etc.

• Quando nel righello è selezionato il formato Bars+Beats, il valore


Quantize nella barra degli strumenti determina il punto di Snap.
Ciò rende possibile saltare non solo a valori di note interi, ma anche a griglie”swing”
impostate nella finestra di dialogo Quantize Setup (pag. 501).

• Quando nel righello è selezionato un qualsiasi formato basato sul tempo,


l'editing salta a valori di secondi interi.

Colorare note ed eventi


Utilizzando il menu a discesa Colors nella barra degli strumenti, si può
selezionare uno schema di colori per gli eventi contenuti nell'editor. Sono
disponibili le seguenti opzioni:

Opzione Descrizione

Velocity Le note si colorano diversamente in base ai loro valori di velocity.

Pitch Le note si colorano diversamente in base alla loro altezza.

Channel Le note si colorano diversamente in base ai valori dei loro singoli


canali MIDI.

Part Le note assumono il colore delle rispettive parti della finestra Project.
Utilizzare questa opzione quando si lavora con due o più tracce in un
editor, per vedere meglio a quale traccia corrispondono le varie note.

Quando è selezionata una delle prime tre opzioni, selezionare Setup dal
menu a discesa Colors. Si apre una finestra di dialogo nella quale si può
specificare quale colore sarà associato rispettivamente ai valori di velocity,
altezza o canale.

586
24
Logical Editor, Transformer
e Input Transformer

587
Introduzione
Nella maggior parte dei casi, le operazioni di editing MIDI sono eseguite
graficamente, mediante uno dei tre editor MIDI grafici principali. In alcuni casi,
tuttavia, è necessario avere per i dati MIDI qualcosa di più della semplice funzione
“trova e sostituisci”. In questi casi si utilizza Logical Editor.

Il principio di funzionamento di Logical Editor è il seguente:

• Si configurano condizioni di filtro per trovare determinati eventi.


Potrebbero essere eventi di un certo tipo, con determinati valori o attributi in certe
posizioni. Si possono combinare un qualsiasi numero di condizioni di filtro ed eseguire
complesse combinazioni utilizzando gli operatori booleani AND/OR.

• Si selezionano le funzioni principali da eseguire.


Le opzioni comprendono: Transform (modifica le proprietà degli eventi trovati), Delete
(rimuove gli eventi), Insert (aggiunge nuovi eventi in base alle posizioni degli eventi
trovati) e altre funzioni.

• Si configura un elenco di azioni, che specificano esattamente l'operazione


che sarà eseguita.
Questo non è necessario per tutte le funzioni. Per esempio, la funzione Delete non
richiede alcuna azione specifica aggiuntiva, poiché rimuove semplicemente tutti gli eventi
trovati. La funzione Transform, invece, richiede che si specifichi quali proprietà saranno
modificate ed in quale modo (trasportare le note di una certa quantità, regolare i valori di
velocity, etc.).

Combinando tra loro condizioni di filtro, funzioni e azioni specifiche, si possono


eseguire processi molto potenti.

Per sfruttare al meglio Logical Editor, è necessaria una certa conoscenza sulla
struttura dei messaggi MIDI. Tuttavia, Logical Editor presenta una ricca varietà di
preset, che permettono di utilizzare la sua potenza di processo senza bisogno di
addentrarsi nei suoi aspetti più complicati (vedere a pag. 607).

Lo studio dei preset interni è un ottimo metodo per imparare il


funzionamento di Logical Editor! Molti di essi, infatti, possono anche
essere usati come punto di partenza per le vostre impostazioni delle
funzioni di editing in Logical Editor.

588
L'effetto Transformer MIDI

L'effetto Transformer è una versione in tempo reale di Logical Editor, che


permette di applicare “al momento” l'editing degli eventi riprodotti da una traccia.
Transformer contiene virtualmente le stesse funzioni e impostazioni di Logical
Editor. Le differenze tra i due sistemi sono spiegate chiaramente alle pagine
seguenti.

Input Transformer

Anche Input Transformer è molto simile a Logical Editor. Lavora in tempo reale
(come l'effetto Transformer). Tuttavia, Input Transformer, filtra e trasforma il
dato MIDI al momento della registrazione. In altre parole, le impostazioni
eseguite in Input Transformer influenzeranno gli eventi MIDI reali che registrate.

Input Transformer è descritto nei dettagli a pag. 627. Consigliamo però di


acquisire familiarità innanzitutto con Logical Editor, poiché i due sistemi
condividono molti principi e funzioni.

589
Apertura di Logical Editor
1. Selezionare le parti o gli eventi desiderati.
Ciò che sarà influenzato dalle operazioni, dipende dalla selezione corrente:

• Nella finestra Project, le modifiche eseguite utilizzando Logical Editor sono


applicate a tutte le parti selezionate, ed influenzano tutti gli eventi (del tipo più
significativo) presenti in esse.
• Negli editor MIDI, le modifiche eseguite utilizzando Logical Editor sono
applicate a tutti gli eventi selezionati. Se non ci sono eventi selezionati, saranno
influenzati tutti gli eventi della parte(i) editata.

Si può modificare la selezione mentre la finestra Logical Editor è aperta.

2. Selezionare Logical Editor... dal menu MIDI.

• Per i dettagli su come aprire Transformer (e altri effetti MIDI), vedere


il capitolo “Parametri ed effetti MIDI in tempo reale”.

Finestra generale

590
Selezionare un preset

Per comprendere il funzionamento di Logical Editor, è consigliabile iniziare a


“esplorare” i preset interni. Essi si trovano nel menu a discesa Presets che si
trova in basso a destra nella finestra.

• Per caricare un preset, selezionarlo dal menu a discesa Presets.


La finestra indicherà le impostazioni salvate nel preset. Dato che il preset non è ancora
applicato agli eventi MIDI, si possono caricare diversi preset al solo scopo di studiarli
senza influire su alcun evento. Si può anche modificare un preset prima di applicarlo.

• Per applicare il preset caricato (cioè eseguire le funzioni definite in Logical


Editor), cliccare sul tasto Do It.

• Si possono anche selezionare i preset direttamente dal menu MIDI.


Questo consente di applicare un preset direttamente alla parte MIDI selezionata, senza
bisogno di aprire Logical Editor.

• É possibile inoltre selezionare e applicare i preset di Logical Editor


direttamente in List Editor (dal menu Mask). Si può anche aprire
Logical Editor da List Editor. Vedere a pag. 580 per informazioni al
riguardo.

Per informazioni su come creare e maneggiare preset personalizzati, vedere a


pag. 626.

591
Impostare le condizioni di filtro
Procedura generale

Nell'elenco superiore si impostano le condizioni di filtro, che stabiliscono gli


eventi da trovare. L'elenco contiene una o più condizioni, ciascuna su una linea
separata.

• Se si desidera partire da zero (invece di basare le impostazioni su un


preset esistente), si consiglia di inizializzare le impostazioni
selezionando l'opzione Init dal menu a discesa Presets.

• Per aggiungere una nuova linea (condizione), cliccare sul tasto Add Line situato
a destra.
La nuova linea è aggiunta in fondo all'elenco. Se ci sono molte linee, è necessario usare
la barra di scorrimento a destra per visualizzarle tutte.

• Per rimuovere una linea, cliccare in un punto qualsiasi su di essa, quindi cliccare
sul tasto Delete Line a destra.

592
Si configura una linea per la condizione di filtro cliccando nelle colonne e
selezionando le opzioni dal menu a discesa che appare. Ecco una breve
descrizione delle colonne:

Colonna Descrizione

Left bracket Si usa per “raggruppare” più linee insieme, durante la creazione di
condizioni con linee multiple e operatori booleani AND/OR (pag. 616).

Filter Target Qui si seleziona quale proprietà cercare una volta trovati gli eventi.
La scelta in questa colonna condiziona anche le opzioni disponibili
nelle altre colonne, vedere in seguito!

Condition Determina come Logical Editor confronterà la proprietà della colonna


Filter Target con i valori delle colonne Parameter (Equal, Unequal,
Bigger, etc. - vedere tabella a parte in seguito). Le opzioni disponibili
dipendono dall'impostazione nella colonna Filter Target.

Parameter 1 Qui si stabilisce a quale valore saranno confrontate le proprietà


dell'evento (un valore numerico, una posizione, oppure un'opzione
del menu a discesa, a seconda di Filter Target). Per esempio, se
nella colonna Filter Target è selezionato un valore “Position” e la
colonna Condition presenta l'opzione “Equal”, Logical Editor
cercherà tutti gli eventi che iniziano alla posizione specificata nella
colonna Parameter 1.

Parameter 2 Questa colonna è usata solo se è selezionata una delle opzioni


“Range” della colonna Condition. Solitamente, ciò permette di trovare
tutti gli eventi i cui valori si trovano compresi (o esclusi) nell'intervallo
definito dai valori Parameter 1 e Parameter 2.

Bar Range Questa colonna è usata solo se nella colonna Filter Target è inserito il
valore “Position” ed è selezionata una delle opzioni “Bar Range” nella
colonna Condition. In questi casi, si utilizza la colonna Bar Range per
specificare “zone” all'interno di una misura (per trovare, ad esempio,
tutti gli eventi che si trovano sul primo movimento, oppure attorno ad
esso, di ogni misura). Vedere a pag. 611.

Right bracket Questa colonna si usa per “raggruppare” tra una parentesi linee
diverse (pag. 616).

bool Questa colonna permette di inserire gli operatori booleani AND/OR


quando si creano condizioni di filtro con più linee (pag. 616).

593
Conditions

Le opzioni nella colonna Condition hanno il seguente significato (si noti che le
opzioni Condition disponibili dipendono dall'impostazione Filter Target):

Condition Gli eventi saranno trovati se la loro proprietà Filter Target...

Equal ... ha esattamente lo stesso valore della colonna Parameter 1.

Unequal ... ha un valore qualsiasi diverso dalla colonna Parameter 1.

Bigger ... ha un valore maggiore di quello della colonna Parameter 1.

Bigger or Equal ... ha un valore uguale o superiore a quello indicato nella colonna
Parameter 1.

Less ... ha un valore inferiore a quello indicato nella colonna Parameter 1.

Less or Equal ... ha un valore uguale o inferiore a quello indicato nella colonna
Parameter 1.

Inside Range ... ha un valore compreso nell'intervallo compreso tra i valori delle
colonne Parameter 1 e Parameter 2. Si noti che Parameter 1
potrebbe essere il valore inferiore e Parameter 2 quello superiore.

Outside Range ... ha un valore che non è compreso nell'intervallo definito dalle
colonne Parameter 1 e Parameter 2.

Inside Bar ... ha un valore che si trova entro la “zona” definita dalla colonna
Range “Bar Range” (solo Position), in ogni misura compresa nella
selezione corrente.

Note is equal to ... è la nota specificata nella colonna Parameter 1, non importa a
quale ottava (solo Pitch). Permette di trovare, ad esempio, tutte le
note C (DO) in tutte le ottave.

• Le condizioni per l'obiettivo di filtro (Filter Target) denominato


Property sono diverse, vedere a pag. 615.

Alle pagine seguenti, sono descritti nei dettagli i vari Filter Target (e le
corrispondenti opzioni Parameter e Condition).

594
Ricerca di eventi in particolari posizioni

Selezionando Position nella colonna Filter Target è possibile trovare gli eventi
che iniziano a determinate posizioni, relative all'inizio della song o all'interno
della singola misura.

• Selezionando una qualsiasi condizione diversa dalle opzioni Range o Bar


Range, si imposta una specifica posizione (in misure, movimenti, sedicesimi di
nota e segmenti) nella colonna Parameter 1.

Logical Editor troverà tutti gli eventi del progetto posizionati a 5.1.1.

• Selezionando l'opzione Inside o Outside Range nella colonna Condition, è


necessario poi impostare la posizione d'inizio nella colonna Parameter 1 e la
posizione di fine nella colonna Parameter 2.
Logical Editor troverà tutti gli eventi le cui posizioni sono comprese o escluse
dall'intervallo stabilito dai valori Parameter 1 e Parameter 2.

• Selezionando una delle opzioni Bar Range nella colonna Condition, la colonna
Bar Range mostrerà un piccolo display grafico della misura. Si specifica
l'intervallo all'interno della misura cliccando e trascinando il mouse all'interno di
questo display (l'intervallo Bar Range specificato è indicato in blu).
Logical Editor troverà tutti gli eventi che iniziano all'interno o all'esterno dell'intervallo
Bar Range specificato nel display, in tutte le misure (che si trovano nella selezione
corrente).

Logical Editor troverà gli eventi che iniziano intorno al secondo movimento di ogni misura.

595
Ricerca di note con una particolare lunghezza
Solo gli eventi nota hanno una lunghezza (in realtà, una nota è costituita da
eventi separati note-on e note-off, ma in Cubase SX/SL è considerata un
singolo evento con una lunghezza nota). Quindi, il Filter Target = Length è
valido solo se si cercano specificamente note. Ci deve essere, inoltre, un'altra
linea di condizione filtro, con le colonne Filter Target =Type, Condition =
Equal e Parameter 1= Note.

Ricerca dei valori Value 1 o Value 2


Un evento MIDI è costituito da più valori. Il significato di Value 1 e Value 2
dipende dal tipo d'evento:

Tipo d'evento Value 1 Value 2

Notes Numero Nota/Altezza. Velocity della nota.

PolyPressure Tasto premuto. Pressione del tasto.

Controller Tipo di controller, Quantità di Control Change.


(indicato da un numero).

Program Change Numero Program Change. Non usato.

Aftertouch Quantità della pressione. Non usato.

Pitchbend Intonazione fine del bending, non quella approssimativa.


Sempre usata.

• Gli eventi System Exclusive non sono inclusi nella tabella, poiché non
usano i parametri Value 1 e Value 2.

Dato che Value 1 e Value 2 hanno diversi significati per i vari eventi, cercare,
ad esempio, Value 2=64, significherà trovare note con velocity di 64, controller
con valori di 64, etc. Se questo non è ciò che volete, è necessario aggiungere
un'altra linea di condizione filtro con la colonna Filter Target =Type,
specificando il tipo di eventi da trovare (vedere in seguito).

Questo è particolarmente utile per cercare le note in base ai valori di


altezza e velocity, come descritto in seguito.

596
Le procedure generali per la ricerca dei valori Value 1 e Value 2 sono:

• Selezionando una qualsiasi Condition diversa dalle opzioni Ranges, si specifica


un valore nella colonna Parameter 1.

Logical Editor troverà tutti gli eventi con Value 2 inferiore a 80 (Condition=Less).

• Selezionando l'opzione Inside o Outside Range nella colonna Condition,


l'intervallo è determinato dai valori compresi tra Parameter 1 e Parameter 2.
Si noti che Parameter 1 dovrà avere il valore più basso.

Ricerca di altezza o velocity nota


Aggiungendo un'altra linea di condizione filtro con Filter Target = Type,
Condition = Equal e Parameter 1 = Note, Logical Editor “saprà” che
dovrà cercare gli eventi in base ai valori di altezza e velocity.
I vantaggi sono i seguenti:

• Value 1 e Value 2 nella colonna Filter Target saranno visualizzati


rispettivamente come “Pitch” e “Velocity”, permettendo quindi di cogliere
facilmente la funzione della condizione filtro.
• I vlaori di Pitch nelle colonne Parameter saranno indicati con i nomi delle note
(C3, D#4, etc.). I valori di Pitch, possono essere inseriti digitando il nome della
nota o il numero nota MIDI (0-127).
• Quando Value 1 è selezionato come Filter Target, nella colonna Condition
appare l'opzione aggiuntiva “Note is equal to”. Con questa opzione
selezionata, specificare il nome della nota nella colonna , ma senza il numero di
ottava (inserire, ad esempio, C, C#, D, D#, etc.).
Logical Editor troverà tutte le note di un certo tasto in tutte le ottave.

Vedere a pag. 616 per maggiori informazioni sull'utilizzo di linee di condizione


filtro multiple.

597
Ricerca dei controller
La stessa modalità operativa è utilizzata anche per la ricerca in base ai
controller. Aggiungendo un'altra linea di condizione filtro con la colonna Type =
Controller, Logical Editor “saprà” che dovrà cercare gli eventi controller.
La colonna Parameter 1 visualizzerà poi i nomi dei controller MIDI (Modulation,
Volume, etc.) quando la colonna Filter Target = Value 1.

Ricerca dei canali MIDI


Ogni evento MIDI contiene l'impostazione di un canale MIDI (1-16).
Normalmente, queste impostazioni non sono utilizzate, poiché l'evento MIDI si
riproduce sul canale MIDI impostato per la sua traccia. Tuttavia, si può verificare
la situazione in cui si hanno parti MIDI i cui eventi sono impostati su diversi
canali MIDI, nei seguenti scenari, per esempio:

• Il MIDI è stato registrato da uno strumento che invia più canali diversi (per
esempio, una tastiera Master con i tasti divisi in diverse zone).
• È stata importato un file MIDI di tipo 0 (formato cioè da una singola traccia che
contiene tutti gli eventi MIDI distribuiti su canali diversi).

La ricerca valori dei canali MIDI è semplice; si seleziona una Condition e si


inserisce un canale MIDI (1-16) nella colonna Parameter 1 (e, nel caso si sia
selezionata una Range Condition, un numero di canale maggiore nella colonna
Parameter 2, per creare un intervallo di valore).

Ricerca di tipi d'evento


Selezionando Type nella colonna Filter Target, è possibile trovare solo gli
eventi di un certo tipo.

• La colonna Condition contiene solo tre opzioni: Equal, Unequal e All Types.
• Cliccando nella colonna Parameter 1 si apre un menu a discesa che elenca i
tipi di eventi disponibili (Note, PolyPressure, Controller, etc.).

Logical Editor troverà tutti gli eventi che corrispondono o meno al tipo
d'evento selezionato (in base al contenuto della colonna Condition).

Come accennato in precedenza, selezionando Type = Note (oppure


Type = Controller) si aggiunge maggior funzionalità a Logical Editor.
Potreste eseguire abitualmente questa operazione per aggiungere una
determinata condizione Type, ove possibile.

598
Ricerca delle proprietà

Nel menu a discesa Filter Target c'è un'opzione denominata Property.


Questa opzione permette la ricerca di proprietà che non fanno parte dello
standard MIDI, ma si riferiscono piuttosto alle impostazioni di eventi specifici in
Cubase SX/SL.

Quando si seleziona l'opzione Property, la colonna Condition presenta due


opzioni: Property is set e Property is not set. La proprietà da cercare è
stabilita dalla colonna Parameter 1. Le opzioni disponibili sono: muted,
selected e locking. Due esempi:

In questo caso, Logical Editor troverà tutti gli eventi in muto.

Qui, invece, Logical Editor troverà tutti gli eventi selezionati ma che non sono in muto.

599
Combinazione di più linee di condizione filtro

Come descritto in precedenza, si possono aggiungere linee di condizione filtro


cliccando sul tasto Add Line a destra dell'elenco. Il risultato della combinazione
di più linee di condizione filtro, dipende dagli operatori booleani AND/OR e
dalle parentesi.

La colonna bool
Cliccando nella colonna bool (a destra nell'elenco) è possibile selezionare un
operatore booleano: AND oppure OR. Un operatore booleano separa due linee
di condizione filtro e determina il risultato secondo i seguenti criteri:

• Se le due linee di condizione filtro sono separate dall'operatore


booleano AND, entrambe le condizioni devono essere soddisfatte
affinché l'evento sia trovato.

Logical Editor troverà solo gli eventi nota che iniziano all'inizio della terza misura.

• Se le due linee di condizione filtro sono separate dall'operatore


booleano OR, una delle condizioni (o entrambe) devono essere
soddisfatte affinchè un evento sia trovato.

Logical Editor troverà tutti gli eventi nota (non importa in quale posizione) e tutti gli eventi
all'inizio della terza misura (indipendentemente dal tipo d'evento).

Quando si aggiunge una nuova linea di condizione filtro, l'operatore


booleano di default è AND. Quindi, se volete impostare due o più
condizioni che dovranno entrambe essere soddisfatte da un evento per
essere trovato, non pensate alla colonna bool. Impostate solo le linee
di condizione filtro necessarie ed eseguite le normali impostazioni di
filtro.

600
Uso delle parentesi

Le colonne bracket (parentesi) permettono di includere due o più linee di


condizione filtro, dividendo l'espressione condizionale in unità più piccole. Ciò è
significativo solo quando si hanno tre o più linee di condizione filtro e si desidera
utilizzare l'operatore booleano OR. Ecco come funziona:

• Senza le parentesi, le espressioni condizionali sono calcolate in base


all'ordine nell'elenco.

In questo caso abbiamo l'espressione: Type=Note AND Pitch=C3 OR Channel=1, senza


parentesi. Ciò significa che Logical Editor troverà tutte le note MIDI all'altezza C3 e anche tutti
gli eventi (non importa di quale tipo) impostati sul canale MIDI 1.

Supponiamo invece che si desideri individuare tutte le che abbiano sia l'altezza
C3 sia il canale MIDI 1 (ma non gli eventi che non sono note).
A tal fine, è necessario aggiungere alcune parentesi:

Qui l'espressione è: Type=Note AND (Pitch=C3 OR Channel=1) che troverà gli eventi desiderati.
La regola di fondo è:

• Le espressioni all'interno delle parentesi sono calcolate per prime.


Se ci sono più livelli di parentesi, essi sono calcolati “dall'interno verso l'esterno”
iniziando dalle parentesi più interne.

Le parentesi si aggiungono cliccando nella colonna bracket e selezionando


un'opzione. Si possono selezionare fino a tre parentesi.

601
Editing delle condizioni di filtro tramite testo

L'area sotto l'elenco delle condizioni di filtro indica le condizioni correnti sotto
forma di testo. In quest'area è possibile anche inserire e modificare le condizioni
di filtro in formato di testo. Per consigli sulla sintassi, studiare i preset interni.

• Non si aggiunge alcuna funzionalità editando le condizioni di filtro


mediante il testo. È solo un metodo alternativo per eseguire le varie
impostazioni.
Inserendo qualsiasi cosa nel campo testo vedrete le impostazioni corrispondenti
apparire nell'elenco delle condizioni di filtro (ammesso che si sia utilizzata una sintassi
corretta).

602
Selezionare una funzione

Il menu a discesa nell'angolo superiore sinistro di Logical Editor si utilizza per


selezionare la funzione (cioè il tipo di editing base da eseguire).
Selezionando un'opzione dal menu a discesa, il campo a destra visualizza un
testo esplicativo che rende più facile capire l'operazione che la funzione esegue.

In Logical Editor, il processo non è eseguito fino a quando non si clicca


sul tasto Do It. Quando si usa l'effetto MIDI Transformer, invece, non
esiste il tasto Do It. Di conseguenza, le impostazioni correnti sono
applicate automaticamente in tempo reale, durante la riproduzione o
l'esibizione dal vivo.

In seguito, sono elencate le opzioni disponibili. Si noti che alcune opzioni sono
disponibili solo in Logical Editor e non nell'effetto Transformer.

Delete
Cancella tutti gli eventi trovati da Logical Editor. Nel caso dell'effetto
Transformer, questa funzione rimuoverà (o “silenzierà”) tutti gli eventi trovati
dal “flusso d'uscita”. Gli eventi reali sulla traccia non sono influenzati.

Transform
Modifica una o più caratteristiche dell'evento trovato.
Si imposta ciò che esattamente dovrà essere modificato nell'elenco delle azioni,
come descritto a pag. 621.

Insert
Crea nuovi eventi e li inserisce nella parte(i) (Logical Editor) o nel flusso
d'uscita (Transformer). I nuovi eventi saranno basati sugli eventi trovati a
seconda delle impostazioni delle condizioni di filtro in Logical Editor, ma
applicando ogni modifica eseguita nell'elenco delle azioni.

Un'altra spiegazione della funzione Insert è la seguente: la funzione copia gli


eventi trovati, li trasforma in base alla lista delle azioni, quindi inserisce le copie
trasformate in mezzo agli altri eventi.

603
Insert Exclusive
Questa funzione trasforma gli eventi trovati a seconda dell'elenco delle azioni.
Poi, tutti gli eventi non trovati (quelli che non soddisfano le condizioni di filtro),
sono cancellati (Logical Editor) o rimossi dal flusso d'uscita (Transformer).

Copy (non disponibile in Transformer)


Questa funzione copia tutti gli eventi trovati, li trasforma a seconda dell'elenco
delle azioni e li incolla in una nuova parte su una nuova traccia MIDI. Gli eventi
originali non sono influenzati.

Extract (non disponibile in Transformer)


Funziona come Copy, con la differenza che taglia gli eventi trovati. In altre
parole, Extract trasforma tutti gli eventi trovati e li sposta su una nuova parte
in una nuova traccia MIDI.

Select (non disponibile in Transformer)


Questa funzione seleziona semplicemente tutti gli eventi trovati e li evidenzia
per lavorarli successivamente in un normale editor MIDI.

604
Specificare le azioni

L'elenco inferiore nella finestra Logical Editor è quello delle azioni. In questo
elenco si specificano le modifiche che saranno eseguite sugli eventi trovati
(operazione significativa per tutti i tipi di funzione, tranne Delete e Select).

L'uso dell'elenco delle azioni è simile a quello dell'elenco condizioni di filtro,


tranne che per parentesi ed operatori booleani. È sufficiente cliccare sul tasto
Add Line a destra e completare le colonne in base alle necessità. Per rimuovere
una linea d'azione superflua, selezionarla e cliccare sul tasto Delete Line.

Nella tabella seguente sono descritte le quattro colonne presenti nell'elenco:

Action Target

Qui si seleziona la proprietà che dovrà essere modifcata negli eventi:

Opzione Descrizione

Position Regolando questo valore si sposteranno gli eventi.

Length Permette di ridimensionare gli eventi (solo eventi nota).

Value 1 Regola il valore 1 degli eventi. Come descritto a pag. 612, il


significato di Value 1 dipende dal tipo d'evento. Per gli eventi nota,
Value 1 indica l'altezza (Pitch).

Value 2 Regola il valore 2 degli eventi. Come descritto a pag. 612, il


significato di Value 2 dipende dal tipo d'evento. Per gli eventi nota,
Value 2 indica il valore di velocity.

Channel Permette di modificare l'impostazione del canale MIDI (pag. 614).

Type Permette di cambiare un evento da un tipo ad un altro. Per esempio,


trasforma gli eventi Aftertouch in eventi Modulation.

Value 3 Regola il valore 3 degli eventi. Al momento della stesura di questo


manuale, questa opzione è implementata solo per le note, e
corrisponde al valore “nota-off “.

605
Operation
Questa impostazione determina cosa fare con Action Target. Le opzioni di
questo menu sono varie, dipende dall'opzione Action Target selezionata. In
seguito, sono elencate tutte le operazioni e opzioni disponibili:

Add
Aggiunge ad Action Target il valore specificato nella colonna Parameter 1.

Subtract
Sottrae da Action Target il valore specificato nella colonna Parameter 1.

Multiply by
Moltiplica il valore di Action Target per il valore specificato nella colonna
Parameter 1.

Divide by
Divide il valore di Action Target con il valore specificato nella colonna
Parameter 1.

Round by
Questa operazione “arrotonda” il valore di Action Target al valore specificato
nella colonna Parameter 1. In altre parole, il valore di Action Target è
portato al valore più vicino divisibile per il valore Parameter 1.

Per esempio, se il valore di Action Target è 17 e quello di Parameter 1 è 5, il


risultato dell'arrotondamento sarà 15 (il valore più vicino divisibile per 5).
Un'altra parola che può definire questo tipo di operazione è “quantizzazione”.
In realtà, è possibile eseguire anche la quantizzazione, impostando Action
Target su Position e specificando un valore di quantizzazione con Parameter
1. Tale valore è espresso in segmenti (ticks), con 480 segmenti per ogni nota da
un quarto.

Set Random Values between


Questa opzione imposterà un valore Action Target casuale all'interno
dell'intervallo specificato dai valori Parameter 1 e Parameter 2.

606
Set Relative Random Values
Aggiunge un valore casuale al valore corrente di Action Target. Il valore
aggiunto sarà contenuto all'interno dell'intervallo compreso tra i valori
Parameter 1 e Parameter 2.
Si noti che può essere impostato a valori negativi.

Per esempio, impostando Parameter 1 a -20 e Parameter 2 a +20, il valore


originale di Action Target subirà una variazione casuale che non supererà mai
il valore +/- 20.

Set to fixed value


Imposta il valore di Action Target ad un valore fisso, specificato nella colonna
Parameter 1.

Add Length
Disponibile solo quando Action Target è impostato su Position. Inoltre, è
valida solo se gli eventi trovati sono note (ed hanno quindi una lunghezza).
Quando si seleziona Add Length, la lunghezza di ogni evento nota sarà
aggiunta al valore Position. Si possono quindi creare nuovi eventi (usando la
funzione Insert), posizionati in base alle posizioni finali delle note originali.

Transpose to Scale
Disponibile solo quando Action Target è impostato su Value 1, e quando le
condizioni di filtro sono configurate specificamente per trovare eventi nota
(è stata cioè aggiunta una linea di condizione filtro Type = Note).
Quando si seleziona Transpose to Scale, è possibile specificare una scala
musicale utilizzando le colonne Parameter 1 e Parameter 2. Parameter 1
rappresenta la tonica (C, C#, D, D#, etc.) mentre Parameter 2 indica il genere
di scala (maggiore, melodica o armonica minore, etc.).

Ogni nota sarà trasportata alla nota più vicina presente nella scala selezionata.

607
Use Value 2

Disponibile solo quando Action Target è impostato su Value 1. Se questa


opzione è selezionata, l'impostazione Value 2 in ogni evento sarà copiata
sull'impostazione Value 1.

Questa opzione è utile, ad esempio, per trasformare tutti i controller


Modulation in eventi Aftertouch (poiché i controller utilizzano Value 2 per la
loro quantità, mentre gli eventi Aftertouch utilizzano Value 1, vedere la tabella
a pag. 612).

Use Value 1

Disponibile solo quando Action Target è impostato su Value 2. Se questa


opzione è selezionata, l'impostazione Value 1 in ogni evento sarà copiata
sull'impostazione Value 2.

Mirror

Disponibile solo quando Action Target è impostato su Value 1 o Value 2.


Quando questa opzione è selezionata, i valori saranno “riflessi” o “capovolti”
intorno al valore impostato nella colonna Parameter 1.

In caso di eventi nota, questa operazione invertirà la scala, impostando la tonica


nella colonna Parameter 1 come “punto centrale”.

Linear Change in Loop Range

Questa opzione influenzerà solo gli eventi all'interno di un intervallo di Loop


(cioè tra i locatori sinistro e destro).
Sarà creata una “rampa” lineare di valori (in sostituzione dei valori originali), che
inizia dal valore impostato nella colonna Parameter 1 e termina al valore
definito nella colonna Parameter 2.

Si possono creare ampie gamme di controller lineari, rampe di velocity, etc.

608
Relative Change in Loop Range

Come l'opzione precedente, anche questa crea una rampa di valori che influenza
solo gli eventi all'interno dell'intervallo di Loop. Tuttavia, in questo caso, le
modifiche sono “relative”, nel senso che i valori sono aggiunti ai valori
esistenti.

In altre parole, s'imposta una rampa di valori che inizia da Parameter 1 e


termina a Parameter 2 (si noti che i valori Parameter possono anche essere
negativi). La rampa di valori risultante è poi aggiunta ai valori esistenti degli
eventi all'interno del Loop.

Per esempio, applicando questa opzione ai valori di velocity delle note con
Parameter 1 impostato a 0 e Parameter 2 impostato a -127, si crea una
dissolvenza in uscita (fade-out) dei valori di velocity, mantenendo però le
relazioni originali di velocity:

Applicare le azioni definite


Una volta impostate le condizioni di filtro, selezionato la funzione e definito le
azioni necessarie (o caricato un preset), si applicano le azioni definite con
Logical Editor cliccando sul tasto Do It.

Le operazioni eseguite in Logical Editor possono essere annullate (undo),


come avviene per ogni altra operazione di editing.

• Si ricorda che nell'effetto MIDI Transformer non esiste il tasto Do It. Il


processo è applicato agli eventi riprodotti dalla traccia (o suonati dal
vivo in “thru” attraverso la traccia) non appena essa è configurata.
Dato che MIDI Transformer influenza gli eventi non-esistenti sulla traccia, non c'è
bisogno della funzione Undo.

609
Lavorare con i presets

La sezione Presets, situata nella parte bassa a destra della finestra, permette di
caricare, salvare e manipolare i preset di Logical Editor. Un preset contiene
tutte le impostazioni presenti nella finestra, quindi è sufficiente caricare un
preset e cliccare su Do It.

• Per caricare un preset, selezionarlo dal menu a discesa Presets.

Salvare le proprie impostazioni in un preset


Avete eseguito impostazioni in Logical Editor che volete utilizzare di nuovo in
seguito? È consigliabile salvarle in un preset:

1. Si può inserire un testo esplicativo nel campo Comment.


Una descrizione aggiuntiva del preset può essere utile, specialmente se le impostazioni
sono complesse.

2. Cliccare sul tasto Store nella sezione Preset.


É visualizzata una finestra di dialogo per specificare il nome del nuovo preset.

3. Inserire il nome del preset e cliccare su OK.


Il preset è salvato.

• Per rimuovere un preset, caricarlo e cliccare sul tasto Remove.

Organizzazione e condivisione di preset


I preset di Logical Editor sono salvati come file individuali all'interno della
cartella di programma Cubase SX/SL, nella sotto-cartella presets\Logical Edit.
Questi file non possono essere modificati “manualmente”, ma possono essere
riorganizzati (collocandoli, ad esempio, in altre sotto-cartelle), come avviene per
qualsiasi altro tipo di file.

In questo modo, è possibile condividere i preset con altri utenti Cubase SX/SL,
trasferendo i singoli file preset.

• L'elenco dei preset è letto dal programma ogni volta che si apre
Logical Editor.

610
Input Transformer

Questa funzione permette di filtrare selettivamente e modificare i dati MIDI che


arrivano ad una traccia MIDI prima che sia registrata. Input Transformer è
molto simile all'effetto MIDI Transformer, ma contiene quattro “moduli”
indipendenti, nei quali è possibile impostare diverse condizioni di filtro e azioni,
se necessario.

Ecco alcune operazioni che Input Transformer permette di eseguire:

• Configurare combinazioni per la divisione della tastiera, per registrare


separatamente mano destra e mano sinistra.
• Trasformare un controller come il pedale (foot pedal) in note MIDI (per
riprodurre correttamente la casa della batteria, ad esempio).
• Filtrare uno specifico tipo di dato MIDI su un solo canale MIDI.
• Trasformare Aftertouch in un altro controller (e viceversa).
• Invertire il valore di Velocity o Pitch.

Quattro di queste operazioni possono essere eseguite contemporaneamente.

Apertura di Input Transformer


Per aprire Input Transformer in una traccia MIDI, selezionare la traccia e
premere il tasto Input Transformer nell'Inspector per aprire il menu a
discesa:

• Selezionare Global, in modo che le impostazioni di Input Transformer


siano applicate a tutti gli ingressi MIDI (quindi a tutte le tracce MIDI).

• Selezionare Local per applicare le impostazioni di Input Transformer alla sola


traccia MIDI selezionata.

611
In entrambi i casi, il tasto Input Transformer s'illumina e si apre la finestra
Input Transformer.

Utilizzo dei quattro moduli

Input Transformer è costituito da quattro “transformer” (o moduli) veri e


propri.

• Per selezionare il modulo da visualizzare e in cui eseguire le impostazioni,


cliccare sul tasto corrispondente nella sezione Selected Module.

Modulo 2 selezionato per la visualizzazione e l'editing.

• Gli spunti inseriti nei box della sezione Active Module determinano quale
modulo(i) è attivo.

Moduli 1, 2 e 4 attivi.

612
Le due modalità
Il menu a discesa Mode contiene due opzioni: Filter e Transform.

• In modalità Filter, sono tenute in considerazione solo le condizioni di filtro


(l'elenco superiore). Tutti gli eventi che soddisfano le condizioni impostate
saranno filtrati (esclusi cioè dalla registrazione).

• In modalità Transform, gli eventi che soddisfano le condizioni di filtro saranno


trasformati in base alle impostazioni dell'elenco delle azioni (l'elenco inferiore).

Configurare filtri e azioni

La procedura è simile a quella utilizzata in Logical Editor. Ecco un breve


riassunto:

• Cliccare sui tasti Add Line per aggiungere linee all'elenco delle condizioni di
filtro o all'elenco delle azioni.
Per rimuovere una linea, cliccarci sopra per selezionarla, quindi cliccare sul tasto
Delete Line a destra.

• Cliccando sulle colonne, nell'elenco delle condizioni di filtro si aprono i menu a


discesa che permettono di specificare le condizioni che gli eventi devono
soddisfare.

• Cliccando sulle colonne, nell'elenco delle azioni si aprono i menu a discesa


tramite i quali è possibile specificare l'azione da eseguire sugli eventi trovati
(quando è selezionata la modalità Transform).

Per le descrizioni dettagliate sulle colonne delle condizioni di filtro e azioni,


vedere a pag. 608.

• Selezionando l'opzione Init dal menu a discesa Presets, saranno resettati tutti i
moduli selezionati. Inoltre, saranno rimosse tutte le linee delle condizioni di filtro
e degli elenchi Target.

• Input Transformer non ha il tasto Do It. Le impostazioni diventano effettive


non appena si attiva un modulo, inserendo lo spunto in uno dei box della
sezione Active Module.
Le impostazioni eseguite nei moduli attivati, influenzeranno tutti i dati MIDI che si
registrano sulla traccia.

613
• Chiudendo la finestra Input Transformer, non si disattiva Input
Transformer. Per farlo, bisogna togliere lo spunto da tutti i moduli
della sezione Active Module!
Un tasto Input Transformer illuminato nell'Inspector, indica che uno o più moduli sono
attivi.

614
25
Lavorare con la traccia Tempo

615
Premessa

In Cubase SX/SL, si può specificare se una traccia audio o MIDI è riferita a un


tempo lineare (minuti, secondi) o musicale (pag. 111). Per le tracce basate sul
tempo musicale, il tempo può essere fisso lungo tutto il progetto (modalità
“Fixed Tempo”), oppure può seguire la traccia Tempo (modalità “Tempo
track”), che può contenere variazioni di tempo.

• Per passare dalla modalità Fixed tempo a quella Tempo track usare il tasto
TEMPO sul pannello di Trasporto:

Quando il tasto TEMPO è illuminato (ed è visualizzato il testo TRACK) il tempo segue la traccia
Tempo, mentre quando è spento (ed è visualizzato il testo FIXED) è utilizzato un tempo fisso
(pag. 640). È possibile selezionare la modalità tempo anche nella finestra Tempo Track Editor
(vedere in seguito).

La traccia Tempo contiene anche eventi di tempo in chiave (time signature).


Questi sono sempre attivi, non importa se è selezionata la modalità tempo
Fixed o Tempo.

Nota sulle tracce audio basate sul tempo musicale

Per le tracce basate sul tempo musicale, la posizione degli eventi audio dipende
dalle impostazioni di tempo correnti. Tuttavia, è importante capire che l'audio
reale (quello “contenuto” negli eventi), sarà riprodotto come è stato registrato,
indipendentemente dai cambi tempo eseguiti. Quindi, è buona abitudine
eseguire le giuste impostazioni di tempo e tempo in chiave prima di iniziare la
registrazione di materiale audio basato sul tempo musicale.

• Per fare in modo che una traccia audio già registrata segua i cambi di
tempo, si possono impiegare le funzioni hitpoints e frazionamento
(slicing), descritte a pag. 392.
L'efficacia di questa operazione, dipende dalla natura delle registrazioni audio, poiché
la funzione di rilevazione hitpoint funziona al meglio su materiale ritmico abbastanza
buono.

• Per adattare la traccia Tempo al materiale basato sul tempo, è


possibile utilizzare lo strumento Time Warp, descritto a pag. 646.
Ciò permette di regolare la traccia Tempo in modo che il materiale basato sul tempo
musicale (per esempio, le posizioni in musica) coincida con il materiale basato sul
tempo lineare (per esempio, narrazioni, video, etc.).

616
Tempo Track Editor – Finestra principale

Per eseguire modifiche nella traccia Tempo corrente, aprire la finestra editor
Tempo Track, selezionando Tempo Track dal menu Project.

La barra degli strumenti

617
Il righello
Il righello della finestra Tempo Track indica la linea tempo (timeline). Come
nelle altre finestre, anche qui è possibile selezionare un formato display
cliccando sul tasto freccia che si trova a destra del righello, e selezionando
un'opzione dal menu a discesa che appare.

I due oggetti aggihntivi che si trovano in basso nel menu a discesa hanno le
seguenti funzionalità:

• Se è selezionata l'opzione Time Linear, il righello, il campo time signature e il


display della curva tempo saranno lineari rispetto alla linea tempo.
Questo significa che se il righello indica misure e movimenti (bars+beats), la distanza
tra le linee verticali delle misure varierà a seconda del tempo.

• Se invece è selezionata l'opzione Bars+Beats Linear, il righello, il campo time


signature e il display della curva tempo saranno lineari rispetto ai movimenti.
Se il righello indica misure e movimenti (bars+beats), la distanza tra i movimenti sarà
costante.

618
L'area time signature

L'area appena sotto il righello contiene gli eventi time signature.

Il display della curva tempo

Il display principale della finestra Tempo Track è costituito dal display


della curva tempo (oppure il tempo fisso, se è selezionata la modalità Fixed
tempo, vedere a pag. 640). A sinistra del display si trova una scala valori del
tempo che permette di individuare rapidamente il tempo desiderato.

• Si noti che la “griglia linee” verticale corrisponde al formato display selezionato


per il righello.

619
Funzioni
Ingrandimento (Zoom)
La modifica dell'ingrandimento si esegue tramite uno dei seguenti metodi:

• Usando i cursori per lo zoom situati nell'angolo inferiore destro della finestra.

• Usando lo strumento lente d'ingrandimento (Magnifying Glass).


Funziona secondo le normali procedure.

• Usando il sub-menu Zoom del menu Edit.


Le opzioni in questo menu funzionano come le stesse opzioni in altre finestre.

Editing nella curva tempo

In questa sezione si presume che si stia lavorando in modalità Tempo


Track, cioè che il tasto TEMPO sul pannello di Trasporto sia illuminato.

Aggiungere punti alla curva tempo

1. Utilizzare il menu a discesa “insert curve” nella barra degli strumenti per
scegliere se si desidera che il tempo cambi gradualmente dal punto curva
precedente al nuovo punto (Ramp), oppure cambi istantaneamente per portarsi
al nuovo valore (Jump).

2. Selezionare lo strumento Pencil (matita).

3. Cliccare alla posizione tempo desiderata nel display della curva tempo, e tener
premuto il pulsante del mouse.
Se è attivata la modalità Snap sulla barra degli strumenti, il valore di Snap determina
le posizioni alle quali si possono inserire i punti nella curva (pag. 642).

Quando si clicca, il display tempo sulla barra degli strumenti indica il valore del tempo.

620
4. Trascinare il punto curva al valore di tempo desiderato (indicato nel display
tempo), quindi rilasciare il pulsante del mouse.
Il punto curva di tempo è inserito. Il risultato dipende dall'opzione Ramp o Jump
selezionata in precedenza al passo 1:

Curva inserita con l'opzione Ramp. Curva inserita con l'opzione Jump.

• Si può anche cliccare semplicemente e disegnare una curva con lo strumento


Pencil; i punti curva saranno inseriti automaticamente durante la tracciatura
della curva.
In questo caso, è opportuno utilizzare l'opzione Ramp.

• Al posto dello strumento Pencil, è possibile premere [Alt]/[Option] ed usare


lo strumento freccia.
Con questo metodo, si inserisce un solo punto curva (non è possibile cioè disegnare
una curva con lo strumento freccia).

Si possono anche avere i valori tempo inseriti automaticamente dalla


funzione Beat Calculator (vedere a pag. 643).

Selezione dei punti di curva tempo


I punti di curva tempo si selezionano mediante uno dei seguenti metodi:

• Utilizzando lo strumento freccia.


Si usano le tecniche di selezione standard.

• Utilizzando il sub-menu Select del menu Edit.


Le opzioni sono:

Opzione Descrizione

All Seleziona tutti i punti curva della traccia Tempo.

None Toglie la selezione a tutti i punti curva.

In Loop Seleziona tutti i punti curva tra i locatori sinistro e destro.

From Start to Cursor Seleziona tutti i punti curva a sinistra del cursore progetto.

621
Opzione Descrizione

From Cursor to End Seleziona tutti i punti curva a destra del cursore progetto.

• Si possono usare i tasti freccia sulla tastiera del computer per passare da un
punto curva a quello successivo.
Premendo [Shift] e utilizzando i tasti freccia, la selezione corrente sarà mantenuta,
permettendo quindi la selezione di più punti.

Editing dei punti di curva tempo


I punti di curva tempo si possono editare nei seguenti modi:

• Cliccando e trascinandoli con il mouse in orizzontale e/o verticale.


Se sono selezionati più punti, tutti saranno spostati. Se Snap è attivato nella barra
degli strumenti, esso stabilirà le posizioni alle quali si potranno spostare i punti della
curva tempo (pag. 642).

• Regolando il valore del tempo nel display tempo sulla barra degli strumenti.
Perché questo funzioni, deve essere selezionato un solo punto della curva tempo.

Trascinando i punti di curva tempo in un formato display basato sul


tempo lineare (un qualsiasi formato tempo diverso da Bars+Beats), si
potrebbero ottenere risultati confusi. Questo perché spostando un
punto cambia la relazione tra il tempo lineare e quello musicale.
Per essere più precisi, supponiamo di trascinare un punto verso destra
e di rilasciare il mouse in una determinata posizione. Al rilascio del
mouse, sarà regolata la mappatura tra il tempo lineare e quello
musicale (poiché è stata modificata la curva di tempo). Il punto di
curva tempo apparirà quindi in una posizione diversa. Per questa
ragione, si consiglia di utilizzare il formato display Bars+Beats durante
l'editing delle curve tempo.

622
Regolare il tipo di curva
È possibile cambiare il tipo di segmento di una curva tempo in qualunque
momento, utilizzando il metodo seguente:

1. Selezionare tutti i punti curva del segmento che si desidera modificare.

2. Scorrere il menu a discesa Curve nella barra degli strumenti e selezionare


l'opzione Ramp o Jump.
I segmenti tra i punti curva selezionati sono regolati in base all'opzione scelta.

Rimuovere punti di curva tempo


Per rimuovere un punto di curva tempo, cliccarci sopra con lo strumento
Eraser, oppure selezionarli e premere il tasto [Backspace] sulla tastiera del
computer. Il primo punto di curva tempo non può essere rimosso.

Registrazione dei cambi tempo

Il cursore tempo recording sulla barra degli strumenti permette di registrare le


modifiche tempo “al momento”: è sufficiente avviare la riproduzione e usare il
cursore per aumentare o diminuire il tempo alle posizioni desiderate.
Utile per la creazione di rallentati naturali, etc.

623
Impostare il tempo fisso (Fixed tempo)

Quando il tasto Tempo track è disattivato, la curva della traccia Tempo assume
un colore grigio sfumato (ma rimane visibile). Dato che il tempo fisso è costante
lungo tutto il progetto, non ci sono punti di curva tempo. Il tempo fisso, quindi,
è indicato, nel display della curva tempo, da una linea continua nera orizzontale.

Ci sono due modi per impostare il tempo in modalità Fixed:

• Trascinare in alto o in basso la linea tempo con lo strumento freccia.

• Regolare numericamente il valore nel display tempo nella barra degli strumenti.

624
Aggiungere e modificare eventi di tempo in chiave

• Per aggiungere un evento di tempo in chiave (time signature), cliccare nel


campo time signature con lo strumento Pencil.
In questo modo si aggiunge un evento di tempo in chiave alla misura più vicina.
Si ottiene lo stesso risultato premendo [Alt]/[Option] e cliccando con lo strumento
freccia.

• Per modificare il valore di un evento di tempo in chiave, selezionarlo e regolare


il valore nel campo time signature nella barra degli strumenti.
Si noti che ci sono due coppie di frecce per la regolazione: le due frecce a sinistra
regolano il valore del numeratore, mentre le due frecce a destra regolano il valore del
denominatore.

• Si può spostare un evento di tempo in chiave cliccandoci sopra e trascinandolo


con lo strumento freccia.
Si noti che gli eventi time signature possono essere posizionati solo all'inizio delle
misure.

• Per rimuovere un evento time signature, cliccarci sopra con lo strumento


Eraser, oppure selezionarlo e premere il tasto [Backspace] sulla tastiera del
computer.
Il primo evento time signature non può essere rimosso.

Esportare e Importare tracce Tempo

É possibile esportare la traccia Tempo corrente per il suo utilizzo in altri progetti
selezionando Tempo Track dal sub-menu Export del menu File. Questo
consente il salvataggio impostazioni della traccia Tempo (compresi gli eventi
time signature) in uno speciale file xml (estensione file “.smt”).

Per importare una traccia Tempo salvata, selezionare Tempo Track dal sub-
menu Import del menu File. Si noti che questa operazione sostituisce tutti i
dati della traccia Tempo nel progetto corrente, sebbene la procedura si possa
annullare (undo), se necessario.

625
Opzioni e Impostazioni
Snap

Si attiva o disattiva la modalità Snap cliccando sull'icona Snap nella barra degli
strumenti. Il comportamento della funzione dipende dal formato display
selezionato per il righello:

• Se è selezionato il formato Bars+Beats, i punti di curva tempo si


posizioneranno all'inizio delle misure.

• Se è selezionato un qualsiasi altro formato display, i punti di curva tempo si


posizioneranno alle linee verticali della griglia nel display della curva tempo.
La spaziatura tra le linee della griglia dipende dall'ingrandimento orizzontale.

• Gli eventi time signature possono essere collocati solo all'inizio delle misure,
indipendentemente dal fatto che la modalità Snap sia attivata o meno.

Autoscroll (scorrimento automatico)

Quando questa opzione è attivata, il display della curva tempo scorrerà durante
la riproduzione, in modo da rendere sempre visibile il cursore progetto.

626
Beat Calculator

Beat Calculator è una funzione che calcola il tempo di materiale audio o


MIDI registrato liberamente. Permette anche di impostare il tempo tramite il
tapping (vedere in seguito).

Calcolo del tempo di una registrazione

1. Nella finestra Project eseguire una selezione che copra un numero intero di
movimenti della registrazione.

2. Selezionare Beat Calculator... dal menu Project.


Appare la finestra Beat Calculator.

3. Inserire nel campo Beat il numero di movimenti compresi nella selezione.


È calcolato il tempo corrispondente, che viene visualizzato nel campo BPM.

• Se è necessario regolare la selezione, si può tornare alla finestra Project,


lasciando aperto Beat Calculator.
Per ricalcolare il tempo dopo aver regolato la selezione, cliccare sul tasto Refresh.

4. Volendo, si può inserire il tempo calcolato nella traccia Tempo, cliccando su uno
dei tasti situati nell'angolo inferiore sinistro della finestra Beat Calculator.
Cliccando sul tasto At Tempo Track Start si regolerà il primo punto della curva
tempo, mentre cliccando su At Selection Start, sarà aggiunto un nuovo punto di
curva tempo alla posizione d'inizio della selezione effettuata nella finestra Project,
utilizzando il tipo di curva Jump (pag. 636).

Se è selezionata la modalità Fixed tempo, quando si inserisce il tempo


calcolato, il tempo fisso sarà regolato di conseguenza, non importa su
quale tasto si clicca.

627
Funzione Tap Tempo

La funzione Tap Tempo permette di specificare un tempo con il tapping.


Letteralmente il termine “tapping” significa “battere ritmicamente il tempo”.

1. Aprire la finestra Beat Calculator.

2. Per “battere il tempo” di un dato materiale registrato, attivare la riproduzione.

3. Cliccare sul tasto Tap Tempo.


Appare la finestra Tap Tempo.

4. “Battere il tempo” sulla barra spaziatrice della tastiera del computer, oppure con
il pulsante del mouse.
Il display tempo aggiornerà il tempo calcolato tra ciascun colpo dato sulla barra
spaziatrice o con il mouse.

5. Quando si ferma il tapping, il programma calcola il tempo medio tra i colpi e lo


visualizza.

6. Cliccare sul tasto OK per chiudere la finestra Tap Tempo.


Il tempo calcolato con il tapping è ora visualizzato sul display BPM di Beat
Calculator. Se si desidera, è possibile inserirlo nella traccia Tempo, come descritto
alla fine della pagina precedente.

628
Merge Tempo from Tapping

Questa funzione permette di creare una traccia Tempo completa basata sul
vostro tapping. Generalmente, si utilizza questa funzione quando si ha un file
audio privo di mappatura tempo e, per esempio, si desidera aggiungere, in un
secondo momento, materiale a tempo da un sequencer, etc.

1. Creare una traccia MIDI vuota basata sul tempo lineare e, durante la
riproduzione del materiale audio, eseguire un tapping del nuovo tempo sulla
tastiera MIDI e registrare le note create sulla nuova traccia MIDI.
Si noti che bisogna creare eventi nota (eventi “pedal” non si possono utilizzare per
questa funzione).

2. Riprodurre l'audio e controllare che il tempo delle note MIDI corrisponda a


quello dell'audio.
Se necessario, editare le note MIDI in un editor.

3. Selezionare la parte (o le singole note in un editor) che si desidera usare per il


calcolo.

4. Selezionare Merge Tempo from Tapping dal sub-menu Functions del menu
MIDI.
Si apre una finestra di dialogo.

5. Nella finestra di dialogo, specificare il valore della nota “battuta a tempo”


durante la registrazione (1/2, 1/4, etc.).
Attivando l'opzione Begin at Bar Start, la prima nota partirà automaticamente
dall'inizio della misura durante il calcolo della nuova curva tempo.

6. Cliccare sul tasto OK.


Il tempo del progetto è regolato in base alle note di tapping.

7. Aprire il menu Project e selezionare Tempo Track per verificare che la nuova
informazione tempo si rifletta nella curva tempo.

• Un altro modo per creare una mappatura tempo per l'audio registrato
liberamente è impiegare lo strumento Time Warp (vedere a pag. 646).

629
Time Warp
Lo strumento Time Warp permette di regolare la traccia Tempo in modo che il
materiale basato sul “tempo musicale” (posizioni relative al ritmo musicale)
coincida con il materiale basato sul “tempo lineare” (posizioni relative a minuti e
secondi). Alcune applicazioni tipiche:

• Quando è stata registrata musica (audio o MIDI) senza un riferimento tempo o


un click del metronomo. In tal caso, lo strumento Time Warp consente di
creare una mappatura tempo che si adatti alla registrazione (permettendo di
arrangiare di nuovo o aggiungere materiale a tempo da un sequencer).
• Quando si crea musica per un film, per far coincidere determinate posizioni delle
scene video con altrettante posizioni audio.

Lo strumento Time Warp si basa sul fatto che le tracce possono essere riferite
a posizioni temporali (tempo lineare) o ritmiche (tempo musicale).
Vedere a pag. 111 per la descrizione di queste due modalità.

Procedura di base

Si usa lo strumento Time Warp per trascinare una posizione musicale (in
formato display Bars+Beats) ad una determinata posizione di tempo lineare.
Questa operazione può essere eseguita sia nella finestra Project, sia nelle
finestre degli editor, come descritto in seguito. La procedura generale è la
seguente:

1. Assicurarsi che sia selezionata la modalità Tempo track.


Non è possibile utilizzare lo strumento Time Warp in modalità Fixed tempo.

2. Selezionare lo strumento Time Warp.

Nella finestra attiva è selezionato automaticamente per il righello il formato Bars+Beats, e il


righello assume una colorazione rosso scuro.

3. Cliccare nella finestra ad una posizione musicale e trascinare in modo da farla


coincidere con una posizione del materiale che si sta editando (ad esempio,
l'inizio di un evento, un certo “colpo” all'interno dell'evento, il fotogramma di un
video clip, etc.).
Cliccando con lo strumento Time Warp esso si posiziona sulla griglia nella finestra.

630
Trascinare l'inizio della misura 9 all'inizio dell'evento audio.

Durante il trascinamento, la traccia(e) che si sta editando passa


temporaneamente in formato tempo lineare. Questo significa che il contenuto
della traccia(e) rimane nella stessa posizione tempo, indipendentemente dal
ritmo musicale. (C'è un'eccezione a questo nella finestra Project, vedere in
seguito).

4. Quando si rilascia il pulsante del mouse, la posizione musicale sulla quale si è


cliccato coinciderà con la posizione di tempo lineare alla quale è stata trascinata.
Questo perché lo strumento Time Warp ha modificato l'ultimo evento tempo nella
traccia Tempo (e/o aggiungendo nuovi eventi, dipende dalla finestra e dal suo
utilizzo), scalando quindi la traccia Tempo.

Regole
• Quando si utilizza lo strumento Time Warp, è regolato il valore tempo
dell'ultimo evento tempo (prima della posizione di click).
• Se esistono eventi tempo successivi, sarà creato un nuovo evento tempo alla
posizione di click. In questo modo, l'evento(i) tempo successivi non sarà
spostato.
• Premendo [Shift] e usando lo strumento Time Warp, si crea un nuovo evento
tempo alla posizione di click del mouse.
Il tasto [Shift] è quello di default, ma è possibile assegnare un altro tasto di comando
rapido nella finestra di dialogo Preferences (pagina Tool Modifiers, categoria Warp
Tool).
• Se si usa lo strumento Time Warp in un editor, sarà creato un evento tempo
all'inizio della parte o evento editato. Sarà influenzata solo la traccia che si sta
editando. Si noti, tuttavia, che anche gli eventi successivi alle parti o eventi
editati (nella traccia editata) saranno influenzati.
• Se è stata eseguita la selezione di un intervallo (nella finestra Project, in Audio
Part Editor o Sample Editor) e si utilizza lo strumento Time Warp all'interno
di questo intervallo, le modifiche di tempo saranno limitate a questo intervallo.
Questo significa che se necessari, gli eventi tempo saranno inseriti a inizio e fine
dell'intervallo selezionato. Ciò è utile se si desidera regolare il tempo all'interno di un
certo intervallo, ma si vuole lasciare al proprio posto il materiale fuori dall'intervallo.
• Quando si clicca con lo strumento Time Warp, esso si porta alla griglia tempo
della finestra.

631
• Quando si trascina la griglia tempo in una nuova posizione, questa può essere
magnetica nei confronti degli eventi nella finestra.
Questo si verifica se nella finestra Project la modalità Snap è attivata e nel menu a
discesa Snap è selezionata l'opzione Events. La griglia salterà quindi all'inizio e alla
fine di eventi o parti e ai marker. Nella finestra Sample Editor, è necessario attivare
l'opzione Snap to Zero Crossing se si vuole che la griglia salti agli hitpoint (se ce ne
sono). Negli editor MIDI, bisogna attivare l'opzione Snap, in modo che la griglia salti a
inizio e fine delle note.
• La funzione può creare valori di tempo fino a 300 bpm.

Visualizzazione e regolazione degli eventi tempo


Quando si seleziona lo strumento Time Warp, il righello della finestra attiva
assume una colorazione rosso scuro. Gli eventi tempo esistenti sono indicati da
piccoli triangoli (flags) che indicano i valori tempo.

Ciò aiuta a vedere quello che sta succedendo, ma si può anche usare per
modificare la traccia Tempo:

• Premendo il tasto di comando rapido crea/cancella (in default, [Shift]) e


cliccando con il mouse su un evento tempo, quest'ultimo sarà cancellato.

• Cliccando e trascinando con il mouse un evento tempo nel righello, esso sarà
spostato.
Questa operazione edita automaticamente il valore tempo dell'evento, in modo che gli
elementi a destra mantengano le loro posizioni.

• Premendo [Alt]/[Option] e spostando (o cancellando) un evento tempo nel


righello, il valore tempo non è regolato. Questo significa che gli elementi a
destra saranno spostati.
Questo è il tasto di comando rapido in deafult. Si può assegnare un altro tasto di
comando nella finestra di dialogo Preferences (pagina Tool Modifiers, categoria
Warp Tool).

Uso di Time Warp nella finestra Project

Nella finestra Project è possibile impiegare Time Warp in due modi:

• In modalità di default, tutte le tracce passano temporaneamente in formato


tempo lineare durante l'utilizzo di Time Warp. Ciò significa che le tracce
mantengono le rispettive posizioni tempo assolute, quando si regola la traccia
Tempo.

632
• In modalità musical events follow, nessuna traccia passa in formato tempo
lineare. Ciò significa che tutte le tracce (non riferite al tempo lineare)
seguiranno le modifiche eseguite sulla traccia Tempo.

Si seleziona la modalità Time Warp selezionando il rispettivo strumento,


cliccando sull'icona dello strumento e selezionando la modalità desiderata dal
menu a discesa che appare.

Far coincidere una partitura musicale con un video


Ecco un esempio di utilizzo dello strumento Time Warp in modalità “musical
events follow”. Supponiamo di dover creare una colonna sonora per un film.
Abbiamo una traccia video, una traccia audio di commento parlato ed alcune
tracce audio e/o MIDI musicali. A questo punto, bisogna far coincidere una
posizione di entrata musicale con una certa posizione del video. L'entrata
musicale è alla misura 33. Non ci sono cambi tempo nel progetto (per ora).

1. Assicurarsi che nel pannello di Trasporto sia selezionata la modalità Tempo


track.

2. Ora bisogna individuare la posizione nel video. Non è necessaria una precisione
assoluta. È sufficiente individuarla cercando le miniature (thumbnails) presenti
sulla traccia video. Altrimenti, basta individuare la posizione esatta e aggiungere
un marker alla traccia Marker (al quale sarà possibile saltare in un secondo
momento).
Se si utilizza Cubase SX, è possibile anche prendere nota della posizione esatta e
aggiungere una traccia righello extra impostata per indicare la codifica tempo (time
code).

3. Assicurarsi che le giuste tracce siano impostate rispettivamente in formato


tempo lineare o musicale.
Nel nostro esempio, vogliamo che sia la traccia Video sia la traccia audio di commento
parlato siano basate su un tempo lineare (così come la traccia Marker, se ce n'è una).
Tutte le altre tracce saranno impostate sul formato tempo musicale. Si può modificare
questa impostazione, cliccando sul tasto di formato tempo nella lista Track o
nell'Inspector.

Formato tempo musicale selezionato. Formato tempo lineare selezionato.

633
4. Impostare il menu a discesa Grid Type come si desidera.
Quando si clicca con lo strumento Time Warp, si salta alla griglia selezionata.
Nel nostro esempio, l'entrata musicale avviene alla misura 33, quindi si può impostare
la griglia su “Bar” (misura).

• Si noti che questo influenza la funzione Snap del righello (griglia tempo)
quando si clicca! Inoltre, lo strumento può essere “magnetico” nei confronti
degli eventi nella finestra Project durante il trascinamento. Perché questo
sia possibile, è necessario attivare la funzione Snap e selezionare l'opzione
Events nel menu a discesa Snap.
Nel nostro esempio, questo si rivela utile se è stato creato un marker alla posizione
video desiderata. Trascinando la griglia (vedere in seguito), questa salterà alla
posizione del marker.

5. Selezionare lo strumento Time Warp e scegliere la modalità “musical events


follow”.

6. Cliccare nel display degli eventi all'inizio della misura 33 e trascinare alla
posizione desiderata del video.
Come accennato in precedenza, questo potrebbe significare il trascinamento ad una
posizione delle miniature sulla traccia video, ad un marker nella traccia Marker o ad una
posizione tempo in una traccia righello aggiuntiva (solo in Cubase SX).

Durante il trascinamento, si potrà osservare che il righello viene scalato e le


tracce musicali lo seguiranno.

634
7. Rilasciare il pulsante del mouse.
Nel righello si può osservare che solo il primo evento tempo del progetto è stato
regolato.

8. Avviare la riproduzione.
L'entrata musicale dovrebbe apparire alla posizione corretta nel video.

Bene, a questo punto supponiamo che sia necessario entrare con la musica ad
un'altra posizione nel video. Ripetendo semplicemente la procedura precedente,
noterete che il primo punto d'entrata andrà fuori sync, poiché si sta ancora
modificando il primo (ed unico) evento tempo sulla traccia Tempo!

Bisogna creare un “punto bloccato” (un evento tempo al primo punto d'entrata):

9. Premere [Shift] e cliccare con lo strumento Time Warp nel display degli eventi
alla posizione d'entrata della musica.
Nel nostro caso all'inizio della misura 33.

Come si può notare, un evento tempo (con lo stesso valore del primo) è
aggiunto in quella posizione.

10.Ora bisogna far coincidere l'entrata musicale seguente con la posizione video
seguente, trascinando la posizione musicale alla posizione tempo desiderata,
come è stato fatto in precedenza.
Il nuovo evento tempo è editato, il primo rimane inalterato e l'entrata musicale
originale resta in sync con il video.

• Se impostate molti punti d'entrata musicale in questo modo, abituatevi a


premere [Shift] ogni volta che utilizzate lo strumento Time Warp per far
coincidere le posizioni.
Questa operazione aggiunge un nuovo evento tempo (in modo che non si debbano
aggiungere eventi tempo successivi, come al passo 9).

635
Snapping
Se nella finestra Project è attivata la modalità Snap e nel menu a discesa
Snap è selezionata l'opzione Events, lo strumento Time Warp sarà magnetico
rispetto agli eventi, durante il trascinamento della griglia tempo.
In questo modo, è più facile far saltare una posizione tempo ad un marker, a
inizio o fine di un evento audio, etc.

Uso di Time Warp in un editor audio


L'uso dello strumento Time Warp in Sample Editor o Audio Part Editor è
diverso dal suo utilizzo nella finestra Project, nei seguenti aspetti:

• Quando si usa lo strumento Time Warp, un evento tempo è automaticamente


inserito all'inizio dell'evento o della parte editata. Questo evento tempo sarà
regolato quando si altera la griglia tempo con Time Warp. Il materiale che
precede gli eventi editati non è quindi influenzato.
• Negli editor audio, lo strumento Time Warp si può usare in un'unica modalità:
quando si utilizza Time Warp, la traccia audio editata passa temporaneamente
in formato tempo lineare.

Eseguire una mappatura tempo per una registrazione “libera”


L'esempio seguente descrive l'impiego dello strumento Time Warp in Sample
Editor per la creazione di una mappatura tempo che coincida con musica
registrata “liberamente”. Supponiamo di aver registrato un batterista che suona
senza metronomo; in questo caso, solitamente, il tempo varia sempre, anche se
di poco. Per poter aggiungere in seguito materiale da un sequencer e arrangiare
tutto il materiale registrato, è necessario che il tempo in Cubase SX/SL
corrisponda a quello della traccia di batteria registrata:

1. Se necessario, spostare gli eventi registrati alla posizione d'inizio più comoda.
Spostarli in modo che il primo movimento in battere (“uno”) avvenga all'inizio della
misura desiderata (eseguire uno zoom, se necessario).

2. Aprire la registrazione della batteria in Sample Editor e assicurarsi che non sia
selezionata la modalità Hitpoints.
Lo strumento Time Warp non può essere utilizzato in modalità Hitpoint.
Tuttavia, se in precedenza sono già stati calcolati gli hitpoint, questi saranno visibili
quando è selezionato lo strumento Time Warp (vedere in seguito).

3. Impostare lo zoom in modo che i colpi di batteria siano chiaramente visibili.


Per ottenere questo tipo di corrispondenza movimenti “visiva”, è importante avere una
registrazione sufficientemente pulita, come la traccia di batteria in questo esempio.

4. Selezionare lo strumento Time Warp.

636
È già stato fatto coincidere il primo movimento in battere con l'inizio di una
misura. Tuttavia, se la registrazione inizia prima del primo movimento in battere
(con qualche nota di introduzione, una pausa, etc.), bisogna “bloccare” il primo
movimento in battere in modo che rimanga in posizione:

5. Premere [Shift] e cliccare nell'evento alla posizione del primo movimento in


battere (l'inizio della misura).
Quando si preme [Shift], il puntatore del mouse si trasforma in una matita. Cliccando,
si aggiunge un evento tempo al primo movimento in battere. Quando in seguito si
regolerà il tempo con lo strumento Time Warp, il primo movimento in battere resterà
al suo posto. Nota: se l'evento iniziava esattamente sul primo movimento in battere
(nessun audio prima di “uno”), non era necessario eseguire questa operazione. Questo
perché un evento tempo è aggiunto automaticamente all'inizio dell'evento editato.

6. Individuare ora nel righello l'inizio della misura seguente.

7. Cliccare a quella posizione nel display degli eventi e trascinare la posizione sul
movimento in battere della seconda misura della registrazione.
Quando si clicca, il puntatore salterà alla griglia del righello.

Non è necessario far coincidere obbligatoriamente i movimenti in battere (“uno”). In figura, il


movimento “2” della seconda misura è fatto coincidere con il “due” nella seconda misura della
registrazione (semplicemente perché i colpi di rullante sui movimenti in levare sono più semplici
da localizzare nell'immagine della forma d'onda).

637
Quando è stata trascinata la griglia è stato cambiato il valore di tempo
nell'evento tempo al primo movimento in battere. Se il batterista ha tenuto un
tempo abbastanza costante, anche le misure seguenti dovrebbero ora coincidere
abbastanza bene.

8. Controllare le misure seguenti e individuare la prima posizione in cui l'audio si


allontana dal tempo.

Ora, se si regola semplicemente quel movimento nella griglia tempo per farlo
corrispondere con il movimento della registrazione, sarà modificato anche il
primo evento tempo al primo movimento in battere, e si rovinerà così la
corrispondenza tra i movimenti ottenuta nelle misure precedenti! Bisogna quindi
bloccare queste misure inserendo un nuovo evento tempo.

9. Individuare l'ultimo movimento in sync.


Questo potrebbe essere il movimento precedente a quello in cui audio e tempo si
allontanano tra loro.

10.Premere [Shift] e cliccare in quella posizione per inserire un evento tempo in


quel punto.
In questo modo si bloccano le posizioni che combaciano tra loro. Il materiale che si
trova a sinistra non sarà influenzato dalle successive regolazioni.

11.Ora, far coincidere la griglia tempo con il movimento seguente (che non
corrisponde) cliccando e trascinando con lo strumento Time Warp.
L'evento inserito al passo 10 sarà regolato.

12.Continuare in questo modo lungo la registrazione. Ogni volta che la


registrazione si allontana dal tempo, ripetere i passi da 9 a 11.

A questo punto, la traccia Tempo seguirà la registrazione e si potrà aggiungere


altro materiale, arrangiare la registrazione, etc.

Corrispondenza con gli Hitpoint


Se sono stati calcolati gli hitpoint per l'evento audio che si sta editando, essi
saranno visualizzati quando è selezionato lo strumento Time Warp.

• Il numero di hitpoint visualizzati dipende dall'impostazione del cursore Hitpoint


Sensitivity eseguita in modalità Hitpoint.
• Attivando il tasto Snap to Zero Crossing nella barra degli strumenti, lo
strumento Time Warp salterà alle posizioni degli hitpoint quando si trascina la
griglia tempo.
• Utilizzando la funzione Create Markers nel sub-menu Advanced del menu
Audio, saranno creati i marker alle posizioni degli hitpoint. Ciò può essere utile
durante l'uso dello strumento Time Warp nella finestra Project, poiché lo
strumento sarà magnetico nei confronti dei marker (se è attivata l'opzione Snap
to Events nella barra degli strumenti).

638
Uso dello strumento Time Warp in un editor MIDI

È simile all'uso dello strumento in un editor audio.

• Quando si utilizza lo strumento Time Warp, un evento tempo è inserito


automaticamente all'inizio della parte editata. Questo evento tempo sarà
regolato quando si altera la griglia tempo con lo strumento. Questo significa che
il materiale che precede la parte editata non sarà influenzato.

• Negli editor MIDI, lo strumento Time Warp si può usare in un'unica modalità:
quando si utilizza Time Warp, la traccia MIDI editata passa temporaneamente
in formato tempo lineare.

• I righelli negli editor MIDI, possono essere impostati in modalità “Time Linear”
o “Bars+Beats Linear” (pag. 527). lo strumento Time Warp richiede la
modalità “Time Linear”. Se necessario, la modalità del righello sarà cambiata
quando si seleziona lo strumento Time Warp.

• Se Snap è attivato nella barra degli strumenti dell'editor MIDI, lo strumento


salterà a inizio e fine delle note MIDI quando si trascina la griglia tempo.

Generalmente, si utilizza lo strumento Time Warp in un editor MIDI per far


corrispondere il tempo di Cubase SX/SL con materiale MIDI registrato
liberamente (come per l'esempio audio descritto in precedenza).

639
640
26
Il Project Browser

641
Premessa

Mentre la finestra Project e i vari editor visualizzano eventi e altri dati


graficamente, la finestra Project Browser fornisce una rappresentazione
del progetto basata su un elenco. Questo permette di visualizzare ed editare
tutti gli eventi su tutte le tracce utilizzando il normale editing di valori in un
elenco.

Apertura del Project Browser

Si apre il Project Browser selezionando l'opzione Browser dal menu


Project. La finestra Browser può essere aperta mentre si sta lavorando in
altre finestre. Tutte le modifiche eseguite nella finestra Project o in un
editor si riflettono immediatamente nel Project Browser, e viceversa.

Finestra principale

642
Navigare nel Browser

Si usa il Project Browser in modo simile a Mac OS Finder e Windows


Explorer per dare un'occhiata alle cartelle sul vostro hard-disk:

• Cliccare su un oggetto nell'elenco Project Structure per selezionarlo e


visualizzarlo.
I contenuti dell'oggetto sono mostrati nel display degli eventi.

In questa figura, sono visualizzate le parti di una traccia MIDI.

• Gli oggetti con sotto-strutture gerarchiche possono essere aperti cliccando sui
simboli “+” (o “Closed Folder”) nell'elenco Project Structure.
Quando la sotto-struttura di un oggetto è aperta, appare il simbolo “-” (o “Open
Folder”). Cliccare su questo simbolo per nascondere la sotto-struttura.

• Per mostrare o nascondere tutte le sotto-strutture nell'elenco Project


Structure, usare i tasti “+ All” e “- All” situati sopra l'elenco.

• L'editing vero e proprio si esegue nel display degli eventi, utilizzando le


normali tecniche di editing valore.
C'è un'eccezione: Si possono rinominare gli oggetti nell'elenco Project Structure,
cliccando sui loro nomi e digitando i nuovi nomi.

643
Personalizzare la veduta della finestra

È possibile trascinare i divisori tra l'elenco Project Structure e il display degli


eventi per allargare uno e restringere l'altro. Inoltre, il display degli eventi può
essere personalizzato nei seguenti modi:

• Si può cambiare l'ordine delle colonne trascinando con il mouse le relative


intestazioni a sinistra o destra.

• Si possono ridimensionare le colonne trascinando i divisori tra le intestazioni


delle colonne.

• Per impostare un formato display per tutti i valori di posizione e lunghezza,


usare il menu a discesa Time Format.

• Si possono ordinare gli eventi nel display in base alle colonne, cliccando
sull'intestazione della colonna.
Se, per esempio, si desidera ordinare gli eventi in base alla loro posizione d'inizio
(Start), cliccare sull'intestazione di quella colonna. Appare una freccia che indica gli
eventi ordinati in quella colonna. La direzione della freccia indica se gli eventi sono
ordinati in ordine ascendente o discendente. Per cambiare la direzione della freccia,
cliccare di nuovo nell'intestazione della colonna.

Opzione Sync Selection


Inserendo lo spunto nel box Sync Selection (nell'angolo superiore destro
della finestra Project Browser), selezionando un evento nella finestra
Project, esso sarà selezionato automaticamente anche nel Project Browser,
e viceversa. Ciò facilita l'individuazione degli eventi nelle due finestre.

• Questa funzione è disponibile solo quando è selezionata una singola


parte o evento.

644
Editing delle tracce audio
Le tracce audio possono avere due “sub-oggetti”: Track Data e Automation.

• L'oggetto Automation corrisponde alla sotto-traccia Automation della


finestra Project, e contiene gli eventi di automazione della traccia (pag. 667).

• L'oggetto Track Data corrisponde alla traccia audio corrente nella finestra
Project. Contiene eventi e/o parti audio che, a loro volta, possono contenere
altri eventi audio.

Si noti che se non è stata eseguita alcuna automazione o aperto una sotto-
traccia di automazione, il Browser conterrà solo i dati audio.

Per i vari oggetti sono disponibili i seguenti parametri:

645
Colonne dell'elenco per le parti audio:

Parametro Descrizione

Name Nome della parte. Un doppio-click del mouse sul simbolo situato
accanto, apre l'Audio Part Editor della parte.

Start Posizione d'inizio della parte. Modificare questo valore, equivale a


spostare la parte nella finestra Project.

End Posizione di fine della parte. Modificare questo valore equivale a


ridimensionare la parte nella finestra Project.

Length Lunghezza della parte. Modificare questo valore equivale a


ridimensionare la parte nella finestra Project.

Offset Regola la posizione degli eventi all'interno della parte. Regolare


questo valore equivale a far scorrere il contenuto della parte nella
finestra Project (pag. 126). Impostando un valore di Offset positivo
il contenuto della parte scorre verso sinistra, mentre impostando
un valore di Offset negativo il contenuto della parte scorre verso
destra.

Muto Cliccare in questa colonna per silenziare o togliere dal muto la


parte.

646
Colonne dell'elenco per gli eventi audio:

Parametro Descrizione

Name Permette di inserire un commento descrittivo dell'evento. Un


doppio-click del mouse sull'immagine della forma d'onda accanto
apre il Sample Editor dell'evento.

File Nome del file audio a cui si riferiscono le strisce audio dell'evento.

Start Posizione d'inizio dell'evento. Se l'evento appartiene ad una parte


audio, non si può spostarlo all'esterno della parte.

End Posizione di fine dell'evento.

Snap Posizione assoluta del punto di Snap dell'evento. Si noti che


regolando questo valore non si cambia la posizione del punto di
Snap all'interno dell'evento. È piuttosto un altro modo per spostare
l'evento!

Length Lunghezza dell'evento.

Offset Determina dove l'evento inizia all'interno della striscia audio.


Regolare questo valore equivale a far scorrere il contenuto
dell'evento nella finestra Project (pag. 126).
Si possono specificare solo valori positivi di Offset, poiché l'evento
non può iniziare prima dell'inizio della striscia audio. Analogamente,
non può terminare oltre la fine della striscia audio. Se l'evento
riproduce già l'intera striscia audio, il valore di Offset non può
assolutamente essere regolato.

Volume Volume dell'evento, impostato dalle “maniglie” volume sulla forma


d'onda o nella linea Info della finestra Project.

Fade In Lunghezza delle zone di Fade-In e Fade-Out, rispettivamente.


Fade Out Utilizzando questi parametri per aggiungere un fade (dove prima
non ce n'era nessuno), si creerà un fade lineare. Se si regola la
lunghezza di un fade esistente, sarà mantenuta la forma del fade
precedente.

Mute Cliccare in questa colonna per silenziare o togliere dal muto


l'evento.

Image Visualizza un'immagine della forma d'onda dell'evento all'interno di


un box grigio che corrisponde alla striscia audio. L'immagine è
scalata in base alla larghezza della colonna.

Creazione di parti audio


Quando nell'elenco Project Structure è selezionato l'oggetto Audio di una
traccia audio, si possono creare parti audio vuote sulla traccia, cliccando sul
tasto Add nella barra degli strumenti. Questa operazione inserisce una parte
tra i locatori sinistro e destro.

647
Editing di tracce MIDI
Come le tracce audio, anche le tracce MIDI possono avere due “sub-oggetti”:
Track Data e Automation.

• L'oggetto Track Data corrisponde alla reale traccia MIDI nella finestra
Project, e può contenere parti MIDI (che, a loro volta, possono contenere
eventi MIDI).

• L'oggetto Automation corrisponde alla sotto-traccia d'automazione nella


finestra Project e contiene gli eventi di automazione della traccia (pag. 667).

Si noti che se non è stata eseguita alcuna automazione o aperto una sotto-
traccia di automazione, il Browser conterrà solo i dati MIDI.

Durante l'editing di Track Data sono disponibili i seguenti parametri:

Colonne dell'elenco per le parti MIDI:

Parametro Descrizione

Name Nome della parte.

Start Posizione d'inizio della parte. Modificare questo valore, equivale a


spostare la parte.

End Posizione di fine della parte. Modificare questo valore equivale a


ridimensionare la parte (si influenzerà anche il valore Length).

Length Lunghezza della parte. Modificando questo parametro si


ridimensiona la parte e automaticamente si modifica anche il valore
del parametro End.

Offset Regola la posizione d'inizio degli eventi all'interno della parte.


Regolare questo valore equivale a far scorrere il contenuto della
parte nella finestra Project (pag.126). Impostando un valore di
Offset positivo il contenuto della parte scorre verso sinistra, mentre
impostando un valore di Offset negativo il contenuto della parte
scorre verso destra.

Muto Cliccare in questa colonna per silenziare o togliere dal muto la


parte.

648
Colonne dell'elenco per gli eventi MIDI:

Parametro Descrizione

Type Tipo d'evento MIDI. Non può essere cambiato.

Start Posizione dell'evento. Modificare questo valore equivale a spostare


l'evento.

End É usato solo per gli eventi nota e permette di visualizzare ed


editare la posizione di fine di una nota (quindi di ridimensionarla).

Length Anche questo parametro è utilizzato solo per gli eventi nota e
indica la lunghezza della nota. Modificandolo si ridimensiona la nota
e automaticamente si cambia anche il valore del parametro Length.

Data 1 La proprietà di questo valore dipende dal tipo d'evento MIDI: nel
caso di eventi nota, questo valore rappresenta il numero nota
(pitch). È visualizzato ed editato con il nome della nota ed il
numero di ottava, con valori che vanno da C2 a G8.
Per gli eventi Controller, rappresenta il tipo di controller,
visualizzato in lettere. Si può editare inserendo un numero e sarà
visualizzato il tipo di Controller corrispondente.
Per gli eventi Pitch Bend, rappresenta la regolazione fine per la
quantità di Pitch Bend.
Per gli eventi Poly Pressure, rappresenta il numero nota (pitch).
Per altri tipi d'evento, rappresenta il valore dell'evento stesso.

Data 2 La proprietà di questo valore dipende dal tipo d'evento MIDI:


Per gli eventi nota, rappresenta il valore di velocity note-on.
Per gli eventi Controller, rappresenta il valore dell'evento.
Per gli eventi Pitch Bend, rappresenta un valore approssimativo
della quantità di Pitch Bend.
Per gli eventi Poly Pressure, rappresenta la quantità di pressione.
Per altri tipi d'evento, questo parametro non è usato.

Channel Canale MIDI dell'evento (pag. 71).

Comment Questa colonna è utilizzata solo per alcuni tipi d'evento e fornisce
un commento aggiuntivo sull'evento.

• Per gli eventi SysEx (System Exclusive), è possibile editare solo la


posizione (Start) nell'elenco.
Tuttavia, cliccando nella colonna Comment, si apre la finestra SysEx Editor, nella
quale si può eseguire l'editing dettagliato degli eventi System Exclusive. Questo e
altri aspetti del lavoro con i messaggi System Exclusive, sono descritti nel manuale a
parte “Dispositivi e Funzioni MIDI”.

649
Filtrare gli eventi MIDI
Durante l'editing MIDI nel Project Browser, il gran numero di eventi MIDI
visualizzati può rendere difficile l'orientamento. Per ovviare a questo
inconveniente, si può usare il menu a discesa Filter che permette di
selezionare solo un determinato tipo di eventi da visualizzare.

Con questa opzione selezionata, nel display degli eventi saranno visualizzati solo gli eventi
MIDI Program Change. Per mostrare tutti i tipi d'evento, selezionare il primo oggetto (“---”)
situato in cima al menu a discesa.

Creare parti MIDI


Quando nell'elenco Project Structure è selezionata una traccia MIDI, si
possono creare parti MIDI vuote sulla traccia, cliccando sul pulsante Add.
Sarà inserita una parte tra i locatori sinistro e destro.

Creare eventi MIDI


Si può usare il Project Browser per creare nuovi eventi MIDI:

1. Selezionare una parte MIDI nell'elenco Project Structure.

2. Spostare il cursore progetto alla nuova posizione desiderata per il nuovo


evento.

3. Utilizzare il menu a discesa Add situato sopra il display degli eventi per
selezionare il tipo di evento MIDI da aggiungere.

4. Cliccare sul tasto Add.


Un evento del tipo selezionato è aggiunto alla parte, alla posizione del cursore
progetto. Se il cursore progetto si trova fuori dalla parte selezionata, l'evento è
aggiunto all'inizio della parte.

650
Editing delle tracce d'Automazione
Tutti i tipi d'automazione in Cubase SX/SL (le sotto-tracce d'automazione per le
tracce MIDI, Audio, Group e FX Channel o le singole tracce d'automazione
per gli strumenti VST, i canali ReWire e i bus Ingresso/Uscita), sono
manipolati allo stesso modo nel Project Browser. Ogni oggetto
Automation nell'elenco Project Structure avrà una serie di sub-nominativi,
uno per ciascun parametro automatizzato. Selezionando dall'elenco Project
Structure uno di questi parametri, nell'elenco a destra sono visualizzati i
rispettivi eventi d'automazione:

Si possono usare le due colonne dell'elenco (Position e Value) per editare la


posizione degli eventi ed i loro valori.

Editing della traccia Video


Quando nell'elenco Project Structure è selezionata la traccia Video, il
display degli eventi elenca gli eventi video sulla traccia, con i seguenti
parametri:

Colonna Descrizione

Name Nome della striscia video (video clip) al quale l'evento si riferisce.

Start Posizione d'inizio dell'evento. Modificare questo valore equivale a


spostare l'evento.

End Posizione di fine dell'evento. Modificandolo si ridimensiona la nota


e si cambia automaticamente anche il valore del parametro Length.

Offset Determina la posizione d'inizio degli eventi nella striscia video. Si


noti che l'evento non può iniziare prima del punto d'inizio della
striscia video o terminare oltre la fine della striscia. Ne consegue
che, se l'evento riproduce già l'intera striscia video, il parametro
Offset non può essere regolato in alcun modo.

651
Editing della traccia Marker

Gli eventi Marker presentano i seguenti parametri:

Colonna Descrizione

Name Nome del marker. Può essere editato per tutti i marker, tranne che
per i locatori sinistro e destro.

Start Rappresenta la posizione dei marker “normali”, oppure la posizione


d'inizio dei marker “cycle”.

End Posizione di fine dei marker cycle. Modificando questo valore si


ridimensiona il marker cycle e si cambia automaticamente anche il
valore del parametro Length.

Length Lunghezza dei marker cycle. Modificandolo si ridimensiona il


marker e si cambia automaticamente anche il valore del parametro
End.

ID Numero identificativo del marker. Per i marker normali (non-cycle),


corrisponde al tasto di comando per spostarsi tra i marker. Per
esempio, se un marker ha il numero ID 3, premendo il tasto [3]
sulla tastiera del computer, la posizione della song si sposta a quel
marker. Editando questi valori, si possono assegnare ai marker più
importanti i tasti di comando. Si noti che non è consentito editare i
numeri ID dei marker “L” e “R” (locatori sinistro e destro), oppure
assegnare ai marker i numeri ID 1 e ID 2, poiché essi sono riservati
ai locatori.

Quando è selezionata la traccia Marker, si possono inserire i marker


selezionando Marker o Cycle Marker dal menu a discesa Add e cliccando sul
tasto Add. I normali marker saranno aggiunti alla posizione corrente del
cursore progetto, mentre i marker cycle saranno aggiunti tra le posizioni
correnti dei locatori sinistro e destro.

652
Editing della traccia Tempo

Quando nell'elenco Project Structure è selezionata la traccia Tempo, il


display degli eventi indica gli eventi della traccia Tempo, con i seguenti
parametri:

Parametro Descrizione

Position Posizione dell'evento Tempo. Non è possibile spostare il primo


evento Tempo sulla traccia Tempo.

Tempo Valore tempo dell'evento.

Type Indica se il tempo dovrà saltare istantaneamente al valore


dell'evento (tipo “Jump”), oppure se dovrà variare gradualmente
dall'evento Tempo precedente, creando quindi una rampa (tipo
“Ramp”). Vedere a pag. 636.

Si possono aggiungere nuovi eventi Tempo cliccando sul tasto Add. Si crea
un evento di tipo Jump (alla posizione del cursore progetto) del valore di
120bpm. Assicurarsi che non ci sia un altro evento Tempo alla posizione
corrente del cursore progetto.

Editing del tempo in chiave (Time Signature)


Quando nell'elenco Project Structure è selezionata l'opzione Signature
Track, il display degli eventi mostra gli eventi Time Signature del progetto,
con i seguenti parametri:

Parametro Descrizione

Position Posizione dell'evento. Si noti che non è possibile spostare il


primo evento Time Signature.

Signature Il valore dell'evento Time Signature (tempo in chiave).

Si possono aggiungere nuovi eventi Time Signature, cliccando sul tasto Add.
Si crea un evento di 4/4 all'inizio della misura più vicina al cursore progetto.
Assicurarsi che non ci sia un altro evento Time Signature alla posizione
corrente del cursore progetto.

653
Cancellare gli Eventi

La procedura di cancellazione Eventi è comune a tutti i tipi di traccia:

1. Cliccare su un Evento (o una Parte) nel display degli eventi per selezionarlo.

2. Selezionare Delete dal menu Edit, oppure premere [Canc] o [Backspace]


sulla tastiera del computer.

Si noti che non si possono cancellare il primo evento Tempo o il


primo evento Time Signature.

654
27
Lavorare con i messaggi
System Exclusive

655
Introduzione

System Exclusive (SysEx) è un tipo di messaggio MIDI speciale che si usa


per inviare cose che hanno senso solo per un dispositivo con determinate
caratteristiche costruttive e di un certo tipo. Ogni casa costruttrice di dispositivi
MIDI ha il proprio codice identificativo SysEx. Generalmente, i messaggi
SysEx sono usati per trasmettere dati riguardanti le patch (ad esempio, dati
numerici che costituiscono le impostazioni di uno o più suoni di uno strumento
MIDI).

Cubase SX/SL permette di registrare e manipolare i dati System Exclusive in


vari modi. Questo capitolo presenta varie funzioni che aiutano a gestire e
creare dati System Exclusive.

Bulk Dumps
Registrare un Bulk Dump in Cubase SX/SL

In qualsiasi dispositivo programmabile, tutte le impostazioni sono salvate sotto


forma di numeri nella memoria del computer. Modificando questi numeri si
cambieranno anche le impostazioni.

Normalmente, i dispositivi MIDI permettono di “scaricare” (dump), in altre


parole “trasmettere” alcune o tutte le impostazioni contenute nella memoria
del dispositivo, sotto forma di messaggi MIDI System Exclusive.
Rimandando questi messaggi, si avranno indietro le impostazioni.
Questo è, (tra le altre cose), un modo per eseguire copie di backup delle
impostazioni di ogni strumento.

Se il vostro strumento permette il dumping di alcune o tutte le sue


impostazioni via MIDI, attivando una funzione sul suo pannello di controllo,
probabilmente questa trasmissione di dati potrà essere registrata in Cubase
SX/SL.

1. Aprire la finestra di dialogo Preferences dal menu File (in Mac si trova nel
menu Cubase SX/SL) e selezionare la pagina MIDI-Filter.
Come descritto a pag. 75, questo permette di stabilire quali tipi di eventi MIDI
saranno registrati e/o posti in Thru.

656
2. Togliere lo spunto dal box Sysex nella sezione Record, ma assicurarsi che
lo spunto nel box Sysex della sezione Thru sia inserito.
Con questa impostazione (vedere figura precedente), messaggi SysEx saranno
registrati, ma non rimandati in uscita allo strumento (dato che questo potrebbe
provocare strani risultati).

3. Attivare la registrazione sulla traccia MIDI ed iniziare il dump dal pannello


di controllo frontale dello strumento.

4. Al termine della registrazione, selezionare la nuova parte ed aprire List


Editor dal menu MIDI.
Questo permette di controllare che la trasmissione System Exclusive sia stata
registrata. Ci dovrebbero essere infatti uno o più eventi nell'elenco parti/eventi.

Se il vostro strumento MIDI non ha la possibilità di iniziare un


dump “autonomamente”, è necessario inviare un messaggio di
richiesta dump (Dump Request) da Cubase SX/SL per poter
avviare il dump. Bisognerà usare quindi MIDI SyxEx Editor (pag.
676) per inserire uno specifico messaggio Dump Request
(consultare il manuale del dispositivo MIDI) all'inizio di una
traccia MIDI. Quando si attiva la registrazione, sarà riprodotto il
messaggio Dump Request ( sarà cioè inviata la richiesta di dump
allo strumento), e l'operazione di dump sarà avviata e registrata,
come descritto in precedenza.

657
Trasmissione di un Bulk Dump indietro a un dispositivo
1. Assicurarsi che la traccia MIDI con i dati System Exclusive sia inviata al
dispositivo MIDI.
Sarà opportuno consultare la documentazione del dispositivo per i dettagli sui canali
MIDI da usare, etc.

2. Mettere in Solo la traccia.


Questo potrebbe non essere necessario, tuttavia è una buona misura di sicurezza.

3. Assicurarsi che il dispositivo MIDI sia configurato per la ricezione di dati


System Exclusive (spesso, la ricezione dei messaggi SysEx è disattivata di
default).

4. Se necessario, impostare il dispositivo in modalità “Standby to Receive


System Exclusive”.

5. Riprodurre i dati.

Alcuni consigli
• Non trasmettere più dati del necessario. Se si desidera utilizzare un solo
programma, non trasmettere tutti i programmi, poiché questo renderà poi più
difficile trovare quello desiderato. Specificare esattamente solo quello che si
desidera inviare.
• Se si vuole che il sequencer invii suoni “pertinenti” allo strumento ogni volta
che si carica un progetto, mettere i dati SysEx in un “count-in” silenzioso,
prima che il progetto stesso inizi.
• Se il dump è molto breve (per esempio, un singolo suono), lo si può mettere
nel mezzo del progetto, per riprogrammare un dispositivo al momento.
Tuttavia, si può avere lo stesso risultato usando un Program Change. Ciò è
decisamente preferibile, poiché sono inviati e registrati un numero inferiore di
dati MIDI. Alcuni dispositivi possono essere configurati per inviare le
impostazioni di un suono non appena questo è selezionato sul pannello di
controllo del dispositivo.
• Se create le parti con l'utile “SysEx dumps”, queste parti possono essere
collocate su una speciale traccia muta. Quando si desidera utilizzarne una, è
sufficiente trascinarla con il mouse su una traccia vuota non silenziata e
riprodurla da lì.
• Evitare di trasmettere molti SysEx dump a più strumenti allo stesso tempo.
• Prendere nota dell'impostazione ID corrente del dispositivo per lo strumento.
Modificando questo ID, lo strumento potrebbe rifiutarsi di caricare il dump in
un secondo momento.

658
Registrare le modifiche dei parametri System Exclusive
Spesso si usano i messaggi System Exclusive per modificare a distanza
singole impostazioni di un dispositivo (aprire un filtro, selezionare una forma
d'onda, modificare il decay di un riverbero, etc.). Molti dispositivi hanno
anche la possibilità di trasmettere le modifiche eseguite sul pannello frontale
sotto forma di messaggi System Exclusive. Essi possono essere registrati in
Cubase SX/SL e quindi incorporati all'interno di una normale registrazione
MIDI.

Il principio di funzionamento è il seguente: supponiamo di aprire un filtro


mentre si suonano alcune note: in tal caso, saranno registrate sia le note, sia i
messaggi System Exclusive generati dall'apertura del filtro. Quando lo si
riproduce, il suono seguirà esattamente le modifiche eseguite durante la
registrazione.

1. Aprire la finestra di dialogo Preferences dal menu MIDI (in Mac si trova nel
menu Cubase SX/SL); selezionare la pagina MIDI-Filter e assicurarsi che i
messaggi System Exclusive siano registrati.

2. Assicurarsi che lo strumento sia veramente configurato per trasmettere le


manovre eseguite sul suo pannello di controllo sotto forma di messaggi
System Exclusive.

3. Registrare normalmente.
Terminata la registrazione, controllare in List Editor che gli eventi siano stati
registrati correttamente.

659
Editing dei messaggi System Exclusive
I messaggi System Exclusive sono mostrati in List Editor/Project
Browser, ma non completamente (solo l'inizio del messaggio è indicato nella
colonna Comment dell'evento). Inoltre, non si può editare l'evento (è solo
possibile spostarlo) come invece si può fare per qualsiasi altro tipo d' evento
in List Editor.

Per l'editing dei messaggi System Exclusive si usa la finestra MIDI SysEx
Editor.

• Per aprire la finestra MIDI SysEx Editor per un evento, cliccare nella
colonna Comments dell'evento in List Editor/Project Browser.

La finestra visualizza l'intero messaggio su una o più linee. Tutti i messaggi


System Exclusive iniziano sempre con F0 e terminano con F7, con un
numero arbitrario di byte in mezzo. Se il messaggio contiene più byte di quelli
necessari ad occupare una linea, esso continua sulla linea seguente.
L'indicazione dell'indirizzo (Address) a sinistra serve a individuare la posizione
alla quale si trova un determinato valore nel messaggio.

660
Selezionare e visualizzare i valori
Per selezionare un valore, cliccarci sopra, oppure utilizzare i tasti del cursore.
Il byte selezionato è indicato in vari formati:

• Nel display principale, i valori sono indicati in formato esadecimale.


• A destra del formato esadecimale, i valori sono indicati in codice ASCII.
• In basso, nella finestra di dialogo, i valori sono indicati nei formati binario e
decimale (Binary e Decimal).

Editing di un valore
Il valore selezionato può essere editato direttamente nel display principale,
oppure nei campi valore Binary e Decimal. Cliccarci sopra e digitare il valore
desiderato, come sempre.

Aggiungere e cancellare byte


Utilizzando i tasti Insert e Delete (o i tasti di comando corrispondenti sulla
tastiera del computer), è possibile aggiungere o cancellare byte dal
messaggio. I dati inseriti appariranno prima della selezione.

Importare ed esportare i dati


I tasti Import ed Export, permettono di prelevare dati SysEx dall'hard-disk
ed esportare poi i dati editati su un file. Il formato file utilizzato è denominato
“MIDI SysEx” (estensione file .SYX), nel quale il dato è salvato esattamente
come è, in un file binario. Sarà salvato solo il primo dump di un file .SYX.

Non si dovrà confondere questo formato con i file MIDI.

661
662
28
Export Audio Mixdown

663
Introduzione
La funzione Export Audio Mixdown in Cubase SX/SL permette di miscelare
e trasformare l'audio del programma in un file sull'hard-disk in vari formati.
Questa operazione è denominata Mixdown. Si può scegliere di eseguire un
mixdown delle seguenti tracce:

• Un bus d'uscita.
Per esempio, se si è configurato un mix stereo con le tracce indirizzate a un bus
d'uscita stereo, eseguendo il mixdown di quell'uscita si otterrà un file mixdown che
contiene l'intero mix. Analogamente, è possibile eseguire il mixdown di un bus
surround in un file multicanale (interleaved), oppure in un file per ogni canale
surround (split).

• Il canale di una traccia audio (solo in Cubase SX).


Con questa operazione, si esegue il mixdown di un canale della traccia completa di
effetti in Insert, EQ, etc. Ciò può essere utile per raggruppare un certo numero di
eventi in un singolo file, oppure, se si utilizzano effetti in Insert che consumano
molte risorse della CPU. Esportando la traccia e re-importandola all'interno del
progetto si può disattivare l'effetto in Insert, in modo da risparmiare le risorse del
processore.

• Ogni tipo di canale audio nel Mixer (solo in Cubase SX).


Il mixdown comprende i canali degli strumenti VST, i canali di ritorno effetti (tracce
FX Channel), canali Group e canali ReWire. Gli impieghi sono vari: per esempio, si
può fare il mixdown di una traccia di ritorno effetto, oppure trasformare singoli
canali ReWire in file audio.

Note
• La funzione Export Audio Mixdown esegue il mixdown dell'area compresa
tra i locatori sinistro e destro.

• Il risultato del mixdown comprende tutto ciò che si sente. Muto, impostazioni
del mixer, effetti in Insert, sono tutti tenuti in considerazione.
È da notare, tuttavia, che sarà incluso solo il suono proveniente dal bus o dal canale
selezionato per il mixdown.

• Le tracce MIDI non sono comprese nel mixdown!


Per eseguire un mixdown completo (formato da tracce MIDI e audio), bisogna
prima registrare tutta la musica MIDI sulle tracce audio (collegando le uscite degli
strumenti MIDI agli ingressi audio e registrando, come avviene per qualsiasi
sorgente sonora).

• In Cubase SX è possibile anche esportare tracce selezionate. È una funzione


diversa che non crea un mixdown audio.
Piuttosto, è un modo per trasferire tracce complete (inclusi strisce ed eventi) da un
progetto all' altro.

664
Mixdown su un file audio
1. Impostare i locatori sinistro e destro in modo da stabilire l'area per la quale si
desidera eseguire il mixdown.

2. Impostare le tracce in modo che riproducano l'audio desiderato.


Questo comprende il muto di tracce o parti indesiderate, l'esecuzione manuale di
impostazioni del mixer e/o l'attivazione dei tasti d'automazione R (Read) per alcuni
(o tutti) i canali del mixer.

3. Scorrere il menu File e selezionare Audio Mixdown dal sub-menu Export.


Appare la finestra di dialogo Export Audio Mixdown.

La parte superiore rappresenta una normale finestra di dialogo, mentre la


parte inferiore contiene le opzioni di formato file e le impostazioni della
funzione di mixdown. Si noti che le impostazioni ed opzioni disponibili sono
diverse, a seconda del formato file selezionato (pag. 683).

665
4. Dal menu a discesa Outputs selezionare il bus o il canale per il quale si
vuole eseguire il mixdown (in Cubase SL si possono esportare solo i bus,
non i canali).
Questo menu a discesa elenca tutti i bus e i canali attivi del progetto.

5. Selezionare la configurazione canale per il file di mixdown tramite il menu a


discesa Channels.
Generalmente, si seleziona la stessa configurazione canale del bus o del canale per
il quale si sta eseguendo il mixdown, ma è anche possibile, ad esempio, eseguire il
mixdown di un bus stereo in un file mono. In questo caso, apparirà un messaggio
d'avviso che chiede se si desidera eseguire proprio questa operazione. Nel menu a
discesa Channels sono contenute anche le opzioni “N. Chan. Split” e “N. Chan.
Interleaved”. Esse permettono di creare un file di mixdown surround costituito sia
da un file mono per ciascun canale surround (Split), oppure un singolo file multi-
canale (Interleaved, solo in Cubase SX).

• Le opzioni del menu Channels e “N. Chan.” sono disponibili solo se è


selezionato un formato file non compresso (AIFF, uncompressed
Wave, Wave 64 o Broadcast Wave).
Per gli altri formati, si può selezionare l'opzione stereo o mono utilizzando i controlli
specifici di ogni formato. Se si esegue un mixdown sul formato Surround 5.1, è
disponibile anche l'opzione di mixdown su Windows Media Audio Pro (solo in
Windows e Cubase SX), vedere a pag. 696.

6. Selezionare un formato file dal menu a discesa File.

7. Eseguire impostazioni aggiuntive per il file da creare.


Si tratta di selezionare frequenza di campionamento (Sample Rate), risoluzione
(Resolution), qualità, etc.. Le opzioni disponibili dipendono dal formato file
selezionato (pag. 683).

8. Se si desidera importare di nuovo automaticamente il file audio risultante in


Cubase SX/SL, inserire lo spunto nei box “Import to”.
Inserendo lo spunto nel box “Pool”, apparirà nel Pool una striscia audio riferita al
file. Anche inserendo lo spunto nel box “Audio Track” sarà creato un evento audio
che riproduce la striscia, che sarà collocata su una nuova traccia audio e inizierà dal
locatore sinistro.

• Le opzioni Import sono disponibili solo se è stato selezionato un


formato file non compresso (AIFF, uncompressed Wave, Wave 64 o
Broadcast Wave).

9. Attivando Real-Time Export, l'operazione di export sarà eseguita in tempo


reale, cioè il processo richiederà lo stesso tempo della normale riproduzione.
Alcuni plug-in VST hanno bisogno di questo tipo di export per avere il tempo di
aggiornarsi correttamente durante il mixdown. Per sicurezza, consultare la casa
costruttrice del plug-in.

666
10.Attivando Update Display, gli indicatori saranno continuamente aggiornati
durante il processo di export.
Ciò può essere utile per controllare eventuali clipping, ad esempio.

11.Selezionare una cartella ed un nome per il file audio che sarà creato.

• Con alcuni formati è possibile creare file stereo separati (split),


vedere a pag. 684. Saranno creati due file (uno per ogni lato) con
lo stesso nome ma con la lettera “L” per il file del canale sinistro e la
lettera “R” per il file del canale destro.
Analogamente, i file multi-canale divisi in formato surround (solo in Cubase SX),
avranno lo stesso nome seguito da un numero che indica il canale surround.

12.Cliccare sul tasto Save.

• In base al formato file, potrebbe apparire un'altra finestra di dialogo.


Per esempio, esportando in formato MP3, appare una finestra di dialogo nella quale
è possibile aggiungere informazioni che riguardano titolo della canzone, autore, etc..
Eseguire le impostazioni desiderate, quindi cliccare su OK per proseguire.

Durante la creazione del file audio, è visualizzata una finestra di dialogo con
una barra luminosa di progresso. Se si cambia idea durante la creazione del
file, si può cliccare sul tasto Abort per interrompere il processo.

• Se è stata attivata una delle opzioni Import to, il file sarà importato di
nuovo all'interno del progetto.
Quando si riproduce il file re-importato in Cubase SX/SL, bisogna ricordarsi di
silenziare le tracce originali, in modo da ascoltare solo il risultato reale.

Specifiche dei formati file


Le pagine seguenti descrivono i vari formati file per l'export, e le loro opzioni
ed impostazioni.

• File AIFF (pag. 684).


• File Sound Designer II (solo Mac OS X e Cubase SX, pag. 686).
• File Wave (pag. 687).
• File Wave 64 (solo Cubase SX, pag. 689).
• File Broadcast Wave (pag. 690).
• File MP3 e MP3Pro (solo SX - Per gli utenti SL è necessario
l'aggiornamento, vedere a pag. 691).
• File Ogg Vorbis (pag. 693).
• File Real Audio G2 (pag. 694).
• File Windows Media Audio (pag. 695).
• File Windows Media Audio Pro (solo Cubase SX, pag. 696).

667
File AIFF
AIFF significa Audio Interchange File Format ed è uno standard definito da
Apple Computer Inc. I file AIFF hanno estensione “.aif” e sono utilizzati sulla
maggior parte delle piattaforme di computer. Per l'export dei file in formato
AIFF sono disponibili le seguenti impostazioni:

Channels

Opzione Descrizione

Mono Il mixdown dell'audio è eseguito in mono.

Stereo Split Sono creati due file mono, uno per ogni lato del mix
stereo. I file avranno lo stesso nome (specificato nella
finestra di dialogo) ma con l'aggiunta di una “L” e di una
“R” , rispettivamente. Selezionare questo formato se si
prevede di utilizzare il file risultante in un'altra
applicazione che non supporta i file in formato stereo
Interleaved.
Se invece si prevede di re-importare il file in Cubase
SX/SL, si raccomanda di usare l'opzione Stereo
Interleaved, poiché Cubase SX/SL non considera
automaticamente i file stereo separati (split) come
un'entità unica.

Stereo Interleaved Si crea un file stereo. È l'opzione stereo raccomandata se


si desidera re-importare il file in Cubase SX/SL.

N. Chan. Split Si utilizza questa opzione per esportare canali surround o


(solo Cubase SX) mix (bus). Esportando con questa opzione, sarà creata
una serie di file mono, ciascuno contenente l'audio di uno
dei canali surround. Numero e configurazione dei canali
dipende dal formato del bus d'uscita (o canale)
selezionato nel menu a discesa Outputs.
Per esempio, se è stato selezionato il bus d'uscita 5.1, si
avranno sei file audio mono. Essi avranno il nome
specificato nel campo nome File, seguito da un numero
(1-6).

N. Chan. Si utilizza questa opzione per esportare canali surround o


Interleaved mix (bus). Esportando con questa opzione, sarà creato un
(solo Cubase SX) singolo file audio contenente tutti i canali surround.
Numero e configurazione dei canali nel file Interleaved
dipende dal formato del bus d'uscita (o canale)
selezionato nel menu a discesa Outputs.
Per esempio, se è stato selezionato il bus d'uscita 5.1, si
avrà un file audio 5.1 (contenente i sei canali surround).

668
Resolution

Permette di selezionare file a 8, 16, 24 e 32 bit (a virgola mobile).

• Se il file rappresenta un “mixdown provvisorio” che si prevede di re-


importare e continuare a lavorare in Cubase SX/SL, raccomandiamo di
selezionare l'opzione a 32 bit (virgola mobile).
32 bit (virgola mobile) è una risoluzione molto alta (la stessa utilizzata internamente
da Cubase SX/SL per il processo audio), e i file audio avranno una dimensione
doppia rispetto ai file con risoluzione a 16 bit.

• Se si sta eseguendo il mixdown per la realizzazione di un CD master, si dovrà


utilizzare l'opzione 16 bit, poiché i CD audio sono sempre a 16 bit.
In tal caso, si raccomanda l'attivazione del plug-in UV-22HR per il dithering (vedere
a pag. 235). Questo plug-in riduce gli effetti del rumore di quantizzazione e gli
inconvenienti dovuti alla conversione del file da un'alta risoluzione ai 16 bit del CD.

• La risoluzione a 8 bit dovrà essere impiegata solo se necessario, poiché


limiterà molto la qualità audio.
La qualità a 8 bit potrebbe essere adatta in alcune applicazioni di largo consumo
(videogiochi, giocattoli, etc.).

Sample Rate

È la frequenza di campionamento del file esportato. Nella maggior parte dei


casi, si dovrà selezionare la stessa frequenza di campionamento utilizzata per
il progetto. Infatti, una frequenza di campionamento inferiore degrada la
qualità del segnale audio (riducendo principalmente il contenuto delle alte
frequenze), mentre una frequenza di campionamento superiore aumenta solo
la dimensione del file audio senza migliorarne la qualità.
Si consideri anche il futuro utilizzo del file: se, ad esempio, si prevede di
importarlo in un'altra applicazione, si dovrà selezionare una frequenza di
campionamento supportata dall'applicazione che ospiterà il file.

• Se si esegue il mixdown per la realizzazione del CD master, si dovrà


selezionare la frequenza di 44.100 Hz, poiché questa è la frequenza
di campionamento dei CD audio.

669
Opzioni Broadcast (con informazioni incluse)

I file AIFF esportati da Cubase SX/SL possono contenere informazioni


aggiuntive: data e ora di creazione, una posizione “timecode” (che permette
di inserire l'audio esportato alla posizione corretta in altri progetti, etc.), oltre
a strisce di testo che riportano l'autore, commenti e riferimenti.

• Attivando l'opzione “Include Broadcast Options in created AIFF files”


che si trova nella finestra di dialogo Preferences (pagina Record-
Broadcast Wave), il file AIFF esportato conterrà informazioni aggiuntive.
Alcune applicazioni potrebbero non essere in grado di manipolare i file AIFF con
informazioni aggiuntive. Se sorgono problemi durante l'utilizzo del file in altre
applicazioni, disattivare l'opzione ed esportare di nuovo il file.

• Attivando, nella stessa pagina, l'opzione “Show Broadcast Options for


AIFF Export”, apparirà una finestra di dialogo quando si clicca sul tasto
Save per esportare il file. Utilizzare questa finestra per inserire le
informazioni aggiuntive desiderate.
Si possono inserire strisce testo di default per autore, descrizione e riferimento nella
stessa pagina Preferences. Essi appariranno automaticamente nella finestra di
dialogo Broadcast Options, quando questo appare.

File Sound Designer II (solo Mac OS X e Cubase SX)


Il formato SD II è stato sviluppato da Digidesign. È uno dei formati di file
audio più diffusi per Macintosh, specialmente negli impieghi audio
professionali. Sono disponibili le seguenti impostazioni per l'export:

Channels

Permette di selezionare file mono o stereo, con le stesse opzioni dei file AIFF
(pag. 684).

Resolution

Risoluzione bit del file, con le stesse opzioni dei file AIFF (pag. 685), tranne
che per i file a 32 bit (a virgola mobile) che non sono supportati.

Sample Rate

Frequenza di campionamento. Stesse opzioni dei file AIFF (pag. 685).

670
File Wave
I file Wave hanno estensione “.wav” e rappresentano il formato file più
diffuso sulla piattaforma PC. I file Wave possono essere non compressi o
compressi, come descritto in seguito. Per i file Wave non compressi (la
scelta più comune), sono disponibili le seguenti impostazioni:

Channels

Permette di selezionare un file mono, stereo o multi-canale, con le stesse


opzioni dei file AIFF (pag. 684).

Resolution

Risoluzione bit del file, con le stesse opzioni dei file AIFF (pag. 685).

Sample Rate

Frequenza di campionamento, con le stesse opzioni dei file AIFF (pag. 685).

Coding (solo in Windows)

Il menu a discesa Coding permette di selezionare uno schema di


compressione per il file Wave, in modo da creare file più piccoli (ma con una
qualità audio inferiore).

• Le opzioni disponibili, dipendono dai codec installati e attivati in ACM (Audio


Compression Manager) in Windows.
Per i dettagli consultare la documentazione relativa al sistema operativo.

• Quando è selezionata un'opzione di compressione, non tutte le opzioni


Channels, Resolution e Sample Rate potrebbero essere disponibili,
dipende dallo schema di compressione selezionato.
Il menu a discesa Attributes visualizza le proprietà correnti selezionate del file.

Per i normali file Wave non compressi, selezionare “PCM/uncompressed


Waves”.

I file Waves esportati da Cubase SX/SL per Mac OS X sono sempre


non compressi.

671
Opzioni Broadcast (informazioni incluse)

I file Wave esportati da Cubase SX/SL possono contenere informazioni


aggiuntive: data e ora di creazione, una posizione “timecode” (che permette
di inserire alla posizione corretta l'audio esportato in altri progetti, etc.), oltre
a strisce di testo che riportano autore, commenti e riferimenti.

• Attivando l'opzione “Include Broadcast Options in created WAVE Files”


che si trova nella finestra di dialogo Preferences (pagina Record-
Broadcast Wave), il file Wave esportato conterrà informazioni aggiuntive.
Alcune applicazioni potrebbero non essere in grado di manipolare i file Wave con
informazioni aggiuntive. Se sorgono problemi durante l'utilizzo del file in altre
applicazioni, disattivare l'opzione ed esportare di nuovo il file.

• Attivando, nella stessa pagina, l'opzione “Show Broadcast Options for


WAVE Export”, apparirà una finestra di dialogo quando si clicca sul tasto
Save per esportare il file. Utilizzare questa finestra per inserire le
informazioni aggiuntive desiderate.
Si possono inserire strisce testo di default per autore, descrizione e riferimento nella
stessa pagina Preferences. Esse appariranno automaticamente nella finestra di
dialogo Broadcast Options, quando questa appare.

672
File Wave64 (solo in Cubase SX)
Wave64 è un formato sviluppato dalla Sonic Foundry Inc. In termini di
qualità audio, i file Wave64 sono simili ai normali file Wave, ma con una
sostanziale differenza:

• Per l'intestazione del file, i file Wave64 utilizzano valori a 64 bit per
l'indirizzamento, mentre i file Wave usano 32 bit. Di conseguenza, i file
Wave64 possono essere considerevolmente più grandi dei file Wave
standard. La scelta del formato Wave64 si rivela quindi adatta per
registrazioni molto lunghe, ove i file superano le dimensioni di 2 Gigabyte
(per esempio, nel caso di registrazioni dal vivo in formato surround).

I file in formato Wave64 hanno le stesse opzioni dei normali file Wave
(pag. 687) ed estensione file “.w64”.

• Attivando l'opzione “Show Broadcast Options for WAVE Export” nella


finestra di dialogo Preferences (pagina Record-Broadcast Wave),
quando si clicca sul tasto Save per esportare il file apparirà una finestra di
dialogo. Utilizzare questa finestra per inserire le informazioni aggiuntive
desiderate.
Questo permette di inserire informazioni aggiuntive nel file (data e ora, strisce
descrittive di testo, etc.). Si noti che si possono inserire strisce testo di default per
autore, descrizione e riferimento nella stessa pagina Preferences.
Esse appariranno automaticamente nella finestra di dialogo Broadcast Options,
quando questa appare.

673
File Broadcast Wave
I file Broadcast Wave sono uguali ai normali file Wave. Hanno le stesse
opzioni dei file Wave, ma non ci sono le opzioni di compressione Coding.

Se nella finestra di dialogo Preferences (pagina Record-Broadcast


Wave) è attivata l'opzione “Show Broadcast Options for Broadcast
WAVE Export” apparirà una finestra di dialogo quando si clicca sul tasto
Save per esportare il file. In questa finestra si possono inserire informazioni
aggiuntive sul file: data e ora di creazione, una posizione “timecode” (che
permette di inserire alla posizione corretta l'audio esportato in altri progetti,
etc.), oltre a strisce di testo che riportano autore, commenti e riferimenti.

• Nella finestra di dialogo Preferences (pagina Record-Broadcast Wave),


si possono inserire striscie testo di default per autore, descrizione e
riferimento.
Esse appariranno automaticamente nella finestra di dialogo Broadcast Options,
quando questa appare.

• Se non si desidera aggiungere informazioni relative al file, disattivare


l'opzione “Show Broadcast Options” nella finestra di dialogo
Preferences.

674
File MPEG Layer 3 (solo in Cubase SX)
• Gli utenti di Cubase SL possono esportare su MP3 fino a 20 volte
come funzione “di prova” (con la piena funzionalità), dopodiché la
funzione è disabilitata.
Quando è selezionato il formato MP3, un testo alla base della finestra di dialogo
Export Audio Mixdown indica quante codifiche sono ancora disponibili.
È possibile aggiornare la copia di Cubase SL per avere illimitate codifiche MP3,
cliccando sul link “Order now” che si trova nell'angolo inferiore destro della finestra
di dialogo. In questo modo, ci si collega con il negozio on-line Steinberg sul web.
È richiesta una connessione Internet.

I file MPEG Layer 3 hanno estensione “.mp3”. Utilizzando avanzati


algoritmi di compressione audio, le dimensioni dei file mp3 possono essere
ridotte considerevolmente, pur mantenendo una buona qualità audio.

Per i file MPEG Layer 3 sono disponibili le seguenti opzioni:

Channels

Usare i tasti “radio” per selezionare i file mono o stereo. Questa impostazione
determina le opzioni disponibili nel menu a discesa Attributes (vedere in
seguito).

Sample Rate

Determina l'intervallo di frequenza audio. Minore è questo valore, minore


sarà la frequenza più alta udibile nell'audio. Questa impostazione determina
anche le opzioni disponibili nel menu a discesa Attributes, come descritto in
seguito.

Attributes

Questo menu a discesa permette di selezionare una velocità in bit per il file
mp3. In generale, maggiore è la velocità in bit, superiore è la qualità audio e
maggiori sono le dimensioni del file. Per l'audio stereo, 128 Kbit/sec. è
spesso considerata una “buona” qualità audio.

• Si noti che le opzioni disponibili in questo menu a discesa


dipendono dalle impostazioni Channels e Sample Rate.
Questo perché nei file audio mono e/o bassi valori Sample Rate, non ha senso usare
velocità bit superiori, poiché saranno creati semplicemente file audio più grandi
senza un miglioramento di qualità audio.

675
Quality

Queste opzioni determinano L'”intensità” (depth) dell'algoritmo di codifica e


quindi la qualità del file risultante. In modalità “Highest”, la codifica richiede
più tempo, mentre in modalità “Fast” la qualità audio può essere inferiore.
La dimensione del file non è influenzata da queste opzioni.

MP3Pro (solo in Cubase SX)

Attivando lo spunto in questo box, Cubase SX esporterà in formato MP3Pro.


MP3Pro (il formato successivo a MP3), permette di avere file più piccoli
rispetto al formato MP3, mantenendo però la qualità audio.

Options

Cliccando sul tasto Save, si apre la finestra di dialogo Options, nella quale è
possibile inserire informazioni sul file. Queste informazioni aggiuntive
(denominate etichette ID3), sono inserite in stringhe di testo nel file, e
possono essere visualizzate da alcune applicazioni che riproducono i file
MP3.

• Per fare in modo che le informazioni siano inserite nel file, bisogna
inserire lo spunto nel box “Insert Options” della finestra di dialogo.

676
File Ogg Vorbis
Ogg Vorbis è una tecnologia audio di flusso aperta e non brevettata che
offre file audio compressi (con estensione .ogg) di piccola dimensione e
relativamente alta qualità audio.

Per i file Ogg Vorbis sono disponibili le seguenti opzioni:

Channels

Utilizzare i tasti “radio” per selezionare file mono o stereo.

Sample Rate

Determina l'intervallo di frequenza audio. Minore è questo valore, minore


sarà la frequenza più alta udibile nell'audio.

Quality

Il codificatore Ogg Vorbis utilizza una codifica di velocità bit variabile, e


l'impostazione Quality stabilisce i limiti entro i quali può variare la velocità
bit. In generale, maggiore è il valore Quality, migliore è la qualità audio, ma
anche maggiori sono le dimensioni dei file.

Options

Cliccando sul tasto Save, si apre la finestra di dialogo Options, nella quale
è possibile inserire informazioni sul file, come per la creazione di file mp3.

• Per fare i modo che le informazioni siano inserite nel file, bisogna
inserire lo spunto nel box “Insert Options” della finestra di dialogo.

677
File Real Audio G2 (solo in Windows)
I file Real Audio (estensione “.rm”) consentono di avere velocità di
compressione molto alte, quindi le loro dimensioni possono essere
notevolmente ridotte. Ciò rende questo formato particolarmente utile per il
download ed il flusso di dati multimediali da Internet.

Per i file Real Audio sono disponibili le seguenti opzioni:

Coding and Content

Qui si specifica la qualità audio desiderata per il file. Nel formato Real Audio
G2, questa informazione è divisa in due menu a discesa: Coding (determina
la velocità bit) e Content (specifica il particolare contenuto audio - voce,
musica, etc.).

Selezionando Coding/Content, nel campo situato sotto il menu a discesa


appare un testo descrittivo che descrive l'uso più adatto del formato
selezionato.

• Si noti che la scelta mono o stereo è inclusa tra le opzioni


Coding/Content.

Options

Cliccando sul tasto Save, si apre la finestra di dialogo Options. In questa


finestra è possibile selezionare una o più modalità per il file (ognuna delle
quali è spiegata nella finestra di dialogo). Queste stringhe di testo saranno
aggiunte al file e potranno essere visualizzate da alcune applicazioni di
riproduzione Real Audio.

678
File Windows Media Audio (solo in Windows)
Windows Media Audio è un formato audio sviluppato da Microsoft Inc.
Grazie agli avanzati algoritmi di compressione audio, i file Windows Media
Audio possono essere notevolmente ridotti, mantenendo però una buona
qualità audio. I file hanno estensione “.wma”.

Per i file Windows Media Audio sono disponibili le seguenti opzioni:

Attributes

Questo menu a discesa permette di selezionare una velocità bit per il file
WMA. In generale, maggiore è la velocità bit, migliore è la qualità audio e
superiore è la dimensione del file. Per l'audio stereo, 96Kbit/sec. spesso
offrono una “buona” qualità audio.

Options

Cliccando sul tasto Save, si apre la finestra di dialogo Options, nella quale è
possibile inserire informazioni sul titolo e l'autore del brano, oltre a
informazioni sul copyright e una descrizione del file. Queste stringhe di testo
saranno aggiunte al file e potranno essere visualizzate da alcune applicazioni
di riproduzione Windows Media Audio.

679
File Windows Media Audio Pro
(solo in Windows e Cubase SX)
Questi file rappresentano un'evoluzione del formato Windows Media Audio
(descritto in precedenza), sviluppato da Microsoft Inc. Grazie agli avanzati
codec audio ed alla minor degradazione dovuta alla compressione utilizzata,
i file WMA Pro possono essere ridotti in dimensioni senza perdita di qualità
audio. Inoltre, il formato WMA Pro offre la possibilità di eseguire il mixdown
in formato surround 5.1. i file hanno estensione “.wma”.

• Cliccare sul tasto Options per aprire una finestra di dialogo nella quale
eseguire le impostazioni per i file Windows Media Audio. Una volta
eseguite le impostazioni desiderate, cliccare sul tasto OK per codificare il file.

Sono disponibili le seguenti opzioni:

Input Stream

Qui si imposta la frequenza di campionamento (44.1, 48 o 96Khz) e la


risoluzione bit (16 bit o 24 bit) del file codificato. Queste due impostazioni
dovranno coincidere con frequenza di campionamento e risoluzione bit del
materiale originale. Se nessun valore corrisponde al materiale originale,
utilizzare il valore superiore più vicino disponibile. Per esempio, se si utilizza
materiale originale a 20 bit, impostare la risoluzione bit a 24 bit, piuttosto che
a 16 bit.

680
Schema di codifica

Queste impostazioni sono impiegate per definire l'uscita desiderata dal


codificatore (ad esempio un file stereo o un file in formato surround 5.1).
Eseguire le impostazioni appropriate per l'utilizzo del file. Se il file deve
essere scaricato o inviato via Internet, ad esempio, è meglio non impostare
velocità bit troppo alte. Vedere in seguito per la descrizione delle opzioni.

• Mode.
Il codificatore WMA Pro può impiegare una velocità bit costante o variabile per la
codifica sul formato surround 5.1, oppure usare una codifica a bassa degradazione
per la codifica in stereo. Le opzioni in questo menu sono le seguenti:

Opzione Descrizione

Constant Bitrate La codifica è eseguita in un file surround 5.1 con una velocità
(CBR) bit costante (impostata nel menu Bit Rate/Channels, vedere
in seguito). La velocità bit costante si utilizza preferibilmente se
si desidera limitare la dimensione del file finale. La dimensione
di un file codificato con velocità bit costante è sempre Bit Rate
volte la durata del file.

Variable Bitrate La codifica è eseguita in un file surround 5.1 con una velocità
with Quality bit variabile, a seconda della scala qualità (la qualità desiderata
s'imposta nel menu Bit Rate/Channels, vedere in seguito).
Quando si codifica con velocità bit variabile, la velocità bit
“fluttua”, a seconda del carattere e della complessità del
materiale che si sta codificando. Più complessi sono i passaggi
nel materiale audio originale, superiore sarà la velocita in bit e
maggiore sarà la dimensione del file finale.

Unconstrained VBR La codifica è eseguita in un file surround 5.1 con una velocità
(Average) bit “non vincolata”. Non vincolata significa che non ci saranno
limitazioni alla velocità bit necessaria a codificare passaggi
particolarmente complessi del materiale originale. Si può
impostare tuttavia una velocità bit media “consigliata” nel menu
Bit Rate/Channels, che in qualche modo limiti la dimensione
del file finale.

Constrained VBR La codifica è eseguita in un file surround 5.1 con una velocità
(Maximum) bit “vincolata”. Questo significa che anche se la velocità bit
“fluttua”, non potrà mai superare il valore massimo impostato
nel menu Bit Rate/Channels.

Lossless La codifica è eseguita in un file stereo con una compressione a


bassa degradazione.

Si noti che codificando in un file surround, esso sarà riprodotto


correttamente solo su computer che utilizzano Windows XP, poiché
le altre versioni Windows non supportano il formato WMA surround.
Con sistemi operativi diversi da XP, il file surround sarà riprodotto
come un file stereo.

681
• Bit Rate/Channels.
Questo menu permette di impostare la velocità bit desiderata, da 128kbps a
768kbps, a seconda dell'opzione Mode selezionata (vedere in precedenza). Se si
utilizza l'opzione Mode “Variable Bitrate with Quality” (vedere in precedenza), il
menu consente la scelta di sei livelli di qualità (10 il più basso e 100 il livello più
elevato). Generalmente, maggiore è la velocita bit o la qualità selezionata, maggiore
sarà la dimensione del file finale. Il menu indica inoltre il formato del canale (5.1 o
stereo).

• Method.
Permette di scegliere tra “One Pass” e “Two Pass”.

• One Pass significa che il materiale originale passa una sola volta attraverso
il codificatore ed è analizzato e codificato durante il processo.

• Two Pass, significa che il materiale originale passa due volte attraverso il
codificatore. Durante il primo passaggio il materiale è analizzato, mentre la
codifica vera e propria avviene durante il secondo passaggio.

La codifica Two Pass offre un file di qualità migliore, ma il processo è più


lungo.

Dynamic Range Control

Questi controlli permettono di definire l'intervallo dinamico del file codificato.


L'intervallo dinamico è la differenza in dB tra il volume medio ed il livello
di picco (i suoni più forti) del segnale audio. Queste impostazioni influenzano
il modo in cui l'audio è riprodotto se il file è “suonato” su un computer
Windows XP con un riproduttore nella serie Windows Media 9, e l'utente
attiva la speciale funzione “Quiet Mode” del riproduttore per controllare
l'intervallo dinamico.

L'intervallo dinamico è calcolato automaticamente durante il processo di


codifica, ma lo si può specificare anche manualmente.

Se si desidera specificare manualmente l'intervallo dinamico, è necessario


innanzitutto inserire lo spunto nel box a sinistra cliccandoci sopra con il
mouse, quindi inserire i valori desiderati (in dB) nei campi Peak e Average.
È possibile inserire qualsiasi valore compreso tra 0 e -90 dB. Si noti però
che, in generale, non è consigliabile modificare il valore Average, poiché
si cambia il livello di volume generale dell'audio, influenzando negativamente
la qualità dell'audio stesso.

682
Quiet Mode in Windows Media Player 9 può essere impostato in tre
modalità. In seguito, sono elencate queste modalità, con una spiegazione di
come le impostazioni Dynamic Range le influenzano:

• Off: se Quiet Mode in modalità Off, saranno utilizzate le impostazioni


d'intervallo dinamico calcolate automaticamente durante la codifica.

• Little Difference: se è stata selezionata questa modalità e non sono state


modificate manualmente le impostazioni d'intervallo dinamico, il livello di
picco sarà limitato a 6 dB oltre il livello medio (average) presente nella
riproduzione.
Se è stato specificato manualmente l'intervallo dinamico, il livello di picco
sarà limitato al valore medio compreso tra i valori Peak e Average
specificati.

• Medium Difference: se è stata selezionata questa modalità e non sono


modificate manualmente le impostazioni d'intervallo dinamico, il livello di
picco sarà limitato a 12 dB oltre il livello medio (average) presente nella
riproduzione. Se è stato specificato manualmente l'intervallo dinamico, il
livello di picco sarà limitato al valore Peak specificato.

Surround Reduction Coefficients


Qui è possibile specificare l'entità di riduzione del volume (se c'è) che sarà
applicata ai vari canali in una codifica surround. Queste impostazioni
influenzano il modo in cui l'audio è riprodotto nei sistemi incapaci di
riprodurre un file in formato surround. In tal caso, i canali surround del file
saranno combinati in due canali e riprodotti in stereo.

Generalmente, i valori di default permettono di ottenere buoni risultati, ma è


possibile modificare manualmente tali valori, se si desidera. Si può inserire
qualsiasi valore compreso tra 0 e -144 dB per i canali surround, i canali
sinistro e destro ed il canale LFE, rispettivamente.

Output Media Description


In questi campi si possono inserire stringhe di testo con informazioni relative
al file (titolo, autore, informazioni sul copyright e una descrizione sul
contenuto del file). Queste informazioni saranno poi aggiunte all'intestazione
del file e potranno essere visualizzate da alcune applicazioni di riproduzione
Windows Media Audio.

• Per maggiori informazioni sul suono surround e la codifica,


consultare il capitolo “Il suono Surround (solo Cubase SX)”.

683
684
29
Sincronizzazione

685
Premessa

Cos'è la sincronizzazione?
La sincronizzazione (sync) esiste nel momento in cui due dispositivi
procedono allo stesso tempo o ritmo. Si può stabilire una sincronizzazione tra
Cubase SX/SL e una serie di vari dispositivi, comprese piastre di registrazione
a nastro e videoregistratori, dispositivi MIDI di “riproduzione”, quali
sequencer, batterie elettroniche (drum machines), “workstation sequencer”,
etc.

Quando si configura un sistema di sincronizzazione si deve decidere quale


unità rappresenta il master. Tutti gli altri dispositivi, saranno quindi
“pilotati” (slaved) dall'unità definita come master. Ciò significa che
regoleranno la loro velocità di riproduzione in base a quella dell'unità
master.

Cubase SX/SL slave


Quando un segnale di sincronizzazione proveniente da un altro dispositivo
(una piastra a nastro o un videoregistratore, etc.) entra in Cubase SX/SL, il
dispositivo rappresenta il master e Cubase SX/SL diventa lo slave.
Di conseguenza, Cubase SX/SL regolerà la sua riproduzione in base alle
indicazioni del dispositivo master.

Cubase SX/SL master


Quando si configura Cubase SX/SL per trasmettere informazioni di sync ad
altri dispositivi, Cubase SX/SL rappresenta il master e gli altri dispositivi
diventano slave: essi regoleranno la loro riproduzione in base a alle
indicazioni di Cubase SX/SL.

Cubase SX/SL master e slave


Cubase SX/SL è un software di sincronizzazione molto versatile. Può agire
contemporaneamente sia da master che da slave. Per esempio, Cubase
SX/SL potrebbe essere pilotato (slave) da una piastra a nastro che gli
trasmette un codice tempo (timecode) e, allo stesso tempo, trasmettere
un segnale di clock MIDI ad una batteria elettronica, agendo da master nei
suoi confronti.

Il sistema VST System Link (con il quale è possibile sincronizzare


computer separati sui quali sono in esecuzione Cubase SX/SL o
Nuendo, per esempio) è descritto in un capitolo a parte a pag. 719.

686
Timecode, MIDI clock e word clock
Fondamentalmente esistono tre tipi di sincronizzazione di segnali per l'audio:
timecode, MIDI clock e word clock.

Timecode (SMPTE, EBU, MTC, VITC etc.)


Timecode appare in diverse forme. Tuttavia, indipendentemente dal
“formato” che possiede, fornisce sempre un tipo di sincronizzazione modello
“orologio da parete”. Ciò significa una sincronizzazione relativa a ore,
minuti, secondi e due unità più piccole, denominate “frames” e
“subframes”.

• LTC (SMPTE, EBU) è la versione in formato audio di timecode. Questo


significa che può essere registrata sulla traccia audio di un registratore audio
o video.

• VITC è il formato video di timecode, salvato nell'immagine video reale.

• MTC è la versione in formato MIDI di timecode, trasmessa sui cavi MIDI.

• ADAT sync (Alesis) è usato solo con ASIO Positioning Protocol (APP),
vedere a pag. 707.

Per ASIO Positioning Protocol possono essere supportati anche altri


formati timecode ad alta precisione.

Raccomandazioni per il formato timecode – senza ASIO


Positioning Protocol
• Quando si sincronizza il sistema con un timecode esterno, tramite un
sincronizzatore, il formato timecode più comune è MTC. Contrariamente ad
alcune esperienze che si potrebbe aver sentito, MTC offre una buona
precisione per il sync esterno. Questo grazie al fatto che il sistema operativo
può “prendere un'impronta temporale” dei messaggi MIDI entranti, e ciò
aumenta la precisione.

Raccomandazioni per il formato timecode – con ASIO


Positioning Protocol
• LTC e VITC sono i formati a più alta precisione e sono raccomandati, ove
disponibili.

• MTC è l'opzione migliore seguente e, probabilmente, rappresenta la scelta


più diffusa, poiché poche soluzioni hardware dispongono di lettori LTC o
VITC interni. Tuttavia, LTC e VITC offrono una costante precisione
superiore, ove disponibili.

687
MIDI clock
MIDI clock è un tipo di segnale di sincronizzazione basato sul tempo
“musicale”, riferito cioè al numero di movimenti al minuto (BPM). I segnali
MIDI clock sono adatti per sincronizzare due dispositivi che condividono il
tempo “musicale”, per esempio Cubase SX/SL e una batteria elettronica.

MIDI clock non è adatto per l'impiego come sorgente master di


sync in un'applicazione come Cubase SX/SL. Di conseguenza,
Cubase SX/SL trasmetterà segnali MIDI clock ad altri dispositivi,
ma non sarà in grado di ricevere segnali MIDI clock.

Word clock
Word clock, in pratica, sostituisce la frequenza di campionamento (in una
scheda audio, ad esempio). Word clock quindi lavora alla stessa velocità
della frequenza di campionamento nell'audio: 44.1 Khz, 48 Khz, etc.

Word clock non contiene alcuna informazione di posizione, è solo un


“semplice” segnale per temporizzare l'audio alla sua frequenza di
campionamento.

Word clock si presenta in molti formati: analogico su cavo coassiale, digitale


come parte di un segnale audio S/PDIF, AES/EBU o ADAT, etc.

688
Sincronizzare il trasporto/sincronizzare l'audio

Temporizzazione in un sistema non-sincronizzato


Vediamo innanzitutto una situazione in cui Cubase SX/SL non è sincronizzato
con alcuna sorgente esterna.

Ogni sistema di riproduzione digitale ha un clock interno che, in ultima


analisi, influenza la velocità di riproduzione e la stabilità; 'hardware audio di
un computer non fa alcuna eccezione. Il clock interno è estremamente
stabile.

Quando Cubase SX/SL riproduce senza sincronizzazione esterna, tutta la


riproduzione è sincronizzata internamente utilizzando il clock audio interno.
Questo per assicurare la sincronia tra audio digitale e MIDI.

Sincronizzare la riproduzione di Cubase SX/SL


Supponiamo ora di utilizzare un timecode esterno di sincronizzazione in
Cubase SX/SL. Per esempio, si potrebbe sincronizzare la riproduzione ad una
piastra di registrazione a nastro.

Il timecode proveniente da un registratore a nastro analogico varierà


sempre leggermente, in termini di velocità. Generatori di timecode diversi e
diversi registratori a nastro forniranno timecode con velocità leggermente
diverse tra loro. Inoltre, il trasporto meccanico del nastro dovuto a doppiaggi
e nuove registrazioni, possono provocare il logorio e l'allungamento fisico del
nastro che, inevitabilmente, influirà sulla velocità del timecode.

Impostando Cubase SX/SL per la sincronizzazione con un timecode entrante,


il programma varierà la sua velocità di riproduzione generale per compensare
le fluttuazioni nella velocità del timecode. Questo è il vero scopo della
sincronizzazione.

Cosa accade con l'audio digitale?


Il fatto che la riproduzione di Cubase SX/SL sia sincronizzata con il timecode
non influenza la riproduzione dell'audio digitale. Esso si mantiene
perfettamente stabile, seguendo il clock interno dell'hardware audio.

A questo punto, si può intuire che i problemi nascono quando l'audio digitale
perfettamente stabile entra in relazione con le lievi variazioni di velocità di un
sistema sincronizzato con un timecode.

La temporizzazione di ogni evento in riproduzione non sarà in completa


sintonia con la riproduzione MIDI o del nastro, poichè la velocità di
riproduzione dell'audio è determinata dal clock interno dell'hardware audio
digitale.

689
Resolving to word clock
La soluzione a questo problema è utilizzare un clock esterno per tutti i
componenti del sistema. Si impiega un clock master per ricavare qualsiasi
tipo di segnale di clock ha bisogno ciascun componente del sistema. Per
esempio, un cosiddetto “house clock” può essere usato per generare i clock
delle frequenze di campionamento per l'hardware audio digitale e il timecode
per Cubase SX/SL.
In questo modo, tutti i componenti del sistema utilizzeranno la stessa
sorgente di riferimento per la loro temporizzazione.

Questa operazione di sincronizzazione dell'audio digitale a clock esterni che


lavorano alla frequenza di campionamento è spesso denominata “resolving”
(risoluzione) o “sincronizzazione in word clock”.

Se prevedete di eseguire la sincronizzazione con segnali esterni, consigliamo


vivamente di procurare apparecchiature adatte allo scopo. Ciò comprende:

• Una scheda audio che possa funzionare da slave per la sincronizzazione


word clock.

• Un sincronizzatore che possa leggere i timecode (e, possibilmente, house


clock) e che possa generare i segnali di sync richiesti. Consigliamo, per
esempio, TimeLock Pro di Steinberg.

Oppure...

• Un sistema audio con possibilità di sincronizzazione interna, che supporti


preferibilmente il protocollo ASIO Positionig Protocol.

Utilizzare timecode senza word clock


Naturalmente, è possibile configurare un sistema di sincronizzazione in cui si
blocca Cubase SX/SL ad un timecode senza usare word clock.
Si noti, tuttavia, che la temporizzazione audio nei confronti del MIDI non può
essere garantita, e che le fluttuazioni di velocità del timecode entrante non
influenzeranno la riproduzione degli eventi audio. Questo significa che la
sincronizzazione al timecode può funzionare nelle situazioni seguenti:

• Quando il timecode è stato generato in origine dalla scheda audio stessa.

• Quando la sorgente che fornisce il timecode è estremamente stabile (ad


esempio, un sistema video digitale, un registratore digitale o un altro
computer).

• Quando si rimane sincronizzati alla stessa sorgente stabile dall'inizio alla fine
del processo, sia durante la registrazione sia durante la riproduzione audio.

690
ASIO Positioning Protocol (APP)

ASIO Positioning Protocol richiede un hardware audio con specifici


driver ASIO. Al momento della stesura di questo manuale, APP non
è disponibile per hardware audio privo di driver ASIO in Mac OS X.

ASIO Positioning Protocol è una tecnologia che amplia il tipo di sync


descritto in precedenza e rende possibile un campione preciso della
posizione.

Durante il trasferimento digitale audio tra i vari dispositivi, è importante che


la sincronizzazione mediante word clock e timecode sia completamente
correlata. Se questo non avviene, l'audio non sarà registrato alle posizioni
esatte previste (campione preciso), e ciò può causare vari tipi di problemi,
quali materiale audio non posizionato correttamente, click e rumori vari, etc.

Una situazione di questo tipo si verifica quando si trasferisce materiale da un


registratore digitale multi-traccia in Cubase SX/SL (per l'editing) e poi lo si
riporta nel registratore. Se non si ha una configurazione di sincronizzazione
con campione preciso, non si potrà essere sicuri che il materiale editato in
Cubase SX/SL comparirà poi alla sua posizione originale, una volta riportato
nel registratore digitale multi-traccia.

Per trarre vantaggio da ASIO Positioning Protocol, l'hardware audio deve


essere adeguatamente equipaggiato e la funzionalità deve essere inclusa nel
driver ASIO per l'hardware.

Un esempio di sistema che esegue precisi trasferimenti del campione è il


trasferimento di tracce audio da un ADAT Alesis in Cubase SX/SL. In tal caso,
l'ADAT rappresenterà il sync master (anche se non necessariamente deve
esserlo). Esso fornisce l'audio digitale (con relativo word clock) e informazioni
di posizione (timecode) tramite il suo protocollo di sync ADAT. Il clock master
è generato dall'ADAT stesso.

Requisiti hardware e software per APP


• L'hardware audio del computer (nel nostro esempio è la scheda ADAT del
computer), deve supportare tutte le funzionalità richieste da ASIO
Positioning Protocol. Deve essere in grado quindi di leggere l'audio digitale
e la corrispondente informazione di posizione dal dispositivo esterno.

• Ci deve essere un driver ASIO 2.0 per l'hardware audio.

• Per la risoluzione (resolving) in un timecode esterno, l'hardware audio deve


essere equipaggiato con un lettore/scrittore timecode.

691
• Per informazioni sui modelli hardware che supportano correntemente APP,
visitare il sito web Steinberg (www.steinberg.net).

ASIO Positioning Protocol sfrutta il vantaggio specifico di una


scheda audio che ha un lettore timecode interno. Con questo tipo di
scheda e ASIO Positioning Protocol, si può ottenere un preciso sync
del campione tra la sorgente audio e Cubase SX/SL.

Machine control

Cubase SX/SL può controllare ile funzioni di trasporto esterne di un nastro e


dispositivi simili mediante la funzione MIDI Machine Control. Questo
permette di intervenire sul trasporto esterno di un nastro dal pannello
Transport di Cubase SX/SL. In altre parole, Cubase SX/SL può far spostare
il nastro in una determinata posizione, avviare, riavvolgere, etc.

Sync e controllo macchina

Il controllo del trasporto di un nastro è un processo in due fasi:

• Cubase SX/SL invia in uscita comandi di controllo macchina al registratore a


nastro, chiedendogli di posizionarsi in determinati punti e attivando la
riproduzione, etc.

• Il registratore a nastro trova le posizioni richieste, avvia e rimanda a Cubase


SX/SL il timecode al quale Cubase SX/SL è sincronizzato.

Anche se può sembrare che Cubase SX/SL controlli completamente il


registratore a nastro, è importante ricordare che, in questa configurazione,
Cubase SX/SL è sempre sincronizzato dal trasporto del registratore a nastro
esterno, non viceversa.

Si noti inoltre che i due processi (sync e controllo macchina) sono


completamente indipendenti, in termini di protocolli utilizzati. È possibile, ad
esempio, eseguire il sync in MTC mentre si inviano comandi di trasporto via
MMC.

MIDI Machine Control (MMC)

È un protocollo standard per il controllo delle funzioni di trasporto nastro. Sul


mercato esiste una serie di registratori e sistemi di hard-disk recording che
supportano questo protocollo. Cubase SX/SL offre tre comandi MMC:
Start, Stop e Locate.

692
Finestra principale

Finestra di dialogo Synchronization Setup

Nei box di questa finestra di dialogo, si può impostare qualsiasi cosa riguardi la
sincronizzazione di Cubase SX/SL con altre unità. Questa finestra si apre dal
menu Transport.

693
Funzioni
Connessioni e configurazioni di base

Le descrizioni seguenti riguardano una configurazione di base


con sincronizzatore e scheda audio separati. A seconda della
situazione e dei requisiti per la comunicazione con i dispositivi
esterni, ci possono essere infinite variazioni su questo tema.
Consultare il vostro rivenditore di fiducia per maggiori dettagli.

Le connessioni seguenti sono richieste per un sync esterno mediante un


sincronizzatore, compresa la funzione “resolving” per la scheda audio.
Per i dettagli riguardanti la scheda audio e le impostazioni e connessioni del
sincronizzatore, consultare i rispettivi manuali.

• Inviare il segnale master clock (LTC, VITC, etc.) ad un ingresso del


sincronizzatore.

• Collegare l'uscita word clock del sincronizzatore ad un ingresso della scheda


audio.

• Collegare l'uscita MIDI Timecode (MTC) o l'uscita 9-Pin del sincronizzatore al


corrispondente ingresso sul computer.

• Configurare il sincronizzatore e assicurarsi che le impostazioni frame rate


corrispondano al master clock.
Per maggiori informazioni sui frame rates, vedere a pag. 717.

Una tipica configurazione di sincronizzazione.

694
Configurazione scheda audio per la sincronizzazione esterna

1. Dal menu Devices aprire la finestra di dialogo Device Setup e selezionare


VST Multitrack dall'elenco a sinistra.

2. Cliccare sul tasto Control Panel per aprire la finestra di dialogo di setup
della scheda audio.
Se a questa scheda audio si accede mediante un particolare driver ASIO (al
contrario di MME o Direct X), questa finestra di dialogo è fornita dalla scheda, non
da Cubase SX/SL. Ne consegue che le impostazioni variano in base alla marca ed al
modello della scheda stessa.

3. Regolare le impostazioni come consigliato dal costruttore della scheda, quindi


chiudere la finestra di dialogo.
La finestra di dialogo può anche contenere vari strumenti di diagnostica, che
permettono di verificare, ad esempio, se il segnale di sync word clock sta arrivando
correttamente.

4. Dal menu a discesa Clock Source, selezionare l'ingresso al quale si desidera


inviare il segnale word clock.
Questo menu a discesa potrebbe non essere utilizzabile se si seleziona un ingresso
nella finestra di dialogo Control Panel.

Configurare Cubase SX/SL per un sync esterno in timecode

1. Nella finestra di dialogo Synchronization, impostare Timecode Source su


MIDI Timecode o ASIO Positioning Protocol (solo se l'hardware è
compatibile con ASIO Positioning Protocol).

2. Per MIDI Timecode, usare il menu a discesa MIDI Timecode Settings –


MIDI Input per selezionare un ingresso per il segnale di sync timecode.
Se si utilizza ASIO Positioning Protocol, ciò non è necessario, poiché il segnale
di timecode entra direttamente tramite l'hardware audio.

Impostazioni di sync per MIDI Timecode.

3. Chiudere la finestra di dialogo Synchronization Setup ed aprire la finestra


Project Setup dal menu Project.

695
4. Utilizzare il valore Start per impostare a quale fotogramma (frame) del
dispositivo esterno (ad esempio, un video clip) dovrà corrispondere all'inizio
del progetto.

• Si può impostare questo valore anche con la funzione Set Timecode at


Cursor contenuta nel menu Project.
Questo è utile se si sa che una certa posizione nel progetto coinciderà con una certa
posizione timecode nel dispositivo esterno. Spostare il cursore progetto alla
posizione desiderata, selezionare Set Timecode at Cursor e specificare la
posizione timecode corrispondente nella finestra di dialogo che appare. Il valore
Start è regolato di conseguenza.

5. Chiudere la finestra di dialogo Project Setup.

6. Sul pannello di trasporto, attivare il tasto Sync (oppure selezionare Sync


On-line dal menu Transport).

7. Avviare il nastro (o video, o...) che contiene il timecode. Cubase SX/SL inizia
la riproduzione quando riceve il timecode, ad una posizione “superiore al”, o
“uguale al” frame Start del progetto.

Si può posizionare il dispositivo che invia il timecode in un punto qualsiasi e


partire da lì.

Quando il dispositivo con il timecode è fermo, si possono usare i


controlli trasporto di Cubase SX/SL come si fa normalmente senza
sincronizzazione.

Vedere anche le opzioni di sync Sync Options, a pag. 718.

Indicatore SYNC

Sul pannello di trasporto è possibile controllare lo stato dei segnali timecode


entranti osservando l'indicatore SYNC. Esso può trovarsi in Offline (non in
attesa di sync), Idle (pronto per il sync, ma nessun segnale in arrivo), e
Lock xx (dove “xx” indica il frame rate del segnale entrante).

696
Sincronizzare altre apparecchiature con Cubase SX/SL

Si possono avere altri dispositivi MIDI da sincronizzare con Cubase SX/SL.


Ci sono due tipi di segnali di sincronizzazione che Cubase SX/SL può inviare:
MIDI Clock e MIDI Timecode.

Trasmissione di segnale MIDI Clock

Trasmettendo un segnale MIDI Clock ad un dispositivo che supporta questo


tipo di sincronizzazione, questo dispositivo seguirà il tempo di Cubase SX/SL.
L'impostazione tempo del dispositivo non ha alcuna rilevanza. Esso suona allo
stesso tempo di Cubase SX/SL. Inoltre, se il dispositivo risponde anche ai
comandi Song Position Pointers (inviati da Cubase SX/SL), esso seguirà le
operazioni di avanzamento, riavvolgimento e posizionamento eseguite sul
pannello trasporto di Cubase SX/SL.

• I comandi di trasporto MIDI Clock comprendono “Start”, “Stop” e


“Continue”. Tuttavia, alcuni dispositivi MIDI (ad esempio alcune
drum machine) non riconoscono il comando “Continue”. In tal caso,
attivare l'opzione “Always Use MIDI Clock Start” nella finestra di
dialogo Preferences (pagina Transport).
Attivando questa opzione è utilizzato solo il comando Start.

Trasmissione di segnale MIDI Timecode

Trasmettendo un segnale MIDI Timecode ad un dispositivo che supporta


questo tipo di sincronizzazione, il dispositivo si sincronizzerà con Cubase
SX/SL “allo stesso tempo lineare” (“time-wise”). Questo significa che i display
tempo in Cubase SX/SL e sul dispositivo coincideranno.
Quando si fa avanzare Cubase SX/SL e poi si attiva la riproduzione, l'altro
dispositivo seguirà Cubase SX/SL dalla stessa posizione (se ne ha la capacità
ed è stato configurato per farlo!).

697
Configurazione

1. Collegare le uscite MIDI desiderate (MIDI Outputs) da Cubase SX/SL al


dispositivo(i) da sincronizzare.

2. Dal menu Transport aprire la finestra di dialogo Synchronization Setup.

3. Attivare le uscite sync tramite i box corrispondenti, situati nella parte


inferiore destra della finestra di dialogo.
Si può configurare una qualsiasi combinazione di uscita MIDI Timecode e MIDI
Clock con una qualsiasi combinazione di uscite (anche se, probabilmente, non si
inviano segnali MTC e MIDI Clock alla stessa uscita).

Alcune interfacce MIDI invieranno automaticamente i segnali MIDI


Clock a tutte le uscite, indipendentemente dalla selezione di porta
MIDI Clock eseguita in Cubase SX/SL. In questo caso, si dovrà
selezionare solo una porta MIDI Clock (in caso di dubbi, consultare
la documentazione relativa all'interfaccia MIDI).

4. Impostare un altro dispositivo(i) alle loro modalità di “sincronizzazione


esterna” (o altre modalità con un nome simile) e attivare la riproduzione sui
dispositivi, se necessario.

5. Attivare la riproduzione in Cubase SX/SL e gli altri dispositivi lo seguiranno.

698
MIDI Machine Control

I comandi Machine Control possono essere inviati mediante MIDI


Machine Control (MMC):

1. Configurare e testare la sincronizzazione base di timecode, come descritto


all'inizio di questo capitolo.

2. Collegare un'uscita MIDI (MIDI Out) dell'interfaccia MIDI ad un ingresso


MIDI (MIDI In) del registratore (o un dispositivo simile).
Se non è già stato fatto (durante l'impostazione di MIDI Timecode), collegare anche
un cavo MIDI dall'uscita MIDI (MIDI Out) del registratore ad un ingresso MIDI
(MIDI In) del computer.

3. Assicurarsi di aver registrato il timecode sul registratore e che quest'ultimo


sia configurato per utilizzare MMC.

4. Aprire la finestra di dialogo Synchronization Setup dal menu Transport di


Cubase SX/SL.

5. Selezionare MIDI Machine Control dalla sezione Machine Control della


finestra di dialogo.

6. Selezionare le MIDI Input e MIDI Output più appropriate nei menu MIDI
Machine Control Settings.

7. Dal menu File aprire la finestra di dialogo Preferences (in Mac si trova nel
menu Cubase SX/SL), selezionare la sezione MIDI Filter e assicurarsi che
nella sezione Thru sia attivata l'opzione Sysex.
Questo è necessario, poiché la comunicazione MMC avviene in due sensi (il
registratore “risponde” ai messaggi che riceve da Cubase SX/SL). Filtrando Sysex
Thru si evita che queste risposte MMC System Exclusive siano inviate di nuovo al
registratore.

699
8. Chiudere la finestra di dialogo Preferences e, dal menu Project, aprire la
finestra Project Setup.

9. Come è avvenuto durante la sincronizzazione senza il controllo di trasporto,


utilizzare il valore Start per specificare quale parte (frame) del nastro dovrà
corrispondere all'inizio del progetto.

10.Chiudere la finestra di dialogo Project Setup.

11.Sul pannello di trasporto, attivare il tasto SYNC.

12.Premere Play sul registratore esterno e lasciare scorrere il nastro per alcuni
secondi, in modo che Cubase SX/SL possa “acquisire” le posizioni timecode
sul nastro. Premere Stop sul registratore esterno.

13.A questo punto, attivare Play da Cubase SX/SL.

Il registratore esterno avvolgerà il nastro alla posizione precedente del


cursore progetto in Cubase SX/SL ed entrerà in riproduzione. In breve, anche
Cubase SX/SL partirà, in sync.

Premendo Stop, FF, Rewind e attivando Play da diverse posizioni in


Cubase SX/SL, il registratore esterno seguirà Cubase SX/SL.

Ogni volta che si avvia il registratore esterno, sarà necessario


attivare Play dal suo pannello frontale per un paio di secondi.
Se non si esegue questa operazione, Cubase SX/SL non ha modo di
“sapere” dove posizionare il nastro la prima volta, poiché non sa
quale timecode è registrato sul nastro.

Ogni volta che si desidera disattivare la sincronizzazione tra il registratore


esterno e Cubase SX/SL, è sufficiente disattivare il tasto SYNC sul pannello
di trasporto in Cubase SX/SL.

700
Opzioni
Eseguire le impostazioni di progetto
Frame Rate
Il frame rate è il numero di fotogrammi al secondo in un film o un video clip.
Dato che ci sono sempre sessanta secondi in un minuto, c'è sempre un certo
numero di frame in ogni secondo. Tuttavia, il frame rate utilizzato varia a
seconda del tipo di media (film o video), del Paese in cui il video clip è stato
prodotto, etc..

Nella finestra di dialogo Project Setup ci sono due impostazioni frame rate:

• Il menu a discesa Frame Rate è automaticamente regolato in base al frame


rate del timecode entrante.
Un'eccezione a questa regola si ha quando si sta sincronizzando Cubase SX/SL con
un MIDI Timecode: selezionando 29.97 fps o 30dfps di Frame Rate in Cubase
SX/SL, questa selezione sarà mantenuta, poiché questi valori di frame rate non sono
compresi nel formato MTC.

La finestra di dialogo Project Setup permette di scegliere tra sei frame rate:

Frame Rate Descrizione

24 fps Frame rate tradizionale dei film in 35mm.

25 fps Frame rate utilizzato per tutto l'audio e il video prodotto in


Europa (EBU).

29.97 fps 29.97 frame al secondo continui (Straight).

30 fps 30 frame al secondo continui. Questa velocità è utilizzata spesso


negli Stati Uniti, e funziona solo per l'audio.

29.97 dfps Codice “Drop frame” che lavora a 29.97 frame al secondo. È
usato più spesso negli Stati Uniti per lavorare con i video a colori.

30 dfps Utilizzato molto raramente.

• Il menu a discesa Display Format contiene una serie di formati che,


quando selezionati, funzionano da impostazioni “master” per i formati di
visualizzazione utilizzati nelle varie finestre, righelli e display di posizione.
L'opzione “60 fps (user)” di questo menu rappresenta un frame rate definibile
dall'utente. Per fare in modo che l'editing preciso del frame corrisponda al frame
rate reale di una sorgente di sync esterna, bisogna impostare questo frame rate allo
stesso valore di quello del menu a discesa Frame Rate.

701
Procedere come segue:

1. Aprire la finestra di dialogo Preferences (dal menu File, in Windows o dal


menu Cubase SX/SL in Mac) e selezionare la pagina Transport.

2. In basso, nella pagina, inserire il frame rate desiderato nel campo User
Definable Framerate.
Digitare sulla tastiera del computer il valore desiderato, oppure utilizzare i due
pulsanti a destra del campo numerico per aumentare o diminuire il valore. Si può
inserire un valore qualsiasi compreso tra 2 e 200.

3. Al termine, cliccare su OK per chiudere la finestra di dialogo e salvare le


impostazioni eseguite.

Il Frame Rate specificato in questo campo numerico sarà ora quello


utilizzato quando si seleziona l'opzione “60 fps (user)” nel menu a discesa
Display Format.

Sync Options
Nella finestra di dialogo Synchronization Setup sono disponibili, nella
sezione Options, le seguenti opzioni di sincronizzazione:

Drop Out Time

In un registratore analogico con timecode, potrebbero verificarsi alcune


“interruzioni” (drop-out). Se un drop-out dura a lungo, Cubase SX/SL
potrebbe (temporaneamente) fermarsi. Nel campo numerico Dropout Time
si può stabilire la durata (in frame) di un drop-out tollerata da Cubase SX/SL,
fino a quando il programma decide che il nastro non è sufficientemente
preciso per sincronizzarsi ad esso. Con una sorgente timecode molto
stabile si può abbassare questo valore, in modo che Cubase SX/SL si fermi
istantaneamente dopo che il registratore esterno è stato fermato.

Lock time

In questo campo numerico si può stabilire quanti frame di timecode “corretti”


Cubase SX/SL dovrà ricevere prima che tenti di “bloccarsi” (sincronizzarsi) al
timecode entrante. Se il meccanismo di trasporto del registratore esterno ha
un tempo di avvio molto breve, si può provare ad abbassare questo valore,
per rendere l'operazione di sync più veloce di quanto già lo è.

702
30
VST System Link

703
Introduzione

VST System Link è un sistema in rete per l'audio digitale che permette di
avere più computer che lavorano insieme in un sistema più ampio.
Al contrario dei normali sistemi in rete non richiede schede Ethernet,
periferiche o cavi CAT-5.
VST System Link utilizza invece un tipo di hardware audio digitale e di cavi
che probabilmente possedete già nel vostro studio.

VST System Link è stato progettato per essere semplice da configurare e


utilizzare, e permettere, al tempo stesso, una grande flessibilità e guadagno
in termini di prestazioni. Permette di collegare i computer in una rete ad
“anello” (il segnale System Link passa da una macchina a quella seguente,
infine ritorna alla prima macchina). VST System Link può inviare il suo
segnale di rete su ogni tipo di cavo digitale, compresi i cavi S/PDIF, ADAT,
TDIF o AES, basta che ciascun computer sia equipaggiato con una
appropriata interfaccia audio ASIO compatibile.

Ma perché collegare tra loro due o più computer? Beh, la potenza dei
computer aggiunti offre molte possibilità:

• Si può dedicare un computer alla gestione degli strumenti VST e usarne un


altro per registrare le varie tracce.

• Se servono molte tracce audio, è possibile aggiungere semplicemente tracce


ad un altro computer.

• Un computer può agire da “rack effetti virtuale”, ed essere utilizzato solo per
la gestione degli effetti plug-in in send che consumano molte risorse della
CPU.

• Dato che è possibilie utilizzare VST System Link per collegare diverse
applicazioni VST System Link su diverse piattaforme, si può trarre
vantaggio da effetti plug-in e strumenti VST che sono specifici per particolari
programmi o piattaforme.

Questo capitolo descrive come configurare e utilizzare VST System Link in


Cubase SX/SL.

704
Preparazione

Requisiti
Per utilizzare VST System Link è necessaria la seguente strumentazione:

• Due o più computer.


Possono essere dello stesso tipo o utilizzare sistemi operativi diversi, non importa.
Ad esempio, si può unire in link un PC Intel con un Apple Macintosh senza problemi.

• L'hardware audio di ogni computer deve avere specifici driver ASIO, installati
e funzionanti.

• L'hardware audio deve avere ingressi e uscite digitali.


Naturalmente, per poter collegare tra loro i computer, le connessioni digitali devono
essere compatibili (devono essere disponibili cioè stessi formati digitali e tipi di
connessione).

• Almeno un cavo digitale per ogni computer collegato in rete.

• Un'applicazione host VST System Link installata su ogni computer.


Al momento della stesura di questo manuale, VST System Link è implementato
per Cubase SX/SL (versione 1.6 o seguenti), Nuendo e Cubase 5.2s (versione
System Link). Le varie applicazioni VST System Link possono essere connesse tra
loro.

Inoltre, raccomandiamo l'uso di un box di selezione KVM.

Uso del box KVM


Se si desidera configurare una rete multi-computer, oppure anche una rete
più piccola in uno spazio più limitato, è una buona idea investire in un box di
selezione KVM (Keyboard, Video, Mouse). Con uno di questi selettori, è
possibile usare sempre la stessa tastiera, monitor e mouse per controllare
ogni computer del sistema e selezionare rapidamente i vari computer.
I selettori KVM non sono particolarmente costosi e sono molto facili da
configurare ed usare. Se decidete di non seguire questa strada, la rete
funzionerà comunque, ma vi troverete a “saltare” continuamente da una
macchina all'altra durante la configurazione!

705
Eseguire le connessioni

In seguito, faremo l'esempio di collegamento tra due computer.


Naturalmente, si potrà avere più di due computer, ma è meglio iniziare con
due ed aggiungere i rimanenti uno ad uno, quando il sistema funziona. In
questo modo, sarà più facile risolvere gli eventuali problemi che potranno
sorgere. Per il collegamento di due computer servono due cavi audio digitali,
uno per ciascuna direzione:

1. Collegare un cavo audio digitale dall'uscita digitale del Computer 1


all'ingresso digitale del Computer 2.

2. Collegare l'altro cavo dall'uscita digitale del Computer 2 all'ingresso digitale


del Computer 1.

• Se una scheda possiede più di una serie di ingressi e uscite, scegliere la serie
che si ritiene più opportuna. In genere, per comodità d'uso, la prima serie è
la migliore.

Configurare il clock sync


Prima di procedere, è necessario assicurarsi che i segnali di clock sulle
schede audio ASIO siano sincronizzati correttamente tra loro. Questo è
fondamentale durante il cablaggio di qualsiasi tipo di sistema digitale, non
solo per il sistema VST System Link.

Per definizione, tutti i cavi audio digitali trasmettono segnali di


clock allo stesso modo dei segnali audio, quindi non è necessario
utilizzare un particolare ingresso e uscita Word Clock a tale scopo
(sebbene, in alcuni casi, si potrebbe ottenere un sistema audio
leggermente più stabile, specialmente utilizzando più computer).

Le modalità Clock Mode o Sync Mode si impostano nel pannello di


controllo ASIO dell'hardware audio. In Cubase SX/SL procedere come segue:

1. Scorrere il menu Devices e aprire la finestra di dialogo Device Setup.

2. Selezionare il dispositivo VST Multitrack e assicurarsi che la linguetta


Setup a destra sia selezionata.

3. Cliccare sul tasto Control Panel.


Appare il pannello di controllo ASIO.

4. Aprire il pannello di controllo ASIO anche sull'altro computer.


Se sull'altro computer si utilizza un'altra applicazione host VST System Link,
consultare la relativa documentazione per sapere come si apre il pannello di
controllo ASIO.

706
5. A questo punto, bisogna assicurarsi che una scheda audio (e solo una!) sia
impostata per essere il Clock Master, mentre tutte le altre schede devono
essere impostate per rilevare il segnale di clock proveniente dalla scheda
Clock Master. In altre parole, devono essere impostate per essere Clock
Slave.
I nomi e le procedure di queste operazioni variano a seconda dell'hardware audio.
Se necessario, consultare le relative documentazioni. Utilizzando l'hardware
Steinberg Nuendo ASIO, tutte le schede sono impostate in default in AutoSync.
In tal caso, bisogna impostare una delle schede (e solo una!) come Master nella
sezione Clock Mode del pannello di controllo.

• Solitamente, il pannello di controllo ASIO di una scheda audio contiene


alcune informazioni sulla ricezione o meno del segnale di sync adatto e sulla
frequenza di campionamento di tale segnale.
Questa è una buona indicazione sulla corretta connessione delle schede e
l'impostazione del segnale di sync adatto. Consultare la documentazione relativa
all'hardware audio, per i dettagli.

É molto importante che una (e solo una) scheda sia il Clock Master,
altrimenti la rete non funzionerà in modo corretto.
Una volta configurato correttamente questo particolare, tutte le
altre schede in rete riceveranno automaticamente i rispettivi
segnali di clock da questa scheda.

L'unica eccezione a questa procedura si ha nel caso in cui si utilizzi un clock


esterno (che potrebbe provenire da un mixer digitale o da uno speciale
sincronizzatore Word Clock, per esempio). In questo caso, bisogna lasciare
tutte le schede ASIO in modalità Clock Slave o AutoSync, e assicurarsi
che ciascuna di esse attenda il segnale sync proveniente dal sincronizzatore
che, generalmente, passa attraverso i cavi ADAT o i connettori Word Clock.

707
Ridurre al minimo la latenza

La definizione generica di latenza è la quantità di tempo necessaria ad un


qualsiasi sistema per rispondere ai messaggi che riceve. Per esempio, se la
latenza del vostro sistema è alta e suonate uno strumento VST in tempo
reale, noterete un considerevole ritardo tra il momento in cui premete il tasto
e l'ascolto del suono generato dallo strumento VST. Attualmente, la
maggior parte delle schede audio ASIO compatibili operano a latenze molto
basse. Inoltre, tutte le applicazioni VST sono progettate per compensare la
latenza durante la riproduzione, rendendo serrati i tempi di riproduzione.

Il tempo di latenza di una rete VST System Link è dato dalla somma delle
latenze di tutte le schede audio presenti nel sistema. Di conseguenza, è
molto importante ridurre al minimo i tempi di latenza su ogni computer della
rete.

• La latenza non influenza la sincronizzazione (è sempre “a tempo”),


ma può influenzare il tempo necessario all'invio e ricezione dei
segnali MIDI e audio, oppure rallentare il sistema.

Per regolare la latenza di un sistema, solitamente si regola la dimensione dei


buffer (buffer size) nel pannello di controllo ASIO. Minore è la dimensione
del buffer, minore è la latenza. In generale, è meglio mantenere valori di
latenza piuttosto bassi, se il sistema lo permette. Una latenza di 12 ms o
inferiore rappresenta, generalmente, un buon valore.

708
Configurazione software
Ora è venuto il momento di configurare i programmi. La procedura seguente
descrive la configurazione in Cubase SX/SL; se si usa un altro programma,
consultare la relativa documentazione.

Impostare la frequenza di campionamento


I progetti in entrambi i programmi devono essere impostati per utilizzare la
stessa frequenza di campionamento. Selezionare Project Setup... dal menu
Project e assicurarsi che la frequenza di campionamento sia la stessa in
entrambi i sistemi.

Flusso audio digitale tra le applicazioni


1. Creare i bus ingresso e uscita in entrambe le applicazioni ed inviarli agli
ingressi e uscite digitali.
Il numero e la configurazione dei bus dipendono dall'hardware audio e dalle
necessità. Con un sistema ad otto canali digitali ingresso/uscita (come una
connessione ADAT), si possono creare più bus stereo o mono, oppure un bus
surround abbinato ad un bus stereo o, ancora, una combinazione di configurazioni,
in base alle necessità. L'importante è che ci sia la stessa configurazione in entrambe
le applicazioni. Se ci sono quattro bus d'uscita stereo sul Computer 1, dovranno
esserci quattro bus d'ingresso stereo sul Computer 2, e così via.

2. Riprodurre un qualsiasi audio dal Computer 1.


Si potrebbe, ad esempio, importare un file audio e riprodurlo in modalità Cycle.

3. Assicurarsi che nel mixer il canale audio in riproduzione sia inviato ad uno dei
bus audio digitali configurato.

4. Aprire il mixer del Computer 2 e individuare i corrispondenti bus digitali


d'ingresso.
L'audio in riproduzione dovrà ora “apparire” nel programma in esecuzione sul
Computer 2. Si dovrebbero muovere gli indicatori di livello del bus d'ingresso.

5. Invertire questa procedura in modo che il Computer 2 riproduca l'audio ed il


Computer 1 lo “ascolti”.

A questo punto, si può dire che la connessione digitale funziona in modo


corretto.

• D'ora in poi, in questo capitolo chiameremo i bus connessi a ingressi


e uscite digitali “VST System Link bus”.

709
Impostazioni per l'hardware audio

Quando si scambiano i dati VST System Link tra i vari computer, è


importante che le informazioni digitali non siano in alcun modo alterate tra i
vari programmi. A questo scopo è opportuno aprire il pannello di controllo (o
l'applicazione aggiuntiva) per l'hardware audio e assicurarsi che siano
soddisfatte le seguenti condizioni:

• Se ci sono altre “impostazioni formato” per le porte digitali che si utilizzano


per i dati VST System Link, assicurarsi che siano disattivate.
Per esempio, se si sta usando una connessione S/P DIF per VST System Link,
assicurarsi che “Professional Format” e “Emphasis” siano disattivati.

• Se l'hardware audio ha un'applicazione mixer che permette di regolare i livelli


di ingressi e uscite digitali, assicurarsi che tale mixer sia disabilitato, oppure
che i livelli per i canali VST System Link siano impostati a +/- 0dB.

• Analogamente, assicurarsi che nessun'altra forma di DSP (pan, effetti, etc.)


siano applicati al segnale VST System Link.

Nota per gli utenti Hammerfall DSP

Se si utilizza un hardware audio RME Audio Hammerfall DSP, la funzione


Totalmix indirizza e miscela il segnale in modo molto complesso all'interno
dell'hardware audio. In alcune situazioni, questo può portare a “loop di
segnale” e, in tal caso, VST System Link non funzionerà. Per essere
assolutamente sicuri di evitare problemi, assicurarsi che il preset di default o
quello “previsto” per l'utilizzo sia configurato per l'impiego della funzione
Totalmix.

710
Attivazione di VST System Link
Dopo aver impostato ingressi e uscite, bisogna ora definire quale
ingresso/uscita dovrà portare le reali informazioni VST System Link.

Il segnale di rete System Link viaggia su un canale audio utilizzando un bit.


In un sistema basato su ADAT (che normalmente è costituito da otto canali
audio a 24 bit), una volta attivato VST System Link si avranno a
disposizione sette canali audio a 24 bit ed un canale audio a 23 bit (il bit
meno significativo di quest'ultimo canale è quello utilizzato dalla rete).
In pratica, ciò non provoca una differenza sostanziale nella qualità audio,
poiché restano a disposizione circa 138 dB di margine dinamico su questo
canale.

Per impostare il sistema, aprire il pannello VST System Link:

1. Dal menu Devices aprire la finestra di dialogo Device Setup.

2. Selezionare VST System Link e assicurarsi che sia selezionata la linguetta


Setup a destra.

711
3. Usare i menu a discesa ASIO Input e ASIO Output per stabilire quale
canale diventerà il canale di rete (che quindi diventerà il canale audio a 23
bit, nel nostro esempio).
Quasi sempre si lasceranno questi menu a discesa come sono.

4. Inserire lo spunto nel box Active in cima al pannello.

5. Ripetere i passi precedenti per tutti i computer della rete.

Una volta attivati i computer, vedrete le piccole luci T (Transmit) e R


(Receive) lampeggiare su ogni computer attivo e il nome di ogni computer
apparirà nell'elenco della finestrella in basso. Ad ogni computer è assegnato
un numero casuale. Non c'è da preoccuparsi, è solo un modo per la rete di
riconoscere internamente a quale numero corrisponde un dato computer.

• Con un doppio-click del mouse sul nome in neretto (che è il nome del
computer sul quale si sta lavorando), si può inserire un qualsiasi altro nome.
Il nome apparirà nella finestra System Link di ogni computer collegato in rete.

• Se non si vede apparire il nome del computer dopo averlo attivato, è


necessario controllare le impostazioni eseguite.
Tornare alla procedura precedente e assicurarsi che tutte le schede audio stiano
“ascoltando” correttamente i segnali di clock digitale e che ciascun computer abbia
ingressi e uscite assegnati correttamente alla rete System Link.

Porre la rete “on-line”

Accanto ad ogni nome computer si vedrà se esso è in linea (on-line) o


meno. Quando un computer è on-line, è in grado di ricevere segnali di
trasporto e timecode, e la sua applicazione sequencer può essere avviata e
fermata da un controllo remoto. Se il computer non è in linea (off-line), può
essere avviato solo dalla sua tastiera. Diventa una macchina indipendente,
anche se fa comunque parte della rete.

• Si noti che ogni computer può controllarne un altro (o altri).


VST System Link è una rete “alla pari” e non esiste assolutamente
un computer “Master”.
Tuttavia, alla maggior parte degli utenti piace pensare ad una macchina master.
(In una rete formata da una persona e due computer, in effetti, il master sarà il
computer sul quale si lavora per la maggior parte del tempo).

712
Per il momento mettiamo in rete tutti i computer:

1. Inserire lo spunto nel box Online nel pannello VST System Link per tutti i
computer.

2. Controllare il funzionamento del sistema premendo Play su un computer.


Tutti i computer devono partire quasi istantaneamente e suonare
perfettamente a tempo.

• Il parametro Offset a destra permette di regolare la riproduzione


leggermente in anticipo o in ritardo di un computer rispetto agli altri.
Normalmente ciò non è necessario, ma occasionalmente con alcuni hardware si
può avere il blocco (lock) fuori di alcuni campioni. In tal caso, si può regolare lock
con il valore Offset. Per ora, lasciarlo a 0. Probabilmente sarà la cosa migliore.

VST System Link trasmette e riconosce tutti i comandi di trasporto, quindi


si può avviare, fermare, far avanzare e riavvolgere etc. l'intera rete da un
computer senza problema. Provare per credere! Se saltate ad un locatore su
una macchina, anche tutte le altre salteranno immediatamente a quel
locatore.

Non dimenticatevi di verificare che tutti i computer abbiano i tempi


impostati allo stesso valore, altrimenti la sincronizzazione sarà
seriamente compromessa.

713
Utilizzo del MIDI

Oltre a provvedere al controllo di trasporto e di sync, VST System Link può


controllare fino a 16 porte MIDI, ciascuna con 16 canali. La configurazione è
la seguente:

1. Utilizzare i box di valore MIDI In e MIDI Out per specificare il numero di


porte MIDI necessarie.
I valori di default sono le porte 0 MIDI In e 0 MIDI Out.

2. Creare una traccia MIDI nella finestra Project e aprire l'Inspector (sezione
superiore).

3. Scorrendo i menu a discesa “in” o “out” troverete le porte System Link


specificate aggiunte agli elenchi MIDI Inputs e MIDI Outputs.

In questo modo è possibile inviare le tracce MIDI agli strumenti VST in


esecuzione su un altro computer, come descritto negli esempi d'applicazione
(pag. 734).

714
Impostazione “Active ASIO Ports for Data only”

Se si inviano grandi quantità di dati MIDI contemporaneamente, esiste una


piccola possibilità di andare fuori dalla banda passante di rete VST System
Link. Questa anomalia può provocare note “a singhiozzo” o temporizzazione
irregolare.

Se ciò avviene, si può dedicare una banda passante superiore al MIDI,


selezionando l'opzione Active ASIO Ports for Data only nel pannello
Setup di VST System Link. Attivando questa opzione, l'informazione VST
System Link sarà inviata all'intero canale, non su un solo bit (molto più
quindi di tutto il MIDI che si potrebbe usare). Lo svantaggio è che non si può
utilizzare questo canale ASIO per il trasferimento di dati audio (non
collegatelo ad un altoparlante!), lasciando liberi quindi solo 7 canali audio
(nel nostro esempio di cablaggio ADAT). In base a come si lavora, questo
potrebbe essere un ragionevole compromesso.

Ascolto dell'audio di rete

Utilizzando un banco mixer esterno, l'ascolto dell'audio è l'ultimo dei


problemi. È sufficiente inserire le uscite di ogni computer nei canali desiderati
sul banco mixer esterno, premere Play su uno dei computer e... il gioco è
fatto!

Tuttavia, molte persone preferiscono eseguire il mix interno nel computer e


utilizzare un banco mixer solo per il monitoraggio (o magari non usare per
niente un banco mixer esterno). In questo caso bisogna selezionare un
computer e farlo diventare il “computer mix principale” inviandogli l'audio
proveniente dagli altri computer.

Nell'esempio seguente si presume l'impiego di due computer, dove il


Computer 1 rappresenta il computer mixer principale e sul Computer 2
sono in esecuzione due tracce audio stereo, una traccia FX Channel con un
plug-in riverbero ed un plug-in strumento VST con uscite stereo.

1. Innanzitutto, è necessario configurare il tutto in modo da sentire la


riproduzione audio dal Computer 1.
In altre parole, serve una serie di uscite libere (ad esempio, un'uscita stereo
analogica collegata ai monitor).

2. Sul Computer 2 indirizzare ognuna delle due tracce audio ad un bus d'uscita
separato.
Questi bus dovranno essere collegati alle uscite audio digitali, chiamiamoli Bus 1 e
Bus 2.

3. Inviare la traccia FX Channel ad una altro bus VST System Link (Bus 3).

715
4. Inviare il canale VST Instrument ad un altro bus (Bus 4).

5. Tornare sul Computer 1 e verificare i quattro bus d'ingresso VST System


Link corrispondenti.
Avviando la riproduzione sul Computer 2, l'audio “apparirà” sui bus d'ingresso del
Computer 1. Tuttavia, per mixare queste sorgenti audio sono necessari canali
mixer reali:

6. Aggiungere quattro nuove tracce audio stereo sul Computer 1 e indirizzarle


al bus di uscita utilizzato per l'ascolto (cioè le uscite stereo analogiche).

7. Per ciascuna delle tracce audio, selezionare uno dei quattro bus d'ingresso.
A questo punto, ogni bus del Computer 2 è indirizzato ad un canale audio
separato del Computer 1.

8. Attivare il monitoraggio per le quattro tracce.

A questo punto, avviando la riproduzione l'audio sarà inviato in “live” dal


Computer 2 alle nuove tracce sul Computer 1, permettendo di sentirle
insieme ad eventuali altre tracce riprodotte dal Computer 1.

Aggiungere più tracce


OK, ma avere più tracce audio significa quindi avere più bus VST System
Link (uscite fisiche)? In questo caso, il Computer 2 usato come mixer
diventa un sub-mixer: indirizzare più canali audio allo stesso bus d'uscita e
regolare il livello del bus d'uscita, se necessario.

Si noti anche che se le schede audio possiedono set multipli di connessioni


ingresso e uscita, li si può unire in link (ad esempio, cavi ADAT multipli e
invio dell'audio tramite uno dei bus su uno dei cavi).

Mixing interno e latenza


Un problema che può sorgere durante il mixing interno al computer è quello
della latenza, accennato in precedenza. Il motore VST compensa sempre le
latenze in registrazione, ma se il monitoraggio avviene sul Computer 1,
sentirete un processo di ritardo (delay) durante l'ascolto dei segnali
provenienti dagli altri computer (non sulla vostra registrazione!). Se la
scheda audio del Computer 1 supporta ASIO Direct Monitoring dovrete
senza dubbio attivare questa opzione. Le impostazioni si trovano nel pannello
VST Multitrack Device Setup (pag. 51). La maggior parte delle attuali
schede ASIO supportano questa opzione. Se la vostra non la supporta, sarà
necessario modificare il valore Offset nel pannello VST System Link Setup
per compensare ogni problema di latenza.

716
Configurare una rete più ampia

Configurare una rete più ampia non è molto più difficile della configurazione
di una rete formata da due computer. La cosa principale da ricordare è che
VST System Link è un sistema di collegamento ad anello. In altre parole,
l'uscita del Computer 1 si collega all'ingresso del Computer 2, l'uscita del
Computer 2 si collega all'ingresso del Computer 3, e così via lungo
l'anello. L'uscita dell'ultimo computer dell'anello deve sempre tornare
all'ingresso del Computer 1, per completare la catena.

Una volta fatto questo, la trasmissione di tutte le informazioni di trasporto,


sync e MIDI nell'intera rete avviene abbastanza automaticamente. Tuttavia,
ci potrebbe essere un pò di confusione in una rete più ampia, quando si
tratta di trasmettere i segnali audio al computer “mixer” centrale.

Se avete a disposizione molti ingressi e uscite audio sulle vostre schede


ASIO non è per niente necessario inviare l'audio lungo l'anello, lo si può
trasmettere direttamente al computer master che funge da mixer tramite
uno o più degli altri suoi ingressi hardware. Per esempio, avendo
un'interfaccia Nuendo Digiset o una scheda 9652 sul Computer 1 si
potrà usare il cavo 1 ADAT per la rete, il cavo 2 ADAT come ingresso audio
diretto dal Computer 2, e il cavo 3 ADAT come ingresso audio diretto dal
Computer 3.

Se non si hanno a disposizione sufficienti I/O hardware, si può anche


trasmettere l'audio attraverso il sistema ad anello. Per esempio, in una
configurazione di rete a quattro computer, si potrà inviare l'audio dal
Computer 2 in un canale del mixer sul Computer 3, e da qui ad un canale
del mixer sul Computer 4. Infine, per completare l'anello, dal Computer 4
di nuovo al mixer master del Computer 1. Tutto questo è certamente
complicato da configurare, perciò, in generale, nel caso di una rete
complessa, si raccomanda di utilizzare schede ASIO con almeno tre I/O
digitali separati.

717
Esempi applicativi

Uso di un computer per gli strumenti VST


In questo esempio si ipotizza l'utilizzo di un computer come macchina
principale di registrazione e riproduzione (Computer 1), mentre un secondo
computer diventa un “rack synth” virtuale (Computer 2).

1. Registrare una traccia MIDI sul Computer 1.

2. Terminata la registrazione, indirizzare l'uscita della traccia MIDI registrata su


System Link MIDI Port 1.

3. Spostarsi ora sul Computer 2, aprire il rack virtuale VST Instrument ed


assegnare uno strumento al primo spazio libero nel rack.

4. Indirizzare il canale VST Instrument al bus d'uscita desiderato.


Se il Computer 1 rappresenta il computer per il mixing principale, esso sarà uno
dei bus d'uscita VST System Link, collegato al Computer 1.

5. Creare una nuova traccia MIDI nella finestra Project del Computer 2, ed
assegnare l'uscita MIDI della traccia allo strumento VST creato in
precedenza.

6. Assegnare l'ingresso MIDI della traccia a VST System Link port 1.


A questo punto, la traccia MIDI del Computer 1 è indirizzata alla traccia MIDI del
Computer 2 che, a sua volta, è inviata allo strumento VST.

7. Attivare ora il monitoraggio della traccia MIDI sul Computer 2, in modo che
“ascolti” e risponda a tutti i comandi MIDI entranti.
In Cubase SX/SL bisogna cliccare sul tasto monitor nella lista Track o nell'Inspector.

8. Premere Play sul Computer 1.


Il Computer 1 invierà ora le informazioni MIDI sulla traccia allo strumento VST
caricato sul Computer 2.

Anche con un computer lento, dovreste essere in grado di inserire nel


rack virtuale un intero gruppo di strumenti VST extra, ampliando quindi
considerevolmente la vostra tavolozza sonora. Non dimenticate che VST
System Link è molto preciso e affidabile anche per quanto riguarda il MIDI.
Di conseguenza, permette una temporizzazione molto più rigorosa di
qualsiasi interfaccia hardware MIDI sia stata mai inventata!

718
Creare un rack d'effetti virtuale

Le mandate effetti di un canale audio in Cubase SX/SL possono essere


indirizzate sia ad una traccia FX Channel, sia ad un qualsiasi gruppo
(Group) o bus d'uscita attivi. Questo permette di utilizzare un computer
separato come “rack effetti virtuale”, configurando il sistema nel modo
seguente:

1. Posizionarsi sul Computer 2 (la macchina che userete come rack effetti) e
aggiungere una nuova traccia audio stereo.
In questo caso non è possibile utilizzare una traccia FX Channel, poiché la traccia
deve avere un ingresso audio.

2. Aggiungere l'effetto desiderato in Insert sulla traccia.


Supponiamo di aggiungere un plug-in riverbero di alta qualità.

3. Aprire la finestra Mixer e selezionare uno dei bus VST System Link come
ingresso per la traccia audio.
È meglio usare un bus System Link a parte, che sarà utilizzato solo a questo scopo.

4. Indirizzare il canale al bus d'uscita desiderato.


Se il Computer 1 rappresenta il computer per il mixing principale, esso sarà uno dei
bus d'uscita VST System Link, collegato al Computer 1.

5. Attivare il monitoraggio della traccia.

6. A questo punto, tornare al Computer 1 e selezionare una traccia alla quale


si vuole aggiungere un pò di riverbero.

7. Aprire le mandate degli effetti per la traccia, nell'Inspector o nel Mixer.

8. Scorrere il menu a discesa per l'indirizzamento delle mandate di una delle


mandate, e selezionare il bus VST System Link assegnato al plug-in del
riverbero al passo 3.

9. Regolare la quantità di effetto tramite il cursore di mandata, come al solito.

Il segnale sarà inviato alla traccia sul Computer 2 e processato attraverso il


suo effetto in Insert, senza consumare alcuna risorsa del processore nel
Computer 1.

Ripetendo i passi descritti, si possono aggiungere più effetti al “rack effetti


virtuale”. Il numero di effetti disponibile con questo metodo è limitato solo
dal numero di porte usate per la connessione VST System Link (e, come
ovvio, dalle prestazioni del Computer 2). Tuttavia, dato che il Computer 2
non deve gestire le operazioni di registrazione e riproduzione, sarete in grado
di utilizzare un buon numero di effetti.

719
Tracce audio extra

Tutti i computer di una rete VST System Link sono costretti a lavorare con
estrema precisione. Tuttavia, se vi accorgete che l'hard-disk di un computer non
è abbastanza veloce per gestire tutte le tracce audio che vi servono, è possibile
registrare nuove tracce audio su uno degli altri computer. Questo crea un
sistema virtuale “RAID”, con più hard-disk funzionanti insieme. Tutte le tracce
saranno vincolate l'una con l'altra in modo rigoroso, come se fossero riprodotte
dalla stessa macchina. Questo significa avere effettivamente tracce illimitate!
Avete bisogno di 100 tracce? Aggiungete semplicemente un altro computer!

720
31
Video

721
Premessa
Supporto video in Cubase SX/SL

Cubase SX/SL riproduce filmati video in una serie di formati.

In Windows la riproduzione video avviene utilizzando uno dei seguenti tre


formati: Video for Windows, DirectShow o Quicktime. Ciò garantisce la
compatibilità con la più ampia gamma di file video possibili. Sono supportati i
seguenti formati: AVI, Windows Media Video, Quicktime o MPEG (in
Cubase SX/SL si possono importare anche i formati Windows Media Video
Pro).

In Mac OS X, il formato Quicktime è sempre utilizzato come motore di


riproduzione. Quicktime supporta i seguenti formati di file video: AVI,
MPEG, Quicktime e DV.

In generale, ci sono due metodi di riproduzione video:

• Senza utilizzare un particolare hardware, usando quindi la CPU del computer.


In tal caso, il “codec” è via software. Anche se questo metodo può essere comodo
in molte situazioni, esso pone un limite alla dimensione della finestra video ed alla
qualità dell'immagine.

• Utilizzando un hardware video che si collega, per esempio, ad un monitor


esterno.
Nota per gli utenti Mac: usando una porta FireWire, si può riprodurre il video su un
monitor esterno utilizzando un convertitore DV/analogico o una videocamera DV.
Questo vale per i formati video DV e Quicktime usati per la riproduzione.

Le soluzioni hardware per la riproduzione di un video su monitor


esterno e altre informazioni si trovano sul sito www.steinberg.net.

722
Funzioni

Motore di riproduzione video


In Cubase SX/SL per Windows, il motore di riproduzione video si seleziona
nella finestra di dialogo Device Setup, nella linguetta Setup del dispositivo
Video Player:

Ciò che il motore di riproduzione seleziona, dipende in larga parte dal tipo di
sistema video utilizzato, oltre che da formato file e codec utilizzati per i file
video con i quali si lavora. Nella tabella seguente si trova una breve guida sui
formati da utilizzare per i vari motori di riproduzione. Tuttavia, molto dipende
anche dal tipo di hardware video. Consultare la documentazione relativa
all'hardware per informazioni più dettagliate.

Motore riproduzione Formati file video Codec

DirectShow AVI, MPEG Cinepak, DV, Indeo,


M-JPEG, MPEG

QuickTime Quicktime, AVI, MPEG Cinepak, DV, Indeo


M-JPEG, MPEG

Video for Windows AVI Cinepak, Indeo, M-JPEG


(con alcune schede video)

• Si raccomanda di leggere la sezione “Prima di iniziare” a pag. 744.

• In generale, la maggior parte dell'hardware Windows lavora con


DirectShow.
In un sistema Windows, i riproduttori per Windows DirectShow e Video sono
forniti dal sistema operativo, non è necessario installare alcun software aggiuntivo.

723
• Il metodo di riproduzione Quicktime è disponibile solo se sul
computer è installato Quick Time.
Sono disponibili una versione gratuita (un programma d'installazione Quick Time è
compreso nel CD di Cubase SX/SL, se richiesto, oppure lo si può scaricare dal sito
www.quicktime.com) e una versione “Pro”, che offre opzioni aggiuntive per i tagli
video. Il motore di riproduzione è uguale in entrambe le versioni, quindi per una
semplice riproduzione in Cubase SX/SL non è necessario acquistare la versione
“Pro”.

In Mac OS X, esiste una sola opzione di riproduzione standard. Il


motore di riproduzione Quicktime è sempre utilizzato e supporta i
formati AVI, MPEG, Quick Time e DV. Se il vostro sistema ha una
porta FireWire, è disponibile anche un'opzione FireWire.

Importare un file video


I file video si importano allo stesso modo dei file audio (pag. 112).

• Utilizzando il menu File > Import Video File.

• Con un'operazione di drag and drop del mouse.

• Importando il file prima in Pool e poi trascinandolo con il mouse nella


finestra Project (vedere il capitolo “Pool” per i dettagli).

Nota:

• Per poter riprodurre il video, bisogna aggiungere una traccia video (tramite il
sub-menu Add Track del menu Project o il menu Quick). Si può avere solo
una traccia video per ciascun progetto.
• Tutti i file video della traccia devono essere della stessa dimensione e
formato.
• La finestra di dialogo Import contiene un'opzione per estrarre l'audio da un
file video (pag. 742).

724
Riproduzione di un file video

I file video sono visualizzati come eventi/strisce sulla traccia video, con
miniature che rappresentano i fotogrammi del film.

Un evento video sulla traccia video.

Per vedere i video sullo schermo del computer (invece che su un monitor
esterno, vedere in seguito), procedere come segue:

1. Se utilizzate Mac OS X, aprire innanzitutto la finestra di dialogo Device


Setup dal menu Devices, cliccare su Video Player nell'elenco e assicurarsi
che l'opzione Onscreen Window nella sezione Video Output sia
selezionata.

• Scorrere il menu Devices e selezionare Video (oppure utilizzare un tasto di


comando rapido, in default [F8].
Appare la finestra Video. In modalità Stop, sarà visualizzato il fotogramma video
alla posizione del cursore progetto.

La riproduzione avviene insieme all'altro materiale, tramite il pannello di


trasporto.

Impostare la dimensione della finestra


Se si sta riproducendo il video in una finestra sullo schermo del computer,
sarà opportuno regolare la dimensione della finestra:

• Dal menu Devices, aprire la finestra di dialogo Device Setup, cliccare su


Video Player nell'elenco e utilizzare i tasti Video Window per selezionare
una dimensione per la finestra.

Riproduzione video a schermo pieno


Quando si visualizza un video sullo schermo del computer, è possibile
scegliere la visione a schermo intero, sia durante la riproduzione sia in
modalità Stop:

• Click-destro del mouse (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nella finestra Video per
spostarsi sulla visione a schermo intero. Cliccare di nuovo per uscire dalla
visione a schermo intero.

725
Riproduzione di un file video su strumentazione esterna
(solo in Mac OS X)

Nei computer Apple equipaggiati con una porta FireWire, è possibile


collegare facilmente un hardware video esterno attraverso questa porta,
poiché OS X possiede un supporto video integrato per i formati più comuni
(NTSC, PAL/DVCPRO). FireWire permette un'alta velocità di trasferimento
dati e rappresenta lo standard più diffuso per la comunicazione con le
apparecchiature periferiche video.

• Per riprodurre un file video tramite l'hardware collegato alla porta FireWire,
selezionare FireWire nel menu a discesa Outputs nella finestra di dialogo
Device Setup > Video Player.
Quando la porta FireWire è selezionata come uscita, nel menu a discesa Format
compare una serie di opzioni del formato file, che permettono di selezionare vari
formati e risoluzioni video.

Estrarre l'audio da un file video

Se un file video contiene audio, quest'ultimo può essere estratto.


Indipendentemente dal formato audio del file reale, il file audio risultante sarà
sempre nel formato (Sample Rate e Record Format) specificato per il
progetto nella finestra di dialogo Project Setup.

Ci sono tre metodi per estrarre l'audio da un file video:

• Inserendo lo spunto nell'opzione audio Extract nella finestra di dialogo


Import Video.
L'audio sarà aggiunto alla traccia audio attiva corrente. Il nuovo evento audio inizierà
allo stesso tempo dell'evento video, in modo che i due eventi siano in sync tra loro.

• Usando l'opzione Import Audio da Video File nel menu File.


È come il metodo precedente, ma non sarà creata una striscia video, solo un evento
audio (che inizia alla posizione del cursore progetto sulla traccia selezionata).

• Usando l'opzione Exctract Audio da Video File nel menu Pool.


Si crea una striscia audio nel Pool, ma non è aggiunto alcun evento nella finestra
Project.

• Queste funzioni non sono disponibili per i file video in formato MPEG.

726
Sostituire l'audio in un file video
Cubase SX/SL possiede una speciale funzione che permette di sostituire
l'audio in un file video:

1. Scorrere il menu File e selezionare l'opzione Replace Audio in a Video


File.
2. Nella finestra di dialogo che appare, individuare e selezionare il file video
sull'hard-disk, quindi cliccare su Open.
Appare una finestra di dialogo per il nuovo file.

3. Individuare e selezionare il file audio che si desidera inserire nel file video e
cliccare su Open.
Il nuovo file audio è aggiunto al file video in sostituzione della sua traccia audio
(se c'è).

• Combinando tra loro le funzioni Exctract Audio, Export Audio Mixdown


e Replace Audio in a Video File, si può creare una traccia audio completa
per un file video.

Funzioni di editing nel Browser e nella finestra Project


Le striscie video sono riprodotte da eventi, proprio come le strisce audio.
Per l'editing degli eventi video si possono impiegare tutte le operazioni base
di editing utilizzate per gli eventi audio (pag. 117). Sulle tracce video non
sono disponibili le seguenti funzioni:

• Disegnare (draw), incollare (glue), silenziare (mute) ed eseguire lo


“scrubbing”.

• Non esiste un editor per la traccia video (che del resto non utilizza
nemmeno parti).

Operazioni nel Pool


Per maggiori informazioni sulle funzioni disponibili per le strisce audio nel
Pool, vedere a pag. 420.

727
Prima di iniziare
Quando si lavora su un progetto che contiene un file video, ci sono diversi
punti da considerare:

Avete selezionato il riproduttore giusto?


Il riproduttore non è usato solo per la riproduzione del file video, ma anche
per fornire informazioni sul file nel Pool e nella finestra di dialogo Import
Video. Quindi, per essere sicuri di aver scelto il riproduttore giusto per un
certo tipo di file video, controllare le informazioni relative al file visualizzate
nella finestra di dialogo Import Video o nel Pool prima di tentare di
importare o riprodurre il file.

Se queste informazioni visualizzano “0x0 pixel”, “0.000 s” e “0 Frames”,


significa che il file video è rovinato, oppure il suo formato non è supportato
dai codec disponibili sul riproduttore video selezionato. In tal caso, bisogna
usare un altro riproduttore video, oppure installare il codec richiesto.

Tentare di importare o riprodurre un file non supportato dal


riproduttore video selezionato porta a conseguenze impreviste.
Se nella finestra di dialogo Import Video o nel Pool non ci sono
informazioni sul numero di fotogrammi, lunghezza e risoluzione
pixel, significa che non si può importare/riprodurre correttamente
questo file con quel particolare riproduttore video.

Si può cambiare il riproduttore video nella finestra di dialogo


Device Setup. Dopo averlo fatto, è necessario innanzitutto
rimuovere dal Pool ogni file video precedentemente importato,
e poi re-importarlo.

Editing di un file video


Cubase SX/SL permette di tagliare, copiare, incollare e ordinare gli eventi
video nel caso, ad esempio, la traccia video contenga più di un evento video.
Tuttavia, quando si utilizza il riproduttore video DirectShow in un sistema
Windows, può accadere che solo il primo evento video sia riprodotto
correttamente. In questo caso, assicurarsi che la traccia video contenga non
più di un evento video. Lavorando in un sistema operativo Windows, può
anche accadere che non si riesca ad editare un file video copiato da un CD.
Questo perché i file copiati da un CD sono, in default, protetti da scrittura.
Click-destro del mouse sul file, quindi togliere lo spunto dal box Read only
nella finestra di dialogo File Properties.

728
Quando si ha un file video in un formato non supportato da Cubase SX/SL,
usare un'applicazione esterna per convertire il file in un formato che Cubase
SX/SL può importare.

Schede grafiche
Alcune schede grafiche possiedono più di una uscita. Si possono utilizzare
queste schede per visualizzare il video a schermo pieno su una TV o il
monitor di un computer esterni. Consultare la documentazione tecnica della
scheda per informazioni su come la scheda manipola l'uscita e per sapere
come impostarla per una visualizzazione con più monitor. Attualmente, le
schede video dedicate non sono supportate da Cubase SX/SL.

Opzioni
Nella finestra di dialogo Preferences (Event Display – pagina Video) sono
contenute due opzioni per la riproduzione video:

• Show Video Thumbnails.


Attivando questa opzione, i fotogrammi contenuti nel video sono mostrati nella
traccia sotto forma di immagini in miniatura.

• Video Cache Size.


Determina la memoria disponibile per le immagini in miniatura del video. Se avete
lunghi video clip e/o lavorate con un grande fattore d'ingrandimento (quindi molti
fotogrammi sono visualizzati sulle immagini in miniatura) è consigliabile aumentare
questo valore.

729
730
32
ReWire

731
Introduzione
ReWire e ReWire 2 sono protocolli speciali per inviare l'audio tra le
applicazioni di due computer. Sviluppato da Propellerhead Software e
Steinberg,il protocollo ReWire presenta le seguenti possibilità e funzioni:

• Inviare in tempo reale fino a 64 canali audio separati (256 in ReWire 2),a
banda passante completa, da una “applicazione sintetizzatore” ad una
”applicazione mixer”.
In questo caso, l'”applicazione mixer” è rappresentata da Cubase SX/SL.
Un esempio di “applicazione sintetizzatore” può essere Reason di Propellerhead
Software.

• Sincronizzazione precisa ed automatica del campione tra l'audio nei due


programmi.

• Possibilità di condividere la stessa scheda audio da parte dei due programmi,


traendo vantaggio quindi dalle uscite multiple della scheda.

• Controlli di trasporto in link che permettono riproduzione, riavvolgimento,


etc., sia da Cubase SX/SL sia dall'applicazione sintetizzatore (sempre che
possieda qualsiasi tipo di funzione di trasporto).

• Funzioni di mixing audio automatiche di canali separati, secondo le necessità.


Nel caso di Reason, ad esempio, consente di avere canali del mixer separati per i
vari dispositivi.

• Inoltre, ReWire 2 offre la possibilità di inviare le tracce MIDI in Cubase


SX/SL ad un'altra applicazione, per un completo controllo MIDI.
Per ogni dispositivo ReWire 2 compatibile, sarà a disposizione un numero extra di
uscite MIDI in Cubase SX/SL. Nel caso di Reason, questo consente di inviare
diverse tracce MIDI in Cubase SX/SL a dispositivi MIDI diversi in Reason,
permettendo a Cubase SX/SL di svolgere la funzione di sequencer principale.

• Minor utilizzo delle risorse di sistema rispetto all'utilizzo di più programmi


insieme nel modo convenzionale.

732
Lancio e Uscita
Quando si usa ReWire, l'ordine di lancio e uscita dei due programmi è molto
importante:

Lancio per il normale uso di ReWire


1. Innanzitutto, lanciare Cubase SX/SL.

2. Abilitare uno o più canali ReWire nella finestra di dialogo ReWire Device
dell'altra applicazione.
Questa operazione è descritta nei dettagli a pag. 750.

3. Lanciare l'altra applicazione.


Potrebbe essere necessario un po' più tempo per partire all'altra applicazione
quando si utilizza ReWire.

Uscita da una sessione ReWire


Una volta terminata una sessione ReWire, bisogna anche uscire dalle
applicazioni in un ordine particolare:

1. Uscire prima dall'applicazione sintetizzatore.

2. In seguito, uscire da Cubase SX/SL.

Lanciare entrambi i programmi senza ReWire


Non vediamo il motivo per il quale dovreste avviare Cubase SX/SL e
l'applicazione sintetizzatore nello stesso istante e sullo stesso computer
senza usare ReWire, ma è possibile:

1. Prima lanciare l'applicazione sintetizzatore.

2. In seguito, lanciare Cubase SX/SL.

Si noti che, in questo caso, i due programmi entrano in “competizione” per


sfruttare le risorse di sistema (ad esempio le schede audio), come quando
sono in esecuzione su altre applicazioni audio non-ReWire.

733
Attivare i canali ReWire

ReWire permette di inviare fino a 64 canali audio separati, ReWire 2


supporta fino a 256 canali. Il numero preciso di canali ReWire disponibili,
dipende dall'applicazione sintetizzatore. Mediante i pannelli di controllo
ReWire in Cubase SX/SL è possibile specificare quali canali disponibili si
desidera utilizzare:

1. Scorrere il menu Devices e selezionare l'oggetto del menu con il nome


dell'applicazione ReWire. Nel menu sono disponibili tutte le applicazioni
Rewire compatibili riconosciute.

Pannello ReWire per Reason.

2. Cliccare sui tasti di accensione a sinistra per attivare/disattivare i canali


desiderati.
I tasti s'illuminano per indicare i canali attivati. Si noti che più canali si attivano,
maggiori sono le risorse di processo richieste.

• Per informazioni precise sul segnale che si trova su ogni canale, consultare la
documentazione tecnica dell'applicazione sintetizzatore.

3. Se si desidera, cliccare sulle etichette nella colonna destra e digitare un altro


nome.
Queste etichette servono per identificare i canali ReWire nel mixer di Cubase SX/SL.

734
Uso dei controlli di trasporto e tempo

Questo ha senso solo se l'applicazione sintetizzatore ha una sorta di


sequencer interno (o una funzione simile).

Controlli trasporto di base


Quando si avvia ReWire, le operazioni di trasporto dei due programmi sono
completamente in link. Non importa in quale programma si preme Play,
Stop, FF o Rewind. Tuttavia, la registrazione (se applicabile) rimane
completamente separata nelle due applicazioni.

Impostazioni Loop

Se nell'applicazione sintetizzatore esiste una funzione loop o cycle, tale loop


sarà completamente in link con Cycle in Cubase SX/SL. Ciò significa che si
può spostare il punto d'inizio o fine loop, oppure attivare o disattivare il loop
in entrambi i programmi e queste operazioni si rifletteranno nell'altro
programma.

Impostazioni tempo

Fino a quando il tempo trascorre, Cubase SX/SL è sempre il Master.


Questo significa che entrambi i programmi gireranno al tempo definito in
Cubase SX/SL.

Tuttavia, se non state usando la traccia Tempo in Cubase SX/SL, è possibile


regolare il tempo in entrambi i programmi, e tale operazione si rifletterà
immediatamente nell'altro programma.

Se si utilizza la traccia Tempo in Cubase SX/SL (tasto Tempo attivo


sul pannello di trasporto), non si dovrà regolare il tempo
nell'applicazione sintetizzatore, poiché ad una richiesta tempo da
parte di ReWire si disattiverà automaticamente il tasto Tempo in
Cubase SX/SL!

735
Manipolazione dei canali ReWire in Cubase SX/SL

Quando nei pannelli ReWire Devices si attivano i canali ReWire, essi


diventano disponibili sotto forma di strisce canale nel mixer. Le strisce di
canale ReWire possiedono le seguenti proprietà:

• I canali ReWire appaiono alla sinistra delle altre strisce canale audio e MIDI
nel mixer.
Le strisce ReWire sono contrassegnate nel mixer da una etichetta gialla.

• I canali ReWire possono essere in qualsiasi combinazione mono e stereo,


dipende dall'applicazione sintetizzatore.

• I canali ReWire hanno la stessa funzionalità dei normali canali audio.


Si possono impostare volume e pan, applicare EQ, effetti in Insert e Send e inviare
le uscite canale a gruppi o bus. Tutti i parametri possono essere automatizzati
utilizzando le funzioni Read/Write. Tuttavia, i canali ReWire non hanno tasti
monitor.

• È possibile eseguire un mixdown dai canali ReWire su un file dell'hard-disk


con la funzione Export audio Mixdown (pag. 681).
In Cubase SX/SL si può esportare il bus d'uscita al quale sono stati inviati i canali
ReWire. In Cubase SX, è possibile anche esportare direttamente i singoli canali
ReWire, “riducendo” (rendering) ogni canale ReWire su un file audio separato.

736
Indirizzamento MIDI in ReWire 2

Questa funzione è disponibile solo con le applicazioni ReWire 2


compatibili.

Quando si utilizza Cubase SX/SL con un'applicazione ReWire 2 compatibile,


nei menu a discesa MIDI Output delle tracce MIDI compariranno
automaticamente uscite MIDI aggiuntive. Questo permette di suonare il
sintetizzatore via MIDI da Cubase SX/SL, usandolo come una o più sorgenti
sonore MIDI separate.

Uscite MIDI per una song in Reason. Qui, ogni uscita è inviata direttamente ad un
dispositivo nel rack Reason.

• Il numero e la configurazione delle uscite MIDI nel menu MIDI Output


dipendono dall'applicazione sintetizzatore.

737
Considerazioni e limiti

Frequenze di campionamento (Sample rates)

Le applicazioni sintetizzatore, potrebbero essere limitate alla riproduzione


audio a determinate frequenze di campionamento. Se Cubase SX/SL è
impostato ad una frequenza di campionamento diversa, l'applicazione
sintetizzatore riprodurrà l'audio all'intonazione sbagliata. Consultare la
documentazione tecnica dell'applicazione sintetizzatore per ulteriori dettagli.

Driver ASIO

ReWire funziona bene con i driver ASIO. Impiegando il sistema bus di


Cubase SX/SL, si possono inviare i suoni dall'applicazione sintetizzatore alle
varie uscite di una scheda audio ASIO compatibile.

738
33
Uso dei File

739
Funzioni File
New Project
Il comando New Project del menu File premette la creazione di un nuovo
progetto, che può essere vuoto (empty) oppure basato su un “esempio di
configurazione” del progetto (template):

1. Selezionare New Project dal menu File.


È visualizzata una serie di template. Quando s'installa Cubase SX/SL sono compresi
una serie di template pre-definiti, ma è anche possibile personalizzarli (pag. 759).

2. Selezionare un template dall'elenco, oppure scegliere Empty.


Appare una finestra di dialogo file nella quale si specifica una cartella per il nuovo
progetto.

3. Selezionare la cartella di un progetto esistente, oppure crearne una nuova


digitando un nuovo nome nella finestra di dialogo file.
Si crea un nuovo progetto senza titolo.

Open
Il comando Open del menu File si usa per aprire i file dei progetti salvati.
Possono essere aperti sia i file dei progetti creati in Cubase SX/SL
(estensione file “.cpr”), sia quelli creati con Nuendo (estensione file “.npr”).
Saranno ignorate, tuttavia, impostazioni specifiche di Nuendo.

• Più progetti possono essere aperti allo stesso tempo.


Il progetto attivo è indicato dal tasto blu Activate, situato nell'angolo superiore
sinistro della finestra Project. Per attivare un altro progetto, cliccare sul tasto
Activate corrispondente.

Un progetto attivo.

• Si può anche aprire i file di progetto in modo più rapido, selezionandoli dal
sub-menu Recent Projects del menu File.
Questo sub-menu elenca i progetti con i quali avete lavorato di recente; il primo in
cima all'elenco è quello più recente.

• I progetti possono anche essere aperti automaticamente, all'avvio di Cubase


SX/SL (pag. 779).

740
Box di dialogo “Pending Connections”
Se si apre un progetto Cubase SX/SL creato su un'altra configurazione (un
hardware audio diverso), il programma cerca di trovare una corrispondenza
tra ingressi/uscite audio e bus ingresso/uscita (questa è una delle ragioni per
cui è opportuno utilizzare nomi generici e descrittivi per le porte d'ingresso e
uscita, vedere a pag. 16).

Se il programma non riesce a trovare tutti gli ingressi e uscite audio utilizzate
nel progetto, appare la finestra di dialogo Pending Connections. Mediante
questa finestra, è possibile re-indirizzare manualmente tutte le porte
specificate nel progetto alle porte disponibili nel vostro sistema.

Analogamente, la finestra di dialogo Pending Connections apparirà anche


se si apre un progetto le cui porte MIDI non corrispondono a quelle correnti
del vostro sistema. Anche in questo caso, utilizzare la finestra di dialogo
Pending Connections per re-indirizzare le porte manualmente.

Close
Il comando Close del menu File chiude la finestra attiva. Se è attiva una
finestra Project, selezionando Close si chiuderà il progetto corrispondente.

• Se il progetto contiene modifiche non ancora salvate, sarà chiesto se si


desidera salvare il progetto prima di chiuderlo.
Scegliendo “Don't Save”, e avendo registrato o creato nuovi file audio dall'ultimo
salvataggio, si ha la possibilità di mantenerli o cancellarli.

741
Save e Save As
I comandi Save e Save As permettono di salvare il progetto attivo in un file
(estensione file “.cpr”). Il comando Save salva il file nella cartella corrente e
con il nome corrente, mentre Save As permette di rinominare e/o ricollocare
il file. Se non avete ancora salvato il progetto, oppure non è stato modificato
dall'ultimo salvataggio, sarà disponibile solo il comando Save As.

In generale, si consiglia di salvare i file di progetto nelle rispettive


cartelle di progetto, per comodità d'uso.

Accenno sulle estensioni file


In Windows, i vari tipi di file sono indicati da tre lettere nell'estensione
nome (ad esempio, *.cpr per i file di progetto Cubase SX/SL). In Mac OS X,
non è necessario usare le estensioni del nome, poiché i vari tipi di file sono
salvati internamente nei file stessi. Tuttavia, per fare in modo che i progetti
di Cubase SX/SL siano compatibili su entrambe le piattaforme, bisogna
assicurarsi che l'opzione Use File Extension in File Dialog sia attivata
nella finestra di dialogo Preferences (tra l'altro questa è l'impostazione di
default). Attivando questa opzione, nel nome del file è automaticamente
inserita l'estensione opportuna quando si salva un file.

Salvare un progetto di Default

Se si desidera sempre aprire uno stesso progetto di default all'apertura di


Cubase SX/SL, è possibile salvare un progetto di default:

1. Configurare un progetto nel modo desiderato.

2. Selezionare Save As dal menu File e salvare il progetto con il nome


“default.cpr”. Il luogo dipende dal sistema operativo:
Mac OS: la cartella “Library/Preferences/Cubase SX/SL/” nella vostra directory
“home”. Il percorso completo è: Users/<user name>/library/preferences/Cubase
SX/SL.
Windows: tra le impostazioni utente (User Settings). Il percorso completo è:
\Documents and Settings\<user name>\Application Data\Steinberg\Cubase SX/SL\.

Questo è un caso in cui l'estensione del nome file è cruciale


anche in Mac OS X!

3. Aprire la finestra di dialogo Preferences e selezionare la pagina General.

4. Aprire il menu a discesa On Startup e selezionare Open Default Project.


Al prossimo lancio di Cubase SX/SL, sarà aperto automaticamente il progetto di
default. Per i dettagli su altre opzioni Startup, vedere a pag. 779.

742
Save New Version

Questa funzione è disponibile solo come tasto di comando, in default [Ctrl]+


[Alt]+S (Windows) o [Command]+[Option]+S (Mac). Questa funzione
salva una nuova versione del progetto (in altre parole, il progetto è salvato
con un altro nome). Il nuovo file avrà lo stesso nome del progetto originale,
ma con un numero incrementale accanto. Per esempio, se il vostro progetto
si chiama “My Project”, avrete nuove versioni denominate “My Project 1”,
“My Project 2”, e cosi via.

La funzione Save New Version è utile quando si sperimentano nuovi


arrangiamenti di un progetto e si vuole avere la possibilità di tornare in ogni
momento alla versione precedente. Le nuove versioni più recenti create
saranno elencate nel sub-menu Recent Projects del menu File, per un
rapido accesso.

Save as Template

Questa funzione permette di salvare il progetto corrente in un template.


I template sono sempre salvati nella cartella Templates (all'interno della
cartella programma di Cubase SX/SL). Quando si crea un nuovo progetto,
saranno elencati i template disponibili, in modo da basare un nuovo
progetto su un template.

• I template possono contenere strisce ed eventi, proprio come un normale


progetto.
Se questo non è ciò che volete, assicuratevi di rimuovere tutte le strisce dal Pool
prima di salvare il progetto in un template.

743
Save Project to New Folder

Questa funzione è molto utile per spostare o archiviare un progetto.


Selezionando questo oggetto, sarà chiesto dal programma dove si desidera
archiviare il progetto salvato. Apparirà quindi una finestra di dialogo con le
seguenti opzioni:

Oggetto Descrizione

Project Name In default, questo sarà il nome corrente del progetto che
state salvando, ma è possibile cambiarlo, se si desidera.

Minimize Audiofiles Se è inserito lo spunto in questo box, saranno incluse nel


salvataggio solo le porzioni di file effettivamente utilizzate nel
progetto. Ciò può ridurre notevolmente la dimensione della
cartella di progetto (se si stanno usando solo piccole sezioni di
file audio molto grandi). Significa anche, però, non poter
utilizzare le porzioni di file audio rimanenti se si continua a
lavorare con il progetto nella sua nuova cartella.

Freeze Edits Inserendo lo spunto in questo box, sarà eseguita una funzione
di Freeze Edits che rende permanenti tutti i processi e gli
effetti applicati ad ogni striscia nel Pool (pag. 349).

Remove Unusued Inserendo lo spunto in questo box, solo i file del Pool utilizzati
Files realmente nel progetto saranno archiviati nella nuova cartella.

Terminate le impostazioni, cliccare sul tasto OK per salvare il progetto nella


nuova cartella. Il progetto originale non viene in alcun modo rimosso né
influenzato da alcuna modifica.

Revert
Selezionando Revert dal menu File sarà chiesto dal programma se si vuole
veramente tornare all'ultima versione salvata del progetto. Cliccando su
Revert, tutte le modifiche eseguite dall'ultimo salvataggio saranno ignorate.

• Se avete registrato o creato nuovi file audio dall'ultimo salvataggio, sarà


chiesto dal programma se si desidera tenerli o eliminarli.

744
Library (solo in Cubase SX)

Una Library (biblioteca) è un Pool in versione stand-alone, non associato


cioè ad alcun file di progetto. Si possono utilizzare le Library per salvare
effetti sonori, loop, Video Clips, etc., e trasferire poi questi media dalle
Library ad un progetto, utilizzando la funzionalità drag and drop del mouse.
Nel menu File sono disponibili le seguenti funzioni Library:

New Library

Crea una nuova Library. Proprio come quando si crea un nuovo progetto,
sarà chiesto dal programma di specificare una cartella di progetto per la
nuova Library (nella quale poi saranno salvati i file media). La Library
apparirà in un finestra Pool separata in Cubase SX.

Open Library

Apre una finestra di dialogo per l'apertura di una Library salvata.

Save Library

Apre una finestra di dialogo per il salvataggio del file Library


(estensione file “.npl”).

745
Funzione Cleanup
La funzione Cleanup del menu File permette di risparmiare spazio sull'hard-
disk individuando (ed eventualmente eliminando) file audio non utilizzati
dalle cartelle Project dell'hard-disk.

1. Selezionare Cleanup... dal menu File.


Se ci sono progetti aperti, apparirà un messaggio d'avviso che permetterà di
chiuderli. Cliccando su Close si chiudono tutti i progetti aperti e sia pare la finestra
di dialogo Cleanup.

2. Per limitare la funzione Cleanup solo ad una determinata cartella, cliccare


sul tasto Search Folder e selezionare la cartella desiderata.
Si dovrà selezionare una cartella specifica solo se si è certi che non contenga file
audio utilizzati da altri progetti (fuori dalla cartella)! Vedere in seguito.
Per applicare la funzione Cleanup a tutte le cartelle in tutti gli hard-disk, non è
necessario eseguire particolari impostazioni, poiché questa è la modalità di default.
Dopo aver selezionato una cartella, è possibile re-impostare la funzione per la
ricerca di tutte le cartelle, aprendo di nuovo la finestra di dialogo Search Folder e
cliccando sul tasto Cancel.

3. Cliccare sul tasto Start.


Cubase SX/SL analizzerà la cartella selezionata (o tutti gli hard-disk) alla ricerca
delle cartelle di progetto alla ricerca dei file audio e immagine (nelle sotto-cartelle
Audio Edits e Images) che non sono utilizzate da alcun progetto. I file trovati
sono elencati nella finestra di dialogo.

4. Al termine della ricerca, è possibile selezionare i file cliccando nell'elenco.


Premere [Ctrl]-[Command]-click per selezionare più file, oppure [Shift]-click
per selezionare un intervallo di file. Si può anche cliccare sul tasto Select All per
selezionare tutti i file contenuti nell'elenco.

• Ci sono casi in cui la funzione Cleanup visualizzerà file in uso!


- Se avete spostato o rinominato file o cartelle (senza aver istruito i file di progetto
all'uso dei nuovi percorsi), Cubase SX/SL non potrà sapere se questi file sono
utilizzati in un progetto.
- Se si applica la funzione Cleanup su una cartella che contiene file audio relativi ad
altri progetti (fuori dalla cartella), questi file saranno considerati “inutilizzati”.
- Assicuratevi, inoltre, di non cancellare file utilizzati da altre applicazioni, oppure file
che, in generale, si desidera conservare!

È possibile, tuttavia, cancellare in tutta sicurezza i file Image, poiché essi


possono essere ricostruiti dal programma, se necessario.

5. Cancellare i file che non si vogliono conservare, selezionandoli e cliccando


con il mouse sul tasto Delete.

6. Chiudere la finestra di dialogo cliccando sul rispettivo tasto di chiusura.

746
Esportare ed importare tracce (Solo Cubase SX)
Si possono esportare tracce di Cubase SX (di ogni tipo) per importarle
successivamente in altri progetti Cubase SX (o Nuendo). Tutto ciò che è
associato alle tracce sarà esportato (impostazioni dei canali nel mixer, sotto-
tracce d'automazione, parti ed eventi, etc.). Sarà inoltre creata una cartella
“media” che contiene le copie di tutti i file audio di riferimento.

Impostazioni specifiche del progetto (ad esempio, il tempo) non fanno parte
dei file traccia esportati.

Esportare le tracce
1. Selezionare la traccia che si desidera esportare.

2. Scorrere il menu File e aprire il sub-menu Export.

3. Dal sub-menu Export, selezionare Selected Tracks....

4. Cliccare sul tasto OK.

Le tracce saranno salvate nella cartella specificata e conterranno due oggetti:


un file XML nominato dopo l'apertura della cartella e una sotto-cartella
denominata “Media” che conterrà tutti i file audio o video associati.

Importare le tracce
La funzione Import Track Archive permette di importare le tracce
esportate da una altro progetto Cubase SX (o Nuendo).

• Si noti che la frequenza di campionamento del progetto in cui si


importano le tracce deve corrispondere a quella del progetto
originale!
Se ciò non avviene, i file audio saranno riprodotti a velocità errata.

1. Scorrere il menu File e aprire il sub-menu Import.

2. Dal sub-menu Import, selezionare Track Archive....

3. Nella finestra di dialogo che appare, individuare il file XML, selezionarlo e


cliccare sul tasto Open.
Appare il box di dialogo con la domanda “Copy files to Project Folder?”, come
quando si importano i file audio.

4. Cliccare sul tasto Yes per copiare i file nel progetto corrente, oppure sul
tasto No per lasciarli dove sono.
Le tracce sono importate, con tutto il loro contenuto e le relative impostazioni.

747
Esportare ed importare file OMF (Solo Cubase SX)

Open Media Framework Interchange (OMF) è una piattaforma indipendente


di formato file, studiata per trasferire media digitali tra le diverse applicazioni.
Cubase SX può importare i file OMF (estensione file “.omf”), permettendo
quindi di utilizzare Cubase SX insieme ad altre applicazioni audio e video.

Esportare i file OMF


1. Scorrere il menu File e aprire il sub-menu Export.

2. Dal sub-menu Export, selezionare OMF....


Appare la finestra di dialogo OMF Export Setup.

3. Selezionare “1.0 File” o “2.0 File”, secondo la versione OMFI supportata


dall'applicazione nella quale si è deciso di importare il file.

4. Scegliere se includere tutti i dati audio nel file OMF (selezionando l'opzione
“Export All to One File”), oppure usare solo i riferimenti (selezionando
l'opzione “Export Media File References”).
Scegliendo “Export All to One File”, il file OMF sarà completamente
“autosufficiente”, ma sarà anche anche piuttosto grande. Scegliendo invece
l'opzione “Export Media File References”, la dimensione del file è minore, ma
i file audio di riferimento devono essere disponibili per l'applicazione ricevente.

5. Selezionando l'opzione “2.0 File” (al punto 3), si può scegliere di includere o
meno le impostazioni fade e volume degli eventi (regolati dalle “maniglie”
fade e volume). Per includere queste impostazioni nel file OMF, attivare
l'opzione “Export Clip Based Volume”.

6. Specificare una dimensione del campione (risoluzione) e la frequenza di


campionamento per i file esportati (oppure utilizzare le impostazioni del
progetto).

7. Cliccare sul tasto OK e specificare un nome ed una posizione ove collocare il


file nella finestra di dialogo che appare.

Il file OMF esportato conterrà (o farà riferimento a) tutti i file audio che sono
riprodotti dal progetto (inclusi i fade e gli edit dei file). Non conterrà i file
audio inutilizzati riferiti al Pool, o alcun dato MIDI. I file Video non sono
inclusi, ma Cubase SX salva le posizioni di partenza degli eventi Video nel
file OMF, permettendo quindi di importare manualmente i file Video in
un'altra applicazione OMF (vedere in seguito).

748
Importare i file OMF

1. Scorrere il menu File e aprire il sub-menu Import.

2. Dal sub-menu Import, selezionare OMF....

3. Nella finestra di dialogo che appare, individuare il file OMF e cliccare sul
tasto Open.
Appare una finestra di dialogo per il file di progetto che permette di specificare
una cartella per il nuovo progetto.

4. Selezionare la cartella di un progetto esistente, oppure crearne una nuova


digitando un nome nella finestra di dialogo.

5. Se il file OMF contiene informazioni che riguardano gli eventi Video


(Video Event), sarà chiesto dal programma se si vogliono creare dei
Marker alle posizioni d'inizio degli eventi Video.
Questo permette di importare manualmente i file video, utilizzando i marker
come riferimenti di posizione.

Si crea un nuovo progetto senza titolo, che contiene gli eventi Video del
file OMF importato.

749
Esportare ed importare i file MIDI

Cubase SX/SL può importare ed esportare file MIDI Standard. Questo rende
possibile il trasferimento di materiale MIDI virtualmente “a” (export) e “da”
(import) ogni dispositivo MIDI, su qualsiasi piattaforma.
Durante import ed export dei file MIDI è possibile specificare se alcune
impostazioni relative alle tracce saranno da includere nei file (sotto-tracce
d'automazione, impostazioni di volume e pan, etc.).

Esportare i file MIDI


Per esportare le vostre tracce MIDI in un File MIDI Standard, scorrere il
menu File e selezionare MIDI File... dal sub-menu Export. Appare una
normale finestra di dialogo file che permette di specificare un nome ed una
collocazione per il file.

Una volta specificati nome e collocazione del file, cliccare sul tasto Save.
A questo punto, appare la finestra di dialogo Export Options, nella quale si
può specificare una serie di opzioni per il file: contenuto del file, tipo e
risoluzione (vedere in seguito per la descrizione di queste opzioni).

Finestra di dialogo Export Options.

Queste opzioni, si trovano anche nella finestra di dialogo Preferences


(MIDI – pagina MIDI File). Se le avete impostate una volta per tutte nella
finestra Preferences, è sufficiente cliccare sul tasto OK nella finestra di
dialogo Export Options e continuare. Le opzioni sono:

750
Opzione Descrizione

Export Inspector Inserendo lo spunto in questo box, le impostazioni Patch MIDI


nell'Inspector (Bank Select e Program Select, utilizzate per
selezionare i suoni dello strumento MIDI collegato), sono incluse
come eventi MIDI Bank Select e Program Change nel file MIDI.

Export Inspector Attivando questo box, le impostazioni Volume e Pan eseguite


Volume/Pan nell'Inspector sono incluse come eventi MIDI Volume e Pan nel
file MIDI.

Export Automation Se attivata, l'automazione registrata (pag. 287) è convertita in


eventi controller MIDI e inclusa nel file MIDI (compresa anche
l'automazione registrata con il plug-in MIDI Control – pag. 479).

Export Inserts Se questo box è attivato e state utilizzando plug-in MIDI come
effetti in Insert, le modifiche alle note MIDI originali dovute
all'effetto(i) saranno incluse nel file MIDI. Un delay MIDI, ad
esempio, produrrà un certo numero di ripetizioni della nota MIDI,
aggiungendo, in realtà, note “ripetute” ad intervalli ritmici. Queste
note saranno incluse nel file MIDI, se è inserito lo spunto in
questo box.

Export Sends Se questo box è attivato e state utilizzando plug-in MIDI come
effetti in Send, le modifiche alle note MIDI originali dovute
all'effetto(i) saranno incluse nel file MIDI.

Export Marker Inserendo lo spunto in questo box, i marker aggiunti (pag. 149)
saranno inclusi nel file MIDI come eventi Standard MIDI File
Marker.

Export as Type 0 Se è inserito lo spunto in questo box, il file MIDI sarà di tipo 0
(tutti i dati saranno contenuti in una singola traccia ma su canali
MIDI diversi). Se non si attiva questo box, i file MIDI saranno di
tipo 1 (dati su tracce separate). Il tipo file da scegliere dipende
dall'utilizzo del file MIDI (in quale applicazione o sequencer sarà
usato, etc.).

Export Resolution Si può specificare una risoluzione MIDI compresa tra i valori 24 e
960, per il file MIDI. La risoluzione MIDI è il numero di impulsi o
segmenti (tick) per quarto di nota (PPQ) e stabilisce la precisione
con la quale sarà possibile visualizzare ed editare i dati MIDI. Più
alta è la risoluzione, maggiore è la precisione. La risoluzione,
quindi, andrà scelta in base all'applicazione o sequencer sul quale
sarà utilizzato il file MIDI (anche perché alcune applicazioni e
sequencer potrebbero non essere in grado di lavorare ad alcune
particolari risoluzioni).

• Il file MIDI conterrà la traccia Tempo.

• Le impostazioni dell'Inspector (tranne patch, volume, pan ed effetti


– vedere in precedenza), non sono incluse nel file MIDI!
Per includerle, è necessario convertire le impostazioni in eventi e proprietà MIDI
”reali”, applicando ad ogni traccia la funzione Merge MIDI in Loop (pag. 496).

751
Importare i file MIDI

Per importare un file MIDI da disco, procedere come segue:

1. Selezionare MIDI File... dal sub-menu Import del menu File.

2. Nella finestra di dialogo che appare, scegliere se creare o meno un nuovo


progetto per il file.
Scegliendo “No”, il file sarà importato nel progetto corrente.

3. Individuare e selezionare il file MIDI nella finestra di dialogo che appare,


quindi cliccare sul tasto Open.

4. Se si decide di creare un nuovo progetto, il programma chiederà di


specificare una cartella per il nuovo progetto.
Selezionare una cartella di progetto esistente, oppure crearne una nuova
selezionando una destinazione, e digitando il nome della cartella nella finestra di
dialogo.

Il file MIDI è importato. Il risultato dipende dal contenuto del file MIDI e
dalle opzioni Import Options definite nella finestra di dialogo Preferences
(MIDI- pagina MIDI File).

Le opzioni import (Import Options) sono:

Opzione Descrizione

Extract First Patch Inserendo lo spunto in questo box, i primi eventi MIDI
Program Change e Bank Select di ogni traccia sono
convertiti alle impostazioni contenute nell'Inspector della
traccia.

Extract First Volume/Pan Se attivato, i primi eventi MIDI Volume e Pan di ogni
traccia sono convertiti alle impostazioni contenute
nell'Inspector della traccia.

Import Volume/Pan as Inserendo lo spunto in questo box, tutti gli eventi MIDI
Automation track Volume e Pan saranno convertiti ai dati d'automazione
delle tracce MIDI.

Import to Left Locator Se attivato, il file importato sarà collocato in modo che
inizi alla posizione del locatore sinistro, altrimenti inizierà
dall'inizio del progetto. Si noti che scegliendo la
creazione automatica di un nuovo progetto, il file MIDI
inizierà sempre dall'inizio del progetto.

Come accennato a pag. 767, il risultato dipende anche da quale tipo di file
MIDI si tratta (Tipo 0 o Tipo 1):

752
• Se il file MIDI è di Tipo 0 (tutti i dati MIDI su una singola traccia), sarà
creata solo una traccia MIDI.
La traccia sarà configurata sul canale MIDI “Any”, in modo che tutti gli eventi MIDI
siano riprodotti sui loro canali originali. Per distribuire gli eventi MIDI su diverse
tracce e canali MIDI, utilizzare la funzione Dissolve Part del menu MIDI (pag. 519).

• Se il file MIDI è di Tipo 1 (dati distribuiti su tracce diverse), sarà creato un


certo numero di nuove tracce e parti MIDI.

In entrambi i casi, la traccia Tempo è regolata secondo la traccia Tempo


contenuta nel file MIDI.

È possibile anche importare un file MIDI da disco trascinandolo e


lasciandolo cadere con il mouse da Windows Explorer o Mac OS
Finder nella finestra Project di Cubase SX/SL. Anche utilizzando
questo metodo saranno applicate le impostazioni delle opzioni
eseguite nella finestra Import Options.

753
Importare i file Cubase VST
Come descritto a pag. 756, Cubase SX/SL può aprire i progetti creati con
Cubase SX/SL tramite la normale funzione Open. È possibile anche importare
file creati con le vecchie versioni di Cubase. A tale scopo, ci sono tre opzioni nel
sub-menu Import del menu File:

Import di una Song Cubase


Selezionando questa opzione, si apre un file Song (estensione file “.all”) creato
in Cubase 5.0 (o versioni successive) che sarà convertito in un progetto di
Cubase SX/SL. Quando s'importa una Song sarà chiesto dal programma di
specificare una cartella per il nuovo progetto, come sempre.

• Le Song di Cubase possono contenere più di un arrangiamento


(contenente a sua volta dati di parti ed eventi). In tal caso sarà
chiesto dal programma quale di questi arrangiamenti si vuole
importare.
Per importare tutti gli arrangiamenti di una Song di Cubase, ripetere questa
procedura per tutti gli arrangiamenti, salvandoli in una serie di progetti separati.

La conversione presenta le seguenti limitazioni:

Dati Risultato conversione

Impostazioni uscita Se l'informazione d'uscita salvata nella Song originale non


MIDI di tracce MIDI coincide con le uscite correnti, apparirà una finestra di
dialogo “Pending Connections”, che permette di mappare
ogni uscita MIDI della Song ad una nuova uscita.

Parametri riproduzione Sono comprese solo le impostazioni volume e transpose.


traccia MIDI Gli altri parametri (velocity, compression, length e pan)
(Impostazioni Inspector) sono ignorati.

Parametri riproduzione Sono comprese tutte le impostazioni, tranne transpose.


parte MIDI
(Impostazioni Inspector)

Tracce Group Rimosse.

Tracce Style Rimosse.

Tracce Chord Rimosse.

Tracce Drum Convertite in tracce MIDI con drum map. Le impostazioni


d'uscita MIDI dei singoli suoni percussivi saranno ignorate.

Stato Solo/Mute tracce Ignorato.

Dispositivi “effetti” MIDI Rimossi.


quali Arpeggiator e IPS

754
Dati Risultati conversione

Configurazioni finestra Ignorate.


(Window layouts)

Impostazioni Tasti di comando Ignorate.

Grooves Ignorate.

MIDI Mixermaps Ignorate.

Eventi dinamici in parti Audio Ignorati.


(compresi i punti M)

Automazione É compresa l'automazione del canale VST, ma


limitata solo a volume, pan e ai dati EQ.
Le automazioni Plug-in e quelle per le impostazioni
DSP Factory sono ignorate.

Posizione locatori sinistro/destro Ignorata.


e stato di Cycle

Stato e impostazioni Sync Ignorate.

Hitpoint traccia Master Rimossa.

Canali VST Group Rimossi.

Tracce audio multiple Saranno sostituite da tracce audio separate (su


inviate allo stesso canale audio canali separati nel mixer). Questo perché in Cubase
SX/SL c'è sempre un canale per traccia.

Stato di Solo/Mute dei canali VST Ignorato.

• È possibile anche importare Song create con la versione 3.7x di


Cubase per Windows.
La conversione, però, comprenderà solo i dati audio e MIDI principali, mentre la
maggior parte delle impostazioni sarà ignorata.

Import di un arrangiamento Cubase


Come accennato in precedenza, una Song creata con e versioni precedenti di
Cubase potrebbe contenere uno o più arrangiamenti. Questi, a loro volta,
contengono tutti i dati di parti ed eventi insieme ai riferimenti file, ma senza
impostazioni e simili comuni a tutti gli arrangiamenti della Song.
Gli arrangiamenti potranno essere salvati in file separati con estensione
“.arr”.

Quando si importa un arrangiamento di precedenti versioni di Cubase in


Cubase SX/SL, esso sarà convertito in un progetto, come quando s'importa
una Song. Saranno applicate le stesse limitazioni.

755
Import di una parte Cubase

Proprio come avviene in Cubase SX/SL, anche le versioni precedenti di


Cubase utilizzavano le parti come “contenitori” per gli eventi MIDI o audio.
Queste potevano essere salvate in file separati con estensione “.prt”.
Quando s'importa il file di una parte ecco cosa succede:

• È creata una nuova traccia, con il nome della parte.


Cioè il nome della parte che salvata nella versione precedente di Cubase, non
(necessariamente) il nome del file.

• La parte compare come una parte in Cubase SX/SL, alla posizione del
locatore sinistro.

• Se la parte importata era una parte audio, strisce e file di riferimento


necessari saranno aggiunti nel Pool.

Si noti che nessuno di questi formati file contiene un dato audio


reale. Come per i progetti in Cubase SX/SL, questi file contengono
solo dei riferimenti ai file audio. Questo significa che bisognerà
poter accedere anche ai file audio di riferimento, per importare
correttamente Song, Arrangiamenti o Parti costituiti da dati audio.

756
Importare tracce dai CD audio

Si può importare materiale audio prelevandolo dai CD audio, da utilizzare nei


progetti di Cubase SX/SL. Selezionare Import Audio CD dal menu Pool
(oppure selezionare l'opzione Audio CD... dal sub-menu Import del menu
File).

• Se la finestra Project è attiva, la traccia/e del CD audio importata sarà


inserita nella traccia audio selezionata in Cubase SX/SL, alla posizione del
cursore progetto.
È possibile anche importare le tracce del CD audio in Pool. È il metodo migliore se
si desidera importare più tracce del CD in una sola volta.

Selezionando uno degli oggetti contenuti nel menu Import Audio CD, si
apre la seguente finestra di dialogo:

• Se avete più di un drive CD, utilizzate il menu a discesa Drives per


selezionare quello che contiene il CD.

• Il menu a discesa Speeds (solo in Windows) elenca tutte le possibili velocità


di trasmissione dati del drive selezionato.
Anche se normalmente si usa la velocità più alta possibile, sarà opportuno
selezionare una velocità più bassa per estrarre perfettamente l'audio dal CD.

757
• Il display principale della finestra di dialogo elenca tutte le tracce audio
contenute nel CD.
Le colonne hanno la seguente funzionalità:

Colonna Descrizione
Grab Inserire lo spunto nel box di questa colonna per la traccia che si
vuole “catturare” (importare). Per attivare più di un box
(importare più di una traccia), cliccare e trascinare il mouse sopra
i box (oppure premere [Ctrl]/[Command] o [Shift]-click).

Track Quando s'importa una traccia audio dal CD, il file sarà nominato
con il nome presente in questa colonna. Si può rinominare una
traccia cliccando nella colonna Track e digitando un nuovo nome
dalla tastiera del computer. Si può anche assegnare un nome a
tutte le tracce audio del CD (ad esempio, il nome dell'album,
vedere in seguito).

Length Lunghezza dell'intera traccia audio del CD, in minuti e secondi.

Size Dimensione dell'intera traccia audio del CD, in MegaByte.

Grab Start Si può “catturare” solo una sezione della traccia, se si desidera.
Questa colonna indica l'inizio della sezione “catturata” nella
traccia. In default, questo valore rappresenta l'inizio della traccia
(0.000), ma si può regolare nel righello di selezione grab (vedere
in seguito).

Grab End Questa colonna indica la fine della sezione “catturata” nella
traccia. In default, questo valore indica la fine della traccia, ma si
può regolare nel righello di selezione grab (vedere in seguito).

• Si può ascoltare la traccia selezionata cliccando con il mouse sul tasto Play.
La traccia sarà riprodotta dall'inizio della selezione (Grab Start) fino alla fine della
traccia (oppure fino a quando si preme di nuovo il tasto Play). Durante la
riproduzione, il tasto è denominato Stop.

• I tasti freccia situati accanto al tasto Play, permettono di ascoltare solo


l'inizio e la fine della sezione “catturata”.
Il tasto a sinistra riproduce solo un frammento dall'inizio della sezione “catturata”
(vedere in precedenza), mentre il tasto a destra riproduce solo un frammento
partendo appena prima della fine della sezione “catturata”.

• Per importare solo una sezione di una traccia audio del CD, selezionare la
traccia dall'elenco e specificare l'inizio e la fine della sezione “catturata”,
trascinando le “maniglie” che si trovano nel righello di selezione.
Usare i tasti d'inizio e fine audizione per individuare con precisione i limiti di
selezione.

758
Si noti che è possibile importare sezioni di più tracce audio da un CD,
selezionandole una dopo l'altra e regolando la selezione Grab.
Le impostazioni Grab Start e Grab End di ogni traccia appariranno
nell'elenco.

• Se si desidera, è possibile cambiare il nome del file audio generico indicato


nel campo File Name.
In default, i file audio importati prenderanno questo nome con aggiunto un numero
traccia (in genere, Track 01, Track 02, e cosi via). Tuttavia, se avete modificato il
nome traccia per una traccia audio specifica del CD nell'elenco, il file audio
corrispondente porterà questo nome.

• In default, le tracce importate da un CD audio saranno salvate in file Wave


(Windows) o AIFF (Mac) nella cartella Audio del progetto corrente.
È possibile scegliere un'altra cartella cliccando sul tasto Change Folder.

• Cliccando sul pulsante Grab, le tracce audio del CD selezionate (quelle


per le quali è inserito lo spunto nel box Grab), saranno convertite in file
audio.
I file “catturati” saranno elencati in basso, nella finestra di dialogo. Cliccare sul tasto
OK per importare realmente i file all'interno del progetto e chiudere la finestra di
dialogo, oppure cliccare sul tasto Cancel per scaricare i file “catturati”.

Importare l'Audio dei file Video

Oltre ad estrarre automaticamente l'audio durante l'import di un file Video


(pag. 742), è possibile importare solo l'audio da un video senza dover
importare il file Video stesso.

1. Scorrere il menu a discesa File e selezionare l'opzione Audio from


Videofile dal sub-menu Import.

2. Nella finestra di dialogo che appare, individuare e selezionare il file Video e


cliccare su Open.
L'audio del file Video selezionato è estratto e convertito in un file Wave e salvato
nella cartella Audio del progetto.

• È creata una nuova striscia aggiunta nel Pool. Se la finestra Project è


attiva, sarà inserito un evento nella traccia selezionata, alla posizione del
cursore di progetto.
È la stessa procedura applicata durante l'import dei normali file audio.

759
Importare file ReCycle

ReCycle, sviluppato da Propellerhead Software, è un programma


progettato appositamente per lavorare con loop campionati. “Porzionando”
un loop e costruendo campioni separati di ogni movimento, ReCycle
permette di far coincidere il tempo ed editare il loop come se fosse stato
creato utilizzando suoni singoli. Cubase SX/SL può importare due tipi di file
creati con ReCycle:

• REX (formato export del file nelle prime versioni ReCycle, con estensione
“.rex”).

• REX 2 (formato del file nelle versioni ReCycle 2.0 e successive, con
estensione “.rx2”).

Procedere come segue:

1. Selezionare una traccia audio e spostare il cursore di progetto nel punto in


cui si desidera inizi il file importato.
È opportuno importare il file REX su tracce audio basate sul tempo, poiché questo
permetterà di modificare il tempo in seguito (dato che i file REX importati saranno
regolati automaticamente).

2. Selezionare Audio File... dal sub-menu Import del menu File.

3. Selezionare i file REX o REX 2 dal menu a discesa formato file nella finestra
di dialogo file.

4. Individuare e selezionare il file, quindi cliccare su Open.


Il file è importato e regolato automaticamente al tempo corrente di Cubase SX/SL.

A differenza dei normali file audio, il file REX importato sarà costituito da più
eventi, uno per ciascuna “porzione” del loop. Gli eventi saranno collocati
automaticamente in una parte audio sulla traccia selezionata, e posizionati in
modo che sia mantenuto il tempo interno originale del loop.

5. A questo punto, aprendo la parte in Audio Part Editor, si può editare ogni
porzione singolarmente, silenziandola (mute), spostando e ridimensionando
gli eventi, aggiungendo effetti e/o processi vari, etc..
Si può anche regolare il tempo, e il file REX seguirà automaticamente questo tempo
(se la sua traccia è basata sul tempo).

• Si possono ottenere risultati simili anche utilizzando le funzioni di


“frazionamento” loop in Cubase SX/SL.
Vedere a pag. 392.

760
Importare file audio compressi
Nel corso degli ultimi anni, i vari formati compressi dei file audio sono
diventati molto comuni. Il vantaggio principale utilizzando formati compressi
è che il file può essere notevolmente ridotto, subendo però una bassa
degradazione in termini di qualità audio. Questo permette un rapido
download, la possibilità di salvare una notevole quantità di dati ed un facile
trasporto da un'applicazione ad un'altra.

Cubase SX/SL può importare (ed esportare, vedere a pag. 681) vari formati
di file audio compressi. La procedura è simile a quella utilizzata per importare
i file audio non-compressi, con un'importante osservazione:

Quando s'importa un file audio compresso, Cubase SX/SL crea una


copia del file e la converte in formato Wave (Windows) o AIFF
(Mac OS X) prima di importarlo. Il file originale compresso, quindi,
non sarà utilizzato nel progetto. Il file Wave/AIFF sarà collocato
nella cartella Audio del progetto designata. È importante ricordare
che il file convertito in formato Wave/AIFF sarà molto più grande
del file originale compresso!

Sono supportati i seguenti tipi di file:

File audio MPEG


MPEG (Moving Picture Experts Group), è il nome dato ad una serie di
standard usati per la codifica di informazioni audio-video (ad esempio, film,
video, musica) in formato digitale compresso.

Cubase SX può leggere tre tipi di file audio MPEG: MPEG Layer 1
(estensione file *.mpeg), MPEG Layer 2 (*.mp2) e MPEG Layer 3
(*.mp3).
Cubase SL legge solo il formato mp3. Solitamente, il formato più comune
utilizzato è il formato mp3, mentre il formato mp2 è usato prevalentemente
per applicazioni radio-televisive.

• Si noti che l'estensione file “.mpeg” può essere usata anche dai file
Video MPEG.
Se si seleziona un file video MPEG nella finestra di dialogo Import Audio, non sarà
possibile importarlo.

File Ogg Vorbis


Ogg Vorbis è un formato relativamente nuovo, aperto e libero che permette
di avere file audio molto piccoli pur mantenendo, in proporzione, un'alta
qualità audio. I file Ogg Vorbis hanno estensione “.ogg”.

761
File Windows Media Audio (solo in Windows)

Windows Media Audio è un formato audio sviluppato da Microsoft Inc..


Grazie agli avanzati algoritmi di compressione audio, i file Windows Media
Audio possono essere ridotti notevolmente, mantenendo una buona qualità
audio. Questi file hanno estensione “.wma”.

Opzioni e Impostazioni

Auto Save

Attivando lo spunto nel box Auto Save nella finestra di dialogo Preferences
(pagina General), Cubase SX/SL salverà automaticamente copie di backup di
tutti i progetti aperti che contengono modifiche non salvate.

• Per stabilire ogni quanto tempo eseguire un backup, impostare il tempo nel
campo Auto Save Interval.

• Le copie di backup sono denominate “Name.bak”, dove Name è il nome del


progetto. I file sono salvati nella cartella di progetto.

• Anche per i progetti non salvati è eseguito un backup simile.


Le copie di backup dei progetti non salvati sono denominate “#UntitledX.bak”.
“X” è un numero incrementale, in modo da poter avere più copie di backup nella
stessa cartella di progetto.

762
Opzioni di Avvio (Startup Options)

Nel menu a discesa On Startup della finestra di dialogo Preferences


(pagina General) è possibile specificare cosa accadrà ogni volta che si lancia
Cubase SX/SL. Sono disponibili le seguenti opzioni:

Opzione Descrizione

Do Nothing Cubase SX/SL è lanciato senza aprire alcun progetto.

Open Last Project Al lancio di Cubase SX/SL, si apre l'ultimo progetto


salvato.

Open Default Project Si apre il progetto di default (pag. 758).

Show Open Dialog Al lancio di Cubase SX/SL, si apre la finestra di dialogo


Open, per individuare ed aprire manualmente il progetto
desiderato.

Show Template Dialog Al lancio di Cubase SX/SL, si apre la finestra di dialogo


Template, che permette di creare un nuovo progetto
scegliendolo da uno degli esempi (Template).

Show Open Options Al lancio di Cubase SX/SL, si apre la finestra di dialogo


Open Document Options (vedere in seguito). Permette
di eseguire una scelta diversa ogni volta che si lancia
Cubase SX/SL.

763
Finestra di dialogo Cubase SX/SL Open Document Options

I progetti Cubase SX/SL utilizzati di recente sono visualizzati in questo elenco.


Per aprirne uno, selezionarlo e cliccare sul tasto Open Selection. Per aprire
un altro progetto (non in elenco), cliccare sul tasto Open Other....
Appare una finestra di dialogo file che permette la ricerca del file desiderato
sull'hard-disk. Cliccare sul tasto New Project per creare un nuovo progetto
(usando un template o meno).

Tenendo premuto [Ctrl]/[Command] quando si lancia Cubase SX/SL,


questa finestra di dialogo sarà sempre visualizzata, indipendentemente
dall'opzione Startup impostata nella finestra di dialogo Preferences
(pagina General).

764
34
Personalizzazione

765
Premessa
L'utente può personalizzare aspetto e funzionalità di Cubase SX/SL in vari
modi:

Gli oggetti configurabili dall'utente descritti in questo capitolo sono:

• Configurazione finestre (Window layouts).


Salvando diverse combinazioni di una finestra come configurazioni (layout), si può
passare velocemente da una modalità di lavoro ad un'altra (pag. 783).

• Pannello di Trasporto.
L'utente può configurare gli oggetti da mostrare o nascondere nel pannello di
Trasporto, e la loro collocazione (pag. 786).

• Barre degli strumenti.


Nella finestra Project e in tutte le altre finestre degli editor, l'utente può configurare
gli oggetti da mostrare o nascondere, e dove saranno collocati (pag. 788).

• Lista Track.
I controlli visualizzati nella lista Track possono essere impostati in base al tipo di
traccia (pag. 790).

• Preset preferiti (Preferences Presets), solo in Cubase SX.


Si possono salvare e richiamare le impostazioni preferite come Preset preferiti
(pag. 795).

• Aspetto.
É possibile regolare l'aspetto grafico generale del programma (pag. 797).

Questo capitolo contiene anche una sezione che descrive dove sono salvate
le vostre impostazioni preferite (pag. 797) per aiutarvi a trasferire le
impostazioni personalizzate su un altro computer.

766
Lavorare con le configurazioni finestra
Una configurazione di finestre per il progetto attivo è denominata “window
layout”. Salvando diverse combinazioni di una finestra in vari “window
layout” si può passare rapidamente da una modalità di lavoro ad un'altra.
Per esempio, potrebbe essere necessario avere la finestra Project ingrandita
al massimo durante l'editing, mentre le finestre mixer ed effetti dovranno
essere aperte durante il mixdown. Le configurazioni delle finestre sono
elencate e possono essere manipolate nel sub-menu Window Layouts del
menu Windows.

Editing window layout attivo


C'è sempre un window layout attivo, anche se non ne è stato salvato uno.
Per eseguire modifiche nel window layout attivo, procedere come segue:

• Eseguire le modifiche desiderate alla configurazione della finestra.


Questa operazione potrà comprendere apertura, chiusura, spostamento e
ridimensionamento finestra, regolazione ingrandimento (zoom) e altezza traccia.

Le modifiche son salvate automaticamente per la finestra attiva.

Creare un nuovo window layout


1. Configurare le finestre da includere nel window layout.
Si può aprire, chiudere, spostare e ridimensionare la finestra, regolare
l'ingrandimento (zoom) e l'altezza della traccia.

2. Scorrere il menu Window e aprire il sub-menu Window Layouts.

3. Selezionare New....

767
4. Nella finestra di dialogo che appare, inserire un nome per il window layout.

5. Cliccare sul tasto OK.


Il window layout è salvato ed apparirà nel sub-menu Window Layouts.
Sarà questa ora la configurazione della finestra attiva.

Attivare un window layout

1. Scorrere il menu Window e aprire il sub-menu Window Layouts.

2. Selezionare un window layout dall'elenco del sub-menu.


Le finestre sono chiuse, aperte, spostate e/o ridimensionate secondo il window
layout caricato.

• Si può anche attivare uno dei primi nove window layout mediante i tasti di
comando rapido.
In default, premere [Alt]/[Option] e il tasto corrispondente sul pad numerico della
tastiera del computer. [Alt]/[Option]-[1] seleziona il layout 1, e così via.

Riprendere un layout
Questa funzione permette di modificare un layout caricato:

1. Innanzitutto, selezionare un layout caricato, in modo da attivarlo.

2. Modificare la configurazione delle finestre come si desidera, quindi


selezionare Recapture.

3. Nella finestra di dialogo che appare, cliccare sul tasto OK per salvare le
modifiche eseguite sul layout.
Se si desidera, si può anche rinominare il layout nella finestra di dialogo.

768
Organizzare le configurazioni della finestra

Selezionando Organize... dal sub-menu Window Layouts, si apre una


finestra di dialogo che elenca tutti i window layout disponibili.

• Per rinominare un window layout, doppio-click del mouse sul nome


nell'elenco e digitare un nuovo nome.

• Per creare un nuovo window layout basato sulla configurazione della


finestra corrente, cliccare sul tasto New.
Il nuovo layout compare nell'elenco, ed è possibile modificare nome e proprietà.

• Per attivare un window layout, selezionarlo e cliccare sul tasto Activate,


oppure doppio-click nella colonna numerica a sinistra.
Il layout è attivato e la finestra di dialogo si chiude (a meno che sia inserito lo
spunto nel box Keep Window Open).

• Per rimuovere un window layout, selezionarlo dall'elenco e cliccare sul


tasto Remove.
Il layout è rimosso dall'elenco.

• Per chiudere la finestra di dialogo, premere sul tasto OK.


Si noti che è possibile continuare a lavorare con altre finestre, tenendo aperta la
finestra di dialogo Organize Layouts.

769
Personalizzare il pannello di Trasporto
È possibile personalizzare il pannello di Trasporto, decidendo quali parti
saranno visibili e la loro collocazione sul pannello.

Impostare gli oggetti da nascondere/mostrare


Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) del mouse in qualsiasi punto
del pannello di Trasporto, appare un menu a discesa. In questo menu si può
direttamente inserire o togliere lo spunto accanto agli elementi del pannello
di Trasporto che si desidera mostrare o nascondere.

Si può anche selezionare una delle configurazioni preset contenute elencate


nella metà inferiore del menu. Per mostrare di nuovo tutti gli oggetti,
selezionare l'opzione Show All.

770
Finestra di dialogo Setup per il pannello di Trasporto
Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) del mouse in qualsiasi punto
del pannello di Trasporto e selezionando l'opzione Setup ... dal menu a
discesa che appare, si apre una finestra di dialogo. In questa finestra si può
configurare la posizione in cui ciascun oggetto dovrà essere collocato, oltre a
salvare/richiamare le varie configurazioni del pannello di Trasporto.

La finestra di dialogo è divisa in due colonne. La colonna a sinistra (Visible


Items) indica gli oggetti visibili sul pannello di Trasporto, mentre la colonna
a destra (Hidden Items) visualizza gli oggetti nascosti.

• È possibile cambiare lo stato “nascosto/mostrato” selezionando gli oggetti in


una colonna e utilizzando i tasti freccia situati tra le due colonne per spostarli
da una colonna all'altra.
Le modifiche sono applicate immediatamente.

• Selezionando gli oggetti nella colonna Visible Items e usando i tasti Move
Up e Move Down, si può cambiare la posizione dell'oggetto(i) selezionato
sul pannello di Trasporto.
Le modifiche sono applicate immediatamente. Per annullare (undo) tutte le
modifiche e tornare al layout standard del pannello di Trasporto, selezionare
Default dal menu a discesa che si apre con un click-destro/[Ctrl]-click nel pannello
di Trasporto.

Pannello di Trasporto “personalizzato”.

771
• Cliccando sul tasto Save (l'icona floppy disk nella sezione Presets), si può
dare un nome alla configurazione corrente e salvarla in un Preset.
Le impostazioni salvate appaiono nel campo Presets.

• Per rimuovere un Preset, selezionarlo e cliccare sull'icona Cestino.

• Le configurazioni salvate sono disponibili per la selezione dal menu a discesa


Presets della finestra di dialogo, oppure direttamente dal menu che si apre
con un click-destro o [Ctrl]-click del mouse nel pannello di Trasporto.

Personalizzare le barre degli strumenti


Si può personalizzare l'aspetto delle barre degli strumenti nella finestra
Project e nelle finestre degli editor, decidendo quali sezioni saranno visibili,
e dove le sezioni saranno collocate sul pannello. Le figure seguenti illustrano
la personalizzazione della barra degli strumenti nella finestra Project, ma si
possono utilizzare le stesse procedure per le barre degli strumenti in Sample
Editor, negli editor MIDI e in Tempo Track Editor.

Impostare gli oggetti da mostrare/nascondere


Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) in un punto qualsiasi all'interno
della barra degli strumenti, si apre un menu a discesa. In questo menu si può
direttamente inserire o togliere lo spunto accanto agli elementi della barra
degli strumenti che si desidera mostrare o nascondere.

È possibile anche selezionare l'opzione Show All per visualizzare tutti gli
elementi nascosti, oppure Default per visualizzare tutti gli elementi nascosti
(tranne quelli nascosti in default) e riportarli alla loro posizione standard.

772
Finestra di dialogo Setup per la barra degli strumenti

Selezionando Setup... dal menu a discesa si apre una finestra di dialogo. In


questa finestra si può decidere quali oggetti saranno visibili e dove saranno
collocati sulla barra degli strumenti. Inoltre, è possibile salvare/richiamare le
diverse configurazioni della barra degli strumenti.

La finestra di dialogo è divisa in due colonne. La colonna a sinistra (Visible


Items) indica gli oggetti visibili sulla barra degli strumenti, e la colonna a
destra (Hidden Items) visualizza gli oggetti nascosti.

• È possibile cambiare lo stato “nascosto/mostrato” selezionando gli oggetti in


una colonna e utilizzando i tasti freccia situati nel mezzo della finestra di
dialogo per spostarli da una colonna all'altra.
Le modifiche sono applicate immediatamente.

• Selezionando gli oggetti nella colonna Visible Items e usando i tasti Move
Up e Move Down si può cambiare la posizione dell'oggetto(i) selezionato
nella barra degli strumenti.
Le modifiche sono applicate immediatamente.

Barra degli strumenti “personalizzata”.

• Cliccando sul tasto Save (l'icona floppy disk nella sezione Presets), si può
dare un nome alla configurazione corrente e salvarla in un Preset.
Le impostazioni salvate appaiono nel campo Presets.

773
• Per rimuovere un Preset, selezionarlo e cliccare sull'icona Cestino.

• Le configurazioni salvate sono disponibili per la selezione dal menu a discesa


Presets della finestra di dialogo, oppure direttamente dal menu che si apre
con un click-destro o [Ctrl]-click del mouse nella barra degli strumenti.

Personalizzare i controlli traccia


È possibile configurare (individualmente per ciascun tipo di traccia) quali
controlli saranno mostrati nella lista Track. Si può anche specificare la
posizione dei controlli o di gruppi di controlli, in modo che siano sempre
visualizzati adiacenti l'un l'altro. Tutte queste operazioni si eseguono nella
finestra di dialogo Track Controls Settings.

Apertura finestra di dialogo Track Controls Settings


Ci sono due modi per aprire la finestra di dialogo Track Controls Settings:

• Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click del mouse su una traccia nella lista
Track e selezionando Track Controls Settings dal menu che appare.

Oppure...

• Cliccando con il mouse sulla freccia situata nell'angolo sinistro superiore della
lista Track e selezionando Track Controls Settings.

La finestra di dialogo è costituita principalmente da due elenchi: quello a


sinistra indica i controlli utilizzati (Used Controls), mentre l'elenco a destra
mostra i controlli disponibili (Available Controls).

• Gli oggetti contenuti nell'elenco Used Controls sono i controlli normalmente


mostrati nella lista Track relativi al tipo di traccia selezionato.
• Gli oggetti contenuti nell'elenco Available Controls (se ce ne sono) sono i
controlli normalmente nascosti relativi al tipo di traccia selezionato.

774
Impostare il tipo di traccia

Le impostazioni eseguite nella finestra di dialogo Track Controls Settings si


applicano ai tipi di tracce selezionate (Audio, MIDI, Group/FX Channel,
Cartella, Video). Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) su una
traccia audio per aprire la finestra di dialogo, ad esempio, sono visualizzate
automaticamente le impostazioni per le tracce audio. Il tipo di traccia
selezionato è indicato nel display del menu situato nell'angolo superiore
sinistro della finestra di dialogo.

• Per cambiare il tipo di traccia selezionata, cliccare con il mouse sulla freccia a
destra del display menu e selezionare un tipo di traccia dal menu a discesa
che appare.
Tutte le impostazioni eseguite nella finestra di dialogo saranno applicate a tutte le
tracce (correnti e successive) del tipo selezionato.

Menu a discesa tipo di traccia.

775
Rimuovere i controlli traccia
Per rimuovere i controlli traccia nella lista Track, procedere come segue:

1. Assicurarsi di avere selezionato il tipo di traccia desiderato (vedere sopra).

2. Selezionare il controllo(i) da nascondere dall'elenco Used Controls.


Si possono impiegare i normali metodi di selezione multipla (i soliti tasti [Shift] e
[Ctrl]/[Command]).

3. Cliccare sul tasto Remove.


I controlli sono rimossi dall'elenco Available Controls.

4. Cliccare sul tasto OK per rimuovere i controlli dalla lista Track.

• Si possono rimuovere tutti i controlli, tranne i tasti Mute e Solo.

Aggiungere controlli traccia disponibili


Per aggiungere controlli traccia disponibili alla lista Track, procedere come
segue:

1. Assicurarsi di avere selezionato il tipo di traccia desiderato (vedere sopra).

2. Selezionare il controllo(i) da aggiungere dall'elenco Available Controls,


quindi cliccare sul tasto Add.

3. Cliccare sul tasto OK per aggiungere i controlli alla lista Track.

Spostare i controlli traccia


Si può cambiare la posizione o l'ordine dei controlli traccia come si desidera:

1. Assicurarsi di avere selezionato il tipo di traccia desiderato (vedere sopra).

2. Selezionare il controllo(i) che si vuole spostare scegliendolo nell'elenco Used


Controls.

3. Utilizzare i tasti Move Up e Move Down per riposizionare i controlli


selezionati in alto o in basso nella lista Track.

4. Cliccare sul tasto OK.


I controlli sono spostati.

776
Raggruppare i controlli traccia
Ridimensionando la lista Track, la posizione dei controlli cambierà
dinamicamente, in modo da sistemare il maggior numero di controlli possibile
nello spazio disponibile (se la funzione Wrap Controls è attiva, vedere in
seguito). Raggruppando più controlli traccia, sarete sicuri che saranno
sempre posizionati uno accanto all'altro nella lista Track.
Per raggruppare i controlli, procedere come segue:

1. Assicurarsi di avere selezionato il tipo di traccia desiderato (vedere sopra).

2. Selezionare dall'elenco Used Controls almeno due controlli che si desidera


raggruppare.

• È possibile raggruppare solo i controlli adiacenti tra loro nell'elenco


Used Controls. Per raggruppare controlli non adiacenti nell'elenco, è
necessario utilizzare prima i tasti Move Up/Down.

3. Cliccare sul tasto Group.


Nella colonna Group, sarà visualizzato un numero per i controlli raggruppati. Il
primo gruppo creato avrà il numero 1, il secondo il numero 2, e così via.

4. Cliccare sul tasto OK.


I controlli sono raggruppati.

Funzione Wrap Controls


In default, questa funzione è attiva (lo spunto è inserito). La funzione Wrap
Controls, permette di riposizionare dinamicamente i controlli traccia quando
si ridimensiona la lista Track; in altre parole, il maggior numero di controlli
che possono essere sistemati e visualizzati nello spazio disponibile sulla lista
Track.

Disabilitando la funzione Wrap Controls, le posizioni dei controlli resteranno


fisse, indipendentemente dalle dimensioni della lista Track. In questo caso,
sarà necessario ridimensionare le tracce verticalmente (trascinando con il
mouse i divisori nella lista Track) per visualizzare tutti i controlli.

Colonna Length
Nella colonna Length dell'elenco Used Controls, è possibile impostare il
numero massimo di caratteri consentiti in alcuni campi testuali (Name,
Output). Per modificare l'impostazione, cliccare sul numero nella colonna
Length e digitare un nuovo valore.

777
Tasti Reset

Nella finestra di dialogo ci sono due tasti Reset:

• Cliccando sul tasto Reset si riporteranno tutti i controlli traccia ai rispettivi


valori di default, per il tipo di traccia selezionato.

• Cliccando sul tasto Reset All si riporteranno tutti i controlli traccia ai


rispettivi valori di default, per tutti i tipi di traccia.

Salvataggio Presets

Le impostazioni di controllo traccia possono essere salvate in preset, in


modo da poter essere utilizzate in seguito:

1. Cliccare sull'icona Save accanto al campo nome Presets.


Appare una finestra di dialogo nella quale è possibile digitare un nome per il preset.

2. Cliccare sul tasto OK per salvare le impostazioni in un preset.


I preset salvati sono disponibili per la selezione dal menu a discesa Presets e dal
menu a discesa situato nell'angolo superiore sinistro della lista Track.

3. Per rimuovere un preset, selezionarlo nella finestra di dialogo Track


Controls Settings, quindi cliccare sull'icona Delete, situata accanto al
campo nome Presets.

• Cubase SX/SL presenta una serie di preset per le impostazioni di


controllo traccia disponibili.

778
Preset preferiti (solo Cubase SX)
Nei preset è possibile anche salvare le impostazioni complete o parziali
preferite. Ciò permette di richiamare facilmente e velocemente le
impostazioni stesse.

Salvataggio di un preset preferito


Una volta eseguite le impostazioni desiderate, per salvare tutte le
impostazioni in un preset procedere come segue:

1. Se la finestra di dialogo non è già aperta, selezionare Preferences dal menu


File (Win), o dal menu Cubase SX (Mac).

2. Assicurarsi che non sia inserito lo spunto nel box Store marked
preferences only.
Questo perché questa opzione si utilizza per salvare impostazioni parziali (vedere in
seguito), non impostazioni complete.

3. Cliccare sul tasto Store situato nella sezione in basso a sinistra nella finestra
di dialogo Preferences.
Si apre una finestra di dialogo nella quale è possibile digitare un nome per il preset.

4. Cliccare sul tasto OK per salvare il preset.


Le impostazioni salvate saranno ora disponibili nel menu a discesa Preference
Presets per i progetti futuri.

Caricare un preset preferito


Per caricare un preset preferito, procedere come segue:

1. Selezionare Preferences dal menu File (Win), oppure dal menu Cubase SX
(Mac).

2. Selezionare il preset salvato dal menu a discesa Preference Presets.

3. Cliccare sul tasto OK per uscire dalla finestra di dialogo Preferences e


applicare le impostazioni del preset salvato.

779
Salvare impostazioni preferite parziali
È anche possibile salvare soltanto una parte delle impostazioni di preferenza.
Questo è utile, ad esempio, se sono state eseguite impostazioni relative ad
un progetto specifico, oppure impostazioni che si desidera applicare solo in
alcune situazioni particolari. Quando si impiega un preset salvato con parte
delle impostazioni preferite, si modificano solo le impostazioni specifiche
salvate, mentre tutte le altre (nella finestra di dialogo Preferences) restano
invariate.

Una volta eseguite le impostazioni preferite specifiche, procedere come segue


per salvare parte delle impostazioni stesse in un preset:

1. Aprire la finestra di dialogo Preferences.

2. Inserire lo spunto nel box Store marked preferences only.


Quando questo box è attivo, nell'elenco della pagina Preferences appare una
nuova colonna, denominata Store.

3. Cliccare nella colonna Store dell'oggetto preferito che si desidera salvare.


Si noti che, inserendo uno spunto in una pagina Preferences che contiene a sua
volta altre pagine, anche in queste ultime sarà inserito lo spunto. Per evitare ciò,
togliere semplicemente lo spunto dalle pagine contenute nella pagina Preferences.

4. Cliccare sul tasto Store nella sezione in basso a sinistra della finestra di
dialogo Preferences.
Si apre una finestra di dialogo nella quale è possibile inserire un nome per il preset.
Si consiglia di scegliere un nome descrittivo per un preset delle impostazioni parziali
di preferenza, magari riferito alle impostazioni salvate (ad esempio, “Configurazione”
o “Editing Controlli”, etc.).

5. Cliccare sul tasto OK per salvare il preset.


Le impostazioni salvate saranno ora disponibili nel menu a discesa Preference
Presets per i progetti futuri.

780
Aspetto grafico
Nella finestra di dialogo Preferences, si trova una pagina denominata
Appearance. In questa pagina è possibile regolare l'aspetto grafico del
programma mediante le seguenti impostazioni:

• Basic Appearance Scheme.


Selezionando un'opzione da questo menu a discesa si può regolare l'aspetto grafico
generale del programma. Dopo aver selezionato uno schema scegliendo
Appearance Scheme e aver cliccato sul tasto OK o Apply, è necessario riavviare
il programma per fare in modo che le modifiche siano applicate.

• Cursori Brightness/Intensity.
Questi cursori permettono di regolare in modo preciso la luminosità (Brightness) ed
il contrasto in varie aree del programma. Le modifiche hanno effetto cliccando sui
tasti OK o Apply.

Dove sono salvate le impostazioni?


Come abbiamo visto, ci sono molti modi per personalizzare Cubase SX/SL.
Alcune delle impostazioni eseguite sono salvate insieme ad ogni progetto,
mentre altre sono salvate in file di preferenza separati.

Per trasferire i vostri progetti su un altro computer (ad esempio, in un altro


studio), è possibile portare con voi tutte le vostre impostazioni, copiando i file
di preferenza e installandoli sull'altro computer.

• È una buona idea eseguire una copia di backup dei vostri file di
preferenza, una volta configurato il sistema come si desidera!
In questo modo, se un altro utente Cubase SX/SL utilizza le sue impostazioni
lavorando sul vostro computer, è possibile in seguito riconfigurare le vostre
preferenze.

La tabella seguente indica posizione e nome di ogni file di preferenza.

• In Windows, questi file sono salvati nella cartella:


“\Documents and Settings\<user name>\Application
Data\Steinberg\Cubase SX/SL\”.
Nel menu Start troverete un tasto di comando rapido per un accesso veloce a
questa cartella..

• In Mac OS X, questi file sono sono salvati nella cartella:


“Library/Preferences/Cubase SX/SL/” under your “home” directory.
Il percorso completo sarà:
“/Users/<username>/Library/Preferences/Cubase SX/SL/”.

781
Tutte le eccezioni alla spiegazione precedente sono riportate in tabella.

Impostazione Salvata in

Tasti modifica edit correnti Edit Modifiers.xml.

Tasti comando correnti Key Commands.xml.

Preferenze correnti Cubase SX/SL Defaults – solo Mac OS X. In Windows,


le preferenze sono salvate nel Registro:
HKEY_CURRENT_USER\Software\Steinberg\Cubase
SX/SL\Defaults(2).

Configurazione Colore Salvata nel progetto.

Preset Crossfade Presets\RAMPresets.xml.

Mappature batteria Salvate in Project/Export come file *.drm.

Preset EQ Presets\RAMPresets.xml.

Dispositivi MIDI installati Midi Devices.bin.

Preset tasti di comando Presets\KeyCommands\<Preset Name>.xml.

Preset Logical Editor Presets\Logical Edit\<Preset Name>.xml.

Preset effetti MIDI Presets\<Plugin Name>\<Plugin Name>.xml

Preset veduta Mixer Salvato nel progetto.

Configurazioni preferenze Configuration.xml.

Preset preferenze Presets\Configurations\<Preset Name>.xml.

Preset Quantize Presets\RAMPresets.xml.

Template utente templates\<Template Name>.cpr.

Preset barra strumenti Presets\RAMPresets.xml.

Preset controlli traccia Presets\RAMPresets.xml.

Preset pannello Trasporto Presets\RAMPresets.xml.

Log profilo d'uso Usage Profile.xml.

Preset connessioni VST Presets\RAMPresets.xml.

Window layouts Window Layouts.xml.

Preset Zoom Presets\RAMPresets.xml.

Preset Plug-in audio Presets\RAMPresets.xml.

782
35
Comandi da tastiera

783
Premessa
Introduzione
La maggior parte dei menu principali in Cubase SX/SL hanno tasti di comando
rapido per alcuni oggetti in essi contenuti. Inoltre, ci sono molte altre funzioni di
Cubase SX/SL che possono essere eseguite tramite i tasti di comando.
Sono tutte impostazioni di default. È possibile personalizzare i tasti di comando
esistenti secondo le proprie esigenze, oppure aggiungere nuovi tasti di comando
per oggetti e funzioni che, normalmente, non sono assegnate ad alcun tasto.

Si possono anche assegnare tasti di comando anche agli strumenti (ad


esempio, tasti che modificano il comportamento dei vari strumenti
quando sono premuti). Questa operazione si esegue nella finestra di
dialogo Preferences (pag. 809).

Come sono salvate le impostazioni dei comandi da tastiera?

Ogni volta che si modifica o aggiunge l'assegnazione di un tasto di comando,


l'operazione è salvata come una preferenza generale di Cubase SX/SL, non
all'interno del progetto. Di conseguenza, modificando o aggiungendo
l'assegnazione di un tasto di comando, tutti i progetti successivi creati o aperti
utilizzeranno queste impostazioni modificate. Tuttavia, le impostazioni di default
possono essere salvate di nuovo selezionando Reset All nella finestra di dialogo
Key Commands.

Inoltre, si possono salvare le impostazioni dei tasti di comando in un file “key


commands” salvato a parte, che può essere poi importato in qualsiasi progetto.
In questo modo, è possibile richiamare facilmente e velocemente le proprie
impostazioni quando, ad esempio, si spostano i progetti su computer diversi. Le
impostazioni sono salvate in un file su disco con estensione windows “.xml”.

Vedere in seguito, in questo capitolo, per i dettagli su come salvare le


impostazioni dei tasti di comando.

784
Impostazione tasti di comando
Ciò che segue è una descrizione di come impostare i tasti di comando e
salvarli in un preset per un facile accesso.

Le impostazioni dei tasti di comando possono essere visualizzate e


modificate principalmente nella finestra di dialogo Key Commands.
Tuttavia, ci sono alcune impostazioni che possono anche essere eseguite
nella finestra di dialogo Preferences. Anche queste ultime saranno
descritte in questo capitolo.

Aggiungere o modificare un tasto di comando

Nella finestra di dialogo Key Commands ci sono tutti i menu principali


con i rispettivi oggetti e un gran numero di altre funzioni, organizzati
secondo una struttura gerarchica, simile a quella di Windows Explorer e
Mac OS Finder. Le categorie sono rappresentate da una serie di cartelle,
ciascuna delle quali contiene vari oggetti e funzioni. Aprendo la cartella di
una categoria (cliccando con il mouse sul segno “+” accanto), sono
visualizzati i rispettivi oggetti e funzioni in essa contenuti, con i relativi
tasti di comando assegnati.

785
Per aggiungere un tasto di comando, procedere come segue:

1. Scorrere il menu File e selezionare Key Commands....


Si apre la finestra di dialogo Key Commands.

2. Utilizzare l'elenco nella colonna Commands per individuare la categoria


desiderata.

3. Cliccare sul segno “+” per aprire la cartella della categoria e visualizzare
gli oggetti in essa contenuti.
Si noti che è anche possibile cliccare sui segni “+” e “-” “generali” situati
nell'angolo superiore sinistro per aprire e chiudere tutte le cartelle delle categorie
allo stesso istante.

4. Selezionare dall'elenco l'oggetto al quale si vuole assegnare un tasto di


comando.
I tasti di comando già assegnati sono indicati sia nella colonna Keys sia nella
sezione Keys che si trova nell'angolo superiore destro della finestra.

5. In alternativa, si può utilizzare la funzione di ricerca Search per trovare


l'oggetto desiderato.
Per una descrizione sull'uso della funzione Search, vedere a pag. 804.

6. Una volta trovato e selezionato l'oggetto desiderato, cliccare con il mouse


nel campo Type in Key e inserire un nuovo tasto di comando.
Si può scegliere un solo tasto, oppure la combinazione di uno o più tasti:
[Command], [Option] (in Mac), [Ctrl], [Alt] (in Win), oppure [Shift] più un
qualsiasi tasto. Premere semplicemente i tasti che desiderate utilizzare.

786
7. Se il tasto di comando inserito è già stato assegnato ad un altro oggetto o
funzione, quest'ultimo sarà indicato sotto il campo Type in Key.

In questo caso, un tasto di comando è già stato assegnato ad un'altra funzione. Si può
scegliere se procedere comunque (assegnando il tasto di comando alla nuova funzione),
oppure selezionare un altro tasto di comando.

8. Cliccare sul tasto Assign situato sopra il campo Type in Key.


Il nuovo tasto di comando appare nell'elenco Keys.

Se il tasto di comando inserito è già stato assegnato ad un'altra


funzione, il programma chiederà se si vuole riassegnare il tasto di
comando alla nuova funzione o annullare la procedura.

Si noti che si possono avere più tasti di comando assegnati alla stessa
funzione. Quindi, aggiungendo un tasto di comando per una funzione alla
quale è già stato assegnato un tasto di comando, non sarà sostituito il
tasto di comando precedentemente assegnato alla funzione. Se si
desidera rimuovere un tasto di comando assegnato, vedere a pag. 804.

9. Cliccare sul tasto OK per uscire dalla finestra di dialogo.

787
Ricerca dei tasti di comando

Per sapere quale tasto di comando è assegnato ad una particolare


funzione nel programma, si può utilizzare la funzione Search contenuta
nella finestra di dialogo Key Commands:

1. Cliccare nel campo testuale di ricerca in alto a sinistra nella finestra di


dialogo e digitare il nome della funzione per la quale si desidera conoscere
il tasto di comando.
Si tratta di una normale funzione di ricerca parola, quindi si dovrà digitare il
comando così come è scritto nel programma. Parole parziali vanno bene; per
cercare, ad esempio, tutti i comandi relativi alla quantizzazione, si potrà digitare
“Quantize”, “Quant”, etc..

2. Cliccare sul tasto di ricerca Search (l'icona lente d'ingrandimento).


La ricerca ha inizio e il primo comando trovato è selezionato e visualizzato
nell'elenco comandi sottostante. Colonna ed elenco Keys indicano i tasti di
comando assegnati (se ce ne sono).

3. Per cercare altri comandi che contengono la parola(e) inserita, premere di


nuovo il tasto Search.

4. Al termine della procedura, premere il tasto OK per chiudere la finestra di


dialogo.

Rimuovere un tasto di comando

Per rimuovere un tasto di comando, procedere come segue:

1. Se la finestra di dialogo Key Commands non è già aperta, scorrere il


menu File e selezionare Key Commands....

2. Utilizzare l'elenco di categorie e comandi per selezionare l'oggetto o la


funzione per la quale si vuole rimuovere un tasto di comando.
Il tasto di comando assegnato all'oggetto è indicato nell'elenco Keys e nella
colonna Keys.

3. Selezionare il tasto di comando nell'elenco Keys e cliccare con il mouse


sul tasto Remove (l'icona Cestino).
Sarà chiesto dal programma se si desidera rimuovere il tasto di comando o
annullare la procedura.

4. Cliccare sul tasto OK per chiudere la finestra di dialogo.

788
Impostare le Macro
Una Macro rappresenta la combinazione di più funzioni o comandi da
eseguire con una sola operazione. Per esempio, si potrebbero selezionare
tutti gli eventi delle tracce audio selezionate, rimuovere il DC offset,
normalizzare gli eventi e duplicarli, il tutto utilizzando un solo comando.

Le Macro s'impostano nella finestra di dialogo Key Commands come


segue:

1. Cliccare sul tasto Show Macros.


Le impostazioni Macro sono indicate nella parte bassa della finestra di dialogo.
Per nasconderle dalla vista, cliccare di nuovo sul tasto (denominato ora Hide
Macros).

2. Cliccare sul tasto New Macro.


Una nuova Macro (senza nome) appare nell'elenco Macros. Nominarla,
digitando il nome desiderato. È possibile rinominare la Macro in qualsiasi
momento, cliccando nell'elenco e digitando un nuovo nome.

3. Assicurarsi che la Macro sia selezionata, quindi utilizzare le Categorie ed


i Comandi nella parte superiore della finestra di dialogo per selezionare il
primo comando che si vuole includere nella Macro.

4. Cliccare sul tasto Add Command.


Il comando selezionato appare nell'elenco dei Comandi nella sezione Macros.

5. Ripetere la medesima procedura per aggiungere più comandi alla Macro.


Si noti che i comandi sono aggiunti dopo il comando corrente selezionato
nell'elenco. Questo rende possibile inserire i comandi “nel mezzo” di una Macro
esistente.

Una Macro con tre comandi.

• Per rimuovere un comando dalla Macro, selezionarlo nell'elenco Macros


e cliccare sul tasto Delete.

789
• Analogamente, per rimuovere un'intera Macro, selezionarla nell'elenco
Macros e cliccare sul tasto Delete.

Dopo aver chiuso la finestra di dialogo Key Commands, tutte le Macro


create compaiono nella parte bassa del menu Edit, e sono disponibili per
una immediata selezione.

Si possono anche assegnare tasti di comando alle Macro. Tutte le Macro


create appaiono nella sezione superiore della finestra di dialogo Key
Commands, sotto la categoria Macros. È sufficiente selezionare una Macro
ed assegnargli un tasto di comando, proprio come per una qualsiasi altra
funzione.

Salvataggio impostazioni dei comandi da tastiera

Come accennato in precedenza, ogni modifica eseguita sui tasti di comando (e


sulle Macro), sono salvati automaticamente nelle preferenze di Cubase
SX/SL. Tuttavia, è anche possibile salvare separatamente le impostazioni dei
tasti di comando. In questo modo, è possibile salvare una serie di diverse
impostazioni dei tasti di comando (complete o parziali), in un preset, per un
uso immediato.

Procedere come segue:

1. Impostare a piacere i tasti di comando e le Macro.


Durante l'impostazione dei tasti di comando, ricordarsi di cliccare su Assign per
rendere effettive le modifiche.

2. Cliccare sul tasto Save (l'icona floppy disk) situata accanto al menu a discesa
Presets.
Si apre una finestra di dialogo nella quale è possibile digitare un nome per il preset.

3. Cliccare sul tasto OK per salvare il preset.


Le impostazioni dei tasti di comando salvate, saranno ora disponibili nel menu a
discesa Presets per i progetti successivi.

790
Caricare le impostazioni dei comandi da tastiera salvate

Per caricare impostazioni dei tasti di comando salvate, procedere come


segue:

• Si noti che questa operazione può sostituire tasti di comando


esistenti!
Le impostazioni dei tasti di comando che si caricano sostituiranno le impostazioni
dei tasti di comando correnti assegnate alla stessa funzione (se c'é). Se ci sono
Macro che hanno lo stesso nome di quelle salvate nel preset che si carica,
anch'esse saranno sostituite.
Per essere sicuri di poter tornare nuovamente alle impostazioni correnti,
assicurarsi innanzitutto di salvarle, come descritto in precedenza!

1. Dal menu File, aprire la finestra di dialogo Key Commands.

2. Dal menu a discesa Presets, selezionare il preset dei tasti di comando


salvato che si desidera aprire.

3. Cliccare sul tasto OK per uscire dalla finestra di dialogo Key Commands e
applicare le impostazioni del preset salvato.
A questo punto, le impostazioni dei tasti di comando caricate sostituiranno le
impostazioni dei tasti di comando correnti.

Caricare le impostazioni dei comandi da tastiera salvati da


versioni precedenti di Cubase SX/SL

Se avete usato una versione precedente di Cubase SX/SL, potreste aver


salvato impostazioni dei tasti di comando che volete utilizzare in Cubase
SX/SL 2.0. Questo è possibile mediante la funzione Import, che permette
di caricare e applicare tasti di comando e Macro salvati:

1. Dal menu File, aprire la finestra di dialogo Key Commands.

2. Cliccare sul tasto Import (l'icona cartella) situata a destra del menu a
discesa Presets.
Si apre un normale browser di dialogo.

Il tasto Import.

791
3. Nella finestra di dialogo browser, utilizzare il menu a discesa “Files of type:”
per specificare se si desidera importare un file Key Commands (estensione
file Windows “.key”), oppure un file Macro Commands (estensione file
“.mac”).
In Cubase SX/SL, i file Key Commands comprendono tutte le impostazioni Macro e
hanno l'estensione Windows “.xml”. Quindi, dopo aver importato un file più vecchio,
è opportuno salvarlo in un preset (come descritto a pag. 806), in modo da essere in
grado di accedere ad esso dal menu discesa Presets, per impieghi futuri.

4. Individuare il file che si desidera importare e cliccare sul tasto OK.


Il file è importato.

5. Cliccare sul tasto OK per uscire dalla finestra di dialogo Key Commands e
applicare le impostazioni importate.
A questo punto, il file con le impostazioni dei tasti di comando o Macro caricati
sostituirà le impostazioni correnti.

Funzioni Reset e Reset All


Questi due tasti della finestra di dialogo Key Commands servono per
ricaricare le impostazioni di default. Si applicano i seguenti criteri:

• Reset ricarica l'impostazione di default del tasto di comando per la funzione


selezionata nell'elenco Commands.

• Reset All ricarica le impostazioni di default dei tasti di comando per tutti i
comandi.

Si noti che l'operazione Reset All provocherà la perdita di tutte le


modifiche eseguite sui tasti di comando in default! Se volete essere
sicuri di poter tornare di nuovo a queste impostazioni, è necessario
innanzitutto salvarle!

Comandi da tastiera di default


Come accennato in precedenza, ci sono numerosi tasti di comando in default.
Per una veduta generale, consultare il manuale “Getting Started”, nel quale i
tasti di comando sono elencati per facilità d'impiego.

792
Impostare i tasti di modifica strumento
(Tool modifier keys)
Un tasto di modifica strumento, è un tasto che si può premere per ottenere
una funzione diversa da quella svolta solitamente da uno strumento.
Per esempio, cliccando e trascinando con il mouse un evento con lo
strumento freccia, normalmente l'evento si sposta. Se si tiene premuto un
tasto di modifica (in default [Alt]/[Option]), l'evento sarà invece copiato.

I tasti di modifica strumento in default, sono elencati nel manuale


“Getting Started”, ma è possibile personalizzarli, se necessario.
Per farlo, utilizzare la finestra di dialogo Preferences:

1. Dal menu File, aprire la finestra di dialogo Preferences (in Mac si trova
nel menu Cubase SX/SL) e selezionare Editing > Tool Modifiers.

2. Selezionare un'opzione nell'elenco Categories, quindi individuare l'azione


per la quale si vuole editare il tasto di modifica.
Per esempio, la funzione “Copy” accennata in precedenza si trova nella categoria
“Drag&Drop”.

3. Selezionare la funzione nell'elenco Action.

4. Tenere premuto il tasto(i) di modifica desiderato e cliccare sul tasto


Assign.
Il tasto(i) di modifica corrente per la funzione è sostituito. Se il tasto(i) di modifica
premuto è già assegnato ad un altro strumento, sarà chiesto dal programma se si
desidera sovrascriverlo. Sovrascrivendolo, l'altro strumento resterà senza alcun
tasto(i) di modifica assegnato.

5. Al termine della procedura, premere il tasto OK per applicare le modifiche


e chiudere la finestra di dialogo.

793
794
Indice Analitico
A Audio - canali
Copiare le impostazioni 208
Activate Next/Previous Part 509
Link 215
Active ASIO Ports for Data only
Mixdown su file 685
715
Salvare le impostazioni 217
Active Part 508
Audio Clip
Active Staff 570
Cancellare 406
Add Bus 18
Creare nuove versioni 404
Add Child Bus 19
Localizzare eventi 407
Add Track 90
Audio - Effetti
Adjust Fades to Range 155
Applicare 332
Adjust Loop (Hitpoints) 380
Automazione 291
Aftertouch
Editing 245
Deleting 539
In Insert 224
Editing 530
In surround 228
Recording 68
Organizzare 245
AIFF files 668
Nominare 246
Always use MIDI Clock Start 697
Post-fader insert 224
Angle - Modalità 270
Pre/Post fader send 239
Any (impostazioni canale MIDI) 65
Presets 244
Apogee UV22/UV22 HR 232
Registrazione con 58
APP
Salvare 246
Introduzione 687
Send 234
Impostazione 691
Tempo sync 223
Applicare effetti 332
Uso di VST System Link 719
Archiviare 420
Audio - Eventi
Arpache 5 453
Editing nel Browser 645
ASIO 2.0 51
Editing nel Sample Editor 346
ASIO Device - Porte
Fade 154
Selezione dei bus 18
Fare selezioni in 356
Impostazione 16
Slicing 382
ASIO Direct Monitoring 51
Volume 155
ASIO Positioning Protocol
Introduzione 687
Impostazione 691
Attenua (Surround Panner) 270

CUBASE SX/SL
Audio - File Autoscroll 132, 365
Cancellare definitivamente419
Conversione 421 B
Esportare 664 Backup (.bak) file 762
Formato per registrazione 43 Bank Select 426
Formati 414 Bars+Beats Linear 511
Importazione - Opzioni 106 Beat Calculator 627
Importare nel Pool 409 Bounce Selection 416
Importare nella finestra Project Broadcast Wave file
106 Esportazione 670
Localizzare mancanti 410 Registrazione 43
Ricostruire mancanti 411 Browser 641
Rimuovere mancanti 411 Bus
Audio - Parti Aggiungere 18
Creazione 108 Impostazioni 14
Disegnare 106 Mix su file 664
Editing nell’Audio Part Editor Routing 20
368 Visualizzazione nel mixer 21
Editing nel Project Browser Bypass
645 EQ 206
Auto Fade 170 Effetti 227
Auto Monitoring 50
Auto Quantize 66 C
Auto Quantize (Score) 573 Calcola (Hitpoint) 384
Auto Save 762 Canale (MIDI) 62
Auto Select Events under Cursor Canale - Impostazioni
Funzione 545 Tracce audio 201
Nella finestra Project 112 Tracce MIDI 214
Autolatch - Modalità 288 Chase - Funzione 36
Automazione Child Bus 19
Capitolo 277 Chorder 457
Editing nel Project Browser Cleanup - Funzione746
651 Click - Metronomo75
Modalità 288 Clips, vedete “Audio Clip”
Reduction Preference 318 Close Gaps - Funzione 395
Mostra e Nascondi 285 Colori - Menu a tendina
Sotto-tracce d’automazione - MIDI editor 586
Apertura 281 Finestra Project 98
Write/Read - Pulsanti 287 Colorize Event Background 98
AutoPan (effetto MIDI) 455

CUBASE SX/SL
Comandi da tastiera 783 Duplica
Compress (effetto MIDI) 461 Eventi e parti 114
Conform Files 422 Note MIDI 522
Controller Duplica traccia 102
Cancellare 539
Editing 530 E
Registrare 72 Edit Active Part Only 508
Conversione File 421 Editing via MIDI 510
Convert to Real Copy 1\4 Edits - Cartella 310
Count-in 75 Effetti, vedete “Audio Effetti” o “MI-
Cpr file 740 DI Effetti”
Crop 128 Enable Record on Selected Track
Crossfade 39
Creazione 160 Enable Track 34
Editing 162 Enharmonic Shift 568
Presets 162 Envelope - Inviluppo 315
Rimozione 161 EQ
Csh file 420 Bypass 206
Cubase VST file 754 Impostazioni 203
Cut Time 127 Presets 206
Cycle Eraser - Strumento 123
Registrazione audio 54 Eventi
Registrazione MIDI 67 Duplicare 114
Cycle - Modalità di registrazione67 Dividere 116
Incollare 116
D Lock - Bloccare 120
DC Offset 326 Mettere in Mute 122
Delay compensation 223 Raggruppare 121
Density (effetto MIDI) 456 Ridimensionare 114
Detect Silence 338 Rimuovere 123
DirectShow 723 Rinominare 115
DirectX plug-in 249 Selezionare 111
Dissolvi Parte Split - Divisione 116
Audio 108 Esportare OMF 748
MIDI 503 Estrai Audio dal Video 759
Dithering 231 Export Audio Mixdown 663
Drum Editor 541 Export MIDI file 750
Drum maps 543 Export - Opzioni (MIDI file) 751

CUBASE SX/SL
F I
Fade In/Out - Funzioni 154 Importa
Fader 179 Audio CD - Tracce 757
Fade - Dissolvenze Audio file 107
Auto Fades 170 Audio da file Video 726
Creazione 160 Cubase Arrangement 755
Editing 157 Cubase Part 756
Presets 158 Cubase Song 754
Processamento 156 MIDI file 752
Rimozione 156 MPEG file 779
Fill Loop 115 Ogg Vorbis file 761
Filtro (MIDI) 72 OMF 748
Find missing files 410 REX 760
Find Selected in Pool 408 Video file 106
FireWire 722 WMA file 762
Freeze Edits - Funzione 337 Importa Audio CD 416
Freeze Quantize 491 Inizializza Canale 209
FX channel tracks 222 I-Note 550
Ingressi (Audio) 16
G Input Transformer 589
Gain - Guadagno 316 Inspector 82
Global (Input Transformer) 611 Iterative Quantize 492
Grid (modalità Snap) 130
Groove Quantize 490 J
Gruppi 121 Jog wheel - Manopola 33
Gruppi - Tracce 86
K
H Keep Last
Hitpoint Edit - Strumento 379 Registrazione Ciclica Audio54
Hitpoint Sensitivity 382 Registrazione Ciclica MIDI 67
Hitpoint
Ascolto - Auditioning 381
Calcolo 379 L
Disattivare 387 Latenza
Editing 384 Monitoring 49
Lock - Blocco 388 VST System Link 708
Legato 497
LFE (Surround) 265

CUBASE SX/SL
List Editor 558 MMC
Locatori 32 Impostazione 699
Lock - Blocco Eventi 120 Introduzione 692
Logical Editor 587 Monitoring 49
Loop 373 MP3 file
Esportazione 675
M Importazione 761
Macro 789 MP3Pro 676
Marker 141 MPEG files
Masking 564 Audio 761
Merge MIDI in Loop 481 Video 722
Merge Tempo From Tapping 629 MPEX
Metronomo 75 Pitch Shift 322
Micro Tuner (effetto MIDI) 462 Time Stretch 325
MIDI Channel Settings 214 Mute - Strumento 122
MIDI Clock 688
MIDI Device Manager 427 N
MIDI Echo 464 No Overlap 575
MIDI - Effetti 453 Noise Gate 318
MIDI File 750 Non Quantize - Impostazione 489
MIDI Filter 72 Normalizza 319
MIDI Input Transformer 629 Npl file 745
MIDI - Ingressi Nudge - Pulsanti
Rinominare 63 Finestra Project 113
Rinominare 63 MIDI editor 522
MIDI Record Catch Range 71 Nuovo Progetto 92
MIDI Reset 69
MIDI Thru 62 O
MIDI Control (effetto MIDI) 463 Offline Process History 335
MIDI - Uscite Ogg Vorbis file
Rinominare 63 Esportazione 677
Rinominare 63 Importazione 761
Mix (modalità registrazione ciclica) OMF file 748
67 Online (VST System Link) 713
Mixer 173 O-Note 550
Mixer Selection Follows Project O-Note Conversione 552
202 Over Quantize 491
Mixdown su un file audio 665 Overwrite (modalità di registrazi-
one ciclica) 67

CUBASE SX/SL
Overwrite mode (Automazione) Quicktime 722
289
R
P Random (parametro di traccia)
Pan - Modalità 196 446
Parabola - Modalità 295 Random Quantize Impostazione
Part Data - Modalità 99 490
Part to Groove 490 Range 434
Paste at Origin 115 Read - Pulsante 287
Patch Bank 428 Real Audio file 678
Pedals to Note Length 500 Record Enable 39
Performance - Indicatore 219 ReCycle file 760
Phase Reverse 320 Registrazione Retrospettiva 70
Pitch Bend Remove DC Offset 326
Cancellare 325 Remove Missing Files 411
Editing 532 Remove Parameter 284
Registrazione 66 Replace Audio in Video File 727
Pitch Shift 320 Replace - Modalità di registrazione
Plug-in delay compensation 223 Audio 53
Plug-in 332 MIDI 69
Polifonia 500 Reset - Funzione 69
Poly Pressure - Eventi 539 Reset Mixer 209
Pool 397 Return To Start Position on Stop
Postroll 73 34
Pre/Post Crossfade 314 Reverse 320
Precount 75 Reverse (funzione MIDI) 502
Preparazione Archivio 420 ReWire 731
Preroll 74 REX file 760
Processamento 311 Risoluzione 44
Program Change 426 Roland GS 474
Project Browser 641
Punch In S
Automatico 41 Sample rate 93
Manuale 40 Salva 742
Punch Out 41 Save New Version 743
Save Project to new folder 744
Q Set Audio Event from Loop 393
Quantizzazione 483 Set Pool Record Folder 417
Quick Zoom 95 Set Record Folder 46

CUBASE SX/SL
Set Tempo from Event 394 Tempo - Traccia 615
Set Timecode at Cursor 696 Tempo - Display 31
Show Data on Small Track Heights Tempo - Scale 95
98 Time Stretch 329
Shuffle 575 Time Warp - Strumento 630
Shuttle - Velocità 33 Timecode 687
Sincronizzazione 685 Touch Fader - Modalità 288
Slice 377 Track Controls (Effetto MIDI) 474
Snap Track FX (Effetto MIDI) 478
Editor MIDI 586 Tracce
Finestra Project 129 Aggiungere 101
Snap to Zero Crossing Configurazione canale audio
Impostazione 132 44
Sample Editor 365 Disattivare/Abilitare 34
Solo Record in MIDI Editor 71 Importare ed esportare 747
Sound Designer II file 670 Rimuovere 102
Split Rinominare 102
Eventi 108 Selezionare 102
Range 128 Transformer (Effetto MIDI) 589
Start Record at Left Locator 40 Trim - Modalità 289
Statistiche 344
Step Designer 469 U
Step input 528 Undo
Step Input - Pulsante 545 Processamento 336
Stereo Flip 328 Registrazione 52
Stereo Pan Law 198 Zoom 98
Stereo Split 668 Unlock 121
Stop after Automatic Punch Out Use File Extension in File Dialog
73 742
Stretch to Project Tempo 394 UV22/UV22 HR 232
Strip Silence 340
Surround 259 V
SurroundDither 232 Velocity 501
Swing 468
Syncopation 592
System Exclusive 655

T
Tap Tempo 628
Template 740

CUBASE SX/SL
Video
Estrarre audio dal 759
Importare file 106
Impostazioni 723
Riproduzione 725
Riproduzione via FireWire 726
Sostituire audio 727
Video Cache Size 729
Video for Windows 723
Video - Motore di riproduzione 723
Volume (Mixer) 191
VST - Connessioni 17
VST Instruments 253
VST System Link 703

W
Wave file 671
Wave64 file 673
Windows Media Audio file 679
WMA file 679
WMA Pro file 680
Word Clock 688
Write - Pulsante 287

X
XG Pannello di Controllo 474
X-Over - Modalità 289

Y
Yamaha XG Control Panel 474

Z
Zero Crossing 132
Zoom - Ingrandimento 94
Zoom N Tracce 96
Zoom Tool - Modalità Standard 94
Zoom while Locating in Time Scale
- Funzione 95

CUBASE SX/SL
CUBASE SX/SL

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