Wiklander
Controllo di Qualità: C. Bachmann, H. Bischoff, S. Pfeifer, C. Schomburg
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Benvenuti!
Questo è il Manuale Operativo del software Cubase SX/SL 2.0 di Steinberg. Troverete
dettagliate informazioni riguardanti virtualmente tutte le caratteristiche e le funzioni del
programma.
Tuttavia, ci sono molti modi per consultare la documentazione tecnica per ricavare
l’aiuto necessario:
• Nel programma è disponibile il tasto Help nella maggior parte delle finestre di
dialogo; cliccateci sopra per avere informazioni sulla finestra selezionata.
È possibile premere [F1] sulla tastiera del PC per avere informazioni sulla finestra corrente.
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Altra documentazione
Oltre al Manuale Operativo e Help sono forniti con Cubase SX/SL i seguenti documenti:
Avvio
In questo manuale (disponibile anche in versione pdf Adobe Acrobat) troverete:
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Formato e Stampa del Pentagramma
Questo documento pdf descrive le caratteristiche di editing del pentagramma in Cubase SX/SL.
Tutti i documenti in pdf possono essere aperti dal menu Help del
programma, dalla sub-cartella Cubase SX/SL Documentation che si trova nel
menu Windows Start o dalla Cartella Library/Documentation/Cubase SX/SL per
gli utenti Mac OS X.
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2
Collegamenti VST:
configurazione
bus ingressi e
uscite
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Descrizione Capitolo
Come descritto nel manuale Avvio, Cubase SX/SL impiega un sistema di bus d’ingresso ed uscita
per il trasferimento dell’audio tra il programma e l’hardware audio esterno.
• I bus d’ingresso permettono di indirizzare l’audio dagli ingressi del vostro hardware
verso il programma. Ciò significa che quando registrate l’audio, lo farete sempre
attraverso uno o più bus d’ingresso.
• I bus d’uscita permettono di indirizzare l’audio dal programma alle uscite sul vostro
hardware audio. Quando riproducete l’audio, lo farete sempre attraverso uno o più
bus d’uscita.
Si può comprendere quindi quanto i bus d’ingresso/uscita sono importanti lavorando con Cubase
ed è per questa ragione che questo Capitolo si trova all’inizio del Manuale
Operativo. Una volta compreso il sistema dei bus e la sua corretta configurazione, sarà
facile iniziare a registrare, riprodurre, mixare e fare il lavoro di Surround.
Strategie
È possibile creare un qualsiasi numero di bus in Cubase SX/SL, praticamente in una qualsiasi
configurazione di canale (mono, stereo o in un numero di formati Surround).
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Quindi, di quali tipi di bus ho bisogno? Dipende dal vostro hardware audio, da com’è
configurato (per esempio con un sistema surround d’altoparlanti) e dalla tipologia dei
progetti sui quali state lavorando.
Facciamo un esempio: supponiamo di avere un hardware audio formato da otto ingressi
ed uscite analogiche ed un collegamento stereo in digitale (10 ingressi ed uscite totali).
Supponiamo, inoltre, di lavorare con un sistema Surround d’altoparlanti in formato 5.1.
Ecco un elenco di bus che dovrete prevedere:
Bus di uscita
• È necessario prevedere uno o più bus d’uscita stereo per il monitoraggio e l’ascolto
dei mix stereo.
• Anche per i trasferimenti audio in digitale serve un bus d’uscita stereo d’assegnare
all’uscita digitale stereo del vostro hardware audio.
• Servirà inoltre un bus Surround nel formato della vostra configurazione d’altoparlanti
(nell’esempio 5.1) assegnato alle rispettive uscite (collegando cioè correttamente le
uscite ai rispettivi altoparlanti).
• Dovrete aggiungere altri bus Surround se prevedete di lavorare con differenti
formati Surround.
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Preparazione
Prima di procedere alla configurazione dei bus è opportuno nominare ingressi ed uscite del
vostro hardware audio. Per esempio, usando una configurazione Surround in formato 5.1,
dovreste nominare le uscite in modo che corrispondano agli altoparlanti al quale sono
collegate (Sinistro, Destro, Centrale e così via).
Per dare un nome ad ingressi ed uscite si usa la finestra di dialogo Device Setup:
2. Selezionate VST Output Ports nella lista a sinistra ed assicuratevi che sia
selezionata la linguetta Setup.
Sono elencate le porte d’uscita disponibili nel vostro hardware audio.
3. Per rinominare una porta, cliccate sul nome corrente e digitate un nuovo nome.
4. Allo stesso modo selezionate VST Input Ports per nominare gli ingressi.
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La finestra VST Connections
Si aggiungono e configurano i bus nella finestra VST Connections che si apre dal menu
Devices.
Ci sono due linguette nella finestra (Inputs ed Outputs) per visualizzare i bus
d’ingresso ed uscita. A seconda della linguetta selezionata, la finestra elenca la
configurazione corrente dei bus ingressi/uscite con le tre seguenti colonne:
Colonna Descrizione
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Aggiunta di un bus
1. Scegliete la linguetta Input o Output secondo il tipo di bus che volete aggiungere.
• In alternativa si può usare il click destro del mouse (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nella
finestra VST Connections ed aggiungere un bus nel formato desiderato direttamente
nel contesto del menu che apparirà.
4. Per selezionare una porta ingresso/uscita per un canale del bus, cliccare nella colonna
ASIO Device Port.
Il menu a discesa che appare elenca le porte con i nomi dati nella finestra di dialogo Device
Setup. Ripetete questa operazione per tutti i canali presenti nel bus.
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1. Selezionate dall’elenco il bus Surround quindi cliccateci sopra con il tasto destro del
mouse (Win) o [Ctrl]-click (Mac).
Apparirà un menu a discesa.
Il Child Bus creato sarà disponibile per essere inviato direttamente al mixer. È parte del
bus Surround “genitore” e non ha quindi una sua striscia di canale separata sul mixer.
I Child Bus sono probabilmente più utili come bus d’uscita ma possono anche essere
creati all’interno dei bus Surround d’ingresso (per esempio se volete registrare un canale
stereo (es. front left-right) nel bus Surround su una traccia stereo separata.
• Per rimuovere un bus non necessario, selezionatelo dall’elenco, click destro (Win)
oppure [Ctrl]-click (Mac) quindi selezionate Remove Bus dal menu a discesa.
• È possibile salvare ed aprire i preset dei bus usando il menu a discesa posto in cima
alla finestra.
Per salvare in un preset la configurazione bus corrente, cliccare il tasto “+” ed inserire il
nome del preset. È possibile poi richiamare in ogni momento la configurazione salvata
direttamente dal menu a discesa Presets. Per eliminare un preset salvato, selezionarlo e
premere il tasto “-“.
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Uso dei bus
Questo capitolo descrive brevemente l’uso dei bus d’ingresso e uscita creati. L’argomento è
descritto più dettagliatamente ai capitoli “Registrazione” e “Il Mixer”.
Indirizzamento
Quando si riproduce una traccia audio o un qualsiasi canale audio del mixer (canali di
Strumenti VST, canali ReWire etc.), lo s’invia ad un bus d’uscita. Analogamente, quando si
registra su una traccia audio, si seleziona il bus d’ingresso al quale l’audio è indirizzato.
• Per tutti i canali di tipo audio, si selezionano i bus nel pannello Input e Output
Settings posto in cima ad ogni striscia di canale nel mixer.
Per i canali degli strumenti VST, ReWire, Groups e FX sarà possibile selezionare solo i bus
d’uscita.
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• Se il pannello Input e Output Settings non è visibile, cliccate nell’area
Show Input e Output Settings del pannello generale a sinistra nel mixer.
Quando si seleziona un bus d’ingresso per una traccia, è possibile selezionare solo i
bus che corrispondono alla configurazione traccia del canale. In altre parole:
• Le tracce Mono possono essere inviate a bus Mono, oppure a singoli canali di un bus
Stereo o Surround (ingresso o uscita). È possibile anche inviare una traccia Mono
all’intero bus d’uscita Stereo o Surround e, in questo caso, il controllo pan (Stereo o
Surround) servirà a disporre il suono nell’immagine Stereo o Surround.
• Le tracce Stereo possono essere inviate a normali bus stereo o ai Child stereo bus in
un bus Surround (ingresso o uscita).
• Le tracce Surround possono essere inviate a bus che hanno un numero di canali per
gli altoparlanti uguali al numero delle tracce (o che corrispondano a Child bus con
un bus Surround più grande).
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Canali d’ingresso
I canali d’ingresso sono visualizzati a sinistra nel mixer. Come si può notare, ogni canale
d’ingresso assomiglia ad una normale striscia di canale del mixer. È possibile eseguire le
seguenti operazioni:
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Canali d’uscita
• Regolare il livello generale d’uscita dei bus mediante l’uso dei fader.
Per i bus d’uscita stereo è possibile regolare inoltre il bilanciamento con il controllo pan.
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3
Riproduzione e
pannello di Trasporto
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Premessa
Questo capitolo descrive i vari metodi a disposizione per il controllo delle funzioni di
riproduzione e trasporto in Cubase SX/SL.
Il pannello di Trasporto
Di seguito sono descritti brevemente gli oggetti presenti nel pannello di Trasporto.
Attiva Punch in
Manopola Job
Attiva Punch out (scrubbing progetto)
Manopola Shuttle
Locatore destro: Tasto (velocità di riproduzione)
punto di Punch out e fine loop impostazione Postroll e on/off
Display tempo primario e menu formato cambio formati display tempo secondario
tempo e menu formato
Posizione
Nudge destra
e sinistra
Barra luminosa
posizione Registrazione
cursore (Rec)
progetto
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Pre-conteggio on/off Mostra Marker (apre la finestra Marker)
Click metronomo
on/off
Nascondere e mostrare
Il pannello di trasporto è visualizzato in default ogni volta che si lancia un nuovo
progetto. Per nasconderlo o mostrarlo, selezionare Transport Panel dal menu
Transport (oppure usare il comando di default [F2 ] dalla tastiera del PC).
Preroll e Postroll
Queste funzioni sono descritte nel capitolo “Registrazione” (pag. 74).
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Personalizzazione del pannello di Trasporto
• Nella metà superiore del menu si possono mostrare o nascondere elementi del
pannello di Trasporto attivando o disattivando i relativi oggetti.
• Selezionando l’opzione Show All saranno visualizzate tutte le sezioni.
• Selezionando Default saranno mostrate tutte le sezioni in default del Trasporto.
• Gli oggetti nella metà inferiore del menu rappresentano le configurazioni preset del
pannello di Trasporto. Troverete anche le vostre configurazioni salvate qui, per
permetterne una rapida selezione.
• Selezionando Setup si apre una finestra di dialogo che permette d’impostare le
funzioni mostra/nascondi di ciascuna sezione, stabilire dove posizionare le sezioni
nel pannello e salvare diverse impostazioni del pannello di Trasporto come preset
per un’apertura rapida delle varie configurazioni.
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La tastiera numerica del PC
Nell’impostazione di default dei comandi da tastiera, l’area numerica sulla tastiera
del computer è assegnata a varie funzioni del pannello di Trasporto. L’area numerica
varia leggermente da PC a Mac:
PC:
Loop on/off Registrazione
Riavvolgimento
Và ai Marker 3-9
Avanzamento veloce
Và al locatore destro
Riproduzione
Và al locatore destro
Mac:
Loop on/off Registrazione
Riavvolgimento
Và ai Marker 3-9
Avanzamento veloce
Và al locatore destro
Riproduzione
Và al locatore sinistro
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Funzioni
Impostare la posizione del cursore di progetto
Ci sono molti modi per spostare il cursore di progetto:
Funzione Descrizione
Locate Next/Previous Questa funzione sposta il cursore del progetto al Marker più
Marker vicino, a destra o sinistra (pag. 142).
Se Snap è attivo, quando si trascina il cursore di progetto si tiene conto del suo
valore. Ciò può servire a trovare rapidamente la posizione precisa del cursore.
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Formati dei display nel pannello di Trasporto
L’unità di misura del tempo visualizzata nel righello può essere indipendente da quella
mostrata dal display del pannello di Trasporto. È possibile perciò visualizzare, per esempio,
la codifica temporale nel display e misure (bars) e movimenti (beats) nel righello.
Inoltre, un display tempo secondario (a sua volta indipendente) situato a destra di quello
primario permette di avere, contemporaneamente, tre indicazioni di tempo indipendenti.
Nella finestra Project è anche possibile creare tracce di righello addizionali (pag. 90).
• Il formato tempo del display primario s’imposta nel menu a discesa a destra
dell’area display principale.
• Le impostazioni date qui determinano anche il formato tempo mostrato dai locatori
destro e sinistro.
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I locatori destro e sinistro
I locatori destro e sinistro sono una coppia di marker di posizione usati per specifiche
funzioni di punch-in e punch-out durante una registrazione e come i margini destro e
sinistro di un loop di registrazione o riproduzione.
I locatori sono indicati da due “bandierine” triangolari all’interno del righello. L’area
compresa tra i due locatori è evidenziata nel righello e nella finestra Project (pag. 688).
Si noti che se il locatore destro si trova prima di quello sinistro, l’area nel righello diventa
rossa, per indicare l’anomalia.
• Cliccare e trascinare nella parte superiore del righello per creare un intervallo tra i
due locatori.
Cliccando su un intervallo già esistente, è possibile trascinarlo per spostarlo.
• Premendo [Ctrl] (o [Command] in Mac) e premendo [1] o [2] nell’area numerica
sulla tastiera del PC, si portano i locatori destro o sinistro alla posizione del cursore
di progetto.
È possibile anche premere [1] e [2] sul PC (senza premere [Ctrl]/[Command]) per
posizionare il cursore di progetto in corrispondenza dei locatori sinistro o destro. Si noti che
questi sono tasti di comando in default. Se volete potete cambiarli come preferite.
• Creando dei Marker ciclici (Cycle markers), potete salvare una serie di posizioni dei
locatori destro e sinistro e poi richiamarli con un semplice doppio click del mouse sul
Marker desiderato (pag. 146).
• L’opzione Locators to Selection nel menu Transport (tasto comando default [P])
posiziona i locatori intorno alla selezione corrente.
L’opzione è disponibile se avete selezionato uno o più eventi, oppure un intervallo.
• Potete regolare i locatori numericamente, nel pannello di Trasporto.
Cliccando sui tasti L/R nell’area locatori del pannello Transport, si sposta il cursore di
progetto al rispettivo locatore. Premendo [Alt] (o [Option] in Mac) e cliccando su L o R, il
cursore di progetto si posizionerà sul locatore prescelto.
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Il controllo velocità Shuttle
Il controllo velocità Shuttle (la manopola esterna nel pannello di Trasporto) riproduce
il progetto ad una qualsiasi velocità, avanti o indietro. Questo permette di posizionarsi o
“entrare” velocemente in un qualsiasi punto del progetto.
• Si noti che la manopola Jog Wheel ha una numerazione “senza fine”. Si può quindi
ruotarla quanto si vuole per spostarla nel punto desiderato.
Più velocemente si muove la manopola, maggiore sarà la velocità di riproduzione.
• Cliccando su Jog Wheel durante la riproduzione, essa si fermerà automaticamente.
33
I tasti di posizione Nudge
I tasti “+” e “-“ posti al centro delle manopole Jog/Shuttle permettono di… “dare un
colpetto” (to nudge) al cursore di progetto per spostarlo leggermente verso destra (+)
o sinistra (-). Ogni click sul tasto Nudge sposta il cursore di un frame.
Opzioni ed impostazioni
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Funzioni di riproduzione (Playback)
Oltre ai normali controlli del pannello di Trasporto, nel menu Transport si possono
trovare una serie di opzioni utili per il controllo della riproduzione.
Queste opzioni hanno la seguente funzionalità:
Opzione Descrizione
Play from Selection Start Attiva la riproduzione dall’inizio della sezione corrente
selezionata.
Play from Selection End Attiva la riproduzione dalla fine della sezione corrente
selezionata.
Play until Selection Start Attiva la riproduzione due secondi prima dell’inizio della
sezione corrente selezionata e termina con l’inizio
della sezione stessa.
Play until Selection End Attiva la riproduzione due secondi prima della fine della
sezione corrente selezionata e termina con la fine della
sezione stessa.
Play until Next Marker Attiva la riproduzione all’inizio del cursore di progetto,
fermandola al Marker successivo.
Play Selection Range Attiva la riproduzione dall’inizio alla fine della sezione
corrente selezionata.
Le funzioni sopra elencate (tranne “Play until Next Marker”) sono disponibili
solo se avete selezionato uno o più eventi, oppure una sezione del progetto.
35
La funzione Chase
La funzione Chase, in pratica, controlla che i vostri strumenti MIDI suonino come
dovrebbero quando posizionate il cursore di progetto ed iniziate la riproduzione.
Questo si realizza nella trasmissione, da parte del programma, di una serie di messaggi
MIDI ai vostri strumenti esterni ogni volta che vi muovete in una nuova posizione
all’interno del progetto, assicurandosi che tutti i dispositivi MIDI siano correttamente
impostati per quanto riguarda comandi MIDI di Program Change o altri comandi di
controllo (Volume MIDI etc.).
Per esempio, supponiamo abbiate una traccia MIDI con un comando Program Change
inserito all’inizio che cambia il suono della tastiera master in un piano.
All’inizio del primo ritornello (chorus) un altro comando Program Change cambia il
suono in una sezione d’archi.
Ora riproducete il brano. Esso inizia con un suono di piano che poi diventa una sezione
d’archi. A metà ritornello fermate la riproduzione, riavvolgete e ripartite da un punto
qualsiasi tra l’inizio del brano ed il secondo Program Change.
La tastiera master suonerà di nuovo la sezione d’archi mentre, in realtà, in questa
sezione, dovrebbe esserci un suono di piano!
La funzione Chase corregge questa anomalia. Se gli eventi di Program Change sono
impostati in Chase, Cubase SX/SL seguirà il brano dall’inizio, troverà il primo Program Change
inviandolo all’uscita, in modo che la tastiera master sia impostata sul suono corretto.
Lo stesso principio avviene anche per altri eventi MIDI. Le impostazioni di Chase
Events nella finestra di dialogo Preferences (alla pagina MIDI), stabiliscono il tipo
d’eventi ai quali sarà applicata la funzione Chase quando vi porterete in una nuova
posizione ed inizierete la riproduzione.
36
4
Registrazione
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Premessa
Questo capitolo descrive i vari metodi di registrazione che è possibile impiegare in Cubase SX/SL.
Poiché in Cubase SX/SL è possibile registrare sia tracce MIDI sia tracce Audio, entrambi i metodi
di registrazione sono descritti in questo capitolo.
Prima d’iniziare
Questo capitolo presuppone che abbiate una sufficiente familiarità con alcuni concetti base
di registrazione, e che siano state eseguite le seguenti procedure iniziali di preparazione:
38
Metodi base di registrazione
Questa sezione descrive i metodi generali di registrazione. Tuttavia, ci sono altre
preparazioni e procedure specifiche, riguardanti l’Audio ed il MIDI rispettivamente.
Leggete queste sezioni quindi prima di iniziare la registrazione (pag. 43 e 62).
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Attivazione manuale della registrazione
Si attiva la registrazione premendo il tasto Record (Rec) sul pannello di Trasporto (o nella
barra degli strumenti), oppure usando il tasto di comando corrispondente sulla tastiera del
PC (in default [*] dell’area numerica).
La registrazione può essere attivata dalla modalità Stop (dalla posizione corrente del
cursore di progetto o dal locatore sinistro), oppure durante la riproduzione:
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Attivazione automatica della registrazione
Cubase è in grado di passare automaticamente dalla riproduzione alla registrazione in
un istante definito. Questa operazione è anche definita “punch-in automatico”. Un tipico
uso di questa funzione, si ha quando è necessario sostituire la sezione di una
registrazione ascoltando quella già registrata, fino all’inizio della nuova registrazione.
Punch-in attivo
• Cliccando sul tasto Stop del pannello di Trasporto (o usando il tasto di comando
corrispondente nell’area numerica della tastiera PC, in default [0]), si disattiva la
registrazione e Cubase SX/SL si pone in modalità Stop.
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Registrazione in modalità Cycle (Loop)
Cubase permette di riprodurre e registrare in modo ciclico (Cycle o Loop).
Si definiscono l’inizio e la fine del loop impostando i locatori sinistro e destro.
Quando il tasto Cycle è attivo, la sezione selezionata è ripetuta in continuazione
fino a quando non si ferma premendo il tasto Stop (oppure premendo nuovamente
il tasto Cycle).
• Per attivare la modalità Cycle, cliccare sul tasto Cycle nel pannello di Trasporto.
Iniziando la riproduzione, la sezione compresa tra i locatori sinistro e destro si ripete
all’infinito fino a quando non si preme il tasto Stop per fermarla.
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Specifiche di registrazione Audio
Selezionare un formato del file Audio da registrare
Il formato dei file registrati, si definisce nella finestra di dialogo Project Setup nel
menu Project. Ci sono tre impostazioni: frequenza di campionamento (sample
rate), risoluzione (bit depth) e tipo di file registrato (file type). La frequenza di
campionamento s’imposta una volta e per tutti i progetti, mentre risoluzione e tipo
di file possono essere modificati in ogni momento.
Wave File I file Wave hanno l’estensione .wav e sono i più comuni sulle
piattaforme PC .
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Risoluzione (bit depth)
Le opzioni disponibili sono 16 bit, 24 bit e 32 bit. Seguite queste indicazioni:
• Maggiore è la risoluzione, più grandi sono i files e maggior sforzo è richiesto al disco
di sistema del PC.
Se questo è un problema, è bene abbassare la risoluzione.
1. Selezionate Add Audio Track dall’elenco del menu Track o dal menu Project
(oppure con un doppio click del mouse in un’area vuota dell’elenco Track quando è
selezionata una traccia audio. Quando è selezionata una traccia MIDI, il doppio click
nella lista Track crea una nuova traccia MIDI.
Compare una finestra di dialogo con un menu a discesa per la configurazione del canale.
3. Cliccare OK.
Appare una traccia, impostata ad una specifica configurazione di canale. Anche nel mixer
appare una striscia di canale corrispondente. Si noti che non è possibile cambiare la
configurazione canale per una traccia.
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Selezione del bus d’ingresso per una traccia
Si presuppone che abbiate aggiunto e configurato i bus d’ingresso necessari (vedere il
capitolo “Collegamenti VST: impostazione bus ingressi ed uscite). Prima di registrare
dovete specificare da quale bus d’ingresso si registra la traccia. Potete fare questo
nell’Inspector o nel Mixer:
• Nell’Inspector si seleziona il bus d’ingresso dal menu a discesa “in” nella sezione in
alto.
Come descritto a pag. 82, l’Inspector mostra le impostazioni della traccia selezionata.
È possibile mostrare o nascondere l’Inspector usando l’icona Inspector che si trova nella barra
degli strumenti della finestra Project.
• Nel Mixer si seleziona il bus d’ingresso dal menu a discesa Input Routing, in cima
alla striscia di canale della traccia.
Se il menu non è visualizzato, dovete cliccare nell’area Show Input and Output Settings
nel pannello comune a sinistra. (Vedere pag. 175 per ulteriori informazioni sul Mixer).
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Selezione di una cartella per i files audio registrati
Come descritto nel manuale Avvio, ogni progetto in Cubase SX/SL ha una cartella che
contiene (oltre ad altri oggetti) una cartella Audio. In default, è qui che sono salvati
i files audio registrati. Tuttavia, è possibile selezionare cartelle di registrazione
indipendenti per ogni traccia audio, se necessario:
1. Per selezionare la stessa cartella per più tracce audio, dovete selezionare le tracce
con [Shift] (Win) o [Ctrl] /[Command] (Mac) +click nella lista Track.
2. Click destro (Win) o [Ctrl] –click (Mac) nella lista Track su una traccia per aprire
il menu contestuale.
4. Usare la finestra file di dialogo che appare per scegliere la cartella desiderata
(oppure creare una nuova cartella con il tasto Create).
Consiglio: per avere cartelle separate in base al tipo di materiale registrato (parlato, suoni
d’ambiente, musica etc.), si possono creare delle sub-cartelle nella cartella Audio del
progetto ed assegnare le diverse tracce alle varie sub-cartelle. In questo modo, tutti i file
audio si troveranno all’interno della cartella del progetto, facilitando così il lavoro.
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Impostazione livelli d’ingresso
Quando si registra un suono in digitale è importante impostare correttamente i livelli
d’ingresso. Il livello deve essere alto a sufficienza per assicurare un basso rumore ed
una buona qualità audio, ma non troppo alto da causare una distorsione digitale
(clipping). Durante la registrazione, il clipping si può verificare in due punti del
percorso audio:
• Quando il segnale audio è “scritto” in un file audio dopo essere passato attraverso i
bus d’ingresso.
Poiché nei bus d’ingresso è possibile intervenire (regolando i livelli, aggiungendo EQ o
effetti) c’è il rischio di aumentare troppo il volume in questa fase. Anche in questo caso, il
risultato sarà il clipping.
L’indicatore di Clipping.
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4. Se necessario, regolare il livello del segnale d’ingresso in uno dei seguenti modi:
• Se registrate a 32 bit “fluttuanti”, la risoluzione non sarà ridotta, quindi non c’è
rischio di clipping, in questa fase.
Inoltre, anche la qualità audio del segnale rimane perfettamente integra. Quindi dovreste
considerare l’uso del formato a 32 bit “fluttuanti” mentre registrate con effetti (Pag.58).
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2. Impostare il canale d’ingresso, aggiungendo EQ e/o effetti come si desidera.
Con alcuni effetti sarà necessario regolare il livello del segnale che entra nell’effetto.
A questo scopo, usate la manopola Input Gain (si noti che bisogna premere [Shift] o
[Alt]/[Option] per regolare Input Gain).
4. Se necessario, usate il cursore del canale d’ingresso per regolare il livello del
segnale.
Monitoraggio
In questo contesto, “monitorare” significa ascoltare il segnale d’ingresso durante
la registrazione. Fondamentalmente, ci sono tre modi per farlo: via Cubase SX/SL,
esternamente (ascoltando cioè il segnale prima che raggiunga Cubase), oppure
usando la funzione ASIO Direct Monitoring (una combinazione fra gli altri due
metodi, vedere pag. 51).
49
Monitorando via Cubase SX/SL è possibile scegliere una delle quattro possibilità nella finestra di
dialogo Preferences (pagina VST).
• Manual.
Questa opzione permette di attivare o disattivare il monitoraggio del segnale d’ingresso
cliccando sul tasto Monitor nell’Inspector, nella lista Track o nel Mixer.
• Tapemachine Style
Questa opzione simula il comportamento dei registratori: monitoraggio d’ingresso in
Stop e durante la registrazione, ma non in riproduzione.
Monitoraggio esterno
Il monitoraggio esterno (ascolto del segnale d’ingresso prima che entri in Cubase SX/SL) ha
bisogno di un mixer esterno, per miscelare l’audio in riproduzione con il segnale d’ingresso.
Si può impiegare un mixer a parte oppure un’applicazione mixer del vostro hardware audio,
se questa permette d’inviare di nuovo in uscita l’audio in ingresso (solitamente questa
modalità si chiama “Thru”, “Direct Thru” o simile). Con il monitoraggio esterno non è
possibile controllare il livello del segnale monitor che proviene da Cubase SX/SL né aggiungere
effetti VST o EQ al segnale monitor. In questa modalità, il valore della latenza nella
configurazione hardware non influisce sul segnale monitor.
50
Monitoraggio ASIO Direct Monitoring
• A seconda del vostro hardware audio, potrebbe essere possibile regolare livello e
panning del monitoraggio anche dal Mixer.
Se avete dubbi in merito, consultate la documentazione dell’hardware audio.
• Gli effetti VST e l’EQ non possono essere applicati al segnale monitor in questa
modalità, poiché il segnale monitor non passa attraverso Cubase SX/SL.
51
Registrazione
La registrazione si segue usando uno dei metodi generali descritti a pag. 39.
Alla fine della registrazione, è creato un file audio nella cartella Audio, all’interno della
cartella Project. Nel Pool è creata una sequenza audio per il file audio ed un evento audio
che riproduce l’intera sequenza audio che appare nella traccia registrata. Infine, è calcolata
l’immagine della forma d’onda dell’evento audio. Se la sessione di registrazione è durata
molto, quest’operazione durerà più a lungo.
Annullare la registrazione
Se non vi piace ciò che avete appena registrato, potete cancellarlo selezionando Undo dal
menu Edit. Le conseguenze sono:
• L’evento (o gli eventi) appena registrati saranno rimossi dalla finestra Project.
• La sequenza (o le sequenze) audio saranno spostate nella cartella Trash
(Cestino).
• Il file (o i files) audio registrati non saranno rimossi dall’hard disk.
Tuttavia, dato che le sequenze corrispondenti sono spostate nella cartella Trash, è
possibile cancellare i files aprendo il Pool e selezionando Empty Trash dal menu
Pool.
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Registrazione di eventi sovrapposti
La regola base per la registrazione di tracce audio, è che ogni traccia riproduca un
evento audio in un dato momento. Ciò significa che se due o più eventi sono
sovrapposti, soltanto uno di loro potrà essere ascoltato in un certo istante.
In Cubase SX/SL, quello che avviene registrando eventi audio sovrapposti (registrare cioè
in una zona dove esistono già eventi audio nella traccia) dipende dall’impostazione
di Linear Record Mode nel pannello di Trasporto:
• In modalità Replace gli eventi esistenti (o una parte di essi) sui quali si sovrappone
la nuova registrazione saranno rimossi.
Questo significa che se registrate una sezione in mezzo ad una registrazione più lunga,
la sezione sarà divisa in due eventi, con uno spazio centrale per inserire il nuovo evento.
• Le funzioni Move to Front e Move to Back del menu Edit (pag. 113) sono utili
per lavorare con gli eventi sovrapposti, così come la funzione To Front (vedi sotto).
53
Registrare in modalità Cycle
Durante la registrazione in modalità Cycle (o Loop), il risultato dipende da due fattori:
Ci sono tre diverse opzioni nel pannello di Trasporto, ma le differenze tra due di esse
influenzano solo le registrazioni MIDI. La registrazione in modalità Cycle presenta i
seguenti criteri:
• Selezionando l’opzione Keep Last, l’ultimo “take” (l’ultima parte completa d’audio
registrata) è conservata come evento audio.
In realtà, tutte le parti audio registrate sono salvate in un file audio suddiviso in regioni
(una regione per ogni “take”). Si può facilmente selezionare il “take” precedente da
riprodurre. Ciò si ottiene con l’opzione Create Regions durante la registrazione (pag. 56).
54
L’opzione Create Events (Preferences)
1. Click destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sull’evento, quindi selezionare To Front dal
menu a discesa che appare.
Appare anche un sub-menu con l’elenco degli altri eventi (oscurati).
55
Il metodo seguente permette di unire velocemente le parti migliori di ogni take:
1. Usate lo strumento Scissors (forbici) per dividere gli eventi in varie sezioni, una per
ogni parte del take.
Per esempio, se avete registrato quattro linee vocali (in ogni take), potete separare gli
Eventi in modo tale che ogni linea occupa un evento separato.
Eventi dopo la separazione. Dato che gli eventi del take originale si sovrappongono tra loro,
cliccando con la forbice tutti i takes si divideranno nella stessa posizione.
2. Per ogni sezione del take, usate la funzione To Front per portare in primo piano il
take migliore.
In questo modo, è possibile unire tra loro le parti migliori di ogni take, prendendo, per
esempio, la prima linea vocale da un take, la seconda linea da un altro take e così via.
Potete anche compilare il take “perfetto” in Audio Part Editor (vedere a pag. 380).
56
Regioni di “Takes” nella finestra Pool.
1. Nella finestra Project, click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sull’evento creato durante
la registrazione in modalità Cycle.
Appare il menu Quick.
3. Selezionando un qualsiasi take dal sub-menu, esso andrà a sostituire il take precedente
nella finestra Project.
Usate questo metodo per ascoltare i vari takes. Selezionate il miglior take singolo,
oppure compilate un take “perfetto”, tagliando i pezzi migliori di ciascun take ed
unendoli tra loro (pag. 380).
57
Registrazione con effetti
Normalmente, si registra senza effetti (“dry”), aggiungendo effetti non-distruttivi durante la
riproduzione, come descritto nel capitolo “Audio Effects”. Cubase SX/SL, tuttavia, permette di
aggiungere effetti (e/o EQ) in diretta durante la registrazione. Ciò si ottiene aggiungendo
effetti e/o impostando l’EQ in Insert sul canale d’ingresso nel Mixer.
N.B. Gli effetti diventano così parte integrante del file audio e non è quindi
possibile modificarne le impostazioni dopo la registrazione.
Il formato di registrazione
Registrando con effetti, è da considerare l’opportunità d’impostare la risoluzione (o formato
di registrazione) a 32 bit “fluttuanti”. Questo si fa dalla finestra di dialogo Project Setup
del menu Project. Si noti che non è in alcun modo un obbligo, è possibile registrare con
effetti anche in formato a 16 o 24 bit se preferite. Tuttavia, la registrazione a 32 bit Float
presenta due vantaggi:
• Cubase SX/SL processa internamente l’audio in formato 32 bit Float; registrando con lo
stesso formato, significa quindi mantenere assolutamente intatta la qualità audio.
Il processo degli effetti (come ogni impostazione di livello o EQ) è eseguito in formato 32 bit
Float sul canale d’ingresso. Registrando a 16 o 24 bit, l’audio sarà convertito a questa
risoluzione più bassa, durante la scrittura su file, con un possibile degrado del segnale.
Si noti, inoltre, che non influisce la reale risoluzione alla quale lavora l’hardware audio.
Anche se il segnale proveniente dall’hardware ha una risoluzione di 16 bit, diventerà a
32 bit Float in seguito all’aggiunta degli effetti sul canale d’ingresso.
58
Un esempio
Questo esempio mostra come applicare l’effetto di riduzione del rumore DeNoiser
durante la registrazione. Può essere utile durante la registrazione di materiale audio
molto degradato (vecchi nastri o dischi al vinile). Si noti che questo è solo un esempio.
È possibile aggiungere, allo stesso modo, un qualsiasi effetto (o una combinazione
d’effetti) ad una registrazione.
59
5. Fate scorrere il menu a discesa View Options del canale d’ingresso e selezionate
Inserts.
Il menu a discesa View Options si apre cliccando sul tasto freccia che si trova tra il cursore e
la parte superiore del pannello.
Ora il pannello esteso del canale d’ingresso mostra gli Insert disponibili.
60
7. Riproducete una porzione della sorgente audio per permettere al DeNoiser di
analizzare il materiale e “codificare” il segnale.
8. Con il cursore Offset, posizionate la linea luminosa verde nel grafico appena sopra
la linea gialla del rumore di fondo.
13. Se non desiderate registrare altro materiale con lo stesso plug-in, è possibile
disattivarlo cliccando nello spazio Insert e selezionando No Effect.
61
Specifiche di registrazione MIDI
Attivare MIDI Thru
Come descritto nel manuale Avvio, la normale procedura di registrazione MIDI prevede
di avere la funzione MIDI Thru attiva in Cubase SX/SL e di selezionare Local Off sui vostri
dispositivi MIDI. In questo modo, qualsiasi cosa suonerete durante la registrazione sarà
“rimandato” all’uscita MIDI ed al canale selezionato per la traccia di registrazione.
1. Assicuratevi che l’opzione MIDI Thru Active sia attiva nella finestra di dialogo
Preferences (pagina MIDI).
2. Con il tasto Record abilitate la/e traccia/e sulle quali volete registrare.
Ora le informazioni MIDI saranno rimandate in uscita, per tutte le tracce MIDI abilitate per
la registrazione.
• Se preferite usare la funzione Thru per una traccia MIDI senza registrare, attivate
invece il tasto Monitor della traccia.
Questo è utile, per esempio, per provare i suoni, oppure suonare uno strumento VST in
tempo reale senza registrare ciò che state suonando.
62
Nominare le porte MIDI in Cubase SX/SL
Ingressi ed uscite MIDI sono spesso visualizzate con inutili nomi, lunghi e complicati.
Se lo desiderate, è possibile rinominare le vostre porte MIDI con nomi più descrittivi:
3. Per cambiare il nome di una porta MIDI, cliccare nella colonna Device e digitare un
nuovo nome.
Alla chiusura della finestra di dialogo, i nuovi nomi compariranno nei menu a discesa MIDI
“in:” e “out:”.
1. Se l’Inspector è nascosto, cliccare sul tasto Show Inspector nella barra degli
strumenti.
3. Cliccare sull’icona nell’angolo superiore destro dell’Inspector per assicurarsi che sia
visualizzata la parte più alta.
63
4. Fate scorrere il menu a discesa e selezionate un ingresso.
Sono mostrati gli ingressi MIDI disponibili. Gli oggetti del menu, dipendono dal tipo d’interfaccia
MIDI che state usando etc.
• Selezionando l’opzione All MIDI Inputs, la traccia riceverà i dati MIDI da tutti gli
ingressi MIDI disponibili.
• Tenendo premuto [Ctrl] (Win) o [Command] (Mac) e selezionando un ingresso
MIDI, esso è selezionato per tutte le tracce MIDI.
64
3. Usate il menu a discesa “chn” per selezionare un canale MIDI per la traccia.
• Impostando la traccia sul canale MIDI “Any”, ogni evento MIDI nella traccia sarà
inviato in uscita sul canale memorizzato nell’evento stesso.
In altre parole, il materiale MIDI sarè riprodotto sul/i canale/i usati dal dispositivo MIDI
d’ingresso (lo strumento MIDI che suonate durante la registrazione).
Selezionare un suono
Potete selezionare i suoni dall’interno di Cubase SX/SL, istruendo il programma per l’invio di
messaggi di Program Change e Bank Select al vostro dispositivo MIDI. Ciò si ottiene
usando i campi numerici “prg” e “bnk” nell’Inspector o nella lista Track.
65
Registrazione
La registrazione MIDI si effettua seguendo i metodi di registrazione di base (pag. 39).
Quando la registrazione è finita, una parte contenente gli eventi MIDI è creata nella
finestra Project.
• Con Rec Mode in Normal, la registrazione in sovraincisione lavora come nelle tracce
audio (registrando di nuovo sopra materiale già registrato, si ottiene una nuova parte
che si sovrappone alla precedente/i).
• Con Rec Mode in Merge, gli eventi sovraincisi saranno aggiunti alla parte esistente.
• Con Rec Mode in Replace, la nuova registrazione sostituirà tutti gli eventi esistenti
nell’area della traccia.
• Punch-in/punch-out durante la registrazione di eventi MIDI con Pitch Bend o altri dati
di controllo (modulazione, pedale del sustain, volume etc.) possono causare strani
effetti (note apparentemente “sospese”, vibrato continuo, etc.).
Se ciò avviene, sarà necessario usare la funzione Reset del menu MIDI (pag. 69).
66
Registrazione MIDI in modalità Cycle
Quando si registrano tracce MIDI in modalità Cycle, il risultato dipende dall’opzione
Record Mode selezionata nel pannello di Trasporto:
2. Il primo take non è stato abbastanza buono; iniziate quindi subito con un nuovo take
nel turno seguente e lo registrate, sostituendolo quindi al primo.
4. Nel turno seguente aspettate fino alla misura sette, quindi iniziate a suonare.
In questo modo, sostituirete solo le ultime due misure.
5. Assicuratevi di non suonare, con l’inizio del turno seguente, altrimenti cancellerete
l’intero take.
• Il loop deve essere completato; se disattivate la registrazione o premete Stop prima che
il cursore di progetto raggiunga il locatore destro, il take precedente sarà conservato.
• Se non suonate né inviate dati MIDI durante un turno di registrazione in loop, non
succede niente, sarà conservato il turno precedente.
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Registrare vari tipi di messaggi MIDI
Note
Nel MIDI, premendo e rilasciando un tasto sul vostro synth o un’altra tastiera MIDI, si invia
in uscita un messaggio di Note on (tasto premuto) e Note off (tasto rilasciato).
Il messaggio di nota MIDI contiene anche l’informazione su quale canale MIDI è stato
usato. Normalmente, questa informazione è messa in secondo piano rispetto al canale
MIDI della traccia. Impostando però la traccia sul canale MIDI “Any”, le note saranno
riprodotte dai canali originali.
Messaggi permanenti
Pitch bend, Aftertouch, ed altri controlli (modulation, pedale del sustain, volume etc.) sono
considerati eventi MIDI permanenti (al contrario dei messaggi momentanei di tasto
premuto e rilasciato). Se muovete la rotellina di Pitch bend sul vostro synth durante la
registrazione, questo movimento è registrato insieme alla pressione del tasto (messaggi
Note on e Note off), come prevedibile, del resto. I messaggi permanenti, però, possono
essere registrati anche dopo la registrazione delle note (o perfino prima); possono anche
essere registrati su tracce a loro dedicate, indipendenti dalle note alle quali si riferiscono.
Supponiamo, per esempio, di registrare una o più parti di basso sulla traccia 2.
Se impostiamo ora un’altra traccia (diciamo la 55), assegnandola alla stessa uscita e canale
MIDI della traccia 2, potremo realizzare una registrazione separata solo del Pitch bend per
le parti di basso (si attiva la registrazione come al solito e si muove solo la rotellina del
Pitch bend, durante il take). Dato che uscita e canale MIDI sono gli stessi per entrambe le
tracce, al synth MIDI sembrerà di vedere due registrazioni effettuate in contemporanea.
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Messaggi di Program Change
Normalmente, cambiando un programma sulla tastiera MIDI (o su qualunque dispositivo
MIDI usato per registrare) un numero corrispondente al programma è inviato in uscita via
MIDI come messaggio di Program Change. Questo può essere registrato in diretta, insieme
alla musica, in seguito su una traccia separata o manualmente in Key o List Editors.
La funzione Reset
La funzione Reset del menu MIDI invia in uscita messaggi di Note-off ed azzera i controlli
di tutti i canali MIDI. Questa funzione è talvolta necessaria quando ci sono note sospese,
vibrati continui etc.
69
Registrazione in retrospettiva
Questa funzione permette di “catturare” le note MIDI suonate in modalità Stop o durante
la riproduzione per trasformarle poi in una parte MIDI… “dopo il fatto”. Questa operazione
è possibile perché Cubase SX/SL può memorizzare l’ingresso MIDI in un buffer di memoria anche
quando non si registra.
3. Dopo aver suonato una parte MIDI che volete “catturare” (sia in modalità Stop, sia
durante la riproduzione), selezionate Retrospective Record dal menu Transport
(oppure usate il tasto di comando, in default [Shift]-[*]).
Il contenuto del buffer MIDI (il materiale appena suonato) è convertito in una parte MIDI
nella traccia di registrazione abilitata. La parte sarà visualizzata nella posizione in cui era il
cursore di progetto quando avete iniziato a suonare. Questo significa che suonando
insieme alla riproduzione, le note “catturate” finiranno esattamente dove le avete suonate,
in relazione al progetto.
70
Preferenze MIDI
Le seguenti impostazioni ed opzioni della finestra di dialogo Preferences influenzano la
registrazione e la riproduzione MIDI:
Pagina MIDI
• Regolazione lunghezza.
Regola la lunghezza della nota, in modo che ci sia sempre un breve intervallo di tempo tra la
fine di una nota e l’inizio di un’altra (della stessa altezza e sul medesimo canale MIDI). Il tempo
s’imposta in segmenti. In default ci sono 120 segmenti in una nota da 1/16, ma è possibile
regolare questo valore tramite l’opzione MIDI Display Resolution nella medesima pagina.
Pagina Record
• Snap MIDI Parts to Bars.
Quando questa opzione è attiva, le parti MIDI registrate saranno automaticamente
dimensionate in lunghezza dall’inizio alla fine delle intere misure. Lavorando in un contesto
Bars+Beats (misure+movimenti), questa opzione può rendere più agevole l’editing di
spostamenti, duplicazioni, ripetizioni etc.
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Filtro MIDI
Sezione Descrizione
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Opzioni ed Impostazioni
Recording-related Preferences
Ci sono un paio d’impostazioni nella finestra di dialogo Preferences (pagina Transport)
che sono importanti, ai fini della registrazione; è opportuno configurarle quindi in base ai
vostri metodi preferiti di lavoro:
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Preroll e Postroll
I campi numerici Preroll e Postroll (vicino alla zona dei locatori sinistro/destro) nel
pannello di Trasporto presentano le seguenti funzionalità:
• Impostando un valore di Preroll, Cubase SX/SL “scorre indietro” di una piccola parte ogni
volta che si attiva la riproduzione.
Questo avviene ogni volta che s’inizia la riproduzione, ma forse ha più senso iniziando a
registrare dal locatore sinistro (punch in attivo sul pannello di Trasporto) come descritto in
seguito.
• Impostando un valore di Postroll, Cubase SX/SL continua per breve tempo la riproduzione
dopo un punch out automatico, prima di fermare la riproduzione.
Questo ha senso solo quando è attivo il punch out nel pannello di Trasporto, ed è attiva
l’opzione Stop after Automatic Punchout nella finestra di dialogo Preferences
(pagina Transport).
• Per selezionare Preroll o Postroll on/off, cliccare sul tasto corrispondente nel
pannello di Trasporto (accanto al valore pre/postroll), oppure usare le opzioni
“Use Preroll” e “Use Postroll” del menu Transport.
Un esempio:
5. Attivate le funzioni Pre e Postroll cliccando sui tasti accanto ai tempi di Preroll e
Postroll, in modo che s’illuminino.
6. Attivate la registrazione.
Il cursore del progetto scivolerà indietro del tempo specificato nel campo Preroll, quindi
inizierà la riproduzione. Quando il cursore raggiunge il locatore sinistro, la registrazione si
attiva automaticamente. Quando il cursore arriva al locatore destro, la registrazione
si ferma, ma la riproduzione continua, fermandosi solo allo scadere del tempo di Postroll.
74
Uso del metronomo
Il metronomo invia un click in uscita che può essere usato come riferimento temporale.
I due parametri che determinano il tempo del metronomo sono tempo e segnatura tempo
(la frazione numerica all’inizio del rigo musicale) e possono essere impostati nella finestra
Tempo Track (pag. 530).
Potete utilizzare il metronomo per il click durante una registrazione e/o riproduzione
oppure per un pre-conteggio (count-in) che potrete ascoltare in modalità Stop prima
dell’inizio della registrazione. Click e pre-conteggio sono attivabili separatamente:
• Per attivare il metronomo, cliccare sul tasto Click nel pannello di Trasporto.
È possibile anche selezionare Metronome On dal menu Transport oppure usando il tasto
di comando corrispondente (in default [C]) della tastiera PC.
• Per attivare il pre-conteggio, cliccare sul tasto Precount nel pannello di Trasporto.
È possibile anche selezionare Precount On dal menu Transport o assegnare un tasto di
comando della tastiera PC per questa funzione.
Il metronomo può usare un click audio riprodotto dall’hardware, inviare un dato MIDI ad
un dispositivo che riproduce il click o impiegare entrambi i sistemi.
75
Nella finestra di dialogo si possono impostare le seguenti opzioni per il metronomo:
Parametro Descrizione
High Note Imposta il numero di nota MIDI per la nota “alta” (il primo movimento
della misura).
High Velocity Imposta il valore di velocità per la nota “alta” (il primo movimento della
misura).
Low Note Imposta il numero di nota MIDI per la nota “bassa” (gli altri movimenti).
Low Velocity Imposta il valore di velocità per la nota “bassa” (gli altri movimenti).
Audio Click on/off Definisce se il metronomo suonerà o meno attraverso l’hardware audio.
Use Count Base Se questa opzione è attiva, si usa il campo numerico a destra per definire il
“ritmo” del metronomo. Normalmente, il metronomo suona un click ad ogni
movimento. Impostandolo ad “1/8”, per esempio, suonerà gli ottavi (due click
per ogni nota di ¼).
È possibile anche creare ritmi particolari per il metronomo, quali terzine etc.
Precount Bars Stabilisce il numero di misure che il metronomo conterà prima dell’inizio della
registrazione se la funzione Precount è attiva nel pannello di Trasporto.
From Tempo Track Con questa opzione attiva, il pre-conteggio sarà nella segnatura tempo
impostata nella traccia Tempo.
Use Signature Se il parametro From Tempo Track è disattivato, è possibile usare questi
campi per impostare il pre-conteggio.
76
5
La finestra Project
77
Premessa
La finestra Project è la più importante di Cubase SX/SL. Fornisce una visione generale del
progetto, permettendo la navigazione e la possibilità di editing su larga scala.
Ogni progetto ha la sua finestra Project.
Tracce
La finestra Project è divisa verticalmente in tracce, con una linea temporale che si muove
orizzontalmente da sinistra a destra. Sono disponibili i seguenti tipi di tracce:
Audio Per la registrazione e riproduzione d’eventi e parti audio. Ogni traccia audio
ha un canale corrispondente nel Mixer. Una traccia audio può avere un
qualsiasi numero di “sotto-tracce” per automatizzare i parametri dei canali del
Mixer, inserire impostazioni per gli effetti etc.
Folder La traccia cartella (folder) funziona da “contenitore” per altre tracce, per
facilitare l’organizzazione ed il trattamento della traccia. In questo modo, è
possibile inoltre editare diverse tracce nello stesso momento (pag.133).
FX Channel Le tracce FX Channel sono impiegate per la mandata effetti (send). Ogni
canale FX può contenere fino ad otto processori d’effetto. Inviando le
mandate effetti da un canale audio ad un canale FX, s’invia l’audio dal canale
audio all’effetto/i sul canale FX. Ad ogni FX Channel corrisponde una striscia
canale nel Mixer, in pratica il canale di ritorno (return) dell’effetto. Vedere
pag. 234 per ulteriori informazioni su tracce FX Channel e mandata effetti.
Un canale FX può anche avere una serie di sotto-tracce, per automatizzare i
parametri dei canali nel Mixer, le impostazioni effetti etc. Tutte le tracce FX
Channel si trovano nella speciale cartella FX Channel nella lista Track, per
facilitarne l’uso.
Group Inviando una serie di canali audio ad un Group Channel, è possibile riunirli
Channel in un submix, per applicare a tutti gli stessi effetti etc. (pag. 211).
Una traccia Group Channel non contiene eventi o simili, ma visualizza le
impostazioni e le curve d’automazione relative al Group Channel. Ad ogni
Group Channel corrisponde una striscia canale nel Mixer. Nella finestra
Project, i Group Channel sono organizzati in sotto-tracce nella speciale
cartella Group Tracks.
MIDI È un tipo di traccia usata per registrare e riprodurre eventi MIDI. Ad ogni
MIDI track corrisponde una striscia canale nel Mixer. Una traccia MIDI può
avere una serie di sotto-tracce, per automatizzare i parametri dei canali nel
Mixer, le impostazioni che riguardano insert e mandata effetti etc.
78
Tipo di traccia Descrizione
Ruler Le tracce Ruler (righello) contengono righelli aggiuntivi che visualizzano (da
sinistra a destra) la linea tempo. È possibile, volendo, usare un qualsiasi
numero di tracce righello, con diversi formati di visualizzazione. Vedere pag.
89, per ulteriori informazioni su righello e formati di visualizzazione.
Video Per la riproduzione d’eventi Video. Un progetto può avere solo una traccia
Video.
Parti ed eventi
Gli eventi rappresentano i “mattoni costruttivi” fondamentali in Cubase SX/SL. Diversi tipi d’eventi
sono trattati e manipolati diversamente nella finestra Project:
• Gli eventi MIDI, sono sempre raccolti in parti MIDI, che contengono uno o più eventi
MIDI. Le parti MIDI sono riarrangiate e manipolate nella finestra Project. Per editare
singoli eventi MIDI in una parte, si deve aprire la parte in un editor MIDI (pag. 470).
• Gli eventi audio, possono essere visualizzati ed editati direttamente nella finestra
Project, ma è possibile lavorare anche con parti audio che contengono più eventi.
Ciò è utile se avete un certo numero di eventi che volete trattare nel progetto come
un blocco unico.
79
Finestra principale
80
La lista Track
La lista Track è l’area a sinistra nella finestra Project. Contiene i campi nome e varie
impostazioni per le tracce. Diversi tipi di tracce presentano controlli diversi nella lista Track.
Per riuscire a vedere tutti i controlli potrebbe essere necessario ridimensionare la traccia
nella lista Track (pag. 95):
Tasti automazione
Mute e Solo Nome traccia Abilita registrazione Monitor on/off Read/Write
Mostra Indicatore
nascondi attività
Automazione d’uscita
• L’area Track list per l’automazione di una sotto-traccia (si apre con il tasto “+”
sulla traccia):
Espande automazione traccia
(mostra più parametri) Tasti automazione Read/Write
81
L’Inspector
L’area a sinistra della lista Track si chiama Inspector. L’Inspector mostra ulteriori
controlli e parametri della traccia selezionata nella lista Track. Se sono selezionate più
tracce (pag. 101), l’Inspector mostra l’impostazione della prima traccia selezionata
(quella più elevata).
Per mostrare o nascondere l’Inspector, cliccare l’icona nella barra degli strumenti.
L’icona Inspector.
• Per la maggior parte delle categorie di tracce, l’Inspector è diviso in un certo numero
di sezioni, ognuna delle quali contiene vari controlli per la traccia. È possibile mostrare
o nascondere le sezioni cliccando sulle etichette nel loro angolo superiore destro.
Cliccando sull’etichetta di una sezione nascosta, mostrerà quella sezione e nasconderà le
altre. [Ctrl] o [Command]-click sull’etichetta permette di nascondere o mostrare una sezione
senza influenzare le altre. Infine, [Alt] o [Option]-click sull’etichetta mostra o nasconde tutte
le sezioni dell’Inspector.
82
Sezioni
In generale, l’Inspector presenta gli stessi controlli della lista Track, ma ci sono anche
alcuni tasti di funzione e parametri aggiuntivi. Ecco un elenco delle sezioni e dei
controlli ed impostazioni comunemente usati, corredato della descrizione delle sezioni
realmente disponibili per ogni tipo di traccia:
Parametro Descrizione
Auto Fades Apre una finestra di dialogo nella quale è possibile separare le
Setting button impostazioni Auto Fade per la traccia (pag. 171).
Volume Si usa per regolare il livello della traccia. La modifica di questo valore
muove il cursore della traccia nella finestra Mixer, e viceversa (vedere
pag. 191 per informazioni sull’impostazione dei livelli).
Pan Si usa per regolare il bilanciamento della traccia. Come per il Volume,
quest’impostazione corrisponde al Pan del Mixer.
83
Parametro Descrizione
Out Questo parametro stabilisce a quale bus d’uscita (pag. 14) la traccia
deve essere indirizzata. Le tracce audio possono anche essere inviate ad
un gruppo (Group Channel).
Insert section Permette di aggiungere effetti in Insert alla traccia (pag. 224). Il tasto
Edit in alto nella sezione, apre il pannello di controllo per l’aggiunta degli
effetti in Insert.
Equalizers section Permette di regolare l’EQ della traccia. È possibile avere fino a quattro
bande d’EQ per traccia (pag. 203). Il tasto Edit in alto nella sezione,
apre la finestra Channel Settings della traccia.
Sends section Permette di inviare una traccia audio ad uno dei tanti FX Channels (fino
ad otto), vedere pag. 234. Nelle tracce MIDI, con questo parametro si
assegnano gli effetti MIDI in Send. Il tasto Edit, in alto nella sezione,
apre il pannello di controllo per il primo effetto di ogni FX Channel.
Channel section Mostra un duplicato della striscia canale Mixer corrispondente. La vista
d’insieme della striscia canale a sinistra, consente di attivare/disattivare
effetti in Insert, EQ e Sends.
Notepad section È un normale blocco note, permette di annotare appunti della traccia.
Network section Questa sezione contiene i controlli relativi alle funzioni Network in
Cubase SX/SL. Consultare la documentazione Networking pdf al riguardo.
Tracce Audio
Per le tracce Audio, sono disponibili tutte le sezioni ed impostazioni sopra descritte.
Tracce MIDI
Quando è selezionata una traccia MIDI, l’Inspector contiene una serie di funzioni e
parametri aggiuntivi, che influenzano gli eventi MIDI in tempo reale (per esempio, in
riproduzione). Le sezioni disponibili per le tracce MIDI sono descritte in un capitolo a
parte (pag. 433).
Tracce Marker
Selezionando una traccia Marker, l’Inspector mostra l’elenco dei marker (pag. 142).
84
Tracce Cartella
Quando è selezionata una traccia cartella (Folder), l’Inspector mostra la cartella con
le tracce, in una struttura simile a quella di Windows Explorer o Mac OS X Finder.
Tracce FX channel
La traccia FX channel, presenta i seguenti controlli e le seguenti sezioni:
• Tasto Edit.
• Controllo Volume.
• Controllo Pan.
• Menu a discesa per l’indirizzamento in uscita.
• Sezione Insert.
• Sezione EQ.
• Sezione Channel.
• Sezione Notepad.
85
Cartella tracce FX channel
Le tracce FX channel sono automaticamente salvate in una speciale cartella, per
facilitarne l’uso. Quando si seleziona la cartella traccia, l’Inspector mostra la cartella e
gli FX channels in essa contenuti. Cliccando su un FX channel, l’Inspector mostra le
impostazioni relative al canale FX selezionato. In questo modo, non è necessario
dover “aprire” una cartella traccia per aver accesso alle impostazioni dell’ FX channel
in essa contenute.
• Tasto Edit.
• Controllo Volume.
• Controllo Pan.
• Menu a discesa per l’indirizzamento in uscita.
• Sezione Insert.
• Sezione EQ.
• Sezione Send.
• Sezione Channel.
• Sezione Notepad
Tracce Video
Quando è selezionata una traccia Video, l’Inspector mostra le seguenti sezioni:
• Sezione Notepad.
• Sezione Network.
Tracce righello
Per le tracce righello l’Inspector non è usato.
86
La barra degli strumenti
La barra degli strumenti contiene strumenti e funzioni veloci per l’apertura di altre
finestre e varie impostazioni e funzioni del progetto.
Indicatore
Progetto Mostra/nasconde
Attivo linea info Apre Pool Modalità di automazione
Mostra/nasconde Mostra/nasconde
Inspector linea progetto generale Apre Mixer
Controlli di trasporto
(Stop, Play, Record e Cycle)
• La barra degli strumenti può contenere altri strumenti e funzioni veloci non
visibili, in default. L’impostazione della barra degli strumenti che specifica
quali strumenti mostrare o nascondere è descritta a pag. 676.
87
La linea info
• Per nascondere o mostrare la linea info, cliccare sulla corrispondente icona nella barra
degli strumenti.
Sulla linea info possono essere selezionati, per la visualizzazione e l’editing, i seguenti
elementi:
• Eventi Audio.
• Parti Audio.
• Parti MIDI.
• Eventi Video.
• Markers.
• Punti curva d’automazione.
88
Il righello
Il righello, posto in cima alla finestra eventi, mostra la linea temporale. Inizialmente, il
righello della finestra Project usa lo stesso formato di visualizzazione specificato nella
finestra di dialogo Project Setup (pag. 92), come tutti gli altri righelli e display di
posizione nel progetto. Tuttavia, è possibile selezionare un formato di visualizzazione
indipendente per il righello, cliccando il tasto freccia alla sua destra e selezionando
una delle opzioni contenute nel menu a discesa che appare (si può anche aprire
questo menu con un click destro del mouse in un punto qualsiasi dell’area righello).
Feet+Frames 16mm Piedi e frames, 40 frames per piede (unità di misura anglosassone).
Samples Campioni.
• La selezione effettuata qui influenza il righello, la linea info e lo strumento tip dei
valori di posizione (appare quando si trascina un evento nella finestra Project).
È possibile anche selezionare formati indipendenti per altri righelli e display di posizione.
89
• Per le impostazioni Feet+Frames, c’è un’opzione Preferences (pagina Transport)
chiamata “Feet ‘n’ Frames Count from Project Start”.
Quando questa opzione è attiva, I display temporali ed i righelli in formato Feet+Frames
partiranno sempre da 0’00 all’inizio del progetto, indipendentemente da ogni impostazione di
Start offset nella finestra di dialogo Project Setup.
Se necessario, è possibile avere più righelli nella finestra Project, aggiungendo tracce
righello al progetto. Ogni traccia righello contiene un altro righello.
• Per aggiungere una traccia righello, selezionare Add Track dal menu Project, quindi
dal sub-menu che appare, selezionare Ruler.
Una traccia righello che mostra il righello aggiuntivo è inserita nella lista Track.
• Per selezionare il formato visivo di una traccia righello, cliccare alla sua estrema
sinistra nella lista Track e selezionare un’opzione dal menu a discesa.
Consultare la sezione precedente riguardante il righello, che descrive i vari formati visivi.
90
Si noti che le tracce righello sono completamente indipendenti, sia dal righello
principale della finestra eventi, sia dai righelli e display di posizione delle altre finestre.
Ciò significa che:
91
Funzioni
Creazione di un nuovo progetto
È possibile creare un progetto nel modo seguente:
3. Selezionare una cartella esistente oppure digitare il nome di una nuova. Premere OK.
Apparirà una finestra Project. Il nuovo progetto sarà basato sul template selezionato, e
conterrà tracce, eventi ed impostazioni riferiti al template.
92
Nella finestra di dialogo Project Setup sono disponibili le seguenti impostazioni:
Impostazione Descrizione
Frame Rate Si usa per sincronizzare Cubase SX/SL con strumentazione esterna. Se
Cubase SX/SL è lo slave, questo valore è automaticamente impostato al
frame rate (velocità frame) del segnale di sync entrante. Se Cubase SX/SL è
il master, rappresenta il valore del segnale di sync inviato (pag. 603).
Bar Offset Funziona come Display Offset, nel senso che sposta la posizione tempi
nel righello di un certo numero di misure, per compensare la posizione
di Start. La differenza è che Bar Offset è usato solo quando è
selezionato il formato display “Bar+Beats” (pag. 89).
Record Format Quando si registrano files audio in Cubase SX/SL, essi sono registrati con
questa risoluzione (pag. 43).
Record File Type Stabilisce il tipo di file creato quando si registra l’audio (pag. 43).
Stereo Pan Law Stabilisce se il panning deve usare una compensazione in potenza o
meno. Questa opzione è spiegata a pag. 198.
La maggior parte delle impostazioni nella finestra Project Setup può essere
modificata in ogni momento, ma la frequenza di campionamento deve essere
unica per ogni progetto! Tutti i files audio devono essere alla stessa
frequenza di campionamento per essere riprodotti correttamente.
93
Opzioni d’ingrandimento e visualizzazione
L’ingrandimento nella finestra Project è eseguito seguendo le normali procedure di
zoom (vedere il manuale Avvio), con le seguenti note speciali:
Nel sub-menu Zoom del menu Edit sono disponibili le seguenti opzioni:
Opzione Descrizione
Zoom Out Riduce di un passo, centrando l’immagine nella posizione del cursore.
Zoom Full Riduce l’immagine in modo che l’intero progetto sia visibile. Per
“intero progetto” s’intende l’intervallo di tempo compreso tra l’inizio
del progetto ed il valore di length impostato nella finestra di dialogo
Project Setup.
Zoom to Event Questa opzione è disponibile solo in Sample Editor (pag. 358).
94
• Se l’opzione “Zoom while Locating in Time Scale” è attiva in Preferences
(pagina Transport), si può ingrandire anche cliccando nel righello principale e
trascinando il tasto premuto del mouse in alto o in basso.
Trascinare in alto per ridurre l’immagine, in basso per ingrandirla.
Per avere una lettura approssimativa del livello degli eventi audio
osservando le forma d’onda, assicuratevi che il cursore sia completamente
abbassato. In caso contrario, forme d’onda ingrandite possono essere
confuse con audio “clippato”.
• I controlli delle tracce presenti nella lista Track saranno adattati, in default, alla
dimensione della traccia. Questo significa che ridimensionando una traccia in altezza o
in larghezza, alcuni controlli saranno spostati in una posizione più adeguata.
Se invece volete mantenere i controlli in una posizione fissa, è necessario disattivare l’opzione
“Wrap Controls” nelle impostazioni della finestra di dialogo Track Controls (pag. 678).
95
• Potete decidere per ogni tipo di traccia quali controlli debbano essere visualizzati
nella lista Track (pag. 678).
• Potete usare il menu a discesa Track Scale (si apre cliccando sul tasto freccia posto
sopra il controllo zoom verticale) per impostare il numero di tracce da visualizzare
nella finestra Project corrente.
L’altezza della traccia sarà regolata in modo da mostrare solo il numero di tracce specificate
nel menu a discesa. Selezionando “Zoom N Tracks” dal menu, è possibile impostare in
manuale il numero di tracce che si adattano alle dimensioni della finestra Project corrente.
Preset d’ingrandimento
Marker Cycle
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La parte superiore del menu elenca i presets d’ingrandimento:
Nella parte centrale del menu a discesa sono elencati i marker Cycle aggiunti al
progetto:
• Non è possibile editare i marker in questo menu. Per informazioni sull’editing dei
marker, consultare la sezione “Uso dei markers”.
Nel menu presets sono disponibili solo i marker Cycle creati nel progetto
corrente.
97
La funzione Zoom history
Cubase SX/SL conserva una storia delle fasi più recenti d’ingrandimento, permettendovi di
ripetere (redo) o annullare (undo) le operazioni di zoom. È possibile quindi eseguire più
operazioni d’ingrandimento, per poi ritornare facilmente alla prima operazione di zoom.
• Usare le funzioni del sub-menu Zoom che si apre dal menu Edit.
È possibile anche assegnare tasti di comando sulla tastiera del PC per queste funzioni.
Opzione Descrizione
Colorize Event Determina se lo sfondo o il contenuto di parti ed eventi (forme d’onda etc.)
Background sarà colorato (pag. 102).
Transparent Events Con questa opzione attiva, eventi e parti saranno trasparenti. Saranno
mostrate solo le forme d’onda e gli eventi MIDI.
Show Data on Small Se questa opzione è attiva, sarà mostrato il contenuto di parti ed eventi,
Track Heights anche se l’altezza di una traccia è molto piccola.
Show Event Names Determina se i nomi di parti ed eventi saranno mostrati nella finestra Project.
Opzione Descrizione
Show Video Quando questa opzione è attiva, cornici in miniatura con il contenuto della
Thumbnails traccia saranno visualizzate sulla traccia Video.
Video Cache Size Questa opzione stabilisce la quantità di memoria disponibile per le cornici
video. Se avete una lunga sequenza video e/o lavorate con un grande
fattore d’ingrandimento (per mostrare più immagini nelle miniature), è
consigliabile incrementare questo valore.
98
La pagina Event Display-Audio contiene le impostazioni per gli eventi audio:
Opzione Descrizione
Interpolate Audio Se questa opzione non è attiva, i singoli valori campionati sono disegnati in
Images forma di “passi”. Se l’opzione è attiva, i campioni sono interpolati per formare
“curve”.
Wave Image Style Questa opzione stabilisce se le forme d’onda audio saranno visualizzate in
immagini compatte, strutturate o “capovolte” (compatte+strutturate). Questa
impostazione influenza tutte le immagini delle forme d’onda presenti nelle
finestre Project, Sample Editor e Audio Part Editor.
Si noti che gli stili “Compatto” e “Compatto+strutturato” appesantiscono
il computer. Se il sistema si rallenta con queste modalità, è meglio ritornare
ad uno stile d’immagine “Compatto” della forma d’onda.
Show Event Volume Con questa opzione disattivata, le “curve volume” create con le funzioni
Curves Always volume e fade sono sempre visualizzate. Con l’opzione attiva, sono
visualizzate solo le curve degli eventi selezionati.
Opzione Descrizione
Default Edit Action Stabilisce quale editor sarà aperto con il doppio click sulla parte MIDI (o
selezionandola e premendo [Ctrl]/[Command]-[E]): Key, Drum, List o Score
editor. Si noti che questa impostazione è trascurata per le tracce mappate di
batteria se l’opzione “Edit as Drums when Drum Map is assigned” (vedere in
seguito) è attiva.
Part Data Mode Stabilisce se e come gli eventi delle parti MIDI saranno visualizzati nella
finestra Project: in forma di linee, note sul pentagramma, note di batteria.
Se si seleziona “No Data”, gli eventi non saranno mostrati in alcun modo.
Si noti che questa impostazione è trascurata per le tracce di batteria
mappate, se l’opzione “Edit as Drums when Drum Map is assigned” (vedere in
seguito) è attiva.
Show Controllers Questa opzione stabilisce se gli eventi MIDI non-nota (controlli etc.) saranno
mostrati nelle parti MIDI all’interno della finestra Project.
Edit as Drums Con quest’opzione attiva, le parti MIDI alle quali sono assegnate la
when Drum Map mappatura di batteria, saranno visualizzate con i simboli nota per batteria
is assigned nella finestra Project. Inoltre, le parti saranno automaticamente aperte nel
Drum editor con un doppio click del mouse (ignorando l’impostazione Default
Edit Action descritta in precedenza).
Note Name Style Stabilisce come saranno visualizzati i nomi delle note MIDI nei vari editors.
99
Zoom e navigazione nella linea progetto generale
Cliccando sul tasto Show Overview nella barra degli strumenti, appare un pannello
sotto la barra degli strumenti; la linea generale di progetto.
Nella linea generale, eventi e parti di tutte le tracce sono visualizzati in forma di box.
È possibile usare la linea di progetto generale per ingrandire o ridurre e per navigare
attraverso altre sezioni del progetto, spostando e ridimensionando il rettangolo traccia
nella linea di progetto generale:
Il rettangolo traccia
100
Uso delle tracce
Per aggiungere una traccia al progetto, selezionare Add Track dal menu Project e
scegliere un tipo di traccia dal sub-menu che appare. La nuova traccia si aggiunge alle
tracce correnti selezionate nella lista Track.
• Gli oggetti del sub-menu Add Track sono disponibili anche nel menu Quick.
Si apre questo menu con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nella lista Track.
• Per rinominare una traccia, doppio click nel campo del nome, quindi digitare un nuovo
nome.
Tenendo premuto un qualsiasi tasto di modifica, quando si preme [Invio] per chiudere il
campo del nome, tutti gli eventi della traccia prenderanno il nome inserito.
101
• Per selezionare una traccia, cliccarci sopra nella lista Track.
La traccia selezionata è indicata dal colore grigio più brillante nella lista Track.
• Per spostare una traccia, cliccarci sopra e trascinarla in alto o in basso nella lista.
• Per duplicare una traccia, completa del suo contenuto e delle impostazioni di canale,
click-destro nella lista Track e selezionare “Duplicate Track” dal menu che si apre.
La traccia duplicata apparirà sopra la traccia originale.
• Per rimuovere una traccia, click-destro sulla traccia nella lista Track, quindi
selezionare “Remove Track” dal menu contestuale che appare.
È possibile rimuovere anche una serie di tracce selezionate, scegliendo “Remove Selected
Tracks” dal menu Project o dal menu contestuale. Inoltre, è possibile rimuovere tutte le tracce
che non contengono eventi selezionando “Remove Empty Tracks” dal menu Project.
102
Disabilitazione tracce
Le tracce possono essere disabilitate selezionando “Disable Track” dal menu
contesto traccia. Disabilitare una traccia, in un certo senso, è simile a metterla in
muto (pag. 122) dato che una traccia disabilitata non è riprodotta.
Tuttavia, disabilitare una traccia non significa solo azzerare il suo volume d’uscita.
In realtà, s’interrompe ogni attività dell’hard disk nei suoi confronti. Per ulteriori
Dettagli, vedere pag. 34.
• Per dividere la lista Track, cliccare sul tasto “Divide Track List” nell’angolo superiore
destro della lista Track.
• Per tornare alla singola lista Track, cliccare di nuovo il tasto Divide Track List.
Quando la lista Track è divisa in due parti, sono possibili le seguenti opzioni:
103
• Aggiungendo una traccia dal menu che si apre con il click-destro (Windows), oppure
[Ctrl]-click (Mac OS X) nella lista Track, le tracce saranno aggiunte nella zona della
lista Track dove avviene il click del mouse.
• È possibile spostare ogni tipo di traccia dalla parte inferiore della lista Track a quella
superiore e viceversa, con il click-destro o [Ctrl]-click nella lista Track e selezionando
“Toggle Track List” dal menu contestuale.
• Se la lista Track contiene già tracce di tipo Video, Marker o Righello, queste saranno
automaticamente spostate nella parte superiore, quando dividete la lista Track.
104
Formato tempo musicale o lineare
Il formato tempo delle tracce può essere basato su una unità di misura “musicale”
(tempo) o “lineare” (hh, mm, sec).
• In una traccia che usa il formato tempo “lineare”, gli eventi si posizioneranno a
specifiche posizioni temporali (hh, min, sec). La modifica del tempo di riproduzione,
non cambierà la posizione temporale degli eventi.
• In una traccia che usa il formato tempo “musicale”, le posizioni degli eventi sono
rappresentate da valori metrici (misure, movimenti, note da 1/16 e segmenti, con 120
segmenti per 1/16 di nota). Modificando il tempo di riproduzione, gli eventi saranno
riprodotti in anticipo o in ritardo.
La scelta dei formati “musicale” o “lineare” dipende dal tipo di progetto e dalla
situazione di registrazione. In default, tutti i tipi di tracce usano un formato tempo
lineare. Tuttavia, è possibile modificare questa impostazione per ogni singola traccia,
cliccando sul tasto formato tempo musical/linear che si trova nell’Inspector o nella
lista Track. Il formato musicale è indicato dal simbolo della nota musicale, mentre
quello lineare è indicato dal simbolo dell’orologio.
Si noti che, internamente, gli eventi delle tracce che usano il formato
musicale usano, per il posizionamento, lo stesso sistema ad alta precisione
(64bits a valori punti “fluttuanti”) degli eventi basati sul formato lineare.
Tuttavia, il cambio tra i formati lineare e musicale introduce una piccola
perdita di precisione (dovuta ai complessi calcoli matematici necessari per
la scalatura dei valori nei diversi formati). È consigliabile quindi evitare di
cambiare continuamente i due formati tempo.
105
Aggiungere eventi ad una traccia
Ci sono vari modi per aggiungere eventi ad una traccia:
• Selezionando “Audio File…” o “Video File…” dal sub-menu Import nel menu File.
Si apre una finestra di dialogo che permette di posizionare il file che desiderate importare.
Importando un file in questo modo, è creata una striscia per il file, ed un evento che
riproduce l’intera striscia è aggiunto alla traccia selezionata, nella posizione del cursore
progetto.
È possibile anche importare file MIDI usando il sub-menu Import, ma la procedura è
leggermente diversa (pag. 655).
• Il Desktop.
• Il Pool.
• Una Libreria (un file in Pool che non è assegnato ad alcun progetto).
• La finestra Project di un altro progetto aperto.
• L’Audio Part Editor di un qualsiasi altro progetto aperto.
• Il Sample Editor di una qualsiasi progetto aperto.
Premere [Ctrl]/[Command] e trascinare il mouse per creare un evento della selezione
corrente, oppure cliccare nella colonna sinistra della Region List e trascinare il mouse per
creare un evento da una regione.
• La finestra di dialogo “Find media”.
Trascinando la striscia nella finestra Project, la posizione sarà indicata da una linea marker e
da un box numerico di posizione (vedere anche pag. 411).
106
Opzioni di Audio file Import
Durante l’operazione di Import dei file audio, esistono una serie di opzioni riguardanti
il modo in cui Cubase SX/SL tratta i file audio:
• Potete scegliere di copiare il file nella cartella audio del progetto, in modo che il
progetto faccia riferimento alla copia del file, piuttosto che al file originale.
Ciò aiuta a mantenere il vostro progetto “auto sufficiente”.
• Potete scegliere di dividere i file stereo e multi-canale in una serie di canali mono.
• Inoltre, potete impostare tutti i file nel progetto alla stessa frequenza di
campionamento ed alla stessa risoluzione.
- Quando s’importa un file che ha un formato diverso da quello definito nelle impostazioni del
progetto, è possibile specificare quali proprietà del file (frequenza di campionamento e/o
risoluzione) devono essere modificate.
107
• Uso delle Impostazioni.
Nessuna finestra di dialogo Options apparirà quando importate un file. È possibile fare in
modo però che una qualsiasi delle opzioni descritte nella tabella seguente diventino standard.
Selezionate una qualsiasi delle opzioni della tabella e questa si attiverà automaticamente ogni
volta che importate file audio:
Opzione Descrizione
Copy File to Se i file non si trovano già nella cartella audio del progetto,
Working Directory saranno copiati nella cartella prima di essere importati.
Convert and Copy to Se i file non si trovano già nella cartella audio del progetto,
Project if Needed saranno copiati nella cartella prima di essere importati.
Inoltre, se i file hanno una frequenza di campionamento
diversa o una risoluzione inferiore rispetto alle impostazioni del
progetto, saranno automaticamente convertiti.
Split multi channel files Se importate un file multi canale (compresi i file stereo a due
canali), questo sarà diviso in una serie di file mono, che
saranno sistemati su altrettante tracce mono create
automaticamente.
Creazione di parti
Le parti rappresentano dei contenitori per eventi audio o MIDI. Se registrate in MIDI,
si crea automaticamente una parte che contiene gli eventi registrati. È possibile anche
creare parti audio o MIDI vuote ed aggiungere eventi in seguito. Ci sono due modi
per fare questa operazione:
• Disegnare una parte in una traccia MIDI o audio con lo strumento Pencil.
È possibile disegnare le parti anche premendo [Alt]/[Option] ed usare lo strumento freccia.
• Doppio click con la freccia in una traccia MIDI o audio, tra i locatori sinistro e destro.
Per aggiungere eventi ad una parte MIDI, usare strumenti e funzioni dell’editor MIDI
(pag. 472). L’aggiunta di eventi in una parte audio si esegue con Audio Part Editor
(pag. 375), copiando o trascinando e lasciando cadere con il mouse (drag and drop).
• È possibile anche raggruppare gli eventi audio esistenti in una parte con la funzione
“Events to Part” del menu Audio.
Si crea una parte audio contenente tutti gli eventi audio selezionati nella stessa traccia. Per
rimuovere la parte e far apparire di nuovo nella traccia gli eventi come oggetti indipendenti,
selezionare la parte ed usare la funzione “Dissolve Part” del menu Audio.
108
Ascolto di eventi e parti audio
Eventi e parti audio possono essere ascoltati nella finestra Project usando lo
strumento Speaker:
109
Scrubbing
110
Editing di parti ed eventi
Questa sezione descrive le tecniche di editing nella finestra Project. Ove non
espressamente specificato, tutte le descrizioni valgono sia per le parti sia per gli
eventi anche se, per comodità, useremo il sempre il termine “evento”.
Selezione eventi
La selezione degli eventi si esegue usando uno dei seguenti metodi:
Opzione Descrizione
Invert Inverte lo stato della selezione, nel senso che a tutti gli eventi
selezionati è tolta la selezione, mentre quelli non selezionati
sono invece selezionati.
In Loop Seleziona tutti gli eventi che si trovano, in parte o interamente, tra i
locatori sinistro e destro.
From Start to Cursor Seleziona tutti gli eventi che iniziano a sinistra del cursore progetto.
From Cursor to End Seleziona tutti gli eventi che terminano a destra del cursore progetto.
All on Selected Tracks Seleziona tutti gli eventi della traccia selezionata.
Select Event Questa opzione è disponibile nel Sample Editor (pag. 353).
Left/Right Selection Queste due funzioni sono usate solo selezionando un intervallo
Side to Cursor (pag. 124).
111
• Per selezionare tutti gli eventi in una traccia, click-destro sulla traccia nella lista Track
e selezionare “Select All Events” dal menu a discesa che appare.
• È possibile usare anche le frecce sulla tastiera del PC per selezionare l’evento più
vicino a sinistra, destra, in alto o in basso.
Premendo [Shift] ed usando i tasti freccia, la selezione corrente sarà mantenuta,
permettendo quindi la selezione di più eventi.
• Se l’opzione “Auto Select Events under Cursor” è attiva, nella finestra di dialogo
Preferences (pagina Edit), tutti gli eventi nelle tracce selezionate “toccati” dal
cursore progetto saranno automaticamente selezionati.
Questa funzione può essere utile per riordinare il vostro progetto, poiché vi permette di
selezionare tutte le tracce di un’intera sezione muovendo il cursore del progetto.
Spostamento eventi
Per spostare gli eventi nella finestra Project, si usano i seguenti metodi:
112
• Usare le funzioni “Move to” del menu Edit.
Sono disponibili le seguenti funzioni:
Funzione Descrizione
Move to Cursor Sposta gli eventi selezionati alla posizione del cursore di progetto.
Se ci sono più eventi selezionati nella stessa traccia, il primo evento
inizierà alla posizione del cursore e gli eventi seguenti saranno
allineati uno dietro l’altro (fine/inizio) dopo il primo.
Move to Origin Sposta gli eventi selezionati alle loro posizioni originali (per esempio,
alle posizioni nelle quali sono stati registrati in origine).
Move to Front Questa funzione, in realtà, non cambia la posizione degli eventi, ma
Move to Back sposta in primo o secondo piano gli eventi selezionati. Ciò è utile, nel
caso d’eventi sovrapposti, se si desidera vederne uno parzialmente
oscurato.
Per gli eventi audio, questa è una caratteristica molto importante,
dato che solo la porzione visibile degli eventi sarà riprodotta.
Spostando un evento audio oscurato in primo piano (o l’evento
oscurato in secondo piano) si ascolta l’intero evento in riproduzione.
Si noti che è possibile usare anche la funzione “To Front” nel menu
contestuale dell’evento (sebbene lavori in un modo diverso, pag. 55).
In questo caso, cliccando sul tasto Nudge si sposterà l’evento a destra di 2 frames.
• I tasti Nudge non sono visibili in default nella barra degli strumenti.
Potete decidere quali oggetti rendere visibili con un click-destro (Windows) o [Ctrl]-click (Mac
OS X) nella barra degli strumenti, spuntandoli dal menu a discesa che appare (pag. 676).
113
Duplicazione eventi
Gli eventi possono essere duplicati nei seguenti modi:
• Parti audio e MIDI possono essere duplicate anche trascinando il mouse, tenendo
premuto [Alt]/[Option]+[Shift].
Questa operazione crea una copia condivisa della parte. Modificando il contenuto di una
Copia condivisa, anche le altre copie condivise subiranno la stessa modifica.
Le copie condivise sono indicate da una “s” minuscola nell’angolo superiore destro della parte.
Nota:
• Quando si duplicano eventi audio, le copie sono sempre condivise. Ciò significa che le
copie condivise di eventi audio si riferiscono sempre alla medesima striscia audio
(pag. 313).
• È possibile convertire una copia condivisa in una copia reale selezionando “Convert
to Real Copy” dal menu Edit. È creata una nuova versione della striscia audio
(editabile indipendentemente) che si aggiunge nel Pool.
Si noti che questa operazione non crea nuovi file (per fare questo si usa la funzione
“Bounce Selection” in Pool, pag. 422).
• Selezionando “Duplicate” dal menu Edit, si crea una copia dell’evento selezionato
che è si posiziona immediatamente dopo l’evento l’originale.
Se più eventi sono selezionati, essi sono copiati come se fossero un “unico blocco”,
mantenendo le relative distanze tra gli eventi.
• Selezionando “Repeat…” dal menu Edit, si apre una finestra di dialogo che permette
di creare una serie di copie (normali o condivise) degli eventi selezionati.
Simile alla funzione Duplicate; offre però la possibilità di specificare il numero di copie.
114
• Selezionando “Fill Loop” dal menu Edit, si creano un numero di copie che vanno dal
locatore sinistro al locatore destro.
L’ultima copia è automaticamente “accorciata”, in corrispondenza del locatore destro.
Originale Copie
• È possibile anche assegnare a tutti gli eventi di una traccia lo stesso nome della
traccia, cambiando nome alla traccia, tenendo premuto un tasto di modifica e
premendo [Invio].
Vedere pag. 101.
115
Dividere gli eventi
È possibile dividere gli eventi nella finestra Project nei seguenti modi:
• Dividendo una parte MIDI in un punto che interseca una o più note MIDI, il
risultato dipende dall’opzione “Split MIDI Events” nella finestra di dialogo
Preferences (pagina Editing).
Se l’opzione è attivata, le note intersecate saranno divise (creando nuove note all’inizio della
seconda parte). Se l’opzione è disattivata, le note resteranno nella prima parte, ma
“sporgeranno” alla fine della parte.
• Dividendo un evento ed incollando di nuovo tra loro le due sezioni (senza prima
spostarle o modificarle), queste diventeranno di nuovo un singolo evento.
In altre parole, l’operazione d’incollaggio può creare un singolo evento se i due eventi sono
allineati (il secondo inizia dove finisce il primo) e riproducono una sezione continua della
stessa striscia.
116
Ridimensionamento eventi
Ridimensionare gli eventi significa spostare i loro punti d’inizio e fine individualmente.
In Cubase SX/SL esistono tre tipi di ridimensionamento:
Sizing Moves Contents Il contenuto segue il movimento dei punti d’inizio o fine
dell’evento (vedere figura in basso).
Sizing Appliies Time Stretch Il contenuto sarà “allungato” nel tempo per adattarsi
alla lunghezza del nuovo evento (vedere descrizione
separata a pag. 119).
L’icona nella barra degli strumenti cambia, indicando la modalità di ridimensionamento selezionata.
117
• Se sono selezionati più eventi, tutti saranno ridimensionati allo stesso modo.
• È possibile inoltre ridimensionare gli eventi usando i tasti Trim (vicino ai tasti Nudge)
nella barra degli strumenti.
Questa operazione sposterà l’inizio o la fine dell’evento(i) selezionato della quantità impostata
nel menu a discesa Grid. Anche questo metodo si applica al dimensionamento corrente
selezionato, tranne nel caso dell’opzione “Sizing Applies Time Stretch” ove non è possibile
impiegare questo metodo. Si possono usare anche i tasti di comando (in default, premere
[Ctrl] (Windows) o [Command] (Mac) ed usare le frecce sinistra e destra della tastiera PC).
• Si noti che, in default, la zona dei tasti Nudge non è visibile nella barra degli
strumenti. Vedere pag. 676 per istruzioni su come nascondere o mostrare
oggetti nella barra degli strumenti.
118
Ridimensionamento eventi con Time Stretch
Per ridimensionare una parte in modo che il suo contenuto si adatti alla nuova
dimensione, si consiglia di usare questa opzione. Procedere come segue:
1. Cliccare sull’icona Arrow nella barra degli strumenti e selezionare l’opzione “Sizing
Applies Time Stretch” dal menu a discesa.
• Nelle parti MIDI, gli eventi nota sono allungati (spostati e ridimensionati).
Anche i dati di controllo saranno spostati.
• Nelle parti audio, gli eventi sono spostati ed i file audio di riferimento sono allungati in
termini di tempo per adattarsi alla nuova lunghezza.
Una finestra di dialogo mostra il progresso dell’operazione di Time Stretching.
119
Scorrere il contenuto di un evento o di una parte
È possibile spostare il contenuto di un evento o di una parte, senza cambiarne la
posizione nella finestra Project. In default, si preme [Ctrl]/[Command]+[Alt]/[Option],
cliccando sull’evento o sulla parte e trascinandola a sinistra o destra.
Blocco eventi
Per assicurarsi di non muovere o modificare accidentalmente un evento, è possibile
bloccarlo. Il blocco può interessare una (o una combinazione) dei parametri seguenti:
• Per specificare le proprietà influenzate dalla funzione Lock, usare il menu a discesa
“Lock Event Attributes” nella finestra di dialogo Preferences (pagina Editing).
• Per bloccare gli eventi, selezionarli e scegliere “Lock…” dal menu Edit.
Gli eventi saranno bloccati secondo le opzioni specificate nella finestra Preferences.
120
• È possibile modificare di nuovo le opzioni di blocco di un evento bloccato,
selezionandolo e scegliendo “Lock…” dal menu Edit.
Si apre una finestra di dialogo che permette di attivare o disattivare le opzioni di blocco
desiderate.
• È possibile, inoltre, bloccare un’intera traccia, cliccando sul simbolo del lucchetto nella
lista Track o nell’Inspector..
Questa operazione disabilita tutti gli editing per tutti gli eventi presenti nella traccia.
Talvolta è utile trattare i vari eventi come se fossero un blocco unico. Per far questo è
necessario raggrupparli: selezionare gli eventi (della stessa traccia o di tracce diverse)
quindi selezionare “Group” dal menu Edit.
Gli eventi in gruppo, sono indicati da una “g” minuscola nell’angolo superiore destro.
Editando uno solo degli eventi del gruppo, anche gli altri eventi subiranno le stesse
modifiche (se possibile). Le operazioni possibili sugli eventi in gruppo sono:
• Selezione eventi.
• Spostamento e duplicazione eventi.
• Ridimensionamento eventi.
• Regolazione dissolvenza ingresso/uscita (fade-in/fade-out).
(Solo per gli eventi audio, pag. 154).
• Divisione eventi (dividendo un evento saranno automaticamente divisi anche gli
eventi in gruppo che intersecano il punto di taglio).
• Blocco eventi.
• Muto di eventi (vedere in seguito).
• Cancellazione eventi.
121
Muto di eventi
È possibile attivare il muto su singoli eventi nella finestra Project nei seguenti modi:
Lo strumento Mute.
• È possibile anche cliccare in un’area vuota con lo strumento Mute, quindi tracciare
un’area rettangolare attorno gli eventi ai quali si desidera attivare/disattivare il muto.
Quindi, cliccare ancora su uno degli eventi selezionati con lo strumento Mute.
• Si può attivare il muto sugli eventi selezionandoli e scegliendo “Mute” dal menu Edit.
Analogamente, è possibile togliere il muto dagli eventi selezionati, scegliendo “Unmute” dal
menu Edit.
• È possibile inoltre cambiare lo stato di muto degli eventi selezionati nella linea info.
Gli eventi in muto possono essere editati normalmente (tranne che per la regolazione
dei fades), ma non possono essere riprodotti.
• Si possono silenziare tutte le tracce cliccando il tasto Mute (“M”) nella lista
Track, nell’Inspector o nel Mixer.
Cliccando il tasto Solo (“S”) di una traccia, si attiva il muto su tutte le altre.
122
Rimozione eventi
Per rimuovere un evento dalla finestra Project, usate uno dei seguenti metodi:
2. Impostare fade-in, fade-out e volume dell’evento (nella linea info, oppure con il
controllo volume) come desiderato.
Queste impostazioni saranno presenti nel nuovo file. Per i dettagli che riguardano fades e
volume evento, vedere pag. 154.
• Cliccando “Replace”, si crea un nuovo file che contiene solo l’audio dell’evento
originale. Una striscia per il nuovo file è aggiunta nel Pool e l’evento originale è
sostituito dal nuovo evento che riproduce la nuova striscia.
• Cliccando “No”, si crea un nuovo file ed una striscia per il nuovo file è aggiunta nel
Pool.
L’evento originale non è sostituito.
È possibile applicare la funzione Bounce Selection anche ad una parte audio. In questo
caso, tutti gli eventi della parte sarà uniti in un singolo file audio. Scegliendo “Replace”
quando richiesto, la parte sarà sostituita da un singolo evento audio che riproduce una
striscia del nuovo file.
123
Editing di un intervallo
L’editing nella finestra Project non è necessariamente limitato alla manipolazione di eventi
e parti. È possibile anche lavorare selezionando aree che sono indipendenti dai limiti di
evento, parte e traccia.
Quando lo strumento Range Selection è attivato, il sub-menu Select del menu Edit
contiene le seguenti opzioni per la selezione di un’area:
Opzione Descrizione
All Effettua una selezione che copre tutte le tracce, dall’inizio alla fine del
progetto (come definito dal parametro Length nella finestra di dialogo
Project Setup).
None Annulla la selezione corrente effettuata.
Invert Si usa solo per la selezione di eventi (pag. 111).
In Loop Effettua una selezione tra i locatori sinistro e destro, su tutte le tracce.
From Start to Cursor Effettua una selezione su tutte le tracce, dall’inizio del progetto alla
posizione del cursore progetto.
From Cursor to End Effettua una selezione su tutte le tracce, dal cursore a fine progetto.
All on Selected Tracks Si usa solo per la selezione di eventi (pag. 111).
Select Event Questa opzione è disponibile nel Sample Editor (pag. 363).
Left Selection Side Sposta il lato sinistro dell’area corrente selezionata alla posizione del
to Cursor cursore progetto.
Right Selection Side Sposta il lato destro dell’area corrente selezionata alla posizione del
to Cursor cursore progetto.
• Il doppio click del mouse su un evento con lo strumento Range Selection, crea
un’area di selezione che racchiude l’evento.
Tenendo premuto [Shift] ed eseguendo il doppio click su più eventi in serie, l’area di selezione
si estende per comprenderli tutti.
Un secondo doppio click sull’evento lo apre nel Sample Editor per l’editing.
124
Regolare la dimensione dell’area selezionata
È possibile regolare la dimensione dell’area selezionata nei modi seguenti:
• Trascinandone i bordi.
Il puntatore del mouse assume la forma di una doppia freccia quando è posizionato sopra un
bordo dell’area di selezione.
125
Selezione di aree per più tracce non-contigue
Come si è visto in precedenza, la selezione di un’area può interessare più tracce.
Tuttavia è anche possibile escludere tracce da un’area di selezione:
Spostamento e duplicazione
• Per spostare un’area di selezione, cliccare e trascinarla nella nuova posizione.
Questa operazione sposterà il contenuto dell’area di selezione nella nuova posizione. Se l’area
di selezione interseca eventi o parti, questi saranno divisi prima dello spostamento, in modo
che saranno interessate solo le sezioni all’interno dell’area di selezione.
126
Uso delle funzioni Cut, Copy e Paste
Lavorando con selezioni di aree, è possibile usare sia le funzioni Cut, Copy e Paste
del menu Edit, sia le funzioni “Cut Time” e “Paste Time” nel sub-menu Range
(sempre all’interno del menu Edit). Queste ultime lavorano diversamente, in base alle
relative funzioni nel menu Edit:
Funzione Descrizione
Paste Incolla i dati dal Clipboard alla posizione di partenza e traccia della
selezione corrente. Gli eventi esistenti non sono spostati per far spazio
ai dati incollati.
Paste at Origin Incolla i dati dal Clipboard alla loro posizione originale. Gli eventi
esistenti non sono spostati per far spazio ai dati incollati.
Cut Time Taglia l’area di selezione e la sposta nel Clipboard. Gli eventi a destra
dell’area rimossa sono spostati a sinistra per riempire il vuoto lasciato.
Paste Time Incolla i dati dal Clipboard alla posizione di partenza e traccia della
selezione corrente. Gli eventi esistenti sono spostati per dar spazio
ai dati incollati.
Paste Time at Origin Incolla i dati dal Clipboard alla loro posizione originale. Gli eventi
esistenti sono spostati per dar spazio agli eventi incollati.
• Usando la funzione Delete del menu Edit (o premendo [Backspace]), i dati all’interno
dell’area di selezione sono sostituiti da uno spazio traccia vuoto.
Gli eventi a destra dell’area selezionata mantengono la loro posizione.
• Usando la funzione “Delete Time” del sub-menu Range nel menu Edit, l’area di
selezione è rimossa e gli eventi a destra sono spostati a sinistra per colmare il vuoto
rimasto.
127
Altre funzioni
Nel sub-menu Range del menu Edit, troverete tre funzioni aggiuntive per l’editing delle
aree di selezione:
Funzione Descrizione
Split Divide tutti gli eventi e le parti che sono intersecate dall’area di selezione, in
corrispondenza dei bordi dell’area di selezione.
Crop Tutti gli eventi o parti che si trovano parzialmente all’interno dell’area di
selezione, sono tagliati. Le sezioni fuori dall’area di selezione sono rimosse.
Gli eventi che si trovano interamente all’interno o all’esterno dell’area di
selezione non sono influenzati.
Insert Silence Inserisce uno spazio traccia vuoto dall’inizio dell’area di selezione.
La lunghezza del silenzio è pari alla lunghezza dell’area di selezione. Gli eventi
a destra dell’inizio dell’area di selezione sono spostati a destra per “creare
spazio”. Gli eventi intersecati dall’inizio dell’area di selezione sono divisi, e
l’intera sezione a destra è spostata verso destra.
Funzioni Regione
Le regioni rappresentano sezioni all’interno di una striscia e si usano in vari modi.
Sebbene sia forse meglio creare ed editare le regioni nel Sample Editor (pag. 366),
le seguenti funzioni regione sono disponibili nella finestra Project, all’interno del menu
Audio:
Funzione Descrizione
Event or Range as Questa funzione è disponibile quando uno o più eventi audio (oppure
Region aree di selezione) sono selezionati. Crea una regione nella striscia
corrispondente il cui inizio e fine è determinato dalla posizione iniziale
e finale dell’evento o dell’area di selezione all’interno della striscia.
Events from Regions Questa funzione è disponibile se avete selezionato un evento audio la
cui striscia contiene regioni che, a loro volta, sono contenute entro i
limiti dell’evento.
La funzione rimuoverà l’evento originale sostituendolo con l’evento(i)
posizionato e dimensionato secondo la regione(i).
128
Opzioni
Snap
La funzione Snap aiuta a trovare le posizioni precise durante l’editing nella finestra
Project, limitando il movimento ed il posizionamento orizzontale del cursore progetto
a posizioni ben definite. Le operazioni affette dalla funzione Snap comprendono il
movimento, la copia, il disegno, il dimensionamento, la divisione, la selezione di
un’area, etc.
• Si attiva o disattiva la funzione cliccando sull’icona Snap nella barra degli strumenti.
• Spostando gli eventi audio con Snap attivato, non necessariamente l’inizio
dell’evento è usato come riferimento di posizione dalla funzione Snap.
Piuttosto, ogni evento audio ha un punto di snap, che potete impostare in
una posizione significativa dell’audio (per esempio sul movimento in
battere, etc.).
È consigliabile impostare il punto di snap nel Sample Editor, poiché si ottiene un più alto
grado di precisione (pag. 361). È comunque possibile impostare il punto di snap direttamente
nella finestra Project, nel modo seguente:
1. Selezionare un evento.
Il punto di snap per un evento è visualizzato con una linea blu nella finestra Project.
129
L’esatto funzionamento della funzione Snap dipende dalla modalità selezionata nel
menu a discesa Snap.
Grid
In questa modalità, le posizioni di Snap s’impostano nel menu a discesa Grid
(griglia) a destra. Le opzioni dipendono dal formato display selezionato per il righello.
Per esempio, se il righello è impostato per mostrare misure e movimenti (bars and
beats), la griglia può essere impostata in misure, movimenti o al valore di
quantizzazione impostato nel menu a discesa vicino a destra. Se nel righello è
impostato un formato tempo o frame, anche il menu Grid conterrà opzioni basate su
tempo o frame, etc.
Se il formato del righello è in secondi, il menu Grid contiene opzioni basate sul tempo.
Events
In questa modalità, le posizioni d’inizio e fine d’eventi e parti diventano “magnetiche”.
Questo significa che, trascinando un evento vicino all’inizio o alla fine di un altro, il
primo evento sarà automaticamente allineato all’inizio o alla fine del secondo. Anche
per gli eventi audio il punto di snap è magnetico (pag. 361).
• Si noti che sono compresi gli eventi marker nella traccia marker.
Questo permette di spostare in snap gli eventi alle posizioni marker e viceversa.
130
Shuffle
La modalità Shuffle è utile per cambiare l’ordine di eventi adiacenti. Se avete due
eventi vicini e trascinate il primo a destra, dopo il secondo evento, i due eventi
cambieranno posto tra loro.
Magnetic Cursor
Quando si seleziona questa modalità, il cursore progetto diventa “magnetico”.
Trascinando un evento in prossimità del cursore, l’evento si allinea alla posizione del
cursore.
Grid+Cursor
È una combinazione delle modalità “Grid” e “Magnetic Cursor”.
Events+Cursor
È una combinazione delle modalità “Events” e “Magnetic Cursor”.
Events+Grid+Cursor
È una combinazione delle modalità “Events” , “Grid” e “Magnetic Cursor”.
131
Snap a Zero Crossing
Quando questa opzione è attivata nella finestra di dialogo Preferences (pagina
Edit>Audio), la divisione ed il dimensionamento degli eventi audio avviene a zero
crossing (la posizione in cui l’ampiezza della forma d’onda audio è zero). Questo
evita l’introduzione di rumori e “click” dovuti a repentini cambiamenti d’ampiezza.
Autoscroll
132
6
Cartella Tracce
133
Descrizione cartella tracce
Cartella
traccia
Tracce
nella cartella
Come suggerisce il nome, una cartella traccia è una cartella che contiene altre tracce.
Spostare le tracce in una cartella rappresenta un modo per strutturare ed organizzare le
tracce all’interno della finestra Project. Raggruppando, per esempio, una serie di tracce in
una cartella, è possibile “nascondere” le tracce (liberando così spazio prezioso nell’area di
lavoro dello schermo). È possibile anche mettere in muto più tracce in maniera facile e
veloce ed eseguire l’editing su più tracce come se fossero una sola.
La cartella tracce può contenere ogni tipo di traccia, oltre ad altre cartelle tracce.
134
Uso della cartella tracce
Creazione di una cartella traccia
Le cartelle tracce sono create come una qualsiasi altra traccia.
Selezionare “Add Track” dal menu Project, quindi “Folder” dal sub-menu che
appare.
1. Nella lista Track, cliccare su una traccia che si vuole spostare in una cartella e
trascinarla sopra la traccia cartella.
Una freccia verde puntata sulla cartella appare quando si trascina la traccia sopra la traccia
cartella nella lista.
Così com’è possibile spostare ogni tipo di traccia dentro una traccia cartella, è
possibile creare sub-cartelle spostando una traccia cartella dentro un’altra.
Questa operazione si chiama “nesting” (“fare il nido”). Per esempio, potreste avere
una cartella contenente tutte le voci del progetto, ed ogni parte vocale potrebbe
avere una cartella “nest” che contiene tutti i takes, in una sub-cartella per una
manipolazione più agevole etc.
135
Rimuovere tracce dalla cartella
Per rimuovere una traccia dalla cartella, trascinatela semplicemente con il mouse fuori
dalla cartella e rilasciatela nella lista Track.
Quando una cartella è “ristretta” come in figura, la parte(i) della cartella rappresenta
graficamente gli eventi o parti contenuti nella cartella stessa.
Si attiva il Muto in una una traccia cartella (di conseguenza tutte le tracce al suo
interno) allo stesso modo con cui si attiva il Muto per le altre tracce, cliccando sul
tasto Mute (“M”) nella lista Track.
Si attiva il Solo in una traccia cartella (attivando quindi il muto in tutte le tracce al di
fuori di essa) allo stesso modo con cui si attiva il solo per le altre tracce, cliccando sul
tasto Solo (“S”) nella lista Track.
136
Lavorare con parti nella cartella
La parte nella cartella è una rappresentazione grafica di eventi e parti delle tracce
contenute nella cartella stessa. Le parti nella cartella indicano la posizione e la
lunghezza d’eventi e parti, oltre alla traccia di appartenenza (la loro posizione in
verticale). Sono mostrati anche i colori (se presenti) delle parti nella traccia cartella.
Le parti della cartella si creano automaticamente quando ci sono parti o eventi sulle
tracce contenute nella cartella. Si applicano i seguenti criteri:
• Se c’è distanza tra parti/eventi nelle tracce, ci saranno due tracce cartella distinte.
• Parti o eventi sovrapposti all’interno della cartella possono essere rappresentate dalla
stessa parte nella cartella o da due diverse parti, dipende dalla sovrapposizione.
Se una parte/evento si sovrappone di metà della sua lunghezza o meno sarà sistemata in una
nuova parte della cartella.
La parte MIDI copre l’evento audio di più di metà della sua lunghezza, quindi è inclusa nella stessa
parte della cartella.
137
Muovendo la parte MIDI leggermente verso destra, la sovrapposizione è meno della metà della sua
lunghezza. Questo significa che è creata una nuova parte nella cartella.
• Spostare una parte nella cartella. Questa operazione sposterà gli eventi e le parti
contenute in essa (creando, eventualmente, altre parti nella cartella, nel caso di
sovrapposizione di parti).
• Usare le funzioni cut, copy e paste.
• Cancellare una parte nella cartella. Si cancellano tutti gli eventi e le parti in essa
contenuti.
• Dividere la parte nella cartella con lo strumento Scissors (vedere esempio seguente).
• Incollare tra loro parti della cartella con lo strumento Glue tube (il tubetto colla).
Questa funzione è efficace solo se le parti adiacenti nella cartella contengono eventi o
parti sulla stessa traccia.
• Ridimensionare la parte in una cartella. Questa operazione ridimensiona parti ed
eventi contenute nella cartella, in base ai metodi di ridimensionamento selezionati
cliccando sullo strumento freccia (Arrow) nella barra degli strumenti ed impostando
“Normal Sizing” o “Sizing Moves Contents” nel menu a discesa (pag. 117). La
terza opzione del menu, “Sizing Applies Time Stretching” non può essere usata
per ridimensionare parti nella cartella.
• Silenziare una parte nella cartella. Questa operazione attiva il muto su eventi e
le parti in essa contenuti.
Per farla breve, la maggior parte delle operazioni di editing nella finestra Project è
possibile anche per le parti contenute in una traccia cartella.
138
Un esempio
Dividendo la parte in una cartella con lo strumento Scissors …
Un doppio click nella parte di una cartella apre gli editor che corrispondono alla
classe delle tracce presenti nella cartella. Si applicano i seguenti criteri:
• Tutte le parti MIDI che si trovano sulle tracce contenute nella cartella, sono
visualizzate come se fossero sulla stessa traccia, come quando si apre la finestra Key
Editor con più parti MIDI selezionate.
Per distinguere meglio le varie tracce nell’editor, è consigliabile dare un colore diverso ad ogni
traccia nella finestra Project ed usare l’opzione “Part Colors” presente nell’editor (pag. 523).
• Se la cartella contiene tracce con eventi e/o parti audio, si aprono gli editor Sample
Editor e Audio Part Editor, con ogni evento e parte audio in una finestra distinta.
139
140
7
Uso dei Marker
141
Descrizione dei Marker
I marker (letteralmente “segnali”, “segnapunti”) si usano per trovare rapidamente
qualsiasi posizione. Se saltate spesso ad una posizione specifica, si può impostare un
marker in quella posizione. Ci sono due tipi di marker:
La finestra Marker
Nella finestra Marker si eseguono quasi tutte le operazioni di editing dei marker.
I marker sono visualizzati in sequenza, partendo dalla parte alta della finestra e
seguono l’ordine di posizione all’interno del progetto. La maggior parte delle funzioni
presenti nella finestra Marker sono disponibili anche nell’Inspector, quando è
selezionata la traccia Marker.
Per aprire la finestra Marker, selezionare “Markers” dal menu Project quindi cliccare
sul tasto “Show” nella sezione Marker del pannello di Trasporto, oppure usare il
tasto di comando corrispondente (in default, [Ctrl]/[Command]-[M]).
142
Le colonne della finestra Marker
La finestra Marker è suddivisa in sei colonne che permettono di eseguire le seguenti
operazioni:
• Per aggiungere un marker Cycle, selezionare “Cycle Markers” dal menu a discesa
Show, quindi premere il tasto Add.
In questo modo, si aggiunge un marker Cycle tra i locatori destro e sinistro. È possibile anche
“scrivere” il marker Cycle nella traccia Marker (pag. 147).
143
Spostare le posizioni dei marker nella finestra Marker
Il tasto Move nella finestra Marker, può essere usato per “riprogrammare” le
posizioni dei marker. Procedete come segue:
144
Descrizione dei numeri-ID marker
Ad ogni marker aggiunto è automaticamente assegnato un numero-ID progressivo,
iniziando da ID 1 in avanti. I numeri-ID possono essere modificati in ogni momento,
se necessario, permettendo quindi di assegnare marker particolari a tasti di comando
sulla tastiera PC (vedere in seguito).
I numeri-ID per i marker Cycle sono messi tra una parentesi quadra, iniziando da [1].
Anch’essi possono essere modificati, per le stesse ragioni viste sopra.
1. Innanzitutto, bisogna decidere a quale dei marker correnti con un ID compreso tra 1
e 9 si vuole assegnare un nuovo numero-ID, quindi rimuovere il tasto di comando
assegnatogli.
Memorizzare il numero-ID.
2. Digitare questo numero-ID nella colonna ID del marker a cui si vuole accedere con un
tasto di comando e premere [Invio].
I due numeri-ID dei marker sono cambiati, ed i tasti di comando ora si posizionano sul
marker selezionato in questa fase.
• Per maggiori informazioni sull’uso dei tasti di comando marker, vedere pag. 151.
145
Uso della traccia Marker
La traccia Marker serve per visualizzare ed editare i marker. I Marker mostrati nella
traccia Marker sono esattamente gli stessi di quelli della finestra Marker.
Tutte le modifiche effettuate nella traccia Marker si riflettono nella finestra Marker e
viceversa. Le normali posizioni dei marker nella traccia Marker, sono visualizzate
come “eventi marker” (linee verticali con il nome del marker, se assegnato) con un
numero accanto. Selezionando la traccia Marker, tutti i marker sono mostrati sia
nell’Inspector, sia nella finestra Marker.
Marker Cycle
I marker Cycle sono visualizzati nella traccia Marker come due marker uniti da una
linea superiore orizzontale. I marker Cycle sono ideali per organizzare le varie sezioni
di un progetto. Impostando i marker Cycle per le sezioni di un brano (per esempio,
“Intro”, “Strofa”, “Ritornello” etc.), è possibile spostarsi velocemente tra le varie
sezioni della canzone oltre ad aver la possibilità di ripetere una sezione (attivando la
funzione Cycle nel pannello di Trasporto).
Inoltre, i marker Cycle appaiono anche nel menu a discesa Zoom (orizzontale) della
finestra Project. Selezionando un marker Cycle dal menu, lo schermo si ingrandisce
automaticamente intorno alla zona del marker Cycle.
146
Editing dei markers nella traccia Marker
Nella traccia Marker è possibile eseguire direttamente le seguenti funzioni
principali :
• Selezionare i marker.
È possibile utilizzare le normali tecniche di trascinamento del mouse per la selezione di
un’area rettangolare, oppure il tasto [Shift] per selezionare marker distinti.
147
• Ridimensionare un marker Cycle.
Selezionare un marker Cycle cliccandoci sopra. Appaiono due frecce in basso all’’inizio e fine
eventi. Cliccando e tenendo premuto il tasto del mouse è possibile trascinare l’evento a
sinistra o destra, per ridimensionare il marker Cycle. In alternativa, si può eseguire la stessa
operazione inserendo i valori numerici nella linea info.
• Spostare i marker.
Cliccare e trascinare per spostare le posizioni dei marker selezionati, oppure editare i marker
nella linea info. Come al solito, la funzione Snap è tenuta in considerazione, se attivata.
• Rimuovere i marker.
Questa operazione si esegue esattamente come per gli altri eventi, selezionando il marker e
premendo [Delete], usando lo strumento Erase etc.
• Nominare i marker.
Il nome del marker selezionato può essere editato cliccando il nome nella linea info.
148
Navigazione con i marker Cycle
I marker Cycle rappresentano aree, non singole posizioni. Non si usano quindi per
spostare la posizione del cursore progetto, ma per spostare i locatori sinistro e
destro:
Strumento Funzione
Gli altri strumenti non possono essere impiegati con i marker Cycle.
149
Uso dei marker per selezionare aree nella finestra Project
• Doppio click con lo strumento Range Selection tra due marker. Si crea un’area di
selezione tra i marker, distribuita su tutte le tracce del progetto (come quando si usa
lo strumento Range Selection per disegnare un rettangolo).
Qualunque funzione o processo eseguito, influenzerà ora solo l’area selezionata.
1. Impostare i marker all’inizio ed alla fine della sezione che si desidera spostare o
copiare.
3. Cliccare sulla traccia marker nell’area selezionata e trascinarla nella nuova posizione.
Anche l’area selezionata nella finestra Project si sposterà nella stessa posizione.
150
Tasti di comando Marker
Recall Cycle Marker 1-9 Sposta i locatori sinistro e destro per [Shift]-[Pad 1] a
racchiudere i marker Cycle specificati. [Pad 9]*
* I tasti da [Pad 1] a [Pad 9] sono quelli numerici nell’area destra sulla tastiera
del PC.
Per modificare l’assegnazione dei tasti di comando, i comandi marker si trovano nella
categoria Transport della finestra di dialogo Key Commands.
• Il tasto Num Lock sulla tastiera PC deve essere disattivato, per poter usare
il comando [Shift]-[Pad 1] a [Pad 9]!
151
Editing marker nel Project Browser
Con una traccia Marker nella finestra Project è possibile creare ed editare tutti i
parametri che riguardano i marker, compresi i numeri-ID nel Project Browser.
Procedere come segue:
• Si può usare il menu a discesa Add ed il tasto Add per inserire nuovi marker standard
o marker Cycle quando è selezionata la traccia Marker nel project Browser.
La procedura è simile all’uso del tasto Add nella finestra Marker (pag. 143).
152
8
Fades e Crossfades
153
Creazione di fades
Creazione di un fade-in. Il fade è automaticamente applicato alla forma d’onda dell’evento audio,
permettendo così un immediato riscontro visivo sul risultato del trascinamento delle frecce.
I fades creati con la doppia freccia non sono applicati alla striscia audio, ma sono
calcolati in tempo reale durante la riproduzione. Questo significa che più eventi
riferiti alla stessa striscia audio possono avere diverse curve di fade. Significa anche,
però, che avere un numero eccessivo di fades richiede molta potenza al processore.
• Selezionando più eventi e trascinando la doppia freccia su uno di essi, lo stesso fade
sarà applicato a tutti gli eventi selezionati.
• Un fade può essere editato nella finestra di dialogo Fade, come descritto alle pagine
seguenti.
Si apre la finestra di dialogo con un doppio click del mouse nell’area sopra la linea di fade,
oppure selezionando l’evento e “Open Fade Editor(s)” dal menu Audio (si noti che nel caso
l’evento abbia sia fade-in sia fade-out, si apriranno due finestre di dialogo Fade).
Regolando la forma della curva di fade tramite la finestra di dialogo Fade, la forma della curva
sarà mantenuta anche in caso di un successivo aggiustamento della lunghezza del fade.
154
Creare e regolare i fades con lo strumento Range Selection
I fades creati con la “doppia freccia” possono anche essere creati e regolati con lo
strumento Range Selection nel seguente modo:
155
Rimozione fades
Per rimuovere un fade, selezionare l’evento quindi scegliere “Remove Fades” dal
menu Audio.
I fades creati con questo sistema sono applicati alla striscia audio invece che al
singolo evento. Questo comporta le seguenti conseguenze:
• Creando in seguito nuovi eventi, riferiti alla stessa striscia audio, questi avranno gli
stessi fades.
• In ogni momento è possibile rimuovere o modificare i fades, usando la funzione
Offline Process History (pag. 338).
Se altri eventi fanno riferimento alla stessa striscia audio, vi sarà chiesto se desiderate
o meno processare anche questi eventi.
• Premendo il tasto Continue, saranno processati tutti gli eventi che si riferiscono alla
stessa striscia audio.
• New Version crea una nuova versione separata della striscia audio per gli eventi
selezionati.
156
• Si può inserire lo spunto nella casella “Do not ask this message again”.
Indipendentemente dalla scelta “Continue” o “New Version”, qualunque altro
processo eseguirete sarà conforme all’opzione selezionata.
• Aprendo la finestra di dialogo Fade con più eventi selezionati, è possibile regolare la
curva di fade di tutti gli eventi nel medesimo istante.
Ciò è utile se si desidera applicare lo stesso fade-in a più di un evento, etc.
Curve Kind
157
Fade display
Mostra la forma della curva di fade. La forma d’onda risultante è visualizzata in grigio
scuro, mentre la forma d’onda corrente è in grigio chiaro.
È possibile cliccare sulla curva per aggiungere punti, quindi cliccare e trascinare i
punti esistenti per cambiare la forma della curva. Per rimuovere un punto, trascinarlo
fuori dal display grafico.
Restore button
Default button
Cliccando sul tasto “As Default”, si salvano le impostazioni correnti come un fade di
default. Questa forma della curva di fade sarà impiegata ogni volta che si creano
nuovi fades.
Presets
Se avete impostato una curva di fade-in o fade-out che desiderate applicare ad altri
eventi o strisce audio, potete salvarla in un preset, cliccando sul tasto Store.
• Per rinominare il preset selezionato, doppio click sul nome, quindi digitare il nuovo
nome.
• Per rimuovere un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa, quindi cliccare sul
tasto Remove.
158
Preview, Apply e Process
I tasti allineati in basso sono diversi, dipende se si edita un fade con le doppie frecce
o se si sta applicando il fade usando un processo:
Tasto Funzione
Tasto Funzione
Process Applica la curva di fade impostata alla striscia audio, e chiude la finestra
di dialogo.
159
Creazione di crossfades
In caso di sovrapposizione d’eventi audio sulla stessa traccia, può essere utile la
funzione crossfade (dissolvenza incrociata) che permette un passaggio più
omogeneo tra gli eventi o può essere usata per introdurre effetti particolari.
Si crea un crossfade, selezionando due eventi audio consecutivi e scegliendo il
comando Crossfade dal menu Audio (oppure usando il tasto di comando
corrispondente, in default [X]).
Il risultato dipende dalla misura in cui i due eventi sono sovrapposti o meno:
Area sovrapposta
• Se gli eventi non si sovrappongono ma sono immediatamente consecutivi (la fine del
primo coincide con l’inizio del secondo, senza nessun varco), è comunque possibile
creare un crossfade che provvede a sovrapporre i due eventi! In questo caso, i due
eventi sono ridimensionati per poter essere sovrapposti, ed è applicato un crossfade
di lunghezza e forma di default.
La lunghezza e la forma del crossfade di default, s’ impostano nella finestra di dialogo
Crossfade (pag. 168).
160
Un esempio:
Eventi Audio.
Strisce Audio
Gli eventi non si sovrappongono, ma le rispettive strisce audio sì. Gli eventi, quindi, possono essere
ridimensionati in modo che si sovrappongano, condizione necessaria per poter creare un crossfade.
Selezionando la funzione Crossfade, i due eventi sono ridimensionati per poter essere sovrapposti ed
un crossfade di default è creato nell’area di sovrapposizione.
• Una volta creato un crossfade, è possibile editarlo selezionando uno o entrambi gli
eventi interessati dal crossfade, quindi selezionando di nuovo “Crossfade” dal menu
Audio (o con un doppio click nell’area di crossfade).
In questo modo si apre la finestra di dialogo Crossfade, come descritto in seguito.
161
La finestra di dialogo Crossfade
Tasti Play
• I tasti “Play Fade Out” e “Play Fade In”, permettono l’ascolto della sola parte di
fade-in o fade-out, senza il crossfade.
162
Pre-roll e Post-roll
Durante l’ascolto con i tasti Play, è possibile attivare il pre-roll e/o post-roll. Il Pre-roll
fa iniziare la riproduzione prima dell’area fade, ed il post-roll ferma la riproduzione
dopo l’area fade. Ciò può essere utile per monitorare il fade in un certo contesto.
• Per specificare la durata dei tempi di pre- e post-roll, cliccare nel campo tempo ed
inserire il tempo desiderato (in secondi e millisecondi).
Tasti Curva
• I tasti che selezionano il tipo di curva, stabiliscono se la curva è formata da segmenti
curvilinei (tasto sinistro) o lineari (tasto destro).
163
Fades simmetrici
Come accennato in precedenza, ci sono controlli separati ma identici per le curve di
fade-out e fade-in. Tuttavia, attivando l’opzione “Symmetric Fades”, i controlli
lavorano in “link” (“legati”); ad entrambe le curve di fade sono applicate quindi le
stesse quantità, sia usando i controlli di fade-in sia usando quelli di fade-out.
Il risultato reale, tuttavia, dipende da quale controllo è usato. La descrizione seguente
dei controlli specifica cosa accade quando si usa un determinato controllo con
l’opzione “Symmetric Fades” attivata.
Displays Fade
Mostrano, rispettivamente, le forme delle curve di fade-in e fade-out. È possibile
cliccare sulla curva per inserire punti, quindi cliccare e trascinare i punti esistenti per
cambiare la forma della curva di fade. Per rimuovere un punto della curva, cliccarci
sopra e trascinarlo fuori dall’area del display grafico.
Display Crossfade
Il display superiore mostra la forma dell’intera curva di shape e la risultante forma
d’onda. In questo display è possibile eseguire varie operazioni di click e
trascinamento.
1. Cliccare e trascinare questi punti per modificare la lunghezza delle curve di fade-out
(sopra) o di fade-in (sotto).
Se l’opzione “Symmetric Fades” è attivata, si modificherà la lunghezza sia del fade-out, sia
del fade-in. La variazione di lunghezza sarà applicata in ugual misura ad entrambe le parti
(positiva e negativa) del fade, senza spostare l”Offset Point” (pag. 167).
164
2. Cliccare e trascinare questi punti per spostare le curve di fade-out (sopra) o di fade-
in (sotto).
Se l’opzione “Symmetric Fades” è attivata, si modificherà la lunghezza di entrambi i fade,
spostando solo l’inizio o la fine delle curve, come se si spostasse l’”Offset Point”.
3. Cliccare e trascinare questi punti per spostare l’Offset Point (la linea punteggiata)
per la curva di fade-out (sopra) o fade-in (sotto).
Spostando l’Offset Point si sposterà anche la curva di fade. Se l’opzione “Symmetric Fades”
è attivata, sarà spostato l’Offset Point di entrambe le curve di fade.
• È possibile inoltre cliccare e trascinare per spostare strisce audio (insieme alla curva
di fade) nel display. Il puntatore del mouse si trasforma in una mano, per indicare
che è possibile spostare la striscia audio.
• Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nel righello, si può usare il menu a
discesa per selezionare un formato tempo (pag. 89).
• Attivando il box “Equal Power”, le curve di fade sono regolate in modo tale che
l’”energia” (potenza) del crossfade sia costante lungo tutta l’area del crossfade.
165
Ridimensionare l’area di crossfade
Si può regolare la lunghezza dell’area crossfade sia nel display crossfade (come
descritto a pag. 164), usando i cursori Length, sia cliccando nei campi numerici
“Length”, modificando i valori numerici e premendo [Invio].
• Ogni volta che si clicca sul tasto Nudge, l’area di fade o l’evento audio si sposterà
nella direzione corrispondente della quantità specificata nel menu a discesa “Nudge
Range”.
I tasti Nudge nella parte superiore interessano la curva di fade-out, ed i tasti Nudge della
parte inferiore influenzano la curva di fade-in. Si noti che è possibile spostare solo l’audio del
secondo evento, cioè l’evento che ha il fade-in.
• È possibile anche cliccare nel campo valore Nudge, inserire un valore numerico e
premere [Invio] per spostare un’area di fade o un evento audio.
166
• Se l’opzione “Symmetric Fades” è attiva, e Nudge Mode è impostato su “Move
Fade”, le aree di fade-in e fade-out si sposteranno della medesima quantità.
• Si possono usare i cursori Overlap, oppure è possibile cliccare nei campi Overlap,
modificare i valori numericamente e premere [Invio].
• Cliccare nel campo numerico, inserire il valore desiderato a seconda del formato
display selezionato (pag. 165) e premere [Invio].
Questa operazione, sposterà il punto di offset insieme all’area di fade della quantità
specificata. Si noti, tuttavia, che ciò si applica solo nell’area di fade-in!
• Il punto di offset è indicato da una linea punteggiata verticale nel display Crossfade.
Si ottiene il medesimo risultato usando le doppie frecce volume nel display Event,
come descritto a pag. 155.
167
Tasti di default
Cliccando sul tasto “As Default”, si caricano tutte le impostazioni correnti come
crossfade di default. Queste impostazioni saranno poi usate ogni volta che si creano
nuovi crossfades.
Presets
Se avete configurato un crossfade che desiderate applicare ad altri eventi, lo potete
salvare in un preset cliccando sul tasto Store (l’icona disco).
• Per rinominare il preset selezionato, doppio click sul nome e digitare il nuovo nome.
• Per rimuovere un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa quindi cliccare sul
tasto Remove (l’icona cestino).
Scorrimento automatico
168
Zoom e Auto Zoom
Se avete fatto scorrere o ingrandito il display Crossfade orizzontalmente (pag. 165),
cliccando sul tasto “Zoom to Fade” (l’icona lente d’ingrandimento) si tornerà
immediatamente ad un fattore d’ingrandimento standard, ed il display sarà centrato
sull’area corrente di crossfade selezionata.
169
Auto Fades e Crossfades
Cubase SX/SL presenta una funzione di Auto Fade che può essere impostata in modo
generale, cioè per l’intero progetto, oppure separatamente, per ogni traccia audio.
L’idea sviluppata per la funzione Auto Fade è creare un passaggio più omogeneo tra
gli eventi, applicando tempi brevi di fade-in e fade-out (da 1 a 500ms).
170
4. Per regolare le forme delle curve di Auto Fade In e Auto Fade Out, selezionare
la linguetta “Fades”, ed eseguire le impostazioni come nelle normali finestre di
dialogo Fade.
1. Click destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sulla traccia nella lista Track, quindi
selezionare “Auto Fades Settings…” dal menu contestuale (oppure selezionare la
traccia e premere il tasto “Auto Fades Settings” nell’Inspector).
Appare la finestra di dialogo Auto Fades della traccia. È identica alla finestra Auto Fades
del progetto, con l’aggiunta dell’opzione “Use Project Settings”.
171
172
9
Il Mixer
173
Presentazione Capitolo
Questo capitolo contiene informazioni dettagliate sugli elementi usati durante la fase
di mixaggio audio e MIDI, e sulle varie modalità di configurazione del mixer di
CubaseSX/SL.
Alcune caratteristiche riferite al mixer non sono descritte in questo capitolo. Esse
sono:
174
Finestra principale
Il mixer di Cubase SX/SL offre un ambiente di lavoro comune a molti altri software, e
permette di controllare livelli, panning, solo/muto etc. dei canali audio e MIDI.
175
Apertura del Mixer
Il mixer può essere aperto in vari modi:
• Ognuna delle finestre mixer può essere configurata per mostrare una
qualsiasi combinazione di canali, tipi di canali, strisce canale strette o larghe etc.
(la procedura è descritta più avanti in questo capitolo).
È possibile, per esempio, configurare una finestra mixer che mostri le strisce dei canali
MIDI, una che visualizzi i canali d’ingresso ed uscita, una che mostri tutti i canali audio e
così via.
176
• È possibile anche salvare le impostazioni canale in configurazioni visive dette View
sets (pag. 185) che sono poi accessibili da tutte le quattro finestre mixer.
Queste caratteristiche sono molto utili quando si lavora con grandi progetti.
Considerando il numero dei diversi tipi di canale che possono essere visualizzati nel
mixer, essi non potrebbero nemmeno essere descritti in modo appropriato!
• Audio.
• MIDI.
• Canali Effect return (le tracce FX channel sono viste dal mixer come Canali di
ritorno effetti).
• Canali Groups.
L’ordine delle strisce canali audio, group, effect return e MIDI (da sinistra a destra)
nel mixer, corrisponde all’ordine nella lista Track della finestra Project (dall’alto in
basso). Se riordinate questi tipi di tracce nella lista Track, il nuovo ordine sarà
seguito anche nel mixer.
Oltre ai canali sopra descritti, il mixer visualizza anche i seguenti tipi di canale:
I canali ReWire e gli Strumenti VST non possono essere riordinati ed appariranno
sempre a sinistra di tutti gli altri canali nella finestra mixer principale (vedere in
seguito), con i canali ReWire spostati più a sinistra, seguiti dai canali VST.
Le tracce Folder, Marker, Video ed Automazione non sono visualizzate nel mixer.
177
Bus d’ingresso ed uscita nel mixer
I bus d’ingresso ed uscita sono rappresentati da canali d’ingresso ed uscita nel
mixer. Appaiono in “finestre” separate divise da linee mobili e presentano barre di
scorrimento orizzontale individuali (pag. 190).
Audio multicanale
Cubase SX/SL supporta pienamente il sistema Surround. Ogni canale e bus audio nel
mixer può gestire fino a 12 canali altoparlanti. Ciò significa che avendo una traccia
audio configurata in formato surround 5.1, per esempio, essa avrà una sua striscia
canale nel mixer, come una normale traccia audio mono o stereo (sebbene il suo
indicatore di livello sarà formato da sei barre luminose, una per ogni canale
altoparlante).
Altro particolare da notare è che l’aspetto della striscia canale varia leggermente in
base a come è indirizzata (tracce mono o stereo inviate ad un bus d’uscita surround,
avranno un controllo di bilanciamento surround (pan) al posto del normale controllo
pan, per esempio.
178
Configurazione del mixer
Come accennato all’inizio del capitolo, il mixer può essere configurato in vari modi,
per poter soddisfare le vostre esigenze e risparmiare spazio sullo schermo. Ecco
quindi una descrizione delle varie opzioni visive (si presume di avere un progetto
attivo che contenga alcune tracce):
Impostazioni Ingresso/Uscita
In questo caso, la sezione intermedia è scura, mentre le parti superiore ed inferiore sono illuminate.
Questo indica che il mixer mostrerà le strisce canale con il pannello fader (sezione inferiore) ed il
pannello Impostazioni Ingresso/Uscita (sezione superiore).
179
Il pannello fader mostra i controlli principali (faders, controlli pan ed una serie verticale
di tasti associati). Il pannello esteso può essere configurato per mostrare EQ, mandate
effetti (send), effetti in Insert, etc. Il pannello con le impostazioni ingresso/uscita
contiene i menu a discesa per l’indirizzamento d’ingressi ed uscite (ove possibile)
insieme ai tasti di fase ed ai controlli di guadagno d’ingresso.
A sinistra una normale striscia canale senza opzioni estese; a destra una striscia canale completamente
estesa, con il pannello per le impostazioni input/output in alto.
180
Selezionare cosa visualizzare nelle strisce canale estese
Si seleziona cosa visualizzare nella striscia canale estesa sia in generale, dal pannello
comune, sia individualmente, da ogni striscia canale.
• Vedere pag. 199 per una descrizione delle varie opzioni dei canali audio.
• Vedere pag. 213 per una descrizione delle varie opzioni dei canali MIDI.
Nell’area estesa del pannello comune è visualizzata una serie verticale d’icone. Queste
si comportano come normali tasti, e determinano globalmente cosa è visualizzato nel
pannello esteso per tutte le strisce canale del mixer.
Posizionando il puntatore del mouse su un’icona, si apre un’informativa che descrive l’oggetto.
181
3. Cliccare sul tasto “Show all Inserts” (la seconda icona partendo dall’alto).
Ora tutte le strisce canale nel mixer mostreranno le posizioni degli effetti Insert nel pannello
esteso.
• Come accennato in precedenza, ciò che può essere impostato a livello generale
dipende dal tipo di canale.
I canali che non supportano l’opzione di selezione globale non saranno influenzati.
• Stabilire cosa mostrare nel pannello esteso per i singoli canali nel mixer.
Il menu a discesa opzioni View si apre cliccando sulla freccia rivolta verso il basso
che si trova appena sopra il pannello fader della striscia canale.
• Per selezionare dal menu View cosa visualizzare nel pannello esteso, è necessario
aprire prima il mixer in modalità estesa.
A questo punto, è possibile usare il menu a discesa per selezionare i parametri da mostrare
nel pannello esteso, per ogni singolo canale del mixer.
182
Impostazione larghezza strisce canale
La larghezza di ogni striscia canale può essere dimensionata in modalità “Stretta”
(narrow) o “Larga” (wide) usando il tasto Narrow/Wide.
Questo tasto è rappresentato dalle due frecce sinistra/destra che si trovano appena
sopra il fader (a sinistra del menu opzioni View).
Il tasto Narrow/Wide
• Selezionando Wide o Narrow dal menu opzioni View del pannello comune,
l’opzione sarà applicata a tutte le strisce canale.
183
Selezione dei tipi di canale da mostrare/nascondere
È possibile specificare quali tipi di canale mostrare o nascondere nel mixer. Nella
parte più bassa del pannello comune, si trova una striscia verticale che contiene vari
tasti indicatori. Ogni indicatore rappresenta un tipo di canale da mostrare o
nascondere nel mixer.
Canali d’Ingresso
Canali Audio
Canali Group
Canali ReWire
Canali MIDI
Canali d’Uscita
1. Aprire il menu View per il canale che si vuole nascondere ed attivare “Can Hide”.
184
2. Ripetere l’operazione per tutti i canali che si desidera nascondere.
2. Cliccare sul tasto “Store View Set” (il segno +) che si trova in cima al pannello
comune (non-esteso).
3. Appare una finestra di dialogo che permette di digitare un nome per il set di
visualizzazione canale.
Inserire il nome e cliccare OK per salvare il set di visualizzazione mixer corrente.
185
Le strisce canale Audio
Apre il pannello di controllo Menu opzioni di Menu indirizzamento (Input Routing)
per lo strumento VST visualizzazione canale canale Ingresso/Uscita
Configurazione
altoparlanti canale
Controllo guadagno
Ingresso
Controllo Pan
Fader livello
Indicatore di livello
Il mixer in modalità visiva normale (faders e pannello impostazioni ingresso/uscita visibile), mostra
(da sinistra a destra) i seguenti oggetti: il pannello comune, il canale per lo strumento VST, un
canale audio stereo, un canale effect return ed una striscia canale Group.
Tutti i tipi di canale relativi all’audio (audio, input/output, group, effect return, VST
Instrument o ReWire) hanno, in genere, lo stesso aspetto, con le seguenti differenze:
• Solo i canali di traccia audio hanno il menu Input Routing ed i tasti di abilitazione
registrazione ed ascolto.
• I canali effect return ed input/output non hanno le mandate (sends).
• I canali VST Instrument hanno un tasto in più per l’apertura del pannello di controllo
dello strumento VST.
• I canali d’ingresso ed uscita hanno gli indicatori di clip.
186
Indicatori Insert/EQ/Send e tasti bypass
I tre tasti indicatori in ogni striscia di canale audio hanno la seguente funzionalità:
187
Le strisce di canale MIDI
Tasto Input
Transformer
Controllo Pan
Tasto Edit
Bypass Insert
Disabilita Sends
Tasti Ascolto ed
abilitazione
registrazione
Le strisce di canale MIDI permettono di controllare volume e pan del vostro strumento
MIDI (premesso che siano stati impostati per ricevere i corrispondenti messaggi MIDI).
Queste impostazioni sono presenti anche nell’Inspector per le traccie MIDI (pag. 433).
188
Il pannello comune
Il pannello comune si trova a sinistra nelle finestre e contiene le impostazioni per
modificare l’aspetto ed il comportamento del mixer, oltre alle impostazioni globali per
tutti i canali.
Mostra/nasconde le
impostazioni del pannello
ingresso/uscita.
Mostra/nasconde i
pannelli estesi.
189
Canali d’ingresso & uscita
I bus impostati nella finestra VST Connections (Collegamenti VST), sono
rappresentati nel mixer da canali d’ingresso ed uscita, visualizzati in distinte
“finestre” (a sinistra e destra, rispettivamente, delle normali strisce canale), con
separatori e barre di scorrimento orizzontale proprie. Le strisce canale I/O sono
molto simili agli altri canali audio e sono identiche ai canali d’ingresso e uscita
(tranne per il fatto che i canali d’ingresso non hanno i tasti Solo).
Configurazione altoparlanti
Selettore fase del bus.
ingresso.
Guadagno d’ingresso.
Indicatore EQ e
tasto Bypass.
Indicatore di Clip.
190
Procedure base di mixaggio
• Nei canali audio, i fader controllano il volume dei canali prima che questi siano
inviati direttamente (o attraverso un canale group) ad un bus d’uscita.
Ogni canale può pilotare fino a 12 canali di altoparlanti (pag. 260).
• I fader dei canali MIDI modificano il volume nel mixer inviando in uscita messaggi di
volume MIDI allo strumento(i) collegati.
Gli strumenti collegati devono essere impostati per poter ricevere messaggi MIDI (in questo
caso un messaggio MIDI di volume), per un corretto funzionamento.
Si possono usare i fader per impostare un bilanciamento di volume tra i canali audio
e MIDI ed eseguire un mix manuale, muovendo i fader e gli altri controlli durante la
riproduzione. Usando la funzione Write (pag. 287), è possibile automatizzare i livelli
e la maggior parte delle funzioni del mixer.
191
Indicatori di livello dei canali audio
Durante la riproduzione audio in Cubase SX/SL, gli indicatori di livello nel mixer mostrano il
livello di ogni canale audio.
• Esattamente sotto l’indicatore di livello si trova un piccolo lettore livello che indica il
picco più alto raggiunto dal segnale.
Cliccare sul lettore per resettare i picchi di livello.
• I livelli di picco possono anche essere visualizzati come linee orizzontali statiche
sull’indicatore di livello.
(le opzioni di visualizzazione sono descritte a pag. 210).
• Durante la registrazione, il clipping può avvenire prima del bus d’ingresso (all’interno
dell’hardware audio), oppure quando il segnale è registrato sull’hard disk (usando
un formato di registrazione a 16 o 24 bit).
Maggiori informazioni su controllo ed impostazione dei livelli d’ingresso vedere a pag. 47.
• Nei bus d’uscita, l’audio “fluttuante” è convertito alla risoluzione dell’hardware audio.
Nell’intero dominio audio il massimo livello è 0 dB. Livelli maggiori provocheranno
l’accensione dell’indicatore di clip per ogni bus d’uscita.
Se gli indicatori di clip su un bus s’illuminano, significa che c’è un reale clipping (una
distorsione digitale che dovrebbe sempre essere evitata).
192
Regolazione del guadagno d’ingresso
Input Gain non deve essere usato come un controllo di volume nel mixer. Può,
invece, essere usato per ridurre o amplificare il guadagno in varie circostanze:
Per modificare Input Gain, premere [Shift] e regolare la manopola (per evitare
modifiche accidentali del livello).
Premendo [Alt]/[Option] è possibile regolare Input Gain con un fader.
• Potreste impostare Input Gain una volta sola e per tutti i canali. Ciò non
è indicato però nel caso di continue regolazioni del livello durante la
riproduzione.
193
Selettore di fase ingresso
194
Tasti Solo e Mute
È possibile usare i tasti Mute e Solo per silenziare uno o più canali, secondo i
seguenti criteri:
• [Alt]/[Option]-click su un tasto Solo attiva l’opzione “Solo Defeat” per quel canale.
In questa modalità (indicata dal tasto Solo di colore rosso, senza altri canali in Mute) il
canale non sarà silenziato se metterete in Solo un altro canale (per un uso pratico di questa
opzione, vedere pag. 243). Per disattivare l’opzione Solo Defeat, [Alt]/[Option]-click sul
tasto Solo di nuovo.
• Per togliere il muto o il solo a tutti i canali, cliccare sugli indicatori Mute o Solo nel
pannello comune.
195
Impostazione del controllo pan nel mixer
Il controllo pan.
Il controllo pan nel mixer si usa per posizionare un canale tra i lati sinistro e destro
dello spettro sonoro stereo. Nei canali audio stereo, il pan controlla (in default) il
bilanciamento tra i canali sinistro e destro. Selezionando una delle altre modalità del
controllo pan (vedere in seguito) è possibile impostare il controllo pan in modo
indipendente per i canali sinistro e destro.
• Per effettuare regolazioni fini, tenere premuto [Shift] durante il movimento del
controllo pan.
• Nei canali MIDI, il controllo pan invia in uscita messaggi di pan MIDI.
Il risultato dipende da come è impostata la vostra strumentazione MIDI per rispondere ai
messaggi di pan (controllate la vostra documentazione MIDI).
196
• Selezionando Dual Panner, si ottengono due controlli pan: il pan superiore regola
il pan del canale sinistro, quello inferiore regola il bilanciamento del canale destro.
È possibile quindi impostare il pan in modo indipendente sui canali sinistro e destro. Si noti
che è possibile invertire i canali, cioè il canale sinistro può essere bilanciato a destra e
viceversa. Si possono inoltre “sommare” due canali, impostando il controllo pan nella stessa
posizione (cioè in mono). (Questa operazione aumenterà il volume del segnale).
197
L’opzione “Stereo Pan Law” (solo per canali audio)
Nella finestra di dialogo Project Setup si trova un menu a discesa denominato
“Stereo Pan Law”, che permette di selezionare una delle tre modalità pan. Questa
funzione è relativa al fatto che senza una compensazione in “potenza”, l’energia
data dalla somma del lato destro e sinistro sarà più alta (in volume) se il pan di un
canale è posto al centro, invece di essere spostato a sinistra o destra.
198
Specifiche procedure Audio
Questa sezione descrive le opzioni e le procedure di base che riguardano i canali
audio nel mixer.
199
• La sezione di EQ, visualizzabile mediante parametri numerici (“EQ+” nel menu),
con i cursori di valore (“EQs”) o con impostazione numerica di una curva (“EQs
curve”).
Queste tre visualizzazioni presentano esattamente gli stessi controlli, ma in diverse
configurazioni grafiche. La sezione di EQ è disponibile anche nella finestra Channel Settings.
Per la descrizione dei parametri di EQ, vedere pag. 203.
• L’opzione “VU Meters” mostra comodi indicatori di livello nel pannello esteso.
Essi funzionano esattamente come i normali indicatori.
200
Impostazioni di canale
Per ogni striscia di canale audio nel mixer, nell’Inspector e nella lista Track di ogni
traccia audio, è disponibile un tasto Edit (“e”).
• Applicare EQ (pag.203).
• Applicare effetti in Send (pag. 234).
• Applicare effetti in Insert (pag. 224).
• Copiare le impostazioni di un canale ed applicarle ad un altro canale (pag. 208).
201
Modifica dei canali nella finestra Channel Settings
È possibile visualizzare qualsiasi impostazione di canale da una singola finestra.
3. Selezionare una canale dal menu a discesa per visualizzarne le impostazioni nella
finestra Channel Settings aperta.
• In alternativa, è possibile selezionare un canale nel mixer cliccando nella striscia alla
base della striscia canale (sopra il nome del canale).
Questa operazione seleziona il canale, e la finestra Channel Settings sarà aggiornata.
202
Impostazioni di EQ
Ogni canale audio in Cubase SX/SL possiede un equalizzatore parametrico interno a quattro
bande. Ci sono molti modi per visualizzare e regolare l’EQ:
• Selezionando una delle tre modalità display di EQ (“EQs”, “EQs+” o “EQs Curve”)
Per la striscia canale estesa nel mixer.
Queste tre modalità contengono le stesse impostazioni, presentate in vari modi:
Da sinistra a destra: modalità “EQs” (cursori), modalità “EQs+” (numeri) e modalità “EQs Curve”
(valori numerici e curva di EQ).
203
Uso dei parametri numerici
1. Attivare un modulo EQ cliccando sul suo tasto d’accensione.
Sebbene i moduli rechino i nomi “lo”, “lo mid” e così via, hanno tutti lo stesso intervallo di
frequenza (da 20Hz a 20kHz). L’unica differenza tra i moduli è che le bande “lo” e “hi”
possono agire da filtri passa alto/basso o passa-banda (descritti in seguito).
3. Impostare la quantità di taglio o enfasi con il controllo del guadagno (la manopola
parametrica interna).
I valori sono compresi tra +24dB e -24dB.
204
Uso della curva grafica di EQ
Quando si attivano i moduli d’EQ e si eseguono le impostazioni dei parametri usando
le manopole numeriche, tutte le impostazioni si riflettono automaticamente nel display
grafico che visualizza la curva d’EQ. È possibile eseguire le impostazioni direttamente
nella curva (o combinare a piacere i due metodi):
2. Eseguire le impostazioni d’EQ trascinando con il mouse i punti curva nel display.
Si regola il guadagno (trascinando in alto o in basso) e la frequenza (trascinando a sinistra o
destra).
4. Per attivare un altro modulo EQ, cliccare da qualche altra parte nel display e ripetere
le operazioni descritte in precedenza.
5. Per spegnere un modulo EQ, doppio click del mouse sul suo punto curva, oppure
trascinare il punto fuori dal display.
205
EQ Bypass
Ogni volta che si attivano uno o più moduli EQ per un canale, il tasto EQ s’illumina di
colore verde nella striscia di canale del mixer, nell’Inspector (sezioni Equalizer e
Channel), nella lista Track e nella finestra Channel Settings (nell’angolo superiore
destro della sezione EQ).
Cliccando sul tasto EQ, si bypassano tutti i moduli EQ del canale, permettendo il
confronto tra il suono con e senza EQ. Quando l’EQ è in modalità Bypass, il tasto è
di colore giallo.
EQ presets
Alcuni utili preset di base sono inclusi nel programma. È possibile usarli così come
sono, oppure come punto di partenza per successive modifiche.
• Per richiamare un preset, aprire il menu a discesa che si trova sopra il display della
curva d’EQ e selezionare uno dei preset disponibili.
• Per salvare le impostazioni correnti in un preset, cliccare sul tasto Store (il segno
+), a sinistra del campo preset.
Le impostazioni sono salvate con il nome di default “Preset” ed un numero. Per rinominare
un preset, doppio click nel campo del menu a discesa preset e digitare un nuovo nome.
• Per rimuovere un preset, selezionarlo e premere il tasto Remove (il segno -).
206
EQ nella veduta generale del canale
Cliccando sugli indicatori “hi”, “hi mid”, “lo mid” o “lo” è possibile accendere o
spegnere il corrispondente modulo EQ.
207
Copiare le impostazioni tra i canali audio
È possibile copiare tutte le impostazioni di un canale audio ed incollarle sopra un
altro canale. Ciò è possibile per tutti i tipi di canale audio. Per esempio, si possono
copiare le impostazioni di EQ da una traccia audio per applicarle ad un canale Group
o VST Instrument, nel caso si desideri avere lo stesso suono. Procedere come segue:
Selezione di un canale nella striscia canale (sinistra) e nel pannello comune (destra).
3. Selezionare il canale sul quale si desidera copiare le impostazioni e cliccare sul tasto
“Paste”.
Le impostazioni sono applicate al canale selezionato.
208
Copiare le impostazioni da un canale che usa un formato Surround su un
canale mono o stereo può causare un conflitto. Per esempio, qualsiasi effetto
Insert inviato ai canali con altoparlanti Surround sarà messo in muto. In altre
parole: è possibile copiare le impostazioni da un canale ad un qualsiasi altro
tipo di canale, ma, naturalmente solo quelle impostazioni per le quali sono
disponibili i corrispondenti altoparlanti nel canale di destinazione.
Il tasto Initialize Channel si trova alla base del pannello comune Channel Settings.
La sua funzione è resettare il canale selezionato alle impostazioni di default.
Analogamente, il pannello comune del mixer presenta il tasto Reset Mixer. Cliccando
questo tasto vi sarà chiesto se resettare tutti i canali o solo quello selezionato.
• Tutte le EQ, le impostazioni degli effetti send e return sono disattivate e resettate.
• Le funzioni Solo/Mute sono disattivate.
• Il fader è impostato a 0dB.
• Il controllo pan è posto in posizione centrale.
209
Modifica delle caratteristiche degli indicatori
Nel menu Mixer, apribile con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) in una zona
qualsiasi del pannello mixer, si trova il sub-menu “VU-Meter Settings”.
In questo sub-menu è possibile impostare le caratteristiche degli indicatori, con le
seguenti opzioni:
• Attivando “Hold Peaks”, i livelli dei picchi più alti registrati sono “mantenuti” e sono
mostrati con segmenti fermi orizzontali nell’indicatore.
Si noti che è possibile attivare o disattivare questa opzione cliccando in un qualsiasi
indicatore di livello del mixer.
• Se l’opzione “Input VU” è attiva, gli indicatori mostreranno i livelli d’ingresso di tutti
i canali audio e d’ingresso/uscita.
Si noti che i VU-meter d’ingresso sono post guadagno d’ingresso.
210
Uso dei canali Group
È possibile inviare le uscite di più canali audio ad un gruppo. Ciò permette di
controllare i livelli dei canali usando un solo fader, applicare gli stessi effetti ed EQ a
tutti etc. Per creare un canale Group, procedere come segue:
1. Selezionare Add Track dal menu Project, quindi selezionare “Group Channel” dal
sub-menu che appare.
3. Aprire il menu a discesa Output del canale che si desidera inviare al canale Group,
e selezionare il canale Group.
L’uscita del canale audio è ora re-indirizzata al gruppo selezionato.
4. Eseguire le stesse operazioni per altri canali che si vuole inviare al gruppo.
Nel mixer le strisce canale Group sono (quasi) identiche alle strisce dei canali audio.
Le descrizioni delle caratteristiche del mixer spiegate all’inizio di questo capitolo si
applicano anche ai canali Group. Alcune considerazioni:
• Si può inviare l’uscita di un canale Group ad un bus d’uscita o ad un altro gruppo con
un numero superiore.
Non è possibile inviare un gruppo a se stesso. L’indirizzamento si esegue mediante il menu a
discesa Output Routing, posto in cima ad ogni striscia canale.
Un’applicazione dei canali Group, è il loro uso come “rack effetti” (pag. 233).
211
Bus d’uscita
Come descritto nel manuale Avvio, Cubase SX/SL impiega un sistema di bus d’ingresso ed
uscita che si configurano mediante la finestra di dialogo VST Connections.
Le procedure sono descritte nel capitolo “Collegamenti VST: Configurazione bus
ingressi e uscite”.
I bus d’uscita permettono d’inviare l’audio dal programma alle uscite nel vostro
hardware audio.
Per inviare l’uscita di un canale audio ad uno dei bus attivi, procedere come segue:
1. Aprire il mixer.
2. Assicurarsi che il pannello delle impostazioni ingresso/uscita sia visibile (pag. 179).
3. Aprire il menu a discesa per l’indirizzamento uscita, posto in cima alla striscia canale e
selezionare uno dei bus.
Questo menu contiene i bus d’uscita configurati nella finestra di dialogo VST Connections,
insieme ai canali Group disponibili (a condizione che bus e gruppi siano compatibili con la
configurazione degli altoparlanti usata per il canale, vedere pag. 21).
I bus d’uscita sono visualizzati come canali d’uscita in una finestrella separata a destra
nel mixer. Si mostra o nasconde questa finestrella cliccando sul tasto Hide Output
Channels che si trova nel pannello comune del mixer a sinistra:
Ogni canale d’uscita assomiglia ad una normale striscia canale. In essa è possibile
eseguire le seguenti operazioni:
• Regolare i livelli generali (master) di tutti i bus d’uscita configurati, usando i fader.
• Modificare il guadagno d’ingresso e la fase d’ingresso dei bus d’uscita.
• Aggiungere effetti o EQ ai canali d’uscita (pag. 231).
212
Specifiche procedure MIDI
Questa sezione descrive le procedure di base che riguardano i canali MIDI nel mixer.
• Selezionando le opzioni dal menu a discesa View nel pannello comune, è possibile
impostare la visualizzazione di tutti i canali del mixer.
Selezionando le funzioni EQ o Surround Panner (che si applicano solo ai canali audio), non si
modifica la visualizzazione dei canali MIDI. Selezionando gli effetti Insert o Send dal pannello
comune, si modificherà la visualizzazione di tutti i tipi di canale.
213
Uso della finestra Channel Settings
Per ogni striscia di canale MIDI nel mixer (e traccia MIDI nella lista Track o
nell’Inspector) c’è un tasto Edit (“e”).
214
Funzioni aggiuntive (Utilities)
Link/Unlink canali
Questa funzione si usa per “vincolare” tra loro i canali selezionati nel mixer, in modo
che ogni variazione applicata ad un canale si rifletta in tutti i canali del gruppo.
Si possono vincolare un numero a piacere di canali, e si può creare un qualsiasi
numero di gruppi di canali vincolati, se necessario. Per vincolare i canali nel mixer,
procedere come segue:
2. Click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) in qualunque zona grigia del pannello mixer.
Appare il menu contestuale del mixer.
• Per svincolare (unlink) i canali, selezionare uno dei canal in link e scegliere “Unlink
Channels” dal menu contestuale del mixer.
I canali sono svincolati. Non è necessario selezionare tutti i canali vincolati, è sufficiente
selezionarne solo uno.
215
Cosa sarà 'linkato'?
Ai canali vincolati sono applicate le seguenti regole:
I tre canali in figura sono vincolati. Abbassando un fader, si modificano i livelli dei tre canali, ma è
mantenuto proporzionalmente il livello generale del mix.
• Ogni impostazione eseguita sul singolo canale prima del link, sarà mantenuta fino a
quando si modifica la stessa impostazione su uno dei canali vincolati.
Per esempio, se vincolate tre canali, ed uno di essi era in muto nel momento in cui è stata
applicata la funzione Link Channel, questo canale resterà in muto anche dopo il link.
Tuttavia, se dopo il link si attiva il muto su un altro canale, tutti i canali vincolati saranno
silenziati. Quindi, la singola impostazione su un canale si perde non appena si cambia
l’impostazione dello stesso parametro in uno qualsiasi dei canali in link.
• Solo i parametri livello, Mute, Solo, Select, Monitor e Record Enable saranno
vincolati tra i canali.
Le impostazioni Effetti/EQ/pan/indirizzamento ingresso/uscita non sono vincolate.
216
Salvataggio impostazioni mixer
È possibile salvare intere impostazioni mixer per i canali audio selezionati o tutti i
canali audio del mixer. Queste potranno essere in seguito caricate in un qualsiasi
progetto. Le impostazioni del canale sono salvate come file d’impostazione mixer.
Questi file recano l’estensione Windows “.vmx”.
Il click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) in una zona qualunque del pannello mixer o
nella finestra Channel Settings, apre il menu contestuale Mixer in cui si trovano le
opzioni della funzione Save/Load. Sono disponibili le seguenti opzioni:
Quando si seleziona una delle opzioni descritte, si apre una normale finestra di
dialogo file, nella quale è possibile selezionare un nome ed una destinazione per il
salvataggio del file sull’hard-disk.
217
Caricare le impostazioni mixer
Per caricare le impostazioni mixer salvate dei canali selezionati, procedere come
segue:
1. Selezionare, nel nuovo progetto, lo stesso numero di canali per i quali sono state
salvate le impostazioni nel progetto precedente.
Per esempio, se sono state salvate le impostazioni di sei canali, selezionare ora sei canali nel
mixer.
• Le impostazioni del mixer saranno applicate nello stesso ordine in cui appaiono nel
mixer, durante il salvataggio.
Cioè, se sono state salvate le impostazioni dai canali 4, 6 e 8 e si applicano queste
impostazioni ai canali 1, 2 e 3, le impostazioni salvate per il canale 4 saranno applicate al
canale 1, quelle salvate per il canale 6 saranno applicate al canale 2, e così via.
2. Click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sul pannello mixer per aprire il menu
contestuale, quindi selezionare “Load Selected Channels”.
Si apre una normale finestra di dialogo dove è possibile collocare il file salvato.
Selezionando “Load All Mixer Settings” dal menu contestuale, si apre il file delle
impostazioni mixer salvate, e le impostazioni caricate sono applicate a tutti i canali
per i quali esistono informazioni all’interno del file. Saranno influenzati tutti i canali,
le impostazioni master, gli strumenti VST, effetti send e master.
218
La finestra VST Performance
219
220
10
Effetti Audio
221
Presentazione Capitolo
Cubase SX/SL presenta una serie di plug-in d’effetti interni. Questo capitolo contiene
informazioni generiche su come assegnare, usare ed organizzare i plug-in.
Gli effetti ed i relativi parametri sono descritti in un documento pdf a parte
denominato “Audio Effects and VST Instruments”.
Questo capitolo descrive gli effetti audio, cioè effetti usati per processare
canali audio, Group, VST Instrument e ReWire. Per informazioni riguardo
l’uso degli effetti MIDI, consultare il capitolo “Parametri ed effetti MIDI in
tempo reale”.
Descrizione generale
Ci sono tre modalità d’uso degli effetti audio in Cubase SX/SL:
• Effetti in Insert.
Un effetto Insert è inserito nella catena del segnale di un canale audio, cioè l’intero segnale
del canale passa attraverso l’effetto. Questo rende la modalità Insert adatta agli effetti per i
quali non è necessario miscelare il suono diretto (dry) e quello processato dall’effetto (wet)
(distorsori, filtri o altri effetti che modificano le caratteristiche tonali o dinamiche del
suono). Si possono avere fino a otto effetti in Insert per canale (e la stessa cosa è valida
per i bus d’ingresso e uscita, durante la registrazione con effetti ed “effetti master”).
• Effetti in Send.
Ogni canale audio prevede otto effetti in send, ognuno dei quali può essere inviato ad un
effetto (o ad una catena d’effetti). Gli effetti in Send sono pratici per due motivi: è possibile
controllare il bilanciamento tra il suono diretto (dry) e quello processato (wet) in modo
individuale per ogni canale usando i sends. In secondo luogo, più canali audio possono
usare lo stesso effetto in send. In Cubase SX/SL, gli effetti in send sono trattati come tracce FX
Channel.
222
VST plug-in e tempo sync
La versione 2.0 del plug-in VST standard (e successive) permette al plug-in di
ricevere dati MIDI dall’applicazione host (in questo caso Cubase SX/SL). Un uso tipico di
questa caratteristica sono gli effetti basati sul tempo (delay, auto-panning, etc.), ma
è anche usata in altri modi per alcuni plug-in.
• L’informazione tempo MIDI è fornita automaticamente ad ogni plug-in VST 2.0 che
“la richiede”.
Non è necessaria alcuna impostazione particolare per questa funzione.
• Quando la ricezione dei dati MIDI è disponibile (o necessaria) per altri scopi, oltre
alla temporizzazione, la configurazione e le funzioni sono descritte nella
documentazione dell’effetto corrispondente.
Per i dettagli che riguardano gli effetti interni, consultare il documento .pdf “Audio Effects
and VST Instruments”.
223
Effetti in Insert
Premessa
Come indica il nome stesso, gli effetti in Insert sono inseriti nel percorso del
segnale audio. Questo significa che l’audio è inviato attraverso l’effetto. È possibile
aggiungere fino a otto diversi effetti in Insert indipendenti ad ogni tipo di canale
audio (traccia audio, traccia canale Group, traccia FX Channel, canale VST
Instrument o ReWire), o ad un bus. Il segnale passa attraverso gli effetti in serie
dall’alto verso il basso, seguendo il percorso:
Come si può notare, gli ultimi due spazi Insert sono post-EQ e post-fader. Essi sono
più adatti per effetti in Insert che non richiedono una modifica di livello dopo l’effetto,
come il dithering (pag. 231) ed i maximizers, entrambi usati, in genere, come effetti
Insert sui bus d’uscita.
224
Quali plug-in posso usare come effetti in Insert?
La maggior parte dei plug-in lavorano bene come effetti in Insert. In generale, le
uniche limitazioni riguardano il numero d’ingressi ed uscite nell’effetto:
• Un plug-in deve avere almeno 1 o 2 ingressi e 1 o 2 uscite per poter essere usato
come effetto in Insert.
Effetti diversi presentano un numero variabile d’ingressi e uscite, ma il numero d’ingressi e
uscite usati realmente sono determinati dall’uso in Insert per canali audio singoli (mono),
stereo o surround (canali multipli).
• Per i canali audio stereo, è necessario usare un effetto con almeno due ingressi
(stereo).
È comunque possibile usare l’ingresso mono di un effetto con un canale stereo, ma poi solo
uno dei canali stereo sarà processato, e, probabilmente, non è questo il risultato desiderato.
Naturalmente, è possibile anche impiegare un effetto con più di due ingressi, dato che poi
entrambi i canali stereo saranno processati, sebbene l’effetto possa ospitare più ingressi.
• Per i canali audio mono, è possibile usare effetti con ingresso mono o stereo.
Tuttavia, dato che il canale audio è mono, anche l’uscita dell’effetto sarà mono. Negli effetti
con uscita stereo, sarà impiegato il canale sinistro (left/mono).
• Per i canali audio multi-traccia, è possibile usare effetti con un qualsiasi numero
d’ingressi.
Tuttavia,usando un effetto che ha solo uno o due canali d’ingresso, solo uno o due canali
della configurazione surround (spesso i canali sinistro e/o destro) saranno processati
dall’effetto. Gli altri canali surround, invece, non saranno processati (pag. 228).
225
Invio di un canale audio o bus agli effetti in Insert
Le impostazioni degli effetti in Insert sono disponibili nel Mixer (in modalità estesa),
nella finestra Channel Settings e nell’Inspector (solo per le tracce audio, gruppo
ed FX). Gli esempi seguenti mostrano la finestra Channel Settings, ma le procedure
sono simili in tutte tre le sezioni:
2. Scorrere il menu a discesa per il tipo d’effetto in uno degli spazi Insert e selezionare
un effetto.
• Se l’effetto ha il parametro Dry/Wet Mix si può usare questo parametro per regolare
il bilanciamento tra il suono diretto (Dry) e quello processato dall’effetto (Wet).
Vedere pag. 244 per i dettagli riguardanti l’editing degli effetti.
• Quando uno o più effetti in Insert sono attivati in un canale, il tasto Insert degli effetti
s’illumina di blu sia nel mixer, sia nella lista Track. Cliccare sul tasto nel canale per
bypassare (disabilitare) tutti i suoi Insert.
Quando gli Insert sono in bypass, i tasti diventano di colore giallo. Cliccare nuovamente sul
tasto per abilitare gli Insert. Si noti che il tasto bypass è disponibile anche nell’Inspector e
nella finestra Channel Settings della traccia audio.
• Per rimuovere un effetto, aprire il menu a discesa per il tipo d’effetto e selezionare
“No Effect”.
È consigliabile farlo per tutti gli effetti che non intendete usare, per ridurre al minimo le
prestazioni della CPU non necessarie.
226
• Quando si hanno più effetti insert in un canale, è possibile bypassare gli effetti uno ad
uno, cliccando il tasto bypass del rispettivo spazio Insert.
Quando l’effetto è bypassato, il tasto è di colore giallo.
È possibile attivare i singoli spazi degli effetti in Insert cliccando sul numero
corrispondente che si trova nella metà superiore della panoramica generale.
227
Uso di effetti mono o stereo in un canale surround
Normalmente, applicando un effetto in Insert mono o stereo ad una traccia
surround (multi-canale), il primo canale(i) altoparlante della traccia (spesso il
sinistro e/o destro) è inviato ai canali disponibili dell’effetto, mentre gli altri canali
della traccia non sono processati.
1. Cliccare nella piccola finestra a sinistra sopra la sezione Insert per aprire il menu a
discesa Display Modes.
228
3. Doppio click nel piccolo diagramma segnale dell’effetto per aprire una finestra di
editing.
In questo caso, l’effetto processerà i canali Ls e Rs. I canali L, R e C passeranno oltre senza essere
processati, mentre la connessione Lfe è interrotta.
229
Funzioni
È possibile spostare le connessioni a ingressi ed uscite dell’effetto in direzione
obliqua, per inviare l’audio a/da altri ingressi/uscite rispetto alla configurazione
standard. Per farlo, cliccare sui tasti freccia posti a destra.
• Spostare gli ingressi e le uscite in modo indipendente tra loro significa creare una
“connessione incrociata”.
L’audio dei canali Ls-Rs è processato nel plug-in ed esce sui canali L-R. Poiché i canali L-R sono
bypassati, l’uscita finale L-R conterrà sia i segnali originali L-R, sia i segnali processati Ls-Rs.
230
Aggiunta d’effetti Insert ai bus
Come già specificato, tutti i bus d’ingresso e uscita hanno otto spazi Insert, come i
normali canali audio. Le procedure per l’aggiunta degli effetti in Insert sono le stesse
(tranne per il fatto che qui non è possibile usare l’Inspector).
• Gli effetti in Insert aggiunti ad un bus d’uscita influenzeranno tutto l’audio inviato a
quel bus, come se fosse un “effetto Insert master”.
Solitamente, si aggiungono compressori, limiter, EQ o altri plug-in per rifinire le dinamiche
ed il suono del mix finale. Il dithering è un caso particolare spiegato nel prossimo paragrafo.
Dithering
Il dithering è un metodo per controllare il rumore introdotto dagli errori di
quantizzazione durante le registrazioni digitali. La teoria al riguardo è che durante i
passaggi a basso livello, sono usati pochi bit per rappresentare il segnale e questo
porta ad avere errori di quantizzazione e quindi distorsione.
Cos’è una “risoluzione più bassa” allora? Beh, Cubase SX/SL impiega internamente una
risoluzione d 32-bit “fluttuanti”, quindi tutte le risoluzioni intere (16-bit, 24-bit, etc.)
sono inferiori. Gli effetti negativi dell’eliminazione dei bit (senza dithering) si notano
probabilmente di più nei formati a 8-bit, 16-bit e 20-bit; applicare il dithering per un
mix-down a 24-bit è forse solo una questione di gusti.
231
Applicare il dithering
1. Cliccare il tasto “e” per aprire la finestra Output Settings per il bus d’uscita, o
visualizzare la sua sezione Insert nella finestra del mixer esteso, come descritto in
precedenza.
• Questi ultimi due spazi Insert sono post-fader, e ciò è cruciale per un
plug-in dithering.
La ragione è che ogni modifica di guadagno master eseguita dopo il dithering, riporta il
segnale nel dominio digitale interno di 32-bit “fluttuanti”, vanificando le impostazioni di
dithering.
Plug-in Descrizione
UV22HR UV22HR offre un dithering di qualità molto alta che supporta più
risoluzioni (8, 16, 20 o 24 bit).
Per una descrizione dei plug-in interni e dei relativi parametri, consultare il
documento pdf “Audio Effects and VST Instruments”. Se preferite usare un altro
tipo di plug-in per il dithering che avete installato, selezionatelo dal menu a discesa.
4. Assicuratevi che il plug-in per il dithering sia impostato alla risoluzione corretta.
La risoluzione corretta sarà la risoluzione del vostro hardware audio (in riproduzione),
oppure la risoluzione desiderata per il file mix-down che volete creare (come impostato
nella finestra di dialogo Export Audio Mixdown). Vedere a pag. 563.
5. Regolate gli altri parametri del pannello di controllo del plug-in per impostare il
dithering desiderato.
232
Uso dei canali Group con effetti in Insert
Come tutti gli altri canali, i canali Group possono avere fino a otto effetti in Insert.
Questo è utile se avete più tracce audio da processare con lo stesso effetto (per
esempio, diverse tracce vocali da processare con il medesimo compressore).
Un altro uso particolare di canali Group ed effetti è il seguente:
Nel caso di una traccia audio mono che si desidera processare attraverso un effetto
stereo in Insert (per esempio, un chorus stereo o un auto panner), non ha molto
senso inserire l’effetto come si fa di solito. La traccia audio è mono, quindi anche
l’uscita dell’effetto in Insert sarà in mono e l’informazione stereo dell’effetto andrà
inevitabilmente persa.
Una soluzione potrebbe essere inviare il Send della traccia mono ad una traccia
stereo FX Channel, impostare il Send in modalità pre-fader ed abbassare
completamente il fader della traccia mono. Tuttavia, questa manovra rende il
missaggio piuttosto problematico, poichè che non è possibile usare il fader.
Ecco un’altra soluzione:
1. Create una traccia Group channel in stereo ed inviatela al bus d’uscita desiderato.
Ora il segnale è inviato direttamente dalla traccia mono al Group channel che passa
poi attraverso l’effetto in Insert, in stereo.
233
Effetti in Send
Premessa
Gli effetti in Send sono si usano attraverso le tracce FX Channel. queste sono tracce
speciali, ed ognuna può contenere fino a otto effetti in Insert. Il percorso seguito
dal segnale è il seguente:
• Se sono stati aggiunti più effetti nel canale FX, il segnale passa attraverso i vari
effetti in serie, dall’alto (il primo spazio) in basso.
In questo modo, è possibile “personalizzare” le configurazioni degli effetti in send (potreste
avere, per esempio, un chorus seguito da un riverbero, quindi un EQ e così via).
• Ogni traccia FX Channel possiede una sotto-traccia per l’automazione dei vari
parametri degli effetti.
Vedere pag. 291 per informazioni dettagliate.
234
Impostazione degli effetti in Send
1. Aprire il menu Project e selezionare “FX Channel” dal sub-menu “Add Track”.
Appare la seguente finestra di dialogo.
• Tutte le tracce FX Channel create appaiono sotto forma di “cartelle” nella lista Track.
Questo rende più facile manipolare e mantenere in ordine le tracce FX Channel, oltre che
risparmiare spazio sullo schermo ordinando la cartella FX Channel.
Le tracce FX Channel sono nominate automaticamente “FX 1”, “FX 2” etc, ma è possibile rinominarle.
Doppio click sul nome della traccia FX Channel nella lista Track o nell’Inspector e digitare il nuovo
nome.
235
Aggiunta ed impostazione effetti
1. Cliccare sul tasto Edit (“e”) della traccia FX Channel (lista Track, mixer o Inspector).
Si apre la finestra FX Settings, simile alla normale finestra Channel Settings, ma senza il
pannello delle mandate Send.
Nella zona centrale della finestra si trova la sezione Inserts con gli otto spazi effetto.
3. Per aggiungere un effetto in uno spazio vuoto (o sostituire l’effetto corrente in uno
spazio), cliccare all’interno dello spazio e selezionare un effetto dal menu a discesa.
La procedura è simile alla selezione di un effetto in Insert per un normale canale audio.
236
• Se si desidera, è possibile aggiungere fino a otto effetti in un canale FX.
Si noti che il segnale passa attraverso gli effetti in serie. Non è possibile regolare i livelli di
mandata e ritorno effetto in modo indipendente per ogni effetto (questa operazione si
esegue sull’intero canale FX). Se l’obiettivo è avere più effetti separati in send (nei quali si
possa controllare i livelli di mandata e ritorno in modo indipendente) è necessario
aggiungere altre tracce FX Channel, una per ogni effetto.
• Per rimuovere un effetto Insert da uno spazio, cliccare nello spazio e selezionare
“No Effect” dal menu a discesa.
È consigliabile eseguire questa operazione per tutti gli effetti che non intendete usare, al
fine di risparmiare le risorse della CPU.
• È inoltre possibile bypassare singoli effetti (o tutti gli effetti) cliccando sul tasto(i)
corrispondente Bypass Insert nella traccia FX Channel.
Vedere pag. 226.
• Ricordate che gli effetti consumano molte risorse della CPU nel vostro
computer.
Maggiore è il numero degli effetti attivi, maggiori risorse saranno dedicate agli effetti.
Impostazione Send
1. Cliccare sul tasto “e” di un canale audio per aprire la sua finestra Channel Settings.
Nel mixer si selezionerà una delle modalità Send del pannello esteso; nell’Inspector è
necessario cliccare sulla linguetta Sends.
237
2. Aprire il menu a discesa per un Send, cliccando nello spazio vuoto e selezionare la
destinazione desiderata.
• Selezionando il primo oggetto del menu (“No Bus”), il Send non è inviato da
nessuna parte.
• Gli oggetti “FX 1”, “FX 2” etc., corrispondono alle tracce FX esistenti. Se è stata
rinominata una traccia FX, come descritto a pag. 235, il nome comparirà nell’elenco
al posto del nome di default.
• Il menu permette inoltre d’inviare un Send direttamente ai bus d’uscita, a canali bus
d’uscita separati o a canali Group.
Indirizzando un Send ad un bus d’uscita, per esempio, è possibile usare dispositivi d’effetti
esterni.
4. Cliccare sul tasto d’accensione della mandata effetto in modo che s’illumini in blu.
In questo modo s’attiva il Send.
238
5. Cliccare e trascinare il cursore di livello Send portandolo circa a metà corsa.
Il livello di mandata determina la quantità del segnale audio inviata al canale FX via Send.
6. Se volete inviare il segnale al canale FX prima che passi attraverso il fader di volume
nel mixer, cliccare sul tasto Pre Fader del Send in modo che s’illumini.
Normalmente, si mantiene la mandata dell’effetto proporzionale al volume del canale (post
fader). Lo schema a blocchi seguente mostra i punti in cui le mandate incidono sul segnale
in modalità pre e post-fader:
239
• Quando in un canale sono attivati uno o più Send, il tasto Send Effects s’illumina in
blu, sia nel mixer sia nella lista Track. Cliccare su questo tasto in un canale per
bypassare (disabilitare) tutti i suoi effetti in Send.
Con i send disattivati, il tasto si colora di giallo. Cliccare di nuovo per abilitare i send.
Si noti che questo tasto è presente anche nell’Inspector e nella finestra Channel Settings.
• È possibile inoltre bypassare singoli send nella finestra panoramica del canale.
Vedere pag. 227.
• In alternativa, allo stesso modo è possibile bypassare gli effetti in send cliccando
sul tasto “Bypass Inserts” del canale FX.
La differenza è che questa operazione disabilita i reali effetti in send che potrebbero
essere usati da più canali. Disabilitando un send si disabilita solo quel send e quel canale.
Ogni send nella finestra Channel Settings di una canale audio presenta un controllo
pan che permette di posizionare il suono dell’effetto da un canale FX nel campo
sonoro stereo o surround. Questo controllo può essere impiegato in vari modi:
240
Il controllo pan nei send s’imposta nel modo seguente:
2. Far scorrere il menu a discesa Display Modes che si trova sopra i send a destra.
241
Impostazione dei livelli d’effetto
Dopo aver impostato i send come descritto nei paragrafi precedenti, è ora possibile
eseguire le seguenti operazioni:
• È possibile usare il cursore del livello di send della finestra Channel Settings,
dell’Inspector o la parte estesa del mixer, per impostare il livello di mandata.
Regolando il livello di send, si controlla la quantità di segnale inviata dal canale audio al canale
FX.
• Nel mixer è possibile usare il fader di livello del canale FX per impostare il livello di
ritorno dell’effetto.
Regolando il livello di ritorno, si controlla la quantità del segnale inviato dal canale FX al bus
d’uscita.
242
Funzioni FX Channels e Solo Defeat
Talvolta, durante il mixaggio, è necessario posizionare in Solo specifici canali audio, per
ascoltare solo questi ultimi, mentre gli altri sono in muto. Questa operazione, tuttavia,
silenzierà anche tutti i canali FX. Se i canali in solo hanno i send inviati ai canali FX, ne
consegue che non sarà possibile udire gli effetti in send dei canali.
Per ovviare a questo inconveniente si può usare la funzione Solo Defeat sul canale FX:
1. Innanzitutto premere [Alt]/[Option] e cliccare sul tasto Solo del canale FX.
In questo modo si attiva la funzione Solo Defeat sul canale FX. In questa modalità, il canale
FX non sarà silenziato attivando il Solo in un altro canale nel mixer.
2. Ora è possibile selezionare il Solo in un qualsiasi canale audio senza che il ritorno
dell’effetto (il canale FX) sia posto in muto.
3. Per disattivare la funzione Solo Defeat sul canale FX, premere di nuovo [Alt]/[Option]-
click sul tasto Solo del canale FX.
243
Impostazione Effetti
Selezione di effetti preset
La maggior parte dei plug-in effetti VST forniscono una serie di utili preset per una
rapida scelta degli effetti. Si possono selezionare i preset dal pannello di controllo
dell’effetto, oppure effettuare una selezione dalla finestra Channel Settings:
1. Aprire la finestra Channel Settings del canale con gli effetti in Insert.
Ciò significa che per selezionare i preset per gli effetti in send, si dovrà aprire la finestra FX
Settings della traccia FX Channel.
2. Scorrere il menu a discesa Display Modes posto sopra lo spazio Insert, quindi
selezionare “Preset”.
Ora nello spazio Insert sono visualizzati i preset correnti selezionati.
3. Usare il menu a discesa (la freccia a destra del nome preset) per selezionare un altro
preset.
È anche possibile usare i tasti “-“ e “+” a sinistra per spostarsi tra i preset.
244
Editing effetti
Tutti gli effetti in Insert e Send hanno un tasto Edit (“e”). Cliccando su questo
tasto, si apre il pannello di controllo degli effetti, nel quale è possibile impostare i
vari parametri.
• Si osservi che tutti gli effetti possono essere editati usando un pannello di controllo
semplificato (formato solo da cursori orizzontali, senza grafica) se si preferisce. Per
editare gli effetti usando questo pannello di controllo “base”, premere
[Ctrl]/[Command]+[Shift] e cliccare sul tasto Edit di ogni spazio o send dell’effetto.
Eseguire le impostazioni
245
Nominare gli effetti
In entrambi i casi, se è stata eseguita una modifica nelle impostazioni dei parametri,
questi sono già salvati! Per dare un nome alle impostazioni correnti, cliccare nel
campo Name, digitare un nuovo nome e premere [Invio]. Il nuovo nome sostituisce
il nome precedente nel menu a discesa del programma.
È possibile salvare gli effetti editati per un uso futuro (per esempio, in altri progetti)
usando il menu a discesa a destra del campo nome.
2. Nella finestra di dialogo file che appare, selezionare un nome ed una destinazione
per il file, quindi cliccare sul tasto Save.
Potrebbe essere una buona idea predisporre una cartella dedicata ai vostri effetti.
3. Nella finestra di dialogo file che si apre, individuare il file e premere sul tasto Open.
Se si carica un Bank, sarà sostituito il set corrente di tutti i programmi dell’effetto.
Se si carica un singolo effetto, sarà sostituito solo il programma corrente selezionato.
246
Installazione ed uso degli effetti plug-in
C’è un’ampia scelta di effetti plug-in disponibili nei due formati supportati da Cubase SX/SL
(VST e Direct X). I due formati sono trattati diversamente per quanto riguarda la
loro installazione e organizzazione:
Plug-in VST
Mac OS X
Esistono una gran quantità di plug-in disponibili per l’acquisto o il download. Per
installare un plug-in VST in Mac OS X, uscire da Cubase SX/SL e trascinare il file del plug-
in una delle seguenti cartelle:
• /Library/Audio/Plug-Ins/VST/
Questo è possibile solo se si accede al sistema operativo in qualità di amministratore di
sistema. I plug-in installati in questa cartella saranno disponibili per tutti gli utenti, su tutti i
programmi che li supportano.
• Users/ Username/Library/Audio/Plug-Ins/VST/
“Username” è il nome registrato sul computer (la via più breve per aprire questa cartella è
andare sulla vostra cartella “Home” e seguire da lì il percorso /Library/Audio/Plug-Ins/VST/.
I plug-in installati in questa cartella sono riservati solo a voi.
Al riavvio di Cubase SX/SL, i nuovi effetti appariranno nei menu a discesa effetti.
Windows
247
Organizzazione dei plug-in VST
Avendo a disposizione un gran numero di plug-in VST, può diventare scomodo averli
tutti in un solo menu a discesa. Per questo motivo, i plug-in installati in Cubase SX/SL
sono sistemati in apposite sotto-cartelle, a seconda del tipo d’effetto.
248
Plug-in DirectX (solo in Windows)
Per poter usare I plug-in DirectX, è necessario avere Microsoft DirectX installato sul
vostro computer (versione 8.1 o seguenti, raccomandate e incluse nel CD di Cubase SX/SL).
I plug-in DirectX non potranno essere sistemati nella cartella Vstplugins, poiché
sono installati sotto il sistema operativo, non esclusivamente per Cubase SX/SL.
Dovrete seguire invece le istruzioni per l’installazione incluse nei plug-in (pag. 252).
• Nei menu Effect, tutti i plug-in DirectX sono elencati nel sub-menu
DirectX.
Selezione, attivazione ed editing si eseguono come per gli effetti VST.
249
Uso e selezione dei plug-in VST
Per vedere i plug-in VST disponibili nel vostro sistema, cliccare sulla linguetta “VST
Plug-ins” posta in cima alla finestra. La finestra visualizza tutti i plug-in in Cubase SX/SL
e la cartella condivisa Vstplugins.
• Per abilitare un plug-in (renderlo cioè disponibile per la selezione), cliccare nella
colonna sinistra.
Solo i plug-in correnti abilitati (indicati dal segno di spunto nella colonna di sinistra)
compariranno nei menu effetti.
• La seconda colonna indica le richieste del plug-in per l’uso corrente in Cubase SX/SL.
Cliccando in questa colonna su un plug-in già in uso, si apre un menu a discesa che mostra
esattamente dove avviene l’uso del plug-in.
• Un plug-in può essere in uso anche se non è abilitato nella colonna di
sinistra.
Potreste, per esempio, aver aperto un progetto contenente effetti che sono correntemente
disabilitati nel menu. La colonna di sinistra determina solamente se il plug-in sarà visibile o
meno nei menu degli effetti.
• Tutte le colonne possono essere ridimensionate mediante l’uso del divisorio nella
colonna di testa.
Colonna Descrizione
VST Version Indica con quale versione del protocollo VST è compatibile il plug-in.
Delay (sample) Indica il ritardo (in campioni) che sarà introdotto dall’effetto mediante il
suo uso in Insert. Ciò è automaticamente compensato da Cubase SX/SL.
Old Host Verificate questa colonna nel caso di un plug-in specifico se volete che
Behaviour sia processato come lo era nelle precedenti versioni di Cubase SX/SL, per
evitare strani suoni di ritorno (feedback). Si noti che è necessario
caricare di nuovo il plug-in perché la modifica abbia effetto.
250
Colonna Descrizione
Path Indica percorso e nome della cartella nella quale si trova il file del plug-in.
251
• È anche possibile aggiungere più cartelle “condivise”, cliccando sul tasto “Add” ed
archiviando un’altra cartella Vstplugins sul vostro hard disk.
Avendo a disposizione più cartelle assegnate come Shared Plug-ins Folders, è possibile in
ogni momento usare il campo testo del menu a discesa per decidere quale delle cartelle
assegnate sarà destinata ad essere attiva.
• Per rimuovere una cartella plug-in condivisa, selezionarla e cliccare sul tasto
“Remove”.
• Per abilitare un plug-in (renderlo cioè disponibile per la selezione), cliccare nella
colonna all’estrema sinistra.
Solo i plug-in correnti abilitati (indicati dal segno di spunto nella colonna di sinistra)
compariranno nei menu effetti.
Ci potrebbe essere una gran quantità dei più svariati plug-in nel vostro sistema, non
destinati, in realtà, al processo audio musicale. Disabilitandoli, sarà più agevole
muoversi fra i vari menu effetti di Cubase SX/SL.
• La seconda colonna indica quante volte è stato richiesto il plug-in per l’uso corrente
in Cubase SX/SL.
Cliccando in questa colonna su un plug-in già in uso, si apre un menu a discesa che mostra
esattamente dove avviene l’uso del plug-in.
Si noti che il plug-in può essere in uso anche se non è abilitato nella
colonna di sinistra. Potreste, per esempio, aver aperto un progetto
contenente effetti che sono correntemente disabilitati nel menu.
La colonna di sinistra determina solamente se i plug-in saranno visibili o
meno nei menu effetti.
252
11
Strumenti VST
253
Introduzione
Gli strumenti VST (Virtual Instruments) sono sintetizzatori software (o altre sorgenti
sonore) contenuti in Cubase SX/SL. Sono riprodotti internamente via MIDI, e le loro
uscite appaiono su canali separati nel mixer, in modo da poter aggiungere effetti o
EQ, come avviene per le normali tracce audio.
Alcuni strumenti VST sono inclusi in Cubase SX/SL, altri possono essere acquistati
separatamente, da Steinberg o altri costruttori. Questo capitolo descrive le
procedure generali per l’uso degli strumenti VST, oltre alla descrizione degli
strumenti VST interni.
Gli strumenti VST inclusi ed installati con Cubase SX/SL sono i seguenti:
• VB-1 – Un basso virtuale costruito sui principi di modelli fisici in tempo reale.
254
Attivazione ed uso degli strumenti VST
2. Far scorrere il menu a discesa e, in uno spazio vuoto del pannello, selezionare lo
strumento desiderato.
Lo strumento è caricato ed attivato, ed il suo pannello di controllo è automaticamente
aperto.
4. Aprire il menu a discesa per l’uscita della traccia MIDI nella lista Track o
nell’Inspector.
Questo menu conterrà ora un oggetto in più, con il nome dello strumento VST attivato.
255
5. Selezionare lo strumento VST dal menu a discesa dell’uscita MIDI.
L’uscita MIDI della traccia è ora inviata allo strumento selezionato.
7. Assicuratevi che l’opzione “MIDI Thru Active” sia attivata nella finestra di dialogo
Preferences (pagina MIDI).
8. Cliccare sul tasto Monitor (ascolto) della traccia MIDI (nella lista Track, Inspector o
nel mixer).
Quando questo tasto è attivo (o la traccia è abilitata per la registrazione, vedere pag. 62),
il MIDI entrante è trasferito all’uscita MIDI selezionata (in questo caso lo strumento VST).
9. Aprire il mixer.
Troverete una striscia canale in più per le uscite audio dello strumento.
Le strisce canale dello strumento VST hanno le stesse caratteristiche e funzionalità delle
strisce canale Group, con l’aggiunta di un tasto Edit alla base della striscia per l’apertura del
pannello di controllo dello strumento VST.
10. Usare il menu a discesa d’uscita posto in cima alla striscia del canale per inviare
l’audio dello strumento all’uscita o al gruppo desiderato.
256
Latenza
A seconda del vostro hardware audio e dei relativi driver ASIO, la latenza (il tempo
necessario allo strumento VST per generare il suono quando si preme un tasto sul
controller MIDI) può essere troppo alta per permettervi di riprodurre in tempo reale
il suono dello strumento VST da una tastiera MIDI.
• Per accedere ai parametri dello strumento VST, cliccare sul tasto Edit nella finestra
dello strumento VST o nella sua striscia canale nel mixer (in cima al fader).
Si apre il “pannello di controllo” dello strumento VST.
257
Selezione di patch dalla finestra Project
Quando uno strumento VST è selezionato come uscita MIDI per una traccia, è
possibile anche selezionare le patch per nome, usando il menu programma a discesa
nella lista Track o nell’Inspector. Sebbene questo sia configurato automaticamente
ed in modo assolutamente trasparente, sono opportune un paio di considerazioni:
• Se lo strumento VST supporta solo l’originale standard VST 2.0, è disponibile solo un
supporto limitato per la selezione della patch.
In questo caso, selezionando una patch si chiederà in realtà allo strumento VST di cambiare
“Plug-in Program”, e questo non significa selezionare una patch inviando messaggi MIDI di
Program Change e Bank Select.
258
12
Il suono Surround
259
Premessa
Cos’è il suono Surround?
La parola “surround” (avvolgente, circolare) è un termine comune che descrive
diverse tecniche di posizionamento del suono rispetto all’ascoltatore. Mentre il
normale ascolto stereo si limita al posizionamento sinistro/destro del suono (in un
campo, quindi, relativamente limitato), il suono Surround permette di posizionare
una sorgente audio in ogni punto dello spazio attorno all’ascoltatore.
Il sistema Surround arriva ai giorni nostri (in varie forme) dopo i primi sfortunati
tentativi degli anni ’70 di elaborare un formato quadrifonico per l’ascolto dei vecchi
dischi in vinile. Attualmente sono state sviluppate tecniche di maggior successo.
• Il numero d’altoparlanti.
(varia da 2 altoparlanti fino a 12).
260
• Cubase SX può ospitare specifici plug-in surround, cioè plug-in con supporto multi-
canale progettati appositamente per il mixing surround (il plug-in interno “Mix8to2”
ne è un esempio).
Ci sono anche plug-in surround “consapevoli”, non progettati specificamente per il
surround, ma che grazie al loro supporto multi-canale funzionano bene in una
configurazione surround.
• Si configura Cubase SX per il surround definendo i bus d’ingresso e uscita per il
formato surround desiderato, e specificando quali sono gli ingressi e uscite audio
usate dai veri canali nei bus.
Queste impostazioni si eseguono nella finestra VST Connections.
Codifica
Il risultato di un mix surround in Cubase SX può essere l’audio multi-canale inviato dal
bus d’uscita surround alla vostra configurazione di altoparlanti, oppure (se si usa la
funzione Export audio) uno o più file audio sul vostro hard disk. I mix surround
esportati, possono essere divisi (un file mono per ogni canale altoparlante) oppure
interleaved (un singolo file contenente tutti i canali surround).
Per passare da questa fase al prodotto finale (il suono surround su DVD, DTS, etc.)
sono necessari un software e, possibilmente, un hardware speciali. Questi dispositivi
codificheranno il segnale nel formato desiderato, eventualmente comprimeranno
l’audio ed infine lo salveranno sul media finale.
I software e/o hardware necessari dipendono dal tipo di formato per il quale state
mixando e non sono in alcun modo legati a Cubase SX.
261
Plug- in surround
• MatrixEncoder e MatrixDecoder.
Questi plug-in sono impiegati per lavorare con materiale codificato in formato LRCS
Surround. In LRCS Surround quattro canali audio sono convertiti in due canali, per la
distribuzione in normali formati video e radio. Questi plug-in eseguono questo tipo di
conversione (in entrambi i sensi) e sono compatibili con i formati LRCS Surround.
• Mix6to2.
Il plug-in Mix6to2 permette il controllo dei livelli fino a sei canali surround, ed il loro
mixaggio in un’uscita stereo.
• Mix8to2.
Il plug-in Mix8to2 permette il controllo dei livelli fino a otto canali surround, ed il loro
mixaggio in un’uscita stereo.
• MultiDelay.
Il plug-in MultiDelay può processare fino a 12 canali altoparlante, permettendo di
regolare il livello, la fase ed il ritardo dei singoli canali in modo indipendente. L’impiego
classico di questo effetto è quello di compensare i ritardi dovuti alle notevoli distanze tra gli
altoparlanti in ambienti surround molto grandi.
• SurroundPanner.
Questo plug-in è descritto a pag. 269.
262
Finestra principale
VST Connections (collegamenti VST)
La colonna Bus Name indica i bus correnti configurati così come appariranno nei
menu a discesa per l’indirizzamento ingresso/uscita nel mixer.
263
Il Surround nel Mixer
Il suono surround è mantenuto attraverso ogni fase del percorso audio nel mixer di
Cubase SX, dall’ingresso al bus d’uscita. Ogni bus o canale audio può pilotare fino a 12
canali surround altoparlante.
Il SurroundPanner è usato
per posizionare “dinamicamente”
il suono nel campo surround.
Nella sezione canale d’uscita del mixer è possibile controllare il livello generale dei bus
configurati. L’indicatore livello di un bus (o di un canale del mixer) che pilota più canali
surround sarà formato da più barre luminose, una per ogni canale altoparlante della
configurazione surround.
264
Funzioni
Impostazione della configurazione surround
Configurazione bus d’uscita
3. Cliccare sul tasto “Add Bus” e selezionare uno dei formati preset dal menu a
discesa Configuration (vedere in seguito).
Appare il nuovo bus con le porte visibili.
4. Cliccando nella colonna ASIO Device Port, è possibile ora inviare i canali
altoparlante alle uscite desiderate del vostro hardware audio.
Formato Descrizione
5.1 È la configurazione più diffusa nel campo del cinema e dei DVD. Nei
vari protocolli di codifica per film e DVD (stabilite dai vari costruttori),
è riferita a Dolby Digital, AC-3, DTS e MPEG 2 Multichannel.
Questa configurazione è costituita da un altoparlante centrale
(impiegato principalmente per il parlato) e quattro altoparlanti
Surround (per la musica e gli effetti speciali). È disponibile, inoltre, un
canale sub (LFE - Low Frequency Emitter) a banda passante più
bassa impiegato per effetti speciali a bassa frequenza.
265
Formato Descrizione
LRC+Lfe Simile al formato LRC, ma con l’aggiunta del canale sub Lfe.
LRCS+Lfe Simile al formato LRCS, ma con l’aggiunta del canale sub Lfe.
Quadro+Lfe Simile al formato Quadro, ma con l’aggiunta del canale sub Lfe.
6.0 Music Questo formato impiega 2 canali frontali (Left/Right), con canali surround
Left e Right e canali Left e Right laterali.
266
I bus “child”
In sostanza, un bus “child” (letteralmente bus “figlio”) è un bus contenuto in
un bus più grande. Di solito i bus child si trovano all’interno dei bus surround, e
permettono d’inviare le tracce stereo direttamente ad una coppia di altoparlanti
stereo all’interno del bus surround. È inoltre possibile aggiungere bus child in
altri formati surround (con un minor numero di canali rispetto al bus “genitore”).
Una volta creato un bus surround, è possibile aggiungergli uno o più bus child
con un click-destro (Windows) o [Ctrl]-click (Mac) sul bus e selezionando “Add
Child Bus”. Questa procedura è descritta nei dettagli a pag. 18.
267
Invio dei canali direttamente ai canali surround
Se volete posizionare una sorgente audio solo in un canale altoparlante separato,
è possibile inviarlo direttamente a quel canale altoparlante. Ciò è utile avendo a
disposizione materiale pre-mixato o registrazioni multi-canale che non richiedono
panning.
Se avete aggiunto un bus child dentro un bus surround (pag. 267), esso
apparirà come un oggetto del sub-menu all’interno del menu d’indirizzamento
uscita del bus surround. Selezionarlo, quindi, per inviare un canale audio stereo
direttamente alla coppia di altoparlanti stereo scelta nel bus surround.
268
Uso del controllo Surround Panner
Cubase SX/SL possiede una particolare funzione che permette di posizionare
graficamente una sorgente sonora nel campo surround. In realtà, si tratta di uno
speciale plug-in che distribuisce l’audio in varie proporzioni ai canali surround.
• Per un totale controllo del panning surround, eseguire un doppio click del mouse
sull’immagine in miniatura per aprire l’interfaccia completa Surround Panner in
una finestra separata.
I controlli di questa finestra sono descritti a pag. 270.
269
I controlli SurroundPan
Mode – Standard/Position/Angle
• Nelle modalità Standard e Position, gli altoparlanti frontali sono allineati, come se
si trovassero in una normale situazione tipo cinema. Ciò significa che gli altoparlanti
frontali si trovano ad una distanza diversa dal centro.
La modalità Standard (default) è la migliore per spostare le sorgenti sonore tra gli
altoparlanti senza avere un’attenuazione di livello.
• La modalità Angle rappresenta la definizione tradizionale del mixing surround. Si
noti che, in questo caso, gli altoparlanti si trovano ad eguale distanza dal centro.
Non si tratta, in realtà, della reale situazione di un cinema, per esempio. Tuttavia
questa modalità ha dimostrato la sua efficacia in molte situazioni.
270
Altoparlanti
Gli altoparlanti nel pannello rappresentano la configurazione surround scelta.
Posizionamento e livelli
Per comprendere come vanno gestiti i livelli è necessaria una breve spiegazione:
271
• I livelli del segnale proveniente dai singoli altoparlanti sono indicati da linee
colorate che vanno dagli altoparlanti al centro del display.
In modalità Angle:
C’è anche uno insieme speciale di comandi da tastiera per lavorare nella finestra
SurroundPan.
272
La manopola LFE (Tutte le modalità)
Il Surround Panner nella striscia canale (in basso) e nel pannello esteso della striscia canale del
mixer (“SurroundPan” attivato).
Se avete un canale stereo, c’è la possibilità di usare una delle tre modalità Mirror.
Appariranno due palline grigie, una per ogni canale (L/R). Questo vi permetterà di
muovere simmetricamente i due canali, trascinandone solo uno. Le tre modalità
permettono di selezionare gli assi usati per l’effetto “mirroring” (specchio).
273
Parametri aggiuntivi (modalità Standard)
• Center Level.
Questo controllo determina come le sorgenti sonore centrali saranno riprodotte dagli
altoparlanti frontali. Con un valore del 100%, l’altoparlante centrale fornirà la sorgente
centrale. Con un valore di 0%, la sorgente centrale sarà fornita dall’immagine “fantasma”
creata dagli altoparlanti sinistro e destro. Altri valori produrranno un mix tra i due metodi.
• Divergence Controls.
I tre controlli di divergenza determinano le curve di attenuazione usate durante il
posizionamento delle sorgenti sonore, per l’asse X frontale, l’asse X retro e l’asse Y
(fronte/retro), rispettivamente. Se tutti tre i valori di divergenza sono impostati a 0%
(default), posizionando una sorgente sonora in un altoparlante, imposterà tutti gli altri a
livello zero (-∞) (tranne l’altoparlante centrale che dipende dal livello centrale). Con valori
più alti, gli altri altoparlanti riceveranno una certa percentuale della sorgente sonora.
• Attenuate.
Il controllo Attenuate può essere usato per amplificare o attenuare la sorgente sonora.
L’effetto che questo controllo ha sul livello di ogni altoparlante può essere determinato
dalla lettura dei livelli, il cerchio concentrico (modalità Position) e l’arco (modalità Angle).
• Normalize.
Normalize è una funzione che controlla il volume generale di tutti gli altoparlanti. Quando
questo valore è impostato a 1.0 (piena normalizzazione), il livello proveniente da tutti gli
altoparlanti insieme è sempre esattamente uguale a 0dB. I singoli livelli saranno quindi
amplificati o attenuati di conseguenza.
274
Automazione
• Export in formato “split”:il risultato è un file audio mono per ogni canale surround.
• Export in formato Interleaved: il risultato è un singolo file audio multi-canale (per
esempio, un file in formato 5.1, contenente tutti i sei canali surround).
• In Windows, è possibile anche esportare un mix in formato surround 5.1 su un file
in formato Windows Media Audio Pro.
Questo è un formato di codifica su misura per il surround 5.1 (pag. 575).
• È possibile anche esportare un mix surround in un file Dolby Digital AC3 o DTS, se
avete Steinberg Dolby Digital Encoder o Steinberg DTS Encoder (entrambi plug-in
opzionali e distinti) installati nel vostro sistema.
Visitate il sito www.steinberg.net per ulteriori dettagli.
275
Uso degli effetti in configurazioni surround
Cubase SX/SL presenta uno speciale formato surround per i plug-in VST. Si tratta di
plug-in che possono processare più di due canali, per esempio i plug-in Mix8to2
e MultiDelay.
276
13
Automazione
277
Premessa
Cubase SX/SL presenta caratteristiche d’automazione molto vaste. Virtualmente, ogni
parametro ed effetto nel mixer può essere automatizzato.
I due metodi non sono diversi in termini di come i dati d’automazione sono
applicati; differiscono solo nel modo in cui gli eventi d’automazione sono creati,
tracciandoli manualmente o registrandoli. Ogni dato d’automazione applicato si
rifletterà sia nel mixer (con il movimento di un fader, per esempio), sia nella
corrispondente curva d’automazione traccia (sebbene questa sia nascosta).
278
Le sottotracce d’automazione
Tutte le tracce audio, group e FX channel hanno sotto-tracce d’automazione.
Queste sotto-tracce permettono di visualizzare ed editare l’automazione di tutte le
impostazioni mixer per la traccia, oltre alle impostazioni degli effetti in insert della
traccia. C’è una sotto-traccia d’automazione per ogni parametro automatizzabile, e
le sotto-tracce possono essere nascoste o mostrate in qualsiasi combinazione.
Gli strumenti VST hanno una speciale traccia d’automazione che appare nella
finestra Project quando si aggiunge uno strumento VST. Sono presenti una traccia
d’automazione per i parametri del plug-in e una traccia per ogni canale del mixer
usato dallo strumento VST. Queste tracce hanno, a loro volta, sotto-tracce
d’automazione che permettono l’accesso a tutti i parametri e le impostazioni del
mixer.
• Volume.
• Mute.
• Pan sinistra/destra.
• 8 selezioni programma d’effetti insert con relativi parametri (se gli insert sono usati).
• 8 selettori on/off per gli effetti in send.
• 8 livelli per gli effetti in send.
• Parametri Surround panner.
• Bypass EQ master.
• Impostazioni per 4 moduli EQ (abilitazione/frequenza/qualità/guadagno).
279
Per ogni traccia FX channel e bus ingresso/uscita:
• Volume.
• Mute.
• Pan sinistra/destra.
• 8 selezioni programma d’effetti insert con relativi parametri (se gli insert sono usati).
• Parametri Surround panner.
• Bypass EQ master.
• Impostazioni per 4 moduli EQ (abilitazione/frequenza/qualità/guadagno).
Inoltre, per ogni canale/uscita separata del mixer usati dallo strumento VST:
• Volume.
• Mute.
• Pan sinistra/destra.
• 8 selezioni programma d’effetti insert con relativi parametri (se gli insert sono usati).
• 8 selettori on/off per gli effetti in send.
• Parametri Surround panner.
• Bypass EQ master.
• Impostazioni per 4 moduli EQ (abilitazione/frequenza/qualità/guadagno).
• Volume.
• Mute.
• Pan.
• Selettore parametri traccia on/off.
• Transpose.
• Vel. Shift.
• Random 1-2 min/max/target.
• Range 1-2 min/max/target.
• 4 selettori effetti in insert on/off.
• 4 selettori effetti in send on/off.
• 4 parametri effetti MIDI in insert (se usati).
• 4 parametri effetti MIDI in send (se usati).
280
Funzioni d’automazione traccia
Apertura sotto-tracce d’automazione
Ogni traccia/canale possiede un certo numero di sotto-tracce d’automazione,
ognuna delle quali mostra un parametro d’automazione.
Per le tracce audio, group, MIDI e FX channel, ci sono due modi per aprire una sotto-
traccia d’automazione per il canale:
• Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) sulla traccia nella lista Track, e
selezionando “Show Automation” dal menu a discesa che appare.
• Cliccando sul tasto “Show/Hide Automation” (il segno “+”) nella lista Track del
canale.
Nella lista Track, si apre una sotto-traccia d’automazione, ed una linea diritta orizzontale
nera è visualizzata, così come un’immagine evidenziata in grigio contenente gli eventi della
forma d’onda audio (o gli eventi MIDI per le tracce MIDI) nella finestra eventi.
In default, il parametro del volume è assegnato alla prima sotto-traccia.
281
Apertura di sotto-tracce d’automazione aggiuntive
• Cliccando sul tasto “Append Automation Track” (il segno “+”) in una sotto-
traccia d’automazione, si apre un’altra sotto-traccia che mostra, in default, il
parametro seguente della lista Add Parameter (vedere in seguito).
1. Se non c’è nessun parametro, aprire una sotto-traccia d’automazione usando uno
dei metodi descritti in precedenza.
282
• Se il parametro che si desidera automatizzare è presente nel menu, è possibile
selezionarlo direttamente.
Il parametro sostituirà quindi il parametro corrente nella sotto-traccia d’automazione.
• Se si desidera aggiungere un parametro che non è presente nel menu e vedere tutti
i parametri che possono essere automatizzati, passate alla fase seguente.
3. Selezionare “More…”.
Appare la finestra di dialogo Add Parameter. Essa mostra un elenco con tutti i parametri
(raccolti in diverse categorie) che possono essere automatizzati sul canale selezionato, inclusi
i parametri di un qualsiasi effetto in insert assegnato. Vedere a pag. 279 per un elenco dei
parametri disponibili in base al tipo di canale.
• Per vedere i parametri in ogni categoria, cliccare sul segno “+” nella
cartella della categoria corrispondente.
283
• Si noti che la “sostituzione” del parametro visualizzato nella sotto-traccia
è assolutamente non-distruttiva.
Per esempio, se la sotto-traccia conteneva un qualsiasi altro dato d’automazione del
parametro appena sostituito, questo dato rimane, nonostante non sia visibile dopo la
sostituzione del parametro. Cliccando nella finestra parametri è possibile tornare al parametro
sostituito. Tutti i parametri automatizzati sono indicati da un asterisco (*) posto dopo il nome
del parametro nel menu a discesa.
Cliccando sul tasto “Show/Hide Automation” (il segno “+”) della sotto-traccia
d’automazione, si apre un’altra sotto-traccia che permette di ripetere la procedura
precedente per assegnare un parametro ad ogni sotto-traccia.
• Per rimuovere la singola sotto-traccia, cliccare sul nome del parametro e selezionare
“Remove Parameter” dal menu a discesa.
Si noti che questa operazione cancellerà anche ogni automazione eventi nella sotto-traccia,
e la sotto-traccia sarà chiusa.
• Per rimuovere tutte le sotto-tracce correnti inutilizzate da una traccia nella lista
Track, selezionare “Remove Unusued Parameters” da un qualsiasi nome
parametro nel menu della sotto-traccia.
Tutte le sotto-tracce della traccia selezionata che non contengono eventi automatizzati
saranno chiuse.
284
Nascondere le sotto-tracce d’automazione
• Per nascondere una singola sotto-traccia d’automazione, cliccare sul tasto “Hide
Automation” (il segno “-“) nella lista Track.
• Click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) su una traccia qualsiasi della lista Track e
selezionare l’opzione “Show Used Automation for All Tracks” dal menu a
discesa.
Questa operazione chiuderà tutte le sotto-tracce d’automazione che non contengono
automazione degli eventi, lasciando aperte le sotto-tracce usate per tutte le tracce.
Questa opzione è disponibile anche nel menu Project.
285
Silenziare le sotto-tracce d’automazione
• Tutta l’automazione eventi della traccia tra l’inizio e la fine dell’evento o parte sarà
spostata.
Se c’è un’automazione degli eventi nella nuova posizione (dove si sposta l’evento o la
parte), essa sarà sostituita dalla nuova automazione.
286
Uso dell’automazione Write/Read
Tutti i tipi di traccia tranne le tracce cartella, marker, video e righello presentano i
tasti Write (W) e Read (R) nel mixer, nella lista Track e nella finestra Channel
Settings. Inoltre, anche i pannelli di controllo di tutti i plug-in effetti e degli
strumenti VST sono dotati dei tasti Write e Read.
I tasti Write e Read di un canale nel mixer (a sinistra) e della sotto-traccia d’automazione nella
lista Track (a destra).
• Attivando il tasto Write in un canale, tutti i parametri del mixer che si regolano
durante la riproduzione saranno registrati, per quel canale, come eventi
d’automazione.
• Attivando il tasto Read in un canale, tutte le manovre del mixer registrate per
quel canale saranno eseguite durante la riproduzione, esattamente come le avete
effettuate in modalità Write.
• I tasti W e R di una traccia nella lista Track sono speculari rispetto ai tasti W e R
nella corrispondente striscia canale del mixer.
• Per alcuni tipi di traccia è necessario attivare il tasto Write (sia per la traccia,
sia in generale, vedere in seguito), per creare una traccia d’automazione.
Si tratta degli strumenti VST e delle tracce ReWire e Input/Output. Alla prima attivazione
del tasto Write per questo tipo di tracce, si creeranno le corrispondenti sotto-tracce
d’automazione. È possibile quindi procedere con l’automazione dei parametri delle tracce
(mediante l’editing delle sotto-tracce d’automazione o tramite la scrittura, come descritto
in precedenza). Per riprodurre l’automazione, assicuratevi che il tasto Read delle tracce sia
attivato .
287
Sono disponibili anche i tasti d’automazione generale Read All e Write All.
Si trovano nel pannello comune del mixer ed in cima alla lista Track:
I tasti generali Write e Read nel mixer (a sinistra) e nella lista Track (a destra).
• Quando il tasto Read All è attivo, tutte le manovre eseguite nel mixer e registrate
su tutti i canali saranno eseguite durante la riproduzione.
• Quando il tasto Write All è attivo, tutte le manovre eseguite nel mixer durante la
riproduzione (su tutti i canali) saranno registrate come eventi d’automazione.
Per la maggior parte dei plug-in (effetti audio e strumenti VST), non c’è
modo per il programma di “sapere” se un controllo è “premuto” o meno
(questa informazione non è rimandata dall’interfaccia del plug-in). Per
questo motivo, la maggior parte dei parametri dei plug-in lavorerà in
modalità Autolatch, anche se è selezionata la modalità Touch Fader.
288
• Quando è selezionata la modalità Autolatch, il programma inizia a
Scrivere l’automazione non appena si clicca sul controllo e termina la
scrittura quando s’interrompe la riproduzione (tasto Stop) o si disattiva
la funzione di Write.
L’ultimo valore di automazione sarà continuamente scritto, fino a quando si ferma la
riproduzione (Stop) o si disattiva il tasto Write. Ciò è utile sia nel caso si desideri riscrivere
una lunga sezione dell’automazione precedente, sia quando si sta registrando l’automazione
da un dispositivo remoto (poiché il programma non può sapere quando si “rilascia” il
controllo). Tuttavia, assicuratevi di toccare solo il controllo(i) desiderato mentre registrate
l’automazione in modalità Autolatch, e ricordatevi sempre di fermare la riproduzione quando
avete finito!
289
Un esempio: registrare le vostre modifiche
Se nel vostro progetto corrente avete delle impostazioni cruciali, è consigliabile
non “sperimentare” l’automazione fino a quando non sapete bene come funziona.
In tal caso, è meglio creare un nuovo progetto per l’esempio seguente. Non deve
necessariamente contenere eventi audio, sono sufficienti poche tracce audio.
Procedete come segue:
2. Cliccate sul tasto “Write All” nel pannello comune del mixer.
3. Iniziate la riproduzione, e regolate alcuni fader di volume e/o altri parametri nel
mixer o nella finestra Channel Settings.
Quando avete finito, fermate la riproduzione e ritornate alla posizione in cui l’avete
iniziata.
4. Disattivate la modalità Write, quindi cliccate sul tasto Read All nel pannello
comune del mixer.
Cubase SX/SL è posto ora in modalità Read generale.
290
Registrare l’automazione di un plug-in
Ciascun parametro di ogni effetto o strumento VST assegnato al canale può essere
automatizzato, in linea di massima, nello stesso modo descritto in precedenza.
Gli esempi seguenti presumono che sia stato assegnato un effetto in Insert ad una
traccia FX channel (pag. 237), e descrivono come registrare l’automazione
dell’effetto.
1. Attivate Write All nel pannello comune del mixer o nella lista Track, per
impostare Cubase SX/SL in modalità Write generale.
2. Selezionate la traccia FX channel nella lista Track e aprite la sua sezione degli
Insert nell’Inspector.
Se l’Inspector è nascosto, cliccare sul tasto “Show Inspector” nella barra degli strumenti
della finestra Project.
3. Aprite il pannello di controllo dell’effetto, cliccando sul tasto Edit (“e”) che si trova
nell’Inspector, sopra lo spazio Insert dell’effetto.
4. Cliccate sul tasto Write nel pannello di controllo per attivare la modalità Write.
Tutti gli effetti e gli strumenti VST presentano i tasti Write/Read nei rispettivi pannelli di
controllo. Questi tasti lavorano esattamente come i tasti corrispondenti nel mixer o nella
lista Track. Nell’esempio precedente, è stata impiegata la modalità Write generale, tramite
la quale le modifiche nel mixer e sui parametri sono state registrate su tutte le tracce. In
questo esempio, invece, useremo la modalità Write solo per una traccia.
6. Disattivate il tasto Write e, al suo posto, attivate il tasto Read nel pannello di
controllo.
291
Assegnare un parametro automatizzato ad una sotto-traccia
d’automazione
Per selezionare il parametro corrente mostrato nella traccia d’automazione per il
canale FX, procedere come segue:
1. Cliccare nel display del parametro della sotto-traccia d’automazione del canale FX.
Si apre il menu a discesa che elenca i parametri d’automazione del plug-in. I parametri
automatizzati in precedenza sono indicati da un asterisco a destra del nome.
• Per visualizzare i parametri di uno strumento VST si usa lo stesso metodo, usando
però la prima traccia d’automazione dello strumento.
Come spiegato in precedenza, ogni strumento VST ha due o più tracce d’automazione
(una per le impostazioni del plug-in ed una per ogni canale mixer dello strumento VST).
292
Lavorare con le curve d’automazione
Curve d’automazione
Ci sono due tipi di curve d’automazione, denominate “ramp” e “jump”:
• le curve jump sono create per ogni parametro che può assumere i soli valori
on/off (il tasto Mute, per esempio).
• Le curve ramp sono create per ogni parametro che genera valori multipli continui
(movimenti di fader o manopole, etc.).
Esempi di curve d’automazione jump (sopra) e ramp (sotto) visualizzate nel display degli eventi.
293
Editing degli eventi d’automazione
Disegnare l’automazione degli eventi
1. Aprire una sotto-traccia d’automazione volume di una traccia audio, cliccando sul
segno “+”.
La linea nera di valore statico appare nel display degli eventi.
294
5. Quando si rilascia il tasto del mouse, il numero di eventi d’automazione si riduce a
pochi eventi, ma l’andamento della curva rimane lo stesso.
Questo “sfoltimento” degli eventi è determinato dal valore di Automation Reduction Level
impostato nella finestra di dialogo Preferences (pag. 300).
Altre modalità d’uso dello strumento Pencil possono essere molto utili per
disegnare gli eventi d’automazione. Si accede alle varie modalità d’uso cliccando
sullo strumento Pencil nella barra degli strumenti ed effettuando una scelta dal
menu a discesa che appare.
• Cliccando e trascinando con lo strumento Pencil in modalità Line, una linea nella
sotto-traccia d’automazione crea eventi d’automazione allineati ad essa.
È un modo rapido per creare dissolvenze lineari, etc.
• La modalità Parabola lavora nello stesso modo, allineando però gli eventi
d’automazione lungo una curva parabolica e permettendo quindi curve e
dissolvenze più “naturali”.
Si noti che il risultato dipende dalla direzione con la quale s’inizia a disegnare la curva.
295
• Le modalità Sine, Triangle e Square creano eventi d’automazione allineati
secondo curve continue.
Se la funzione Snap è attivata ed è impostata la modalità Grid, il periodo della curva (la
lunghezza di un “ciclo” della curva) è determinato dalle impostazioni di Grid. Premendo
[Shift] e trascinando, è possibile impostare la lunghezza del periodo manualmente, in
multipli del valore di Grid.
• Per selezionare più punti curva, si può premere [Shift]-click oppure trascinare un
rettangolo di selezione con lo strumento freccia.
Tutti gli eventi all’interno dell’area di selezione saranno selezionati.
Disegnare un rettangolo di selezione con lo strumento freccia attorno ad alcuni punti per selezionarli.
Una volta selezionata, la serie di punti può essere spostata in tutte le direzioni
come se fosse un punto “unico”. (la forma della curva costituita dai punti degli
eventi selezionati rimane intatta).
296
Rimuovere gli eventi d’automazione
Gli eventi d’automazione possono essere editati in modo simile gli altri eventi. Si
possono usare le funzioni Cut, Copy e Paste, è possibile riunire in gruppi e
ordinare gli eventi etc. Tuttavia, ci sono quattro comandi nel menu Edit che non
sono applicabili agli eventi d’automazione. Essi sono:
• Split at Cursor.
• Split Loop.
• Move to front.
• Move to back.
297
Editing di eventi d’automazione nel Project Browser
È possibile anche editare gli eventi d’automazione nel Project Browser. Procedere
nel modo seguente:
Parametro Descrizione
298
Consigli e metodologie comuni
Non esistono regole difficili o rapide quando si tratta di scegliere il metodo
d’automazione da impiegare. È possibile, per esempio, che non si apra nemmeno
una sotto-traccia d’automazione, e si usi l’automazione Write lungo tutto un
progetto. Oppure si possono disegnare le curve d’automazione, per automatizzare le
impostazioni in un progetto. Entrambi i metodi presentano i rispettivi vantaggi,
ma, ovviamente, dipende da voi decidere quali usare e quando usarli.
• L’editing delle curve nelle sotto-tracce d’automazione, offre una visione grafica
generale relativa al contenuto della traccia ed alla sua posizione nel tempo.
Questo consente di modificare rapidamente i valori del parametro in punti specifici, senza
dover attivare la riproduzione. Questo metodo, per esempio, permette una buona veduta
d’insieme se si ha una voce solista o un dialogo su una traccia e un tappeto musicale su
un’altra traccia, il cui livello deve essere abbassato ogni volta che inizia il dialogo.
Questi sono solo due esempi dei vantaggi che presentano i rispettivi metodi.
In generale, l’editing di curve e l’uso dell’automazione Write sono due metodi che
si completano a vicenda. In base alla natura dei vostri progetti, sarete in grado voi
stessi di verificare quale metodo è più adatto in una determinata situazione.
299
Opzioni ed impostazioni
Per esempio, tutti i punti evento che potrebbero esserci tra due altri punti che non
escono dalla curva, saranno automaticamente rimossi dalla funzione di riduzione.
Se cercate di aggiungere un evento che non esce dalla curva esistente tra due punti esistenti…
…l’evento sarà rimosso al rilascio del tasto del mouse. Spostando l’evento di una qualsiasi quantità
(per cui la curva risultante non è una linea diritta), l’evento sarà naturalmente aggiunto.
300
14
Controllo remoto del mixer
301
Presentazione capitolo
È possibile controllare il mixer di Cubase SX/SL via MIDI. Sono supportati un gran
numero di dispositivi di controllo MIDI. Questo capitolo descrive come impostare
Cubase SX/SL per il controllo remoto.
• C’è anche un Generic Remote Device che permette di usare qualsiasi controller
MIDI per il controllo remoto di Cubase SX/SL.
La procedura di installazione è descritta a pag. 306.
Configurazione
Connessione del dispositivo remoto
Collegare l’uscita MIDI Out del dispositivo remoto all’ingresso MIDI In della vostra
interfaccia MIDI. A seconda del modello del dispositivo remoto, potrebbe essere
necessario collegare anche l’uscita MIDI Out dell’interfaccia MIDI all’ingresso MIDI In
del dispositivo remoto (ciò è necessario se il dispositivo remoto possiede indicatori,
fader motorizzati, etc. Vedere le specifiche dei controlli MIDI alle pagine seguenti per
ulteriori dettagli).
Se registrerete tracce MIDI, non vorrete che un qualsiasi dato MIDI proveniente dal
dispositivo remoto sia accidentalmente registrato. Per evitarlo, dovrete eseguire le
seguenti impostazioni:
Ora è stato rimosso l’ingresso del dispositivo remoto dal gruppo “All MIDI Inputs”.
Questo significa che è possibile registrare tracce MIDI con la porta “All MIDI Inputs”
selezionata senza il rischio di registrare, allo stesso tempo, i dati dal dispositivo remoto.
302
Selezione di un dispositivo remoto
1. Scorrere il menu Devices e selezionare Device Setup.
Si apre una finestra di dialogo che indica nella parte sinistra un elenco dei dispositivi.
2. Se non trovate il dispositivo che state cercando, cliccate sulla linguetta Add/Remove e
selezionatelo dall’elenco Devices Classes.
Cliccare sul tasto “Add” per aggiungerlo all’elenco Devices.
• Si noti che è possibile selezionare più di un dispositivo remoto dello stesso tipo.
Se ci sono più dispositivi dello stesso tipo, questi saranno numerati nell’elenco Devices.
3. Cliccare ora sulla linguetta Setup e selezionare il vostro dispositivo di controllo MIDI
dall’elenco Devices.
A seconda del dispositivo selezionato, nella parte destra della finestra di dialogo possono
comparire una lista di comandi per le funzioni programmabili o un pannello vuoto.
303
6. Cliccare sul tasto OK per chiudere la finestra di dialogo.
Ora è possibile usare il dispositivo di controllo MIDI per muovere fader e manopole, attivare i
tasti Mute e Solo, etc. L’esatta configurazione del parametro dipende dal tipo di dispositivo di
controllo esterno MIDI impiegato.
Funzioni
Scrivere l’automazione usando i controlli remoti
L’automazione del mixer tramite un dispositivo di controllo remoto avviene come
quando si opera sui controlli dello schermo durante la scrittura in modalità Write.
Tuttavia, quando si tratta di sostituire un dato d’automazione esistente, c’è
un’importante differenza:
304
Assegnare tasti di comando remoti
Per alcuni dei dispositivi remoti supportati, è possibile assegnare una qualsiasi funzione
di Cubase SX/SL (che può essere assegnata ad un tasto di comando) a tasti generici, rotelline
o altri controlli. Al momento della stesura di questo manuale, questi dispositivi sono:
1. Aprire la finestra di dialogo Device Setup e selezionare uno dei dispositivi remoti che
supportano questa caratteristica.
Nella parte destra della finestra ci sono tre colonne nelle quali s’assegnano i comandi.
3. Cliccare nella colonna “Category” del controllo, e selezionare una categoria delle
funzioni di Cubase SX/SL dal menu a discesa che appare.
4. Cliccare nella colonna “Command”, e selezionare la funzione di Cubase SX/SL desiderata dal
menu a discesa che appare.
Gli oggetti disponibili nel menu a discesa dipendono dalla categoria selezionata.
Cliccare sul tasto “Apply” una volta terminato. La funzione selezionata è ora assegnata
al tasto o al controllo sul dispositivo MIDI remoto.
305
Controller remoto generico
Se disponete di un controller MIDI generico, potete usarlo per il controllo remoto di Cubase SX/SL
configurando il dispositivo Generic Remote:
306
4. Cliccare sulla linguetta Setup e selezionare il dispositivo Generic Remote nell’elenco
Devices a sinistra.
Sono visualizzate le impostazioni del dispositivo Generic Remote, che permettono di specificare
quale controllo del vostro dispositivo andrà a regolare un determinato parametro in Cubase SX/SL.
5. Usare i menu a discesa MIDI Input e MIDI Output per selezionare la Porta(e) MIDI
alla quale il vostro dispositivo remoto è collegato.
307
Le colonne hanno le seguenti funzioni:
Colonna Descrizione
Control Name Il doppio click in questo campo permette di inserire un nome descrittivo
del controllo (di solito il nome scritto sul pannello dei comandi). Questo
nome si riflette automaticamente nella colonna Control Name della
tabella inferiore.
MIDI Status Cliccando in questa colonna si apre un menu a discesa che permette di
specificare il tipo di messaggio MIDI inviato dal controllo. Le opzioni
sono: Controller, Program Change, Note On, Note Off, Aftertouch e
Polyphonic Pressure. Sono disponibili anche i controlli continui
(Continuous Controller) NRPN e RPN, un modo per estendere i
messaggi di controllo disponibili. L’opzione “Ctrl JL Cooper” è una
versione speciale di un controllo continuo, dove il terzo byte di un
messaggio MIDI è usato come indirizzo, al posto del secondo byte (un
metodo supportato da diversi dispositivi remoti JL-Cooper).
MIDI Channel Cliccando in questa colonna si apre un menu a discesa nel quale è
possibile selezionare il canale MIDI sul quale è trasmesso il controllo.
Max. Value È il massimo valore che il controllo trasmetterà. Questo valore è usato
dal programma per “dimensionare” l’intervallo dei valori del controller
MIDI all’intervallo di valori che assume il parametro del programma.
• Se ritenete che la tabella superiore contenga troppi o troppo pochi controlli, è possibile
aggiungerli o rimuoverli, con i tasti Add e Delete che si trovano a destra della tabella
superiore.
308
8. Usare la tabella inferiore per specificare quali parametri di Cubase SX/SL controllare.
Ogni fila orizzontale nella tabella è associata al controllo nella linea corrispondente della tabella
superiore (come indicato dalla colonna Control Name). Le altre colonne hanno le seguenti
funzioni:
Colonna Descrizione
309
• Se necessario, è possibile aggiungere banchi, cliccando sul tasto Add che si trova sotto
il menu Bank.
Cliccando sul tasto Rename è possibile assegnare un nuovo nome al banco corrente
selezionato, oppure rimuovere un banco superfluo selezionandolo e cliccando sul tasto Delete.
310
15
Processi e funzioni Audio
311
Premessa
Il processo audio in Cubase SX/SL può essere definito “non-distruttivo”, nel senso che è
sempre possibile annullare le modifiche o tornare alle versioni originali. Questo è
possibile in quanto i vari processi sono applicati a strisce audio piuttosto che ai file
audio veri e propri, e perché le strisce audio possono riferirsi a più di un file audio.
Il funzionamento è il seguente:
1. Processando un evento o un’area selezionata, è creato un nuovo file audio nella cartella
Edits, all’interno della cartella di progetto.
Il nuovo file contiene l’audio processato, mentre il file originale rimane intatto.
2. La sezione della striscia audio processata (la sezione corrispondente all’evento o all’area
selezionata) fa quindi riferimento al nuovo file audio processato.
Le altre sezioni della striscia audio faranno ancora riferimento al file originale.
• Dato che tutti gli editing sono disponibili in file separati, è possibile annullare ogni
processo, in ogni punto ed in qualsiasi ordine!
Ciò si esegue nella finestra di dialogo Offline Process History, come descritto a pag. 338.
• Inoltre, il file originale non processato può essere usato anche da altre strisce nel
progetto, da altri progetto o da altre applicazioni.
312
Processamento Audio
Normalmente, si applica un processamento effettuando una selezione e selezionando una
funzione dal sub-menu Process nel menu Audio. Il processo è applicato seguendo i
seguenti criteri:
• Selezionando gli eventi nella finestra Project o nell’Audio Part Editor il processo sarà
applicato solo agli eventi selezionati.
Il processo influenzerà solo le sezioni della striscia audio alle quali sono riferiti gli eventi.
• Selezionando una striscia audio nel Pool, si applicherà il processo all’intera striscia.
Eseguendo la selezione di un’area, il processo sarà applicato solo all’area selezionata.
Altre sezioni della striscia non sono influenzate.
• Attivando lo spunto per l’opzione “Do not show this message again” qualsiasi
processo (e tutti i processi) seguenti saranno conformi al metodo selezionato
(“Continue” o “New Version”).
È possibile modificare questa impostazione in ogni momento tramite il menu a discesa
“On Processing Shared Clips” nella finestra di dialogo Preferences (pagina Audio).
313
Impostazioni comuni e caratteristiche
Se ci sono impostazioni per la funzione di processo audio selezionata, queste
compariranno quando si seleziona la funzione dal sub-menu Process. Mentre molti
processi sono specifici per ogni funzione, alcune caratteristiche ed impostazioni
lavorano nello stesso modo per diverse funzioni:
Il tasto “More…”
Per nascondere le impostazioni, cliccare di nuovo sul tasto (denominato ora “Less…”).
Tasto Descrizione
Pre/post crossfade
La somma dei tempi di pre e post-crossfade non può essere superiore alla
lunghezza dell’area selezionata.
314
Inviluppo
Display Fade
Mostra la forma della curva d’inviluppo. La forma d’onda risultante è indicata in grigio
scuro, mentre la forma d’onda corrente è indicata in grigio chiaro. È possibile cliccare
sulla curva per aggiungere punti, oppure cliccare e trascinare i punti esistenti per
modificare la forma della curva. Per rimuovere un punto dalla curva, trascinarlo con il
mouse fuori dal display.
Presets
Se avete impostato una curva d’inviluppo che desiderate applicare ad altri eventi o
strisce audio, è possibile salvarla in un preset cliccando sul tasto Store.
• Per rinominare il preset selezionato, doppio-click sul nome, quindi digitare il nuovo
nome nella finestra di dialogo che appare.
• Per rimuovere un preset salvato, selezionarlo dal menu a discesa e premere il tasto
Remove.
315
Fade In e Fade Out
Queste funzioni sono descritte nel capitolo “Fades e Crossfades” (pag. 154).
Gain
Gain
• Per aumentare il più possibile il livello audio senza provocare distorsione, usare la
funzione Normalize (pag. 322).
Pre e Post-Crossfade
316
Merge Clipboard
Questa funzione miscela l’audio del clipboard con l’audio selezionato per il processo,
partendo dall’inizio della selezione.
Sources mix
Pre e Post-Crossfade
317
Noise Gate
Questa funzione esegue una scansione dell’audio, cercando le zone che hanno un
livello inferiore alla soglia specificata (Threshold) e le sostituisce con il silenzio. La
finestra di dialogo presenta le seguenti impostazioni:
Threshold
È il livello sotto il quale si desidera silenziare l’audio. I livelli sotto questa soglia
provocheranno la chiusura del Gate (porta).
Attack Time
È il tempo necessario al Gate per aprirsi completamente dopo che il livello audio ha
oltrepassato il livello di soglia.
È il tempo più breve in cui il Gate rimarrà aperto. Se notate che il Gate si apre e si
chiude troppo spesso (processando materiale il cui livello cambia rapidamente), si
consiglia di incrementare questo valore.
Release Time
È il tempo necessario al Gate per chiudersi completamente, dopo che il livello audio è
sceso sotto il livello di soglia.
Linked Channels
È disponibile solo per l’audio stereo. Se attivato, Noise Gate si apre per entrambi i
canali non appena uno dei canali (o entrambi) oltrepassano il livello di soglia. Se il box
Linked Channels non è attivato, Noise Gate lavora in modo indipendente sui canali
sinistro e destro.
318
Dry/Wet mix
Pre e Post-Crossfade
Normalize
Maximum
È il livello audio massimo desiderato, in valori compresi tra -50 e 0dB. L’impostazione
è indicata anche in percentuale, sotto il campo numerico Gain.
Pre e Post-Crossfade
319
Phase Reverse
Inverte la fase del segnale audio selezionato, “capovolgendo” la forma d’onda.
La finestra di dialogo presenta le seguenti impostazioni:
Phase Reverse on
Pre e Post-Crossfade
Pitch Shift
320
Quando la linguetta “Transpose” è selezionata, la finestra di dialogo contiene i
seguenti parametri:
Keyboard display
Transpose settings
Volume
Multi Shift
321
Il tasto Listen Key/Chord
Cliccando su questo tasto, è suonata una nota di test intonata secondo l’intervallo
d’intonazione attivato sulla tastiera virtuale del display. Con l’opzione “Multi Shift”
attivata, questo tasto è denominato “Listen Chord”, e suona tutti gli intervalli attivi
sotto forma di accordo.
Permette d’impostare la nota fondamentale (il tasto rosso nella tastiera del display).
Non c’è una reale relazione con l’altezza del materiale audio, ma può essere visto
come un aiuto per impostare facilmente intervalli e accordi.
Accuracy
Impostare questo parametro in base a quanto l’andamento ritmico del materiale audio
ha maggior priorità o meno. Impostando alti valori (trascinando il cursore a destra), il
tempo e la precisione ritmica saranno conservati al meglio. Impostando il parametro a
bassi valori (cursore a sinistra), la qualità tonale sarà privilegiata, e saranno tollerati
leggeri cambiamenti ritmici. Questo parametro non è disponibile se è impiegato
l’algoritmo MPEX.
Algorithm
Formant Mode
Processando materiale audio vocale, è consigliabile attivare questa opzione per poter
preservare le caratteristiche vocali dell’audio durante la variazione d’intonazione.
322
Time Correction
323
Display Envelope
Mostra la forma della curva d’inviluppo, sopra l’immagine della forma d’onda dell’audio
selezionato per il processo. I punti della curva d’inviluppo che si trovano sopra la linea
centrale indicano variazioni d’altezza positive, mentre i punti curva sotto la linea
centrale indicano variazioni d’altezza negative. Inizialmente, la curva d’inviluppo sarà
rappresentata da una linea orizzontale centrata che indica una variazione
d’intonazione pari a zero.
• Cliccare sulla curva per aggiungere punti, e cliccare e trascinare i punti esistenti per
modificare la forma della curva. per rimuovere un punto dalla curva, trascinarlo fuori
dal display con il mouse.
Curve Kind
324
Range
2. Regolare i parametri Transpose e Fine Tune per modificare l’altezza del punto curva
rispettivamente in semitoni e cents,.
Stessi parametri che si trovano cliccando sulla linguetta Transpose (pag. 325).
Esempio:
Supponiamo di voler creare un effetto di pitch bend, in modo tale che l’altezza
aumenta linearmente di due semitoni in una specifica parte dell’audio selezionato.
2. Selezionare una curva lineare cliccando sul tasto destro Curve Kind.
3. Creare un punto dove si desidera dare inizio all’effetto di pitch bend cliccando sulla
linea d’inviluppo.
Dato che questo rappresenta il punto d’inizio del pitch bend, in questo punto l’altezza deve
essere zero (la linea d’inviluppo deve mantenersi diritta). Se necessario, usare il parametro
Fine Tune per impostare il punto curva a 0 cents, poiché questo punto determina il punto di
partenza, dove si vuole che inizi la variazione d’altezza.
4. Creare un nuovo punto curva alla posizione orizzontale in cui si desidera che l’effetto
di pitch bend raggiunga il suo pieno valore.
Questo secondo punto curva determina il tempo di salita dell’effetto di pitch bend. Più lontano
è posizionato questo punto, maggiore sarà il tempo impiegato dal pitch bend a raggiungere il
suo pieno valore, e viceversa.
325
6. Con il secondo punto ancora selezionato, usare i parametri Transpose e Fine Tune
per impostare l’altezza esattamente 2 semitoni.
7. Creare un nuovo punto curva per impostare la durata del pitch bend, cioè il tempo
durante il quale l’altezza dovrà rimanere trasportata di 2 semitoni.
8. Infine, creare un punto in cui si desidera porre fine all’effetto di pitch bend.
Non è indispensabile creare un nuovo punto se questo sarà alla fine del file audio che si sta
processando. Infatti, esiste sempre un punto di fine a destra del display della forma d’onda.
Remove DC Offset
Non ci sono parametri per questa funzione. È possibile verificare la presenza del DC
Offset tramite la funzione Statistics (pag. 350).
326
Resample
• Quando l’ascolto in Preview è soddisfacente, cliccare sul tasto Process per applicare
il processo e chiudere la finestra di dialogo.
Reverse
Inverte la selezione audio (come se un nastro riproducesse l’audio in rewind).
Non ci sono parametri per questa funzione.
Silence
Sostituisce la selezione con il silenzio. Non ci sono parametri per questa funzione.
327
Stereo Flip
Questa funzione funziona solo sulle selezioni audio stereo. Permette di manipolare in
vari modi i canali sinistro e destro. I parametri sono:
Mode
Opzione Descrizione
Left to Stereo Copia il suono del canale sinistro sul canale destro.
Right to Stereo Copia il suono del canale destro sul canale sinistro.
328
Time Stretch
Parametro Descrizione
329
Sezione d’Uscita (Output)
Queste impostazioni sono usate per allungare l’audio in modo che stia all’interno di
uno specifico periodo temporale o tempo. I valori cambieranno automaticamente, se
si regola la quantità di Timestretch (vedere in seguito).
Parametro Descrizione
Timestretch
330
Accuracy
Impostare questo parametro in base a quanto l’andamento ritmico del materiale audio
ha maggior priorità o meno. Impostando alti valori (trascinando il cursore a destra), il
tempo e la precisione ritmica saranno conservati al meglio. Impostando il parametro a
bassi valori (cursore a sinistra), la qualità tonale sarà privilegiata, e saranno tollerati
leggeri cambiamenti ritmici. Questo parametro non è disponibile se è impiegato
l’algoritmo MPEX.
Algorithm
331
Uso dei plug-ins (solo SX)
Come descritto nel capitolo “Effetti Audio”, è possibile aggiungere plug-in in tempo
reale durante la riproduzione. Tuttavia, in alcuni casi, è utile applicare in modo
“permanente” processi d’effetto ad uno o più eventi selezionati. Procedere come
segue:
Stereo e mono
Applicando un effetto a materiale audio mono, solo la parte sinistra dell’uscita stereo
dell’effetto sarà applicata all’audio mono.
La parte superiore della finestra di dialogo contiene i parametri effetti del plug-in
selezionato. Per ulteriori dettagli sui parametri dei plug-in inclusi in Cubase SX/SL,
consultare il documento pdf “Audio Effects and VST Instruments”.
332
La parte inferiore della finestra di dialogo contiene le impostazioni per i processi
effettivi. Queste impostazioni sono comuni a tutti i plug-in.
Nella sezione inferiore comune della finestra di dialogo sono disponibili le seguenti
funzioni e impostazioni:
Normalmente, questi due cursori si muovono in direzioni opposte, nel senso che
aumentando il cursore Wet, il cursore Dry diminuisce della stessa quantità. Tuttavia
premendo [Alt]/[Option] e trascinando un cursore, è possibile muoverlo in modo
indipendente. Questo permette, per esempio, d’impostare a 80% i segnali Wet e
Dry. Attenzione ad evitare distorsione!
Tail
Questo parametro è utile nel caso si applichi un effetto che aggiunge una “coda” alla
fine dell’audio originale (per esempio, effetti di riverbero e delay). Attivando lo spunto
in questo box, è possibile specificare la lunghezza di questa coda, usando il cursore.
La durata della coda è inclusa durante la riproduzione con la funzione Preview, in
modo da trovare la lunghezza della coda appropriata.
Pre/Post Crossfade
La somma dei tempi di pre e post-crossfade non può essere superiore alla
lunghezza dell’area selezionata.
333
Tasto Preview
Tasto Process
Tasto Cancel
334
La finestra di dialogo Offline Process History
Procedure
Per rimuovere alcuni o tutti i processi applicati ad una striscia audio, si usa la finestra
di dialogo Offline Process History. I processi modificabili nella finestra Offline
Process History sono: le funzioni del menu Process, qualsiasi effetto plug-in
applicato e le operazioni eseguite in Sample Editor (Cut, Paste, Delete e il disegno
con lo strumento Pencil).
A causa della relazione tra striscia e file (pag. 312), è inoltre possibile
modificare o rimuovere alcuni processi che si trovano “nel mezzo” della
finestra Process History, mantenendo invece i processi successivi! Questa
funzione dipende dal tipo di processo eseguito (vedere pag. 339).
1. Selezionare una striscia nel Pool, oppure uno dei suoi eventi nella finestra Project.
Si possono vedere le strisce processate verificando la colonna Status nel Pool (il simbolo della
forma d’onda indica che processi o effetti sono stati applicati alla striscia, vedere pag. 339).
La parte sinistra della finestra di dialogo contiene un elenco dei processi applicati alla
striscia, con le operazioni più recenti alla base della lista. Le colonne “Start” e
“Length” indicano quale sezione della striscia è stata influenzata da ogni operazione.
La colonna “Status” indica se l’operazione può essere modificata o rimossa.
335
3. Individuare l’operazione che si vuole editare, quindi selezionarla dall’elenco cliccandoci
sopra.
• Per modificare le impostazioni del processo selezionato, cliccare sul tasto “Modify”.
Si apre una finestra di dialogo della funzione di processo o dell’effetto applicato, che permette
di modificare le impostazioni. La procedura è simile a quando si applica il processo o l’effetto
per la prima volta.
Limitazioni
• Se non ci sono impostazioni delle funzioni di processo, non è possibile eseguire
modifiche.
• Se è stato applicato un processo che modifica la lunghezza della striscia (per esempio,
Cut, Insert o Time Stretch), è possibile rimuovere il processo solo se è quello più
recente nella finestra Offline Process History (cioè se compare alla base dell’elenco
nella finestra di dialogo). Se un’operazione non può essere rimossa o modificata,
compare un’icona nella colonna “Status” ad indicare questa limitazione. Inoltre, il
tasto corrispondente sarà evidenziato in grigio.
• L’elenco deve contenere almeno due operazioni di processo, per poter essere salvato
in un Batch Process.
336
La funzione Freeze Edits
La funzione Freeze Edits del menu Audio, permette di rendere permanenti tutti i
processi e gli effetti applicati ad una striscia:
1. Selezionare la striscia nel Pool, oppure uno dei suoi eventi nella finestra Project.
• Se esiste solo una versione della striscia (cioè nessun altra striscia si riferisce allo
stesso file audio), comparirà la seguente finestra di dialogo:
Selezionando “Replace”, tutte le modifiche (edits) saranno applicate al file audio originale
(quello indicato nella colonna Path della striscia nel Pool). Selezionando “New File”, la
funzione di Freeze Edits creerà un nuovo file nella cartella Audio, all’interno della cartella
progetto (lasciando intatto il file audio originale).
Come si può notare, in questo caso non compare l’opzione Replace per il file originale.
Questo perché quel file audio è usato anche da altre strisce. Selezionare “New File” se si
vuole creare un nuovo file nella cartella Audio, all’interno della cartella progetto.
337
La funzione Detect Silence
La funzione Detect Silence del menu Audio non è, in realtà, una funzione di
processo, poiché non influenza veramente la striscia audio. Piuttosto, cerca le zone di
silenzio in un evento, quindi divide l’evento (rimuovendo le parti silenziose dal
progetto), oppure crea delle regioni che corrispondono alle sezioni non-silenziose.
Procedere come segue:
338
3. Regolare le impostazioni nell’area che si trova sotto il display della forma d’onda.
Esse hanno le seguenti funzioni:
Impostazione Descrizione
Open Threshold Quando il livello audio supera questo valore, la funzione “aprirà”
(lascerà cioè passare il suono). Impostare questo parametro ad
un valore sufficientemente basso per “aprire”quando inizia il
suono, e, allo stesso tempo, alto abbastanza per rimuovere
rumori indesiderati durante le sezioni “silenziose”.
Close Threshold Quando il livello audio scende sotto questo valore, la funzione
“chiuderà”. Questo valore non può essere superiore a quello di
Open Threshold. Impostare questo valore alto abbastanza per
rimuovere rumori indesiderati durante le sezioni “silenziose”.
Min. Opening Time Determina il tempo minimo durante il quale la funzione resterà
“aperta” dopo che il livello audio supera il valore Open
Threshold. Se l’audio contiene suoni brevi ripetuti (e questo
provoca “aperture” di sezioni troppo brevi), provate ad
aumentare questo valore.
Min. Closing Time Determina il tempo minimo durante il quale la funzione resterà
”chiusa” dopo che il livello audio è sceso sotto il valore Close
Threshold. Normalmente, è consigliabile impostare questo
parametro ad un basso valore, per evitare la rimozione di suoni.
339
4. Cliccare sul tasto “Compute”.
L’evento audio è analizzato, e la forma d’onda è ridisegnata sul display per indicare quali
sezioni saranno considerate “silenzio” in base alle vostre impostazioni.
6. Selezionare l’azione che la funzione deve eseguire attivando i box “Add as Regions”,
“Strip Silence” o entrambi.
“Add as Regions” creerà regioni in base alle sezioni non-silenziate. “Strip Silence” dividerà
l’evento all’inizio e alla fine di ogni sezione non-silenziata, e rimuoverà le sezioni silenziate che
si trovano in mezzo.
7. Attivando “Add as Regions”, si può specificare un nome per le regioni nel campo
Regions Name.
Oltre ad avere un nome, le regioni saranno numerate, iniziando dal numero specificato nel
campo Auto Number Start.
340
L’Analizzatore di Spettro (solo SX)
Questa funzione analizza l’audio selezionato, ne calcola lo spettro medio (cioè il livello
distribuito nell’intervallo di frequenza) e lo visualizza in un grafico a due dimensioni,
con la frequenza sull’asse X ed il livello sull’asse Y.
I valori di default sono stati scelti per fornire un buon risultato nella maggior parte
delle situazioni, ma è possibile regolare le impostazioni, se lo ritenete necessario:
Impostazioni Descrizione
Window used Permette di selezionare il tipo di finestra usata per il calcolo FFT
(Fast Fourier Transform), un metodo matematico usato per il
calcolo dello spettro audio.
Normalized values Attivando questa opzione, i valori di livello risultanti sono scalati,
in modo che il livello più alto è visualizzato come “1” (0 dB).
341
3. Cliccare sul tasto “Process”.
Lo spettro audio è calcolato e visualizzato in un grafico.
Impostazione Descrizione
Precision Indica la frequenza di risoluzione del grafico. Questo valore non può
essere modificato qui, ma è stabilito dall’impostazione del parametro
Size in Samples della finestra di dialogo precedente.
Active Attivando questo box, l’analisi dello spettro seguente apparirà nella
stessa finestra. Disattivandolo, i risultati di nuove analisi dello spettro
saranno visualizzati in finestre separate.
342
5. Spostando il puntatore del mouse sopra l’area grafica, un cursore a forma di croce
segue la curva del grafico, e il display nell’angolo superiore destro indica la
frequenza/nota ed il livello alla posizione corrente.
Per confrontare i livelli tra due frequenze, muovere il puntatore del mouse su una della
frequenze, eseguire un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) e spostare il puntatore alla
seconda frequenza. Il valore “delta” (cioè la differenza in livello tra la posizione corrente e la
posizione click-destro o [Ctrl]-click), è visualizzata nell’angolo superiore destro (con la lettera
“D”).
343
Statistiche (solo SX)
La funzione Statistics del menu Audio analizza l’audio selezionato (eventi, strisce o
selezione di aree) e visualizza una finestra con le seguenti informazioni:
Oggetto Descrizione
Min. Sample Value Indica il valore più basso del campione nella selezione, espresso
sia in valori numerici compresi tra -1 e 1, sia in dB.
Max. Sample Value Indica il valore più alto del campione nella selezione, espresso
sia in valori numerici compresi tra -1 e 1, sia in dB.
Peak Amplitude Indica il più ampio valore del campione (in numeri assoluti) nella
selezione, espresso in dB.
Min. RMS Power Indica il volume più basso (RMS) misurato nella selezione.
Max. RMS Power Indica il volume più alto (RMS) misurato nella selezione.
344
16
Il Sample Editor
345
Premessa
· Si noti che un doppio-click su una parte audio nella finestra Project, aprirà l’Audio
Part Editor, anche se la parte contiene un singolo evento audio.
Vedere a pag. 374.
346
Finestra principale
Il menu Elements
Con un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nel Sample Editor, si apre un menu
veloce (Quick) che, a sua volta, contiene il sub-menu “Elements”. Attivando e
disattivando le opzioni di questo sub-menu, è possibile scegliere cosa mostrare nella
finestra dell’editor. Alcune di queste opzioni, sono disponibili anche come icone sulla
barra degli strumenti.
347
La barra degli strumenti
La barra degli strumenti contiene strumenti e varie impostazioni:
Il display ridotto
Il display ridotto permette una veduta d’insieme dell’intera striscia. La sezione corrente
mostrata dalla forma d’onda nel display principale di Sample Editor è indicata da un
rettangolo blu nel display ridotto, mentre l’area corrente selezionata è visualizzata in
grigio-blu.
· È possibile spostare il rettangolo blu nel display ridotto per vedere altre sezioni
della striscia.
Cliccare nella metà inferiore del rettangolo e trascinarlo a sinistra o destra per spostarlo.
· Si può definire una nuova area visiva cliccando nella metà superiore della veduta
d’insieme e trascinando un rettangolo con il puntatore del mouse.
348
Il righello
Il righello del Sample Editor si trova tra il display ridotto e il display principale della
forma d’onda e mostra la linea temporale (timeline) nel formato display specificato
nella finestra di dialogo Project Setup (pag. 92). Se preferite, potete selezionare un
formato display indipendente per il righello, cliccando sul tasto freccia alla sua destra
e selezionando un’opzione dal menu a discesa che appare (saranno influenzati anche
i valori nella linea info). L’ elenco delle opzioni disponibili per i formati display, si
trova a pag. 89.
Il display della forma d’onda mostra l’immagine della forma d’onda della striscia audio
editata, nello stile selezionato nella finestra di dialogo Preferences (Event Display-
pagina Audio, pag. 98). A sinistra del display può essere visualizzata una scala di
livello che indica l’ampiezza del segnale audio.
349
· Quando è visualizzata la scala di livello, è possibile scegliere tra le indicazioni in
percentuale o in dB.
Si sceglie il tipo di scala con un click-destro sulla scala di livello e selezionando un’opzione
dal menu a discesa che appare. Ciò permette anche di nascondere la scala di livello.
• Per mostrare la scala di livello dopo averla nascosta, click-destro (Win) o [Ctrl]-click
(Mac) per aprire il menu veloce, quindi attivare “Level Scale” dal sub-menu
Elements.
Questo sub-menu permette inoltre di selezionare se volete che nel display della forma d’onda
sia indicato l’asse zero e/o l’asse di metà livello.
350
La linea info
La linea info alla base della finestra mostra le informazioni relative alla striscia audio
editata. Non è possibile editare i valori sulla linea info.
• Per nascondere o mostrare la linea info, cliccare sul tasto Show Info nella barra degli
strumenti.
351
Funzioni
Ingrandimento (Zooming)
L’ingrandimento nel Sample Editor si esegue seguendo le normali procedure di
zoom, con le seguenti note particolari aggiuntive:
• Il cursore verticale di zoom cambia la scala verticale relativa all’altezza della finestra
editor, in modo analogo allo zoom della forma d’onda nella finestra Project (vedere
pag. 94).
Lo zoom verticale sarà influenzato anche se trascinate un rettangolo con lo strumento
Zoom e l’opzione “Zoom Tool Standard Mode” (finestra di dialogo Preferences-Editing) è
disattivata.
• Sono disponibili le seguenti opzioni relative al Sample Editor nel sub-menu Zoom
del menu Edit:
Opzione Descrizione
Zoom Full Riduce in modo che l’intera striscia sia visibile nell’editor.
Zoom In/Out Vertical È come usare il cursore per lo zoom verticale (vedere sopra).
352
Ascolto
Sebbene sia possibile usare i normali comandi play per riprodurre l’audio quando il
Sample Editor è aperto, spesso è utile ascoltare solo il materiale editato.
In seguito sono descritti due modi per farlo.
· Si può regolare il livello d’ascolto con il fader in miniatura del livello che si
trova nella barra degli strumenti.
Ciò non influenza il normale livello di riproduzione.
Cliccando con lo strumento Speaker in un punto qualsiasi nel display della forma
d’onda e mantenendo premuto il tasto del mouse, la striscia sarà riprodotta dalla
posizione nella quale è avvenuto il click. La riproduzione continuerà fino a quando
non si rilascia il tasto del mouse.
Cliccando sull’icona Play nella barra degli strumenti si riproduce l’audio editato, in
base ai seguenti criteri:
353
Scrubbing
2. Cliccare nel display della forma d’onda e tenere premuto il tasto del mouse.
Il cursore di progetto si sposta alla posizione in cui è stato premuto il tasto del mouse.
354
Regolazione dei punti di snap (snap point)
Il punto di snap è un marker all’interno di un evento audio (o striscia, vedere in
seguito). Questo marker è usato come posizione di riferimento durante lo
spostamento di eventi audio con la funzione snap attivata, in modo che il punto di
snap sia “magnetico” verso tutte le posizioni di snap selezionate.
1. Posizionare il cursore alla posizione desiderata (in modo che intersechi l’evento).
È consigliabile farlo con lo scrubbing, per localizzare esattamente la posizione desiderata.
355
· È possibile inoltre definire un punto di snap per una striscia (per la quale non c’è
ancora un evento).
Per aprire una striscia nel Sample Editor, doppio click sulla striscia nel Pool (oppure
trascinarla con il mouse dal Pool al Sample Editor). Dopo aver impostato il punto di snap
usando la procedura descritta in precedenza, si può inserire la striscia nel progetto,
prelevandola dal Pool o dal Sample Editor e tenendo in considerazione la posizione del
punto di snap.
Eseguire le selezioni
Per selezionare una sezione audio nel Sample Editor, è necessario cliccare e
trascinare con lo strumento Range Selection.
· Se l’opzione Snap to Zero Crossing è attivata sulla barra degli strumenti, inizio e
fine della selezione saranno sempre al passaggio dell’audio per lo zero (pag. 371).
356
Uso del sub-menu Select
Funzione Descrizione
From Start to Cursor Seleziona tutto l’audio dall’inizio della striscia alla posizione del
cursore progetto.
From Cursor to End Seleziona tutto l’audio dalla posizione del cursore progetto alla
fine della striscia. È evidente che il cursore progetto deve essere
entro i confini della striscia audio.
Select Event Seleziona solo l’audio che si trova all’interno dell’evento editato.
Questa funzione non è disponibile se il Sample Editor è stato
aperto dal Pool (poiché l’intera striscia è aperta per l’editing, non
un evento).
Left Selection Side Sposta il lato sinistro dell’intervallo di selezione corrente alla
to Cursor posizione del cursore di progetto. Anche in questo caso il cursore
progetto si deve trovare all’interno dei limiti della striscia audio.
Right Selection Side Sposta il lato destro dell’intervallo di selezione corrente alla
to Cursor posizione del cursore progetto (o alla fine della striscia, se il
cursore progetto si trova a destra della striscia).
· Se tentate di editare un evento che rappresenta una copia condivisa (cioè l’evento
fa riferimento ad una striscia che è usata da altri eventi nel progetto), vi sarà chiesto
se volete creare o meno una nuova versione della striscia (questo se non avete già
fatto una scelta “permanente”, vedere in seguito).
Selezionare “New Version” se volete che l’editing influenzi solo l’evento selezionato.
Selezionare invece “Continue” se si desidera che anche le copie condivise siano influenzate
dall’editing.
Nota: attivando l’opzione “Do not show this message again” nella finestra di dialogo,
qualunque e tutti gli editing successivi seguiranno il metodo selezionato (“Continue” o “New
Version”). È possibile modificare questa impostazione in ogni momento mediante il menu a
discesa “On Processing Shared Clips” nella finestra di dialogo Preferences (pagina Audio).
357
Cut, Copy e Paste (Taglia, Copia e Incolla)
I comandi Cut, Copy e Paste del menu Edit funzionano seguendo le seguenti
regole:
· Selezionando Paste i dati sono prelevati dal clipboard e copiati nella striscia.
Se c’è una selezione nell’editor, questa sarà sostituita dai dati incollati. Se non c’è alcuna
selezione (la lunghezza della selezione “0”), i dati incollati saranno inseriti partendo dalla
linea di selezione. La sezione a destra della linea sarà spostata per creare spazio al
materiale incollato.
358
Insert Silence
Selezionando “Insert Silence” dal sub-menu Range del menu Edit sarà inserita,
all’inizio della selezione, una parte di silenzio della lunghezza pari a quella della
selezione corrente.
Delete
Selezionando Delete dal menu Edit (oppure premendo il tasto [Backspace] sulla
tastiera del computer), la selezione è rimossa dalla striscia. La sezione a destra della
selezione è spostata a sinistra per riempire il vuoto rimasto.
Processing
Le funzioni del sub-menu Process nel menu Audio possono essere applicate alle
selezioni effettuate nel Sample Editor, così come gli effetti sono applicati nel sub-
menu Plug- ins. Vedere il capitolo “Processi e Funzioni Audio” (pag. 311).
Si può creare un nuovo evento che riproduce solo l’intervallo selezionato usando il
metodo seguente:
1. Selezionare un intervallo.
È possibile estrarre una selezione da un evento per creare una nuova striscia o un
nuovo file audio nel modo seguente:
1. Selezionare un intervallo.
Si crea una nuova striscia che è aggiunta nel Pool, e sarà aperta un'altra finestra
Sample Editor contente la nuova striscia. La nuova striscia farà riferimento allo
stesso file audio della striscia originale, ma conterrà solamente l’audio che
corrisponde all’intervallo selezionato.
· È possibile anche usare la funzione “Bounce Selection” per creare nuovi file audio
da regioni del Pool (pag. 422).
359
Lavorare con le regioni
Le regioni sono sezioni all’interno di una striscia. Uno degli impieghi principali delle
regioni è la registrazione in modalità Cycle, nella quale le varie riprese (takes) sono
salvate come regioni (pag. 54). È possibile usare questa caratteristica anche per
segnare sezioni importanti della striscia audio. Le regioni possono essere
trascinate nella finestra Project prelevandole dall’Editor o dal Pool, per creare nuovi
eventi audio. È possibile inoltre esportare una regione dal Pool sull’hard disk, creando
quindi un nuovo file audio.
Le regioni sono create, editate e manipolate con maggior facilità nel Sample
Editor.
2. Cliccare sull’icona “Show Regions” nella barra degli strumenti, oppure attivare
l’opzione “Regions” nel sub-menu Elements del menu Quick.
L’elenco delle regioni è mostrato a destra nella finestra del Sample Editor.
3. Cliccare sul tasto Add Region che si trova sopra l’elenco delle regioni
(oppure selezionare “Create Region(s)” dal menu Audio).
Si crea una regione che corrisponde all’intervallo selezionato.
4. Per dare un nome alla regione, cliccarci sopra nell’elenco e digitare un nuovo
nome.
Con questa procedura, le regioni possono essere rinominate in qualsiasi momento.
360
Editing di regioni
Ci sono due modi per editare le posizioni d’inizio e fine di una regione:
Ascolto di regioni
361
Eseguire selezioni da regioni
· Si noti che è possibile anche eseguire un doppio click del mouse su una regione nel
Pool per aprire la sua striscia audio nel Sample Editor con l’area della regione
automaticamente selezionata.
1. Cliccare nella colonna all’estrema sinistra nell’elenco delle regioni e tenere premuto
il tasto del mouse.
2. Spostare il puntatore del mouse alla traccia e posizione desiderata nella finestra
Project.
· A tal fine si può usare anche la funzione “Events from Regions” (pag. 128).
Rimuovere le regioni
Per rimuovere una regione da una striscia audio, selezionarla dall’elenco delle
regioni, quindi cliccare sul tasto Remove Region
Una volta creata una regione nel Sample Editor, è possibile esportarla sull’hard
disk in un nuovo file audio. Questa operazione si esegue dal Pool, ed è descritta
a pag. 422.
362
Disegnare nel Sample Editor
È possibile editare la striscia audio a livello di campione, disegnando con lo
strumento Pencil. Questo può essere utile per togliere un click o un picco, etc.
3. Cliccare e disegnare alla posizione desiderata nel display della forma d’onda.
Quando si rilascia il tasto del mouse, la sezione editata è automaticamente selezionata.
363
Opzioni ed Impostazioni
Quando l’opzione “Audio Event” è attivata nel sub-menu Elements del menu
veloce (oppure il tasto Show Audio Event è attivato sulla barra degli strumenti),
la sezione corrispondente all’evento selezionato è visualizzata con uno sfondo
bianco, sia nel display della forma d’onda sia nel display ridotto. Le sezioni della
striscia audio che si trovano “all’esterno” dell’evento presentano uno sfondo grigio.
364
Snap a Zero Crossing
Attivando questa opzione, tutti gli editing audio sono eseguiti a Zero Crossing
(cioè dove l’ampiezza dell’audio è zero). Questo aiuta ad evitare rumori e click
che potrebbero essere causati proprio da improvvisi cambiamenti d’ampiezza.
Autoscroll
365
366
17
L'Audio Part Editor
367
Premessa
Audio Part Editor permette di visualizzare ed editare gli eventi all’interno di una
parte audio. Fondamentalmente, si tratta dello stesso tipo di editing che si esegue
nella finestra Project. Questo capitolo, quindi, conterrà molti riferimenti
al capitolo “La finestra Project” (pag. 77).
Nella finestra Project le parti audio sono create in uno dei seguenti modi:
• Selezionando uno o più eventi audio sulla stessa traccia, quindi selezionando
“Events to Part” dal menu Audio.
• Incollando tra loro due o più eventi audio sulla stessa traccia con lo strumento
Glue Tube (Tubetto Colla).
• Con un doppio-click del mouse tra i locatori sinistro e destro su una traccia audio.
Con gli ultimi due metodi, si crea una parte vuota. È possibile poi aggiungere eventi alla
parte incollandoli, oppure prelevandoli con il mouse dal Pool e lasciandoli cadere nella
parte vuota (“drag and drop”).
• Se la parte sulla quale si esegue il doppio-click è una copia condivisa (per esempio,
avete in precedenza copiato la parte con [Alt]/[Option]-trascinamento), ogni
editing eseguito influenzerà tutte le copie condivise della parte.
La copia condivisa è indicata da una “s” visualizzata nell’angolo superiore destro della
parte nella finestra Project (pag. 114).
368
Finestra principale
369
Le corsie (Lanes)
Ingrandendo la finestra Audio Part Editor, si crea uno spazio aggiuntivo sotto gli
eventi editati. Questo perché una parte audio è divisa verticalmente in corsie.
Corsie
Le corsie possono facilitare il lavoro nel caso di più eventi audio in una parte:
370
Sovrapposizione d’eventi
Solo un evento per traccia può essere riprodotto nello stesso istante! Questo
significa che se ci sono eventi sovrapposti (nella stessa corsia o su corsie
diverse), essi si “taglieranno” a vicenda, secondo i seguenti criteri:
• Per eventi sulla stessa corsia, saranno riprodotti quelli visibili in alto.Per spostare gli
eventi sovrapposti in primo piano o sullo sfondo, usare le funzioni Move to Front e Move
to Back del menu Edit.
• Per eventi su corsie diverse, l’evento che si trova sulla corsia inferiore ha la priorità
per la riproduzione.
Le sezioni in grigio dell’evento superiore non saranno riprodotte, poiché l’evento sulla corsia inferiore
ha priorità di riproduzione! Si noti che, attualmente, la priorità di riproduzione tra le corsie non è
indicata nel programma da sezioni d’eventi evidenziate in grigio.
371
Funzioni
Ascolto
Ci sono tre modi per ascoltare gli eventi in Audio Part Editor:
Cliccando in una qualsiasi zona nel display dell’editor che visualizza l’evento con lo
strumento Speaker e tenendo premuto il tasto del mouse, la parte sarà riprodotta
iniziando dalla posizione del click. La riproduzione continuerà fino al rilascio del tasto
del mouse.
Cliccando sull’icona Audition nella barra degli strumenti si riproduce l’audio editato,
secondo le seguenti regole:
• Se sono stati selezionati eventi nella parte, sarà riprodotta solo la sezione compresa
tra il primo e l’ultimo evento selezionato.
• Se è stata eseguita la selezione di un intervallo, solo questa sezione sarà riprodotta.
• Se non c’è alcuna selezione, l’intera parte sarà riprodotta. Si noti che se il cursore di
progetto si trova all’interno della parte, la riproduzione inizia dalla posizione corrente
del cursore. Se il cursore di progetto si trova al di fuori della parte, la riproduzione
inizia dall’inizio della parte.
• Se l’icona Audition Loop è attivata, la riproduzione continuerà fino a quando si
disattiva l’icona Audition. Altrimenti, la sezione sarà riprodotta una sola volta.
372
Usando la normale riproduzione
Questa funzione rappresenta una sorta di “mini-cycle”, che influenza solo la parte
editata. Quando si attiva il loop, gli eventi nelle parti all’interno del loop saranno
ripetuti in continuazione ed in modo completamente indipendente. Altri eventi (su
altre tracce) sono riprodotti normalmente. L’unica “interazione” tra il loop e la
“normale riproduzione” è che ogni volta che il ciclo si ripete, così fa anche il loop.
1. Attivare il loop cliccando sul tasto Loop nella barra degli strumenti.
Se il tasto non è visibile, è necessario eseguire un click-destro (Win) o [Ctrl]-click (Mac) nella
barra degli strumenti ed aggiungere la sezione Independent Track Loop Settings (pag. 676).
3. …oppure inserire inizio e fine loop numericamente nei campi numerici accanto al
tasto Loop.
• Gli eventi saranno ripetuti fino a quando è attivo il tasto Loop e la finestra
Audio Part Editor è aperta.
Scrubbing
In Audio Part Editor, lo strumento Scrub ha un’icona distinta sulla barra degli
strumenti. A parte ciò, lo scrubbing funziona esattamente come nella finestra
Project (pag. 110).
373
Metodologie comuni
Costruire una “ripresa perfetta” (“perfect take”)
Quando si registra l’audio in modalità Cycle, un evento, una regione (o entrambi)
è creata per ogni turno di registrazione (pag. 54). Questi eventi e regioni sono
denominati “Take X” dove “X” rappresenta il numero della ripresa.
Si può creare una ripresa perfetta in Audio Part Editor unendo le diverse sezioni
delle varie riprese.
Innanzitutto, occorre creare una parte audio dai vari take. Questa procedura varia
leggermente, a seconda che si vogliano creare eventi o regioni.
1. Nella finestra Project, disegnare un rettangolo attorno agli eventi registrati con lo
strumento Object Selection.
Questo è necessario, poiché il click sull’evento potrebbe selezionare solo l’evento in alto
(l’ultima ripresa).
Se ci sono dubbi, verificare la linea info (il testo dovrebbe apparire in colore giallo).
· Si noti che la registrazione d’eventi in modalità Cycle rende anche più facile
combinare le diverse riprese nella finestra Project (pag. 55).
3. Cliccare su “Regions”.
Le regioni sono convertite in parti audio.
374
Montare una ripresa
2. Usare gli strumenti per tagliare i pezzi delle varie riprese e montare il risultato
finale.
Queste operazioni includono la divisione con le forbici (Scissors), il ridimensionamento
eventi con la freccia (Arrow) o l’eliminazione eventi con la gomma (Eraser).
· Ricordate che gli eventi nella corsia più bassa hanno la priorità di riproduzione.
Usare l’icona Audtion per ascoltare il risultato.
375
Opzioni ed Impostazioni
· Snap
È possibile specificare una modalità Snap indipendente (ed un valore di Snap per la
modalità Grid) nell’editor. Il funzionamento è esattamente uguale a quello della finestra
Project.
· Autoscroll
Con l’opzione Autoscroll attivata nella barra degli strumenti, la finestra scorrerà durante
la riproduzione, mantenendo visibile il cursore di progetto nell’editor. Questa
impostazione può essere attivata o disattivata in modo indipendente per ogni finestra.
376
18
Lavorare con Hitpoint e
Slice
377
Premessa
La rilevazione degli hitpoint (“punti d’attacco”) è una funzione speciale di
Sample Editor. Questa funzione rileva automaticamente gli attacchi istantanei in
un file audio, quindi aggiunge ad ogni attacco istantaneo un tipo di marker,
denominato appunto “hitpoint”. Questi hitpoint permettono di creare “porzioni”
(“slices”), ed ogni porzione rappresenta, idealmente, ogni suono individuale o
“movimento” in un loop (i loop di batteria o altri loop ritmici lavorano meglio con
questa funzione). Una volta diviso con successo il file audio in “fette”, è possibile
eseguire un certo numero di operazioni utili:
378
Uso degli hitpoint
La funzione principale (usando gli hitpoint per frazionare un loop), è fare in modo
che il loop sia inserito nel tempo di una canzone, oppure creare una situazione che
permetta al tempo della canzone di essere modificato, mantenendo però la
temporizzazione di un loop audio ritmico, come durante l’uso di in un file MIDI.
· Ogni suono singolo nel loop dovrebbe avere almeno un attacco rilevante.
Attacchi lenti, suoni legati etc. potrebbero non produrre l’effetto desiderato.
· Ci potrebbero essere problemi con suoni carichi d’effetti, come delay corti.
· Un’altra possibilità può essere la necessità di estrarre una sezione particolare che si
trova all’interno di un loop lungo.
In tal caso, eseguire la selezione di un intervallo che inizi dalla giusta posizione nel loop e
termini leggermente dopo la fine della sezione che interessa. Si possono usare i tasti
d’ascolto e loop della barra degli strumenti per verificare l’intervallo selezionato.
379
· Infine, se la striscia audio contiene un solo loop, oppure si vuole usare il primissimo
loop nella striscia, non occorre eseguire alcuna selezione.
3. Cliccare sul tasto Hitpoint Mode nella barra degli strumenti di Sample Editor.
• Maximun bars
Questo valore influenzerà la lunghezza del loop nel modo seguente: il programma guarderà
all’intervallo di selezione eseguito (se c’è) e all’impostazione Maximun bars, quindi proverà
ad impostare la lunghezza del loop ad un numero intero di misure, minori o uguali al valore
del parametro Maximun bars. Questo significa che se si desidera usare solo la prima misura
nella selezione (o striscia), si dovrà impostare Maximun bars a 1 (si noti che questo è
richiesto per estrarre le groove, poiché queste devono essere lunghe 1 misura!).
Analogamente, se si lavora con lunghe strisce audio e si vogliono usare le prime “x” misure
della striscia, impostare Maximun bars al valore “x”. Se si desidera usare l’intera selezione
(o striscia) effettuata, si dovrà impostare Maximun bars al numero di misure della
selezione/striscia, oppure ad un valore superiore.
• Beats
Questo valore non influenza la reale rilevazione, ma piuttosto quali hitpoint saranno
mostrati successivamente. Se cioè sapete che il vostro loop è basato su note da 1/16,
selezionate “1/16”. Se non siete sicuri, impostate questo valore su “All” (è possibile
modificare questa impostazione in seguito, se necessario).
380
· Minimum – Maximun BPM
Questi valori aiutano il programma rilevare il tempo del loop (impostateli in modo che il
tempo del loop originale sia compreso tra i due valori).
Come si può vedere, ora gli hitpoint sono impostati all’inizio di ogni suono nel loop
(perlomeno all’inizio della maggior parte dei suoni). È visualizzata un’area blu nel
righello (che indica la lunghezza del loop impostata dal parametro Maximun bars
nella finestra di dialogo). La parte destra della barra degli strumenti mostra ora il
cursore per la sensibilità (hitpoint sensivity) oltre ad altri menu addizionali.
7. Verificare che l’intervallo del loop sia corretto attivando i tasti Loop e Audition
sulla barra degli strumenti.
Il loop sarà riprodotto continuamente fino a quando si clicca di nuovo il tasto Audition.
Nota: se eseguite la selezione di un intervallo prima del calcolo degli hitpoint, sarà
necessario rimuovere la selezione, cliccando in un qualsiasi punto della striscia (altrimenti
la selezione sarà riprodotta al posto dell’intervallo di loop).
381
8. Muovendo il cursore hitpoint sensivity a sinistra, gli hitpoint saranno nascosti
gradualmente. Spostando invece il cursore verso destra si aumenta la sensibilità e
compariranno nuovi hitpoint rilevati durante il processo di calcolo.
L’obiettivo principale è aggiungere, rimuovere o in vari altri modi editare gli hitpoint in
modo che un singolo suono sia riprodotto tra ogni hitpoint. Tutto questo è descritto nei
dettagli a partire da pag. 390.
Come si può vedere, il tempo originale calcolato è visualizzato a destra sulla barra
degli strumenti (pag. 389). Nel prossimo passo, il loop sarà adattato al tempo del
progetto impostato in Cubase SX/SL.
Le porzioni in Sample Editor. In questo esempio,il tempo del progetto era leggermente superiore
al tempo del loop originale. Di conseguenza, gli eventi frazionati si sovrappongono leggermente.
• Se avete aperto Sample Editor di una striscia del Pool, noterete che l’icona della
striscia nel Pool cambia (per indicare che è frazionata).
Trascinando la striscia frazionata dal Pool ad una traccia audio, sarà creata una parte audio
con le porzioni adattate al tempo del progetto, proprio come sopra.
11.Per fare in modo che il loop segua ogni cambiamento di tempo successivo,
assicuratevi che sia impostato su “Musical time base”, usando il tasto nella lista
Track o nell’Inspector. Il tasto dovrà indicare il simbolo della nota (pag. 105).
382
• Si noti che se il tempo del progetto è inferiore al tempo del loop originale, ci
possono essere vuoti udibili tra ogni porzione dell’evento nella parte.
È possibile rimediare usando la funzione Close Gaps del sub-menu Advanced (pag. 401).
Si può anche considerare la possibilità di attivare la funzione auto fade per la parte audio
della traccia. Fade-out impostati a circa 10 ms aiuteranno ad eliminare ogni click tra le
porzioni durante la riproduzione della parte (pag. 170).
Il valore del “tempo originale” mostrato sulla barra degli strumenti dipende dalle
seguenti impostazioni:
383
Editing di hitpoint
In questa sezione, facciamo un passo indietro per vedere cosa può essere fatto con
gli hitpoint nel Sample Editor. Ci sono tre modi per eseguire il calcolo di hitpoint:
Per alcuni loop, tutto ciò potrebbe essere sufficiente per impostare gli hitpoint in
modo che ogni porzione creata contenga un singolo “colpo” (“hit”) o suono.
Tuttavia, quasi sicuramente, ci saranno casi in cui il calcolo automatico aggiungerà
un hitpopint dove non ci dovrebbe essere, e non ne aggiungerà uno dove invece è
necessario, anche se il cursore hitpoint sensivity è impostato al suo massimo valore.
Se ci sono troppi (o troppo pochi) hitpoint in un loop, il loop stesso, probabilmente,
non sarà riprodotto correttamente.
384
Ascolto di sezioni
Una porzione è una sezione della forma d’onda compresa tra un hitpoint e quello
successivo.
Innanzitutto, prima di editare gli hitpoint è occorre ascoltare le sezioni nel Sample
Editor per verificare cosa contengono. L’obiettivo, fondamentalmente, è evitare
“doppi colpi” (per esempio, un colpo di rullante seguito da uno di charleston all’interno
della stessa porzione). Sarà anche opportuno verificare se sono stati aggiunti alcuni
hitpoint indesiderati, che dovranno, eventualmente, essere rimossi:
385
Impostare la sensibilità
Il loop è innanzitutto analizzato per individuare dove dovranno comparire gli
hitpoint, cioè dove si trovano i singoli “movimenti” (beats) del loop. Impostare
quindi manualmente la sensibilità con il cursore hitpoint sensivity, per stabilire
quanti hitpoint ci dovranno essere.
Il menu a discesa “Use” si trova nella barra degli strumenti e determina quali
hitpoint sono mostrati; rappresenta uno strumento utile per rimuovere hitpoint
indesiderati. Le opzioni di questo menu sono:
Opzione Descrizione
All Sono mostrati tutti gli hitpoint (considerando anche la posizione del
cursore hitpoint sensivity).
1/4, 1/8, 1/16, 1/32 Saranno mostrati solo gli hitpoint che si trovano vicini alle posizioni
del valore nota selezionato all’interno del loop (per esempio, vicini
alle posizioni esatte di sedicesimo di nota, se è stata selezionata
l’opzione 1/16). Anche in questo caso, la posizione del cursore
hitpoint sensivity è tenuta in considerazione.
Metric Bias È simile all’opzione “All”, ma tutti gli hitpoint che si trovano vicini ad
una divisione metrica intera (1/4 di nota, 1/8 di nota, 1/16 di nota
etc.), acquistano una “incremento di sensibilità” (sono cioè visibili
anche con bassi valori del cursore hitpoint sensivity). Ciò è utile
lavorando con materiale denso o disordinato, con molti hitpoint ma
basato su una metrica precisa. Selezionando Metric Bias sarà più
facile trovare gli hitpoint vicini alla posizione metrica (sebbene la
maggior parte degli altri hitpoint sono ancora disponibili, a valori di
sensibilità maggiori).
386
Di quante porzioni ho bisogno?
Se si desidera creare una groove (pag. 398) è consigliabile avere circa una porzione
per ottavo di nota, sedicesimo di nota o qualsiasi divisione richiesta dal loop.
Disabilitare le sezioni
Potreste trovarvi in situazioni nelle quali ci sono troppe porzioni (un singolo suono
potrebbe essere stato diviso in due porzioni, per esempio). Naturalmente, potreste
ridurre la sensibilità per liberarvi degli hitpoint indesiderati. In questo modo, però,
potrebbero scomparire anche altri hitpoint utili. In una situazione come questa, è
necessario disabilitare una singola porzione, usando lo strumento Hitpoint Edit in
modalità Disable:
387
Blocco delle sezioni
Per bloccare un hitpoint, cliccare sul suo triangolino con lo strumento Hitpoint Edit
in modalità Lock. L’hitpoint rimarrà bloccato anche se si trascina il cursore
hitpoint sensivity completamente a zero. Questa operazione può essere eseguita
in situazioni dove una o più porzioni contengono doppi colpi, ma l’incremento della
sensibilità aggiunge molte porzioni indesiderate.
3. Aumentare la sensibilità del cursore verso valori maggiori, in modo che appaia un
hitpoint che separa i due suoni.
Molto probabilmente, questo aggiungerà anche molti altri hitpoint indesiderati.
388
Impostazione manuale di hitpoint
Se non si ottiene il risultato desiderato regolando la sensibilità, disabilitando o
bloccando, è possibile aggiungere, spostare e cancellare gli hitpoint manualmente.
Aggiunta di hitpoint
2. Ascoltare l’area con lo strumento Speaker per assicurarsi che l’inizio del suono sia
visibile.
3. Attivare l’opzione Snap to Zero Crossing nella barra degli strumenti del Sample
Editor.
Trovando gli zero crossing nella forma d’onda (punti nei quali l’ampiezza è vicina a zero),
l’aggiunta manuale di porzioni non introdurrà alcun “click” o “pop”. Tutti gli hitpoint trovati
dalla funzione Calculate sono automaticamente posizionati al passaggio per lo zero.
4. Selezionare lo strumento Pencil dalla barra degli strumenti del Sample Editor e
cliccare appena prima dell’inizio del suono.
Appare un nuovo hitpoint. Gli hitpoint aggiunti manualmente sono bloccati, in default.
5. Ascoltare la nuova porzione con lo strumento Play per assicurarsi di aver ottenuto
il risultato desiderato.
389
Spostamento di hitpoint
1. Assicuratevi che l’opzione Snap to Zero Crossing sia attivata sulla barra degli
strumenti del Sample Editor.
2. Selezionare lo strumento Hitpoint Edit e cliccare di nuovo sulla sua icona per
selezionare la modalità Move.
Per questa operazione si può anche impiegare lo strumento Range Selection.
Cancellazione di hitpoint
390
Creazione di sezioni (slice)
Dopo aver specificato la giusta lunghezza del loop e il tempo in chiave, ed aver
lavorato sugli hitpoint nel Sample Editor (in modo che si senta un solo suono per
ogni porzione), è venuto il momento di frazionare realmente il file (se questo è ciò
che volete, poiché esistono anche altri impieghi degli hitpoint, come vedremo alle
pagine seguenti). Per frazionare il file, selezionare l’opzione “Create Audio Slices”
dal sub-menu Advanced nel menu Audio.
· Questa funzione (e molte altre presenti nel sub-menu Advanced) sono disponibili
solo se è rilevato un tempo del loop valido.
In altre parole, se le impostazioni misure/movimenti e l’intervallo del loop “hanno senso”.
· L’evento audio è “frazionato” in modo che sia un evento distinto per ogni hitpoint.
In altre parole, le sezioni comprese tra gli hitpoint diventano eventi distinti, tutti riferiti allo
stesso file originale.
· Sulla traccia audio, l’evento audio è sostituito da una parte audio, contenente le
porzioni.
Se avete editato una striscia dal Pool, è necessario trascinarla su una traccia audio per
ottenere una parte con le porzioni.
391
Creare mappature di groove quantizzati
È possibile generare mappature di groove quantizzati basate sugli hitpoint creati
nel Sample Editor. La quantizzazione di un groove non è da intendere come una
correzione di errori, ma serve per creare “interpretazioni” ritmiche (Rhythmic feels).
Questo si ottiene confrontando la vostra musica registrata con un “groove” (una
griglia di temporizzazione generata dal file) e spostando solo le note necessarie, in
modo che seguano quelle del groove.
In altre parole, si può estrarre la temporizzazione da un loop audio ed usarla per
quantizzare parti MIDI (o altri loop audio, dopo averli opportunamente frazionati).
· Quando s’impostano gli hitpoint per estrarre una groove, bisogna tentare di
ottenere circa una porzione per ottavo di nota, sedicesimo di nota o qualunque
divisione il loop richieda.
Può essere d’aiuto usare una delle opzioni del menu “Use” basate sul valore nota, durante
l’impostazione degli hitpoint (pag. 392).
2. Finito d’impostare gli hitpoint, selezionare “Create Groove Quantize” dal sub-
menu Advanced del menu Audio.
La groove è estratta.
392
Altre funzioni del sub-menu Advanced
Nel sub-menu Advanced del menu Audio sui trovano anche le seguenti funzioni:
393
Set Tempo from Event
Questa funzione imposta il tempo del progetto conformandolo al tempo originale
del loop, calcolato dalla rilevazione degli hitpoint, oppure impostato manualmente
(pag. 389). Il risultato dipende dal fatto che si sia attivata la traccia Tempo o che si
stia usando un tempo fisso.
· Se state usando la traccia Tempo con cambiamenti di tempo, i nuovi eventi tempo
saranno inseriti all’inizio e alla fine dell’evento audio.
Il tempo del progetto sarà adattato al tempo del loop durante il corso dell’evento.
Questa funzione può essere usata per allungare un intero loop (non frazionato) al
tempo di progetto. Nota: per avere a disposizione questa funzione, dovete aver
calcolato gli hitpoint per l’evento (poiché la funzione si basa sulle informazioni
relative al “tempo originale”).
394
Uso della funzione Close Gaps
Se avete diviso in porzioni un loop per modifiche di tempo, abbassando il tempo
sotto il tempo originale del loop si creeranno vuoti tra le porzioni. Minore sarà il
tempo rispetto a quello originale, più ampi saranno i vuoti. Questo problema può
essere risolto usando la funzione “Close Gaps” del menu Advanced nel menu
Audio:
· Si noti che questa funzione crea nuove strisce nel Pool, una per ogni porzione.
· Close Gaps può anche essere usata quando il tempo del progetto è superiore al
tempo originale del loop.
In questo caso, la funzione time stretch restringerà le porzioni per adattarle al tempo.
· È anche possibile usare questa funzione su eventi singoli (in Audio Part Editor o
nella finestra Project).
Gli eventi non devono essere necessariamente frazionati; è possibile usare Close Gaps
semplicemente per allungare un evento audio alla posizione d’inizio dell’evento seguente.
395
396
19
Il Pool
397
Introduzione
Cos'è il Pool?
Ogni volta che si registra su una traccia audio, è creato un file sull'hard-disk.
Inoltre, una striscia (clip) di riferimento a questo file è aggiunta al Pool.
Nel Pool si applicano due regole generali:
• Tutte le strisce, audio o video, che fanno parte di un progetto sono elencate nel
Pool.
• Copia di strisce.
• Ascolto di strisce.
• Organizzazione delle strisce.
• Applicare un processo audio alle strisce.
• Salvare o importare file completi del Pool.
398
Apertura del Pool
Il Pool si apre in due modi:
· Selezionando “Pool” dal menu “Project”, oppure “Open Pool Window” dal menu
Pool.
· La cartella Audio.
Contiene tutte le strisce audio e le regioni presenti correntemente nel progetto.
· La cartella Video.
Contiene tutte le strisce video correnti del progetto.
· La cartella Trash.
Le strisce inutilizzate possono essere spostate nella cartella Trash per una successiva
rimozione definitiva dall'hard-disk.
Queste cartelle non possono essere rinominate o eliminate dal Pool, ma è possibile
aggiungere un numero qualsiasi di sotto-cartelle (pag. 434).
399
Finestra principale
400
La linea Info
Cliccare sul tasto Show Info nella barra degli strumenti per mostrare o nascondere
la linea Info alla base della finestra Pool. La linea Info visualizza le seguenti
informazioni:
· Le strisce Audio sono indicate dall'icona di una forma d'onda seguita dal nome
della striscia.
· Le regioni Audio sono indicate dall'icona regione seguita dal nome della regione.
· Le strisce Video sono indicate dall'icona di una telecamera seguita dal nome
della striscia.
401
Le colonne della finestra Pool
Colonna Descrizione
Media Questa colonna contiene le cartelle Audio, Video e Trash. Aprendo le cartelle
i nomi di strisce o regioni mostrate possono essere modificati. Questa
colonna è sempre mostrata.
Used Questa colonna indica quante volte una striscia è utilizzata nel progetto. Se
un fila della colonna è vuota, significa che la striscia corrispondente non è
utilizzata.
Status Questa colonna visualizza varie icone relative allo stato corrente delle strisce
e del Pool. Vedere a pag. 419 per una descrizione delle icone.
Origin Time Questa colonna indica la posizione originale di partenza in cui la striscia è
stata registrata nel progetto. Poichè questo valore può essere impiegato
come base per l'opzione “Insert into Project” del menu Pool (e altre
funzioni), è possibile modificarlo se il valore Origin Time è eccessivo.
Questa operazione può essere eseguita sia modificando il valore nella
colonna, sia selezionando la striscia corrispondente nel Pool, spostando il
cursore di progetto alla nuova posizione desiderata e selezionando l'opzione
“Update Origin” dal menu Pool.
Image Questa colonna visualizza le immagini delle forme d'onda di strisce audio o
regioni.
Reel Name Se avete importato un file OMF (pag. 764), esso potrebbe contenere questo
attributo che, se così fosse, è indicato in questa colonna. Reel Name descrive
la bobina o il nastro “fisico” dal quale il media è stato prelevato in origine.
402
Simboli della colonna Status
La colonna Status visualizza vari simboli relativi allo stato delle strisce. Possono
essere visualizzati i seguenti simboli:
Simbolo Descrizione
Indica la striscia di un file esterno, che si trova cioè fuori dalla cartella Audio
del progetto corrente.
Indica che la striscia è stata registrata nella versione corrente aperta del
progetto. Ciò è utile per trovare velocemente le strisce audio registrate di
recente.
È possibile classificare le strisce nel Pool ordinandole per nome, data etc. Cliccare
sull'intestazione della colonna corrispondente. Cliccando di nuovo sull'intestazione si
può passare da un ordine crescente ad uno decrescente.
403
Funzioni
Rinominare le striscie nel Pool
Per rinominare una striscia nel Pool, selezionarla e cliccare sul nome esistente,
quindi digitare un nuovo nome e premere [Invio].
Si noti che la striscia sarà posizionata in modo che il suo punto di snap sia
allineato alla posizione d'inserimento selezionata.
Si può anche aprire il Sample Editor della striscia cliccandoci sopra ed eseguire da lì
l'operazione d'inserimento. Ciò permette di impostare il punto di snap della striscia
prima di inserirla nel progetto.
404
Uso di drag and drop
Potete usare la funzione drag and drop per inserire le strisce nella finestra Project.
È possibile impiegare anche la funzione drag and drop dal Sample Editor di una
striscia, selezionando un intervallo (con lo strumento Range selection) e premendo
[Ctrl]-[Command] durante il trascinamento. Nota:
· Posizionando la striscia in un'area vuota del display degli eventi (per esempio, sotto
a tracce esistenti), si crea una nuova traccia che contiene l'evento inserito.
405
Eliminare le striscie
Eliminare le striscie dal Pool
Per rimuovere una striscia dal Pool senza cancellarla dall'hard-disk, procedere
come segue:
1. Selezionare il file (o più file) e scegliere Delete dal menu Edit (oppure premere
[Backspace] o [Canc] sulla tastiera del computer.
Cancel significa che nè la striscia nè gli eventi associati ad essa saranno cancellati.
Eliminazione dall'hard-disk
Solo quando le striscie sono nella cartella Trash potranno essere rimosse
definitivamente.
406
Rimuovere strisce non utilizzate dal Pool
Questa funzione trova tutte le strisce del Pool non utilizzate nel progetto, quindi
le sposta nella cartella Trash del Pool (da dove in seguito possono essere
eliminate definitivamente), oppure le rimuove direttamente dal Pool:
Per eseguire una ricerca nel Pool per individuare particolari strisce o regioni,
procedere come segue:
· Name (Nome).
· Size (Dimensione, in secondi, minuti, frame o byte).
· Bitsize (Risoluzione in bit).
· Channels (Canali stereo o mono).
2. Inserire lo spunto nel box accanto alla proprietà che si desidera trovare, quindi
inserire il nome o il valore desiderato.
Per la proprietà Size, è possibile cercare dimensioni minori o superiori ad un valore,
oppure comprese tra due valori. Ciò è stabilito dal secondo menu a discesa.
3. Premere Start.
Il risultato della ricerca appare nella parte inferiore della finestra.
407
· Per selezionare le strisce o regioni trovate nel Pool, cliccare sul tasto
“Select in Pool”.
· Per inserire direttamente nel progetto una striscia o regione trovata, selezionarla
dall'elenco della finestra di dialogo, quindi selezionare una delle opzioni “Insert
into Project” dal menu Pool.
Le opzioni sono descritte a pag. 420.
408
Ricerca di file audio su hard-disk
Il Pool può essere utile per sapere dove sono collocati i file audio sul vostro
hard-disk o altri drive. La ricerca è simile ad una normale ricerca file, ma con un
paio di funzioni extra:
Quando la ricerca è terminata, i file trovati sono elencati a destra nel pannello.
· Per importare un file trovato nel Pool, selezionarlo nell'elenco e cliccare sul tasto
Import nel pannello di ricerca.
5. Per chiudere il pannello di ricerca, cliccare di nuovo sul tasto Search nella barra
degli strumenti.
409
File persi
Quando si apre un progetto, si può ricevere un messaggio di perdita (“missing”)
di uno o più file. Cliccando Close nel box di dialogo, il progetto si apre
ugualmente, ma sarà privo dei file persi. Nel Pool è possibile verificare quali
sono i file considerati persi. Il file perso è indicato con un punto interrogativo
nella colonna Status.
· Il file è stato spostato o rinominato fuori dal programma dall'ultima volta che
avete lavorato con il progetto, ed avete ignorato il box di dialogo Resolve
Missing files quando avete aperto il progetto per la sessione corrente.
2. Nella finestra di dialogo che appare, bisogna decidere se volete che il programma
trovi il file per voi (Search), se volete farlo voi (Locate) o se volete specificare
in quale cartella il programma dovrà cercare il file (Folder).
410
· Selezionando Search, il programma esaminerà i vostri hard-disk cercando i file
dei quali è stato specificato il nome e li visualizzerà in un elenco.
In questa finestra di dialogo si può specificare quale cartella o hard-disk sarà esaminato.
Cliccare sul tasto Search Folder, selezionare una directory o un disco, quindi cliccare
sul tasto Start. Se il file è individuato, selezionarlo dall'elenco e cliccare su Accept. A
questo punto, Cubase SX/SL cerca di trovare automaticamente tutti gli altri file persi.
· Selezionare Remove Missing Files dal menu Pool per eliminare tutti i file persi
dal Pool (e rimuovere i loro eventi corrispondenti dalla finestra Project).
411
Ascolto delle striscie nel Pool
Ci sono due metodi per ascoltare le striscie nel Pool:
Il tasto Play.
Il tasto Loop.
· Cliccando sul tasto Play la striscia è riprodotta continuamente, fino a quando non
si ferma la riproduzione cliccando di nuovo sui tasti Loop o Play.
· Cliccando nell'immagine della forma d'onda per l'ascolto, la sezione compresa tra
il punto di click e la fine della striscia è riprodotta in continuazione, fino a quando
si ferma la riproduzione.
412
Apertura delle strisce nel Sample Editor
· Doppio-click del mouse sull'icona della forma d'onda di una striscia: la striscia è
aperta nel Sample Editor.
· Doppio-click su una regione nel Pool: la sua striscia si apre nel Sample Editor
con le regioni selezionate.
413
Finestra Import Medium...
Inoltre, anche i seguenti file video possono essere importati nel Pool: AVI, Quick
Time, Windows Media Video (WMV, solo in Windows), MPEG 1 e MPEG 2.
414
Selezionando un file nella finestra di dialogo Import Medium e cliccando su
Open, appare la finestra di dialogo Import Options.
Le opzioni sono:
· Convert to Project.
In questi due box è possibile scegliere di convertire la frequenza di campionamento e/o
la “dimensione” (risoluzione) del campione al formato corrente impiegato nel progetto.
Le opzioni saranno disponibili solo se necessario (nel caso la frequenza di
campionamento sia diversa da quella impostata per il progetto e/o la risoluzione sia
inferiorie rispetto al formato di registrazione utilizzato nel progetto).
Si noti che se state importando più file audio in una sola volta, la finestra di dialogo
Import Options conterrà anche un box denominato “Convert if needed”. Attivando
questo box, i file importati saranno convertiti solo se la frequenza di campionamento è
diversa o la risoluzione è inferiore rispetto a quella definita nel progetto.
· Split Channels.
Attivando questo box, i file stereo e multi-canale saranno separati in una serie di file
mono corrispondenti (uno per ogni canale) e saranno importati nel Pool. Si noti che
utilizzando questa opzione, i file importati saranno sempre copiati nella cartella Audio
del progetto, come descritto in precedenza.
415
Importare tracce audio da un CD
È possibile importare tracce (o parti di tracce) da un CD direttamente nel Pool,
impiegando la funzione Import Audio CD del menu Pool. Selezionando questa
funzione si apre una finestra di dialogo nella quale si possono specificare le
tracce da prelevare dal CD che saranno convertite in file audio e aggiunte al
Pool.
Per i dettagli sulla finestra di dialogo Import Audio CD, vedere a pag. 773.
· Se ci sono due strisce che si riferiscono allo stesso file audio (versioni “diverse”
delle strisce create, per esempio, con la funzione Convert to Real Copy), si
può usare la funzione Bounce Selection per creare un nuovo file distinto per la
striscia copiata.
Selezionare la striscia e scegliere Bounce Selection; vi sarà chiesta la destinazione ed
il nome per il nuovo file.
416
Cambiare la cartella Pool Record
Nella cartella Pool Record sono contenute tutte le strisce audio registrate nel
progetto che finiscono nel Pool. La cartella Pool Record è indicata dalla scritta
“Record” nella colonna Status e da un punto rosso nella cartella stessa, come
indicato nella figura precedente. In default, questa è la cartella Audio principale.
Tuttavia, è possibile in qualsiasi momento creare una nuova sotto-cartella Audio
e designarla come cartella Pool Record. Procedere come segue:
4. Selezionare Set Pool Record Folder nel menu Pool, oppure cliccare nella
nuova colonna cartelle Status.
La nuova cartella diventa ora la cartella Pool Record e tutto il materiale audio registrato
nel progetto, da questo momento sarà salvato in questa cartella.
417
Organizzare strisce e cartelle
Accumulando un gran numero di strisce nel Pool può essere poi difficile trovare
rapidamente oggetti specifici. In questo caso, ordinare le strisce in nuove sotto-
cartelle con nomi intuitivi che ne riflettano il contenuto può essere una soluzione.
Per esempio, si potrebbero mettere tutti gli effetti sonori in una cartella, tutte le
voci soliste in un'altra, e così via. Procedere come segue:
1. Selezionare il tipo di cartella (audio o video) nella quale si desidera creare una
sotto-cartella.
Non è possibile collocare strisce audio in una cartella video e viceversa.
Si può applicare un processo audio alle strisce dall'interno del Pool, come per gli
eventi nella finestra Project. Selezionare semplicemente la striscia/e, quindi
selezionare un metodo di processo o un processo di gruppo (batch process)
salvato selezionandoli dal menu Audio. Per maggiori informazioni sul processo
audio, vedere a pag. 325.
Se avete applicato un processo audio alla striscia (nella Finestra Project o nel
Pool), questa operazione è indicata dai simboli rosso e grigio della forma d'onda
nella colonna Status. Questo processo può essere sempre annullato mediante la
finestra Offline Process History (pag. 347). È possibile anche impiegare la
funzione Freeze Edits per creare un nuovo file con il processo applicato, oppure
sostituire il file originale con una versione processata (pag. 349).
418
Funzione Minimize File
Questa funzione del menu Pool permette di modificare le dimensioni dei file
audio in base alle strisce audio alle quali fanno riferimento nel progetto. I file
ottenuti con questa funzione conterranno solo le porzioni di file realmente
utilizzate nel progetto. Si riduce notevolmente quindi la dimensione complessiva
del progetto (poiché ampie porzioni dei file audio non sono utilizzate).
È una funzione utile per scopi d'archivio. Se avete terminato un progetto e volete
ottimizzarne al massimo le dimensioni, utilizzate questa funzione.
Il/I file audio nella cartella Pool Record sarà ora ridotto, in modo che solo
l'audio realmente utilizzato nel progetto sia contenuto nel corrispondente file
audio.
419
Preparazione Archivio
Questo comando del menu Pool si usa per archiviare un progetto. Controlla che
ogni riferimento alla striscia nel progetto sia collocata nella stessa cartella. Per
essere più precisi, la funzione è la seguente:
· Ogni file che si trova fuori dalla cartella del progetto corrente, sarà copiata nella
cartella stessa.
Si noti che tutti i file audio che si trovano nella cartella del progetto non saranno copiati
nella cartella Audio. Si dovrà quindi copiarli manualmente prima di un backup della
cartella Audio, oppure salvarli separatamente durante un backup (vedere in seguito).
· Una volta eseguita una preparazione archivio, è possibile copiare il file progetto,
la cartella Audio ed ogni altro materiale audio salvato nella cartella progetto su
dischi di backup, etc.
Non è necessario archiviare la cartella immagini Images, poiché questa può essere
ricreata da Cubase SX/SL. Potreste anche trovare un file con estensione “.csh” nella
cartella progetto. Questo file contiene informazioni sulle immagini delle strisce editate e
altri dati che possono essere ricreati (e possono quindi essere cancellati).
Si può esportare un file denominato Pool come un file separato (con estensione
“.npl”), tramite il comando Export Pool del menu Pool. Importando un file
Pool con il comando Import Pool, i riferimenti file in esso sono aggiunti al Pool
corrente.
· File audio e video veri e propri non sono salvati nel file Pool. Il file Pool
è solo un riferimento ad essi.
Perché ci sia un senso nell'importare un file Pool, è necessario accedere a tutti i file di
riferimento (che, preferibilmente, dovranno avere gli stessi percorsi file di quando il Pool
è stato salvato).
420
Conversione File
· Channels (Canali).
Lasciarlo così, oppure convertire il file in Mono o Stereo Interleaved.
Opzioni
Opzione Descrizione
New Files Crea una copia del file nella cartella Audio e converte questo nuovo file
in base agli attributi scelti. Il nuovo file è aggiunto al Pool, ma tutte le
strisce faranno ancora riferimento al file originale non convertito.
Replace Files Converte il file originale senza cambiare i riferimenti delle strisce. I
riferimenti sono comunque salvati con l'azione di salvataggio seguente.
421
Opzione Descrizione
New+Replace Crea una nuova copia con gli attributi scelti, sostituisce il file originale
in Pool con quello nuovo nel Pool e assegna i riferimenti delle striscie dal file
originale a quello nuovo. È l'opzione da scegliere se si desidera che
le strisce audio si riferiscano al file convertito, ma si vuole conservare
sull'hard-disk il file originale (perché utilizzato in altri progetti).
Conform Files
Con questo comando del menu Pool, si modificano tutti i file selezionati che
possiedono attributi diversi di quelli specificati per il progetto, per adeguarli a
questo standard. Procedere come segue:
Questa funzione del menu Pool permette di estrarre l'audio da un file video
e genera automaticamente una nuova striscia audio che apparirà nella cartella
Pool Record. La striscia risultante avrà le seguenti proprietà:
422
Opzioni e Impostazioni
· Per cambiare l'ordine delle colonne, cliccare con il mouse sull'intestazione di una
colonna e trascinarla a sinistra o destra.
Il puntatore del mouse si trasforma in una mano quando è posizionato sull'intestazione
colonna.
423
424
20
Dispositivi MIDI e Patch
425
Program Change e Bank Select
Per istruire uno strumento MIDI sulla selezione di una patch (suono), s'invia allo
strumento un messaggio MIDI di Program Change. I messaggi di Program
Change possono essere registrati o inseriti in una parte MIDI come altri eventi,
oppure si può inserire un valore numerico nel campo Program (prg) di una
traccia MIDI nell'Inspector (pag. 456). In questo modo, è possibile impostare
rapidamente le tracce MIDI in modo che riproducano suoni diversi.
426
Apertura di MIDI Device Manager
Dal menu Devices selezionare MIDI Device Manager per aprire la seguente
finestra:
La prima volta che si apre MIDI Device Manager, la finestra sarà vuota
(poiché non è ancora stato installato alcun dispositivo MIDI). Nelle pagine
seguenti si spiega come aggiungere un dispositivo MIDI pre-configurato
all'elenco, come modificare le impostazioni, e come definire un dispositivo al
momento (nel caso il dispositivo MIDI non si trovi tra quelli pre-configurati).
427
Installare un dispositivo MIDI
In questo caso “installare” significa “aggiungere ai dispositivi installati”. Si
specifica cioè che un certo dispositivo fa parte del vostro sistema MIDI.
Procedere come segue:
428
Patch Banks
A seconda del dispositivo selezionato, l'elenco Patch Banks è diviso in due o più
banchi principali. Solitamente sono denominati Patches, Performances, Drums,
etc. La ragione per cui si hanno diversi patch bank è che vari “tipi” di patch sono
manipolati diversamente negli strumenti. Per esempio, mentre le “patch” sono in
genere programmi “regolari” da suonare una alla volta, le “performances”
possono essere combinazioni di patch, che potrebbero essere divise sulla
tastiera MIDI, organizzate in layer o utilizzate per una riproduzione multitimbrica.
Per i dispositivi con più banchi, ci sarà un tasto in più nella finestra MIDI Device
Manager, denominato Bank Assignment. Cliccando su questo tasto si apre
una finestra di dialogo, nella quale si può specificare il banco che sarà utilizzato
da ciascun canale MIDI.
429
Selezionare una patch per un dispositivo installato
A questo punto, tornando alla finestra Project troverete i dispositivi installati
aggiunti nei menu MIDI Output (nella lista Track e nell'Inspector). Ora è
possibile selezionare le patch per nome, nei seguenti modi:
1. Scorrere il menu Output (nella lista Track o nell'Inspector) per una traccia che
volete suoni il dispositivo installato, e selezionare il dispositivo.
Questa operazione indirizza la traccia all'uscita MIDI specificata per il dispositivo nella
finestra MIDI Device Manager. I campi bank e program nella lista Track e
nell'Inspector sono sostituiti da un singolo campo “prg”.
2. Cliccare nel campo “prg” per aprire un menu a discesa che elenca tutte le patch
del dispositivo in ordine gerarchico.
L'elenco è simile a quello visualizzato nella finestra MIDI Device Manager. È possibile
scorrere su e giù l'elenco (se necessario), cliccare sui segni +/- per mostrare o
nascondere i sotto-gruppi, etc.
430
Rinominare una patch del dispositivo
L'elenco dei dispositivi pre-configurati è basato su preset patch di fabbrica, cioè
patch incluse nel dispositivo al momento dell'acquisto. Se avete sostituito alcuni
dei preset di fabbrica con le vostre patch, è necessario modificare il dispositivo, in
modo che il nome della patch nell'elenco corrisponda al dispositivo effettivo:
4. Cliccare sulla patch selezionata nell'elenco Patch Banks per editarne il nome.
431
Configurare un nuovo dispositivo
Se il vostro dispositivo MIDI non è incluso nell'elenco dei dispositivi MIDI pre-
configurati (e non supporta GM o XG), è necessario configurarlo manualmente,
per poter selezionare le patch in base al loro nome:
1. Cliccare sul tasto Install Device nella finestra MIDI Device Manager.
Appare la finestra di dialogo Add MIDI Device.
Create Bank
Crea un nuovo banco al livello gerarchico più alto dell'elenco Patch Banks. È
possibile anche rinominarlo, cliccandoci sopra e digitando un nuovo nome.
New Folder
Crea una nuove sotto-cartella all'interno del banco o della cartella selezionata.
Questa sotto-cartella potrebbe corrispondere ad un gruppo di patch, oppure
essere solo un modo per classificare i suoni, etc. Selezionando questo oggetto,
appare una finestra di dialogo nome che permette di nominare la nuova cartella.
È possibile anche rinominarla in seguito, cliccandoci sopra e digitando il nome
nell'elenco.
432
New Preset
Per i dettagli che riguardano gli eventi MIDI utilizzati dal dispositivo
MIDI per selezionare le patch, consultare la relativa documentazione.
· Per modificare il valore di Program Change che sarà inviato in uscita per
selezionare la patch, regolare il numero nella colonna Value dell'evento
Program Change.
· Per aggiungere un altro evento MIDI (per esempio, Bank Select), cliccare
appena sotto l'ultimo evento dell'elenco e selezionare un nuovo evento dal menu
a discesa che appare.
Dopo aver aggiunto l'evento è necessario impostare un valore nella colonna Value,
come è stato fatto per Program Change.
· Per sostituire un evento, cliccarci sopra e scegliere un altro evento dal menu a
discesa.
Per esempio, un dispositivo MIDI potrebbe richiedere che un messaggio di Bank Select
sia inviato per primo, seguito da un messaggio di Program Change. In tal caso,
bisogna sostituire il messaggio di default Program Change con un messaggio di Bank
Select e aggiungere dopo di questo un nuovo messaggio Program Change.
433
Add Multiple Presets
Questo comando apre una finestra di dialogo che permette di configurare una
serie di preset da aggiungere al banco o alla cartella selezionata.
1. Aggiungere i tipi di eventi richiesti per la selezione di una patch nel dispositivo
MIDI.
Questa operazione si esegue come quando si editano le impostazioni per un evento
singolo: cliccando sull'evento si apre un menu a discesa, dal quale si può selezionare il
tipo d'evento.
2. Nella colonna Range impostare un valore fisso, oppure un intervallo di valori per
ogni tipo d'evento dell'elenco.
Questa operazione richiede qualche spiegazione:
Specificando un singolo valore nella colonna Range (per esempio, 3, 15 0 127), tutti i
preset aggiunti avranno un evento dello stesso tipo impostato allo stesso valore.
Se invece si specifica un intervallo di valori (un valore d'inizio e uno di fine separati da
una linea, per esempio 0-63), il primo preset aggiunto avrà un evento impostato al
primo valore dell'intervallo, il valore seguente sarà incrementato di uno, e così via, fino
ad includere l'ultimo valore dell'intervallo.
Questo esempio genererà otto preset, ciascuno con l'evento Bank Select impostato a 2, ma
diversi eventi Program Change (compresi tra 0 e 7).
434
3. Specificare un Default Name nel campo in basso.
Gli eventi aggiunti prenderanno questo nome, seguito da un numero. Si possono
rinominare i preset manualmente nell'elenco Patch Banks in seguito.
4. Cliccare su OK.
Un certo numero di preset sono ora aggiunti nel banco o cartella selezionati, secondo le
impostazioni eseguite.
435
Esportare ed importare le configurazioni dei dispositvi MIDI
Cliccando sul tasto Export Setup si può esportare la configurazione completa del
dispositivo MIDI in un file separato. Questo file può essere importato in seguito,
premendo il tasto Import Setup.
Ciò può essere utile per trasferire i vostri strumenti MIDI in un altro studio,
installare il programma su un nuovo computer, etc.
436
21
Parametri ed effetti MIDI
in tempo reale
437
Introduzione
Per ogni traccia MIDI, è possibile configurare una serie di parametri traccia ed
effetti MIDI. Essi influenzano la riproduzione dei dati MIDI, “trasformando” gli
eventi MIDI in tempo reale prima che siano inviati alle uscite MIDI.
· Gli eventi MIDI reali non ne saranno influenzati. Le modifiche avvengono “al
momento”.
· Poichè le impostazioni dei parametri traccia non modificano realmente i dati MIDI
sulla traccia, esse non saranno riportate negli editor MIDI. Per convertire le
impostazioni in eventi MIDI “reali”, bisogna usare la funzione Merge MIDI in
Loop (pag. 496).
438
L'Inspector – Utilizzo generale
· L'Inspector per una traccia MIDI è diviso in sette sezioni. É possibile aprire o
chiudere individualmente le sezioni cliccando sulle rispettive linguette nell'angolo
superiore destro.
Cliccando sulla linguetta di una sezione nascosta, la si porta in vista e si nascondono le
altre sezioni. [Ctrl]/[Command]-click sulla linguetta, permette di nascondere o mostrare
una sezione senza influenzare le altre. Infine, [Alt]/[Option]-click su una linguetta mostra
o nasconde tutte le sezioni nell'Inspector.
439
Impostazioni principali traccia
Parametro Descrizione
Tasto Lock Attivandolo si disabilitano tutti gli editing di tutti gli eventi della
traccia.
Tasto Edit Apre la finestra delle impostazioni canale della traccia (una
finestra che mostra la striscia canale con il cursore volume e
altri controlli insieme alle impostazioni degli effetti-pag. 219).
440
Parametro Descrizione
441
Altre sezioni dell'Inspector
Oltre alle impostazioni principali della traccia (vedere in precedenza), i parametri
traccia e le sezioni effetti (descritti entrambi nelle pagine seguenti), l'Inspector
di una traccia MIDI contiene anche le seguenti sezioni:
Sezione Channel
Questa sezione contiene una singola striscia canale che permette di impostare
volume, pan, muto/solo e altri parametri traccia.
· È uno “specchio” della striscia canale traccia nel mixer di Cubase SX/SL
(per i dettagli vedere a pag. 193).
Questa è una normale sezione blocco note, che permette di scrivere note e
commenti che riguardano la traccia. Ogni traccia ha il proprio Notepad
nell'Inspector.
442
Sezione Parametri Traccia (Track Parameters)
Le impostazioni seguenti influenzano gli eventi MIDI sulla traccia in tempo reale
durante la riproduzione. Avranno effetto anche suonando dal vivo con la traccia
selezionata e abilitata per la registrazione (a condizione che l'opzione MIDI Thru
Active sia attivata nella pagina MIDI > Preferences). Ciò rende possibile, per
esempio, eseguire funzioni di transpose e regolazione di velocity durante la
riproduzione dal vivo.
443
Transpose
Questa funzione permette di trasportare (in semitoni) l'intonazione di tutte le
note della traccia. I valori disponibili vanno da -127 a +127 semitoni, ma
ricordate che l'intervallo totale numerico di note MIDI va da 0 a 127. Inoltre, non
tutti gli strumenti MIDI possono riprodurre l'intero intervallo di note. L'eccessivo
uso della funzione transpose può provocare risultati strani e indesiderati.
Velocity Shift
Si noti che gli effetti introdotti dal cambiamento di velocity, dipendono dal tipo di
suono e dallo strumento.
444
Velocity Compression
Questa funzione moltiplica i valori di velocity per il fattore specificato. Questo
fattore è impostato mediante un numeratore (valore sinistro) e un denominatore
(valore destro), dai quali si ottiene un numero frazionale (1/2, 3/4, 3/2, etc.).
Per esempio, impostando un fattore di 3/4 le velocity saranno impostate a tre
quarti dei loro valori originali. Questo però influenzerà anche la differenza in
velocity tra le note, comprimendo o espandendo quindi la scala di velocity. Di
solito, si usa questo parametro in combinazione con il parametro Velocity Shift.
Ecco un esempio:
Supponiamo di avere tre note con velocity 60, 90 e 120 e di voler in qualche
modo “livellare” le differenze di velocity. Impostando il valore di Velocity
Compression a 1/2, le note saranno riprodotte a velocity di 30, 45 e 60.
Aggiungendo un valore di 60 nel campo Velocity Shift , le note saranno
riprodotte con velocity di 90, 105 e 120, il che significa aver compresso
l'intervallo di velocity.
Length Compression
Questo valore regola la lunghezza delle note nella traccia. Come per Velocity
Compression, il valore è costituito da numeratore e denominatore. Per esempio,
il valore 2/1 significa che la lunghezza di tutte le note sarà raddoppiata, mentre
impostando 1/4 la lunghezza di tutte le note sarà ridotta ad un quarto della
lunghezza reale.
445
Random
Le impostazioni Random introducono modifiche casuali alle varie proprietà delle
note MIDI. Può essere applicata qualsiasi cosa, dalle più piccole ed impercettibili
variazioni a modifiche radicali. Ci sono due “generatori casuali” distinti, ciascuno
dei quali impostato nel modo seguente:
Proprietà Intervallo
446
Range
La funzione Range permette di specificare una nota (tono) o un intervallo di
velocity, quindi forzare tutte le note ad essere comprese in questo intervallo,
oppure escludere dalla riproduzione tutte le note che si trovano fuori
dall'intervallo stesso. Come per la funzione Random, ci sono due impostazioni
separate di di Range. Impostarle come segue:
Modalità Descrizione
Vel. Limit Questa funzione influenza tutti i valori di velocity che si trovano fuori
dall'intervallo specificato. I valori di velocity inferiori all'impostazione
Min (il limite inferiore dell'intervallo) sono impostati al valore Min
e i valori di velocity superiori all'impostazione Max sono impostati al
valore Max. Le note con valori di velocity compresi nell'intervallo non
sono influenzate. Utilizzate questa modalità se volete forzare tutti i
valori di velocity all'interno di un determinato intervallo.
Vel. Filter La funzione Velocity Filter esclude tutte le note con valori di velocity
non comprese nell'intervallo specificato. Le note con valori di velocity
inferiori al valore Min o superiori al valore Max non sono riprodotte.
Utilizzate questa modalità per “isolare” note con determinati valori di
velocity.
Note Filter La funzione Note Filter esclude tutte le note la cui intonazione si
trova fuori dall'intervallo specificato. Le note con intonazione inferiore
al valore Min o superiore al valore Max non saranno riprodotte.
Utilizzate questa funzione per “isolare” le note con una determinata
intonazione.
447
Effetti MIDI
Cubase SX/SL presenta una serie di effetti plug-in MIDI in grado di trasformare
l'uscita MIDI proveniente da una traccia in vari modi.
Proprio come i parametri delle tracce MIDI, anche gli effetti MIDI sono applicati
in tempo reale ai dati MIDI riprodotti dalla traccia (o dal dispositivo MIDI suonato
in “thru” attraverso la traccia).
Un effetto MIDI modifica le proprietà degli eventi MIDI (per esempio, l'altezza
delle note) e/o genera nuovi eventi MIDI (per esempio, un delay MIDI può
aggiungere nuove note MIDI, introducendo un “eco” sulle note originali).
· I plug-in degli effetti MIDI interni sono descritti nel manuale a parte
“Dispositivi e funzioni MIDI”.
448
Sezione Inserts
Oggetto Descrizione
449
Sezione Sends
Oggetto Descrizione
Menu a discesa Questo menu stabilisce a quale uscita MIDI l'effetto invierà gli
Output (x4) eventi MIDI processati.
450
Oggetto Descrizione
Channel Setting (x4) Stabilisce a quale canale MIDI l'effetto invierà gli eventi MIDI
processati.
Tasto Pre (x4) Attivando questo tasto, i segnali MIDI saranno inviati agli effetti
in Send prima dei parametri traccia e degli effetti in Insert.
Presets
Molti plug-in MIDI sono forniti di una serie di preset per un utilizzo immediato. I
controlli d'uso dei preset sono costituiti da un menu Presets e dai tasti
Store (+) e Remove (-).
• Per salvare le impostazioni correnti in un preset, cliccare sul tasto “+” a destra.
Appare una finestra di dialogo che chiede di specificare un nome per il preset. Il preset
salvato sarà poi disponibile per la selezione dal menu a discesa per tutte le richieste di
quel plug-in MIDI, in tutti i progetti.
• Per rimuovere un preset salvato, selezionarlo e cliccare sul tasto “-” a destra.
451
1. Selezionare la traccia MIDI e aprire l'Inspector.
3. Cliccare in uno degli spazi Insert per visualizzare il menu degli effetti MIDI.
· Per bypassare tutti gli effetti in Insert della traccia MIDI, usare il tasto Bypass
che si trova nella sezione Inserts dell'Inspector, nella striscia canale del mixer
o nella lista Track.
452
Effetti MIDI interni
Arpache 5
453
Parametri
Parametro Descrizione
454
Auto Pan
Determinano la forma dei delle curve dei controller inviati in uscita. I risultati
della maggior parte di queste forme d'onda sono evidenti osservando i tasti, ma
alcune di esse richiedono alcune spiegazioni aggiuntive:
Period (Periodo)
455
Density
AmpMod
Si utilizza questo parametro solo per le due forme d'onda a “inviluppo periodico”
(vedere in precedenza). Il valore del periodo (impostato in movimenti), stabilisce
la lunghezza dell'inviluppo. Nella figura seguente, Period è impostato a “4th” e
AmpMod a “4 beat” (4 movimenti). Il risultato è una curva basata su note da
un quarto in cui l'ampiezza più alta decresce gradualmente e si ripete ad ogni
misura:
Controller
Min e Max
456
Chorder
Modalità Normal
2. Selezionare l'accordo desiderato per la nota cliccando nel display della tastiera
superiore Chord Setup .
Cliccando una nota la si aggiunge all'accordo, cliccando di nuovo la si rimuove.
Suonando ora le note così configurate sentirete gli accordi ad esse assegnati.
457
Modalità Octave
Modalità Global
458
Zone Setup
3. Cliccare sul primo tasto Zone select ed impostare l'accordo(i) che si desidera
per la prima variazione.
4. Cliccare sul tasto seguente Zone select ed impostare l'accordo(i) desiderato per
tale variazione.
459
6. Ora è possibile suonare la tastiera e controllare le variazioni in base alle modalità
selezionate.
Esse funzionano nel modo seguente:
Modalità Descrizione
Note In questa modalità, Chorder suonerà un solo accordo alla volta, non è
possibile suonare accordi diversi contemporaneamente. In modalità
Note, premendo una nota si determina la nota di base dell'accordo, e
premendo una nota superiore si seleziona una variazione. Il numero
della variazione sarà la differenza tra le due note. Per selezionare la
variazione 1 premere una nota di un semitono superiore a quella base,
per la variazione 2 una nota superiore di due semitoni rispetto a quella
base, e così via.
460
Compress
Parametro Descrizione
461
Density
Micro Tuner
Micro Tuner permette di configurare diversi schemi di micro intonazione per gli
strumenti, modificando l'intonazione di ciascuna nota.
· Ogni campo Detune corrisponde ad una nota in un'ottava (come indicato dal
display della tastiera). Regolare il campo Detune per alzare o abbassare
l'intonazione della nota in cents (centesimi di semitono).
· Impostare Convert a seconda se la traccia è inviata ad uno strumento VST o ad
uno strumento MIDI (in grado di ricevere informazioni di micro intonazione).
Micro Tuner possiede una serie di preset, incluse classiche scale di micro
intonazione e scale sperimentali.
462
MIDI Control
463
MIDI Echo
Questo plug-in è un avanzato eco MIDI, che genera una serie di note in eco
basate sulle note MIDI che riceve. Crea effetti simili ad un delay digitale, ma
produce anche una variazione d'intonazione MIDI (pitch shift) e altro ancora.
Come sempre, è importante ricordare che l'effetto non applica l'eco all'audio
reale, ma alle note MIDI che eventualmente produrranno il suono nel
sintetizzatore.
Quantize
Le note con l'eco saranno spostate alla posizione di una griglia quantizzata,
configurata da questo parametro. Si può usare il cursore oppure digitare il valore
in segmenti (1/480 segmenti per quarto di nota) o cliccare sui tasti freccia per
muoversi su valori “ritmicamente esatti” (indicati in valori nota – vedere la
tabella in seguito). Questo rende facile trovare valori di quantizzazione
ritmicamente significativi, ma permette anche di sperimentare soluzioni
intermedie.
Length
Imposta la lunghezza delle note con l'eco. Può essere la stessa delle note
originali (parametro impostato al suo valore minimo, “Source”), oppure quella
specificata da voi manualmente. È possibile impostare la lunghezza in segmenti o
cliccando sui tasti freccia per muoversi su lunghezze “ritmicamente esatte”
(indicate in valori nota – vedere la tabella in seguito).
464
Repeat
Rappresenta il numero di echi (da 1 a 12) che si ottengono per ciascuna nota
entrante.
Echo-Quant.
Per esempio, impostando un valore di “8th” le note di eco saranno riprodotte con
un ritardo di un ottavo di nota rispetto alle note originali.
Velocity Decay
Echo Decay
465
Pitch Decay
Per esempio, impostandolo a -2, la prima nota con l'eco sarà intonata a due
semitoni inferiori rispetto alla nota originale, la seconda nota con l'eco a due
semitoni in meno rispetto alla prima nota con l'eco, e cosi via.
Length Decay
Terzine da 1/16 90
466
Note to CC
Questo effetto genera un evento di controller continuo MIDI per ogni nota
entrante. Il valore dell'evento controller corrisponde al numero nota (altezza) ed
il singolo parametro permette di selezionare quale controller MIDI sarà inviato in
uscita (in default il controller 7 che corrisponde al volume MIDI). Le note MIDI
entranti passano attraverso l'effetto senza esserne influenzate.
Per esempio, se è selezionato il volume MIDI (controller 7), le note con bassi
numeri nota (altezze) abbasseranno il volume nello strumento MIDI, mentre le
note con numeri nota maggiori lo aumenteranno. In questo modo è possibile
creare “percorsi tastiera” di volume o altri parametri.
467
Quantizer
Parametro Descrizione
468
Step Designer
Step Designer è un sequencer di pattern MIDI che invia in uscita note MIDI e
dati controller MIDI addizionali a seconda del pattern (modello) impostato. Non
utilizza i dati MIDI entranti, tranne quelli per l'automazione (quali le modifiche di
pattern registrate).
· Il display delle note si estende per un'ottava (come indicato dall'elenco delle
note sul lato sinistro). È possibile scorrere l'ottava visualizzata in alto o in
basso cliccando nell'elenco e trascinandola con il mouse.
In questo modo si possono inserire note a qualsiasi altezza. Si noti, tuttavia, che
ogni passo può contenere solo una nota (Step Designer è monofonico).
469
Cliccare e trascinare con il mouse per visualizzare altre ottave.
6. Regolare i valori di velocity delle note trascinando la barra luminosa nel display
controller.
8. Per allungare le note se ne possono legare due tra loro. Si esegue questa
operazione inserendo due note e cliccando sul tasto Tie (legatura) sotto la
seconda nota.
Quando il tasto Tie è acceso su una nota, questa non sarà risuonata, poichè è allungata
la nota precedente. Inoltre, la nota legata (la seconda) prenderà automaticamente le
stessa intonazione della prima nota. Si possono aggiungere più note e legarle nello
stesso modo, per creare note sempre più lunghe.
470
Aggiunta di curve controller
· Il menu a discesa Controllers presenta due oggetti in più: due tipi di controller.
É possibile selezionare quali due tipi di controller (frequenza di taglio del filtro,
risonanza, volume, etc.) sarà disponibile nel menu a discesa cliccando sul tasto
Setup e selezionando i controller dall'elenco che appare.
Questa selezione è comune a tutti i pattern.
Funzione Descrizione
471
Parametro Descrizione
Presets L'uso dei Presets è descritto a pag. 467. Si noti che un Preset salvato
contiene in Step Designer tutti i 200 pattern.
472
Selezione automatica dei pattern
É possibile creare fino a 200 pattern per ogni Step Designer; è sufficiente
selezionare un nuovo pattern ed aggiungere note e controller, come descritto in
precedenza.
3. Premere il tasto Record , quindi il tasto desiderato sulla tastiera MIDI per
selezionare i pattern corrispondenti.
I cambiamenti dei pattern saranno registrati sulla traccia MIDI.
473
Track Control
L'effetto Track Control contiene tre pannelli di controllo per la regolazione dei
parametri di dispositivi MIDI GS o XG compatibili. I protocolli Roland GS e
Yamaha XG sono estensioni dello standard General MIDI e permettono di
avere un numero maggiore di suoni e più controlli sulle varie impostazioni degli
strumenti. Se il vostro strumento è compatibile con i protocolli GS o XG, l'effetto
Track Control permette di controllare suoni ed effetti del vostro strumento
dall'interno di Cubase SX/SL.
In cima alla finestra dell'effetto Track Control si trova un menu a discesa dal
quale è possibile selezionare i pannelli di controllo disponibili da utilizzare:
474
Tasti Reset e Off
· Cliccando sul tasto “Off” si impostano tutti i controlli ai loro valori minimi, senza
inviare in uscita alcun dato MIDI.
GS Basic Controls
Selezionando la modalità GS Basic Controls sono disponibili i seguenti controlli:
Controllo Descrizione
Attack Regola il tempo d'attacco del suono. Abbassando questo valore si riduce il
tempo d'attacco mentre alzandolo il tempo d'attacco aumenta. La
posizione intermedia (64) significa nessuna regolazione.
Release Regola il tempo di rilascio del suono. Valori bassi accorciano il tempo di
rilascio, mentre valori lunghi l'aumentano.
475
XG Effect + Sends
Controllo Descrizione
Attack Regola il tempo d'attacco del suono. Abbassando questo valore si riduce il
tempo d'attacco mentre alzandolo il tempo d'attacco aumenta. La
posizione intermedia (64) significa nessuna regolazione.
Release Regola il tempo di rilascio del suono. Valori bassi accorciano il tempo di
rilascio, mentre valori lunghi l'aumentano.
476
XG Global Settings
Controllo Descrizione
477
Track FX
Scale Transpose
478
Transformer
479
Organizzazione dei plug-in
· Per visualizzare i plug-in di effetti MIDI, cliccare sulla linguetta MIDI Plug-ins.
· La seconda colonna indica quante richieste d'uso correnti del plug-in ci sono nel
progetto.
480
Merge MIDI in Loop
481
5. Completare la finestra di dialogo che appare.
Le opzioni sono:
Opzione Descrizione
Include Inserts Attivando questa opzione, sarà applicato alla traccia/e qualsiasi
effetto MIDI in Insert applicato ad essa.
Include Sends Attivando questa opzione, sarà applicato alla traccia/e qualsiasi
effetto MIDI in Send applicato ad essa.
Erase Destination Attivando questa opzione, tutti i dati MIDI contenuti nella
traccia tra i locatori sinistro e destro saranno cancellati.
6. Cliccare su OK.
È creata una nuova parte tra i locatori sulla traccia di destinazione, contenente gli eventi
MIDI processati.
1. Impostate i parametri traccia e gli effetti MIDI come si desidera per la parte.
Questa operazione, ovviamente, influenzerà l'intera traccia, ma concentratevi sulla
parte, per il momento.
3. Assicuratevi che la traccia contenente la parte sia selezionata nella lista Track.
6. Disattivate o resettate tutti i parametri traccia e gli effetti, in modo che la traccia
sia riprodotta come al solito.
482
22
Processi MIDI e
quantizzazione
483
Introduzione
Questo capitolo descrive le varie funzioni di processo MIDI contenute nel menu
MIDI. Queste funzioni offrono varie possibilità di modificare le note MIDI e gli
altri eventi, nella finestra Project o all'interno dell'editor MIDI.
Gli eventi influenzati dall'utilizzo di una funzione MIDI, dipendono dalla funzione,
dalla finestra attiva e dalla selezione corrente:
• Una funzione MIDI può essere applicata solo ad eventi MIDI di un certo tipo.
Per esempio, la quantizzazione influenza solo le note, mentre la funzione Delete
Controllers si applica, ovviamente, a tutti gli eventi controller MIDI.
• Nella finestra Project, le funzioni MIDI si applicano a tutte le parti selezionate,
influenzando tutti gli eventi (dei tipi pertinenti) contenuti in esse.
• Negli editor MIDI, le funzioni MIDI sono applicate a tutti gli eventi selezionati. Se
non è selezionato alcun evento, tutti gli eventi nella parte(i) editata saranno
influenzati.
484
Quantizzazione
Cos'è la quantizzazione?
Per esempio, registrando una serie di note da un ottavo ciascuna, alcune di esse potrebbero finire
leggermente oltre le posizioni esatte di un ottavo di nota.
485
Configurazione
In breve, configurare la quantizzazione, significa selezionare un valore nota dal menu
a discesa Quantize della barra degli strumenti (nella finestra Project o nell'editor
MIDI).
In default, è possibile quantizzare solo valori di nota esatti (interi, terzinati o puntati).
Per avere più opzioni, selezionare Quantize Setup... dal menu MIDI (o Setup...
dal menu a discesa Quantize) per aprire la finestra di dialogo Quantize Setup.
486
Ogni impostazione eseguita in questa finestra di dialogo si riflette
immediatamente nei menu a discesa Quantize. Tuttavia, se si desidera
avere sempre disponibili le impostazioni nei menu a discesa Quantize,
bisogna utilizzare le funzioni presets (pag. 505).
Questo display mostra una misura (quattro movimenti); le linee blu indicano la
griglia di quantizzazione (le posizioni alle quali saranno spostate le note).
Questi due menu indicano il valore di nota base per la griglia di quantizzazione.
In altre parole, hanno la stessa funzionalità del menu a discesa Quantize nella
barra degli strumenti.
487
Swing
Una griglia con note intere da un ottavo confrontata con una griglia con 62% di Swing.
Tuplet
Magnetic Area
Permette di specificare che solo le note entro una certa distanza dalle linee della
griglia saranno quantizzate.
488
Presets
• Per rinominare un preset selezionato, doppio-click del mouse sul nome e digitare
un nuovo nome.
Auto e Apply
Non Quantize
Gli eventi che si trovano già all'interno della distanza specificata dalla griglia di
quantizzazione non saranno influenzati. Ciò consente di mantenere leggere
variazioni durante la quantizzazione, ma correggere comunque note che si
trovano troppo lontane dalla griglia.
489
Random Quantize
Gli eventi saranno quantizzati a posizioni “casuali” alle “distanze” specificate dalla
griglia di quantizzazione, creando così una quantizzazione più “elastica”. Come
per l'opzione Non Quantize, anche questa opzione permette leggere variazioni
e, allo stesso tempo, evita che le note finiscano troppo lontano dalla griglia.
Iterative Strength
• Per estrarre una groove da un evento audio, utilizzare gli hitpoint e la funzione
Create Groove Quantize.
Vedere a pag. 407.
• Per estrarre una groove da una parte MIDI, selezionare la parte, quindi utilizzare
l'opzione Part to Groove del sub-menu Advanced Quantize del menu MIDI.
490
Eseguire la quantizzazione
• Il metodo standard consiste nel selezionare Over Quantize dal menu MIDI
(oppure utilizzare il tasto di comando sulla tastiera del computer, in default [Q]).
Questa operazione quantizza le parti o note MIDI selezionate, a seconda delle
impostazioni correnti contenute nel menu a discesa Quantize.
• Attivando lo spunto nel box Auto della finestra di dialogo Quantize Setup, ogni
modifica eseguita nella finestra è immediatamente applicata alle parti o note
MIDI selezionate.
Un uso intelligente di questa funzione è impostare un loop in riproduzione e regolare le
impostazioni nella finestra di dialogo fino ad ottenere il risultato desiderato.
Attivando il tasto Auto Q nel pannello di trasporto, tutte le registrazioni MIDI che
si eseguono sono automaticamente quantizzate in base alle impostazioni eseguite
nella finestra di dialogo Quantize Setup.
491
Iterative Quantize
Un altro modo di eseguire una quantizzazione “elastica” è impiegare la funzione
Iterative Quantize del menu MIDI. Funziona così:
Invece di spostare una nota alla posizione più vicina della griglia di
quantizzazione, Iterative Quantize la sposta solo di una certa quantità. Si
specifica di quanto la nota si deve spostare verso la griglia tramite il parametro
Iterative Strength che si trova nella finestra di dialogo Quantize Setup.
492
Quantize Lengths
3. Qui, il valore di quantizzazione è stato impostato a note intere di 1/16 con Swing al 100%.
Poiché Snap è attivato (pag. 602), la griglia di quantizzazione si riflette nella griglia del display
delle note.
4. Selezionando Quantize Lengths si regolano le lunghezze delle note in base alla griglia. Se si
confronta il risultato con la figura in alto, si può notare che le note che iniziavano nelle
“zone” del sedicesimo dispari hanno preso la lunghezza della griglia più lunga, mentre le
note che si trovavano nelle zone pari si sono accorciate.
493
Quantize Ends
Dopo aver eseguito un Freeze Quantize per una nota, non è possibile
annullarne la quantizzazione.
494
Transpose
La funzione Transpose del menu MIDI apre una finestra di dialogo che
contiene le impostazioni di trasporto per le note selezionate:
Semitones
Scale Correction
Scale Correction trasporta le note selezionate forzandole alla nota più vicina
del tipo di scala selezionata. Questa particolarità può essere impiegata per
creare interessanti modifiche di altezza e tonalità, sia in modo indipendente, sia
insieme alle altre impostazioni della finestra di dialogo Transpose.
495
Keep Notes in Range
• Se una nota va a finire fuori dai limiti, sarà spostata a un'altra ottava e, se
possibile, sarà mantenuta la corretta intonazione trasportata.
Se questo non è possibile (c'è un intervallo troppo ridotto tra i valori Upper Barrier e
Lower Barrier), la nota sarà trasportata “il più lontano possibile”, cioè alla nota Upper o
Lower Barrier. Se i valori Upper Barrier e Lower Barrier sono uguali, tutte le note
saranno trasportate a questa altezza!
OK e Cancel
496
Altre funzioni del menu MIDI
Nel sub-menu Functions del menu MIDI si possono trovare le seguenti
funzioni:
Legato
Utilizzando la funzione Legato con queste impostazioni, ogni nota sarà allungata per finire 5
segmenti (ticks) prima della nota successiva.
Fixed Lengths
497
Delete Doubles
Questa funzione rimuove le doppie note. Si tratta di note cioè che si trovano
esattamente alla stessa altezza e posizione. Le doppie note si possono verificare
quando si registra in modalità Cycle, dopo la quantizzazione, etc.
Delete Controllers
Questa funzione rimuove tutti i controller MIDI dalle parti MIDI selezionate.
Delete Notes
Questa funzione permette di eliminare note molto brevi o “deboli”. Ciò è utile per
rimuovere indesiderate “note fantasma” dopo una registrazione. Selezionando
Delete Notes... si apre una finestra di dialogo nella quale è possibile definire i
criteri della funzione:
498
I parametri hanno le seguenti funzionalità:
Minimum Length
• La lunghezza nel display grafico può corrispondere a 1/4 di misura, una misura,
due o quattro misure.
Questa impostazione si modifica cliccando nel campo denominato Bar situato a destra
del display grafico.
In questo caso, l'intera lunghezza corrisponde a 1/4 di misura (un movimento), e la lunghezza
minima (Minimum Length) è impostata a 1/32 di nota (60 segmenti).
Minimum Velocity
OK e Cancel
499
Restrict Polyphony
Selezionando questa funzione si apre una finestra di dialogo nella quale si può
specificare quante “voci” saranno utilizzate (per le note o parti selezionate).
Limitare la polifonia è utile nel caso di uno strumento con polifonia limitata, e
si vuole essere sicuri che tutte le note saranno suonate. L'effetto è raggiunto
accorciando opportunamente le note in modo che finiscano prima dell'inizio della
nota successiva.
500
Velocity
Questa funzione apre una finestra di dialogo che permette di manipolare la
velocity delle note in vari modi:
Per applicare la funzione, selezionare uno dei tre processi dal menu a discesa
Type, regolare le impostazioni e cliccare su OK. Per chiudere la finestra senza
applicare alcuna funzione cliccare su Cancel.
Add/Subtract
Compress/Expand
501
Limit
Questa funzione garantisce che i valori di velocity non oltrepasseranno i limiti
dell'intervallo definito dai valori Lower e Upper. Tutti i valori di velocity che non
sono compresi in questo intervallo, sono aumentati o diminuiti e portati ai valori
Lower/Upper.
Fixed Velocity
Reverse
Questa funzione inverte l'ordine degli eventi selezionati (o di tutti gli eventi nelle
parti selezionate), in modo che la musica MIDI sia riprodotta all'indietro. Si noti,
tuttavia, che l'effetto è diverso rispetto a quello ottenuto in una registrazione
audio. Nel MIDI le singole note saranno riprodotte normalmente nello strumento
MIDI, è solo l'ordine di riproduzione che cambia.
502
Dissolve Part
La funzione Dissolve Part del menu MIDI presenta due diversi impieghi:
• Quando si lavora con parti MIDI (sul canale MIDI “Any”) che contengono eventi
su canali MIDI diversi.
Dissolve Part separa gli eventi in base ai canali MIDI.
La funzione Dissolve Part esamina gli eventi delle parti MIDI sui vari canali
MIDI e poi distribuisce tali eventi in nuove parti su nuove tracce, ciascuna per
ogni canale MIDI individuato. Ciò permette di lavorare singolarmente con ogni
parte musicale. Procedere come segue:
503
A questo punto, per ogni canale MIDI utilizzato nella parte(i) selezionata, si è
creata una nuova traccia MIDI, impostata al corrispondente canale MIDI.
Ogni evento è poi copiato all'interno della parte sulla traccia MIDI con il
corrispondente canale MIDI. Infine, la parte(i) originale è silenziata (mute).
Un esempio:
504
23
Gli Editor MIDI
505
Editing MIDI
• Drum Editor è simile a Key Editor, con il vantaggio che nelle parti di
batteria ogni tasto corrisponde ad un suono percussivo distinto.
Questo è l'editor da utilizzare per editare parti di batteria o percussioni.
• List Editor visualizza tutti gli eventi di una parte MIDI in un elenco,
permettendo di vedere e modificarne le proprietà numericamente.
Presentazione Capitolo
Questo capitolo descrive l'uso degli editor Key, Drum e List. Si noti che
molte caratteristiche sono identiche in questi editor (specialmente negli
editor Drum e Key). Queste funzioni sono tutte descritte nella sezione Key
Editor. Le sezioni Drum Editor (pag. 557) e List Editor (pag. 574)
illustrano le caratteristiche specifiche solo di questi editor.
506
Apertura di un editor MIDI
Ci sono due modi per aprire un editor MIDI:
• Selezionando una o più parti (o una traccia MIDI senza parti selezionate),
e scegliendo Open Key Editor, Open Score Editor, Open Drum
Editor o Open List Editor dal menu MIDI (oppure utilizzando il tasto di
comando corrispondente).
Le parti selezionate (o tutte le parti nella traccia, se nessuna parte è stata
selezionata) saranno aperte nell'editor scelto.
507
Utilizzo di più parti
Quando si apre un editor MIDI con più parti selezionate (o una traccia MIDI
contenente più parti), può essere difficile vedere tutte le parti durante
l'editing.
508
• Il tasto Show Part Borders si usa per vedere i bordi della parte attiva
chiaramente definiti.
Attivando questa opzione, tutte le parti tranne quella attiva diventano grigie, quindi
i bordi diventano facilmente distinguibili. In Key Editor ci sono anche due “marker”
nel righello con il nome della parte attiva che ne segnano l'inizio e la fine. Questi
marker possono essere spostati a piacere per modificare la dimensione della
parte.
509
Key Editor – Finestra principale
510
La linea Info
Il righello
Il righello mostra la linea tempo (timeline), in default nel formato visivo
selezionato nel pannello di Trasporto. Si può selezionare un formato diverso
per il righello di un editor MIDI cliccando sul tasto freccia a destra del righello e
selezionando un'opzione dal menu a discesa che appare. Per un elenco dei
formati disponibili, vedere a pag. 94.
Nella maggior parte dei casi, per l'editing MIDI è consigliabile impostare il
formato display Bars+Beats in modalità Bars+Beats Linear.
511
Il display Note
Il display Note occupa l'area principale in Key Editor. É costituito da una griglia,
nella quale le note sono indicate da barre colorate. La larghezza della barra
corrisponde alla lunghezza della nota, e la posizione verticale di una barra
rappresenta il numero nota (altezza), con le note più alte situate più in alto
nella griglia. La tastiera del pianoforte virtuale a sinistra serve da guida per
individuare le note corrette.
512
La funzione Chord recognition
In questa figura, il cursore di progetto tocca le note C, Eb e G, che formano l'accordo di Cminor
(Do minore), come indicato dal display di riconoscimento accordo.
Il display Controller
L'area inferiore della finestra Key Editor è occupata dal display Controller.
Questo display è costituito da una o più corsie controller, ciascuna delle quali
indica una delle seguenti proprietà o tipi di eventi:
513
Per modificare le dimensioni del display Controller, trascinare i divisori tra il il
display Controller e il display Note. In questo modo si ingrandisce il display
Controller e si rimpicciolisce il display Note, o viceversa.
I valori di velocity sono indicati da barre verticali nel display Controller; a barre
più alte corrispondono valori maggiori di velocity:
Ogni barra di velocity del display Controller corrisponde ad una nota nel display Note.
Gli eventi nel display Controller (cioè tutti gli eventi diversi dai valori di velocity)
sono indicati come “blocchi”, la cui altezza corrisponde ai “valori” degli eventi.
Tuttavia, gli eventi registrati (o disegnati con un basso valore di quantizzazione)
potranno apparire più come “curve piene” poiché, semplicemente, si trovano
molto vicini tra loro:
Ingrandendo la parte più alta della “curva”, si può notare che, in realtà, essa è costituita da una
serie di eventi separati.
514
• A differenza delle note, gli eventi nel display Controller non hanno
lunghezza. Il valore di un evento nel display è “valido” fino all'inizio
dell'evento seguente:
Per una descrizione dell'editing nel display Controller, vedere a pag. 546.
515
Funzioni di Key Editor
Zoom
L'ingrandimento in Key Editor si esegue secondo le normali procedure di zoom,
utilizzando i cursori d'ingrandimento, lo strumento Zoom o il sub-menu Zoom
del menu Edit.
Tasto Solo
Autoscroll
Il tasto Autoscroll sulla barra degli strumenti di ogni editor MIDI è indipendente
per l'editor. Questo significa, per esempio, che si può avere la funzione
Autoscroll disattivata in Key Editor e attivata nella finestra Project.
516
La funzione Independent Track Loop
1. Attivare il loop cliccando sul tasto Loop nella barra degli strumenti.
Se il tasto non è visibile, click-destro (Windows) o [Ctrl]-click (Mac) del mouse nella
barra degli strumenti, quindi aggiungere la sezione Track Loop Settings (pag. 788).
3. ... oppure editare le posizioni d'inizio e fine loop numericamente, nel campo
numerico situato accanto al tasto Loop.
Ascolto
517
Creazione ed editing di note
Per disegnare nuove note in Key Editor si possono usare gli strumenti Pencil o
Line.
• Spostando il puntatore del mouse nel display Note, la sua posizione nella misura
è indicata nella barra degli strumenti, e la sua altezza è indicata sia nella barra
degli strumenti, sia nella tastiera del pianoforte virtuale a sinistra.
È facile quindi trovare nota e posizione corrette nel display Note.
• Se Snap è attivato, esso determina la posizione d'inizio della nota creata (pag.
602).
• Cliccando una volta, la nota creata avrà la lunghezza impostata nel menu a
discesa Length Quantize nella barra degli strumenti.
Si può creare una nota più lunga cliccando e trascinando il puntatore tenendo premuto il
tasto del mouse. La lunghezza della nota creata sarà un multiplo del valore Length
Quantize.
518
Disegnare le note con lo strumento Line
Lo strumento Line può essere impiegato per disegnare una serie di note
contigue. Per usare lo strumento Line, cliccare e trascinare il mouse per
disegnare una linea, quindi rilasciare il pulsante del mouse.
L'icona dello strumento Line cambierà aspetto a seconda della modalità selezionata.
Modalità Descrizione
Parabola, Sine, Queste modalità inseriscono gli eventi seguendo varie forme di curva.
Triangle, Square Anche se possono essere utilizzate per la creazione di note, queste
curve sono più indicate per l'editing dei controller (pag. 551).
519
Impostare i valori di velocity
Si può usare uno dei seguenti tre metodi per determinare la velocity:
Selezione note
520
Le opzioni del menu Select sono:
Opzione Descrizione
From Start to Cursor Seleziona tutte le note che iniziano a sinistra del cursore di
progetto.
From Cursor to End Seleziona tutte le note che finiscono a destra del cursore di
progetto.
Equal Pitch-all Octaves Per questa funzione è necessario avere una nota selezionata.
Saranno poi selezionate tutte le note seguenti (in tutte le
ottave) che hanno la stessa altezza della nota corrente
selezionata.
Equal Pitch-same Octave Simile alla funzione precedente, ma seleziona solo le note
esattamente alla stessa altezza (e nella stessa ottava).
• Si possono usare anche i tasti freccia sinistro e destro sulla tastiera del computer
per passare da una nota a quella precedente o seguente.
Premendo [Shift] e usando i tasti freccia, la selezione corrente sarà mantenuta,
permettendovi di selezionare più note.
Si può premere anche [Shift] ed eseguire un doppio-click del mouse su una nota per selezionare
tutte le note seguenti alla stessa altezza, oppure utilizzare le funzioni Equal Pitch del sub-menu
Select.
521
Spostare e trasportare le note
• Usare i tasti Move nella sezione Nudge della barra degli strumenti.
Questa operazione sposta la nota(e) selezionata della quantità impostata nel menu a
discesa Quantize. In default, la sezione Nudge non è visualizzata nella barra degli
strumenti. Vedere a pag. 788 per maggiori informazioni.
Le note sono duplicate in maniera molto simile alla duplicazione degli eventi nella
finestra Project:
• Selezionando Duplicate dal menu Edit si crea una copia della nota selezionata
e la si posiziona direttamente dopo quella originale.
Se più note sono selezionate, sono tutte copiate “in blocco”, mantenendo le relative
distanze tra le note.
• Selezionando Repeat dal menu Edit si apre una finestra di dialogo che permette
di creare una serie di copie della nota(e) selezionata.
È come la funzione Duplicate, ma si può specificare il numero di copie.
522
• Si può anche eseguire la funzione Repeat trascinando il mouse:
Selezionare la nota(e) da ripetere, premere [Alt]/[Option], cliccare sul bordo
destro dell'ultima nota selezionata e trascinare verso destra.
Più a lungo si trascina verso destra, più sono le copie (come indicato dal box info dello
strumento).
• Paste inserisce le note copiate alla posizione del cursore di progetto, senza
influenzare le note esistenti.
• Paste Time le inserisce alla posizione del cursore di progetto, ma sposta (e se
necessario, divide) le note esistenti per far posto alle note copiate.
523
Ridimensionare le note
Per ridimensionare una nota, usare uno dei seguenti metodi:
• Posizionare lo strumento freccia all'inizio o alla fine di una nota, in modo che il
puntatore assuma la forma di una piccola doppia freccia. Cliccare e trascinare
con il mouse verso sinistra o destra per ridimensionare la nota.
Questo metodo permette di ridimensionare la nota in entrambe le direzioni.
Con entrambi questi metodi, la lunghezza risultante sarà un multiplo del valore
Length Quantize nella barra degli strumenti.
• Usare i tasti Trim Start/End della sezione Nudge nella barra degli strumenti.
Questa operazione ridimensiona la nota(e) selezionata spostando la posizione d'inizio e
fine in passi definiti dal valore Length Quantize nella barra degli strumenti. In default, la
sezione Nudge non è visualizzata nella barra degli strumenti. Vedere a pag. 788 per
maggiori informazioni.
Dividere le note
• Cliccare sulle note con lo strumento Scissors (forbici) per dividere la nota alla
posizione puntata (tenendo conto dell'impostazione Snap, se attivata).
Se sono selezionate più note, sono tutte divise alla stessa posizione, se possibile.
• Selezionando Split Loop, tutte le note intersecate dai locatori sinistro o destro
sono divise alla posizione dei locatori.
Incollare le note
Cliccando su una nota con lo strumento Glue Tube (tubetto colla) la si incollerà
alla nota seguente della stessa altezza. Il risultato sarà una nota lunga distribuita
dall'inizio della prima nota alla fine della seconda, e con le proprietà (velocity,
etc.) della prima nota.
524
Silenziare le note
Per togliere dal muto una nota, cliccare su di essa o includerla con lo strumento
mute, oppure selezionarla e scegliere Unmute dal menu Edit. Il tasto di
comando rapido per questa funzione è [Shift]+[U].
Cancellare le note
Per cancellare le note, cliccarci sopra con lo strumento Eraser (gomma), oppure
selezionarle e premere il tasto [Backspace] sulla tastiera del computer.
525
Editing nella linea Info
Nella linea Info si possono editare i valori utilizzando valori precisi di editing. Ciò
permette di spostare, ridimensionare, trasportare o modificare la velocity degli
eventi in modo molto accurato.
526
Editing delle note via MIDI
É possibile modificare le proprietà delle note via MIDI. Questo può essere un
modo rapido per ottenere il valore corretto di velocity, poiché si può ascoltare il
risultato durante l'editing:
2. Cliccare sul simbolo del connettore MIDI nella barra degli strumenti.
3. Usare i tasti nota nella barra degli strumenti per decidere quali proprietà
dovranno essere modificate dall'ingresso MIDI.
Si può abilitare l'editing dell'altezza, velocity note-on e/o note-off.
Con questa impostazione, le note editate prenderanno i valori di altezza e velocity delle note
entranti via MIDI, ma saranno lasciati invariati i valori di velocity note-off.
• Per un altro tentativo, selezionare di nuovo la nota (è più facile premendo il tasto
sulla tastiera del computer), quindi suonare ancora una nota sullo
strumento MIDI.
527
Step Input
Step Input (o registrazione passo-passo) significa inserire le note una alla volta
(oppure un accordo alla volta), senza doversi preoccupare di ricavarne il tempo.
Questo è utile, per esempio, quando si conosce la parte da registrare ma non si è
in grado di suonarla alla perfezione.
1. Cliccare sul tasto Step Input sulla barra degli strumenti, per attivare la modalità
Step Input.
2. Utilizzare i tasti nota a destra per decidere quali proprietà saranno incluse
quando si inseriranno le note.
Per esempio, si potrebbe decidere di non includere velocity e/o note-off velocity delle
note suonate. È anche possibile disattivare la proprietà pitch (altezza) e, in tal caso,
tutte le note prenderanno l'altezza della nota C3, indipendentemente dalle note suonate.
528
5. Suonare la prima nota o accordo sullo strumento MIDI.
La nota o l'accordo appaiono nell'editor e la posizione Step Input avanza di un passo del
valore di quantizzazione.
• Per inserire una “pausa” musicale premere la freccia destra sulla tastiera del
computer.
La posizione Step Input avanza di un passo.
529
Editing nel display Controller
Corsie Controller
In default, il display Controller ha una sola corsia, per indicare un tipo di evento
alla volta. Tuttavia, si possono aggiungere facilmente altre corsie con un click-
destro (Windows) o [Ctrl]-click (Mac) del mouse nel display, e selezionando
Create new controller lane dal menu Quick. Ciò permette di visualizzare ed
editare diversi controller nel medesimo istante.
530
Selezionare il tipo d'evento
Ogni corsia Controller mostra un solo tipo d'evento alla volta. Per selezionare
quale tipo d'evento sarà visualizzato, utilizzare il menu a discesa che si trova a
sinistra della corsia.
531
Preset Corsia Controller
532
Editing dei valori di velocity
I valori di velocity si inseriscono con gli strumenti Pencil o Line. I vari strumenti
e le varie modalità Line offrono le seguenti possibilità:
• Si può usare lo strumento Pencil per modificare la velocity della singola nota:
cliccare sulla relativa barra di velocity e trascinarla su o giù.
Durante il trascinamento, il valore di velocity corrente è indicato nel display a sinistra.
533
• Utilizzare lo strumento Line della modalità Line per creare rampe lineari di
velocity.
Cliccare nel punto in cui si desidera iniziare la rampa e rilasciare il mouse nel punto in
cui si desidera finirla. Al rilascio del pulsante del mouse, i valori di velocity si allineano
lungo la linea tracciata tra i due punti.
Nota:
• Se c'è più di una nota nella stessa posizione (per esempio, un accordo), le
rispettive barre di velocity si sovrappongono nella corsia Controller.
Se nessuna delle note è selezionata, tutte le note nella stessa posizione saranno
impostate allo stesso valore di velocity durante la tracciatura. Per editare le velocity di
una sola delle note alla stessa posizione, bisogna innanzitutto selezionarla nel display
Note. Solo a questo punto l'editing riguarderà solo la nota selezionata.
534
Aggiungere e modificare gli eventi nel display Controller
• Per modificare il valore di un evento (senza crearne uno nuovo), premere [Alt]/
[Option] e usare lo strumento Pencil o lo strumento Line in modalità Paint.
Si noti che è possibile cliccare e trascinare per aggiungere più eventi, disegnare curve
Controller, etc. Premendo o rilasciando il tasto [Alt]/[Option] mentre si disegna, è
possibile passare dinamicamente dalla “modalità edit” alla “modalità crea”.
Per inserire o regolare un singolo evento, cliccare una volta con lo strumento Pencil, oppure con
lo strumento Line in modalità Paint.
Per “dipingere una curva”, trascinare lo strumento (con il pulsante del mouse premuto).
535
• Cliccando e trascinando con lo strumento Line in modlaità Line si visualizza una
linea nella corsia Controller e si creano eventi allineati con questa linea.
È il metodo migliore per disegnare rampe Controller lineari. Premendo [Alt]/[Option],
non si creano nuovi eventi. Utilizzare questa modalità per modificare curve Controller
già esistenti.
536
• Nelle modalità Line e Parabola, il valore Length Quantize determina la
“densità” delle curve Controller create (se Snap è attivato).
Per curve molto omogenee, si dovrà utilizzare un basso valore di Quantize o disattivare
lo Snap. Per evitare curve Controller troppo “dense” (che potrebbero causare
interruzioni nella riproduzione MIDI), utilizzare una densità medio-bassa.
• Le modalità Sine, Triangle e Square creano eventi con valori allineati a curve
continue.
In queste modalità, il valore Quantize determina il periodo della curva (la lunghezza di
un “ciclo” della curva) e il valore Length Quantize determina la “densità” degli eventi
(minore è il valore nota Length Quantize, più omogenea è la curva).
537
Spostare e copiare eventi
1. Usare lo strumento freccia per selezionare gli eventi che si desidera tagliare
(Cut) o copiare (Copy).
Per selezionare più di un evento, [Shift]-click, oppure trascinare un rettangolo di
selezione, seguendo le normali procedure di selezione.
Si possono usare le normali opzioni Cut, Copy e Paste del menu Edit per
spostare o copiare gli eventi nel display Controller:
3. Se si vuole incollare gli eventi all'interno di un'altra parte MIDI, aprire quella
parte in un altra finestra Key Editor.
4. Posizionare il cursore di progetto nel punto in cui si desidera incollare gli eventi.
538
Cancellare gli eventi nel display Controller
Gli eventi Poly Pressure sono particolari, nel senso che “fanno parte” di una
specifico numero nota (tasto). In altre parole, ogni evento Poly Pressure
possiede due valori editabili: il numero nota e la quantità di pressione. Quindi,
quando nel menu a discesa del tipo d'evento è selezionato Poly Pressure, ci
sono due campi valore a sinistra del display Controller, uno per il numero nota
e uno per la quantità di pressione (amount):
539
Per aggiungere un nuovo evento Poly Pressure, procedere come segue:
2. Cliccare sul tasto freccia accanto al campo numerico nota a sinistra della corsia
Controller.
Appare un menu a discesa che elenca tutti i numeri nota per i quali ci sono già eventi
Poly Pressure.
• Gli eventi Poly Pressure possono anche essere aggiunti ed editati in List
Editor.
540
Drum Editor – Finestra principale
Sono simili alla barra degli strumenti e alla linea Info di Key Editor, con le
seguenti differenze:
541
Drum Sound List
Lo scopo di Drum Editor è editare le tracce MIDI nelle quali ogni nota (altezza)
riproduce un suono separato, caratteristica tipica di un kit di batteria MIDI.
Il display Drum Sound List a sinistra elenca per nome tutti i suoni della
batteria (a seconda della mappatura di batteria selezionata o dall'elenco nome,
vedere in seguito), e permette di regolare e manipolare in vari modi la
configurazione della batteria.
Nota:
• Il numero di colonne nell'elenco dipende dal fatto che ci sia o meno una
mappatura della batteria per la traccia.
Vedere a pag. 564.
542
Il display Note
Il display Note di Drum Editor visualizza le note con simboli di piccoli rombi. La
posizione verticale delle note corrisponde ai suoni della Drum List a destra,
mentre la posizione orizzontale indica la posizione della nota nel tempo, come in
Key Editor. È da notare che il simbolo del rombo non indica la lunghezza delle
note. Questo ha un senso, poiché molto spesso i suoni di batteria sono campioni
di “un colpo” che suonano fino alla fine del loro suono, indipendentemente dalla
lunghezza della nota.
Sotto la Drum Sound List ci sono due menu a discesa, utilizzati per selezionare
una mappatura di batteria per la traccia selezionata o, se non è selezionata una
mappatura, un elenco di nomi dei suoni della batteria. Per una spiegazione delle
mappature di batteria, vedere a pag. 564.
Display Controller
543
Funzioni di Drum Editor
Le procedure di base (ingrandimento, riproduzione, ascolto, etc.) sono le stesse
di Key Editor (pag. 532). Le sezioni seguenti descrivono procedure e funzioni
specifiche di Drum Editor.
Quando si muove il puntatore del mouse nel display Note, la sua posizione nella misura ed il
suono della batteria sono indicati nella barra degli strumenti, per individuare facilmente suono e
posizione corretti.
544
• Si possono ascoltare subito i suoni di batteria cliccando nella colonna
più a sinistra della Drum Sound List.
É suonata la nota corrispondente.
Selezionare le note
• Usare le frecce sinistra e destra sulla tastiera del computer per passare da una
nota a quella precedente o successiva.
Premendo [Shift] e usando i tasti freccia, la selezione corrente sarà conservata,
permettendovi di selezionare più note.
545
Spostare, duplicare o ripetere le note
Per spostare o copiare note nell'editor (ad altre posizioni o suoni di batteria), si
usano gli stessi metodi impiegati in Key Editor: cliccare e trascinare con il
mouse, usare i tasti freccia o le funzioni del menu Edit, etc. (pag. 538).
Tuttavia, è necessario fare una considerazione:
546
Cancellare le note
Per cancellare le note, cliccarci sopra con gli strumenti Drumstick o Eraser,
oppure selezionarle e premere il tasto [Backspace] sulla tastiera del computer.
Come in Key Editor, anche in Drum Editor si possono editare le note nella
linea Info o via MIDI, ed inserire le note utilizzando la funzione Step Input
(pag. 542).
547
Lavorare con mappature di batteria
Premessa
Come spiegato in precedenza, il kit di batteria in una tastiera MIDI è quasi sempre
costituito da vari suoni di batteria, ciascuno dei quali si trova su un tasto diverso
(suoni diversi sono assegnati a diversi numeri nota). Un tasto riproduce il suono
della cassa, un altro il rullante, e cosi via.
Purtroppo, i vari strumenti MIDI impiegano spesso diverse assegnazioni dei tasti.
Questo può essere un problema se avete costruito un pattern di batteria con un
dispositivo MIDI e lo volete provare su un altro. Cambiando dispositivo, è molto
facile che il rullante diventi un piatto ride, oppure il charleston diventi un tom, etc..
Questo avviene semplicemente perché i suoni di batteria sono distribuiti in modo
diverso nei due strumenti MIDI.
Per risolvere questo problema e semplificare diversi aspetti dei kit MIDI di batteria
(per esempio, usare diversi suoni di batteria da diversi strumenti nello stesso “drum
kit”), Cubase SX/SL presenta le cosiddette mappature di batteria (drum maps).
Una drum map è in pratica un elenco di suoni percussivi, con una serie di
impostazioni per ciascun suono. Quando si riproduce una traccia MIDI per la quale è
stata selezionata una drum map, le note MIDI sono “filtrate” attraverso la drum map
prima di essere inviate allo strumento MIDI. Inoltre, la mappatura determina quale
numero nota MIDI è inviato in uscita per ciascun suono, quindi quale suono è
riprodotto dal dispositivo MIDI che lo riceve.
Una soluzione al problema descritto in precedenza, quindi, può essere costruire una
drum map per tutti gli strumenti MIDI. Quando si desidera un pattern di batteria su
un altro strumento, sarà sufficiente selezionare la corrispondente drum map ed il
suono del rullante resterà un suono di rullante.
548
Impostazioni Drum Map
Una Drum Map è costituita da una serie di impostazioni per 128 suoni di
batteria (uno per ciascun numero nota MIDI). Per avere una panoramica di
queste impostazioni, aprire la finestra Drum Editor e utilizzare il menu a
discesa Map situato sotto la Drum Sound List per selezionare la drum map
GM Map.
Questa drum map è configurata secondo lo standard General MIDI. Per informazioni su come
salvare, creare e selezionare altre drum map, vedere a pag. 570.
A questo punto, date un'occhiata alla Drum Sound List (potrebbe essere
necessario trascinare i divisori nell'elenco e il display Note a destra per poter
vedere tutte le colonne). Le colonne indicano le impostazioni dei suoni
contenuti nella drum map.
549
Ecco una breve descrizione delle colonne (i dettagli sono esaminati in seguito):
Colonna Descrizione
Pitch È il numero nota reale del suono percussivo. Questo è quello che lega
le note su una traccia MIDI ai suoni di batteria. Per esempio, nella
drum map della figura precedente, tutte le note MIDI “C1” saranno
mappate al suono della cassa della batteria. Ulteriori particolari in
seguito.
I-Note È la “nota d'ingresso” del suono di batteria. Quando questa nota MIDI
è inviata in Cubase SX/SL, (cioè suonata da voi), la nota sarà
mappata al suono di batteria corrispondente (e trasportata
automaticamente in base all'impostazione Pitch del suono). Vedere in
seguito.
550
Pitch, I-Note e O-Note
Come abbiamo appena detto, una drum map è una specie di “filtro” che
trasforma le note in base alle impostazioni della mappatura. Questa
trasformazione avviene in due fasi: la prima volta quando è ricevuta una nota
entrante (cioè quando si suona una nota sul controller MIDI) e un'altra volta
quando la nota è inviata dal programma al dispositivo sonoro MIDI.
I-Note
Vediamo cosa accade in ingresso: quando suonate una nota sullo strumento
MIDI, il programma cercherà questo numero nella colonna I-Note della drum
map. Nel nostro caso, suonando la nota A1, il programma vedrà che questa è la
I-Note del suono Bass Drum.
551
O-Note
Utilizzo
Qual'è quindi il punto? Anche in questo caso, l'utilizzo al quale sono destinate le
note I-Note e O-Note è diverso:
552
Impostazioni d'uscita e di canale
Si possono impostare canali MIDI e/o uscite MIDI indipendenti per ogni suono
della drum map. Si applicano le seguenti regole:
• Quando è selezionata una drum map per la traccia, le impostazioni del canale
MIDI nella drum map hanno la priorità sull'impostazione MIDI della traccia.
In altre parole, l'impostazione del canale MIDI eseguita nella lista Track o nell'Inspector
è normalmente ignorata. Se volete che un suono di batteria utilizzi il canale della
traccia, impostatelo sul canale “Any” nella drum map.
• Per assegnare lo stesso canale MIDI a tutti i suoni della drum map,
cliccare nella colonna Channel, premere [Ctrl]/[Command] e
selezionare il canale desiderato.
Tutti i suoni della drum map saranno assegnati a questo canale MIDI. La stessa
procedura può essere utilizzata anche per selezionare la stessa uscita MIDI per tutti i
suoni contenuti nella drum map.
Può anche essere utile selezionare diversi canali e/o uscite per i vari suoni.
Questo permette di costruire kit di batteria con suoni provenienti da diversi
dispositivi MIDI, etc.
553
Utilizzo delle Drum Map
Per selezionare una drum map per una traccia MIDI, utilizzare il menu a discesa
Map nell'Inspector o in Drum Editor:
554
Finestra di dialogo Dum Map Setup
555
Sotto l'elenco dei suoni di batteria troverete una serie di tasti, con le seguenti
funzionalità:
Tasto Descrizione
New Map Aggiunge una nuova drum map al progetto. I suoni di batteria
saranno denominati “Sound 1”, “Sound 2”, e cosi via, ed avranno tutti
i parametri impostati ai valori di default. La mappatura sarà chiamata
“Empty Map”, ma si può rinominarla cliiccandoci sopra nell'elenco e
digitando un nuovo nome.
New Copy Aggiunge una copia della drum map corrente selezionata. È
probabilmente il modo più rapido per creare una nuova drum map:
selezionarne una simile a quella che si desidera costruire, creare una
copia, modificare le impostazioni dei suoni desiderati e rinominare la
drum map nell'elenco.
Load Apre una finestra di dialogo file per caricare una drum map da disco.
Nel CD di Cubase SX/SL troverete una serie di drum map per diversi
strumenti MIDI. Utilizzare questa funzione per caricare le mappature
desiderate all'interno del vostro progetto.
Save Apre una finestra di dialogo file per il salvataggio delle drum map
selezionate nell'elenco. Se avete creato o modificato una drum map,
dovrete usare questa funzione per salvare la mappatura su disco.
Questo permette di caricare poi la drum map in altri progetti. I file
Drum Map hanno estensione “.drm”.
• Le drum map sono salvate con i file del progetto. Se avete creato o
modificato una drum map, dovrete utilizzare la funzione Save per
salvarla in un file separato, disponibile per il caricamento in altri
progetti.
Se volete avere sempre la stessa/e drum map incluse nei vostri progetti, bisognerà
salvarla/e in un progetto di default (pag. 758).
556
O-Note Conversion
Questa funzione del menu MIDI, passa in rassegna la parte(i) MIDI selezionata
e imposta l'intonazione reale di ogni nota in base alla sua impostazione O-Note.
È utile se si desidera convertire la traccia in una “normale” traccia MIDI (senza
mappatura di batteria) e avere comunque le note che riproducono il suono di
batteria corretto. L'applicazione tipica di questa funzione è l'export di una
registrazione MIDI come file MIDI standard (pag. 766). Eseguendo prima una
O-Note Conversion sarete sicuri che le vostre tracce percussive saranno
riprodotte in modo corretto quando sono esportate.
557
List Editor – Finestra principale
• Il tasto Value View può essere usato per nascondere o mostrare il display
View.
List Editor non ha la linea Info (l'editing numerico dei valori è disponibile
nell'elenco degli eventi a sinistra).
L'elenco (List)
Questo elenco contiene tutti gli eventi della parte/i MIDI corrente selezionata,
elencati (dall'alto in basso) seguendo l'ordine di riproduzione. Si possono
modificare ed editare le proprietà dell'evento usando la normale procedura per
l'editing dei valori, come descritto a pag. 577.
558
Il display degli eventi
Il display valore
559
Funzioni di List Editor
Personalizzare la visuale
Si può cliccare e trascinare con il mouse il divisore tra i display dell'elenco e degli
eventi per ingrandire un'area e rimpicciolire l'altra. Inoltre, l'elenco può essere
personalizzato nei seguenti modi:
Ingrandimento (Zooming)
È possibile modificare l'ingrandimento orizzontale nel display eventi usando il
cursore di zoom che si trova sotto il display, oppure con lo strumento lente
d'ingrandimento (Magnification Glass).
Aggiungere eventi
Per aggiungere un nuovo evento alla parte editata, procedere come segue:
1. Utilizzare il menu a discesa Insert nella barra degli strumenti per selezionare il
tipo di evento.
Il nuovo evento compare nell'elenco e nel display degli eventi. Le sue proprietà
saranno impostate al valore di default, ma sono facilmente regolabili nell'elenco.
560
• Le note inserite prenderanno il valore di insert velocity impostato nel campo
Insert velocity nella barra degli strumenti (vedere a pag. 536).
Colonna Descrizione
Length Utilizzato solo per gli eventi nota. Indica la lunghezza della nota.
Modificando questo valore si ridimensiona la nota e automaticamente
si modifica anche il valore di fine nota End.
561
• É possibile editare più eventi in una sola volta. Se più eventi sono selezionati e si
edita il valore di un evento, saranno cambiati anche gli altri valori degli eventi
selezionati.
Normalmente, le differenze iniziali tra gli eventi saranno mantenute (i valori cioè
cambieranno della stessa quantità). Premendo [Ctrl]/[Command] durante l'editing,
però, tutti gli eventi prenderanno lo stesso valore.
• Per gli eventi SysEx (sistema esclusivo), si può solo editare la posizione
(Start) nell'elenco.
Tuttavia, cliccando nella colonna Comment si apre la finestra MIDI SysEx Editor,
nella quale è possibile eseguire l'editing dettagliato degli eventi System Exclusive
(vedere a pag. 676).
Il display degli eventi permette di editare gli eventi graficamente, utilizzando gli
strumenti presenti nella barra degli strumenti. È possibile editare eventi singoli,
oppure più eventi selezionati simultaneamente.
• Per spostare un evento, cliccarci sopra e trascinarlo con il mouse alla posizione
desiderata.
Si noti che spostando l'evento oltre un qualsiasi altro evento nel display, si riordinerà
l'elenco (l'elenco mostra sempre gli eventi seguendo l'ordine di riproduzione).
Ne consegue che cambierà anche la posizione verticale dell'evento nel display.
• Per ridimensionare una nota, selezionarla e trascinare il suo punto di fine con lo
strumento freccia, come avviene nella finestra Project.
Questa operazione funziona solo con gli eventi nota.
• Per silenziare o togliere dal muto un evento, cliccarci sopra con lo strumento
Mute.
È possibile silenziare o togliere dal muto più eventi in una sola volta, racchiudendoli in
un rettangolo di selezione con lo strumento Mute.
• Si può selezionare uno schema di colori per gli eventi mediante il menu a discesa
Colors nella barra degli strumenti.
Ciò influenza tutti gli eventi MIDI visualizzati nei tre editor MIDI (List Editor, Key Editor
e Drum Editor). Vedere a pag.602.
562
Filtraggio
Cliccando sul tasto Show Filter View sulla barra degli strumenti si apre una
barra addizionale di filtro che permette di nascondere dalla vista particolari tipi
d'evento. Per esempio, potrebbe essere difficile individuare eventi nota se la
parte MIDI contiene molti controller. Nascondendo questi ultimi, l'elenco diventa
più maneggevole.
Per nascondere un tipo d'evento, inserire lo spunto nel box corrispondente della
barra di filtro. Per mostrare solo un certo tipo d'evento (e nascondere tutti gli
altri tipi d'evento), premere [Ctrl]/[Command] e cliccare nel box
corrispondente. Premendo [Ctrl]/[Command] e cliccando di nuovo, si toglie lo
spunto da tutti i box (tutti gli eventi saranno visibili).
563
Masking
Opzione Descrizione
Event Types Saranno mostrati solo i tipi di eventi simili a quello selezionato.
È la stessa operazione eseguita dalla barra di filtro, ma è più
rapida se si desidera visualizzare un solo tipo di evento.
Event Types and Saranno mostrati solo gli eventi dello stesso tipo e con lo
Data 1 stesso valore “Data1”. Per esempio, se è selezionato un
evento nota, saranno visualizzate solo le note con lo stesso
valore di Pitch. Se è selezionato un evento controller, saranno
mostrati solo i controller dello stesso tipo.
Event Channels Saranno mostrati solo gli eventi che hanno lo stesso canale
MIDI dell'evento selezionato.
Oltre alle opzioni descritte nella tabella precedente, il menu permette anche
l'accesso agli stessi preset disponibili in Logical Editor (pag. 603).
Inoltre, l'opzione Setup... del menu a discesa Mask consente di aprire
direttamente Logical Editor, con il quale è possibile creare configurazioni
nascoste molto complesse.
564
Quando si applica uno dei preset di Logical Editor (oppure si utilizza Logical
Editor per creare configurazioni nascoste personalizzate), saranno mostrati solo
gli eventi che soddisfano i criteri specificati.
L'impiego tipico della funzione Mask è visualizzare solo certi tipi di controller
(Modulation, Breath Control, etc.). Dato che questi sono tutti eventi dello
stesso tipo (controller), non sarebbe possibile farlo con la barra di filtro. Con
l'opzione Controllers and Events Types del menu a discesa Mask, invece,
questo è possibile!
565
Esattamente quale valore è mostrato per un evento, dipende dal tipo d'evento.
La tabella seguente mostra cosa è visualizzato ed editato nelle colonne Data e
Display Value:
• Il display Value può essere nascosto cliccando sul tasto Show List Value View
sulla barra degli strumenti in modo che non sia illuminato.
566
Score Editor – Finestra principale
(solo in Cubase SL)
567
La linea Info
La linea Info mostra le informazioni relative alle note MIDI selezionate, proprio
come in Key e Drum Editor. È possibile editare tutti i valori della linea Info
tramite i normali valori di editing (vedere a pag. 542 per i dettagli).
• Per mostrare o nascondere la linea Info, cliccare sull'icona “i” nella barra degli
strumenti.
La barra degli strumenti estesa (che si può mostrare o nascondere cliccando sul
tasto “T” nella barra degli strumenti principale), contiene i seguenti oggetti:
Enharmonic Shift
Permette di selezionare manualmente se una nota sarà indicata con alterazioni
diesis o bemolle (pag. 598).
568
Il display della partitura
L'area principale della finestra Score Editor mostra le note delle parti editate
disposte su una o più righe di pentagramma.
• Se state editando una o più parti sulla stessa traccia, il più possibile di esse è
mostrata su diversi pentagrammi disposti uno sopra l'altro, proprio come in una
partitura sulla carta.
• Se state editando le parti su più tracce, esse saranno poste su un grande spartito
(più righe di pentagramma, unite tra loro dalle linee verticali delle misure.
569
Funzioni di Score Editor (solo Cubase SL)
Se avete selezionato parti su due o più tracce e aprite Score Editor, si otterrà
un pentagramma per ogni traccia (nonostante sia possibile dividere in due il
pentagramma, per esempio per la partitura di un pianoforte). Le righe di
pentagramma sono unite tra loro dalle linee verticali delle misure e posizionate
secondo l'ordine delle tracce nella finestra Project.
Pentagramma attivo
Come negli altri editor, tutto l'ingresso MIDI (come quando registrate dal vostro
strumento MIDI), è diretto ad una delle tracce, chiamata qui “pentagramma
attivo” (Active staff). Il pentagramma attivo è indicato da un rettangolo nero
sul lato sinistro della prima misura visibile.
570
Visualizzazione corretta della partitura
Quando si apre Score Editor per una parte registrata in tempo reale, può darsi
che la partitura non sia chiaramente leggibile, come ci si potrebbe aspettare.
Score Editor può ignorare le minime variazioni di tempo dell'esecuzione e
costruire una partitura più ordinata quasi istantaneamente. Per ottenere questo
risultato, è necessario ricorrere ad alcune impostazioni del pentagramma (Staff
Settings) per determinare come il programma visualizza la musica.
• Si noti che il ritmo in chiave (Time Signature) segue il/i ritmo/i della
traccia Tempo, ed è comune a tutte le tracce/pentagrammi nella
partitura.
571
Staff Mode
• Selezionando l'opzione Single, tutte le note nella parte sono visualizzate sullo
stesso pentagramma.
• Selezionando l'opzione Split, la parte è divisa sullo schermo in due chiavi, una di
basso (Fa) e l'altra di violino (Sol), come in una partitura per pianoforte.
Per stabilire la nota di divisione, utilizzare il campo valore Splitpoint. Le note uguali e
più acute rispetto alla nota stabilita compariranno nel pentagramma superiore, mentre
le note più gravi rispetto a quella stabilita prenderanno posto sul pentagramma
inferiore.
Display Quantize
572
Questi sono solo valori visivi utilizzati per le grafiche in Score Editor.
Non influenzano in alcun modo la reale riproduzione.
Parametro Descrizione
573
Chiave e Tonalità
Tonalità e chiave corrette si impostano utilizzando le barre di scorrimento nella
sezione Key/Clef (Tonalità e chiave).
Inserendo lo spunto nel box Auto Clef, il programma tenta di “immaginare” la chiave corretta
in base alle note della melodia musicale.
Display Transpose
574
Flags
I Flags (letteralmente “bandierine”) sono opzioni addizionali che riguardano la
visualizzazione della partitura:
Parametro Descrizione
575
Applicare le vostre impostazioni
Una volta eseguite le vostre impostazioni, cliccare sul tasto Apply per applicarle
al pentagramma attivo. Potete selezionare un altro pentagramma ed
eseguire impostazioni per quest'ultimo, senza dover chiudere prima la finestra di
dialogo Staff Settings. Ricordatevi però di cliccare sul tasto Apply prima di
cambiare pentagramma, altrimenti le vostre modifiche andranno perse.
576
Inserire le note con il mouse
Per inserire le note in una parte in Score Editor, utilizzare lo strumento
Note. Tuttavia, è necessario innanzitutto impostare il valore nota (length) e la
spaziatura:
• Selezionando un'opzione dal menu a discesa Length nella barra degli strumenti.
Muovendo il cursore del mouse sopra la partitura, vedrete che il box di posizione
nella barra degli strumenti segue il vostro movimento e indica la posizione
corrente in misure, movimenti, sedicesimi di nota e segmenti (ticks).
Il valore Quantize si imposta nel menu a discesa Quantize nella barra degli
strumenti.
• Come per gli altri editor MIDI, è possibile utilizzare la finestra di dialogo
Quantize Setup per creare altri valori di quantizzazione, griglie irregolari, etc.
Questo, tuttavia, non è molto usato durante l'inserimento di note nella partitura.
577
Inserimento di note
578
Selezione delle note
Ci sono vari modi per selezionare le note in Score Editor:
• Per selezionare più note, tenere premuto il tasto [Shift] e cliccare sulle note.
• Per togliere la selezione, tener premuto il tasto [Shift] e cliccare di nuovo sulle
note.
• Tenendo premuto [Shift] e cliccando su una nota, questa nota e tutte le note
seguenti nello stesso pentagramma sono selezionate.
Per togliere la selezione ad una o più note, tenere premuto il tasto [Shift] e
cliccare con il mouse, come descritto in precedenza.
579
Cancellare le note
Le note si possono cancellare in due modi:
2. Cliccare sulla nota(e) che si vuole cancellare, una alla volta, oppure premendo il
pulsante del mouse e trascinandolo sopra le note.
Spostare le note
Per spostare o trasportare le note, procedere come segue:
4. Cliccare su una delle note selezionate e trascinarla con il mouse alla nuova
posizione e/o altezza desiderata.
Il movimento orizzontale della nota è “attirato magneticamente” alla posizione del
valore Quantize corrente. I box di posizione presenti nella barra degli strumenti,
indicano la nuova posizione e altezza della nota trascinata.
580
• É possibile anche spostare le note selezionate utilizzando i tasti di comando
della tastiera del computer, assegnabili nella categoria Nudge della finestra
di dialogo Key Commands.
Spostando le note a sinistra o destra con i tasti di comando, esse si sposteranno in
passi determinati dal valore Quantize corrente. I tasti assegnati per il movimento in
verticale, trasporteranno le note in passi di un semitono.
Duplicazione note
1. Impostare il valore Quantize e selezionare le note, come per il loro
spostamento.
Ci sono vari modi per modificare la lunghezza di una nota in Score Editor:
3. Tener premuto il tasto [Alt]/[Option] e cliccare con il mouse sulle note che
si desidera impostare a questa lunghezza.
581
Con le icone di valore nota nella barra degli strumenti estesa
L'utilizzo della barra degli strumenti estesa è un altro metodo rapido per
impostare una serie di note alla stessa lunghezza:
• Al contrario, cliccando su una nota con lo strumento Glue Tube, questa sarà
legata con la nota successiva alla stessa altezza.
Enharmonic Shift
I tasti a destra nella barra degli strumenti estesa permettono di modificare la
visualizzazione delle note selezionate. Per esempio, un F# (FA diesis) è
indicato con Gb (SOL bemolle), e viceversa:
Il tasto “off” resetta le note alla visualizzazione originale. Le altre cinque opzioni sono:
doppio bemolle, bemolle, nessuna alterazione (il tasto “No”), diesis e doppio diesis.
582
Flip Stems
1. Selezionare lo strumento Text dalla barra degli strumenti o dal menu Quick.
583
Modificare carattere, dimensione e stile del testo
Oggetto Descrizione
Text style options Questi box stabiliscono lo stile del testo: neretto (Bold),
corsivo (Italic) e/o sottolineato (Underlined).
584
Stampa
Per stampare la vostra partitura, procedere come segue:
6. Cliccare su Stampa.
585
Opzioni e impostazioni comuni degli editor MIDI
Snap
Opzione Descrizione
Part Le note assumono il colore delle rispettive parti della finestra Project.
Utilizzare questa opzione quando si lavora con due o più tracce in un
editor, per vedere meglio a quale traccia corrispondono le varie note.
Quando è selezionata una delle prime tre opzioni, selezionare Setup dal
menu a discesa Colors. Si apre una finestra di dialogo nella quale si può
specificare quale colore sarà associato rispettivamente ai valori di velocity,
altezza o canale.
586
24
Logical Editor, Transformer
e Input Transformer
587
Introduzione
Nella maggior parte dei casi, le operazioni di editing MIDI sono eseguite
graficamente, mediante uno dei tre editor MIDI grafici principali. In alcuni casi,
tuttavia, è necessario avere per i dati MIDI qualcosa di più della semplice funzione
“trova e sostituisci”. In questi casi si utilizza Logical Editor.
Per sfruttare al meglio Logical Editor, è necessaria una certa conoscenza sulla
struttura dei messaggi MIDI. Tuttavia, Logical Editor presenta una ricca varietà di
preset, che permettono di utilizzare la sua potenza di processo senza bisogno di
addentrarsi nei suoi aspetti più complicati (vedere a pag. 607).
588
L'effetto Transformer MIDI
Input Transformer
Anche Input Transformer è molto simile a Logical Editor. Lavora in tempo reale
(come l'effetto Transformer). Tuttavia, Input Transformer, filtra e trasforma il
dato MIDI al momento della registrazione. In altre parole, le impostazioni
eseguite in Input Transformer influenzeranno gli eventi MIDI reali che registrate.
589
Apertura di Logical Editor
1. Selezionare le parti o gli eventi desiderati.
Ciò che sarà influenzato dalle operazioni, dipende dalla selezione corrente:
Finestra generale
590
Selezionare un preset