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"Micromega" ha trovato il documento della commissione Montalcini che la Moratti

annunciò di voler seguire. "Modificato". La risposta del ministero

"Trascurare Darwin è un errore"


e il documento dei Nobel scompare

Il naturalista inglese Charles Darwin (1809-1882)

Il caso della "cancellazione" di Darwin dai programmi della scuola italiana


diventa un giallo, che svela un intervento censorio all'interno del ministero
dell'Istruzione. La decisione, due anni fa, scatenò le proteste della comunità
scientifica fino alla decisione del ministro Moratti di istituire una commissione al
massimo livello per "dare indicazioni". Della commissione facevano parte due
Nobel - Rita Levi Montalcini che la presiede e Carlo Rubbia - e altri autorevoli
scienziati.

Il 23 febbraio scorso il rapporto è pronto e viene consegnato al ministro che ne


dà subito notizia e informa di averlo già trasmesso alla struttura
amministrativa "affinché provveda ad integrare i piani di studio della scuola
primaria e secondaria di primo grado in base alle riflessioni fornite".

Da questo momento, come testimonia la ricostruzione di Micromega, le tracce


si perdono, nessuno riesce più avere notizie, fino alla scoperta della rivista: il
documento esiste, ma è stato modificato. Anzi, per la precisione, ne è stata
fatta una seconda versione. Tagliata, o - suggerisce Micromega - di fatto
censurata in alcune parti significative. Come quella che dice:
"Trascurare l'insegnamento dell'evoluzione, in favore della quale esistono oggi
molti fatti incontrovertibili e teorie molte chiare, probabilmente ignorati dagli
estensori delle nuove norme ministeriali, sarebbe un errore intollerabile in una
società che si ritiene civile". Pubblichiamo i due documenti a confronto, tratti
dall'ultimo numero di Micromega con un articolo introduttivo che ricostruisce la
vicenda.

Lo scontro. Dopo la denuncia giunge una risposta del ministero, che definisce
la ricostruzione "frutto di pura fantasia e superficialità", sostenendo che le
indicazioni "sono state puntualmente recepite". E conclude: "I
documenti interni del gruppo di esperti pubblicati dalla rivista riflettono vari
stadi di avanzamento dei lavori, formulati anche attraverso i contributi dei
singoli esperti".

Una precisazione alla quale Micromega risponde: "Pegio el tacòn del buso, si
direbbe in Veneto. Anziché smentire il ministero conferma che la promessa
solennemente fatta dal ministro Moratti in data 23 febbraio non è stata affatto
manenuta. E questo spiega perché, in violazione della legge Bassanini sul
principio della trasparenza degli atti di pubblica amministrazione, il
Ministero continui a rifiutarsi di rendere pubblico il documento".
"Il Rapporto era considerato esecutivo dallo stesso ministro - prosegue
Micromega.- Ogni successivo e fantomatico "stadio di avanzamento" è solo una
censura e manipolazione bella e buona del lavoro
della Commissione Levi Montalcini. Dunque la denuncia di MicroMega viene
confermata: sfidiamo perciò il ministro Moratti a un pubblico confronto su
questo scandalo perdurante, che espone la scuola italiana al pubblico ludibrio
della comunità scientifica internazionale".

E ul giallo interviene la parlamentare Ds Alba Sasso: "Allarmante che si affacci


un sospetto di censura - dice -. Risulta evidente un'operazione di
aggiustamento o ammorbidimento del testo che sembrerebbe ispirata da una
precisa impostazione ideologica". E l'opposizione chiede con il verde Cortiana al
Senatom e con il diessino Tocci alla Camera che il ministro Moratti riferisca sul
caso in Parlamento.
(2 novembre 2005)

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