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Atto I:

Aelin era teso. Si stava recando in fretta e furia alla sala del trono, dove suo padre lo stava
attendendo. L’ancella che aveva portato il messaggio al giovane principe non aveva saputo dirgli
nulla sulle motivazioni della convocazione, ma Aelin era certo che l’urgenza e l’ora tarda, non
facevano presagire nulla di buono.
Superate le guardie reali all’ingresso si ritrovò nell’immenso salone dove Re Astor lo attendeva
seduto sul suo splendido trono in legno di faggio bianco. Al suo fianco c’era, come sempre, la
Sacerdotessa Elawe, devota di Ioun e concubina del Re.
Astor iniziò a parlare ancor prima che Aelin riuscisse ad inginocchiarsi davanti al suo Re, come
avrebbe normalmente richiesto l’etichetta.

“Aelin, avvicinati” “come ti avevo già annunciato, nella giornata di domani era previsto l’arrivo delle
due apprendiste arcane provenienti dalla Selva Fatata. Qualche minuto fa purtroppo è giunta a
palazzo una delle due in stato di shock. A quanto pare, mentre erano accampate ad un giorno di
cammino da Fiamma nella Neve, sono state attaccate da un piccolo gruppo di Goblin che ha rapito la
compagna di Lynn. Questo è il nome dell’Eladrin che ti attende fuori da palazzo. Avrai l’occasione di
provare ancora il tuo valore accompagnandola in una missione di recupero. Avrei preferito farla
riposare e mandarti con una guardia a cercare l’Eladrin rapita, ma questa… Lynn non ha voluto
sentire ragioni ed ha chiesto di poter partire immediatamente nella ricerca.”

“Certo Maesta. Mi metterò immediatamente alla ricerca dell’apprendista con Lynn e farò rapporto
non appena l’avremo ritrovata” disse Aelin inchinandosi al padre per congedarsi.

“Aelin, aspetta” disse Astor facendo un cenno alla sacerdotessa al suo fianco che estrasse dalla
tunica due pozioni contenenti un liquido di un vivo color rosso e le consegnò al giovane principe.
“Queste ti serviranno, ora va…”
“Si Maestà.” Disse Aelin dirigendosi verso l’uscita.
Giunto fuori da palazzo incrociò subito lo sguardo con Lynn. Si trattava di una bellissima Eladrin e
il principe ne fu immediatamente colpito. Dopo un timido cenno di saluto il principe si incamminò
con passo sicuro verso la giovane incantatrice.

INIZIO AVVENTURA

Scontro:
Facile: 1 pezzo da 50xp Goblin
Normale: 2 pezzi (50+25=75*1,5= 112xp) Goblin + Ratto Gigante
Difficile: 2 pezzi da 50xp = 100*1,5= 150xp n°2 Goblin
Mortale: 1 pezzo da 200xp Babau (Bugbear)
Mortale: 1 pezzo da 200xp Goblin Capo (Grunx)

625xp totali in un giorno con 2 riposi brevi (1h cadauno).


Livello 2 (312xp a testa).
Atto II:

Al termine della battaglia di Fiamma nella Neve, gli elfi ricostruiscono le parti distrutte della città.
Nel frattempo il Principe si riprende dopo un lungo periodo di convalescenza, durante il quale
l’addestramento tuo e di Alyssa prosegue. Purtroppo, dopo solo quattro giorni dal suo ritorno in
salute, Aelin ha un furioso contrasto con Astor e questi lo bandisce dal Reame. Non riesci a vedere
il Principe per salutarlo un’ultima volta. Vieni comunque a sapere da Elawe che i due si erano
scontrati molte altre volte e che la questione principale riguardava sempre il rapporto con gli umani
che vivevano nella vicina città di Bechafen e nei piccoli paesini limitrofi. Purtroppo non si sa nulla
della destinazione del Principe e avvertite chiaramente un dilagante malumore generale per quanto
accaduto, anche se difficilmente qualcuno si schiera dalla parte dell’uno o dell’altro.
Il tempo ora scorre lento all’interno del palazzo, le lunghe giornate passate a studiare si ripetono
come una noiosa routine e gli unici momenti che aspetti con ansia sono le brevi scampagnate nel
bosco la sera prima di cena.
E’ proprio durante una di queste escursioni che accade l’inaspettato.
Il timido tepore di quel pomeriggio estivo si trasforma presto in un freddo innaturale. Iniziate a
tremare e l’ambiente intorno a voi si fa stranamente cupo. Il sole viene coperto da un’immensa
nuvola nera e vedete farsi spazio sul volto di Elawe un’espressione di inquietudine e
preoccupazione.

[Se chiedono lei dice che non è niente ma è meglio tornare verso Fiamma della Neve.]

Invertite la direzione ma dopo pochi passi venite inglobate di un’aura gelida mentre strani rumori si
fanno strada attraverso il bosco che ora sembra buio e inospitale. Improvvisamente Elawe si blocca
facendovi cenno di fermarvi.
Dopo pochi secondi, scrutando in profondità nella foresta, notate anche voi una strana sagoma
cornuta. Elawe sembra pietrificata. La figura scompare per riapparire a pochi metri da voi. Rimanete
scioccate. Si tratta di un Tiefling non morto, avvolto da purpuree vesti logore. Lunghe corna ossee,
piene di incisioni che non comprendete, partono dal suo cranio scheletrico che racchiude due occhi
di energia rossa fuoco. Il freddo si è fatto davvero tangibile e inorridite sentendo il tremendo fetore
che emana la creatura. Sotto i suoi piedi d’osso l’erba e i fiori appassiscono istantaneamente,
lasciando uno strano marciume verde.
“Non sei il benvenuto qui, tu non appartieni a questo luogo. Vattene ora, e ti prometto che non ti
verrà fatto alcun male.” Dice Elawe con tono sicuro e autoritario.
Una spettrale voce inquietante fuoriesce dalle fauci scheletriche del Tiefling “ahahahah…
Sacerdotessa… sono davvero rammaricato per il trattamento che mi state riservando. Mi chiedo che
fine abbia fatto la nota ospitalità elfica.”
“L’ospitalità elfica è riservata agli amici del nostro reame o a nobili di alto rango che meritano
questo trattamento, no di certo a sgradite carcasse rinsecchite.”
“Dispiace davvero che vi dimentichiate di Mordheim. Il mio regno vi riserverebbe di certo
un’accoglienza… più calorosa… ahahahah”
Vedete chiaramente il sangue gelarsi nelle vene della Sacerdotessa. “K-K-Kolvir… non può essere…”
dice Elawe terrorizzata.
“ahahahah davvero? Forse non siete tanto saggia quanto credete. Forse meritereste trattamento ben
peggiore di quello che vi sto magnanimamente riservando… ma non sono qui per arrecare disturbo
ad Astor. Consegnatemi le due Eladrin e vi prometto che non mi rivedrete mai più.”
“Preferirei morire piuttosto che consegnarti le mie allieve.”
Un macabro sorriso prende forma sul volto del non morto. “Se ci tieni tanto a morire… sarai
accontentata…” dice il mostro allargando le braccia e continuando con un’invocazione della quale
non capite una sola parola.
Elawe vi grida di fuggire immediatamente mentre scaglia una palla infuocata prende forma nella sua
mano. “QUESTO NON E’ UN NEMICO ALLA VOSTRA PORTATA! VIA DI QUI, ORA!”

[Se non si allontanano iniziano a subire i danni dell’aura del lich che le scaraventa lontano con una
magia…?]
Proseguite per meno di un minuto fino a quando due mani scheletriche spuntando dal terreno a
pochi passi da voi. Una di queste afferra Alyssa e la trascina con forza nel sottosuolo fra le grida
disperate dell’Eladrin. Senti chiaramente la caviglia spezzarsi sotto la stretta del non morto.

[Se tenta di aiutarla scena di disperazione, prova di forza ma la fallisce]

Purtroppo i tuoi tentativi sono vani e vedi il volto disperato e lacrimante della tua amica sparire
sotto terra. Nel frattempo sono usciti dal terreno due zombi in carne ed ossa e vengono verso di te.

[Tattico.]

[Alla fine del primo turno far entrare in scena Herger.]

[Se chiede chi è: Gli dice che si chiama Herger che è un guerriero a capo di una compagnia
mercenaria che si è recata a Bosco Grifone con lo scopo di distruggere un Ogre che sta razziando
da mesi un vicino villaggio umano. Si sono imbattuti in molti altri zombi ed è stato costretto a
separarsi dalla sua compagnia. Ora li sta cercando. Le dice che devono allontanarsi. Fa una prova
per trovare le tracce e le individua. Proseguono.]

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