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Prologo

Oltre i territori imperiali del sud, incorniciato fra la catena dei monti neri e
quella delle montagne di mezzo, vi è un gigantesco lago dalle acque nere. La
sua forma circolare e la sua altitudine hanno portato i saggi a pensare che si
sia formato all’interno di un antico vulcano o in seguito allo schianto di una
cometa, avvenuto milioni di anni prima. Quale che sia la verità sulla sua
origine, è noto a tutti che si tratta di un luogo di grandi ricchezze. Furono i
nani, naturalmente, i primi abitanti di questi luoghi. Fondarono gli insediamenti
di Karak Varn e Kolaz Ungor e, dopo lunghe ricerche, individuarono la vena
più ricca del prezioso minerale. Nacque così, a nord di Karak Varn, la miniera
nota con il nome di Khazid Aldum dalla quale riuscirono a estrarre un nero e
durissimo metallo noto con il nome di adamantio. I nani però, si resero presto
conto che il materiale estratto era di difficile lavorazione e furono costretti a
ritardare l’avvio del promettente commercio. Passarono anni prima che
l’ingegnosa enclave gnomica di Karak Varn riuscisse a trovare una soluzione.

Fu così che nacque il villaggio di Zhufbar, paese natale di Rurik


Barbadighiaccio. I suoi progenitori, poveri e in cerca di fortuna, furono tra i
volontari scelti per la colonizzazione di quel territorio selvaggio e inospitale.

Abbarbicato su uno dei picchi più alti a strapiombo sul lago e attraversato da
un’enorme cascata che riversava l’acqua dei ghiacciai al suo interno, Zhufbar
vide la nascita del

che fiorirono grazie all’estrazione di un nero e durissimo metallo che i regni


del nord chiamavamo adamantio. Questo era tanto prezioso quanto raro e
visto che i regni del nord non erano in grado di lavorarlo, i nani dovettero
occuparsi anche di questo aspetto, per poter trarre pieno profitto. Fu allora
fondato l’insediamento di Zhufbar,

pagarono grandi somme di denaro per potersi accaparrare quella importante


risorsa, ma non furono in grado di lavorarla. L’adamantio,

Le caverne che dalle sue rive si snodano fino / risplendono preziosi metalli e
splendide gemme. L’adamantio, in particolare, ha reso famosa l’ormai peduta
miniera di Khazid Aldum.
del prezioso e raro adamantio, mentre Zhufbar, fiorì grazie alla sua
lavorazione. Rurik nacque proprio in questo selvaggio insediamento,
insediame
abbarbicato su uno dei monti più alti del cratere e attraversato da
un’imponente cascata che ne caratterizza persino lo stemma.
PROVA BG RAGAZZE

Bosco Grifone è un luogo meraviglioso. Comunque lo si attraversi è un


susseguirsi di vegetazione mista: l'esplosione di faggi, abeti e tigli, man
mano che si scende, cede alle latifoglie: Querce, castagni, ciliegi
selvatici e agrifogli. Proprio in una di queste pacifiche radure al
confine sud della foresta, vivono alcuni individui che alcuni di noi
potrebbero descrivere come “particolari”.

[Ranger_Umana] nacque nel vicino villaggio di Remer ventinove anni or


sono. Del suo passato conosce poco e quel poco che conosce le è
stato trasmesso da zio Marcellus, divenuto suo mentore alla morte dei
genitori. [Ranger_Umana] era figlia di un calzolaio e della
secondogenita di un boscaiolo, sorella di Marcellus. Non ha fratelli e
non ricorda l’aspetto dei genitori, deceduti nel tragico incendio del
teatro di Remer avvenuto quando [Ranger_Umana] aveva solo due anni.
Crebbe sana e forte nella casa fuori dello zio, vicina a bosco grifone,
dove lo zio si recava per procurarsi legna e cacciagione. Qui la piccola
[Ranger_Umana] si appassionò ai boschi e alle creature che li
popolavano. Passava tutto il giorno a cercare daini, cervi e caprioli.
Durante una di queste lunghe giornate, incontrò uno strano bambino
che aveva pressappoco la sua età. Un giovane dalla pelle verdastra,
orecchie a punta e canini aguzzi. In un primo momento fu spaventata
dalla creatura, ma poi, dopo averne parlato con Marcellus, capì che si
trattava di [Barbaro_Mezzorco], un mezz’orco che lo zio aveva già visto in
passato. Le raccontò delle sevizie che il piccolo aveva subito in città da
coetanei e adulti e che era il frutto dell’accoppiamento di una donna umana
stuprata

Nel frattempo Marcellus le insegnò a tirare con l’arco e fu colpito dalla


sua abilità nel farlo. All’età di 14 anni lo zio fabbricò un arco per la
propria nipotina che ne fu entusiasta. [Ranger_Umana] faceva pratica
tutti giorni, dall’alba al tramonto, senza sosta e senza perdere mai la
voglia di esplorare quel bosco meraviglioso. Fu proprio durante un
magico crepuscolo che vide il passaggio di creature che non avrebbe
mai più dimenticato. Un gruppo di elfi dei boschi stava attraversando la
foresta, avvolti nei loro misteriosi mantelli. Un’elfa in particolare attirò
l’attenzione di [Ranger_Umana]. Cavalcava un alce gigante e portava
una maschera d’avorio. Gli abitanti dei boschi si accorsero subito della
presenza della ragazzina, ma si lasciarono osservare consci della sua
innocenza. Da quel giorno [Ranger_Umana] non smise mai di porre
domande a Marcellus su queste creature straordinarie. Lo zio le
raccontò di Fiamma nella Neve, la città al centro del reame elfico di
Bosco Grifone. Le disse che era molto lontana dalla loro casa e che
molti credevano si trovasse al centro della foresta. [Ranger_Umana]
iniziò a recarsi sempre più spesso in città, nella speranza di trovare
maggiori informazioni sugli elfi, ma capì, con un certo rammarico, che
gli umani di Remer non erano della sua stessa opinione. Vedevano gli
elfi come altezzose creature loro nemiche, nemiche della civiltà e della
dea Erathis e ben presto decise di desistere e di tornare alla solita vita
eremitica.

[Barbaro_Mezzorco] nacque

Ci fu un tempo in cui gli orchi invasero le terre dell’Ostermark. Un passato


oramai lontano, ma che risveglia ancora

Tutto ciò che [Ranger_Umana] sa del proprio passato le è stato raccontato


dallo zio Tobias, fratello della madre, divenuto suo mentore quando i genitori
furono barbaramente uccisi durante una razzia compiuta dagli orchi nell’anno
77° della quinta era. Figlia di un calzolaio,

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