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Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

ADOBE PREMIERE PRO AVANZATO


Abbiamo una scrivania virtuale e una reale/fisica come il pc/mac. In questa scrivania si
possono copiare e incollare elementi, raddoppiarli ma sono tutti collegamenti virtuali;
quindi, nello spazio reale non succede niente alle cartelle. Faremo sempre l’organizzazione
virtuale delle cartelle direttamente in premiere. Perché i progetti di premiere sono leggeri:
sono collegamenti. Quello che pesa sono i file. Inoltre questo sarà un progetto ipertestuale
che posso backuppare nel mio gmail o nel mondo virtuale.

Su Premiere si importano gli asset. Teminologia americana che si riferisce ad immagine in


movimento e immagine ferma quindi mp4 e anche jpeg. Sono due formati di compressione
trasversali e viaggiano trasversalmente. Ottimo formato di compressione: rapporto tra qualità
del file ed il suo peso in kilobyte
.avi .mov (quick time) -> sparito: l’avi sparito e mov non è sparito ma c’è anche il mp4

Creiamo lo spazio di lavoro | Workspace

Suddivisione in riquadri
Dentro un riquadro posso avere un pannelli o finestre

Meter audio e barra strumenti non sono riquadri

Divisione orizzonatale:
sopra monitor
sotto tendenzialmente la nostra timeline: lo spartito musicale. Qui si sviluppa nel tempo e il
nostro scopo è quello di sistemare le clip in armonia.

Riquadro Source (o sorgente) si riferisce ai file che ti mostra invece Programme alla timeline
Sotto lo spazio da dedicare alla timeline è 90% il restante 10% lo dividiamo tra
effetti/strumenti/ mixer audio

Sarebbe ideale possedere almeno 3 monitor:


1 monitor sorgente
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

1 monitor programma
1 timeline

Una volta compreso lo spazio di lavoro ognuno decide come organizzare i pannelli

Quando clicco su un riquadro e nel pannello diventa attivo tutto intorno ed appare il
quadrato azzurro vuol dire che quel determinato riquadro è selezionato.

WORKFLOW | Prima fase

Ingest/caricamento

La prima fase della post-produzione è appunto l’ingest

Prima mi assicuro di avere i file nella cartella fisica sul desktop e di averla nominata a
piacimento e poi importiamo i file o anche la cartella direttamente così:

1. File > import


2. Ctrl+I
3. Doppio click sul pannello di progetto “import media to start”

Si può importare tutta la cartella “aquile”

Vediamo che possiamo scegliere tra visualizzazione

a. List view
b. Icon view

Sceglieremo sempre la visualizzazione a lista! Perché


1. Mostra loghi grafici
2. Mostra i colori
che ti fanno capire a colpo d’occhio il tipo di file sto lavorando.

Esempi:
Quadratino ROSA: foto (still picture)/logo/adjustment layer
Quadratino AZZURRO: video (immagini in movimento)
Quadratino VERDE: materiale audio

Vantaggio
Rappresentazione grafica: audio video vediamo pellicola e traccia audio
Nell’’economia di montaggio e una serie di pressioni da parte del committente avere la
consapevolezza di ogni elemento su cui sto lavorando è estremamente importante.

In fullscreen vedo anche fps e dimensioni e differenze tra di loro FONDAMENTALE perché
capisco che tipo di materiale e su che tipo di sequenza. Vedo anche la risoluzione:
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

full hd 1920x1080 (2.073.600 pixel)


4k 3840x2120 (8.140.800 pixel)

Divisioni di risoluzione non più di frame rate

Esempi: 23.976 | 24 | 25 | 29.97 | 30 | 48 | 50 | 59.94 and 60.

29.976 per la televisione| 30 per tutto il resto formato standard USA. Questo formato è
conosciuto come NTSC
24 o 25 EUR PAL formato (anche) Europeo.

1080 DI RISOLUZIONE E 24 FPS È LO STANDARD che utilizzeremo

Importante: per quanto riguarda le foto: se c’è differenza tra foto e riprese e mettiamo le
foto in timeline, questo farà apparire la dimensione della foto più grande e in questo modo
possiamo ‘animarle’ come si fa nella maggior parte dei casi.

WORKFLOW | Seconda fase

Organizzazione cartelle (o bins)

Virtualmente dividiamo gli asset in cartelle seguendo la gerarchia:


foto
video
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

audio

Per creare un nuovo bin:

1. Fare attenzione a non avere selezionato una cartella già presente


2. Clicco sulla cartella in basso a destra direttamente nel pannello progetto e creo un
nuovo BIN
3. modifichiamo il nome chiamandolo Foto/Video/Musica/ecc.

Ci deve essere una logica di gerarchia. Molto importante per l’ordine.

***************************************************************************
RENDERING
Quando applichiamo un effetto o modifichiamo un asset in timeline a volte vediamo apparire
la Barra rossa. Questo accade quando Premiere non riesce più a visualizzare in modo fluido
e deve fare un rendering: operazioni che fa per trasformare da rosso a verde. Ogni
fotogramma che da rosso diventa verde è un file che premiere ha renderizzato.
Il problema è che se faccio una piccola modifica devo renderizzare nuovamente.

Escamotage per la barra rossa:


Vado su Project setting
Video Rendering And Playback
Mercury Playback Engine GPU Acceleration (Metal) - Recommended

Se invece la barra è gialla significa che Premiere ha abbastanza potenza per leggere il file
anche se non il massimo della potenza: non ho bisogno di fare il rendering in verde.

AUTO-SAVE
Ogni 15 minuti di def ault Premiere crea un auto-save. Sarebbe meglio cambiare questa
impostazione e portarla a 5 minuti (a volte anche a 1 minuto).
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Render: permette la visione fluida del video una volta modificato quello originale
Quando esporti Premiere li renderizza in ogni caso.

Il rendering occupa spazio

Importante avere:

- ram (my macbook pro 8 GB 2133 MHz LPDDR3)


- processore (my macbook pro 1.4 GHz Quad-Core Intel Core i5)
- scheda video (my macbook pro Intel Iris Plus Graphics 645 1536 MB)

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Pannello Project: lo utilizziamo per l’ingest e gestione asset


Pannello Source: per visualizzare gli assets

Quando creiamo una sequenza:

1. Premiere mette il video per intero nella sequenza e infatti vediamo i triangoli di
inizio e fine

2. Nomina la sequenza con lo stesso nome della prima ripresa trascinata in timeline
(infatti dobbiamo rinominare la sequenza nel pannello Progetto)

3. Mette nella scrivania virtuale la sequenza rappresentazione grafica con barra


timeline sintesi di 3 linee orizzontali V/A.

Fare attenzione che non finisca dentro una cartella!


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Analisi Pannello Sequenza

V: video (V1, V2,V3, ecc.)


A: audio (A1, A2, A3, ecc.)

• E’ molto importante avere ogni V per tipo di file (V1 per video, V2 immagini, V3 loghi,
ecc.)

• Per aggiungere V o A basta trascinare su o giù oltre il numero attuale di V o A.

• Bisogna che siano azzurri in modo tale da attivarli.

à Collegamento video e audio. Selezioniamolo per averli collegati insieme (quando


sono azzurri sono attivati).
Errore: se sposto il video ma non l’audio il video va fuorisinc: fotogrammi video rispetto
all’audio sono o prima o dopo.

• A volte abbiamo necessità di deselezionarlo quindi lo lasciamo bianco.

snap calamita sempre attiva per non mangiare qualche clip


calamita questo consente alle clip che aggiungiamo in timeline di andare direttamente ad
attaccarsi all’ultima clip presente in timeline senza mangiare qualche pezzo di clip

V visibile

V non visibile

Può essere fondamentale se ho tanti layer Video sui quali sto lavorando e voglio vedere cosa
c’è sotto

Si suggerisce di avere i V sempre schiacciate possibili e gli A il più grande possibile


Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

SHORTCUT per zoommare dentro/fuori V o A.

shift + rotellina

Come creare shortcut

Premiere Pro > Keyboard Shortcuts

Pannello Source (Sorgente)

Hot time code HTC consente di fare una navigazione veloce ma precisa

Quando carichi un video nella sorgente (doppio click sulla clip dal pannello progetto)

j – play indietro x2 x4 ecc.


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k - stop
l – play avanti x2 x4 ecc.

Per selezionare la porzione di video che vogliamo poi trascinare in time line

i/o OPPURE Mark in e Mark out à

Quando siamo contenti con la (porzione di) clip che abbiamo selezionato, dobbiamo
mettere la clip in time line

Trascinamento

Possiamo trascinare:
video e audio
Solo video (a volte l’audio è molto brutto o non ho proprio bisogno dell’audio, ma le riprese
sono bellissime)
Solo audio (a volte le riprese non sono bellissime ma l’audio è molto esplicativo)

ATTENZIONE: in/out rimane in memoria quindi la clip avrà, nel pannello progetto e da quel
momento in poi, quella determinata lunghezza con gli i/o che ho selezionato in precedenza

Come recuperare audio: tasto destro reveal in project doppio click per aprirla nel monitor
sorgente e trascina audio. Easy!

*Unico problema con reveal in project: nella sorgente ti trova l’in/out ultimo quindi se hai
bisogno di altro pezzo nella stessa clip devi selezionare un altro pezzo di clip e trascinare la
porzione. Soluzione: shortcut MATCH FRAME. Ti matcha sorgente nel pannello di sorgente:

tasto F come Firenze

Regola per lo storytelling

Un montatore deve preservarsi la possibilità di poter tornare indietro, specialmente se al


committente non piace l’evoluzione della storia.

E’ necessario quindi creare una HISTORY: può succedere che un dato giorno ho deciso di
proseguire verso il bivio di destra o a sinistra, ma ho bisogno di tornare su quel sentiero
inziale.

Premessa: molti modi per arrivare allo stesso obbiettivo

a. o cambio il progetto ogni volta cambiandogli il nome. Salvi ogni volta il progetto
nella cartella cartella progetti premiere che avrai fatto ad hoc nella cartella fisica.
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

b. mantengo lo stesso progetto ma cambio la sequenza. Prendo la sequenza nel


progetto e copio incollo rinominandola ‘Montaggio 19 febbraio’ per esempio.

BARRA STRUMENTI

Serve a fare le cose più velocemente. Alcuni quadratini hanno un’orecchietta in basso a
destra e quello indica che sono raggruppati altri strumenti all’interno.

• Selection tool

Permette di spostare, trimmare, ecc.

Shortcut “V”

• Track select forward tool & Track select backward tool

Voglio creare un buco: appare doppia freccia nera su tutto V1 e anche orizzontalmente tutte
le A da quella clip in poi seleziona tutto

Shortcut Track select forward tool “A” | Track select backward tool “shift + A”

Importantissimo Se non vuoi spostare audio/musica blocchi una traccia bloccando il


lucchetto

• Ripple Edit tool (B)


Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Trimma la clip ed elimina lo scarto

Shortcut “B”

• Rolling edit tool

Permette di cambiare l’uscita della prima clip e l’entrata della seconda nello stesso
momento- Il pannello Program monitor ti fa vedere sulla sinistra out di A e in di B.
Questo strumento è molto utile con il MONTAGGIO MULTI CAMERA (che vedremo a breve)

Shortcut “Option+shift+c”

• Rate stratch tool (R)

Conosciuto come STRUMENTO DILATA FREQUENZA, serve ad aumentare o diminuire la


velocità di una clip allungandola o diminuendola nella lunghezza.

UTILISSIMO quando una clip finisce un po’ e a noi servono dei frame in più. Ci aiuta as avere
ordine e controllo

• Razor tool

Serve per tagliare la clip in un punto preciso.

Shortcut “C”

Questo shortcut è poco utilizzato. Molto più comodo “Command+K”

• Slip tool

Sono raramente usati ma utili.

Il concetto qui è che possiamo spostarci dentro la clip e cambiare l’in/out della clip sulla
quale stiamo lavorando.

Clip a b c sulla time line


ti fa vedere
in e out clip b in basso
out di a e in di c in alto
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• Slide tool esattamente opposto: in e out centrale rimangono fermi mentre out di a e in
di c cambiano.

• Pen tool: per creare ancor poin o rombi sull’audio per quando la clip va in distorsione
per esempio.

Shortcut “P”

Type toll

Permettere di aggiungere il testo direttamente cliccando sul monitor programma quindi


ottenuto dalla barra degli strumenti.

Shortcut “T”

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Come Creare Titoli in modo professionale mantenendo ordine e controllo sui nostri titoli:

file> new > legacy title

Molto utile anche per fare titoli sottopancia


Usare i safe margine: doppio riquadro che ci aiuta a capire dove posizionare la nostra scritta.
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Per centrare la scritta si possono usare i tasti per centratura orizzontale e verticale

Sulla destra ci sono le opzioni per cambiare font e colore del font.
In alto a sinistra ci sono anche gli strumenti per creare forme utili come rettangoli per il
background delle scritte.

Una volta creata la scritta o titolo, Premiere lo salva nel pannello di progetto nella cartella
in rosa come le immagini foto.

Doppio click per riaprire il pannello title e cambiare le impostazioni se necessario.

La durata del titolo in timeline è prestabilita 4:05 secondi come le foto.

E’ anche possibile aggiungere assolvenza e dissolvenza Fade in e fade out.

Animare in modo automatico la scritta: è possibile per creare delle animazioni con
movimento orizzontale o animazione verticale (rulli) per i crediti finali
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Sottopancia qualcosa di composto e colorato e sopra lo sfondo doppia scritta nome e


professione

decidi font | grandezza | sfondo | colore

Tracciamento maschera
Se una persona non autorizza ad essere ripresa noi possiamo comunque lasciarla nella
scena, ma aggiungendo un blur o pixelata. Facciamo questo grazie al tracciamento della
maschera.

Maschera: un ritaglio interno dell’effetto che applichiamo. Forma e grandezza sono


soggettive.

Abbiamo tre tipi di maschera:

Ellittica
Rettangolare
Pennino per customizzare.
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

1 Selezionato clip

2 Apriamo effetto opacità

3 Selezioni ellissi (o il rettangolo a seconda della forma che necessitiamo).


Attenzione: se viene cliccato due volte continua a creare diverse maschere di cui non abbiamo bisogna.

Controlliamo MASK 1

Il contorno blu prima c’era e ora non c’è più


se non è grigio chiaro l’effetto non c’è
contorno blu

SEGRETO PER YUOTUBER: con la maschera posso creare Picture in picture posso creare un
bollino nel quale appare la ripresa del conduttore.

Parametri di configurazione maschera interna all’effetto

Se facciamo un tracciamento automatico: bisogna stare attenti alla porzione che


mascheriamo perché spesso

1. Adobe perde il soggetto da mascherare se entra in campo qualche altro oggetto


2. Magari il soggetto che vogliamo mascherare non è più nella scena
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Nidificazione
Svantaggio del copia incolla: sto lavorando su un montaggio di una serie e mi accorgo che il
bianco nero non lo voglio più usare e voglio cancellare effetto per tutte!
Allora sarebbe meglio usare un livello di regolazione e fare gli aggiustamenti su quel livello
lasciando l’effetto esterno alla clip.
*Il foglio trasparente è detto Acetato

Vantaggio: invece che selezionare tutte le clip ed incollare un effetto, aggiungiamo il livello e
lo mettiamo sopra 30/50 clip in un momento e, se non ci piace più, eliminiamo il livello ed è
finito qui.

Ma c’è qualcosa di ancor più vantaggioso: la nidificazione, ovvero trasformare questa


somma di clip in un unico blocco e poi applicarci l’effetto.
Quello che facciamo dal punto di vista pratico: In sostanza trasformiamo le clip in una nuova
sequenza.
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

In inglese si chiama nest e si riferisce alla figura metaforica del nido: le clip sono i ramoscelli
che uniscono il nido.
Una metafora più sensata è quella della Matriosca: poiché la nidificazione è una sequenza
che sta dentro alla sequenza e così via.

Come fare il nest/nidificazione

1. seleziona tutte le clip


2. tasto destro “nest”
3. dare il nome l’’e tre aquile’’
4. ecco ora hai le tre clip in una sola

La nidificazione apparirà come una sola clip verde e avrà il logo grafico di una sequenza

Doppio click sulla sequenza e premiere ti apre la sequenza

1° esempio: cambiare ordine clip mantenendo la lunghezza

2° esempio: togliamo una clip e guarda cosa succede perché la nidificazione prende la
somma della lunghezza iniziale

3° esempio: aggiungendo delle clip. Vediamo i triangolini che ci indicano guarda che tu devi
allungare la nidificazione perché abbiamo aggiunto un nuovo video

Seleziono la nidificazione e doppio click per applicare l’effetto.

Vantaggio principale: se per esempio montiamo un documentario che si sviluppa su su 3


location visivamente nidifichiamo in più parti e applichiamo. Posso nidificare queste 3 parti
3 blocchi e ho meno clip su cui lavorare e quindi ho un maggior controllo e una maggiore
precisione.

Molto utile anche invece che renderizzare ed esportare il video che fa sì che perda qualità.
Basta semplicemente nidificare e Premiere lo vede come un unico video (Esempio Warp
Stabilizer)

Con la nidificazione posso fare tutto: anche Sped up/slow down


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l’animazione la faccio sulla nidificazione

stessa velocità

livello video non puoi creare animazioni


la nidificazione invece puoi creare animazioni: l’animazione è dentro la nidificazione

ultima cosa della nidificazione: a sinistra ci sono altre duev e a e

Se seleziono e deseleziono mi fa apparire


inserimento nidificazione
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

MONTAGGIO MULTICAMERA
Il montaggio multicamera è legato alla nidificazione. Il montaggio multicamera avviene
quando un evento viene ripreso con più camere

Ovviamente per poter lavorare in questo modo la cosa importante è che abbia la canzone
dentro i video anche se magari non iniziano proprio nello stesso momento.

Vantaggio del montaggio multicamera: Velocità e precisione

Come iniziare

1. non serve la sequenza per iniziare


2. evidenziare il materiale che voglio montare in multicamera: video e anche il file
audio
3. tasto destro ‘create multi-camera source sequence’

Sincronise point: selezionare Audio premiere li mette uno sopra l’altro in sinc.
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Premiere crea

a. una cartella dove raggruppa


b. una sequenza nidificata in multi sinc
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Effetto matriosca

Il grosso vantaggio è che se faccio doppio click ho 5 video nel video sorgente sorgente

Differenza tra nidificazione normale e multi sinc


Doppio click apre multicamera invece che sequenza con clip separate.

Risulta fondamentale fare lo storyboard per avere una buona narrazione e capire come
modificare il video nel tempo.

Il vero montaggio lo si fa dal monitor programma


Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Pannello effect controls e source meglio lasciare effect per non confondere

Per poter iniziare a montare on the go bisogna passare da visualizzazione composita a


visualizzazione multicamera: divide il nostro monitor programma in due parti: parte sinistra
con i 5 video e parte destra con il classico monitor di visualizzazione delle clip che stiamo
selezionando.

Se scelgo un video che però mi accorgo non essere utile, è sufficiente selezionarlo e cliccare
sopra la camera che preferisci.

>>> Puoi anche lavora non in diretta <<<

Consiglio: prima faccio il montaggio grezzo poi metto in sequenza e faccio i passaggi come li
ho in mente.

1 caso voglio cambiare camera: selezioni la clip e direttamente la camera che preferisci.
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

2 cambiare taglio rolling tool posizionando il playhead dove voglio fare il cambio e vado a
calamitare il taglio nel nuovo punto

3 non fare proprio il cambio camera. Quindi deselezioniamo tutte le clip che non vogliamo,
le eliminiamo e allunghiamo la prima clip. In questo caso è necessario scollegare audio o
lockarlo.

Appiattimento

Possiamo tornare dal multicamera alle clip come fossero fatte manualmente perché magari
devo fare una serie di cose come la color correction e grading, titolazione, crediti, logo,
animazioni sui testi, ecc.
Con l’appiattimento: trasformo i miei pezzettini da multilayer a composizione singola.

Attenzione! Per quanto riguarda l’economia dell’esportazione del montato, è pratica


comune eseguire l’appiattimento farlo sempre dopo almeno 24 ore.

Color correction
La color correction per essere ottimale deve essere fatta con monitor di alta qualità

Per fare le cose con rigore, comunque è sufficiente che guardiamo gli oscilloscopi mentre
effettuiamo la color. Gli oscilloscopi sono rappresentazioni matematiche.

COLOR CORRECTION si divide in

1. color correction (esposizione, contrasti, neri, ecc.) che riguarda problemi nati in ripresa
OGGETTIVA
2. Grading è una scelta molto personale per creare un’atmosfera della scena come piace al
montatore (committente). In sostanza è aggiungere un filtro che da un gusto personale
SOGGETTIVA
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Si utilizzano i LUT (look up the table) per aggiungere un filtro e creare un’atmosfera dando
soggettività al lavoro.

La color è utile per correggere errori o mancanze da parte del macchinista. Es. alle camere
non è stato fatto il bianco.Infatti è sempre meglio fare il bianco in camera, così hai meno
problemi in color correction.

Sarebbe utile avere un certo background su luci e colori.

LO SPAZIO DI LAVORO PER ESEGUIRE LA COLOR CORRECTION SI CHIAMA COLOR

A destra abbiamo la colonna LUMETRI COLOR con effetti in default ovvero 6 sezioni
Basic correction
Creative
Curves
Color Wheel & Match
HSL Secondary
Vignette

LUMETRI COLOR è il pannello fondamentale per la color quindi lo lasciamo a sinistra pronti
per aprire le sezioni sotto e lavorare sulle clip. GRADING è un filtro emozionale.

A noi interessano le sezioni

BASIC CORRECTION per la color correction (che comprende White balance e Tone)
CREATIVE per la color grading.

Filtri che riproducono la pasta di colore


Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Oscilloscopi o lumetri scopes: grafici che controllano luce e colore in modo matematico.
RGB palette: questa è la palette più comune formata dai colori primari che unendosi
formano tutti gli altri. La RGB palette è una palette di colori digitali.
Quando parliamo di correzione colore: correggiamo le quantità per dare un equilibrio a
questi 3 colori fondamentali.
In gergo giallo si dice che è eccessivamente caldo. Il blu è troppo freddo.

Abbiamo 5 oscilloscopi e per aprirli è sufficiente cliccare il tasto destro del mouse con il
sottomenu con gli oscilloscopi e selezionare quello preferito. Parade (RGB) è quello che
utilizzeremo quasi sempre.

Immagina oscilloscopio diviso in 3 parti R G B

La parte alta ha gli Highlights: luci alte


Una parte centrale Midtone: mezzi toni
Una parte bassa per i Lowlights

Oscilloscopio si sviluppa da sinistra verso destra. ààààààààààààààààà


Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Parte bassa Shadow: luci scure

Da 0 a 100 a sinistra e 0 a 255: la cosa importante è che non vadano né a toccare gli
highlights e nemmeno i shadows ( le ombre) altrimenti si “brucia” come si dice in gergo.

WORKFLOW | BASIC CORRECTION

Prima fase: BILANCIARE IL BIANCO.


In questa fase facciamo in modo che l’immagine sia in equilibrio: nè troppo calda nè
troppo fredda. Il parade ci permette di regolarci su tutti e tre i colori.

Per bilanciare utilizzeremo


à temperature
à tint
questi due parametri ci permettono di bilanciare RGB

Temperature: rosso e blu vengono intaccati. Qui dobbiamo trovare un aggancio che ci
permetta di trovare l’equilibrio. Un grumo di colore o una parte più concentrata che ci
permetta di trovare il nostro aggancio. Si tratta poi di mettere sulla stessa retta questi due
grumi (uno della parte rossa, uno della parte blu).

Tint: Bilanciare il verde con il tint portando il livello pari a quello del R e B.
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Una volta sistemati gli highlights, notiamo che i nostri RGB sono schiacciati verso i midtone
e shadow.

Ora è il momento di togliere bruciature e di spalmare in verticale i colori.


Questo lo facciamo con il TONE: qui vige una certa soggettività. IL COLORE è comunicazione
d’altro canto.
Se si è indecisi da dove partire si può cliccare sul bottone AUTO e poi aggiustare i parametri
a piacimento.

Sono sei i parametri che regolano altezza

- Exposure
- Contrast
- Highlights
- Shadows
- Whites
- Blacks

Quindi prima clicchiamo su AUTO e poi facciamo gli opportuni accorgimenti.

Risulta molto importante non bruciare i neri e i bianchi che sono fondamentali: Blacks che
lavora nelle parti bassi e i Whites nelle parti alte.

I 6 parametri vanno sempre a due a due:


esposizione e contrasto
highlights e shadows
whites e blacks
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Però bisogna ragionare in questo modo:


HIGHLIGHTS e WHITES per le bruciature in alto
SHADOWS e BLACKS per bruciature in basso

ATTENZIONE: WHITE BALANCE e TONE separatamente devono essere fatte S E P A R A T A


M E N T E.

Volendo potremmo lavorare il colore sul master invece che sulle singole clip in questo modo
risparmiamo molto tempo. Quando Master * diventa blu vado a fare il lavoro sulla clip
master.

Questo conviene solo se la ripresa è fissa e le condizioni di luce non cambiano. Se un ciak o
take è lungo, rischio che cambia la luce non ha più senso di fare color sul master. Guardare i
master quanto sono lunghi, che luce domina la scena, ecc. A quel punto decidiamo se fare
una color sulle clip separate o sul master.
Per il white balance e tone è sempre meglio lavorare su livelli interni e non adjustment layer
esterni.

Fx diventa rosso quando lavori in master.


Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Consiglio:

ADJUSTMENT LAYER rinominando il layer per il grading che selezioniamo da creative

Una pratica comune che si fa prima di selezionare le porzioni di clip è quella del rullo:
importare in time line tutte le clip per intero. Conviene per le seguenti ragioni:

1. Vediamo una panoramica delle lunghezze e possiamo già vedere le clip buone e quelle
da scartare
2. Abbiamo anche una panoramica dell’audio delle riprese.

AUDIo
L’audio è fondamentale perché aggiunge una profondità e una struttura al video che da solo
non avrebbe.
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Mute – muto audio canale


Solo – muta gli altri canali

Problemi comuni legati all’audio da editare:

1. Come si fa se senti solo un canale?

Bisogna sdoppiare il canale mono in due in modo tale da avere l’audio stereo

Come fare

a. Tasto destro del mouse sulla clip dentro il pannello progetto


b. audio channels
c. clicchiamo sotto il canale da sdoppiare (sotto L in questo esempio)
d. ritrasciniamo la clip in timeline

Prima Dopo

Abbiamo raddoppiato il canale L e risolto il problema.

2. Quando il volume ripreso è troppo basso.

Dobbiamo dare gain. Audio gain: dobbiamo far guadagnare decibel alla clip. Non alzare il
volume, perché alzare il volume è solo zoomare dentro.
Bisogna fare attenzione a non esagerare perche altrimenti l’audio clippa, ovvero si distorce,
e aumenta anche il noise , ovvero il disturbo di sottofondo.
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Come fare

1. Tasto destro mouse sulla clip


2. Audio Gain
3. Selezionare Adjust Gain by e selezionare I decibel che si vogliono far guadagnare alla
clip (non più di 10 db consigliato)

E il gioco è fatto.

ATTENZIONE: io non ho alzato il volume: infatti la barra del volume è sempre alla stessa
altezza.

Prima Dopo

Per lavorare sull’audio, dobbiamo entrare nel workspace Audio. Qui vedremo il Mixer audio
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Qui i pannelli importanti sono:

Audio meter (in basso a destra accanto alla time line)


Audio clip mixer
Audio track mixer

AUDIO CLIP MIXER

Gestisce l’audio della singola clip. bilanciamo le clip: quelle alte le abbassiamo e viceversa

Ci sono 2 vantaggi:
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

a. posso regolare il volume con maggior precisione rispetto che sulla time line
b. vantaggio possiamo tracciare audio: rendiamo organico un movimento di audio
WRITE KEYFRAME se lo attivo (come orologino piccolo) SI PUO’ TRACCIARE LE
DINAMICHE DI VOLUME
Organico contro lineare: vuol dire gestito dalla mano non dal robot.

AUDIO TRACK MIXER

Gestisce audio tracce. Regolo il volume della traccia master a prescindere dalla porzione di
clip. Un po’ come quando applichiamo la color correction al file master invece che alla clip
singola.

• Regole d’oro:
• Non deve mai toccare lo 0
• Non deve mai essere inferiore a -24 e il -36 perché un audio basso ti smonta
l’emozione del montaggio
• Mai fidarci delle cuffie, ma della matematica facendo fede al meter
• Fare sempre 1 prova senza cuffie
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Proxy
A monte il discorso è che la tecnologia avanza inesorabilmente: oggi tutti possono riprendere
in 4k e tutto si deve adeguare a questo cambiamento, anche i programmi di montaggio.
Questo può essere un problema.

La qualità dell’immagine non la da solo la risoluzione, ma l’ottica: Piuttosto che un 4 k con


il cellulare meglio un 1080 con una buona ottica.

Ci sono 3 parametri quando ci troviamo davanti alla scelta di una macchina molto
performante:

1. Tanta RAM. Espandere la ram da 8 a 16 Almeno 16G

2. GPU Graphics processing unit (scheda video) specialmente per l’effettistica


Questo Macbook Pro ha una GPU Intel Iris Plus Graphics 645 1536 MB

3. CPU Central processing Unit, ultima generazione


Questo Macbook Pro ha una CPU 1.4 GHz Quad-Core Intel Core i5

Se abbiamo necessità di montare un video in 4k, per esempio, e nessuna delle opzioni
sottostanti è sufficiente

allora dobbiamo creare le proxy. Successivamente, quando faremo l’export Premiere farà
l’esportazione in 4k.
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Procedimento:

a. Selezioni le clip in 4k
b. tasto destro sul mouse “Crea proxies”

c. Formato h264 o quicktime ottimo formato


d. Next to original media, in Proxy folder

Le Proxi non vengono create da premiere ma da ME media encoder, se no non potremmo


piu lavorare. L’operazione che può essere molto lunga. Viene suggerito di creare le Proxi
durante la notte.

e. Sul program monitor aggiungiamo il tastino toggle proxies per editare sulle proxies
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

L’ESPORTAZIONE
L’esportazione la facciamo o con
Premiere
o
Media encoder
Preferiamo Media Encoder

Parte sinistra importantissima divisa in


Source: caratteristiche time line. Tutte caratteristiche del video con cui abbiamo creato la
sequenza
Output: caratteristiche esportazione

MATCH SEQUENCE ci imposta tutto in automatico ed esporta .mpeg


ma se non lo facciamo possiamo selezionare le impostazioni che preferiamo.
Format: H264
Preset: qua decidiamo il bitrate ovvero la misura compressione
HIGH BITRATE: minore compressione alta qualità
LOW BITRATE: maggiore compressione minore qualità
Ordine e controllo per essere efficienti. No approccio confusionario.

Estimated File Size: Stima del file NON INCLUDE AUDIO E DI SOLITO AUDIO È IL 10%
QUINDI CALCOLARE

H264 ottimo compromesso tra qualità visiva e la loro compressione o peso


PRESET: ricodifica il codice di compressione di facebook, youtube, ecc.
Esempio. Youtube quando carico il video fa upload e trasforma anche nel suo linguaggio di
compressione: saltando un passaggio la qualità è migliore.

COMODITÀ DI ENCODER
Premiere ti da anche la possibilità di fare una esportazione multipla

Glossario
Transition: passaggio da una clip all’altra

Animation: effetto applicato per fare muovere qualche componente (immagine, foto,
scritta, ecc)

assolvenza fade in
dissolvenza fade out
Livello di regolazione: adjustment layer

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