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36 tfue + 167
Maastricht+ 107+13+3+4+5+6
CONDANNA DEGLI STATI quando non direttiva per esempio in tema di ERASMUS: se uno stato non
adempie alla normativa, non mette in pratica una normativa comunitaria derivante da una direttiva, lo
stato non può farla franca; perché interviene la commissione 1. Avvisa lo stato dell’inadempimento 2.
Lo stato deve adeguarsi con una modifica legislativa 3. Se non lo fa, la commissione continua con un
altro avvertimento. 4. Inizia la fase alla corte di giustizia. La corte può inibire lo stato ad applicare
quella legge, decide poi se lo stato è da condannare o meno. Condanna questo stato, emana una
sentenza, che se non è applicata, deve pagare una sanzione pecuniaria. Se lo stato non adempie, deve
pagare per sempre, conducendosi alla banca rotta. Quindi lo stato è costretto a modificare la sua
legislazione e adempiere alla direttiva.
Noi cittadini abbiamo un’arma forte, l’unione europea, possiamo autonomamente denunciare il nostro
stato in caso di in-adempimento.
Per i beni culturali, studiamo tre normative che riguardano la movimentazione de beni culturali,
quindi beni mobili di qualunque genere. Nell’ambito della circolazione conosciamo i casi dei prestiti
dei musei, vendite, beni che hanno bisogno di un consenso da parte dello stato, quindi ha bisogno di
leggi che lo controllano anche se è di proprietà privata. Che siano leggi di uno stato o di leggi della
comunità EU perché riguardano casi transazionali, per cui il trasferimento del bene avviene passando
una barriera e quindi ha bisogno di legge. Con l’integrazione e le barriere da parte degli altri, abbiamo
il trattato di Maastricht e la creazione di un mercato libero con effetti positivi e negativi
(abbassamento di controllo alle frontiere dunque traffici illeciti anche dei beni culturali) oppure se c’è
un furto.
Sono stati emanati due atti vincolanti (perché l’unione riguardo i beni culturali ha una competenza del
terzo tipo per cui può solo coordinare gli stati) ma nel 1992 emana un regolamento e una direttiva sui
beni che escono dall’unione. La emana proprio perché c’è un pericolo della criminalità , per evitare il
depauperamento degli stati membri. Poteva controllare l’uscita di un bene con provvedimenti
nazionali, ma quando va fuori dall’UE, passa una frontiera unica,
che riguardano il controllo sulla circolazione dei beni cultuali. Per controllare un bene 1. Si chiede la
licenza di circolazione. 2. Licenza di esportazione del paese X ma comunque comunitaria (licenza
stilata nel regolamento del 1992, trovata anche nel codice Urbani COD BENI culturali italiano), valida
in tutti gli stati dell’unione, rilasciata da un’autorità interna ad uno stato (Italia MIC) per andare verso
uno stato extracomunitario (paese terzo).
Questa licenza di esportazione è un atto obbligatorio, perché se non si richiede è fuori legge a
prescindere dall’autorità che compie il reato, soggetto poi a sanzioni. Inoltre il 22-3-2022 è stata
introdotta una legge penale italiana che sanzione questi comportamenti illeciti. Ciò significa che la
collettività ha capito che il bene è così importante, tanto da poterlo sanzionare penalmente.
- Verso paese terzi: licenza d’esportazione del 1992 n.3911 mod. dal nuovo regolamento n.116
del 2009. È su norma attiva: normaattiva.it .
Regolamento (CE) (poco prima del trattato di Lisbona ‘consiglio Europeo e non Unione eu’) n.
116/2009 del consiglio. Pochi articoli con allegato ( reperti archeologici- scavi e scoperte ecc.)
l’allegato 1 all’atto ci dice che: ci sono delle categorie generiche di beni culturali, che possono essere
aggiornate tipo gli acquerelli nel 2009. L’atto è stato scritto dalla commissione, parlamento e consiglio.
Art. 288 del TFUE eur-lex.europa.eu i sono le direttive, , decisioni, regolamenti, raccomandazioni e
parere.
1. Il regolamento ha portata generale, tutti gli articoli sono obbligatori ed implementati nello
stato. Lo stato poi non può ‘’modificare’’ l’atto, perché questo va applicato così com’è. L’atto
quindi è DIRETTAMENTE APPLICABILE. Il regolamento che stavamo analizzando è
obbligatorio, va applicato, e ha come base giuridica art. 133 tfue che riguarda LA POLITICA
COMMERCIALE COMUNE perché stiamo parlando di un commercio, esportazione di ben
cultuali, verso paesi terzi; leggi i considerando e si è già studiato l’atto 133 parola chiave:
PROTEZIONE (obiettivo della licenza) per questo viene emanato l’atto. N.6 parla di un
sistema di cooperazione tra la commissione e gli stati membri che collaborano tra di loro, che
permette loro di scambiarsi info, di migliorare il sistema. Categorie dei beni che sono
generiche, possono cambiare nel tempo ecc.
2. Regolamento con 12 articoli, tra l’altro è atipico perché si tratta di un regolamento in materia
culturale. Inoltre, chiede agli stati di indicare delle cose che non sono scritte. È un regolamento
che emenda agli stati qualcosa da decidere.
La definizione è nell’ art.1 art. 30 in realtà è il 36 con il TFUE (sulla circolazione delle merci) perché
siamo un attimo prima di Lisbona che modifica i numeri del trattato. Il campo di applicazione di questo
regolamento è l’allegato 1 fatti salvi i poteri degli stati dell’ art. 36. la definizione dei beni culturali a cui
si applica è negli ordinamenti degli stati.
Art.2 licenza di esportazione punto b. la licenza va chiesta allo stato nel quale si trova il bene. Nel
caso in cui il bene è di limitata rilevanza quindi ha un valore economico basso, si può non chiedere la
licenza. Forse nel 2017 è stata emanata una legge che stabiliva la non necessità della licenza sotto ai
15000euro in italia. PRINCIPIO SOSTANZIALISTICO a prescindere dal nome giuridico dell’atto è
importante la ‘’sostanza del regolamento sulla forma’’, per cui la corte di giustizia quando interpreta gli
atti, deve leggere l’atto e capire se nell’atto c’è una norma di dettaglio oppure si rinvia agli stati per
decidere qualcosa. Si applica l’atto secondo il principio sostanzialistico. Quindi da ‘’tuttavia … lecita’’ si
richiede appunto l’intervento dello stato. Di solito il regolamento vieta qualcosa, invece in questo caso
deve farlo, quindi è atipico ed è dunque una direttiva europea. Si sceglie allora il regolamento perché
comunque deve essere applicato in tutti gli stati nello stesso modo per alcune norme. La licenza di
esportazione può essere negata se lo stato vieta la circolazione di alcuni beni.
Inoltre, l’autorità che rilascia la licenza prende contatti con le autorità che rilasciano le licenze negli
altri stati quando ai sensi della direttiva 93-7- CEE del consiglio 1993 (oggi è stata sostituita dalla
direttiva n.60 del 2014.
Se ci sono beni culturali di uno stato che non rientrano nelle categorie dell’allegato, quindi alcuni beni
non rientrano in questo regolamento. Tipo anno di ritrovamento, prezzo ecc.
Art. 3 autorità competente. La commissione pubblica nella gazzetta uffiaicle serie C, sono pubblicate
tutte le modifiche
Art 5 1. Per esempio la Francia ha stabilito che solo da alcune dogane si può uscire. 2. Lo dice alla
commissione, lo comunica attraverso la serie C.
Art. 6 cooperazione amm. Sarebbe il considerando n. 6 che ci dice che c’è un sistema di
cooperazione tra la commissione e gli stati, per scambiarsi info, parlare di criticità ecc.
L’architettura del sistema è piramidale c’è la commissione al vertice e la base è lo stato, tra di
loro c’è cooperazione
Art. 8 sanzioni. Le istituzioni internazionali danno dei parametri le sanzioni devono essere efficaci,
proporzionali e dissuasive (devono essere deterrenti quindi non delle punizioni). Se la richiesta di
esportazione non è richiesta lo stato decide la sanzione penale, civile, amministrativa.
Art.10 relazione; c’è nell’ambito di questa cooperazione un’info che lo stato da alla commissione che
poi lo comunica alle altre istituzioni.
Normattiva: codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell art 10 della legge 6 luglio 2002 n.
137----- decreto legislativo 22 gennaio 2004
Codice urbani
Art. 73-
Art. 74 licenza
È valida per un anno ed è rilasciata con un attestato che serve per uscire dall’italia e circolare
nell’unione uropea. È una licenza temporanea.
Art. 66 si può chiedere una licenza di esportazione per uscita definitiva? Si.
La sezione 1-bis
Paragrafo 5 la licenza vale in tutti i paesi membri, quindi non deve essere richiesto fin qaundo quella
che si ha già non scade.
Fino all art.17 riguarda il bene , come viene definito bene e ne dichiara il vincolo.