10 Pagina 1
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 2
Indice
Bibliografia................................................................................................................... pag.15
Ringraziamenti
Prof. Cesare Ajroldi e Prof.ssa Marcella Aprile, nella qualità di Direttori del Dipartimento
Arch. Giancarlo Lo Curzio per la Panormedil
Arch. Michele Di Rosa
Prof. Santi Inguaggiato, Sindaco di Petralia Sottana e Dott. Lorenzo Neglia, Assessore alla Cultura
Sig. Calogero Profita, maestro del workshop a Petralia
Il Comune di Caltavuturo
Gulotta Editore
via della Cera 33, 90139 Palermo
tel.091.9821391 - fax 091.9821401
www.gulottacube.com
Le costruzioni in pietra a secco sono realizzate utilizzando la pietra come unico elemento
costruttivo, senza aggiunta di materiali leganti. Le opere in pietra a secco (ripari, terrazza-
menti, strade, muretti, piccoli edifici), sono il frutto di un lavoro secolare, di una conoscen-
za e di una cultura della pietra che si è sviluppata in relazione alla peculiarità delle risorse
naturali e socio-economiche e alle differenti circostanze storiche, maturando pertanto
espressioni formali strettamente legate al luogo.
In Sicilia le costruzioni in pietra a secco sono un patrimonio culturale in avanzata fase di
abbandono e degrado, a causa di condizioni di uso del suolo, di sviluppo socio-economi-
co, di cultura del costruire, molto mutate rispetto a quelle che ne costituivano la motiva-
zione. Merita invece che tale patrimonio venga conservato nella sua forma ed efficienza,
non solo per motivi di recupero culturale ma anche perché alcune sue funzioni sussisto-
no tutt’ora: un esempio è il ruolo dei muri a secco nella difesa del suolo nel drenaggio
delle acque piovane.
“macon en pierres séches” (muratore specializzato in pietra a secco) il cui titolo si consegue
al termine di un corso professionale. In Sicilia tale attività dovrebbe essere amministrata
dall’Assessorato Regionale alla Formazione ed esperita attraverso le Scuole provinciali
professionali, ma ancora di fatto non esiste una norma a riguardo, e chi si occupa dei muri
a secco sono prevalentemente gli operai della Azienda Forestale. Un cenno a parte meri-
ta l’area del Ragusano dove possono ancora trovarsi delle maestranze (murassiccari), che
però sono rapidamente in estinzione.
L’esigenza di salvaguardare queste testimonianze, alle quali fin dagli anni ‘30 la cultura
disciplinare del restauro ha posto attenzione, è stata formalizzata recentemente dagli
organi istituzionali di tutela poiché con il Codice dei beni culturali (2004) “le architetture
rurali aventi interesse storico od etnoantropologico quali testimonianze dell’economia rurale
tradizionale” sono state riconosciute come beni culturali, mentre la loro salvaguardia rien-
tra nelle nuove politiche di paesaggio inaugurate dalla Convenzione Europea del
Paesaggio (2004) e dalla Direttiva del 30.10.08 emanata dal Ministero dei BB. CC. che pre-
vede interventi in materia di tutela e valorizzazione dell’architettura rurale.
La salvaguardia del patrimonio rurale siciliano, come componente importante del pae-
saggio, sempre più risponde ad un’allargata domanda di fruizione del patrimonio cultu-
rale, anche alternativo e/o complementare a quello, più tradizionale, delle “città d’arte” e
si caratterizza da un lato, per la crescita della dimensione immateriale, dell’apprezzamen-
to dei fattori estetici, dell’aspirazione ad una migliore qualità della vita, dall’altro, ad una
crescita di soggettività che si traduce nella ricerca di un’esperienza emozionale individua-
le. Si fa presente che, nel recepire la Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio cul-
turale immateriale espressa dall’UNESCO nel 2003, l’Assessorato dei beni culturali della
Regione Siciliana ha mutato, dal 1° gennaio 2010, la sua intitolazione in Assessorato dei
beni culturali e dell’identità siciliana e ha istruito un “Registro delle eredità immateriali” in
cui compare “Il paesaggio e i saperi della pietra vivente degli Iblei – muretti a secco”.
L’occasione del Grundtvig pone le basi per lo sviluppo di una ricerca sulle costruzioni in
pietra a secco in Sicilia, al fine di realizzare un progetto integrato di conoscenza, recupe-
ro e valorizzazione, strutturato secondo i seguenti filoni di intervento: a) azione conosciti-
va (redazione di censimenti per la costituzione di una banca-dati, anche bibliografica, sul-
l’argomento, costituzione di un Glossario regionale, preparazione di un Manuale di recu-
pero per le costruzioni in pietra a secco, sul modello di quello esperito dal Parco naziona-
le delle Cinque terre in Liguria; b) azione di recupero da esperire attraverso corsi di forma-
zione per il conseguimento della professionalità richiesta per realizzare e/o riparare strut-
ture in muratura in pietra a secco e stimolando le amministrazioni locali e regionale a
porre le condizioni per iniziative formative e/o imprenditoriali per la conservazione dei
beni ; c) azione di valorizzazione, attraverso la strutturazione, sulla base dei censimenti
effettuati, di itinerari turistico-naturalistici.
4
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 5
The use of dry-stone to build settlements is one of the oldest techniques devised by man
for the creation of habitats because he needed to protect himself from the primordial
environment and from the climate and also to transform the land using all the available
resources to answer its basic needs including protection from the environment.
The buildings were made of dry stone using stone as a single construction element,
without the addition of alloying materials. Dry stone work (shelters, terraces, roads, stone
walls, small buildings), is the result of a secular work of a knowledge and a culture of
stone that has been developed in relation to the peculiarities of natural resources and
socio- different economic and historical circumstances, thus gaining formal expressions
closely related to the site.
In Sicily dry stone constructions are a cultural heritage but they are in an advanced stage
of neglect and decay, due to the fact that the conditions of land use, socio-economic
development, culture of building are different from the original ones.
It’s important that this legacy is preserved in its form and efficiency, not only for cultural
renewal but also because some of its functions still exist: for example the role of walls in
dry soil in the drainage of rainwater.
This book deals with the participation of the Department of History and Design (now the
Department of Architecture) University of Palermo, to the Grundtvig partnership
(Lifelong Learning Programme, Grundtvig Learning Partnership for 2008-2010. Prog. No.
2008-1-FR1 -GRU06-00276-9) on “ La préservation du patrimoine architectural bati en
pierre sèche”..
Agencies took part in the program, and also local associations and universities from dif-
ferent countries of the Mediterranean: Corsica (Office environnement de la Corse) leading
the way, Portugal (Associacao para to give valorizacao environment, culture, heritage and
lazer, Castelo de Vide), the Balearic Islands (Mallorca-Palma , Cornwall (Cornish Hedge
Research and Education Group (CHREG Truro), Provence (L'isle sur la Sorgue), Scotland
(Dumfries-Solway Heritage), the Cyclades islands (Development Corporation of Local
Authorities of Cyclades-Syros Hermoupolis know), and Sicily, with the participation of the
Department and service companies Medoro from Catania.
This theme is considered important in Europe and it has been developed through perio-
dic meetings in which information was exchanged and through short learning workshop
on rules of manual construction of dry stone walls for the beneficiaries of the project,
addressed to adults only, of which we publish brief testimonials from learners.
A first indexing / glossary on fountains, walls and roads has been produced with compa-
risons between the various regions, a site has been drawn up (www.edsi.it) updated with
newsletters relating to meetings held in Corsica, Portugal (Castelo de Vide) in Cornwall
(Truro), Sicily (Madonie Park in Petralia) and Palma de Mallorca.
Finally, we prepared a comparative report on the professional qualification system which
revealed that the professionalism of "Maitre en pierres Seches" (teacher specializing in
dry-stone) is recognized in the Balearic Islands, in England and in Provence, while there
is no such figure, or a similar one in Portugal or Sicily.
The Balearic Islands government is the closest to this reality and it recognizes that profi-
5
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 6
6
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 7
Lexicon Materiali
Contributi a cura di Maria Pennino, Annamaria Petruso e Alba Scaffidi
Megalithic walls
The ancient fortifications of Cefalù, known
Cefalù (Pa) megalithic walls and dated no earlier than
the fifth century. BC, are made with large
V century a.C.
blocks set dry the impressive thickness of
Archeological pre-existing three meters.
Materials
Large limestone blocks
7
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 8
The “neviere”
Were used to accumulate the snow during
the winter. The internal walls were lined
with brickwork of mud and dung, the roof
Contrada Piana , is closed with a cupola or a vault, the only
structural element which is above ground.
Buccheri (Sr)
One the north facing side a small entrance
Buildings used for removing the snow in the sum-
mer. A wall of dry stack stone surrounds
every “neviera”.
Materials
Volcanic stone of Monte Lauro.
The Pagliaio
“U Pagghiaru” is a primitive form of agri-
cultural construction typical of the area
which served as a shelter for the farmers
Capanno with a cap during the day or night. It is always con-
of stones: Bronte (Ct) structed in a circular plan with a single
Protostorico Buildings point of access and covered with a cap of
stones disposed in concentric circles which
decrease in diameter to the summit.
Materials
Volcanic Stone
8
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 9
The Pagliaio
“U Pagghiaru” is a primitive form of agri-
cultural construction typical of the area
Piano Cervi nel Parco which served as a shelter for the farmers
delle Madonie (Pa) during the day or night. Rises almost
Protostorico always on a circular plan consists of stones
Buildings arranged in concentric circles and in some
cases, the summit is in straw.
Materials
Siliceous sandstone quarzarenitica
9
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 10
Tecniche costruttive
Contributi a cura di Maria Pennino, Annamaria Petruso e Alba Scaffidi.
The technique of dry-stack stone construction is based on the use of stone as the only element
of construction that is, with the utilization of any mastic material. In the material culture, con-
struction without mortar, with fitted flakes, signifies a commitment to build in a manner low in
cost, but intelligent and with minimum input of energy and resources.
The Department of History and Design of the
University of Palermo proposed to make a
strong contribution to maintaining the histo-
rical memory of the landscape and native
construction techniques of Sicily.
Sicily has the Manufactures of construction
technique in "dry stone", these works are the
result of a huge work and a secular culture of
stone that has developed in several areas in
relation to the peculiarities of natural resour-
ces and socio-economic and to different
historical circumstances.This maturing formal expressions closely tied to the place are the spon-
taneous expression of an architecture that involves the whole of the farming system, including
the construction of infrastructure and buildings. In this view we can distinguish the following
categories morphological: 1) Pre-existing archaeological; 2) walls or walls; 3) Buildings.
Section of a dry-stone terrace wal The dry stone wall in the territory of the Etna
11
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 12
merito a queste tecniche, ha permesso a tutti noi di cimentarci in un’ opera molto impor-
tante di confronto con persone di diversa provenienza. E’ stato davvero interessante nota-
re come l’incontro tra tanti gruppi abbia generato un gruppo unico, un po’ come se fossi-
mo diventati, alla fine di questo incontro, diverse parti di un unico muro a secco, gruppi
diversi in un’unica struttura solidale.
14
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 15
Bibliografia essenziale
Sull’architettura rurale
R. Pane, Architettura rurale campana, ed. Rinascimento del libro, Firenze 1936.
L. Epifanio, L’architettura rustica in Sicilia, Palermo 1939.
G. Valussi, La casa rurale nella Sicilia occidentale, Firenze 1968.
F. La Regina, Architettura rurale. Problemi di storia e conservazione della civiltà edilizia contadina in
Italia, Napoli 1980.
S. Agostini, Recupero e riuso degli edifici rurali, Maggioli ed., Repubblica di S. Marino 2008.
Esperienza ligure a partire dalla istituzione del Parco nel 1999, ha prodotto “Linee-guida sull’edilizia
rurale”e il manuale“Regole costruttive dei muri a secco”di regolamentazione degli interventi di recu-
pero dell’edilizia, nell’ambito del programma del World Monument watch del World Monument
Fund.
In Sicilia
A. J. Lima, La dimensione sacrale del paesaggio. Ambiente e architettura popolare di Sicilia, Palermo 1984.
M. L. Germanà, L’architettura rurale tradizionale in Sicilia: conservazione e recupero, Palermo 1999.
V. Anello (a cura di), Manuale del recupero dei siti rurali. L’esperienza della Valle del Sosio, Palermo 2001.
G. Barbera, S. Cullotta, I. Rossi Doria, et alii, I paesaggi a terrazze in Sicilia. Metodologie per l’analisi, la
tutela e la valorizzazione, ARPA-Sicilia 2010.
A. Panzarella (a cura di), Itinerari culturali e turismo relazionale integrato. Anima ed animazione dei ter-
ritori mediterranei, Palermo 2010.
R. Prescia, V. Megna, L. Dipasquale, The preservation of dry stone architectural heritage in Sicily, in “Le
vie dei mercanti” S.A.V.E. heritage, Napoli 2011, pp. 222-234.
Sugli Iblei
P. Tiralongo, Pietra su pietra. Architettura in pietra a secco degli Iblei, ed. Argo Software, 2006.
M. R. Vitale, Z. Barone, Dry-stone walls in the hyblean landscape: intangibile and tangible heritage at
risk, in S.Lyra et alii, Sharing cultures 2009. Proceedings of International Conference on Intangible
Heritage (Pico Island, Azores, 30 may-1 june 2009), Barcelos, Green Lines Institute for sustainable
development 2009, pp. 613-622.
Sulle Madonie
F. Orestano, Le Madonie. Guida illustrata (1906), riedita nel 1992 a cura del CAS.
R. Canzoneri (a cura di), Il Parco delle Madonie, Palermo 1989.
AAPIT, Carta dei sentieri e del paesaggio: Cefalù-Madonie 1:50.000 tav. V, II, ed. 2000.
L. Romana, Neviere e nevaioli, Parco delle Madonie 2007.
Sull’Etna e Filicudi
K. Muscarella, Problemi di forma e figura del territorio. Il muro in pietra a secco e la costruzione del pae-
saggio mediterraneo, tesi di dottorato in progettazione, Università di Palermo, 1998-2001
pietre:Layout 1 23/01/2012 16.10 Pagina 16