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L’ESERCITO ROMANO NELL’EPOCA IMPERIALE (27 a.c al 476 d.

c)

Di Giacomo Dal Molin e Niccolò D’Angelo

L’inizio e il reclutamento

Nell’ Epoca Imperiale  (27 a.C. - 476 d.C) l’ esercito Romano era diviso in Legioni.

In ogni legione dell’ esercito romano erano presenti dai 5500 ai 6000 uomini. La legione successivamente

divisa in 10 coorti di 600 uomini e ogni coorte romana a sua volta era divisa in 3 manipoli e ogni manipolo in

2 centurie. .La disciplina nell’esercito era molto rigida, imposta con pene fino alla fustigazione e alla

decapitazione. Se la colpa era collettiva, veniva talvolta usato il metodo della decimazione, giustiziando

un soldato ogni dieci estratto a sorte dal gruppo del colpevole. L’ Arruolamento da Servio Tullio a Settimio

Severo era obbligatorio ma dopo quest’ ultimo ( dopo che le popolazioni barbariche si arruolavano

volontariamente) l’ arruolamento per gli Italiani diventò facoltativo.

L’ arruolamento nell’ esercito Romano partiva dai 18 anni e durava minimo 20 anni, (sopra i 46 anni non

potevi rimanere nell’esercito ) . In questi vent’anni il soldato riceveva un salario di circa 250 denari all’anno.

Augusto

L’ Epoca Imperiale  (27 a.C. - 476 d.C) inizia con il primo imperatore Augusto. Militarmente all’ Imperatore

Augusto gli si deve la più importante riforma delle forze armate di terra (con l’ introduzione di milizie

specializzate per la difesa e la sicurezza di Roma e di altre città).Inoltre Augusto creò un esercito

permanente di volontari, disposti a servire inizialmente per sedici anni, e poi gli auxilia provinciali furono

invece tratti da volontari non-cittadini, desiderosi di diventare cittadini romani al termine di una ferma

militare di 20-25 anni. Augusto fu per primo a Roma a introdurre un corpo che proteggesse l’imperatore.

Inoltre Augusto decise di spostare buona parte della marina in due porti strategici, Ravenna e Capo Miseno,

così da salvaguardare le coste occidentali e orientali.

Dinastia Giulio-Claudia

Dopo la morte di Augusto, a Roma salì al potere Tiberio (14 d.C. – 37 d.C.),della dinastia Giulio-Claudia

anche lui. Da giovane Tiberio si distinse per il suo talento militare partecipando a varie campagne.

Militarmente Tiberio proseguì il lavoro del fratello Druso combattendo i popoli germanici.
Il terzo imperatore di questa dinastia fu Caligola (famoso per aver messo a capo del senato il suo cavallo)

che proseguì il lavoro del suo predecessore continuando a combattere i germanici. Una leggenda racconta

che Caligola avesse ordinato ai suoi soldati di invadere la Britannia, ma che avesse cambiato parere

all'ultimo minuto, mandandoli invece a raccogliere conchiglie in riva al mare.

Il quarto e il quinto imperatore furono Claudio e Nerone. Claudio viene principalmente ricordato per aver

istituito una classis britannica, ovvero una grande flotta per attaccare la Britannia.

Nerone fu l’ultimo della dinastia Giulio-Claudia e molti lo ricordano per l’incendio a Roma del 64 dove

Nerone diede la colpa ai Cristiani. Nerone a livello militare creò una nuova legione composta da uomini di

alta statura e sottomise il popolo degli Albani.

La guerra civile

Quando Nerone morì a Roma ci fu molto scompiglio e il primo «a prendere la parola« fu il ricchissimo

governatore Galba. Infatti alla notizia della morte dell’ imperatore, nel giugno del 68, Galba riunì le sue

truppe e marciò su Roma. Ninfidio Sabino, un pretorio di Nerone decise però di nominare Cornelio Lacone.

Dopo varie congiure e assassini Galba riuscì a salire al potere, con l’aiuto anche dell’ alleato Otone. Galba fu

ucciso da dei soldati che preferivano Otone a lui. Purtroppo anche Otone durò poco per il conflitto con il

console Vitellio che prese il potere a Roma nell’ Aprile del 69 fino al Dicembre di quell’anno.

Vitellio infatti dovette affrontare Vespasiano che alla morte di Nerone era comandante impiegato a

combattere in Giudea, ma alla sua morte tornò subito in patria. Vespasiano vinse e con lui si iniziò la

dinastia Flavia che durò dal 69 d.C. al 96 d.C.

La dinastia Flavia

Dopo lo scontro con Vitellio, Vespasiano è il primo imperatore dei Flavi. Con Vespasiano, venne ripristinata

la disciplina militare, ma soprattutto si preoccupò di evitare che l'eccessivo lealismo delle legioni ai propri

comandanti potesse portare ad un’altra guerra civile. Inoltre Vespasiano proseguì nella conquista della

Germania spingendosi sempre più a nord. Morì a causa di una malattia causata da un indigestione di acqua

gelata.
Alla morte di Vespasiano prese il potere Domiziano che anche lui come il padre avanzò in Germania e

ufficializzò altre due province. Domiziano ne 92 d.C. iniziò una guerra in oriente contro i Sarmati e i Suebi.

Domiziano fu ucciso con la moglie da alcuni suoi amici in accordo con il senato.

Età Traianea e età Adrinea

Alla morte di Domiziano il nuovo imperatore fu Traiano. Traiano è anche chiamato l’ Imperatore buono,

infatti egli fu promotore di una grande politica edilizia, mirante anche ad aiutare economicamente la plebe

cittadina. Militarmente conquistò la Dacia conquistò anche in Oriente il regno degli Arabi Nabatei. Il

successore di Traiano fu Adriano che privilegiò la politica interna, cancellò i debiti che i cittadini e gli

abitanti delle province avevano contratto verso le casse imperiali e incoraggiò la coltivazione dei terreni

abbandonati. Militarmente costruì in Britannia il famoso Vallo di Adriano, un muro, intervallato a distanze

regolari da fortini e torri di avvistamento e protetto da un profondo fossato, correva per circa 120 km e che

proteggeva l’ Impero dai Barbari. Adriano però perse dei territori in Mesopotamia ritenendoli indifendibili.

Età Antonina

Dopo la morte di Adriano il nuovo imperatore fu Antonio Pio. Egli alleviò il sistema fiscale, fondò istituzioni

benefiche, una delle quali a favore di fanciulle orfane. Rispettoso della religione ufficiale, non fu però

troppo intransigente verso cristiani ed ebrei. Alla moglie Faustina eresse un tempio. Militarmente sotto il

suo regno capitavano irruzioni: di Mauri in Africa e di Briganti in Britannia: qui fu stabilito il famoso "vallo di

A.". Provvide alla successione adottando Marco Annio Vero, il futuro Marco Aurelio.

Quando Antonio Pio morì il figlio adottivo Marco Aurelio prese il potere. Marco Aurelio dovette combattere

contro i popoli Iraniani dei Parti che l’anno prima avevano attaccato la Siria e la Cappadocia. L'impero

romano dovette affrontare una crisi ben più grave in Occidente. L'imperatore Marco Aurelio e suo figlio

Commodo, furono costretti a combattere contro le popolazioni germaniche e sarmatiche a nord del

Danubio ( si vede anche nel film «Il Gladiatore» ).

Marco Aurelio morì nel 180 e gli succedette Commodo. Egli non fu molto elogiato dai racconti del tempo,

ma militarmente proseguì il lavoro del padre senza perdere molti territori.


I Severi e la crisi del III secolo

I successori di Commodo furono i Severi. Settimio Severo fu il primo Adottò una serie di provvedimenti a

favore dell’esercito: aumentò le paghe dei soldati; istituì premi straordinari per i meritevoli; estese il

reclutamento dei legionari nei bassi strati sociali , diede ai soldati la possibilità di vivere con le proprie

famiglie nelle vicinanze dei campi militari. Creò nuove unità militari, chiamate numeri, costituite di elementi

barbari che conservavano le proprie armi, al comando di capitribù. Il successore di Settimio Severo fu

Caracalla. Il suo nome è legato alla Constitutio Antoniniana (212) (anche detto Editto di Caracalla), con la

quale estese la cittadinanza romana a tutti i cittadini dell’Impero. Alessandro Severo invece aumentò le

unità ausiliare e migliorò l’esercito. Dopo i Severi iniziò una crisi detta «La Crisi del III Secolo». La crisi inizia

per la grandezza dell’ impero e per la difficile governabilità. Si ebbe un rapido calo del livello medio della

vita nelle città, le popolazioni conquistate o vicine all’impero penetravano e saccheggiavano, es. i Barbari.

La fine della crisi e il tardo impero romano

Nel bel mezzo della crisi il compito di imperatore fu affidato a lui. Gli fu affidata la difesa dei confini europei

contro i barbari, specialmente dopo la partenza di Valeriano per l'Oriente. Divenuta gravissima la situazione

sul Reno, G. vi accorse in persona. In una serie di campagne, iniziatesi al più tardi nella seconda metà del

254, riuscì a salvare la Gallia dall'invasione degli Alamanni e pare anche dei Franchi. Ma per ottenere un tale

risultato dovette anche stringere un patto con un capo germanico. Il suo successore Aureliano fortificò

ulteriormente Roma con mura più possenti. Dopo Aureliano inizia un periodo difficile dell’ impero, il Tardo

impero romano. Il più importante fu Diocleziano che divise l’impero in 12 diocesi e divise l’ impero in

Impero Romano d’ occidente con capitale Roma e l’Impero Romano d’Oriente con capitale Bisanzio. Dopo

Diocleziano Costantino perfezionò la riforma del suo predecessore e cambiò il nome della capitale dell’

impero Romano d’ Oriente in Costantinopoli. L’ impero Romano d’ Occidente verso il 425 era ormai al

collasso, con i Barbari che avevano preso molti territori Italiani. L’ultimo Imperatore fu Romolo Augusto. La

caduta dell'Impero romano d'Occidente avvenne nel 476 D.C, anno in cui Odoacre depose l'ultimo

imperatore romano d'Occidente.

SITOGRAFIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Esercito_romano

http://win.storiain.net/arret/num140/artic6.asp

http://www.liceotorricelli.it/materiali/materiali_file/rovelli/esercito_romano.pdf

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