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L’interpretazione si divide:
In relazione ai soggetti:
• Interpretazione autentica
• Interpretazione giudiziale
• Interpretazione dottrinale
In relazione ai risultati:
• Interpretazione dichiarativa
• Interpretazione estensiva
• Interpretazione restrittiva
L’analogia
Analogia legis = il giudice applica norme che regolano casi simili o materie analogiche quando, nella realtà, si verifica che il
caso sul quale il giudice è stato chiamato a pronunciarsi non sia regolato da alcuna norma
Analogia iuris = quando non esistono norme che regolano casi simili e non si può ricorrere all’analogia legis, il giudice decide
secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico dello Stato
Ricorso all’analogia = vietato in caso di norme penali sfavorevoli al reo o di norme eccezionali
Vacatio legis = periodo che intercorre tra la pubblicazione della legge e la sua entrata in vigore
L’efficacia della norma nel tempo è regolata dal principio di irretroattività per il quale la legge regola solo i fatti che si
verificano dopo la sua entrata in vigore (la legge vale solo per l’avvenire), non potendosi applicare ai fatti accaduti
precedentemente alla sua entrata in vigore.
Le norme giuridiche perdono efficacia quando vengono abrogate.
L’abrogazione può essere:
• Espressa: se la norma posteriore esplicitamente dichiara abrogata la disposizione normativa precedente;
• Tacita: incompatibilità tra la disposizione successivamente emanata e quella in vigore;
• Totale: quando la perdita di efficacia riguarda l’intero dispositivo di legge;
• Parziale: quando la perdita di efficacia riguardo solo alcuni articoli della legge.
Una norma può essere eliminata dall’ordinamento anche ad opera della Corte Costituzionale che ne dichiara l’illegittimità.
Fonti-atto = manifestazioni di volontà normativa espresse da organi dello Stato o da altri enti legittimati dalla Costituzione che
trovano la loro funzione in un testo normativo (leggi costituzionali, decreti, regolamenti, leggi regionali)
Fonti-fatto = comportamenti oggettivi dei singoli ai quali lo Stato riconosce l’idoneità a porre in essere norme rilevanti per
l’ordinamento giuridico (es. consuetudine)
Fonti di produzione = atti e fatti che determinano la nascita, la modificazione o l’estinzione delle norme giuridiche
Fonti di cognizione = strumenti con i quali le pubbliche autorità fanno conoscere alla collettività il diritto vigente
Le fonti del diritto non hanno tutte lo stesso valore, ma sono ordinate gerarchicamente
Le fonti di grado inferiore non posso disporre diversamente da quanto stabilito dalle fonti che si trovano ad un livello
superiore.
Oltre allo Stato, anche le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano possono emanare leggi:
Leggi regionali: disciplinano tutte le materie ad eccezione di quelle che la Costituzione o gli statuti regionali riservano alla
legislazione dello Stato. La loro efficacia è limitata al solo territorio regionale ma devono comunque rispettare i principi
regionali dell’ordinamento;
Regolamenti = fonti secondarie (no contrasto con la Costituzione e con le leggi ordinarie): possono essere emanati dal
Governo, dai Ministri, dalle Province e dai Comuni;
Uso o consuetudine: fonti non scritte del diritto che consistono in una regola di comportamento osservata da tutti i
consociati in modo costante ed uniforme nel tempo. Non è ammessa la consuetudine contraria al diritto scritto.
Sono considerate fonti indirette del diritto:
Giurisprudenza: insieme dei principi di diritto che si ricavano dalle decisioni dei giudici;
Dottrina: studio scientifico delle norme legislative;
Equità: giustizia del caso singolo.
Diritto privato = insieme delle norme che disciplinano i rapporti tra i singoli cittadini o tra i privati e gli enti pubblici quando
agiscono in posizione di parità
Il rapporto giuridico
Scopo norme giuridiche = disciplinare i comportamenti e le relazione tra gli individui
Non tutti i rapporti tra gli esseri umani sono regolati da norme giuridiche: il diritto soggettivo disciplina solo i rapporti degni di
rilievo per l’interesse del singolo e della collettività
Rapporti giuridici = rapporti che l’ordinamento prende in considerazione e ne fa oggetto di una determinata disciplina
Rapporto giuridico = qualsiasi relazione tra 2 o più soggetti prevista e regolata dal diritto
Soggetti = parti
Estranei al rapporto = terzi
Nascita di un rapporto giuridico: titolo originario o titolo derivativo, se il diritto viene trasmesso da un soggetto all’altro
Gli atti o fatti dai quali l’obbligazione può trarre origine possono essere:
• Contratti
• Volontà unilaterale
• Fatto illecito
• Ogni altro fatto diverso dai precedenti idoneo a produrle (elemento generico idoneo a comprendere tutte le situazioni che
possono essere considerate meritevoli di tutela e in grado di dare origine a obbligazioni = principio di atipicità delle fonti
dell’obbligazione)
L’estinzione dell’obbligazione
L’ordinamento prevede diverse modalità di estinzione dell’obbligazione:
Adempimento: modo normale di estinzione
Novazione
Remissione
Compensazione
Confusione
Impossibilità sopravvenuta per causa non imputabile al debitore
Prestazione in luogo dell’adempimento
ADEMPIMENTO
Modo di estinzione tipico delle obbligazioni
Consiste nell’esatta esecuzione dell’obbligazione: cessa l’obbligazione e vengono meno sia la pretesa del creditore sia
l’obbligo del debitore
Il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia (Art. 1176 codice civile)
Se l’obbligazione non viene esattamente adempiuta, il debitore non incorre in responsabilità per inadempimento
Se si è stabilito un termine, l’adempimento deve essere eseguito entro quel termine
In mancanza di termine, la prestazione può esigersi immediatamente
MODI DI ESTINZIONE NON SATISFATTIVI: non realizzano l’interesse del creditore
NOVAZIONE:
Si attua con un contratto in base al quale le parti sostituiscono l’obbligazione originaria (che si estingue) con una nuova
obbligazione con oggetto o titolo diverso
Le parti decidono volontariamente di far cesare il vecchio rapporto obbligatorio sostituendolo con uno nuovo
Si produce l’estinzione dell’obbligazione originaria: si estingueranno anche tutte le garanzie collegate all’obbligazione
novata
Per far sì che ci sia novazione, è necessario che ricorrano una serie di presupposti:
• Obbligazione originaria da novare: la mancanza dell’obbligazione originaria rende nulla la novazione; se però la novazione
originaria era annullabile, la novazione sarà valida solo se il debitore assume il nuovo debito;
• Aliquid novi rispetto alla vecchia obbligazione consistente nell’oggetto (es. invece di darti 100 euro in denaro, stabiliamo che
debba darti un quintale di uva) o nel titolo (es. invece di darti 100 euro come somma residua di un vecchio canone di
locazione, stabiliamo che debba essere restituita a titolo di mutuo);
• Animus novandi: deve risultare dall’accordo la volontà di estinguere la vecchia obbligazione; in mancanza di animus novandi,
non vi sarà novazione e alla vecchia obbligazione, si aggiungerà la nuova.
REMISSIONE:
Il creditore rinuncia al suo credito nei confronti del debitore
La comunicazione al debitore della remissione fa estinguere l’obbligazione
Si distinguono 2 tipi di remissione del debito:
• Remissione espressa: il creditore comunica al debitore la remissione del debito
• Remissione tacita: la restituzione volontaria del titolo originale del credito, fatta dal creditore al debitore, costituisce prova
della liberazione
COMPENSAZIONE:
Due persone sono obbligate una verso l’altra per debiti e crediti reciproci, che si estinguono per le quantità corrispondenti
Compensazione legale: opera fin dal momento della coesistenza di reciproci rapporti di debito e credito quando sono:
• Omogenei: stesso oggetto (2 crediti di denaro)
• Liquidi: esattamente determinati dal loro ammontare
• Esigibili: non sono sottoposti ne a termine ne a condizione
Compensazione giudiziale: il debito opposto in compensazione non è liquido ma è di facile e pronta soluzione. Il giudice può
dichiarare la compensazione per la parte del credito che riconosce esistente
Compensazione volontaria: quando i debiti e i crediti reciproci non presentano le caratteristiche di omogeneità, liquidità ed
esigibilità possono essere comunque compensati in base all’accordo delle parti
CONFUSIONE:
In uno stesso soggetto si riuniscono le qualità di debitore e creditore (es. padre e figlio: il padre presta dei soldi al figlio che
è erede. Alla morte del padre, il figlio acquisisce altri crediti e quindi diventa il debitore di sé stesso)
Situazione giuridiche poste in essere dal soggetto o di natura accidentale
0pera automaticamente
PRESTAZIONE IN LUOGO DELL’ADEMPIMENTO:
Il debitore non può liberarsi eseguendo una prestazione diversa da quella dovuta, anche se di valore uguale o maggiore,
salvo che il creditore consenta. In questo caso l'obbligazione si estingue quando la diversa prestazione è eseguita
Art.1173 = le obbligazione derivano da contratto, fatto illecito o da ogni altro atto o fatto idoneo a produrle in conformità
dell’ordinamento giuridico
Fonti:
• Natura negoziale: la volontà del soggetto determina la nascita del rapporto = contratto e promesse unilaterali
• Natura non negoziale: il rapporto nasce anche contro o senza la volontà di colui che rimane obbligato = fatto illecito e
particolari fatti o atti illeciti (gestione d’affari altrui, pagamento dell’indebito, arricchimento senza causa)
La disciplina
Il regime giuridico del contratto è dettato:
• Dalla legge
• Dalla volontà delle parti, che può essere:
- Derogatrice: le norme di legge non sono imperative
- Suppletiva: non è prevista una specifica disciplina che regolamenti il contratto
In presenza di norme imperative, la deroga delle parti comporta la nullità del contratto
• Dagli usi
Gli elementi essenziali del contratto sono:
• Accordo o consenso: incontro delle volontà delle parti contraenti;
• Causa: funzione economico-sociale a cui il contratto adempie;
• Oggetto: possibile, lecito, determinato o determinabile;
• Forma: modo di essere della manifestazione della volontà contrattuale
I negoziati precedono la stipulazione del contratto e prendono il nome di trattative: hanno carattere preparatorio e
strumentale, non sono vincolanti per le parti perché acquistano valore soltanto nel caso che si pervenga ad un accordo.
Anche se le parti sono libere di concludere o meno un contratto, la legge impone loro l’obbligo di comportarsi secondo buona
fede: il loro comportamento deve essere corretto e leale.
La proposta
Proposta = dichiarazione unilaterale di volontà recettizia. Quando intervene l’accettazione del destinatario, la proposta diviene
vincolante perché costituisce la concorde volontà contrattuale.
La proposta può essere indirizzata anche a ‘incertam personam’, cioè al pubblico, affinché sia accettata dalla persona a cui
interessi = ipotesi di offerta al pubblico
Se la dichiarazione non contiene tutti gli elementi essenziali del contratto = invito a proporre
L’accettazione
Accettazione = atto prenegoziale che consiste in una dichiarazione di volontà recettizia di adesione alla proposta
Può essere anche tacita: deve risultare da un comportamento manifesto ed inequivocabile tenuto dall’accettante, dal quale si
presume abbia accettato
Controproposta = se è anche parzialmente difforme, o se giunge a conoscenza del proponente oltre il limite pattuito o
ordinariamente necessario
Può essere anche revocata, purché la revoca giunga al proponente prima dell’accettazione.
Il contratto per adesione (es. contratto di Netflix, Spotify, noleggio di una macchina)
Forma di contrattazione più spedita: salta le fasi delle trattative
Contratto per adesione = concluso mediante moduli o formulari predisposti dal proponente con clausole prestabilite il cui
contenuto non può essere negoziato dall’altro contraente (= contraente più debole: se vuole stipulare deve aderire alle clausole
e modalità predisposte dall’altra parte)
A tutela del contraente più debole ci sono:
• Condizioni generali di contratto: esplicazione delle clausole del contratto;
• Clausole vessatorie: producono uno squilibrio dei diritti a danno del consumatore
Il contratto preliminare
Contratto preliminare = una o entrambe le parti si obbligano a prestare un futuro consenso, cioè a concludere in un momento
successivo il contratto definitivo
Può vincolare entrambi gli stipulanti a prestare il futuro consenso oppure uno solo di essi:
Contratto preliminare bilaterale: entrambe le parti si obbligano a stipulare un futuro contratto
Contratto preliminare unilaterale: una sola delle parti si obbliga a prestare il suo consenso mentre l’altra rimane libera di
giungere alla stipulazione del futuro contratto
Se il soggetto obbligato a contrarre non adempie, l’altra parte può:
• Chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento e la condanno al risarcimento del danno;
• Provocare l’emanazione di una sentenza che produce gli stessi effetti del contratto definitivo non concluso
Contratto preliminare = tipico caso di formazione progressiva del contratto ad effetti obbligatori, che svolge una funzione
preparatoria rispetto al futuro contratto definitivo
Art.1351 = il contratto è nullo se non è stipulato nella stessa forma che la legge prescrive per il contratto definitivo (es. un
contratto preliminare di compravendita immobiliare deve essere stipulato per iscritto)
Per il ‘principio dell’autonomia privata’, le parti sono libere di regolare i propri interessi, stipulando o meno il contratto, ma,
una volta concluso, restano vincolate ad esso: il contratto, nello stesso tempo, regola e autoregola gli interessi delle parti
contraenti.
Il contratto non produce effetti rispetto ai terzi: gli effetti del contratto sono limitati alle sole parti.
La prestazione del debitore è eseguita direttamente al creditore, ma le parti possono convenire che la prestazione venga resa a
vantaggio di un terzo, che avrà sempre la facoltà di rifiutare.
L’interesse del creditore può essere soddisfatto dalla prestazione del debitore ad un terzo: è necessario che esista un interesse
da realizzare.
Si ha contratto a favore di un terzo quando le parti stipulano un contratto a vantaggio di una persona che non è parte
contraente attribuendogli la titolarità di un diritto a pretendere, direttamente dal promittente, l’esecuzione della prestazione
promessa.
L’altra parte del contratto (stipulante) deve avere un interesse anche solo morale per far si che il terzo riceva il beneficio del
promittente.
Il contratto produce i suoi effetti nei confronti del terzo solo se:
La dichiarazione di nomina viene comunicata nel termine fissato dalle parti (in mancanza di termine, entro 3 giorni)
La dichiarazione è accompagnata dall’accettazione della persona nominata, o dalla procura anteriore al contratto
Altrimenti, il contratto produce i suoi effetti nei confronti dello stipulante originario quando vengono meno i requisiti suddetti.
Può accadere che alcune dichiarazioni negoziali abbiamo significato equivoco, in quanto intese diversamente dal dichiarante,
dal destinatario della dichiarazione o dai terzi interessati.
Interpretazione oggettiva = diretta a ricercare il significato oggettivo del contratto; è integrata a quella soggettiva nel caso in
cui l’indagine sulla comune volontà delle parti non abbia portato a risultato utile = vengono applicate le norme interpretative
integrative
Eccessiva onerosità: è prevista per ovviare ad uno squilibrio fra le prestazioni verificatosi dopo la conclusione del
contratto
La parte contro cui è richiesta la risoluzione può evitarla offrendo di modificare in modo equo le condizioni del contratto.
È sempre necessaria la pronuncia del giudice.
La rescissione
Rescissione = forma d’invalidità del contratto posta a tutela di chi contrae a condizioni inique per il suo stato di bisogno o
pericolo
STATO DI PERICOLO
La parte che, per il contratto, assume obbligazioni a condizioni inique, per la necessità, conosciuta dalla controparte, di salvare
sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave, può ottenere la rescissione del contratto. Il giudice nel pronunciare la
rescissione può assegnare un equo compenso all’altra parte per l’opera prestata.
PRESUPPOSTI
Stato di pericolo
Iniquità delle condizioni
Conoscenza da parte dell’altro contraente dello stato di pericolo
RESCISSIONE PER LESIONE ULTRA DIMIDIUM
Ricorre quando c’è grave sproporzione tra le prestazioni dovuta allo stato di bisogno in cui versava una delle parti al momento
della conclusione del contratto, e supera la metà del valore de bene.
• Non può essere richiesta per i contratti aleatori
• Si prescrive in un anno dalla conclusione del contratto, decorso il quale non può essere convalidato
• È riconosciuta alla parte contro cui è richiesta la possibilità di evitarla offrendo modificazione delle condizioni contrattuali
PRESUPPOSTI
Lesione ultra dimidium
Stato di bisogno
Approfittamento dello stato di bisogno
Capitolo 6 - Il patto di famiglia
Patto di famiglia = contratto che si verifica tra coloro che hanno realizzato un’attività di famiglia e consente al titolare di
anticipare il trasferimento dell’azienda o delle quote al discendente o ai discendenti che si sono mostrati più idonei alla gestione
dell’impresa, per evitare liti ereditarie e per far sì che continui l’attività
È disciplinato dall’art.768 bis: contratto con il quale, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel
rispetto delle differenti tipologie societarie, l'imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l'azienda, e il titolare di partecipazioni
societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti
È necessaria la partecipazione dell’imprenditore, del beneficiario, del coniuge dell’imprenditore e dei soggetti che sarebbero
legitttimari.
Chi riceve la titolarità o le quote deve pagare agli altri legittimari la loro quota di spettanza.
Può capitare che i legittimari rifiutino la loro quota e non si facciano pagare.
Quando muore una persona e ha un’eredità, questa viene divisa tra i legittimari. Se questa quota non viene retribuita in
maniera proporzionale, chi è legittimato a ricevere quella quota può citare in giudizio chi ha ricevuto una quota maggiore per
rivendicare la propria quota di diritto.
Con il patto di famiglia, i beneficiari non possono essere citati in giudizio per la revoca di questa disposizioni da chi ha diritto
all’eredità, cioè dagli altri legittimari.
Non può essere impugnato rispetto alla violazione della quota legittima, ma solo per altri motivi ed entro un anno.
Tutela previdenziale: consente al lavoratore di ritirare la pensione e nel caso di rivendicare il pagamento dei contributi
non versati (es. se io, lavoratore, vengo assunto, il datore sarà obbligato a pagare all’INPS i contributi (= somme versate
per il lavoratore in base alla sua attività) che un domani consentiranno al lavoratore di ritirare la pensione);
Quando il lavoratore vuole licenziarsi si parla di dimissioni = bisogna presentare una documentazione scritta con un preavviso
Lavoro autonomo
Lavoro autonomo = compimento di un’opera o di un servizio, con lavoro prevalentemente proprio che il lavoratore svolge senza
vincolo di subordinazione, verso un corrispettivo, nei confronti del committente
Per distinguere tra lavoro autonomo e lavoro subordinato, serve verificare se in base alle modalità di svolgimento della
prestazione, esista o meno il vincolo di subordinazione.
La giurisprudenza ha elaborato il metodo tipologico per approssimazione come criterio per il riconoscimento della
subordinazione e consente di confrontare l’ipotesi del lavoro subordinato con la fattispecie concreta.
Il collaboratore, infatti, si impegna a compiere un'opera o un servizio a favore del committente, senza alcun vincolo di
subordinazione ma, a differenza dei lavoratori autonomi, gli vengono estese delle prestazioni e delle tutele tipiche dei lavoratori
subordinati.
Le più comuni forme di lavoro parasubordinato sono il contratto di lavoro a progetto (Co.co.pro.) e il contratto di collaborazione
coordinata e continuativa (Co.co.co.).
L’assegnazione a mansioni superiori diventa definitiva quando lo scatto non è provvisorio (sostituire un lavoratore assente) e
se la mansione viene svolta per almeno tre mesi.
Art.2103 = divieto di assegnare il lavoratore a mansioni inferiori a meno che non sia in presenza di esigenze straordinarie
temporanee, oppure per tutelare la salute del lavoratore o il suo interesse alla conservazione del posto di lavoro (es. lavoratrice
madre)
*
• persone che hanno un deficit mentale superiore al 45%;
• persone con problemi motori/malformazioni (deficit fisico al 33%);
• Non vedenti;
• Sordomuti;
• Invalidi di guerra (nati senza disabilità, ma causata da un’esperienza
Non appartiene alla categoria protetta però gode di una particolare tutela la figura della donna/madre.
Capitolo 4 - La tutela della lavoratrice madre e la parità uomo-donna nel rapporto di lavoro
Nel diritto di lavoro, la donna è considerata come soggetto degno di particolare protezione per ragioni di salute pubblica.
Art.3 Costituzione = tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali
Art.3 = é vietata qualsiasi discriminazione fra uomini e donne per quanto riguarda l'attribuzione delle qualifiche, delle
mansioni e la progressione nella carriera
Il giudice convoca le parti: se ritiene sussistente la violazione denunciata, emana un decreto immediatamente esecutivo con cui
ordina la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti dello stesso e provvede, se richiesto, al
risarcimento del danno anche non patrimoniale.
La lavoratrice può fare ricorso, chiedere la reintegrazione e il risarcimento per licenziamento illegittimo.
Art.2096 = l’assunzione del lavoratore deve risultare da atto scritto e durante questo periodo ciascuna delle parti può recedere
dal contratto senza obbligo di avviso
Oggetto del patto = verifica delle capacita professionali e della personalità del lavoratore
Durata del patto = stabilita dal contratto collettivo: limite 6 mesi (è un periodo di lavoro effettivo quindi la retribuzione è
uguale a quella degli altri lavoratore
Durante il periodo di prova non trova applicazione la disciplina sui licenziamenti: il recesso è discrezionale e non dev’essere
motivato.
L’unica ragione per cui si può licenziare è il mancato superamento della prova.
Il licenziamento è illegittimo se il datore non ha consentito l’esecuzione della prova o se ha licenziato per una ragione
discriminatoria.
Lavoratore notturno = colui che svolge durante il periodo di lavoro notturno almeno 3 ore del suo tempo di lavoro giornaliero
impiegato in maniera normale
3 tipi di apprendistato:
Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di
specializzazione tecnica superiore: permette di conseguire una qualifica professionale o un diploma professionale
alternando lavoro e studio. La durata, che è determinata in considerazione della qualifica o del diploma da conseguire, non
può essere superiore a tre anni. Possono essere assunti con questa tipologia di apprendistati i giovani dai 15 anni fino al
compimento dei 25 anni, senza una qualifica o un diploma professionale;
Apprendistato professionalizzante: È un contratto di lavoro per il conseguimento di una qualifica professionale ai fini
contrattuali attraverso una formazione trasversale e professionalizzante. Normalmente la durata del contratto non può
essere superiore a tre anni o cinque per l’artigianato. Possono essere assunti con questa tipologia di apprendistati i
giovani tra i 18 e i 29 anni compiuti;
Apprendistato di alta formazione e ricerca: È un contratto di lavoro che consente di conseguire diversi livelli di titoli di
studio: diploma di scuola secondari superiore, diploma professionale di tecnico superiore, diploma di laurea, master e
dottorato di ricerca. Possono essere assunti con questa tipologia di apprendistati i giovani tra i 18 e i 29 anni compiuti
(nel caso di possesso di qualifica professionale l’età minima scende a 17 anni), in tutti i settori di attività, privati o
pubblici.
Contratto di lavoro a chiamata
Il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro per un tempo determinato o indeterminato per una prestazione di
lavoro a carattere discontinuo.
È possibile:
• Quando vi siano soggetti che abbiano più di 55 anni oppure lavoratori con età inferiore ai 24 anni, nella fascia tra 24 e 55
non è possibile;
Non posso farlo:
• Nel settore del turismo, dello spettacolo e dei pubblici esercizi;
• Per sostituire dei lavoratori in sciopero;
• In aziende che nei 6 mesi precedenti hanno fatto licenziamenti collettivi;
• In aziende in cui vi è sospensione o riduzione dell’orario del lavoro per cassa integrazione;
• In aziende che non hanno effettuato la valutazione dei rischi.
Tirocinio extracurricolare/stage
Non costituisce alcun rapporto di lavoro. È un periodo di formazione pratica presso un’impresa o una pubblica amministrazione
finalizzata a completare la formazione con l’acquisizione di una determinata professione.
Parte 4 - La sicurezza sul lavoro
Sicurezza sul lavoro in Italia = Decreto legislativo 81/08 o ‘Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro’
Stabilisce regole, procedure e misure preventive da adottare per rendere piu sicuri i luoghi di lavoro.
Obiettivo = evitare e ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori a rischi legati all’attività lavorativa per evitare infortuni,
incidenti o contrarre una malattia professionale
Obbligo di adottare queste misure è a carico del datore di lavoro, dei lavoratori che devono rispettarle e dei collaboratori che
devono adottare un comportamento adeguato all’ambiente in cui si trovano.
Il luogo di lavoro deve essere dotato di accorgimenti e strumenti e deve esistere un’attività di prevenzione adeguata ai possibili
rischi in azienda, valutati con il DVR (Documento Valutazione Rischi).
Il datore di lavoro deve definire delle misure generali di tutela attraverso una continuativa valutazione dei rischi, provvedere
alla sorveglianza sanitaria e collaborare con RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e RLS
(Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza).
Datore di lavoro: colui che è titolare del rapporto di lavoro o il soggetto che ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o
dell’unità produttiva
La delega di alcune funzioni da parte del DL può avvenire con i seguenti limiti e condizioni:
• Deve risultare da atto scritto con data certa;
• Il delegato deve possedere tutti i requisiti di professionalità richiesti;
• La delega deve attribuire al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti;
• La delega deve attribuire al delegato l’autonomia di spesa necessaria;
• La delega deve essere accettata dal delegato per iscritto.
IL LAVORATORE: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito
dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato
Il decreto legislativo 81/08 attribuisce ai lavoratori una serie di competenze e di obblighi, cui corrisponde una precisa
responsabilità, sanzionata anche penalmente.
Tra i diritti vi è quello che il lavoratore, in caso di pericolo grave e immediato, si allontani dal posto di lavoro, senza subire
pregiudizio alcuno.
Obblighi generali:
• Contribuire all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicruezza sui luoghi di lavoro;
• Osservare le istruzioni date dal datore di lavoro;
• Utilizzare in modo appropriato i dispostivi di protezione;
• Segnalare le condizioni di pericolo;
• Attuare gli atteggiamenti per eliminare o ridurre le situazioni di grave pericolo;
• Non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispostivi di sicurezza o di segnalazione;
• Non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza;
• Partecipare ai programmi di formazione e addestramento;
• Sottoporsi ai controlli sanitari.
Obblighi specifici:
• Impiegare i DPI (dispostivi di protezione individuale);
• Sottoporsi al programma di formazione e addestramento;
• Utilizzare i DPI;
• Avere cura dei DPI;
• Seguire le procedure per la riconsegna dei DPI;
• Devono segnalare al datore eventuali difetti rilevati nei DPI.
In caso di esposizione imprevedibile ad agenti cancerogeni, i lavoratori devono abbandonare immediatamente l’area
interessata.
Se si verificano incidenti che possono provare la dispersione di agenti biologici, i lavoratori devono abbandonare la zona
interessata e segnalare al datore qualsiasi infortunio o incidente.
Il DL assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente e adeguata, con riferimento a:
• Concetti di rischio, danno, prevenzione e protezione;
• Rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni caratteristici del settore
L’addestramento viene effettuato da persone esperte e sul luogo di lavoro. La formazione deve essere periodicamente ripetuta.
IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS): persona eletta per rappresentare i lavoratori per quanto
riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro
Nelle aziende con massimo 15 lavoratori è eletto direttamente da loro; con più di 15 viene eletto per tramite delle
rappresentanze sindacali dell’azienda:
• 1 RLS ogni 200 lavoratori;
• 3 RLS da 201 a 1000;
• 6 RLS oltre i 1000.
Il RLS:
• Accede ai luoghi di lavoro;
• Riceve le informazioni e la documentazione inerente la valutazione dei rischi e le misure preventive relative;
• Collabora con il DL per migliorare la qualità del lavoro;
• Agisce da punto di riferimento tra DL, lavoratori, sindacato e istituzioni.
IL PREPOSTO: persona che sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone
la corretta esecuzione da parte dei lavoratori
È designato dal DL in base al titolo di studio; non è destinatario di sanzioni ma può essere coinvolto nelle indagini.
In ogni azienda è obbligatoria la presenza e l’uso di una cassetta o di un armadietto del primo soccorso.
IL MEDICO COMPETENTE: medico che collabora con il DL ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per
effettuare la sorveglianza sanitaria
Il medico competente:
• Collabora con il DL e con il RSPP ai fini della programmazione della sorveglianza sanitaria, all’attività di formazione e
informazione dei lavoratori e all’organizzazione del servizio di primo soccorso;
• Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria;
• Istituisce una cartella sanitaria per ogni lavoratore;
• Fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria;
• Visita gli ambienti di lavoro.
Gli esiti della visita medica devono essere allegati alla cartella sanitaria e il medico competente esprime uno dei seguenti
giudizi:
• Idoneità;
• Idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni;
• Inidoneità temporanea o permanente.
Capitolo 3 - Gli organi di vigilanza, controllo e assistenza
Comitato per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza: è istituito presso il Ministero della salute ed è
presieduto dal Ministro della Salute. Deve:
• Stabilire le linee comuni delle politiche nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
• Individuare obiettivi e programmi dell’azione pubblica di miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori;
• Definire la programmazione annuale in ordine ai settori prioritari di intervento della vigilanza;
• Programmare il coordinamento della vigilanza a livello nazionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro: è istituita presso il Ministero del lavoro e deve:
• Esaminare i problemi applicativi della normativa di salute e sicurezza e formulare proposte per il suo sviluppo;
• Definire le attività di promozione e le azioni di prevenzione;
• Validare le buone prassi in materia di salute e sicurezza;
• Elaborare le procedure standard di effettuazione della valutazione dei rischi;
• Indicare i modelli di organizzazione e gestione aziendale
Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP): ha il compito di fornire dati utili per
orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia dell’attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie
professionali. Questi dati sono:
• Quadro produttivo ed occupazionale;
• Quadro dei rischi;
• Quadro di salute e sicurezza;
• Quadro degli interventi di prevenzione;
• Quadro degli interventi di vigilanza;
• Dati degli infortuni che derivano dall’INAIL.
Enti nazionali aventi compiti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
• Elaborano e applicano piani triennali di attività;
• Provvedono alla consulenza alle aziende;
• Progettano ed erogano percorsi formativi per la salute e la sicurezza sul lavoro;
• Promuovono e divulgano la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro.
Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL):
• Raccoglie e registra i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno;
• Concorre alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle malattie professionali;
• Partecipa all’elaborazione della normazione tecnica in materia;
• Può erogare prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa.
Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL): è un organo tecnico-scientifico che ha l’obiettivo
di ricercare e controllare qualsiasi informazione o documentazione relativa alla prevenzione degli infortuni.
• Svolge e promuove programmi di studio e ricerca scientifica;
• Controlla la conformità ai requisiti di sicurezza e salute di prodotti messi a disposizione dei lavoratori;
• È titolare di prime verifiche alle attrezzature di lavoro;
• Fornisce assistenza al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e alle regioni e province autonome.
Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo (IPSEMA): ha il compito di ridurre il fenomeno infortunistico del settore
marittimo. Svolge gli stessi compiti dell’INAIL, ma relativi al settore marittimo.
La vigilanza
Azienda Sanitaria Locale (ASL): vigila affinché la legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro venga applicata
tramite 3 sottogruppi:
• SISP (Servizio Igiene e Sanità Pubblica);
• SPESAL (Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro);
• SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione).
Opera in diversi settori:
• Costruzioni edili o di genio civile;
• Lavori subacquei;
• Attività lavorative con rischio elevato.
Se la normativa non viene rispettata, possono essere presi dei provvedimenti come la sanzione o la sospensione, fino a 2 anni,
dell’attività.
Si ha reiterazione se, nei 5 anni successivi, lo stesso soggetto commette altre violazione della stessa origine.
Il DL ha l’obbligo primario di valutare i rischi e ha l’obbligo di elaborare un documento, chiamato DVR (Documento di
Valutazione dei Rischi) contenente:
• Relazione sulla valutazione di tutti i rischi;
• Indicazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuali adottati;
• Individuazione dei ruoli dell’organizzazione aziendale;
• Indicazione del nominativo del responsabile di servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza e del medico competente;
• Individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici.
INFORMAZIONE: trasferimento di notizie e contenuti utili and attivare il processo di prevenzione degli infortuni
Devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o ridotti.
Devono:
• Essere adeguati ai rischi da prevenire;
• Essere adeguati alle condizioni esistenti;
• Tenere conto delle esigenze ergonomiche;
• Poter essere adattati all’utilizzatore.
Vendita = contratto tipico nel sistema di scambio monetario, in quanto l’oggetto della vendita viene scambiato per un
corrispettivo in denaro
La forma del contratto di compravendita è libera (esistono alcune eccezioni in cui l’ordinamento prevede necessariamente la
forma SCRITTA: trasferimento della proprietà di beni immobili).
Il contratto non è condizionato alla venuta ad esistenza del bene o del diritto perché le parti possono essere già vincolate
all’esecuzione di alcune prestazioni (es. il compratore potrebbe essere già obbligato al pagamento del prezzo e il venditore
potrebbe essere obbligato a cooperare alla venuta ad esistenza del bene).
L’unico effetto che rimane sospeso è quello traslativo: si verifica nel momento in cui il bene viene ad esistenza in maniera
completa.
Il mancato avveramento dell’evento nel termine stabilito determina la risoluzione del contratto per SOPRAVVENUTA
IMPOSSIBILITÀ DI PRESTAZIONE, salvo che non sia stato stipulato un contratto aleatorio che consiste nell’assumersi il rischio
che la cosa non esisterà mai.
Se il compratore non paga il prezzo delle rate alle scadenze stabilite, il venditore può ottenere la risoluzione del contratto. Non
può ottenerla per il mancato pagamento di UNA SOLA RATA che non superi l’ottava parte del prezzo.
Si perfeziona solo quando il compratore comunica il proprio gradimento al venditore, nel termine di decadenza stabilito dalle
parti.
Nell’inerzia del compratore alla scadenza del termine, se la cosa si trova in possesso del compratore, il gradimento si presume.
Se, invece, la cosa deve essere esaminata presso il venditore, questi è liberato dalla proposta di vendita.
Il gradimento non comporta rinuncia ad agire con le azioni per vizi o per mancanza di qualità della cosa venduta anche se il
compratore ha manifestato oggi il suo gradimento, domani potrà comunque agire in giudizio per contestare i vizi della cosa.
il termine per il riscatto non può essere maggiore di 1 anno ella vendita di cose mobili e di 2 anni per gli immobili.
Il patto di riscatto crea sulla cosa venduta un vincolo reale: se il compratore vende la cosa, il venditore può riscattarla anche
nei confronti del terzo acquirente.
Affinché sia valido non basta la dichiarazione del venditore per riacquistare il bene, ma serve un negozio di trasferimento, in
cui ci sono entrambe le volontà.
Ha la stessa funzione di un contratto preliminare: le parti si vincolano reciprocamente a stipulare un nuovo negozio di vendita.
Il venditore deve garantire che il bene venduto sia libero dai vizi e dall’evizione.
La garanzia per l’evizione è funzionale alla tutela del compratore per eventuali ‘vizi giuridici’ non conosciuti al momento della
conclusione del contratto, che limitano il godimento del diritto o del bene. Si distinguono 3 tipi di evizione:
• Evizione totale: il compratore subisce l’accoglimento di un’azione di rivendicazione proposta ad un terzo, perdendo cosi la
proprietà del bene. È previsto che il compratore possa proporre l’azione di risoluzione del contratto, condannando il
venditore alla restituzione del prezzo e al risarcimento del danno;
• Evizione parziale: una sola parte del bene è di proprietà altrui. Se al momento della conclusione del contratto il compratore
avrebbe ugualmente acquistato il bene, ha diritto alla sola riduzione del prezzo e al risarcimento;
• Evizione limitativa: i terzi vantano diritti reali minori sul bene.
Il compratore avrà l’onere di chiamare a testimoniare il venditore che potrà smentire le pretese del terzo, in caso in cui un
terzo dovesse vantare diritti reali relativamente al been acquistato dal compratore.
La garanzia per i vizi, cosi come la garanzia per l’evizione, è un effetto naturale della compravendita.
Con questa garanzia, il venditore garantisce l’assenza di vizi materiali del bene che non ne consentano l’uso per il quale è
destinato.
Opera solo se i vizi sono tali da rendere la cosa inidonea all’uso a cui è destinata o sono tali da diminuire il valore del bene.
Non opera per i vizi che erano, al momento della stipulazione del contratto, conosciuti o conoscibili.
La garanzia deve essere fatta valere dal compratore entro 8 giorni dal momento della scoperta dei vizi, mentre il diritto di far
valere la garanzia si prescrive in 1 anno dalla data di consegna della cosa.
Vendita ai consumatori e vendita di beni di consumo
Consumatore = colui che acquista beni o servizi
Professionista = colui che offre beni o servizi
Consumatore = posizione subordinata rispetto al professionista: è un soggetto che aspira a conseguire un bene che pochi
offrono
La disciplina sancisce la nullità di alcune clausole, dette vessatorie, che determinano gravi squilibri contrattuali.
L’eventuale sanzione di nullità della clausola vessatoria non determina la nullità del contratto.
Allo scopo di tutelare il consumatore e al fine di garantire la conformità dei beni oggetto del contratto è stata introdotta una
disciplina. La conformità va valutata non solo in relazione al contratto ma anche con riguardo all’informazione precontrattuale
e alle descrizioni del professionista.
Il venditore risponde per i vizi manifestati entro 2 anni dalla consegna, a patto che il consumatore abbia denunciato la
presenza dei vizi entro 2 mesi dalla loro scoperta.
Vendita a prova
Vendita a prova = al compratore è assegnato un termine per valutare se la cosa acquistata abbia le qualità stabilite nel
contratto o è idonea all’uso cui è destinata
La prova si sostanzia in una condizione sospensiva: il contratto è già perfetto al momento della conclusione.
La prova dev’essere eseguita nei termini e secondo le modalità stabilite dal contratto.
Se l’esito è negativo, il contratto si risolve e il compratore può esigere la restituzione delle somme già pagate, con esclusione di
qualsiasi conversazione del contratto o riduzione del prezzo.
Il possesso in buona fede viene attuato ai beni mobili perché non sono soggetti a regime di pubblicità in determinati albi o
catasti.
La buona fede è presunta: sarà chi la contesta a dover provare la mala fede del possessore.
Posso accertare la mia buona fede nel momento in cui ho acquistato un determinato bene. Se cerco di accertarlo solo quando
vengo scoperto, risulto meno credibile.
Contratto di riporto
Contratto di riporto = contratto nel quale il RIPORTATO trasferisce al RIPORTATORE la proprietà di titoli di credito a fronte del
consensuale pagamento di un prezzo
Il RIPORTATORE si obbliga a trasferire al RIPORTATO, alla scadenza del termine fissato, la prosperità di altrettanti titoli della
stessa specie.
Al termine convenuto, il RIPORTATO vende titoli di credito (= assegni bancari e cambiali) al RIPORTATORE.
Se il RIPORTATO pagherà una somma inferiore, ne avrà tratto un guadagno, ma il RIPORTATORE, facendo circolare quei titoli,
potrebbe averne comunque tratto un guadagno.
Se il RIPORTATO pagherà una somma superiore, subirà una perdita ma avrà avuto la disponibilità di denaro per il periodo
convenuto, rientrando comunque in possesso dei titoli (= DEPORTO).
Contratto di permuta
Contratto di permuta = contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose o di altri diritti da un
contraente all’altro
Contratto estimatorio
Contratto estimatorio = contratto con il quale una parte consegna determinate cose mobili, stimate per un certo prezzo, ad
un’altra che si obbliga a pagarne il prezzo, con facoltà di liberarsi restituendo le cose entro un termine stabilito
È un contratto autonomo e tipico, reale (si perfezione con la consegna), ad efficacia traslativa (trasmette il diritto di proprietà)
e a titolo oneroso (comporta un arricchimento da entrambe la parti).
Contratto di somministrazione
Contratto di somministrazione = una parte si obbliga, verso corrispettivo di un prezzo, ad eseguire, a favore di un’altra,
prestazioni periodiche o continuative di cose
Parte 6 - L’impresa
Il Codice Civile non fornisce una definizione di impresa ma di imprenditore, e ne distingue diversi tipi:
• Imprenditore generale;
• Imprenditore agricolo;
• Imprenditore commerciale;
• Piccolo imprenditore.
Imprenditore in generale
Imprenditore = colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio
di beni e servizi
Imprenditore agricolo
Art.2135 = colui che esercita: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse
Coltivazione del fondo, selvicoltura e allevamento di animali = attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico, di
carattere vegetale o animale, che utilizzano il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine
Non può essere soggetto a fallimento, non ha l’obbligo di tenere le scritture contabili e non ha l’obbligo di iscriversi nella
sezione ordinaria del registro delle imprese (= elenco in cui sono indicate le aziende che esercitano sul territorio. Ha il compito
di rendere pubbliche le imprese esistenti e i fatti che le riguardano: pubblicità legale).
Imprenditore commerciale
Imprenditore commerciale = colui che esercita una o più delle seguenti categorie di attività:
• Attività industriale diretta alla produzione di beni o servizi: impresa alberghiera;
• Attività intermediaria nella circolazione dei beni: commercio all’ingrosso;
• Attività di trasporto per terra, acqua e aria: impresa di traporto merci;
• Attività bancaria o assicurativa: banca;
• Altre attività ausiliarie alle precedenti: imprese di agenzia, di marketing o di mediazione.
È soggetto a fallimento, ha l’obbligo di tenere le scritture contabili e ha l’obbligo di iscriversi nella sezione ordinaria del registro
delle imprese.
È diviso in:
• Sezione ordinaria: imprenditori commerciali, società commerciali, gruppi europei di interesse economico ed enti pubblici
economici;
• Prima sezione speciale: imprenditori agricoli, piccoli imprenditori, società semplici e artigiani;
• Seconda sezione speciale: società tra avvocati.
L’iscrizione al registro ha un’efficacia dichiarativa: serve a portare a conoscenza dei terzi e quindi rendere opponibili agli
stessi terzi gli atti compiuti dall’imprenditore.
Può essere di 2 tipi:
• Positiva: tutto ciò che è scritto si considera in modo assoluto conosciuto ai terzi;
• Negativa: tutto ciò che non è scritto si considera non conosciuto ai terzi in maniera relativa.
Le scritture contabili sono quei documenti necessari per consentire un controllo costante dell'attività di impresa, permettendo
all'imprenditore una gestione razionale e tutelando gli interessi dei terzi che con essa vengono in contatto. La loro tenuta è
obbligatoria per gli imprenditori non piccoli che esercitano attività commerciale e per l’esercizio dell’impresa sociale.
Scritture obbligatorie:
•Libro giornale: registro che compilo giornalmente, in ordine cronologico, indicando le operazioni attive e passive dell’impresa:
•Libro degli inventari: raccoglie gli inventari che vengono redatti all’inizio e alla fine dell’attività d’impresa. L’inventario deve
contenere l'indicazione e la valutazione delle attività (denaro, crediti, macchinari, impianti, ...) e delle passività (prestiti, debiti
verso terzi, ...) relative all'impresa. Alla fine dell’anno si redigerà il bilancio aziendale, in cui verranno indicati utili e perdite.
Le scritture contabili devono essere tenute secondo le norme di un’ordinata contabilità. Il libro giornale e quello degli inventari
devono essere numeri in ogni pagina e bollati in ogni foglio dall’ufficio del registro delle imprese.
Scritture relativamente obbligatorie:
•Libro cassa: scrittura nella quale vengono rilevate le entrate e le uscite di denaro relative all’azienda. La sua tenuta non è
imposta dalla legge.
Nell’ambito della rappresentanza commerciale, queste 3 figure rappresentano l’imprenditore e l’azienda al di fuori dell’esercizio
dell’attività:
•Institore: rappresentante generale dell’imprenditore preposto all’esercizio dell’impresa commerciale o di un suo ramo. Ha i
maggiori poteri di rappresentanza e amministrazione dell’impresa = “alter ego” dell’imprenditore. L’unico limite che ha è il
divieto di vendere o ipotecare i beni immobili dell’imprenditore principale. Non può decidere sulla disposizione dell’azienda o
modificare la sua struttura. Può stare in giudizio in nome dell’imprenditore per le obbligazioni che dipendono da atti compiuti
nell’esercizio dell’impresa.
•Procuratore: colui che in base ad un rapporto continuativo, ha il potere di compiere per l’imprenditore gli atti pertinenti
all’esercizio dell’impresa.
•Commesso: ha un limitato potere di rappresentanza limitatamente agli atti necessari per svolgere le operazioni per le quali
sono stati incaricati.
Piccolo imprenditore
Art.2083 = coltivatori diretti del fondo, artigiani, piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale
organizzata con il lavoro proprio o dei componenti della famiglia
Non è soggetto a fallimento, non ha l’obbligo delle scritture contabili e non ha l’obbligo di iscriversi nella sezione ordinaria dei
registro delle imprese.
Criterio base di imputazione = spendita del nome: diventa imprenditore colui che esercita personalmente l’attività d’impresa,
compiendo in proprio nome gli atti relativi
Secondo criterio = principio di effettività: acquisto della qualità di imprenditore con l’inizio dell’esercizio dell’attività d’impresa.
Non è sufficiente la semplice intenzione: l’effettivo inizio fa acquistare la qualità di imprenditore. L’iscrizione nel registro delle
imprese non è condizione né necessaria né sufficiente per l’attribuzione della qualità di imprenditore
Terzo criterio = la capacità di esercizio dell’attività d’impresa si acquista con la piena capacità di agire, quindi al compimento
dei 18 anni. Si perde in seguito a interdizione o inabilitazione. Non costituiscono limitazioni della capacità di agire, ma semplice
incompatibilità, i divieti di esercizio d’impresa commerciale posti a carico di coloro che esercitano determinati uffici o
professioni
Capitolo 1 - L’azienda
Art.2555 = azienda: complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa
Rapporto tra azienda e impresa: rapporto di mezzo a fine = l’azienda costituisce l’apparato strumentale di cui l’imprenditore si
avvale per lo svolgimento della propria attività d’impresa
Beni organizzati = consentono la produzione di utilità nuove, diverse e maggiori da quelle detraibili dai singoli beni
Il rapporto di strumentalità e di complementarietà fra i singoli elementi fa sì che il complesso unitario acquisti un valore di
scambio maggiore della somma dei valori dei singoli beni: avviamento
• Avviamento oggettivo: ricollegabile a fattori suscettibili di permanere anche se cambia il titolare dell’azienda;
• Avviamento soggettivo: dovuto all’abilità dell’imprenditore sul mercato e nel formarsi, conservare ed accrescere la clientela.
Può essere liberamente scelta ma è sottoposta a 2 limiti specifici: è necessario che rispetti i principi della verità e della novità
• Verità: la ditta deve contenere almeno il cognome o la sigla dell’imprenditore. Se l’attività viene trasferita ad un altro
imprenditore, non è necessario che quest’ultimo integri la ditta con il proprio cognome o la propria sigla;
• Novità: non si può adottare una ditta uguale o simile a quella usata da altro imprenditore. Una delle due ditte deve essere
modificata al fine di differenziarla. L’obbligo di differenziazione grava:
◦ Sul titolare della ditta iscritta posteriormente al registro delle imprese;
◦ Sul titolare della ditta usata posteriormente (in caso di impresa non soggetta a registrazione).
Il marchio
Marchio = qualunque segno riconoscibile rappresentato graficamente con parole, disegni, lettere, cifri, suoni, forma di un
prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche, purché sia sufficiente a distinguere i prodotti o i servizi
di un’impresa da quelli delle altre (= funzione distintiva dei prodotti)
Svolge una funzione attrattiva nei confronti dei consumatori che spesso acquistano determinati prodotti solo perché
contrassegnati da un marchio famoso.
Non deve contenere segni contrari alla legge, all’ordine pubblico e al buon costume.
Non deve contenere segni idonei ad ingannare il pubblico.
Dovrà essere composto in modo da consentire l’individuazione dei prodotti contrassegnati fra tutti quelli dello stesso genere.
Non deve essere simile ad un altro marchio esistente ed utilizzato per prodotti dello stesso tipo.
La tutela del marchio su scala nazionale richiede la registrazione presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi.
Il marchio registrato é un segno distintivo che gode di una particolare tutela giuridica nei confronti di terzi.
Si registra un marchio al fine di consentire all’imprenditore di distinguere e riconoscere il proprio prodotto o servizio rispetto a
quello di altre aziende.
L’insegna
Insegna = strumento atto a contraddistinguere e a indicare al pubblico i locali o il luogo di svolgimento di un’attività economica
È disciplinata dall’Art.2568 che prevede che l’utilizzo di tale strumento goda del diritto di uso esclusivo al pari della ditta.
L’unico requisito richiesto per l’insegna é quello della novità, per evitare il rischio di confusione con altra insegna già esistente.
La procedura di fallimento viene gestita da terza persona che ha il compito di recuperare più soldi possibili, vendendo anche
beni immobili per soddisfare tutti i creditori.
Parte 7 - Le società
Capitolo 1 - Le società in generale
L’attività d’impresa può essere esercitata sia in forma individuale che collettiva.
Forma collettiva = società
Società = organizzazione di persone e di beni preordinata al raggiungimento di uno scopo produttivo, mediante l’esercizio in
comune di una attività economica
Nozione
Art.2247 = Con il contratto di società, due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività
economica allo scopo di dividerne gli utili
Conferimento = atto traslativo a titolo oneroso con cui il socio adempie alla promessa di apporto di beni o lavoro proprio
stabilita in sede di costituzione della società stessa al fine di esercitare in comune l’attività economica
I conferimenti possono essere:
• In danaro;
• Beni in proprietà;
• Beni in godimento;
• Di crediti;
• Della propria opera: il socio d’opera si impegna ad eseguire una prestazione di lavoro = conferisce servizi.
Ciascun socio deve partecipare alla divisione degli utili in misura proporzionale al conferimento.
Unico limite: divieto del patto leonino (Art.2265) = uno o più soci vengono esclusi totalmente da ogni partecipazione agli utili o
alle perdite
Le società di persone e capitali si differenziano per il grado di autonomia patrimoniale = separazione tra il patrimonio della
società e il patrimonio dei singoli soci
Società di capitali = autonomia patrimoniale perfetta: i soci rispondono delle obbligazioni sociali solo nei limiti della quota
conferita. Quindi:
• I creditori particolari del socio non possono soddisfarsi sul patrimonio sociale;
• I creditori sociali non possono pretendere che i soci facciano fronte anche con i loro patrimoni personali agli eventuali debiti
contratti dalla società.
Società di persone = autonomia patrimoniale imperfetta: i singoli soci rispondono personalmente degli obblighi assunti dalla
società di cui fanno parte. Ciò significa che:
• I creditori sociali non possono aggredire direttamente il patrimonio personale dei soci. Devono prima soddisfarsi sul
patrimonio sociale e solo dopo possono rivolgersi al patrimonio personale dei singoli;
• I creditori personali dei soci non possono aggredire il patrimonio sociale per soddisfarsi.
Le società di persone
Responsabilità
In base al tipo di società, la responsabilità può variare. La responsabilità è:
• Di tutti i soci nella società in nome collettivo (è inderogabile);
• Di tutti i soci ma con la possibilità di patto contrario per alcuni di essi nella società semplice;
• Dei singoli soci accomandatari nella società in accomandita semplice (i soci accomandatari hanno responsabilità sociale
illimitata mentre i soci accomandati hanno responsabilità limitata: rispondono solo con quanto hanno conferito all’interno
della società).
Potere di amministrazione
Ciascun socio è amministratore della società.
L’amministrazione può essere:
• Congiunta: tutti i soci esercitano il potere);
• Disgiunta: viene nominato un amministratore che esercita il potere da solo).
Potere di amministrazione
Il potere di amministrazione è dissociato dalla qualità di socio: il socio non è amministratore della società. La qualità di socio gli
conferisce solo il potere di concorrere alla nomina degli amministratori.
Società lucrative
Sono caratterizzate dallo scopo di lucro che comprende:
• La realizzazione del profitto (lucro oggettivo);
• La sua divisione tra i soci (lucro soggettivo).
Società mutualistiche
Sono caratterizzate dallo scopo mutualistico (= fornire beni, servizi o occasioni di lavoro a favore dei propri soci a condizioni
più vantaggiose) perseguito dai soci.
Società commerciali
Società commerciali = società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società per azioni, società a responsabilità
limitata e società in accomandita per azioni
Alla società possono partecipare, oltre ai soci professionisti, anche soci non professionisti.
Il contratto viene stipulato per iscritto, ma l’esistenza di esso non viene esteriorizzata: una persona agisce, nei rapporti con i
terzi, apparentemente come imprenditore individuale, anche se essa ha uno o più soci che restano nascosti ai terzi.
Il contratto di società semplice non è soggetto a forme particolari. È valido anche un contratto orale o concluso per fatti
concludenti.
La ragione sociale ha funzione di identificazione della società allo stesso modo in cui il nome identifica la persona fisica. Deve
contenere il nome di uno o più soci.
Il capitale sociale esprime in termini monetari il valore di conferimenti che costituiscono il fondo sociale.
Lo status di socio si acquista per il solo fatto di aver concorso alla costituzione della società.
Hanno l’obbligo del conferimento e il divieto di servirsi dei beni sociali per fini estranei alla società.
Amministrazione della società = attività di gestione dell’impresa sociale: attività di esecuzione del contratto sociale preordinata
a realizzare l’interesse per il quale si è concluso il contratto sociale.
Principio generale per la società semplice = il potere di amministrazione spetta a ciascun socio con responsabilità illimitata.
Questo potere incontra un limite: il diritto di veto è riconosciuto a ciascuno degli altri soci che possono opporsi all’operazione
da compiere. È la maggioranza a decidere.
Il codice, per la società semplice, non prevede l’esistenza dell’assemblea. Le decisioni possono essere prese raccogliendo, anche
separatamente, le singole volontà dei soci: in alcuni casi le decisioni devono essere prese all’unanimità, in altre è sufficiente la
maggioranza dei soci.
Ciascun socio ha diritto di percepire gli utili. Le parti spettati ai soci nei guadagni e nelle perdite si presumono proporzionali ai
conferimenti, quindi:
• Se il valore dei conferimenti non è determinato dal contratto, le parti spettanti ai soci si presumono uguali;
• Se il contratto determina soltanto la parte di ciascun socio nei guadagni, nella stessa misura si deve determinare la
partecipazione alle perdite.
La parte spettante al socio che ha conferito la propria opera è determinata dal giudice.
Caratteristica fondamentale della società semplice è che per le obbligazioni sociali è responsabile non solo la società con il suo
patrimonio ma anche i singoli soci personalmente e illimitatamente responsabili.
Il rapporto può sciogliersi con riferimento ad un solo socio (= l’uscita di una sola parte dal contratto non determina lo
scioglimento della società) o nei confronti di tutti i soci.
La liquidazione della quota avviene mediante il pagamento di una somma di denaro entro 6 mesi dal giorno in cui si è verificato
lo scioglimento del rapporto con riguardo al socio defunto, receduto o escluso.
Il valore della quota si determina in base alla situazione patrimoniale della società nel giorno in cui si verifica lo scioglimento.
Il socio receduto o escluso e gli eredi del socio defunto restano responsabili personalmente per le obbligazioni sociali nate fino
al giorno in cui si è verificato lo scioglimento.
Verificatasi la causa dello scioglimento, la società non cessa subito di esistere ma si apre la liquidazione. Continua ad esistere
ai soli fini della liquidazione, che ha per scopo la conversione del patrimonio sociale in denaro destinato ad estinguere i debiti
sociali.
Società in nome collettivo (S.n.C)
Si caratterizza per la prevalente importanza delle persone dei soci rispetto alle quote di capitale conferite.
Carattere fondamentale = responsabilità illimitata e solidale dei soci
Società in nome collettivo: tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali (non derogabili dai
soci)
Autonomia patrimoniale = più rigida sia nei confronti dei creditori sociali che nei confronti dei creditori particolari
• Ogni socio che entra a far parte della società risponde anche per le obbligazioni contratte prima della sua ammissione;
• La responsabilità del socio uscente persiste fino al giorno in cui si verifica lo scioglimento del rapporto sociale.
Stipulazione del contratto = iscritto mediante scrittura privata autenticata dal notaio o atto pubblico
Gli amministratori e il notaio sono obbligati a depositare il contratto o una copia per l’iscrizione, presso l’ufficio del registro
delle imprese.
La ragione sociale deve essere costituita dal nome di uno o più soci e dall’indicazione del rapporto sociale: deve risultare che si
tratta di una società ma non è necessario specificarne anche il tipo.
Scioglimento: stesse regole della società semplice a cui va aggiunto il fallimento della società.
Liquidazione: stesse regole della società semplice alla quali devono aggiungersi quelle dettate in tema di pubblicità e formalità.
È l’unico tipo di società che consente l’esercizio in comune di un’impresa commerciale senza esporre l’intero patrimonio
personale al soddisfacimento delle obbligazioni sociali.
É fondata sulla fiducia verso gli accomandatari. La presenza delle due categorie deve esserci sempre: se viene meno una
categoria, la società deve sciogliersi.
L’atto costitutivo é soggetto alla normativa della S.n.C.: vanno distinti però i soci accomandanti e i soci accomandatari.
Agisce sotto una ragione sociale costituita dal nome di almeno uno dei soci accomandatari, con l’indicazione del rapporto
sociale.
Divieti dei soci accomandanti:
• Includere il proprio nome nella ragione sociale;
• Partecipare attivamente all’amministrazione della società.
Le sanzioni sono:
• Perdita della limitazione di responsabilità nei confronti dei contravventori;
• Possibilità di essere escluso dalla società.
Per le obbligazioni sociali risponde la società con il suo patrimonio: hanno personalità giuridica ed autonomia patrimoniale
perfetta.
La S.p.A deve costituirsi per atto pubblico, la cui mancanza è causa di nullità della società.
L’iscrizione al registro delle imprese è l’elemento con cui si completa la fattispecie costituiva: in seguito a ciò la società viene
ad esistenza (iscrizione = efficacia costitutiva: con essa la società acquisisce la personalità giuridica)
L’atto costitutivo può essere modificato attraverso una delibera dell’assemblea straordinaria.
La delibera di modifica deve essere iscritta nel registro delle imprese entro 30 giorni a cura del notaio.
Patti parasociali
Patti parasociali = accordi che si accompagnano alla stipulazione dell’atto costitutivo ma che restano separati ed autonomi
rispetto ad esso
Nascono dall’esigenza dei soci di tutelare meglio gli interessi già tutelati dalla legge.
Sono convenzioni con cui due o più soci assumono impegni reciproci in ordine all’esercizio dei diritti connessi alla
partecipazione sociale da ciascuno posseduta.
Hanno efficacia obbligatoria: vincolano solo i soci che li hanno sottoscritti e non possono essere opposti né a terzi né alla
società.
I conferimenti
La disciplina dei conferimenti per le S.p.A é ispirata a una duplice finalità:
• Garantire che i conferimenti promessi dai soci vengano acquisti dalla società;
• Garantire che il valore assegnato dai soci ai conferimenti sia veritiero.
I conferimenti devono essere fatti in denaro. C’è l’obbligo di immediato versamento al momento della costituzione della società
di almeno il 25% dei conferimenti.
Le prestazioni d’opera o di servizi non possono costituire oggetto di conferimento, ma solo oggetto di prestazioni accessorie.
Le quote di partecipazione alla società sono rappresentate da azioni = titoli di credito causali nominativi sottoscritti da uno
degli amministratori che rappresentano la misura della partecipazione dei singoli soci alla società.
Il bilancio
Bilancio = documento contabile da redimersi al termine di ogni esercito annuale, dal quale devono risultare con chiarezza e
precisione la situazione patrimoniale della società e gli utili conseguiti o le perdite sofferte
L’assemblea, una volta approvato il bilancio, delibera circa la distribuzione degli utili ai soci:
• Possono essere corrisposti dividendi solo per utili realmente conseguiti dal bilancio approvato;
• Se si verificano perdite del capitale sociale non possono ripartirsi utili finché il capitale non viene reintegrato o ridotto. Sono
possibili acconti su dividendi (= utili futuri che saranno sostituiti)
Le obbligazioni
Obbligazioni = mezzo di finanziamento della società
Obbligazioni = titoli emessi dalla società ed offerti in sottoscrizione ai risparmiatori per reperire capitale
Il potere di convocare l’assemblea spetta all’amministratore unico o al consiglio di amministrazione nel sistema di controllo
tradizionale e in quello monistico, mentre in quello dualistico é riconosciuto al consiglio di gestione.
Se l’assemblea é regolarmente costituita si procede alla discussione dell’ordine del giorno e si passa poi passa alla votazione.
Amministratori
Sistema tradizionale: basato sulla distinzione tra un organo di gestione (= consiglio di amministrazione o amministratore
unico) e un organo di controllo (= collegio sindacale*). Possono essere nominati amministratori i soci e i soggetti estranei alla
società.
Gli amministratori hanno la funzione di gestire l’impresa, di rappresentare la società nei confronti di terzi, di eseguire la
volontà dell’assemblea e di curare la tenuta dei libri contabili.
Sono responsabili verso la società dei danni derivanti dall’inosservanza dei loro doveri.
Sistema dualistico: la gestione dell’impresa spetta al consiglio di gestione affiancato da un consiglio di sorveglianza.
*Organo composto da 3 o 5 membri effettivi e 2 supplenti, nominati tra i soci o tra persone estranee. Devono avere particolari
requisiti di idoneità, indipendenza e onorabilità. Restano in carica 3 anni e possono essere revocati solo per giusta causa.
Poteri dei liquidatori: possono compiere tutti gli altri utili per la liquidazione della società..
Attività dei liquidatori = diretta a soddisfare i creditori sociali utilizzando il denaro presente nelle casse della società e quello
realizzato dalla vendita dei beni sociali
La società potrebbe però non avere fondi sufficienti: i liquidatori possono chiederei ai soci i versamenti ancora dovuti
Al termine della liquidazione, i liquidatori devono redigere il bilancio finale che dev’essere depositato presso l’ufficio del
registro delle imprese.
Durante i 3 mesi successivi all’iscrizione del deposito, ogni socio può contestare il bilancio proponendo reclamo al
tribunale
Se non vengono presentati reclami, il bilancio si ritiene approvato
Resta solo da ripartire tra i soci l’attivo residuo sulla base del piano di riparto contenuto nel bilancio.
I soci che hanno potere il potere hanno anche la responsabilità personale ed illimitata delle obbligazioni sociali.
Il capitale sociale non può essere inferiore a 50.000€ e la denominazione sociale si forma con:
• L‘indicazione del tipo sociale;
• Il nome di almeno un socio accomandatario
La S.p.A si scioglie anche nell’ipotesi di cessazione dall’ufficio di tutti gli amministratori se in 180 giorni non si è provveduto
alla loro sostituzione.
Nella denominazione sociale possono anche non comparire i nomi dei soci ma deve sempre contenere l’indicazione della S.r.l.
É ammessa la possibilità di conferire tutti gli elementi dell’attivo suscettibili di valutazione economica: oltre alle esperienze
professionali, il marchio, il nome e il brevetto possono essere conferire anche prestazioni di opera e di servizi a condizione che
il socio presti alla società una polizza assicurativa a garanzia degli obblighi assunti.
Quota = misura della partecipazione di un soggetto al capitale che non può essere rappresentata da azioni e non può costituire
oggetto di offerta al pubblico di prodotti finanziari
Al socio spetta il diritto di recedere dalla società mediante una manifestazione unilaterale di volontà:
• Nei casi previsti dall’atto costitutivo
• Nei casi specifici previsti dalla legge
Organi sociali
Assemblea
Modello decisionale principale = assembleare collegiale
Altro modello = procedimento a formazione progressiva che si realizza con la consultazione scritta o il consenso espresso per
iscritto
Amministratori
I componenti dell’amministrazione possono essere scelti anche tra i non soci.
Se l’amministrazione viene affidata a più persone é previsto che diano vita al consiglio di amministrazione che può operare con:
• Amministrazione disgiuntiva che attribuisce il potere di gestione a ciascun amministratore
• Amministrazione congiuntiva che può contemplare la necessità del consenso unanime di tutti gli amministratori
L’atto costitutivo va redatto per atto pubblico e il capitale sociale, pari alla cifra simbolica di 1€ e inferiore a 10.000, dev’essere
interamente versato alla data della costituzione mediante conferimento in denaro.
Mercato finanziario = luogo ideale di incontro della domanda e dell’offerta dei prodotti finanziari in cui entra il risparmio
raccolto fra il pubblico
Possono avere ad oggetto non solo strumenti finanziari ma anche prodotti finanziari,
Offerta al pubblico di sottoscrizione e di vendita = ogni comunicazione rivolta a persone in qualsiasi forma e con qualsiasi
mezzo, finalizzata alla vendita o alla sottoscrizione di prodotti finanziari
Offerto pubblica di acquisto o di scambio = ogni offerta, invito ad offrire o messaggio promozionale effettuati in qualsiasi forma
e finalizzati all’acquisto o allo scambio di prodotti finanziari
Sono definiti come il patrimonio autonomo, suddiviso in quote, gestito a monte e raccolto mediante una o poi emissioni di quote.
Le SICAV e le SICAF
La prestazione del servizio di gestione collettiva é riservata alle società di risparmio, alle società di investimento a capitale
variabile (SICAV) e alle società di investimento a capitale fisso (SICAF).
SICAV = organismi di investimento collettivo del risparmio aperto costituito in forma di S.p.A a capitale variabile con sede
legale in Italia e avente per oggetto l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta delle proprie azioni
SICAF = organismi di investimento collettivo del risparmio chiuso costituto in forma di S.p.A a capitale fosse com sede legale
I’m Italia e avente per oggetto l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta delle proprie azioni e di altri
strumenti finanziari
Affinché lo scopo possa realizzarsi occorre che assumano la qualità di imprenditore le stesse persone che normalmente sono ad
esso contrapposte (clienti e consumatori) = l’impresa viene collettivamente esercitata dalle stesse persone che usufruiranno
dei beni o servizi da essa prodotti: i soci e destinatari dell’attività sociale sono le stesse persone
Le società cooperative
Sono predisposte per l’esercizio collettivo a scopo mutualistico di imprese commerciali e non.
Si distinguono tra:
• Cooperative a mutualità prevalente
• Cooperative a mutualità non prevalente
La costituzione deve avvenire nella forma dell’atto pubblico che è sottoposto all’iscrizione nel registro delle imprese a seguito
della quale la società acquista la personalità giuridica.
I soci fondatori devono essere almeno 9.
La denominazione sociale può essere formata liberamente ma deve contenere l’indicazione “società cooperativa”.
Contratto di società = aperto e consente l’ingresso di nuovi soci.
La partecipazione dei soci è rappresentata da quote o da azioni nominative di valore non inferiore a 25€ e non superiore a
500€. Nessun socio può essere titolare di una partecipazione superiore a 100.000€.
Quote ed azioni sono trasferibili per atto fra vivi con effetto verso la società solo se il trasferimento è autorizzato dagli
amministratori.
La responsabilità dei soci: l’Art.2518 stabilisce che per le obbligazioni sociali è responsabile la società con il suo patrimonio.
Il capitale sociale è variabile: muta al mutare del numero dei soci.
L’assemblea sociale: ogni socio ha un solo voto e può esercitarlo se iscritto da almeno 90 giorni nel libro dei soci.
L’organo amministrativo: la maggioranza degli amministratori deve essere composta dai soci cooperatori. Sono nominati
dall’assemblea.
L’organo di controllo: la nomina del collegio sindacale è obbligatoria se:
• Per due esercizi consecutivi sono stati superati due limiti;
• La cooperativa è obbligato alla redazione del bilancio consolidato;
• La cooperativa controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti.
Le società cooperative sono sottoposte a rigorosi controlli dell’autorità governativa: se vengono accertate gravi irregolarità,
l’autorità di vigilanza può revocare gli amministratori e i sindaci ed affidare la gestione ad un commissario governativo.
Con un unico contratto, un soggetto diventa socio della società e stipula l’assicurazione.
Vengono introdotti gli istituti della trasformazione, fusione e scissione della società con i quali si assiste ad una Modica
dell’atto costitutivo.
Carattere comune ai 3 istituti = operare un mutamento dell’organizzazione sociale che si rifletta sulla posizione dei soci e sulla
loro responsabilità per le obbligazioni sociali
Trasformazione: mutamento del tipo di società. Consiste in una modificazione dell’atto costitutivo: la società rimane
immutata nella sua identità ma cambia il tipo e lo schema organizzativo. La società conserva i diritti e gli obblighi e
prosegue in tutti i rapporti dell’ente che ha effettuato la trasformazione
Fusione: fenomeno della concentrazione delle imprese. Ad una pluralità di società viene sostituito un unico organismo
sociale che comporta la modificazione degli atti costitutivi. Gli amministratori devono redigere un progetto di fusione che
deve indicare l’atto costitutivo della nuova società, il rapporto di cambio delle azioni o quote
Scissione: il patrimonio di un ente viene suddiviso ed attribuito ad altre società in funzione di riorganizzazione aziendale.
Può essere:
• Scissione totale: l’intero patrimonio viene assegnato a 2 o più società;
• Scissione parziale: solo una parte del patrimonio viene assegnata a 2 o più società.
In entrambi i casi si attua un trasferimento di elementi patrimoniali arrivi e passivi ma nella scissione totale la società si
estingue, in quella parziale dovrà solo ridurre il caporale sociale rispetto a quanto trasferito.