Sei sulla pagina 1di 5

PENALE II – I DELITTI DI OMICIDIO

OMICIDIO - Articolo 575 c.p. – “ Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la
reclusione non inferiore ad anni ventuno”.

Analisi del reato


Chiunque: pronome indeterminativo - Reato comune .
Criterio soggettivo: art 3 c.p. “ la legge penale italiana obbliga tutti coloro che, cittadini
italiani o stranieri..”
Criterio oggettivo: art 3 c.p. “.. si trovano nel territorio dello stato, salve le eccezioni
stabilite dal diritto pubblico interno o internazionale. La legge penale italiana obbliga altresì
tutti coloro che cittadini o stranieri si trovano all’estero , ma limitatamente ai casi stabiliti
dalla legge medesima o dal diritto internazionale”. – principio di territorialità.
Art 4 c.p. : “ agli effetti della legge penale è territorio dello stato il territorio della
Repubblica e ogni altro luogo soggetto alla sovranità dello Stato”.
Soggetto attivo: può anche non appartenere al genere umano.
Cagiona: richiamo art 40 e 41 c.p. – previsione raddoppiata: la condotta può consistere
tanto in una azione quanto in una omissione. Quando un fatto può considerarsi commesso?
Il fatto deve essere entrato nell’esperienza comune per essere punito e ovviamente deve
coincidere al tipo legale. Di conseguenza il fatto è tale se a un fatto che accade togliamo
l’accaduto, empiricamente ovvero materialmente non rimane nulla. Viceversa per la
condotta omissiva, se aggiungiamo l’azione giuridicamente dovuta tale azione avrebbe
impedito l’evento. ( Non si deve trattare di una omissione qualsiasi ma l’omissione di una
azione di cui si ha l’obbligo giuridico di rispettare).
Probabilità statistica + probabilità logica.
L’accertamento della causalità ha una funzione di garanzia. Tanto più la previsione è
determinata, tanto meno c’è spazio per una arbitraria compressione della libertà di
iniziativa individuale.
Condotta causale: cagionare la morte -> nesso di causalità tra l’azione o omissione e
l’evento morte.
La morte: richiamo alla L. n. 578/1993 e quella n. 644/1975 “ la morte si identifica con la
cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo”.
Morte dissociata D.M. 11 aprile 2008 – cuore battente/ cervello morto utile al fine dei
trapianti.
Evento 1° concezione: qualcosa che si può percepire ; 2° concezione: violazione di una
norma.
L’evento si identifica nell’offesa all’oggetto della tutela prestabilita dalla norma.
Nel nostro caso qual è il bene giuridico protetto? La vita umana.
Non tutti i beni giuridici sono soggetti a una tutela penale ( Frammentarietà del diritto
penale).

Distinzione tra: reati naturali e reati artificiali.


Dal punto di vista naturalistico la tutela riguarda l’evento morte mentre dal punto di vista
giuridico viene in primo piano la valutazione etico - sociale e insieme culturale della vita.
L’evento naturalistico attiene alla struttura mentre l’evento giuridico alla funzione.

Per quanto riguarda l’omicidio l’offesa allo stesso bene giuridico può assumere una gravità
diversa in base alle modalità con cui è realizzato.
Vediamo infatti al bene vita le varie modalità lesive a cui segue una gravità diversa:
1) Art 575 c.p. omicidio doloso
2) Art 584 c.p. omicidio preterintenzionale
3) Art 589 c.p. omicidio colposo
4) Art 579 c.p. omicidio del consenziente
Di un uomo: richiamo art 3 Costituzione – “ tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge,
senza distinzione di sesso..” - uomo considerato come appartenente biologicamente al
genere umano. Quindi ricomprende sia l’uomo che la donna lasciando escluso l’essere
mostruoso o l’alieno purché appunto non sia biologicamente appartenente al genere
umano.
È punito con la reclusione: cosa è la reclusione? Richiamo all’articolo 17 c.p. che riguarda le
pene principali. Le pene principali si distinguono in delitti e contravvenzioni. Le pene
principali stabilite per i delitti sono: ergastolo, reclusione e multa. Le pene principali per le
contravvenzioni sono: arresto e ammenda. Dunque possiamo dedurre che la reclusione è
una pena inflitta a seguito di un delitto.
Omicidio -> delitto -> punito con la reclusione non inferiore ad anni 21.
Art 23 c.p. pena della reclusione : “ la pena della reclusione si estende da 15 giorni a 24
anni etc.”
Possiamo dedurre che l’omicidio oltre ad essere un delitto punito con la reclusione è un
reato che viene punito molto severamente (in base alla gravità del fatto) infatti il minimo
edittale è vicino al massimo edittale della forbice sanzionatoria.
Dove avviene la reclusione? Luoghi appositi L. n 354/1975 – problema della detenzione
cautelare che è una misura processuale. (pag. 6)
Andando ad analizzare le norme del c.p. che riguardano i delitti possiamo vedere che vi è
l’art 56 c.p. che disciplina il delitto tentato: “ chi compie atti idonei, diretti in modo non
equivoco a commettere un delitto, risponde di delitto tentato.” – tentativo valido SOLO per
i delitti e non per le contravvenzioni.
Per il tentativo art 56 c.p. “ atti idonei diretti in modo non equivoco”.. tali fatti rientrano
nella previsione dell’art 575?? No – tale articolo è relativo all’omicidio CONSUMATO.
Si può punire l’omicidio tentato in virtù dell’interpretazione degli art 56/575 c.p.

Art 12 preleggi : “ nell’applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello
fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e
dall’intenzione del legislatore”
Il significato delle parole deve rimandare ad un fatto
Art 25 Costituzione: “ nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata
in vigore prima del fatto commesso” – riserva assoluta di legge.
- Interpretazione letterale
- Interpretazione sistematica
- Interpretazione in base alla storia
Art 14 preleggi: “ le leggi penali… non si applicano oltre i casi.. in esse considerati” – divieto
analogia.

Dall’analisi dei delitti contro la vita emerge che a tutela dello stesso bene c’è:
- Un ipotesi di reato doloso (575 – omicidio)
- Un ipotesi di reato preterintenzionale (584)
- Un ipotesi di reato colposo ( 589).
Il fatto in sé considerato quindi non è sufficiente per stabilire la fattispecie ma bisogna
altresì osservare se vi è presenza di dolo o di colpa ( fatto volontario o involontario) ed
eventualmente valutare se vi siano delle cause di giustificazione ( copertura giuridica del
fatto lesivo).
- Elementi positivi: formano la materia dell’illecito
- Elementi negativi: formano la materia della scriminante
La presenza dei secondi nega la rilevanza dei primi
OMICIDIO PRETERINTENZIONALE – Art 584 c.p. – “ Chiunque con atti diretti a commettere
uno dei delitti preveduti dagli art 581 e 582 , cagiona la morte di un uomo , è punito con la
reclusione da 10 a 18 anni”.
Analisi reato
Chiunque: Reato comune.
Con atti diretti a commettere uno dei delitti preveduti dagli art 581 e 582 : condotta
causale. Qualunque condotta dalla quale derivi la morte come conseguenza non è idonea a
integrare la fattispecie ma solamente atti diretti a commettere i delitti previsti dagli art 581
e 582 ( percosse e lesioni).
Tale dicitura richiama art 56 c.p. sul tentativo “ atti idonei , diretti in modo non equivoco” i
requisiti ulteriori di questa norma sono impliciti nell’art 584 c.p.
Un tentativo punibile di percosse e lesioni costituisce la condotta descritta come causale
dell’omicidio preterintenzionale.
Al fine di imputare ad un soggetto la fattispecie dell’omicidio preterintenzionale non è
necessario che si verifichi il reato consumato di percosse o di lesioni poiché è la morte
l’evento costitutivo della fattispecie. Si deve concludere che almeno il tentativo di percosse
o lesioni è NECESSARIO affinché possa sussistere il dolo relativo al c.d. reato di passaggio ,
quello attraverso la quale si cagiona la morte.
Art 43 c.p. delitto preterintenzionale : “ il delitto è preterintenzionale quando dall’azione od
omissione dell’agente deriva un evento più grave di quello voluto dall’agente”.

Fattispecie delle percosse art 581 c.p. “ chiunque percuote taluno, se dal fatto non deriva
una malattia nel corpo o nella mente” -> condotta commissiva o di pura azione?? Partiamo
dal significato della parola percuotere: cagionare offesa all’altrui intangibilità corporale
senza lederne l’incolumità fisica o psichica. -> condotta a forma libera costituita da una
azione o da una omissione. Richiamo art 40 c.p. “ non impedire un evento che si ha
l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.
La rilevanza dell’omissione può dunque essere ridotta nel senso che l’omissione di converte
in azione di percosse, in quanto si percuote indirettamente – azione attraverso omissione.
Fattispecie delle lesioni art 582 c.p.: “ chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale.. ->
alle lesioni segue una “malattia” -> condotta a forma libera ovvero può essere costituita da
una azione o da una omissione.

La condotta iniziale deve essere dolosa (antecedente causale) a cui segue evento morte
(evento non voluto imputabile a titolo di colpa). – è colposo solo se vi è prevedibilità
dell’evento .
Un altro tipo di omicidio preterintenzionale è l’aborto art 18 L. n. 364/1988.

MORTE O LESIONI COME CONSEGUENZA DI UN ALTRO DELITTO ART 586 c.p. – “ … quando
da un fatto preveduto come DELITTO doloso deriva, quale conseguenza non voluta dal
colpevole , la MORTE o la LESIONE di una persona, si applicano le disposizioni dell’art 83 ma
le pene stabilite dagli art 589 c.p. e 590 c.p. sono aumentate”
Art 589 omicidio colposo
Art 590 lesioni personali colpose
EVENTO DIVERSO DA QUELLO VOLUTO DALL’AGENTE Art 83 c.p. – “ per errore nell’uso dei
messi di esecuzione del REATO o per altra causa , si cagiona un EVENTO diverso da quello
voluto , il colpevole risponde a titolo di colpa dell’evento non voluto quando il fatto è
preveduto dalla legge come delitto colposo.”

 Art 83 c.p. norma generale ( REATO, EVENTO) ;


 Art 586 c.p. norma speciale ( DELITTO , MORTE) .
Il dolo è relativo all’evento voluto, l’evento diverso non voluto ma prevedibile potrà essere
imputato se la condotta si presenta viziata da colpa.
Qual è il rapporto tra questi due articoli?
L’Art 83 rappresenta la norma generale che disciplina i casi in cui a seguito del tentativo o
della realizzazione di un reato se ne cagiona per colpa un altro preveduto come delitto
colposo qualunque esso sia. L’art 586 disciplina l’ipotesi particolare in cui a seguito di un
delitto doloso si cagiona per colpa la morte o la lesione di una persona.

Queste norme non sono norme incriminatrici ma sono norme di disciplina.

Omicidio preterintenzionale -> delitto unitario


Art 586 c.p. circostanza aggravante

Potrebbero piacerti anche