ART 35 COST.
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.
Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del
lavoro.
Lezione 2
Nel diritto del lavoro la funzione dell’ordinamento è di tutelare il contraente debole. Ma la
gerarchia delle fonti funziona con la inderogabilità in peius e derogabilità in meius.
Come agisce la norma inderogabile nel contratto di lavoro? Art 1321 e 1322 c.c.: autonomia
negoziale privata. Il rapporto di lavoro subordinato nasce da un contratto.
ART 1321 C.C.
Il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto
giuridico patrimoniale .
Il rapporto di lavoro è contenuto in un contratto corrispettivo di scambio e di durata in quanto non
si estingue tempestivamente.
ART 1322 C.C.
Le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge e
dalle norme corporative. Le parti possono anche concludere contratti che non appartengano ai tipi
aventi una disciplina particolare, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela
secondo l'ordinamento giuridico.
Art 1322: le parti non sono totalmente libere nel definire l’oggetto del contratto perché lo
definiscono nei limiti di quanto stabilito dalla legge. Per quanto riguarda il contratto di lavoro
quest’ultimo è disciplinato principalmente da norme inderogabili.
Il principio del contratto si regge sul fatto che i privati sono in grado di autoregolarsi. Il contratto
presume che se io sono disposto a pagare un milione di euro un bene la situazione è lasciata alla
mia volontà.
Nel caso in cui è il lavoratore la controparte, il rapporto è regolato da norme di legge imperative e
inderogabili.
Qual è il principio generale? Nel contratto del lavoro si applica l’art 1419 e non la nullità del
contratto.
comma 2: si chiama nullità parziale perché non viene travolto l’intero contratto ma solo le
clausole nulle.
Questa norma tutela il lavoratore in caso di nullità assoluta - prestazione di FATTO. – tutela
estrema se l’oggetto è illecito.
Se il contratto ha una clausola contraria a norme imperative viene applicato L’art 1419 comma 2
c.c. e tale norma ha un effetto CONSERVATIVO rispetto all’effetto demolitorio della nullità totale.
Questa norma va contro la volontà dell’autore che ha stipulato il contratto stesso.
Regolamentazione iniziale: nullità parziale.
Problema: si stipula un contratto valido poi però durante il rapporto può accadere che il
lavoratore maturi diritti non soddisfatti. La debolezza contrattuale si potrebbe estrinsecare nella
rinunzia ai propri diritti di propria volontà. Che senso ha parlare di volontà libera? La libertà
formale e sostanziale. Questa è una libertà formale ma l’ordinamento ritiene che da soggetto
debole ha solo una libertà sostanziale.
Differenza tra rinunzia e transazione (abdicato o unilaterale che non presuppone la rinunzia
dall’altra parte – contratto corrispettivo che sta nelle reciproche rinunzie).
2113 comma 1 : rinunzia e transazioni derivanti da disposizioni INDEROGABILI DELLA LEGGE O DEI
CONTRATTI COLLETTIVI - 1973 emanato il processo del lavoro vennero aggiunti i contratti collettivi.
Legge inderogabile e contratto collettivo inderogabile. Il contratto collettivo è un atto di autonomia
negoziale privata e non una fonte e prima di questa modifica il lavoratore poteva rinunciare a
quanto sancito dal contratto collettivo in quanto derogabile.
La retribuzione viene stabilita dal contratto collettivo art 36 costituzione.
Non confondere: Natura inderogabile del contratto collettivo con la sua efficacia erga omnes.
II contratto collettivo si applica solo a chi lo vuole applicare ma quando si applica ha una
valenza inderogabile.
Le due reti di protezione coprono l’intero rapporto sia la disciplina iniziale che i diritti maturati.
Art 2113 comma 4 : organi a cui si può rivolgere il lavoratore viene assistito in modo che possa
rinunziare consapevolmente ai propri diritti.
Morale comma 1 e 4: il lavoratore non viene lasciato in balia del datore di lavoro e può rinunziare
ai propri diritti solo se c’è un organo che gli spieghi quello che sta facendo. – volontà assistita del
lavoratore.
Collegamento 2113 e istituto della prescrizione.
Metus : soggezione psicologica - questa soggezione può portare il lavoratore a perdere il potere di
far valere un diritto a causa della prescrizione. Per questo la decorrenza della prescrizione dei
crediti retributivi si sospende nel corso del rapporto e nel momento in cui termina il rapporto inizia
la durata della prescrizione. Questo vale per i rapporti che non hanno una tutela forte contro il
licenziamento.
RICORDA : Rapporto tra gli art 1419 c.c. 2113 c.c. e 2113 c.c. prescrizione
Lezione 3
La volontà negoziale del lavoratore è messa sotto tutela e si esplica in modi rigorosi.
La certificazione dei contratti di lavoro: i contratti sono disciplinati in parte dal codice civile e in
parte da leggi speciali.
La certificazione è un istituto introdotto dalla legge Biagi per dare più certezza alle parti in ordine
al rapporto. Serve a certificare la genuinità del rapporto di lavoro stipulato dal lavoratore.
Il diritto del lavoro è formato da molta incertezza e molti contenziosi e questa norma
dovrebbe andare a limitare il contenzioso.
Le parti possono certificare il contratto in cui viene dedotto una prestazione di lavoro subordinata.
ART. 75 – Legge Biagi – decreto legislativo 276/2003
– art 75 legato all’art 1419 è uno strumento di tutela che serve a correggere il contratto nel caso
ci sia la violazione di norme imperative. Le parti per avere un minimo di certezza e in particolare il
datore di lavoro hanno interesse a certificare questo contratto. La volontà del lavoratore viene
assistita .
Problema: tutti i tentativi di dare più certezza si scontrano con la norma inderogabile. Gli
accertamenti dell’organo preposto permangono fino al momento in cui siano esperibili anche
verso i terzi uno dei ricorsi contenuti nell’art 80 della medesima legge.
Art. 80.
1. Nei confronti dell'atto di certificazione, le parti e i terzi nella cui sfera giuridica l'atto stesso è
destinato a produrre effetti, possono proporre ricorso, presso l’autorità giudiziaria di cui
all'articolo 413 del codice di procedura civile, per erronea qualificazione del contratto oppure
difformità tra il programma negoziale certificato e la sua successiva attuazione. Sempre presso la
medesima autorità giudiziaria, le parti del contratto certificato potranno impugnare l'atto di
certificazione anche per vizi del consenso.
2. L'accertamento giurisdizionale dell’erroneità della qualificazione ha effetto fin dal momento
della conclusione dell'accordo contrattuale. L'accertamento giurisdizionale della difformità tra il
programma negoziale e quello effettivamente realizzato ha effetto a partire dal momento in cui la
sentenza accerta che ha avuto inizio la difformita' stessa.
3. Il comportamento complessivo tenuto dalle parti in sede di certificazione del rapporto di lavoro
e di definizione della controversia davanti alla commissione di certificazione potrà essere valutato
dal giudice del lavoro, ai sensi degli articoli 9, 92 e 96 del codice di procedura civile.
4. Chiunque presenti ricorso giurisdizionale contro la certificazione ai sensi dei precedenti commi
1 e 3, deve previamente rivolgersi obbligatoriamente alla commissione di certificazione che ha
adottato l'atto di certificazione per espletare un tentativo di conciliazione ai sensi dell'articolo 410
del codice di procedura civile.
5. Dinnanzi al tribunale amministrativo regionale nella cui giurisdizione ha sede la commissione
che ha certificato il contratto, può essere presentato ricorso contro l'atto certificatorio per
violazione del procedimento o per eccesso di potere.
Comma 1 art 2113: Il lavoratore mensilmente riceve la busta paga e si è posto il problema che
l’accettazione per quietanza è la rinuncia per eventuali crediti non riscossi in quel mese? Questi
atti non vengono considerati come atti negoziali di rinunzie ma quietanze a saldo. Anche la firma
per accettazione di una eventuale rinunzia non viene considerato un atto negoziale di rinunzia in
quanto non c’è la volontà. La quietanza a saldo non rientra nella disciplina dell’art 2113. Il
lavoratore anche se effettua la rinunzia non diventa valida.
Per quanto riguarda le quietanze a saldo non si applica il comma 2. Se la quietanza a saldo non
viene impugnata comunque la rinunzia non ha valenza.
Comma 2: la rinunzia deve essere effettuata dopo 6 mesi dalla cessazione del rapporto – per il
metus.
Importante: quando c’è la tutela forte contro il licenziamento la prescrizione non decorre in
quanto non c’è metus.
Quando c’è una rinunzia che possa considerarsi una rinunzia vera e propria?
Quando nell’atto abdicato non ci sono dubbi di dismettere quel determinato diritto. I caratteri
della rinunzia sono la manifestazione di volontà certa e l’individuazione certa del diritto a cui
rinuncia.
Distinzione:
Quietanze a saldo – non sono rinunzie e non vanno impugnate
Rinunzia:
Certificazione: norma che congiunge i due momenti di volontà assistita quelli abdicativi 2113 e
quelli pro futuro ex 1419.
ART 82
Le sedi di certificazione di cui all'articolo 76, comma 1, lettera a, del presente
decreto legislativo sono competenti altresì a certificare le rinunzie e transazioni di
cui all'articolo 2113 del codice civile a conferma della volontà abdicativa o
transattiva delle parti stesse.
le sedi di certificazione di cui art 1419 sono competenti altresì a certificare le rinunzie di cui art
2113. Questa norma va letta in combinato disposto con l’art 31 comma 13 della legge 183 art 410
si ricollega al 2113.
ART 31 COMMA 13 legge 183/10
13. Presso le sedi di certificazione di cui all'articolo 76 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.
276, e successive modificazioni, può altresì essere esperito il tentativo di conciliazione di cui
all'articolo 410 del codice di procedura civile.
Lezione 4
Il diritto del lavoro come abbiamo detto si applica al lavoratore subordinato. Il legislatore però ha
aggravato il sistema normativo in quanto nel 2015 e nel 2017 ha emanato delle leggi che hanno
complicato la situazione. Art 2094 è fondamentale in quanto stabilisce chi è il lavoratore
subordinato.
Per applicar una norma è necessario che l’interprete effettui un giudizio sussuntivo. Cosa è la
sussunzione? La fattispecie concreta deve rientrare nella fattispecie astratta – 2094 elementi
costitutivi della fattispecie. L’interprete che deve scegliere se applicare la norma della fattispecie
astratta alla fattispecie concreta. I fatti costitutivi della fattispecie concreta – elementi costitutivi
della fattispecie astratta. I primi devono corrispondere ai secondi.
A volte il giudizio di sussunzione è sempre più difficile perché di solito manca la sottoposizione alle
direttive.
Applichiamo alla disciplina del lavoro subordinato anche alle fattispecie concrete in cui gli elementi
costitutivi risultano evidenti.
Mercato del lavoro duale – da una parte il lavoratore subordinato e dall’altro il lavoratore
autonomo.
La definizione del lavoratore subordinato si aggiunge un problema processuale : l’onere della
prova di dimostrare i fatti costitutivi della fattispecie grava sul lavoratore. Il rischio del mancato
raggiungimento della prova ricade sul lavoratore (ricorrente). Elemento costitutivo può essere
provato facendo ricorso a delle presunzioni.
Alla subordinazione attenuata si applica la subordinazione. È un modo di essere del 2094 c.c.
Fattispecie art 2 decreto 81/2015 comma 1. (Studiare a memoria) COLLABORATORE ETERO
ORGANIZZATO.
Art. 2 Collaborazioni organizzate dal committente
Comma 1. A far data dal 1° gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro
subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro
esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal
committente anche con riferimento ai tempi e all’ Art. 2.
La JOB ACT detta gli elementi costitutivi della fattispecie astratta ( che comunque non nasce ex
2094 ), che se ricorrono in una fattispecie concreta da largo all'applicazione della disciplina del
lavoro subordinato.
Norma di disciplina ma non di fattispecie – non individua un altro tipo di lavoro subordinato ma
applica la disciplina del lavoro subordinato a una disciplina che non nasce tale. Il legislatore ha
voluto favorire una certa parte del lavoro autonomo in quanto viene disciplinata come lavoro
subordinato.
LAVORO AUTONOMO
Art. 2222. (Contratto d'opera)
Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio, con
lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente,
si applicano le norme di questo capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare nel libro
IV.
Il diritto del lavoro nel dopoguerra si basava sul codice civile 1942 epoca corporativa – poi
costituzione: che enunciava una serie di diritti che però non c’erano nel codice.
Storico: la prima legge è la legge 604 del 1966 giustificazione del licenziamento, inoltre il
legislatore ha emanato lo STATUTO DEI LAVORATORI LEGGE 300 del 1970. Dove ha previsto tutta
una serie di norme a tutela dei lavoratori. Poi il legislatore si è accorto che a questa
strumentazione di tutela mancava una gamba in quanto il lavoratore aveva tutti questi diritti ma
poi doveva utilizzare il processo civile ordinario. Per questo è stato introdotto nel 1973 il processo
del lavoro in cui tutti i diritti del lavoratore subordinato vengono fatti valere. Questo processo ha
un campo di applicazione limitato alle controversie (stabilite art 409 n 3) del lavoro che riguardano
i lavoratori subordinati, rapporti di agenzia e ai rapporti che prevedono una collaborazione
continuata continuativa e prevalentemente personale. Si è venuta a creare una terra di mezzo tra
art 2094 e rendono più difficoltosa la distinzione tra le due fattispecie.
Quando c’è una collaborazione continuativa e coordinata è molto difficile distinguerla dalla
collaborazione sotto la dipendenza e la direzione art 2094 c.c. norma molto utilizzata dagli
imprenditori per cercare di scappare dalla subordinazione e che si è prestata ad abusi e ad
utilizzazioni fraudolente.
Art 409 n 3 è stato diviso in due sottotipi:
1. Ricade nel lavoro autonomo
2. Ricade nella disciplina del lavoro subordinato
Importante:
Tipo 2222 c.c.
Sottotipo del 2222 è 409 n 3 - para subordinazione o Co.co.co. (lavoro parasubordinato in senso
largo).
Sottotipo del 409 n 3 sottotipo a cui si applica la disciplina del lavoro subordinato se presenta le
caratteristiche del art 2 D.lgs.. 81/15. (Lavoro subordinato in senso stretto).
C’è il co.co.co. che usufruisce del processo del lavoro ma non si applica la disciplina del lavoro
subordinato.
Lezione 5
Art 409 n.3 – lavoro parasubordinato in senso largo (co.co.co.) modalità di coordinamento
stabilita consensualmente rientrano nel lavoro autonomo.
Ma Se ci sono ulteriori caratteristiche tra cui l’etero organizzazione rimane lavoro autonomo ma
si applica la disciplina del lavoro subordinato (parasubordinato in senso stretto)
Subordinazione
Subordinazione attenuata
LAVORATORE SUBORDINATO
Art. 2086 (Gestione dell'impresa)
L'imprenditore è il capo dell'impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori.
….
Art 2094 – viene sancito il soggetto del prestatore del lavoratore e non si tratta di contratto di
lavoro. Il contratto è una libera scelta.
Art. 2094. (Prestatore di lavoro subordinato).
È prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga - mediante retribuzione - a collaborare
nell'impresa, - prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale - alle dipendenze - e sotto la
direzione dell'imprenditore.
Cosa è il potere direttivo? Il potere direttivo è l’elemento costitutivo della disciplina del lavoro
subordinato.
Quali sono i contenuti del potere direttivo? Dare istruzioni su come svolgere il lavoro.
Lavoratore che ha firmato un contratto autonomo – può essere modificato perché nella fase di
attuazione del rapporto si presentano i caratteri del lavoro subordinato (art 1374 interpretazione
del contratto).
Il potere direttivo contiene una serie di poteri:
La manifestazione più semplice è quella del potere direttivo come istruzioni del come svolgere le
mansioni. I poteri sono funzionalizzati all’esecuzione della prestazione. La scelta del datore è
INSIDACABILE.
Questo potere entra in crisi al cospetto delle attività professionali.
Il potere di dare istruzione se non c’è o non si riesce a dimostrare non è detto che non c’è
eterodirezione.
La disciplina della legge del lavoro subordinato oltre a dettare le tutele del lavoratore, detta i limiti
ai poteri del datore di lavoro.
Il datore di lavoro ha più poteri:
Ius variandi
Controllo
Disciplinare
Licenziamento
Direttivo
Lezione 6
Differenza tra potere Direttivo e gli altri poteri.
Il potere Direttivo ha dei contenuti: specificazione e di determinazione.
Perché è importante art 2104 comma 2 – strettamente collegato art 2094. Va a specificare alle
dipendenze e sotto le direttive.
È inserita negli obblighi del lavoratore al parti della diligenza art 2014.
L’elemento costitutivo è l’etero-direzione - variante semantica del potere Direttivo. Questo
potere si può estrinsecare nelle istruzioni.
Potere direttivo – Eterodirezione tre manifestazioni del potere direttivo :
1. Potere di impartire istruzioni sullo svolgimento delle mansioni- Modalità di esecuzione
della prestazione (1342 – subordinazione attenuata – potere che non si manifesta -
bisogna cercare altri caratteri della etero- direzione).
2. Modalità di organizzazione della prestazione – potere di conformazione.
3. Disponibilità funzionale del lavoratore
Potere di conformazione o di scelta - nucleo centrale del potere direttivo (Rientra nel potere
direttivo) :
La prestazione lavorativa dedotta nel contratto : mansioni
Contratto in cui da una parte si obbliga a dare una obbligazione (retribuzione ) verso una
obbligazione di fare. Le mansioni delimitano il debito del lavoratore, e la retribuzione delimita in
debito del datore di lavoro.
Il contenuto della prestazione (mansione) non si risolve in un unico compito lavorativo, ma di
solito viene pattuito un insieme di compiti. Questi compiti non possono essere svolti
contemporaneamente quindi ci deve essere “qualcuno che SCEGLIE" in quale ordine far svolgere le
mansioni al lavoratore. Dove e quando lo sceglie il datore di lavoro. Questo non consente al
lavoratore di avere a sua disposizione il tempo. Questa programmazione dell’attività viene svolto
dal lavoro autonomo. Questo potere di conformazione è esercitabile dal datore di lavoro.
L’orario fisso di lavoro non rientra nel potere Direttivo ma quella è una prima forma di
organizzazione del proprio lavoro.
Un conto è l’orario del lavoro un conto l’organizzazione dei tempi di lavoro. Il potere di
conformazione si esercita nei tempi all’interno dell’orario.
Organizzazione dei tempi: potere di conformazione e di scelta.
Differenza tra : “ alle dipendenze e sotto la direzione”.
Alle dipendenze: disponibilità funzionale del lavoratore – prestazione facere specifico
Sotto la direzione: dato che il lavoratore è alle dipendenze deve stare anche sotto la direzione del
datore di lavoro.
Il rapporto di lavoro nasce come un rapporto a bassissimo livello di formalizzazione – non è
necessaria la forma scritta. Il momento genetico conta e non conta perché assume rilevanza il
comportamento successivo ( art 1374 interpretazione del contratto).
Obblighi datore:
Entro 5 giorni il datore deve comunicare l’inizio del rapporto all'ispettorato del lavoro e INPS- se
non lo fa sanzione.
Il rapporto di lavoro subordinato si può costituire anche senza la forma scritta.
Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato il tipo di attività non rileva.
I problemi della subordinazione iniziano quando bisogna trovare le prove che certifichino il potere
direttivo e quindi sottendono il lavoro subordinato.
Il potere di conformazione, istruzione e disponibilità funzionale se non possono essere provati,
non può essere provato il lavoro subordinato.
Allora si inizia a fare uso delle PRESUNZIONI SEMPLICI - criteri secondari presuntivi della
subordinazione:
1. Continuità prestazione
2. Inserimento della prestazione nell’organizzazione altrui (posto fisso di lavoro)
3. Compenso fisso mensile
4. Obbligo di rispettare un determinato orario
5. Mezzi messi a disposizione dal datore di lavoro
2697: onere della prova grava sul lavoratore e se non riesce a provare il potere Direttivo la
richiesta viene rigettata. La prova diretta o storica (testimoni) : in questi caso se il lavoratore porta
dei testimoni, allora viene confermata la subordinazione.
Presunzioni: prova logica non storica, basato sulla probabilità per cui conosco un fatto noto e da
quello risalgo al fatto ignoto.
Il giudice non si ferma a questa eventualità e applica art: 2729 c.c.
Art. 2729. (Presunzioni semplici).
Le presunzioni non stabilite dalla legge sono lasciate alla prudenza del giudice, il quale non deve
ammettere che presunzioni gravi, precise e concordanti.
Le presunzioni non si possono ammettere nei casi in cui la legge esclude la prova per testimoni.
Etero organizzazione: art 2 decreto del 2015(è presente solo la prima della tripartizione del potere
direttivo)
Eterodirezione : 2094 c.c.
Questa distinzione possiamo cercarla nella tripartizione del potere direttivo
RIASSUNTO:
Art 2 decreto del 2015
- Ampliato la disciplina del lavoro subordinato
La norma in origine
- Prima: A far data dal 1° gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro
subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro
esclusivamente personali,
- continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con
riferimento ai tempi e al luogo di lavoro.
- La norma più che una estensione della materia andava a circoscrivere ancora di più il
campo di applicazione dell’art 2094
- Eliminata la organizzazione che riguarda i tempi e i luoghi
- Potere direttivo – eterodirezione art 2094 (tripartizione: modalità di esecuzione, modalità
di organizzazione della prestazione, potere di conformazione o di scelta – dove e quando)
- etero- organizzazione art 2 decreto del 2015 (delle tre esternazioni del potere direttivo
presenta solo la prima: Modalità di esecuzione che incide sul come)
Lezione 8
La terza norma che compone il discorso sistematico è l’art 409 n 3 del codice di procedura civile.
Elementi costitutivi della fattispecie – sottotipo collaborazioni continuate e continuative:
1. Rapporti di collaborazione (costitutivo ma non distintivo)
2. Prestazione di opera (idem)
3. Continuativa (idem)
4. Coordinata (Elemento distintivo – art 2 se ne discosta nel momento in cui il committente
organizza le modalità di esecuzione)
5. Prestazione a carattere prevalentemente personale (art 2)
6. Non a carattere subordinato
7. Modalità di coordinamento pattuite dalle parti e tutto quello che non è pattuito deve
essere lasciato all’autonoma scelta del collaboratore.
Il legislatore dopo l’emanazione dell’art 2 aveva reso ancora più ristretto il campo di applicazione
dell’art 2094 c.c.
Con questa norma è accaduto l’eccesso opposto.
Sufficiente che il lavoratore provi qualsiasi tipo di ingerenza del datore di lavoro. Se le parti non
pattuissero l’orario di lavoro può essere provato che è stato imposto allora si ricade nel lavoro
subordinato.
Deve farsi ricorso a delle presunzioni
Quindi basta UNA INGERENZA MINIMA DEL COMMITTENTE PER RICADERE NELLA subordinazione.
FATTO IGNOTO collaboratore allegherà fatti precisi, gravi e concordanti: basta un potere di etero
organizzazione. Deve provare una ingerenza che non ha permesso una scelta del lavoratore. Onere
della Prova più lieve anche rispetto all’art 2 (modalità di esecuzione della prestazione).
IMPORTANTE
1. Lavoro autonomo in senso stretto art 2222 c.c. (non ci sono modalità di coordinamento)
2. Art 409 n 3:
- Lavoro parasubordinato in senso stretto verso 2222 .c. ( tutte le modalità stabilite di
comune accordo)
- Verso il 2094 lavoro subordinato eterodiretto – si applica la subordinazione senza applicare
l’articolo 2 ingerenza.
- Lavoro parasubordinato etero organizzato che deve avere i requisiti art 2 n 81. Non è
necessario applicare il potere direttivo in senso stretto.
Eterodirezione: esercizio dei poteri tipici del 2094.
Etero organizzazione: art 2 81
Non è stata lasciata all’autonoma organizzazione del collaboratore.
I poteri di coordinamento che aveva il committente non ci sono più quindi non si distingue il lavoro
autonomo in senso stretto dal lavoro subordinato 2222 c.c..
SINTESI:
- Il legislatore dopo l’emanazione dell’art 2 del decreto legislativo n 81 aveva reso ancora più
ristretto il campo di applicazione dell’art 2094 c.c. – successivamente la norma è stata
ridimensionata.
Modalità di esecuzione stabilite dal datore ‐ 1 dei tre caratteri del potere direttivo. – COME –
etero organizzazione.
Dopo:
Art. 2 Collaborazioni organizzate dal committente PRIMA
- Con l’art 409 n 3 ha fatto l’esatto opposto estendendo tantissimo il campo di applicazione
del 2094
Art 409 n3 c.p.c
3) rapporti di agenzia, di rappresentanza commerciale ed altri rapporti di collaborazione che si
concretino in una prestazione di opera continuativa e coordinata, prevalentemente personale,
anche se non a carattere subordinato. La collaborazione si intende coordinata quando, nel
rispetto delle modalità di coordinamento stabilite di comune accordo dalle parti, il
collaboratore organizza autonomamente l’attività lavorativa.
A differenza dell’art 2 in cui il lavoratore doveva provare che il datore esercita un potere su di lui
organizzando le modalità di esecuzione, per l’art 409 il lavoratore deve provare una minima
ingerenza del datore di lavoro per ottenere la subordinazione.
Scaletta:
Art 2222 : lavoratore autonomo – nessuna ingerenza
Art 409 n 3 (2222) : para subordinazione in senso stretto – modalità di coordinamento di comune
accordo si applica la disciplina del lavoro autonomo.
Art 409 n 3 (art 2) : si applica la disciplina del lavoro subordinato se presenta le caratteristiche del
art 2 D.lgs.. 81/15. – bisogna provare l’etero organizzazione
Art 409 n 3 (2094): viene provata una ingerenza da parte del datore che fa scattare la
subordinazione. (Presunzioni semplici – gravi precisi e concordanti). – c’è da provare ancora di
meno rispetto alla fattispecie precedente. – deve essere provata anche una minima ingerenza.
Art 2094 : lavoratore subordinato.
Quale è la disciplina del lavoro parasubordinato in senso stretto? Lavoro autonomo
Lezione 9
LE MANSIONI
Art 2103
Le mansioni sono definibili come il contenuto della prestazione oggetto del contratto.
Cosa sono le mansioni? Il contenuto delle prestazioni oggetto del contratto (cosa deve fare).
Qualifica – insieme delle mansioni per la quale il lavoratore viene assunto.
Che cosa fa? ( lo fa i modo subordinato)
Le mansioni sono l’oggetto del contratto perché l’obbligazione del lavoratore è una obbligazione
di FACERE – svolgere un determinato tipo di attività: mansioni. Le mansioni sono regolate art 2103
e soprattutto la loro modifiche.
Comma 1: momento genetico del rapporto – il lavoratore deve essere adibito (il datore gli deve
consentire di svolgere quelle mansioni) alle mansioni per le quali è stato assunto (- pattuite-
stipulazione del contratto di lavoro subordinato – il lavoratore scambia lavoro a fronte di una
retribuzione).
La pattuizione delle mansioni è uno dei pochi punti in cui l’autonomia negoziale è libera. Il
lavoratore è libero all’inizio di accettare qualsiasi tipo di lavoro. La scelta delle mansioni è libera.
Da lì in poi la libertà si riduce.
Il lavoratore è libero di accettare qualsiasi tipo di lavoro? Si purché l’oggetto sia lecito e non
contrario al buon costume. Altrimenti 2126 c.c. – casi limite
Qualifica segretaria: prevede tutta una serie di mansioni.
Oggetto del contratto art 1346: oggetto lecito, determinato, determinabile.
Le mansioni promiscue devono essere inserite esplicitamente nel contratto.
La mansione accessoria è funzionale alla mansione primaria.
Mansioni: insieme dei compiti lavorativi. – potere di conformazione: datore scegliere il che cosa e
quando, perché il lavoratore non può scegliere quando fare le mansioni.
Per modificare un normale contratto serve il consenso.
DIRITTO DEL LAVORO: JUS VARIANDI (potere diverso dal potere direttivo) modificare le mansioni
unilateralmente previste dal contratto. Ci sono però dei limiti inderogabili allo ius varianti art 2103.
Ius varianti diverso dal potere direttivo: distinguendolo dal potere di conformazione di scelta
Il potere di conformazione non modifica l’oggetto del contratto mentre lo ius varianti modifica
l’oggetto del contratto.
Lo ius varianti inizia dove finisce il potere direttivo.
Terzo requisito: ultime mansioni effettivamente svolte. – il parametro di raffronto è quella che
effettivamente ho svolto. Le parti sottoscrivono un contratto e pattuiscono determinate mansioni,
la prima adibizione il datore svolge altre mansioni. Se il datore modifica le nuove mansioni bisogna
prendere in considerazione quelle svolte effettivamente .
Prima del 2015 c’era la regola dell’equivalenza.
Regola equivalenza: mansione equivalente riconducibile al medesimo livello di inquadramento ma
inoltre doveva consentire al lavoratore la conservazione del precedente bagaglio professionale
adibito. Questa nozione statica rendeva la norma anacronistica. Si ritorceva contro il lavoratore
perché era inderogabile e le parti non potevano sottrarsi a questa regola e anche se il lavoratore
avesse voluto non poteva. Ecco perché il legislatore ha preso il sistema di inquadramento e lo ha
inserito come limite legale alla modifica delle mansioni.
Il livello di inquadramento è la misura del valore retributivo che hanno quelle mansioni nel
mercato del lavoro. Contratto collettivo- si presume che il sindacato riesca a strappare le migliori
condizioni possibili.
Lezione10
Torniamo un po’ indietro:
Art 409 n 3 e art 2 del 2015
Art 2 decreto 81: disciplina rapporto di lavoro a quelle collaborazioni. Effetto di quella norma è
l’applicazione della disciplina del lavoro subordinato, e quindi ricaviamo che quando ricorrono
quegli elementi costitutivi il giudice deve applicare l’intera disciplina del rapporto di lavoro
subordinato.
Risposta: la norma pone dei problemi in relazione all’applicazione totalizzando alla disciplina di
rapporto subordinato la disciplina del rapporto continuato e continuativo.
Il giudice applica la legge non fa altro. – quali sono i tre problemi di costituzionalità
1. Se il giudice deve applicare tutta la disciplina del rapporto di lavoro subordinato applica sia
le norme che riguardano i diritti del lavoratore e i poteri del datore di lavoro. (altrimenti
violazione del 3 e 41).
La norma innesta su un contratto autonomo, tutta la disciplina del lavoro subordinato diritti e
obblighi. Chi si accorge che è irrazionale attribuire i poteri al collaboratore- violazione art 35 c.c.
accordo collettivo ryders art 3 e 7. – lavoro tramite piattaforma. Nel Momento in cui il ryder
prende il cibo dal ristorante e lo porta presso il domicilio del soggetto. Questa indicazione di dover
prendere il cibo non costituisce direttiva ai fini dell’esecuzione della prestazione ma è oggetto del
contratto.
RIPRENDIAMO
Pericolo: lavoratore adibito a mansioni che non sa fare, cosa che non poteva succedere prima.
Proprio nella consapevolezza che può accadere una evenienza di questo tipo il legislatore ha
inserito il terzo comma. Questa norma riguarda l’adibizione a stesso livello e categoria che lui non
sa fare.
Contratto collettive delle ferrovie: capo treno – conduttore di traghetti. Possibile (esempio
paradossale) cosa succede in questo caso? Si applica il comma 3.
Problema: datore sposta il lavoratore, il datore non gli fornisca la formazione. In base al comma 3
il lavoratore sarebbe comunque obbligato ad eseguire la mansione.
1. Il lavoratore potrà eccepire il 1460 c.c. – rifiutare senza incorrere alle sanzioni disciplinari
Datore di lavoro: colui su cui grava l’obbligo di formazione.
Questo obbligo di formazione grava sul lavoratore perché la legge aveva necessità di prevederlo
e dato che è un obbligo infungibile.
Datore eroga la formazione il lavoratore non si forma e quindi nel caso di inadempimento in
relazione alle nuove mansioni il datore potrà esercitare il potere disciplinare. Anche se il
lavoratore è obbligato sul datore grava un onere di formazione. (Onere: adempimento che deve
porre in essere il titolare di un potere se vuole esercitare legittimamente).
Quindi: onere il capo al datore e un obbligo di formazione del lavoratore in caso non adempie
risponde.
Il datore se vorrà legittimamente utilizzare lo ius variandi dovrà rispettare l’onere.
Comma 4:
1. stabilite dal contratto collettivo
2. 1 livello inferiore e stessa categoria
Il comma 4 non presuppone una giustificazione organizzativa. Il datore non deve dimostrare nulla
tranne che ci sia una norma del contratto collettivo che lo abilita.
Comma 6: NECESSARIAMENTE CONSENSUALE – DEMANSIONAMENTO LEGITTIMO
1. Determinata sede – di volontà assistita (non si tratta di rinunzie perché riguarda il futuro)
2. Mansioni, Categoria, livello e retribuzione
Non c’è il limite del solo livello inferiore.
Unico limite: le modifiche devono riguardare comunque…
3. Interesse del lavoratore (alla conservazione dell’occupazione, acquisizione diversa
professionalità
Comma 5: disciplina l’adibizione a mansioni inferiori e forma scritta e prevede l’effetto – conserva
il medesimo livello retributivo del Livello superiore. La retribuzione non è una struttura semplice.
(Retribuzione base – minimo sindacale, trattamento mensile che si eroga, elementi accessori.) Il
datore gli deve solo la retribuzione base no le indennità.
Lezione11
FATTISPECIE PROMOZIONE :
1. Promozione immediatamente definitiva: viene adibito a un livello superiore , mansioni
diverse e retribuzione più alta. (Ius variandi)
2. Qualifica convenzionale- Promozione solo economica : la progressione è solo economica e
non riguarda le mansioni.
3. La promozione non è immediatamente definitiva – regolamentata del comma 7 .
La modifica del contratto incide sul contenuto del contratto. In questo caso i diritti del lavoratore
sono di due tipi:
-Diritto al trattamento corrispondente all’attività svolta (art 36 cost.)
-Assegnazione definitiva alle mansioni superiori – assegnazione piena alle mansioni
superiori che da diritto alla retribuzione superiore ma non da diritto alla promozione.
Comma 7 articolo 2103 : mobilità verticale in meius.
Evento favorevole al lavoratore.
Elementi costitutivi
1. Assegnazione ( deve essere piena quindi il lavoratore deve essere adibito a tutte le
mansioni superiori e deve essere adibito a tutte le responsabilità.- qualitativamente
quantitativamente)
2. adibizione a mansioni superiori
3. Inquadramento livello superiore
Fatti costitutivi :
1. periodo in cui si svolgono le mansioni superiori (fissato dal contratto collettivo sennò 6
mesi continuativi) salvo frode alla legge
2. Salvo la volontà del lavoratore ( NON SIAMO DI FRONTE ALLO IUS VARIANDI) – Solo per
l’adibizione definitiva. Il datore ha il potere di i porre mansioni superiori ma il lavoratore ha
la facoltà di opporsi quando queste diventino definitive es. Dopo 5 mesi e 29 giorni poi il
lavoratore deve mostrare la sua volontà prima che si perfezioni la fattispecie. Il datore lo
può adibire alle mansioni precedenti solo entro i 5 mesi e 29 giorni in pratica. Poi si assiste
ad un vero e proprio dimensionamento.
Fatti impeditivi:
1. Tutto questo non vale se il lavoratore ha sostituito un altro lavoratore in servizio. Se il
lavoratore sostituisce un altro provvisoriamente assente . La sostituzione non da mai vita
alla promozione. ( servizio come non soltanto lo svolgimento della prestazione lavorativa,
ma la perduranza del rapporto di lavoro del sostituto). Anche qui assume rilievo sempre la
temporaneità.
NUOVO ARGOMENTO
Tecniche di tutela del lavoratore nei confronti del DEMANSIONAMENTO
Cosa è il DEMANSIONAMENTO? Vecchio 2103 sempre illegittimo. ORA :
1. Demansionamento legittimo ( comma 2, 4, 6 art 2103)
2. Demansionamento illegittimo ( al di fuori del 2, 4 , 6 – dopo che il lavoratore ha acquisito il
diritto alla qualifica superiore dopo i sei mesi.)
TECNICHE
Lezione 12
L’atto di Demansionamento dal punto di vista di un contratto costituisce un inadempimento di un
obbligo contrattuale. Il Demansionamento è un inadempimento di NON FARE. Il datore NON può
adibire a mansioni che non rientrano nel 2103.
Il Demansionamento è un inadempimento a un obbligo di non fare ma allo stesso tempo quell’atto
costituisce anche esercizio dello IUS VARIANDI. Nello stesso tempo quell’atto se supera i limiti
posti allo Ius Variandi è un atto NULLO in quanto non è consentito dalla legge. Configura anche un
esercizio illegittimo dello ius variandi. Quell’atto è nullo e quindi è INEFFICACE. In questo caso Il
lavoratore può non obbedire e non è inadempiente. E nello stesso tempo posso non obbedire e
maturare la retribuzione se continua ad offrire la mansione stabilita dal contratto. Offrire la
prestazione legittima dovuta – MORA CREDENDI. Il debitore è liberato dalla sua prestazione dal
momento in cui il creditore rifiuta la prestazione offerta. Il lavoratore offre la mansione dovuta e
quindi può rifiutare le mansioni non consentite. Nel momento in cui c’è l’offerta delle mansioni
dovute il lavoratore comunque matura la retribuzione.
Due istituti.
Art 1460 c.c. ( richiamato nel comma 3 art 2103)
Nel comma 3 : datore obbligo di formare – lavoratore obbligo di svolgere la prestazione anche se
non formato.
Qui il lavoratore non è obbligato , l’ordine non è vincolante. Il rifiuto è legittimo non c’è bisogno di
invocare art 1460.
LA RETRIBUZIONE
Art 36 costituzione: il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e
qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza
libera e dignitosa. [..] – NORMA PRECETTIVA. ( immediatamente vincolante).
Requisiti:
Proporzionalità
- quantità e qualità
Sufficienza
- Assicurare a sé alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa
Principio di Sufficienza: Libertà dal disegno e dignitosa ovvero ti deve assicurare di non sentirti
a disagio con i tuoi consociati. Questi parametri sono soggetti a variazioni storiche. Più si alza il
consumismo più si alza l’asticella della libertà dal bisogno e dell’esistenza dignitosa.
Problema: quale è il rapporto tra la sufficienza e la proporzionalità?
A logica la Sufficienza corregge la proporzionalità. Se fosse prevista solo la proporzionalità si
sarebbe potuto dire che è proporzionale una retribuzione anche se non assicura una esistenza
dignitosa. La sufficienza è un correttivo della proporzionalità.
La sufficienza è uguale per tutti i cittadini. Il concetto di vita libera e dignitosa non dipende dalla
singola retribuzione di partenza.
Retribuzione relativa a ciascun livello, ma la sufficienza riguarda l’ultimo livello.
Importante: Livello di inquadramento: retribuzione proporzionale in base al livello di
inquadramento, sufficienza assume rilievo all’ultimo livello di inquadramento.
Problema: retribuzioni minime sono idonee ad assicurare una esistenza libera e dignitosa. Nei
livelli più bassi della contrattazione collettiva ci sono milioni di lavoratori – netto mensile 1 100.
Problema concreto : se con 1100 netti viene assicurata ad una famiglia numerosa una esistenza
libera e dignitosa. Non c’è una riserva costituzionale a favore del contratto collettivo.