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DIRITTO PENALE 2

LEZIONE n 3. 08/03/2021

DELITTI DEI PU CONTRO LA PA : Interventi riformatori

Cominciamo il discorso sui delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, i reati più
in voga nella mia esperienza professionale in questi ultimi anni. Questa classe di delitti la troviamo
nel codice precisamente nel titolo II che si articola sostanzialmente in tre capi; nel capo finale il
terzo quello che va dagli articoli 357 a 360 vengono dettate le disposizioni comuni, in particolare
nell'ambito di questo capo studieremo le nozioni di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico
servizio che sono nozioni che valgono per l'intero ordinamento giuridico non soltanto per il mondo
penalistico.
Nei primi due capi vediamo descritti innanzitutto i fatti di rilevanza penale, i delitti commessi dai
pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, nel secondo capo abbiamo i delitti dei privati
contro la pubblica amministrazione, quindi la diversa soggettività, il diverso soggetto agente dà
vita ad autonome classi di reati che si distinguono in ragione della diversa offensività. Nel primo
capo ci troviamo di fronte alla violazione di doveri funzionali,quei doveri che appunto incidono sul
pubblico ufficiale come sull’incaricato di pubblico servizio, nel secondo capo quello dei privati
contro la pubblica amministrazione noi troviamo descritte e sanzionate quelle condotte che
offendono il cosiddetto agire amministrativo.
Questa materia perché è particolarmente interessante e aggiungo particolarmente complessa,
forse difficile sarebbe meglio dire;questa è la parte del codice che ha subito il maggior numero di
interventi riformatori, discuteremo anche di questo. I titoli di questa materia sono rimasti immutati,
è rimasta immutata anche la collocazione sistematica della materia stessa, sempre nel secondo
blocco di fatti di reato descritti in quella progressione discendente di cui ho parlato.Nella parte
speciale Il codice Rocco avendo un’idea dello stato??? essendo orientato ad una tutela più forte
del mondo dell'amministrazione rispetto alle scelte operate dal codice Zanardelli, aveva innalzato,
passandola dal terzo blocco al secondo blocco quest'area di materia penalistica.
Dicevamo, gli intitolati restano gli stessi ma questa parte del codice è la parte che ha subito il
maggior numero di interventi riformatori e dedicherei la lezione di oggi proprio a questo aspetto
che è molto importante.
Per chi volesse, forse l'ho già segnalato, sicuramente nel semestre precedente, discutendo della
parte generale, il libro del professor Mantovani “ giustizia penale” di qualche anno fa, che appunto
descrive per un verso sul piano ideologico culturale, per l'altro sul piano più puntualmente direi
ordinamentale,di struttura dello stesso ordinamento costituzionale, descrive, delinea i passaggi
che portano da un ordinamento a base monarchica, in cui il suffragio al di là della aggettivazione
politica direi proprio sul piano culturale di impronta autoritaria, al passaggio nel breve volgere di
pochi anni ad un ordinamento democratico in cui si assiste al passaggio dalla monarchia alla
repubblica con un voto a suffragio universale e l'intervento della carta costituzionale e quindi direi
sempre in senso molto ampio in un'ottica culturale ad uno stato liberale.
Questo è fondamentale per capire che cosa avverrà dalla fine degli anni 40 in avanti in materia
penale e soprattutto come l'interprete dovesse approcciarsi con la disciplina codicistica, che
appunto è del 30, rispetto a materie in particolare i delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica
amministrazione forse ancor più i delitti dei privati,immaginiamo l'oltraggio, i delitti dei privati contro
la pubblica amministrazione, come queste norme dovessero essere reinterpretate,rilette e noi
avremo dallo studio della parte generale qualcosa vi dovrebbe già risultare per esempio le
primissime modifiche con decreti luogotenenziali del 44, le attenuanti generiche, la configurabilità
di una reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale impensabile rispetto all'impianto originario del
codice,per arrivare alla riforma del 74 con la quale si cerca di mitigare il trattamento sanzionatorio
scaturente da un impianto codicistico che lasciava pochi spazi sul fronte della commisurazione in
concreto della pena, quindi la riforma della sospensione condizionale, il reato continuato, quindi il
tema del cumulo giuridico, il bilanciamento delle circostanze soprattutto.
Fino al 1990 questo imponente impatto che avrebbe dovuto interessare la parte speciale del
codice in realtà non avviene. Già allora ci si rendeva conto di quanto fosse difficile mettere mano a
una riforma,in particolare come fosse difficile ridelineare una nuova parte speciale. Ovviamente
per le ragioni di cui discutevamo un attimo fa, probabilmente proprio i delitti dei pubblici ufficiali
contro la pubblica amministrazione per quel rivolgimento ordinamentale che sinteticamente ho
tracciato: monarchia, repubblica, autoritario, liberale, intervento della carta costituzionale, era il
settore della materia che reclamava di più un intervento modificativo.

La prima modifica intitolata “la riforma dei delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica
amministrazione” interviene nel 1990.
Qui l'esigenza primaria, si inizia a lavorare su questo tema, tra i primi chi vi parla insieme alla
Severino,che lavorerà soprattutto sulle cosiddette qualifiche soggettive: le nozioni di pubblico
ufficiale e di incaricato di pubblico servizio; dal professor Vassalli ci viene dato l'incarico di avviare
un ripensamento su questa materia e innanzitutto bisognava tener conto del mutamento sul piano
politico-costituzionale appunto e del diverso assetto amministrativo organizzativo dello stato,
ormai si inizia a ragionare in termini di stato sociale e il rivolgimento è per così dire copernicano.
Quali sono le istanze che portano alla riforma del 90?
Bisogna cercare di tenere a mente questo quadro generale per poi riuscire a interpretare le norme
così come oggi descritte che appunto dobbiamo attualmente applicare.
Nel 90 si avvertono due esigenze contrapposte: da un lato c'era l'esigenza di rafforzare già allora
la risposta punitiva rispetto a condotte di affarismo, il cosiddetto affarismo del pubblico funzionario,
che prendevano sempre più piede;
dall'altro direi in qualche modo in posizione antagonista, si voleva porre un freno a posizioni
giurisprudenziali irragionevolmente rigoriste e quindi si puntava ad una descrizione più precisa, più
determinata del tipo legale e qui venivano in causa soprattutto le fattispecie del vecchio 324
l'interesse privato in atti d'ufficio che come potrete notare nel codice non c'è più dal 90, si
imponeva una riformulazione del 323 del vecchio abuso innominato d’ufficio(questa era la rubrica)
che diventerà semplicemente ma significativamente “abuso d'ufficio”, un 323 che subirà ulteriori
modifiche. A questo proposito probabilmente la lezione in presenza consentirà anche di darvi
indicazione,se possibile distribuirvi la fotocopia di qualche fattispecie incriminatrice ulteriormente
modificata rispetto all'ultima edizione del nostro manuale, interventi modificativi in particolare
sull'abuso d'ufficio di recente introduzione.
C'era poi una terza esigenza,quindi da un lato le prime due in qualche modo contrapposte, una
risposta punitiva più forte, almeno in alcuni ambiti, dall'altro frenare determinati rigorismi
interpretativi nella logica, lo vedremo poi meglio,approfondiremo il discorso esaminando le singole
fattispecie incriminatrici, rigorismi interpretativi appunto che si muovevano o trovavano
fondamento in quella risalente oggettività giuridica individuata nel prestigio della pubblica
amministrazione, cosa non più proponibile in quel nuovo contesto storico. Poi c'era il tema rimasto
di particolare attualità, al quale si è cercato di dare una risposta anche in epoca recentissima
come accennavo con l'ulteriore riforma del 323, c'era il problema dei limiti del sindacato del
giudice penale sull'atto amministrativo, quello che anche oggi si discute, si obietta ad orientamenti
rigoristici della giurisprudenza; attenzione che più marcato è il sindacato del giudice penale, più si
incide sulla vita dell'amministrazione, più questa vita si ferma e l'amministrazione non opera;così
come si parla di medicina difensiva si profila anche in ambito amministrativo questo atteggiamento
di difesa del pubblico amministratore.
Quindi nel 1990, attenzione questo è importante, restano immutate le fattispecie di corruzione e
concussione, ma si procede ,citiamo gli aspetti di maggior rilievo, all'abrogazione ad esempio del
315 e del 324, scompare il delitto di malversazione a danno di privati e scompare l’interesse
privato in atti d'ufficio; poi vedremo studiando le singole fattispecie in che termini queste
modificazioni comportano un abrogazione totale o soltanto parziale di queste fattispecie,
visivamente nel codice vedrete che il 315 e il 324 non esistono più.
Si riformula il 314, l'ipotesi originariamente ritenuta più grave in questa materia ovvero il delitto di
peculato, non a caso in quell'ottica e nello schema del sistema originario il delitto di peculato era al
primo posto e quindi l'ipotesi più grave dei delitti dei pu contro la pa. Il 314 si arricchisce di un
secondo comma ovvero si introduce il peculato d'uso, una fattispecie autonoma ma minore, di
minore gravità che viene introdotta proprio per temperare quei rigori applicativi di cui discutevamo
poco fa.
Si dà vita ad esempio alla corruzione in atti giudiziari, la corruzione in atti giudiziari nell'impianto di
originario del codice era una forma aggravata, una costola del 319 della corruzione,si scorpora
questa aggravante la si fa fattispecie autonoma aggiungendo un ter al 319.
L’abuso d'ufficio che ancora nel 97 subirà modifiche e che ancora di recente ha subito modifiche.
Si modifica il 326.. Si modificano totalmente, veramente si volta pagina poi lo spiegheremo ma se
mi si consente una battuta rendendole di fatto inapplicabili, le fattispecie di rifiuto e di omissioni di
atti d'ufficio.
Come dicevo e questo è importante tenerlo presente, nel 90 corruzione e concussione non
vengono toccate, in particolare non viene toccato quello che era stato concepito il mini sistema dei
delitti di corruzione,una configurazione sul piano codicistico dei delitti di corruzione che dava vita
ad un vero e proprio piccolo sistema all'interno del sistema più ampio dei delitti dei pubblici
ufficiali.Scorporando il fatto realizzato dal pubblico ufficiale da quello realizzato dal privato la cui
responsabilità scatta nello schema del 321; nel 322 la configurazione …..? un pacchetto di norme
che descriveva compiutamente il fatto corruttivo.
Diciamo su questa base per assolvere alle istanze cui facevo riferimento poco fa, si avvia il
progetto di riforma proprio su queste tematiche: c'era da governare l'area dell'interesse privato in
atti d'ufficio, modificare l'abuso d'ufficio, far qualcosa sul fronte del peculato, estendere l'area della
punibilità della rivelazione anche all'utilizzazione, diciamo interventi più o meno significativi.
In realtà non si dice nulla, nonostante quel lavoro che proprio l'università La Sapienza in quel
periodo portava avanti, non si dice nulla sulle cosiddette qualifiche soggettive: le nozioni di
pubblico ufficiale ed incaricato di pubblico servizio.
Si fa un convegno importante a Siracusa, siamo nell'88, a chiusura di questi lavori che avrebbero
portato alla riforma, il lavoro della Severino, possiamo anche soggettiviizzare il discorso
sostanzialmente è pronto, il legislatore non lo è per la riforma di queste nozioni di queste
disposizioni generali.
In realtà in qualche modo la sorte impone un ulteriore passo al legislatore, nel volgere di quegli
anni si era ripetutamente posto il problema, specialmente nel settore bancario, della qualità
soggettiva di determinati soggetti, la giurisprudenza non riusciva a uscire e interpretava
rigoristicamente, in termini di particolare rigore queste nozioni di pubblico ufficiale e di incaricato di
pubblico servizio estendendole e così se mi passate l'espressione proprio “sul filo di lana” si
prende il lavoro della Severino e quando questo progetto di riforma sta per essere votato alla
camera si aggiunge la modifica delle nozioni di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico
servizio, quelle che appunto voi potete rinvenire in questo terzo capo, quello relativo alle
disposizioni comuni, dettando al 357 e 358 queste nuove nozioni di pubblico ufficiale ed incaricato
di pubblico servizio.
Quindi in buona sostanza con questa riforma al di là delle singole modifiche che poi esamineremo
più in dettaglio studiando le singole fattispecie incriminatrici, il problema di fondo della riforma era
che era cambiato totalmente il rapporto cittadino stato.Con l'introduzione della carta costituzionale,
il suffragio universale, il passaggio da un sistema autoritario alla repubblica, beh il rapporto
cittadino stato muta totalmente e quindi c'era la necessità di contrastare determinati rigorismi
interpretativi soprattutto della giurisprudenza che ancora si basava, e qui arriviamo al tema del
contenuto offensivo del fatto, dell'oggetto di tutela, si basava su quella oggettività giuridica di
genere che fino alla riforma del 90 viene individuata nel cosiddetto prestigio della pubblica
amministrazione .
È chiaro che se il bene giuridico, com'era in origine nell'impianto originario del codice, è
individuato nel prestigio, l'area di applicazione delle singole fattispecie è sensibilmente più estesa
nell'ottica appunto di un rapporto tra cittadino e stato assolutamente differente; immaginate quale
potesse essere l'esito di un processo per oltraggio a pubblico ufficiale in quel determinato contesto
storico, erano processi che venivano celebrati per direttissima con trattamento sanzionatorio
particolarmente marcato, quindi la necessità di mettere in linea questa classe di delitti con la
portata contenutistica, con i valori indicati dalla carta costituzionale. C'era la necessità di sostituire
al bene giuridico prestigio una diversa oggettività giuridica. Come dicevamo lunedì e martedì
scorso da un lato il problema apparentemente formale e astratto della migliore
determinatezza ,maggiore chiarezza, precisione della fattispecie incriminatrice, di qua gli interventi
ad esempio sull' abuso d'ufficio o l'eliminazione del 324; ma di fondo c'era il problema
dell'individuazione del contenuto, io direi dell'asse portante della scelta di politica criminale che
non poteva essere più quella del 30 che individuava nel prestigio l'oggetto della tutela,ma andava
individuato un nuovo interesse. Quindi avremmo dovuto procedere,da allora a me piace
esprimermi con questi termini, avremmo dovuto operare una sostituzione del motore delle singole
fattispecie incriminatrici, ma a questo punto si sarebbe posto il problema del se la fattispecie
incriminatrice per come congegnata, quale schema legale, avrebbe sopportato questo intervento
che all'epoca definivamo di ortopedia giuridica. Era l'epoca in cui si praticavano i primi trapianti di
cuore ecco il perché del ricorso a questa immagine del mondo della sanità. C'è da sostituire il
motore ma che cosa accade se lo sostituiamo, regge la fattispecie? In questo senso si evitò di
intervenire su corruzione e concussione e si avviò questa opera di modifica ed eliminazione di
alcune fattispecie. E il nuovo motore quale avrebbe potuto essere? in questo senso, cerco di
condensare il mio intervento perché ci porterebbe a un discorso molto lontano, in questo senso in
qualche modo si era agevolati perché nella carta costituzionale era anche il periodo del cosiddetto
approccio costituzionalistico, che abbiamo in qualche modo richiamato nelle precedenti lezioni, sul
piano della carta costituzionale in questa materia abbiamo un'indicazione precisa dell'articolo 97
della Costituzione fra l'altro individua una norma a carattere precettivo di immediata applicazione,
quindi per farla breve la Carta Costituzionale ci dice che l'agire amministrativo deve essere
improntato all'imparzialità e al buon andamento. E qui l'idea e al tempo stesso la necessità di
porre a fondamento del contenuto offensivo di questi singoli fatti di reato, l'imparzialità e il buon
andamento della pubblica amministrazione. Quindi non un qualcosa di rarefatto, immateriale come
appunto il prestigio della pubblica amministrazione ma un qualcosa di assolutamente concreto,
potremmo approfondire questo discorso da un lato l'imparzialità dell'agire amministrativo: ogni
cittadino è sul piano dei trattamenti che vengono riservati dall'amministrazione ai cittadini, ogni
cittadino è uguale all'altro, quindi impraticabilità di preferenze e poi il buon andamento ovvero per
esprimerci sinteticamente: efficienza della pubblica amministrazione.
Tra alti e bassi questa riforma del 90 trova applicazione negli anni seguenti, in particolare le
qualifiche soggettive, ci sono ancora dei rigurgiti di impronta precedente(si immagini che si era
arrivati a sostenere che l'accalappiacani o il controllore dei biglietti sugli autobus rivestisse la
qualità di pubblico ufficiale) e si recepiscono più o meno compiutamente le modifiche del 90. Le
modifiche del 90 i mesi prima dell’avvio di quella stagione che verrà poi definita tangentopoli ,che
voi non avete conosciuto ma di cui sicuramente avrete sentito parlare.Tra la fine del 90 e i primi
del 91, quindi all'indomani della riforma di cui discutiamo scatta il fenomeno tangentopoli,che per
circa 10 anni andrà avanti.

Anche qui ci sono tre ragioni che soprattutto spingono alla riforma Severino del 2012
:1) Innanzitutto l'esigenza di ovviare alla presenza effettiva o meno effettiva, lo vedremo meglio,
di vere e proprie lacune, di tutela di vuoti. Da questa stagione si inizia a remare, si riprende a
remare per un inasprimento sanzionatorio da un lato, ma anche per un’ estensione dell'area della
punibilità. Mentre dalla caduta del fascismo in avanti,in forza dell'intervento della carta
costituzionale e poi delle decisioni,le prime decisioni della Corte Costituzionale, quindi fin verso la
fine degli anni 80 il processo interpretativo tendeva a delimitare l'area di rilevanza penale dei fatti,
ricollegatevi al discorso che abbiamo fatto la settimana scorsa, ecco tangentopoli fa cogliere
questo fenomeno assolutamente opposto, si inizia a remare in una direzione diversa, non più
limitare ma addirittura all'opposto cercare di colmare le lacune che l'ordinamento giuridico
presenta. Questo è assolutamente confliggente con l'idea di frammentarietà che è tipica del
mondo penalistico.Quindi l'esperienza giurisprudenziale di questi primi anni 90 segnalerà delle
ulteriori aree di rischio di possibile rilevanza penale e quelli brutalmente si dice che sono buchi da
riempire,dall'altro queste fattispecie soprattutto i delitti di corruzione sui quali non erano intervenuti
sono reati difficili sul piano...???.. si avverte anche un'esigenza di congegnare le fattispecie
incriminatrici in modo da semplificare l'accertamento probatorio che il giudice deve realizzare. E’
chiaro che più semplifichi sotto questo profilo il lavoro del giudice e più tu devi consegnare una
fattispecie indeterminata, la determinatezza come insegna il vostro manuale ,è ciò che avverrà poi
sul piano probatorio in sede di accertamento giurisprudenziale.
2) C'è un altro fenomeno che determina l'intervento della riforma del 2012: medio tempore, l'Italia
ha contratto ,soprattutto in materia di corruzione, alcuni obblighi e quindi bisogna sul piano
descrittivo delle norme adempiere agli obblighi contratti in sede internazionale ma anche e
soprattutto adeguare il quadro normativo a quel cosiddetto soft law, a quelle raccomandazioni che
ci provengono dagli strumenti normativi di carattere sovranazionale.
3) Terza esigenza sempre più marcata: operare un rafforzamento della cosiddetta
stigmatizzazione penale; quindi innanzitutto inasprimenti sanzionatori, inasprimento della forbice
sanzionatrice, a questo tema si collegherà quello della prescrizione; intervenire anche sul sistema
delle cosiddette pene accessorie. La prescrizione è un tormentone…??.. le problematiche che ha
portato questo intervento normativo e alle statuizioni della stessa Corte Costituzionale sulla
cosiddetta Spazzacorrotti. La prescrizione è un istituto di natura sostanziale del nostro
assetto ordinamentale, la Corte Costituzionale è stata precisa, quindi qualunque intervento
modificativo può valere solo per il futuro, non può guardare al passato. In realtà con questi
inasprimenti sanzionatori inutili, di questo discuteremo più avanti, ci si è avvalsi solo per
prolungare il termine massimo di prescrizione del reato.
Queste le esigenze nel post 90 io direi soprattutto dal 2000 in poi dopo tangentopoli.Si è pensato
di soddisfare queste esigenze questa volta intervenendo sui delitti di corruzione e concussione,
qui nel 2012 la modifica è proprio marcata.
Con l'introduzione di una nuova fattispecie, la fattispecie di traffico di influenze illecite art 346 bis si
copre un'area che individuava un possibile vuoto di tutela, in concreto si dà vita ad una ulteriore
anticipazione della rilevanza penale di possibili fatti, diciamo di significato di portata corruttiva.
Si configura la corruzione tra privati e per la prima volta a questa fattispecie che non troverà per
come è congegnata applicazione, si dà appunto la denominazione di corruzione tra privati, qui era
soprattutto il sovranazionale che ci chiedeva una norma di questo tipo.
Poi assistiamo all'intervento modificativo più importante quello che con pessimo termine è definito
lo spacchettamento del delitto di concussione. Se scorrete il 317 potrete notare consultando
l'attuale testo e il testo in nota,che la vecchia formulazione, l'originario 317 prevedeva due
condotte realizzative:la costrizione e l’induzione e con la riforma del 2012 si assiste al fenomeno
per così dire di divaricazione, il delitto di concussione resterà realizzabile solo con una condotta
costrittiva, la condotta di induzione invece trasmigrerà nel 319 quater. Al 319 ter induzione in atti
giudiziari, si aggiunge un quater e si dà vita al delitto di induzione indebita a dare o promettere
utilità,una sorta di via di mezzo tra corruzione e concussione ma che non soltanto per collocazione
sistematica viene inserito nell'area delle forme di corruzione.
La modifica forse più importante ancora è la riconfigurazione del 318, quindi stavolta si incide e
fortemente su quel cosiddetto mini sistema dei delitti di corruzione, la vecchia ipotesi di corruzione
per atto conforme ai doveri d'ufficio viene riconvertita in questa nuova fattispecie che assume già
sul piano dell'intitolazione la rubrica di corruzione per l'esercizio della funzione. Affrontando lo
studio della singola fattispecie incriminatrice, l'esperienza di tangentopoli aveva evidenziato due
diverse realtà: da un lato il fatto corruttivo cessa in qualche modo di essere un fenomeno di diritto
penale classico, ovvero quei fatti illeciti che sono individuati,costituiti da un rapporto one to one
potremmo dire; il fatto omicidiario soggetto attivo e soggetto passivo; il furto e via dicendo..
Superata l'idea di un fatto corruttivo in cui il singolo cittadino approccia il singolo
funzionario...?????..per ottenere qualcosa
il fenomeno sul piano criminologico e sociologico che oggi dobbiamo affrontare è quello che viene
definito la corruzione sistemica, una corruzione che vede vari soggetti attivi vari soggetti passivi in
un contesto spazio-temporale che si prolunga nel tempo; la realizzazione di un'opera pubblica di
particolare rilievo, che vede tanti soggetti che intervengono su un fronte e sull'altro ,che si va
dall'avvio della procedura alla realizzazione e all’ esecuzione dell'opera. Contesti nei quali è di
difficile individuazione,è difficile provare ,accertare l'atto oggetto di compravendita perché appunto
queste fattispecie originariamente 318 e 319 già nell’intitolazione, il 319 resterà attualmente anche
tale, presuppongono una compravendita un atto. Nell'ottica della corruzione sistemica si individua
quel fenomeno peraltro di cui avrete sentito parlare del funzionario asservito, del funzionario a
busta paga e quindi situazioni In cui si assiste ad un rapporto potremmo dire perdurante,un
rapporto illecito perdurante nel tempo, il pubblico funzionario non tanto vende l'atto ma mette a
disposizione la funzione. Di qua ancora una volta una sorta di modifica a tutto campo, noi vediamo
che oltre la concussione cambia radicalmente l'impianto delle fattispecie modificando l’articolo
318.I profili interpretativo-applicativi che questa modifica comporterà li vedremo, innumerevoli, ma
che comunque la modifica ci dice chiaramente che oggi, in questo ambito la corruzione il fatto del
funzionario sta nella messa a disposizione della funzione per l'esercizio della funzione; dall'altro
un 319 che continua a governare l'area più significativa, rilevante dei fatti corruttivi, ovvero quelle
ipotesi in cui il giudice possa identificare la compravendita di un determinato atto.
Altre fattispecie non vengono toccate dalla riforma del 2012 se non sul piano del trattamento
sanzionatorio. Con la riforma del 2012 si dà una modifica, accelerazione in peius di tutto il
pacchetto delle possibili pene accessorie in materia e quindi avviando quel processo che rischia di
assumere un carattere confliggente con i principi fondamentali del mondo penalistico, da un lato
questa sorta di smania di riempire i vuoti del codice e dall'altro questi rigorismi sanzionatori,
questa esasperazione sul piano del trattamento sanzionatorio.Oggi siamo arrivati a pene che
possono superare i 12 anni per un fatto corruttivo, ma qualunque penalista sa perfettamente che il
rigore sanzionatorio non serve a niente, o questi livelli sanzionatori non vengono applicati e/o in
ogni caso non verranno eseguiti ma comunque semmai ciò avvenisse questo rigore sanzionatorio
non è capace di invertire questo trend del fenomeno.Se effettivamente la corruzione è sistemica
come suol dirsi, se il fenomeno corruttivo si espande a macchia d'olio questo non è il mondo del
diritto penale, questo i penalisti lo sostengono da sempre, la sanzione penale non governa
fenomeni può sanzionare singoli comportamenti, per governare o intervenire sui fenomeni ci vuole
altro,bisogna riorganizzare intervenire sulle regole dell'agire amministrativo. Infatti la legge del
2012 si articola proprio in due parti: una prima parte che guarda al mondo dell'amministrazione
sulla scorta di controlli interni si cerca di fare qualcosa ma poi di fatto non si è realizzato nulla,
diciamo il tutto è stato affidato all’ armamentario penalistico che non può portare a nulla a nessun
beneficio e del resto bisogna essere, sono soltanto flash che vi sto dando, vedremo se riusciremo
ad approfondire qualcosa, che queste graduatorie che spesso vi fanno vedere da fanalino di coda
i paesi più impensabili in materia di corruzione, si parla obliquamente di corruzione avvertita e
questo segnale vi va dato, cioè si discute un fenomeno corruzione particolarmente marcato che
c'è ma a questo fenomeno non si può opporre puramente e semplicemente il ricorrere della
sanzione penale perché la sanzione penale non può far fronte a questo, vediamo con molta
tristezza che in questi ultimi tempi si è creata una fattispecie ad hoc, la fattispecie di omicidio già
c'era, si è creata una fattispecie ad hoc per governare il femminicidio …???..
Ma attenti che per la corruzione c'è un'aggravante in più, sul fatto omicidiario noi ragioniamo in
numeri reali, quante morti ci sono state, per la corruzione ragioniamo con la cosiddetta corruzione
avvertita ovvero si fanno inchieste demoscopiche, su strada chiedendo alle persone qual è il livello
di avvertimento del fatto corruttivo.È chiaro che se tutti i giorni sulla stampa o in televisione si parla
di corruzione, il contadino che viene fermato sulla via ci dirà che avverte la corruzione a livello
superiore…??.. anche questo criticamente valutatelo sempre, i numeri che noi troviamo in materia
di corruzione fanno riferimento alla cosiddetta corruzione avvertita. Sul testo potete approfondire
meglio il tema rigore sanzionatorio, evidenzia anche un ulteriore difetto come dicevamo la
settimana scorsa, fondamentale ricorso della proporzione della sanzione. Attenzione perché
alcune fattispecie oggi, soprattutto alla luce del maggiore incremento sanzionatorio che si avrà
con la riforma del 2015, i livelli sanzionatori di alcune fattispecie mettono in crisi quel principio di
proporzione che la Carta Costituzionale richiede e che la Corte Costituzionale ha più volte
affermato.

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