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Roy Martina Equilibrio Emozionale
Roy Martina Equilibrio Emozionale
Roy Martina Equilibrio Emozionale
27 novembre 1998
Barbados
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Lívello I
Felicità competitiva: possiamo trovarla nel mondo dello sport e
quan-
degli affari, in guerra, nel gioco o nello studio. Ci sentiamo felici
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do siamo vincenti e superiamo gli altri. Negli affari siamo molto felici it
quando battiamo la concorrenza, nello studio 1o siamo quando otte- S
niamo voti migliori dei nostri compagni. Questo tipo di felicità è sem- *b
noi.
pre transitoria ed è destinata, presto o tardi, a ritorcersi contro di l'l
AlcuninonriesconoaSuperarequestolive1loeciòlipuòren-
dere molto infelici e distruttivi, se nel confronto con gli altri risulta- f
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no perdenti. Vivono questa esperienza come una sconfitta definitiva,
ma il successo è sempre di breve durata, perché a esso segue un'al-
tra battaglia da vincere. È il livello di felicità più basso. Un'antica favo-
la indiana descrive bene questo tipo di felicità.
C'erano una volta due mercanti che avevano negozi molto
simili, l'uno di fianco all'altro, nella strada più frequentata di un pic-
colo villaggio. I due mercanti si facevano una concorrenza spietata
per procacciarsi i clienti e ognuno di loro era felice soltanto quando
riusciva a sottrarre un cliente all'altro o a guadagnare di più. Entram-
bi avevano un unico scopo nella vita: quello di vedere perdere 1'altro.
Un giorno Dio mandò un angelo a uno dei mercanti e I'angelo pro-
nunciò le seguenti parole:
"Potrai ottenere qualsiasi cosa tu voglia: ogni tua aspirazione,
ogni tuo desiderio potranno diventare realtà a un'unica condizione".
11 mercante fu molto felice che I'angelo avesse scelto lui e non il suo
Livello 2
Felicità condizionata: è più comune. Siamo molto felici se siamo
giovani, forti, di aspetto gradevole e pieni di energia, mentre venia-
mo assaliti dalla depressione quando i segni dell'invecchiamento comin-
ciano a farsi evidenti. Siamo veramente felici quando nasce un bam-
bino, ma diventiamo infelici quando 1o vediamo trasformarsi in una
peste iperattiva e incontrollabile, o quando entra nella pubertà e diven-
ta ribelle. Siamo felici insieme ai nostri amici fino a quando si dimo-
strano gentili nei nostri confronti; spesso però le amicizie finiscono
male, perché ci sentiamo dire qualcosa che avremmo preferito non
sentire o perché veniamo a sapere che gli amici hanno parlato male
di noi con altre persone.
Quando ci innamoriamo è tutto meraviglioso, ma alcuni anni ,f
dopo ci ritroviamo a essere più critici e meno entusiasti. La felicità
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condizionale non dura; prima o poi, scopriamo che le cose non stan-
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no affatto come pensavamo e, quindi, non siamo più felici di quello
che abbiamo. *
In generale il rapporto di amore più facilmente destinato a fini- Ìe
re male è quello in cui uno dei due partner dona tutto se stesso, tda
Livello 3
Felicità incondizionata: appagamento. Non abbiamo bisogno di
alcun impulso esterno o stimolo per sentirci in una condizione di feli-
cità e di pace interiore.
Abbiamo accettato il fatto che siamo esseri mortali e per questo
possiamo commettere errori; accettiamo a braccia aperte ogni cam-
biamento, la morte e la sofferenza. Siamo a nostro agio in situazioni
di disagio o di benessere e non ci lasciamo condizionare dai risultati;
godiamo dell'esperienza della vita in ogni suo minimo particolare.
Siamo grati per tutte le benedizioni e le esperienze che ci vengono
concesse durante il nostro cammino e siamo in pace con noi stessi e
con gli altri. Non siamo toccati dal bisogno di giudicare o di essere
giusti e offriamo il nostro perdono con grande facilità. Comprendia-
mo, inoltre, che siamo un tutt'uno con I'Universo, con tutto ciò che
esiste, con il nostro creatore, con la totalità del nostro essere. Per la
maggior parte del tempo ci troviamo in una zona priva di turbolenze
che io chiamo Still-point, ovvero Punto di Quiete Assoluta. Qui
abbiamo la percezione di chi siamo: si tratta di un punto nella di-
mensione spazio-temporale dove il tempo non esiste, dove non esi-
stono neppure rumori interiori o distrazioni e dove diventiamo un
tutt'uno con il presente che non ha tempo. Questo è il momento
della pace e dell'armonia interiore totale e della sensazione di comu-
nione e di infinito. In qesto istante, attraverso ogni cellula del nostro i,:
corpo, comprendiamo di essere essenzialmente perfetti e che lo
scopo fondamentale della nostra esistenza è di riuscire a trovare que-
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sto luogo privo di rumori interiori e di disarmonia. Mettendoci in
comunicazione con esso, attraverso i nostri cuori, illumineremo anche il
gli altri, affinché cerchino di migliorarsi, nei limiti delle loro possibi- )t
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lità. Questo collegamento interiore illuminerà lo spazio che ci cir-
conda e darà vita a una reazione a catena che coinvolgerà molte altre
persone e le aiuterà a liberarsi da disarmonie o turbolenze interiori.
Lappagamento è il silenzio della perfezione; racchiude lo spet- f
lot
tro di tutio ciò che esiste, così come nella luce sono contenuti tutti dn
i colori dello spettro. Dove non c'è luce ci imbattiamo in confini che
noi stessi stabiliamo e che, in realtà, esistono soltanto perché non li
abbiamo illuminati con 1a nostra luce. Quando siamo in una condi-
zione di totale appagamento non esistono limiti; se incontriamo
limiti o turbolenze significa che ci troviamo al di fuori dello stato di
appagamento, al di fuori del Punto di Quiete.
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sensi fondamentali. La conoscenza viene tramandata da una genera- kt
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per apparire superiori agli altri con il miraggio del potere (nella pro- i
11
pria mente), quanto per servire gli altri e manifestare altruismo e
amore con 1'annullamento dei proprio io, conseguenza naturale
della crescita umana cosciente. :1
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Per meglio comprendere i tre livelii fondamentali di coscienza 'fo
(che possono anche essere ulteriormente suddivisi), dobbiamo ren-
derci conto del fatto che, in natura, ogni fenomeno evidenzia un'ar-
monia dinamica; quasi sempre si tratta di una sintesi di due forze
opposte. Lessere umano è I'unico essere dotato della capacità di osser-
vare, ragiionare e trarre conclusioni dalle osservazioni; proprio que-
sta capacità permette di superare le forze della natura.
La caratteristica essenziale di ogni essere umano è la capacità
di crescere e di andare oltre la realtà materiale percepibile, per arri-
vare alla forma più elevata di vita che è I'antimateria.
Prendiamo nuovamente in esame i tre livelli di coscienza:
o livello 1: materia
. livello 2: energia
. livello 3: antimateria.
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*
"guru" della motivazione, tra i quali Anthony Robbins, Les Brown, Zig f
1r
Ziglar e altri ancora.
I seminari motivazionali trasmettono molta energia e molte aspi- i.i
razioni e il messaggio va ripetuto più volte ai partecipanti, perché essi tic
rimangano motivati e mantengano il loro livello energetico. A
Viene fortemente stimolato il pensiero positivo e questo può por-
tare alla soppressione delle emozioni (maggiori dettagli in seguito).
Parole chiaue: intensità, felicità competitiva, concentrazione
cosciente, orientamento verso uno scopo (riuscita/risultati).
Se vi trovate a questo livello e volete avere successo significa che
vi ìmpegnerete al massimo nel lavoro e con grande sforzo. Potrete
avere molto successo, ma spesso lo pagherete a caro prezzo. Quasi
tutti quelli che appartegono a questo livello, per raggiungere i loro
obiettivi, sacrificano il tempo da dedicare alla famiglia, alla salute e
al1'esercizio fisico.
Questi individui diventano veri e propri drogati da lavoro e la
loro felicità dipende dal livello delle prestazioni. La maggior parte di
loro ha una personaiità di tipo A ed è più soggetta a malattie cardia-
che, allergie, stress e ipertensione. La manifestazione materiale è il
loro sommo obiettivo.
Livello 2
Lavoro intelligente. Molti arrivano a questo livello dopo essersi
impegnati per lungo tempo al massimo grado nel lavoro e aver com-
preso la futilità di questo tipo di approccio. Oggi grazie al progresso
delle telecomunicazioni, un sempre maggior numero di individui lavo-
ra all'estero o si trasferisce in campagna. È questa la tendenza del
nostro tempo.
A poco a poco ci rendiamo conto del fatto che se lavoriamo in
modo intelligente molte cose non sono più necessarie. Cominciamo
a dare ascolto ai nostri sentimenti e a seguire il nostro intuito. Se riu-
sciamo a fare le nostre scelte a livello viscerale (intuito), riusciamo
anche a costruire un vita piena di armonia. A questo livello siamo
più propensi a seguire I'insegnamento di personaggi quali Stephen t:
Covey, Dennis Waitley, Joan Broysenko e Louise Hay.
I seminari ispirazionali ci consentono di capire chi siamo vera-
mente e quali sono le nostre motivazioni. Cominciamo a fidarci i:i'n
magigiormente dei nostri istinti (intuito) e aindirizzarci al Sentimento
Positivo piuttosto che al Pensiero Positivo. )(
3
XIX
t
Parole chiaue: intuito, felicità condizionale, voce interiore,
't
subconscio, orientamento verso un processo, saggezzainnata del corpo. .I
I
Livello 3
Nessun lavoro. Questa definizione può risultare ambigua, meglio
quindi usare I'espressione "annullamento di ogni fatica": questo è il
percorso caratterizzalo dalla minore quantità di resistenza. Lavorare
non costa nulla in termini di energia;, al contrario "dà la carica". A
questo livello siamo in sincronia con I'universo. Facciamo entrare
nella nostra vita le persone giuste al momento Siusto e creiamo istan-
taneamente. Gli altri credono che si tratti di pura coincidenza o for-
tuna. Non sprechiamo energia nei nostri sforzi. Siamo completamente
in sintonia con il livello più elevato della nostra coscienza e ci sen-
tiamo guidati. Sappiamo che siamo responsabili di ogni singolo
evento che si verifica nella nostra esistenza. Siamo felici anche senza
motivo e ci sentiamo un tutt'uno con I'Universo. A questo livello i
nostri punti di riferimento sono Deepak Chopra, Neale D. Walsh, Wayne
Dyer e altre guide spirituali; scopriamo di essere entità senza limiti
e che I'universo esiste per darci il suo appoggio. Questo è il livello di
massima sincronia, del completo lasciarsi andare, che permette la
manifestazione della nostra intenzione attraverso l'universo.
Parole chiaue: intenzione, felicità incondizionata ("appagamen-
to"), coscienza superiore, guida universale, magia, orientamento verso
la comunione, vivere nel presente. Essere utili è la componente essen-
ziale di questo livello.
Se siete a questo livello, il successo arriverà senza sforzo ecces- .::
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sivo; siete consapevoli di tutti i segnali che l'universo vi invia e siete ::,i
in comunicazione con le vostre guide. La crescita spirituale è la
vostra priorità e non pestate attenzione a tutto ciò che da essa vi distrae.
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d
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Le relazioni si basano sui valori spirituali e non sull'amore condizio-
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nato. Diventate maestri della sincronia e manifestate la vostra ricchezza
con naturalezza. Vi fidate ciecamente della vostra connessione con I'u-
niverso. Questo è il livello della vera guarigione della remissione spon-
co
tanea. La maggior parte di noi non riesce a rimanere sempre a que- l-a(
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veremo a definire che cosa intendiamo per turbolenza e imparerete
a non perdere energia, creando e gestendo ia turbolenza.
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Tabella 1
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Livello 1 Livello 2 Livello 3
yang yìn r
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conscio subconscio conscio superiore do
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ed effetto. Si tratta di ciò che viene definito 'karma'. Nel capitolo
seguente ne parleremo in modo più approfondito, esaminando il 'karma' $r
dal punto di vista della fisica dei quanti. Nel momento in cui accet-
tiamo il ruolo di artefici del nostro destino, comprendiamo di poter
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Per un gruppo si trattava di quella che viene definita remissio- rl
ne spontanea o guarigione istantanea. Il processo richiedeva una o due
settimane. Un piccolo gruppo guariva addirittura dopo la prima sedu- I
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A.
Risultati li
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. Livello 1. I risultati non corrispondono agli obiettivi: incon- Ìi
groenza. Aperti a credere in base a prove di fatto. Viuere íl cam-
biomento è importante. X
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..:
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. Liuello 2. Credere con qualche dubbio. Quando i sentimenti
corrispondono a ciò che si crede non vi sono più dubbi. Senti-
re è importonte.
r Liuello 3. Totale congruenza con ciò che si crede. Non c'è biso-
gno di prove, c'è bisogno di fare. Fare è importante.
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Le emozioni
sono energia
in movimento
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Hmozioni irrisolte: EI
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energia prodotta
dai radicali liberi
La nostra uíta sí fondo su ciò che è ragioneuole e di buon
senso: la uerità non è probabilmente né I'una né l'altra cosa.
Christmas Humphreys (Zen Wisdom, Timothy Freke)
EQUTLIBRIO trMOZIONALE
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zioni.
È quasi impossibile dare una corretta definizione delle emozio-
ni. Spesso vengono descritte come sentimenti; ma I'emozione è dav-
vero un sentimento, oppure è un'etichetta attribuita a determinati
sentimenti?
In base alle mie ricerche, I'emozione è I'associazione che attri-
buiamo a un dato sentimento. Spesso, il sentimento è, di per sé, pre-
valentemente di natura enerEletica, associato a reazioni elettrochimi-
che a livello del sistema nervoso centrale; le reazioni elettrochimi-
che sono secondarie rispetto alle reazioni energetiche.
Ogniqualvolta proviamo un'emozione, si crea in noi un accu-
mulo energetico che deve essere liberato. In altre parole, I'emozione
è, a mio parere, un tipo di energia alla quale occorre dare direzione, l!.:
movimento e azione, indipendentemente dalla sua origine. I-lorigine, ::.1
così via. Per questo motivo impariamo a reprimere le emozioni fin dai
primi anni di vita, in modo da poterci adattare allo stereotipo creato,
per noi, dai nostri genitori. .{iit
Possiamo adottare diverse strategie per reprimere le emozioni:
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a Negazione (non riconoscere il sentimento). ,b::i
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a Razionalizzazi one ( dissociare ).
a Banalizzazione (sminu i re ). nt
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EQUILiBRiO EMOZiONALE
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EQUILIBRIO EMOZIONALE
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10 EQUILIBRIO EMOZIONALE
Oggi è risaputo che 1o stress innalza i livelli di coiesterolo. È
stata evidenziata una correlazione tra tensioni quotidiane e tensioni
nervose e sbalzi notevoli del colesterolo. La buona notizia è che il
tocco diretto, come il massaggio, I'abbraccio e le carezze nonché le C1
interazioni sociali, riesce a sconfiggere lo stress. I
Il dr. James Lynch, Ph.D., del centro per lo studio della psicofi-
siologia umana presso la facoltà di medicina dell'università del Mary-
land a Baltimora, ha scoperto che tra le persone che vivono da sole vi
è un'incidenza assai più elevata di malattia e di morte prematura. Sono
stati inoltre trovati alcuni collegamenti tra cancro e isolamento.
Il cancro è un altro spietato "killer" dell'umanità.
La dottoressa Joan Borysenko, Ph.D. della facoltà di medicina
dell'università di Harvard è psicologa e biologa cellulare e lavora con
un gruppo di medici che studia il collegamento tra la personalità e il
cancro. La dottoressa ha scoperto, nel corso della sua ricerca, che gli
individui che tendono a sviluppare il cancro, solitamente hanno avuto
un rapporto insoddisfacente con i genitori.
I1 dottor Richard B. Schekelle, PhD, professore di epidemiolo-
gia presso la Scuola per la Salute Pubblica dell'università del Texas a
Houston, ha scoperto che in un gruppo di soggetti maschi, coloro che
manifestavano un elevato livello di depressione sviluppavano due volte
di più alcune forme di cancro, rispetto ai membri del gruppo che,
invece, mantenevano un maggiore controllo. È stato dimostrato che
la depressione è associata a una meno efficace risposta del nostro siste-
ma immunitario. Gli individui che avevano meno paure e meno
ansia evidenziavano una risposta immunitaria meno ridotta rispetto
a quelli che erano più esposti allo stress.
Altri studi hanno dimostrato che buona parte delle vittime del
cancro sono persone che hanno perso ogni opportunità di esprimer-
si in modo creativo. Tra le circostanze più comuni possiamo citare il
pensionamento, la morte del compagno, l'abbandono della casa da
parte dei figli, I'interruzione improwisa di un'attività sportiva o di
un hobby eccetera. Altri studiosi hanno scoperto che anche il fatto di
reprimere la rabbia costituisce un fattore di rischio significativo. Molte
persone non sono capaci di esprimere la propria rabbia od ostilità
per difendersi nonostante siano invece pronte a farlo per difendere
gli altri o una giusta causa. Nel caso del cancro del seno, è stato riscon-
trato che la percentuale di donne più inclini alla rabbia era maggio-
re tra quelle affette da tumore maligno che non tra quelle che pre-
sentavano forme tumorali benigne.
12 EQUILIBRIO EMOZIONALE
I
vità. Alcuni studi sull'invecchiamento hanno dimostrato, al di là di ogni
dubbio, che le caratteristiche emotive che fanno prevedere una mag-
giore longevità sono soprattutto il fatto di sentirsi collegati agli altri,
di avere uno scopo nella vita e di essere curiosi. In uno studio scandi-
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navo condotto su 1062 soggetti di 67 anni e oltre, la salute fisica e l
I4 EQUILlBRIO trMOZIONALE
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tipo di stress dovete combattere. Quali emozioni sono irrisolte?
cosa vi turba? Per quale motivo siete ansiosi, preoccupati o spaven-
Che
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tati? Qual è il vostro livello di autostima? Vi sentite vulnerabili,
attaccati o minacciati? E(
Dove si nascondono ie vostre paure in questo momento della :A
I nostri "trigger"
ooa
sono prorezronr
del mondo interiore
Uno studente uenne al monastero alla ricerca della uerità del
Buddismo.
"Perché sei uenuto al monastero?" chiese il maestro.
"Perché trascuri íl tesoro prezioso che conserui nella tua ca-
sa?"
"Qual è il mio tesoro?" chiese I'adepto.
"Colui che fa la domanda è il tesoro" replicò il maestro.
Christmas Humphreys (Zen Wisdom, Timothy Freke)
18 EQUILIBRIO EMOZIONALtr
A questo punto, è forse opportuno cercare di capire meglio
cosa significhi "essere artefici della propria realtà".
Un tipico esempio è il nervosismo che precede gli esami. Si trat-
ta di una forma di stress molto diffusa, con una causa evidente. Una
lieve tensione o ansia è normale, durante gli esami; aiuta lo studente
a concentrarsi e a darsi un ritmo di studio.
Sono molto frequenti cali di attenzione transitori che possono
durare da poche ore fino a una settimana o più. Nella mente di molti
studenti, però, può prendere forma il pensiero o la convinzione
negativa che gli esami andranno male, o che saranno troppo diffici-
li. Questi soggetti cominceranno a temere di "non riuscire a ricordare
nulla" e questo, sovente, evocherà in loro sintomi quali paura,
insonnia, calo dell'appetito, disturbi di stomaco, nausea, irrequietez-
za, minzione frequente, cefalea, attacchi di aggressività, irritabilità e
vertigini. Tutto ciò potrà influire in modo molto negativo sulle loro
prestazioni. In alcuni casi lo stress sarà talmente forte da portarli al
ritiro dagli esami o al rifiuto di eseguire le prove, a giravi attacchi di
panico, a insonnia o ipersonnia, alla perdita dell'appetito o ad attac-
chi di fame compulsiva.
Per alcuni la paura diventerà realtà e non supereranno dawero
l'esame, trovando così conferma alle loro convinzioni negative.
In altre parole, la paura può materializzarsi, originando una
situazione indesiderata. In questo caso, 1'esame è I'evento "trigger" o
fattore scatenante, che risveglia questioni irrisolte presenti dentro di
noi e ci stimola ad agire di conseguenza, producendo una realtà che
si basa sul passato e non sul presente.
Continuando il nostro percorso di costruzione di una realtà
microcosmica, scopriamo che i nostri pensieri, le nostre credenze e
le nostre percezioni condizionano ogni singola cellula del nostro corpo.
Riuscire a comprendere il potere delle nostre emozioni è il segre-
to della nostra salute. La salute o la malattia possono essere conse-
guenza di pensieri o atteggiamenti particolarmente ricorrenti.
I "trigger" [ett. meccanismo di innesco, grilletto] sono stimoli
che provengono dall'ambiente esterno o dal nostro intimo ecco per-
ché dobbiamo cercare di capire in che modo questi fattori scatenan-
ti agiscono sul nostro organismo.
Lo studio della psiconeuroimmunologia si propone di ricercare
il collegamento tra mente-emozioni e sistema immunitario. Il siste-
ma nervoso centrale e il sistema immunitario sono tra loro collega-
ti in due modi.
CAP. 2 _ I NOSTRI'TR]GGER'' l9
Nel primo, ogni pensiero viene tradotto in un linguaggio bio-
chimico sotto forma di neuropeptidi. Il nucleo centrale della materia
è costituito da un fondamento di informazioni (paradigmi energeti-
ci). Il corpo energetico e il suo campo rappresentano I'impronta
sulla base della quale si fonda il corpo fisico. Le ricerche condotte
dalla neurobiologa Candace Pert hanno dimostrato che i pensieri e i
ricordi dotati di carica emotiva stimolano il corpo a produrre neuro-
peptidi diversi.
I ricercatori dell'istituto di matematica cardiaca (a Boulder, Colo-
rado) hanno scoperto che le emozioni positive fanno salire i livelli di
oHoa (un ormone che favorisce il rinnovamento cellulare e combatte
lo stress) e di IgA (immunoglobuline di tipo A), mentre le emozioni
negative provocano la diminuzione di entrambi.
I neuropeptidi non agiscono soltanto a livello cerebrale, ma anche
su organi, ghiandole, cellule e tessuti.
Ogni pensiero che ci attraversa la mente e ogni emozione che
proviamo, viene comunicato a ogni singola cellula del nostro corpo.
Inoltre, secondo quanto abbiamo già visto nel capitolo 1, gli organi
possono immaSazzinare anche informazioni emozionali. Oggi, que-
sto risulta confermato da ciò che awiene, ormai reEiolarmente, negli
ormai frequenti trapianti di organi.
Il libro di Paul Pearsall The Heort\ Code lIl codice del Cuorel
(Broadway Books, 1998) descrive 73 casi di trapianto di memorie coin-
cidenti con altrettanti trapianti cardiaci.
In una circostanza, un caso di omicidio fu risolto proprio per-
ché il trapianto del cuore coincise con il trapianto della memoria.
Nel libro troviamo numerosi esempi di questo tipo - dalla signora
anziana che cominciò a provare un irresistibile desiderio di birra e
hamburger, proprio come il suo donatore, all'utllizzo di parole e lin-
gue che il trapiantato non aveva mai parlato, ma che erano state del
tutto naturali per il donatore. I-lelenco degli esempi descritti è infi-
nito. Pearsall suggerisce che le cellule comunicano elettromagneti-
camente e che la memoria può essere preservata in ogni cellula.
In questo modo, ogni cellula diventa un ologramma delf intero
corpo umano. Non è più sostenibile il concetto secondo il quale una
cellula cardiaca è soltanto una cellula.
Possiamo oggi affermare che tutti gli organi e le cellule custo-
discono informazioni emozionali.
Il sistema nervoso centrale si collega al sistema immunitario
anche attraverso il sistema nervoso autonomo, suddiviso a sua volta
20 EQUILIBRIO EMOZIONALtr
in due parti: il sistema nervoso parasimpatico (pNs) e il sistema ner-
voso simpatico (sNs). Essi rappresentano 1o Ying e 1o Yang del siste-
ma nervoso. Il pNs è la parte Yin che promuove la crescita, la rigene-
razione e I'assimilazione e lavora al meglio durante il rilassamento e
il riposo. È il nostro modo di creare un cuscinetto che ci aiuta a
superare i momenti di stress.
Il sNs è un sistema reattivo che tiene sotto controllo gli stimo-
li esterni, quali rumore, calore, dolore eccetera, adattandosi ad essi.
I1 sNs fa parte dei nostri meccanismi di soprawivenza e può prepa-
rarci istantaneamente a un'azione muscolare intensa. Il sistema para-
simpatico è rivolto interiormente alle nostre emozioni e percezioni,
mentre il sistema simpatico rivolge la sua attenzione all'esterno. Nel
corso dei secoli, il ruolo del sNs è diventato predominante in conse-
guenza dell'accelenzione dei ritmi della vita, del carico di informa-
zioni, della pressione lavorativa e così via. Per questa ragiione sono
diventati essenziali gli strumenti che ci aiutano a sostenere il siste-
ma nervoso parasimpatico. Ancora una volta, tra i più importanti,
vogliamo citare la meditazione, il Tai Ch'i, il Qi Gong e le tecniche di
rilassamento.
CAP. 2 INOSTRI"TRIGGER'' 27
padre o vostra madre. A questo punto entra in gioco il sentimento
della paura, perché siete spaventati all'idea di non essere in grado di
soddisfare 1e aspettative dell'azienda.
Ora le vostre previsioni scatenano la reazione del sNs e la con-
segiuente secrezione di sostanze chimiche, come la norepinefrina, che
comunicano a tutte le cellule le "cattive notizie".ll corpo entra in una
condizione d'allarme e le ghiandole surrenali si attivano per produr-
re un potente ormone chiamato cortisolo.
Si tratta della cosiddetta risposta "combatti o fuggi". Lo stesso
messaggio può scatenare due reazioni opposte nel vostro corpo, a se-
conda dell'oggetto della vostra attenzione in uno specifico momento.
22 EQUILIBRIO EMOZIONALE
Tutto ciò che ci accade produce un effetto, come awiene con le
ferite, i traumi, i pensieri, le credenze.
Se già risultiamo indeboliti da altre sfide, quando dobbiamo
affrontare un nuovo fattore di stress I'impatto risulta ancora più deva-
stante.
Vediamo quanti eventi "trigger" o fattori scatenanti siete in grado
di riconoscere:
tn EQUILIBRIO EMOZIONALE
Le emozioni non sono, di per sé, né buone né cattive, ma rap-
presentano unaforzache ci guida. Quando ci sentiamo bene (è neces-
sario distinguere tra felicità competitiva, condizionale e incondizio-
nata) veniamo guidati sul percorso che porta alla salute e alla realiz-
zazione di sé. Le emozioni sgradevoli sono segnali di awertimento,
che ci invitano a considerare più attentamente il nostro comporta-
mento o le nostre percezioni. I "trigger" che provocano sensazioni
spiacevoli dovrebbero essere sempre considerati i benvenuti, perché
ci danno la possibilità di cambiare e di awicinarci alla felicità incon-
dizionata.
Attraverso lepercezioni possiamo costruire la nostra salute, con-
centrandoci sulle cose che ci trasmettono gratitudine, gioia, diverti-
mento e una sensazione di benessere. Anche se non avete alcun con-
trollo su quello che awiene nel mondo, avete senz'altro il controllo
assoluto sul modo di affrontare gli eventi. Ogni giorno, ogni mo-
mento della nostra vita ci offre l'opportunità di un nuovo inizio, una
nuova occasione per liberarci delle cose che non ci servono più. Se
non ci facciamo carico di questa responsabilità, ci lasciamo vincere
dalla sensazione che le cose ci capitano fortuitamente e che siamo sol-
tanto vittime delle circostanze. Quando ci consideriamo vittime finia-
mo per diventarlo veramente e il nostro corpo energetico reagisce di
conseguenza. Ma se riusciamo a liberarci da queste nostre errate
convinzioni e sensazioni, non combattendole, ma accettandole senza
giudicare, allora faremo il primo passo per liberarci del nostro pas-
sato. Liberarsi dal passato significa liberare il flusso energetico ed
eliminare tutti gli ostacoli creati dai ricordi e dai pensieri.
Come raggiungere in questo obiettivo è lo scopo di questo
libro; nella Seconda Parte concentreremo maggiormente I'attenzio-
ne su alcuni strumenti pratici che potranno aiutarvi.
È chiaro che gli eventi "trigger" rappresentano la migliore oppor-
tunità di crescita. Se non temessi di ripetermi, per cercare di rende-
re più comprensibile questo termine userei la parola turbolenza.
Un esempio pratico: vi trovate in un ingorgo stradale, state facen-
do tardi a un'importante riunione e la batteria del vostro cellulare è
scarica. Come vi sentite? Se vi sentite sconvolti, frustrati, arrabbiati,
ansiosi o, comunque, non "shoganai" (accettare qualcosa che non
potete cambiare e continuare con la vostra vita) o non in uno stato
di "appagamento" (felicità indipendente da situazioni spiacevoli) signi-
fica che un vostro trigger si è attivato e dovete perciò concentrare
tutta la vostra attenzione su voi stessi.
26 EQUILIBRIO EMOZIONALE
create. Sappiamo che alla base di questo livello vi è una precisa
intenzionalità. Si tratta della nostra intenzione e sappiamo già di che
cosa si tratta. Pertanto, ogni volta che ci troviamo nel mezzo di una
turbolenza, dobbiamo prima di tutto raggiungere questo livello. La
condizione di annullamento di ogni fatica è la condizione di assolu-
ta fiducia e I'intento divino è in collegamento e allineato con il nostro.
È la condizione di accettazione, di perdono e di assoluta non resi-
stenza. È il percorso con il minor numero di ostruzioni, non perché
vogliamo evitare ogni sforzo, ma perché sappiamo che otteniamo mag-
giori risultati quando lasciamo che I'universo faccia il suo lavoro. Se
viviamo situazioni che scatenano in noi emozioni o turbolenza, sap-
piamo immediatamente che non è per via degli stimoli esterni, ma
tutto va ricondotto alle questioni irrisolte che celiamo in noi.
Amando e non resistendo, o combattendo la turbolenza, la tra-
sformiamo. Il noto terapeuta Gay Hendricks ha osservato che nella
vita il dolore, il biasimo o la vergiogna, si localizzano nelle parti di
noi che non abbiamo mai amato abbastanza. Il modo migliore per
eliminare un sentimento "negativo", come il senso di colpa o la ver-
gogna, è semplicemente quello di amarsi per il fatto di provarlo. Se
riuscirete ad accettare il sentimento o i pensieri, senza alcuno sfor-
zo e senza sprecare energie nel giudicarli e passando oltre, riuscire-
te a liberarvi e a essere nuovamente in grado di creare. In altre paro-
le, I'energia circola di nuovo liberamente e l'effetto della turbolenza
svanisce.
11 lerzo livello di coscienza prevede anche la possibilità che affio-
ri un nuovo paradigma. Oggi, nonostante la forza delle contrapposte
tendenze, si sta verificando uno spostamento nel paradigma profon-
do dei valori globali - uno spostamento verso una prospettiva più
cosciente del nostro sistema di vita.
La condizione del mondo rispecchia il nostro conscio colletti-
vo. Un sempre maggior numero di individui si ritrova a essere padro-
ni del proprio ambiente, creatore attivo di un mondo preesistente.
La coscienza diventa sempre più un tipo di realtà causale. Questa azio-
ne di coscienza a tutti i livelli della realtà porta a fenomeni quantici
che possono essere confermati scientificamente a tutti i livelli scien-
tifici, sempre che la scienza non persegua la motivazione naturale
del cervello umano corrispondente a una spinta verso il "significato"
e non verso la "verità".
La prima sintesi di questo capitolo è la seguente affermazione:
ogni turbolenza (indipendentemente da come vogliamo definirla: "trig-
EQUILIBRIO EMOZIONALE
R
Lp
il rifiuto di sé: la
turboleu,a interiore
Sentimenti di impotenza
La reazione agli eventi stressanti si manifesta attraverso emo-
zioni autodistruttive come la sensazione di impotenza, la disperazio-
ne, la frustrazione, la rabbia, la gelosia, il sentimento di inadegua-
tezza, Ia vergogna, il senso di colpa eccetera. Questi sentimenti pos-
sono essere risvegliati in noi da una telefonata, da una lettera o da
qualcuno che ci critica, o, magari, da qualcosa che il nostro compa-
gno ha fatto e che a noi non è piaciuta. Qualsiasi cosa può fare usci-
re del succo acido dalla nostra arancia.
Reazioni ínefficaci
Molte persone non sanno come gestire determinate emozioni,
quando le provano. Avolte le rifuggono, chiudendosi in se stesse, abu-
sando di sostanze che alterano lo stato di coscienza (come l'alcol, gli
psicofarmaci e le droghe) o I'umore (come il cibo, il cioccolato, le siga-
rette eccetera). In altri casi, reagiscono con esagerata aggressività, se
la prendono con gli altri, gridano, si lasciano andare ad accessi d'ira
30 EQUILIBRIO EMOZIONALE
e così via. Oppure, in altre occasioni, assumono un atteggiamento di
totale indiffeÍenza e di calma esteriore.
Convinzioni enate
Alcune persone hanno la tendenza a credere che sia sbagliato
provare determinate emozioni o sentimenti, come rabbia, frustrazio-
ne, desiderio. Quando provano questo tipo di emozioni provano anche
molta vergogna o un forte senso di colpa.
Comportamento autodistruttivo
Un altro tipo di reazione di chi non riesce a glestire emotiva-
mente determinate situazioni, è quello di agire in modo irresponsa-
bile, o di esporsi a notevoli pericoli. Questo tipo di azioni può celare
un inconscio desiderio di morte o l'inconscia volontà di farsi del
male oppure la ricerca di un'attenzione negativa.
Tutti questi modi di reagire agli stimoli esterni si fondano sul no-
stro modo di vedere noi stessi. I-lautostima è essenziale per la soprav-
vivenza emotiva: senza un'adeguata autostima, la vita si trasforma in
un'esperienza dolorosa e senza autostima perdiamo ogni possibilità di
vivere un'esistenza soddisfacente e gratificante. Gli esseri umani si
distinguono dagli animali per la loro capacità di plasmare e valutare
se stessi. Lironia sta nel fatto che, in realtà, noi creiamo un'immagi-
ne di noi stessi e poi giudichiamo questa immagine. La maggior parte
delle persone non ama f immagine che ha creato: qualsiasi tipo di rifiu-
to di questa immagine diventa un autorifiuto, che è poi causa di quasi
tutti i nostri problemi. Ecco, quindi, la sfida più importante dell'esse-
re una persona, perché quando rifiutiamo la nostra immagine o alcu-
ni aspetti di noi stessi, indeboliamo e distruggiamo il fondamento psi-
cologico che ci tiene in vita. Siamo noi stessi la causa di gran parte
del nostro rumore interiore, o turbolenza. Rifiutiamo e giiudichiamo
noi stessi di continuo e ci autoinfliggiamo un'inutile sofferenza.
Si crea così una spirale discendente, che ci può portare ad evi-
tare tutto ciò che aggrava questa sofferenza, o autorifiuto. Creiamo
ogni possibile meccanismo di difesa ed evitiamo il confronto. La cosa
peggiore è che perdiamo la nostra obiettività e la nostra intuizione.
Filtriamo ogni cosa in base al criterio che si tratti di qualcosa da evi-
tare, negare, reprimere, biasimare o criticare. Limitiamo la nostra
a Sentimenti di impotenza.
a Reazioni inefficaci.
a Convinzioni errate.
a Comportamento autodistruttivo.
EQUILIBRIO EMOZIONALE
esterno che ci occorre è un corso che ci insegni a riacquistare il con-
e, se proprio ne sentiamo I'esigenza, una
trollo della nostra esistenza
struttura di supporto.
34 EQUILIBRIO EMOZIONALE
Tutti i bambini hanno il terrore di essere abbandonati, perché
per un bambino l'abbandono è I'equivalente della morte. Se non venia-
mo dotati di una base di sicurezza e di rassicurazione, il mondo diven-
ta un posto insicuro in cui vivere.
Uno dei maggiori problemi che possiamo trovarci a dover affron-
tare è rappresentata da un genitore iperprotettivo. Spesso questo
tipo di genitore desidera a tal punto aiutare i figli da non lasciar loro
la possibilità di sviluppare la capacità di risolvere i problemi. Così, cre-
scendo, queste persone si aspettano che siano gli altri a risolvere i loro
problemi e non sanno farsi carico delle lono responsabilità.
Un'altra fonte di difficoltà potrebbe essere la disciplina è il fat-
tore di maggior peso e il più importante nella conquista del succes-
so, ma anche della crescita spirituale. La maggior parte delle perso-
ne rifugge la crescita spirituale, perché teme che richieda un'ecces-
siva disciplina eccessiva.
Nellibro del dr. Scott PeckThe Road Less Tlaueled lett. "la stra-
da meno battuta"] troviamo questa affermazione: "lnsegniamo a noi
stessi e ai nostri figli la necessità della sofferenza e il suo valore, la
necessità di affrontare direttamente i problemi e di sperimentare la
sofferenza che ne deriva. Ho affermato che la disciplinaèl'attrezza-
tura di base per risolvere i nostri problemi esistenziali. Scopriremo
che questi strumenti sono tecniche di sofferenza, mezzi attraverso i
quali viviamo il dolore o i problemi, in modo da elaborarli e risolver-
li con successo imparando e crescendo nel contempo.
Quando insegniamo a noi stessi e ai nostri figli la disciplina, a
loro e a noi stessi a soffrire, ma anche a crescere".
Il dottor Peck cita quattro strumenti di disciplina:
. Ritardo della gratificazione.
o Accettazionedellaresponsabilità.
. Dedizione alla verità.
. Arte dell'equilibrio.
JO EQUILIBRIO trMOZIONALtr
Esistono sei fattori principali che determinano con quanta
forza arriviamo a rifiutare noi stessi.
38 EQUILIBRIO EMOZIONALE
Tutti noi desideriamo sentirci:
40 EQUTLIBRIO EMOZIONALE
corpo. Supponiamo che siate in collera con qualcuno. Ogni volta che
vi capita di vedere o di pensare a quella persona, di sentire pronun-
ciare il suo nome o di fare con essa qualunque tipo di associazione,
siriacutizza il vostro sentimento di rabbia e così si creano dei bloc-
chi energetici nel vostro sistema.
Più giudichiamo, più diveniamo prigionieri dei nostri sentimenti,
più energia viene risucchiata dal nostro sistema dei meridiani. Que-
sto meccanismo provoca rigidità e intorpidimento in tutto il corpo e
può portare al malessere o alla malattia.
Ogni persona che rifìutiamo riflette una parte di noi stessi che
rifiutiamo.
42 EQUILIBR]O EMOZIONALE
jil"
n
il karma e Ie
emozioni: due facce
della stessa medaglia
La bugía che rocconta una persona è Ia uerità che raccontano
innumereuoli altre persone.
Proverbio Zen (Zen Wísdom, Timothy Freke)
. Livello I
A questo livello vi lasciate guidare dalle circostanze.Le cose vi
capitano: potete essere fortunati o avere sfortuna. Il vostro approc-
cio alla vita è del tipo "O la va, o la spacca,' ed è indotto dalla
mancanza di consapevolezza, o da passività e, in ultima analisi,
dalla negazione di sé che è poi la negazione delle vostre capa-
cità e del vostro spirito. In altre parole, è un po, come se gio-
caste alla roulette russal
. Livello 2
A questo livello confidate nella vostra intuizione e seguite il per-
corso che ritenete più giusto per voi. Cominciate a creare una
maggiore sincronia nella vostra vita e ammettete che esistono
alti e bassi. Cominciate a entrare in collegamento e in comuni-
cazione con le vostre guide, gli angeli o I'Io superiore.
Cominciate a capire i segnali e il linguaggio dell'universo.
. Livello 3
A questo livello siete sicuri del fatto che voi e I'universo siete
un'unica cosa. Ciò che accade nella vostra vita riflette le vostre
intenzioni. Scegliete di avere un'intenzione pura e chiara. Non
esistono più alti e bassi; per voi esiste soltanto un ,,adesso". In
questo "adesso", gradualmente vi liberate del vostro passato.
44 EQUILIBRIO EMOZIONALE
gliamo di essere consapevoli del fatto che ogni azione ha delle con-
seguenze. Questa seconda scelta implica che dobbiamo approfittare
di ogni opportunità che ci viene offerta di scegliere il meglio per la
nostra vita e tutto ciò che troviamo lungo il percorso. La legge del
karma significa una continua scelta. Se dovessimo rifiutarci di sce-
gliere, il nostro passato sceglierebbe al posto nostro, perché le inten-
zioni del passato sono sempre e comunque vive.
Modificando I'intento originale della nostra infanzia, ossia la pro-
grammazione inconscia alla soprawivenza, possiamo progredire al
livello di esistenza successivo.
11 succo del karma è nelle nostre azioni ed esperienze passate.
îJ
Scelte <- Desiderio <- Ricordo (energia prodotta dai radicali liberi)
46 trQUILIBRIO EMOZIONALE
cente fino al momento in cui va in pensione e si lascia andare total-
mente o si dedica a un hobby facendone la sua ragione di vita per
molto tempo. La maggioranza di queste persone non è felice ed è
molto invidiosa, e critica, nei confronti degli "irriducibili" della nostra
società. Di solito si oppongono al capitalismo perché non riescono
ad accettare la concorrenza.
Il livello degli irriducibili, invece, è quello in cui risulta vinci-
tore chi muore riccol È come parlare di "corsa al successo", di mon-
do dei "power-lunch" [vedi capitolo 1] e di "sieste pomeridiane".
Il terzo gruppo è quello formato dalle figure opposte agli "irri-
ducibili", i cosiddetti "tranquilli". Essi hanno rinunciato e la loro tran-
quillità deriva dall'accettazione della vita per quello che è. Non lot-
tano più e nel momento in cui smettono veramente di tentare di rea-
lizzare i loro sogni con il duro lavoro, riescono a trovare un senso di
pace interiore. La differenza tra queste persone e quelle del secondo
gruppo consiste nel fatto che queste non provano sentimenti ostili:
la maggior parte di loro ha trovato la pace nella religione.
Ritornando al karma, possiamo affermare che le nostre scelte e
le conseguenti azioni rappresentano gli strumenti di cui disponiamo
per la nostra evoluzione a livello di coscienza. Scegliamo costante-
mente I'intenzione che potrà dare alle nostre esperienze un determi-
nato significato.
Quando optiamo per l'ignoranza facciamo comunque una scel-
ta, seppure inconscia, e la nostra evoluzione sarà in linea con quella
scelta. Quando le nostre scelte si basano sull'allineamento con la nostra
coscienza superiore possiamo liberarci di molte delle pulsioni primi-
tive di primo livello come l'avidità, la sicurezza, la paura, la rabbia,
la vergogna, la solitudine e il desiderio di una rcalizzazione esterio-
re della nostra felicità.
Una persona multisensoriale è aperta alle percezioni, alle intui-
zioni, al sesto senso e ad altre sensazioni, segni e segnali di natura
sottile. Le sue scelte si baseranno sull'amore, la compassione e la
saggezza e saranno libere da ogni negatività e giudizio.
Owiamente, come abbiamo avuto modo di ripetere alf infinito
- dobbiamo diventare consapevoli delle nostre scelte. 11 nostro nemi-
co pubblico numero uno è qualsiasi tipo di condizionamento che ci
impedisca di effettuare scelte coscienti.
A questo punto potete cominciare a esaminare gli effetti dei ricor-
di irrisolti che creano un desiderio del quale non dobbiamo conscia-
mente tenere alcun conto.
î J
sentimento, desiderio, rilascio del vecchio <- rilascio di energia
situazioni, bisogno, karma prodotta dai radicali
incidenti liberi
î J
vecchio karma nuove intuizioni
(questioni inisolte) (saggezza)
48 EQUILIBRIO EMOZIONALE
Può essere necessaria molta applicazione per rimuovere i condizio-
namenti e per risvegliare la nostra coscienza, lasciando da parte le
cred,enze che sono tipiche del primo livello.
Ecco alcune considerazioni da fare quando si sceglie percorso
da seguire. Lalegge dell'annullamento di ogni fatica, in quanto mani-
festazione del raggiungimento del massimo livello, implica il fatto
che, nell'applicarla, non sarà comunque possibile evitare la fatica.
Spesso, le scelte "migliori" sono anche le più difficili e richiedono
disciplina, volontà di sacrificio e la necessità di essere d'aiuto agli altri.
Questo percorso richiede la capacità di essere distaccati e I'incapa-
cità di difendersi. In questo percorso si lascia che ogni cosa attraver-
si liberamente la vita, senza provare il desiderio di trattenerla a ogni
costo.
I-lenergia dell'universo è la maggiore fonte di energia; perché
possa fluire attraverso di noi occorre che ci liberiamo dei ricordi nega-
tivi del passato, che bloccherebbero il flusso energetico. Qualsiasi
interferenza con il flusso di questa energia ridurrà la nostra possibi-
lità di confluire nel secondo e terzo livello di manifestazione.
Uno dei modi più sicuri per bloccare il libero flusso dell'ener-
gia consiste nel cercare di rimanere attaccati a ciò che pensiamo di
possedere, che si tratti di beni materiali, relazioni, carriera, persone
eccetera. Questo chiuderà il cerchio intorno a noi, bloccando f in-
gresso di nuove persone e di nuovi elementi nelle nostre vite. La dif-
ferenza tra avere e possedere è ladimensione celeste. Possedere
qualcosa significa esservi attaccati. Quindi, vale una semplice regola:
tutto quello che non vi sarà possibile portare con voi, quando lasce-
rete per sempre la vostra dimensione fisica, non merita alcun tipo di
attaccamento da parte vostra. Una relazione progredisce , grazie al rin-
novarsi, attimo dopo attimo, del vostro coinvolgimento nella stessa.
Si tratta di una scelta che fate in modo continuativo.
Il motivo principale per cui desideriamo rimanere attaccati alle
cose è costituito dal fatto che non riusciamo a credere che sarà I'U-
niverso, in ultima analisi, a prowedere a ogni nostro bisogno. Anche
questo dipende dalla nostra realtà emotiva passata, alla quale rima-
niamo attaccati nella speranza che questo ci preservi dal rivivere even-
ti dolorosi del passato. In questo modo, però, senza saperlo, creiamo
proprio quella situazione che cerchiamo di prevenire.
Siamo convinti, inoltre, di conoscere i nostri bisogni meglio del-
I'Universo e dobbiamo avere la sensazione di avere il controllo, per
sentirci sicuri.
EQUIL]BRIO EMOZIONALE
La leSge del karma non prevede punizioni: anzi, è la legge della
pietà e dell'amore. Non stiamo cercando di obbedire ai dieci coman-
damenti, un codice di comportamento dettato da Dio. La legge della
pietà e dell'amore è un'espressione dell'essenza amorevole di Dio - o
dell'Universo, se preferite. Essa si applica anche se non credete in Dio,
anche se non esiste alcun Dio.
Pertanto, non c'è alcuna ragione per dimostrare un'aperta ri-
luttanza nell'obbedire a queste leggi. Un atteggiamento di questo
tipo crea soltanto una maggiore distanza tra voi e il Creatore, I'es-
senza della vita, e comporta un maggliore rifiuto di se stessi e la limi-
tazione dell'energia. Questo stesso atteggiamento può portarci a rispet-
tare le leggi perché lo vogliamo, oppure soltanto perché dobbiamo
farlo, anche se non ci piacciono, o può renderci polemici, o indurci
a lamentarci e a criticare le leggi e, comunque, a rispettarle contro-
voglia.
Possiamo anche arrivare a fare quello che è nostro dovere fare,
per timore di una punizione. Spesso, però, vediamo anche l'esatto
opposto, che si manifesta attraverso un atteggiamento di ribellione
carico di risentimento e autodistruttivo.
Non è raro attraversare tutte le fasi appena descritte.
Connessione interna significa comprendere che è vero I'oppo-
sto - la legge della pietà, dell'amore e del perdono è un'espressione
dell'interconnessione tra I'intelligenza universale e noi stessi.
È la legge della comunione, dell'unicità ed espressione della vera
natura della bontà. Quindi, quando parliamo di karma dovremmo sem-
pre distinguere tra karma positivo e karma negiativo. Abbiamo già
osservato che le emozioni giocano un ruolo fondamentale nello svi-
luppo del karma. Noi creiamo il karma positivo sostituendo quelli che
definiamo i nostri istinti naturali, che sono originati da questioni irri-
solte, con decisioni coscienti che si basano sulla nostra connessione
con I'amore che è dentro di noi.
Se seguiamo i nostri istinti naturali basati su questioni emoti-
ve irrisolte, rimaniamo nell'ambito del karma "negativo".
Cos'altro dobbiamo sapere a proposito del karma che potrebbe
influire sulla nostra esistenza? Meglio 1o comprendiamo, meglio sarà
per noi.
È importante sapere che la conoscenza che non dà luogo a intui-
zioni e scelte migliori a volte viene vista come karma "maligno". Se
sapete che il fumo delle sigarette è nocivo alla salute e scegliete di
continuare a fumare, questo è un karma "maligno" o "negativo". Se
52 EQUILIBRIO EMOZIONALE
rare come persone, per il fatto di averci provato. Non accettare la legge
del karma significa semplicemente che non esiste uno scopo e che assi-
stiamo allo svolgimento casuale di una serie di eventi sui quali non
abbiamo alcun tipo di controllo, e questo ci rende impotenti.
Potete anche decidere di dare vita a un progetto, nel quale potre-
te soltanto risultare vincenti o alla pari, e verificare la validità di
questa legge, per almeno un anno. Per lo meno, saprete di esservi con-
cessi la possibilità di reclamare il vostro potere di creatività e avrete
una reale possibilità di migliorare la qualità della vostra vita.
Se siamo d'accordo su questo punto, possiamo analizzare più a
fondo la legge del karma e vedere che cosa possiamo apprendere dai
saggi che vantano antiche tradizioni nel suo studio. Ricordate ogni
nuoua è buona nuoua e possiamo soltanto guadagnare dalla cono-
scenza, se agiamo su di essa. La vera buona nuova, a proposito del
karma è che, nonostante esista una varietà impressionante di possi-
bili forme in cui esso si può manifestare nella nostra vita di ogni
giorno, vi sono soltanto poche categorie di base che occorre cono-
scere per capire come esso interagisca con le nostre scelte.
Per prima cosa, in sanscrito, karma significa "azione".Io, inve-
ce, preferisco attribuirgli il significato di "scelta". 11 karma riguarda le
scelte che facciamo e le conseguenze che da queste scelte derivano.
54 EQUILIBRIO EMOZIONALtr
spetto negativo di questa legge karmica risiede, invece, nel fatto che
tutto ciò che rimane irrisolto (emotivamente)viene trasferito nel futu-
ro. Esattamente come f impulso positivo delle nostre azioni e scelte
positive viene mantenuto vivo attraverso la ripetizione (disciplina), il
nostro karma negativo basato su credenze, pensieri e azioni negative
rimane attivo nel futuro e produce archetipi limitanti. Questo rap-
presenta il nucleo fondamentale del problema ed ecco perché, per la
maggior parte di noi, è tanto difficile cambiare.
Per quanto attiene ai modelli distruttivi, la maggior parte della
giente vive nella negazione e nell'autoinganno, o ha delle zone d'om-
bra. La gente difende e protegge questi modelli, perché la sua consa-
pevolezza e la sua coscienza sono offuscate. È qui che entra in gioco
la seconda legge del karma, che ci offre altre opportunità per rompere
con questi modelli karmici. È bene sapere che 1o spirito viene attrat-
to dall'armonia e dalla guarigione e prosegue lunÉo il percorso del-
l'evoluzione.
Rícambiare
Se i sentimenti e le azioni che riservate a qualcuno sono ricam-
biati, significa che i sentimenti o i comportamenti dell'altra persona
verso di voi sono gli stessi che avete riservato a lei. Questa è la base
del comandamento "ama il prossimo tuo come te stesso". Quello che
farete agli altri, sarà fatto anche a voi. Trattate tutti come vorreste
essere trattati voi, indipendentemente da come essi vi trattano. I nostri
pensieri e le nostre azioni ritornano su di noi, come un boomerang.
Presto o tardi capiterà anche a voi che le vostre azioni e i vostri pen-
sieri vi tornino addosso. È un po' quello che succede quando si paga-
no i conti. Supponiamo che vi venga presentato un conto, o una fat-
tura, per un'azione che ha causato un danno; per esempio, avete rotto
un oggetto che appartiene ad altri. Ecco diversi modi in cui potrete
saldare il conto:
EQUILIBRIO EMOZIONALE
espertenzadegli effetti negativi del karma. La nostra intenzione dovreb-
be essere quella di dimostrare amore e compassione a tutti coloro che
attraversano il loro processo karmico. Se non sarà così, creeremo, a
nostra volta, ulteriore karma negativo. D'altro canto, la legge della
reciprocità può aiutarci a comprendere le difficoltà, le tragedie, gli
handicap, la sofferenza, la morte prematura e così via. Anche i
disturbi fisici ed emotivi di minore entità possono essere dovuti a que-
sta legge. Ho sviluppato un semplicetestgraziaal quale chiunque può
imparare a scoprire se una tragedia, o un'altra forma di sofferenza, è
il risultato del karma o di qualcos'altro.
La legge della reciprocità è anche la legge del karma positivo.
Tutto ciò che facciamo basandoci su atti di amore incondizionato, di
gentilezza, servizi che offriamo o compassione, ci verrà restituito in
eguale misura. Come i vecchi debiti aumentano per I'accumularsi
degli interessi passivi, così i risparmi risultano moltiplicati dagli
interessi attivi.
Molte persone riscuotono nella vita presente le remunerazioni
degli investimenti passati. Così, alcune persone saranno particolar-
mente fortunate con i soldi, la salute, le relazioni o in altri settori,
grazie alle loro azioni passate. Questo ci rende più accorti nel modo
di fare le nostre scelte.
Le nostre scelte vengono fatte in funzione del karma positivo
che ne deriverà? Non si tratta di un atteggiamento egoistico? Tutta la
conoscenza è karma: a che cosa serve la conoscenza se non possiamo
agire su di essa? Una situazione ideale sarebbe quella di fare del bene
dal profondo del cuore: cioè dimostrando amore, compassione e gien-
tilezza.
Quando dobbiamo affrontare determinate scelte è accettabile
scegliere dal livello mentale in base ai vantaggi che derivano dal fare
del bene. Si tratta di un ulteriore incentivo, in un momento di ten-
tazione. A poco a poco, ci sentiamo sempre più a nostro agio e in
armonia con la nostra scelta di fare del bene, facendola partire dal
nostro cuore.
58 EQUTL]BRIO EMOZIONALE
Soltanto un fantasma uaga nel suo passato e spiega se stesso
con elementi descrittiui che si basono su una uita già uissuta.
Voi siete quello che scegliete di essere oggi, non quello che auete
scelto in passato.
I blocchi emotiú
sullaaastrada della
guarr$one
Esiste il bene ed esìste il male
-equestoèbene.
Esiste la perfezione ed esiste l'imperfezione
-equestoèperfetto.
î'Ao Shan (Zen Wisdom, Timothy Freke)
oz EQU]LIBRIO EMOZIONALE
La medicina occidentale non teme confronti quando si parla di
medicina d'urgenza, in particolare di traumi, disturbi circolatori o
respiratori acuti e altre situazioni che mettono a rischio la vita del pa-
ziente. Quando, invece, si tratta di individuare la vera causa di una
malattia cronica e di guarirla, I'intera prospettiva cambia; non riesce
a guarire efficacemente nemmeno un comune raffreddore.
Questo non significa, di per sé, che la medicina alternativa sia
la giusta soluzione. Ho dedicato oltre 20 anni allo studio dei metodi
di cura alternativi: agopuntura, omeopatia, fitoterapia, Qi Gong, flo-
riterapia, reiki, tocco terapeutico, medicina osteopatica, terapie
alternative per la cura del cancro, medicina bioenergetica, NLP o pro-
grammazione neuro-linguistica, shiatzu, terapia ortomolecolare, talas-
soterapia, terapia ghiandolare, terapia della chelazione, bio-feedback,
ipnosi e molte altre ancora.
Sono giunto alla conclusione che la medicina alternativa è in-
tricata quanto una giungla. Occorre una guida per essere inditizzati
alla terapia più appropriata e al medico che possa meglio risolvere
un nostro problema: non si può certo definire un settore ben orga-
nizzato.
I principi, i concetti e le filosofie di base sono estremamente
interessanti e in questo capitolo cercherò di illustrare ogni concetto
nel suo contesto più adatto, per darvi modo di comprendere meglio
come si origina la malattia e quali sono i passi da compiere per affron-
tarla nel migliore dei modi.
In questo modo, qualunque tipo di cura decidiate di segluire, pro-
durrà su di voi effetti benefici, perché sarete voi a controllare il
vostro processo di guarigione, non i medici o i terapeuti, siano essi
alternativi oppure no.
Salute e vitalità
Secondo 1'Organizzazione Mondiale della Sanità la salute è una
condizione di benessere nella quale un individuo è libero dalla soffe-
renza, sia essa di origine emotiva, fisica o sociale.
Nella medicina alternativ a, la definizione più unanimemente
accettata di salute è il funzionamento ottimale di corpo, mente e
anima.
Personalmente, ritengio che "malattia" non significhi necessa-
riamente "opposto di salute", ma che spesso, invece, sia proprio una
conseguenza della salute. Lintelligenza del nostro corpo, nella sua
64 EQUILiBRIO EMOZIONALE
La quantità di rilassamento che riusciamo a concederci abi-
tualmente (meditazione, musica ecc.).
a La quantità di esercizio fisico e movimento.
a La quantità di concentrazione mentale (il grado di preoccupa-
zione che proviamo per la salute e la malattia dipende dalle nostre
credenze e dai nostri pensieri).
La nostra costituzione genetica (problemi metabolici congeni-
ti, pensieri).
Il nostro bagaglio karmico, con il quale dobbiamo fare i conti
nel presente.
66 EQUILIBRIO EMOZIONALE
fumatore, invece, fu detto che i suoi sintomi erano dovuti semplice-
mente a una grave polmonite e gli furono somministrati antibiotici
per via endovenosa, oltre alle altre medicine del caso.
Quando gli furono comunicate queste notizie, apparve visibil-
mente sollevato e subito il suo intero quadro fisiologico cominciò a
cambiare. Sussurrava canzonette e raccontava storielle agli altri pazien-
ti; era così felice perché quando era entrato in ospedale era convinto
di avere il cancro e aveva rinunciato a ogni speranza, convinto che
sarebbe morto. A questo punto, smise di fumare e tornò a casa e alla
vita di ogni giorno.
I-laltro W. Jones non fu così fortunato: dopo aver lottato per anni
contro l'asma cronica, si era sentito comunicare la diagnosi di un can-
cro ai polmoni già metastatizzato e che la fine era vicina.
Fu assalito da una profonda depressione, tanto che non voleva
più parlare a nessuno. La sua famiglia cercò invano di sollevargli il
morale; non riusciva a fargli cambiare quell'umore funereo che,
anzi, peggiorava ogni giorno di più.
Dopo 3 mesi questo W. Jones morì, confermando ancora una
volta la bravura dei medici nella predizione del futuro.
Ma la storia non finisce qui. Alcune settimane dopo la morte di
W. Jones, per caso uno studente scoprì che c'era stato uno scambio
nelle cartelle dei pazienti e così il W. Jones soprawissuto, che avreb-
be invece dovuto essere già morto di cancro, fu convocato per un'al-
tra radiografia. Con enorme sorpresa di tutti i medici, non vi era più
alcuna traccia del cancro ai polmoni; c'era solo una piccola calcifica-
zione laddove avrebbe dovuto esserci il tumore. W. Jones era com-
pletamente guarito e libero da tutti i sintomi. Naturalmente, questo
è un tipico esempio di effetto "placebo", una strana anomalia della
mente, inaccettabile in termini medici: "Se lo credete abbastanza fer-
mamente, potete guerire" . Non si tratta certo di una teoria scientifi-
ca; piuttosto, di qualcosa che ha a che vedere con I'esoterico o la
religione.
Il W. Jones deceduto era stato, invece, vittima dell'effetto "no-
cebo", un'altra strana anomalia della mente inaccettabile in termini
medici: "Se lo credete abbastanza fermamente, potrete ammalarui e
addirittura morire", soprattutto quando la diagnosi vi è stata comu-
nicata da una voce autorevole, come può esserlo quella di un medi-
co. A questo proposito, purtroppo, la maggioranza dei medici dimen-
tica che le prognosi si basano su dati statistici. Le statistiche rappre-
sentano sempre quella che viene definita "curva di Bell", che preve-
EQUILIBRIO EMOZIONALE
t
J. Paura e depressione nascoste: premesse dello sviluppo di un can-
cro.
4. Sconfitta e depressione dovute alla diagnosi, associate al senti-
mento della paura.
5. Rancore verso Dio per le ingiustizie che si subiscono nella vita.
Nella medicina cinese è dato per certo che ogni organo ha una
più forte risonanza con determinate emozioni.
Ecco un elenco degli organi principali e delle corrispondenti
emozioni fondamentali:
EQUILIBRIO EMOZIONALE
sorgenza di patologie cardiache. La depressione, per esempio,
influisce anche sulla ghiandola del timo e, quindi, sul sistema
immunitario.
lz EQUILIBRIO EMOZIONALE
attenzione sulla necessità di affrontare il pesante fardello del karma
che portiamo con noi.
Ogni malattia è anche un'opportunità per superare alcuni demo-
ni del passato e per eliminare quello di cui non abbiamo più bisogno.
Ogni tentativo di curare qualsiasi malattia, senza tenere conto
della sua reale origine, è un altro modo per fissare il passato ancora
più profondamente nella nostra programmazione inconscia. Se risol-
viamo i problemi con I'uso di sostanze chimiche, potremo averne di
più gravi in futuro.
In altre parole, ogni tentativo di cura che non tenga nella do-
vuta considerazione l'intelligenza insita nel corpo, è potenzialmente
rischioso.
La vera guarigione awiene soltanto quando riusciamo a indivi-
duare i fattori causali inconsci e ad affrontarli. Tutto il resto è sinto-
matico. A questo punto cerchiamo di capire meglio qual è I'origine
della malattia.
Il corpo, la mente e lo spirito formano un anello cibernetico
che non può essere sciolto. I nostri pensieri giocano un ruolo impor-
tante nel dirigere il flusso dell'energia. Questo può essere facilmente
provato applicando il Qi Gong, tecnica che ho già avuto modo di descri-
vere in precedenza.
Chi pratica il Qi Gong, indirizza con la propria mente il flusso
dell'energia. I risultati vanno ben al di là di quelli ottenuti con qual-
siasi altra terapia che ho avuto modo di sperimentare: oltre 1l95Vo di
guarigioni senza alcuna medicina. Soltanto laforza della mente!
Dopo avere studiato a fondo oltre 80 diverse forme di terapia
alternativa, ho deciso di integrare le tecniche più efficaci di questi
diversi approcci in un unico sistema, che ho chiamato MEDICINA DELLA
\TTALITÀ.
La premessa essenziale della tumrrcrNa DELT.A vITALITÀ, è che la mag-
gior parte delle malattie si origina a livello inconscio. Non si tratta
assolutamente di quello che fanno molte persone: incolpare se stessi
per il fatto di essersi ammalati. Non è assolutamente di questo che si
tratta. Noi non scegliamo consciamente di creare la malattia, né godia-
mo del processo della sofferenza.
Non riusciamo a farlo a comando, o per lo meno la maggior parte
di noi non ci riesce, né possiamo cambiare la situazione semplice-
mente decidendo che vogliamo uscirne. È assai più complicato. Se
riuscirete a segluirmi, ricaverete alcune importanti nozioni su questo
argomento.
74 EQUILIBRIO trMOZIONALE
Molti sono gli esempi di comportamento incongruente: abbia-
mo sensazioni molto precise, ma scegliamo di non prestare loro atten-
zione. A volte ci "ancoriamo" a persone o a oggetti in modo tale da
perdere la nostra stessa identità e da interrompere il collegamento
con le nostre sensazioni e la nostra intuizione; di conseguenza,inde-
boliamo la nostra forzavitale. Non è facile essere onesti con se stes-
si (1o dico per esperienza personale) e liberarsi di legami pericolosi e
di persone che generano tossicità.
Questo libro può aiutarvi a portare emozioni e paradigmi incon-
sci a livello di consapevolezza cosciente per poi liberarvene. Alcuni
avranno magari bisogno di una consulenza personalìzzata, o di fre-
quentare uno dei molti laboratori nei quali io, come molti altri, inse-
gno alle persone I'Equilibrio Emozionale. Un buon numero riuscirà
a uscire dalle sue spirali di autosconfitta per proseguire nel percorso
verso la guarigione.
La malattia può svilupparsi, però, anche perché una persona è
diventata troppo negativa, si lascia andare al senso di colpa, alla ver-
gogna, alla vendetta, alla gelosia, al risentimento, alla rabbia, alla
paura, o a pensieri ossessivi ricorrenti, fino al punto da permettere
alla negatività di danneggiare il suo benessere a livello biochimico e
strutturale. Naturalmente, la malattia può anche essere dovuta a una
caÍenza di nutrienti o di acqua, a intossicazioni, a incidenti, all'in-
quinamento elettromagnetico o ad altre cause materiali. Questo può
derivare da altri blocchi emotivi sottostanti. Alcune persone scelgo-
no di consumare alimenti poco sani dal punto vista nutrizionale,
perché il loro corpo si trova in un tale stato di disarmonia che i cibi
sani le farebbero stare male.
Altre persone, invece, si ritrovano inconsciamente a lavorare,
dormire o rilassarsi in luoghi carichi di stress elettromagnetico. Disar-
monía chiamo disormonía. Anche il fatto di non bere a sufficienza
può avere cause emotive.
In ultima analisi, non ha importanza il fatto di credere che noi
creiamo o meno la nostra realtà.
A livello conscio, la maggior parte di noi non riesce ad avere il
controllo di quanto awiene attorno, ma può scegliere il modo di affron-
tare la situazione.
Inoltre, deve essere chiaro e owio per tutti che se non riuscia-
mo a fare affiorare e a liberarci definitivamente di emozioni, convin-
zioni, pensieri e sentimenti negativi e/o dell'utilizzo negativo del nostro
potere personale, le perdite energetiche non cesseranno.
76 EQU]LIBRIO EMOZIONALE
di fargli trovare nuovi significati. Il passo successivo per Jim è stato
quello di liberarsi del senso di colpa, della paura e della rabbia. Crean-
do armonia interiore è riuscito a sopportare meglio la radioterapia e
a guarire più velocemente di ogni altro paziente nelle sue stesse con-
dizioni.
Per sintetizzare questo concetto in altro modo posso affermare
che il paziente deve essere congruente con la sua guarigione. Deve
affrontare tutte le questioni emotive che sono all'origine del suo pro-
blema e deve convincersi di avere buone probabilità di uscirne vitto-
rioso. Tutto ciò per dare supporto all'innata capacità di guarigione del
corpo. Se seguiamo queste indicazioni, la guarigione awiene più di
frequente e in modo meno faticoso. Vediamo le diverse modalità
della guarigione. Possiamo distinguere quattro categorie principali:
78 trQUILIBRIO EMOZIONALE
vostra intenzione è in grado di attraversare il confine spazio-tempo-
rale e di entrare nell'iperspazio dell'antimateria. Quando questa vibra-
zione è chiaramente definita, crea una traccia nell'antimateria.
A seconda dellachiarezza del messaggio, la manifestazione appa-
re a un certo punto dell'evento spazio-temporale dell'ener$ia e, con-
seguentemente, della materia.
Per semplificare: la maggior parte delle persone ammalate è
più preoccupata di ciò che non vuole, che di ciò che vuole. Il fatto di
essere concentrate sulle paure crea nel loro schermo mentale alcune
immagini che sono I'opposto di ciò che realmente desiderano. Lim-
magine è I'intenzione che esse inviano nella dimensione spazio-tem-
porale e ciò che manifestano.
I neuroscienziati affermano che la mente subconscia non può
sentire 1a parola rzo.
Secondo me, non è affatto così: la mente subconscia è preva-
lentemente visiva e crea un'immagine dell'og$etto della nostra con-
cenftazione.
Ecco perché vedremo un'immagine di quello che in realtà non
vogliamo: per questa ragione il nostro subconscio è convinto che desi-
deriamo quello che proiettiamo sul suo schermo!
Ricordo un incidente che mi accadde circa dodici anni fa,
quando vivevo in California, prima che riuscissi a comprendere I'esi-
stenza dei tre livelli di manifestazione (la coscienza è manifestazio-
ne!). Un giorno avevo la sensazione che mi sarebbe capitato un inci-
dente d'auto e non riuscivo a liberarmene. Da quel momento comin-
ciai a guidare in modo molto prudente, temendo di essere coinvolto
in un incidente, cosa che, naturalmente, non mi attirava affatto (già
all'età di 21 anni ero stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva
per un trauma cervicale dovuto a un grave incidente automobilisti-
co). Alla fine, dopo tre mesi, mi capitò dawero un incidente; persi il
controllo della mia auto e finii contro un albero.
I-lunico danno fu quello subito dal paraurti. Mi sentii sollevato
e felice per avere avuto quell'incidente, perché così I'incubo era fini-
to! Non avrei potuto essere più felice del danno subito dalla mia
auto! Alcuni anni dopo mi capitò di provare nuovamente la stessa sen-
sazione ma, a differenza della prima volta, ero ormai preparato.
Anziché concentrarmi su quello che non volevo, cominciai a pensa-
re intensamente a ciò che desideravo: arrivare a casa sano e salvo, con
I'auto intatta. Gradatamente la sensazione che provavo si affievolì e
da quel giorno non mi è più capitato nessun incidente d'auto.
80 EQUILIBRIO trMOZIONALE
{i
I chakra:
le vie d'accesso
alla coscienza
Rinunciate a ogní cosa - al uostro corpo, alla uostra uito, al
uostro io interiore: uiurete I'esperienza della pace, della faci-
lità, della felicitò priua di legami e inesprimibile.
Yuan Wu (Zen Wísdom, Timothy Freke)
82 EQUILIBRIO EMOZIONAI,F]
Dovremo avere accesso al nostro coraggio per riuscire a rom-
pere queste barriere e a espandere la nostra realtà. Armonizzareino'
stri chakra significa guarire noi stessi dalle antiche costrizioni e dai
modelli di autodistruzione.
A questo punto è necessario conoscere i singoli chakra, ricavan-
done alcune considerazioni da sfruttare a nostro vantaggio.
84 EQUILIBRIO EMOZIONALE
conseguente Àll'i-pegno cfe dedichiamo ai nostri valori. Se non ci
impegniamo, la,qostra-percezione di successo corrisponderà al vuoto
e all'insoddisfa/ione; apparterrà al nostro livello di felicità competitiva,
che non è affdtto felicità. lalutare noi stessi significa impegnarci nei
confronti dellnostro bisogno di crescere e questo garantirà il succes-
so in ogni anibito della nostra vita.
Dobbiamo imparare a perdonare e ad amare noi stessi, accet-
tando i nostri errori come parte del nostro processo di crescita e di
un sistema collettivo nel quale ognuno aiuta I'altro a crescere, pur
continuando a essere se stesso. Per risvegliare la manifestazione e il
potere creativo del primo chakra, dobbiamo essere orientati al pro-
cesso, non al risultato. Lobiettivo non è neppure il principale fattore
determinante del nostro successo, mentre lo è la persona che diven-
teremo, nella ricerca di quell'obiettivo. Quando "falliamo" dobbiamo
guardare dentro di noi, per cercare I'intenzione positiva del nostro
mancato successo. Si è trattato di un modo per attirare I'attenzione,
I'affetto o per soddisfare un bisogno primario? Preferiamo rimanere
attaccati alle nostre comodità? Vogliamo veramente raggiungere l'obiet-
tivo che ci siamo prefissati? Lo facciamo per noi o per provare agli
altri chi siamo?
Ecco alcune nozioni fondamentali da valutare attentamente:
Le qualità da coltivare
Capacità di lasciarsi andare di collegarsi con la coscienza uni-
versale, tolleranza, dolcezza, spirito di squadra, umiltà e amore.
EQUILIBRIO trMOZIONALE
a Contenuto energetico: potere tribale.
a Paure: paura del cambiamento, paura del rifiuto.
a Speciale: alimentare il corpo con cibi e pensieri nutrienti.
a Enfasi: felicità competitiva: successo.
a Affermazione: "È bene per me...", "Sono in grado di...", "Devo..."
88 EQUILIBRIO EMOZIONALE
Vi trovai un elenco dei problemi collegati al disequilibrio del
primo chakra: emorroidi, stitichezza, problemi di peso, sciatica, ano-
ressia nervosa, problemi di pelle e di capelli, insufficienza surrenale.
Era quasi come se stessi leggendo la descrizione della storia di Lucy,
così mi awicinai a lei e cominciai a scavare nel suo passato.
Uno dei modi più sicuri di procurare un danno al primo chak-
ra è il fatto di subire abusi e umiliazioni. Venni a sapere che la donna
era sposata con il suo primo ragazzo, che qui chiameremo Pete.
Lucy era stata con Pete dall'età di 17 anni e 1o aveva sposato a20.Pete
era sempre stato 1'elemento dominante del rapporto di coppia e lei era
stata umiliata in pubblico e in privato. I-luomo la criticava in conti-
nuazione e non gli andava bene nulla di quello che lei faceva. Non
sapeva cucinare, aveva un "sedere" enorme, il seno troppo piccolo e
così via. Per fargli piacere si fece fare una plastica al seno ma lui
disse che avrebbero dovuto inserirle delle protesi più grandi. Dopo il
primo intervento, però, riprese ad avere rapporti sessuali con lei, dopo
averli interrotti per ben sei anni e li ebbe per alcuni mesi. La donna
sapeva che lui aveva una relazione extraconiugale e ne era profonda-
mente umiliata. Inoltre, Pete abusava di lei, sia fisicamente sia ver-
balmente. Le chiesi perché non lo lasciava "Ho paura, lui è I'unico
uomo di cui mi sia mai fidata. Almeno con lui so a che cosa vado
incontro". Sembrava dawero incredibile: una giovane e bellissima
donna, con una carriera di successo e tutto quello che poteva desi-
derare, era così spaventata alf idea di lasciare quell'uomo.
Quando effettuai il test sulla sua identità, il risultato evidenziò
una d,ebolezza nella categoria dell'essere se stessa, che indica f inca-
pacità di accettarsi. Invece, quando pronunciò la frase "lo sono
Pete", il risultato del test evidenziò forza, indicando I'intenzione di
fargli piacere a tutti i costi.
In un libro di Carolyn Myss l'autrice mette in rapporto la sin-
drome da fatica cronica con il disequilibrio energetico del primo chak-
ra, nelle persone che si sentono molto vulnerabili e insicure. Queste
persone cercano di essere tutto per tutti e alimentano troppe perso-
ne e/o troppi progetti (il lavoro in questo caso) con la loro energia.
Questo può sfociare nel collasso del sistema immunitario e portare
queste persone ad ammalarsi di tumore.
Un altro punto importante è costituito dal fatto che, dato che
Lucy era ormai diventata totalmente dipendente dal marito, tutti i
suoi circuiti energetici erano collegati a lui. Il disequilibrio portava
la donna a non avere abbastanza energia per mantenere in salute il
EQU]LIBRIO EMOZIONALE
sempre meglio, non perde piùi capelli e non ha più avuto ricadute
nel melanoma: frequenta una scuola di ballo e si incontra con un
uomo che è molto gentile con lei!
92 EQUILIBRIO EMOZIONAI,E
dovuta considerazione i confini delle altre persone, accettandole, senza
cercare di modificarle, manipolarle o controllarle, anche con le miglio-
ri intenzioni.
Per quanto riguarda la sessualità, è importante essere sicuri di
non imparare a dissociarci dalle nostre sensazioni più profonde. Apren-
doci e collegandoci a ogni livello ci apriamo a una maggiore gioia e
libertà di espressione. Quando proviamo delle inibizioni nella sfera
del piacere sessuale, raramente si tratta di una questione orEianica,
mentre; il problema è legato alla paura di provare e di esprimere le
nostre emozioni. Se riusciremo a collegarci al nostro cuore e ad
aprire tutti i canali interrotti, aumenteremo il nostro livello di pia-
cere. Riuscire a provare piacere, passione, estasi e felicità, è essenziale
per la nostra crescita spirituale.
EQUILIBRIO EMOZIONALE
co non significa evitare i sentimenti o indifferenza: è la capacità di
lasciarsi alle spalle quello che non è più d'aiuto nella nostra crescita
spirituale, o di ridare la libertà a tutto ciò a cui ci siamo attaccati al
punto da trasformarlo in un limite alla nostra crescita spirituale. Ogni
volta che abbiamo la sensazione che determinate cose non siano più
d'aiuto e valutiamo la possibilità di seguire un nuovo percorso, dob-
biamo innanzitutto cercare il silenzio e sintonizzarci con le nostre
sensazioni interiori, confrontandoci con le nostre paure, accettando-
le e, poi, lasciandocele alle spalle dopo aver preso coscienza di quel-
le parti del nostro inconscio che cercano di aiutarci. Durante un perio-
do di transizione dobbiamo avere pazienza con noi stessi e accettare
la sensazione di insicurezza che deriva dal nostro trascendere a un
nuovo livello di consapevolezza.
Frustrazione, confusione, tristezza e ansia sono sintomi normali
durante la fase di distacco da antichi paradigmi e sono il segnale del
cambiamento che sta per awenire in noi. Accettiamo e prendiamo
coscienza di questi sentimenti: f ideale è esprimere i sentimenti con
un movimento o un suono fisico, perché questo consentirà di creare
le condizioni per liberare le emozioni. Personalmente, preferisco espri-
mermi prendendo a pugni un sacco da pugilato fino allo sfinimento,
ma si può anche gridare, uÍlare, colpire un cuscino con una mazza
da baseball (senzaferire qualcuno o rompere qualcosa, owiamente!),
correre il più veloce possibile o impegnarsi in altre attività quali la
pittura, il disegno, la scrittura...
Dopo che ci siamo espressi in uno di questi modi, possiamo
tornare al silenzio e sentire il flusso di energia e I'armonia nel nostro
corpo. Un altro modo interessante di raggiungere questo obiettivo è
con I'aiuto del partner: si tratta della tecnica nota come "taglio di
capelli". Decidete insieme al partner quanto tempo vi occorre per espri-
mere la vostra frustrazione, rabbia e dolore... Normalmente, in media
occorrono tre minuti. Concedetevi questi tre minuti per "esplodere"
- potete gridare, urlare ecc., senza avere alcun contatto fisico con il
partner, e "buttate fuori tutto". Il vostro partner non deve fare nulla,
soltanto "rimanere lì". A1 termine, ringraziatelo e dedicate un po' di
tempo all'analisi dell'esperienza.
Le qualità da coltiuare
Coraggio, pvÍezza, volontà di sacrifico, rinuncia, onestà, tolle-
ranza, fiducia, capacità di lasciarsi andare, flessibilità, serenità, equi-
librio e buon senso.
EQUILIBRIO EMOZIONALE
. Enfasi: felicità competitiva, controllo.
r Affermazione:"lo sento...", "Per me è bene...", "Mi libero da..."
EQUILIBRIO trMOZIONALE
Gli dissi: "Pensa a chi soffre di diabete e si inietta I'insulina da
due a cinque volte al giorno. Se ogni volta dovesse rivolgersi a un
medico o a un infermiere, il tempo e i costi sarebbero inaccettabili.
Oggi i diabetici possono persino misurare da soli il livello di zucche-
ri nel sangue. Quella che io prescrivo è una medicina preventiva d'a-
vanguardia, ed è così avanzata che alla medicina occidentale occor-
reranno decenni per mettersi al passol".
Quando se ne andò si sentiva decisamente meglio. Non 1o sen-
tii per sette settimane. Poi, lo incontrai per caso a una Elara di arti
marziali dove io, in quanto ospite d'onore, avrei tenuto un discorso
su "Mente e Arti Marziali". Gli chiesi come stasse e lui mi rispose "Mai
stato meglio di così". Aveva un ottimo aspetto. I1 suo aspetto fisico e
il suo volto trasmettevano Sioia.
"E... lui... come sta?" 1o punzecchiai. "Sta facendo $li straor-
1'macho".
dinari per recuperare il tempo perduto!", mi rispose con fare da
Dopo cinque giorni la sua potenza sessuale e la sua libido erano gira-
dualmente ritornate alla normalità; la sua libido era persino cresciu-
ta rispetto ai tempi del suo primo matrimonio e di questo John era
dawero felice.
Onora te stesso
Per passare al livello successivo, il terzo chakra ci chiede di ono-
rare noi stessi, di mantenerci in collegamento con le nostre sensazio-
ni interiori e di rispettare le informazioni essenziali per la soprawi-
venza, che ci vengono trasmesse in ogni momento dal nostro intuito.
Illerzo chakra corrisponde al corpo emotiuo ed è la via d'accesso
al corpo per le emozioni.
Le qualità da coltivare
Devozione, simpatia, amore e mentalità aperta.
Le qualità da coltivare
Tolleranza, devozione, accuratezza e simpatia.
Le qualità da coltivare
Amore incondizionato, compassione, riuscire a non essere
spinti ad agire dal nostro ego, altruismo.
Le qualità da coltivare
Dolcezza, compassione, preoccupazione per $li altri, pazienza,
vulnerabilità anche se si rivestono ruoli di comando.
Riepilogo
I chakra: le vie d'accesso alla coscienza
Questo capitolo vi offre una panoramica completa dei chakra
insieme a diverse nuove conoscenze che ho potuto trasmettere ai miei
lettori grazie al fatto di aver lavorato per diversi anni su queste vie
d'accesso.
In base allamia esperienza di medico posso affermare che gra-
zie a queste conoscenze la mia capacità di supportare il processo di
guarigione delle persone che si sono rivolte a me è aumentata in modo
esponenziale. Attraverso la combinazione degli incredibili poteri dei
chakra, che contribuiscono a modificare alcuni modelli limitanti, con
La consopeaolezza sfessc
La sottÌle, perfetta essenza della consapeuolezza è fondamen-
talmente aperta e calma per natura, equanime e pura, uasta
come Io spazio. Non può essere euidenziata in termini mate-
rioli, né può essere raggiunta in termini logisticí. Non può esse'
re penetrata attrauerso alcuna porta o strada, non può essere
dipinta o copiata usando í colorí dello spettro.
We-tse
La memoria
delle cellule
Infiniti gigabyte di informazioni l<armiche
DNA emozionale
Questa definizione è stata introdotta da Richard Turner, che
I'ha utilizzata in una delle sue pubblicazioni a proposito della pro-
girammazione emozionale e della memoria cellulare.
Oggi, con I'impiegio dell'ipnosi abbiamo la possibilità di approfon-
dire le nostre conoscenze sui ricordi emotivi. Nella tecnica definita
ipnosi della regressione, i soggetti vengono ipnotizzati e poi viene
chiesto loro di ritornare indietro nel tempo. In questo modo posso-
no rivivere qualsiasi periodo della loro vita, ricostruendo dettagli
che, in condizioni normali, non potrebbero certo ricordare!
Arrivano a ricordare con precisione il vestito che indossavano
alla loro festa di compleanno, i regali ricevuti, il nome di tutti gli invi-
tati e così via. La mente registra tutte le nostre esperienze e le
memorizza nella mente non cosciente o subconscia. Così, quando
chiediamo ai soggetti esaminati dove fossero prima di "abitare" il corpo
attuale, sentiamo raccontare storie dawero incredibili.
Analogamente a quanto awiene nelle cosiddette esperienze post-
mortem, durante le quali le persone clinicamente morte o che han-
no subito esperienze traumatiche Sravi riescono ad avere una visio-
ne fuggevole dell'aldilà, tutti i soggetti ci forniscono resoconti simili
tra loro di una dimensione totalmente differente dalla nostra realtà,
dove vivono anche altre entità e dove ha luogo una specie di adde-
stramento e di insegnamento seguito dalle relative valutazioni. euan-
do chiediamo loro di ritornare ancora più indietro nel tempo, quasi
tutti ritrovano le vite che hanno vissuto in passato. Ci raccontano det-
tagli di queste vite, come se le stessero vivendo nello stesso istante e,
a volte, si mettono a parlare correntemente lingue straniere che non
hanno mai studiato.
Tutto questo può convalidare la filosofia della reincarnazione?
Forse sì, forse no. Se non volete credere, non esisteranno prove che
tengano. In fondo, non ha alcuna importanza. La reincarnazione inte-
sa come filosofia, non è, di per sé, né cristiana né anticristiana. Non
Vite precedenti
Oggi sempre più persone, nella società occidentale, abbracciano
la filosofia della reincarnazione. Alcune celebrità e personaggi noti al
grande pubblico ne parlano apertamente. Se ne parla alla televisione
ed essa è argomento di molti film e libri, tra cui alcuni best-seller.
Ormai possiamo parlarne apertamente anche con persone che, per
motivi religiosi, non dovrebbero prenderla in considerazione. Si ten-
gono laboratori sulle vite passate, ipnoterapia regressiva e così via.
Laspetto positivo della reincarnazione è rappresentato dal fatto
che incoraggia le persone ad assumersi la responsabilità del proprio
sviluppo di esseri spirituali, venuti al mondo per portare a compi-
mento una specifica missione. Ci fa intuire un significato anche quan-
do sembra che nulla abbia un senso.
Quando i bimbi soffrono, o le persone muoiono in incidenti senza
senso, come è accaduto, per esempio, nell'attentato di Oklahoma City,
il 19 aprile del i995, questa filosofia può dare una speranza, o aiuta-
re a capire.
La maggior parte di noi parte dal presupposto secondo il quale
la morte del corpo fisico è una cosa negativa. Quando valutiamo le
informazioni ricevute da persone che hanno vissuto esperienze post-
mortem, che hanno provato l'ipnosi regressiva o vissuto episodi di
chiaroveggenza, il messaggio è sempre 1o stesso. Tutti sembrano
concordare sul fatto che la vita senza un corpo fisico è piuttosto gra-
La mia storia
Da bambino ho sofferto anch'io di bronchite asmatica. Ogni volta
che mi veniva un attacco avevo la sensazione di morire e di asfissiare.
A volte boccheggiavo, alla ricerca di aria, come un pesce fuori dall,ac-
qua e diventavo cianotico. Avevo molta paura di restare da solo e duran-
te un attacco entravo nel panico più totale. I medici riuscivano a darmi
soltanto un sollievo temporaneo, non una cura definitiva.
Mia nonna, che aveva qualche nozione di erboristica, mi diede
un trattamento graduale e dopo quattro anni di sofferenza gli attac-
chi cessarono. A quell'epoca avevo circa sette anni. Divenni iperatti-
vo e cominciai a soffrire di als (Attention Deficit Syndrome - sin-
drome da deficit di attenzione).
Ero comunque molto interessato a imparare e, quasi miracolo-
samente, riuscii a superare i vari livelli di istruzione a pieni voti.
Nel frattempo, cominciai a soffrire di ipoglicemia, di allergie, ec-
zema, sinusite, insonnia, emicranie, infezioni virali ricorrenti, affa-
ticamento cronico, crampi muscolari, intorpidimento e svenimenti.
Telepatia
I fenomeni psichici come la telepatia, la chiaroveggenza ecce-
tera, si verificano più frequentemente di quanto immaginiamo. Abbia-
mo imparato a ignorarli e a non accettare la loro validità. A volte, il
subconscio non riesce a distinguere tra la sua memoria e quello che
ha raccolto altrove.
Aeíone e ImmobíIità
Lasciate che le uostre azioni siano come nuuole che passano;
Ie nuuole che passano non hanno una mente.
Lasciate che la uostra immobilità sia come lo spiríto della ualle;
Io spirito della ualle è immortale.
Quando I'azione accompagna I'immobilitò e I'immobilità si uni-
sce all'azione, allora la dualitò dell'azione e dell'immobilità non
si nota più.
Pei-Chen (1185-1246)
Ridare equilibrio
alle emozioni
Introduzione
EQUILIBRIO EMOZIONALE
N
Le l1úe d'accesso
al riequilibrio delle
emozioni
La felícità pìù gronde dí tutta lo nostra uita è la conuinzione
di essere amati, amati per noi stessi, o meglio, nonostante noi
stessi.
Victor Hugo
Rilascio
Una volta acquisita la consapevolezza del messaggio, non oc-
corre trattenerlo: possiamo liberacene. Rilasciandolo, ci assumiamo
la nostra responsabilità e siamo pronti ad agire in base alle informa-
zioni che ci raggiungono. Siamo rilassati e pronti. Questa tecnica di
[ntegrazione e Rilascío è la base di molte arti mediche e arti marziali
orientali.
Nelle arti marziali insegno ai miei allievi a diventare un tutt'u-
no con I'awersario, integrando i suoi campi energetici con i loro e
liberando ogini paura. Entrando in sincronia con quello che perce-
piamo come nemico, non affrontiamo più un nemico, ma soltanto 1'e-
nergiia e nient'altro; riusciamo a percepire l'ener$ia prima del movi-
mento e a modificare la sua direzione, in modo che non possa dan-
neggiarci. Se non entriamo in sincronia, accumuliamo tensione e usia-
mo una quantità di energia magigiore, diventando così facili prede
delle nostre paure. Possiamo così riassumere:
Ch'i - Flusso
11nostro obiettivo è la consapevolezza e I'essere nel presente.
Le tecniche dell'Equilibrio Emozionale ci insegneranno a diven-
tare sempre più consapevoli delle tensioni, dei blocchi e delle inibi-
zioni, integrandoli e liberandoci di essi.
Questo ci porterà a sperimentare un livello totalmente nuovo
del flusso del Ch'i attraverso il nostro corpo e, quindi, a entrare in
contatto con il nostro io interiore, che ci consentirà di collegarci con
Affermazioní
Se, prima di tutto, riconoscerete e accetterete quello che prova-
te e comprenderete che si tratta di una forma di scelta, sarete in
grado di esprimere le vostre sensazioni in modo più appropriato.
Ogni volta che sopprimiamo o ignoriamo un'emozione, o una
sensazione, rifiutiamo una parte di noi stessi; di fatto, diciamo a noi
stessi che non ci rispettiamo.
Amare veramente noi stessi significa rispettare e riconoscere
gli importanti segnali emessi dalla nostra mente subconscia.
Le affermazioni sono uno dei modi possibili per concentrare la
nostra consapevolezza su quello che dawero vogliamo.
Massaggiando contemporaneamente i punti dei meridiani, ren-
diamo la nostra mente subconscia ricettiva all'affermazione. Anziché
combatterla o instaurare un dialogo interiore negativo, I'armonia
Accettazione e amore di sé
Il principale atteggiamento da assumere come paradigma abi-
tuale è quello di rispettare, accettare e amare profondamente noi stes-
sz. Si tratta del condizionamento che ci porterà alla felicità incondi-
zionata e ai vantaggi derivanti dalla nostra connessione con la rete
dell'universo.
La felicità non deriva dalla salute, dallabellezza dal denaro, dalla
giovinezza o dal potere.
La felicità non è un fatto che awiene; non si basa sulla geneti-
ca, sulla fortuna o sulla coincidenza.
Non è il risultato di eventi esterni, ma, piuttosto, il nostro modo
di valutare quello che ci accade e, a un livello superiore, la nostra crea-
ztone.
1. Paura
È la condizione emozionale che esaurisce maggiormente il
ch'i. La paura deriva da un pericolo imminente per la nostra vita; si
basa sulf idea che non siamo in grado di sopportare una determinata
situazione e, quindi, possiamo perdere quello che è più prezioso per
noi: la vita, una persona amata, la vitalità, i beni terreni, la salute men-
tale ecc.
La paura è I'emozione della materia e la maggiore responsabile
della malattia.
a Elemento: acqua.
a Organi: vescica, rene.
a Relative emozioni principali : insicur ezza, indecisione.
a Relative emozioni secondarie: sfiducia, sospetto, disperazione.
a Affermazione: amo profondamente me stesso e mi accetto con
la mia paura e la mia insicurezza.
Punti principali dell'on: su entrambi i lati dello sterno sotto la
clavicola (figura 1).
Figura 2
2. Rabbia
La rabbia, se repressa o impropriamente diretta, è estremamente
dannosa per il nostro cuore e per tutti gli altri organi vitali.
Può derivare da diverse cause: la sensazione di essere stati trat-
tati in modo inSiusto, di non essere capiti, di non riuscire a ottene-
re quello che desideriamo, di essere stati insultati ecc.
Il punto è che non importa chi o che cosa ci fa sentire arrab-
biati si tratta di una forma di energia che deve essere liberata ed eli-
minata dal sistema.
a Elemento: legno.
a Organi: feSato, cistifellea.
a Relative emozioni principali: frustrazione, irritazione.
a Relative emozioni secondarie: delusione, gelosia, amarezza cari-
ca di furia; sentirsi non perdonato, maltrattato, incapace di lascia-
re perdere.
Affermazione: amo profondamente me stesso e mi accetto con
la mia rabbia e la mia frustrazione.
Questa affermazione, come tutte le altre, può essere adattata a
situazioni specíÍiche, per esempio: "Amo profondamente e accet-
to me stesso con la mia irritazíone".
Punto principale dell'ot: fegato (questo punto si trova sul lato
destro del corpo, a circa metà della linea che forma la base
della gabbia toracica, sulla parte anteriore del corpo, dal centro
verso I'esterno) (figura 3).
Punto secondario dell'na: cisiifellea (a circa un dito, in linea)
(figura 4).
Varie: quando proviamo rabbia verso qualcuno dobbiamo sem-
pre eliminare questa energia. Per farlo, dobbiamo perdonare la
persona che ha provocato la nostra rabbia.
Dobbiamo inoltre perdonare noi stessi per avere permesso che
qualcuno ci facesse arrabbiare. Se qualcuno riesce a farci infu-
riare, significa che non siamo riusciti a liberarci di qualche cosa.
Figura
3. Ferite
Sentirsi feriti è una delle sensazioni più tremende, che ci può
portare a costruire una corazza emotiva, a provare sentimenti di ina-
deSualezza, a sentirci soli, in colpa, depressi, indegni. Ci fa capire
che siamo vulnerabili e, spesso, sfruttati. È una sensazione indefini-
ta che può portarci ovunque: a rinchiuderci in noi stessi, alla nega.
zione, alla confusione, alla rabbia, alla sfiducia, alla paura e così via.
Questo è dovuto al fatto che il sentirsi feriti risuona in modo spe-
cifico con il cuore, che è aperto e vulnerabile. Si tratta di una sensa-
zione di cui possiamo imparare a liberarci, interpretando le azioni degli
altri come un'opportunità per arrivare a conoscere meglio noi stessi.
Prendiamo ogni cosa come un affronto personale? Cerchiamo
un modo per crescere? Come affrontiamo la nostra realtà? Esiste qual-
cuno che possa portarci via la nostra felicità? Amiamo noi stessi?
Lunico modo per affrontare questa situazione è a testa alta, impa-
rando la lezione e continuando a vivere la nostra vita.
Condividere i nostri sentimenti più intimi può essere d'aiuto,
purché ce ne assumiamo la responsabilità e non impersoniamo il ruolo
delle vittime.
. Elemento: fuoco.
. OrÉani: cuore e intestino tenue.
4. Preoccupazione
Questo tipo di emozione ci fa perdere molta energia e crea ten-
sione nel nostro corpol
Inoltre, influisce sulla digestione e sul metabolismo. euando
siamo preoccupati, non riusciamo a concentrarci e a raggiungere i
nostri obiettivi. A lungo termine, questa emozione influisce anche
a Elemento: terra.
a Organi: stomaco, milza e pancreas.
a Relative emozioni principali: ansia, scarsa autostima.
a Relative emozioni secondarie: dipendenza, interdipendenza, sen-
sazione di non avere il controllo, sfiducia, paura del futuro, disgu-
sto, ossessione, nervosismo, infelicità, paura di omettere qual-
cosa.
Affermazione: amo profondamente me stesso e mi accetto anche
quando sono preoccupato, ansioso o provo una scarsa autostima.
Punto principale dell'nn: stomaco (questo punto si trova a metà
de1 contorno osseo dell'orbita oculare) (figura 7).
Punto secondario dell'oo: milza (questo punto è l'unico situato
sul lato sinistro del corpo e corrisponde al punto in cui il reggi-
seno di una donna incrocia la linea longitudinale del fianco che
si origina esattamente dal punto centrale dell'ascella) (figura B).
FiguraT
Figura 8
trQUILIBRIO EMOZIONALE
Varie: ogni volta che siamo preoccupati e non riusciamo a libe-
rarci di un certo pensiero, il punto principale dell'oo per la preoc-
cupazione serve a rompere questo ciclo. Anche i sogni ricorrenti
e I'ansia scompaiono in fretta.
Note: molte fobie sono attacchi d'ansia che possono essere cura-
ti efficacemente trattando questi punti. Come per tutte le pro-
cedure di automedicazione, se non si rileva alcun miglioramento,
occorre consultare un medico.
5. Dolore
Il dolore è sempre collegato al distacco da una persona amata o
da una cosa alla quale siamo affezionati è un percorso utile e neces-
sario. Se fossimo più aperti alla possibilità che niente o nessuno è mai
perduto per sempre e se riuscissimo a comprendere i complessi mec-
canismi dell'universo, il dolore sarebbe molto più sopportabile e accet-
tabile.
È dal nostro attaccamento che deriva la sofferenza per quello
che non fa più parte della nostra vita. Nelle situazioni particolarmente
traumatiche o fortemente stressanti a volte veniamo sopraffatti da
un dolore forte e intenso, del quale è molto difficile liberarsi: questo
porta alla cosiddetta "sindrome da stress post-traumatico", dovuta pro-
prio alla nostra repressione di queste emozioni.
Saremo costantemente in lotta con il passato e molti di noi
non riusciranno ad uscire da questa situazione senza l'aiuto di qual-
cuno, oppure troveranno rifugio nell'alcol, nelle droghe, negli psico-
farmaci ecc. Poiché piangere in solitudine e crogiolarsi nel dolore non
sono, nella maggior parte dei casi, sufficienti per recuperare il be-
nessere, dobbiamo ripristinare il flusso dei meridiani. In questo caso
ci può essere di aiuto l'ot.
a Elemento: metallo.
a Organi: polmone, colon.
a Relative emozioni principali: rigidità.
a Relative emozioni secondarie: tristezza, depressione, perdita,
struggimento, desiderio, perdita di fede e di ogni speranza, infles-
sibilità, pianto, atteggiamento difensivo, attaccamento alle rego-
le, perf ezionismo, colpa.
Affermazione principale: amo profondamente me stesso e mi
accetto con il mio dolore e la mia sensazione di perdita.
6. Stress
È un fattore che non possiamo ignorare. Stress è tutto ciò che
assorbe energia dal nostro sistema.
Lo stress è legato al nostro modo di affrontare quello che
incontriamo lungo il percorso; ha a che vedere con i nostri processi
interiori e non con gli eventi esterni.
È possibile gestire lo stress in diversi modi:
1. Resistere.
2. Reprimere i sentimenti.
3. Accettare e Integrare il Rilascio (un).
a Elemento: fuoco.
a Organi: sistema immunitario ed endocrino (vaso governatore e
vaso concezione).
a Relative emozioni principali: repressione delle emozioni.
a Relative emozioni secondarie: reminiscenza, confusione, repres-
sione della rabbia, sensazione di vuoto, insicurezza, problemi
di concentrazione e di memoria.
Affermazione principale: amo profondamente me stesso e mi
accetto con il mio stress.
Affermazione secondaria: amo profondamente me stesso e mi
accetto anche quando reprimo le mie emozioni.
Punto principale dell'Br: vaso governatore (questo punto si trova
nel punto di congiunzione del terzo superiore e dei due terzi
inferiori di una linea che congiunge il naso con il punto media-
no del labbro superiore) (figura 11).
Punto secondario dell'no: vaso concezione (questo punto si tro-
va nel punto di congiunzione del terzo superiore e dei due terzi
inferiori di una linea che congiunge il punto mediano del lab-
bro superiore con il mento) (figura 12).
Varie: reminiscenza significa rivivere il passato, non vivere il pre-
sente ed essere bloccati in una dimensione di sogno a occhi aper-
Figura 11 Figura 12
a Elemento: fuoco,
a Organi: pericardio e triplice riscaldatore (sistema neuro-endo-
crino).
a Relative emozioni principali: sessualità repressa.
a Relative emozioni secondarie: cambiamento d'umore, para-
noia, indecisione, confusione, perdita della libido, frigidità, impo-
tenza, esaurimento, shock, trauma acuto.
Affermazione principale: mi sento equilibrato e sono in grado di
affrontare tutte le mie sfide, per grandi che siano, con gÍazia.
Affermazione secondaria: sento profondamente I'amore per me
stesso e accetto le mie sensazioni represse riguardo alla sessua-
lità.
Punto principale dell'nB: triplice riscaldatore (sul dorso della ma-
no, a metà strada tra le nocche posteriori e il polso, nell'awal-
lamento tra anulare e mignolo) (figura 13).
EQUILIBRIO EMOZIONALE
Figura 13 Figura 14
Riepilogo
In questo capitolo ho esposto i concetti di base delle tecniche
dell'Equilibrio Emozionale, che è una delle terapie, tra tutte quelle
conosciute, che agiiscono più rapidamente nella gestione delle emo-
zioni. Ho insegnato questa tecnica a molti professionisti del settore
sanitario in Europa, ed essi la utilizzano ogni giorno nella loro pro-
fessione. I risultati sono strabilianti e, per questa ragione, ho inse-
plnato una versione semplificata anche ai "non addetti ai lavori": anche
Emotional Switching:
I'inversione delle
emozioni
Non è perché le cose sono difficili che noi non osiamo, è per-
ché non osiamo che esse sono difficili.
Seneca
e vi dicessi che sto per rivelarvi in che cosa consiste il più effi-
cace metodo di Suarigione, che funziona per il 99Zo delle perso-
ne che vi fanno affidamento, ma che, comunque, so già che la
maggior parte di voi, pur conoscendolo, non lo utllizzerà, mi crede-
reste?
Ne fareste uso se sapeste che potrebbe migliorare la vostra esi-
stenza in modo esponenziale e che ne giuadagnereste in termini di
divertimento, successo, minori preoccupazioni, paure e così via?
Perché la maggior parte delle persone boicotta se stessa? per-
ché tende sempre a rimandare?
Perché non mantiene fede ai buoni propositi per I'anno succes-
sivo? Perché dice di volere la felicità, ma fa di tutto per distruggere i
suoi rapporti personali e per essere infelice?
Perché danneggia gravemente il suo corpo e la sua salute? per-
ché, perché, perché?
Perché non segue i consigli del medico? Perché oltre il gí0/o delle
persone che si mette a dieta riacquista poi il suo peso, anzi lo au-
menta ulteriormente?
Perché scegliamo la pigrizia,le bugie, le mezze verità, la negli-
$enza, I'ignoranza, la negazione o la repressione, quando, invece, po-
tremmo realizzare qualunque cosa?
A chi possiamo attribuire la colpa del nostro condizionamento
al sabotaggio e al fallimento?
Storia di un caso - n. 1: il sabotaÉÉio
John era un ragazzino di 14 anni ed era un bravo combattente
di Judo.
Secondo il suo sensei (maestro) era il miglior talento che gli
fosse mai capitato di vedere durante i trenta e più anni della sua car-
riera.
Venne nel mio studio dopo che i suoi genitori mi avevano visto
alla televisione e avevano sentito che ero stato, fra l'altro, un cam-
pione dei tornei studenteschi europei, molti anni prima, mentre ora
insegnavo a potenziare i livelli emotivi e mentali ad alcuni atleti che
si stavano preparando per il campionato mondiale.
John non aveva mai superato una finale. Vinceva senza proble-
mi tutte le gare che precedevano la finale, indipendentemente che si
trattasse di gare a livello nazionale o internazionale, ma dal fatto
perdeva sempre l'ultimo incontro.
Lo sottoposi a un test per individuare eventuali blocchi emotivi.
Quando John disse:'Voglio essere un campione", i suoi muscoli si inde-
bolirono; questo indicava un'incongruenza. [.lincong Íuenza si verifica
quando consciamente desideriamo qualcosa, mentre inconsciamente
abbiamo qualche motivo per temerne le conseguenze, oppure quando
pensiamo di non meritare una data cosa o, ancora, quando riteniamo
che il nostro desiderio sia poco realistico o irrealizzabile ecc.
La mente e la mente inconscia sono come gemelli siamesi: se
una vuole andare a destra e l'altra a sinistra, nasce un problema. A
lungo andare, è la mente subconscia a vincere ii r''.a$gior numero di
battaglie (causando stress, disturbi, deviazioni dal percorso ecc.), sabo-
tando gli obiettivi della mente cosciente. La mente cosciente siamo
noi, quello che vogliamo o desideriamo. Dopo aver letto questo capi-
tolo capirete in che modo possiamo sincronizzarcla mente subcon-
scia per farla lavorare per noi anziché in opposizione a noi.
Dissi a John: "Una parte di te ha paura di essere un campione.
Proviamo a scavare più a fondo e scopriamone la ragione e, se è pos-
sibile, troviamo un rimedio!".
John cominciò ad agitarsivisibilmente: questo problema gli aveva
creato imbarazzo per tantissimo tempo ed era ansioso di risolverlo e
di cambiare, una volta per tutte, la sua fama di eterno secondo. La
settimana segiuente era in programma la sua partecipazione alla sele-
zione per la squadra nazionale. Aveva letto il mio libro You are a cham-
pion! lsei un campionel Tecniche Nuove, 19981, nel quale descrivo
le tecniche emozionali e mentali che mi hanno aiutato a diventare
Sabotaggio totale
Si verifica quando siete programmati per fallire a tutti i livelli
dell'esistenza. I vostri rapporti personali non funzionano, avete pro-
blemi finanziari, di salute e non vedete una via d'uscita. Magari avete
partecipato a qualche seminario sulla motivazione (quelli che io
chiamo seminari per sentírsi momentaneamente bene), avete con-
sultato medici e psicologi, praticato la meditazione, letto libri e ascol-
tato nastri di "auto-aiuto", ma il tutto con risultati di breve durata o,
addirittura, senza alcun risultato. Arrivate quasi sempre alla medesi-
ma conclusione: "La vita è dura, io sono un fallimento, non ho alcun
talento, non sono nato fortunato, non riesco a fare nulla di buono,
faccio quello che faccio soltanto perché non c'è alternativa,', e così
via. Probabilmente, spesso tendete a rimandare e siete pieni di auto-
commiserazione: tutto questo rientra nel quadro di una evidente inver-
sione emozionale. A questo punto dovrebbe essere abbastanza chiaro
per voi in quale di queste categorie rientri il sabotaggio che state
attuando nei confronti di voi stessi. Non dovete sentirvi depressi se
EQUILIBRIO EMOZIONALE
sciute e valide società di investimento. Il suo aspetto era così cupo
perché si era appena sentito dire che per recuperare le sue perdite
sarebbero occorsi da otto a dieci anni. Stava considerando la possibi-
lità di vendere tutte le sue proprietà immobiliari, anche se lattuale
andamento del mercato non gli avrebbe permesso di realizzare gran-
di guadagni. Riteneva di essere nato sfortunato: prima per la perdita
dei suoi genitori e ora per il fatto che stava per perdere tutto il suo
patrimonio. Gli dissi che facevo ricerche sul modo in cui la nostra
mente subconscia agiva, e cioè come una specie di pilota automati-
co, indirizzato dalle nostre convinzioni inconsce, e che ritenevo che
fosse possibile modificarne la programmazione. Gli dissi che lo avrei
aiutato volentieri e che prevedevo che nel suo caso ci sarebbero
voluti al massimo venti o trenta minuti. Non aveva nulla da perdere
visto che, in ogni caso, saremmo rimasti bloccati su quell'aereo per
almeno sei ore, così, alla fine, accettò.
Cominciai a studiare la sua mente subconscia attraverso il test
muscolare. I suoi muscoli risultavano forti mentre pronunciava le
seguenti affermazioni (e questo indicava che era congruente a livel-
lo subconscio): "Voglio essere sano", "Voglio avere successo',.
I muscoli risultavano, invece, deboli quando faceva le seguenti
affermazioni (e questo indicava che era incongruente a livello sub-
conscio): "Voglio fare soldi", "Voglio essere fortunato,', ,,Vo$lio esse_
re felice". Per contro, la sua forza muscolare era notevole quando face-
va le seguenti affermazioni (e questo indicava che erano vere per
lui): "Voglio perdere tutti i miei soldi", "Voglio avere sfortuna", ,,Voglio
essere infelice".
A questo punto avevo conquistato I'attenzione di Joseph che
era rimasto letteralmente allibito per il risultato del test.
"Che cosa mi sta succedendo? Com'è possibile?" mi chiese con-
fuso. "Cerchiamo di individuare la vera causa di tutto ciò" fu la mia
risposta e proseguimmo con i test.
I-lassistente di volo, passando, osservava questi due individui che
facevano cose strane. Quando sottopongo una persona al test musco-
lare, devo chiederle di formare il cosiddetto ,,anello a O,', owero di
collegare la punta del pollice di una mano con la punta dell'indice, o
dell'anulare della stessa mano. Dopo, uso tutta la mia forza per testa-
re la forza muscolare di questo "anello a O" mentre la persona sot-
toposta al test pronuncia le frasi che le suggerisco.
Effettivamente, può apparire strano agli occhi di chi osserva e
non sa che cosa sta succedendo!
EQUILIBRIO EMOZIONALE
mo rivolgerci al nostro interno per scoprire la ragiione di queste mani-
festazioni. Le dissi, inoltre, che avrei potuto aiutarla e che I'intelli-
genza del suo corpo avrebbe fatto il resto.
Risultava congiruente con I'inversione emozionale totale, l,in-
versione emozionale specifica e I'inversione emozionale parziale.
I muscoli rimanevano forti con I'affermazione "Voglio ripren-
dermi completamente da questa situazione!", ma erano deboli con
I'affermazione "Non voglio che rimanga nulla di tutto questo!".
Charly, il suo terapeuta e mio studente, aveva a sua volta ese-
guito lo stesso test. Così, seguendo la mia intuizione, le chiesi di
pronunciare queste parole: "Vogilio mantenere soltanto una minima
parte della mia fatica cronica". Ancora una volta i muscoli di Pauli-
na risultarono forti, dimostrando la veridicità dell'affermazione.
Charly era entusiasta e lo eravamo anche Paulina ed io. Aveva-
mo la sensazione di aver individuato il punto di minore resistenza.
Avevo imparato qualcosa di nuovo e avevo scoperto quanto questo
fosse importante.
Ricercammo le motivazioni profonde, anche se non erano così
fondamentali, perché è interessante capire come funziona la mente
subconscia. Come avremo modo di vedere in seguito, conoscere I'e-
vento che provoca il blocco emotivo non è fondamentale: I'unica
cosa che dobbiamo fare è riuscire a liberarci del nostro passato, indi-
pendentemente dalla causa originaria.
Nel caso di Paulina, era evidente che ogni volta che accennava
a una ripresa fisica, doveva farsi subito nuovamente carico delle sue
responsabilità: occuparsi della casa, dei due figli e del suo lavoro
part-time come disegnatrice grafica. La sua mente subconscia non lo
riteneva giiusto. Era stata la maggiore di quattro figli, in una famiglia
della classe media che aveva sempre dovuto affrontare molti proble-
mi finanziari. In quanto sorella maggiore, a lei era toccata la respon-
sabilità di occuparsi della casa, dei due fratelli e della sorella minori.
Riusciva a sottrarsi ai suoi doveri soltanto quando era malata.
Le sue emozioni erano rabbia, delusione, frustrazione e preoc-
cupazione.
Paulina cambiò totalmente dopo il nostro incontro, durato otto
minuti, e guarì completamente dopo il successivo trattamento di sei
settimane. In Elenere, una sindrome da fatica cronica richiede diver-
si trattamenti, ma nel caso di Paulina, dal momento che era già stata
seguita da medici di tutto rispetto e da terapeuti alternativi, il mio
contributo era, se volete, "l'anello mancante".
Templsmo
Forse non è il momento giusto per diverse ragioni; magari vole-
te mantenere un determinato disturbo, fino a quando tutti si convin-
ceranno del fatto che si tratta di malattia vera e non immaginaria.
Forse se soffriste soltanto un poco di più, riuscireste a convin-
cerli. O, forse, dovreste aspettare fino a quando una certa persona vi
vedrà per quello che siete veramente e una volta che vi avrà conces-
so la sua attenzione e avrà soddisfatto le vostre esigenze, potrete
fuarire. Magari, inconsciamente, credete che dovreste rimanere anco-
ra un po' in una data situazione, perché la vostra sofferenza non è
stata sufficiente e meritate di venire puniti ancora.
Forse questo sarebbe il momento sbagliato per guarire perché
in ufficio sta arrivando un grosso lavoro e non ve la sentite di affron-
tarlo perché siete ancora deboli. Forse, se guariste ora dovreste affron-
tare troppe cose in una volta sola, mentre è meglio fare le cose poco
per volta e al momento giusto.
Genitori e perdono
Credo fermamente che siamo noi a scegliere dove, quando e
come reincarnarci. A livello mentale intuisco che questo accade prima
che ci reincarniamo - facciamo un'accurata ricerca per trovare il
meglio in quanto a genitori, cultura, nazione e caratteristiche $ene-
1. Accettazione.
2. Comprensione.
3. Ammirazione.
4. Riconoscimento.
5. Identificazione.
Che cosa devo fare se sento che perdonare non è la scelta giu-
sta?
Devo comunicare il mio perdono all'altro?
EQUILIBRIO EMOZIONALE
re se non avete affrontato gli awenimenti in ogni loro aspetto. Se non
riuscite ad ammettere i vostri sentimenti, non riuscite neppure a
perdonare. Dobbiamo riuscire a renderci conto della profondità delle
nostre ferite e dobbiamo capire che soltanto se siano capaci di un
amore impersonale possiamo guarire noi stessi, soprattutto quando
alcuni aspetti del panorama complessivo non hanno alcun senso per
noi.
Se riusciamo ad ammettere che il nostro obiettivo nell'intra-
prendere questo viaggio, che chiamiamo vita, è 1'evoluzione spiritua-
le e ad affrontare tutto quello che ci capita lasciandoci andare e viven-
do l'attimo presente, perché mai non dovremmo perdonare?
Dovremo capire che non perdonando feriamo soltanto noi stes-
si e compromettiamo la nostra evoluzione spirituale: odio, risenti-
mento, amarezza, senso di colpa e vergogna, sono tra le emozioni
più distruttive alle quali si possa rimanere attaccati.
Forse abbiamo addirittura creato questa situazione, proprio per
poter compiere un notevole passo avanti verso la nostra consapevo-
lezza spirituale. Occorre poi che affrontiamo le emozioni che ci impe-
discono di perdonare e ci tengono incatenati al nostro passato e sono
causa di molte delle nostre sofferenze.
La nostra mente riuscirà a trovare innumerevoli ragioni per non
perdonare. I1 desiderio di vendetta e di giustizia, uniti alla nostra ama-
tezza, rapptesentano una sorta di awertimento che ci mantiene con-
centrati sullo scopo di impedire che ci accada nuovamente la stessa
cosa.
A volte diciamo che vorremmo avere il tempo necessario a pla-
care il
dolore per potere poi perdonare più facilmente! Non lasciate-
vi trarre in inganno da questa affermazione. Possono passare anni e
anni, prima che riusciamo anche solo ad accostarci al perdono. In par-
ticolare, questo è vero nei casi di incesto, stupro, o morte prematu-
ra di una persona amata. Aspettando il perdono buttiamo via la nostra
salute. Quando ci accorgiamo di avere un cancro o un attacco di cuore,
è ormai troppo tardi: il danno è fatto.
Perdonare non deve necessariamente essere "comodo", può anzi
essere molto doloroso. Significa svincolarsi dalla negazione. Neghia-
mo il fatto che, rimanendo attaccati al nostro passato, danneggiamo
soltanto noi stessi.
Neghiamo il fatto che abbiamo bisogno di perdonare per pote-
re continuare la nostra vita e lasciarci il passato alle spalle: questa è
la cosa migliore che possiamo fare per noi stessi.
Un'opera incompiuta
Non avere perdonato è un'opera incompiuta che influenza i nostri
campi energetici. Crea una risonanza disarmonica, che può a sua volta
richiamarne un'altra.
Il dolore cronico deriva, spesso, dal senso di perdita e dall'inca-
pacità di liberarsi di qualcosa che invece bisogna eliminare.
Lintenzione sottostante al perdono è quella di portare a termi-
ne qualcosa che non abbiamo terminato senza mancare di rispetto a
noi stessi. Occorre pazienza per portare a termine il processo della
guarigione emozionale. I1 perdono è una scelta, scelta è karma. Per-
donando rilasciamo anche il nostro karma negativo. Ci liberiamo
del1'amarezza, del dolore, della frustrazione, della rabbia e di altre
emozioni. Pertanto, il perdono porta la quiete e la pace interiore.
Il perdono non ha nulla a che vedere con la giustizia o con I'a-
vere soddisfazione per il fatto che chi ci ha offeso è stato punito. Il
perdono è un atto di pietà e di fiducia nelle leggi dell'universo.
Non sta a noi giudicare e punire: di fatto, rinunciamo ai nostri
diritti per il dolore di cui soffriamo. Ecco perché è così difficile.
Il perdono inizia quando siamo preparati a prendere la decisio-
ne di liberare chi ci ha ferito da ciò che ha commesso. Il perdono,
dunque, consiste nel liberare i nostri ostaggi e prigionieri, nel porta-
re a termine I'opera incompiuta, nel purificare il campo energetico e
nel rompere le catene del karma che derivano dal nostro passato.
Chi perdonare
Viviamo in una società nella quale molte persone cercano sol-
tanto di soddisfare i propri bisogni. Si appropriano anche di ciò che
non appartiene loro e, così facendo, provocano molto dolore. Alcuni
hanno I'intenzione cosciente di provocare dolore o di fare de1 male. A
volte, invece, vengono coinvolti testimoni involontari che rimangono
feriti. Altri non si rendono conto di quello che fanno e di come le loro
azioni coinvolgano altre persone. Per alcuni, la trasgressione è conti-
Il perdono
Molti si chiedono in che modo perdonare e come mettere in atto
la propria decisione di perdonare.
Di fatto, questa è la parte più semplice e non esistono regole
immutabili sul modo di procedere.
Vedremo a questo punto come io preparo le persone a realizza-
re questo proposito e che cosa possiamo fare per dare modo alla gua-
rigione di seguire il suo corso.
La prima cosa da ricordare è che il perdono può essere dato ovun-
que: non occorre che ci troviamo in un luogo particolare o in com-
pagnia di una persona specifica. Si tratta di qualcosa che riguarda la
nostra sfera privata. Alcune persone che perdoniamo possono essere
già morte e magari di altre non conosciamo neppure il nome.
Anche se la persona da perdonare è disponibile, non occorre
che ci presentiamo a lei dicendo: "Ti ho perdonato!". Alcune persone
non si sono neppure rese conto dell'accaduto. Non sta a noi giudica-
re gli altri, questo è un compito di Dio e delle leggi dell'Universo.
Naturalmente, se il comportamento di qualcuno è per noi fonte di
irritazione, nessuno ci impedisce di rivolgerci direttamente a quella
persona in modo gentile e di chiederle di modificarlo. Tuttavia, sta a
lei la scelta di cambiare oppure no, e il nostro intervento si deve
limitare a questo.
Il perdono è un atto spirituale che ci porta a essere più vicini a
Dio e dà subito inizio al processo di guarigione. Riguarda noi e la
nostra coscienza superiore, che fa parte del tutto che è Dio. Uunico
testimone oculare del quale abbiamo bisogno è Dio: non c'è bisogno
di dire niente a nessuno, soprattutto se non vogliamo fare sfoggio
della nostra bontà.
Se ci troviamo ad affrontare l'argomento possiamo comunque
parlarne, come pure possiamo parlarne con qualcuno durante il pro-
cesso di guarigione che awiene dopo avere perdonato.
La cosa più importante è perdonare e lasciare ogni altro detta-
glio nelle mani dell'Universo. A questo punto abbiamo portato a ter-
EQUILIBRIO EMOZIONALE
Il confronto
A volte è bene condividere il nostro dolore con gli altri purché
non ci atteggiamo a vittime. Scegliendo di essere vittime blocchiamo
il nostro processo di crescita e la nostra guarigione.
È quello che Carolyne Myss definisc ewoundology (letteralmente
"feritologia"), owero usare le proprie ferite emotive per attirare l'at-
tenzione e le cure di chi ci circonda. È un atteggiamento che non fun-
ziona: non bisogna giudicare chi ci ha offeso ma avere comprensio-
ne e la volontà di vedere qual è stato il dolore che lo ha portato ad
agiire male (se dawero è stato così!).
Tenete nella dovuta considerazione le persone che vi hanno feri-
to, trovate in loro qualcosa di positivo, vedetele come persone che
devono lottare nel loro percorso spirituale. Rifiutate di combatterle e
trovate I'amore che è nel vostro cuore.
È una buona idea pregare per loro e inviare loro ogni giorno
pensieri d'amore: questo può servire a trasformare il mondo. Ogni
preghiera raggiunge la Coscienza Collettiva e aiuta a promuovere una
guarigione globale.
Così facendo, noterete che il dolore emozionale comincerà a
diminuire e, presto o tardi, svanirà del tutto. Allora potrete chieder-
vi se è necessario il confronto con chi vi ha offeso. Vale la pena con-
frontarsi soltanto se questo è frutto dell'amore e della pace interiore.
Può anche essere utile, se conduce al cambiamento del comporta-
mento che ha ferito voi e potrebbe ferire anche altri. Pronunciate paro-
le di verità con amore, senza incolpare nessuno e spiegando esatta-
mente che cosa vi ha ferito nel comportamento dell'altro. Le vostre
ragioni devono essere pure, altrimenti sarà come prendervi in giro
da soli cercando vendetta.
Se possibile, verificate se altre persone hanno vissuto la stessa
esperienza, ma senza nascondervi dietro di loro: parlate soltanto di
quello che riguarda voi stessi.
In alcuni casi, se sono in pericolo vite innocenti, dovrete cer-
care di mettervi in contatto con le autorità competenti in grado di
affrontare la situazione. A volte sarà più saggio evitare il confronto,
se sapete in partenza che sarà inutile o che potrebbe persino peggio-
rare la situazione.
Altre volte non sta a voi sceglliere il confronto, perché non cono-
scete tutti i fatti. Valutate in anticipo quale sarà la migliore strategia
da seguire nel confronto. Dovete essere preparati: le ferite devono esse-
re guarite e il cuore in pace.
Percorso spirituale
Lo scopo fondamentale del perdono è quello di iniziare il per-
corso di guarigione e di consentirci di riprendere il nostro percorso
spirituale.
I1 perdono è uno degli esercizi spirituali più impegnativi. Dob-
biamo fare pratica per diventare esperti di perdono. Più diventiamo
capaci di perdonare, più noteremo che nessuno riuscirà a ferirci. Potre-
te permettere a qualcuno di ferirvi soltanto se 1o deciderete voi.
Il vostro spirito è intoccabile: il vostro corpo può subire abusi,
ma ilvostro spirito può rimanere al di sopra di tutto ciò. Quando que-
sto vi sarà chiaro, sarà facile perdonare. Noterete poi come molte
persone non siano affatto consapevoli del dolore che provocano. Vedre-
te che alcuni soffrono a loro volta moltissimo e feriscono gli altri
perché pensano che non sia giusto che il dolore sia soltanto 1oro.
Così comincerete a considerare le persone da una prospettiva total-
mente differente.
Gli altri cercheranno di ferirvi perché sentiranno che anche voi
li avete feriti. Forse non avete concesso loro la vostra attenzione, o
234 EQUILIBRIO trMOZIONALE
forse sono gelose perch é, magafi, avete trascorso più tempo con altri
che con loro. Ho visto di tutto.
Le persone agiscono d'impulso senza pensare: anche le persone
che dovrebbero essere maggiiormente in sintonia con voi perché più
spirituali.
Latteggiamento migliore è quello di non aspettarsi nulla, per
non essere delusi.
Accettate ognuno per quello che è, nel bene e nel male.
Non cercate di cambiare nessuno, tranne voi stessi.
Diventate maestri di perdono, perché allora farete parte dell'a-
more universale.
Consapevolezza
come paradosso
Ijínaito
Molti credono che noi siamo sulla terra per imparare le nostre
lezioni e crescerespiritualmente. La verità è che non abbiamo assolu-
tamente nulla da imparare. Non dobbiamo fare nulla per diventare per-
sone migliori o più spirituali. Siamo già il meglio di noi stessi e I'uni-
ca scelta possibile è di prendere coscienza di questo fatto. Possiamo
scegliere di risvegliare il nostro io e di fare I'esperienza finale, I'espe-
rienza più celestiale e divina di tutte, owero quella di ricordare chi
siamo veramente ricongiungendoci con la nostra vera identità.
La storia seguente vuole illustrare questo concetto.
I1 figlio di un contadino stava facendo una passeggiata in mon-
tagna quando scoprì un nido d'aquila che conteneva un uovo.
Portò con sé l'uovo fino alla sua fattoria e lo mise nel pollaio
con le altre uova. Si dimenticò poi completamente dell'accaduto e
quando l'uovo si schiuse, I'aquilotto pensò che sua madre fosse una
gallina e di essere un pulcino. Laquila crebbe quindi comportandosi
da pollo, mangiava vermi e insetti, andava in giro chiocciando pro-
EQUILIBRIO EMOZIONALE
zione. Continuiamo a essere osservatori e, se ci sono cose che non ci
piacciono, siamo consapevoli che le ha create una parte di noi.
Guariamo quella parte e creiamo qualcosa che ci piace. per farlo,
per creare cioè qualcosa che ci piace, dobbiamo prima accettare
quello che non ci piace. Dobbiamo accettare ogni nostra creazione.
Non possiamo creare qualcosa che non ci piace. parliamo a quella
parte di noi, scopriamone la motivazione e diamole ciò che desidera;
è questa I'accettazione senza giudizio. Giudizio significa rifiutare
una parte di noi. Non nepiate né resistete alcuna parte, perché così
essa si ribellerà creando ancora quello che non ci piace.
Un altro paradosso: nel silenzio si trouano tutte le risposte. Se
riuscirete a comprendere questo, capirete che il silenzio è il luogo in
cui l'anima ci fornirà la risposta. La pratica quotidiana della medita-
zione è uno dei modi per entrare in contatto con la propria essenza.
In questo modo riuscirete a scoprire meglio chi siete.
Il paradosso successiuo: l'Uno è i Moltí che formano I'Uno.
Luno è la fonte di tutto ed è alimentato dal tutto che costitui-
sce la fonte. Lintero universo consiste in un'unica vibrazione che vibra
a velocità diverse peÍ creare l'illusione della molteplicità. Non pos-
siamo separare noi stessi dalla fonte. Ci sentiamo separati quando
abbiamo subìto il condizionamento della nostra stessa illusione. Non
siamo più consapevoli. Siamo in coma.
Non c'è nulla da perdere, perché esiste una legge universale
secondo la quale nulla può essere perso: tutto ciò che esiste sarà
tutto ciò che mai esisterà. Quello che doniamo, lo doniamo a noi stes-
si perché siamo parte del tutto. Quindi, tutto ciò che facciamo, lo
facciamo in ultima analisi per noi stessi. Quando qualcuno ci fa stare
male, in realtà siamo noi a decidere di stare male. euello che non fa
bene agli altri non fa bene neanche a noi stessi. Tutto ciò che cer-
chiamo in questo mondo è già dentro di noi. Il nostro cuore è il tem-
pio di Dio, è il luogo in cui risiede l'amore eterno.
Nel Vedanta troviamo un detto: "La gioia del mondo è come I'os-
so per un cane". Il cane trova I'osso e comincia a rosicchiarlo. Men-
tre lo rosicchia, alcune schegge si conficcano nelle sue gengive che
cominciano a sanguinare. Il cane sente il gusto del sangue e pensa:
"Quanto è gustoso quest'osso!". Più rosicchia l'osso e più le sue gen-
give sanguinano. Più sente il gusto del sangue e più si sente eccita-
to e felice.
Si tratta di un ciclo infinito di realizzazione di sé. proprio co-
me il cane dell'esempio, noi non ci rendiamo conto del fatto che quel-
EQUILIBRIO EMOZIONALE
$m
lvrvw.God.com
mmaginate che Dio (in inglese God) abbia un sito Web: quali pa-
role chiave occorrerebbe inserire nel motore di ricerca? Personal-
mente, ritengo, parole quali:
e Amore universale.
e Amore incondizionato.
. Compassione.
. Perdono.
. Paradiso.
o Pace.
. Armonia.
a Presente.
a Ispirazione.
a Verità.
a Onestà.
a Consapevolezza.
a Infinito.
a Illuminazione.
<Qui parla Dio, la sorgente di ogni cosa, di tutto ciò che è stato
e di tutto ciò che mai sarà. Abbiamo soltanto notizie positive da con-
dividere con voi. Questo sito Web sarà la vostra guida semplice, ma
approfondita, che vi insegnerà a perdonare voi stessi e a essere inclu-
si nella mia rete di amore, pace, armonia e compassione. Seguendo
le linee guida che vi fornirò, riuscirete ad avere il controllo di questo
facile gioco che si chiama vita!
Le regole sono semplici: non esiste giusto o sbagliato. Non pote-
te perdervi. Non esistono peccati: i peccati sono illusioni create dal-
I'uomo. Non siete il vostro corpo e non potete subire ferite o insulti.
Non potete morire, perché siete immortali. Moriranno le vostre
credenze, idee e concetti. Voi non siete mai nati, avete scelto di pro-
vare a essere umani per comprendere che cosa veramente siete. Riu-
scendo a scoprire che cosa non siete, riuscirete a sapere che cosa siete.
Siete responsabili delle vostre azioni e dei vostri pensieri e avete il
compito di gestire le azioni e i pensieri degli altri.
Non potete commettere errori, potete soltanto essere consape-
voli di quello di cui siete coscienti. Non essendo consapevoli, create
le circostanze che vi aiutano a diventare consapevoli. Proverete sen-
sazioni come rifiuto, solitudine, tristezza, dolore, rabbia, paura, preoc-
cupazione, rigidità e insicurezza, che vi ricorderanno che non siete
consapevoli. Gli altri vi incolperanno, così come voi incolpate loro,
della vostra non consapevolezza. Giudicherete gli altri ed essi giudi-
cheranno voi e in questo modo fornirete gli uni agli altri la prova di
che cosa non siete consapevoli.
Gli strumenti più potenti di cui vi ho dotato per rammentarvi
che non siete consapevoli, sono le illusioni della colpa e della vergo-
CAP, 12 _ WWW.GOD.COM
vostri awocati difensori e liberare voi stessi dal fatto di non essere
consapevoli. Siete aquile che sognano di essere polli e rifiutate di
svegliarvi. Per guidarvi vi ho dato un bussola che vi indichi la via verso
casa. Questa bussola è la voce dell'amore e della compassione: vi aiu-
terà a fare la scelta più giusta nel labirinto di specchi che chiamate
vita.
Se chiederete: "Tutto questo mi porta a provare più amore op-
pure no?" riceverete una risposta dal vostro cuore e sarà sempre la
risposta giusta. Non potrete perdervi, perché a ogni svolta vi invierò
guide e messaggeri che potranno assumere le forme più svariate: paro-
le, nomi di vie, articoli di giornale, opuscoli, libri, angeli, voci ecc.
Userò qualunque cosa come messaggero. Se sarete consapevoli, rice-
verete il Mio messaggio.
Se questo non accadrà sperimenterete il dolore, la sofferenza,
la malattia. Non si tratta di una punizione, ma del risultato della vostra
scelta di un percorso che vi fa consumare le vostre riserve umane di
energia.
Per insegnarvi a entrare in sintonia vi darò I'opportunità di col-
legarvi al mio sito Web attraverso la meditazione, lo yoga, il tai ch'i,
la pregihiera, il rilassamento, la musica, le canzoni, le poesie e gli auto-
ri ispirati che porteranno a voi il Mio messagglio.
Il più alto tradimento è quello di voi stessi, anche quando ciò
awiene perché non volete tradire gli altri. Per prima cosa dovrete
amare voi stessi e fare tutto senza provare sensi di colpa o I'esigenza
di evitare una punizione.
Tutto ciò che vi donate tra di voi, lo donate anche a Me e vi sarà
restituito. Lo riceverete in altra forma, in un altro momento e da altre
persone.
Non donate, aspettandovi di ricevere qualcosa in cambio dal-
I'altra persona. Vedete I'altro come una parte di Me e donate libera-
mente. Tutto ciò che donerete vi sarà restituito con gli interessi e
aumenterà sempre di più. Donare significa moltiplicare.
Il perdono è il dono più grande: è il dono da donare a se stessi
perché vita significa donare. Non dimenticate di donare a voi stessi.
Il vostro profitto nel donare consiste nel vivere con la consapetolez-
za che state donando a voi stessi e a Dio, anche se donate soltanto a
voi stessi.
I-lunico vero controllo è la mancanza di controllo: solo allora avre-
te il controllo del vostro
destino. Uunica vera sicurezza non risiede
nei beni materiali, ma nel fatto di non essere posseduto da nulla.
cAP. 12 - WWW.GOD.COM
dell'evento, o a valutare la paura che esso suscita in voi, potete gua-
rire la parte che vi ha portato ad essere in un certo modo. Accettan-
do e amando quella parte, awiate il vostro processo di guarigione.
Fate parte di un grande esperimento, e questo consente a Me, Dio, di
mettere in pratica quello che Io già conosco a livello concettuale. Tutto
ciò che voi fate e provate, fa parte dell'esperimento. Potete decidere
in qualsiasi momento di creare soltanto quello che vi piace, perché
questo piacerà a me. Per poter creare quello che vi piace, dovrete per
prima cosa arrivare a conoscere veramente voi stessi. Voi siete molto
di più di quello che credete di essere.
La vostra missione è quella di scoprire chi siete, riuscendo a
ricollegarvi con voi stessi. Potete allora fare miracoli e magie: per riu-
scire a far entrare la magia nella vostra esistenza, dovete essere deci-
si a liberarvi del vostro modo limitato di pensare. I vostri limiti
determineranno le caratteristiche della vostra ueazione. Sono Io
che ho ispirato Henry Ford a pronunciare le seguenti parole: "Quel-
lo che credete vero, o quello che credete non vero, va sempre ugual-
mente bene per voi!".
Shakespeare ha espresso lo stesso concetto in modo più elo-
quente: "Essere o non essere". Sia che voi siate, sia che voi non siate
essere umani, significa scoprire che cosa significa essere umani; qual-
siasi casella nella quale deciderete di richiudervi costituirà una limi-
tazione.
Uesperienza umana è un esperimento di integrazione, trasfor-
mazione e trascendenza.lntegrazione di mente, spirito e corpo, signi-
fica farli agire come un'unica entità. Lo spirito è quello che deve avere
il controllo perché è la massima forma dell'essere. Quando domina-
no la mente o il corpo, non siamo, ma facciamo o abbiamo. Se
siamo, in primo luoSo, non dobbiamo fare o avere nulla: siamo già
quello che vogliamo essere.
Questo è I'enigma più affascinante. Molti leggono la situazione
al contrario: vogliono qualcosa di irraggiungibile e lo associano all'e-
sperienza di una determinata sensazione (forma di essere). La mag-
gior parte delle persone scopre che le sensazioni sono transitorie e
quando vengono collegate a fonti esterne, diventano parte dell'illu-
sione che definiamo proiezione. La trasformaztone è il processo di tra-
duzione delle esigenze fisiche e mentali in esperienze che danno nutri-
mento all'anima, e non in azioni mirate a rincorrere le illusioni.
Scoprite la vera intenzione del bisogno e guarite I'anima che è
la parte ferita dello spirito, È ferita soltanto in conseguenza dell'am-
EQUILIBRIO EMOZIONALtr
nesia che voi avete personificato. La trasformazione è la cura del-
I'amnesia e trasforma il bisogno. 11 bisogno di approvazione deriva
dalla vostra convinzione di non essere abbastanza buoni: questa con-
vinzione vi è stata inculcata dai genitori, dai nonni e così via. Si trat-
ta di una cred,enza miasmatica.
Se riuscirete a comprendere questo processo, non avrete più
bisogno di alcuna approvazione e potrete apprezzare coloro che non
vi approvano, scoprendo in che modo proiettano le loro convinzioni
miasmatiche. Potrete aiutarli a trasformarsi e a guarire. Trascenden-
za è quando riuscite a capire che le uniche cose che contano non sono
materiali.
Trascendendo I'illusione della materia potete comunque app,rez-
zarla, senza però provare un senso di attaccamento e dedicarvi alle
cose più importanti, owero a imparare l'amore universale che è un
altro modo di definire la compassione.
La compassione è alla base di tutto ciò che conta, perché è la
forza trainante dell'universo. Ricercare la perfezione significa affer-
mare f imperfezione. Non dovete ricercare la perfezione perché è già
in voi; dovete diventare consapevoli della perfezione che è in voi e
negli altri. Questo vi solleverà dal senso di frustrazione che provate
nel cercare di raggiungerelaperfezione. "Siate" semplicemente e sare-
te perfetti. "Essendo" potete usare una parte maggiore del vostro poten-
ziale per vivere le situazioni che create e avere l'energia e I'intenzio-
ne di modificare 1'esperienzaepey questa ragione creare un'esperienza
completamente nuova.
D'altra parte, rimanendo attaccati a determinati modi di essere
limitate voi stessi alle esperienze glià vissute e diventante il prodotto
del vostro passato. Se cercate di giudicare la situazione, scoprite le
imperfezioni e le ferite. Cominciate a sentirvi infelici perché non si
tratta di quello che prevedevate. In altre parole, vi identificate con le
sensazioni negative del passato e avete la conferma di ciò che non
siete.
Siete al centro del cambiamento, il vostro nome è cambiamen-
to. Essere significa cambiare; essere umani significa creare il cam-
biamento. Ogni volta che respirate o pensate, voi cambiate. Voi
siete il cambiamento.
Esistono soltanto brevi momenti di immaginaria sicurezza.La
sicurezzaè nell'accettare con gioia il cambiamento come scelta di vita.
Vivere è la definizione di cambiamento. Desiderando la sicurezza,
ricreate il vostro passato e diventate schiavi di una ragnatela di illu-
Lavoro spirítuale
La vostra anima è la parte di voi che bisogna guarire: è stata feri-
ta da esperienze del passato che non vi servono più. Il principale timo-
re che sconvolgerà la vostra anima sarà: "E se questo non fosse vero,
se Dio non mi amasse? Se io non fossi degno?". Tutte queste doman-
de sono il prodotto della paura e voi dovete staccarvi da esse accet-
cAP. 12 - WWW.GOD.COM
per riuscire a ottenere amore, empatia, attenzione e compassione.
Donate liberamente queste cose a voi stessi e agli altri, per evitare di
avere bisogno dello strumento del vittimismo. Esso, infatti, vi fa
ottenere l'opposto di ciò che desiderate: vi porta a credere di non meri-
tare amore. Donate amore alle parti di voi che sono ferite e non rie-
scono a perdonare; guaritele e starete meglio. Ricordate di essere con-
sapevoli di tutto ciò per cui provate gratitudine. Dimostrate la vostra
gratitudine condividendo la vostra abbondanza con chi è meno for-
tunato di voi. Gratitudine significa consapevolezza della benedizione
universale di Dio.
Ricevete tutti i doni che vi vengono concessi, con gratitudine;
liberatevi della negatività riguardo a quanto ricevete.
Perdete completamente ogni atteggiamento difensivo, non giu-
stificate la vostra opinione, accettate I'opinione altrui e rispettate gli
altri, perché sanno condividere. Vedete Dio in ogni persona e diven-
tate parte della guarigione, non parte della malattia.
La spiritualità ha tutte le caratteristiche necessarie per com-
prendere che siamo tutti un'unica cosa. Voi siete fratelli e sorelle e
dovete trattare gli altri come vorreste che gli altri trattassero voi.
Avere l'abbondanza e non condividerla significa confermare la
propria manchevolezza e mancanza di consapevolezza. Fino a quan-
do esisterà la discriminazione e alcune persone riterranno di essere
più degne di altre, più evolute o più spirituali o più giuste, ci sarà
una mancanza di inteSrazione.
Quando imparerete ad amare i vostri nemici, avrete fatto un
enorme progresso. Quando imparerete a scegliere in base alla vostra
compassione, avrete conquistato la consapevolezza.
I leader spirituali non indicano una strada, ma forniscono 6ili
strumenti per permettervi di scoprire il vostro percorso spirituale.
Non distribuite quello che non concedete a voi stessi, rispettate e
amate in primo luoglo voi stessi. Amate coloro che cercano di mani-
polarvi, ma scegliete di non sentirvi in colpa per la loro mancanza d'a-
more di sé.
Molti genitori manipolano i figli, cercando di farli sentire in
colpa. Molti figli si sentono in colpa o arrabbiati e, comunque, fanno
quello che vogliono i loro genitori. Potete amare i vostri genitori,
senza lasciarvi manipolare da loro. Le loro accuse sono espressione
del loro condizionamento e del loro dolore. Pregate per loro, dimo-
strate compassione e siate pazienti; perdonate e donate quello che
potete, senza senso di colpa, dal profondo del cuore.
EQUILIBRIO EMOZIONALE
$t$
Che la guarigione
cominci
Stilate un elenco delle cose che volete €uarire nella vostra vita.
Se occorre, utllizzate altri fogli. Più tardi ritorneremo su questo elen-
co, quando avrete gli strumenti per farlo.
Guarire significa eliminare dalla vostra vita tutti i motivi di stress,
guarendo quelle parti di voi che subiscono lo stress. Lo stress non è
ín quello che accade, mo nel significato che noi attribuiamo a ciò
che occade. Per diventare consapevoli dello stress, dovete essere
consapevoli di quello che awiene dentro di voi. Quando non vi sen-
tite in pace, pieni d'amore o in armonia, siete stressati e dovete pro-
cedere alla guarigione.
Ricordate che dovete osservare i sentimenti, ma non "identifi-
carvi" con essi, lasciando che essi "siano", per poi passare all'accetta-
zione e al mantra di guarigione che presto riceverete. È importante
acquisire consapevolezza dei propri sentimenti e dei propri pensieri.
Se osserverete attentamente le vostre azioni e le vostre parole, rica-
verete molte altre informazioni. Consapevolezza di guarire significa
imparare a diventare consapevoli di tutto ciò che ci porta lontano dal-
I'armonia (il nostro Punto di Quiete Assoluta).
Quando sentite che qualcosa, dentro o fuori di voi, vi mette a
disagio, in realtà ricevete un segnale che proviene da una parte che
necessita di guarigione.
Per esempio, se vi trovate inmezzo a un ingorgo stradale e qual-
cuno, per risparmiare tempo, usa la corsia di emergenza per supera-
re la vostra e molte altre auto, o magari vi taglia la strada, come rea-
gite? Provate rabbia o frustrazione?
Questa tecnica combinata si chiama Formula di Guarigione Emo-
zionale e fa parte delle tecniche dell'Equilibrio Emozionale (ne). La-
spetto più interessante è che potete fare tutto da soli, senza ricorre-
re all'aiuto di nessuno. Questo vi garantisce il privilegio di usarla ovun-
que per voi stessi, come, in ogni luogo, potete anche condividerla
con altre persone. Scoprirete dove è localizzata la vostra ferita e
come guarirla. Non vi servirà la psicoanalisi, la vostra mente sub-
conscia sa già tutto ciò che serve conoscere.
I-loo viene utllizzato da migliaia di persone in tutta Europa ed è
diffuso anche nel resto del mondo, in oltre venti Paesi. La Formula
di Guarigione Emozionale vi metterà in comunicazione con la vostra
anima e con il vostro spirito e vi riporterà alla vostra vera essenza, il
vostro ona spirituale. Vi collegherà alla fonte di oglni cosa, Dio. Non
dovete essere religiosi per utilizzare questa formula. Non fatevi fuor-
viare o eccitare dalle parole: è un concetto universale, che non vuole
mettere a disagio nessuno.
Se credete negli angeli, i messaggeri dell'amore di Dio, potete
chiedere loro di assistervi e di guidarvi nel percorso di guarigione. La
1. Flessibilità.
2. Gioia di vivere.
3. Accettazione e liberazione.
4. Pace e perdono.
5. Bspressione sincera del proprio Io.
6. Conoscenza del proprio Io.
7. Amore universale.
Laboratorí/Seminari
Nei seminari e laboratori sull'Equilibrio Emozionale da me tenu-
ti in tutto ilmondo (possono durare da tre a sette giorni) cerco di
approfondire la ricerca emozionale e di insegnare a eseguire alcuni
test per problemi specifici, in modo da individuare esattamente l'e-
mozione irrisolta. Nei laboratori più avanzati potete imparare a rile-
vare I'incidente karmico profondo che determina alcuni paradigmi
specifici nella vostra vita.
Negli Stati Uniti organizzo i miei seminari e laboratori in col-
laborazione con il Chopra's Center for Wellbeing [Centro Chopra per
il Benesserel (vedi il capitolo 16).
In Europa, potete contattare il Roy Martina's Institute (vedere
il capitolo 16). In Italia, I'lstituto Italiano NEI (tel. 030/2531700).
Un awertimento importante
Non lasciate mai che la Formula diventi per voi un semplice
esercizio mentale, o una frase scritta da leggere. Dovrebbe trattarsi
di un'esperienza olografica, che coinvolge mente, corpo, anima e spi-
rito. Potete pronunciarla ad alta voce, oppure nella vostra mente. Non
importa, purché la vostra attenzione sia totale.
Una volta ogni tanto proverete sentimenti che è difficile espri-
mere con le parole. Non è un problema: le etichette non sono asso-
lutamente importanti. Limitatevi a misurare I'intensità del sentimenti
da 0 a 10 e poi concentratevi sul sentimento di disagio durante la
vostra seduta di guarigione emozionale. Nel prossimo capitolo vi for-
nirò altri strumenti per penetrare negli strati più profondi delle que-
stioni irrisolte.
Per concludere, una citazione da un autore (a me) sconosciuto,
ricevuta da mia sorella:
La Scelta è Mia,
Io scelgo di uiuere per libera scelta, non per caso
Io scelgo il combiamento, non le scuse
Io scelgo dí essere motiuoto, non monipolato
EQUILIBRIO EMOZIONALE
$"$
n sentiero che
conduce alla pace
interÍore
Ho uissuto al limíte della pazzia,
desiderando conoscere le ragioni, bussando alla porta.
Si è aperta. Ho bussato dall'intemo.
Loue Poems of Rumi, Deepak Chopra
Problemi fisici
In presenza di disturbi fisici si può accelerare in modo espo-
nenziale la guarigione attraverso una combinazione della Formula di
Guarigione Emozionale e delle quattordici vie d'accesso al riequili-
brio delle emozioni.
Durante I'esecuzione della Formula di Guarigione Emozionale
occorre concentrarsi sul disturbo fisico; a questo si fanno immedia-
Riepilogo
Siamo noi i soli responsabili della creazjone della nostra pace
interiore. Nessun altro può esserlo al posto nostro. Lunico modo per
esserlo è attraverso I'introduzione nella nostra vita di una forma di
disciplina. Per disciplina io intendo specificamente la disciplina spi-
rituale, perché è questa che vi porterà più vicini allo spirito. Si trat-
ta di un investimento in termini di tempo e di fatica: per molte per-
sone questo aspetto sarà una notevole disillusione. Siamo infatti
condizionati a credere che esistano una risposta istantanea e una solu-
zione a tutti i nostri problemi.
Guardate la televisione e vedete quante sono le illusioni che le
principali aziend,e creano nel tentativo di convincere le persone ad
acquistare i loro prodotti e servizi. Per associare personaggi famosi,
come il giocatore di pallacanestro Michael Jordan, a un dato prodot-
to si spendono miliardi. La maggior parte di queste celebrità non ha
il minimo interesse né per il prodotto, né per voi, ma viene sempli-
cemente pagata per dire qualcosa. È ora di svegliarsi da questo stato
di coma. Per raggiungere il livello della manifestazione dell'annulla-
mento di ogni fatica esiste una sola strada, cioè lavorare duramente,
ma con intelligenza. Più investite su voi stessi, maggiori saranno i
vostri profitti. A lungo andare la vostra vita diventerà più fluida e più
facile. Comincerete ad attirare verso di voi persone e situazioni
diverse. Quanto vale per voi riuscire a ottenere di più da questa
vostra vita? Più gioia, più felicità, più piacere, più anni, più qualità,
più vita insomma. Qual è il problema se tutto ciò che dovete fare è
EQUILIBRIO EMOZIONALE
percorrere il sentiero che conduce alla pace interiore. A questo
punto avete gli strumenti necessari: il resto dipende da voi.
Partirete sempre con la certezza di non poter mai sbagliare: si
tratta di un procedimento che è stato provato e perfezionato da oltre
ventimila persone e che ha portato al lieto fine di molte storie per-
sonali. La vostra sarà la prossima.
La libertà vi aspetta e la pace interiore vi appartiene.
EQUILIBRIO EMOZIONALE
semplicemente con I'individuare la serie di coincidenze chevi
ha portato a leggere questo libro. Il passo successivo consiste
nello scoprire come potete aumentare le vostre conoscenze: una
possibilità è quella di frequentare un seminario o un laborato-
rio, leggere altri libri, procurarsi video o audiocassette ecc.
Immergetevi completamente in voi stessi, studiate la medita-
zione.
Personalmente, pratico la meditazione con i suoni primordiali
che mi è sta insegnata da istruttori formati da Deepak Chopra.
Inoltre, pratico il Ch'i Neng Qi Gong (noto negli Stati Uniti come
Ch'i Lel Qi Gong): anche questo aiuta a raggiungere il proprio
nucleo interiore essenziale. Senza una pratica spirituale diven-
ta molto più difficile sperimentare tutti i vantaggi della sincro-
noetica così come il vostro potere magnetico di creare e attira-
re nella vostra vita cose e persone positive.
Llntelligenza Spirituale corrisponde alla sincronoetica e que-
sta risulta dalla guarigione della vostra anima.
La storía di Anja
Anja aveva un ottimo aspetto e i suoi occhi risplendevano. Aveva
trentasei anni ed era stata sottoposta quattro mesi prima a un inter-
vento chirurgico per un cancro al seno destro, al quale era seguita la
radioterapia. Era una terapeuta di medicina alternativa e aveva com-
pletato la sua formazione presso la Academy of Vitality Medicine, che
io avevo fondato anni prima. Aveva consultato una serie di terapeuti
alternativi e si sentiva confusa di fronte alle loro teorie e indicazioni
contrastanti. Mi spiegò di avere provato oltre quaranta diversi pro-
dotti. "Come fai?", le chiesi: "I1 mio compagno mi sottopone al test
muscolare ogni due giorni, per vedere di che cosa ho bisogno!",
Qual era 1o stato attuale delle cose? Mi disse che dopo l'inter-
vento, che aveva comportato I'asportazione totale del carcinoma e di
alcuni linfonodi, era stata bene per qualche tempo. Durante le ultime
due settimane aveva notato un rigonfìamento al seno e nella zona ascel-
30 novembre 1998
EQUILIBRIO EMOZIONALE
$w$
Indirizzi e letture
consigliate
Letture consigliate
- Nrcr BRUNICK, In God's Truth, Hampton Roads Publishing
Company Inc., ISBN I-57 I74-I29-7.
- Luna CnaN, 701 Mirocles of Natural Helaing and Secrets of the
Tai Chi Circle, Benefactor Press, ISBN 0-9637341-0-5, (ordini
telefonici : l-800 -7 84-02 46).
- Dnopax CHornA, vto, Quantum Healing, Bantam Books, ISBN 0-
553-05368-X.
- Wavun W Dven, on., Staging on the Path, Hay House Inc.,
ISBN 1-56 t70-t26-2.
- Dalrr RrcHo, pH.D., Unexpected Miracles, The Crossroad Publi-
shing Company, ISBN 0-8245-1729-6.
- Near,r DoNru,o WALSH, Conuersations with God Book 3, Hamp-
ton Roads Publishing Company Inc., ISBN I-57 174-103-8.
EQUILIBRIO trMOZIONALE