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AUTORE: Mauro Rango

Prima Edizione Marzo 2021

Sommario
Prefazione che richiede qualche minuto di pazienza 3
Preambolo
10
La situazione di oggi in Italia
IppocrateOrg e il Covid 11
La nascita del Centro Assistenza Covid di IppocrateOrg 12
Come funziona il Centro Assistenza 14
Perché formare dei medici esperti Covid19 14
Perché formare un medico se è già medico 14
Le Linee Guida 16
Tabella delle Linee Guida 17
Il Covid e le evidenze sul campo 21
Applicazioni pratiche delle Linee Guida 22
Piccolo Glossario (per facilitare la lettura dei casi) 24
I CASI 25
INDICE DEI CASI 26
Covid: essere umano e la medicina personalizzata 69
Ringraziamenti 71
Comitato Medico Scientifico 72

Prefazione che richiede qualche minuto di pazienza

Walter, mio padre, faceva il sarto.


Disegnava, tagliava e cuciva la stoffa del vestito dopo aver preso le misure del
cliente, la lunghezza delle braccia e delle gambe, la larghezza delle spalle, il girovita.
Poi, mentre srotolava quel metro sulla persona immobile, diritta davanti allo specchio,
faceva cenno al suo aiutante di annotare nel blocco. Se si scorre quel blocco, si legge
in alto, in ogni foglio, un nome e una data e, più in basso, tutte le informazioni sul
cliente: un piccolo avvallamento sul petto e l’incurvatura del collo in avanti come di chi
avesse portato per tutta una vita un peso; la prominenza dello stomaco e la presenza
di una scoliosi che aveva gonfiato da un lato la muscolatura lombare; il rilievo
all’altezza del pube. La domanda che mio padre poneva per una questione tanto
personale era talmente diretta e perfettamente intonata su di una nota
esclusivamente professionale che l’abitudine al posizionamento di una parte intima
veniva svelata con la stessa naturalezza con cui si risponde ad un medico.
Naturalezza che la formalità della scrittura traduceva, un istante dopo, in discrezione.
L’annotazione sul blocco avrebbe tutto riassunto e nascosto sotto la forma di un
segno più, seguito dalla parola “destra” o dalla parola “sinistra”.
Una volta prese le misure, si allontanava dal cliente, si poneva in fondo alla sala, gli
chiedeva di appoggiare i suoi pollici sulle anche e misurava l’inclinazione del bacino.
Il suo aiutante aveva imparato che se mio padre si muoveva verso di lui allora gli
doveva porgere la penna e lasciargli il posto affinché tracciasse una linea che
rappresentasse il grado di inclinazione rilevato. Altrimenti la linea l’avrebbe tracciata
lui stesso, orizzontale. Subito dopo, mio padre invitava il cliente a camminare su e giù
per la stanza perché voleva tentare di correggere, tramite le fattezze dell’abito, anche
eventuali abitudini nel movimento che avrebbero enfatizzato una piega sul davanti
della giacca oppure avrebbero richiesto una modifica del tubulare del pantalone o,
ancora, l’introduzione di una asimmetria nello spessore dell’ovatta posta all’interno
della spalla dell’abito.
Mentre il cliente deambulava per la stanza, mio padre buttava lì qualche domanda,
inframezzava qualche battuta di un repertorio che ripeteva sempre uguale, e poi
attendeva le risposte in modo da registrare le abitudini del cliente. Tutto veniva
documentato dall’aiutante: il vezzo di mettere le mani nelle tasche della giacca o nelle
tasche dei pantaloni, il portafoglio portato a destra o a sinistra della tasca posteriore
e, qualora usasse l’orologio da tasca, se desiderasse posizionarlo nel panciotto
oppure, più sportivamente, in una fenditura seminascosta dalla cintura del pantalone.
Le ultime domande al cliente finivano con l’essere sempre le stesse: se fosse destro
o mancino, quale tipo di scarpa era solito usare e se voleva che il pantalone coprisse
i lacci o se li voleva appena scoperti, se il polso della camicia doveva uscire appena,
quasi impercettibile, oppure desiderava che fosse abbastanza vistoso, se portava la
cravatta o il papillon. Domande che talvolta facevano riflettere il cliente, che non si
era mai chiesto, fino a quel momento, di quanto uscisse il polsino dalla sua camicia o
se i lacci fossero coperti dai pantaloni che usualmente portava. Talvolta, qualcuno, tra
lo stanco e l’infastidito, lo si sentiva chiedere a mio padre: “Che differenza fa se porto
il papillon o la cravatta?”. Allora mio padre, senza enfasi alcuna, quasi distrattamente,
ma mantenendo un tono di gentilezza e riverenza, gli spiegava che si sarebbe
regolato di conseguenza nel dare un taglio sul davanti al gilet che esaltasse l’una o
l’altra sua scelta.
Ero sempre stato convinto che quel suo fare distaccato, quasi assente, fosse legato
al fatto che il suo vero essere non si trovasse lì con noi, nella sartoria, ma lo
attendesse nel bar poco lontano che non vedeva l’ora di raggiungere per giocare a
carte e fare le ore piccole coi suoi amici. A cancellare per sempre quella mia
convinzione fu un accadimento che non avrei più dimenticato. Durante la prova finale
di un vestito mio padre improvvisamente entrò in agitazione. Fece spostare il cliente
verso la finestra per meglio guardare quell’ombra pressoché impercettibile che aveva
colto sul petto, nel lato sinistro della giacca, causata da un leggero quasi inesistente
rigonfiamento. Noi tutti, nella sartoria, pur fissando quella porzione della giacca, non
ci accorgevamo di nulla e così anche il cliente che insisteva per poter portarsi a casa
il vestito, a suo dire, perfetto. Insomma, uno di quei difetti di cui sono pieni ora gli abiti
confezionati ma ai quali ci siamo abituati.
Era come se mio padre, quello vero, quello che si nascondeva dentro alla persona
che avevo sempre visto, fosse improvvisamente piombato nella stanza. La sua
gentilezza e riverenza verso il cliente non ne risentirono ma era come se fossero
state messe al servizio di una risolutezza che ci sorprese al punto da bloccarci tutti in
posa per una foto. Solo mio padre con il fumo della sua sigaretta che lo attendeva sul
posacenere continuavano a muoversi. Walter girava attorno al vestito per verificare
se gli fosse sfuggito ancora qualcosa. Il cliente tentò, con una convinzione che aveva
perso ormai il suo peso, di chiedere ancora una volta la sua giacca per portarla con
sè. Un appello che ebbe come risposta uno sfoggio di assertività, servito con tale
naturalezza che non lasciò all’uomo alcuna via di fuga. L’intransigenza che mio padre
usava soltanto con me e mia madre, in privato, si stava manifestando per la prima
volta con un estraneo. Il cliente fu costretto a lasciargli l’abito e noi ci risvegliammo
lentamente da quel fermo immagine che ci aveva colto. Quella sera Walter non andò
al bar. Lavorò tutta la notte. Disfò completamente la giacca (allora le giacche sartoriali
avevano una composizione di tessuti tra la stoffa esterna e la fodera interna
assolutamente inimmaginabile oggi). Gli era rimasto ancora un pezzo di quel
gabardine grigio. Tagliò un davanti e si mise lui stesso a fare quanto nessuno lo
aveva mai visto fare: cucire alle macchine, trapuntare ovatte, accomodare il crine,
attaccare la fodera. Lavori che aveva sempre delegato ai due lavoranti e a mia
madre. Ma in quel caso non chiese nulla a nessuno, né si lamentò con gli altri come
era solito fare perché, a ripensarci ora, credo avesse immediatamente compreso che
si trattava di un suo errore nel taglio della stoffa. Rimase sveglio tutta la notte.
L’indomani, nel pomeriggio, il cliente tornò. Nei tratti del suo volto non c’era più traccia
di quel senso di fastidio del giorno prima. Si era sostituito un moto di apprensione. I
suoi toni si erano addolciti rispetto alla vigilia e chiese quasi con reverenza a mio
padre - sul cui viso aveva certamente notato i segni dell’insonnia e la barba da fare -
se fosse tutto a posto. Mio padre rispose: “Penso di sì”. Il vestito gli calzava a
pennello e finalmente anche io potei accorgermi che era semplicemente perfetto. Una
perfezione che suscitava in me un sentimento di appagamento che il vestito del
giorno prima non era stato capace di sollevare. Avrei voluto rivedere l’altra giacca,
prima della modifica, per confrontarle, per verificare se dopo quell’esperienza mi sarei
subito accorto del difetto.
Solo ora, che ho superato l’età che mio padre aveva allora, posso comprendere
l’insegnamento che mi ha lasciato e che mi ha forgiato a mia insaputa. Mio padre non
ha ceduto alla malia ingannevole che i suoi simili cercavano di esercitare su di lui. A
nulla è valso lo sguardo dei lavoranti e di mia madre che condannavano quel suo
impuntarsi irragionevole su una presunta banale sfumatura, non ha avuto presa
alcuna l’insistenza del cliente che voleva - in fondo accontentandosi - portare con sé
l’abito malfatto. Mio padre fu incurante di ciò che gli stava attorno, dei suoi simili che
lo invitavano a mitigare quel suo carattere che improvvisamente dava mostra di una
caratteristica insospettata e che – a giudizio degli altri - si manifestava nella forma di
una inconsistente irragionevole impuntatura, di una apparente immotivata presa di
posizione contro il senso comune, quasi una folle presa di posizione contro tutto.
Alla fine, decise lui, incurante della sua solitudine e dei suoi simili.
Ricordo le similitudini tra il modo di fare di mio padre e il modo di fare del mio medico
di base dell’epoca. Anche lui visitava, annotava nel suo blocco, osservava, poneva
domande sullo stile di vita. Non doveva farmi un vestito. Se il mio ventre era gonfio
non lo misurava, lo palpava e mi chiedeva le abitudini alimentari. Se la giornata era
nuvolosa e la luce che entrava dalla sua piccola finestra troppo fioca, allora
accendeva una pila per osservarmi l’iride dell’occhio e la cavità della gola. Anche lui
si accorgeva della mia scoliosi e l’inclinazione del bacino ma, a differenza di mio
padre, mi faceva mettere un rialzo interno ad una scarpa. Avevo sempre avuto
l’impressione che il mio medico, Italo, facesse quelle visite pro-forma, per
accontentarmi. Immaginavo, e credo non a torto, che dopo quasi quarant’anni di
esperienza, gli fosse sufficiente osservare il mio incedere nell’entrare nella stanza, la
sfumatura del colore della mia pelle, le mie unghie, la vivacità del mio occhio per
sapere già in quale punto io mi trovassi, se dovesse allarmarsi di qualcosa oppure no.
La medicina era la grande passione di Italo. Amava il suo lavoro. Nel tempo libero
stava seduto in poltrona con una pila di libri e riviste internazionali di medicina sul
piccolo tavolo alla sua destra, mentre era intento a comprendere il funzionamento di
un antibiotico o la più recente scoperta riguardo ai meccanismi che scatenavano una
patologia rara. Lasciava i suoi libri solo quando riceveva una chiamata da un
paziente. Allora prendeva l’auto e si recava a casa sua per visitarlo.
Un giorno, avevo circa vent’anni, feci spaventare i miei. Due noduli, che avevo sotto il
mento che continuavano a gonfiarsi, ad un certo punto si unirono in un unico nodulo
che diventò ben visibile. Mio padre, visibilmente preoccupato, mi accompagnò da uno
specialista e poi da un altro. Mia madre terrorizzata non ebbe nemmeno il coraggio di
accompagnarmi. Il primo medico voleva farmi un ago aspirato per un esame del
tessuto della neoformazione. Il secondo, invece, voleva intervenire chirurgicamente
per l’asportazione e l’analisi dell’intero nodulo.
Ci prendemmo un giorno per decidere e io, preoccupato, perché avevo colto come
cercassero tutti di celare la possibile gravità della cosa, andai da Italo. Mi palpò
leggermente e mi chiese se, in passato, avessi avuto per lungo tempo un brufolo sul
mento che faticava ad andarsene. Lì per lì non me ne ricordai ma mi uscì un “forse
sì”. “Bene!” disse il mio medico che, secondo me, fingeva soltanto di attendere una
risposta. Mi porse due scatole di campioni gratuiti di medicine che lasciavano gli
informatori farmaceutici. “Prendi una compressa al mattino e una alla sera per cinque
giorni. Dovrebbe sgonfiarsi e in tal caso non devi fare nessuna operazione e nessun
esame.” E così accadde. Il nodulo tornò a dividersi in due ed entrambi continuarono a
sgonfiarsi ben oltre il tempo dell’assunzione degli antibiotici finchè quello di destra
scomparve. Quello di sinistra si ridusse alla grandezza di un chicco di riso che
ancora, ogni tanto, sfioro col dito e ricordo Italo.
Anche Italo, come mio padre, non fu ammaliato dai giudizi di due rinomati specialisti,
professori della materia. Non si fece impressionare da un nodulo tanto grande da
rendere il mio mento penzolante, non si preoccupò di doversi assumere una
responsabilità. Rimase fedele a se stesso. E alla realtà. Lo sentivo in sintonia con me,
avvertivo il suo sforzo di trovare dentro di sé la risposta al quesito che quel mio
rigonfiamento gli poneva. E, alla fine, la scelta fu solo sua. In solitudine, come lo fu
mio padre nel decidere di non cedere ad un accomodamento. Non si accontentò del
manuale che aveva studiato, non accettò di aderire alla ragionevolezza che tabelle
statistiche memorizzate gli suggerivano, non scelse la via più comoda. Stava dalla
parte del suo io profondo, della sua libertà, della sua scienza e coscienza. Dunque,
stava dalla mia parte.
A distanza di tanto tempo penso a cosa avessero realmente in comune i due uomini,
pur tanto distanti nelle inclinazioni, nel carattere, nella professione.
Soltanto ora me ne rendo conto.
Erano svegli. Erano entrambi occhio e cervello.
E cuore.
Non sfuggivano loro i dettagli della realtà in cui erano immersi.
Entrambi, sono certo, non sapevano cosa fosse la rivendicazione della libertà. Non
stava nelle loro corde il rivendicare.
Erano liberi e basta. Liberi di seguire la loro estetica e il loro destino.
Liberi di non farsi contaminare dalla mediocrità che li voleva ragionevoli, omologati e,
infine, controllabili.
Posso vedere la distanza che li separa da molta gente che mi circonda,
apparentemente sveglissima e informatissima, sempre aggiornata sugli accadimenti
ma il cui “Io interiore” è profondamente addormentato.
Un sonno profondo, in un mondo divenuto praticamente virtuale che li avvolge, che
non permette loro di scalfire il velo che li separa dalla realtà.
Non tutti sono così. Molti.
Non è certamente compito mio svegliare chi dorme (in passato soffrivo di insonnia e
nutro un sentimento di sacralità nei confronti del sonno).
Il mio compito credo, invece, sia quello di fare appello a chi è rimasto sveglio.
Ci sono troppe persone che stanno morendo e che facilmente potrebbero ricevere le
cure per salvarsi.
Muoiono perché i medici e i giornalisti stanno dormendo. Perché non sanno attingere
a quella funzione del cervello che li farebbe tornare nella realtà. Quella realtà che, in
fondo, non accettano perchè si allontana troppo dalle loro narrazioni fantastiche che li
mettono al riparo dalla prosaicità del momento che stiamo vivendo. E poi, sarebbe
loro richiesto di fare un viaggio scomodo in solitudine, inimicandosi colleghi e
superiori.
Le cure ci sono.
Ci sono sempre state.
Ma sono cose vecchie. Terapie vetuste che usavano i medici quarant’anni fa.
Sanno di vecchio. Mettono in ridicolo le ricerche di eminenti scienziati che non hanno
condotto a nulla.
Richiederebbero di rivedere il sistema formativo dei medici. Di capire perché un
medico, che utilizza i farmaci per curare le persone, non venga adeguatamente
formato per una conoscenza adeguata degli stessi. Le conoscenze sui farmaci il
medico le apprende (ovviamente è un discorso generale che non vale per tutti i
medici) dagli informatori farmaceutici spinti da ragioni di mercato, oppure da protocolli
che gli arrivano dall’alto e che, per mancanza di tempo (veramente manca il tempo?),
non si preoccupa di verificare, di approfondire utilizzando gli strumenti che la laurea in
medicina gli ha fornito. Non si preoccupa di comprendere e di verificare, tramite le
sue conoscenze e il suo raziocinio, se lasciare a casa un anziano ammalato di Covid,
con patologie pregresse a rischio, con la sola Tachipirina, in vigile attesa, corrisponda
ad una prassi in linea con l’etica medica, ad una terapia appropriata
I giornalisti - fatti salvi quei pochissimi rimasti svegli e che ancora vogliono, tra mille
difficoltà, fare il loro lavoro di inchiesta - annegano nella routine del copia e incolla.
Oppure rincorrono lo scandalo che faccia aumentare l’audience. Si accorgono
soltanto delle pagliuzze ma non della trave che hanno davanti ai loro occhi: che
centinaia di migliaia di persone muoiono senza che loro si interroghino, cerchino di
capirne la vera ragione. Sfornano montagne di scritti e parole di cui rimarà, appena
un paio di giorni dopo, citando Bianciotti, un granello di sabbia nella mano di
nessuno.
Nel frattempo, le persone vengono lasciate sole, atterrite dalla paura. Muoiono
perchè non ricevono le cure che esistono e che sono sempre esistite.
È adesso che va fatto il possibile. È adesso che vanno aiutate. È adesso che vanno
salvate. Non si può aspettare ancora.

Il COVID 19 è una malattia di cui non si muore mai se curata adeguatamente entro i
primi 3 o 4 giorni dalla manifestazione dei sintomi.
Su più di 4.000 casi trattati dal Centro Assistenza Ippocrate ne abbiamo perduti due,
Cesare e Pietro, purtroppo arrivati da noi troppo tardi e gravati da patologie
pregresse.
Ai familiari di Cesare e Pietro va il nostro pensiero affettuoso.
Sappiamo tutti che oggi, in Italia, i sarti dello stampo di Walter sono praticamente
scomparsi. Questo
fatto incide sulla qualità dell’eleganza del popolo, ma non su quella della vita, né sulla
sua durata.

Sappiamo ugualmente tutti che anche i medici come Italo sono divenuti una rarità, con
la rimarchevole differenza che questo fatto incide sia sulla qualità sia sulla durata della
vita.

È diventato quasi un fatto eccezionale che un medico di base si rechi a domicilio. È


divenuta una rarità tale da far pensare erroneamente ad un atto eroico quando il
medico di base si reca a casa di un suo paziente ammalato di Covid, quando nei fatti
sta solo compiendo il suo dovere di medico. Sta adempiendo alla professione che ha
scelto e al giuramento fatto.

Questo manuale è dedicato a Walter, mio padre, a Italo Marcon e a tutti i medici come
lui che si stanno raccogliendo in IppocrateOrg. È dedicato alla loro eleganza, al loro
stile, ma è anche dedicato a tutti coloro, medici e non, rimasti svegli, attenti a quello
che succede, desiderosi di distinguere la realtà da rappresentazioni fasulle e
ingannevoli. Persone che si stanno impegnando, con tutte le loro forze, in
organizzazioni simili alla nostra o, anche a livello individuale, per salvare la vita di chi
è affetto da una malattia curabilissima che si chiama Covid.

L’attenzione va rivolta soprattutto ai più fragili e agli anziani, abbandonati a casa,


atterriti dalla paura che i mezzi di informazione infondono. Aggrappati ad una
Tachipirina, inconsapevoli che le cure esistono e che potrebbero tornare alla loro vita
di sempre in pochi giorni.

In questo scritto non vi è alcuna velleità.

Si tratta soltanto di uno strumento pratico, esplicativo, semplice, che indica le cure.
Semplice come il blocco di appunti di Walter e quello di Italo.
Semplice come la semplicità con cui si può curare il Covid.

Mauro Rango

Preambolo

La situazione di oggi in Italia, ad un anno dall’inizio dell’epidemia


La sanità pubblica italiana, al 20 febbraio 2021, ad un anno dall’inizio dell’epidemia,
non ha ancora approntato un protocollo per le terapie domiciliari precoci. Questo
nonostante due fatti di un rilievo talmente grande da non poter non essere rimarcati, né
presi in considerazione da alcuna autorità o segnalati dai mass media dei Paesi
cosiddetti “occidentali” o “ad economia avanzata”:
- Il Covid è una malattia curabilissima. Se presa in tempo, il numero di decessi
praticamente si annulla.
- A distanza di un anno dall’inizio dell’epidemia non si è adottata alcuna
misura di cura precoce a livello domiciliare.
Oggi gli ammalati vengono, nella maggior parte dei casi, abbandonati a loro stessi a
casa, con l’indicazione di prendere una Tachipirina. Sempre più testimonianze
raccontano di medici di base che non rispondono nemmeno alle loro chiamate e, in
troppi casi, che le Unità territoriali specializzate nel trattamento del Covid non si recano
a domicilio con la conseguenza che un soggetto giovane e sano guarisce, mentre una
persona anziana, più a rischio perché spesso portatrice di altre patologie pregresse, si
aggrava e viene ricoverata solo quando la malattia è in fase già troppo avanzata.
Per le persone a rischio, ovvero quelle con patologie preesistenti e di una certa
importanza, quell’attesa di una settimana a casa, senza cure, può rivelarsi fatale. Al
ricovero si evidenzia che la saturazione è già troppo bassa, la polmonite interstiziale
troppo avanzata e spesso dopo giorni in sala di rianimazione arriva l’annuncio ai
familiari che purtroppo non c’è stato nulla da fare.
Il COVID è una patologia sempre curabile a prescindere dall’età o dalle patologie
preesistenti. Ma perché sia così viene richiesto al medico l’esercizio di quell’arte, la sua
arte, diffusamente dimenticata: un intervento che sia immediato, attagliato alle
“fattezze” del singolo, preciso nell’individuare “difetti” o patologie preesistenti, puntuale
nel prescrivere una terapia adeguata alla gravità riscontrata, ma gli viene
richiesto anche di avere quell’occhio che misura i prodromi di imminenti sviluppi, per
saper prevenire un repentino peggioramento.

IPPOCRATEORG E IL COVID

IppocrateOrg è un Movimento Internazionale che prende ispirazione dal medico-filosofo


Ippocrate e pone quale sua principale finalità il riportare al centro dell’interesse dell’agire
umano, l’essere umano stesso. Per IppocrateOrg la salute dell’individuo e del pianeta è
la legge suprema da cui deve necessariamente discendere tutto il resto se si vuole dare
una speranza di futuro alla vita nel nostro pianeta.
Il Comitato Medico-Scientifico di IppocrateOrg è composto da eccellenze nel campo
medico e scientifico provenienti da tutto il mondo. Il Comitato Medico-Scientifico,
unitamente al Consiglio Direttivo, traccia le linee di indirizzo su cui il Movimento agisce
per quanto attiene alle materie della salute dell’uomo e della salute del pianeta.
Il COVID sta rappresentando una grande sfida per l’umanità e di conseguenza per il
Movimento, che sta impegnando una gran parte delle sue risorse nel tentare di dare la
propria risposta a questa sfida.
Il Comitato Medico Scientifico ritiene che la scelta di una terapia personalizzata,
coerente con la fase che il paziente sta attraversando e soprattutto la
tempestività delle cure, siano fattori determinanti per la prognosi. Ritiene poi,
che la quasi totalità dei casi, se presa in carico precocemente, può essere trattata
e guarita a domicilio.
Al tal fine sono state redatte le linee guida terapeutiche riferite ad ogni fase della malattia
ed è stato deciso di istituire un Centro Assistenza, attivo 18h su 24h e 7 giorni su 7,
composto da un team di medici esperti Covid che, fin da Ottobre 2020, cura i pazienti
affetti dal virus.
All’interno del Centro Assistenza operano medici volontari che applicano le linee guida
approvate dal Comitato Medico Scientifico.
Le Linee Guida di Ippocrate sono la risposta al Protocollo messo in atto dalle autorità
sanitarie dei Paesi Occidentali che prevede di lasciare i pazienti a casa, in
attesa per giorni, col solo ausilio di compresse di paracetamolo, meglio conosciuto col
nome commerciale di Tachipirina. Protocollo che ha mostrato i suoi enormi limiti
provocando massive ospedalizzazioni, in particolar modo delle persone più fragili per età
e patologie pregresse a rischio per Covid. L’attesa a casa per giorni costringe i pazienti
fragili ad essere ospedalizzati quando la malattia è già in fase avanzata e ha già prodotto
danni talvolta irreversibili e dall’esito infausto.

La nascita del Centro Assistenza Covid di IppocrateOrg


Sono stati Walter e Italo ad ispirarmi e a indicarmi la via nel costituire il Centro
Assistenza di IppocrateOrg per malati di Covid.
Ho ripreso l’insegnamento racchiuso nel loro
stile. Non ho fatto nulla di difficile
o straordinario. Ho semplicemente raccolto le disponibilità di medici che, a mio sentire,
avevano la voglia e la competenza per salvare le vite umane che inutilmente si stavano
perdendo. Ho avuto la fortuna di incontrare medici e altre persone che hanno lavorato al
progetto e hanno reso possibile il sogno: salvare i nostri simili abbandonati da quel
sistema che, invece, avrebbe dovuto prendersene cura. Loro si – i medici che hanno
risposto all’appello e gli altri volontari che prestano il loro servizio – sono persone
straordinarie.
Ad ogni persona ammalata va data la propria terapia, personalizzata, prendendo a
riferimento le linee guida acquisite durante un anno di evidenze basate sull’operato sul
campo di medici in tutto il pianeta. Tale terapia deve essere data precocemente, entro 3,
massimo 4 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi per arrestare la malattia alla prima
fase. Ma sono state approntate le terapie anche per trattare più tardivamente la
malattia, in seconda fase, dove sia possibile, sempre a domicilio. Abbiamo creato un iter
di training per ciascun medico. I medici nuovi entrati, che non si sentono ancora
preparati, rimangono in affiancamento ai colleghi con maggiore anzianità di servizio nel
Centro fin quando lo ritengono opportuno.
Quando un nuovo medico decide di prendere il suo primo caso, può richiedere assistenza
agli altri colleghi qualora un particolare sintomo o una particolare patologia pregressa gli
richieda l’aiuto di chi ha più esperienza di Covid. Ogni medico può chiedere un consulto
collettivo in ogni momento, qualora lo ritenga opportuno.
I nostri medici operano gratuitamente e su base volontaria ponendo al primo posto il
benessere del paziente che viene assistito a livello terapeutico ma anche, quando
necessario, di sostegno psicologico. Viene seguito anche quando, nel presentarsi al
Centro troppo tardi, deve ricorrere all’ospedalizzazione. Un medico prende contatto coi
sanitari ospedalieri. Interagisce con loro per proporre l’utilizzo del Plasma iperimmune.
Nei casi in cui non si riscontri la collaborazione della struttura ospedaliera interviene il
nostro Servizio Legale che intima all’ospedale di infondere con immediatezza il plasma al
paziente.
Talvolta si rivolge a noi qualcuno che ha un proprio caro già ospedalizzato. In quel caso
non sarà il Centro Assistenza ad occuparsene ma il nostro Servizio Legale, che interverrà
per far somministrare il plasma iperimmune, tanto osteggiato, ma che nella nostra
esperienza ha dato ottimi risultati anche in casi di paziente già negativizzato perché,
evidentemente, il Plasma non è riducibile alla sola misurazione del titolo anticorpale ma
contiene altri elementi vitali che possono curare il paziente.
Come dicevo, oltre al personale medico, hanno risposto all’appello per la costituzione del
Centro Assistenza Covid persone di eccezione, di rara generosità, che sostengono
l’apparato organizzativo del Centro Assistenza.
Insomma, donne e uomini che, oltre alla loro professionalità, aggiungono quel coraggio,
quel “cuore”, necessario a scegliere la direzione opposta a quella della facile e comoda
scelta di adeguarsi ai protocolli indicati dai vertici sanitari che, suggerendo solo una vigile
attesa, lasciano progredire la malattia. La scelta dei nostri medici e degli altri
collaboratori è quella più difficile e potenzialmente rischiosa. Quella più scomoda per il
sistema sociale in cui ci troviamo: quella di rimanere fedeli al giuramento di Ippocrate.
Il nostro Centro Assistenza prende in carico tutti i pazienti che vi si rivolgono tramite una
semplice email seguendo la procedura illustrata nel sito web: www.ippocrateorg.org
Il servizio è completamente gratuito.
Il Movimento Ippocrate è una organizzazione internazionale diffusa in tutti i continenti,
con propri coordinatori. Sempre più spesso il nostro Centro Assistenza Italiano si trova ad
assistere italiani all’estero, soprattutto italiani che si trovano in altri Paesi cosiddetti
occidentali ad economia avanzata, che lasciano i pazienti a casa, proprio come in Italia,
con la sola Tachipirina. Invece in alcuni Paesi Asiatici, Africani e Sudamericani il servizio
sanitario nazionale propone cure abbastanza simili a quelle che propone IppocrateOrg: in
Cile, addirittura, il paziente riceve la prima sacca di plasma iperimmune direttamente in
ambulanza, mentre raggiunge l’ospedale. In India e a Mauritius, i pazienti vengono trattati
a domicilio, esattamente come facciamo noi, con tassi di mortalità tra i più bassi del
mondo.
Per questa conoscenza che abbiamo della situazione mondiale e sulla base dei dati in
nostro possesso possiamo affermare che il nostro Centro di Assistenza è l’unico Centro
Covid che fa formazione ai propri medici e prevede il consulto di più medici su un singolo
caso.
Recentemente abbiamo aperto anche un Centro Assistenza Covid U.K. che prendera’ in
carico i pazienti del nord europeo.
L’esperienza accumulata dai nostri medici ci permette di dire con estrema chiarezza che
la quasi totalità dei decessi è dovuta alla mancanza di terapie adeguate e precoci.
In assenza di una Sanità Pubblica che si occupi seriamente di cure a livello domiciliare e
avvalendomi della consulenza di alcuni medici del Centro Assistenza, ho pensato di
creare questo manuale, rivolto a tutti coloro che vogliano saperne di più su come curare e
guarire il Covid: una sorta di vademecum formativo semplice e di agevole lettura per tutti.
Non sono sufficienti le linee guida. Bisogna attagliare le linee guida ad ogni singolo caso.
Lo sforzo che unitamente ai medici di IppocrateOrg, ho fatto per riprodurre 40 ipotetici
casi con le relative terapie, risponde a questa esigenza: far individuare immediatamente
al lettore il caso di interesse (sia esso un medico oppure un paziente) e documentarsi
sull’approccio terapeutico messo a punto, in mesi di duro lavoro e confronto, da medici
che ormai possiamo definire Esperti Covid. In questo modo il paziente, ma anche il
medico di base, possono acquisire le conoscenze fondamentali che gli permettano di
affrontare il Covid con una terapia domiciliare adeguata.
Abbiamo simulato 40 casi diversi tra loro per una molteplicità di fattori. Abbiamo
formulato le terapie conseguenti a seconda del caso. I 40 casi dovrebbero rappresentare,
in linea generale, la tipologia di quasi tutti i casi esistenti nella realtà.
In conclusione, l’obiettivo di questo manuale è informare medici e pazienti che si può
essere curati, a casa e bene, evitando l’ospedalizzazione.

Come funziona il Centro Assistenza


1. Il paziente invia una mail a info@ippocrateorg.org con Oggetto:
ASSISTENZA 999. Riporta i suoi dati, i sintomi, le patologie pregresse e
lascia il suo recapito telefonico.
2. Entro un paio d’ore al massimo, un nostro medico chiama il paziente. In
giornate di intenso traffico le due ore potrebbero protrarsi all’intera giornata.
Dove necessario e possibile il medico si reca a domicilio.
3. Quando i sintomi sono lievi, il paziente è giovane e non vi sono patologie
pregresse, il medico prescrive farmaci da banco facilmente reperibili in
qualsiasi farmacia.
4. Nel caso in cui il paziente sia più grave, anziano o sussistano patologie
pregresse (e per questo è fondamentale che il medico effettui un’anamnesi
accurata il prima possibile rilevando il valore della saturazione) il medico
propone eparina, idrossiclorochina, antibiotici e cortisone, con dosaggi
calibrati in base all’anamnesi fatta.
5. Quando veniamo contattati da persone che hanno già un proprio caro
ospedalizzato, mettiamo a disposizione anche un Servizio Legale,
che interviene per far somministrare il tanto osteggiato plasma iperimmune;
un presidio che, nella nostra esperienza, ha dato ottimi risultati.

Ovviamente, il servizio è assolutamente gratuito.

Perché formare dei Medici Esperti Covid?


Dicevamo che i nuovi medici, che entrano a far parte del Centro Assistenza di
IppocrateOrg, vengono formati in una decina di giorni e vengono istruiti e supervisionati
da colleghi già formati. Quando necessario, i casi più difficili vengono
condivisi da più medici in apposite riunioni di consulto.
Perché formare un medico se è già medico?
Perché con l’esperienza dei mesi trascorsi, i nostri medici si sono resi conto che il Covid
richiede una particolare attenzione, che va a scardinare alcune convinzioni sedimentate
in molti medici.
Solo per fare degli esempi simbolici:
a. ci si è accorti che un paziente con glicemia a 95 (considerata
normale dai parametri di laboratorio e dalla
maggioranza dei medici di base) assommata ad un valore di
vitamina D di 30 ng/ml (anch’essa considerato, a torto, normale),
pongono il paziente in un rischio maggiore di contagio, in una
maggior vulnerabilità al virus e in una predisposizione alla
sindrome post-Covid rispetto ad un paziente che invece ha valori
di glicemia che si attestano attorno al valore di 75 e
una vitamina D superiore a 40 ng/ml. Il coincidere di
queste due situazioni, in un paziente giovane e
non portatore di patologie richiederà una prognosi più lunga
e nulla più, ma, in una persona in età avanzata, potrebbe
comportare delle complicazioni anche serie.
b. Così come, sempre a titolo esemplificativo, una gammopatia
monoclonale, non considerata nelle classiche patologie a rischio,
rende più lungo il decorso della malattia e della convalescenza.

Questi sono soltanto due dei tanti esempi che potrei citare per far comprendere che, pur
in assenza di patologie a rischio riconosciute quali diabete, ipertensione, ecc. potremmo
trovarci di fronte a una situazione più complicata del previsto, dovuta a ragioni che, in
gran parte, non sono ancora riportate dalla letteratura medica. Sono situazioni rilevate sul
campo e non c’è ancora stato il tempo materiale di produrre uno studio a tal proposito.
La formazione dei medici è mirata all’utilizzo dei farmaci e dei loro dosaggi che richiede
abilità cliniche che, per qualche ragione, sono andate in parte perdute. In parte a causa
della iperspecializzazione della pratica medica, in parte per un mancato adeguamento
del mondo della ricerca e del sistema formativo, più rivolto a rispondere ad input
“esterni” che a tener conto delle reali situazioni epidemiologiche e delle loro vere cause e
cure.
Oltre alla maggior parte dei medici dei Paesi Occidentali che non utilizzano alcun
farmaco curativo durante l’inizio della malattia – e questo rappresenta il vero problema,
se si considerano le persone anziane e portatrici di patologie a rischio – va considerato
che, dall’altra parte, vi sono anche alcuni medici che, non avendo l’esperienza
necessaria, utilizzano per il Covid sempre i massimi di dosaggi di tutti i farmaci. Noi di
IppocrateOrg cerchiamo di somministrare la giusta terapia, al fine di non caricare
ingiustificatamente di antibiotici e cortisone un soggetto sano e giovane che abbisogna di
un semplice aiuto di vitamina D e, dall’altra parte, di non lasciarci sfuggire i prodromi di
un repentino peggioramento di un caso apparentemente benigno che, in questo caso,
richiede, invece, l’intervento di farmaci adeguati.
Le Linee Guida

Le indicazioni presentate qui di seguito compongono le linee guida a cui fanno riferimento
i medici del Centro Assistenza di IppocrateOrg nella cura dei pazienti Covid.
I farmaci ed integratori indicati e i relativi dosaggi sono qui riprodotti a titolo informativo
e sintetico. Sarà solamente il medico curante che stabilirà, nel prescrivere la terapia al
paziente, quali tra loro utilizzare e con quale dosaggio, in relazione all’età, alla gravità
della malattia, alle patologie preesistenti e alle possibili controindicazioni.

Le fonti a cui attingono le linee guida sono le seguenti:

1. sintesi di esperienze internazionali maturate sul campo nell'affrontare il Covid


a partire da gennaio 2020
2. confronto di esperienze di clinici, pneumologi, infettivologi, che trattavano
infezioni dagli effetti simili (polmonite interstiziale) già più di 40 anni orsono
3. esperienza di medici italiani maturate fin dall'inizio dell'epidemia in Italia
4. esperienza dei medici di IppocrateOrg da settembre 2020 al 20 febbraio 2021

Le linee guida qui di seguito esposte, unitamente alla successiva illustrazione di 39


esemplificazioni di casi Covid, vogliono fornire un supporto esplicativo e formativo alle
persone che intendono informarsi e approfondire alcuni aspetti riguardanti la malattia
provocata dal Sars COV 2, compresi gli operatori sanitari di ogni livello, al fine di trovarsi
adeguatamente preparati in caso di contagio.
Le indicazioni presentate qui di seguito compongono le linee guida a cui fanno
riferimento i medici del Centro Assistenza di IppocrateOrg nella cura dei pazienti Covid.
Ripetiamo che i farmaci ed integratori indicati e i relativi dosaggi sono qui riprodotti a
titolo informativo e sintetico. Sarà solamente il medico curante che li stabilirà nel
prescrivere la terapia al paziente.
Quindi MAI senza un medico!
Tabella delle linee guida
AVVISO IMPORTANTE
Le seguenti linee guida sono pubblicate unicamente a scopo didattico-informativo
per la classe medica. Se ne sconsiglia pertanto un utilizzo personale senza avere
consultato un medico.
I medici di IppocrateOrg, basandosi sulle linee guida pubblicate, decideranno la
terapia più appropriata in base alla situazione di ogni paziente, trattato secondo
scienza e coscienza.
Al fine di ottimizzare il trattamento domiciliare, le linee guida che IppocrateOrg propone tengono conto
della progressione della malattia in 3 stadi, come universalmente riconosciuto:

FASE QUADRO QUADRO CLINICO


FISIOPATOLOGICO

FASE 1 Sintomi simil-influenzali


Moltiplicazione del virus (febbre, malessere generale,
artralgie, mialgie, cefalea...)

Tosse, dispnea, polipnea


FASE 2 Interessamento polmonare
FASE 2A FASE 2B
Senza ipossia Con ipossia

FASE 3 ARDS, vasculite, disfunzione


Tempesta citochinica multiorgano, microtrombosi
disseminate e microembolie

Definiamo in FASE Zero un soggetto positivo al tampone ma asintomatico.


Suggeriamo di estendere la terapia dei soggetti in FASE Zero anche ai contatti stretti.
Spesso la malattia è seguita da una lunga fase convalescenza. Come associazione proponiamo anche dei
suggerimenti per abbreviare questo tempo di recupero.

La strategia vincente è la precocità del trattamento


GUARIGIONE

GUARIGIONE
Contrasto flogosi, RICOVERO
GUARIGIONE sovrainfez. e sost.
resp.

Contrasto farmacologico alla


replicazione virale e controllo dei sintomi

Sostegno immunitario e contrasto alla replicazione virale


mediante la somministrazione di integratori e fitofarmaci
Fase 0 Fase 1 Fase 2 Fase 3

giorno 0 ~ gg 5 ~ gg 10 ~ gg 15

Contagio GIORNI DI PROGRESSONE DELLA


MALATTIA
FASE Zero
(soggetto positivo asintomatico)
PRINCIPIO POSOLOGIA CONTROINDICAZ.

50.000 U.I./die per 6 gg (se non in profilassi)


Vitamina D3 10.000 U.I./die per 6 gg (se già in profilassi) IRC grave
Proseguire con 4.000 U.I./die Ipercalcemia
In concomitanza con un pasto grasso (per es. a
pranzo)
Età pediatrica: 200 U.I./Kg/die fino a
negativizzazione
Vitamina C Da 1 a più g/die, anche in ragione della IRC grave, def.
formulazione G6PDH
Zinco picolinato 30-50 mg/die
Quercetina Fino a 250 mg x 2/die
Lattoferrina Fino a 200 mg x 2/die
Bromexina 8 mg x 3/die

Pelargonium S. > 12 anni: 20 mg x 3/die per 7 giorni Diatesi emorragica


6-12 anni: 13 mg x 3/die per 7 giorni per es. pz in TAO
Suffumigi 3 volte/die
Idrossitirosolo e 2-3 spruzzi x 3-4/die in orofaringe
α-ciclodestrina

A ’
Vitamina A Fino a 30.000 U.I./die Gravidanza
Resveratrol Fino a 1000 mg/die
o
Esperidina 100 mg/die

Ovviamente il medico non prescriverà tutto il ventaglio di proposte elencate, ma sceglierà i principi attivi
che ritiene più opportuni in base al paziente che deve curare.
La nostra indicazione è comunque quella di non far mai mancare:
✓ Vitamina D
✓ Zinco
✓ Vitamina C
che raccomandiamo di somministrare anche negli stadi più avanzati della
malattia.
Se pertanto il paziente viene preso in carico in Fase 1 o 2, non bisogna
dimenticarsi di integrarli in aggiunta agli altri farmaci prescritti.

FASE 1
(sintomi simil-influenzali)

PRINCIPIO POSOLOGIA CONTROINDICAZ.

Aritmie
Idrossiclorochin 200 mg x 2/die per 7 giorni Retinopatie
a Def. G6PDH
Azitromicina 500 mg/die per 3 giorni, stop 2 giorni, poi Qtc lungo
OPPURE ripetere
Doxiciclina
100 mg x 2/die per 7 giorni
ASA 500 mg x 2/die max 7-10 giorni a stomaco Gastrite, ulcera...
OPPURE pieno ● non associare ma
Ibuprofene usare in alternativa
OPPURE 600 mg x 2/die max 7-10 giorni a stomaco
pieno ● associare
Altri FANS
gastroprot.
A giudizio del medico, anche in base
all’anamnesi
Colchicina 0,5 mg x 2/die x 14 giorni Insuff. Cardiaca, IRC
non associare a
Claritrom.


FASE 2A
(interessamento polmonare senza ipossia)

PRINCIPIO POSOLOGIA CONTROINDICAZ.

MAI ALL’INIZIO, ma dopo almeno 3-4 giorni


dall’inizio della sintomatologia simil- Ipertensione
Corticosteroidi: Iperglicemia
influenzale!!!
● Per 6-7 giorni, poi scalare ...
Prednisone ● Meglio in unica somministrazione la mattina
OPPURE
● In 2 somministrazioni se paziente sofferente
Betametasone
OPPURE 50 mg/mattina OPPURE 25 mg x 2/die
Desametasone ● non associare ma
8 mg/mattina OPPURE 4 mg x 2/die
OPPURE usare in alternativa
Metilprednisolone 6 mg/mattina OPPURE 3 mg x 2/die ● associare
32 mg/mattina OPPURE 16 mg x 2/die gastroprot.
Montelukast 10 mg 2 ore dopo cena per 14 giorni
Amoxi/Clav. 875 mg+125 mg x 3/die per 8-10 giorni
OPPURE
Altro antibiotico Associato ad Azitromicina se sosp. sovrainfez.
batt.
Acetilcisteina 600 mg anche x 3/die per 7 giorni
Levodropropizina 60 mg al bisogno, anche x 3/die
4.000 U.I. x 1-2/die per 10 giorni se PC < 70
Enoxaparina Kg
6.000 U.I. x 1-2/die per 10 giorni se PC 70-
100 Kg
8.000 U.I. x 1-2/die per 10 giorni se PC >
100 Kg
Adenosina 30 mg in 5 ml di SF in aerosol x 2/die per 6 Asma bronchiale
giorni
Consigliata Eco e/o Rx e/o TAC torace

FASE 2B
(interessamento polmonare con ipossia)

PRINCIPIO POSOLOGIA CONTROINDICAZ.

O2-terapia 1-6 L/min se SpO2 < 92% in AA

Enoxaparina
A giudizio del medico
Corticosteroidi
Antibiotici

Se necessari flussi di O2 > 6 L/min


oppure
SpO2 persistentemente < 92%

OBBLIGATORIO IL RICOVERO
Il Covid e le evidenze sul campo

Le Linee Guida appena illustrate sono quelle che sono state seguite
fino ad oggi dai medici del Centro Assistenza Italia e anche,
recentemente, da quello del Regno Unito, di IppocrateOrg.
Non sono certamente esaustive, né ritengo siano il verbo assoluto.
Al contrario: molte esperienze diffuse in tutto il mondo mostrano che
la nostra non è la sola via per la cura del Covid. Abbiamo medici di
IppocrateOrg in altri continenti che usano anche altri farmaci.
In alcuni Paesi, in fase 1 di malattia, sono stati curati pazienti, con
altrettanto successo, o anche con maggior successo, utilizzando al
posto della combinazione Azitromicina + Idrossiclorochina la
combinazione Azitromicina + Idrossiclorochina + Enoxaparina
oppure utilizzando la combinazione Ivermectina + Doxyciclina. (Va
detto che in Italia l’Ivermectina è farmaco autorizzato solamente in
veterinaria e che solleciteremo le autorità sanitarie per la sua
introduzione anche alla luce di eventuali varianti più aggressive del
Covid che dovessero non rispondere adeguatamente
all’idrossiclorochina).
In alcune realtà, che non pubblicizzano troppo il loro operato, sparse
un po’ in tutto il mondo, oltre alle terapie che abbiamo illustrato,
usano in Seconda Fase avanzata o in Terza Fase di malattia,
l’infusione di Plasma Iperimmune ma anche vit. C endovena a
dosaggio elevato, unitamente alla vit. B1, al glutatione e
all’acetilcisteina.
Molti consigliano, in ogni fase, una integrazione di melatonina nel
dosaggio di 20 mg da prendere alla sera prima
dell’addormentamento.
Ci sono anche studi che documentano l’efficacia dell’ozonoterapia
nelle 3 fasi.
L’intervento che, dalla nostra esperienza, ha dato risultati di tutta
considerazione, in Terza Fase di malattia, è stata la
somministrazione di 3 sacche di plasma iperimmune. Sembrerebbe,
ma sono dati che la ricerca medica dovrà confermare, che il plasma
non sia da considerare solamente rispetto all’azione anticorpale
diretta, ma anche rispetto ad altri fattori che vi sono contenuti e che
certamente svolgono un’azione benefica nel paziente.
È fondamentale rimanere aperti alle esperienze che ci giungono da
ogni realtà impegnata nella lotta al Covid al fine di trarre il meglio da
mettere a servizio delle persone ammalate, riferendoci all’efficacia
dimostrata sul campo e non incorrendo nel grave errore di attendere
una verita’ rivelata, unica, rivelata dall’alto che si propone di salvare
tutti: questo errore ci è già costato tante centinaia di migliaia di vite
nel mondo, non ripetiamolo.

Applicazioni pratiche delle linee guida

Le schede che seguono hanno lo scopo di mettere a disposizione


del lettore un ventaglio di casi nei quali riconoscersi ed
eventualmente confrontarsi per esigenze immediate.
I casi sono stati “elaborati” sulla base di esperienze dei medici di
IppocrateOrg nell’ambito del CENTRO ASSISTENZA e
rispecchiando più possibile quanto rilevato alla realtà vissuta al
Centro Assistenza: a volte le richieste sono prolisse e ricche di
dettagli, a volte precise e puntuali, a volte veri e propri SOS.
Abbiamo cercato di raccogliere la più ampia casistica di
manifestazioni che può dare il Covid per poter indicare le risposte
terapeutiche appropriate in una forma discorsiva di domanda e
risposta.
Ogni caso è ben evidenziato da un titolo, che rende
immediatamente individuabili patologie pregresse, sintomi, altri
elementi particolari nei quali eventualmente riconoscersi. Il caso,
poi, si divide nelle seguenti sezioni:

DOMANDA
Qui si trova il quesito
(creato a tavolino) di chi si rivolge al centro assistenza, con
evidenziati in grassetto i principali sintomi riferiti dal/sul malato.

RISPOSTA

Riporta le risposte reali che i nostri medici darebbero alle


ipotetiche domande. Ci sono quindi integrazioni su anamnesi e
sintomatologia, eventualmente omessi dal richiedente
assistenza, e i consigli di terapia con farmaci, integratori o rimedi
da assumere. In qualche caso troverete una precisa indicazione
posologica; quando la posologia non è esplicita, il riferimento
sottinteso è quello indicato nella tabella delle linee guida.

Difficilmente i casi danno un riscontro sulla conclusione perchè


anche questo rispecchia quanto accaduto nella realtà: nel
compilare un database utile a monitorare le richieste di soccorso
in pandemia, difficilmente il medico “perde tempo” per
aggiornamenti positivi.
A questo proposito, però, vogliamo precisare che tutti i casi
segnalati entro i primi 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi, si
sono risolti con la guarigione del paziente. Due soli casi, a
causa della segnalazione tardiva, si sono conclusi con esito
negativo, in quanto i pazienti si trovavano in fase avanzata di
malattia aggiunta a multiple patologie pregresse.

I casi sono elencati, in linea di massima, progressivamente a


seconda della gravità.
Dai casi non urgenti, ad esempio:
- covid-negativi con sintomi sospetti;
- covid-positivi con sintomi lievi.
Proseguendo coi casi a cui porre attenzione, ad esempio:
- covid-positivi, con sintomi moderati;
- sospetto covid, con patologie pregresse a cui prestare
attenzione.
E per finire coi casi a cui prestare molta attenzione, ad esempio:
- covid-positivi con sintomi gravi;
- covid-positivi con patologie pregresse importanti.
(Per evidenti ragioni di difficoltà di suddividere nettamente i tre
gruppi potreste riscontrare qualche incoerenza nella elencazione
crescente di gravità.)
Ripetiamo che le indicazioni presentate, in ogni caso,
specificatamente riguardo alle terapie somministrate, non
vogliono assolutamente sostituirsi al giudizio del medico
curante, ma vengono riportate a titolo meramente informativo,
relativamente ad una esperienza maturata e documentata di
evidenze mediche sul campo.

Piccolo
Glossario
(per facilitare la lettura dei casi)

Ageusia: perdita del senso del gusto


Anosmia: perdita del senso dell'olfatto
Astenia: stato di debolezza generale dovuto alla riduzione o
alla perdita della forza muscolare, con facile affaticamento e
insufficiente reazione agli stimoli
Disgeusia: alterazione del senso del
gusto
Disosmia: alterazione del senso
dell'olfatto
Ipossia: carenza di ossigeno
Saturazione: la saturazione emoglobinica arteriosa indica la
saturazione dell'emoglobina nel sangue arterioso. La
saturazione viene normalmente misurata con il pulsiossimetro,
detto anche saturimetro o ossimetro. Una misurazione fisiologica
della saturazione si attesta tra il 95 e il 100%.
SpO2%: valore che esprime la saturazione di ossigeno nel sangue
del paziente.

I CASI

INDICE DEI CASI


Signora anziana molto spaventata
Sintomi: febbre, dolori articolari, congestione, tosse.
27
Patologia psichiatrica
Sintomi: febbre, artralgia, lieve insufficienza respiratoria.
28
Dal Mozambico
Sintomi: febbre da una settimana. 29
Fibrillazione atriale e portatore di pacemaker.
30
Patologia: sclerosi multipla
Sintomi: febbre, feci allentate, anosmia, ageusia. 31
Patologie pregresse: emorragia per ulcera gastrica. Contagiata in ospedale.
Sintomi: febbre, costipazione nasale, tosse. 32
Pregresso Covid guarito e negativizzato un mese prima.
Sintomi: febbre, dolori diffusi, vampate al viso, tachicardia.
34
Paziente 59 anni
Sintomi: lieve febbre, tosse, scarso appetito.
Consigliata dal medico curante terapia con il solo
Paracetamolo. 35
Paucisintomatica
Sintomi: febbricola, poca tosse, stanchezza generale.
36
Patologie pregresse: insonnia, stanchezza cronica, fibrillazioni.
Sintomi: nausea, sudori freddi respiro corto, forte mal di testa.
37
Patologie pregresse: reflusso, anemia.
Sintomi: tosse secca, dolori al petto. 38
Patologie pregresse: nevralgia trigemino
Sintomi: astenia, herpes labiale, peso sullo sterno, male alla schiena e
ossa. 39
Patologie pregresse: allergia a graminacee, allergie asmatiche, prolasso
mitrale
Sintomi: febbre, dolori muscolari e ossei, tosse. Marito e figlio Covid-
positivi. 40
Patologie pregresse: ipotiroidite di Hashimoto, ciste aracnoidea, colon
irritabile
Sintomi: forti dolori lombari, dolori alla spalla e braccia.
41
Casi correlati coniugi anziani.
A) Patologie pregresse: tumore cerebrale in degenza ospedaliera.
Sintomi: febbre, tosse, ageusia, anosmia, amnesia, disorientamento.
B) Patologie pregresse: fibrillazione atriale
Sintomi: febbre. 43
Sintomi: spossatezza, naso e bocca infiammati, bruciore a livello bronchiale,
saturazione buona
ma scende sotto sforzo. 45
Dall’Indonesia Patologie pregresse: fibrillazione
Sintomi: raffreddore, febbre, diarrea, dolori Muscolari diffusi.
46
Patologie pregresse: Iperteso
Sintomi: febbre, dolori diffusi, disgeusia, disosmia.
48
Pazienti fratelli
A) Patologie pregresse: ipertensione
Sintomi: febbre, mal di gola.
B) Patologie pregresse: linfoma non Hodgkin
Sintomi: febbre. 50

Autoimmune, calcolosi
Sintomi: febbricola, rinite, artralgie, tosse, ageusia e anosmia.
52
Paziente di 80 anni
Sintomi: febbre, raffreddamento. 54
Pazienti di nucleo familiare
Sintomi: Ageusia e anosmia, il nonno capogiri e mamma con malattia
neurovegetativa. 55
Paziente mamma che allatta
Sintomi: febbre 57
Paziente di 89 anni patologie pregresse: ipertensione, ipertiroidismo
Sintomi: febbre. 58
Patologie pregresse: ipertensione, ipertiroidismo
Sintomi: febbre, spossatezza, nausea, cistite.
59
Pregressa malattia di Lyme
Sintomi: febbre, costipazione nasale, dolori muscolari, mal di
testa. 60
Patologie pregresse: portatrice di pacemaker
Sintomi: febbre, lombalgia, e dolori diffusi (schiena, spalle e
braccia) 62
Paziente ricoverato a rischio INTUBAZIONE
Patologie pregresse: cardiopatico, iperteso, diabetico, obeso. Richiesta di
PLASMA. 63
Paziente prima ricoverato da USCA e poi dimesso
Sintomi: febbre da 10 giorni. 64
Patologie pregresse: ipertiroidismo, ipertensione
Sintomi: febbre, tonsillite. 66
Patologie pregresse: Covid a Novembre
Sintomi: persistono problemi respiratori POST COVID.
67
Patologie pregresse: asma allergica
Positivo al tampone. 68
Patologie pregresse: epilessia in remissione
Sintomi: febbre, tosse secca. 69
Patologie pregresse: tre ictus e aritmia cardiaca cronica
Sintomi: febbre, tosse, costipazione nasale 70
Positivo Positivo al tampone
Sintomi: diarrea, astenia, mialgia, no febbre.
71
Nucleo Familiare. MARITO: Ricovero per Covid. MOGLIE: patologie
pregresse, obesa
Sintomi: spossatezza, giramenti di testa, saturazione 95%
72
(Ricovero)
Sintomi: febbre da 10 giorni. Ricoverato per polmonite
interstiziale. 73
Paziente il nonno. Patologie pregresse: endocardite con sostituzione
valvolare, diabete
Sintomi: febbre e tosse.
Caso correlato la nonna
Sintomi: persiste febbre elevata, visita domiciliare.
74
Sintomi: febbre elevata e persistente tosse.
77

Signora anziana molto spaventata - Sintomi: febbre, dolori


articolari, congestione, tosse

DOMANDA
Vi contatto per mia zia di 72 anni. Da oggi ha febbre a 37,7°C,
dolori articolari, congestione e tosse.
Il medico ha prescritto acido acetilsalicilico C, mattina e sera.
Intanto ho prenotato il tampone per domani.
È molto spaventata, potete cortesemente contattarmi?
Grazie infinite!

RISPOSTA
Signora di 73 anni con febbre, tosse, raffreddore e dolori articolari
da ieri.
No patologie a rischio.
Domani farà il tampone rapido antigenico e, se positivo, il
molecolare.
Consigli:
- Vit C
- Vit D
- Acido Acetilsalicilico
Eventualmente (quando mi richiameranno domani con esito
tampone rapido):
- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Montelukast sodico
Inviato alla signora anche un audio per il rilassamento
Patologia psichiatrica - Sintomi: febbre, artralgia, lieve
insufficienza respiratoria

DOMANDA:
Mio fratello presenta una lieve insufficienza respiratoria, ha febbre
37,8°C.
È persona affetta da patologia psichiatrica.
Grazie.

RISPOSTA
Fratello di 41 anni, 69 kg, 173 cm. Roma, affetto da psicosi, in
terapia con Clozapin.
Fumatore
Febbre 38°C. Artralgie
Tampone antigenico negativo
In corso tampone molecolare

Consigli:
- Se febbre: ibuprofene
- Richiamare in caso di tampone molecolare positivo

Dal MOZAMBICO - Sintomi: febbre da una settimana

DOMANDA
Salve, sono un atleta sportivo e vivo all’estero e da circa una
settimana ho la febbre ed oggi ho avuto il risultato positivo del
tampone.
Non ho altri sintomi oltre la febbre e finora ho preso solo
paracetamolo.
Volevo sapere come potermi curare.
Vi ringrazio anticipatamente.
RISPOSTA
Ibuprofene invece del paracetamolo.

Aggiornamento
Febbre da una settimana e tampone positivo da giorni.
Saturazione a 95%
Dovranno stabilire, quale farmaci utilizzare che non diano effetto
dopante, come potrebbe essere lo steroide, essendo il ragazzo uno
sportivo.

Consigliato:
- Montelukast sodico
- Azitromicina

Aggiornamento
Respirazione quasi normale. I parametri stanno rientrando nella
norma.
Saturazione tornata a 98%. Febbre sotto i 37° C.

Aggiornamento
Dopo 4 giorni, il paziente era in netto miglioramento e voleva già
riprendere gli allenamenti.

Fibrillazione atriale e Portatore di pacemaker - Sintomi: febbre


e spossatezza

DOMANDA
Buongiorno, sono 3 giorni che ho febbre e lunedì tramite uno studio
privato ho fatto il tampone molecolare.
Avendo il risultato positivo ieri sera, per adesso i sintomi sono solo
la febbre e spossatezza, ma il mio problema più grande è che soffro
di una patologia al cuore che mi ha sottoposto un mese fa a un
intervento di inserimento di un defibrillatore sottocutaneo.

RISPOSTA
Uomo 40 anni, 140 kg, 182 cm. Fibrillazione atriale con pace
maker impiantato novembre 2020, in terapia con Sacubitril Valsartan
20 mg os, Furosemide 1 cpr x 2.
Dal 12 gennaio febbre 38.5°C, rinite, astenia, non tosse. Saturazione
97%.
Tampone molecolare positivo.
Il medico di famiglia ha aggiunto alla terapia paracetamolo cpr 1000

Assume:
- Sacubitril Valsartan 20 mg
- Furosemide 1 cpr x 2
- Digossina
- Amiodarone cloridrato
- Potassio Canrenoato 50
- Atenololo
- Atorvastatina Sale Di Calcio

Consigli:
- Vitamina D
- Vitamina C
- Montelukast sodico
- Ketoprofene
- Saturimetria

Patologia: Sclerosi multipla - Sintomi: febbre, feci allentate,


anosmia, ageusia
DOMANDA:
Buongiorno, da 4 GIORNI ho sintomi riconducibili al Covid 19:
- Febbre a 37°
- Feci allentate
- Incapacità di percepire odori e sapori
- Tosse
- incredibile spossatezza
Sono in attesa dell'esito del tampone. Da febbraio 2020 assumo
quotidianamente:
- 1000 mg di vitamina C
- 20 mg di vitamina D3 (ad agosto era ancora sui 23)
- 1380 mg di omega 3
- Fermenti lattici a cicli
Sono affetta da una malattia neurodegenerativa e vorrei un vostro
consiglio sui medicinali da prendere.
Soprattutto volevo sapere se c'è qualche medicinale che mi può
togliere questo stato di debolezza che non mi consente di fare nulla
Grazie infinite per l'aiuto che portate in questo momento di buio.

RISPOSTA
Donna di 47 anni con sclerosi multipla da 10 anni. Molto
consapevole del proprio corpo e degli aiuti che vengono da
alimentazione e integratori. Contraria ai farmaci
Le ho spiegato l'importanza di un intervento precoce anche con
farmaci

Anche in assenza di risultato del tampone si prescrive:


- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Vit C
- Vit D
Patologie pregresse: emorragia per ulcera gastrica Contagiata
in ospedale - Sintomi: febbre, costipazione nasale, tosse

DOMANDA:
Buonasera,
Vi scrivo per conto di mia zia.
Ha 65 anni, è in buone condizioni generali.
Due giorni fa è stata però dimessa dall'ospedale a causa di un'ulcera
gastrica sanguinante che le aveva procurato una grave emorragia,
risoltasi con procedura endoscopica e trasfusioni.
L'istologico non desta preoccupazione, tuttavia, probabilmente
proprio durante il ricovero, è stata infettata dal coronavirus
(positiva all'antigenico rapido, siamo in attesa dell'esito del
molecolare)
Oggi pomeriggio è stata visitata in Pronto Soccorso: lastra toracica
negativa, saturazione 97%, temperatura attuale 36,9°C, temperatura
di questa mattina: 36/36,6°C.
Unico sintomo evidente, quello di un forte raffreddore con lievi colpi
di tosse (grassa), presente da lunedì scorso, quando era ancora
ricoverata.
Adesso assume integratori a base di ferro + Pantoprazolo.
In virtù della sintomatologia lieve, è stata dimessa dal Pronto
Soccorso senza particolari indicazioni terapeutiche.
Alla luce della sua situazione clinica a livello gastrico, quali farmaci
potrebbe assumere per scongiurare un aggravamento?
In casa abbiamo, tra l'altro, Idrossiclorichina e nimesulide ma.
secondo alcuni medici, non potrebbe assumerli a causa dell'ulcera.
Ringrazio per l'attenzione.

RISPOSTA
La signora. con recente ricovero per ulcera gastrica, ha contratto il
Covid19 con inizio sintomi (solo congestione nasale) da 3 giorni.
Non ha febbre. Saturazione 97%
Consigli:
- Vitamina C
- Vitamina D
- Kaloba
- Montelukast
- Bromexina

Lo scrivente nipote, 32 anni, ha febbricola da poche ore e sta


già assumendo Idrossiclorochina.

Consigli
Vitamine C e D, Kaloba

Pregresso Covid guarito e negativizzato un mese prima -


Sintomi: febbre, dolori diffusi, vampate al viso, tachicardia

DOMANDA
Gentilissimi medici,
ho 64 anni e sono stato contagiato dal Covid 19 a inizio dicembre
scorso.
La malattia ha esordito con molti dolori diffusi e febbre a 37,8°C
che, dopo il primo giorno, si è assestata tra i 37° ed i 37,3°C. In
sette giorni circa, dolori e febbre sono passati, ma ho riscontrato
pulsazioni più alte del normale (80/85) e un fastidioso calore e
rossore al viso e alla testa. La sensazione è simile a quella che si
ha dopo avere fatto esercizio fisico intenso.
Non ho assunto farmaci, ma solo vitamine e integratori
Il mio medico di base dice che devo pazientare perché la guarigione
è lunga, ma non nascondo un po’ di preoccupazione. Spero che
possiate assistermi voi. Vi ringrazio.

RISPOSTA
Pregresso Covid-19 a dicembre, ora tampone negativo.

Assume:
- vit C
- vit D
- Spirulina
- vit B12
- Bromelina
Permangono tachicardia, vampate di calore al viso.

Consigli:
- Ketofifene idrogeno fumarato a rilascio

Chiamare al bisogno o comunque fra 7 giorni per verificare efficacia,


se o quando sospendere.

Paziente 59 anni - Sintomi: lieve febbre, tosse, scarso


appetito. Consigliato dal medico curante il solo con
Paracetamolo

DOMANDA
Gentilissimi,
ho 59 anni e sono in buona salute, ma da una settimana sto
prendendo Ketoprofene per combattere i sintomi riconducibili al
coronavirus.
Purtroppo, il medico di base si attiene al protocollo ufficiale
(paracetamolo e aspettare) quindi, o mi curo da sola. o mi devo
rivolgere al 118 con relativi tamponi, quarantene preventive e disagi
vari per famiglia e conoscenti.
Il ketoprofene tiene a bada l'infiammazione, ma non mi sembra
sufficiente e sicuramente il paracetamolo non è la
soluzione.
Potete contattarmi per un supporto, per
favore?
Grazie.

RISPOSTA
59 anni febbricola da 6 giorni. Tosse secca. Poco appetito. Non
cardiopatica o metabolica.

Prende:
- Ketoprofene
- Vit C
- Vit D3

Consigliato in aggiunta:
- Lisozima
- Kaloba
- Fumenti
- Sciacqui alcalini
- Saturimetro

Ci risentiamo domattina per conoscere i valori della saturazione.


Eventualmente vado al domicilio.

Paucisintomatica - Sintomi: febbricola, poca tosse,


stanchezza generale

DOMANDA
Sono una donna di 53 anni, 69 kg, 166 cm, senza patologie
pregresse.
A seguito di positività di una mia collega, mi sono sottoposta a
tampone molecolare, risultato positivo.
Da allora non ho avuto febbre ma solo un forte raffreddore e tosse
secca; non ho notato affaticamento respiratorio.
Il medico di base non mi ha visitata e non mi ha prescritto altro che
paracetamolo 500.
Ad un certo punto, preoccupata della persistenza della tosse, 3
giorni fa ho assunto per 3 giorni una pastiglia di Azitromicina
Ieri ho fatto il secondo tampone, ancora positivo
Ho deciso di non assumere più nulla, sempre per mia iniziativa.
Vi scrivo per capire come orientarmi, mi sembra di vivere in un limbo
in cui si può solo peggiorare
Avrei bisogno di qualche indicazione utile per me, in ottica dei miei
conviventi, anche loro in isolamento.

RISPOSTA
Paziente con qualche colpo di tosse secca, una febbricola al di
sotto di 37,5°C che dura da uno o due giorni, generale senso di
stanchezza. Teme soprattutto per i familiari in Isolamento.

Consigli:
- Idrossiclorochina
- Lisozima
- Kaloba
- Vitamina D3
- Vitamina C
- Fumenti e sciacqui
Patologie pregresse: insonnia, stanchezza cronica,
fibrillazioni - Sintomi: nausea, sudori freddi, respiro corto,
forte mal di testa

DOMANDA:
Buongiorno, ho 41 anni.
Premetto che ho già un pregresso abbastanza difficile, diverse
valutazioni che già potrebbero giustificare tutti i sintomi.
Ho dolore muscolo scheletrico, stanchezza cronica, febbricola,
insonnia. Aritmie e fibrillazioni atriali sono già pressoché la norma,
ho imparato a conviverci sopravvivendo.
Però da circa 3 giorni ho i sintomi di una leggerissima influenza,
seguito da un mal di testa incredibilmente forte. Poi ho cominciato
a sudare freddo, ad avere forte nausea e facevo fatica a
respirare.
La mia temperatura basale è sempre molto bassa, intorno al 36°C e
la saturazione era in media 93%.
In conclusione vi scrivo perché non vorrei che i miei sintomi comuni
possano celare l'infezione da Covid e rischiare di contagiare altre
persone. Inoltre, non vorrei passare da "asintomatico" o con lievi
sintomi a situazioni peggiori.

RISPOSTA
Non chiari segni di COVID in quadro complesso. Ora sta un po’
meglio.
Farà tampone se si complica.

Aggiornamento
Ha avuto un abbassamento della saturazione a 91%.
Fa finalmente tampone. No febbre. Leggera dispnea. Tachicardia e
dal saturimetro appare un’aritmia. In passato un episodio di
fibrillazione atriale risolto in PS
Consigli:
- Nimesulide
- Montelukast sodico
- Vitamina D3
- Vitamina C

Patologie pregresse: reflusso, anemia - Sintomi: tosse secca,


dolori al petto

DOMANDA
Scrivo per mia sorella, che da 3 settimane ha tosse secca, ma
l’avevamo attribuita al reflusso e non ci siamo preoccupate.
Da ieri ha dolori al petto e oggi il tampone rapido ha dato esito
positivo. Attendiamo conferma del tampone molecolare.
Ha 42 anni, è in buona salute, ma saltuariamente ha reflusso con
tosse stizzosa.
Qualche mese fa, ad un controllo, la ferritina è risultata molto
bassa.
Oggi ha iniziato ad assumere azitromicina ma non Idrossiclorochina
perché non sappiamo valutare se sia compatibile con l’anemia. Non
ha febbre.
Sta assumendo da giorni ascorbato di sodio (4 gr) e oggi siamo
passati a 8 grammi.
Vorrei poter parlare con uno dei dottori di Ippocrate per capire se è
meglio procedere con Idrossiclorochina o altro.
Grazie infinite.

RISPOSTA
Paziente di 42 anni, positiva al tampone antigenico fatto oggi.
Domani farà il tampone molecolare.
Ha tosse secca, la saturazione è ottima.

Terapia consigliata:
- Azitromicina
- Idrossiclorochina
- Bromexina Cloridrato

La paziente viene seguita in tutto il decorso della malattia.


Patologie pregresse: nevralgia trigemino - Sintomi: astenia,
herpes labiale, peso sullo sterno, male alla schiena e ossa

DOMANDA
Sono risultata positiva al tampone per Covid.
Non ho febbre, saturazione 99/98% per ora. Ho un forte mal di
schiena e ossa, peso sullo sterno come necessità di far lunghi
respiri. Non ho difficoltà respiratoria al momento.
Vorrei indicazioni più chiare su medicinali da assumere perché mi
stanno arrivando direttive contrastanti tra loro e non so più che fare!
Ho avuto un contatto 10 giorni fa con persone positive e i primi
sintomi li ho avuti dopo 8 giorni con dolore osseo e schiena. Mi è
sopraggiunto anche un enorme herpes al labbro, per cui mi
prescrivono lo Aciclovir 800 per 5 giorni (4volte al di), che non ho
ancora preso perché ricevo indicazioni contrastanti, ora che so di
essere positiva.
Cosa devo fare? Devo prenderlo? Per me è importante capire cosa
fare perché ho avuto un anno con forti dolori trigeminali e l’herpes
non mi veniva più da 5 anni. Temo per il nervo del viso.
Vi sarei grata se potete aiutarmi a capire come muovermi con le
medicine in questo momento di grande confusione!

RISPOSTA
Donna 45 anni, 50 kg, 171 cm. Recente nevralgia trigemino e
glossofaringeo.
In terapia con Cymbalta.
Da 4 giorni astenia, da 2 giorni herpes labiale. Da ieri febbricola.
Contatto con Covid+
Oggi tampone positivo

Consigli:
- Idrossiclorochina
- Aciclovir
- Vitamina D
- Vitamina C
- Dieta chetogenica

Patologie pregresse: allergia a graminacee, allergie


asmatiche, prolasso mitrale - Sintomi: febbre, dolori muscolari
e ossei, tosse. Marito e figlio Covid-positivi

DOMANDA
Vi contatto perché temo di essere positiva al Covid.
Mio marito 4 giorni fa ha incominciato ad avere la febbre ed ora è
risultato positivo al tampone. La febbre è passata, ma ha qualche
fastidio muscolare, alle ossa e una leggera tosse grassa.
Io da questa notte ho incominciato ad avere la febbre fra i 37,3 e
38°C, per cui stamane sono andata a fare il test molecolare.
Sono allergica alle graminacee, ho altre allergie asmatiche e un
leggero prolasso della valvola mitrale.
Il medico di base ha prescritto ad entrambi il paracetamolo, ma io
non intendo prenderlo.
Attendo un vostro gentile riscontro, grazie di cuore.

RISPOSTA
La signora di 55 anni ci contatta per il marito, ma riferisce anche il
suo caso.
Marito di anni 50 anni, da 4 giorni sintomi da Covid-19, tampone
rapido e poi molecolare positivi.
Figlio 23 enne e moglie, tampone antigenico positivo, molecolare
in corso.

Consigli per entrambi:


- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Ketoprofene
- Vit C
- Vit D
- Bromexina Cloridrato
- Monitoraggio giornaliero saturazione

I coniugi sono sempre stati monitorati giornalmente dal medico fino a


guarigione completa dopo
7 giorni.
Patologie pregresse: ipotiroidite di Hashimoto, ciste
aracnoidea, colon irritabile - Sintomi:
forti dolori lombari, dolori alla spalla e braccia

DOMANDA
Chiedo cortesemente assistenza.
Tre giorni fa sono risultato positivo al tampone rapido. Ho avuto
febbre 38,7°C ed ho iniziato ad assumere Idrossiclorochina e
azitromicina. La febbre è migliorata, ma ho male alla schiena nella
zona lombare e da molti giorni un forte dolore alla scapola sinistra
che si irradia al braccio.
Temo che possa esserci un’infezione ai bronchi oppure di avere
problemi cardiaci.
In passato sono stato operato alla colonna dorsale, ma non ho mai
avuto un dolore di questo tipo.
Atro che possa esservi utile alla valutazione: glicemia e colesterolo
tendenzialmente alti
(papà diabetico e cardiopatico), ciste aracnoidea, ipotiroidite di
Hashimoto, disturbi intestinali.
Da ieri la mia compagna ha febbre alta e forte mal di testa. Vorrei
somministrarle la mia stessa cura, ma lei soffre di leggere
extrasistole e non so se può prendere la Idrossiclorochina.
L’ossigenazione del sangue varia da 98 a 96%.

RISPOSTA
41 anni, tiroidite di Hashimoto da 10 anni
Da 5 giorni ha mal di gola, febbre fino a 38,7 °C, tosse lieve.
Tampone rapido e molecolare positivi.

Già in terapia con:


- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Zinco Picolinato
- Vit C (da aumentare a 4g/dì)
- Dibase
Aggiungere:
- Ketoprofene
- Enoxaparina
- Dieta povera di carboidrati
Monitoraggio saturazione
Consigliato per la compagna, con tampone antigenico positivo:

- Idrossiclorochina
- Azitromincina
- Vit D
- Ketoprofene

Casi correlati coniugi anziani. A) Patologie pregresse: tumore


cerebrale in degenza ospedaliera. Sintomi: febbre, tosse,
ageusia, anosmia, amnesia,
disorientamento. B) Patologie
pregresse: fibrillazione atriale Sintomi: febbre.

DOMANDA
Ho avuto il Covid, ma sono riuscito a curarmi in casa con il vostro
protocollo e ora sto bene, ma mi rivolgo a Voi per i miei
nonni.

Mio nonno ha un tumore al cervello e, mentre era in degenza in


ospedale, ha contratto il Covid ed è stato rimandato a casa, in
isolamento. Ha la febbre, tosse secca e ha perso olfatto e gusto
D’accordo col medico di base, gli abbiamo somministrato i miei
stessi medicinali e la tosse è scomparsa, mentre permane la febbre,
ma è in calo. Ha però avuto episodi di amnesia e disorientamento,
quindi l’ho portato al Pronto Soccorso per tac encefalo.
Ora è ricoverato in reparto Covid, in osservazione.
Mia nonna è risultata negativa al tampone molecolare, ma ieri (un
giorno dopo l’esito) ha avuto febbre a 38°C, che permane tuttora.
Ho chiamato il medico di base, il quale sostiene che in due giorni
l’esito non può cambiare, quindi mi ha detto di somministrarle
paracetamolo. Io invece penso che sia positiva al Covid e non credo
che il solo paracetamolo sia sufficiente.
Soffre di fibrillazione atriale, prende il Warfarin Sodico e altri
medicinali, perciò sono preoccupato e vorrei evitare che finisse in
ospedale, con i rischi annessi.

RISPOSTA
Il nonno ha linfoma con metastasi cerebrali, attualmente
ricoverato con interessamento polmonare modesto e buona
saturazione, non usa O2 -
Ho rassicurato il nipote in caso di bisogno siamo a disposizione.

RISPOSTA A CASO CORRELATO


La nonna di 73 anni con un primo tampone negativo ha febbre da
ieri. Ripeterà il tampone nei prossimi giorni.
Poiché affetta da fibrillazione atriale in terapia con antiaritmici, non
posso consigliare Idrossiclorochina e azitromicina.

Consigliato:
- Colchicina
- Doxyciclina
- Vit C
- Vit D
- N-Acetilcisteina
- Bromexina Cloridrato
- Saturimetria
Sintomi: spossatezza, naso e bocca infiammati, bruciore a
livello bronchiale, saturazione buona ma scende sotto sforzo

DOMANDA
Ho 43 anni e sono risultato positivo al tampone rapido e attendo
l’esito del molecolare.
Da quattro giorni ho un po’ di spossatezza soprattutto al mattino. Ho
sensazione di naso e bocca infiammati e a volte di bruciore a
livello bronchiale. Ieri ho perso gusto e olfatto, oggi va meglio.
Stamane la temperatura era 37,3°C, ma si è normalizzata senza
assunzione di farmaci.
La saturazione è 96-98%, ma sotto sforzo scende a 92% per poi
tornare rapidamente a 98%.
Secondo voi è il caso di fare terapia cortisonica?
Assumo vit D 4000UI/dì, vit C 1g/dì e fermenti con lattoferrina Grazie
molte, saluti.
Sareste così gentili da darci qualche indicazione terapeutica? Ci
sentiamo abbandonati a noi stessi.

RISPOSTA
Molto attento e ben seguito dal Medico Curante.
Si concorda di attendere per iniziare Idrossiclorochina e azitromicina.

Oltre a Vit C e D assume di sua iniziativa:


- Modulase (integratore a supporto prevalentemente delle difese
della mucosa oro-faringea);
- Immun'Age (contro i radicali liberi e lo stress ossidativo);
- Ld2 (fermenti tindalizzati + Lattoferrina)

Ho corretto un po' la posologia vit D e suggerito basificazione la sera


- Aumento a 10000 UI vit D per 6 giorni
- Kibasic

Aggiornamento
Tre giorni dopo il paziente scrive che sta meglio.
DALL’INDONESIA Patologie pregresse: fibrillazione - Sintomi:
raffreddore, febbre, diarrea, dolori muscolari diffusi

DOMANDA
Ho 45 anni, mi trovo in Indonesia da un anno a causa del Covid.
Il mio compagno qualche giorno fa ha iniziato ad avere sintomi e ha
voluto mettersi in isolamento volontario, curandosi con vitamine e
rimedi locali, che gli ho recapitato giornalmente.
Da due giorni sta bene ed è tornato al lavoro.
Nel frattempo, io mi sono raffreddata, stamattina ho avuto diarrea,
ora ho la febbre a 38,5°C con dolori muscolari diffusi. Niente
tosse.
Ho avuto eventi di fibrillazione anni fa (uno 20 anni fa, 8 anni fa e
un mese fa) risolti senza farmaci in meno di 24 ore.
Non ho mai assunto farmaci, ma ho voluto acquistare in via
precauzionale Eparina a basso peso molecolare 4000,
Idrossiclorochina, azitromicina 250: li assumerò se sarà necessario,
solo sotto supervisione
medica.
Ho vitamina D3 10000, vitamina K2 e
vitamina C in polvere Il saturimetro è in arrivo.
Potrei rivolgermi ad un ospedale locale, ma vorrei evitare…
preferisco chiedere il vostro supporto.
In fede e gratitudine…

RISPOSTA
Contattata in VIDEOCHIAMATA
3 episodi di fibrillazione atriale in tempi passati
Assume:
- Vit D3 10000 UI al giorno
- Vit C
Consigli:
- Proseguire con vit D a 10000 UI al giorno
- Vit C
- Fare tampone
Aggiornamento:
Tampone positivo
Consigli:
- Kaloba
- Quercitina
- Zinco
- Acido Acetilsalicilico (o Ibuprofene) se dolori muscolari

Se dopo 3-4 giorni valuto la terapia non sufficiente, integro con


Colchicina.

Patologie pregresse: iperteso - Sintomi: febbre, dolori diffusi,


disgeusia, disosmia

DOMANDA
Mi rivolgo al vostro centro assistenza per chiedervi supporto.
Sono positivo al Covid-19 da una settimana.
Due settimane fa ho avuto febbre alta e nei giorni seguenti la febbre
ha avuto oscillazioni continue, non superando mai i 38°C. Ho avuto
dolore diffuso alle articolazioni e malessere generale, ma nulla di
specifico.
Dopo due giorni, ho fatto un tampone molecolare: visto l’esito
negativo e la mia pregressa fragilità bronchiale, il medico di base
mi ha prescritto Cefixima 400 mg associato a paracetamolo e riposo.
Una settimana fa ho rifatto il tampone: positivo.
Il medico mi ha detto di sospendere l’antibiotico e usare solo
paracetamolo 1000 tre volte al dì.
Alcuni amici medici mi hanno suggerito di cambiare terapia e, vista
l’impossibilità di ricevere le dovute attenzioni, sto seguendo le loro
indicazioni: da tre giorni assumo una compressa di azitromicina al
giorno. Stamane ho aggiunto 70 gocce di desametasone sodio
fosfato e acido acetil salicilico al bisogno.
Ho congestione nasale, soprattutto al mattino e tosse, anche se
sporadica. La saturazione è 95%
Essendo iperteso da oltre 10 anni, assumo quotidianamente
Fosinopril Sale Sodico + Idroclorotiazide 20 mg + 12,5 mg
Nebivololo Cloridrato 5 mg ¼, ma ora la pressione è molto bassa
(90/60) per cui ho sospeso la terapia.
Grazie per il grande contributo che state offrendo.

RISPOSTA
65 anni, 105 kg, sintomi Covid, febbre fino a 38,5°C, tosse, dolori
diffusi, disgeusia, disosmia, ipotensione da più di 10 giorni.
Saturazione sempre >94%.
Primo tampone 10 giorni fa negativo e 6 giorni fa positivo.
In terapia con:
- Desametasone 3 mg/die
- Azitromicina
- Paracetamolo
Consigliato:
- Azitromicina
- Desametasone aumentato a 6 mg/die
- Eparina a basso peso molecolare
- Acido Acetilsalicilico
- Montelukast sodico
- Monitorare la saturazion

Pazienti Fratelli A) Patologie pregresse: ipertensione -


Sintomi: febbre, mal di gola e caso correlato B) Patologie
pregresse: linfoma Non Hodgkin - Sintomi: febbre
DOMANDA
Vi contatto perché sia io che mio fratello siamo positivi.
Io ho 64 anni, iperteso, da 3 giorni ho febbre a 37,8°C, tosse e
cefalea.
Mio fratello, 68 anni, pregresso linfoma NH 14 anni fa, iperteso,
ha febbre da quattro a 37,4°C.
Attendo un Vostro gentile riscontro, grazie.

RISPOSTA A
64 anni, saturazione 99, glicemia 99, leggera tosse e fastidio alla
gola.

Consigliato:
- Azitromicina
- Prednisone
- Indometacina 50 mg una al giorno
- Vit D 10000 ui al giorno
- Vit C 3 grammi al giorno
- Resveratrolo una compressa al giorno
- Zinco Picolinato 1 al giorno
- Suffumigi

RISPOSTA B
68 anni, saturazione 99, glicemia 107, fastidio alla gola.

Consiglio:
- Bromexina Cloridrato tre volte al giorno
- Prednisone (con controllo glicemia)
- Vit D 10000 ui al giorno
- Vit C 3 grammi al giorno
- Resveratrolo una compressa al giorno
- Zinco Picolinato 1 al giorno
Patologie pregresse: morbo di Basedow, sindrome di
Hashimoto, tiroidectomia, miopericardite autoimmune,
calcolosi - Sintomi: febbricola, rinite, artralgie, tosse, ageusia
e anosmia

DOMANDA
Sei giorni fa sono risultata positiva al tampone.
Sono molto debole, ho febbre tra 373/38. L’ossigenazione è tra 96%
e 98%, ma scende sotto sforzo.
Per due giorni ho preso un antinfiammatorio.
Mi manca l’aria e in questo momento l’ossigenazione è 96%.
Ho urgente bisogno di assistenza, chiamatemi per favore, Grazie.

RISPOSTA
47 anni, robusta costituzione tendente al sovrappeso.
Tiroidectomia totale 20 anni fa dopo Basedow seguito da
Hashimoto e successiva miopericardite autoimmune. Calcolosi
renale.
Assume Eutirox.
Da 3 giorni febbricola, rinite, artralgie, tosse, ageusia e anosmia.
Tampone molecolare positivo.
Ha assunto Ketoprofene e Carbocisteina, Sale Di Lisina Monoidrato.
Questa mattina saturazione 89 dopo sforzo fisico, poi 96- 97.

Consigli
- Azitromicina
- Colchicina
- Montelukast sodico
- Ketoprofene
- Vitamina D3
DOMANDA
Vi contatto per un conoscente che ha bisogno di un medico: ha
diabete, glicemia a oltre 400 e febbre.
Vi lascio il recapito della nipote, che vive vicino a loro, ma è in
isolamento per Covid.

RISPOSTA
La nipote vive al piano inferiore. Attualmente affetta da Covid-19. In
terapia con prednisone e azitromicina.
Il nonno, paziente di 86 anni, è normopeso, diabetico, in terapia
con Metformina da anni.
Da 2 giorni ha febbre a 38°C e glicemia intorno a 470 mg/dl.
Oggi ha avuto anche una perdita di coscienza.
Ieri è stato visto da un medico del 118 che non ha dato alcuna
indicazione.
Oggi la glicemia è sempre elevata.
Si consiglia di portarlo subito in urgenza al Pronto soccorso per
pericolo di un coma iperglicemico.
Domani la nipote ci terrà informati.

Aggiornamento
Chiamato 118 e inviato in ospedale.
Paziente di 80 anni - Sintomi: febbre, raffreddamento

DOMANDA
Scrivo per mio padre, 80enne, tampone positivo.
Presenta sintomi di leggero raffreddamento dal primo dell’anno,
febbre da 3/4 giorni, che variava da 37,5°C a 38°C. Da ieri la
temperatura è stabile a 38,5°C.
Tre giorni fa gli ho somministrato di mia iniziativa Idrossiclorochina
200mg ogni 12 ore.
La Guardia medica mi ha prescritto amoxicillina e acido clavulanico
x3 al giorno che ha iniziato ieri sera. A casa ho anche
dell’azitromicina.
Da ieri sera mio padre rifiuta i farmaci (è molto testardo) e oggi sono
riuscito solo a dargli l’amoxicillina e acido clavulanico.
Risentita la Guardia medica stamattina, (la USCA l’ha visitato ieri) e
mi hanno confermato solo amoxicillina e acido clavulanico e
paracetamolo. Lo devo tenere monitorato e chiamare il 118 se la
saturazione scende stabilmente sotto i 92.
Situazione attuale: febbre a 38°C, saturazione 94/95%.
Grazie.

RISPOSTA
Figlio molto in gamba. Confermo terapia.

- Idrossiclorochina
- Azitromicina

Consigli:
- Vitamine A, C, D
- Picozinco
Pazienti di Nucleo familiare - Sintomi: Ageusia e anosmia, il
nonno capogiri e mamma con malattia neurovegetativa

DOMANDA
Buona sera, mi rivolgo a voi per avere delle informazioni, soprattutto
per mia madre.
Io ho 30 anni e mio nonno ha 70 anni ed entrambi siamo positivi.
Non sentiamo i sapori quando mangiamo. Come farmaco abbiamo
preso Azitromicina.
Vorrei maggiori informazioni per quanto riguarda mia mamma,
siccome è allettata con una malattia neurodegenerativa.
Vorrei sapere se le cure che stiamo facendo io e mio padre sono
quelle giuste.
Vi ringrazio per il vostro operato

RISPOSTA
Il nipote, 30 anni, tampone positivo, è solo un po' indolenzito,
presenta ageusia e anosmia, non ha febbre. Confermo e integro
terapia.
Assume già:
- Azitromicina

Consigli:
- Retinolo Tocoferolo
- Vitamina C-Tard
- Vitamina D-Dibase 50000
- Picozinco

Il nonno, 70 anni, tampone positivo, riferisce capogiri, ha un po’


di tosse da 6 giorni e qualche brivido.
Terapia come il nipote aggiungendo Idrossiclorochina e
Montelukast sodico.

Per la madre con malattia neurodegenerativa rimettiamo la cura al


MMG, non essendo di pertinenza del nostro servizio di
ASSISTENZA 999
DOMANDA:
Siamo una famiglia di 5 persone ed in 4 siamo con tampone
positivo.
Il mio compagno ha tosse raffreddore, stanchezza e non sente
odori e sapori Inoltre ha la proctolite ulcerosa ed è allergico ai
betalattamici.
Il mio figlio maggiore non sente gli odori e ha il raffreddore.
Il mio figlio minore ha raffreddore male ai muscoli.
Io ho raffreddore, mal di testa, mal di gola. tosse e dolori
muscolari.
La mia bambina di 8 anni non ha fatto il tampone perché non ha
sintomi.

RISPOSTA
Mamma di 41 anni, 76 kg, 163 cm, commerciante.
Compagno di 48 anni, 78 kg, 177 cm commerciante.
Figlio 23 anni, 73 kg, 171 cm.
Figlio 19 anni, 62 kg, 175 cm.
Tutti positivi, solo la bambina di 8 anni sta bene e non ha fatto
tampone.
Sintomi rinite ageusia anosmia, non febbre tranne il compagno con
38°C con cefalea.

Consigliato per entrambi:


- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Vitamina D
- Vitamina C
- Controllare saturazione

Alla bambina:
- Vitamina D
Consigliato il tampone alla bambina di 8 anni se dovesse avere
sintomi
Paziente mamma che allatta - Sintomi: febbre

DOMANDA
Sono una mamma che allatta da 5 mesi circa.
Sono positiva al Covid da 5 giorni e continuo ad avere febbre alta
fino a 39°C.
Ho sempre preso solo paracetamolo 1000, come da consiglio del
medico.
Volevo capire se c'è qualcosa di diverso da fare per superare questa
influenza.
Vorrei un vostro parere e un vostro consiglio.

RISPOSTA
Mamma di 34 anni con 4 figli (di cui uno che allatta).
Presenta da 5 giorni dolori agli arti, febbre fino a 39,5°C, ageusia e
anosmia, tosse secca insistente.
Tampone molecolare positivo.

Assume:
- Paracetamolo
- Vitamina C-Tard

Consigli:
- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Desametasone
- Vitamina D

Controllare la saturimetria
Paziente di 89 anni Patologie pregresse: ipertensione,
ipertiroidismo - Sintomi: febbre

DOMANDA
Mia madre ha 89 anni, stato di salute generale buono.
Prende pastiglie per ipertensione e ipotiroidismo.
Ha Covid manifesto da 10 giorni con febbre a 38,5°C che scende
solo con paracetamolo.
È stata visitata al Pronto Soccorso che l'ha dimessa con diagnosi di
Covid moderato e paracetamolo.
Un medico amico ha prescritto prednisone 25 mg, che inizierà
domani mattina.
Deve prenderlo anche se domani non ha febbre? Grazie.

RISPOSTA
La figlia chiama per la mamma di 89 anni, 67 Kg, 157 cm.
Autosufficiente, ipertesa, ipotiroidea.
Tampone positivo da 4 giorni. Da 10 giorni febbre fino a 38,8°C .
È stata vista in Pronto Soccorso dove ha fatto rx torace: segni
minimi di polmonite.
Confermo prednisone a 50 mg e integro terapia.

Consigli:
- Prednisone a 50 mg
- Idrossiclorochina
- Enoxaparina
- Polivitaminici

Controllare la saturimetria
Patologie pregresse: ipertensione, ipertiroidismo - Sintomi:
febbre spossatezza, nausea, cistite

DOMANDA
Mio fratello ed io siamo positivi da 20 giorni.
Il terzo tampone lo abbiano fatto entrambi 2 giorni fa, prescritto dal
nostro medico, ed il risultato è stato nuovamente positivo.
Noi stiamo decisamente meglio dei primi giorni, ma abbiamo ancora
tosse, mio fratello in alcuni giorni ha la temperatura che sale oltre i
37 °C, oppure molto bassa intorno ai 35,4°C.
Ci sentiamo molto stanchi dopo aver fatto anche sforzi minimi
come le pulizie a casa, io ho nausea e mi è venuta una forte cistite
che anche con degli antibiotici sembra non voglia passare del tutto.
Dato comunque che sono ormai passati i famosi 21 giorni dal primo
tampone positivo, volevamo sapere ora come dobbiamo
comportarci.
Possiamo tornare al lavoro? Possiamo uscire a fare la spesa o una
passeggiata?

RISPOSTA
Sorella 26 anni: positiva da 20 giorni, ha presentato febbre,
massima a 38,6, ora sfebbrata ma continuano spossatezza, tosse
secca, saturazione 96-97, nausea, cefalea, ageusia, anosmia,
iperalgesia
Fratello 28 anni: positivo anche lui da 20 giorni Importante
spossatezza, dolenzia diffusa, febbricola, forte cefalea, dispnea,
dolori al petto, saturazione 96-97, tosse secca

Consigli:

- Idrossiclorochina anche in ritardo, per ridurre il rischio di


riacutizzazioni
- Retinolo tocoferolo alfa acetato
- Vitamina C
- Vitamina D
- Picozinco
- Montelukast
Pregressa malattia di Lyme - Sintomi: febbre, costipazione
nasale, dolori muscolari, mal di testa

DOMANDA
Io e mio marito abbiamo febbre alta 38 - 38,5°C, da quasi tre giorni
trattata solo con un po' di acido acetilsalicilico.
Dopo l’assunzione dell’acido acetilsalicilico, la febbre scende poco,
quindi prendo Tachifludec e la febbre scende a 36,5°C.
Con la febbre alta ho avuto anche, nei primi due giorni, molti dolori
muscolari e un giorno mal di testa.
Altri sintomi: qualche starnuto ogni tanto, senza raffreddore, e
tosse grassa (muco giallo e denso)
Il medico mi ha detto di prendere paracetamolo due volte al giorno,
N-acetilcisteina 600 mg una volta al giorno, e Vitamina C. Antibiotico
se necessario.
Vorrei sapere se la terapia è corretta, grazie.

RISPOSTA
Pregressa malattia di Lyme 54 kg, h 170 cm
Presenta febbre, costipazione nasale, tosse prima produttiva, dopo
secca.
Faranno il tampone

Consigli
- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- desametasone
- Vitamina C
- Vitamina D
- Retinolo tocoferolo alfa acetato
- Ridurre i carboidrati
- Monitorare la saturazione
-
Aggiornamento
I tamponi sono risultati positivi.
La moglie continua la terapia
Nel marito persistenza di tosse e febbre. A lui integriamo la terapia.
Consigli

- Metilprednisolone
- Kaloba

Patologie pregresse: portatrice di pacemaker – Sintomi:


febbre, lombalgia e dolori diffusi (schiena, spalle e braccia)

DOMANDA
Dopo 10 giorni di quarantena fiduciaria ieri sono risultata positiva,
ho febbre alta e dolori ovunque, soprattutto alla schiena, alle
spalle e alle braccia.
Sono portatrice di pacemaker ed ho 63 anni.
Mi hanno consigliato di rivolgermi a voi parlandomene molto bene.
Grazie.

RISPOSTA
Donna, 63anni, 54 kg, 160 cm, libera professionista.
Contatti con amica positiva, da 13 giorni è in quarantena fiduciaria
con tutta la famiglia.
Marito e 2 figlie positivi
Tampone antigenico positivo, molecolare in corso.
Nei giorni precedenti, lombalgia e dolori agli arti.
Da ieri ha febbre fino a 387, cefalea.
Ha assunto Ketoprofene e da ieri Paracetamolo che ho sospeso.
La signora soffre di disturbi del ritmo cardiaco ed è portatrice di
pacemaker.

Consigli:

- Vitamina D
- Vitamina C
- Retinolo tocoferolo alfa acetato
- Ketoprofene
- Montelukast
- Pochi carboidrati raffinati
Patologie pregresse: cardiopatico, iperteso, diabetico, obeso
Paziente ricoverato a rischio INTUBAZIONE Richiesta di
PLASMA

DOMANDA
Buongiorno
mio papà è ricoverato in ospedale a rischio intubazione, sotto
casco, satura bene con il casco, poi per mangiare usa la maschera.
Mio padre ha 63 anni, è cardiopatico, iperteso, diabetico, obeso.
Ieri ci hanno detto che, pur essendo stabile, stanno pensando di
intubarlo.
Grazie.

RISPOSTA
Uomo 63 anni ricoverato da 9 giorni in terapia con eparina
antibiotici e cortisone che ha innalzato la glicemia controllata con
insulina. Il paziente sta peggiorando e questo pomeriggio i medici
hanno proposto di intubarlo. Il paziente si è rifiutato. I familiari hanno
chiesto di praticare il plasma, ma gli è stato risposto che non serve a
niente.

Affidato il caso al Servizio Legale per richiesta di PEC urgente


per infusione plasma.

Paziente sottoposto a infusione di plasma iperimmune.

Aggiornamento
Dopo 22 giorni, il paziente viene dimesso dall’ospedale.
Paziente prima ricoverato da USCA e poi dimezzo - Sintomi:
febbre da 10 giorni

DOMANDA
Buongiorno, ho 70 anni
Da 10 giorni ho febbre ed all'inizio, il medico mi ha detto di prendere
paracetamolo. Dopo una settimana senza risultati sono intervenuti
quelli dell'USCA, sono arrivati con una ambulanza e mi hanno
portato in ospedale. Ma mi hanno dimesso dopo un paio di ore e mi
hanno prescritto:

- Amoxicillina e acido clavulanico


- Pantoprazolo
- Eparina a basso peso molecolare
- Prednisone

Anche se li prendo da quando sono stato dimesso, continuo ad


avere tanta febbre, che scende un po' di tempo con il paracetamolo.
Negli ultimi giorni mi manca il respiro a momenti e poi torna; a casa
ho un saturimetro, ma i valori salgono e scendono, mi hanno detto
che non è affidabile.
Ieri sera mi veniva da vomitare ma avevo solo tosse
Potrei avere delle informazioni specifiche?
Grazie

RISPOSTA
Uomo di 71 anni, Covid 19 da 10 giorni.
Breve ricovero in ospedale.
Esami normali. Rx torace: polmonite interstiziale (strie lineari B di
Kerley presenti).
Dimesso con la terapia descritta sopra.
Oggi la saturazione è 88 – 90. Nel pomeriggio è previsto un controllo
dell’USCA.
Se confermassero bassi valori di saturazione potrebbe essere
necessario il ricovero.

Se resterà a casa, aumentare


- Prednisone aumentare dosaggio 25 mg x 2
- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Vitamine C e D

Aggiornamento
Paziente ricoverato e intubato in terapia intensiva.

Aggiornamento
Paziente tornato a casa dopo 33 giorni.

Contatto continuo con i parenti finché il paziente era in Terapia


Intensiva, poi costantemente monitorato anche con videochiamate.

Patologie pregresse: ipertiroidismo, ipertensione - Sintomi:


febbre, tonsillite

DOMANDA
Buonasera,
ho 48 anni e sono un paramedico di medicina interna al reparto
COVID.
Sono affetta da ipertiroidismo ed ipertensione, Da 3 giorni
tonsillite e febbre a 38

RISPOSTA
Paziente di 48 anni, 76 kg, 166 cm, affetta da ipertiroidismo ed
ipertesa. Positiva al tampone. Tonsillite da 3 giorni, trattata con
Azitromicina. Il Mmg ha prescritto da oggi: Prednisone 25 mg.
Febbre 38 Saturazione buona.

Consigli:
- Azitromicina
- Montelukast sodico
- Vitamina D
- Acido Acetilsalicilico
- Vitamina C
- Ridurre l'apporto di carboidrati raffinati e zuccheri.

Aggiornamento
Dopo 5 giorni è intervenuta l’Usca e telefonicamente le hanno detto
di sospendere terapia in atto (la paziente stava meglio) e di dare
paracetamolo al bisogno.
Ha sospeso e ha ancora febbre, astenia, tosse

Consigli:
- Riprendere la terapia
- Aggiungere prednisone

Aggiornamento
La signora sta bene. Saturazione ottima. Sospende la terapia.
Prosegue con vitamina C e D
Patologie pregresse: Covid a Novembre - Sintomi: persistono
problemi respiratori POST COVID

DOMANDA:
Buongiorno, ho avuto il Covid tra novembre e dicembre.
Sono stata sintomatica ma curata a casa.
A distanza di un mese dalla "guarigione" ho ancora problemi a
respirare.
Ho finito il cortisone ieri, ma non sembra migliorare, I medici dicono
che è bronchiale.
Voi seguite anche questa fase del Covid o solo quella acuta?
Consigli da darmi?
Grazie

RISPOSTA
Donna 50 anni, molto in gamba, si è curata praticamente da sola.

Consigli:
- Vitamina D
- Metagenics
- Vitamina C
- Retinolo tocoferolo alfa acetato
- Vis Heel ed Engystol N, alternati per 20 dì
Patologie pregresse: asma allergica

DOMANDA
Soffro di asma allergica. Positività al Covid 19 dopo il tampone
molecolare effettuato ieri mattina, al quale è seguita la
somministrazione della prima dose di vaccino.
Soffro di asma allergica (parietaria, ulivo, graminacee) che curo con
Montelukast 10 mg e Fluticasone + Vilanterolo 92/22. Prendo 25 mg
di Fenobarbital al giorno per un episodio di origine idiopatica
accaduto nel 2013 sul luogo di lavoro (probabilmente da stress).
Vorrei informazioni sul decorso della malattia.

RISPOSTA
Asintomatico, ma positivo ad un tampone di screening, lo stesso
giorno gli è stata somministrata la prima dose vaccinale, forzando
la sua volontà.
Trattato con Dibase 100000, Retinolo tocoferolo alfa acetato, Vit C,
Picozinco e Montelukast sodico

RIPRESA
Questa sera, a distanza di una settimana dalla vaccinazione, come
temevo e come avevo anticipato al paziente, tosse secca molto
insistente e Sat 93%, anche se non dispnea.
Mai febbre. Temo ADE (Antibody Dependent Enhancement).

Consigli:
- Idrossiclorochina
- Desametasone
- Vit C per os
- Gastroprotettore
- Azitromicina
- Enoxaparina

Patologie pregresse: epilessia in remissione - Sintomi: febbre,


tosse secca

DOMANDA:
Buongiorno,
Purtroppo, mio figlio 17 anni da mercoledì è risultato positivo al
Covid. Ha iniziato con febbre e tosse, ora ha anche il naso chiuso.
Soffre di asma come me. Ora siamo tutti in quarantena. Gli hanno
dato paracetamolo da 1000 (di cui non sono molto convinta), 1
bustina di Fluimicil al giorno e Diidrocodeina Rodanato in caso di
bisogno.
Mi potete aiutare per favore??
Grazie

RISPOSTA
Figlio positivo, 17 anni Temperatura 37,5 °C, tosse secca.
Asmatico, epilessia in remissione da 5 anni. Non riesce a ingoiare
pastiglie.

Consigli:
- Procurarsi un saturimetro
- Ketoprofene
- Bentelan cp effervescenti
- Amoxicillina e acido Ccavulanico in bustine (non prende
pastiglie).

Aspettiamo per antivirale perché di difficile somministrazione.


Non può prendere l’Idrossiclorochina perché affetto da epilessia
anche se in remissione con terapia.
Patologie pregresse: tre ictus e aritmia cardiaca cronica -
Sintomi: febbre, tosse, costipazione nasale

DOMANDA
Vi scrivo per conto di mio padre, vedovo e vive da solo.
È da 4 giorni che ha febbre, max 37,8, tosse e da stanotte ha dolori
allo stomaco. Non ha appetito.
Ha fatto il tampone ed è risultato positivo.
Mio padre inoltre prende parecchi farmaci, tra cui Pradaxa 150mg,
ha avuto 3 ictus (negli anni passati) poi ha aritmia cardiaca
cronica (ha già fatto 4 cardioversioni), ha una carotide
completamente occlusa e l’altra al 50%.
Prende anche farmaci per la prostata e per il colesterolo.
Purtroppo io sono in isolamento a causa del contatto con lui, ho
sentito il mio medico di base che non va ovviamente a visitarlo e gli
ha consigliato il solito paracetamolo.
Visto che la situazione attuale non sembra particolarmente grave,
posso stare tranquilla e devo aspettare che il quadro clinico peggiori
prima di iniziare a preoccuparmi? Mi servirebbe un vostro consiglio.
Vi ringrazio anticipatamente e vi saluto.

RISPOSTA
Uomo 81 anni, 76 kg, 172 cm, Ictus. aritmia ablasa + 3
cardioversioni farmacologiche, ipertrofia prostatica,
ipercolesterolemia.
Dal 31 gennaio febbre 37,8 per un giorno, tosse e costipazione
nasale.
Tampone positivo

Consigli:
- Colchicina
- Azitromicina
- Vitamina D
- Vitamina C
- Saturimetria
Positivo - Sintomi: diarrea, astenia, mialgia, no febbre

DOMANDA
Buongiorno,
scrivo per avere un confronto e un’indicazione di cura per la
patologia Covid.
Nei giorni scorsi ho avvertito alcuni sintomi lievi e al tampone di ieri
sono risultato positivo.
Ora sono a letto senza febbre e con dolori alle articolazioni legato
ad un senso di spossatezza.
Tosse lieve senza problemi di respirazione.
Grazie.

RISPOSTA
Uomo 48 anni, 96 kg, 184 cm. Lieve ipertensione riferita da stress
Famiglia attualmente asintomatica.
Da 5 giorni brividi di freddo, astenia, mialgie, diarrea lieve,
costipazione nasale. Non febbre.
Tampone antigenico praticato ieri positivo, molecolare in corso.
In terapia con paracetamolo e Fluimucil.

Consigli:
- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Ketoprofene
- Vitamina D
- Vitamina C
- Retinolo tocoferolo alfa acetato
- Dieta chetogenica
- Controllare la saturimetria
Nucelo Familiare MARITO: Ricovero per Covid MOGLIE:
Patologie pregresse, obesa - Sintomi: spossatezza, giramenti
di testa, saturazione 95%

DOMANDA
Buongiorno,
Avrei necessità di parlare con voi per la situazione di mio padre,
84enne, che è stato ricoverato per Covid nella giornata di ieri.
Prima del ricovero, nonostante le nostre insistenze, il medico di base
non gli ha prescritto nulla di più che il paracetamolo. Dopo un
controllo con saturimetro, inizialmente a 85% e poi oscillante tra
90/92%, ho chiamato il 118 e da qui il ricovero.
Vista l’età e i rischi connessi, vorrei capire se e come posso seguirlo
per avere la certezza che sarà curato adeguatamente.
Grazie

RISPOSTA
Il padre ricoverato è in trattamento con cortisone, eparina e con 2
litri di ossigeno, satura bene.
Non necessita del nostro supporto.

RISPOSTA CASO CORRELATO (2 ore dopo)


La madre (obesa) è stata visitata a domicilio da USCA.
Ha dolori, profonda spossatezza, giramenti di testa, SpO2 95%
Unica terapia consigliata: paracetamolo

Consigliato:
- Azitromicina
- Betametasone
- Riduzione carboidrati, soprattutto semplici
- Monitoraggio saturazione
(Ricovero) - Sintomi: febbre da 10 giorni RICOVERATO per
polmonite interstiziale

DOMANDA
Ho 72 anni e vi contatto perché ho la febbre da 10 giorni
Il medico di base mi ha detto di prendere paracetamolo, ma dopo
una settimana senza risultati, 4 giorni fa è intervenuta l’USCA e sono
stato portato in ospedale e dimesso dopo qualche ora.
Mi hanno prescritto: amoxicillina con acido clavulanico,
pantoprazolo, eparina a basso peso molecolare e prednisone.
Sono al quarto giorno di cura, ma continuo ad avere febbre alta, che
scende un po' per qualche ora con paracetamolo. Negli ultimi giorni
mi manca il respiro a momenti. Ho a casa un saturimetro ma i
valori sono instabili. Ieri sera mi veniva da vomitare ma credo che
fosse dovuto alla tosse, non allo stomaco.
Credo che la cura non funzioni… per favore potete aiutarmi? Non
vorrei essere ricoverata
Attendo un vostro riscontro. Sono molto confusa e preoccupata.

RISPOSTA
Paziente di 72 anni, Covid 19 da 8 giorni. Breve ricovero in
ospedale
Esami normali. Rx torace: polmonite interstiziale (strie lineari B di
Kerley presenti)
Dimessa con la seguente terapia:
- Amoxicillina e acido Clavulanico
- Eparina a basso peso molecolare
- Pantoprazolo
- Prednisone
Saturazione 88 – 90. Nel pomeriggio è previsto un controllo USCA.
Se confermassero bassi valori di saturazione potrebbe essere
necessario il ricovero.
Se resterà a casa:
- aumentare Prednisone a 50 mg/die
Aggiungere:
- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Vit C
- Vit D
La malattia ha avuto un decorso insolitamente lungo ma è guarita.
Paziente il nonno Patologie pregresse: endocardite con
sostituzione valvolare, diabete - Sintomi: febbre e tosse CASO
CORRELATO, la nonna: persiste febbre elevata, visita
domiciliare

DOMANDA
I miei nonni, 79 anni entrambi, risultano positivi al tampone.
Nonno da una settimana ha tosse, febbre max 37,9°C e
saturazione 96%.
Nonna ha febbre da quattro giorni, che oscilla e sale fino a 39°C.
Ha anche mal di testa, mal di stomaco e non riesce a dormire.
Ha preso acido acetilsalicilico e paracetamolo La saturazione è
altalenante fino a 94% e ha le estremità sempre fredde.
Il medico di base dice che non può visitare a domicilio e prescrive
Celecoxib, che nonna inizia immediatamente.
Il medico dice che ci si può recare in appositi centri per eseguire un
RX, ma nelle loro condizioni credo sia pericoloso. Voi potete
effettuare una visita a domicilio ed eseguire RX?
Vi prego chiamatemi non so che fare.

RISPOSTA A (per il nonno)


Uomo 79 anni normopeso, iperteso, tiroidectomizzato,
endocardite 4 anni fa con sostituzione valvolare
Da 8 giorni tosse, astenia e febbre fino a 37.9 °C.
Tampone molecolare positivo. Saturazione buona
In terapia con:
- Acido Acetilsalicilico
- Vit C
- Vit D
Consigli:
- Azitromicina
- Proseguire vit D
- Vit C
- Ibuprofene x2
- Saturimetria

Aggiornamento (1 giorno dopo)


Riferiscono il giorno successivo diabete tipo 2 trattato solo con
dieta.
Persiste febbricola. Saturazione 95%
Aggiungo Enoxaparina

Aggiornamento (3 giorni dopo)


Visita domiciliare.
L’obiettività polmonare è negativa (recente bcp sx).
Satura 99, polso respiro e pressione arteriosa normali.
Prosegue azitromicina, eparina a basso peso molecolare,
prednisone con controllo glicemia per 3 giorni.
Chiamare al bisogno.

RISPOSTA B (per la nonna)


Donna 79 anni, 70 kg, 165 cm. Ipertesa, protesi al ginocchio. Dal
4 giorni tosse e febbre fino a 39°C, saturazione 94%, in corso di
febbre, astenia, cefalea.
Non ha fatto tampone.

In terapia con:
- Acido Acetilsalicilico alternata a Paracetamolo
- Vit D 2000
Consigli:
- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Vit D
- C-tard
- Ibuprofene
- Omeprazolo
- Saturimetria
Aggiornamento (1 giorno dopo)
Persiste febbre elevata, poca tosse.
Rx torace fatto a domicilio: polmonite interstiziale bilaterale.
Saturazione 95%.

Aggiungo:
- Prednisone
- Eparina a basso peso molecolare

Aggiornamento (3 giorni dopo)


Visita domiciliare:
Migliorato il repertorio ascoltatorio polmonare.
Splenomegalia stazionaria.
Ricomparsa febbre 39°C.
Desatura a 88% in corso di puntata febbrile. Con 3 litri/m/di O2 risale
a 91%

Aggiungo:
- Levofloxacina Emiidrato
MA DEVE SOTTOPORSI AD ESAMI!!!
Contattato il MMG, aspetto una sua chiamata per valutare anche
ricovero

Sintomi: Febbre elevata e persistente tosse

DOMANDA
Buongiorno,
mio padre questa mattina ha 38, °C di febbre. È da 2 giorni con la
febbre.
La tosse e mal di gola ha iniziato ad averli da inizio settimana.
Ha preso 1 bustina di ketoprofene sale di lisina ed è scesa la
temperatura.
Giovedì mattina febbre a 37,2°C.
Abbiamo misurato con saturimetro l'ossigenazione e ieri era a 96%
con battiti tra 80 e 85.
Dalle 10,30 questa mattina ha preso vitamina C 4 volte, 3 cucchiaini
di miele e limone e vitamina D.
Ieri sera febbre a 38°C, ha preso 1 bustina di ketoprofene sale di
lisina e ha fatto i gargarismi con argento colloidale ionico.
Stamattina febbre a 38,6°C, ossigenazione sangue 95/96% e battiti
a 100 / 102.
La dottoressa dice di continuare con vitamina C, non prendere
ketoprofene sale di lisina (il virus muore a 39.5°C) e di fare i
gargarismi con l'olio che abbassa la febbre.
È corretta la procedura, bisogna fare altro?

RISPOSTA
Eta’ 55 anni, 80 Kg, 1,79 cm.
Iperglicemico. Nessuna terapia in corso.
Tampone positivo da ieri mattina.
Febbre elevata da giovedi, saturazione = 96-97%.
Ecg nella norma, non diabete, questa mattina temperatura 37,5°C,
non allergie, non ageusia e anosmia, non cardiopatia, non favismo.

Consigli:
- Idrossiclorochina
- Azitromicina
- Prednisone
- Zinco Picolinato
- DIFESA QLC
- Vitamicina C
- Ibuprofene
- Vitamina D
- Eparina a basso peso molecolare
- Controllo saturimetria due volte die e temperatura e inviare i
dati
Covid: essere umano e la medicina personalizzata
Spero che le schede siano riuscite nell'intento di dare un'idea di come ad ogni
paziente venga “cucito” il proprio vestito. Non può essere troppo “stretto” (carente
di farmaci) e neppure troppo largo (eccesso immotivato di utilizzo dei farmaci).
Di certo non può essere INESISTENTE come le terapie assegnate nei protocolli
delle autorità sanitarie nei paesi occidentali, rappresentate dalla sola Tachipirina:
di fatto non esiste una terapia ma soltanto un antipiretico che serve, non a curare,
ma ad abbassare la febbre.
Nel nostro Centro Assistenza avremmo potuto optare per il "vestito largo", come fa
qualche medico che si improvvisa nella cura del Covid. Cioè prescrivere
il massimo del dosaggio di tutti i farmaci disponibili, indipendentemente dalla fase
della malattia. Di certo rimane una via preferibile, rispetto a quella che indica la
sola Tachipirina ma, ci siamo resi conto che, nella stragrande maggioranza dei
casi verrebbe somministrato un carico di farmaci eccessivo, inutile e dannoso.
La scelta del Centro Assistenza di Ippocrate è stata quella più difficile:
personalizzare la terapia in relazione ai sintomi, alle patologie pregresse, alla età,
al valore della glicemia e altro. Nelle schede avete avuto modo di vedere come le
Linee Guida vengano applicate a seconda delle situazioni.
Il Covid richiede medicina personalizzata, monitoraggio costante, intervento rapido
all'aggravarsi dei sintomi.
Il mondo scientifico rincorre ormai da piu’ di un anno la soluzione definitiva che
continua a non arrivare o a non dare risultati (il vaccino, il farmaco x o y), la
soluzione definitiva che metta fine a tutto questo e, nel frattempo, non si accorge
che la soluzione ce l’abbiamo sempre avuta. Come dissi una settimana fa ad una
giornalista, se il Covid fosse arrivato 40 anni fa, non avrebbe fatto tutti questi
morti. I medici l’avrebbero rapidamente curato nello stesso modo in cui allora
curavano la polmonite interstiziale da micoplasma pneumoniae, come mi disse fin
dall’aprile 2020 il mio carissimo amico Alberto Palamidese, uno dei migliori
pneumologi italiani. Lui usava gli stessi farmaci che ora, soltanto uno sparuto
numero di medici usano, con successo, nelle terapie domiciliari. Medici che non
hanno rinunciato a utilizzare le cure che ci sono e che salvano.
Il paziente che si rivolge al Centro Assistenza di IppocrateOrg viene monitorato
giornalmente, contattato più volte al giorno nei casi più gravi. Gli viene chiesto non
solo il livello di saturazione, ma anche la sua variazione durante l'arco della
giornata, la frequenza respiratoria, la frequenza del battito cardiaco, la
temperatura dell’estremità degli arti: per non perdere il momento in cui intervenire
immediatamente con altri farmaci, oppure organizzare l’immediato ricovero.
Le schede riportate hanno avuto soltanto il compito di mostrare le terapie in
relazione al soggetto e alla gravità della malattia e delle patologie pregresse. Ma
la storia continua oltre quelle schede esemplificative: nella realtà il paziente, ogni
paziente, viene sempre seguito quotidianamente fino a guarigione.
Insomma, più di tremila pazienti curati con successo.
Tutti salvi, tranne due, Cesare e Carlo che sono mancati perché arrivati tardi e
con patologie importanti.
Al momento in cui scriviamo (20 febbraio 2021) tutti i casi presenti a livello
mondiale, comprese le diverse varianti del virus, sono casi trattabili secondo le
linee guida e le modalità di cura che abbiamo presentato.
Non sappiamo ciò che il futuro ci riserva, non sappiamo se l’avvento di anticorpi
monoclonali ci permetterà di curare più facilmente i pazienti e non sappiamo
neppure se altre varianti del virus rimetteranno in discussione il percorso fin qui
fatto e ci chiameranno ad altre sfide. I Coronavirus storicamente hanno dato prova
di diminuire nel tempo la loro aggressività mentre, inspiegabilmente, il Sars-Cov2,
improvvisamente, a più di un anno dal suo debutto, inizia a produrre, in
contemporanea, in diverse parti del pianeta, una fioritura di varianti che, al
momento in cui andiamo in stampa, appaiono essere più aggressive. Dinamiche
che necessitano di essere viste più da vicino ma anche, forse, studiate nel
complesso di un unico fenomeno.
Ci vogliamo soffermare, a conclusione di questo breve manuale, su quanto non è
stato ancora detto e che richiede la massima attenzione nella lotta al Covid perché
importante ed al pari dei farmaci utilizzati: le difese immunitarie del nostro
organismo.
Il Covid ha messo in evidenza la fragilità delle persone affette da altre patologie
ma anche di quelle persone che non si alimentano correttamente, che non si
espongono sufficientemente alla luce solare, che non praticano attività fisica e non
riescono o possono gioire della loro esistenza. Tale fragilità è rappresentata, nei
valori ematochimici, da un rialzo della glicemia e da valori troppo bassi di vitamina
D, da valori ormonali alterati. Spessissimo livelli che si avvicinano ripetutamente al
valore 100 di glicemia sono rappresentativi di uno stato infiammatorio subclinico
diffuso e di un livello di stress ossidativo elevato: fattori che espongono
all’insorgenza di qualunque patologia.
Recenti studi iniziano a mettere in relazione valori alti di glicemia (seppur ancora
all'interno della soglia considerata di normalità) e valori bassi di vit. D con la
maggior esposizione all'insorgenza del cancro al seno e del cancro alla prostata.
Un eccesso di zuccheri, carboidrati raffinati e proteine nella dieta aumentano
l'IGF-1, fattore di crescita che spinge alla replicazione delle cellule cancerogene e
che inizia ad essere considerato quale concausa di insorgenza di molte forme
neoplastiche.
Insomma, il Covid, come il cancro ed altre malattie non trasmissibili, trova terreno
fertile quando i nostri equilibri interni sono stati alterati da stili di vita errati protratti
nel corso degli anni.
Dalle esperienze maturate come Centro Assistenza mi permetto, da non medico
ma implicato fortemente nella battaglia per il diritto alla salute di ogni singolo
individuo e del pianeta in cui vive, di consigliare vivamente, quale atteggiamento
corretto per la prevenzione della malattia:
l'integrazione di vit. D – molto meglio se attraverso l’esposizione ai raggi
solari (quando non in eccesso - casi estremamente rari),
eliminazione di zuccheri raffinati e riduzione di carboidrati raffinati,
attività fisica quotidiana,
utilizzo di alimenti e fitoterapici ad azione antivirale
e la ricerca del benessere emozionale.

Nell'elenco degli integratori consigliati nelle nostre linee guida, per i pazienti
positivi asintomatici, potete trovare quanto vi serve per aumentare le vostre difese
immunitarie che non servono soltanto per il Covid, ma per ogni patologia.
Sottolineo però che, anche gli integratori, vanno assunti solo dopo aver sentito un
medico esperto in materia.
Ricordo che oltre ad un Centro Assistenza Covid, abbiamo da mesi attivo anche il
Centro Prevenzione Covid gestito da medici a cui potete rivolgervi inserendo
nell'Oggetto della e-mail la parola Prevenzione al posto di Assistenza.
L’emergenza ha imposto l’uscita di questo manuale, ben prima di una
pubblicazione sul tema pur importantissimo della Prevenzione che vedrà la luce
presto.
Speriamo che questo lavoro possa essere di aiuto a coloro che vogliono
richiedere cure adeguate e possa indicare la via a quei medici che decidono di
seguire i loro pazienti e non le indicazioni di protocolli sanitari che non curano.
I medici di IppocrateOrg faranno seguito a questo manuale con una pubblicazione
medica che fornira’ sostegno scientifico a quanto qui affermato.
L’esperienza maturata dai medici di IppocrateOrg che operano nel Centro
Assistenza è servita a salvare vite umane e ci è anche servita ad avere la
conferma sul campo che di Covid, se curati precocemente, a domicilio, con terapie
personalizzate si guarisce sempre.

Ringraziamenti
Devo ringraziare tutti. Tutti gli appartenenti al Movimento. Coloro che discutono
nelle ormai 60 Chat di varie tematiche, ai gruppi di lavoro medico-scientifici, ai
componenti del Comitato Medico Scientifico, ai nostri medici che salvano vite, ad
Antonio Palma che si e’ preso l’onere e l’onore di coordinarli, al personale che ci
aiuta nel mantenere efficiente l’apparato organizzativo, ai consulenti che ci offrono
i loro servizi gratuitamente, agli aderenti che ci seguono dal 5 maggio scorso e
non si sono ancora stancati, a quelli che si sono aggiunti per strada in tutte le parti
del mondo.
Un grazie va, in particolare, ai parenti delle persone guarite che ci scrivono
ringraziandoci. Quei ringraziamenti valgono più di ogni compenso perché
instaurano un legame di umanità tra persone che si danno una mano e ci aiutano
a proseguire.
Non vi può essere vita vera se non diamo una mano al nostro prossimo, che ne ha
bisogno, e se di ritorno non riceviamo la sua gratitudine. E viceversa. Questi due
atteggiamenti fanno nascere una relazione tra simili. Una relazione vera, non di
interesse. Una relazione che pesca alla nostra essenza di esseri umani che
necessita dei propri simili per vivere appieno l’esistenza.
Questo è il progresso, tutto il resto, direbbe una giovane amica nel suo gergo
giovanile, è fuffa.
I Medici del Centro Assistenza ci hanno insegnato anche questa lezione.
Il compito del Movimento Ippocrate sarà di diffonderla.

COMITATO MEDICO SCIENTIFICO

Prof. Juan C. Bertoglio Cile


Prof. Khodor Haidar Hassan Libano
Prof. Alberto Palamidese Italia
Prof. Dilip Pawar India
Prof. Enzo Soresi Italia
Dott. Paolo Martino Allegri Italia
Dott. Paolo Baron Italia
Dott. Roberto Bevilacqua Italia
Dott. Gian Mario Boffano Italia
Dott. Luca De Fazio Regno Unito
Dott. Mario De Veredicis Italia
Dott.ssa Marie Candide Horace Madagascar
Dott.ssa LaQuanda Jefferson Stati Uniti d’America
Dott. Marco Mattorre Italia
Dott. Antonio Palma Italia
Dott. Libertario Raffaelli Italia
Dott. H. J. Alejandro Soderini Argentina
Dott. Andrea Stramezzi Italia
Dott.ssa Anju Vemben-Remy Mauritius

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