Si porta avanti il concetto di darwinismo sociale: uno stravolgimento della teoria di darwin che viene interpretata come
vittoria del più forte e non del più adatto.
In generale tutto il periodo dell’anteguerra è una corsa al riarmo con enormi spese militari.
É periodo di grande esaltazione della guerra, nessuno di coloro che esaltano la guerra si aspetta ciò che sarà la prima guerra
mondiale; ci sono armi così potenti che non si può più contare sulla sola tattica e gli eserciti si fronteggiano per anni nelle
trincee inoltre vengono coinvolte anche le popolazioni civili.
L'atteggiamento generale a livello politico è di antidemocrazia e antiliberalismo. I regimi democratici e liberali fondati su
rappresentanza, discussione in parlamento ecc, vengono percepiti come ammassi di persone inconcludenti e irresolute. Sono
luoghi in cui la nazione marcisce e vengono visti come qualcosa di poco funzionale.
Viene portato avanti il mito dell’eroe che riesce a trascinare le folle, l'attenzione si concentra attorno a questa figura.
Le masse con la ragione, la democrazia e il buon senso non vengono scosse, ciò avviene solo in presenza di un capo
carismatico.
[Tommaso Marinetti è un esponente del futurismo italiano che esalta la guerra]
I francesi hanno un impeto di nazionalismo con il quale ha origine l’action francaise, una destra molto aggressiva alla base
delle cui tesi c’è il declino della Francia con la caduta della monarchia, che doveva essere restaurata. Inoltre c’erano
sentimenti di rivincita contro la Germania che aveva portato via Alsazia e Lorena.
Tra i tedeschi era molto forte il pangermanesimo ovvero l’unificazione di tutti gli individui di razza germanica al fine di
portare al comando questa razza superiore. É una teoria razziale concepita in Europa che non poteva affermare la superiorità
della razza bianca, quindi afferma quella della razza ariana.
Sul versante russo abbiamo il panslavismo, trasposizione del pangermanesimo in territorio slavo, anche questo porta con sé un
principio di razzismo. In questo periodo ci furono grandi uccisioni di ebrei, pogrom ( погром, sommosse popolari antisemite)
in cui si assisteva ad assassini programmati: si individuava un villaggio ebreo e lo si attaccava.
In italia c’era il movimento nazionalista italiano, con pochi aderenti ma molto attivi. Non avevano un seguito popolare
importante, ma molta visibilità e importanti sostegni. Verso la fine del 1800 Theodor Herzl, un giornalista ebreo, a fronte di
tutte le persecuzioni che gli ebrei stavano già subendo, comincia a progettare un ritorno in Palestina: intendevano però fondare
un nuovo stato, quello di Israele, come comunità politica autonoma e non creando una comunità in comunione con quella
araba locale, ma sostituendola. Il sionismo, cioè il diritto dell’autoaffermazione del popolo ebraico, prevede mezzi non
tollerabili.
Il 1800 è caratterizzato dal liberalismo e dal capitalismo, gestiti da borghesia e classi medie. Questo clima crea le masse
operaie che, prendendo maggior coscienza di sé e creando partiti di masse, prendono terreno con scioperi e lotte e minacciano
la borghesia che li ha fatti sorgere. La borghesia, minacciata da questi partiti, rinuncia ai propri principi fondanti ovvero libertà
ed eguaglianza alleandosi con i nazionalisti e i conservatori che negano da sempre i principi dello stato liberale (esso si
degrada perché i suoi fondatori non lo sorreggono) fino a giungere all’autoritarismo e al fascismo. Tutto questo prima, durante
e dopo la prima guerra mondiale.
INGHILTERRA
L'Inghilterra vittoriana è al massimo della sua potenza e grazie al suo impero è l’unica che non ricorre al protezionismo. I suoi
territori diventano gradualmente dominions (l’ultima a diventarlo è l'Irlanda). Aveva un regime liberaldemocratico molto
avanzato poiché viene ampliato il voto e la vita politica è ideale.
Vengono portate avanti molte riforme sociali come la maggiore tassazione per i ceti abbienti, aumento delle tutele (come la
garanzia di istruzione). Questo clima di benessere e grossi attriti porta alla nascita del partito laburista (di centro sinistra)
senza mai arrivare ai presupposti per l’autoritarismo.
Gli irlandesi però non sono d’accordo a far parte della Gran Bretagna e quando viene proposta la home rule (regole da seguire
all'interno di una suddivisione amministrativa) esplode il partito Sinn Féin (noi stessi da soli, esprimeva la volontà di
autogoverno dell’Irlanda) che porterà avanti attentati per l’indipendenza totale.
FRANCIA
In Francia dopo la caduta di Napoleone III viene istituita la terza repubblica e vi è una grande instabilità politica. L'Affaire
Dreyfus (il maggior conflitto politico e sociale della Terza Repubblica, scoppiato a seguito dell'accusa di tradimento e
spionaggio a favore della Germania, nei confronti dell’innocente capitano alsaziano di origine ebraica Alfred Dreyfus).
mischia antiprogressismo e antisemitismo.
La Francia si divide nella parte socialista e in quella militare, razzista.
Da queste contese la Francia esce rafforzata a sinistra con una forte collaborazione tra radicali e socialisti. I radicali sono i
liberali di sinistra definiti così perché vogliono una radicale distinzione tra stato e Chiesa, tramite una radicale applicazione del
principio di uguaglianza. La sinistra vince le elezioni del 99.
Clemenceau è il primo ministro che dà inizio a riforme improntate sulla laicità ad esempio la separazione totale tra stato e
chiesa togliendo ogni sostegno economico alle organizzazioni cattoliche e non rinnovando il concordato napoleonico, (legge è
tuttora in vigore).
25/03/2020
Ci sono anche importanti riforme a livello sociale come quella di Jules Ferry che segnò l’istruzione pubblica francese: la
scuola pubblica era intesa come un laboratorio di educazione dello stato, i maestri sentivano la missione di dover insegnare
l'importanza della comunità statale della Francia.
Si dà anche un importante impulso alla colonizzazione francese, che sta diventano una potenza notevole.
La Francia investe nella Russia: l'industrializzazione russa progredisce mediante i capitali francesi e ciò, contrariamente a
quello che voleva Bismarck, cioè una la Francia isolata, porta all'avvicinamento tra Francia e Russia.
La Francia si presenta come uno stato laico, patriottico, in via d’espansione e in avvicinamento con la Russia per motivi
economici.
GERMANIA
La Germania è un impero che si sta consolidando in un modo molto rapido. Bismark vuole che diventi l’ago della bilancia
dell’Europa.
La sua crescita economica è basata su agrari e industriali e adotta una politica protezionista.
All’interno si pone il problema con i cattolici che sono visti come una presenza problematica: l’impero tedesco voleva
arrivare all’unificazione, com’era stato in Francia, ma qui c’erano minoranze etniche che i cattolici volevano salvaguardare.
Nel mondo luterano i cattolici sono sempre visti male poiché fanno riferimento a una forza straniera, il Papa.
Bismarck porta avanti il Kulturkampf (conflitto tra Stato tedesco e Chiesa cattolica) cercando di estromettere i cattolici e
emarginarli, alla fine però c’è una condizione di tipo politico-sociale che costringe Bismarck a rivedere questo discorso,
poiché, a causa dell’industrializzazione, la parte socialista aumenta il suo potere e Bismarck trova più opportuno allearsi con i
cattolici per battere in parlamento la parte socialista. Nascerà poi il partito cattolico che sarà sempre alleato con le forze al
governo.
Inoltre fa un importante legislazione sociale concessa in modo paternalistico, ovvero non ascoltando ciò che la nazione
chiede, ma pensando di sapere le sue necessità.
Nel 1888 però cambia tutto con la salita al trono di Guglielmo II, che è aggressivo e militarista e non apprezza la politica
tattica di Bismarck (che si dimetterà nel 1890).
In generale l’economia tedesca continua sotto il segno del protezionismo e in politica rimane conservatrice, non dando spazio
ai partiti nuovi e alle forze liberali. La popolazione tedesca cresce tantissimo sia a livello demografico che economico: questa
crescita giustifica per Guglielmo II il fatto che sia necessaria un’espansione.
Guglielmo II concepisce la follia della Weltpolitik (politiche militari aggressive adottate alla fine del XIX secolo) con una
Germania superiore a tutti gli altri stati e che può eliminarli con le sue armi.
Questa politica di potenza allontana la Germania dal Regno Unito che si avvicinerà alla Francia.
Guglielmo II continua ad appoggiare le pretese austriache nei Balcani che si contendeva con la Russia.
Nella seconda guerra balcanica infatti tiene apertamente le difese dell’Austria, allontanandosi dalla Russia che si avvicinerà
all’orbita franco-inglese.
All’interno della Germania i partiti di opposizione orientati nell’ambito socialdemocratico sono deboli e divisi e quindi non
sono una forza compatta: infatti non riusciranno a portare avanti l’opposizione.
IMPERO AUSTRO-UNGARICO
Venne chiamato Austro-Ungarico, poiché l’impero austriaco era composto da molte etnie che reclamavano l’indipendenza.
L’etnia più potente era quella ungherese che guidata da Lajos Kossuth nel 1867 aveva ottenuto la doppia corona.
I governanti dell'Austria pensano all’ipotesi del trialismo: un'entità che sarebbe diventata l’impero austro-ungarico-slavo con
gli slavi che costituivano un governo semi-indipendente come gli ungheresi.
[Quando si parla di trialismo i serbi si arrabbiano, poiché avrebbero portato via i territori che volevano unire]
L’Austria è uno dei centri di cultura più importanti dell’Europa con personaggi di grande spicco sono come Freud, Mahler.
C’era una situazione di libertà e apertura.
Se politicamente l’Austria ha varie tensioni, culturalmente è molto avanzata: si sta andando verso una certa liberalizzazione e
democratizzazione delle istituzioni, senza ambizioni coloniali con la volontà di conquistare i Balcani che porterà a vari
problemi sia con la Russia che con i serbi.
Nel 1908 ci fu una rivoluzione politica in Turchia con la deposizione del sultano da parte dei giovani turchi, mentre questa
nazione è solcata da tutti questi problemi con tentativi di modernizzazione, i problemi esteri vengono in secondo piano
portando a una crisi dell’impero ottomano che lascia la libertà all’Austria di conquistare la Bosnia-Erzegovina.
Questa azione non viene accettata dalla Serbia e tra il 1912-13 ci saranno guerre ferocissime nei balcani.
IMPERO RUSSO
L’impero russo è notevolmente esteso.
È un impero autocratico: lo zar ha un potere assoluto, ma ancora più assoluto di quello di Hobbes; nell'autocrazia il potere si
identifica con la persona, per questo ci furono molti attentati verso le persone che detenevano il potere (come nel caso si
Alessandro II).
Era una politica fortemente repressiva e illiberale, molto antiquata: tutti i tentativi di modernizzazione e di sollevare le
condizioni della popolazione vengono represse.
Lo zar Alessandro III restaura il potere dei nobili e con questo la Russia va politicamente incontro al suicidio.
Porta avanti un discorso di persecuzione religiosa e russificazione forzata, l’elemento slavo-russo e la religione ortodossa sono
quelle le uniche accettabili.
Tra le persecuzioni, i pogrom, sommosse popolari antisemite, sono le peggiori.
Le condizioni peggiori erano quelle dei contadini con un’agricoltura molto arretrata, nonostante le riforme che però non
ascoltavano il loro bisogno di terre per il sostentamento: la riforma prevedeva che le terre venissero vendute e non regalate
quindi solo i contadini più ricchi potevano aggiudicarsele.
La riforma agraria provoca una differenziazione sociale tra i contadini: i kulaki (кулак) che sono riusciti a ottenere la terra
diventando benestanti, e gli altri, più poveri che non riescono ad acquistare le terre.
In economia c’è un tumultuoso sviluppo solo grazie ai capitali stranieri e solo in alcune zone, ma tutti i proventi delle
industrie non andranno a creare una classe operaia.
La nobiltà russa è ancora lontanissima dalla realtà e dai mutamenti che stanno avvenendo.
Il nuovo zar Nicola II prosegue sia sull’autocrazia, rafforzando i poteri personali, che sull'industrializzazione forzata.
L’industrializzazione avrà soprattutto il risultato di creare una vasta schiera di operai da cui prenderà piede la rivoluzione,
cresce anche poco la borghesia che non sarà quella capitalista, ma dei funzionari, degli impiegati.
Questa borghesia, che fa riferimento allo stato liberale, chiede la monarchia costituzionale: non vogliono distruggere lo stato
vogliono la limitazione del potere autocratico.
Il vero problema però sono i contadini e gli operai: tra i contadini si afferma il partito socialrivoluzionario (SR) che non deve
essere confuso con il partito marxista, poiché ha un'impostazione anarchica ovvero vuole la distruzione dello stato senza avere
delle proposte alternative, è populista, perché si riferisce al popolo senza un’organizzazione con l'ingenua convinzione che
distrutto il potere l’uomo si saprà governare, questo partito si afferma tra i contadini perché sono disperati e non sanno a chi
affidarsi.
Tra gli operai invece, più organizzati e con una coscienza di classe maggiore, si diffonde il partito socialdemocratico che si
dichiara di ispirazione marxista.
Per i marxisti c’è una legge generale del processo storico che ha prodotto la nuova classe sociale del proletariato e che
distruggerà la borghesia costruendo il mondo perfetto del comunismo.
Tra i marxisti ci sono due correnti che si staccano:
- i massimalisti dicono che non bisogna collaborare con lo stato borghese e bisogna preparare la rivoluzione;
-i riformisti dicono di inserirsi a livello democratico nello stato e fare dei cambiamenti dall’interno.
Il massimalismo e il riformismo si manifestano nel partito socialdemocratico nel congresso del 1903 in due correnti:
-i bolscevichi (большевики), che sono la maggioranza nel congresso, ma la minoranza nel partito; portano avanti un discorso
massimalista dicendo di saltare la fase borghese e passare subito alla dittatura del proletariato guidando il popolo, poiché non
aveva ancora creato una coscienza rivoluzionaria;
-i menscevichi (mеньшевики́) che sono la minoranza nel congresso, ma la maggioranza nel partito non vogliono saltare la
fase borghese e sono convinti che sia necessario passare per la rivoluzione borghese.
Sia socialdemocratici sia socialrivoluzionari sono clandestini.
La situazione in Russia è peggiore dopo la guerra contro il Giappone per il controllo del nord della Cina del 1905 che causa
ulteriori disastri economici.
Il 22 gennaio del 1905 una manifestazione pacifica a San Pietroburgo dettata dalla richiesta di pane e di aiuto viene repressa
dai soldati e passa alla storia come “la prima domenica di sangue”.
Questa ottusità dello zar fa si che all’interno della classe dei contadini e degli operai si comincino a formare i Soviet (Совет)
cioè i consigli: sono organi spontanei di democrazia diretta che sorgono all’interno di una fabbrica, di un villaggio o di un
reggimento. Sono organi che hanno a che fare con poche persone e portano avanti un discorso di autogoverno. All’interno
della fabbrica ci si organizza e si prendono delle decisioni che verranno imposte alla dirigenza.
Per cercare di sistemare un po’ le cose lo zar crea la Duma (Ду́ма) ovvero il parlamento che in realtà ha solo un valore
consultivo ed è a suffragio censitario, quindi la presenza più importante è quella del partito liberale detto il partito cadetto
(cadetto= costituzionale democratico) fondato dal principe L’vov (Георгий Евгеньевич Львов).
Viene tentata anche una riforma agraria che viene contestata da tutti.
La situazione russa è disastrosa e peggiorerà dopo la prima guerra mondiale con lo scoppio della rivoluzione.
Le due figure di spicco dell'interventismo sono : Gabriele D’Annunzio che ha capito a rovescio il superuomo di Nietzsche ed
è un trascinatore di folle e Benito Mussolini che partendo da posizioni di sinistra arriva a sostenere la guerra e per le sue
posizioni verrà espulso dal partito socialista ciò gli farà fondare il partito d’Italia, in breve tempo convertirà la sua fede
socialista in qualcosa di molto diverso. Sono entrambi grandi oratori e riescono a dire ciò che le persone vogliono sentirsi dire.
Anche il fronte culturale esalta la guerra: il futurismo è contro il passatismo presente in Germania e in Austria.
Tutti gli interventisti hanno come collante comune l’antigiolittismo.
Il 26 aprile del 1915 viene firmato un patto segreto, il patto di Londra, con la Triplice Intesa conosciuto solo da Salandra,
Sonnino e dal re che prevede in caso di vittoria: Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia, Trieste, Istria, Dalmazia. Alcune di
queste terre non saranno date all’Italia per l’assenza di popolazione italiana come ad esempio la Dalmazia la cui totalità degli
abitanti era salvi. Questo patto solleticava molto le mire espansionistiche italiane che avrebbe avuto un posizione di primo
piano nel mar mediterraneo. Rimase segreto fino alla rivoluzione russa.
Il patto firmato obbligava l’entrata in guerra entro un mese, ma c’era il problema dell’opinione pubblica neutrale: infatti il
parlamento che dovrebbe ratificare il patto non lo farà perché è per la maggior parte neutralista.
In questo mese,in cui bisogna convincere l’italia a entrare in guerra, si scatena un mobilità d’opinione impressionante come
nel maggio del 1915 l’inaugurazione del monumento dei 1000 che è il pretesto per un tirata incredibile in favore della guerra.
Per tutto maggio, definito le radiose giornate di maggio, si susseguono manifestazioni, titoli di giornali tanto che piano piano
,nella coscienza che si sta diffondendo, la parola neutralista prende il tratto di traditore e ciò cambia molto l’opinione pubblica.
D’Annunzio si scatena con i suoi discorsi, poiché capisce l’importanza dell’uomo forte e del suo rapporto con le masse: la
massa senza struttura interna forte viene governata molto bene dall’esterno da un uomo forte e carismatico .
Queste folle sono borghesi: infatti sarà la borghesia a portare avanti questo discorso della guerra.
Il giorno prima della votazione si comprese che la maggioranza dei deputati erano ancora neutralisti: infatti passano da casa di
Giolitti e gli lasciano il loro biglietto nella posta facendogli comprendere che votano contro la guerra.
Salandra allora dà le dimissioni, il re le rifiuta e rifiutandole il re getta una sfida aperta al parlamento disconoscendo la sua
volontà, così il parlamento approva l’entrata in guerra perchè non è in grado di reggere una crisi di governo in questo
momento. Inoltre in questo momento i neutralisti venivano aggrediti.
il 24 maggio del 1915 l’Italia entra in una guerra che viene presentata come una grande avventura patriottica.
La classe sociale che favorisce questa entrata è il ceto medio e per la prima volta riempie le piazze che prima veniva riempite
dagli operai.
I collanti comune oltre dall'antigiolittismo sono l’antiparlamentarismo e antiliberalismo che vengono visti come governi
blandi, quando invece c’era bisogno di uno stato forte.
La guerra sarà difficile e dolorosa, inoltre sarà in montagna dove le trincee saranno nella neve e al freddo: la maggior parte dei
morti sarà dovuta alle condizioni invivibili.
Nella parte trentina del fronte sarà proprio una guerra di montagna, mentre sul carso sarà più una guerra di posizione dove ci
furono 12 bottiglie tra 1915 e 1917, tutte chiamate battaglie sull’Isonzo che porteranno solo a piccole vittorie.
La guerra italiana si rivela da subito difficilissima.
Guerra in Europa:
nella zona centro-nord europea i tedeschi sembrano avere ragione nella definire la guerra una guerra lampo.
La Germania segue il piano Schlieffen:fare leva sull’effetto sorpresa, invadere il Belgio, in pochi giorni invadere la Francia e
nel mentre i Russi non sarebbero riusciti ad arrivare e dopo la conquista della francese passare alla conquista russa.
Sulle prime il piano Schlieffen sembra funzionare perché i francesi perdono terreno in Lorena e al nord fuggendo a Bordeaux.
Ben presto però la Francia si riorganizza e nel frattempo i russi che erano stati molto meno lenti del previsto iniziano a
combattere contro gli austriaci sconfiggendoli anche.
Il piano Schlieffen comincia a disgregarsi perchè le truppe tedesche destinate alla Francia devono essere mandate contro la
Russia.
I Russi che hanno sconfitto gli austriaci vengono sconfitti dai tedeschi, però questo trasferimento di truppe tedesche ha
indebolito la parte occidentale.
La Francia si riorganizza trasferendo con ogni mezzo di trasporto i soldati francesi al fronte. In questo modo l’assalto tedesco
perde vigore e i francesi passano al contrattacco e poi si passa alla resistenza presso la Marna che porta alla creazione del
fronte occidentale, su questo fronte si combatteranno le battaglie di Verdun, Somme e Passchendaele.
Ad est invece si forma il fronte orientale con i russino di q
Inoltre i serbi sconfiggono l’Austria.
7/05/2020
Dal 1916 è chiaro che la guerra sarà lunga, una guerra di logoramento in cui vince non chi ha le migliori strategie ma chi ha le
maggiori forze economiche e morali.
C’erano mortai, mitragliatrici e gas: sono le tre armi che rivoluzionano profondamente l’andamento della guerra.
→ la mitragliatrice consente ad una sola persona di sparare ad una moltitudine che si avvicina, rende impossibile l’eroismo.
→ Con il gas si cerca di inondare la trincea avversaria e prima che si inventino la maschera antigas questa cosa funziona,
sempre con il rischio che torni indietro con il vento.
→ Il mortaio è un cannone che ha un tiro verticale molto preciso di modo che finisca direttamente nella trincea avversaria .
→ invenzione dell carro armato che è l'unico veicolo che può tranquillamente passare sopra le trincee e andarci in mezzo senza
essere abbattuto.
Nel 1916 si può dire che la guerra è totale (gli USA entreranno dopo). Nella zona europea sono alleati l’Austria, la Germania,
la Bulgaria (alleata per i problemi con le guerre balcaniche) e l'impero Ottomano, poi c’erano diverse colonie tedesche. Tutto il
mondo è interessato da questa guerra che comincia veramente ad essere chiamata grande guerra, nessuno si aspettava che
assumesse dimensioni così grandi, è una sorpresa(La seconda guerra mondiale in cui ci furono molti più morti non venne però
chiamata grande guerra perché ormai ci si era abituati)
Il 1916 è contrassegnato da delle battaglie enormi, sanguinosissime e assolutamente inutili: ci sono momenti nei quali si tenta
di forzare le linee nemiche e regolarmente questi attacchi finiscono in laghi di sangue senza né vincitori né vinti. Le principali
sono:
→ l’attacco tedesco a Verdun che non porta però a nessuna vittoria;
→ gli Anglo-francesi attaccano sul fiume Somme ma anche questo attacco sarà inutile;
→ battaglia navale dello Jutland tra gli Inglesi e i tedeschi, molto cruenta, ma come le altre, senza un risultato definitivo, per
questo il Regno Unito a seguito di questa battaglia senza esito istituisce il blocco navale per affamare la Germania e
l'Austria.Questo blocco causa grossi problemi alle popolazioni degli imperi centrali perché iniziano a mancare tante cose e si è
costretti anche al razionamento.
La Germania allora risponde con la guerra sottomarina, che dal 1917 sarà illimitata, gli U boat tedeschi si muovono sotto i
mari e fanno esplodere qualsiasi cosa. Altro grosso errore di valutazione perché facendo in questo modo colpiscono
indiscriminatamente navi militari e navi civili. Nel 1915 affondarono il piroscafo Lusitania, pieno di cittadini americani che
si stavano recando in Gran Bretagna, e questa azione risveglia la coscienza degli americani che cominciano ad essere avversi
alla Germania (ma ancora non sono intenzionati ad entrare in guerra).
Sul fronte orientale c'è una maggiore mobilità, ci sono movimenti militari che non si esauriscono in guerra di trincea, ma le
truppe si muovono anche per svariati chilometri. Vengono conquistate dai tedeschi la Romania, la Serbia e la Grecia.
La questione dell’impero turco:
comprende la Turchia che è abitata dai turchi, ma comprende anche altri territori che rappresentano la nazione araba: infatti
alcune delle popolazioni arabe sono sottomesse al dominio turco, ma sono etnicamente e culturalmente diverse.
francesi ed inglesi invitano gli arabi ad unirsi all'Intesa e a ribellarsi ai dominatori turchi promettendo loro in modo
menzognero che dopo la guerra sarebbero stati lasciati liberi di fondare una grande nazione araba.
Uno dei personaggi principali è il celeberrimo Lawrence d'Arabia: un nobile inglese che aveva vissuto moltissimo nei paesi
arabi ed era un sincero amante della cultura araba che si è adoperato per guidare gli arabi che si sono organizzati e hanno
contribuito ampiamente alla caduta dell'impero Ottomano, fidandosi dell’alleanza. Allo stesso tempo nel 1916 il ministro
inglese Sykes e il ministro francese Picot stringono un patto nel quale suddividono questi territori e decidono il loro destino
dopo la guerra: non c’è nessuno stato arabo nell’accordo, ma un territorio sotto il dominio diretto inglese (c’era il petrolio), un
territorio sotto il protettorato inglese, uno sotto il protettorato francese, uno sotto il dominio francese, uno sotto il dominio
russo e un territorio sotto protezione congiunta (inglese, francese e russa). Mentre gli arabi combattevano credendoci, i
francesi e gli inglesi li stavano ingannando e quindi alla fine della guerra, quando essi chiesero effettivamente di poter
costituire la loro nazione, trovarono poi, con il Trattato di Sèvres, tutte le loro terre in mano alle potenze. I sentimenti ostili
degli arabi nei confronti dell’occidente nascono anche questo tradimento.
La Francia si è impadronita virtualmente delle coste che sono importantissime e l'Inghilterra si è presa tutta la zona ricca di
petrolio. Nel 1916 fra queste battaglie inutili e con molti morti, avviene anche la cosiddetta “strafexpedition” cioè la
spedizione punitiva austriaca contro l'Italia, un attacco sulla frontiera del Trentino e dell'Alto Adige, anche qua l'esercito
italiano cede un po’ continuando però a resistere, quindi come tutte le altre battaglie del 1916 anche questa in terra italiana non
ha esito.
L'esercito italiano si trova guidato dal generale Cadorna: una personalità a dir poco disumana, un militare con delle idee non
democratiche ma da sovrano assolutista, pretendeva una disciplina totale e faceva punire con la fucilazione, impediva la
comunicazione con le famiglie, i soldati italiani vivevano in una dimensione di continuo terrore, erano presenti diversi episodi
di autolesionismo.
Il 24 ottobre del 1917 a Caporetto l'esercito austriaco, al quale si è unito anche l'esercito tedesco poiché sul fronte orientale
la Russia si è arresa, attacca l’esercito italiano e la fanteria italiana deve arretrare fino sul Piave, così un territorio enorme viene
invaso dai tedeschi. Cadorna accusò l'esercito e giunse addirittura a negare ai soldati fatti prigionieri l'assistenza dello Stato
Italiano in sfregio anche alla convenzione di Ginevra. A questo punto però in Italia la guerra che prima era vista come
offensiva, adesso comincia ad essere percepita come difensiva e allora gli italiani cominciano a organizzare un grande
movimento di solidarietà e di resistenza che porterà anche alla vittoria successiva.
Cadorna viene sostituito da Armando Diaz, molto più empatico nei confronti dell’esercito. Diaz promise anche delle terre che
però non verranno mai date e sarà una delle cose che renderà molto difficoltoso il dopoguerra.
In Italia dopo la clamorosa sconfitta vediamo una reazione comune. Viene usata anche l'arma della propaganda:
→ manifesti con i quali si esorta l'Italia a resistere;
→ il prestito di guerra del credito italiano con il quale i cittadini comprano dei titoli dando dei soldi allo Stato, che userà
per i soldati per armarli.
L'Italia si stringe in una guerra difensiva e quindi anche il morale degli italiani viene corroborato e vengono anche reclutati i
cosiddetti Ragazzi del 99, ovvero coloro che hanno appena compiuto 18 anni e che costituiranno una parte importante di
questo nuovo contingente: tutte le forze vengono messe in campo e l'Italia ritrova la sua forza e la sua compattezza.
→ il 1916 è l'anno delle battaglie;
→ il 1917 è l'anno della crisi e del crollo dove i militari e le popolazioni non riescono più a reggere la guerra, la morte e
cominciano a reclamare la pace. La coscienza civile-militare si comincia a ribellare e in ambito militare, si parla di disfattismo
cioè abbandono delle posizioni, di fuga, di diserzione e di ammutinamento.
In ambito civile questo disagio si manifesta soprattutto con dei grandissimi scioperi in tutti gli Stati europei nei quali si
reclama il pane e un ritorno ad una vita nella quale si possa vivere in un modo pacifico. Tutta l'Europa viene proprio sommersa
da questo sentimento tremendo.
I socialisti cominciano a mobilitarsi e ritrovano la loro unità cercando di ottenere una pace senza vincitori né vinti.
I socialisti propongono ciò e anche il pontefice interviene rivolgendosi in modo accorato ai capi di Stato, chiedendo di fermare
l'inutile strage, ma nessuno vuole accettare una pace senza risultati: quindi tutti vogliono continuare questa guerra e vogliono
portare il nemico alla resa senza condizioni,la pace non viene assolutamente considerata come un'opportunità e quindi si
continua ad oltranza.
Il 1917, oltre ad essere l'anno della crisi, sarà anche l'anno di una svolta importante, perché la Russia uscirà dalla guerra.
La Russia in piena rivoluzione non ha le forze e neanche la volontà di continuare la guerra e quindi si ritira, in questo modo il
fronte orientale si chiude e i tedeschi possono riversarsi sul fronte occidentale. Contemporaneamente entrano in guerra, il 2
aprile del 1917, gli Stati Uniti e l'uscita della Russia viene controbilanciata. gli Stati Uniti entrano perché questa guerra
coinvolge i loro interessi politici ma anche soprattutto economici:
→ la situazione di guerra e di blocco navale impediva il normale commercio di cui gli Stati Uniti erano importantissimi
esponenti;
→ gli stati dell'intesa avevano contratto degli importanti debiti con gli Stati Uniti, che gli avevano in parte finanziati oppure
che gli avevano fornito armi, c'era quindi il rischio che se la Germania e l'Austria avessero vinto, tutti questi crediti che gli
americani avevano, andassero poi dopo perduti.
Gli Stati Uniti, guidati da Wilson, entrano con precise condizioni: i trattati di pace dovranno essere fatti secondo le loro
condizioni raccolte nei famosi 14 punti, che prevedono di non fare mai più accordi segreti, conseguenza anche del fatto che
durante la rivoluzione russa era saltato fuori il patto di Londra, che aveva stipulato l'Italia con le potenze dell'Intesa, senza
farlo sapere i suoi cittadini,riduzione degli armamenti(poco rispettata) e poi sistemazione delle rivendicazioni coloniali
salvaguardando gli interessi delle popolazioni, ovvero riconsiderando e cercando di dare anche voce ai popoli. La cosa
principale è la libertà commerciale perché gli Stati Uniti devono poter vendere i loro prodotti e poter commerciare
liberamente senza barriere doganali. RICORDARE SOLO 2 e 3 PUNTO.
Nel 1918 viene siglato definitivamente l'accordo di pace fra la Germania e la Russia a Brest Litovsk, dove i potenziali
bolscevichi incontrano i plenipotenziari tedeschi e stringono la pace cedendo una grandissima parte dei territori della Russia
verso l'occidente che vanno in mano austriaca e tedesca. Ora la Germania si può concentrare sull’occidente in modo massiccio,
dove però ora trova gli Stati Uniti.
Il generale Ludendorff scaglia lo stesso nella primavera-estate del 18 un'offensiva fortissima sulla zona della Marna, ma
l’offensiva non riesce a superare la resistenza francese e inglese. Il generale Foch guida con grande valore l'esercito alleato e
sulla Marna ci sono combattimenti violentissimi trasformati di nuovo anche in scontri in campo aperto. La sconfitta definitiva
è quella di Amiens dove l'esercito tedesco viene definitivamente sconfitto.
Si arrendono l'impero Ottomano e la Bulgaria che erano gli alleati principali e anche l'impero Austro-Ungarico crolla.
In Italia sul Piave c’è una serrata resistenza e un'importante offensiva che fa sì che gli italiani a Vittorio Veneto riescono a
sconfiggere definitivamente gli austriaci.
Nel 1918 la guerra è finita su tutti i fronti.
L'imperatore d'Austria abdica e firma l'armistizio di Villa Giusti. La Germania è allo stremo economico, anche se non è stata
invasa e rimane compatta. I tedeschi cominciano a maturare questa idea folle che in realtà la guerra si poteva ancora vincere,
ma che è stata per la vigliaccheria dei governanti che erano stati sconfitti.
Guglielmo II fugge in Olanda, non prendendosi le sue responsabilità. I tedeschi non incolpano l’imperatore, ma danno la colpa
ai socialisti che si prenderanno in mano il governo provvisorio della Germania e saranno obbligati a firmare la pace. La vera
colpa della guerra è dell'imperatore, che è scappato e ha lasciato la Germania in mano a nessuno e il partito socialista si è
preso la responsabilità di guidare il dopoguerra e firmare la pace. I tedeschi fanno girare la fake news della pugnalata alle
spalle accusando il governo di Weimar di avere firmato la resa quando ancora la Germania poteva vincere e quindi li chiamano
i traditori di novembre, quelli che hanno svenduto la Germania.
19/05/2020
Per tutto l’800 la guida politica ed economica è stata la Gran Bretagna, ma sta tramontando perchè economicamente è
surclassata dagli Stati Uniti che però non si assumono l'onere della guida politica che si assumeranno solo dopo la seconda
guerra mondiale. Da questo l’europa ne risulta indebolita.
Con la prima guerra mondiale crolla tutto l’ottimismo che aveva portato alla belle epoque e fu così che si concluse il secolo
lungo e cominciò il secolo breve che inizia con la fine della prima guerra mondiale e finisce con la fine della guerra fredda.
La pace della prima guerra mondiale viene definita una pace squilibrata. A gestire le trattative di pace vediamo: Lloyd
George per la Gran Bretagna, Wilson per gli Stati Uniti, Clemenceau per la Francia e Vittorio Emanuele Orlando per l’Italia.
Da subito a gestire una guerra che è iniziata come guerra europea, non ci sono solo potenze europee, ma c’è la presenza molto
ingombrante degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti hanno un interesse fondamentale che riguarda la vita economica,quindi per loro da questa pace deve scaturire
una grande libertà commerciale che permetta ai loro commerci di spostarsi liberamente in tutto il mondo: infatti il
protezionismo portato avanti fino ad ora non ha giovato all’economia americana.
Anche se gli americani non hanno svolto un ruolo fondamentale nella prima guerra mondiale, vantano dei crediti enormi nei
confronti di Francia e Inghilterra e vogliono dettare le loro condizioni: infatti le condizioni dettate da Wilson risultano poco
applicabili all’Europa, soprattutto all’Italia.
Wilson entra di netto con i 14 punti che arrivano come qualcosa di abbastanza estraneo.
Alcuni punti importanti da ricordare :
→ libertà dei mari e commercio internazionale
→ autodeterminazione dei popoli
→ il punto 14 porta avanti l’esigenza di costruire un’associazione generale delle nazioni, quindi l’attuale ONU ha il suo
germe nei 14 punti di Wilson che sosteneva la necessità che si crei fra tutte le nazioni una società entro la quale si possano
affrontare i problemi internazionali in modo diplomatico.
Questa società non sarà molto utile: gli stessi promotori della società, gli Stati Uniti, non ne entrano a far parte, la Germania
non può entrare perché è considerata colpevole della guerra e la Russia non viene lasciata entrare, perchè è retta da un regime
comunista.
Gli Stati Uniti dopo aver dettato legge tornano alla loro politica: infatti dovrebbero essere coloro che uniscono le nazioni
vincitrici e che permettono il loro maggiore sviluppo economico e politico, cosa che non succederà poiché manterranno la
supremazia economica, ma non si occuperanno mai della supremazia politica.
Trattati di pace (trattati di Versailles e Sèvres)
In questi trattati si vede la volontà aggressiva della Francia di ridurre allo stremo la Germania: infatti vuole una pace
cartaginese, cioè distruggere la germania e fare in modo che non rinasca più. Questa aggressività non verrà fermata da
nessuno. Tutto ciò è scorretto in quanto non ha iniziato tutto la Germania, ma per questa influenza e rabbia dei francesi viene
stritolata.
La Germania è costretta a perdere diversi territori: l’Alsazia-Lorena torna alla Francia, il corridoio di Danzica viene tolto alla
Germania per essere assegnato alla neonata Polonia che porta alla divisione in due della Germania, Schleswig assegnato alla
Danimarca, poi ci sono territori che sono stati sottoposti al plebiscito e hanno votato per rimanere con la Germania; tutto
questo per quanto riguarda il discorso politico.
per quanto riguarda il discorso economico: viene affidato alla Francia il territorio molto ricco e produttivo della Saar, quindi
sarà lei che lo gestirà fino al 1935, quando verrà tenuto un plebiscito lasciando al popolo la libertà di scegliere se rimanere con
la Germania o andare sotto alla Francia.
La Renania viene smilitarizzata rimanendo però sotto la Germania.
L’esercito tedesco viene praticamente azzerato.
I Sudeti vennero dati alla Cecoslovacchia che nasce dalle ceneri dell'impero austro-ungarico, che però presentavano una
popolazione tedesca.
Le colonie tedesche vengono affidate alle potenze vincitrici con dei mandati: sono dei protettorati che portano a
un'amministrazione imperialista dei territori ed è qui che si comincia a parlare di neoimperialismo.
Oltre a questo scempio territoriale la Germania deve pagare un’indennità di 132 miliardi in oro per i danni di guerra.
Le condizioni sono pesantissimi perché la Francia non vuole pagamenti in moneta, ma in oro: è una cosa sproporzionata che
porta un risentimento grandissimo e getta le basi per il futuro nazismo.
Con il trattato di Saint-Germain-en-Laye assistiamo alla disgregazione dell’impero austro-ungarico: l’impero diventa
un’insieme di piccoli stati(Cecoslovacchia e Austria-Ungheria), poi la parte del sud farà parte del regno di Jugoslavia, l’Istria e
il Trentino andranno all’Italia.
All'Austria-Ungheria,anche se c’entrava anche lei con la guerra, viene assicurato un trattamento che non è così violento,
perché non le vengono chieste indennizzi.
Nella zona del sud nasce il regno di Jugoslavia che viene affidato alla corona serba e che, a causa delle varie etnie presenti al
suo interno, sarà un regno nel quale ci saranno delle tensioni altissime: nella zona centrale molti bosniaci sono musulmani
invece i serbi sono cristiani ortodossi; poi ci sono varie etnie, infatti gli sloveni non sono come croati, croati sono diversi dai
bosniaci, i bosniaci non sono montenegrini e tutto questo difficilmente sarà armonizzato.
In questa situazione che è già gravida di tensioni si inserisce ancora l'Inghilterra e si inserisce in un modo molto obliquo, cioè
gli inglesi partendo dal discorso della questione ebraica si facevano sugli ebrei delle idee un po' strane (adesso siamo nel 17
quindi comunque Russia, Inghilterra e Francia sono messe male, la guerra non sta andando tanto bene ci sono dei problemi
grossi).
Gli inglesi pensano che sia importantissimo far intervenire gli americani che per adesso sono un po' restii e poi pensano che
sia importantissimo far sì che i russi (che adesso hanno rovesciato lo zar e hanno fondato la Repubblica Sovietica) non escano
dalla guerra, quindi il fondamento, la pietra sulla quale viene poi effettivamente formulata la cosiddetta dichiarazione Balfour
è basata su alcuni errori di valutazione come la sovraestimazione dell'importanza degli ebrei in America. Gli inglesi pensano
che favorendo gli ebrei essi, che hanno tanta importanza in America, riusciranno a convincere l'élite americana a entrare in
guerra (è già è un'idea assurda perché invece l'importanza degli ebrei era notevolmente diminuita, anche loro importanza
finanziaria).
Dato che tanti rivoluzionari russi sono ebrei gli inglesi pensano che dando anche a loro un contentino, supportandoli in quelle
che secondo loro sono le aspirazioni di tutti gli ebrei, allora la Russia resterà in guerra a fianco dell'Inghilterra, quindi gli
inglesi vedono tutti gli ebrei come sionisti e quindi tutti hanno come scopo principale quello di tornare in Israele e di fondare
questo nuovo stato.
L'Inghilterra pensa che favorendoli apertamente saranno spinti a dare il loro sostegno e quindi a influire sui loro governi per:
→ in America entrare in guerra
→ in Russia per non uscire in guerra
è un discorso senza alcun senso proprio perché non tutti gli ebrei sono sionisti e gli ebrei russi non lo sono assolutamente,
erano al di sopra del discorso religioso, la loro meta era il comunismo, però le premesse degli Inglesi nonostante fossero false
vengono portate avanti.
(FOTO POWERPOINT: (famiglia Rothschild (?) in America che erano dei Banchieri importantissimi non avevano quella
voce capitolo che si può immaginare).
Il padre di Marx, che era ebreo, era un rabbino ortodosso, Jacob Schiff era un banchiere ebreo di New York che aveva aiutato
la rivoluzione bolscevica:ci sono delle figure importantissime che vengono dal mondo ebraico, il postulato indimostrabile sul
quale gli inglesi vogliono fondarsi e quindi fanno questo grosso errore, ad esempio Churchill se ne renderà conto però ormai le
cose erano andate troppo avanti.
Per ingraziarsi l'elemento ebraico loro pensano a questo tipo di approccio e nel 1917 il ministro degli Esteri Lord Balfour
Pubblica una dichiarazione nella quale dice che l'Inghilterra è favorevole alla creazione di un focolare nazionale per gli ebrei in
Palestina. Focolare nazionale vuol dire un nuovo stato e dopo veniva detto : a patto che ciò non entrasse in contraddizione con
gli interessi della popolazione locale(ambiguità), inoltre dice che useranno tutta la loro influenza per facilitare il
raggiungimento di questo obiettivo.
Questa dichiarazione di balfour gli inglesi abusano del loro potere e della loro influenza per dare un colpo mortale ai popoli
arabi della Palestina, i quali si trovano non solo un aumento esponenziale di immigrazione dall'Europa, si trovano di fronte alla
fondazione di università, di strutture culturali e strutture di controllo nella loro terra, ma quando vogliono ribellarsi gli ebrei
sono sempre difesi dalle truppe inglesi, quindi gli inglesi restano in Palestina per facilitare questa che è di fatto un
occupazione.
Lo stato indipendente verrà proclamato nel 48, le occupazioni diventeranno anche violente, quindi il popolo arabo rimane
veramente esterrefatto.
Tenendo a mente la situazione del popolo ebraico, la mossa di occupare dei territori non solo per essere cittadini di un altro
stato, ma per fondarne uno nuovo, rimpiazzando quello preesistente, è da considerarsi sfrontata.
Il flusso degli ebrei non si ferma e, a differenza degli arabi che sono molto arretrati e legati a economia di sussistenza, gli
ebrei sono ricchi e ben organizzati nelle terre che prima comprano, poi occupano. Svolgeranno attività di agricoltura intensiva,
creeranno sistemi d'irrigazione importanti e costruiranno tantissimi dissalatori per ricavare l'acqua dolce presente in maniera
scarsa nelle loro terre, dal mare. Le loro competenze tecniche e i loro mezzi sono importanti per lo sviluppo dei territori che
vanno ad occupare. Sono gli USA a proporre la creazione di due stati distinti per risolvere il conflitto tra questi due popoli,
soluzione che non funzionerà e che non porrà alcun freno alle occupazioni ebraiche, davanti alle quali gli arabi non sanno
come procedere. La famosa striscia di Gaza, rimasta agli arabi, è adesso occupata in parte dagli israeliani. Si tratta di un
territorio molto fertile. Il problema della presenza palestinese dal 1946 al 2010 fino ai giorni nostri, aiuta ad intuire quanta
rabbia sia maturata tra le popolazioni locali, non solo espulse dal proprio territorio, ma anche uccise o relegate in campi
profughi (ad esempio in Libano).
Il terrorismo nasce proprio dall’oppressione nei confronti di questi popoli che, privati della loro terra, non sanno come
contrattaccare diversamente.
Al giorno d’oggi lo stato d'Israele è sempre difeso a spada tratta dagli americani, il presidente Donald Trump in particolare ha
riconosciuto ufficialmente Gerusalemme come capitale solo d'Israele e non di entrambi gli stati.
L'Italia aveva aderito al patto di Londra tramite il quale avrebbe dovuto ricevere vari territori: il Trentino, il Tirolo meridionale
,la Venezia Giulia, con gli altopiani carsico-isontini e con l'intera penisola istriana (con l'esclusione di Fiume), un terzo della
Dalmazia, alcune città in Albania e il bacino carbonifero di Adalia in Turchia, oltre alla conferma della sovranità su Libia e
Dodecaneso. In caso di spartizione delle colonie tedesche in Africa, l'Italia avrebbe avuto compensi territoriali in Libia, Eritrea
e Somalia.
Alla fine della guerra gli Italiani vanno a riscuotere i loro compensi al Congresso di Versailles.
Il problema più grande fu l’introduzione degli USA ai trattati (con Woodrow Wilson, portatore dei famosi 14 punti). Wilson
ricordò, tra i suoi 14 punti, quello riguardante l’autodeterminazione dei popoli: le popolazioni di una etnia e di una cultura
diversa da quelli di coloro che li dominavano avevano il diritto di avere l'indipendenza. La Dalmazia, promessa all'Italia, era
abitata da slavi, gli americani si oppongono e all'Italia non viene assegnata la Dalmazia.
La Dalmazia verrà inclusa nella Jugoslavia. Con il Trattato di Saint Germain l’Italia acquisisce i territori sopra indicati
esclusi quelli slavi.
Gli italiani provano a chiedere la città di Fiume, prevalentemente abitata da italiani che non viene comunque concessa perchè
non compariva nei patti di Londra. Gli italiani si sentono quindi beffeggiati e danneggiati.
Sonnino e Orlando, dopo aver protestato invano, abbandonano sdegnati la conferenza di Versailles e arrivano in Italia
acclamati da molti. Mentre i rappresentanti italiani sono assenti, le potenze vincitrici si spartiscono le colonie tedesche e
l'Italia non ne riceve nessuna.
Alla fine del 1919 l'Italia possiede molto meno di quanto aveva ricevuto in promessa. Nonostante la concessione dell'Istria nel
1920 tutti i territori non ricevuti vengono rimpianti, comincia a diffondersi l’espressione “La nostra è stata una vittoria
mutilata” verrà ripresa in seguito da Mussolini e D'Annunzio. A tutti i sacrifici che l'Italia ha subito (74630 Mutilati, 26000
tubercolotici…)non è stato corrisposto il giusto compenso poiché non ricevette i territori promessi.
Da questo concetto di vittoria mutilata prenderà avvio, nel dopoguerra, il movimento fascista che si fonderà sulle paure della
classe media, sulla rabbia nei confronti delle nazioni non comportatesi in modo corretto con l’Italia, e che porterà al potere
Mussolini e, purtroppo, anche la tragica alleanza con la Germania.