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VITA E OPERE:

 Nacque a Konigsberg nel 1724, e morì nel 1804.


 Filosofo dell'Illuminismo Tedesco, rivoluzionario e dà vita al Criticismo (equilibrio fra
filosofia di Cartesio e Empirismo inglese).
 Chiude il periodo della filosofia moderna.
 Si interessò particolarmente alla fisica e alla matematica.
 Indaga i limiti della scienza, della metafisica, della religione e dell'etica.
 La sua vita si divide in due fasi: FASE PRECRITICA e FASE CRITICA.
 Scrisse numerose opere critiche:
o “Critica della Ragion Pura”
o “Critica alla Ragion Pratica”
o “Critica del Giudizio”
 OBIETTIVO: fondare la conoscenza umana.
 L’uomo è sempre soggetto di conoscenza, etica e conoscenza.

CRITICISMO

 Significa “Fondare una filosofia del limite”


 Significa “Criticare la ragione nel suo uso conoscitivo, etico, pratico e estetico”, cioè
trovare i limiti e i fondamenti della ragione.
o Criticare: giudicare, valutare, trovare un giudizio.

FONDAMENTI
 “Che cos’è il vero?”
o Trovare i limiti entro cui la ragione produce conoscenza vera (Critica della
Ragion Pura).
 “Che cos’è il giusto?”
o Capire quando un comportamento è giusto (Critica della Ragion Pratica).
 “Che cos’è il bello?”
o Trovare i limiti entro cui si può stabilire un giudizio di bellezza universale
(Critica del Giudizio).

RIVOLUZIONE COPERNICANA ANTROPOLOGICA


RIVOLUZIONE KANTIANA GNOSEOLOGICA (Conoscenza)
 I limiti e le possibilità della conoscenza stanno nell’uomo e nell’esperienza.
 Non ruota attorno all’oggetto, ma attorno all’uomo.
 l’oggetto si adegua al soggetto.
 La conoscenza è soggettiva, ma siccome tutti gli uomini hanno le stesse categorie e i
principi a priori uguali, la conoscenza è uguale per tutti.
 Rivoluzione in campo conoscitivo tra soggetto e oggetto.
 Antropocentrismo
 Tutti gli uomini vedono tutti gli oggetti allo stesso modo perché vengono percepiti con i
cinque sensi comuni a tutti.
 Alcuni potrebbero avere i sensi alterati, perciò i materiali non saranno gli stessi (a
qualcuno potrebbero mancare alcune informazioni).

RIVOLUZIONE KANTIANA MORALE (Etica)


 I limiti e le possibilità dell’etica stanno nell’uomo e nel mondo con cui si relaziona.
 L’uomo è auto-legislatore di sé stesso in campo morale.
 se ti comporti così è colpa/merito tuo.
 Morale dipende da noi e ci responsabilizza.
 Morale uguale per tutti e si basa sul rispetto per sé e per gli altri.
 Morale razionale.
 bisogna trattenere le pulsioni e le emozioni.
 I concetti di bene e male sono dati dalla morale antropocentrica.

RIVOLUZIONE KANTIANA (Estetica)


 I limiti e le possibilità dell’estetica stanno nell’uomo e nel mondo con cui si relaziona.
 Vuole definire il bello.
 La Bellezza viene analizzata secondo 4 criteri:
o Qualità: valutare in base al disinteresse (giudicare qualcosa bello senza avere un
interesse)
o Quantità: valutare senza concettualizzazione
o Relazione: valutare percependolo senza uno scopo finale
o Modalità: valutare senza concetto, ma necessario (quando non possiamo farne a
meno)

CRITICA DELLA RAGION PURA


 La prima edizione risale al 1781. CRITICA: trovare i fondamenti e i limiti
 Nel 1787 venne pubblicata un’edizione ampliata e RAGIONE: giudice e imputato
perfezionata. PURA: processo di apprendimento a
priori, cioè prima di fare l’esperienza
 Kant critica la Ragione, la invita a presentarsi al banco
degli imputati per trovarne i fondamenti entro cui essa
possa trovare una conoscenza Vera e valida.
 La Ragione è giudice e imputato, cioè è giudicata da sé stessa.
 L’Esperienza fornisce i dati e la mente connette il materiale.
 Quando la Ragione ha la pretesa di andare oltre l’esperienza cade nella metafisica.
 OBIETTIVO: fondare una conoscenza vera, certa e universale e trovare i suoi limiti.

 Valuta le possibilità della ragione di fare scienza e metafisica.


 La nostra mente ha una struttura che riceve i materiali, li rielabora e produce la
conoscenza umana.
 Conoscenza a priori + esperienza basata sui sensi = CONOSCENZA vera e certa
 Non è solo figlia dell’esperienza (Empiristi), o solo della ragione pura (Cartesio)
 Significa chiedersi se partendo dall’esperienza si possa produrre una conoscenza
universale e necessaria.
 Le leggi sono valide sempre.

 “È possibile una matematica pura?”, cioè vera e universale e non derivante


dall’esperienza in atto.
 Se fosse così le leggi di Euclide e Pitagora non sarebbero più valide.
 “È possibile una fisica pura?”, cioè che produca leggi che vadano oltre l’esperienza in
atto.
 Bisogna capire se la legge sulla gravità di Newton sia valida in maniera universale
 “È possibile una metafisica pura?”, cioè si chiede se la metafisica sia una scienza
(siccome fa a meno dell’esperienza, non lo è)

 Queste domande significano interrogarsi sulla possibilità di giudizi sintetici a priori.


 Affinché le risposte siano vere e universali è indispensabile che siano veri i principi su
cui si fondano.

GIUDIZI GIUDIZI: proposizioni con soggetto e predicato


 ex: Lucia scrive
 GIUDIZI SINTETICI A PRIORI: producono SINTETICI: il predicato ci dice qualcosa di più di
conoscenza ma si possono pronunciare prima quanto contenuto nel soggetto
 ex: “Lucia” da sola non dice niente, “scrive” ci dice
dell’esperienza. cosa fa il soggetto
 Se questi giudizi sono veri allora la matematica, WARNING!
la fisica e la metafisica sono vere e sono scienze. “Il fuoco è caldo” non è sintetico perché l’essere caldo è
una caratteristica del soggetto
 È la base della scienza. A PRIORI: non deriva dall’esperienza

 GIUDIZI ANALITICI A PRIORI: formati da soggetto e predicato, e il ruolo di


quest’ultimo è di esplicare il soggetto.
 ex: il fuoco è caldo
 Non è tipico della scienza, perché dice cose ovvie che non ci arricchiscono.
 Proviene dalla concezione razionalistica cartesiana

 GIUDIZI SINTETICI A POSTERIORI: il predicato aggiunge al soggetto qualcosa


derivata dall’esperienza
 ex: Lucia pesa 50 kg
 Tipici dell’Empirismo

STRUTTURA DELL’OPERA
CRITICA DELLA RAGION PURA

DOTTRINA DEGLI ELEMENTI DOTTRINA DEL METODO


Studia le forme a priori della conoscenza, Chiarisce l’uso degli elementi a priori della
cioè le strutture mentali che suddividono la conoscenza e giudica gli elementi a priori del
conoscenza in varie categorie. nostro intelletto.

ESTETICA TRASCENDENTALE LOGICA TRASCENDENTALE


Studia gli elementi a priori della sensibilità. Studia le forme a priori dell’apprendimento
razionale.
ESTETICA: studia la sensibilità (spazio e
tempo). LOGICA: studia il discorso e l’apprendimento
razionale.
TRASCENDENTALE: studia come funzionano
gli elementi a priori. TRASCENDENTALE: studia come funzionano
gli elementi a priori.
Ci permette di dire che la fisica è una
scienza.

ANALITICA TRASCENDENTALE DIALETTICA TRASCENDENTALE


Studia le categorie dell’Intelletto. Studia le forme a priori della Ragione, le idee.

Ci permette di dire che la matematica è una Ci permette di dire che la metafisica non è una
scienza. scienza.

*METAFISICA
Vuole andare oltre l’esperienza e i limiti e
studiare il Noumeno.

I suoi giudizi non sono sintetici a priori


perché non si basano sull’esperienza.

Applica le categorie alle idee, ma non alla


realtà.

La metafisica diventa scienza solo quando


accetterà l’esperienza come punto di
partenza.

È il punto di riferimento della Conoscenza


Intellettuale.
Conoscenza Sensibile: si occupa del
Fenomeno è ha come scienza di
riferimento la Geometria.
FENOMENO E NOUMENO
 “Quello che io conosco come FENOMENO coincide con il NOUMENO?”
 Quando ci riferiamo al fenomeno dobbiamo dire “sembra”, ma se tutti percepiamo le
stesse cose allo stesso modo possiamo dire “è”.
 Il Noumeno è inconoscibile, perché noi uomini percepiamo tutto con i sensi, trovandoci
sembra davanti al Fenomeno.
 Il limite della conoscenza Kantiana è il Noumeno, perché non possiamo conoscerlo.

FENOMENO NOUMENO
Come appare un oggetto. Come è in realtà un oggetto.
Ciò che conosciamo. Ciò che non conosciamo.
Percepibile con i sensi. Risultato dei principi puri
dell’Intelletto.

DOTTRINA DEGLI ELEMENTI

ESTETICA TRASCENDENTALE
 Studia lo spazio e il tempo.
 Forme universali dell’esperienza perché vengono percepite da tutti allo stesso modo.
 TEMPO e SPAZIO: intuizioni soggettive universali.
 Dipendono dal soggetto, ma tutti gli uomini li percepiscono allo stesso modo.
 Matematica, Geometria, Algebra, Fisica: sono vere e valide per tutti, perché fondate su
giudizi sintetici a priori.
 È possibile una fisica pura, che parte dall’esperienza e diventa universale grazie alle
intuizioni spazio – temporali.
 INTUIZIONI SPAZIO – TEMPORALI: rendono comune l’habitat mentale dove noi
facciamo l’esperienza.

LOGICA TRASCENDENTALE
 Si occupa di studiare le forme a priori della conoscenza umana.
 Si occupa di verificare l’origine, validità oggettiva della conoscenza a priori.
 Conoscenza a priori = parte della conoscenza umana.
 Si divide in:
o ANALITICA: studia le conoscenze pure a priori dell’intelletto.
o DIALETTICA: studia le forme a priori della ragione in senso stretto.
 cioè una parte del processo conoscitivo umano, che ha la pretesa di andare oltre
all’esperienza, di elaborare metafisica.
 Senza sensibilità non ci sarebbe l’oggetto su cui riflettere.
 Senza intelletto non potremmo pensare, non avremmo le forme a priori e pure.

ANALITICA TRASCENDENTALE
CONCETTI
 CATEGORIE: forme pure a priori che formano l’oggetto nella nostra mente (categorie
mentali).
 CONCETTI: prodotti da un funzionamento dell’intelletto attivo (riceve ed elabora).
o Concetti puri: non derivano dall’esperienza (ex. CONCETTO DI FORMA)
o Concetti a posteriori empirici: ricavati dall’esperienza (ex. CONCETTO DI
CANE).
⚠ Possono derivare in parte anche dai concetti puri (vedo tanti cani elaboro il
concetto di cane, ma lo elaboro anche pensando anche al concetto di UNITÁ, di
FORMA…)

12 CATEGORIE
 12 categorie formali che formano la conoscenza umana uguale per tutti.
 Categorie = forme a priori.
 Tesiste una tavola divisa in 4 SEZIONI, suddivise in 3 CATEGORIE.
 4 sezioni: QUANTITÁ, QUALITÁ, RELAZIONE, MODALITÁ
o QUANTITÁ: unità, pluralità, totalità
o QUALITÁ: realtà, negazione, limitazione
o RELAZIONE: inerenza - sussistenza, causalità - dipendenza, comunanza
o MODALITÁ: possibilità - impossibilità, esistenza – inesistenza, necessità -
contingenza
 Tutti gli uomini percepiscono la realtà allo stesso modo grazie ai 5 sensi, alle 12
categorie mentali e agli stessi concetti di spazio e tempo.
 Le 12 categorie della conoscenza, quindi non ontologiche, sono strutture della mente e
non dell’essere.
 Dove sta la validità di queste categorie?
 La fondazione di validità di queste categorie è detta “Deduzione trascendentale delle
categorie”.
 La conoscenza si fonda sui dati empirici, sui concetti di spazio e tempo e sulle 12
categorie.
 Kant vuole fondare la legittimità delle 12 categorie.

UNITÁ, UNIFICAZIONE E IO PENSO


 “L’unità del molteplice non sta nel molteplice stesso ma sta in una sintesi operata
dall’intelletto”.
 UNIFICAZIONE: processo che permette la sintesi, cioè di unire i dati e di elaborarli.
 UNITÁ: insieme, principio alla base dell’unificazione creato dall’Intelletto.
 Un panino è un insieme di più ingredienti. Il panino è una sintesi operata dalla mia
mente perché nella realtà è solo un insieme di più elementi.
 IO PENSO: unità percettiva di base nell’Intelletto che porta a unificare il materiale
proveniente dai sensi (MOTORE DI TUTTO, legge formale uguale per tutti).
 IO PENSO = unità di base
 IO PENSO è un motore che organizza la realtà altrimenti in disordine attraverso le 12
categorie in un processo chiamato unificazione.
 Io Penso procede attraverso le categorie, organizzando la realtà.
 Il pensiero alla base di tutto è l’IO PENSO, che attraverso le categorie organizza la
realtà.
 La DATITÁ (tutto ciò che può essere dato) deve passare per forza attraverso le 12
categorie.

NOUMENO: IL CONCETTO DI ANIMA, MONDO E DIO


 Quando IO PENSO non vorrà più ordinare la realtà, diventerà metafisico e produrrà
delle idee di ANIMA, MONDO e DIO, che non possono essere ritrovate nella scienza.
 Noi possiamo conoscere la natura per come appare (Fenomeno).
 NOUMENO: cosa in sé non percepibile con i sensi perciò empirica, limite della
conoscenza umana.
 DIO, ANIMA, MONDO: noumeni, sono idee sovrasensibili non percepibili con i sensi.
o Lato Positivo: sono oltre il sensibile.
o Lato Negativo: non possiamo fare esperienza, quindi non possiamo conoscerli.
 Vivere pensando che Dio e l’Anima siano immortali non vuol dire essere certi di ciò.

CONOSCENZA VERA, CERTA E UNIVERSALE


 Conoscenza valida: quando puoi valutarla con l’esperienza (percepita attraverso i 5
sensi), con i concetti di spazio e tempo, con le 12 categorie, con gli elementi puri a
priori, con IO PENSO.
 Siccome tutti gli uomini hanno le stesse unità di spazio e tempo, le stesse 12
categorie (ecc..) percepiscono la realtà allo stesso modo.
 Quando voglio trascurare i dati empirici vado verso il noumeno che non posso
conoscere.
 La Mente contiene la legge della conoscenza.
 La Gnoseologia (=conoscenza) ha come legislatore la mente umana, perché noi siamo
uomini.
 Se fosse la mente di un altro essere vivente, la realtà sarebbe percepita in un altro modo.
 Non abbiamo la certezza assoluta di ogni cosa.
 L’esperienza va sempre fatta per verificare che accada sempre la stessa cosa.
 Non avendo certezza assoluta, non possiamo escludere che ogni volta accada qualcosa di
diverso.
 Siccome c’è quasi sempre lo stesso risultato si possono creare delle leggi universali.
 Accade sempre la stessa cosa perché abbiamo il risultato nella nostra mente, non perché
il risultato sia già nell’esperienza.

DIALETTICA TRASCENDENTALE
 Si occupa di studiare le forme pure della ragione, cioè le idee.
 La Ragione vuole andare oltre il Fenomeno, e conoscere il Noumeno.
 La Ragione ha prodotto tre idee: Anima, Mondo e Dio.
 La Ragione vuole fondare la conoscenza razionale, unificando tutti gli ambiti di
esperienza.
 IDEE: concetti astratti, forme a priori che vengono applicate a ulteriori forme a priori.

ANIMA
 ANIMA: unione di tutte le esperienze interne della coscienza.
 Unità logica fondamentale del pensiero, IO PENSO applicato a sé stesso.
 ANIMA = IO PENSO trasformato in sostanza.
 Le esperienze dei sensi vengono unificate e viene applicata un’unità sostanziale, cioè
viene applicata la categoria di sostanza.

MONDO
 MONDO: unione di tutte le esperienze esterne all’uomo.
 L’Idea di mondo è un ragionamento fallace.
 Non conoscendo interamente il mondo possiamo aggettivarlo con contrari (finito –
infinito, limitato – illimitato…).
 L’uomo non può fare l’esperienza della totalità delle cose esterne a lui, per questo non
conosce completamente il mondo.

DIO
 DIO: unione di tutte le esperienze esterne e interne all’uomo (sintesi anima + sintesi
mondo).
 Si tratta di un pensiero non conoscibile.
 Dio è un postulato: io vivo credendo che Dio esista ma non ne ho la certezza.

PROVE E CONFUTAZIONI DELL’ESISTENZA DI DIO


 Prova Ontologica (Anselmo d’Aosta + Cartesio): Dio è perfetto, ed essendo l’esistenza
una perfezione deve averla per forza altrimenti non sarebbe perfetto.
 La definizione di Dio contiene già la prova della sua esistenza.
 Confutazione: Non può essere provato, e siccome Pensare è diverso da Conoscere, non
possiamo ritenere la prova attendibile.

 Prova Cosmologica degli Enti (Tommaso d’Aquino + Aristotele): tutto è una catena di
cause ed effetti, e Dio corrisponde alla causa prima da cui parte la catena.
 Confutazione: c’è un salto illegittimo dalle cause fisiche a quelle metafisiche. Si tratta di
un passaggio arbitrario, non dimostrabile (non si può passare arbitrariamente da un punto
fisico a uno metafisico).

 Prova Fisica - Teologica: l’universo è organizzato secondo un ordine ben preciso (gradi).
Dio è l’ordinatore perfetto di tutte le cose.
 Confutazione: non c’è alcuna prova che esista un ente ordinatore. La causa ordinante
potrebbe essere nel mondo stesso.

CRITICA DELLA RAGION PRATICA


 Scritto nel 1788.
 Si occupa di etica, comportamento.
 OBIETTIVO: fondare una morale vera e valida sempre, la morale umana.
 Vuole fondare un comportamento comune per tutti e non relativo.
 la giustizia è uguale per tutti, non è diversa da persona a persona.
 LEGGE MORALE: “non devo fare x, perché non devo fare x”.
 non perché ci saranno delle conseguenze o dei premi.
 HIGHLIGHT: comportarsi come se il tuo comportamento dovesse diventare quello
universale.
 Devi comportarti con gli altri come vorresti che loro si comportassero con te.
 Se ciò che fai tu non può essere fatto da altri, quel comportamento non sarebbe etico e la
società sarebbe invivibile.
 L’uomo si muove tra un fine oltre di noi e la legge morale dentro di noi.
 Bisogna analizzare il comportamento umano e ciò che lo guida.

RAGION PRATICA PURA ED EMPIRICA


 Distingue due tipologie di ragion pratica:
o PURA: indipendente dalla sensibilità, definisce la moralità ma teorica e non
appartiene all’uomo.
o EMPIRICA: dipendente dall’esperienza, definisce moralità e immoralità e
appartiene all’uomo.
 In quest’opera si concentra sulla Ragion Pratica Empirica.

LEGGE MORALE ASSOLUTA


 CARATTERISTICHE: categoricità, formalità, autonomia.
o È una Chimera, cioè non è raggiungibile, è fantastica.
o È Reale: è nell’uomo e gli è accessibile.
o È Incondizionata: si svincola dalle inclinazioni sensibili.
 Un uomo che si svincola dalle pulsioni e fa la cosa giusta.
 L’uomo è libero di agire e scegliere il suo comportamento.

MASSIME E IMPERATIVI
 Imperativi: prescrizioni con valore oggettivo, obblighi di comportamento per tutti.
 Massima: prescrizione con valore soggettivo.
 Imperativo categorico: massima che deve valere per tutti.
 Massime > comportamento > fine ultimo soggettivo.

FORMULAZIONI DEL “TU DEVI”


 “Agisci come se la massima della tua volontà possa valere sempre nello stesso tempo
come principio di una legislazione universale.”
o Il mio comportamento può essere valido per tutti?
o La Morale è quando un’azione può essere compiuta da tutti.
 “Agisci in modo da trattare l’umanità sia nella tua persona sia in quella di ogni altro
sempre come fine e mai solo come mezzo.”
o Non bisogna trattare gli altri come dei mezzi, ma come dei fini (cioè come
persone).
o Se si usa qualcun altro come mezzo allora sto automaticamente trattando male
anche me stesso.
 “Agisci in modo tale che la volontà in base alla massima possa considerare
contemporaneamente sé stessa come universalmente legislatrice.”
o Se la nostra morale diventasse quella dell’umanità, l’umanità sopravviverebbe?
o Per seguire un comportamento morale bisogna rinunciare a molte cose.

CARATTERISTICHE DELLA LEGGE MORALE


 La legge morale è una formula morale e non un contenitore morale (Formalità).
 ti comporti così perché devi non perché c’è qualche premio o punizione nel contenitore.
 La morale non esalta emozioni e sentimenti.
 non lo fai perché ti senti bene ma perché altrimenti l’umanità non sopravviverebbe.
 Immoralità: chi si comporti in un modo che non tutti possono seguire porta alla rovina
dell’umanità, ma non è malvagio.
 Morale ≠ Legalità
 non è sempre detto che la legge contenga la morale.
 Morale = Noumeno
 non la conosco e non lo percepisco con i sensi.

 Autonoma: nasce dentro l’uomo.


 L’uomo è il fondamento della morale e dell’etica.

CRITICA DEL GIUDIZIO


 Scritto nel 1790.
 Che cos’è il bello?
 Studia la ragione sentimentale (sentimenti).
 Il bello risiede nelle categorie e nelle strutture mentali e sentimentali.
 nell’uomo c’è il giudizio etico, estetico e giusto.

 L’etica deve essere fondata sull’uomo.


 devi fare questo perché è eticamente giusto, e tutti devono poterlo fare.
 Servono le Morali dell’Obbligo perché altrimenti la gente non seguirebbe l’etica ma ciò
che gli fa comodo.
 ERMENEUTICA DELLA FINITUDINE: le cose vengono interpretate dall’uomo
all’interno di una finitudine, cioè tutto avviene nei limiti dell’uomo.
 Dio giudica la vita in maniera diversa da Allah, Odino…

GIUDIZIO RIFLETTENTE
 Giudizio Riflettente: l’uomo riflette sulla natura ed esprime dei giudizi attraverso i
sentimenti.
 Si divide in:
o Giudizio Riflettente Estetico: immediato, definisce bello e non bello.
 parte dalla nostra mente, non deriva dall’esperienza, e corrisponde a quello che
esprimiamo subito non appena entriamo in contatto con qualcosa.
o Giudizio Riflettente Teleologico: giudizio che esprimiamo in seguito a un
ragionamento.
 specifica il giudizio riflettente estetico e riflette sul fine. (ex: “bello questo, serve
per…”).

CRITERI DI BELLEZZA
 Scoprire il fine è alla base della vita dell’uomo.
 La Bellezza viene analizzata secondo 4 criteri:
o Qualità: valutare in base al disinteresse.
 giudicare qualcosa bello senza avere un interesse.
o Quantità: valutare senza concettualizzazione.
o Relazione: valutare senza uno scopo finale.
o Modalità: valutare senza concetto, ma necessario.
 quando non possiamo farne a meno.
 La bellezza è:
o Ciò di cui ho bisogno senza doverlo spiegare.
o Immediata.
 Le persone vanno educate alla bellezza, contemplando le cose belle.

BELLO E SUBLIME
 Dentro di noi c’è una struttura mentale che ci permette di giudicare la bellezza.
 Bello: relazione fra oggetto e uomo.
 Sublime: ciò che è al di là di ogni comparazione, smisurato, sproporzionato.
 2 concetti di sublime:
o Sublime Matematico: si riferisce alle proporzioni, alle dimensioni numeriche.
(altezza…)
o Sublime Dinamico: si riferisce alla natura. È ciò di fronte a cui ogni altra cosa è
piccola (=infinito). Non può essere conosciuto.
 Sublime Dinamico interessa anche la nostra morale: scelta del giusto e del bene sul male.
 la morale dell’uomo può essere sublime perché è contro alle altre normalità.

GENIO ARTISTICO
 Forza di creazione che produce arte per piacere di farlo, ispirazione.
 L’arte è vera quando è spontanea.
 Chi è ispirato, non rispetta tempi imposti da altri.
 È libero, spontaneo.
 Crea un esempio, un modello (ex: questa poesia è petrarchesca).
 Il modello lasciato è irriproducibile.

L’UOMO E IL FINE
 Giudizio teleologico: espresso sul fine.
 Agiamo sempre in vista di un fine, perché crediamo che tutto in natura abbia un fine.
 Non sappiamo se il mondo sia finalistico, ma noi uomini lo cerchiamo anche se magari
non c’è.
 Cercare il fine fa parte della vita.
 Pensiamo che ci sia un fine alto che ci darà felicità.
 COSE CHE CI DANNO FELICITÁ: sommo bene, legge morale, Dio…
 L’uomo prova a cercarlo fuori da sé.

PER LA PACE PERPETUA


 Scritta nel 1794.
 Opera di politica internazionale.
 OBIETTIVO: costruire una confederazione europea che regolamenti la guerra e
promuova la pace.
 Si tratta di un progetto ambizioso che è padre dell’Europa di oggi (sulla base delle
relazioni).
 IDEA DI STATO: tripartizione del potere, monarchia costituzionale, difesa dei diritti
politici
 Lo stato non nasce per togliere i diritti ma per tutelarli (come Locke).
 Kant propone un patto per garantire la pace promuovendo lo Stato Liberale.
 siccome l’uomo allo stato di natura non riesce a vivere, bisogna superarlo per impedire la
guerra fra gli uomini.
 Lui è un contrattualista con sovranità dal basso (si appoggia al popolo).
 Rimane ancora una condizione di naturale prevalicazione e violenza fra Stati.
 Gli stati innescano relazioni violente.
 Se non ci sono regole gli stati vanno come vogliono (soprattutto i più forti).
 Nessun contratto può limitare il sovrano nel fare la guerra.

STRUTTURA DELL’OPERA
 Pace perpetua fa riferimento anche alla morte.
 per evitare la morte bisogna evitare ciò che la porta (=guerra).
 2 parti divise in articoli preliminari (6) e definitivi (3).
o Articoli Preliminari: condizione necessaria ma non sufficiente per edificare la
pace.
o Articoli Definitivi: costruiscono la pace.
 Vuole istituire una confederazione di stati che decideranno di farne parte liberamente.
 questi stati decidono di ripudiare la guerra.
 Se la fanno avranno come conseguenza la reazione degli altri Stati.
 Progetto di pacifismo giuridico.
 Va eliminata la guerra attraverso norme giuridiche.

ARTICOLI PRELIMINARI
 Nessun trattato di pace può ritenersi tale se siglato con la tacita riserva con pretesti per
una guerra futura.
o Non ci possono essere elementi non detti o non scritti che alimentino guerre
future.
o Un trattato non può essere stipulato per gettare motivazioni per una guerra futura.
 Nessuno stato indipendente può essere acquistato da parte di un altro per successione
ereditaria per via di scambio.
o Gli stati non sono territori che possono essere scambiati fra governi o ceduti in
eredità.
o Gli Stati sono comunità politiche su cui vivono cittadini.
o Per ottenere la pace bisogna interrompere la compravendita degli stati.
 Gli eserciti permanenti devono, con il tempo, interamente scomparire.
o Bisogna eliminare la causa prima delle guerre, cioè eserciti e armi.
o Non parla di “disarmo istantaneo”, perché nessuno stato lo farebbe subito.
o Con la corsa agli armamenti gli Stati si stimolano a vicenda ad avere il maggior
numero di armi.
o Ogni tipo di disaccordo viene risolto con le armi.

o Chi accumula armi le dovrà poi consumare.
o Consumandole dovrò poi comprarne delle altre > mercato delle armi.

o L’esercito trasforma l’uomo in soldato.
o Soldato = uomo - mezzo per uccidere, non più autonomo, vittima dell’odio.

o Denaro e alleanze rovinano gli stati.
o Il denaro porta a investire nelle armi, impoverendo lo stato.
o Le alleanze portano sempre a guerre che conducono lo Stato alla rovina.
 Non si devono contrarre debiti pubblici in vista di un’azione bellica da compiere
all’estero.
o Quando fai un debito pubblico per andare in guerra, per sanarlo bisogna fare altre
guerre per conquistare nuovi territori e ottenere nuove ricchezze.
 Nessuno stato deve intromettersi con la forza nelle costituzioni del governo di un altro
stato
o Si crea instabilità quando uno stato vuole dire a un altro come governare.
 Nessuno stato in guerra con un altro stato deve permettere atti ostili che renderebbero
impossibile la reciproca fiducia nella pace futura
o Se si adottano comportamenti politico - militari irrispettosi e illegali, non si può
costruire un rapporto di fiducia in futuro.
o In questo modo non è possibile alcun tipo di alleanza ma solo una condizione di
instabilità che può sfociare in una guerra.

ARTICOLI DEFINITIVI
THINGS I SHOULD KNOW BUT I DON’T

A PRIORI A POSTERIORI
Conoscenza NON basata Conoscenza basata sui
sull’esperienza. dati sensibili.

EMPIRISMO RAZIONALISMO
·Locke e Hume· ·Cartesio e Spinosa·
Si può arrivare a conoscere solo Tutto ciò che si conosce è innato nel
tramite l'esperienza. soggetto e che poi nel corso della vita
viene pian piano dedotto quindi capito.
Sapere Cumulativo (che aumenta nel corso
della vita) che però è soggettivo perché è Sapere Universale (uguale per tutti) che
diverso per ognuno. procedeva per deduzione.

PENSIERI SECONDARI:
FISICA
 Crede che il movimento derivi da una forza viva presente nell’oggetto.
 L’universo è nato da una nebulosa che ruotava, e a causa di questo movimento la
materia.
 Si è raggruppata tutta in un punto dando poi origine ai corpi celesti.

NEBULOSA CHE MATERIA SI RAGGRUPPA NASCITA


RUOTA IN UN PUNTO DELL’UNIVERSO

LOGICA FORMALE
 Contro la logica aristotelica – scolastica.
 non porta nuove conoscenze, ma conferma solo quelle già esistenti.
 La logica formale è una disciplina astratta che non può portare a delle risposte.

IDEA DELL’UOMO
 Nell’uomo c’è un male naturale.
 L’uomo è capace di progresso e miglioramento attraverso lo sforzo e l’impegno.
 predisposizione all’impegno e alla moralità.
 C’è un male radicale che però può essere migliorabile lavorando.
 L’uomo stesso è artefice del proprio miglioramento.

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