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REALIZZAZIONI PRATICHE • TUTORIALS • RADIANTISTICA • COMPUTER HARDWARE • ROBOTICA

N° 219 - SETTEMBRE 2003 - ANNO 19 € 4,13 - Frs 8,00

ALL’ INTERNO LE PAGINE DI :

Spedizione in A.P. - 45% - ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 - Filiale di Milano. In caso di mancata consegna, restituire all‘editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP di Roserio - Milano
SUMOBEAMBOT
REALIZZAZIONE PRATICA DI
UN VERSATILE ROBOT DA MINI
SUMO IN TECNOLOGIA BEAM
BASSA FREQUENZA
• AMPLIFICATORE MOBILE PA 100 W
• ANALIZZATORE DI SPETTRO AUDIO
8 BANDE CON LED TRICOLORI

TECNOLOGIE SPERIMENTALI
• CARILLON (IIIa parte)
• PROGETTIAMO UN RAZZO (IIIa PARTE) DOMINO
• TECNOLOGIE ASTRONOMICHE UN SEMPLICE SISTEMA PER
(Ia PARTE)
L’AUTOMAZIONE DOMESTICA (Ia PARTE)
STRUMENTAZIONE
• VOLTMETRO/AMPEROMETRO DIGITALE

MHz
LA SECONDA PARTE DEL NUOVO E DIVERTENTE CORSO SUL LINGUAGGIO C
• IL DUCATI MOD. 3404 DETTO
IL “PORTAPANE”
• MIRACLE WHIP ANTENNA
LA NUOVA RUBRICA DI CONSIGLI
PER SPENDERE “ZERO” (O QUASI)

www.farelettronica.com
redazionale
“HOBBY IN VACANZA: IL RITORNO…”
Affittare un ombrellone e due sdraio per un giorno a 35 Euro è stato il biglietto da visita delle
mie vacanze. Quel giorno, mentre io discutevo con il bagnino della grottesca richiesta, mia
moglie mi ripeteva “ma sono impazziti?! Andiamo via!” e mia figlia mi strattonava gridando
“papi acua banio” dall’alto dei suoi 90 centimetri di altezza, ho ripromesso a me stesso che la
prossima volta faccio le vacanze a Giugno.
Quello stesso giorno, un caldo asfissiante ha contribuito all’esplosione della biro che portavo con
me per prendere appunti. Mentre la estraevo dalla nuova borsa mare di mia moglie, cercando di
pulire lo schifosissimo impasto d’inchiostro e sabbia, ripromettevo nuovamente a me stesso “mai
più vacanze ad Agosto e da ora in poi solo matite”.
In ogni modo, a parte le piccole disavventure, ho passato delle belle vacanze in compagnia della
mia famiglia alla quale, finalmente, mi sono potuto dedicare a tempo pieno. Sono sicuro che la
maggior parte di voi potrà dire lo stesso. La vacanza è tempo prezioso che possiamo dedicare ai
nostri cari e noi stessi, poco importa se in spiaggia abbiamo soltanto un metro quadro di spazio
disponibile a testa o un’insalata al chioschetto tanto carino costa quanto una Fiat Punto, è stato e
sarà sempre così, non è una novità.

Infine il ritorno, l’ingresso con passo lieve nel laboratorio, quasi a non voler svegliare l’ultimo
progetto che dorme indisturbato sulla scrivania. Mi sono avvicinato di soppiatto, ho acceso con
mano tremante l’alimentatore, la scheda a ripreso a funzionare…
Si, sono tornato a casa, le vacanze sono finite, rimettiamoci al lavoro.

Per rendere un pò più piacevole la ripresa delle attività, questo numero presenta alcune ghiotte
novità: la nuova sezione di News e la rubrica Costo zero.
Grazie all’accordo con EO NEWS, l’autorevole rivista edita dalla VNU, a partire da questo numero
abbiamo aumentato le pagine dedicate alle novità di mercato.
Andrea Corbari, nuovo ed attivissimo autore di Costo Zero, porterà avanti questa rubrica coadiu-
vato da altri autori. Ogni mese proporrà alcune idee e progetti, mirati appunto al costo zero:
ottenere il massimo spendendo zero (o quasi).
Un Amplificatore PA da 100 W è il nuovo progetto di Andrea Marani, mago della bassa frequenza,
che da tanti anni collabora con la nostra rivista. Un Analizzatore di spettro audio a 8 bande è,
invece, il nuovo lavoro di Fabrizio Fazio, autore di tanti progetti originali ed istruttivi.
Vitamina C continua ed entra nel vivo della programmazione C in modo semplice e divertente,
come solo Maurizio Cugola sa fare.
Per soddisfare tutti i lettori che mi hanno scritto chiedendo più progetti dedicati all’automazio-
ne, questo mese presentiamo DOMINO: un semplice sistema per l’automazione domestica, realiz-
zato da Andrea ed Enrico Tobaldo. Il punto di forza di questo progetto sta nel fatto che non utiliz-
za microprocessori, pur mantenendo una semplicità circuitale ed una ricchezza di funzioni
degne di nota. Nel prossimo numero presenteremo due nuove schede a completamento del
sistema.
Enzo Brusati conclude la trattazione di Carillon il lettore portatile di MP3, mentre Stefano
Innocenti ed Eugenio Cosolo aggiungono un nuovo tassello alla costruzione del nostro missile.
Riccardo Ricci con Tecnologie Astronomiche, ci introduce nel mondo dell’esplorazione astronomica,
mentre Giulio Buseghin presenta un voltmetro/amperometro con display LCD a completamento
dell’alimentatore da laboratorio presentato nel numero scorso.
Per la rubrica MHz, ritornano Carlo Pria e Giuseppe Signoris, rispettivamente con un articolo dedi-
cato ad un vecchio radioricevitore Ducati e alla nuova antenna Miracle Whip.
Robomania presenta un solo ma corposo articolo: la realizzazione di Sumobeambot, un robot da
mini sumo costruito in tecnologia BEAM, campo nel quale Luigi Carnevale è un maestro.

Per concludere ringrazio nuovamente tutti i lettori che ci scrivono per darci consigli, criticare
alcune scelte o semplicemente farci i complimenti per il lavoro svolto, a tutti loro dico grazie, i
vostri messaggi ci aiutano a migliorare la rivista nei contenuti e nell’organizzazione, continuate
così.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e rinnovare l’appuntamento in edicola ad Ottobre.

Tiziano Galizia
tiziano@farelettronica.com

RUBRICHE 3
DIRETTORE RESPONSABILE:
Angelo Cattaneo (angelo@farelettronica.com)
richieste di assistenza
Per richiedere assistenza o chiarimenti sugli articoli
DIRETTORE TECNICO:
Tiziano Galizia (tiziano@farelettronica.com)
presentati, vi preghiamo di contattare l’autore, il
cui nome ed indirizzo email è riportato sotto il
REDAZIONE - SEGRETERIA: titolo dell’articolo stesso.
Stefania Cucchi (redazione@farelettronica.com) Nel caso ciò non fosse possibile potete scrivere a
redazione@farelettronica.com, ricordandovi di
GRAFICA E IMPAGINAZIONE: specificare il numero della rivista ed il titolo
Progetto grafico: dell’articolo per il quale chiedete assistenza, oltre
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Piera Loddo
Monica Ambrogi
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Ilaria Borghese anonime saranno cestinate.
Si accettano esclusivamente richieste di assistenza
HANNO COLLABORATO: via email o posta. Per ragioni organizzative non
Andrea Marani, Andrea Corbari, Fabrizio Fazio, Enzo Brusati, Andrea ed Enrico possiamo rispondere a richieste telefoniche.
Tobaldo, Eugenio Cosolo, Stefano Innocenti, Maurizio Cugola, Giulio Buseghin,
Giuseppe Signoris, Riccardo Ricci, Carlo Pria, Luigi Carnvale

DIREZIONE - REDAZIONE - SEDE LEGALE


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© Tutti i diritti di riproduzione o di traduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Mano-
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Diritti d’autore: La protezione del diritto d’autore è estesa non solamente al contenuto reda- Futura 9-41
zionale di Fare Elettronica ma anche alle illustrazioni e ai circuiti stampati. Conformemente GPE kit 55
alla legge sui Brevetti n.1127 del 29-6-39, i circuiti e gli schemi pubblicati su Fare Elettronica
possono essere realizzati solo ed esclusivamente per scopi privati o scientifici e comunque Grifo II cop.
non commerciali. L'utilizzazione degli schemi non comporta alcuna responsabilità da parte Monacor IV cop
della Società editrice. La Società editrice è in diritto di tradurre e/o fare tradurre un articolo e
di utilizzarlo per le sue diverse edizioni e attività, dietro compenso conforme alle tariffe in uso Idea elettronica 53
presso la società stessa. Pianeta elettronica 25
Alcuni circuiti, dispositivi, componenti ecc. descritti in questa rivista possono beneficiare dei
diritti propri ai brevetti: la Società editrice non assume alcuna responsabilità per il fatto che Sandit 73
ciò possa non essere menzionato. Sat Expo 67
Twintec 45
SOMMARIO
bassa frequenza robomania
Amplificatore mobile PA 100 W 12 Sumobeambot: realizzazione pratica 98
di Andrea Marani di un versatile robot da mini Sumo
Analizzatore di spettro audio 8 bande 26 in tecnologia Beam
di Luigi Carnevale
con led tricolori
di Fabrizio Fazio

mhz
Costo zero
Costo Zero (prima parte) 18 Il Ducati mod. 3404 detto il “portapane” 84
di Andrea Corbari di Carlo Pria

Miracle whip antenna 90


di Giuseppe Signoris

tecnologie sperimentali
Carillon (terza parte) 34
di Enzo Brusati

Progettiamo un razzo (terza parte) 58


di Stefano Innocenti ed Eugenio Cosolo

Tecnologie astronomiche (prima parte) 76


di Riccardo Ricci

domotica
Domino: un sempice sistema per 42 Analizzatore di spettro audio 8
l’automazione domestica (prima parte) bande con led tricolori
di Andrea ed Enrico Tobaldo

Strumentazione
Voltmetro/amperometro digitale (MK3980) 50
di Giulio Buseghin

tutorial
Vitamina C (seconda parte) 68
di Maurizio Cugola Amplificatore mobile PA 100 W

rubriche
News 6
Le fiere e mostre mercato di Ottobre 110
In Vetrina:
Acoustic Box 3.0: 111
Errata corrige 114
Electronic Shop 114
Progettiamo un razzo
rubriche

NEWS
COMMUTATORI PER configurazione con pilo- MODULI HARDWARE PER
TENSIONI DI LINEA AC taggio di gate diretto e CONTROLLO MOTORI
PER PICCOLE snubberless. PASSO-PASSO
403 APPARECCHIATURE
readerservice.it 51
Questo spazio è gentilmen- STMicroelectronics ha
te offerto da EONews, il collaborato con i princi-
Quindicinale di notizie e pali produttori di piccoli RILEVATORE DI
commenti per l’industria sistemi per lo sviluppo di AMMONIACA PER
elettronica di VNU Business una famiglia di commu- AMBIENTI INDUSTRIALI
Publications Italia. tatori di tensioni di linea ESTREMI
AC protetti contro le
sovratensioni. La fami-
glia di commutatori ACS La Divisione Elettronica di
è realizzata utilizzando la Andantex ha presentato in
tecnologia ST di proces- Italia la gamma di moduli
so ASD, che permette di hardware TMCM per il
integrare nei commuta- Elcam, distributore in controllo di motori passo-
tori una circuiteria di Italia della finlandese passo sviluppati da
protezione ad alta ten- Vaisala, leader mondiale Trinamic, una delle poche
sione che soddisfa le esi- nella misurazione di para- aziende al mondo che pro-
genze dei più recenti metri ambientali, presen- getta e commercializza cir-
standard EMC per il ta AMT102 il nuovo rile- cuiti integrati specifici per
Se vuoi avere maggiori risparmio di energia vatore di ammoniaca con gestire motori passo-passo.
informazioni: www.ilb2b.it negli elettrodomestici: protezione IP33, idoneo I moduli TMCM sono pic-
Se vuoi abbonarti o ricevere IEC61000-4-5. I commu- per ambienti esterni e cole schede elettroniche in
gratuitamente 3 numeri di tatori hanno un’elevata concepito con un nuovo formato carta di credito
EONews + la newsletter: sensibilità di gate, posso- display per l’immediata (80 x 50 mm) dotati di
www.vnu.it/eonews no essere pilotati da un lettura dei dati e l’auto- microcontrollore e memo-
microcontrollore e ga- diagnostica. AMT102 ria per un intero program-
1° MOSTRA CONVEGNO
rantiscono un basso con- opera con temperature ma di moto che può essere
FOCUS EMBEDDED
sumo di potenza. da -40°C a +60°C e umi- realizzato con il linguaggio
L’elevata tensione di dità da 0 a100% RH. TMCL (Trinamic Motion
blocco (500 V) e di clam- È dotato di uscita analogi- Control Language); posso-
ping (fino a 1100 V) dà ca, relé d’allarme e uscita no quindi funzionare auto-
• Schede bus la possibilità di supporta- digitale RS485. nomamente oppure rice-
• Backplane, rack, connes- re la tensione elettroma- Campi di lavoro di 0-100 vere comandi di moto via
sione, adattatori, box, gnetica inversa (back- ppm e 0-1000 ppm. interfaccia RS-232, RS-485
accessori EMF), creata da carichi Grazie al nuovo sensore o CANbus.
• Strumentazione induttivi pilotati diretta- Ammonicap, il rilevatore Richiedono alimentazione
• Sistemi operativi real-time mente dalla rete a 240V. AMT102 é altamente a 5 VDC e gestiscono fino
• Software e applicativi
Sono disponibili nella selettivo e non essendo a 16 segnali di I/O TTL.
specifici
versione a singolo com- influenzabile da altri gas é Offrono gestione dei
Tutto il mondo embedded mutatore (ACS110-7S e in grado di evitare falsi motori in microstepping
in mostra a Milano il 2 ACS120-7S) o in blocchi allarmi. fino a 12.800 micro-
Dicembre 2003 dalle ore da tre (ACS302-5T3). La Il suo warm-up richiede passi/giro, riduzione pro-
9.00 alle 17.00, presso il massima corrente per solo 3 minuti e grazie alle grammabile della corren-
Centro Congressi Quark ognuno è di 2A. sonde intercambiabili, il te in stand-by per ridurre
Hotel, organizzato dalla Permettono di ridurre i suo utilizzo e la sua il surriscaldamento del
rivista Elettronica Oggi costi risparmiando spa- manutenzione sono facili motore e rampe program-
Embedded. zio sulla scheda e dimi- e veloci. mabili.
http://embedded.vnu.it nuendo il numero dei
embedded@bp.vnu.com readerservice.it 52 readerservice.it 53
componenti, grazie alla

6 RUBRICHE
rubriche

STAMPANTE TERMICA Integration Toolkit è uno engine, per proseguire applicazioni embedded
PORTATILE strumento grafico intuiti- con MO170, sempre ad alto volume e a basso
Custom Engineering ha vo che permette di realiz- engine, ma Gprs e triban- costo. Il kit di sviluppo
presentato s’print, la più zare in modo semplice da per dati e fax, con mette a disposizione dei
piccola stampante termi- sistemi di test e verifica di MO190 che supporta progettisti tutto ciò che è
ca portatile professionale, DSP. Come plug-in com- anche la voce, fino ad arri- necessario per sviluppare
leggera e alimentata a patibile con eXpressDSP, vare ai moduli completi di un system-on-a-program-
batterie a lunga durata. Rende automatiche alcu- SIM card MOD170 e mable-chip (SOPC) utiliz-
Dallo scorso Ottobre tutte ne routine di Code MOD190, fully approved, zando le FPGA più econo-
le apparecchiature elettri- Composer Studio, quali tribanda, Gprs. miche attualmente pre-
che e/o elettroniche mon- “build” e “run”, e comu- Tutti i modelli sono gestiti senti sul mercato. La
tate in modo fisso su auto- nica i dati di test diretta- da comandi AT e hanno nuova offerta prevede la
veicoli, necessitano di una mente alla memoria del un range esteso di funzio- versione 3.0 del processore
particolare omologazione chip DSP. namento in temperatura. embedded Nios, il disposi-
indicata con la lettera “e”. Utilizzando LabView, gli tivo Cyclone EP1C20, il
readerservice.it 56
Le stampanti s’print utenti possono leggere e software di progettazione
hanno ottenuto questa scrivere dati interni ai chip Quartus II, lo strumento di
marcatura e rappresenta- DSP e visualizzare e con- MICROPROCESSORE RISC progetto SOPC Builder
no quindi la soluzione trollare i dati di test in real Toshiba ha sviluppato un system e una gamma
ideale per applicazioni di time a velocità fino a 2 microprocessore Risc a 32 completa di strumenti di
stampa in campo auto- MB/s utilizzando TI Rtdx bit che combina un fun- sviluppo software.
motive. Grazie all’inter- data link. zionamento a basso con-
readerservice.it 58
faccia di comunicazione LabView DSP Test sumo con una memoria
Irda, s’print è ideale in Integration Toolkit opera ad alta capacità per offrire
applicazioni “wireless”, in con le piattaforme una soluzione a chip sin- LINEA DI PRODOTTI
abbinamento a PDA TMS320C6000, TMS320 golo per il controllo di VIRTEX-II PRO
(PalmOS e PocketPC), C5000, TMS320C2800 e programmi complessi per Nel corso del Program-
computer portatili e tele- Omap. dispositivi portatili di mable World 2003, Xilinx
foni cellulari. largo consumo. ha annunciato la nuova
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Siglato Tmp1962, integra architettura Virtex-II Pro
readerservice.it 54
1 Mb di Rom mascherata X che integrerà dei tran-
MODULI GSM/GPRS o in tecnologia flash con sceiver seriali a 10 Gbps.
LABVIEW DSP TEST 40 kB di Ram e una varie- In un comunicato paralle-
INTEGRATION TOOLKIT tà di periferiche in un con- lo, Xilinx ha anche
National Instruments ha tenitore Fbga compatto a annunciato la famiglia di
annunciato LabView DSP 281 pin che misura appe- transceiver CMOS per
Test Integration Toolkit, un na 13 x 13 x 1,4 mm. livello fisico RocketPHY a
software che permette di È ideale per dispositivi 10 Gbps. Tali prodotti
integrare l’ambiente di svi- elettronici portatili come offriranno i transceiver
luppo grafico NI LabView fotocamere digitali e Pda. CMOS per livello fisico a
con i tool di sviluppo Code 10 Gbps conformi
readerservice.it 57
Composer Studio di Texas SONET più economici
Instruments, riducendo attualmente in commer-
notevolmente i tempi di KIT DI SVILUPPO PER I cio. Grazie a un program-
test e sviluppo dei siste- COMPONENTI CYCLONE ma di accesso prelimina-
mi DSP di TI. Grazie a Cefra ha inserito nel pro- Altera Corporation ha re, i progettisti di sistemi
questo toolset, LabView prio portafoglio prodotti annunciato la disponibilità di networking, di storage
può essere utilizzato per la nuova gamma di del kit di sviluppo Nios, e di image processing ad
integrare le misure nel- moduli GSM/Gprs di Cyclone Edition, una piat- alte prestazioni possono
l’intero processo di svi- Sagem. taforma completa di svi- iniziare sin da ora a svi-
luppo. Si parte dal modello base luppo e prototipazione luppare le loro applica-
LabView DSP Test MO110d, GSM dual band per una vasta gamma di zioni a 10 Gbps basate

RUBRICHE 7
rubriche

sull’architettura Virtex-II controllo del traffico come 5000Xl Agilent per creare integrato. Non richiede
Pro X sfruttando i nuovi semafori e segnaletica una completa soluzione di componenti esterni, nep-
tool di sviluppo software stradale. collaudo per gruppi di cir- pure resistori o cristalli,
ISE 5.2i. Si prevede che i La versatilità di questo cuiti integrati complessi. per funzionare ed è dispo-
clienti riceveranno i nuovo prodotto Omron Il sistema in questione for- nibile in un minuscolo
dispositivi della famiglia non esclude comunque nisce la superiore copertu- Mlp da 28 pin 5 x 5 m.
Virtex-II Pro X entro la alcuna applicazione laddo- ra di guasti e la maggiore È dotato di una Cpu 8051
fine dell’anno. ve siano necessari basso qualità necessarie per veri- 24 Mips a elevato
consumo ed elevata lumi- ficare ampi (fino a 24 x 40 throughput, 16 Kbyte di
readerservice.it 59
nosità. pollici) Pca complessi uti- memoria flash, 2304 byte
lizzati nei sistemi di comu- di Ram e 21 pin di I/O. Le
readerservice.it 60
LED A DOPPIA RIFLESSIONE nicazione della prossima periferiche on-chip com-
E ALTA LUMINOSITÀ generazione dai principali prendono un oscillatore
Nell’ambito del proprio SENSORI DI IMMAGINI fabbricanti di apparec- interno 1,5% con clock-
programma di sviluppo di I sensori di immagini chiature. recovery per Usb, un sen-
nuovi prodotti per il merca- PixelPlus (Esco Italiana) sore di temperatura Adc
readerservice.it 62
to dell’elettronica, Omron comprendono sensori in 200 Ksps a 10 bit, Uart,
ha presentato i DR-LED, risoluzione Vga, Sxga, Cif SmBus e bus Spi.
primi nati di una gamma di e i relativi sottocampiona- ACCELEROMETRO A
readerservice.it 64
LED ad alte prestazioni per menti, in package estre- DOPPIO ASSE
applicazioni professionali. mamente compatti e inte- L’accelerometro iMemsz
Sfruttando appieno le granti un esteso set di fun- Adxl203 a doppio asse è il SERIE DI CONNETTORI FPC
risorse tecnologiche ac- zioni di elaborazione del- primo prodotto di una Questa linea Omron,
quisite in anni di leader- l’immagine: interpolazio- nuova famiglia di sensori caratterizzata da dimen-
ship nel settore dei senso- ne e correzione dei colori, di bassi valori g ad alta sioni estremamente ridot-
ri fotoelettrici, Omron ha bilanciamento del bianco, precisione di Analog te, è provvista di un inno-
realizzato una serie di LED controllo dell’esposizione Devices. vativo meccanismo a slit-
che, utilizzando un siste- e della saturazione, gam- Fornendo oltre otto volte ta per il blocco del cavo di
ma di riflessione di brevet- ma correction. Sono dise- la stabilità in temperatura connessione che permette
to esclusivo Omron è in gnati per sostenere 30 del più vicino concorrente di semplificare la produ-
grado di emettere, a pari- frame/s in modalità Pro- unitamente a elettronica zione e di tutelare con-
tà di assorbimento di cor- gressive scan ma sono di condizionamento dei temporaneamente l’affi-
rente, una intensità lumi- inoltre in grado di gestire segnali integrata e di rile- dabilità della connessione.
nosa doppia o persino tri- la funzione di Still image vazione del doppio asse, si I nuovi connettori offrono
pla rispetto ai LED ad alta capture. indirizza a un’ampia una soluzione ideale per
intensità di concezione Oltre ai sensori viene for- gamma di applicazioni di tutti gli apparati portatili
tradizionale. nita anche una versione rilevazione di bassi valori quali terminali mobili, PC
I primi modelli di DR-LED finita che si configura g, dove prestazioni, spa- notebook, camere digitali
disponibili, hanno diame- come una vera telecamera zio su scheda, qualità e e pannelli LCD. La fami-
tro 8,5 mm, terminali per sebbene di dimensioni affidabilità sono fonda- glia di connettori FPC
circuito stampato e una molto contenute: mentali. XF2L è costituita dai
intensità luminosa pari a 6,0x7,0x6,6 mm. modelli con gli ingombri
readerservice.it 63
3,7 Candele (colore rosso) più ridotti disponibili in
readerservice.it 61
con un assorbimento di commercio. La versione a
corrente di soli 20 mA. In MICROCONTROLLORE USB 30 vie ad esempio, occu-
virtù di queste caratteristi- SISTEMA DI PROVA A C8051F321 di Cygnal pa solo 18,9 mm x 3,5
che, i DR-LED Omron RAGGI X AUTOMATIZZATO Integrated Products mm a fronte di un profilo
sono particolarmente Agilent Technologies ha (Aertronica) è la sigla di di appena 1,2 mm.
indicati in applicazioni del annunciato la selezione da un microcontrollore flash Laddove i costi di produ-
settore auto, equipag- parte di Celestica del siste- a segnali misti con un zione rappresentano inve-
giando ad esempio i grup- ma di prova a raggi x controllore di funzioni ce un parametro critico, la
pi ottici posteriori, e nel automatizzato serie Usb 2.0 a piena velocità serie Omron XF2H offre la

8 RUBRICHE
rubriche

giusta soluzione grazie alte prestazioni, al basso Sono specificati per funzio- AMPLIFICATORE DI
all’impiego di un unico consumo energetico e alle namenti nell’intervallo di POTENZA
meccanismo di blocco dimensioni ridotte, con- temperature –55/+125 Fairchild ha presentato
rotante per agganciare e sente a ingegneri Oem e a gradi centigradi con eleva- FAN7031, un amplificato-
connettere il cavo: ciò integratori di sistemi di ta resistenza a urti termici, re di potenza stereo in
permette non solo di sem- aggiungere capacità Gps umidità, urti meccanici e Cmos, ottimizzato per
plificare l’operazione di ai dispositivi mobili con vibrazioni. prestazioni a basso rumore
assemblaggio ma anche un minimo impatto su e bassi consumi in note-
readerservice.it 68
di migliorare la ritenzione dimensioni e su durata book, computer desktop e
del cavo. della batteria. Il modulo applicazioni audio porta-
altamente integrato consi- SERIE DI PRODOTTI PER tili. FAN7031 è un ampli-
readerservice.it 65
ste in una scheda in LA CANCELLAZIONE ficatore doppio completa-
miniatura contenente un DELL’ECO mente differenziale, in un
TRANSCEIVER ULTRA core hardware Gps basato I moduli di elaborazione package Tssop-EP a
LOW POWER sul design dell’elaboratore dei segnali vocali 20pin, termicamente mi-
La nuova serie di Ic dei segnali numerici Io-S e OCT9600 consentono gliorato.
Xe1200 di Xemics (Acal del Colussus Rf Asic di una riduzione dei costi e Il circuito di controllo inte-
Italia) copre le frequenze Trimble e una Cpu Risc a dei tempi di commercia- grato diminuisce significa-
gratuite da 30 kHz a 1 32 bit. Una memoria flash lizzazione per i produttori tivamente la distorsione
GHz e comprende i tran- fornisce onboard data sto- di apparecchiature di rete dovuta al crossover, con-
sceiver ultra low power rage per capacità di ela- VoP, wireless e TDM. sumando una minima
per applicazioni short borazione completa. Con una gamma di densi- corrente di quiescenza.
range. tà variabile da 256 a 4032 I suoi eccellenti THD
readerservice.it 67
È ideale per applicazioni canali, la Serie OCT9600 (Total Harmonic Distor-
come remote sensing, di Octasic (HTS) è compo- tion) e Psrr (Power Supply
metering, sicurezza wire- INDUTTORI A MONTAG- sta da una famiglia di Rejection Ratio) lo rendo-
less, comunicazione e GIO SUPERFICIALE moduli per l’elaborazione no migliore di altri dispo-
home automation. Vishay Intertechnology dei segnali vocali. Tali sitivi concorrenti.
Fra le caratteristiche pecu- (Silverstar-Celdis) ha pro- moduli integrano i chip Grazie ad un consumo di
liari si segnalano: bassa posto la nuova serie Ihlp- OCT6100 di Octasic che soli 4 microamps a riposo,
tensione operativa, fino a 2525Bd di induttori a utilizzano uno speciale su una gamma di alimen-
2,7 V; basso consumo di montaggio superficiale a algoritmo per la cancella- tazioni di 2,7V–5,5V,
potenza; sintetizzatore di basso profilo, caratterizzati zione dell’eco e che con- FAN7031 aumenta la
frequenza con Pll integra- da correnti di saturazione sentono un’elevata capa- durata della batteria in
to; data rate fino a 76,8 fino a 58 A e valori Dcr tipi- cità di accoppiamento dei applicazioni portatili.
kbit/s; deviazione di fre- ci di 1,8 mΩ in un package disturbi ed un notevole
readerservice.it 70
quenza da 50 a 100 kHz; con altezza di profilo di miglioramento della qua-
sincronizzatore bit on- appena 2,4 mm. lità della voce. Grazie a
chip; pochi componenti Offrono soluzioni a mag- funzioni avanzate, quali MEMORIA CELLULARRAM
esterni; potenza di trasmis- giore risparmio di potenza, ad esempio il TFO (tan- A 32 MB
sione, fino a +15 dBm. spazio e prestazioni per dem free operation), la Cypress Semiconductor
convertitori dc-dc e appli- serie OCT9600 rappresen- Infineon Technologies e
readerservice.it 66
cazioni di conservazione ta un’alternativa compati- Micron Technology, hanno
dell’energia in dispositivi bile con le attuali soluzio- annunciato la disponibilità
MODULO RICEVITORE elettronici palmari e porta- ni per la cancellazione del- dei primi campioni di un
Il minuscolo modulo rice- tili quali telefoni cellulari, l’eco, assicurando un dispositivo di memoria
vitore Lassen Sq Gps, pre- Gps e videocamere digitali. maggiore risparmio dei CellularRAM a 32 Mbit
sentato per applicazioni di Gestiscono picchi di cor- costi, consumi minori e ottimizzato per l’utilizzo
dispositivi mobili dalla renti transitorie senza satu- tempi di commercializza- in handset di tipo wire-
divisione Component razione e operano in un zione ridotti. less: questi campioni sono
Technologies di Trimble intervallo di frequenze fino offerti in versioni operanti
(Contradata), grazie alle a 5 MHz. readerservice.it 69
in modalità asincrona

10 RUBRICHE
rubriche

oppure burst. matica e manuale della applicazioni su circuito famiglia di alimentatori


Lo scorso anno le tre portata; memorizzazione stampato. Le dimensioni programmabili marchiati
società hanno stipulato un del valore misurato Data sono 10 x 2,5 mm con Ce Dcse 3 kW di Elgar (All
accordo di cooperazione Hold, Min/Max; segnala- un’altezza di 4,5 escluso Data) include high fre-
finalizzato allo sviluppo zione di sovraccarico e l’attuatore. È disponibile quency current mode
congiunto delle specifiche fusibile difettoso; grado di con un passo di 2,54 mm switching per garantire il
relative alle memorie protezione Ip40; 3 anni di e in versione diritta oppu- contenimento del ripple
CellularRAM, una nuova garanzia. re a 90 gradi. È fornibile ed è alloggiata in uno
generazione di SRAM con due tipi di attuatore, chassis alto solo 3,5 polli-
readerservice.it 72
pseudo-statiche (PSRAM – filo componente e spor- ci. È disponibile con vari
Pseudo Static RAM). gente. La versione spor- range di tensione da 8 a
Le memorie CellularRAM FIELD PROGRAMMABLE gente permette il mon- 150 Vdc con Ieee-488
sono state esplicitamente SYSTEM CHIP taggio retro pannello con opzionale o programma-
progettate per soddisfare Ort42G5 di Lattice una sensazione tattile, al zione remote analogica
la crescente richiesta, in Semiconductor è un Field momento dell’utilizzo, isolata. Gli apparecchi
termini di risorse di programmable system molto buona. 1K2 ha dispongono di potenzio-
memorizzazione e di chip che incorpora quat- caratteristiche elettriche metri con 10 livelli di
banda, dei dispositivi 2,5 tro canali Serdes ciascuno dei contatti di 6 W, 24 V, regolazioni per stabilire le
G e 3 G delle attuali e dei quali opera a una velo- resistenza di contatto impostazioni di tensione e
prossime generazioni. cità compresa tra 0,6 e minore di 22 mohm. La corrente, visualizzati istan-
Oltre a garantire un rap- 3,7 Gbps, oltre alle funzio- vita elettrica è di 1000 taneamente. I Led indica-
porto costo per bit estre- ni integrate di codifica operazioni, quella mecca- no surriscaldamento, pro-
mamente competitivo 8b/10b, macchine a stati nica di 10000. grammazione a distanza,
rispetto alle soluzioni pre- Xaui e Fibre Channel e più protezione da shutdown o
readerservice.it 74
senti sul mercato, queste di 10.000 elementi logici, sovratensione, lo stato e il
nuove Pseudo SRAM si il tutto in un compatto funzionamento in modo
distinguono per la ridot- package Bga fine-pitch da ALIMENTATORI constant-voltage/current.
tissima dissipazione e 484 sfere. Si rivolge alle PROGRAMMABILI
sono perfettamente com- applicazioni di comunica- Simile alla già conosciuta
patibili, a livello di piedi- zione ad alta velocità serie da 1 KW, la nuova readerservice.it 75

natura, package e inter- chip-to-chip e backplane,


vallo di tensione, con le quali Ethernet 10 Gigabit,
SRAM asincrone low- Fibre Channel 1, 2 e 10
COME OTTENERE MAGGIORI INFORMAZIONI
power attualmente impie- Gigabit per il mercato
gate nella realizzazione di dello storage area networ-
EONews offre il servizio “reader service” che
telefoni cellulari. king 10 Gigabit.
vi consente, utilizzando l’apposito codice
readerservice.it 71 readerservice.it 73 riportato alla fine di ogni news, di ricevere
maggiori informazioni.
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Instruments è un multi- numero della rivista, questo mese il 403, ed
metro analogico/digitale i numeri di reader service presi dagli articoli
di elevata qualità e ottimo
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rapporto prezzo-presta-
zioni. Principali caratteri-
stiche: risoluzione, 10 EONEWS provvederà, tempestivamente, a
microV, 10 mW, 1 microA; 1K2 di Eao (Ecc contattare le aziende interessate, che invie-
misura (precisa) della Elettronica) è un interrut- ranno al vostro indirizzo tutta la documenta-
temperatura con Pt100 o tore “slide” di qualità zione disponibile.
Pt1000; selezione auto- superiore indicato per

RUBRICHE 11
BASSA FREQUENZA

AMPLIFICATORE MOBILE
PA 100 W
di Andrea Marani
a.marea1@libero.it

Un amplificatore dedicato non tanto alla sonorizzazione hi-fi, ma all’uso voce


professionale di tipo mobile come l’amplificazione per banchi di vendita
ambulanti, motonavi, autocorriere, ecc. La possibilità di essere alimentato a 12 V
o rende particolarmente versatile per amplificazioni “al volo”, la buona fedeltà
consente l’utilizzo due amplificatori in coppia per avere 100+100 W in
stereofonia, tutto alimentato a 12 V…

Ad essere sincero, questo fu uno satori in salita che garantisce un’e- con un sistema simile o uguale al
dei primi progetti che realizzai, nel rogazione in potenza notevole. nostro push-pull potremo avere
lontano tempo in cui toroidi in fer- Infatti, alimentando un amplifica- potenza, non limitata dalla tensio-
rite e i nuclei a “doppia E” ne, anche di 100 W RMS.
non erano di facile reperibi- Realizzati due circuiti come
lità. Oggi anche per i picco- questo, li nascosi per bene
li alimentatori da spina si sotto la cappelliera dell’au-
preferisce il tipo SMPS o to e con stupore mio e degli
switching perchè più picco- amici notai che, anche se
lo e molto efficiente, ma proprio non considerabili
solo alcuni anni fa, la tecno- hi-fi, suonavano proprio
logia a commutazione era il bene. Da qui a sonorizzare
lupo cattivo, l’uomo nero vari pulmini e bancarelle fu
degli impianti di amplifica- tutt’uno.
zione mobile. Una coppia di questi modu-
È pure da dirsi che ancor li viene tuttora utilizzata in
oggi gli amplificatori voce diffusori acustici per pisci-
di tipo mobile, ovvero ali- ne. In quel caso la normati-
mentati a 12 o 24 V, difficil- va non prevede, per motivi
mente utilizzano tecnologia di sicurezza, l’uso della rete
SMPS ma quasi sempre 230 V ma batterie a 12 V.
push-pull di transistori pilo-
tati da elettronica o da un LO SCHEMA ELETTRICO
semplice trasformatore In figura 1 possiamo vedere
interstadio, ovviamente in lo schema a blocchi del-
uscita un trasformatore l’amplificatore PA da 100
accoppia il carico. Ne con- W: sulla sinistra notate l’in-
segue che alimentando in bassa tore a 12 V su carico di 4 ohm, gresso bassa frequenza che viene
tensione gli stadi piloti e amplifi- essendo esso del tipo a ponte, non iniettato in un amplificatore
catori, è un gioco di induttori sfa- potremo raggiungere che 25 W; monochip al quale chiederemo di

12 RUBRICHE
BASSA FREQUENZA

Figura 1: Schema a blocchi dell’amplificatore

erogare poco meno di 5 W, questo rà ben 12+12 V pep. Il secondario a collettore comune un altro tra-
piloterà un trasformatore il cui pri- a presa centrale comanderà di sformatore innalzatore, sul cui
mario riceverà circa 3 V pep dal- base il push-pull di potenza: questi secondario preleveremo tensione
l’amplificatore ed in uscita eroghe- ultimi semiconduttori piloteranno per il carico.

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RUBRICHE 13
BASSA FREQUENZA

In questo modo, dimensionando


opportunamente il trasformatore,
potremo erogare la potenza che
vorremo, da poche decine di Watt
ad oltre il centinaio.

Elenco componenti

Sigla Valore

Potenziometro lineare
P1
47 kΩ

P2 Trimmer 100 Ω

R1, R2 15 Ω 1 W

R4, R5 10 Ω 1/2 W 5%

R3, R6 220 Ω 1/2 W 5%

R7 330 Ω 1/2 W 5%

R8 4,7 Ω 1/2 W 5%

R9 2,2 Ω 1/2 W 5%

C1 1 µF 100 V poliestere

C2,C10,
100 nF 100 V poliestere
C11

C3 2200 µF 16 V elettrolitico

C4,C5, 22 µF 16 V elettrolitico

C9 22 µF 16 V elettrolitico

C6, C7 470 µF 16 V elettrolitico

C8 1 nF 100 V poliestere

TR1 BD138

TR2 BD676

TR3, TR4 TIP147

IC1 TDA7240A

D1 1N5400

DZ1 Zener 8,2 V 1 W

L1 Vedi testo

T1 Vedi testo

Figura 2: Schema elettrico T2 Vedi testo

14 RUBRICHE
BASSA FREQUENZA

Figura 3: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame)

In figura 2 vediamo lo schema elet- avendo i collettori dei transistori a P2 potremo regolare la corrente di
trico dell’amplificatore: il segnale massa zero volt. Però per far sì che riposo dello stadio finale e, qualora
viene dosato da P1 e iniettato a IC1, uno stadio audio suoni bene e non TR3 TR4 scaldassero, TR2 per effet-
un TDA7240A, capace di di erogare tenda a surriscaldarsi, dovremo pre- to della deriva termica condurrebbe
fino a 20 W 4 Ω a 12 Vcc, noi ne vedere un circuito aggiuntivo di maggiormente, limitando in cor-
limiteremo il lavoro a poco meno di polarizzazione compensata in tem- rente la polarizzazione dei finali di
5 W. C4 e C5 sono condensatori di peratura, in definitiva per far lavora- potenza. Il diodo D1 fa fondere il
SVRR e by-pass che operano sulla re lo stadio in classe AB, tipica solu- fusibile in serie all’alimentazione
circuitazione interna dell’integrato zione audio che abbina bassa qualora s’invertisse erroneamente la
amplificatore. Sull’uscita bifasica o a distorsione specie ai bassi livelli di polarità. I finali push-pull con collet-
ponte abbiamo la cella di compen- ascolto, limitando la distorsione di tore comune alimentano un grosso
sazione R9-C11, il limitatore resisti- crossover o d’incrocio ma mante- trasformatore multiuscita al quale
vo R1 e R2 ed i condensatori C6 C7. nendo la corrente di riposo dei fina- potremo connettere linee di sono-
Questi componenti sono necessari li entro parametri accettabili. A ciò rizzazione a 4 e 8 Ω, oppure, alta
per accoppiare al meglio l’amplifi- ci pensa TR2 e la componentistica tensione impedenza costante 70 e
catore con il trasformatore intersta- ad esso collegata. TR1, zener, C9 ed 100 V, tipiche dell’uso professionale
dio. R7 sono un regolatore di tensione multi-diffusione e long-distance.
L’uscita di questo trasformatore è fissato a 7,5 V, utile per alimentare Non potremo logicamente usare
simmetrica, ogni estremo del con- tutta la circuitazione relativa alla entrambe le tecnologie contempo-
trofase piloterà un darlington di polarizzazione. TR2 deve essere raneamente.
potenza PNP. posto a contatto dell’aletta e, in
Perchè PNP, vi chiederete? quanto darlington, viene utilizzato REALIZZAZIONE PRATICA
Ma sempre per non dover isolare le come doppio diodo in serie, avendo Come al solito montate prima i
alette di raffreddamento o i finali, il collettore non connesso. Tramite componenti più piccoli, quelli di

RUBRICHE 15
BASSA FREQUENZA

Figura 4: Posizionamento dei componenti

medie dimensioni, quelli polariz- ticolare cura nel montaggio, dissi- 2,5 cm di diametro esterno, avvol-
zati ed infine i componenti attivi, pato da piccola aletta ad U, l’inte- gendo circa 20 spire di filo smalta-
per la verità molto pochi. Sulla grato ha sette piedini e le dimen- to da 1 mm, leggermente distan-
basetta monteremo pure la bobina sioni simili ad un transistore di ziate tra loro. Il trasformatore
antidisturbo L1 in serie al positivo potenza TO220, per cui le saldatu- interstadio T1 è realizzato su di un
di alimentazione, il potenziometro re sono molto vicine tra loro ed è nucleo lamierini a grani orientati
ed il trimmer ma soprattutto i tra- facile determinare malfunziona- da 3-4 W con primario 32 Ω 4 V a
sformatori, il piccolo T1 intersta- menti causati da sbavature o 1 KHz e secondario doppio in con-
dio ed il grande T2 di uscita. TR3 e eccessi di stagno. trofase con presa centrale da
TR4 sono fissati all’aletta senza kit Il trasformatore T2 ha connessioni 15+15 V 120+120 Ohm a 1KHz.
di isolamento, avendo i collettori a volanti da fissare nelle apposite Questi sono i dati per la realizza-
massa, mentre TR2 sarà fissato piazzole. T2 è fissato sulla basetta zione, ma potrete servirvi di un
all’aletta con colla cianoacrilica ed tramite la sua copertura con flan- trasformatore interstadio per
isolato con foglietto plastico ge, viti e dadi. La bobina L1 è rea- amplificatore push pull “Paso,
autoadesivo. IC1 necessita di par- lizzata su di un toroide in ferrite da Monacor, RCF“ o altra marca.

16 RUBRICHE
BASSA FREQUENZA

LA TECNOLOGIA BASSA IMPEDENZA E 100 V


La tecnologia bassa impedenza è nota a tutti gli sperimentatori: si sa che ad una uscita da 100 W 8 Ohm potre-
mo connettere un altoparlante da 100 W 8 Ohm, oppure due in serie da 4 Ohm 50 W, oppure due in parallelo
da 16 Ohm 50 W, infine, fare gruppi parallelo/serie connessi tra loro ma sempre al fine di raggiungere il valore
di impedenza di 8 ohm e potenza di 100 W.
Nella tecnologia professionale PA a tensione costante 100 o 70 V, potremo connettere quanti altoparlanti voglia-
mo, fino a raggiungere i 100 W, tutti i parallelo tra loro, ad esempio: 10 da 10 W, 5 da 10 W + 1 da 20 W e 6 da
5 W. Ogni altoparlante è dotato di attenuatore e trasformatore, quindi potremo disporre di volume indipenden-
te per ogni diffusore. Questa tecnologia alta tensione facilita le lunghe tratte di sonorizzazione, non obbligando
l’uso di cavi di grossa sezione. Gli impianti in tecnologia tensione costante possono essere ampliati ed espansi a
piacere, al contrario del sistema bassa impedenza. In genere la tecnologia 100 V è di esclusivo uso voce e PA, la
bassa impedenza viene usata in discoteca, uso domestico e hi-fi.

Anche il trasformatore finale T2 mico, utilizzato anche dai costrut- valori di corrente di riposo parec-
potrà essere sempre di recupero tori d’oltre oceano per le apparec- chio bassi. Regolate P2 per avere
da apparecchiature PA non funzio- chiature consumer hi-fi car, in circa 70 mA di corrente di riposo,
nanti, a patto che si tratti di un questo modo, scossoni e buche in assenza di segnale audio. Alzate
100 W con uscita bassa impeden- non compromettono l’assesta- P1 da massa e regolate per avere il
za e tensione costante. Per chi si mento degli stessi, evitando falsi volume di ascolto desiderato.
accinge alla autocostruzione o a contatti e malfunzionamenti. Potete togliere l’amperometro in
commissionare la realizzazione ad serie al positivo ed il gioco è fatto.
un artigiano, il trasformatore fina- COLLAUDO Utilizzando l’oscilloscopio per la
le ha primario 10+10 V 10 A e Benché il montaggio non impon- taratura potrete leggere l’onda sul
secondario 4/8 Ohm 100 W – ga particolari cure e non presenti carico e iniettando in ingresso
70/100 V 100 W, tutto ad 1 KHz. grosse difficoltà, si consiglia, segnale sinusoidale di circa 10 mV
Qualora si volesse usare il circuito prima di dare alimentazione allo pep, regolate P2 per avere una
per sonorizzazioni hi-fi dovremo stadio di potenza, di effettuare i perfetta sinusoide non divisa tra
rapportare queste specifiche ai controlli di rito, sulla polarità dei semionda positiva e negativa.
100 Hz e non ad 1 KHz. componenti, sulle saldature e con- Quando le due semionde saranno
Se autocostruirete T2 prendete un nessioni del trasformatore, sigle perfettamente coincidenti, avre-
nucleo a lamierini con grani orien- dei transistori e isolamenti. mo minima distorsione di incrocio
tati da 20 W, sul primario avvolge- Utilizzate sempre un fusibile da 12 e perfetto funzionamento in classe
rete in controfase 15+15 spire di A in serie al positivo di alimenta- AB. Queste prove vanno effettuate
filo da 1 mm, sul secondario 20 zione e cavi di notevole diametro con generatore sinusoidale
spire di filo da 1 mm per il 4 Ohm, antifiamma. impostsato a 1 KHz.
altre 18 spire di filo da 0,6 mm per Come sorgente di tensione utiliz- Durante il funzionamento IC1
gli 8 Ohm, 60 spire di filo da 0,35 zate un alimentatore da 15 A 13,8 potrebbe scaldare parecchio come
mm per l’uscita 70 V ed infine 40 V oppure una batteria auto ben pure TR3 e TR4.
spire di filo da 0,3 mm per l’uscita carica. È perfettamente normale che T2,
100 V. Collegate all’uscita un altoparlante ad alti volumi di ascolto o con
L’inizio avvolgimento, contrasse- da 8 ohm 100 W (all’uscita prevista carico scollegato, emetta un
gnato dallo zero, è comune per le per questa impedenza) poi inietta- suono vibrante e distorto prove-
uscite ohmiche quanto per le usci- te in ingresso segnale audio prove- niente dal pacco lamellare.
te a tensione costante. Come avre- niente da un lettore CD o radio, Buon ascolto!
te certamente notato dalle foto- con uscita di almeno 500 mV.
grafie i componenti sulla basetta, Regolate P1 tutto verso la massa e
in particolar modo quelli pesanti o P2 verso R3.
che potrebbero spostarsi con le Connettete in serie al positivo un
vibrazioni nell’uso mobile o in amperometro e date tensione.
auto, sono fissati con collante ter- Electronic shop 01
Con P2 posto verso R3 avremo

RUBRICHE 17
COSTO ZERO

COSTO
prima parte ZERO
di Andrea Corbari
acorbari@yahoo.it

Affermare che al giorno d'oggi “I soldi non crescono sugli alberi” è ancora valido, come
quando questo modo di dire si riferiva alle nostre care vecchie lire. Questa rubrica nasce
(appunto) dall'esigenza di poter ricavare, tutto o quasi, il materiale necessario per le
nostre realizzazioni, proporre piccoli trucchi per il laboratorio domestico e fornire
strumentazioni, soluzioni, riparazioni e sostituzioni con una spesa prossima allo zero!

Senza nulla a pretendere, Costo Zero Non appena troviamo la soluzione L'ALTERNATIVA DI COSTO ZERO
vuole fornire al lettore delle soluzio- ad un problema, valutiamo il risulta- Realizzare circuiti propri o semplice-
ni o più semplicemente dare dei to raggiunto con altri occhi, da altre mente assemblare kit (magari con
consigli, per valutare in ogni realiz- prospettive e, se possibile, semplifi- qualche piccola modifica) è appassio-
zazione e quindi in ogni situazione chiamo ulteriormente il tutto. nante altrimenti non saremmo qui a
del laboratorio domestico, la solu- parlarne, ma una volta assemblato il
zione più economica e allo stesso 2° Economico tutto, bisogna trovare il contenitore
tempo valida per poter completare Qui sfruttiamo appieno l'anima di adatto, in commercio ne esistono di
ogni progetto che ci prefissiamo di Costo Zero. Esistono talmente tanti svariate forme e dimensioni. Allo stes-
realizzare. Premesso che a partire oggetti, elettrodomestici e non, so tempo, con la stessa facilità, il loro
dal sottoscritto non disponiamo di gadget e altro ancora (qui chi più ne costo aumenta vertiginosamente man
mezzi industriali, passiamo a fare ha più ne metta). Visti sotto un'altra mano che aumentiamo la grandezza
delle considerazioni sul laboratorio luce, assumono la veste di compo- del contenitore.
domestico o più propriamente “Il nenti validissimi e molto più econo- Una valida soluzione al problema è
mio Laboratorio” (vedi forum). mici degli stessi acquistati, per ricavare il contenitore per il nostro cir-
nuovi, al negozio. Questo va bene cuito da altri prodotti in commercio
LE LEGGI CHE REGOLANO purchè si tenga sempre conto della (adibiti ad altro uso) tipo i contenitori
IL LABORATORIO DOMESTICO 1° legge, ossia se posso reperire un plastici per alimenti, o le scatole porta
Come il celebre Isaac Asimov ha elemento, ma è complicato usarlo, è oggetti, che presentano caratteristi-
esposto le tre leggi che regolano il come se non lo avessi. che simili a quelle da noi richieste ma
comportamento di un robot, noi con un costo notevolmente inferiore.
possiamo definire le tre leggi che 3° Funzionale
regolano la Progettazione, lo L'apparecchiatura realizzata deve
Sviluppo e la Realizzazione nel essere alla portata di tutti, sia nell'u-
laboratorio domestico: tilizzo che nel suo funzionamento,
l'utente finale deve poter osservare
1° Semplice l'apparecchio e riconoscerne lo stato
Sia il circuito con il suo funziona- di funzionamento, e di conseguenza
mento che il suo stesso utilizzo deve essere in grado di interagire nel
essere il più lineare possibile, scartia- modo più pratico e sbrigativo possi-
mo quindi tutti quei progetti che bile. Inoltre pur rispettando la sem-
richiedono particolari procedure di plicità dettata dalla prima legge e
montaggio o necessitano di compo- l'economia della seconda, deve
nenti il cui reperimento è pressap- essere funzionale al 100%, non esi- Figura 1: Alcuni contenitori facilmente reperibili
tra le mura domestiche
poco impossibile. stono compromessi.

18 COSTO ZERO
COSTO ZERO

Vediamo di rendere la cosa più con-


creta con un esempio pratico; pren-
diamo in esame un circuito di
dimensioni 10 x 15 cm alimentato a
pile, può comodamente trovare il
suo alloggio dentro un comune box
per videocassette.

Figura 4: Spugnetta alla fine della sua carriera Figura 8: Le due spugne alla fine della lavorazione

Figura 2: Esempio di come utilizzare un box per vhs


Figura 5: Due spugne abrasive in cellulosa
Figura 9: La stazione con la nuova spugna
Più avanti in una prossima puntata
della rubrica vedremo come svilup-
pare un semplice frequenzimetro da
alloggiare dentro il box in questione.

Figura 6: La spugna vecchia e la nuova

Figura 10: Primo piano della nuova spugna

che) da quelle abrasive semplici in


Figura 3: Comune stazione per saldatore poi, e ne ho dedotto che le spugne
in cellulosa rendono meglio come
Ogni saldatore che si rispetti risede assorbimento dell'acqua e di pulizia
nella sua sede con tanto di spugnet- della punta del saldatore, inoltre
ta quando giunge il momento di Figura 7: La spugna nuova sormontata dalla sono più spesse e di conseguenza
porre fine all'onorata carriera di que- vecchia rimangono umide più a lungo (vedi
st'ultima andiamo in un negozio di figure 3/10).
elettronica ed acquistiamo per 1,50 ricavare ben quattro spugnette di Ricapitolando 70 centesimi stanno a
euro una nuova spugnetta di ricam- ricambio per il beneficio del nostro 4 spugnette ricavate, come 4 spu-
bio (il prezzo è indicativo, l'ho trova- saldatore e del nostro portafogli. gnette di ricambio originali stanno a
to su internet). Basta posizionare la vecchia spu- 6 €.
La risposta di Costo Zero è la gnetta sopra la nuova e con delle Fate un po' voi, in fondo la matema-
seguente: con circa 70 centesimi comuni forbici ritagliare a misura. tica non è un'opinione!
potete acquistare in un supermerca- Ne risulta una valida alternativa con
to due spugne abrasive per pentole un costo inferiore, personalmente LO ZERO INFORMATICO
in cellulosa (è importante che siano ho provato delle spugne fatte con Inoltre Costo Zero spazia in tutto ciò
fatte di questo materiale) dalle quali altri materiali (anche più economi- che ruota intorno al Laboratorio

COSTO ZERO 19
COSTO ZERO

Domestico, ossia connettendosi ad provare il prodotto, un esempio matori di farsi conoscere dopo che
internet, possiamo facilmente scarica- FidoCAD (figura 11). hanno speso ore a digitare codice per
re materiale informatico, e in questa Utilizzare questi prodotti oltre a farci realizzare i vari programmi.
maniera reperire le schede tecniche rimanere nella legalità ha il vantaggio In questa prima puntata parleremo
dei componenti elettronici che inten- di un costo zero, giusto la connessio- proprio di FidoCAD, scaricabile dal
diamo utilizzare. ne alla rete! sito di FE, si installa con una facilità
Esistono programmi di CAD elettro- È da sottolineare che agire in questa estrema. Basta aprire il file eseguibile
nico gratuiti o versioni “limitate” per maniera dà la possibilità ai program- fcwin096.exe e seguire le istruzioni a
video.
Fatto questo all'avvio del programma,
FidoCAD si presenta come una nor-
male applicazione di windows, ha il
suo bel menù a tendina: File,
Modifica, Visualizza, Opzioni, ?

Sotto risiede la barra dei bottoni:


Nuovo, Apri, Salva ecc, sotto ancora
c'è una barra dei bottoni, specifica al
programma: Selezione, Zoom,
Dragging hand, ecc.
Sul lato destro della finestra notiamo
la lista delle Macro disponibili, non
dimenticate che è possibile aggiun-
gerne delle proprie.
La prima cosa che ho fatto è stata
quella di crearmi una libreria conte-
nente uno “pseudo-componente”
ossia la mia sigla, in modo che ogni
Figura 11: Schermata iniziale di FidoCAD
progetto che farò verrà in un certo
senso “etichettato” semplicemente
inserendo quell'oggetto (figura 12).
Con FidoCAD è possibile realizzare lo
schema elettrico del circuito, il master
delle piste o (PCB lato rame) e quello
del lato componenti, è possibile inol-
tre sviluppare le serigrafie.
Si dispone di ben 16 Layer, sono
come i fogli lucidi che si sovrappon-
gono, in questo modo è possibile
gestire l'intero circuito scomponen-
dolo in singole parti (sotto circuiti).
Nel suo bagaglio FidoCAD contie-
ne delle aree 50 x 100, 100 x 100,
100 x 160, 160 x 233 mm già
pronte a ricordarci i margini del cir-
cuito, corrispondenti a quelli di una
scheda ramata che troviamo in
commercio.
Facciamo un piccolo esempio prati-
co, apriamo una nuova pagina
Figura 12: Nuovo “Documento – Macro – Libreria” di FidoCAD
(nuovo documento FidoCAD) e
mettiamo un diodo LED, la sua resi-

20 COSTO ZERO
COSTO ZERO

stenza e i terminali di alimentazio- Ecco fatto, è vero che questo è un meglio: se dobbiamo noi stabilire il
ne. Con lo stesso procedimento, banale circuito ma anche con 20 posto delle piste ramate e il resto dei
selezionando il “foglio lato piste” componenti in più le procedure sono componenti, facciamo una cosa che
possiamo realizzare il master. Ed in le stesse. FidoCAD non dispone di un col tempo sta andando persa... usia-
fine selezionando il “foglio serigra- Autorouter (tanto agognato nel mo il cervello, facciamo girare gli
fie” possiamo realizzare la serigrafia forum) ma secondo il mio parere è un ingranaggi, è un po' come fare le divi-
del circuito. pregio e non un difetto. Mi spiego sioni a mano senza la calcolatrice,
inoltre l'Autorouter solitamente fa
quello che gli pare e piace, non sem-
pre pone le cose e i vari oggetti nel
modo che noi vorremmo. In conclu-
sione FidoCAD ha tanti pregi: è gra-
tuito, inoltre è open source, è scritto
in Italiano, se girate per internet tro-
verete sempre come lingua l'Inglese.
Infine come interfaccia risulta facile e
intuitiva. Quindi i miei complimenti e
soprattutto i miei più sinceri ringrazia-
menti a Lorenzo Lutti che è il papà di
FidoCAD. Ragazzi che dirvi di più:
Scaricate, installate e sperimentate.

PROGETTO ZERO
E adesso è giunto il momento di
affrontare il nostro primo vero e pro-
prio progetto a COSTO ZERO.
C'era una volta un asciugacapelli...
Figura 13: Come si presenta un nuovo documento FidoCAD Quando andiamo a saldare, specie se
saldiamo per più di un'ora, veniamo
avvolti dal fumo emesso dal disossi-
dante e dalla lega fusi dal saldatore,
questo è nocivo per la nostra salute, è
vero che chi più chi meno siamo abi-
tuati allo smog delle città, ma respira-
re anche questo significherebbe pro-
prio andarsela a cercare!! In commer-
cio esistono degli aspiratori di fumi
con filtri al carbonio i cosiddetti filtri
attivi. Mi ricordo che a scuola aveva-
mo su ogni saldatore un beccuccio
che collegato ad un grosso aspiratore,
teneva pulita l'aria del laboratorio.
Memore di tutto questo, Costo Zero
risponde prontamente assemblando
con pochi pezzi (tutti reperibili fra le
mura domestiche) un semplice aspi-
ratore da “Laboratorio Domestico”,
da collocare vicino al luogo dove sal-
diamo.

Figura 14: Schema di un semplice ciruito


“Attenzione quanto segue compor-
ta l'utilizzo e la modifica di un'ap-

COSTO ZERO 21
COSTO ZERO

una tanica di plastica, e minuteria varia


che andremo via via spiegando.

Figura 17: Primo piano della vite non convenzionale

Per prima cosa, una volta apparec-


chiata la tavola con tutto il necessa-
rio, andiamo ad aprire l'asciugaca-
pelli. Potreste (quasi sicuramente)
trovare delle viti non convenzionali
che tengono chiuso l'apparecchio,
ma con un po' di fantasia possiamo
Figura 15: Una scheda 50 x 100 mm raggirare l'ostacolo. Nel mio caso ho
trovato una vite spaccata con al cen-
parecchiatura funzionante a 220V Fatta questa doverosa precisazione (dob- tro dello spacco una protuberanza
alternati (la rete domestica) quindi biamo tutelarci tutti) passiamo alla realiz- che non permette ad un comune
bisogna adoperare tutti e più gli zazione. I materiali che occorrono posso- cacciavite piatto di fare il suo lavoro.
accorgimenti del caso. Hai presente no essere anche acquistati presso il vostro
il cartello con il teschio e le due ferramenta di fiducia (e spero per voi che
ossa incrociate? Ecco quello, perico- ne abbiate uno bravo bravo come ce l'ho
lo alta tensione! Quindi ogni lavo- io) andrete a spendere attorno ai 10 Euro
razione sull'asciugacapelli va fatta in tutto e mi sono tenuto largo. Quello
dopo aver staccato la spina del che ci serve è un asciugacapelli che ha Figura 18: Cacciavite prima della lavorazione
medesimo dalla presa di corrente. l'intenzione di cambiare attività lavorati-
Il nuovo cablaggio (che vedrete fra va, un rotolo di scotch carta (quello largo Trovato un cacciavite da sacrificare
poco) va effettuato con molta da carrozzieri) un rotolo di fil di ferro con passiamo a modificarne la sua
calma ed ultimato con molta atten- spessore 2mm, una fascetta di metallo forma. Con una lima a ferro limiamo
zione, un eventuale corto circuito che si possa stringere tramite la vite, uno il centro del nostro cacciavite quel
brucerebbe il motore mandando a spezzone di 1 metro circa di tubo di tanto che basta (figura 19), ottenu-
pallino il tutto (lo dico per espe- gomma (quello economico da giardino) to così il nostro nuovo utensile pas-
rienza personale diretta, mannag-
gia la fretta) oltretutto fareste scat-
tare il salvavita di casa. Quindi
ognuno si assuma la responsabilità
delle sue azioni.

Disclaimer: Non mi ritengo in alcun


modo responsabile per gli eventua-
li danni causati a cose o persone
dall'utilizzo delle informazioni con-
tenute in queste pagine. Quindi
Figura 16: Materiale necessario per la realizzazione Figura 19: Particolare della punta del cacciavite
fate attenzione a quello che andre- del progetto dopo la lavorazione
te a fare.

22 COSTO ZERO
COSTO ZERO

(o il ponte di diodi) ai capi dello stes-


so, e stacchiamo l'interruttore.
Ora saldiamo ai due poli di alimen-
tazione del motore uno spezzone di
filo elettrico, recuperato dal cavo di
alimentazione dell'asciugacapelli, e
in serie al positivo mettiamo l'inter-
ruttore prima ricavato (figura 24).

Figura 26: Particolare dell'asciugacapelli con il


cono di fil di ferro

Figura 20: L'asciugacapelli smontato

siamo a smontare l'asciugacapelli


(figura 20).
Al suo interno troviamo un motori-
no a spazzole alimentato in corrente
Figura 23: Il gruppo motore liberato
continua, non a 220V. Intorno ad della parte elettrica
esso sono avvolte le spire delle resi-
stenze che hanno la funzione di Figura 27: Particolare del tubo di gomma con il
scaldare l'aria, e quella di attenuare cono di fil di ferro

il voltaggio di rete che passando per


il condensatore e i diodi fa funziona-
re a dovere il motore.

Figura 24: Il nuovo cablaggio dell'asciugacapelli

Rimontiamo il tutto, lasciando fuori Figura 28: Le tre parti assemblate

i due terminali di alimentazione.


Con questo abbiamo ultimato la tone e l'altro al tubo di gomma da
Figura 21: Primo piano del gruppo motore parte elettrica; realizziamo il con- giardino.
dotto di aspirazione: avvolgiamo A questo punto fissiamo le tre parti:
Con un paio di tronchesine tagliamo una decina di spire di fil di ferro asciugacapelli, fil di ferro e tubo di
le resistenze in modo da liberare il intorno al bocchettone dell'asciuga- gomma con lo scotch carta, ed infi-
gruppo motore, poi togliamo i diodi capelli, poi con un po' di pazienza ne avvolgiamo intorno tutta la strut-
modelliamo le spire in modo che un tura formatasi, lo scotch carta in
capo venga agganciato al bocchet- modo da creare il condotto di aspi-

Figura 22: Impiego delle tronchesine per liberare il


gruppo motore Figura 25: Cono di fil di ferro Figura 29: La struttura così ultimata

COSTO ZERO 23
COSTO ZERO

razione ed eliminare eventuali perdi- ficienti) si può fornire anche una non hanno luogo completamente
te d'aria facendo più passate. tensione variabile, in modo da in un solo passaggio. (Detto
Non resta che fissare con la fascetta variare la velocità di aspirazione, a anche RICIRCOLAZIONE.) Azione
restringente l'asciugacapelli ad una voi la scelta, non escludo che se si con la quale si tratta una seconda
struttura di sostegno, io ho utilizza- presentasse l'esigenza di un circui- volta un determinato prodotto”.
to la “terza mano”. to d'alimentazione passerei subito
alla realizzazione, ma essendo il Costo Zero si basa a suo modo su
progetto a costo zero ho preferito quanto detto, ossia recuperare da
impiegare un alimentatore già elettrodomestici e non, tutto
bello e fatto che aspettava pazien- quello che può tornare utile, trat-
te nel cassetto. tare una seconda volta un deter-
A questo punto non dovete far minato prodotto. Infatti possiamo
altro che accendere l'aspiratore e impiegare più volte un prodotto o
saldare quanto volete! parte di esso nelle nostre costru-
zioni.
ZERO IL TEMPO CHE CI
È RIMASTO!! Un elettrodomestico che è giunto
Siamo in dirittura d'arrivo, diverti- ormai alla fine del suo utilizzo può
ti? Stanchi? Annoiati? farci ricavare della minuteria (viti,
Ma prima di lasciarvi, vorrei per bulloni, distanziali ecc). Con un
finire in bellezza, leggervi una po' di fantasia si possono impie-
Figura 30: Particolare della struttura fissata
alla terza mano cosa, il vocabolario della lingua gare le varie parti in altri progetti
italiana definisce con il termine risparmiando in questo modo la
Il tubo lo immergiamo nella tani- “riciclo” quanto segue: spesa per l'acquisto dei medesimi.
ca con acqua, adesso è tutto
pronto. “s.f. imp. Operazione per mezzo “Così siamo giunti alla fine, è il
Qui lascio scegliere a voi come della quale si fanno passare più momento dei saluti, spero di esservi
muovervi, io ho utilizzato un ali- volte fluidi o altri materiali in una stato di aiuto o almeno che vi abbia
mentatore universale da 500 mA e parte del ciclo da essi già percor- incuriosito.
l'ho bloccato sui 12 V (più che suf- so, quando le loro trasformazioni Resto sempre a disposizione, basta
contattarmi per e-mail o sul forum.
A tal proposito ringrazio tutti quelli
che ancor prima uscisse questo
numero mi hanno incoraggiato a
scriverlo, e parlo di tutte le persone
a me care e dei nuovi amici del
forum. Tramite il sito di FE si sta svi-
luppando un bel gruppo sparso per
tutta l'Italia, sfruttiamo questo
mezzo che abbatte le barriere dello
spazio e del tempo (internet) per
dialogare e realizzare insieme nuovi
progetti”.

Figura 31: L'aspiratore finito


Electronic shop 02

24 COSTO ZERO
BASSA FREQUENZA

ANALIZZATORE DI SPETTRO
AUDIO 8 BANDE CON LED
TRICOLORI
di Fabrizio Fazio
servizio@pianetaelettronica.it

Un originale ed utile analizzatore di spettro audio, con un led tricolore per ciascuna
delle 8 bande di frequenza. Ciascun led cambia il suo colore in funzione del livello
della relativa banda, generando uno spettacolare effetto luminoso al ritmo della
musica, che non ha nulla da invidiare ai tradizionali analizzatori di spettro degli
impianti Hi-Fi. Infatti, al contrario dei classici analizzatori di spettro che dispongono
di più led a formare una barra per ciascuna banda, che si allunga in base al livello,
nel nostro analizzatore il livello è indicato appunto dal colore (e non dalla lunghezza).
Al di là dell'effetto visivo, può essere utile anche in laboratorio per verificare
visivamente, uno spettro di frequenza.

Iniziamo la descrizione dello sche- il segnale viene inviato allo stadio ficare l'ampiezza del segnale al
ma elettrico del nostro analizzato- preamplificatore, formato dall'in- suo ingresso. Il segnale così
re di spettro, riportato amplificato viene invia-
nella pagina seguente, to, tramite C11, con-
precisando che il segna- temporaneamente agli
le audio, prelevato dal- ingressi degli otto filtri
l'uscita del nostro passa banda, costituiti
impianto stereo, deve dagli altrettanti amplifi-
essere applicato sugli catori operazionali con-
ingressi R e L (ossia tenuti negli integrati
canale destro e sinistro). U2 ed U3. Ciascuno di
Se utilizziamo invece tali filtri permette l'am-
una fonte mono, il plificazione soltanto di
segnale può essere segnali vicini ad una
applicato su uno qua- frequenza ben precisa
lunque dei due ingressi. (frequenza centrale),
Il segnale giunge così al mentre attenua i segna-
trimmer VR1, utilizzato li la cui frequenza è lon-
per regolare il livello del tana rispetto a quella
segnale da inviare allo centrale.
stadio successivo, e quindi la sen- tegrato U1A e componenti ester- Gli otto filtri sono circuitalmente
sibilità del nostro circuito. Quindi, ni. Tale stadio provvede ad ampli- identici, ma sono diversi i valori

26 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

delle resistenze e condensatori, troveremo una tensione continua banda di frequenza amplificata
che determinano la frequenza di valore proporzionale al livello dal filtro, troviamo una tensione
centrale di ciascun filtro. I compo- del segnale presente sull'uscita di superiore alla metà della tensione
nenti sono dimensionati in modo ciascun filtro. di alimentazione, mentre ai capi
che le frequenze centrali dei filtri Se il trimmer RV1 è regolato cor- dei condensatori di livellamento
siano le seguenti: rettamente, ai capi del condensa- relativi alle bande attenuate, tro-
tore di livellamento relativo alla viamo una tensione inferiore ad
• Filtro 1 (U2A) 25 Hz
• Filtro 2 (U2D) 63 Hz
I FILTRI...
• Filtro 3 (U2C) 160 Hz
• Filtro 4 (U2B) 400 Hz
I filtri utilizzati sono progettati in modo da avere una larghezza di banda
• Filtro 5 (U3A) 1.000 Hz (1 KHz)
piuttosto stretta. Questo significa che ciascun filtro riesce a "selezionare" e
• Filtro 6 (U3B) 2.500 Hz
quindi amplificare una limitata gamma di frequenze, senza interferire tra
(2,5 KHz)
loro. Qui sotto vediamo il grafico che indica visivamente il grado di ampli-
• Filtro 7 (U3D) 6.300 Hz
ficazione di un filtro di questo tipo, tarato a 1.000 Hz.
(6,3 KHz)
• Filtro 8 (U3C) 16.000 Hz
(16 KHz)

Facciamo un esempio per spiegar-


ci meglio: se applichiamo, sull'in-
gresso del nostro analizzatore, un
segnale da 400 Hz, questo, dopo
essere stato amplificato da U1A,
va contemporaneamente agli
Se all'ingresso di questo filtro applichiamo un segnale da 1 KHz, questo
ingressi di tutti gli otto filtri (tra-
viene amplificato. Più il segnale applicato in ingresso si allontana da que-
mite C11), ma lo ritroviamo
sta frequenza, più sarà attenuato il segnale stesso all'uscita del filtro.
amplificato soltanto sull'uscita del
quarto filtro (pin 7 di U2B). Sulle
Se all'ingresso del nostro progetto applicassimo un segnale da 1,5 KHz, que-
uscite dei restanti 7 filtri, il segna-
sto trovandosi tra 1 e 2,5 KHz sarebbe amplificato da entrambi i filtri tarati a
le risulterà attenuato tanto più,
queste frequenze (filtri 5 e 6), ma non al massimo dell'amplificazione.
quanto più lontana è la frequenza
centrale del filtro.
Per chi volesse modificare le frequenze centrali dei filtri, riportiamo di
Ad esempio, supponiamo di appli-
seguito le formule per calcolare i valori delle tre resistenze. Poiché gli otto
care in ingresso un segnale da 1
filtri sono circuitalmente uguali, prendiamo come riferimento il primo (ma
KHz. Ebbene questo segnale lo
le formule sono valide per tutti), e premettiamo che i due condensatori
ritroveremo amplificato sul pin 1
(C14 e C22) devono avere la stessa capacità, che deve essere scelta arbi-
di U3A (uscita del filtro 5); sulle
trariamente intorno ai 47 nF per frequenze inferiori ai 250 Hz, intorno ai
uscite dei filtri con frequenza cen-
4,7 nF per frequenze comprese tra 250 e 1.500 Hz e intorno ai 470 pF per
trale vicina (filtro 4 e filtro 6) tro-
frequenze tra 1,5 e 20 KHz. Fatto questo è necessario calcolare i valori delle
veremo un segnale attenuato,
tre resistenze:
sulle uscite dei filtri 3 e 7, tale fre-
quenza sarà ancora più attenuata,
R12 (KΩ) = 4.000 : (31 x KHz x nF)
e così via.
R28 = 10 x R12
Il segnale presente sull'uscita di
R20 (KΩ) = 4.000 : (170 x KHz x nF)
ciascun filtro, viene inviato, trami-
te il condensatore di accoppia-
Per semplicità abbiamo indicato direttamente l'unità di misura da inserire
mento (C30÷C37), al raddrizzato-
nelle formule, quindi al posto di "KHz" è necessario inserire la frequenza
re formato da D2÷D9, D10÷D17 e
centrale che si vuole ottenere dal filtro, e al posto di "nF" la capacità dei
C38÷C45.
condensatori C14 e C22. Inserendo tali valori con le unità di misura segna-
Quindi ai capi di ciascun conden-
te (KHz e nF), otterremo le resistenze in kΩ.
satore di livellamento (C38÷C45)

BASSA FREQUENZA 27
BASSA FREQUENZA

altrettanti interruttori elettronici


U5 e U6, sono collegati alle prime
otto uscite del contatore U4
(CD4017). Tale integrato è pilota-
to, sul pin 14, da un segnale ad
onda rettangolare di circa 1KHz,
generato da U1D e componenti
esterni, in modo tale che le uscite
dello stesso U4 (da Q0 a Q7) assu-
mano, una alla volta, il livello logi-
co alto, in rapida sequenza.
Come abbiamo detto, le otto usci-
te del contatore U4 pilotano gli
ingressi CONTROL degli otto
interruttori elettronici U5 e U6,
nonché i transistor da T1 a T8, uti-
lizzati come interruttori per far
accendere in rapida sequenza i
diodi led. Anche se in realtà i led
si accendono uno per volta, data
la rapidità dello scorrimento
appaiono accesi tutti insieme, per
effetto della persistenza dell'im-
magine nell'occhio. Poiché le usci-
te degli interruttori U5 e U6 sono
collegate tutte insieme, su tali
uscite, e quindi ai capi di R49, tro-
Figura 4: Le forme d’onda misurate nel nostro circuito veremo in sequenza le tensioni ai
capi dei condensatori di livella-
un quarto della tensione di ali- racchiusi all'interno degli integrati mento (C38÷C45), che, come
mentazione. U5 ed U6 (CD4066). Tali integrati abbiamo detto, sono proporzio-
A titolo di esempio riportiamo, sono una sorta di relè a stato soli- nali al livello del segnale uscente
nella tabella 1, i valori che si misu- do, in quanto tra i pin IN e OUT si da ciascun filtro.
rano nella pratica, applicando in ha una resistenza molto alta se sul- Tali tensioni sono applicate agli
ingresso un segnale ad alto livello l'ingresso CONTROL è applicato un ingressi di U1B e U1C, utilizzati
da 1 KHz ed uno da 700 Hz (per livello logico basso, e molto bassa come comparatori, in modo tale
"segnale ad alto livello" intendiamo se sull'ingresso CONTROL è appli- che:
un segnale di ampiezza tale da cato un livello alto.
simulare un suono ad alta intensità Questo significa che: Se la tensione ai capi di R49 è
proveniente dalla fonte che colle- inferiore a 1/4 della tensione di
ghiamo al nostro analizzatore, • S applichiamo un livello basso alimentazione:
quale ad esempio l'impianto Hi-Fi. su CONTROL, sul pin OUT non
É inutile quantificare il valore esatto troviamo alcuna tensione (o • Il pin 7 di U1B è a livello basso
dell'ampiezza del segnale applica- meglio... troviamo una tensione • Il pin 8 di U1C è a livello alto
to, dal momento che il trimmer molto bassa, di valore trascura-
RV1 permette di regolare la sensibi- bile). Questo fa sì che il led relativo alla
lità dell'analizzatore, adattandolo a • Se applichiamo un livello alto su banda selezionata da U4 si accen-
diverse fonti).Le otto tensioni con- CONTROL, sul pin OUT trovia- da di color verde.
tinue presenti sugli otto condensa- mo la stessa tensione presente
tori di livellamento da C28 a C45, sul pin IN. Se la tensione ai capi di R49 è
sono applicate sugli ingressi di compresa tra 1/4 e 1/2 della
altrettanti interruttori elettronici, Gli otto pin CONTROL degli tensione di alimentazione:

28 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

• Il pin 7 di U1B è a livello alto 1 KHz si accende rosso, mentre seguire alcun ordine preciso.
• Il pin 8 di U1C è a livello alto tutti gli altri led si accendono
verdi. PERCHÉ I LED SI ACCENDONO
Questo fa sì che il led relativo alla Vogliamo precisare che le bande A SCANSIONE?
banda selezionata da U4 si accen- non vengono selezionate in ordi- Abbiamo utilizzato il sistema illu-
da di color giallo (verde + rosso) ne, dal contatore U4. Infatti l'ordi- strato in questa pagina, con cui
Se la tensione ai capi di R49 è ne di scansione è il seguente: accendiamo i led a scansione, per-
superiore alla metà della tensio- ché in questo modo, accendendo
ne di alimentazione: 1. DL3 (160 Hz) soltanto un led per volta, mini-
• Il pin 7 di U1B è a livello alto 2. DL2 (63 Hz) mizziamo notevolmente l'assorbi-
• Il pin 8 di U1C è a livello basso 3. DL4 (400 Hz) mento di corrente.
4. DL7 (6,3 KHz) Infatti, l'assorbimento totale della
Questo fa sì che il led relativo alla 5. DL8 (16 KHz) scheda è determinato principal-
banda selezionata da U4 si accen- 6. DL1 (25 Hz) mente dai led, che nel nostro caso
da di color rosso. 7. DL5 (1 KHz) assorbono meno di 40 mA (20 mA
8. DL6 (2,5 KHz) se sono accesi solo rossi o verdi).
Le tensioni di riferimento per il Se avessimo scelto di accendere
comparatore sono ottenute dal Questo per semplicità di realizza- gli 8 led contemporaneamente, il
partitore R44, R45, R46: zione del circuito stampato. Infatti loro assorbimento sarebbe potuto
i led appaiono accesi contempo- arrivare ad oltre 200 mA (almeno
• La tensione di 3 V è applicata sul raneamente, e non è necessario 100 mA se accesi solo rossi o
pin 6 di U1B
• La tensione di 6 V è applicata sul Segnale in ingresso da 1 KHz
pin 10 di U1C
Filtro 1 (25 Hz) tensione ai capi di C38 = 0V
RICAPITOLANDO... Filtro 2 (63 Hz) tensione ai capi di C39 = 0,1 V
Per meglio comprendere il funzio- Filtro 3 (160 Hz) tensione ai capi di C40 = 0,6 V
namento del nostro analizzatore, Filtro 4 (400 Hz) tensione ai capi di C41 = 2,5 V
facciamo un esempio ipotizzando, Filtro 5 (1 KHz) tensione ai capi di C42 = 7,5 V (massima amplificazione)
come abbiamo fatto prima, di Filtro 6 (2,5 KHz) tensione ai capi di C43 = 1,6 V
applicare, al suo ingresso, un Filtro 7 (6,3 KHz) tensione ai capi di C44 = 0,1 V
segnale di 1 KHz ad alto livello. Filtro 8 (16 KHz) tensione ai capi di C45 = 0V
Questo comporterà una tensione
di circa 7,5 V ai capi di C42, e una
tensione inferiore ai 3 V ai capi dei
restanti sette condensatori di livel-
lamento. Quindi ai capi di R49 si Segnale in ingresso da 700 Hz
otterrà un segnale come quello
nella figura seguente, che si ripete Filtro 1 (25 Hz) tensione ai capi di C38 = 0V
continuamente: Filtro 2 (63 Hz) tensione ai capi di C39 = 0,1 V
Filtro 3 (160 Hz) tensione ai capi di C40 = 0,9 V
Filtro 4 (400 Hz) tensione ai capi di C41 = 5,8 V (media amplificazione)
Filtro 5 (1 KHz) tensione ai capi di C42 = 6,8 V (massima amplificazione)
Filtro 6 (2,5 KHz) tensione ai capi di C43 = 1,4 V
Filtro 7 (6,3 KHz) tensione ai capi di C44 = 0,1 V
Filtro 8 (16 KHz) tensione ai capi di C45 = 0V

Come evidenziato nel grafico, nel-


l'intervallo di tempo in cui ai capi
di R49 è presente la tensione di Tabella 1: Le tensioni misurate in uscita agli otto raddrizzatori nel nostro circuito
7,5 V, il led relativo alla banda di

BASSA FREQUENZA 29
BASSA FREQUENZA

Figura 3: Schema elettrico dell'analizzatore di spettro

30 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

verdi). Inoltre, è vero che avrem- oltre a quelli già impiegati per i circuito stampato. Per i princi-
mo eliminato i tre integrati U4, filtri). pianti abbiamo preparato, nel
U5 ed U6, nonché i transistor, ma nostro sito www.pianetaelettroni-
questo non avrebbe semplificato REALIZZAZIONE ca.it, delle utili guide per realizza-
il circuito, visto che avremmo Innanzitutto è necessario reperire re i circuiti stampati e per saldare
dovuto impiegare, al posto di U1B il materiale riportato nell'elenco i componenti sulla scheda.
e U1C, due comparatori per cia- componenti, e realizzare il circui- Una volta in possesso del circuito
scuna banda (quindi ben 16 com- to stampato. Dopodiché i compo- stampato, per la saldatura dei
paratori, ossia 4 integrati LM324, nenti dovranno essere saldati sul componenti consigliamo di pro-
cedere con questo ordine:
ELENCO COMPONENTI
• I 14 ponticelli previsti (segnati
Sigla Valore Sigla Valore
in rosso sul piano di cablaggio).
R1, R2 10 kΩ 1/8W R35 180 kΩ 1/8W • Le 49 resistenze previste.
• I 16 diodi siglati 1N4150 (atten-
R3 100 kΩ 1/8W R36÷R43 10 kΩ 1/8W
zione alla polarità).
R4 1 MΩ 1/8W R44 18 kΩ 1/8W • Il diodo siglato 1N4007 (atten-
R5, R6 10 kΩ 1/8W R45, R46 10 kΩ 1/8W zione alla polarità).
• I 6 zoccoli per gli integrati
R7÷10 100 kΩ 1/8W R47 470 Ω 1/8W (attenzione alla tacca di riferi-
R11 390 Ω 1/8W R48 390 Ω 1/8W mento).
• I 23 condensatori non polarizza-
R12 100 kΩ 1/8W R49 18 kΩ 1/8W
ti (attenzione a non confondere
R13 47 kΩ 1/8W RV1 Trimmer 47 kΩ piccolo verticale i valori).
R14 18 kΩ 1/8W C1 470 µF 25 V elettrolitico • Gli 8 transistor BC337 (attenzio-
ne al verso giusto).
R15 68 kΩ 1/8W C2÷C7 100 nF multistrato
• I 22 condensatori elettrolitici
R16 27 kΩ 1/8W C8÷C12 10 µF 25 V elettrolitico (attenzione alla polarità).
R17 100 kΩ 1/8W C13 4,7 nF ceramico • Gli 8 diodi led (attenzione alla
tacca di riferimento).
R18 47 kΩ 1/8W C14÷C16 47 nF multistrato
R19, R20 18 kΩ 1/8W C17, C18 4,7 nF ceramico PROVIAMO IL FUNZIONAMENTO
La nostra scheda richiede un'ali-
R21 8,2 kΩ 1/8W C19÷C21 470 pF ceramico
mentazione continua compresa
R22 3,3 kΩ 1/8W C22÷C24 47 nF multistrato tra 9 e 15 V, oppure alternata tra
R23 12 kΩ 1/8W C25, C26 4,7 nF ceramico 7,5 e 12 V, da applicare sugli
ingressi "+" e "-".
R24 4,7 kΩ 1/8W C27÷C29 470 pF ceramico É anche possibile utilizzare tensio-
R25 18 kΩ 1/8W C30÷C45 1 µF 25 V elettrolitico ni fuori questa gamma, ma in
questo caso devono essere modifi-
R26 8,2 kΩ 1/8W D1 Diodo 1N4007
cati i valori delle resistenze R47 ed
R27 3,3 KΩ 1/8W D2÷D17 Diodo 1N4150 R48 che alimentano i led.
R28 1 MΩ 1/8W T1÷T8 Transistor BC337 Per tarare il trimmer non è neces-
sario alcuno strumento, ma è suf-
R29 470 kΩ 1/8W DL1÷DL8 LED bicolore catodo comune
ficiente procedere così:
R30 180 kΩ 1/8W U1÷U3 LM324
R31 680 kΩ 1/8W U4 Integrato CD4017 1. Innanzitutto, dare tensione al cir-
cuito, e verificare che si accenda-
R32 270 kΩ 1/8W U5÷U6 Integrato CD4066 no tutti i led verdi, senza segnale
R33 1 MΩ 1/8W N. 5 zoccolo DIP 14 in ingresso.
2. A questo punto collegare l'uscita di
R34 470 kΩ 1/8W N. 1 zoccolo DIP 16
un impianto Hi-Fi (uscita di linea,

BASSA FREQUENZA 31
BASSA FREQUENZA

Figura 8: Il circuito stampato scala 1:1 (lato rame)

quindi del preamplificatore, e non Aumentando il valore di R49 fino nostro analizzatore. Ovviamente
uscita casse) all'ingresso del nostro a 220 kΩ, possiamo creare un ad ogni frequenza deve accender-
analizzatore, quindi accendere effetto ritardato del calo di livello si un solo led rosso. Se dovessero
l'impianto, affinché generi un del segnale. In altre parole, se è accendersi più led rossi contem-
segnale di livello normale. Regolare acceso un led rosso, non appena poraneamente, è segno che il
quindi il trimmer RV1 al minimo, in viene bruscamente a mancare il segnale è troppo forte, e quindi
modo che i led restino tutti verdi. segnale che lo teneva acceso, deve essere regolato RV1 finché
3. Infine ruotare lentamente il trim- invece di tornare subito verde, resti acceso un solo led rosso in
mer finché non si accenda almeno impiega un pò di tempo per pas- tutta la gamma audio.
un led rosso in corrispondenza di sare a giallo e quindi a verde.
un alto livello sonoro. Non impor- Nel normale utilizzo dell'analizza- ...e un'interessante osservazione
ta quale o quali degli otto si accen- tore, questo effetto ritardo non Come abbiamo spiegato, anche
da, perché questo dipende dalla dovrebbe esserci, ma lo abbiamo se i led appaiono accesi tutti con-
frequenza del segnale. voluto segnalare qualora l'utilizzo temporaneamente, in realtà se ne
a cui sarà destinato il nostro pro- accende uno alla volta, in rapida
La regolazione è così conclusa! getto renda interessante adottare sequenza.
tale effetto. Per verificare ciò nella pratica, si
Alcuni consigli... può provare ad inquadrare i led
Qualora si voglia utilizzare questo Chi dispone di un generatore di (in assenza di segnale, quindi
analizzatore per un segnale molto funzioni (è sufficiente un semplice quando sono tutti verdi) con una
debole, come quello proveniente generatore di onde sinusoidali in telecamera, la quale può risentire
da un microfono, occorre ridurre banda audio) può verificare l'ac- della scansione dei led, e può
R3 a 1 kΩ, per aumentare la sensi- censione dei led alle varie fre- uscirne un effetto particolare (non
bilità della nostra scheda. quenze, e quindi la risposta del è detto che questo esperimento

32 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

Figura 9: Posizionamento dei componenti

Figura 10: I componenti polarizzati utilizzati nel circuito

riesca, perché dipende dalle carat- del monitor "ballare", mentre te collegare, in parallelo a C13, un
teristiche della telecamera. Si può guardando il monitor dal vivo, condensatore da circa 1-10 µF. In
provare a modificare il program- l'immagine ci appare ferma. questo caso la scansione dei led
ma di esposizione). Questo perché nel monitor l'im- rallenterà notevolmente e possia-
Un fatto simile si vede spesso in magine è formata da tanti puntini mo vedere "al rallentatore" ciò
televisione, quando una telecame- che si accendono uno alla volta. che all'occhio sfugge...
ra inquadra un monitor dotato di
tubo catodico: in questo caso, in Per vedere i led del nostro circuito
Electronic shop 03
televisione vediamo le immagini accendersi a scansione è sufficien-

BASSA FREQUENZA 33
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

CARILLON
terza parte
di Enzo Brusati
enzo_br@virgilio.it

Dopo aver descritto l’hardware ed il software di questo lettore portatile di MP3, in


questa conclusiva puntata spiego come realizzare il contenitore visibile nella foto, che
ho realizzato su misura per il circuito in modo da renderlo portatile, infine presento dei
software che permettono di trasformare il contenuto di un normale compact disk
audio in files MP3, che possono a sua volta essere memorizzati su una SmartMedia
e riascoltati, quando si vuole, con il Carillon.

COSTRUZIONE DEL mente eccezione del retro che viene la SmartMedia. La fessura può esse-
CONTENITORE fissato tramite le quattro viti. Il re realizzata facendo prima una serie
Ultimato il montaggio del circuito coperchio ha una fresatura sul bordo di fori da 1.2 o 1.5mm e poi unen-
elettronico ed, ovviamente, verifica- che lo fa entrare per 1 mm nel con- doli con una lima di piccole dimen-
to il suo corretto funzionamento, ho tenitore, tenendolo in posizione. sioni.
dovuto costruire un contenitore su Prima di incollare gli otto supporti Eseguite tutte le lavorazioni sul conte-
misura per rinchiuderlo e poterlo sul guscio, è bene effettuare su que- nitore, è possibile assemblare il
comodamente trasportare, senza sto i sei fori in corrispondenza dei Carillon come mostrato nella figura 3.
correre il rischio di danneggiarlo, nel pulsanti, il foro laterale per il connet- Per agevolare le operazioni d’inseri-
taschino della camicia come se fosse tore jack per gli auricolari e la sottile mento e rimozione della scheda di
un pacchetto di sigarette o di cara- fessura per poter inserire ed estrarre memoria, consiglio di incollare su
melle. questa un pezzetto di scotch o
In figura 2 è visibile il disegno del nastro isolante piegato ad U, crean-
contenitore in materiale plastico do una linguetta che sporge legger-
(acrilico) trasparente del prototipo mente dal contenitore.
nella foto. Questo contenitore, o se Proseguendo con il contenitore,
vogliamo “case”, è composto da un anche i sei pulsanti sono stati dimen-
guscio formato da cinque lastrine sionati e realizzati appositamente per
da 3mm di spessore, incollate tra il Carillon, in figura 4 è visibile il loro
loro, ed un coperchio. Sul guscio disegno meccanico. I pulsanti usati
sono stati incollati dei supporti, nel prototipo della foto sono in allu-
sempre di materiale plastico traspa- minio, lavorati mediante tornitura.
rente, forati e filettati M2: quattro
di questi permettono il fissaggio del
circuito stampato, mentre i rima-
nenti servono per il fissaggio del
coperchio. Vista la delicatezza dei
filetti M2, è vivamente consigliato
stringere le viti il meno possibile.
Tutte le parti che compongono il
contenitore sono unite tra loro
mediante incollaggio, fatta ovvia-

34 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 2: Disegno del contenitore plastico

Avendo dovuto farne fare in gran escludere la possibilità di vedere dopo essere stato campionato a 44,1
numero, sono disposto a fornire, a sulle pagine di Fare Elettronica una KHz e con una ampiezza di 16 bit.
chi interessa, i pulsanti come visibili nuova release di questo player… La trasformazione delle tracce musi-
nel disegno; stessa cosa per i conte- cali su questi CD in file compressi
nitori plastici ciechi (ossia il guscio COME CREARE UN FILE MP3 secondo lo standard MP3 avviene in
senza lavorazioni più il coperchio Completata la realizzazione del due fasi: nella prima le tracce audio
fresato ai bordi). Sulla parte superio- Carillon, quello che manca per poter vengono lette e scritte su un file,
re del circuito stampato sono stati ascoltare un po’ di musica (o bacca- mentre nella seconda il file creato
fatti due smussi che permettono, in no, a seconda dei gusti) è solamen- verrà compresso secondo le specifi-
alternativa, di ricavare il contenitore te… la musica stessa. che volute dall'utente. Queste due
mediante fresatura direttamente da Nelle righe che seguono presento fasi prendono il nome di ripping e di
un pieno di materiale plastico. La dei software che permettono di tra- encoding, rispettivamente, e vengo-
figura 5 mostra il disegno di un pos- sformare i brani presenti su un nor- no effettuate attraverso l'utilizzo di
sibile case di questo tipo. male CD audio in files MP3; gli stru- software specifico.
menti necessari sono un PC con È utile sapere che non tutti i lettori
UPGRADES Windows ed un lettore CD, il CD dal CD-Rom, in particolar modo quelli
Su questo argomento non c’è molto quale estrarre la musica, una con- molto datati, supportano la funzione
da dire: il Carillon è un lettore di nessione ad Internet per poter scari- di estrazione digitale dell'audio (in
MP3 “completo”, e non ha possibili- care i programmi ed un genere indicata con la voce DAE,
tà di espansioni che non comportino Reader/Writer per SmartMedia se Digital Audio Extraction). In questo
modifiche sostanziali all’hardware o abbiamo intenzione di trasferire i caso è ancora possibile trasferire il
al firmware del PIC. Riguardo il firm- files sulla memory card del Carillon. segnale audio in un file collegando
ware, probabilmente una futura ver- l’uscita per cuffie del lettore CD-Rom
sione permetterà al dispositivo di RIPPING & ENCODING all’ingresso della scheda audio e
leggere anche le SmartMedia da Il formato con cui vengono prodotti ritrasformare il segnale in digitale
256 e 512 Mbyte, quando saranno i CD audio che ascoltiamo normal- attraverso questa, ma, a causa del
disponibili in commercio. mente è chiamato CD-DA (Compact doppio passaggio di conversione,
Comunque, se questo progetto Disc Digital Audio), in questo forma- ciò che ne risulterà sarà un segnale
susciterà l’interesse di un buon to il segnale audio analogico viene distorto, con perdita di qualità e
numero di appassionati, non è da convertito in digitale e scritto sul CD fedeltà.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 35
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 4: Disegno dei pulsanti

non compresso, masterizzare dei


files audio su un CD.
La funzione che ci interessa partico-
larmente è solo la prima, ossia la
semplice (per modo di dire…) estra-
zione dell’audio da una traccia del
CD. Per far questo è necessario inse-
rire il disco con il brano o i brani da
“rippare” nel drive CD-ROM del
Figura 3: Assemblaggio del Carillon
computer, ed assicurarsi che sia sele-
zionato nel menu a tendina in alto a
EXACTAUDIOCOPY primo avvio di questo programma sinistra. Dopo pochi secondi appari-
Tra i software che compiono le ope- vengono richieste alcune informa- rà l’elenco delle tracce con la loro
razioni di ripping, particolarmente zioni riguardanti il lettore o i lettori durata, la dimensione della traccia
consigliato è il noto EAC, o per este- di CD-Rom presenti nel computer sul CD (Size), la dimensione appros-
so ExactAudioCopy, cardware (ossia (come ad esempio se si preferisce simativa della stessa traccia com-
il suo costo è una semplice cartolina avere un ripping più veloce o più pressa (Compr. Size) ed altri dati
postale da spedire all'autore) prele- accurato) ed anche se si vuole confi- ancora.
vabile dal sito web www.exactaudio- gurare il programma per lavorare Se a questo punto vogliamo inserire
copy.de e utile per chi volesse un'e- con un encoder. Per ora si può salta- i titoli dei brani, il nome dell’artista,
strazione audio precisa e affidabile. re quest’ultima fase, in quanto non il nome dell’album e altri dati anco-
La particolarità di questo program- abbiamo ancora un encoder. ra, possiamo farlo in maniera molto
ma sta nel fatto che l’audio estratto L’utilizzo delle funzioni di base è reso rapida e senza nemmeno toccare la
ha un'alta probabilità (vicina al intuitivo dai quattro bottoni sulla tastiera, grazie ad una funzione di
100%) di essere simile a quello pre- sinistra, che rispettivamente servono questo programma. Basta infatti
sente sul CD, garantendo una ridot- a estrarre una traccia salvandola in cliccare, nel menu, su “Database”,
tissima perdita di dati e distorsioni formato non compresso (WAV), rip- poi “Get CD Information from” e
provocate dal processo di estrazione. pare una traccia e salvarla in forma- ancora “Remote freedb” (oppure
In figura 6 è possibile osservare la to compresso (MP3, AAC o altro semplicemente solo sull’icona del
schermata di EAC versione 0.9 beta ancora), rippare l’intero CD salvan- CD-ROM in alto…): a questo punto
4, subito dopo averlo configurato. Al done l’intero contenuto in un file il software cercherà automaticamen-

36 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

te questi dati in un database presen-


te nel sito freedb.org; per sfruttare
questa funzione ovviamente è indi-
spensabile un allacciamento ad
Internet.
Rimane da impostare il nome che il
software darà ai files rippati, per far
questo dobbiamo cliccare, nel
menu, su “EAC” poi “EAC
Options…”, selezionare la cartella
“Filename” e nel campo “Naming
Scheme” specificare il modo in cui
vogliamo che i files estratti vengano
nominati, tenendo presente che i
parametri indicati con il “%” seguito
da una lettera verranno sostituiti dai
dati del brano. Ad esempio, se inse-
riamo “%A - %T” (virgolette esclu-
se) otterremo ad esempio “TATU -
Show Me Love”. Se vogliamo far
precedere le due informazioni dal
Figura 5: Contenitore ricavato dal pieno numero della traccia fra parentesi,
dovremo inserire invece “(%N) %A -

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TECNOLOGIE SPERIMENTALI 37
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

(contenenti audio digitale in formato


non compresso) in file MP3, ed è il
vero e proprio cuore della tecnologia
di compressione. L’encoder, in prati-
ca, effettua le operazioni descritte
nell’algoritmo standard MPEG Layer
3 sul file da comprimere.
Se si lancia una ricerca in Internet, ci
si rende subito conto che esistono
diversi tipi di encoder, ognuno dei
quali tratta il segnale acustico in
maniera diversa seguendo tuttavia le
specifiche dello standard. Le presta-
zioni sono differenti ma, solitamen-
te, a minor velocità corrisponde una
maggiore qualità del risultato finale,
lo stesso vale per il procedimento di
estrazione digitale dell'audio. Tra i
Figura 6: Schermata principale di ExactAudioCopy
più famosi encoder troviamo
l’MP3Enc, sviluppato dall’Istituto di
%T” come nell’esempio riportato Windows Media Player). Fraunhofer che, come già detto, è
nella finestra stessa. Clicchiamo poi Questo file, però, avrà dimensioni uno degli enti di ricerca più impe-
su Ok per chiudere questa finestra. considerevoli in quanto non è com- gnati nella ricerca e nella standardiz-
Ed ora che il software è a conoscen- presso: è il momento di trasformarlo zazione del formato di compressio-
za anche dei nomi di brani e album, quindi in un MP3 e per farlo, come ne MP3. Come facilmente immagi-
è finalmente possibile cliccare sul detto sopra, abbiamo bisogno di un nabile, l'encoder di questo Istituto è
primo pulsante a sinistra per avviare encoder. in assoluto uno degli encoder più
l’estrazione della traccia, che verrà fedeli nella compressione di file
memorizzata in un file avente esten- L.A.M.E. audio.
sione WAV (ascoltabile mediante L'encoder è il programma che si Da oramai diversi mesi, MP3Enc ha
varie applicazioni tra le quali prende carico di convertire i file WAV però un valido rivale, chiamato
L.A.M.E. (LAME Ain't an Mp3
Encoder). Si tratta di un programma
Open Source, ossia di un progetto
aperto a tutti coloro volessero parteci-
pare, il suo sorgente completo è sca-
ricabile dal sito lame.sourgeforce.net
ed è disponibile per sistemi operativi
Linux, Unix, Windows, MacOS, BeOS,
AmigaOS e OS/2, inoltre include fun-
zioni avanzate di gestione della com-
pressione. Non a caso, nel datasheet
del VS1001, questo programma
viene nominato e definito come “free
high quality VBR encoder”. Il VBR
(Variable Bit Rate), ricordo, è una tec-
nica che permette di sfruttare al
meglio l’algoritmo di compressione
MP3, che consiste nell’usare un bit
rate alto per comprimere frames
Figura 7: Il programma può automaticamente risalire ai nomi delle canzoni
molto complessi, e abbassandolo nel
caso di frames più semplici. Il VBR

38 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

permette di aumentare ulteriormente mo MP3 senza ridurre la qualità del- quindi il Carillon, supporta i files MP3
il fattore di compressione dell’algorit- l’audio così compresso. Il VS1001, e compressi con la tecnica VBR.
Un punto debole del L.A.M.E., forse
(e solo dal punto di vista degli uten-
ti Windows…), è il bisogno di lan-
ciarlo da DOS oppure mediante una
linea di comando (ovverosia cliccare
su Start, poi Esegui e poi digitare
qualcosa come, ad esempio, “lame -
h -v -b 112 c:\ripped\esempio.wav
c:\encoded\esempio.mp3”).
Ma questo è un problema facilmente
aggirabile sia per chi è abituato ad
usare il DOS sia per chi usa questo
software in abbinamento con
ExactAudioCopy: è infatti possibile
configurare questo ripper per lanciare
automaticamente molti tipi di enco-
der dopo che ha terminato l’estrazio-
ne di una traccia dal CD.
Esistono, comunque, svariati pro-
grammi freeware che permettono di
gestire il L.A.M.E., così come anche
altri encoder, mediante una finestra
Windows; tra l’altro molti di questi
Figura 8: Impostazione dei nomi che verranno assegnati ai files
software offrono anche la comoda
possibilità di codificare più files WAV
uno dopo l’altro.
Tornando nuovamente alla pratica, la
prima cosa da fare è scaricare il
L.A.M.E. da uno dei tanti siti dai quali
è possibile farlo, per visualizzarne una
abbondante lista è sufficiente lanciare
una ricerca con le parole “download
lame mp3”.
La successiva operazione è quella di
configurare ExactAudioCopy per
lavorare con l’encoder appena scari-
cato: per far questo è sufficiente,
dopo aver eventualmente scompatta-
to l’archivio compresso che contiene
l’encoder, richiamare le finestre di
configurazione di ExactAudioCopy
cliccando su “EAC” e poi su
“Configuration Wizard” nel suo
menu. Dopo la configurazione dei

Figura 10: L’ID3 Tag non è supportato dal Carillon, ed i files MP3 ne devono essere sprovvisti Figura 9: Logo del L.A.M.E.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 39
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

punto è possibile sfilare la memory


card dal lettore ed inserirla nel
Carillon per poter ascoltare, quando
si vuole, i brani memorizzati.

FILE SHARING…
Per gli assetati di musica, aggiungo
che esiste la possibilità di scaricare
illegalmente da Internet brani già
compressi in MP3 di moltissimi
autori mediante i programmi di file
sharing. Questi software permetto-
no ad ogni utente di Internet di con-
dividere (to share, da qui file sha-
Figura 11: La finestra dell’encoder, alcune volte appare ridotta ad icona
ring) parte del contenuto del pro-
prio hard disk (ad es. la directory
lettori CD-Rom, viene chiesto se si meno comoda ma offre la possibilità dove teniamo la nostra musica…)
vuole installare il L.A.M.E.: qui clicca- di controllare al meglio l’encoder con qualsiasi altro utente collegato
re su “Avanti” senza spuntare la attraverso alcuni parametri che ad Internet che abbia lo stesso pro-
checkbox per fare partire la ricerca ExactAudioCopy non permette di gramma in esecuzione.
automatica del file eseguibile nell’- modificare, come la qualità del file Da non dimenticare, però, non tutti
hard disk. Al termine dell’operazione MP3. gli utenti condividono musica rippa-
viene visualizzata una finestra che Se vogliamo codificare un file WAV ta e codificata correttamente : non è
mostra la directory dove è presente lanciando l’encoder da una finestra raro trovare brani distorti o danneg-
l’encoder, viene poi chiesto se si DOS, dobbiamo portarci nella direc- giati o scaricare una canzone alla
vogliono usare le impostazioni stan- tory dove è presente il file LAME.EXE quale è stato dato il nome di un’al-
dard oppure raccomandate e se si e poi digitare, per esempio, “lame –v tra : in sintesi, acquistare i CD origi-
vuole creare in automatico l’ID3 tag. –V 6 –b 112 c:\ripped\song.wav nali offre sempre la migliore garan-
Scegliamo le impostazioni raccoman- c:\encoded\song.mp3” (dove i due zia di qualità dei brani musicali.
date e specifichiamo di non creare files con nome “song” sono il file
l’ID3 Tag (vedere figura 10), in quan- WAV di origine e l’MP3 di destinazio- Con questo concludo la serie di arti-
to il Carillon non lo accetta. ne) per avviare la codifica. Per quanto coli riguardanti il Carillon, sperando
Ora che l’encoder è configurato, per riguarda i parametri di funzionamen- possano interessare qualche appas-
trasformare una traccia del nostro CD to rimando al file USAGE.TXT presen- sionato di musica e computer, e
in MP3 basta un semplice click sul te all’interno del pacchetto, che auguro a tutti buon lavoro.
secondo bottone a sinistra di descrive prima sommariamente e poi
ExactAudioCopy: partirà il processo di in maniera dettagliata ogni funzione
estrazione, al temine del quale verrà dell’encoder. Comunque, sempre
automaticamente lanciato l’encoder nell’esempio, il parametro “-b n” è BIBLIOGRAFIA
(comparirà una finestra DOS sullo usato per specificare il bit rate, “-v” fa
schermo) che trasformerà il file .WAV sì che il file venga codificato con bit [1] MP3, di Olivier Deforge. Editore
Mondadori Informatica
appena creato in file MP3. Questa rate variabile mentre “-V n” specifica
operazione può durare qualche la qualità della codifica VBR (n varia [2] Designing with FLASH MEMORY,
minuto anche sui computer più velo- da 0 a 9, 0 = massima qualità). di Brian Dipert e Markus Levy.
ci, ma questo è normale, vista la Cos’altro è rimasto da fare? Editore Annabooks, San Diego,
quantità di calcoli da eseguire per Solamente da caricare i files MP3 così USA
poter comprimere decine di megaby- creati nella SmartMedia del Carillon,
tes di dati. inserendola nel Reader/Writer e sem-
Se non si volesse lanciare il L.A.M.E. plicemente trascinando i files che si
dall’interno di ExactAudioCopy, ricor- vogliono ascoltare all’interno del
do che è sempre possibile farlo da drive corrispondente presente in
Electronic shop 04
una finestra DOS, che sarà anche “Risorse del computer”. A questo

40 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
DOMOTICA

DOMINO: UN SEMPLICE
SISTEMA PER
L’AUTOMAZIONE
prima parte DOMESTICA
di Andrea ed Enrico Tobaldo
andrea.tobaldo@ttr.it-enrico.tobaldo@ttr.it

Negli ultimi anni il numero di dispositivi elettrici ed elettronici presenti nelle nostre
abitazioni e nei nostri uffici è cresciuto in maniera considerevole: illuminazione interna
ed esterna, sistema d’irrigazione, sistema di riscaldamento e condizionamento.
Il problema principale è quello di poter controllare a distanza, tutte queste
apparecchiature: la soluzione più immediata è quella di comandare ciascuna
apparecchiatura utilizzando un solo filo. Tale soluzione, però, presenta due grossi
difetti: scarsa flessibilità (in caso di modifiche o di aggiunte successive all’impianto
è necessario spostare fisicamente i cavi oppure stenderne di nuovi), numero di cavi
elevato (uno per ogni utilizzatore). Una soluzione alternativa è costituita da un
sistema di domotica, come quello proposto in questo articolo, tutti gli utilizzatori
sono controllati da moduli remoti collegati mediante un bus ad una o più
centraline. In questo modo con un unico cavo si comandano tutte le
apparecchiature e, in caso di modifica, è sufficiente aggiungere un modulo
remoto oppure cambiare l’indirizzo del modulo stesso.

DOMINO, il sistema proposto in que-


ste pagine, presenta una particolarità:
non sono presenti microprocessori ne
nei moduli remoti ne nella centralina,
le funzioni di codifica e decodifica dei
segnali sono svolte dall’integrato
MM53200, economico e di facile
reperibilità. Per la sua realizzazione,
quindi, non sono richiesti né pro-
grammatori né conoscenze specifiche
sui microprocessori. Il sistema, secon-
do lo standard RS422, permette di
collegare fino a 32 moduli remoti
senza l’utilizzo di ripetitori di segnale,
il cui impiego, porterebbe il numero

42 DOMOTICA
DOMOTICA

re dei treni d’onda costituiti da 13


impulsi; la durata di questi treni d’on-
da è di 11,52 millisecondi. Il treno
d’impulsi è seguito da una pausa di
uguale durata (11,52 millisecondi)
seguita da un altro treno di impulsi,
poi un’altra pausa e così via. La durata
di tali impulsi è determinata dai valori
della resistenza e del condensatore,
collegati al pin 13 (vedi figura 2). I pie-
Figura 1: Schema a blocchi sistema domotica dini da 1 a 12 permettono di codifica-
re il nostro treno d’impulsi: se il piedi-
massimo di moduli remoti utilizzabili a niente dal bus è convertito dall’inte- no è collegato a massa la durata del
2048. Ciascun modulo remoto dispo- grato U1 (un DS8921) in standard relativo impulso aumenta rispetto agli
ne di un’uscita a relè a funzionamento TTL (0-5 V). Tale segnale è ripulito e altri (vedi figura 3). Nel funzionamen-
bistabile. La comunicazione tra cen- squadrato dalle due porte NOT a trig- to come Decoder i treni d’impulsi
traline e moduli remoti avviene in ger di Schmitt U2a e U2b contenute entrano attraverso il pin 16 e sono
standard RS422, al fine di ottenere all’interno dell’integrato 40106. decodificati dal MM53200: se i valori
un’elevata immunità ai disturbi: ciò Il segnale giunge così all’ingresso di della resistenza e del condensatore
permette di posizionare i moduli U3 (un MM53200) che svolge le fun- collegati al pin 13 e i livelli logici dei
remoti anche a notevole distanza dalle zioni di decodificatore. Solo se il treno piedini 1÷12 sono uguali a quelli
centraline. In figura 1 è rappresentato d’impulsi ricevuto corrisponde ai livel- dell’Encoder, l’integrato attiva la sua
lo schema a blocchi del sistema pro- li logici presenti sui pin 1÷12, è attiva- uscita (pin 17) portandola a livello
posto. Ciascuna centralina permette ta l’uscita (pin 17). In questo circuito si logico 0. Nella nostra applicazione i
di comandare 8 moduli remoti; allo è usato un piccolo artificio per poter livelli logici dei piedini 1÷11 sono fissi
stesso sistema si possono collegare un decodificare sia il segnale d’attivazio- e impostati mediante ponticelli, men-
massimo di 256 centraline. ne che quello di disattivazione del relè tre il livello logico del pin 12 è deter-
E’ così possibile disporre di più modu- utilizzando un unico MM53200. Per minato dall’uscita del flip flop di tipo J-
li di comando distribuiti all’interno meglio comprendere il funzionamen- K U7a. In questo modo, con un unico
dello stabile. A ciascuna centralina è to del circuito è necessario ricordare integrato, si riescono a decodificare
inoltre possibile collegare una scheda brevemente il funzionamento dell’in- due segnali: quello d’attivazione e
per sostituire i pulsanti di comando tegrato Encoder/Decoder MM53200. quello di disattivazione dell’uscita a
con degli interruttori, in sostanza, Nel funzionamento come Encoder, relè. All’accensione del sistema la rete
quando il contatto viene chiuso la applicando al pin 13 dell’integrato RC R7-C6 fa il reset del flip-flop U7a, la
scheda genera un impulso di attiva- una resistenza ed un condensatore, cui uscita si porta quindi a livello logi-
zione (simulando la pressione del pul- dal pin di uscita 17 si possono preleva- co 0. Tale livello logico è di conse-
sante di attivazione); quando il contat-
to viene aperto la scheda genera un
impulso di disattivazione (simulando
la pressione del pulsante di disattiva-
zione).
Tale scheda consente il collegamento
alla centralina di dispositivi con uscita a
contatto pulito (es. termostati, inter-
ruttori crepuscolari ecc). E’ inoltre pre-
vista un’interfaccia per poter controlla-
re il sistema mediante un PC, ma que-
sta sarà descritta nella prossima punta-
ta, insieme alla scheda interruttori.

IL MODULO REMOTO Figura 2: Treno d’impulsi in uscita dell’integrato MM53200


Il segnale in standard RS422 prove-

DOMOTICA 43
DOMOTICA

Figura 4: Schema elettrico della centralina

44 DOMOTICA
DOMOTICA

ELENCO COMPONENTI
CENTRALINA
R1 100 kΩ 1/2 W
R2 470 kΩ 1/2 W
R3, R4 Rete resistiva 10 kΩ
R5 330 Ω 1/2 W
R6 15 kΩ 1/2 W
C2, C3 100 nF ceramico
C4 180 pF poliestere
C5÷C9 100 nF poliestere
C10 220 nF poliestere
C11 100 nF poliestere
C1 1000 mF 35 V elettrolitico
D1 Ponte 100 V 1 A
D2 LED
D3 Diodo 1N4001 Figura 3: Codifica del treno d’impulsi

Q1 Transistor 2N2222
U1 7805 guenza presente sul pin 12 di U3. livello logico 1 presente all’uscita di
L’ MM53200 riconosce i treni d’im- U7a giunge al pin 12 di U3. A questo
U2-U3 74148
pulsi aventi i primi 11 bit impostati punto l’MM53200 riconosce i treni di
U4 7400
mediante i ponticelli e il dodicesimo impulsi aventi il dodicesimo bit a 1.
U5 40106 bit a livello logico 0. Quando all’in- Quando all’ingresso di U3 giunge il
U6 MM53200 gresso di U3 giunge il codice di attiva- comando di disattivazione (ultimo bit
U7 DS8921 zione corretto, l’uscita (pin 17) com- a 1 logico), il pin 17 compie una tran-
K1 Relè 12 V 2 scambi pie una transizione da alto a basso, il sizione da alto a basso che provoca
Fusibile 1 A con porta che provoca l’inversione dello stato un’ulteriore commutazione dell’uscita
F1
fusibile verticale logico presente all’uscita di U7a che si di U7a, la quale si porta a livello logi-
P1-P4 Morsettiera 2 poli passo 5 porta a 1 logico, mandando in satura- co 0 diseccitando il relè e spegnendo
zione il transistor Q1. Tale transistor il led D3 (il sistema si riporta nelle con-
P2-P3 Morsettiera 9 poli passo 5
comanda l’accensione del led D3 e dizioni iniziali). La rete R5-C5 ha il
P5-P6 Pin strip 8 pin
l’eccitazione della bobina del relè. Il compito di ritardare la propagazione

DOMOTICA 45
DOMOTICA

ELENCO COMPONENTI
MODULO REMOTO

R1, R3 27 kΩ 1/2 W

R2 120 Ω 1/2 W

R4, R7 100 kΩ 1/2 W

R5 4,7 kΩ 1/2 W

R6 15 kΩ 1/2 W

R8 1 kΩ 1/2 W

C1÷C3 100 nF poliestere

C4 180 pF ceramico

C5÷C7 100 nF poliestere

C8 1000 mF 35 V elettrolitico

C9, C10 100 nF poliestere

D1 Ponte 100V 1 A

D2 Diodo 1N4001

D3 LED

Q1 Transistor 2N2222

U1 DS8921

U2 CD40106

U3 MM53200

U4 CD4027

U5 7805

K1 Relè 12V 1 scambio

F1 Fusibile 1 Auto ripristinante

P1, P2 Morsettiera 2 poli passo 5

P3 Morsettiera 3 poli passo 5

P4, P6 Pin strip 10 poli

P5, P7 Pin strip 2 poli

del livello logico dall’uscita di U7a al


pin 12 di U3. Il modulo si alimenta
mediante una tensione continua o
alternata di 12 V che è raddrizzata dal
ponte a diodi D1 e filtrata dal conden-
satore elettrolitico C8. Infine lo stabi-
lizzatore di tensione 7805 fornisce i 5V
necessari all’alimentazione degli inte-
Figura 5: Schema elettrico del modulo remoto grati, mentre il fusibile F1 protegge il
modulo da eventuali cortocircuiti.

46 DOMOTICA
DOMOTICA

Figura 6a: Piano di montaggio della centralina

Figura 6b: Circuito stampato della centralina in scala 1:1 (lato rame)

DOMOTICA 47
DOMOTICA

der da 8 a 3 linee. All’integrato U2


sono collegati i pulsanti di disattivazio-
ne; all’integrato U3 sono collegati i
pulsanti di attivazione. Il numero bina-
rio presente alle uscite degli encoder
corrisponde al pulsante premuto. Tale
numero attraverso le porte NAND
contenute all’interno dell’integrato U4
è applicato ai pin 9, 10 e 11 del
MM53200. L’uscita EO (pin 15) di U2
determina il livello logico presente sul
pin 12 di U5 e quindi se il treno di
impulsi, attiva oppure disattiva, l’usci-
ta del modulo remoto che si sta
comandando. Se nessuno dei pulsan-
ti di disattivazione (collegati a U2)
viene premuto l’uscita EO resta a livel-
lo logico 0. Tale livello logico è appli-
cato al pin 12 di U5 e all’ingresso EI di
Figura 7a: Piani di montaggio del modulo remoto U3 abilitando il funzionamento del-
l’integrato U3 stesso. Nel caso in cui,
LA CENTRALINA i contatti del relè K1. I primi 8 bit del uno qualsiasi dei pulsanti collegati a
Il cuore della centralina è costituito codice da trasmettere sono impostati U2 venga premuto, l’uscita EO si
dall’integrato MM53200 (U5) che si mediante i ponticelli e sono quindi porta a livello logico alto che giunge al
occupa di generare i treni d’impulsi fissi. I successivi 3 bit sono determina- pin 12 di U5 e disattiva il funziona-
che vanno a comandare i moduli ti dal pulsante premuto. L’ultimo bit mento di U3 attraverso l’ingresso EI.
remoti. Il segnale generato da U5 esce determina se il treno d’impulsi attiva L’uscita GS degli encoder si porta a
dal pin 17 in standard TTL ed è con- (livello logico 0) oppure disattiva livello logico basso ogni volta che uno
vertito in standard RS422 dall’integra- (livello logico 1) l’uscita del modulo dei pulsanti è premuto. Le uscite dei
to U6 (un DS8921). Il segnale in stan- remoto. I pulsanti sono collegati agli due integrati sono collegate agli
dard RS422 è inviato al bus attraverso integrati 74148 (U2 e U3) degli enco- ingressi della porta NAND U4a: è suf-
ficiente che una delle due uscite si
trovi a livello logico 0 per portare a
livello logico 1 l’uscita di U4a. Tale ten-
sione si occupa di caricare, attraverso
le porte NOT U5a e U5b, il condensa-
tore C10. La tensione ai capi di C10,
salendo, porterà a livello logico 1 l’in-
gresso di U5c e quindi anche il pin 15
di U5, attivando la generazione del
treno di impulsi. Si noti che, attraver-
so la porta NOT U5d, è mandato in
saturazione il transistor Q1, il quale
provvede ad eccitare la bobina del
relè K1 collegando quindi il segnale in
uscita da U6 al bus di comunicazione.
Così facendo la centralina è collegata
al bus solamente durante la durata
della trasmissione del treno d’impulsi.
Ciò permette di collegare più centrali-
Figura 7b: Circuiti stampati del modulo remoto in scala 1:1 (lato rame)
ne in parallelo sullo stesso bus.
La scheda è alimentata da una tensio-

48 DOMOTICA
DOMOTICA

REALIZZAZIONE PRATICA massima di 1 A. Per comandare cari-


Per la realizzazione dei circuiti stampa- chi funzionanti a 220 V è quindi
ti, sia del modulo remoto che della necessario utilizzare un relè (o un tele-
centralina, si consiglia l’utilizzo della ruttore) esterno.
fotoincisione. Nelle figure 6 e 7 sono All’interno dello stesso sistema si pos-
riportati i circuiti stampati ed i piani di sono utilizzare un massimo di 256
montaggio della centralina e dei gruppi di lavoro, ciascuno dei quali è
moduli remoti. Il montaggio della costituito da una centralina e da un
centralina non presenta grossi proble- massimo di 8 moduli remoti aventi
mi; si consiglia di procedere rispettan- ognuno un indirizzo diverso.
do il seguente ordine: ponticelli, resi- All’interno dello stesso gruppo di lavo-
stenze, diodi, zoccoli circuiti integrati, ro i dip-switch della centralina e i
Figura 8: Foto modulo remoto assemblato condensatori, transistor, morsettiere, primi 8 ponticelli dei moduli remoti
relè e, per finire, circuiti integrati. Per devono avere la stessa identica confi-
quanto riguarda il montaggio del gurazione. Gli altri 3 ponticelli dei
modulo remoto è necessario prestare moduli remoti servono a differenziare
qualche attenzione in più dato che è i moduli stessi (configurazione diversa
composto da due circuiti stampati per ogni modulo). Nella tabella
sovrapposti collegati mediante pin seguente è riportata la corrispondenza
strip e fissati meccanicamente tra numero del modulo e configura-
mediante distanziali metallici (vedi zione dei ponticelli.
figure 8 e 9). Innanzitutto si montano
i due circuiti stampati; sul circuito Numero Ponticello
stampato superiore il pin strip Modulo 9 10 11
maschio deve essere montato dal lato 1 CHIUSO CHIUSO CHIUSO
saldature (vedi figura 10). Terminato il
2 CHIUSO CHIUSO APERTO
Figura 9: Foto modulo remoto smontato
montaggio dei due circuiti stampati è
necessario sovrapporre quello superio- 3 CHIUSO APERTO CHIUSO
re a quello inferiore, infilando il pin 4 CHIUSO APERTO APERTO
strip maschio nel pin strip femmina e 5 APERTO CHIUSO CHIUSO
bloccando il tutto mediante i distan-
6 APERTO CHIUSO APERTO
ziali metallici. Sia la centralina che il
modulo remoto non richiedono alcu- 7 APERTO APERTO CHIUSO
na taratura, quindi, terminato il mon- 8 APERTO APERTO APERTO
taggio sono pronti per l’uso.
Se si ha la necessità di attivare con lo
INSTALLAZIONE ED USO stesso comando più moduli remoti, è
Conclusa la fase del montaggio si sufficiente dar loro la stessa configura-
passa all’installazione: si consiglia di zione degli ultimi 3 ponticelli: in que-
inserire i moduli remoti all’interno di sto caso il numero di moduli remoti,
Figura 10: Particolare del montaggio pin strip
sul lato saldature scatole di plastica (di quelle normal- all’interno del gruppo di lavoro,
mente impiegate negli impianti elet- diventa maggiore di 8.
trici) e di collegare i moduli remoti e le
ne continua o alternata di 12 V, rad- centraline mediante un cavetto bifila- Nella prossima puntata completere-
drizzata dal ponte a diodi D1 e filtrata re intrecciato (tipo telefonico), pre- mo la descrizione del sistema DOMI-
dal condensatore elettrolitico C1. stando particolare attenzione alla NO, illustrando un’interfaccia per PC
L’intergrato U1 permette di ricavare polarità; se i due fili sono invertiti, i e la scheda interruttori.
una tensione stabilizzata di 5 V. Il moduli remoti non riescono a decodi- Buon lavoro!
diodo led D1 segnala la presenza della ficare i segnali.
tensione di alimentazione. Il relè presente nel modulo remoto
La scheda è protetta dai cortocircuiti può comandare carichi in bassa ten-
Electronic shop 05
dal fusibile F1. sione (max. 24 V) e con una corrente

DOMOTICA 49
STRUMENTAZIONE

VOLTMETRO/AMPEROMETRO
DIGITALE (MK3980)
di Giulio Buseghin
gpekit@gpekit.com

Uno strumento preciso ed avanzato tecnologicamente, indispensabile in mille


occasioni, sia in laboratorio per completare professionalmente ogni alimentatore,
sia come strumento di collaudo e misure per schede elettroniche. Visualizza
contemporaneamente tensioni da 0 a 50 Vcc e correnti da 0 a 10 Acc su un display
alfanumerico LCD 2x16 caratteri con retroilluminazione. L’MK3980 è già dotato di
proprio alimentatore e può essere alimentato con una tensione continua di 10/14 volt
200 o più mA, oppure in tensione alternata mediante un piccolo trasformatore
con secondario 8/12 Volt 3 Watt.

Fino a qualche anno fa, quando casi, in cui si ha la necessità di ze R2, R3. Il diodo zener DZ1
era necessario realizzare uno stru- visualizzare contemporaneamente serve a proteggere l’ingresso ana-
mento per visualizzare una tensio- una tensione e una corrente. Per logico del microcontrollore U3, in
ne o una corrente, la scelta era questo kit abbiamo utilizzato un caso di inversione della polarità e
obbligata: la classica coppia microcontrollore flash con nell’eventualità che venga appli-
CA3161 - CA3162. eeprom interna (PIC16F872) pro- cata in ingresso una tensione
Oggi risulta molto più pratico uti- dotto dalla Microchip. Passiamo superiore a 50 V. La misura della
lizzare un micro- corrente viene
controllore ed un rilevata sul ramo
display alfanume- negativo, tramite
rico, questa è lo shunt di preci-
stata la nostra sione R1 sul
scelta per realiz- quale viene fatta
zare un modulo scorrere la cor-
voltmetro/ampe- rente assorbita
rometro da abbi- dal carico, infatti
nare al nostro ali- il ramo negativo
mentatore di è collegato al
potenza MK3965 punto J2, ed il
(0 ÷ 30V 10A) carico al punto
presentato nel J3. La caduta di
numero scorso. tensione ai capi
L’MK3980 è in grado di visualizza- ora ad esaminare lo schema elet- di R3 è direttamente proporziona-
re tensioni e correnti continue trico del voltmetro/amperometro le alla corrente assorbita dal cari-
comprese fra 0 e 50 V (risoluzione riportato nella foto. La tensione co. Questa tensione per poter
di 0.1 V) e fra 0 e 10 A (risoluzio- da leggere è applicata al punto J1, essere letta dal microcontrollore
ne 10 mA). Lo strumento MK3980 e divisa per 20 dal partitore di viene amplificata di 25 volte dal
è la soluzione ideale per tutti quei precisione formato dalle resisten- circuito integrato U1. Le resisten-

50 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

Figura 1: Lo schema elettrico

STRUMENTAZIONE 51
STRUMENTAZIONE

ELENCO COMPONENTI
Sigla Valore
C1 330 nF poliestere
C2 100 nF poliestere
C3÷C8,
100 nF multistrato
C13÷C15
C7, C8 15 pF ceramico
C9 1 µF elettrolitico
10 µF elettrolitico
C10, C11
alluminio
C12 470 µF elettrolitico
Figura 3a: Circuito stampato in scala 1:1 (lato componenti)
C16 100 µF elettrolitico
D1÷D4 1N4007
DZ1 Zener 5,1V
J1÷J3 Faston per c.s.
J4 Morsettiera 2 poli
LCD1 Display LCD 16x2
P1 Micropulsante da c.s.
Q1 Quarzo 4 MHz
Resistenza Shunt 0,01 1%
R1
3W
R2 47,5 kΩ 1/4 W 1%
10 kΩ Trimmer multigiri
R3,R8
Figura 3b: Circuito stampato in scala 1:1 (lato rame) verticale
R4 10 kΩ 1/4 W 1%
R5 1 kΩ 1/4 W 1%
R6, R7 1 MΩ 1/4 W 5%
R9 47 kΩ 1/4 W 5%
R10, R11 4,7 kΩ 1/4 W 5%
R12 680 Ω 1/4 W 5%
R13 10 kΩ 1/4 W 5%
R14 220 Ω 2 W 5%
R15 2 kΩ 1/4 W 1%
U1 TLC271
U2 LM385Z
U3 PIC16F872I-SP
U4 78L05
X1, X2 Ancoranti per display
Strip maschio 16 poli
Zoccolo 28 pin stretto
Figura 4: Posizionamento dei componenti Zoccolo 8 pin

52 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

di riferimento generata dal diodo


di precisione U2, applicata sulla
porta RA3 (pin5) di U3, garantisce
la precisione e la stabilità del con-
vertitore a 10 bit interno e quindi
della lettura dello strumento.
La resistenza R13 ed il condensa-
tore C9, garantiscono il reset del
microcontrollore all’accensione.
Il display alfanumerico 2x16
caratteri viene pilotato diretta-
mente dai pin RB2÷RB7 di U3, il
partitore resistivo composto da
R10 e R12 determina il contrasto
dell'LCD, la luminosità della
retroilluminazione è stabilita dalla
resistenza R14. Il circuito è già
previsto di apposito alimentatore:
Figura 5: La scheda montata (senza il display LCD) circuito integrato U4 e compo-
nenti annessi, la tensione da
applicare al suo ingresso J4 deve
ze R6,R7 stabilizzano l’offset di tata una funzione di autocalibra- essere compresa fra 8 e 10 Vac
U1. Nel software sviluppato per il zione dello strumento, accessibile oppure 10 e 14 Vcc. Attenzione
microcontrollore U3 è implemen- tramite il pulsante P1. La tensione l’alimentazione dell’MK3980 deve

STRUMENTAZIONE 53
STRUMENTAZIONE

essere completamente indipen-


dente, infatti sul trasformatore del
nostro alimentatore MK 3965 è
stato previsto anche un seconda-
rio a 10 V 200 mA. Per chi vuole
utilizzare l’MK3980 per altri utiliz-
zi consigliamo l’uso di un piccolo
trasformatore con secondario
8÷12 V 200÷300 mA.

REALIZZAZIONE PRATICA
Il circuito stampato fornito con que-
sto kit è del tipo a doppia faccia con
fori metallizzati, quindi non è neces-
sario effettuare ponticelli di collega-
mento fra il lato componenti ed il
lato saldature.
Come di consueto i primi compo-
nenti da montare sono quelli a pro-
filo più basso: resistenze, condensa-
tori a disco e diodi, ricordate che
questi ultimi hanno una polarità
(catodo) indicata da una fascia. I
Figura 6: Connessioni della scheda per il suo utilizzo e taratura
condensatori elettrolitici C9, C16 e
C12 vanno montati orizzontalmente
per cui occorre piegarne i terminali Terminato il montaggio si consiglia Ovviamente sia per misurare l’e-
a 90°, anche per questi componenti di fare un ultimo controllo, prima satta tensione e corrente di riferi-
va rispettata la polarità indicata dal di fornire tensione al circuito. mento,andrà benissimo un qua-
segno + (piedino più lungo) riporta- lunque multimetro digitale o ana-
to sul contenitore e sulla serigrafia. Taratura della sezione voltme- logico.
Per i circuiti integrati U1 e U3 sono tro: alimentare il circuito, applica- La procedura di autocompensa-
stati previsti gli zoccoli, quando re al suo ingresso una tensione zione dello strumento va effettua-
inserite gli integrati rispettate il giu- nota (misurata con un voltmetro ta come segue: non collegare
sto verso indicato dalla tacca ripor- di riferimento) max 4 Volt e rego- alcun carico a valle dello strumen-
tata sia sullo zoccolo che sul circuito lare il trimmer R3 fino a leggere to, fornire alimentazione allo stru-
integrato stesso. I connettori faston sul display lo stesso valore, appli- mento e contemporaneamente
J1, J2 e J3 e se previsti gli ancoranti care quindi in ingresso una tensio- premere il pulsante P1, sul display
X1 e X2 vanno montati dal lato sal- ne superiore, max 50 Volt, se appare la scritta “CALIBRATION !”
dature (quello opposto al lato con necessario ritoccare il trimmer R3 a questo punto lo strumento è
serigrafia bianca dove viene monta- la taratura della tensione à termi- pronto all’uso. Si consiglia di
to anche il display LCD), in questo nata. effettuare la procedura di auto-
modo i collegamenti esterni risulta- compensazione ogni 3/4 mesi.
no facilitati. Sempre sul lato saldatu- Taratura della sezione ampero- Dato che la misura della corrente
re vanno montati i trimmer multigi- metro: alimentare il circuito, met- viene effettuata sul ramo negati-
ri R3 e R8, la resistenza R14 ed il pul- tere in serie all’ingresso un ampe- vo, per i collegamenti a J2,J3,
sante P1. Per ultimo si monta il rometro di riferimento in portata occorre utilizzare un cavetto con
display LCD 2x16, salderemo sulla 10 A fare scorrere una corrente su sezione minima di 1,5 mm2.
basetta il connettore maschio a 16 un carico (ad esempio lampada
poli e su questo inseriremo il pettine 12 V 50 W, quindi 4,166 Ampere)
posto in alto a sinistra del display, si e regolare il trimmer R8 fino a leg-
posiziona alla giusta altezza e si pro- gere lo stesso valore dell’ampero-
Electronic shop 06
cede con la saldatura. metro sul display dell’MK3980.

54 STRUMENTAZIONE
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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

PROGETTIAMO
terza parte
UN RAZZO
di Stefano innocenti ed Eugenio Cosolo
info@missilistica.it

Continuiamo la trattazione dell’argomento “missilistica amatoriale” iniziato


nei precedenti numeri della rivista. Desideriamo ringraziare tutti i lettori per
l’interesse verso questa disciplina, dimostrata dalle numerose preferenze espresse
sul sito web di Fare Elettronica.
Nella seconda puntata (N. 217 di F.E.) abbiamo descritto la struttura fisica di un
razzo amatoriale, la cosiddetta “cellula” o come viene chiamata in inglese:
“airframe”. Abbiamo illustrato i requisiti di stabilità per un volo sicuro e prevedibile
e il metodo di calcolo con le equazioni di Barrowman.
In questa puntata entreremo nel vivo e parleremo degli endoreattori amatoriali,
comunemente conosciuti come motori per razzo, illustreremo i principi fisici su cui
sono basati e quali sono le loro tecniche costruttive.
Ci soffermeremo in particolare sulla tecnologia “ibrida” perché offre ottime garanzie
di sicurezza ed affidabilità.
È però necessario premettere che le seguenti nozioni e concetti non sono da mettere
in atto con leggerezza, in quanto trattano di dispositivi potenzialmente pericolosi se
usati impropriamente e senza le dovute cautele.
A tale scopo, al termine dell’articolo, è illustrato il Codice di Sicurezza da seguire
scrupolosamente in tutte le fasi della sperimentazione missilistica.

PROPULSIONE A RAZZO reazione chimica all'interno del Com'è fatto un motore a razzo
Principi di funzionamento motore, più precisamente la com- Il motore per razzo è il più semplice
Qualsiasi motore a reazione è basa- bustione di un apposito propellente sistema di propulsione. In genere
to sul principio di Azione e formato da un combustibile e da non ha parti meccaniche in movi-
Reazione. un ossidante. mento e la struttura richiede pochis-
Un oggetto lanciato in una qualsiasi La velocità di combustione deve simi componenti, almeno nei
direzione genera una forza uguale e rispettare precisi parametri, se è modelli più semplici.
contraria al meccanismo che impri- troppo lenta il getto non ha la In sostanza è composto da un cilin-
me la spinta. Nel caso del motore a potenza necessaria a generare un'a- dro (case) che contiene la carica di
razzo, un getto di gas ad alta veloci- deguata spinta, se è troppo veloce si propellente (grain), da un rivesti-
tà viene espulso da un apposito può verificare un'esplosione per il mento isolante (liner) e da un ugel-
ugello, generando una forza equiva- cedimento strutturale della camera lo calibrato (nozzle).
lente al prodotto della sua massa di combustione a causa dell’elevata In alcuni motori commerciali per
per l’accelerazione impressa. pressione dei gas che non riescono modellismo possono esserci altri
La massa dei gas è ottenuta da una ad espandersi rapidamente. dispositivi accessori che servono a

58 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

determinate funzioni, come l’espul- può variare da 15 a 25 gradi. L’area I marchi più conosciuti e diffusi sono
sione del paracadute. della sezione centrale, cioè la stroz- Estes e Aerotech e sono acquistabili
Il corpo del motore, denominato zatura precedentemente citata, si anche per corrispondenza oppure
anche camera di combustione, è chiama “area di gola” ed è la parte su Internet.
progettato per resistere alla pressio- più importante dell’intero ugello.
ne generata dalla combustione del Il rapporto <area della camera di PROPELLENTI USATI NEI
propellente, il suo valore è solita- combustione/area gola> è infatti MOTORI A RAZZO
mente intorno alle 20/40 atmosfere quello che maggiormente contribui- Il primo e il più classico dei propel-
(o BAR). sce all’accelerazione dei gas e perciò lenti per razzi è stata la polvere nera,
Dentro la camera di combustione è alla formazione della spinta. miscela inventata millenni fa dai
posta la carica di propellente, sago- cinesi (secondo altre fonti fu invece
mata in modo da riempire quasi Motori di produzione industriale scoperta da un monaco tedesco).
tutto lo spazio disponibile, ad ecce- Da diversi anni alcune industrie, per La composizione è rimasta invariata
zione di un foro centrale che serve la maggior parte statunitensi, produ- da allora: è composta da nitrato di
ad uno scopo ben preciso (ne parlia- cono dei piccoli motori a razzo desti- potassio (salnitro), carbone di legna
mo in seguito). nati all’impiego razzimodellistico. e zolfo in determinate proporzioni.
L'ugello è posto all'estremità inferio- Sono motori semplici ed economici, Questa miscela è pericolosamente
re ed è realizzato con materiali in di facile uso e non pericolosi in esplosiva e perciò ci asteniamo dallo
grado di resistere alle alte tempera- quanto sono destinati ad un’utenza specificare le esatte proporzioni,
ture, come ad esempio ceramica, non specialistica. anche se questa informazione è
resine termoindurenti, metalli spe- I modelli più piccoli sono adatti a reperibile praticamente ovunque.
ciali o nei motori più sofisticati grafi- micromodelli delle dimensioni di Per l'uso propulsivo viene impiegata
te, carbonio o titanio. Ha lo scopo di una penna, quelli più potenti sono in una variante di tale miscela che non
creare una strozzatura in grado di grado di lanciare razzi di dimensioni prevede lo zolfo in quanto aumenta
accelerare i gas a velocità elevatissi- notevoli, anche di diversi metri. la velocità di combustione che come
me, spesso supersoniche. Per semplificare la costruzione dei abbiamo visto potrebbe far esplode-
La geometria dell’ugello è uno dei modelli questi motori incorporano re il corpo motore.
parametri più critici di tutto il moto- un dispositivo pirotecnico che per- La resa è medio-bassa ma per la sua
re, la sua accurata progettazione mette l’espulsione del paracadute economicità viene usata nei motori
garantisce prestazioni ottimali ma in dopo un determinato tempo dal- commerciali di piccola potenza.
caso di errori o approssimazioni può l’accensione. Si tratta di una piccola Come già detto, il principale difetto
anche essere causa di spinta insuffi- carica di polvere nera che è attivata è la pericolosità, in quanto la polve-
ciente o al contrario, l’esplosione del al termine della combustione da un re nera ha tutte le caratteristiche per
motore. dispositivo di ritardo e che produce essere classificata come materiale
I calcoli devono tenere conto del gas sotto pressione il quale serve ad esplosivo. Non viene mai usata
tipo di propellente, della pressione espellere la sezione del razzo conte- come propellente per razzi amato-
della camera di combustione, dalla nente il paracadute. riali proprio per il rischio che ciò
temperatura dei gas, dalla pressione Per permettere la progettazione e la comporta. Inoltre, essendo classifi-
ambientale (visto che questo moto- simulazione preventiva del lancio su cata dalle vigenti leggi come
re può funzionare anche nel vuoto un computer, le potenze di questi “materiale esplodente”, la sua pro-
extra-atmosferico) e da numerosi motori sono state standardizzate e duzione ed impiego amatoriale
altri fattori. classificate secondo un certo metodo. sono severamente vietati.
In genere il disegno degli ugelli Ad esempio sul motore potremmo
comunemente adottati ha un profi- trovare queste sigle : D12-3, oppure Propellenti allo Zinco-Zolfo
lo convergente-divergente, cono- F52-5 Nei tempi passati veniva molto
sciuto come ugello “De Laval”. Alla lettera iniziale corrisponde il usato dagli sperimentatori di missili-
Fisicamente si presenta come una range dell’impulso totale erogato stica un propellente composto da
coppia di coni uniti ai vertici con un (ricavabile da un’apposita tabella), il una miscela di zinco metallico fine-
foro centrale. numero seguente rappresenta la mente polverizzato e zolfo in pro-
La sezione convergente solitamente spinta media (espressa in N) e l’ulti- porzioni tipiche di 70/30%. Veniva
presenta un angolo che si aggira sui mo numero è invece il tempo di anche chiamato ‘micrograna’.
45 gradi, mentre quello divergente ritardo della carica di espulsione. Il rapporto spinta/peso rimane

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 59
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

ancora molto sfavorevole anche se Lo zinco metallico in polvere si pre- Il rapporto peso/spinta non è dei
in passato era considerato un’otti- senta con un colore grigio-blu ed è migliori e i motori sono abbastanza
mo propellente. I difetti sono la dif- ottenuto polverizzando lo zinco con ingombranti e pesanti ma è comun-
ficile reperibilità dello zinco in polve- procedimenti industriali. È impalpa- que possibile ottenere apprezzabili
re di elevata purezza e il suo costo bile come il talco e pesa notevol- risultati con un'accurata progetta-
piuttosto elevato. Secondariamente, mente in quanto ha un elevato peso zione e un assemblaggio perfetto.
la combustione produce una note- specifico. Non bisogna assoluta- I grani di propellente sono preparati
vole quantità di scorie solide sotto mente confondere lo Zinco metalli- riscaldando una miscela di potassio
forma di fiocchi bianchi. co in polvere con l’ossido di Zinco. nitrato e zucchero fino alla fusione e
Attualmente non viene quasi più Quest’ultima sostanza, detta anche versando l'impasto dentro a delle
usata, se non in casi particolari. Biacca, si può paragonare al gesso; formelle cilindriche dotate di un
Veniva usato sia come polvere pres- infatti ha la stessa consistenza, colo- perno centrale.
sata, ma ciò poteva a volte provoca- re e peso, ma al contrario dello I difetti più evidenti di questo pro-
re esplosione per il calore provocato Zinco metallico, non può dar luogo pellente sono l'alta produzione di
dalla eccessiva compressione, sia ad alcuna reazione termica. scorie durante la combustione e l'e-
una volta portato a liquefazione e Sia lo Zinco che lo Zolfo, appena levata igroscopicità che richiede pro-
colato direttamente nella camera del acquistati, presentano nella loro cedure di conservazione particolari.
propellente. La pericolosità di questo massa dei grumi che vanno elimina- In compenso questa miscela non
propellente era anche dovuta al fatto ti; perciò la prima operazione da presenta molti rischi di esplosione,
che nei razzi costruiti negli anni 60- fare sarà quella di passare le due ma la lavorazione a caldo presenta
70 si faceva un grande uso di questo sostanze con un setaccio a fori seri rischi di incendio se fatta con
propellente, a volte stivando 2-3 kg molto piccoli. I grumi che si racco- troppa improvvisazione.
di micrograna nei tubi di acciaio, vie- glieranno verranno ridotti in polvere Per preparare un grano (per grano o
tatissimo a farsi con il senno dell’e- con un martello di legno o un grain in inglese, si intende un cilindro
sperienza. A volte, per omogeneizza- pestello, sempre di legno. solido di propellente finito, con un’a-
re la carica veniva aggiunto un sol- Per un propellente sotto forma di nima interna cava per aumentare la
vente per vernici alla nitro, in un polvere e per una pressione di 70 spinta iniziale), occorre anzitutto,
recipiente di vetro o ceramica, kg/cm3 abbiamo come dati caratte- come per gli altri tipi di propellenti
mescolando in continuazione. ristici: solidi, ridurre le sostanze in una polve-
Quando il tutto appariva omoge- re fine, dopodiché si provvede ad una
neo, si versava in una forma cilindri- • Velocità di combustione intima miscelazione che va raffinata
ca di cartoncino e mano a mano che 228 cm/sec con due passaggi attraverso un setac-
veniva introdotto, si pressava con • Velocità di carico 454 cm/sec cio sottile: le scorie trattenute dal
l’ausilio di un tondino di legno di • Temperatura alla fiamma 2600° C setaccio vanno triturate ed aggiunte
diametro di poco inferiore al diame- • Rapporto dei calori specifici 1,25 alla polvere per evitare di alterarne la
tro interno della forma cilindrica. Si • Peso molecolare 44103.3 composizione percentuale.
forava quindi l’anima interna foran- • Impulso specifico 46 sec È molto importante la miscelazione
do la massa con un altro tondino di • Coefficiente di deflusso 0.007 delle sostanze, in quanto si deve,
diametro calcolato. Si metteva quin- • Peso specifico 2.6 gr/cm3 nel modo più accurato possibile,
di ad asciugare all’aria per un lasso che i componenti stiano a contatto
di tempo variabile dai 2 ai 3 giorni. Propellenti al “caramello” il più possibile fra di loro per una
Era da notare però, che usando il Un'altra famiglia di propellenti per migliore reazione chimica. A tale
solvente, si avevano certamente motori a razzo è quella basata sul- scopo, vengono usate miscelatrici
cariche maneggiabili con facilità, l'impiego di potassio nitrato unita- costruite con un cilindro di cartone
ma le caratteristiche risultavano mente a destrosio (o sorbitolo), in poggiante su dei rulli con cuscinet-
quasi dimezzate rispetto allo stesso proporzioni variabili dal 60/40 al ti, mantenuto in rotazione da un
propellente in polvere. 65/35%. motorino del tipo ‘girarrosto’, lento
A volte venivano introdotti in una Essendo dei componenti facilmente ma potente. All’interno del cilindro,
bomboletta vuota di anidride carbo- reperibili e a basso costo ci sono oltre ai componenti da miscelare, si
nica usata per le bombole di seltz, molti sperimentatori (soprattutto possono inserire una dozzina di pal-
sfruttando la ristretta imboccatura americani) che usano queste misce- line d’acciaio tolte da vecchi
come ugello. le per i loro motori autocostruiti. mouse, quelle ricoperte da gomma.

60 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

24 ore di questo miscelare saranno se i residui si presentano come una 200 secondi in piccoli motori, ma
più che sufficienti. massa bianca e compatta, è eccessi- può aumentare migliorando il rendi-
Per la cottura si userà un fornello va la presenza del nitrato e si dovrà mento.
elettrico provvisto di termostato o di rimediarvi aggiungendo un pò di In questa mistura il perclorato d’am-
una friggitrice elettrica. zucchero. Se infine l’accensione è monio sarà l’ossidante, mentre il
La temperatura limite dovrà essere difficoltosa e la combustione è poco PBAN “curato” con la resina epossi-
di 176° C. La polvere verrà messa in vivace o troppo lenta vorrà dire che dica il combustibile. PBAN sta per
un pentolino dal collo alto, aggiun- c’è ancora troppa acqua, per cui “Polibutadiene acrylic acid acryloni-
gendo acqua fino ad ottenere una occorrerà lasciare riscaldare ancora. trile prepolymer”.
massa pastosa molto fluida in cui le Questi grani, una volta finiti, non Un poco di polvere di nerofumo
sostanze si presentino in soluzione o dovranno attendere troppo prima di rende il propellente opaco, questo
perlomeno in fine sospensione. essere utilizzati, e conservati in una per evitare che possa assorbire ultra-
Durante il riscaldamento della bustina sigillata insieme a sali igro- violetti formati nella zona della fiam-
miscela si mescolerà continuamente scopici (silica gel). ma, che possono causare accensioni
con un cucchiaio di legno; arrivati all’interno del grain, causando un’e-
ad una evaporazione quasi comple- Propellenti compositi splosione.
ta dell’acqua, si verserà la pasta par- I moderni motori per razzi a combu- Questa è una descrizione molto
zialmente rappresa e riscaldata stibile solido, soprattutto quelli di succinta delle procedure di prepara-
entro formette cilindriche rivestite di media-alta potenza, usano dei pro- zione:
carta oleata che saranno i grani di pellenti di nuova generazione. Sono
combustibile. Subito dopo la colata, derivati direttamente dalle tecnolo- • Si mette il PBAN in un contenitore
si dovrà praticare nel propellente un gie impiegate sui motori laterali che consenta la mescolazione con-
foro da calcolare a seconda delle (booster) dello Shuttle e dell'Ariane tinua. Le quantità devono essere
dimensioni della camera in posizio- e sono composti da miscele di per- misurate con una precisione al
ne centrale per tutta (o quasi, clorato di ammonio, alluminio decimo di grammo (che qui non
dipende...) la lunghezza del grain. metallico in polvere, polimeri a base diamo, ma che si troveranno nella
Per fare ciò occorrerà un tondino in gommosa (HTPB), additivi e leganti letteratura specifica, destinata a
legno di giuste dimensioni. Il foro vari. chi abbia esperienza di maneggio
così prodotto servirà a creare nel Esistono alcuni libri, venduti negli di sostanze chimiche), per cui tra
tratto iniziale di propellente una Usa, che spiegano come fare a gli attrezzi necessari ci sarà una
superficie di combustione maggio- costruire in casa un motore con pro- bilancia elettronica di precisione. Il
re, necessaria per stabilire proprio pellente composito. Secondo questi PBAN è come melassa, e si dovrà
all’accensione del motore la pressio- documenti, una buona mistura di stare molto attenti a dosarlo. Se ne
ne adatta al funzionamento dell’in- partenza può essere ottenuta con: cadrà troppo, bisognerà togliere
sieme propulsivo e per creare una l’eccesso con un bastoncino di
spinta apprezzabile nella fase inizia- • Circa il 15-25% di legante combu- legno e gettarlo via. Una delle
le del volo. stibile, regole del lavoro con materie chi-
Si raccomandano principalmente le • Circa il 75-85% di propellente miche, dice che non si deve mai
prove e le precauzioni da osservare solido di cui: rimettere a posto nel suo conteni-
durante la preparazione del propel- • 0-20% di polvere d’alluminio tore una volta che ne è stata tolta.
lente. Anzitutto durante la ‘cottura’ (opzionale). • Si aggiunge il nerofumo, facendo
del propellente sarà opportuno • Una piccola parte di catalizzatore attenzione a versarlo da pochi cm
estrarre di tanto in tanto dei cam- ed additivi. di altezza per non provocare una
pioncini che verranno bruciati dopo • Il resto è perclorato d’ammonio nuvola che andrà a sporcare l’area
che si siano raffreddati; tutto ciò con (AP). di lavoro, oltre a provocare, se
lo scopo di osservare i residui della miscelato con altra polvere di allu-
loro combustione. Se infatti queste Questa mistura ha delle buone pro- minio dispersa, pericolose misture
si presentano con un aspetto carbo- prietà fisiche (resistenza, flessibilità) molto sensibili all’attrito.
nioso, cioè a piccole masse nere più che la rendono un buon propellente. • Dopo qualche minuto di un conti-
o meno compatte, vorrà dire che lo Brucerà con una brillante fiamma nuo rimescolare, si inizia ad
zucchero è in eccesso e si dovrà gialla con un poco di fumo nero. aggiungere un terzo della polvere
aggiungere altro nitrato di potassio; Produrrà un ISP (vedi oltre) di circa d’alluminio sempre con moltissima

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 61
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 1: Schema di un motore a propellente composito

Figura 2: La cintura a razzo con propulsione


a monopropellente

rivestita di permanganato di potas-


sio oppure samario nitrato.
La decomposizione del perossido
produce ossigeno e vapore acqueo
ad alta pressione espulso tramite un
ugello, in grado di produrre una
notevole spinta.
Il vantaggio del sistema è la modu-
labilità del getto e dell'assenza di
fiamma, gas incandescenti e sotto-
Figura 3: Schema di un motore a monopropellente
prodotti inquinanti.
Il fattore negativo consiste nell'alto
costo e nella difficile reperibilità del
attenzione e quando la consisten- Propellenti senza fiamma perossido d'idrogeno ad alta con-
za sembrerà omogenea, si metterà Oltre ai propellenti tradizionalmente centrazione.
il contenitore ad asciugare in un usati nei motori a razzo che brucia- Nel caso specifico della “rocket
piccolo forno, insieme alla resina, no generando una fiamma, esistono belt”, il motivo che ha impedito la
per renderla meno viscosa, a anche degli speciali composti che diffusione di questo dispositivo di
140-150°F. Si aggiunge un altro generano gas ad alta pressione volo individuale consiste nella sua
terzo di AP e si continua a mesco- senza però generare fiamma. ridottissima autonomia (massimo
lare. Dopo l’introduzione dell’ul- Citiamo questi motori per comple- 20 secondi).
timo terzo di AP ed altra mescola- tezza, ma in realtà non vengono
ta, il risultato finale è una pasta quasi mai usati nella missilistica Motori a propellente liquido
che gli americani definiscono amatoriale, se non per casi molto I motori per veicoli spaziali di grandi
“metà zucchero e metà burro di particolari. Un'esempio tipico è il dimensioni hanno una struttura del
arachidi freddo”. Ci sarà bisogno motore a perossido di idrogeno tutto diversa rispetto ai motori fin qui
di un’altra scaldata, per poi (acqua ossigenata) che viene usato descritti. Invece di bruciare il propel-
aggiungere la resina e miscelare nei motori di assetto dei veicoli lente contenuto nella camera di
per altri 20 minuti. Si lascerà spaziali oppure nella cintura a combustione, questo viene iniettato
asciugare per 6-12 ore, per poi razzo (Rocket Belt) di costruzione secondo la necessità per mezzo di
essere pronti a maneggiare que- americana. pompe a turbina ad alta pressione.
sta specie di gomma, farne dei I vantaggi sono molti: è possibile
fusi ed introdurli nei cilindri di In questo tipo di motore, la spinta è modulare la spinta secondo le esi-
cartoncino per farne della cariche generata dalla reazione del perossi- genze e anche spegnere e riaccende-
vere e proprie. Al solito si produ- do di idrogeno (pressurizzato con re il motore, operazioni non possibi-
ce al suo interno l’anima cava, ed azoto compresso) con un catalizza- li con i motori a propellente solido.
i grani sono pronti. tore formato da una rete di argento La resa del motore è molto più alta

62 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

(anche del 50%) e per certi versi è Motori ibridi visto contengono nella camera di
più versatile e potente. I motori ibridi rappresentano una combustione sia il componente ossi-
La struttura meccanica risulta pro- nuova generazione di motori per razzo dante che il combustibile, nella
porzionalmente più leggera in quan- che associano alcune caratteristiche camera di combustione dei motori
to i serbatoi dei propellenti non sono dei “liquidi” ed altre dei “solidi”. ibridi è immagazzinato solo il com-
pressurizzati e la camera di combu- Infatti non impiegano i tradizionali bustibile. L'ossidante è invece imma-
stione è relativamente piccola. propellenti solidi, composti prevalen- gazzinato in un serbatoio separato
Per contro, le sue caratteristiche temente da perclorati o nitrati mesco- posto dietro la camera di combu-
costruttive lo rendono costoso, lati a sostanze combustibili, ma nem- stione e collegato ad essa da una
complesso e delicato, richiede un meno presentano la complessità e la speciale valvola.
insieme di dispositivi accessori quali difficoltà costruttiva dei “liquidi”. L'ossidante usato nei motori ibridi
turbopompe, generatori di gas, val- Non richiedono particolari turbo- amatoriali è quasi sempre il PRO-
vole, canalizzazioni, sensori di flusso pompe o generatori di gas e nemme- TOSSIDO D'AZOTO, spesso abbre-
e di pressione, nonchè di una sofisti- no l’elettronica di controllo. viato con il termine NOX (formula
cata centrale di controllo compute- La tecnologia dei motori ibridi è così chimica N2O), anche se l'ossigeno
rizzato. chiamata perché l’alimentazione liquido criogenico offrirebbe presta-
Nella quasi totalità dei motori a pro- avviene con propellenti fisicamente zioni migliori. Questo gas è impiega-
pellente liquido nella camera di separati composti da un comburente to in campo medico come anestetico
combustione sono iniettati separa- liquido/gassoso e un combustibile ed è conosciuto anche con il nome di
tamente due distinte sostanze chi- solido. “gas esilarante” per gli effetti che
miche, un combustibile e un com- Il fatto che i due componenti non provoca se viene inspirato.
burente (o ossidante). siano miscelati fino al momento della Una delle sue applicazioni seconda-
Il comburente generalmente combustione rende questo tipo di rie (e forse... irregolari) consiste nel-
impiegato è l’ossigeno liquido crio- motore molto sicuro, ancor più dei l’aumento delle prestazioni dei
genico (viene mantenuto liquido motori a combustibile liquido. motori automobilistici, ottenute
dalla bassa temperatura), oppure Il motivo è che paradossalmente sia il iniettando il gas nell’aspirazione del
composti di fluoro, acido nitrico combustibile che il comburente motore.
fumante ecc. impiegati non sono facilmente Il vantaggio dell'impiego del NOX
Come combustibile la scelta è più infiammabili e che l'innesco della consiste nel fatto che essendo con-
vasta, si possono usare idrogeno combustione richieda particolari con- servato sotto pressione (in fase liqui-
liquido (criogenico), kerosene, ben- dizioni fisiche e precise sequenze da) a circa 50 bar, non richiede l’im-
zina, alcool e molti altri. meccaniche. piego di turbopompe ausiliarie,
I motori a propellente liquido non semplificando notevolmente l’archi-
sono quasi mai usati in ambito ama- COME SONO FATTI E COME tettura del motore.
toriale, salvo rarissime eccezioni, FUNZIONANO I MOTORI IBRIDI Dentro la camera di combustione
proprio per l’eccessiva complicazio- Diversamente dai motori a combu- c’è un ugello diffusore collegato alla
ne costruttiva. stibile solido, che come abbiamo valvola del serbatoio di NOX ed ha
lo scopo di iniettare il gas ossidante
sulle pareti del grano combustibile
(grain).
Sulla parte superiore del grain è
inserito un dispositivo di ignizione
composto da un anello (o blocchet-
to) di materiale pirogeno si si accen-
de generando una temperatura
molto elevata.
Si possono usare composizioni di
magnesio, perclorati o anche dei
blocchetti di combustibile composito.
Questo ignitore viene acceso a
Figura 4: Schema di un motore a propellenti liquidi
distanza per mezzo di un sistema
elettrico composto da una piccola

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 63
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

resistenza elettrica immersa in mate-


riale pirogeno.
Quando il blocco ignitore si accen-
de e la sua fiamma intacca il combu-
stibile, la valvola dell’ossidante viene
aperta e il protossido d’azoto rag-
giunge la zona surriscaldata dove
immediatamente si decompone in
azoto e ossigeno, alimentando in
questo modo una rapida e violenta Figura 5: Schema di un motore ibrido
combustione del materiale plastico
che forma il grain. In pochi secondi
il cilindro del grain viene quasi com- gestione del lancio è più complessa Un motore che eroga 50 N in 2
pletamente bruciato e i gas derivati dei motori “solidi” (per evitare erro- secondi e uno che eroga 20 N per 5
dalla combustione sono espulsi ri o dimenticanze di usa seguire secondi si equivalgono dal punto di
attraverso l’ugello, creando una un’apposita chek list) e perciò non vista dell’impulso totale (che come
notevole spinta. sono adatti agli sperimentatori prin- abbiamo visto è di 100 Ns), ma le
Nei motori realizzati dagli autori, cipianti. prestazioni sono del tutto diverse.
per semplificare la costruzione, la Infatti, se installiamo questo due
valvola dell’ossidante e l’iniettore Spinta, impulso totale ed impulso motori sullo stesso razzo, che a tito-
sono sostituiti da uno speciale sigillo specifico lo di esempio pesa 1 Kg, nel primo
chiamato “termovalvola”, compo- La spinta effettiva o istantanea di un caso decollerà con una buona acce-
sto da un tubo chiuso in materiale motore (che è la forza che fa decol- lerazione, raggiungendo rapida-
plastico che impedisce la fuoriuscita lare il razzo) si misura in Newton, mente la sua massima quota.
del NOX dal serbatoio. corrispondente a poco più di 100 Nel secondo caso invece, pur essen-
Quando questo sigillo viene fuso grammi (esattamente 101,972), do in gioco la stessa energia totale,
dall’alta temperatura dell’ignitore, il oppure si può definire come la forza il razzo non si solleverà nemmeno
flusso di gas viene liberato e la rea- che applicata ad un corpo di massa dalla rampa, perché la spinta è
zione termochimica viene attivata. 1 Kg gli imprime un accelerazione di appena sufficiente a equilibrare il
Nei motori di maggiore potenza 1 metro al secondo qal quadrato. suo peso.
viene invece installata un’elettroval- Un motore con un impulso da 30 È perciò evidente che nella progetta-
vola oppure una valvola meccanica Newton genera perciò una spinta di zione di un motore per un determi-
asservita da un attuatore elettrico, in circa 3 Kg. nato razzo non è sufficiente conside-
modo da poter calibrare la spinta Ogni motore per razzo è progettato rare il suo impulso totale, ma soprat-
oppure di poter chiudere il flusso di per offrire una determinata spinta, tutto la sua curva di spinta.
ossidante e spegnere il motore. che mantenuta per un certo tempo, Questa viene ottenuta per mezzo di
descrive l’effettiva potenza comples- test al banco di prova, che consiste
Vantaggi: Sono motori estrema- siva erogata. È fondamentale perciò in una struttura di supporto per ospi-
mente sicuri in quanto non conten- considerare il tempo in cui questa tare il motore sotto test e di un’ap-
gono nessuna sostanza chimica spinta viene mantenuta, perché da posita strumentazione che misura e
potenzialmente esplosiva. Offrono questa dipende la quota raggiunta. registra i valori della spinta per tutto
spinte molto elevate e degli ISP di Questa parametro caratteristico si il tempo di funzionamento.
tutto riguardo. chiama impulso totale e viene
Esiste inoltre la possibilità di spegne- espresso in Newton secondo (che Facciamo un esempio per chiarire
re il motore in caso di problemi, rappresenta il prodotto della spinta tutto questo :
interrompendo l’afflusso di ossidan- istantanea per il tempo in cui viene Abbiamo un razzo che presenta una
te, cosa assolutamente impossibile mantenuta). massa totale di 1000 grammi
con i motori a combustibile solido. L’impulso totale rappresenta perciò (motore compreso)
il “lavoro” che un determinato Abbiamo già discusso in altre occa-
Svantaggi: richiedono un’attrezza- motore può effettuare, ovvero di sioni che il decollo richiede una
tura di base piuttosto costosa (bom- sollevare una massa ad una determi- forte accelerazione per permettere
bola di Protossido d’azoto), la nata altezza. di raggiungere una sufficiente velo-

64 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

cità all'uscita della rampa in modo riescano a stabilizzare la traiettoria. grado di erogare (almeno per i primi
che le superfici aerodinamiche Considerata la limitata lunghezza istanti del decollo) una spinta effet-
della rampa, l'accelerazione solita- tiva di 5000 grammi.
mente richiesta è di circa 4 G. Il nostro ipotetico razzo sta ora acce-
Ovviamente se la rampa è molto lerando in proporzione "all'eccesso
lunga questa accelerazione potrà di spinta" applicata dal motore
essere più bassa. (ricordo ancora una volta che i primi
Un G è rappresentato dalla forza di 1000 grammi servono solo ad azze-
gravità, che occorre vincere per rare il peso del razzo).
decollare, perciò i primi 1000 gram- Naturalmente occorre tenere conto
mi di spinta servono solo ad annul- anche dell'energia assorbita dalla
lare il peso del razzo. resistenza aerodinamica, che
Per ottenere 4 G di accelerazione aumenta con la velocità ed assorbe
dobbiamo perciò aggiungere altri parte della potenza del motore.
4000 grammi di spinta, visto che: Inoltre la massa del combustibile si
ridurrà progressivamente fino ad
spinta = massa per accelerazione annullarsi quando sarà completa-
(F=M*A) mente esaurito.
Figura 6: Lancio di un razzomodello La quota che il nostro razzo potrà
Ne risulta che il motore dev'essere in raggiungere dipende perciò dal
tempo in cui la spinta verrà mante-
nuta.
Ossidante Combustibile ISP
Al termine di questa, l'ascesa conti-
ossigeno alcol etilico 103 nuerà per inerzia, anche se la veloci-
tà si ridurrà progressivamente, in
ossigeno benzina 114 rapporto alla decelerazione indotta
ossigeno kerosene 113 dall'attrazione gravitazionale e dalle
resistenze aerodinamiche della cel-
ossigeno idrogeno 156 lula.
L'esempio riportato non tiene conto
ossigeno idrazina 119
di un fattore molto importante e
ossigeno metano 119 cioè che la spinta di un motore non
è mai costante, ma segue il profilo
ossigeno alluminio boroidrato 125 caratteristico della sua “curva di
ossigeno acetilene 120 spinta”.

idrogeno perossido idrazina 109

idrogeno perossido nitrometano 105

idrogeno perossido alluminio boroidrato 90

acido nitrico alcool isopropilico 99

acido nitrico anilina 102

acido nitrico idrazina 125

fluoro alcool metilico 135

fluoro ammoniaca 133

fluoro idrogeno 168


Figura 7: Lancio di un razzomodello
Tabella 1: Gli ISP dei propellenti professionali con motore composito

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 65
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

do il combustibile è esaurito. Nella tabella 1 troverete gli ISP dei


La sommatoria di queste infinite più diffusi propellenti professionali
spinte istantanee dà come risultato per endoreattori.
l'impulso totale erogato.
Uno dei parametri caratteristici di Per questa puntata abbiamo conclu-
un determinato propellente è l'ISP so. Nel prossimo numero della rivi-
(impulso specifico). sta continueremo con la progetta-
Questo indice serve a comparare zione del nostro razzo amatoriale.
Figura 8: Ugelli per motore a razzo
l'efficienza dei propellenti per moto- Parleremo dalla cellula, del motore,
ri a razzo, più è alto e migliore è il del sistema di rientro, delle attrezza-
Generalmente la spinta di un moto- rendimento del propellente. ture di lancio, fino ad arrivare agli
re ha un picco nei primi istanti, poi L'ISP si misura in secondi (che stra- equipaggiamenti elettronici di
tende a ridursi e a mantenersi quasi no, vero?), dato che equivale all'im- bordo.
stabile nei successivi secondi di spin- pulso totale diviso la spinta effettiva,
Electronic shop 07
ta, poi precipita quasi a picco quan- perciò ISP=Ns/N

CODICE DI SICUREZZA

1. Sicurezza soprattutto: tutte le mie azioni devono essere impostate con in mente la sicurezza. Non abbasserò mai la guardia e sarò
sempre pronto per un incidente. Sarò sempre conscio che una miscela potrà accendersi spontaneamente, ed agirò di conseguenza.
2. Sul posto di lavoro: il laboratorio in cui compirò gli esperimenti dovrà trovarsi ad almeno 25 metri da ogni luogo abitato, e la
distanza aumenterà a seconda della quantità di materiale che starò usando. Tutti i materiali saranno chiusi in opportuni conte-
nitori finché non sono utilizzati. I propellenti terminati saranno riposti in un altro magazzino
3. Pulizia: l’area di lavoro deve essere sgombra e pulita tutte le volte. Gli ossidanti, le polveri metalliche e gli altri compositi innescan-
ti dovranno essere trattati con la cura appropriata per minimizzare il pericolo di accensioni spontanee, con la speciale cura di stare
attenti ad impolverare con materiali finemente macinati. Non terrò mai contemporaneamente aperto più di un contenitore di com-
posti chimici all’interno di quest’area, sempre.
4. Chimica: diventerò famigliare con i composti che userò. Imparerò le incompatibilità tra componenti e le eviterò (ad esempio, i com-
posti di ammonio con i clorati; alluminio ed ogni nitrato). Non compirò sostituzioni semplicemente per vedere se funziona, ma
opererò miscelazioni rispettando i criteri corretti di preparazione.
5. Training: la fase iniziale del mio lavoro sarà effettuata sotto la supervisione di una persona esperta in ciò che sto facendo. I primi
esperimenti contempleranno miscele ben conosciute per la loro scarsa sensibilità. Studierò regolarmente per imparare di più sulla
natura dei propellenti e sui motori.
6. Quantità: lavorerò con minime quantità di materiali. Per miscele ben conosciute con minimo rischio, non userò che minime quan-
tità che saranno usate in poco tempo. Misture sperimentali poco conosciute dovranno essere realizzate in quantità che non ecce-
deranno il grammo, inizialmente, finché le sue caratteristiche non saranno note in relazione alla sensibilità ed il suo grado di peri-
colosità.
7. Equipaggiamento di sicurezza: userò l’appropriato equipaggiamento di sicurezza, incluso la protezione per gli occhi, respiratore,
e vestiti non infiammabili, sempre. Un estintore ad acqua di misura appropriata sarà sempre a portata di mano, eccettuato per
quelle misture per le quali l’acqua potrebbe provocare un’accensione.
8. Legale: Lavorerò secondo le leggi. Le locali autorità saranno informate delle mie attività.
9. Test: Attuerò i test di sensibilità (impatto e frizione) relativo alle misture usando la più minima parte della stessa. Annoterò atten-
tamente le misture più sensibili. Testerò ogni tipo di motore almeno 3 volte con test statici appropriati, prima di usarlo per un volo.
Non sarò più vicino di 25 metri da ogni motore durante il test, ed il sistema di lancio sarà testato appropriatamente così che il
motore in test non potrà accendersi inavvertitamente.
10. Motori: i motori razzo saranno costruiti con materiali accuratamente selezionati e progettati. Non userò materiali difettosi. Ogni
motore sarà progettato così che eventuali fratture saranno longitudinali, ed il test di tali motori saranno effettuati in verticale, così
che il propellente possa funzionare propriamente. Il motore dovrà essere progettato per sopportare almeno il 50% di stress in più.
11. Rifiuti: eliminerò il materiale avanzato ed infiammabile distruggendolo con una accensione remota, almeno una volta al giorno,
o più spesso. Non saranno accumulati e messi da parte.
12. Metterò in pratica ogni procedura atta a minimizzare il pericolo verso la mia persona e gli altri.

66 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TUTORIAL

VITAMINA
seconda parte
C
di Maurizio Cugola
cuma14@virgilio.it

Salve Sofia!
“Ciao, ti ho trovato finalmente, non è stato facile”.
Eppure avevo lasciato l’indirizzo: Ponte sul Ticino terza arcata, lato Piemonte, quarto
cartone guardando dalla Lombardia… meravigliosa vista sul fiume.
“Spiritoso! Però di casino ne hai davvero una cosa esagerata in questa casa. Ci sono
solo cartoni da cui emergono qua e là dei mobili”.
Sono gli strascichi di un trasloco, ora però prendi quel cartone marcato AW, sono libri
e non si sfonda.
Per oggi quello è la tua sedia.

Ricordi dove eravamo rimasti? modo con cui puoi inserire delle Brava Sofia!
“Sì, avevi scritto un programma e mi note nel tuo programma.
avevi promesso di spiegarmelo”. Il compilatore se ne frega di quello “Maurizio, io so di avere una gran
Questo è il programma, lo ho portato. che ci metti e così se proprio non bella testa!”
vuoi scrivere un file di appunti, puoi
sempre inserirli fra un /* e un */ Praticamente un mostro che nessu-
#include <stdlib.h> anche se vanno su più righe. no avvicinerà mai! Andiamo avanti
#include <stdio.h> Io le frasi degli appunti te le ho scrit- con il C che la testa cresce da sola…
/* Inizio programma*/ te in rosso, tu usa un editor e non Vediamo questa cosa dell’include un
potrai che scriverle in nero. Va bene poco meglio, con un esempio che
int main() così. Prima dell’inizio programma sicuramente ti sarà familiare.
{ vedrai due #include ecc ecc. Presumo che tua mamma ogni
printf("Salve Sofia, Non sono istruzioni per il compilato- tanto noterà che camera tua fa schi-
come va? \n\n"); re vero e proprio. fo e prenderà i provvedimenti del
system("PAUSE"); Meglio che ti chiarisca che c’è una caso. Immagino ti dica che la devi
return 0; parte del compilatore che si chiama pulire e riordinare altrimenti niente
} preprocessore e che entra in funzio- discoteca e rientro all’ovile prima
/*fine programma*/ ne prima di tutto. Il preprocessore delle 22 o cose simili.
cerca scritte del tipo #include e
altre analoghe che troveremo per “E’ così, che Dio la perdoni!!!”
strada.
Bene Sofia, allora stai attenta. Se le trova fa delle cose assoluta- Tua madre è astuta e sa che tu
Le due scritte in rosso hanno qual- mente indispensabili per il funziona- potresti dire non ho trovato lo strac-
cosa di speciale, si assomigliano. mento del programma, ma non fa cio oppure la paletta per raccogliere
nulla per tradurre in linguaggio la polvere o qualche altra scusa
“Iniziano entrambe con un /* e termi- macchina il tuo programma scritto buona a schivare le pulizie.
nano con un */”. in C. Sai allora cosa ti combina? Ti lascia
Ottimo Sofia, infatti questo è il “Quelle le fa il compilatore…” un foglietto attaccato sulla porta

68 TUTORIAL
TUTORIAL

dove ti scrive: Il secchio e lo straccio Diversamente se non lo sai l’unica è mento semplice. Togli uno o l’altro
sono in cucina dietro il frigo, la andare un poco a caso. dei due #include o entrambe e
paletta e la scopa sono in balcone e Incominci ad includere questo e vedi cosa accade.
le lenzuola pulite sono stese. quello sperando che presto o tardi Fallo da sola a casa tua e la prossima
trovi il posto giusto dove si trova ciò volta mi dici.
Capisci Sofia, la tua mamma ha alle di cui hai bisogno, perché di sga-
spalle centinaia di generazioni di buzzini, cantine e ripostigli il C ne “Sì m’incuriosisce, penso che
mamme… non la freghi facilmente. ha proprio tanti. Quasi sempre le ci proverò”.
Siamo partiti dalla mater.humilis e cose che servono al C per completa-
ora siamo già alla mater.astuta… è re il tuo programma sono dei file Ora viene INT main() ed io sono
l’evoluzione della specie! che terminano con un .h .Magari combattuto. Potrei cavarmela
Qui le cose vanno quasi alla stessa trovi dei compilatori con gli elenchi dicendoti che questo è il nome stan-
maniera, tu scrivi con quegli dettagliati di ciò che c’è nei vari file dard che il C vuole per il tuo pro-
#include dove si troverà la scopa e tipo cosìcosà.h e magari no. Se sei gramma e che significa solo princi-
la paletta che ti servono per le puli- nel caso no esiste solo la pazienza e pale in inglese. Se il C venisse dalla
zie. Ma non è proprio così, perché è il cut and try (prova e riprova), come Germania forse lo avremmo chiama-
come tu dicessi: prendi tutto quello dicono gli americani. to führer() anziché main(), se lo
che trovi nello sgabuzzino, oppure avessimo inventato noi in Italia forse
tutto quello che trovi in bagno. “Mi fai vedere qualcuno di questi file lo avremmo chiamato semplice-
Sai cosa succede in pratica? Che tu .h per curiosità?” mente principale, ma le cose sono
cerchi qualcosa che ti serve per il andate diversamente, viene dagli
tuo programma e sai dove è e dici No, ti sentiresti ignorante e ti sco- USA e lì parlano inglese. Questo è
prendimi tutto quello che trovi in raggeresti. Tutto a suo tempo Sofia. importante per capire come mai
quel dato posto. Però ti posso suggerire un esperi- tutte le istruzioni che troveremo

TUTORIAL 69
TUTORIAL

anche più avanti sono in realtà dei sempre lo stesso tipo di risultato. Ma Allora guarda la figura con gli 8 led
vocaboli inglesi, senza eccezioni. cosa entra in quella scatola? numerati da 0 a 7. Chi m’impedi-
Però, vedi Sofia, l’occasione è trop- rebbe di mettere un segnale di
po ghiotta perché io non mi tolga di INIZIO PARENTESI questo genere alle porte di una
mezzo delle cose del C che sono (I semafori e il significato delle cose) città, dove se le luci numero 0,
davvero importanti. Qui occorre proprio perderci un 2,3,4 e 6 sono rosse e le rimanenti
poco di tempo Sofia. Tu certo cono- sono verdi ciò indicherebbe che la
VIA IL DENTE, VIA IL DOLORE sci i semafori e quando ne vedi uno città è prevalentemente dominata
(ovvero facciamolo subito e non verde che fai? dall’amore, mentre al contrario se
pensiamoci più) le stesse luci sono invertite questo
Se ti chiedo cosa è una funzione, “Se devo attraversare, ovviamente significherebbe che è l’odio invece
cosa mi rispondi? attraverso”. che prevale.

“Ti rispondo con degli esempi”. E fai bene, ma l’ovviamente ci cre- AMORE
sce. Siamo noi che attribuiamo arbi-
Fammi questi esempi. trariamente al colore verde il signifi-
cato che tu gli hai dato e così anche 0 1 2 3 4 5 6 7
“Se siamo in macchina lo spazio che al rosso che ti fa fermare. Penso tu
percorro in un certo tempo è funzione convenga che il semaforo opera in ODIO
della velocità a cui sto andando. Così un contesto, un incrocio, ma che
in un minuto mi faccio 1 Km se vado nessuno ci impedirebbe di invertire
a 60 Km/hr, ma ne faccio 2 se vado a il senso delle cose. Verde stai fermo, 0 1 2 3 4 5 6 7
120 Km/hr oppure mezzo se vado a rosso attraversa. C’è solo da capire
30 Km/hr. Insomma variando una la completa arbitrarietà di questa
cosa ne varia di conseguenza un’al- simbologia. “Oddio mi pare poco probabile una
tra, una è funzione dell’altra. Molte In un computer oltre al misterioso segnaletica così”.
cose di questo mondo sono legate fra microprocessore c’è la memoria. Sai
loro da funzioni che spesso esprimia- cos’è? Già, ma potrebbe significare invece
mo attraverso leggi che poi riduciamo che la città ha più di 100.000 abi-
a funzioni matematiche. La legge “No, ma so che senza non può fun- tanti invece o che non ci sono ospe-
della gravitazione universale di quel zionare perché lì ci vanno i miei dati e dali o anche che il ponte che la
bastardo di Newton ne è un esempio perfino il programma che voglio far attraversa è interrotto ecc ecc.
pratico.” girare. Se non c’è memoria niente dati Però magari nella città accanto que-
Ottimo Sofia, compresa l’opinione e niente programma”. sto stesso segnale indica che è in
su Newton che condivido. In effetti atto una epidemia di peste o che i
tutte le leggi della fisica classica È così Sofia, ma non mi hai detto benzinai sono chiusi ecc.ecc.
hanno questa caratteristica. Sono di come è fatta la memoria . Te lo dico Ecco Sofia nel computer, che grazie
tipo deterministico. Hai la causa? io alla buona. a dio non ha la memoria corta
Questo è l’effetto! E viceversa. Il più delle volte la memoria è come come noi, ogni singolo bit, ogni
Vedi in C il concetto di funzione è tante luci che possono essere spente byte può avere un significato nel-
centrale, tu prendi degli oggetti e li o accese individualmente ma in l’ambito del programma che sta
butti in una funzione, lei te li rime- blocchi di 8. La singola lucetta la usando quel bit o quel byte.
scola e ti rende qualcosa o anche chiamiamo bit e il blocco di 8 bit Insomma quando scrivi un pro-
niente, ma sempre quella cosa ti consecutivi lo chiamiamo byte. Per gramma tu crei un tuo piccolo
rende se butti dentro quegli oggetti. analogia con il semaforo possiamo mondo virtuale, la tua città, dove
Allora in C una funzione è come una pensare che ogni lucetta possa esse- ogni cosa ha un senso che vale solo
sorta di scatola magica con una re accesa o spenta oppure diventare in quel contesto. Esattamente come
entrata ed una uscita. La scatola è o verde o rossa come i Led di molti un semaforo ad un incrocio...prova
magica per tutti tranne che per chi strumenti elettronici. a collocarlo in cucina e cera di dar-
la ha costruita ovviamente. Costui la “Il mio cellulare ha un Led che se sto gli un senso. Non ne ha nessuno o
ha fatta affinché manipolasse i dati parlando diventa verde e rosso se non magari il senso di uno stravagante
che le introduci in modo da fornire lo uso”. lampadario. Così un certo byte ad

70 TUTORIAL
TUTORIAL

esempio caratterizzato come nella È proprio così. La sola cosa da sare al mio programma come alla
nostra figura dai colori che vedi aggiungere è che per consuetudine somma di tante funzioni che fanno
potrebbe rappresentare il numero e per comodità matematica anziché pezzettino per pezzettino ciò che
133 (non è casuale) oppure lo stes- parlare di luci verdi e rosse parlere- voglio e se queste non hanno errori
so byte in un altro programma inve- mo di uni (1) e zeri (0). Così se dicia- all’interno noi abbiamo la ragione-
ce la medesima cosa potrebbe rap- mo che per noi il rosso corrisponde vole certezza di aver eliminato tutti
presentare la lettera ù (anche que- all’uno e il verde allo zero i due byte gli errori, tranne quelli che possono
sto non è casuale), oppure anche un dell’amore e dell’odio diventano nascere da una cattiva analisi del
segnale speciale per cui il program- 10111010 e 01000101. Ma ora che problema o se vuoi da una soluzio-
ma si ferma in attesa che tu prema la sappiamo lunga, torniamo alle ne sbagliata dello stesso.
un certo tasto. nostre funzioni. Ovviamente questa è solo una pia
Ogni byte può assumere ben 256 illusione… ma questo è un altro
significati diversi (questa cosa te la Fine parentesi discorso.
mediti da sola). Ce ne sono a milio- (ora la sappiamo lunga) Non solo ma il concetto di funzione
ni di byte in un computer a centi- In genere vedrai che nelle tue fun- ti permette di usare funzioni scritte
naia di milioni e presto parleremo di zioni normalmente entreranno da altri per il tuo programma e non
miliardi di byte, molti miliardi. È una numeri o caratteri. ti devi neppure preoccupare di sco-
bella risorsa, non trovi? Dall’uscita verranno fuori ancora prire come ha fatto colui che la ha
Ma come in tutte le cose anche qui numeri o caratteri… molto spesso. scritta. Tu usi la funzione perché ti
abbiamo qualcosa di triste. Può anche uscire niente e ciò non ci basta sapere che cosa devi fornirle e
Tutti questi byte che tutti insieme deve stupire. cosa fa. Quello che vorrei tu capissi
sono la memoria del tuo computer Cosa fa dunque una funzione? è che comunque tu la guardi questo
quando lo spegni perdono ciò che Trasforma numeri in altri numeri, è uno sforzo per rendere i tuoi pro-
avevano. Non più lucette rosse o ma secondo i nostri desideri, lo grammi più immuni agli errori e più
verdi, ma solo la desolazione di scopo per cui abbiamo realizzato veloci da scrivere. Insomma lavorare
tante lucette spente. quella funzione, oppure semplice- con le funzioni conviene!
Insomma spegnendo il computer tu mente fa qualcosa, qualcosa che Supponiamo tu voglia scrivere sullo
distruggi istantaneamente la tua serve al mio programma. schermo il tuo nome, potresti scri-
piccola città, peggio della bomba Prendiamo il caso di voler scrivere verti un pezzo di programma che fa
atomica nella tua città_programma. un programma che voglia analizzare questa cosa. Bene! Hai risolto il tuo
Per questo motivo la memoria di cui dei testi e scoprire quante parole ci problema Sofia.
ti sto parlando viene chiamata vola- sono uguali se lette da sinistra a Ma supponiamo ora tu voglia scrive-
tile, forse perché è come un uccello destra o viceversa, si chiamano re 10 volte il tuo nome in punti
che vola via o forse perché si volati- palindrome queste parole. diversi del programma, perché sei
lizza. Fa te, ma il concetto è questo. È abbastanza banale pensare che un affetta da narcisismo acuto.
simile programma dovrà avere una
“Questa cosa non la sanno in classe, parte che inverte le parole che ana- “A questo ci pensano già i miei com-
sai che figurone se ne parlo…” lizziamo. Ecco in questo caso noi pagni…”
scriveremo una funzione a cui for-
Tu e la vanità, culo e camicia eh niamo dei nomi e ci rende ancora E tu che ne sai?
Sofia? dei nomi. Se immettiamo in questa
Ecco allora adesso dimmi Sofia, cosa funzione ad esempio la parola ciao “Sono andata nel gabinetto dei
entra in quella scatola che chiamia- ci rende oaic e se invece diamo maschi e ho letto sui muri… giudizi su
mo funzione e cosa ne uscirà? salve ci rende evlas. Se questa fun- di me, volgari ma lusinghieri”.
zione la abbiamo scritta noi, bene,
“Quello che voglio entra e quello che altrimenti frega niente. L’importante Mi fai pensare che la fama di molte
voglio esce, ma in realtà entreranno è che si sappia cosa fa. Diamo alla belle donne è cominciata nei gabi-
solo dei byte e ne usciranno dei byte. funzione un certo numero di carat- netti dei maschi... mah.
Entreranno solo lucette rosse o verdi in teri e lei ce li rende scritti alla rove- Per questa volta, passando dal cesso
blocchi di 8 in genere. Il senso delle scia. Non ci serve altro per usarla. dei maschi, cerchiamo di andare
cose glielo darò io nella mia città-pro- Allora il concetto di funzione non è avanti.
gramma”. una sciocchezza, perché posso pen- Intanto non hai risolto il problema

TUTORIAL 71
TUTORIAL

di scrivere in C per 10 volte il tuo inventato la zappa! Primo scrivo la Il mio genietto in gonnella… è così
nome! funzione e poi la uso. Sofia. Esattamente ci andranno le
Tanto per esagerare la funzione la cose che tu vuoi elabori la funzione.
“Prendo il pezzo di programma che ho chiamata ben 2 volte, perché ti Si chiamano argomenti della funzio-
scrive il mio nome e lo copio nove restasse impresso il concetto. ne, quelle cose. Sono ciò che tu dai
volte nel programma!” Nota due cose, la prima è che c’è alla funzione da elaborare, la benzi-
un void prima del nome della fun- na per farla funzionare.
Certo che lo puoi fare, ma sei io ti zione. Questo vuol dire che la fun- Ovvio che la funzione, come in que-
chiedo di scriverlo 100 volte o 1000 zione non genera numeri interi o sto caso, riesce a funzionare anche
cosa ne pensi? altro. In un certo senso è come se se non le dai nulla, basta che la chia-
Il programma diventa lunghino… questa funzione non elaborasse mi, come si dice.
non credi? nulla. Detta meglio questa funzione Anche main() è una funzione.
Le funzioni aiutano a risolvere la non ha bisogno di memoria per Speciale finché vuoi ma sempre una
cosa. Tu ti scrivi una funzione il cui metterci dentro il risultato di ciò funzione, è la funzione principale, e
unico scopo è quello di scrivere il che fa. Insomma la funzione non main è il nome convenzionale che il
tuo nome ed è fatta! butta fuori ad esempio un numero C vuole tu dia al tuo programma
Guarda il programma di prima o un carattere che poi il resto del quando lo scrivi. In questo caso tu
come lo ho scritto ora. programma usa. Void vuol dire leggi int main() che vuol dire che
l’uscita della scatola magica main
sarà un numero intero.
#include <stdlib.h> //comando per il preprocessore
Guarda più sotto e leggerai return
#include <stdio.h> //comando per il preprocessore
0, quella cosa significa solo che la
fine del tuo programma rende il
/* Qui comincia la mia funzione n() */
numero 0 al mondo in attesa.
void n()
"Questo è il famoso numero intero
{
di cui ti ho appena detto". Spesso il
printf("Salve Sofia, come va? \n\n");
mondo del tuo 0 non se ne fa nulla,
/* ciò che appare a video */
ma esistono casi in cui in qualche
return ;
modo questo numero può servire.
}
Tutto sommato a noi ora frega
/* e qui finisce la funzione*/
niente!
L’importante è che tu comprenda
int main()
che anche il tuo programma è una
{
funzione e che si chiama main. A
n(); /* qui richiamo la mia funzione*/
tutte le altre sarai tu a dare il nome
//printf("Salve Sofia, come va? \n\n");
che credi, ma alla funzione princi-
/* ciò che appare a video */
pale devi dare il nome main. Ti
prego di notare che la funzione
system("PAUSE"); //per bloccare l'esecuzione
deve terminare con un return segui-
n(); // e qui la richiamo ancora
to da ciò che la funzione deve ren-
system (“PAUSE”);
dere al mondo… un numero intero
return 0; //uscita dal programma
o decimale o il nome di una perso-
}
na o… Il finale deve essere sempre
del tipo return qualcosa se devi
Vedi cosa ho fatto? Ho scritto la fun- esattamente questa cosa. restituire a chi la chiama qualcosa
zione n() che scrive ciò voglio appaia La seconda cosa è che alla parentesi che gli serve.
sul monitor, i saluti per te. aperta segue subito quella chiusa, Vedi quel printf (……), beh
La funzione ovviamente la ho scritta fra le due parentesi non c’è nulla. anche quella è una funzione e
prima del main e nel main() ho Sai cosa significa? scrive ciò che vuoi tu sullo scher-
richiamato la funzione appena creata. “Credo significhi che in altri casi ci mo. Che è una funzione me lo
Anche qui un poco di buon senso deve andare qualcosa fra le due dice il nome printf e le due paren-
aiuta. Non posso zappare se non ho parentesi”. tesi che seguono… si assomiglia-

72 TUTORIAL
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consente di disegnare o importare lo schema elettrico
ELETTRONICA
mutazione ed un completo manuale in lingua italia- ed automatizzare la tracciatura delle piste sul circuito

Tabella Comparativa dei semiconduttori


na. Il supporto indispensabile per conoscere tutti i
comandi e le opzioni del programma. Delle eserci-
stampato con l’ausilio dell’Autorouter Integrato.
Funzioni avanzate, per la gestione di ogni fase di lavo-
razione. Librerie di componenti, possibilità di sceglie-
ELETTROTECNICA
tazioni guidate vi condurranno ad un graduale
Edizione Aggiornata 2003 re tra migliaia di componenti di ogni categoria, ana-
Oltre100.000 tipi di transistor diodi tyristori integrati.
180.000 equivalenze caratteristiche piedinature.
apprendimento delle funzioni primarie per un utiliz-
zo immediato del simulatore. Programma.
Software di simulazione SPICE su piattaforma
logica o digitale, con tipologia convenzionale oppure
SDM. Manuale in lingua italiana, per apprendere ad
RADIO-TELECOMUNICAZIONI
SwitcherCAD. Il programma funziona in ambiente usare EAGLE con facilità senza che vi sia richiesta una
VRT. Volume 1 VRT. Volume 2 PC, si richiede Windows 95/98/2000NT, consigliati
64 Mb RAM liberi sull’Hard Disk. CD-ROM
precedente esperienza. Requisiti consigliati e installa-
zione. Il programma funziona in ambiente PC, si
richiede Windows 95/98/2000 ME, un browser tipo
AUDIO - VIDEO
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TUTORIAL

no tutte le funzioni. LISTATO 1

“Io credo che printf in realtà sia una #include <stdio.h>


funzione, ma come dire? nascosta, #include <stdlib.h>
cioè è dentro quegli #include e noi così
ce la possiamo anche usare senza fare int fattoriale(int n) { /* Questa è la funzione
fatica di scriverla“. che fa i conti */

Certo e questo inoltre ti dice che if (n == 0) return 1;


una funzione ne può chiamare else return (n * fattoriale(n - 1));
un’altra ecc ecc. La tua funzione n() }
non chiama infatti la printf() che
è un’altra funzione? Anzi addirittura int main() {
la funzione main() non chiama la int numero=12, risultato;
n() che a sua volta chiama la risultato=fattoriale(numero); /* il risultato
printf() ? Fa pensare alla matrio- del calcolo va a finire nella variabile risultato */
ska non è vero? printf( "Il fattoriale di %d vale %u \n \n", nume-
Ma ora Sofia ci lanciamo in un altro ro,risultato); /*e qui viene visualizzato */
esempio decisamente più tosto. system("pause");
Noi ci calcoleremo il fattoriale di un return 0 ;
numero e lo faremo proprio con una }
funzione.
Sai cosa è il fattoriale di un numero /* mettendo numero=2 risultato=2
intero Sofia? numero=3 risultato=6
numero=4 risultato=24
“Certo che lo so, è il prodotto di tutti i numero=5 risultato=120
numeri interi che lo precedono, ad numero=6 risultato=720
esempio il fattoriale di 4 è 4*3*2*1, numero=7 risultato=5040
insomma 24”. numero=8 risultato=40320
numero=9 risultato=362880
Proprio così Sofia, però… il fattoria- numero=10 risultato=3628800
le di zero quanto vale? numero=11 risultato=39916800
numero=12 risultato=479001600 */
“Il fattoriale di zero vale uno per defi-
nizione, fregato! Cioè la definizione di Quello che capirai ora ti permetterà { è solo un delimitatore della funzio-
fattoriale prevede che il fattoriale di di capire ciò che non ti ho comple- ne, un simbolo che dice qui inizia la
zero sia uno e anche questa la so… tato di dire del programma prece- funzione. Se guardi più giù ne
tiè”. dente, che era decisamente una vedrai anche una chiusa } che sta
schifezzuola. ad indicare dove la funzione finisce.
Decisamente studi come una sec- Gli #include li conosciamo già, Guai a dimenticarle!
chia! andiamo pure avanti. Adesso viene if (n == 0)
Vediamoci int fattoriale(int n) { . return 1; È inglese maccheroni-
“Tanto io non sono permalosa…” Int vuol dire che ciò che segue sarà co, leggilo così: se n è uguale a zero
un intero, cioè che il risultato della esci dalla funzione e riporta come
Il nostro nuovo programma te lo ho funzione fattoriale è un intero. risultato 1. Dopo l’istruzione if ci va
scritto qui sotto, ci sono molte cose Dentro parentesi tonde () ora c’è un sempre una condizione che potrà
nuove e questo mi darà l’occasione int n. Vuole solo dire che darai alla essere vera o falsa, questa è sempre
di spiegartele. funzione un numero intero e che hai meglio metterla fra parentesi.
deciso di chiamarlo n. Quindi la Dentro parentesi tu hai n = =0 con 2
FATTORIALE nostra funzione accetta un numero uguale… strano!
(dove si parla di ricorsione senza intero e ne restituisce un altro.
farsene accorgere) La parentesi graffa aperta che segue Sai perché?

74 TUTORIAL
TUTORIAL

“No davvero, se poi sapevo tutto cosa Ok! Te lo dico io. Il tuo cestino vir- la virgola? Oppure saranno dei carat-
me lo facevo a fare il tuo corso?” tuale ora è un’area di memoria, uno teri ecc ecc?
o più byte insomma. Guarda che io Ecco perché in C prima di usare una
È che il linguaggio parlato funziona parlo di una parte ben concreta del variabile devi sempre dire prima di
meglio dei linguaggi inventati come tuo Personal Computer e non più di che tipo è. Per ora impariamone due
il C o altri. un’idea. Una certa variabile prenderà int e float che corrispondono a
Ti faccio un esempio. Se dico “ho il nome di x o di y o anche di tobia o variabili intere e con la virgola.
detto in famiglia che il mio voto in ancora di angurie. Quello che è certo Quando ne incontreremo di altri tipi
italiano è 7” tu è come scrivessi un è che nomi di variabili diversi corri- te li segnalerò.
bel 7 sotto la parola voto in italiano. spondono ad aree di memoria diver- Per ora ricorda che ogni variabile
Ma se dici “Chissà se il mio voto in se. Non devi confondere il nome vuoi usare devi prima dichiararne il
italiano è 7” tu non appiccichi il della variabile con l’area di memoria tipo: int pippo, float pluto,
numero 7 al tuo voto in italiano, ma che le corrisponde… sono due cose int io, int te, float noi
solo la pia speranza che lo sia. C’è diverse. ecc. ecc.
una bella differenza! La cosa in questo modo assume un Sono stanco Sofia, piantiamola qui
aspetto più concreto, perché ora tu che il programma te lo finisco di
“In italiano ho 8 io, mica 7 e pie spe- sai che in quell’area puoi scrivere ciò spiegare la prossima volta.
ranze sono solo le tue”. che vuoi e leggere quello che hai
scritto. Tu decidi che la variabile x “Guarda che abbiamo in ballo la que-
Era un esempio Sofia, solo un esem- debba valere 7? Ok scrivi nel tuo stione del pigreco, i due uguale = = e il
pio, ma vediamo invece cosa ti programma x = 7 e quando il tuo resto del programma da spiegare.
combina il C. programma troverà questa istruzio- Cosa hai combinato per essere così
Tu sai cosa è una variabile Sofia? ne andrà in quel pezzetto di memo- stanco di prima mattina?”
ria che ha chiamato x ci scriverà il
VARIABILI numero 7. Niente di particolare è che non ho
(che senza sapere cosa sono non Se invece sei in vena di calcoli trigo- dormito per niente.
andiamo avanti) nometrici magari ti servirà una varia-
“Penso di sì, in matematica è una enti- bile da chiamare pigreca e ti verrà da “Robe turche soggette a censura?”
tà che può assumere valori diversi. Se scrivere pigreca = 3.1415927. Nota
scrivo y=3x, x ed y sono due variabili che in C la nostra virgola che separa Magari… solo insonnia, una inson-
dove per qualsiasi numero io dia ad gli interi dai decimali è diventata un nia che mi tormenta da giorni. Ci
x,allora y ne diventa il triplo”. punto. Perché? vediamo il mese prossimo?
Ma perché gli americani fanno così!
È giusto, perché tu hai una base Tutto ciò sempre tenendo conto di “Of course! Sai Maurizio mi piace
matematica. Spignoliamo appena quello che abbiamo già detto sul imparare queste cose, sono nuove e mi
appena, y ed x intanto sono i nomi significato dei byte di memoria e fanno sentire meno imbranata quan-
delle variabili e questi sono arbitrari. cioè che il tuo byte o i tuoi byte do uso il PC. Beh con la faccia che hai
Solo la consuetudine ci fa usare spes- avranno la fisionomia giusta solo forse è meglio se te ne vai a letto. Ciao,
so questi caratteri in matematica nella tua città_programma. anzi arrivederci al mese prossimo…”
perché nulla ci impedirebbe di scri- Guarda che con il pigreca ho com-
vere nel tuo esempio tobia = 3 angu- messo una inesattezza, ma non te ne Poi dal balcone ho visto che saliva in
rie. Tobia ed angurie sono i nuovi voglio parlare ora. macchina con uno che la aspettava.
nomi delle variabili, sono solo i nomi
dei cestini virtuali dove tu metti i tuoi “Perché ormai hai fatto la frittatina e Ringraziamenti
numeri, chiaro? non sai come cavartela!” Chi ha fatto il disegno è una mia
Anche in C abbiamo le variabili, ma amica di chat e si chiama Barbara.
con delle differenze. Anzitutto i No, fidati pimpinella, per ora va Non la ho mai vista e credo non la
nostri cestini virtuali sono assoluta- bene così. vedrò mai. Però è stata davvero gen-
mente reali e corrispondono sai a Ma non basta con le variabili, perché tile, poi che è brava mi pare si noti.
cosa? il C è davvero pignolo e vuole sape- Grazie Barbara!
“Ad una bici da corsa. Come te lo spie- re da prima di che tipo di variabile si
Electronic shop 08
go che tengo la gnuranza in C ?” tratta. Sarà un numero intero o con

TUTORIAL 75
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

TECNOLOGIE
prima parte ASTRONOMICHE
di Riccardo Ricci
(riccardo_ricci_ps@yahoo.com)

La tecnologia e le moderne soluzioni informatiche hanno offerto nuove potenzialità


e notevoli margini di sviluppo a tanti diversi settori tra cui quello astronomico;
oggi possiamo disporre di prestazioni e di funzioni che fino a pochi anni fa erano
presenti solo nei racconti di fantascienza: sistemi di puntamento in grado di
raggiungere precisioni di millesimi di grado, ottiche intelligenti che si deformano
per adattarsi alle turbolenze dell’atmosfera, sistemi di visione che vedono e
seguono le stelle, sensori capaci di rilevare la luce di debolissimi oggetti situati
a migliaia di anni luce da noi…

UNA PRIMA VISIONE minore è la luminosità dell’imma- dimensione molto diffusa tra gli
GENERALE: IL TELESCOPIO gine). Il telescopio è formato da appassionati) consentirà visioni
Il telescopio è uno strumento otti- un tubo ottico che può contenere accettabili fino a circa 400 ingran-
co formato da specchi o lenti che lenti (telescopio rifrattore) o spec- dimenti (400x). Per l’osservazione
consentono di raccogliere luce per chi (telescopio riflettore). di alcuni oggetti celesti è tuttavia
offrire la visione ingrandita di Esistono anche altre e diverse con- possibile spingersi oltre questo fat-
oggetti astronomici situati a gran- figurazioni ottiche e ciascuna di tore determinato anche alla bontà
de distanza. Normalmente la esse offre differenti caratteristiche ottica del telescopio.
caratteristica più importante di di visione, di ingombro e di pre- Il telescopio viene sempre installa-
questi strumenti è data dall’aper- stazioni generali. to su una “montatura” che ne sor-
tura cioè dal diametro della lente L’immagine viene visualizzata per regge il peso e ne consente lo spo-
o dello specchio principale. mezzo di “oculari” intercambiabi- stamento in ogni direzione. Il peso
Maggiore sarà l’apertura, maggio- li, la cui lunghezza focale (in rap- dello strumento può andare dai
re sarà la quantità di luce raccolta porto a quella del telescopio) pochi Kg dei telescopi amatoriali
dal telescopio, caratteristica che determinerà il fattore di ingrandi- fino a diverse tonnellate per gli
consentirà di spingersi verso l’os- mento. strumenti situati all’interno degli
servazione di oggetti sempre più Un telescopio può quindi essere osservatori astronomici e la mon-
distanti e deboli, e in generale di utilizzato per offrire diversi ingran- tatura può quindi assumere forme
offrire immagini più nitide e con- dimenti con la semplice sostituzio- e dimensioni diverse.
trastate. ne del suo oculare, operazione La montatura di un telescopio non
Contrariamente a quanto si possa semplicissima e immediata. Si cal- è però da considerarsi un accesso-
pensare, l’ingrandimento dell’im- cola come convenzione teorica, rio ma piuttosto un indispensabile
magine è in alcuni casi un fattore che il massimo ingrandimento uti- elemento del sistema in quanto la
secondario e spesso è utile osser- lizzabile corrisponde indicativa- sua capacità di sorreggere lo stru-
vare a ingrandimenti inferiori per mente al doppio dell’apertura del mento determinerà la qualità delle
scorgere dettagli che verrebbero telescopio (quindi al doppio del osservazioni.
altrimenti persi. (Con qualunque suo diametro, espresso in mm). Ad Gli ingrandimenti utilizzati per
tipo di sistema ottico, maggiori esempio, un telescopio dal diame- l’osservazione amplificheranno
sono gli ingrandimenti forniti, tro di 200 mm (una classica infatti anche la più piccola vibra-

76 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

zione ed è per questo che spesso nendo la fluidità necessaria per


una robusta montatura dotata di evitare strappi e sobbalzi.
movimenti fluidi e morbidi può Dall’impiego di motori sincroni, si
costare anche più di un ottimo è successivamente passati all’uso
telescopio. di motori passo-passo pilotati da
precisi circuiti al quarzo in grado
L’ARRIVO DELLA TECNOLOGIA: di fornire con maggiore precisione
IL MOVIMENTO il numero di giri richiesti.
Il primo sistema elettrico che si è Grazie all’avvento dei microcon-
avvicinato al telescopio è stato il trollori il circuito si è ampliato per-
motore AR (ascensione retta o mettendo il controllo del movi-
moto “orario”), cioè un motore mento e della sua velocità tramite
sincrono che viene sfruttato per una piccola tastiera/Joystick : que-
muovere con precisione uno degli sto consente all’astronomo di
assi del telescopio in modo poter posizionare il telescopio e di
costante. Questo accorgimento si puntarlo sull’oggetto da studiare,
rende necessario durante le osser- in modo non più manuale ma
vazioni in quanto la rotazione agendo semplicemente su una
della Terra fa sì che tutti gli ogget- pulsantiera di controllo. In questo Figura 1: Una tra le pulsantiere più diffuse a livel-
lo amatoriale. Collegate ai motori
ti inquadrati appaiano in movi- caso i motori utilizzati sono due: passo-passo di entrambi gli assi del
mento. uno, già visto, per l’asse AR e uno telescopio, questi circuiti dotati di
microcontrollore provvedono a gestire il
Tutta la volta celeste sembra quin- per l’asse DEC (declinazione). Per “moto AR” e grazie ai 4 tasti
di spostarsi (quando in realtà è la mezzo di questi due movimenti, il permettono di spostare lo strumento
con diverse velocità
Terra che lo fa) ed è necessario telescopio potrà essere puntato in
“inseguirla” con un movimento tutte le possibili direzioni.
identico ma contrario, per riuscire
a mantenere inquadrato un ogget- I SISTEMI DI PUNTAMENTO
to celeste. ATTIVO
A causa degli alti ingrandimenti L’introduzione dei microcontrollo-
utilizzati dal telescopio, senza il ri non poteva trascurare altri
moto AR gli oggetti uscirebbero importanti aspetti legati al movi-
dal campo di vista dopo qualche mento e dal semplice controllo
decina di secondi o meno, in dello spostamento e del moto AR
modo direttamente proporzionale si è arrivati ad un vero e proprio
al fattore di ingrandimento. sistema di puntamento attivo,
Tutta la volta celeste ruota intorno capace di posizionare il telescopio
all’asse polare (con un movimento sull’oggetto desiderato in modo
apparente da EST a OVEST, cosa totalmente automatico. Le moder-
facilmente evincibile osservando ne pulsantiere di controllo sono
di giorno il variare della posizione infatti diventati veri computer pal-
del Sole dall’alba al tramonto). mari dotati di display, di una gran-
Il moto apparente è quindi molto de memoria interna e di un suffi-
lento (a occhio nudo) e il motore ciente numero di tasti con i quali
AR, oltre a fornire un preciso possono essere controllate tutte le
numero di giri al minuto, deve operazioni del sistema. Figura 2: Questa pulsantiera computerizzata ha
essere anche in grado di spostare Il sistema di puntamento attivo si una memoria interna che consente di
spostare il automaticamente il tele-
in modo fluido e senza vibrazioni basa su due importanti elementi: scopio verso migliaia di oggetti
la parte di montatura a cui è fissa- un data-base interno che contiene celesti noti

to il tubo ottico. Il motore viene i nomi e la posizione di decine di


quindi dotato di opportune ridu- migliaia di oggetti celesti, e la aspetto è molto rilevante in quan-
zioni meccaniche studiate per conoscenza dell’esatta posizione to il sistema di puntamento deve
dare forza al movimento mante- del telescopio. Quest’ultimo poter orientare il telescopio con

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 77
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

dispositivo che permette la rileva-


zione automatica della propria
posizione tramite una precisa
triangolazione satellitare.
In questo modo si evita all’utilizza-
tore l’immissione di dati e si
aumenta considerevolmente la
precisione di puntamento.
Una volta acceso e allineato uno
strumento dotato di tutti questi
Figura 3: Il mercato offre diverse soluzioni per poter automatizzare il proprio telescopio. Molte pulsantiere
dispongono anche di una interfaccia seriale per il collegamento al PC per gestire graficamente tutti
accorgimenti, basterà quindi
i parametri e le diverse funzioni richiedere il puntamento su uno
qualsiasi degli oggetti celesti e il
molta precisione e deve quindi cisioni altissime. Il sistema di sistema computerizzato posizione-
conoscere in ogni istante l’esatta gestione è intuitivamente sempli- rà il telescopio proprio su di esso,
posizione del tubo ottico. ce e apparentemente non richiede con una precisione che dipenderà
Come abbiamo già visto i movi- grossi calcoli nè tanta elettronica dalla capacità degli encoder usati,
menti del tubo avvengono su due visto che il metodo “mouse” è dalla bontà del software e dalla
assi e proprio su questi vengono ormai una consolidata e diffusa qualità della costruzione meccani-
generalmente montati degli enco- tecnologia. Ma nel settore astro- ca dei movimenti del telescopio.
der: gli encoder sono dispositivi nomico esiste un altro importante Proprio quest’ultimo è uno degli
molto precisi che consentono di parametro: il tempo. elementi più rilevanti in quanto
rilevare spostamenti (in questo Gli encoder possono registrare lo ragionando in termini di punta-
caso circolari) degli assi o che, nel spostamento avvenuto rispetto mento ogni impercettibile gioco
caso di “encoder assoluti” forni- alla loro posizione iniziale ed è tra ingranaggi e movimenti vari
scono l’esatta posizione raggiunta. quindi necessario conoscere con può determinare la riuscita del
Semplici encoder sono presenti ad precisione proprio tale riferimen- puntamento portando il telesco-
esempio anche all’interno di un to. Per comunicare al sistema la pio a distanze immense rispetto a
mouse (quelli con la classica “pal- posizione iniziale è necessario quelle previste.
lina”) che in modo analogo regi- puntare manualmente il telesco- È un pò come provare a sistemare
strano gli spostamenti su due assi pio verso oggetti noti che possano un orologio meccanico a lancette
restituendo valori digitali corri- appunto fornire gli opportuni rife- sulle ore 12:00 precise. Ma in que-
spondenti al movimento rilevato. rimenti in termini di posizione. sto caso la lancetta dei minuti è
In questo caso gli encoder non Ma perchè abbiamo allora parlato lunga migliaia di chilometri (!) e
sono assoluti in quanto non si di tempo? La risposta è semplice ogni più piccolo e accurato tenta-
conosce l’esatta posizione del ed è data dal fatto che la Terra tivo di sistemazione porterà la
mouse ma vengono rilevati solo i ruota e le posizioni dei riferimenti punta della lancetta a molti km di
suoi spostamenti a partire dal cambiano secondo la logica di distanza dal punto corrispondente
punto di origine. E anche molti apparente movimento già vista. a 0 minuti. Il gioco apparente-
telescopi usano encoder di questo Inoltre in base alla propria posizio- mente ininfluente che c’è tra gli
tipo, capaci cioè di rilevare la posi- ne geografica la volta celeste assu- ingranaggi del nostro normale e
zione raggiunta rispetto ad una me aspetti diversi per l’osservazio- precisissimo orologio da polso,
posizione iniziale predefinita. ne e di conseguenza è necessario diventa un pericoloso nemico per
Oltre ad essere molto economici, fornire al sistema anche le nostre ogni sistema di puntamento.
questi dispositivi offrono una coordinate. Per fortuna ancora una volta la
buona capacità di rilevazione che In pratica ogni pulsantiera/compu- tecnologia ci viene in aiuto e i vari
permette, con una opportuna ter deve essere a conoscenza della giochi e le normali tolleranze
gestione via software, di posizio- data, dell’ora e della nostra posi- costruttive vengono considerate
nare gli assi del telescopio nella zione (longitudine e latitudine). dal software di gestione che riesce
direzione desiderata. Per questo motivo, alcuni tra gli quindi a muovere e puntare lo
Ricordate comunque che per il ultimi strumenti vengono dotati di strumento considerando questi
puntamento sono necessarie pre- un GPS, cioè dell’ormai noto difetti meccanici come una varia-

78 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 5: Piccolo telescopio computerizzato che


utilizza la stessa pulsantiera dei modelli
più grandi, acquisendone le stesse
caratteristiche di puntamento

I SISTEMI DI AUTOGUIDA
L’autoguida è un sistema attivo
che permette al telescopio di
seguire autonomamente lo sposta-
mento di un qualsiasi oggetto
celeste grazie all’impiego di un
sensore CCD e di un’opportuna
logica di controllo. Scopo del con-
trollo è quello di rilevare gli spo-
stamenti dell’oggetto da seguire e
di impartire i comandi di movi-
mento al telescopio.
Figura 4: Un classico modello da 20cm di diametro, dotato di “computer di bordo” e di pulsantiera con siste- Questo sistema viene utilizzato per
ma di puntamento. La montatura che lo sorregge è di tipo a “forcella” e dentro di essa sono
posizionati gli encoder, i motori e la parte elettronica garantire la perfetta riuscita di foto
astronomiche in quanto i tempi di
esposizione utilizzati in astrono-
bile del sistema. perde un pò il fascino e la passio- mia sono esageratamente alti
Grazie al normale diffondersi di ne dello studio del cielo, del pun- rispetto a quelli della normale
queste tecnologie di puntamento, tamento manuale e dell’immanca- fotografia diurna. Gli oggetti da
il mercato offre oggi piccoli tele- bile esperienza sul campo che fotografare sono lontanissimi e la
scopi amatoriali computerizzati a offre le maggiori soddisfazioni. Ed loro luce è così debole che molto
poche centinaia di Euro. E spesso è forse per questo motivo che tra spesso non è possibile vederla
l’elettronica utilizzata è simile a gli astrofili è diffusa la consapevo- neanche con il telescopio. L’unico
quella impiegata su strumenti di lezza che nulla può sostituire la metodo per riuscire ad immortala-
maggiore consistenza. conoscenza del cielo e che i siste- re lo splendore di questi oggetti
Da un lato queste innovazioni mi di puntamento non sono da invisibili è quindi quello di racco-
consentono anche ai meno esperti considerarsi un punto di partenza gliere tutta la loro luce sulla pelli-
di avvicinarsi all’osservazione di per chi si avvicina a questo cola fotografica per lunghi tempi
pianeti e galassie ma dall’altro si mondo. che possono arrivare a superare

80 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 5a: Altri diffusi telescopi computerizzati. Il primo a sinistra è dotato di sistema GPS per rilevare autonomamente la propria posizione. Quando non sono
utilizzate, le pulsantiere di controllo vengono alloggiate all’interno del braccio

anche i 45 minuti ! CCD che il telescopio. In questo tare la stella nella sua posizione
Neanche il CCD utilizzato per il caso l’immagine inquadrata dal originale.
sistema di autoguida è in grado di sensore viene visualizzata sullo Anche questo procedimento è di
vedere l’oggetto da seguire e per schermo ed è possibile scegliere la per sé semplice e si basa, come
questo motivo si utilizza come stella che si desidera usare come per gli encoder, su un processo di
“guida” una stella più o meno vici- riferimento per la guida. feedback che permette l’interazio-
na all’oggetto da riprendere. La È inoltre possibile gestire i tempi ne tra il computer e il telescopio.
distanza tra le stelle e i deboli di attivazione dei movimenti del A complicare leggermente le cose
oggetti da fotografare è costante telescopio in modo tale da seguire (come in tutti i campi, anche qui
ed è quindi possibile seguire per- l’oggetto con diversi livelli di pre- le cose non sono mai semplici…)
fettamente l’oggetto invisibile cisione.
puntando il CCD su una stellina Il computer si occuperà di leggere
vicina. Ricordiamoci che a causa l’immagine fornita dal CCD diver-
della rotazione terrestre tutti gli se volte al secondo, di controllare
oggetti sembrano muoversi come l’eventuale spostamento della stel-
già visto in precedenza. la guida e di impartire i relativi
I sistemi di autoguida possono movimenti al telescopio per ripor-
essere autonomi o richiedere la
presenza di un computer per il
controllo di tutti i parametri.
Nel primo caso il sensore CCD si
collega direttamente alla pulsan-
tiera/computer del telescopio che
è già predisposta per accettare la
connessione di questa periferica.
Normalmente le comunicazioni da
e verso il telescopio avvengono
secondo protocolli seriali definiti
dai vari costruttori e corrisponden-
ti a due o tre diversi standard (che
corrispondono a marche diverse). Figura 6: Dentro questa scatola nera si nascon-
dono l’occhio elettronico (CCD) e la
Il sistema con PC richiede appunto logica di controllo di un sistema di Figura 7: Un sistema di autoguida formato da
l’impiego di un computer esterno guida collegabile direttamente al CCD e da relativa centralina di
telescopio controllo da collegare al telescopio
a cui vanno collegati sia il sensore

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 81
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

oggetto celeste per più di qualche


minuto. Il moto AR è utile e preci-
so per le normali osservazioni
visuali mentre per la fotografia a
lunga posa la precisione risulta
essere scarsa. Le imprecisioni mec-
caniche del moto rischierebbero di
non rendere fluido e costante il
movimento e produrrebbero
immagini poco definite o defor-
mate a causa dello spostamento
dell’oggetto inquadrato.
L’autoguida garantisce invece un
perfetto inseguimento dell’ogget-
to in quanto grazie al proprio
occhio elettronico può correggere
opportunamente il moto del tele-
scopio.
Una seconda naturale domanda
Figura 8: Una schermata del software “StarTrack” con cui è possibile guidare il telescopio per mezzo potrebbe poi riguardare gli ogget-
di una web-cam ti invisibili… Ma come si fa inqua-
drarli se non si vedono? Qui conta
ci sono alcune variabili che trove- ingrandimenti (verrebbero ampli- soprattutto la competenza e l’e-
remo, purtroppo, anche successi- ficati anche i falsi spostamenti sperienza di chi realizza la foto: è
vamente: tra queste c’è la turbo- della stella) e impostare i parame- necessario conoscere il cielo e uti-
lenza dell’aria. Tutti noi abbiamo tri di movimento del telescopio lizzare mappe e stelle di riferimen-
ben presente l’immagine del che tengano conto di questi possi- to che possano indicare con preci-
“calore” che sale da una strada bili capricci atmosferici. sione l’esatta posizione dell’ogget-
asfaltata esposta al sole in una A proposito: un sistema di auto- to invisibile.
giornata estiva. Il calore sale e la guida professionale costa qualche In alternativa, per i più frettolosi è
visione di tutto ciò che è in lonta- migliaio di Euro, ma da qualche sempre disponibile il sistema di
nanza risulta distorta, ondeggian- tempo la diffusione delle web-cam puntamento automatico visto
te, quasi velata da un liquido tra- ha permesso di abbattere notevol- poche righe sopra, in grado di
sparente che fluisce verso l’alto. mente questi costi. È infatti possi- posizionare correttamente il tele-
Ebbene, questo stesso fenomeno, bile collegare una qualsiasi web- scopio su ogni oggetto visibile e
ma in scala molto più grande si cam al proprio telescopio (come invisibile.
manifesta anche osservando il visto in uno degli articoli scorsi) e Nella prossima puntata scoprire-
cielo: Il naturale riscaldamento grazie al collegamento web- mo tanti altri interessanti aspetti
della superficie terrestre e il calore cam/PC/telescopio si disporrà di della tecnologia applicata alle atti-
prodotto dalle città sale e durante un sistema in grado di guidare le vità astronomiche. Un ulteriore
le ore notturne, quando la superfi- pose fotografiche in modo molto affascinante viaggio che ci per-
cie si raffredda, il fenomeno della preciso. metterà di osservare il mondo
turbolenza influisce sulla visione A questo punto potrebbe sorgere digitale da un nuovo punto di
della volta celeste. spontanea una domanda: abbia- vista e che ci mostrerà tante
Ne consegue che una qualsiasi mo visto che i telescopi dispongo- impensabili applicazioni pratiche
stella guida possa quindi essere no già di un movimento (AR) messe al servizio della scienza.
“turbolenta”, muovendosi o pul- capace di seguire il moto apparen-
sando (solo in apparenza) proprio te della volta celeste. Allora che
a causa delle diverse condizioni bisogno c’è di ricorrere ad un
della nostra atmosfera. Per questo sistema di guida? In realtà nessun
motivo, è preferibile non usare moto AR mai costruito è in grado
Electronic shop 09
sistemi di autoguida con troppi di seguire perfettamente un

82 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
Il ducati mod. 3404
detto il “portapane”

Miracle Whip Antenna


MHz

IL DUCATI MOD. 3404


DETTO IL “PORTAPANE”
di Carlo Pria
pria@posta200.com

La Ducati nacque verso la fine degli anni ’20, per iniziativa di tre fratelli bolognesi,
come azienda elettromeccanica di precisione. La sua attività spaziava dalla
costruzione di apparecchiature per cinematografica alla componentistica per apparecchi
radio passando per la motoristica ed i metalli speciali. Fu ai suoi tempi una delle pochissime
aziende italiane all’altezza della concorrenza estera in tutti i settori in cui operò.

Fino alla fine degli anni ’30 non si gusti dell’epoca.


occupò della costruzione di radiorice- Ai nostri giorni questi apparecchi
vitori completi limitandosi ad opera- sono molto ricercati dai radiocolle-
re solamente nel settore dei compo- zionisti ed hanno raggiunto quota-
nenti, condensatori fissi e variabili, zioni economiche piuttosto elevate.
resistenze ed altro, raggiungendo in Del più diffuso di questi modelli, il
questo settore una notorietà a livello 3404 vi diamo ora la descrizione.
mondiale esportando i suoi prodotti
in ogni angolo del mondo e, quando GENERALITÀ
decise di entrare nel mercato dei rice- L’RR 3404 è un radioricevitore supe-
vitori civili completi, lo fece con la reterodina a cinque valvole che per-
professionalità che le era abituale. mette la ricezione delle onde medie,
La prima serie prodotta comprende- da 570 a 195 metri, e di due gamme
va tre apparecchi, un soprammobile di onde corte, rispettivamente da 51
ed un radiogrammofono a consolle valvole e con alte prestazioni indiriz- a 26 e da 25 a 14 metri. Il ricevitore
con telaio a cinque valvole, indirizza- zato al mercato di gamma alta. è munito di tre comandi: accensione
ti al mercato medio, ed una consolle Per questi modelli d’esordio una par- e regolatore di volume, regolatore di
radiogrammofono con circuito a sei ticolare attenzione venne data alla sintonia, commutatore di gamma.
resa acustica con la realizzazione di
mobili dalla forma particolarmente
innovativa per l’epoca e studiati
appositamente per il migliore rendi-
mento nella gamma musicale.
La loro commercializzazione, inizial-
mente prevista per il 1939/40 slittò al
1942 a causa dell’entrata in guerra
dell’Italia.
Ebbero un buon successo commer-
ciale nonostante le difficoltà del
momento e la loro estetica fortemen-
te innovativa che contrastava con i

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done con spina da inserire in una l’alimentazione dell’RR 3404.


comune presa di corrente dell’im- Se la tensione della rete è, come
pianto domestico, e può essere colle- accade in talune zone, poco stabile, e
gato unicamente ad una rete di sono quindi da prevedere sbalzi dan-
distribuzione di energia a corrente nosi per il buon funzionamento del-
alternata, a tensioni da 110 a 235 l’apparecchio e per la conservazion e
volt e frequenze da 42 a 50 periodi. delle valvole, è consigliabile adattare
Tuttavia, la prima avvertenza per chi l’alimentazione per la tensione
intenda metterlo in funzione è di immediatamente superiore a quella
accertarsi che la tensione per cui è nominale dell’impianto.
regolato corrisponda a quella della
rete (rilevabile sulla targhetta del
contenitore) e che questa non sia
continua. Si tolga dunque il pannello
di cartone e si osservi la basetta
Le valvole sono della serie americana «cambio tensioni» fissata sul retro del
octal e svolgono le seguenti funzioni: telaio in basso a sinistra.

6A8 oscillatrice e mescolatrice


6K7 amplificatrice M.F.
6B8 rilevatrice e preamplificatrice
B.F.
6V6 amplificatrice di potenza
5Y3 raddrizzatrice Adattato il ricevitore alla tensione
locale è buona norma non inserire la
spina di alimentazione nella presa di
corrente prima di essersi assicurati
che le valvole siano al lora posto e
che i cappellotti di griglia facciano
buon contatto.
Questa basetta porta due serie di tre
fori ciascuna e due viti delle quali una MANOVRA DELL’APPARECCHIO
è inserita normalmente sullo zero e Adattata come si è detto l’alimenta-
l’altra sul 125-160 o 220 a seconda zione alla tensione di rete e controlla-
della tensione di rete disponibile. ti il giusto montaggio delle valvole e
Qualora questa non corrispondesse a gli attacchi di griglia, si può final-
nessuno di quei tre valori, si potrà mente mettere in funzione l’apparec-
agire sulle due viti contemporanea- chio. Si ruoti dunque il potenziome-
L’apparecchio ha selettività ottima e mente e, combinando i due sposta- tro regolatore di volume, cioè il
sensibilità elevata e costante sulle tre menti, ottenere la tensione voluta. primo bottone a sinistra fino a metà
gamme. La seguente tabella mostra tutte le corsa. All’inizio bisogna sentire lo
La potenza di uscita indistorta è di tensioni per cui può essere adattata scatto dell’interruttore, la scala deve
oltre 3 watt, la riproduzione assai illuminarsi e i filamenti visibili delle
fedele e il mobile stesso, di linea Posizioni 1a vite valvole devono diventare incande-
nuova ed elegante, contribuisce, per scenti. Dopo circa 30” l’apparecchio
la sua speciale realizzazione tecnica, a +15 0 -15 è in grado di funzionare. Si ruoti allo-
Posizioni 2a vite

rendere la voce di questo apparec- ra il commutatore d’onda, bottone


chio veramente nitida e naturale. 125 140 125 110 centrale, fino a portare M, C o CC
(corrispondenti rispettivamente alle
160 175 160 145
INSERZIONE onde medie, corte o cortissime) nella
DELL’APPARECCHIO 220 235 220 205 posizione più alta e si giri il comman-
L’apparecchio è provvisto di un cor- do di sintonia, cioè l’ultimo bottone

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a destra, fino a far corrispondere l’in- si regola anche in questo caso con il quindi l’apparecchio, si passa a misu-
dice con la stazione che si vuole rice- potenziometro regolatore di volume rare le tensioni delle valvole.
vere. Trovato il punto di perfetto della ricezione radio. Questa misura si effettua:
accordo si porti l’intensità del suono a) Con valvole ed altoparlante inseriti
al livello desiderato mediante il rego- MANUTENZIONE b) In assenza di segnali a.f.
latore di volume. DELL’APPARECCHIO c) Con il regolatore di volume al
Una volta sistemato l’impianto come Massimo.
RICEZIONE DELLE ONDE CORTE è stato detto, la manutenzione dell’RR d) Con il commutatore di gamma
La ricerca delle stazioni ad onde 3404 è delle più semplici poichè I sulle O.M. e l’indicatore di sintonia
corte, per una buona ricezione delle numerosi e severi controlli attraverso su 100 KHz.
quali l’apparecchio deve essere ai quail passa l’apparecchio prima di e) Con un voltmetro per tensione
munito di ottima antenna esterna, essere messo in commercio, assicura- continua ad alta resistenza (1000
richiede molta attenzione. Infatti in no un lungo ed ottimo funzionamen- ohm per volt) e portare da 10 a
questa gamma il grado relativo di to. Tuttavia, come per qualsiasi altro 500 volt.
selettività è elevatissimo e, se il com- radioricevitore, si cerchi di usare una
mando di sintonia non viene sposta- certa delicatezza nel movimento dei Le tensioni misurate tra ciascun elet-
to lentamente, la stazione desiderata comandi, si evitino scosse brusche trodo e massa devono corrispondere,
può anche sfuggire. La zona in cui si che potrebbero danneggiare collega-
cerca la stazione O.C. va dunque menti e valvole e si controlli ogni
esplorata con la massima cura, tanto che la presa di antenna e di
tenendo il regolatore di volume al terra facciano buon contatto.
Massimo e soffermandosi special- Qualora invece si verificassero dei
mente su quei punti al passaggio dei guasti, specie se nel periodo di garan-
quali si sente una specie di fruscio zia, si ricorra senz’altro al venditore il
dovuto all’onda portante. La sintonia quale provvederà con la necessaria
si perfeziona con piccoli spostamenti competenza a ripristinare il perfetto
nell’uno e nell’altro senso. funzionamento dell’apparecchio.

USO DELL’APPARECCHIO COME CONTROLLO DELLE TENSIONI


AMPLIFICATORE FONOGRAFICO Il controllo delle tensioni, ed in parti-
Per chi possiede un tavolino fonogra- colare delle tensioni esistenti fra gli
fico Ducati, l’RR 3404 può trasfor- elettordi delle valvole e massa, può con una tolleranza del ±10% ai valori
marsi in radiofonografo. considerarsi il punto di partenza per raccolti nella seguente tabella.
Le spine del conduttore proveniente la ricerca dei guasti nel radioricevito- Le misure contrassegnate da asterisco
dal rilevatore si inseriscono nella re. La prima tensione da controllare è (*) sono eseguite con una resistenza
presa fono situata a tergo dell’appa- quella della rete di alimentazione in di disaccoppiamento (100000 Ω) in
recchio ed il complesso è pronto per base al quale si regola, ove non sia serie al puntuale dello strumento.
la riproduzione. L’intensità dei suoni stato fatto, il cambio-tensioni; acceso
MISURE DI CONTINUITÀ
Rilevata una anomalia nelle tensioni,
le misure di continuità permettono di
stabilire a quale elemento del circuito
essa è dovuta.
Una interruzione o un cortocircuito
negli avvolgimenti, nelle resistenze o
nei condensatori, o un cattivo contat-
to, possono infatti essere individuati
controllando, in base allo schema e ai
dati riportati nella Normale RR
3404/ORD 3403 e nella tabella
seguente, le resistenze in corrente
continua esistenti tra punto e punto

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e, successivamente, le caratteristiche tura dell’apparecchio che può aver


dei singoli elementi di quella parte di subito variazioni più o meno gravi in
circuito trovata difettosa. seguito a qualche incidente o a un
lungo funzionamento.
Il tecnico al quale è affidata tale revi-
sione deve essere munito degli stru-
menti necessari e precisamente:

a) Di un generatore di segnali a.f. (da


100 kHz a 30 MHz) modulato a
400 Hz con profondità di modula-
zione 30%.
b) Di un misuratore d’uscita a bassa
impedenza (qualche ohm) o ad
alta impaedenza (qualche migliaio ricevitore deve essere il più possible
di ohm). corto e grosso.
c) Di antenna artificiale per F.I. Durante la taratura il controllo
(R=0,5 MΩ, C=2000 pF) e anten- manuale di volume del radioricevito-
Ricordiamo in proposito che nell’esa- na artificiale G per A.F. (C1=200pF, re deve essere regolato per la massi-
me degli elementi bisogna assicurar- C2=400pF, R=400Ω, L=20µH). ma uscita, mentre, per evitare l’azio-
si che essi non siano collegati ad altri d) Di un cacciavite costituito da un ne del C.A.V., l’intensità del segnale
in maniera tale che possa influire sui lungo manico isolante con una fornito dal generatore deve essere
risultati delle misure; così, per esem- piccola lama metallica ad un estre- appena sufficiente a dare una devia-
pio, dovendo controllare l’isolamen- mo. zione apprezzabile sullo strumento
to del condensatore di un circuito del misuratore. Qualora, malgrado
accordato si staccherà la relativa questa avvertenza, il C.A.V. entrasse
bobina attraverso la quale si chuide- ugualmente in funzione è bene met-
rebbe il circuito dell’ohmmetro. terlo a massa. Per misurare la sensibli-
Ricordiamo inoltre che nelle misure tà dell’apparecchio o di un suo stadio
su elettrolitici è necessario tener bisogna poi ricordare che per sensibi-
conto della polarità. lità s’intende la tensione in µV occor-
rente per ottenere 50 mW di poten-
Per eseguire le misure di continuità è za di uscita e che 50 mV equivalgo-
necessario: no, per l’RR 3404 e ove si usi uno
strumento ad altissima resistenza, a
a) Staccare la spina dalla presa di cor- circa 15,8 volt sul primario o a 0,31
rente. volt sul secondario del trasformatore
b) Staccare le spine del fonorilevatore d’uscita.
c) Portare il potenziometro regolato- La tensione sul primario, se misurata
re di volume al massimo. Il generatore si collega al radioricevi- con uno strumento da 1000 ohm per
d) Portare il commutatore di gamma tore attraverso l’antenna artificiale volt, si riduce a circa 12,5 volt.
sulle onde medie. ed il misuratore si inserisce in paralle-
e) Lasciare inseriti valvole e altopar- lo al secondario del trasformatore TARATURA DELLA F.I.
lante. d’uscita se a bassa impedenza o tra la Nella parte superiore del quadrante
f) Usare un ohmmetro di almeno 1 placca della valvola 6V6G e massa se sono segnate 7 posizioni per la taratura
MΩ di portata. ad alta impedenza. dell’apparecchio.
In quest’ultimo caso è necessario La taratura della F.I. si effettua mante-
STRUMENTI E COLLEGAMENTI proteggere lo strumento della tensio- nendo il commutatore di gamma in
PER LA TARATURA ne continua mediante un condensa- posizione O.M., l’indice su 1000 KHz
Talvolta la causa del funzionamento tore di capacità superiore a 0,2 µF. cioè in corrispondenza del punto 4 della
difettoso non è da ricercare in un Il collegamento del morsetto a massa parte superiore della scala e il generato-
elemento del circuito, ma nella tara- del generatore con il telaio del radio- re di segnali alla frequenza di 468 kHz.

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88 MHz
MHz

Le operazioni da compiere sono le


seguenti:

a) Collegare il generatore di segnali


mediante l’antenna F.I. alla griglia
della valvola 6K7G e accordare i
circuiti del II° stadio F.I. agendo su
L1 e L2 (indicate rispettivamente
con 104 e 105 nello schema RR
3404/ORD 3403) fino ad ottenere
la massima uscita. frequenza di 1300 kHz, l’indice quenza di 6 MHz (indice in posizi-
b) Collegare il generatore alla griglia dell’apparecchio in corrisponden- ne 7) e, se necessario, si perfezio-
della valvola 6A8G e accordare i za del punto 2 e si allineano l’oscil- na agendo sulle spire della bobina
circuiti del I° stadio F.I. agendo su latore L5 (99) mediante il com- oscillatrice 100).
L3 (102) e L4 (103). pensatore C1 (77) e il circuito
c) Con il generatore sempre collega- d’aereo mediante il compensatore TARATURA O.CC.
to alla griglia della 6A8, perfezio- C2 (77). Per l’allineamento delle O.CC. è
nare la taratura ritoccando legger- c) Si porta il generatore alla frequen- necessario:
mente I nuclei di L1, L2, L3, L4. za di 600 kHz, l’indice in corri-
spondenza del punto 5 e si regola- a) Portare l’indice della scala in corri-
TARATURA O.M. no I nuclei dell’oscillatore L5 e spondenza di 1,85 MHz (punto 3)
a) Si collega il generatore all’entrata della bobina d’aereo L6 (96) per la e il generatore di segnali alla stes-
del radioricevitore mediante l’an- massima resa. sa frequenza.
tenna G. d) Si controlla l’allineamento a 1000 b) Regolare il compensatore d’aereo
b) Si porta il generatore di segnali alla kHz (punto 4 della scala). C4 (77) per la massima uscita.
c) Effettuare una verifica alla fre-
Le operazione descritte si ripetono quenza di 12 MHz, (posizione 6)
fino al raggiungimento della perfetta e, se occorre, migliorare la taratu-
taratura. ra agendo sulle spire dell’avvolgi-
mento della bobina oscillatrice L4
TARATURA O.C. (100).
a) Si gira il commutatore in posizione
O.C.
b) Si porta il generatore alla frequen-
za di 11 MHz e l’indice dell’appa-
recchio sul punto 1.
c) Si regola il compensatore C3 (78)
del circuito d’aereo fino ad ottene-
re la massima uscita.
d) La taratura si controlla alla fre- Electronic shop 10

MHz 89
MHz

MIRACLE WHIP ANTENNA


di Giuseppe Signoris
giuseppe.signoris@enaip.piemonte.it

Non si può negare che per i possessori FT-817 della Yaesu è un interessante RTX,
apparato quadribanda per QRP portatile anzi spalleggiabile con pile entrocontenute,
con la copertura delle bande HF, 6 m, 2m, 70 m. Quindi ogni possessore di tale
apparato è interessato a coprire con antenne fisse o portatili soprattutto le bande in
HF. Ogni radioamatore si ingegna nel personalizzare il proprio apparato con antenne
autocostruite ecc. Il mercato dei costruttori di tali antenne è molto scarso però se gli
interessi sono antenna telescopica portatile che copre tali frequenze ed offre una vera
portatilità dell’apparato la scelta è sicuramente per questa unica antenna, la Miracle
whip antenna. Vediamo il costruttore e il distributore in Italia come ci informa.

ANTENNA Telescopica Orientabile


con accordatore incorporato a sin-
tonia continua per apparati ricetra-
smittenti QRP, Yaesu FT-817, ricevi-
tori SWL e scanner.

• RX da 0.6 a 460 MHz


• TX da 3.5 a 460 MHz
• Non richiede radiali grazie all'e-
sclusivo progetto d'accordatore in
base.
• Risultati superbi con qualsiasi rice-
vitore o ricetrasmettitore QRP.

DESCRIZIONE GENERALE
DEL PRODOTTO
La Miracle Whip è l'unica antenna che
vi consente di ricevere e trasmettere
in qualsiasi condizione: con l'apparato
su un tavolo, in portatile a piedi o su
mezzo mobile, all'interno o all'esterno
Figura 1: Vista esterna in abbinamento con l’FT-817 YAESU
delle vostre case. Ormai diffusa in
tutto il mondo, si è conquistata su
tutte le principali testate del settore terno e la foto che mostra i singoli vita ultralunga, garantita dalla
radiantistico delle recensioni entusia- pezzi che la costituiscono. rivestitura del rame effettuata
stiche. La Miracle Whip è un piccolo prima con nickel e poi con oro.
gioiello d'elettronica e meccanica, LE CARATTERISTICHE • Scheda madre protetta a vita dalla
basta osservare con attenzione i det- MECCANICHE DI RILIEVO SONO: corrosione con trattamento d'im-
tagli nella foto che ne riproduce l'in- • Placca con contatti rotativa con mersione in oro.

90 MHz
MHz

Caratteristiche tecniche generali

Parametri Performance

RX - da 0.6 a 460 MHz Eccellente

3TX - da 3.5 a 460 MHz, Ottimizzata su Eccellente R.O.S.


7, 10, 14, 18,21,24,28,50,144, 220,440
MHz < 1,5:1*

TX - 3,5 / 1,8 MHz** Accettabile/Marginale

SWL, Scanner HF Superba

Scanner VHF & UHF Eccellente

Potenza applicabile 25 W Pep, 10 W continui

Lunghezza totale 151 cm dal PL-259, 145 cm solo stilo


Colore stilo telescopico Nero

* La Miracle Whip trasmette su quasi tutte le frequenze citate, comprese


WARC, MARS/CAP, CB 27 MHz, Marine, Commerciali.

**La Miracle Whip è ottimizzata per la migliore ricezione anziché per il


miglior R.O.S. in 80 e 160 metri, in quanto nessuna antenna corta può
offrire grandi opportunità in TX su frequenze così basse. Foto 2: Vista esterna

• Contatti in solido ottone prefor- VERI DX CON UNO STILO DA bile fare collegamenti DX regolar-
mati e rifiniti a mano. 150 CM? ASSOLUTAMENTE SÌ! mente in CW, SSB, PSK, FM ed altri
• Il rotore dell'autotrasformatore è Sebbene la Miracle Whip effettiva- modi consentiti. E gli appassionati
avvolto a mano dalle spire che mente non dispensi veri miracoli, SWL ne apprezzeranno ulteriormente
attraversano il circuito stampato tuttavia la sua performance è davve- l'eccezionale selettività che contribui-
della placca dei contatti, con il ro rimarchevole. Gli appassionati di sce ad eliminare i segnali fuori banda
nucleo posto di sotto. QRP saranno sorpresi dal constatare che spesso affliggono i ricevitori più
• Minuteria in ottone e bronzo come, con 5 watt o meno, sia possi- economici ed anche alcuni di quelli
fosforoso.
• Anello indicizzatore con tagli di
precisione per allineamenti. che
non necessitano ritocchi.

Ed inoltre:

• Uso estensivo di componente


sigillante per le filettature.
• Connettore PL-259 con montag-
gio antiurto.
• Stilo telescopico orientabile con
montaggio che ne consente il
bloccaggio in tutte le posizioni.
• Contenitore esterno plastico ad
alta resi-stenza e lunga durata.
• Serigrafia della scala graduata e
della grafica effettuata con legame Foto 3: Vista interna
chimico e quindi non cancellabile.

MHz 91
MHz

costosi... Soprattutto è importante


considerare che con quest'antenna
non si devono installare altri cavi,
radiali, contrappesi, o altro su tutte le
bande coperte. Basta inserire il con-
nettore, sfilare l'antenna, orientarla
come si desidera, sintonizzare l'accor-
datore in base e si è pronti! L'antenna
è subito utilizzabile in casa, nel cotta-
ge, in barca, in bicicletta, a piedi, nel
tinello o in camera da letto, nel par-
co l'unica limitazione sarà data dalla
vostra fantasia! In effetti, una delle
caratteristiche più rimarchevoli della
Miracle Whip è di operare efficiente- Figura 1: Radioonde irradiate da un semidipolo.
mente senza una terra o con trappe-
so di sorta, grazie all'esclusivo pro-
getto C-VAT. E tutto con un singolo PROPAGAZIONE pratiche di intensità di campo:
stilo, senza dover svitare o avvitare L'intensità di campo prodotta da un Aereo eccitato su onda di 18,000 m.,
nulla oltre al connettore una sola aereo irradiante onde elettromagne- con altezza effettiva di 170 m., cor-
volta. Altre antenne in commercio tiche a qualche lunghezza d'onda di rente, di aereo di 500 ampère.
richiedono stili intercambiabili e distanza è direttamente proporziona- Intensità di campo di circa 5µV/m
comunque radiali, terre o contrappe- le al prodotto dell'altezza effettiva alla distanza di 12.000 km. Aereo
si di una certa lunghezza, tripodi o dell'aereo e della corrente in esso e eccitato su onda di 75 m., altezza
basi di fissaggio ed altro. Nella foto, inversamente proporzionale alla effettiva di 15 m. corrente di aereo di
vediamo YAESU FT-817, senza altri distanza del trasmettitore e alla lun- 4 ampère. Intensità di campo di circa
cavi. Grazie alla Miracle Whip egli ghezza d'onda emessa. La formula di 20 µV/m alla distanza di circa
può camminare liberamente e cam- Austin suona infatti così: 12.000km. Questa formula dà risul-
biare rapidamente banda. tati corrispondenti alla realtà per
distanze medie ed onde medie. Per la
PASSIAMO ORA ALLA distanza di 6000 Km. i valori dell'in-
PROVA VERA E PROPRIA tensità di campo risultante dalla for-
Prima di operare colleghiamo tra il mula sono la metà di quelli misurati e
ricetrasmettitore e antenna , il misura- in cui F è l'intensità di campo in per 12.000 Km. solo un quarto di
tore di ros e vediamo in che posizione microvolt/metro, d la distanza in quelli misurati. La formula coincide
bisogna regolare la manopola per metri,λ la lunghezza d'onda in metri, con, le miusurazioni per propagazio-
avere il più basso ros per ogni banda e h l'altezza effettiva dell'aereo trasmet- ne sopra acqua salata per distanze
la verifichiamo anche per la larghezza tente in metri, e i la corrente di aereo fino a 2000 km. e lunghezze d'onda
di banda operativa soprattutto in tra- in ampère. Risultati di alcune misure tra. ,300 e 3750 m. Nel caso delle
smissione. E’ consigliabile per chi ha
poca memoria scrivere una piccola
tabella dove su una colonna si mette la
frequenza sull’altra la posizione della
manopola in base ai ros misurati pre-
cedentemente così risulta più facile e
comprendere l’abbinamento tra il rice-
trasmettitore e l’antenna, sapendo che
si può fare a meno del rosmetro
durante l’impiego portatile. Segue la
propagazione la quale integra e fa
capire meglio l’emissione delle onde Figura 2: L'intensità di ricezione (da o a ro) in funzione dell'ora di trasmissione per diverse onde corte.
elettromagnetiche.

92 MHz
MHz

che la differenza di propagazione


fra notte e giorno è relativamente
piccola e gli affievolimenti (fading)
quasi nulli. Infatti le grandi stazioni
transoceaniche su onda lunga
hanno potenze sui 500-1000 chi-
lowatt e compiono un traffico
regolare tanto di giorno come di
notte senza subire notevoli affievo-
limenti.
2° Che le onde medie (da 100 a
1000 m.) hanno una portata
relativamente grande di notte
rispetto alla potenza impiegata,
mentre di giorno l'intensità
Figura 3: Lo strato Heaviside.
decresce notevolissimamente
(specialmente nella stagione esti-
va) e le variazioni d'intensità
onde corte (da 10 a 100 m.) la sud- te dovute a questo fenomeno e tal- sono sensibilissime di notte.
detta formula non ha alcun valore. volta anche alla presenza di esten- Esempio eloquente sono le sta-
Per le onde corte essa può essere così sioni di terreno aventi un elevato zioni diffonditrici di potenza rela-
espressa: coeffìciente di assorbimento per le tivamente piccola (da I a 50 kW)
radioonde. La propagazIone delle ,che raggiungono di notte porta-
radio onde a grandi distanze dimo- te notevolissime con forti affievo-
stra di essere strettamente in rap- limenti mentre di giorno la por-
porto colla lunghezza d'onda. Si tata si riduce fortemente.
constata infatti: 3° Che le onde corte (da I0 a 100 m.)
Si è pure riscontrato che i massi presentano un comportamento
montagnosi hanno una azione 1° Che le onde lunghe (da 1000 a molto vario. Mentre infatti le onde
schermante per i radiosegnali e le 20000 metri e oltre) hanno una più vicine ai 100 m. hanno una
cosidette zone morte, che si notano portata relativamente piccola enorme portata nell'oscurità rispet-
per certe stazioni sono generalmen- rispetto alla potenza impiegata, to alla potenza, esse raggiungono
di giorno distanze molto minori.
Dai 40 ai 10 metri la portata in
pieno giorno diventa maggiore
man mano che si scende con la
lunghezza d'onda mentre intervie-
ne il fenomeno della così detta
zona di silenzio per cui oltre un
breve raggio intorno alla stazione vi
è inaudibilità assoluta e poi nuova-
mente udibilità oltre un certo rag-
gio. Questa zona di silenzio che
comincia sotto i 40 metri e diventa
sempre maggiore col diminuire
della lunghezza d'onda tende pure
ad aumentare nell'oscurità e nella
stagione invernale.

Per le comunicazioni in piena luce le


Figura 4: Onde spaziali e onde superficiali.
migliori onde sono quelle da I0 a 25
metri, mentre nell'oscurità le onde

MHz 93
MHz

più convenienti sono quelle da 25 a superano con pochi chilowatt la


100 metri. I dati di tabella 2 sono portata di stazioni di centinaia di
naturalmente da considerarsi come chilowatt su onda lunga con enor-
una media dei valori ottenuti duran- me risparmio di costo.
te tutto l'anno giacchè le stagioni e in cui r è il raggio della terra, h1 l'al-
le condizioni meteorologiche 4° Le onde cortissime (inferiori a 10 tezza del trasmettitore sul piano ter-
influenzano enormemente la propa- m.) non servono pratica-mente restre, h2 l'altezza del ricevitore.
gazione. che per portate relativamente Il fattore più importante nella pro-
Nella stagione invernale la zona di brevi dell'ordine di qualche die- pagazione delle onde corte e
silenzio e così pure la portata cina di chilometri. medie risulta essere il sole ed esso si
aumentano tanto di giorno come di manifesta sotto forma di influenza
notte. Trasmettono su onde corte le Queste onde sembrano comportarsi dell'ora e della stagione. Siccome
numerose stazioni di dilettanti di tutti i in modo molto differente per ciò non sembra probabile che la luce
paesi della terra ai quali spetta il gran- che riguarda la loro propagazione solare possa per sè stessa determi-
dissimo merito di a vere col loro lavo- nello spazio. A quanto pare la loro nare variazioni così marcate, dob-
ro sperimentale valorizzate queste portata è data solo dalla radiazione biamo ritenere che essa agisca sullo
onde.Specialmente affollati,sono i diretta e cioè senza subire curvature stato dell'atmosfera. D'altra parte
campi da 20 a 50 m. In questo nè lungo la terra nè negli strati se le onde corte malgrado il forte
campo si trovano inoltre molte sta- superiori dell'atmosfera. La portata assorbimento che subiscono nel
zioni commerciali e militari che sarebbe data dalla formula suolo hanno portate così grandi ciò
significa che una parte di esse com-
pie un percorso nell' alta atmosfera
λ Massimo Massimo della dalla quale per una specie di rifles-
Portata indiretta massima
della zona morta
sione o di rifrazione ritorna sulla
portata di giorno di notte di giorno di notte di notte
terra. La Curvatura delle radioonde
diretta (inverno) (estate) (inverno)
metri km. km. km. km. km. km. che provoca il loro ritorno sulla
terra, è causata dallo stato di ioniz-
10 - 3000 - 3000 6000 9000 zazione dell'atmosfera superiore.
Durante il giorno la parte ionizzata
20 75 1050 - 5200 10000 15000
dell'atmosfera si estende relativa-
30 100 600 6000 6200 12000 20000
mente vicino alla superficie terre-
stre mentre di notte solo l'atmosfe-
40 120 300 3000 6000 12000 20000 ra superiore, a una altezza che si
valuta a un centinaio di chilometri
60 140 - - 3000 9000 15000 circa, si trova nello stato ionizzato
formando il così detto strato
80 160 - - 1500 5200 9000 Heaviside. Le radio-onde irradiate
da un aereo trasmettente seguono
100 180 - - 600 3000 6000
prevalentemente due percorsi: uno
200 220 - - 225 600 1500 lungo la superficie terrestre, e onde
superficiali,l'altro verso gli strati
300 240 - - 250 600 1500 superiori dell'atmosfera, le onde
spaziali. Il limite massimo raggiun-
400 250 - - 300 900 2000 to dalle onde superficiali determina
la portata massima diretta, mentre
600 270 - - 450 1300 2700
il ritorno sulla terra delle onde spa-
800 280 - - 600 2000 4200
ziali determina la portata indiretta.
Lo spazio tra il massimo limite della
1000 300 - - 800 2200 5000 portata diretta e il minimo della
portata indiretta costituisce la cosi-
Tabella 2: Dati approssimativi sulla propagazione delle Onde Corte e Medie (potenza 5 kW). detta zona di silenzio in cui la rice-
Intensità minima di campo 10 µV/m.
zione è nulla. Nel caso delle onde

94 MHz
MHz

to (fading). Ciò è comprensibile


perchè, dato che le onde spaziali
debbono raggiungere gli alti strati
dell'atmosfera e debbono tornare
sulla terra, il loro percorso può dif-
ferire di alcune lunghezze d'onda
da quello delle onde superficiali e i
due gruppi di onde, possono, tro-
varsi in posizione tale che i loro
effetti si sommano o si contrastano.
È pure probabile che il percorso
delle onde spaziali vari da un
momento all'altro causa viriazioni
Figura 5: Radiazione dIretta (A) e indiretta (C) nelle onde corte. B è la zona di silenzio nelle, condizioni elettriche dell'at-
mosfera. Nel caso delle onde corte
(10-100 m.) si ha una radiazione
prevalentemente spaziale giacchè
lunghe dell' ordine di 1.000- onde spaziali vengono assorbite e si le onde superficiali vengono, come
20.000 metri la distribuzione della ha quindi solo una portata diretta e già abbiamo visto, molto rapida-
corrente di aereo è tale che la perciò limitata a seconda della mente assorbite dal suolo. Ciò spie-
radiazione avviene solo in direzione natuta del suolo sul quale avviene ga corne gli affievolimenti siano
orizzontale e le onde emesse sono la propagazione. molto minori nel campo delle onde
perciò solo superficiali. Le variazio- Nell'oscurità invece le ondespaziali corte che in quello delle onde
ni di intensità che qui si verificano, raggiungono lo strato Heaviside, vi medie e perchè, mentre l'intensità
vengono prodotte dall'assorbimen- subiscono la curvatura e si ha quin- dei segnali di-minuisce presto in
to per parte dell’aria ionizzata negli di anche una portata indiretta vicinanza del trasmettitore, essa
strati inferiori dell'atmosfera. Nel molto maggiore di quella diretta. aumenta notevolmente oltre una
caso delle onde medie (100-1000 D'altra parte tra la radiazione diret- certa distanza. Non possiamo qui
m.) si ha tanto radiazione spaziale ta e quella indiretta avvengono spiegare e d'altronde non è ancora
come superficiale. Di giorno, causa interferenze che danno luogo ai ben chiaro come la ionizzazione
lo stato ionizzato dell'atmosfera le cosidetti fenomeni di affievolimen- dell"atmosfera possa produrre la
curvatura delle onde spaziali. Ciò
che è certo è che la misura nella
quale vengono piegate le onde
spaziali dipende dal grado di ioniz-
zazione, dal quadrato della lun-
ghezza d'onda e dall'angolo di inci-
denza dell'onda sullo strato ionizza-
to. Quanto più grandi sono il grado
di ionizzazione e la lunghezza d'on-
da, tanto maggiore è anche la cur-
vatura subita dalle onde spaziali.
Ciò spiega come la zona di silenzio
sia maggiore per le onde più corte
e come essa aumenti di notte per il
fatto che la ionizzazione è solo circa
un quarto di quella durante il gior-
no. Se le onde più corte consento-
no di ottenere grandi portate
anche di giorno ciò è dovuto al
Figura 6: Radiazione diretta (A) e indiretta (C) nelle onde medie.
fatto che l'assorbimento causato
dalla ionizzazione dell'atmosfera è

MHz 95
MHz

notevolmente minore per le onde


più corte e al fatto che, causa la
maggiore ionizzazione, la curvatura
subita è più grande e consente un
ritorno delle onde spaziali alla terra
che viceversa non è più possibile di
notte. Nel caso delle onde cortissi-
me (sotto i 10 m.) la curvatura è
insufficiente per provocare un ritor-
no delle onde spaziali sulla terra
che può solo verificarsi in condizio-
ni eccezionali.
Praticamente per comunicare a una
data distanza in una data stagione
e in una data ,ora del giorno è
quindi necessario scegliere la lun-
ghezza d'onda e l'angolo di radia-
zione più convenienti.
Una interessante constatazione è
quella che le onde corte possono
compiere uno o più giri completi
intorno alla Terra. Un registratore
di segnali riceventi riproduce
sovente a diverse riprese i segnali
trasmessi e ciò negli intervalli corri-
spondenti alle differenze dei per-
corsi effettuati dalle onde.
A Geltow, presso Nauen si è consta-
tato fino alla ricezione quadrupla di
segnali trasmessi da Nauen su 15
metri e cioè: 1) il segnale diretto; 2)
il segnale avente effettuato il giro
della Terra in senso opposto; 3) il
segnale diretto avente effettuato in
più un giro completo intorno alla
Terra; 4) lo stesso segnale avente
effettuato in più due giri completi
intorno alla Terra.
Una teoria definitiva per spiegare
tutti i fenomeni della propagazione
potrà solo essere ricavata da un
copioso materiale statistico, frutto
di anni di pazienti prove, anche
perchè le anomalie che presenta la
propagazione specialmente nel
campo delle onde corte sono note-
volissime.

Electronic shop 11

96 MHz
Sumobeambot:
realizzazione pratica di
un robot da mini Sumo
in tecnologia Beam
espandibile
ROBOMANIA

SUMOBEAMBOT:
REALIZZAZIONE PRATICA DI
UN VERSATILE ROBOT DA MINI
SUMO IN TECNOLOGIA BEAM
di Luigi Carnevale
luigi@robot-italy.com

Le gare di Mini Sumo stanno ottenendo un enorme quanto inaspettato successo in


tutto il mondo, anche nel nostro Paese questa disciplina sta diventando sempre più
popolare. Moltissime persone si stanno avvicinando al mondo della Robotica proprio
grazie al Mini Sumo. Questo mese, realizzeremo un piccolo Robot regolamentare in
tecnologia BEAM, avremo così la possibilità di partecipare alle gare di Mini Sumo.

Il Mini Sumo è una competizione tra iniziare a conoscere il mondo dei Harrison passò molti anni a girare
Robot, come nel vero Sumo, i due Robots. Lo scopo primario era di avere l’America recandosi a diversi eventi di
Robot cercano di spingere l’av- robotica, aiutando gli addetti
versario fuori dal ring (Dohyo); il ad organizzare gare di Mini
primo che tocca il pavimento Sumo. Il risultato è stato incre-
fuori dal ring ha perso. Tutti i dibile, oggi il Mini Sumo è uno
match si basano sulla meglio di degli eventi più popolari del
tre rounds, è sufficiente, quindi, mondo!
vincere due rounds per aggiudi- Le regole del gioco sono abba-
carsi il match. stanza semplici e ricalcano le
Il Mini Sumo fu creato da Bill regole del Sumo giapponese, le
Harrison nel 1990 come imita- principali differenze sono nelle
zione, su piccola scala, del popo- dimensioni dei Robot che devo-
lare evento giapponese: il Robot no poter entrare, all’inizio del
Sumo. In Giappone due Robots match, in una scatola quadrata
da 3Kg, non più grandi di 20x20 di 10 cm di lato e non devono
cm cercano di spingere l’avversa- superare i 500 grammi di peso.
rio fuori dal ring di 154 cm di Dal momento che non esistono
diametro in un match di tre restrizioni per quanto riguarda
minuti di durata massima. l’altezza, i Robot possono
Harrison volle creare un evento espandersi, oltre le dimensioni
che seguisse le stesse regole ma con delle gare dove poter partecipare con iniziali, per mezzo di strutture mobili
dimensioni inferiori allo scopo di ren- semplici ed economici Robots, senza che all’inizio del match vengono azio-
dere più facile partecipare alle gare ed dover essere esperti per costruirli. nate. Tutti i Robot devono iniziare a

98 ROBOMANIA
ROBOMANIA

muoversi non prima di 5 secondi dal


via, questo ritardo è necessario per
consentire ai proprietari di allontanar-
si dal ring così da evitare di essere
intercettati dai sensori.
Il Ring da MiniSumo è un disco di 77
cm di diametro con 2.5 cm di spesso-
re ed è nero opaco. C’è una banda di
colore bianco lucido di 2.5 cm sul
perimetro del disco, serve ai Robot,
dotati di sensori riflettenti, per capire
dove finisce il Ring ed evitare di cade-
re perdendo il Round. Al centro del
ring, ci sono due righe parallele di
colore marrone opaco che servono
per determinare la posizione iniziale di
partenza.
Il Ring può essere costruito di qualsia- Figura 2: Il nostro SumoBeamBot alle prese con il famigerato e dotatissimo Mark III

si materiale, purché sia rigido e idoneo


allo scopo. Il Round inizia con i due BEAM competere con questi titani? IL PROGETTO
Robot posizionati dietro le linee di par- Potrà la semplicità e la robustezza cir- Alla base del progetto c’era l’inten-
tenza, non devono essere faccia a fac- cuitale dei BEAM, nonché il loro com- zione di creare un Robot semplice ed
cia, quando l’arbitro da il via, gli ope- portamento rapido ed istintivo, scon- economico, che richiedesse l’uso di
ratori devono azionare i Robots ed figgere la fredda logica e la velocità di strumenti comuni ed alla portata di
allontanarsi dal Ring. I Robots devono pensiero degli avversari cervelloni? tutti, che fosse facilmente espandibi-
rimanere immobili per 5 secondi. Abbiamo intenzione di scoprirlo ed è le e versatile, ma soprattutto, che
Dopo quest’intervallo i Robots devo- proprio per questo che abbiamo idea- fosse regolamentare ed in grado di
no cercare di spingere l’avversario to il SumoBeamBot! gareggiare con avversari blasonati
fuori dal Ring, il primo che ci riesce ha
vinto il Round. Si passa quindi al
secondo Round ed eventualmente al
terzo, il Robot che vince due Rounds
ha vinto il Match.
C’è un limite di tempo sulla durata
dell’intero Match, il quale non deve
superare i 3 minuti per il totale dei 3
Rounds.
Per maggiori informazioni consiglio di
visitare il sito ufficiale di MiniSumo del
Northwest Robot Sumo Tournament
(www.nwrst.com).

LA SFIDA
Di fronte ad un contesto di Sumo
Robots superaccessoriati, controllati
da uno o addirittura molti
Microcontrollori, dotati di sensori a
ultrasuoni, infrarossi, di rotazione ed
encoder, alcuni utilizzano addirittura
sensori di accelerazione! Dicevamo: di
fronte ad un simile panorama, può un Figura 3: Il Ring da MiniSumo
Sumo Robot costruito in tecnologia

ROBOMANIA 99
ROBOMANIA

come il Mark III.


Per la struttura del telaio è stato scelto
il Lexan trasparente da 4 mm di spes-
sore, è un materiale rigidissimo (anti-
proiettile!) e facilmente lavorabile: si
taglia con l’archetto da traforo e si può
facilmente forare con una punta da
trapano per metallo o legno; in più
può essere anche piegato a freddo o a
caldo. È stato scelto uno spessore
abbastanza elevato per consentire

ELENCO COMPONENTI
Sigla Valore
TR1, TR3 2N3904
TR2, TR4 2N3906
R1, R4 Trimmer Cermet 5 kΩ
R2, R5 10 kΩ 1/4 W
R3, R6 270 Ω 1/4 W
C1, C3 100 µF elettrolitico
C2, C4 100 kpF ceramico
Q1, Q2 Sensore Fairchild QRB1134
Microrelè doppio scambio
RL1, RL2
bobina 5 Vcc
D1, D4 1N4148
Figura 4: Lo schema elettrico e la lista dei componenti. D2, D3 Led rosso 3 mm

100 ROBOMANIA
ROBOMANIA

incollaggi a 90° senza ausilio di squa-


dre e simili, si incolla facilmente con
del collante cianoacrilico (Attack per
intenderci) e risulta molto tenace.
Inoltre esteticamente è molto bello e
tecnologico.
Per la motorizzazione, la scelta è anda-
ta sui classici servi R/C modificati per la
rotazione continua. Era necessario un
propulsore compatto e facilmente
ancorabile, nonché potente ed econo-
mico, i servi R/C sono senz’altro la
scelta ottimale. Un altro punto a favo-
re dei servi è la possibilità di essere
pilotati usando la loro circuiteria inter-
na, quindi ad impulsi da 1÷2 ms, Figura 5: La benna

oppure togliendola, sono pilotabili


come dei comuni motori CC, utiliz-
zando degli appositi circuiti integrati
o, come nel nostro caso, dei microre-
lè. Un ulteriore punto a favore dei servi
R/C è la reperibilità di apposite ruote
di circa 65 mm di diametro che sono
dotate di una banda in gomma con
un’ottima aderenza, esistono anche
delle bande in uretano che quasi si
incollano al Ring, ottenendo, in questo
modo, una trazione eccellente.
Nel nostro caso abbiamo deciso di
usare i servi trasparenti della
Solarbotics, sia per motivi estetici, che
per motivi tecnici: questi servi sono Figura 6: Il laterale: ne occorrono 2 pezzi (destro e sinistro)
molto potenti e sono modificabili in
pochi minuti, sono già privi dell’elet-
tronica e quindi costano abbastanza sono cariche, oltrepassano legger- sori, oltre ad essere eccellenti, sono
poco, rispetto alle prestazioni. Inoltre mente i 4 V con una corrente di 600 anche abbastanza economici, è dif-
la Solarbotics ha recentemente realiz- mA, sono ricaricabili e quindi ecologi- ficile scegliere qualcos’altro!
zato un circuito di potenza, dotato di che. Sotto la “pancia” del Robot trova- Per la costruzione del circuito ho
un integrato L293, che alloggia per- no posto due di queste collegabili in deciso di usare un socket da 40 pin
fettamente dentro l’involucro di que- parallelo ed in serie, molto interessan- a “tulipano”, ovvero, dotato di pin
sti servi (oltre che nei Futaba 3003), te quest’ultima soluzione, per la realiz- torniti che permettono l’inserzione
è dotato di LED che si illuminano a zazione di un circuito di Boost che pre- dei componenti senza necessaria-
seconda della rotazione del motore, senteremo in un articolo successivo, mente saldarli, è molto comodo
creando un effetto molto coreografi- per il momento la seconda batteria nella fase sperimentale e di ottimiz-
co. Con questi circuiti di potenza i potrà essere collegata in parallelo per zazione. Per il circuito dei sensori di
servi sono pilotabili anche tramite garantire una maggiore durata e bordo (edge sensors), è stato usato
Microcontrollore, in continuo ed in potenza. un socket da 18 pin, simile al prece-
PWM. La sensoristica, per questa parte del dente, questo si va ad incastonare
Per quanto riguarda l’alimentazione si progetto, è relativa soltanto ai sen- perfettamente all’altro formando
è scelto di alimentare il tutto con un sori del bordo (edge sensors) ed è un circuito relativamente comples-
pacco batterie al NiCd da 3 celle, stata affidata ad una coppia d’infal- so e molto bello esteticamente
ovvero 3.6 V che, quando le batterie libili Fairchild QRB1134, questi sen- (BEAM = Estetica!).

ROBOMANIA 101
ROBOMANIA

LO SCHEMA ELETTRICO
Come per altri BEAM, il funzionamen-
to di questo circuito è abbastanza
semplice (figura 4).
All’accensione del Robot, questo
comincia a camminare perché i con-
tatti NC dei relè alimentano i motori.
Appena arriva uno stimolo da uno dei
sensori, i transistor TR1 e TR2 vanno in
conduzione, attivando i rispettivi relè
che invertono la rotazione dei motori.
I transistor rimangono in conduzione
per tutto il tempo di scarica dei con-
densatori C1 e C2 che è diverso per
via del consumo dei LED, pertanto, un
condensatore si scaricherà prima del-
l’altro provocando la rotazione del
Robot. Appena scarico anche l’altro
condensatore, il Robot riprenderà la
sua marcia rettilinea. Regolando i Figura 7: Il telaio inferiore.

Trimmer R1 e R2 potrete variare il


tempo di scarica dei condensatori e
quindi il comportamento del Robot.
Se invece lo stimolo è applicato su un
sensore laterale, usato per individuare
l’avversario e puntarlo, andrà in con-
duzione soltanto uno dei transistor,
grazie ai diodi D1 e D4, provocando la
rotazione immediata del Robot nella
direzione del sensore che ha rilevato la
presenza.
I transistor TR2 e TR4 servono unica-
mente per invertire il segnale prove-
niente dai sensori QRB1134, mentre le
resistenze R2 e R5 servono da pull-up
all’uscita dei sensori, i condensatori C2
e C4 sono usati come filtri per evitare
interferenze e false letture dei sensori.
Le resistenze R3 e R6 servono per adat-
tare la corrente di alimentazione del
sensore al giusto valore.
Figura 8: Il telaio superiore.
Semplice vero?

REALIZZAZIONE DEL TELAIO


Basandovi sui semplici disegni dei par-
ticolari che compongono il telaio
(figure 4÷8), disegnateli affiancati su
un foglio di carta,i allo scopo di ridur-
re il numero dei tagli e lo sfrido di
materiale. Ritagliatene i contorni ed
incollatelo sul foglio di Lexan, usando Figura 10: Un dettaglio dei distanziali da 25 mm
Figura 9: Ecco i particolari pronti per l’assemblaggio 3 MA usati nel SumoBeamBot
della colla stick. Attendere qualche

102 ROBOMANIA
ROBOMANIA

minuto per far asciugare la colla. ponendo il Robot con la benna a sono senz’altro la scelta giusta.
Utilizzando un archetto da traforo, destra, l’altro laterale va messo specu- Procediamo quindi al posizionamento
ritagliate attentamente seguendo le larmene. di 4 fascette seguendo la figura 14.
linee dei disegni, cercate di essere più Se fate un pò di attenzione non è dif- Fate attenzione al tipo di servo che uti-
precisi possibile, non abbiate fretta di ficile, al limite fate delle prove montan- lizzate, se non hanno gli occhielli aper-
finire. Una volta tagliati i particolari, do provvisoriamente i servi e le ruote, ti dovrete fare un taglio oppure infila-
servitevi di carta vetrata per rifinire i in questo modo sarà evidente il verso re le fascette prima nel servo e poi nel
bordi, bagnate la carta per ottenere da seguire. telaio.
una superficie migliore. Ponete un Dopo aver incollato i laterali, a colla Prima di poter installare i servi, questi
foglio di carta vetrata, opportunamen- ben asciutta, potete serrare i distanzia- devono essere modificati, ora andre-
te bagnato, su una superficie piana e li piccoli. Già dovreste rendervi conto mo ad illustrare come si modificano i
rigida (marmo, vetro) prendete il della solidità e della leggerezza di que- servi trasparenti (SBGM4) della
pezzo da rifinire e passatelo avanti e sta struttura. Solarbotics, per la modifica di altri
indietro sulla carta fino ad ottenere I servi possono essere fissati con delle modelli, vi rimando al sito www.robot-
una superficie perfettamente levigata. viti e quindi dei dadi, oppure con delle italy.com o le altre numerose risorse
Usare inizialmente una grana abba- fascette di nylon. Io ho optato per la presenti in Rete. Questi servi sono for-
stanza grossa e finite con una più fine. seconda soluzione in quanto ritengo niti con un asse aggiuntivo, compati-
Per gli spazi più difficili, potete incolla- che le fascette diano sufficiente rigidi- bile con i servi Futaba, dovremo utiliz-
re con del cianoacrilico un pezzo di tà e sicurezza, essendo più comode da zare questo per la compatibilità con le
carta vetrata ad un listello di Lexan mettere ed eventualmente togliere, ruote, inoltre, dal momento che dob-
avanzato, in questo modo avrete fab-
bricato una lima, molto comoda per
andare negli spazi difficili da raggiun-
gere.
Non dimenticate la foratura dei parti-
colari, quindi, prima di togliere il foglio
di carta, eseguite i fori.
Potete passare ora all’assemblaggio
del telaio.
Saranno utilizzati dei distanziali metal-
lici Maschio/Femmina da 25 mm-3
MA con delle viti e degli altri distanzia-
li Femmina/Femmina da 5 mm-3 MA.
Naturalmente potrete utilizzare anche
Figura 11: Fissaggio delle 4 colonnine al telaio
soluzioni diverse. inferiore Figura 13: Incollaggio dei laterali.
Procediamo con il fissaggio delle 4
colonnine utilizzando le 4 viti come
rappresentato nella figura 11.
Posizionare ora il telaio superiore aven-
do l’accortezza di non serrare i piccoli
distanziali superiori, è sufficiente avvi-
tarli appena.
È ora il momento di fissare i laterali,
per questa operazione consiglio di
mettere un sottile strato di colla cia-
noacrilica lungo il bordo del telaio
inferiore, in modo da fissare perma-
nentemente i laterali al telaio e
aumentarne la rigidità.
Fate bene attenzione che i laterali
Figura 14: Il posizionamento delle fascette in
hanno un verso. Riferendovi alla figura Figura 12: Posizionamento del telaio superiore attesa dei servi
6: è rappresentato il laterale destro

ROBOMANIA 103
ROBOMANIA

biamo aprire il servo, ho provveduto potete regolare accuratamente in


ad installare 3 condensatori per ridur- tutte le direzioni i sensori. Tenete pre-
re le interferenze con il circuito, sebbe- sente che la distanza ottimale di rileva-
ne da un lato i BEAM siano poco sen- mento, specificata dal costruttore, è di
sibili a queste interferenze, dall’altro è 5 mm.
comunque buona cosa filtrare il più È il momento di fissare il pacco batte-
possibile i motori, non si sa mai quali ria. Applicare una banda di biadesivo
saranno le future espansioni di questo sul corpo della batteria. Consiglio viva-
Robot.
Figura 15: Il servo Solarbotics SBGM4 con l’asse- Sono sufficienti dei piccoli condensa-
ingranaggio di riserva fornito in dotazione
tori ceramici o multistrato nel range
da 0.01 µF a 0.1 µF, quelli piccoli
vanno messi tra un polo del motore e
lo chassis e quello eventualmente più
grande direttamente in parallelo col
motore.
Procediamo quindi allo smontaggio
del servo (figure 15÷18).
L’asse aggiuntivo va opportunamente
Figura 19: Fissaggio dei servi tramite le 4 fascette
modificato per la rotazione continua, di nylon
va pertanto rimossa l’aletta che blocca
Figura 16: Il servo smontato
il movimento. Potete usare delle tron-
chesine o un taglierino, mi raccoman-
do di pulire perfettamente l’asse dai
residui dell’aletta altrimenti il servo
non farà la rotazione completa, prova-
re a farlo girare prima di richiuderlo.
Una volta terminate le operazioni,
potete richiudere i servi e passare
all’installazione sul Robot. Installate i
Figura 17: L’operazione di taglio dell’aletta di servi, facendo attenzione al verso: i fili
blocco della rotazione
vanno verso la parte posteriore, serra-
te bene le fascette, saranno così per-
fettamente saldi al telaio. Figura 20: Fissaggio della benna al telaio tramite
Fissati i servi potete, senza ulteriore 2 fascette di nylon

indugio, fissare la benna, utilizzando


sempre le fascette di nylon, ancorate
alle colonnine anteriori.
Un sistema rapido e pulito che con-
sente lo smontaggio della benna in
qualsiasi momento ed in pochi secon-
di. Serrate bene le fascette facendo
attenzione che la benna sia posiziona-
ta all’interno degli appositi alloggi.
Possiamo passare al fissaggio dei sen-
sori del bordo QRB1134, utilizzate
delle grandi rondelle nella parte ester-
na per ancorarvi alla grande scanalatu-
ra. La particolare forma dei sensori ne
Figura 18: Installazione dei 3 condensatori per permette la regolazione in senso verti-
ridurre le interferenze generate dalle Figura 21: Installazione dei sensori del bordo,
spazzole del motore
cale, la scanalatura sulla benna, in QRB1134.
senso orizzontale; in questo modo

104 ROBOMANIA
ROBOMANIA

mente di usare biadesivo di ottima avanti possibile, sia per questioni di


qualità, possibilmente di marca 3M, è’ baricentro (il peso deve essere più
un pò costoso ma è nettamente supe- avanti ed in basso possibile per miglio-
riore a qualsiasi altro. rare la trazione) sia per consentire la
futura installazione di un secondo
Fissare il pacco batteria sotto al Robot pacco batteria. Installare momenta-
avendo cura di posizionarlo il più neamente le ruote per controllare che
il pacco batteria permetta comunque
alle ruote una buona trazione. Per
poter spegnere il Robot avremo biso-
gno di un interruttore, ho pensato di
inserirlo dietro alla ruota destra, è un Figura 25:Installazione e fissaggio dell’interruttore
posto che altrimenti rimarrebbe inuti-
lizzato. Praticare un foro da circa 5
mm (dipende dal tipo di interruttore)
e serrare l’interruttore con l’apposito
dado fornito.

Con la meccanica abbiamo momenta-


Figura 22: Applicare il biadesivo sul pacco batteria neamente terminato, mettetela al
sicuro da qualche parte, dopo ci servi-
rà. Dobbiamo costruire la parte elet-
tronica per completare il nostro
SumoBot.
Figura 26: I microrelè usati per il nostro Robot

REALIZZAZIONE
DELL’ELETTRONICA
Iniziamo con la costruzione del bloc-
chetto dei relè che piloteranno i moto-
ri. Innanzitutto accertatevi che lo sche-
ma dei relè corrisponda con quello
riportato servendovi di un tester, le
successive operazioni sono valide sol-
tanto se lo schema elettrico dei vostri
relè corrisponde a quelli usati in que-
Figura 23: Fissaggio del pacco batteria sotto al Robot
sto Robot. I relè devono avere la bobi-
na a 5 Vcc e devono essere a doppio Figura 27: Lo schema elettrico interno dei microrelè
scambio come visibile dallo schema
(figura 4). Tenendo presente lo sche-
ma di figura 28, procedere ad incolla-
re i relè con una goccia di cianoacrili-
co, connettere poi i vari piedini utiliz-
zando possibilmente del filo rosso per
le connessioni dell’alimentazione posi-
tiva, come raffigurato nei disegni e
nella figura 29.
Potete ora collegare i cavi dell’alimen-
tazione, rosso per il positivo e nero per
il negativo (GND), come riportato in
Figura 24: Controllare che l’altezza del pacco figura 30. Utilizzando due cavetti, pos-
batteria consenta una buona trazione Figura 28: Schema elettrico di connessione del
alle ruote sibilmente di colore diverso, collegate- blocco dei relè
li alle bobine del relè, questi saranno i

ROBOMANIA 105
ROBOMANIA

cavi che controlleranno la direzione Mettete al sicuro il blocchetto e passia- Prendete il socket da 18 pin e dal lato
dei motori. Un consiglio: utilizzate i mo alla costruzione della parte più inferiore iniziate a fare le connessioni
cavi dei sensori QRB1134 per fare i importante del Robot: il cervello. seguendo lo schema riportato in figu-
collegamenti, questi, infatti, sono Procuratevi due socket con contatti ra 36, valgono le raccomandazioni
molto lunghi. Potete utilizzare un pez- torniti (a tulipano) uno da 40 pin per precedenti.
zetto di guaina termoretraibile per la main-board e uno a 18 pin per la Prima di capovolgere il socket per
tenere i cavi ordinati. sensor-board, servirà anche una strip inserire i componenti, saldate i due
A questo punto il blocchetto dei relè è da almeno 16 pin per effettuare i pon- condensatori multistrato (o ceramici)
terminato e pronto all’installazione a ticelli dell’alimentazione, come vedre- da 1 µF come da figura 37.
bordo del Robot. mo in seguito. Nello schema di figura 37 sono rappre-
sentate le connessioni dei sensori
Procedete alla connessione dei pin del QRB1134, tenetelo presente in seguito,
socket da 40 pin, le connessioni posso- quando sarà il momento di collegarli.
no essere effettuate piegando i pin, In figura 38 potete vedere il circuito
sebbene questa non sia un’operazione nella sua forma finale, sono stati messi
facilissima in quanto tendono a spez- a nudo i condensatori per dare un
zarsi. Utilizzare dei reofori avanzati da aspetto più tecnologico al Robot.
qualche condensatore o resistenza per Una nota: una volta tolto l’involucro
fare i collegamenti lunghi. Ci sono dei condensatori, non è più possibile
anche due collegamenti da effettuare capire qual è la polarità, è consigliabi-
con cavo isolato (Blu nella figura) per le contrassegnare uno dei pin con un
evitare contatti con gli altri ponti. pennarello indelebile.
Cercate di fare tutto con calma e con- Anche questa è fatta! Mettete al sicuro
trollate bene l’esattezza dei collega- la Main-board appena completata
Figura 29: Dettaglio sul blocchetto dei relè menti, è meglio impiegare mezz’ora in perché dobbiamo passare all’assem-
accoppiati ed elettricamente connessi
più per controllare il tutto, piuttosto blaggio finale, ora monteremo l’elet-
che perdere 3 ore in seguito perché tronica a bordo del nostro
qualcosa non funziona! SumoBeamBot.
Effettuate le connessioni sul lato infe-
riore del socket, potete capovolgerlo
per inserire i componenti. Servitevi
dello schema in figura 33 e delle foto
per capire come vanno inseriti, è
abbastanza semplice, anche in consi-
derazione dell’esiguo quantitativo.
L’unica particolarità sta nei due LED
che vanno saldati invertiti tra loro,
Figura 30: Il blocchetto dei relè è pronto
all’installazione a bordo del Robot
prima di essere inseriti. Nello schema
sono raffigurati anche i due ponticelli
dell’alimentazione che prima di mon-
tarli, devono essere preparati come
evidenziato in figura 34. Un consiglio:
prima di inserire i trimmer, utilizzando
un Multimetro digitale (tester), tarate-
li per una resistenza di circa 3,3 kΩ, è
un buon punto di partenza per le tara-
ture finali.

Passiamo ora alla preparazione della


Sensor-board, ovvero il circuito per la
Figura 32: Schema di connessione dei pin, visto
Figura 31: I due socket da 18 e 40 pin
gestione dei sensori del bordo (edge da sotto
sensors).

106 ROBOMANIA
ROBOMANIA

l’alimentazione e provateli per vedere


se girano nel verso giusto: il Robot
deve camminare in avanti, in caso
contrario invertite le connessioni dei
motori.
Una volta accertato che tutto funziona
a dovere, potete fissare il blocchetto
con del biadesivo a bordo del Robot
avendo cura di metterlo bene dentro
per evitare di avere sporgenze all’e-
sterno che potrebbero eccedere i 10
cm regolamentari.
Come potete notare dalla foto, ho
praticato un foro da 5 mm sul telaio
superiore per fare uscire il cablaggio
dell’alimentazione e del comando
motori. È arrivato il passo conclusivo:
l’installazione della Main-board e le
connessioni finali.
Utilizzando due pezzetti di biadesivo,
fissare la Main-board sul telaio superio-
re del Robot, avendo cura di posizio-
narla il più arretrato possibile, per
lasciare spazio davanti ad eventuali
sensori futuri.

TEST E REGOLAZIONI
Se avete seguito attentamente le istru-
Figura 33: Schema di montaggio dei componenti zioni e gli schemi, accendendo il
Robot, esso dovrebbe partire in avan-
ASSEMBLAGGIO FINALE pio della figura 39 oppure fare delle ti, probabilmente noterete che scatte-
Possiamo riprendere la meccanica ed il modifiche per meglio adattare i vari rà all’indietro come se avesse trovato il
blocchetto dei relè per assemblarli ed componenti e cablaggi alle vostre bordo bianco del Ring, questo è dovu-
effettuare le connessioni. necessità. to al fatto che i sensori sono molto
A questo punto potete seguire l’esem- Prima di connettere i motori, attivate sensibili ed il Robot deve essere messo

Figura 34: Schema di connessione dei ponticelli Figura 35: Ecco come appare la Main-board dopo Figura 36: Schema di connessione dei pin, visto
dell’alimentazione il montaggio dei componenti da sotto

ROBOMANIA 107
ROBOMANIA

effettuare saldature.
Consiglio: se notate che il Robot ha un
comportamento strano, quando trova
il bordo, ovvero non riesce ad uscirne,
probabilmente dovrete invertire i sen-
sori anteriori.

CONCLUSIONI
Il SumoBeamBot è finalmente pronto
e riesce a stare perfettamente nel Ring,
già questo sarebbe sufficiente per
ingaggiare i primi combattimenti ma,
per poter partecipare a gare ufficiali,
manca il circuito di ritardo, il Robot
deve stare fermo per 5 secondi dopo il
via. Inoltre il Robot viaggia in lungo ed
Figura 37: Schema di montaggio dei componenti e connessione dei sensori QRB1134
in largo sul Ring in modo casuale e
spesso passa a pochi millimetri dall’av-
su una superficie nera opaca. versario senza toccarlo, potrebbero
Potete facilmente realizzare un micro essere utili dei sensori laterali che gli
Ring di prova, stampando, con una permettano di individuare l’avversario
stampante laser o ink-jet, un quadrato e caricarlo. Gli potrebbe anche fare
o un cerchio nero su un foglio. comodo, una volta in contatto con
Posizionando il Robot al centro del l’altro Robot, disporre di energia sup-
ring, lo vedrete andare verso il bordo, plementare che ne aumenti velocità e
per poi tornare immediatamente potenza, per far perdere aderenza
indietro, appena trovato il bianco dei all’avversario e poterlo scagliare fuori
margini del foglio. dal Ring più facilmente: un circuito di
In linea di massima non ci sono parti- Boost!
colari tarature da eseguire, potete
agire sui trimmer per variare legger- Prossimamente presenteremo altri
mente le fasi d’indietreggiamento e progetti per aggiungere tutte queste
rotazione, potete anche cambiare i funzionalità, altre che abbiamo in can-
valori dei condensatori e/o aggiunge- tiere e quelle voi ci suggerirete. Non
re dei LED in parallelo. abbiate timore di sperimentare nuove
Figura 38: La Main-board e la Sensor-board
assemblate, il circuito è pronto. Sono tutti interventi facilmente ese- soluzioni, informatevi in Rete e nei
guibili grazie alla possibilità di non newsgroup; posso segnalare beamitaly
su yahoo gruppi che, tra l’altro, ringra-
zio per avermi dato delle idee per la
realizzazione del SumoBeamBot.
Costruite un Ring, utilizzando del MDF
verniciato con delle bombolette spray
di nero opaco e bianco lucido, non è
difficile.
Sarete in breve tempo pronti ad
ingaggiare delle avvincenti battaglie
con i vostri amici e, credetemi, il diver-
timento è garantito!

Figura 39: Installazione del blocchetto dei relè e Figura 40: Installazione della Main-board e con-
cablaggio nessione finale, il SumoBeamBot è vivo!
Electronic shop 12

108 ROBOMANIA
Le fiere di Ottobre
SAT EXPO 2003 VICENZA
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Organizzazione A.R.I. BARI
Tel 080.5482374 - 347.6847524

110 RUBRICHE
rubriche

in vetrina ACOUSTIC BOX 3.0:


LA SOLUZIONE…
Approfondiamo in questo appuntamento alcuni aspetti del
pacchetto applicativo per Pc/Windows “Acoustic Box 3.0”,
dedicato alla progettazione e test di impianti hi-fi (diffusori
acustici, crossover, componentistica) ed alla gestione dell’hi-fi
audio center.

applicativo utilizzabile da mento dei dati dell’alto- anche possibile estrarre


chiunque, anche in parlante da impiegare con un solo click del
assenza di specifiche (progettazione dei diffu- mouse i dati necessari dai
conoscenze tecniche sori) o delle frequenze di vari archivi già precarica-
audio, di elettronica e taglio (crossover). ti (e aggiornabili).
informatiche. Numerosi automatismi di
Analizzando la filosofia di ausilio alla progettazione Vediamo nel dettaglio
funzionamento del soft- costituiscono un valido quanto è semplice ed
Il software, interamente ware, è bene sottolineare supporto alla semplifica- intuitivo realizzare im-
realizzato da Pianeta che tutto parte con estre- zione nell’inserimento di pianti hi-fi con Acoustic
Musica, è in lingua italia- ma semplicità dall’inseri- detti dati, tanto che è Box 3.0.
na ed è compatibile con
qualunque versione di
Windows.
È completo di manuale
operativo e di un effi-
ciente servizio di assi-
stenza tecnica on-line
pronto a rispondere ad
ogni richiesta dell’utente,
compreso semplici consi-
gli pratici sulla realizza-
zione di quanto oggetto
del programma.
Ogni funzione, opzione,
campo di inserimento di
dati, è ampiamente trat-
tato anche nella guida
contestuale in linea del
programma stesso che,
quindi, guida l’utente
alla rapida realizzazione
di qualunque progetto,
rendendo il pacchetto

RUBRICHE 111
rubriche

LA CASSA ACUSTICA

Inserire i dati dell’altoparlante scelto (non ci sono


limiti alla scelta) è una delle cose più semplici da
fare con questo software, innanzitutto perché è
molto intuitivo e poi perché tutti i dati richiesti
sono descritti nella guida in linea e nel manuale
operativo fornito a correndo.
Se ciò non dovesse bastare è sufficiente inviare
una e-mail allo staff tecnico che entro 24 ore
invia la soluzione, il consiglio e quant’altro
richiesto.
Se la difficoltà è più grande del previsto… niente
paura perché c’è anche il servizio di assistenza
tecnica telefonica!

Le opzioni messe a disposizione dell’utente con-


sentono di operare personalizzazioni di ogni
tipo, addirittura la disposizione degli altoparlan-
ti, la forma, il diametro ed il numero di tubi d’ac-
cordo (tubi reflex) di cui abbiamo parlato nello
scorso numero di Fare Elettronica.
Tutto ciò è stato previsto proprio perché un soft-
ware altamente professionale come questo per-
metta di simulare il diffusore progettato da ogni
punto di vista, al fine di anticipare all’utente il
progetto finito prima di andarlo a realizzare pra-
ticamente, dando quindi la possibilità di interve-
nire sui dati prima che sia troppo tardi.

La simulazione della risposta in frequenza del


diffusore è una delle armi vincenti di Acoustic Box
3.0. Questa funzione rende unico il software che
può così anticipare quella che sarà la “perfor-
mance sonora” dell’altoparlante montato in
cassa (del volume calcolato).
In questo modo il progettista valuta se le fre-
quenze riprodotte (Hz) e la potenza (dB) di rispo-
sta incontrano le sue aspettative, le sue esigenze
musicali e di ambiente.
Se il diffusore simulato non va… tre click e le
modifiche sono già fatte!

112 RUBRICHE
rubriche

Una volta perfezionato il diffusore, con il giusto


volume e la risposta desiderata, Acoustic Box 3.0
ingloba la comoda funzione “Box designer”,
dedicata allo sviluppo del volume del box nella
forma desiderata.
Questo è un altro asso a disposizione di questo
innovativo software. L’utente definisce alcune
delle misure in base allo spazio a disposizione
nell’ambiente in cui deve essere installato il diffu-
sore. Quindi Acoustic Box 3.0 ottimizza le restan-
ti dimensioni offrendo la possibilità di intervenire
rapidamente per effettuare correzioni.
Con questa utility è possibile sviluppare casse ad
uso home e/o car.

È molto difficile riuscire Dalla progettazione al punto di vista della usa- Sul sito internet
ad illustrare esauriente- test, alla gestione degli bilità e del rapporto qua- www.pianetamusica.org
mente tutti gli aspetti di archivi (anche ordini e lità/prezzo, quest’ultimo è possibile scoprire ogni
questo inedito software, preventivi, per chi pro- per la verità un pò sbilan- più recondito dettaglio del
studiato in ogni minimo getta per professione), ciato sul primo aspetto. pacchetto, con possibilità
dettaglio per assolvere a Acoustic Box 3.0 si pone È possibile richiedere la di richiedere informazioni
pieni voti ai suoi compiti. alla portata di tutti, dal versione “Demo” (conte- o direttamente il cd-rom,
nente alcune caratteristi- che vi sarà recapitato in
I prossimi appuntamenti… che funzionanti senza sole 24 ore! L’offerta è
limitazioni) al prezzo delle stata studiata anche per
sole spese di spedizione di l’appassionato hobbista,
La progettazione del € 4,90 o richiedere diret- che impiega il suo tempo
crossover. tamente una delle due libero (e non solo) con il
versioni completamente fai da te… quale migliore
funzionanti – Home e occasione per entrare nel
Professional – a partire da fantastico mondo dell’hi-fi
Gli schemi dei crossover e soli € 59,50. autocostruito?
la progettazione delle reti
di attenuazione.
Requisiti minimi di sistema per Acoustic Box 3.0:
P I a 133 Mhz, con risorse hardware standard, da Windows 98 in poi.

La progettazione dell’in-
duttore cilindrico in aria Acoustic Box 3.0 è richiedibile anche nella sola versione «Demo»
personalizzato. (parzialmente ed illimitatamente funzionante), effettuando un ver-
samento di soli € 4,90 sul conto corrente postale n. 28074722
intestato a Pianeta Musica, Via Guido Reni 61, 71016 San Severo
La realizzazione dei master (FG). Per spedizioni in 24-48 ore inviare via fax al n. 0882 375700
dei crossover (lati rame e la ricevuta del versamento specificando in modo leggibile l’indiriz-
componenti). zo di spedizione. Per spedizioni in contrassegno ed informazioni
sulle versioni complete di Acoustic Box 3.0, visitare il sito internet
“www.pianetamusica.org” o telefonare ai seguenti numeri:
Il test dell’impianto (gene-
ratore di frequenze e tracce
audio-test).

RUBRICHE 113
rubriche

electronic shop
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le informazioni necessarie per CARILLON (TERZA PARTE) VITAMINA C (SECONDA PARTE)
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ed eventualmente acquistare i kit Enzo Brusati - enzo_br@virgilio.it Maurizio Cugola - cuma14@virgilio.it
proposti. Fate riferimento al
numero riportato alla fine di 05 09
ogni articolo. DOMINO: UN SEMPLICE SISTEMA PER TECNOLOGIE ASTRONOMICHE (PRIMA
L’AUTOMAZIONE DOMESTICA (PRIMA PARTE)
PARTE) Per ulteriori informazioni contattare:
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Per un problema tipografico, la basetta del Per evitare l’attivazione casuale del relè 3, inserire la resistenza R5 come evidenziato
adattatore è stata stampata a bassa qualità. nella schema sotto
Di seguito quella corretta.

Lato rame scala 1:1

Lato componenti scala 1:1

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