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Scuola di Scienze
Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra
Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Geologiche
1 Introduzione .......................................................................................................... 4
2 Inquadramento oceanografico e geologico ............................................................. 6
2.1 Il Mar Mediterraneo .......................................................................................... 6
2.1.1 Formazione del Mar Mediterraneo ............................................................... 6
2.1.2 Circolazione delle acque nel Mediterraneo ................................................... 8
2.1.3 La vita nel Mediterraneo ............................................................................ 10
2.2 Il Mediterraneo Orientale ................................................................................ 11
2.2.1 Il Mar Adriatico ......................................................................................... 11
2.2.2 Il Mar Ionio ............................................................................................... 12
2.3 Area di studio .................................................................................................. 12
3 Materiali e metodi ............................................................................................... 14
3.1 Strumentazione ............................................................................................... 14
3.2 Preparazione campioni .................................................................................... 15
3.3 Procedura ........................................................................................................ 16
4 Risultati ............................................................................................................... 19
4.1 Area del Mar Ionio – Trappole di sedimento ................................................... 21
4.1.1. D. stapedia................................................................................................ 24
4.1.2 D. aculeata ................................................................................................ 29
4.2 Area del Mar Adriatico – campioni di acqua ................................................... 32
4.2.1 D. stapedia................................................................................................. 33
4.2.2 D. Aculeata ................................................................................................ 41
5 Discussione ......................................................................................................... 45
5.1 D. stapedia...................................................................................................... 45
5.2 D. aculeata ..................................................................................................... 48
5.3 Variabilità morfologica E-O ............................................................................ 51
5.4 Flussi stagionali nel Mar Ionio ........................................................................ 57
5 Conclusioni ......................................................................................................... 60
6 Appendice ........................................................................................................... 61
7 Bibliografia ......................................................................................................... 70
3
1 Introduzione
4
biogeografica. Inoltre, vi è l’obiettivo di calcolare i flussi e le concentrazioni dei
silicoflagellati nelle due aree prese in esame e confrontarle con dati già acquisiti
precedentemente.
5
2 Inquadramento oceanografico e geologico
6
(Laurasia) ed uno meridionale (Gondwana). I due blocchi erano separati dalla
Tetide.
Nel Giurassico (180 Ma) si forma l’Oceano Atlantico grazie alla tettonica
distensiva tra America ed Africa. Questo fenomeno ha un’importante
conseguenza sull’area mediterranea in quanto si forma l’Oceano Ligure-
Piemontese.
7
2.1.2 Circolazione delle acque nel Mediterraneo
8
all’evaporazione dell’acqua dovuti all’alta temperatura, nella parte occidentale vi
sono anche fenomeni di raffreddamento dovuti all’azione dei venti. Questa situazione
genera un deficit idrologico nel Mar Mediterraneo. Il deficit è dovuto al fatto che
l’apporto di acqua fluviale non è sufficiente a compensare la perdita di acqua per
evaporazione. Questo deficit dà origine ad una corrente marina atlantica (AW), che
penetra dallo stretto di Gibilterra (figura 5).
L’Atlantic Water
Stream entra nel
Mediterraneo
Occidentale, devia per
effetto della forza di
Coriolis verso destra
costeggiando le coste
africane fino ad
arrivare nel
9
2.1.3 La vita nel Mediterraneo
10
- Estate: le alte temperature e la presenza del termoclino stagionale impediscono il
rimescolamento delle acque e quindi i nutrienti giacciono senza poter essere
consumati dai plancton in superficie. Inoltre, le alte temperature portano ad una
diminuzione della materia organica e dei gas disciolti.
- Autunno: scompare il termoclino e si ha rimescolamento che causa una fioritura
discreta del plancton; poi progressivamente diminuiscono la radiazione solare e
la temperatura che causano un calo della produzione di fitoplancton.
11
2.2.2 Il Mar Ionio
Il Mar Ionio è delimitato, a Nord e ad Ovest dalle coste della Penisola italiana e dalla
Sicilia meridionale, a Est da quelle dell’Albania e della Grecia, a Ovest comunica
con il mar Tirreno tramite lo Stretto di Messina, e a Nord con il Mar Adriatico
attraverso il Canale d’Otranto. Il Mar Ionio rappresenta la parte più profonda del
Mediterraneo con 5020 m nei pressi di capo Matapan a Sud del Peloponneso.
La parte più profonda del bacino ionico è il residuo di un antico bacino giurassico a
crosta molto assottigliata con spessori 10-15 km, mentre la parte centrale dell’area è
divenuta oceano durante l’apertura della Tetide.
12
La stazione PS027 è situata al di sopra del Bacino Urania, che è un bacino ipersalino
situato sul fondo del Mediterraneo Orientale a sud del Peloponneso e a ovest di Creta
ad una profondità di 3500 m.
13
3 Materiali e metodi
Per misurare l’abbondanza dei silicoflagellati nelle acque del Mar Adriatico e del
Mar Ionio è stata usata la tecnica del conteggio degli individui di ogni specie
all’interno di ogni campione.
3.1 Strumentazione
I campioni sono stati analizzati tramite microscopio ottico polarizzatore, che è uno
strumento in grado di osservare sezioni sottili in luce trasmessa.
Il microscopio, dal basso verso l’alto è costituito dalle seguenti parti:
- Una sorgente luminosa;
- Un primo gruppo ottico (diaframma, polarizzatore e condensatore);
- Un piatto graduato girevole;
- Obiettivi di ingrandimento (nel nostro caso il 10X e il 100X);
- Un secondo gruppo ottico (compensatore, analizzatore e lente di Amici-Bertrand);
- Un tubo ottico binoculare.
14
La sorgente luminosa emette un fascio di luce bianca, che è prima convogliata verso
il centro del piatto girevole tramite specchi opportunamente orientati e dopo aver
attraversato le serie di lenti interposte, raggiunge il tubo ottico, uscendo dal quale
crea l’immagine ingrandita della sezione in esame. Del primo gruppo ottico
importante è il condensatore che permette di focalizzare la luce in un punto solo sulla
sezione analizzata. Dopodiché il piatto girevole è circolare con un foro al centro, che
è dove vengono posizionate le sezioni analizzate opportunamente tenute ferme da
due levette. Moltiplicando l’ingrandimento dell’obiettivo usato con quello oculare si
ottiene l’ingrandimento totale. L’osservazione dei campioni è stata fatta a nicol
paralleli, dunque con l’analizzatore non inserito.
Infine, sulla testata del microscopio è stata montata una fotocamera digitale collegata
al computer per permettere di fotografare le specie rinvenute nei campioni (figura
3.1).
I campioni utilizzati erano già stati preparati precedentemente e sono di due tipi: quelli
provenienti da trappole di sedimento e i campioni d’acqua. Dopodiché, sono stati
15
preparati i singoli campioni per l’analisi al microscopio ottico, ritagliando un settore
triangolare del filtro e posizionandolo su un vetrino portaoggetti. Per far aderire la
porzione di filtro sul vetrino è stato utilizzato l’olio di immersione con un indice di
rifrazione che lo rende invisibile al microscopio (figura 3.2).
3.3 Procedura
Sono stati analizzati 24 campioni preparati a partire da trappole di sedimento; essi sono
stati osservati a microscopio polarizzatore e sono stati contati il numero di individui di
ciascuna specie presente. Il conteggio è fatto tramite 3 transetti verticali di larghezza
1 mm ad un ingrandimento 200x. Il primo transetto è fatto partendo dalla punta del
settore triangolare del campione, mentre gli altri sono eseguiti spostandosi di almeno
1 mm a destra e a sinistra del primo transetto. Durante l’esecuzione dei transetti occorre
annotare di quanto ci si sposta e quindi le x e le y utilizzando due righelli che fungono
da assi x e y poste ai bordi del piatto girevole. Ogni esemplare è stato fotografato
all’ingrandimento 1000x. Una volta terminati i conteggi viene calcolato il flusso di
silicoflagellati, tramite la formula:
A 1 1
=n× × ×
a s
Dove:
F: flusso [n°/m2];
n: numero individui conteggiati;
A: area di filtrazione [1256 mm2];
a: area totale transetti [mm2];
s: split.
Sono stati poi esaminati 6 campioni di acqua provenienti da 2 L di acqua filtrata, con
la stessa procedura delle traps e infine calcolata la concentrazione di silicoflagellati
in n°/L con la formula:
16
1
=
2
Dove:
C: concentrazione [n°/L];
n: numero di individui conteggiati;
A: area di filtrazione [1256 mm2];
a: area totale transetti [mm2].
Anche di questi campioni, sono stati fotografati a 1000 ingrandimenti tutti gli
individui conteggiati. In particolare, sono stati misurati: l’asse maggiore (lunghezza)
L, l’asse minore (larghezza) l, la lunghezza comprese le spine S, la larghezza
comprese le spine s, la lunghezza della barra b, l’angolo della barra e l’angolo
dell’asse maggiore (figura 3.3).
17
18
4 Risultati
19
La seconda specie più abbondante analizzata è la D. aculeata. I campioni di questa
specie presentano un anello basale rombico con 4 spine principali e i lati piegati così
da formare 4 ulteriori angoli, con altrettante spine più piccole. Anche in questa specie
sono presenti 4 pilastri, uno per i 4 lati dell’anello basale collegati tra loro da un
segmento detto anche in questo caso barra.
La barra in entrambe le due specie sopra descritte risulta allineata lungo l’asse
maggiore (L) o leggermente inclinata (figura 4.1).
20
Di seguito vengono riportati i conteggi e i flussi ottenuti dall’analisi dei dati delle
due specie ritrovate suddivise in base alle aree studiate e della tipologia di campione.
D. aculeata
D. stapedia
campione contata
[mm2]
Come si può notare osservando la tabella 1, ci sono dei campioni in cui non sono
stati conteggiati esemplari di una delle due specie o di entrambe. Ciò è dovuto al fatto
che i flussi dei silicoflagellati sono molto bassi e che sono stati fatti solo tre transetti
per ogni campione. Inoltre, sono riportati i dati di split, days e di area contata in mm2.
21
I primi due dati sono stati forniti da studi precedenti, mentre l’area contata risulta
dalla somma delle aree dei tre transetti eseguiti su ciascun campione.
A partire dai dati della tabella 1, sono stati calcolati i flussi di D. stapedia e di D.
aculeata che sono riportati nella tabella 2.
Nome
[n°/m2/days]
[n°/m2/days]
D. aculeata
D. stapedia
campione
Flusso
Flusso
da a mese
PS027-ST1-1 09/15/99 09/25/99 Sept 347 173
PS027-ST1-2 09/25/99 10/05/99 Octob 0 101
PS027-ST1-3 10/05/99 10/16/99 Octob 96 192
PS027-ST1-4 10/16/99 10/27/99 Octob 66 0
PS027-ST1-5 10/27/99 11/07/99 Nov 101 0
PS027-ST1-6 11/07/99 11/18/99 Nov 0 0
PS027-ST1-7 11/18/99 11/29/99 Nov 274 0
PS027-ST1-8 11/29/99 12/10/99 Nov 134 0
PS027-ST1-9 12/10/99 12/21/99 Dec 65 0
PS027-ST1-10 12/21/99 01/01/00 Dec 0 0
PS027-ST1-11 01/01/00 01/12/00 Jan 0 0
PS027-ST1-12 01/12/00 01/23/00 Jan 106 0
PS027-ST1-13 01/23/00 02/03/00 Jan 368 147
PS027-ST1-14 02/03/00 02/14/00 Feb 33 0
PS027-ST1-15 02/14/00 02/25/00 Feb 608 86
PS027-ST1-16 02/25/00 03/07/00 Feb 0 0
PS027-ST1-17 03/07/00 03/18/00 Mar 686 784
PS027-ST1-18 03/18/00 03/29/00 Mar 79 79
PS027-ST1-19 03/29/00 04/09/00 Apr 301 0
PS027-ST1-20 04/09/00 04/20/00 Apr 67 67
PS027-ST1-21 04/20/00 05/01/00 Apr 86 0
PS027-ST1-22 05/01/00 05/12/00 May 238 119
PS027-ST1-23 05/12/00 05/23/00 May 508 101
PS027-ST1-24 05/23/00 06/03/00 May 1215 173
Tabella 2 Flussi per le due specie analizzate.
Dalla tabella 2 sono stati costruiti due istogrammi che mostrano i flussi stagionali
delle due specie nel Mar Ionio.
22
a) Flusso D. stapedia
1400
1200
1000
800
Flusso
600 D. stapedia
400
200
0
sept
Octob Nov Dec Jan Feb Mar Apr May
b) Flusso D. aculeata
900
800
700
600
Flusso
500
400 D. aculeata
300
200
100
0
sept
Octob Nov Dec Jan Feb Mar Apr May
Figura 4.2 a) Grafico che mostra il flusso di D. stapedia tra settembre e maggio;
b) grafico che mostra il flusso di D. aculeata tra settembre e maggio.
Dalla figura 4.2 a) si osserva che il ciclo stagionale dei D. stapedia ha alti flussi in
settembre per poi diminuire in autunno e avere un lieve aumento in novembre e poi
nuovamente un decremento in inverno; poi si ha un aumento tra febbraio e marzo,
una diminuzione in primavera per poi avere un picco massimo a maggio. Mentre
nella figura 4.2 b) si nota un comportamento analogo, ma data la scarsità dei dati si
hanno delle assenze di flusso in determinati mesi. D. aculeata presenta un picco
23
massimo a marzo e minimi in inverno e primavera per poi avere picchi medi in
autunno.
A questo punto sono invece, riportati i dati riguardanti le misure effettuate sugli
esemplari osservati nei campioni di traps del Mar Ionio.
4.1.1. D. stapedia
24
19-foto2a 21,18 18,01 36,35 29,66 7,91 -89,77 -83,92 5,84
19-foto3a 21,34 18,25 32,47 24,92 6,48 -156,65 -156,41 0,24
20-foto2a 20,56 15,79 26,81 18,93 7,19 -50,70 -46,17 4,52
22-foto4c 21,41 17,80 27,99 22,03 7,32 -67,94 -59,03 8,91
22-foto6a 19,19 15,61 29,2 21,29 6,42 -24,21 -26,23 2,01
23-foto1b 20,89 18,99 31,83 26,27 7,64 -156,6 -155,4 1,2
23-foto2b 19,89 16,42 27,58 20,58 6,75 -68,51 -66,61 1,89
23-foto3c 21,55 19,30 33,04 31,02 6,71 -37,58 -29,12 8,45
23-foto5a 31,81 28,44 43,54 34,35 9,97 -46,38 -35,42 10,96
24-foto1a 19,74 15,52 28,84 17,23 7,95 -79,73 -78,45 1,28
24-foto3b 20,37 17,14 28,80 21,28 6,64 -135,33 -123,6 11,64
24-foto4a 21,31 18,13 28,16 23,08 8,47 -66,86 -69,77 2,91
24-foto8a 21,60 18,75 30,2 27,70 7,78 -48,77 -36,25 12,51
24-foto9a 18,02 14,84 26,42 18,74 6,78 -6,13 -0,70 5,42
24- 20,87 18,45 31,2 31,37 7,91 -5,75 -6,07 0,31
foto10a
24- 16,97 14,15 19,75 16,44 6,09 -62,04 -58,49 3,54
foto14b
24- 20,40 18,41 28,51 26,91 6,76 -96,6 -82,17 14,42
foto15c
24- 19,59 17,23 32,04 23,66 6,54 -80,9 -73,65 7,24
foto16a
Tabella 3 Misure scheletro D. stapedia.
Dopodiché sono stati creati dei grafici a dispersione correlando le misure delle diverse
parti dello scheletro dei silicoflagellati tra loro. Nel complesso sono stati costruiti 5
grafici: L/l, L/S, l/s, L/b, L/angolo+. Nella legenda ogni numero corrisponde al numero
di campione (1 corrisponde a PS027-ST01).
25
L/l
60 1
3&4&5
50
7&8
40 9&12
Larghezza l
13
30
14&15
20 17
18&19
10
20&22&23
0 24
0 10 20 30 40 50 60
Lunghezza L
Figura 4.3 Grafico che mette in relazione la lunghezza L con la larghezza l dello
scheletro.
L/S
1
80
3&4&5
70
7&8
60
9&12
50
Spine S
13
40
14&15
30
17
20
18&19
10 20&22&23
0 24
0 10 20 30 40 50 60
Lunghezza L
Figura 4.4 Grafico che mette in relazione la lunghezza L e la lunghezza
comprese le spine S.
26
Dalla figura 4.4 si nota che la lunghezza L è direttamente proporzionale alla
lunghezza comprese le spine S. La maggior parte dei campioni si concentra su misure
di 20-30 μm per S. Solo 5 campioni si discostano da queste misure ed essi sono i
campioni: PS027-ST01, PS027-ST03, PS027-ST04, PS027-ST08 e PS027-ST17.
l/s
80 1
70 3&4&5
60 7&8
50 9&12
Spine s
40 13
30 14&15
17
20
18&19
10
20&22&23
0
0 10 20 30 40 50 60 24
Larghezza l
Figura 4.5 Grafico che mette in relazione la larghezza l e la larghezza comprese le spine s.
Dalla figura 4.5 si nota ancora una volta che il rapporto tra la larghezza l e la
larghezza comprese le spine s è direttamente proporzionale. Anche qui la maggior
parte dei campioni si concentrano in corrispondenza di valori di l ed s di 20-30 μm,
mentre solo 4 campioni hanno esemplari di dimensioni maggiori. Tali campioni
sono: PS027-ST01, PS027-ST03, PS027-ST074 e PS027-ST17.
L/b
16
1
14
3&4&5
12
7&8
10
Barra b
9&12
8
13
6
14&15
4
17
2
18&19
0
20&22&23
0 10 20 30 40 50 60
Figura 4.6 Grafico che metteLunghezza L lunghezza L e la lunghezza della24barra b.
in relazione la
27
Dalla figura 4.6 si vede che il rapporto tra la lunghezza L e la lunghezza della barra
b è direttamente proporzionale alla scala di tutti i campioni considerati, ma c’è una
certa dispersione dei valori di b sia negli esemplari di minori dimensioni, sia in quelli
più grandi (PS027-ST01, PS027-ST03, PS027-ST04 e PS027-ST17).
L/angolo+
16
1
14
3&4&5
12
7&8
Angolo+
10
9&12
8
13
6
14&15
4
17
2
18&19
0
0 10 20 30 40 50 60 20&22&23
Lunghezza L 24
Figura 4.7 Grafico che mette in relazione la lunghezza L e l’angolo positivo risultato
dalla differenza tra l’angolo di L e di b.
Riassumendo, gli esemplari di D. stapedia nelle traps del Mar Ionio sono per la
maggioranza di piccole dimensioni, mentre quelli di grandi dimensione sono rari
come si nota dai grafici sopra descritti. Inoltre, si osserva che esemplari di dimensioni
inferiori presentano una variazione dell’angolo tra L e b maggiore rispetto a quelli di
dimensioni maggiori; quindi specie più piccole presentano la barra abbastanza
28
inclinata rispetto all’asse maggiore L, mentre specie più grandi presentano barra
lievemente inclinata.
4.1.2 D. aculeata
L/l
40
35
30
Larghezza l
25
1
20
2&3
15
13&15
10
5 17&18
0
20 25 30 35 40
Lunghezza L
Figura 4.8 Grafico che mette in relazione la lunghezza L e la larghezza l.
29
Dalla figura 4.8 si nota che la lunghezza L e la larghezza l degli esemplari di D.
aculeata sono legati da una relazione direttamente proporzionale. I campioni analizzati
presentano dimensioni di 25-40 μm di lunghezza e di 20-35 μm di larghezza.
L/S
70
60
50
Spine S
40 1
30 2&3
20 13&15
17&18
10
0
20 25 30 35 40
Lunghezza L
Dalla figura 4.9 si nota che la lunghezza (L) e la lunghezza comprese le spine lungo
l’asse maggiore (S) sono direttamente proporzionali e così anche la larghezza (l) e la
larghezza comprese le spine lungo l’asse minore (s) (figura 5).
l/s
50
45
40
35
30
Spine s
1
25
2&3
20
15 13&15
10 17&18
5
0
20 25 30 35 40
Larghezza l
Figura 5 Grafico che mette in relazione la larghezza l e la larghezza comprese le spine s.
30
L/b
14
12
Barra b 10
8 1
6 2&3
4 13&15
17&18
2
0
20 25 30 35 40
Lunghezza L
Dalla figura 5.1 si nota sempre la relazione direttamente proporzionale tra L e b con
variazione tra 25-40 μm per la lunghezza L e tra 6 e 12 μm per la lunghezza della barra
b.
L/angolo+
30
25
20
Angolo+
1
15
2&3
10 13&15
5 17&18
0
20 25 30 35 40
Lunghezza L
31
Dalla figura 5.2 si osserva che la variazione angolare si attesta intorno ai 0,1°-15° in
relazione a lunghezze di 25-38 μm.
Riassumendo, gli esemplari di D. aculeata del Mar Ionio sono per la maggioranza di
dimensioni 25-30 μm, mentre alcuni esemplari presentano dimensioni maggiori fino
a 40 μm. Inoltre, si osserva che gli esemplari indipendentemente dalle loro
dimensioni presentano una variazione angolare tra L e b piccola; quindi la specie
presenta la barra poco inclinata rispetto all’asse maggiore L.
(m) contata
(mm2)
Come si può notare osservando la tabella 5, ci sono dei campioni in cui non sono
stati conteggiati esemplari di una delle due specie. Ciò è dovuto alla scarsa
concentrazione dei silicoflagellati nei campioni e anche che sono stati fatti solo tre
transetti per ogni campione. Inoltre, sono riportati i dati di profondità di
campionamento, la data e di area contata in mm2. Essa risulta dalla somma delle aree
dei tre transetti eseguiti su ciascun campione.
A partire dai dati della tabella 5, sono stati calcolate le concentrazioni in n°/L di D.
stapedia e di D. aculeata che sono riportati nella tabella 6.
32
Data Profondità
Concentrazione
Concentrazione
D. aculeata
campione (m)
D. stapedia
(n°/L)
(n°/L)
4/12/2012 0,5 29 0
4/12/2012 5 32 8
4/12/2012 15 12 0
6/02/2013 0,5 33 41
6/02/2013 10 29 16
6/02/2013 15 8 8
Tabella 1 Valori di concentrazioni delle due specie osservate
In questo caso non è stato fatto un istogramma per vedere le concentrazioni correlate
ai mesi dell’anno in quanto gli esemplari conteggiati sono in quantità piccola.
A questo punto sono invece, riportati i dati riguardanti le misure effettuate sugli
esemplari osservati nel Mar Adriatico.
4.2.1 D. stapedia
33
4/12/12_0,5m 31,65 27,40 58,61 46,09 7,85 -23,71 -11 12,64
foto 8b
4/12/12_5m 29,70 25,23 49 44,36 8,29 - -90 13,44
foto 2a 103,44
4/12/12_5m 31,66 28,44 59,97 42,64 9,56 -74,34 -86,9 12,64
foto 3a
4/12/12_5m 33,07 25,7 55,04 41,1 3,30 - -149 1,04
foto 5a 150,57
4/12/12_5m 28,93 26,56 59,58 51,92 9,05 - -141 8,82
foto 6a 132,18
4/12/12_5m 32,13 26,86 61,85 53,7 12,02 - -167 8,20
foto 8a 158,92
4/12/12_5m 28,15 26,76 54,12 48,8 10,17 - -110 10,15
foto 9a 120,37
4/12/12_5m 30,38 26,62 52,87 49,5 9,24 -55,78 -46,4 9,31
foto 10a
4/12/12_15m 29,06 23,46 51,50 49,59 10,45 -94,29 -83,5 10,73
foto 1a
4/12/12_15m 33,13 28,72 65,41 47,60 7,58 -57,59 -45 12,59
foto 2a
6/02/13_15m 33,31 31,57 45,93 41,41 12,56 -55,03 -47,1 7,87
foto 2a
6/02/13_10m 30,94 29,35 61,08 31,35 7,04 -11,55 2,72 14,27
foto 1a
6/02/13_10m 27,70 22,67 50,31 44,45 7,84 -99,74 -110 10,23
foto 2a
6/02/13_10m 32,95 29,02 53,11 44,18 12,46 -47,47 -36,2 11,21
foto 8b
6/02/13_10m 29,97 27,12 61,10 52,42 8,73 -27,99 -12,1 15,82
foto 9b
6/02/13_0,5m 32,03 27,12 48,1 38,71 10,76 -58,47 -69 10,55
foto 2b
6/02/13_0,5m 20,51 20,41 37,54 29,21 6,87 -61,86 -59,2 2,65
foto 3b
6/02/13_0,5m 33,7 29,08 52,91 53,07 7,32 -20,32 -10,5 9,78
foto 7a
6/02/13_0,5m 32,43 27,43 45,26 35,88 12,68 -32,13 -42,3 10,19
foto 14b
6/02/13_0,5m 33,27 31,20 48,96 42,70 7,49 - -169 6,67
foto 15d 163,02
6/02/13_0,5m 34,2 27,70 49,75 39,61 10 -46,38 -27,8 18,54
foto 16a
6/02/13_0,5m 30,78 29,24 55,77 49,37 5,77 -73,24 -60,4 12,78
foto 18b
Tabella 7 Misure scheletro di D. stapedia
34
La tabella 7 mostra le misurazioni effettuate sui 6 campioni provenienti dai campioni
di acqua del Mar Adriatico. Osservando i dati di lunghezza L e larghezza l si nota
che gli individui dominanti sono quelli di dimensioni maggiori di circa 33 μm.
Di seguito verranno illustrati i 5 grafici a dispersione che rappresentano le
correlazioni tra le misure fatte sui D. stapedia, in particolare: L/l, L/S, l/s, L/b e
L/angolo+. Inoltre, i grafici sono stati creati suddividendo i campioni su data di
raccolta, che nel nostro caso sono: 4/12/12 e 6/02/13. Infine, nella legenda si
differenzia con un colore e un simbolo diverso in base alla profondità di raccolta i
campioni di acqua.
L/l 4/12/12
30
29
28
Larghezza l
27
26
25 0,5m
24
5m
23
22 15m
21
20
27 28 29 30 31 32 33 34
Figura 5.3 Grafico che mette inLunghezza
relazione la lunghezza
L L e la larghezza l.
Dalla figura 5.3 si osserva che gli esemplari di D. stapedia raccolti a diverse
profondità di 0,5m, 5m e 15m presentano lo stesso andamento nel rapporto L/l.
Osservando il grafico si nota che in generale gli esemplari presentano lunghezza L
lievemente maggiore della larghezza l, quindi rappresentano generalmente una forma
rombica non molto allungata. La correlazione di L e l è scarsa, ad indicare una
notevole variazione della forma rombica, da più allungata a più tendente ad una
forma quadrata.
35
L/S 4/12/12
75
70
Spine S 65
60
0,5m
55
5m
50
15m
45
40
27 28 29 30 31 32 33 34
Lunghezza L
Figura 5.4 Grafico che mette in relazione la lunghezza L e la lunghezza
comprese le spine S.
l/s 4/12/12
55
53
51
49
Spine s
47
0,5m
45
43 5m
41 15m
39
37
0 5 10 15 20 25 30 35
Larghezza l
Figura 5.5 Grafico che mette in relazione la larghezza l e la larghezza comprese le
spine s.
36
L/b 4/12/12
14
12
10
Barra b
8
0,5m
6
5m
4
15m
2
0
27 28 29 30 31 32 33 34
Lunghezza L
Figura 5.6 Grafico che mette in relazione la lunghezza L con la lunghezza della barra b.
Nella figura 5.6 si osserva che la lunghezza varia in un range di 28-33 μm e la barra
tra 4 e 12 μm.
L/angolo+ 4/12/12
25
20
Angolo +
15
0,5m
10 5m
15m
5
0
27 28 29 30 31 32 33 34
Lunghezza L
Figura 5.7 Grafico che mette in relazione la lunghezza L con l’angolo+ risultante dalla
differenza tra l’angolo di L e quello di b.
Dalla figura 5.7 si nota che la relazione tra L e l’angolo+ è indipendente dalla
profondità del campionamento. La lunghezza degli esemplari varia tra 28-33 μm,
mentre la variazione angolare è tra 0,1° e 20°. Ciò indica che l’angolo della barra è
37
indipendente dalla lunghezza degli individui e presenta un’ampia variabilità
all’interno delle popolazioni osservate.
L/l 6/02/13
33
31
29
Larghezza l
27
25
0,5m
23
10m
21
19 15m
17
15
20 22 24 26 28 30 32 34 36
Lunghezza L
L/S 6/02/13
65
60
55
Spine S
50
0,5m
45
10m
40 15m
35
30
15 20 25 30 35 40
Lunghezza L
38
Dalla figura 5.9 si nota che gli esemplari di silicoflagellati si concentrano su valori
di 30-35 μm di lunghezza L e di 50-60 μm di lunghezza comprese le spine S. Un solo
campione si comporta diversamente, in quanto di dimensioni minori.
l/s 6/02/13
55
50
45
Spine s
40
0,5m
35
10m
30 15m
25
20
15 17 19 21 23 25 27 29 31 33
Larghezza l
Dalla figura 6 si nota che i campioni si concentrano nella parte in alto a destra del
grafico su valori di 30 μm per l e da 30 a 55 μm per s.
L/b 6/02/13
14
12
Barra b
10
0,5
8 10m
15m
6
4
0 5 10 15 20 25 30 35 40
Lunghezza L
Figura 6 Grafico che lega la lunghezza L alla lunghezza della barra b.
39
Dalla figura 6 si evidenzia che la lunghezza varia tra 20-35 μm mentre la lunghezza
della barra tra 4-14 μm; ciò significa che la lunghezza di b non è strettamente legata
alla lunghezza degli individui.
L/angolo+ 6/02/13
25
20
Angolo +
15
0,5m
10 10m
15m
5
0
15 20 25 30 35 40
Lunghezza L
40
4.2.2 D. Aculeata
30
Larghezza l
28
26 0,5m
24 5m 12/4/12
10m
22
20
29 29.5 30 30.5 31 31.5 32 32.5
Lunghezza L
41
Dal grafico 7.1 si nota che i campioni presentano un trend di proporzionalità diretta
tra L e l. L’esemplare di D. aculeata proveniente dal campione di acqua a 0,5 m
presenta dimensioni di 29,5 μm e larghezza di 25 μm. Questo esemplare è quello che
più si discosta dal trend generale.
48.5
0,5m
48
47.5 5m 12/4/12
47 10m
46.5
46
45.5
29 29.5 30 30.5 31 31.5 32 32.5
Lunghezza L
Dalla figura 7.2 si nota la relazione tra L ed S. ancora una volta il campione di 0,5 m
si discosta dal trend generale con valori di 29,5 μm per la L e 46 μm per S.
38
36
34 0,5m
32 5m 12/4/12
30 10m
24 25 26 27 28 29 30
Larghezza l
42
Dalla figura 7.3 si osserva campioni di 10 m presentano larghezza l tra 28-29,5 μm
e s tra 40 e 44 μm.
12
11
Barra b
10
0,5m
9
5m 12/4/12
8 10m
6
29 29.5 30 30.5 31 31.5 32 32.5
Lunghezza L
Figura 7.4 Grafico che lega la lunghezza L e la lunghezza della barra b.
Dalla figura 7.4 si osserva che non c’è probabilmente alcuna correlazione tra la
lunghezza della barra apicale e le dimensioni degli individui (lunghezza L).
12
10 0,5m
8
5m 12/4/12
6
4 10m
2
0
29 29.5 30 30.5 31 31.5 32 32.5
Lunghezza L
Figura 7.5 Grafico che lega la lunghezza L all’angolo+ risultante dalla differenza tra
l’angolo dell’asse maggiore o lunghezza L e la barra.
43
Dal grafico 7.5 si nota che il campione a 0,5 m presenta una L di 29,5 μm e una
variazione angolare di 6°, mentre i campioni a dimensione superiore presentano una
variazione angolare maggiore.
Riassumendo si osserva che le relazioni tra le diverse componenti dello scheletro dei
silicoflagellati nel caso del Mar Adriatico sono relative, in quanto il numero di
esemplari è troppo piccolo per comprendere il trend.
44
5 Discussione
Dall’unione dei dati ottenuti nel corso di questo lavoro di Tesi e di quelli acquisiti da
lavori precedenti si può osservare la variazione morfologica delle due specie di
silicoflagellati nel Mediterraneo Orientale. Per fare ciò sono stati costruiti dei grafici
a dispersione dove sono stati uniti tutti i dati sulle misure di entrambe le aree di studio
e sono stati divisi per specie. In particolare, per i D. stapedia sono stati aggiunti anche
i dati (L, l, S e b) relativi agli esemplari osservati nel Mar Egeo Settentrionale da E.
Malinverno et al, 2016.
5.1 D. stapedia
L/l D. stapedia
60
50
Larghezza l
40
30 Mar Ionio
Mar Adriatico
20
Mar Egeo
10
0
0 10 20 30 40 50 60
Lunghezza L
Dalla figura 7.6 si osserva che la maggior parte degli esemplari di D. stapedia del
Mar Ionio e del Mar Egeo sono di piccole dimensioni di L circa 20 μm, mentre solo
3 individui del Mar Ionio sono di dimensioni maggiori di quasi 50 μm di lunghezza;
mentre gli esemplari del Mar Adriatico sono di dimensioni maggiori di circa 30-35
μm di lunghezza e solo un esemplare presenta dimensioni inferiori di 20 μm. La
45
relazione tra L e l è direttamente proporzionale. Pertanto, l’anello basale degli
esemplari risulta di forma rombica o quadrata.
L/S D. stapedia
80
70
60
50
Spine S
40 Mar Ionio
30 Mar Adriatico
20 Mar Egeo
10
0
0 10 20 30 40 50 60
Lunghezza L
Dalla figura 7.7 si nota che la relazione tra lunghezza L e lunghezza con le spine S è
direttamente proporzionale. La maggioranza degli esemplari rinvenuti nelle traps del
Mar Ionio sono di piccole dimensioni e presentano anche la lunghezza comprese le
spine minore rispetto a quella dei campioni del Mar Adriatico, che invece sono di
dimensioni maggiori. Mentre solo 3 esemplari del Mar Ionio sono di dimensioni
maggiori e presentano S di circa 70 μm. I campioni del Mar Egeo, essendo di piccole
dimensioni, presentano anche la lunghezza compresa le spine S di circa 10 μm.
Mar Ionio
L/b D. stapedia
Mar Adriatico
16
Mar Egeo
14
12
Figura 7.7 Grafico
che mette in relazione
10 la lunghezza L e la
Barra b
46
Dalla figura 7.7 si osserva che la relazione che lega la lunghezza L e la lunghezza
della barra b è direttamente proporzionale. Quindi esemplari di dimensioni piccole,
tipiche del Mar Ionio e soprattutto del Mar Egeo presentano barra di piccole
dimensioni da 4 a 8 μm; esemplari di grandi dimensioni, tipici del Mar Adriatico
presentano barra di lunghezza sino a 13 μm. Solo tre esemplari del Mar Ionio
risultano più grandi con quasi 50 μm di L e tra 12 e 16 μm di b. Si osserva anche una
notevole dispersione all’interno di ciascun gruppo dimensionale.
L/angolo+ D. stapedia
40
35
30
25
Angolo+
20
Mar Ionio
15
Mar Adriatico
10
5
0
0 10 20 30 40 50 60 70
Lunghezza L
Figura 7.8 Grafico che mette in relazione la lunghezza L e l’angolo+
risultante dalla differenza dell’angolo L e di b di tutti gli esemplari di D.
stapedia suddivisi per area di prelevamento.
Dalla figura 7.8 si nota che sia per gli esemplari di D. stapedia del Mar Ionio sia per
quelli del Mar Adriatico la variazione dell’angolo si attesta tra 0,1° e 20°; solo per i
campioni del Mar Ionio molto grandi di circa 45 μm di L la variazione dell’angolo
risulta minima di massimo 5°. Non c’è quindi una correlazione tra l’angolo della
barra e le dimensioni degli individui ma piuttosto un range di variazione di tale
angolo nei diversi individui delle popolazioni osservate.
47
5.2 D. aculeata
L/l D. aculeata
40
35
Larghezza l 30
25
20
Mar Ionio
15
Mar Adriatico
10
5
0
20 25 30 35 40
Lunghezza L
Dalla figura 7.9 si osserva che gli esemplari di D. aculeata del Mar Ionio presentano
variazione di lunghezza L da 22 μm a 39 mm circa, mentre quelli del Mar Adriatico
sono concentrati in un range di lunghezza di 29-32 μm. Il rapporto tra L e l è
direttamente proporzionale.
L/S D. aculeata
70
60
50
Spine S
40
30 Mar Ionio
20 Mar Adriatico
10
0
20 25 30 35 40 45
Lunghezza L
Figura 8 Grafico che mette in relazione la lunghezza L e la lunghezza
comprese le spine S di tutti gli esemplari di D. aculeata suddivisi per area di
prelevamento.
48
Dalla figura 8 si nota che il rapporto tra L e S è direttamente proporzionale; inoltre,
si osserva che gli esemplari del Mar Ionio presentano un range più ampio oltre che
di lunghezza L anche di lunghezza con le spine S, mentre gli esemplari del Mar
Adriatico presentano un range più piccolo di dimensioni.
L/b D. aculeata
20
18
16
14
Barra b
12
10
Mar Ionio
8
6 Mar Adriatico
4
2
0
15 20 25 30 35 40 45
Lunghezza L
Dalla figura 8.1 si osserva ancora una volta che il range di variazione di L per gli
esemplari del Mar Ionio è maggiore rispetto a quelli del Mar Adriatico. Inoltre, si
nota che la lunghezza della barra si attesta su valori di circa 8-12 μm in entrambe per
l’area del Mar Adriatico e di 6-12 μm per il Mar Ionio.
L/angolo+ D. aculeata
25
20
Angolo+
15
Mar Ionio
10
Mar Adriatico
5
0
0 10 20 30 40 50 60 70
Lunghezza L
Figura 8.2 Grafico che mette in relazione la lunghezza L e
l’angolo+ risultante dalla differenza dell’angolo L e di b di tutti gli
esemplari di D. aculeata suddivisi per area di prelevamento.
49
Dalla figura 8.2 si nota che la variazione dell’angolo si attesta tra i 0,1° e i 20° per
entrambe le aree di campionamento.
50
5.3 Variabilità morfologica E-O
Nei campioni provenienti dalle traps del Mar Ionio sono stati rinvenuti sporadici
esemplari di S. speculum a 6 lati, mentre nel Mar Adriatico non ne sono stati trovati.
51
morfotipo osservato è quello di piccole dimensioni con anello basale di 18 μm
(figura 8.4). Esso presenta la barra da dritta a lievemente inclinata rispetto a L.
Nel Mar Ionio, invece, sono presenti entrambi i morfotipi (figura 8.5 b e c) e nel Mar
Adriatico, infine è presente solo la D. stapedia di dimensioni maggiori (figura 8.5 a).
52
b
Figura 8.5 Foto al microscopio ottico di: a) D. stapedia con anello basale
di circa 30 μm. (Mar Adriatico); b) D. stapedia con anello basale di 46 μm
(Mar Ionio); c) D. stapedia con anello basale di 17 μm (Mar Ionio).
Osservando la figura 8.5 a, b e c si nota a prima vista che gli esemplari in a e b hanno
lunghe spine radiali, mentre l’esemplare in c le ha solo accennate. Questa variabilità
nelle dimensioni delle spine è dovuta alla variabilità di dimensioni: più un individuo
è grande e più saranno grandi S e b.
La presenza di D. stapedia come specie più abbondante nel bacino mediterraneo è
dovuta all’ambiente temperato in cui vivono.
53
Figura 8.6 Foto LM di D. aculeata del Mar Egeo
(Malinverno et al, 2017).
Infine, la specie di D. aculeata è assente nel Mar Nero, nel Mar Egeo settentrionale
è rara, mentre è presente nel Mar Ionio e nel Mar Adriatico.
Nel Mar Egeo la specie D. aculeata (figura 8.6) presenta anello basale maggiore della
specie D. stapedia (32 μm). Inoltre, esse hanno 4 spine aggiuntive nel punto medio dei
4 lati dell’anello basale rombico con lati leggermente piegati.
54
b
Le specie di D. aculeata presenti nel Mar Ionio e nel Mar Adriatico (figura 8.7 a e
b) non sembrano possedere differenze morfologiche.
Nel Mediterraneo Orientale c’è però una quarta specie, l’Octactis pulchra, che è
stagionalmente abbondante nel Mar Nero e Mar Adriatico, mentre è assente nel Mar
Ionio (Malinverno et al, 2017). Esemplari di questa specie sono stati rinvenuti anche
nel Mar Egeo (Malinverno et al, 2016) ma in pochissimi individui. Essi hanno anello
basale di 8 lati e presentano piccole spine radiali (figura 8.8).
55
Quindi, andando da E a O nel bacino mediterraneo si ha la seguente distribuzione
biogeografica:
56
5.4 Flussi stagionali nel Mar Ionio
57
I dati sui flussi delle due specie di silicoflagellati rinvenute nel Mar Ionio hanno
permesso di costruire un istogramma che rappresenta la variazione dei flussi a livello
stagionale (figura 2).
1400
1200
1000
Flusso
800 D. aculeata
D. stapedia
600
400
200
0
sept
Octob Nov Dec Jan Feb Mar Apr May
Dalla figura 2 si osserva che da settembre a novembre il flusso totale delle particelle
si attesta su valori medio-alti in settembre, poi decresce in autunno con un lieve
aumento nella seconda metà di novembre; dopodiché il flusso decresce in modo
progressivo fino alla seconda metà di gennaio dove aumenta e diminuisce ancora
raggiungendo il picco minimi in febbraio. A questo punto il flusso aumenta e
raggiunge il picco massimo a marzo, per poi diminuire nel mese di aprile e aumentare
nuovamente nel mese di maggio raggiungendo un altro picco.
Confrontando la figura 1 con la figura 2 si nota che l’andamento dei flussi stagionali
di particelle totali nel Mar Ionio è simile. Sia nel flusso dei coccolitoforidi sia in
quello delle diatomee sia in quello dei silicoflagellati il picco massimo è raggiunto
nel mese di maggio. La differenza tra i tre flussi è che in quello dei silicoflagellati si
ha un secondo picco nel mese di marzo, mentre nelle diatomee è assente e nei
coccolitoforidi è presente ma in quantità minore.
Inoltre, osservando la figura 2 si nota che non in tutti i mesi dell’anno sono presenti
entrambe le specie di silicoflagellati. Infatti, la specie di D. stapedia è sempre
58
presente ma in quantità diverse nel corso dell’anno. La specie di D. aculeata è assente
nel mese di novembre e dicembre.
59
5 Conclusioni
60
6 Appendice
Figura 1 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. stapedia. Il cod. foto è: 01-foto 2b (Mar
Ionio). Nella foto è evidenziata la barra.
Figura 2 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. stapedia. Il cod. foto è: 03-foto 1c (Mar
Ionio). Nella foto è evidenziata la barra.
61
Figura 3 Foto al microscopio ottico 1000x di D. stapedia. Il cod foto è: 13-foto 2d (Mar
Ionio). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
62
Figura 5 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. stapedia. Il cod foto è: 23-foto 1b (Mar
Ionio). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
Figura 6 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. stapedia rovesciato. Il cod foto è: foto
1a del 4/12/12 0,5 m (Mar Adriatico).
63
Figura 7 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. stapedia dritto. Il cod foto è: foto 6c del
4/12/12 0,5 m (Mar Adriatico). Nella foto sono evidenziati l’anello basale, la barra e le
spine.
Figura 8 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. stapedia. Il cod foto è: foto 3b del
6/02/13 0,5 m (Mar Adriatico). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
64
Figura 9 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. stapedia. Il cod foto è: foto 1a del
6/02/13 10 m (Mar Adriatico). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
Figura 10 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. stapedia. Il cod foto è: foto 2a del
6/02/13 15 m (Mar Adriatico). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
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Figura 11 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. aculeata. Il cod foto è: 01-foto 1d
(Mar Ionio). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
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Figura 13 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. aculeata. Il cod foto è: 15-foto 4b
(Mar Ionio). Nella foto è evidenziata la barra.
Figura 14 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. aculeata. Il cod foto è: 17-foto 12b
(Mar Ionio). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
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Figura 15 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. aculeata. Il cod foto è: 18-foto 3b
(Mar Ionio). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
Figura 16 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. aculeata. Il cod foto è: foto 7a del
4/12/12 5 m (Mar Adriatico). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
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Figura 17 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. aculeata. Il cod foto è: foto 5a del
4/12/12 10 m (Mar Adriatico). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
Figura 18 Foto al microscopio ottico a 1000x di D. aculeata. Il cod foto è: foto 6a del
4/12/12 10 m (Mar Adriatico). Nella foto sono evidenziati l’anello basale e le spine.
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