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Il pianeta disorientato
C’è una netta distinzione tra la parte destra e quella sinistra,
divisa da un totem verde al centro.
A destra prevalgono i colori caldi, giallo e rosso, con un
accenno di profondità dato dai due piani ortogonali definiti
prospetticamente. A sinistra, invece, un’omogenea campitura
celeste infonde calma e pace.
Il totem e la porzione inferiore della tela sono stati eseguiti con
la tecnica della decalcomania, ma dopo l’artista è intervenuto
per rifinire i margini del colore.
Le sottili linee curve che si intersecano, in maniera caotica a
destra, in modo più regolare a sinistra, suggeriscono la traiettoria
di un corpo celeste.
Il pianeta disorientato, Max Ernst,
1942, olio su tela, 110x140 cm, Tel
Aviv Museum of Art, Tel Aviv
La scala dell’evasione
Fa parte dei 23 dipinti della serie Costellazioni, eseguita con
un metodo automatico di pittura. L’idea dello sfondo gli viene
suggerito dalla pulizia dei pennelli su un foglio dell’album di
disegno. Ogni volta che portava a termine una Costellazione
puliva i pennelli su una pagina nuova dell’album, preparando
così lo sfondo per il successivo dipinto.
La scala dell’evasione, Joan Mirò,
1940, tempera , gouache , uovo, olio e
pastelli su carta, Museum of Modern Art,
New York