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Gli strumenti di misura possono essere digitali o analogici:

digitali se il valore della misura appare su un display con una


sequenza di cifre(l’orologio di un cellulare,il termometro
digitale), analogici se il valore della misura si legge su una scala
graduata(riga, bilancia da cucina).
Gli strumenti di misura presentano 4 proprietà:
-la precisione, la portata, la sensibilità e la prontezza.
Uno strumento si dice preciso se misurando più volte la stessa
grandezza, si ottiene lo stesso risultato e se i valori delle misure
sono uguali a quelli misurati con un altro strumento classificato
come affidabile.
La portata è il valore massimo che può essere misurato da uno
strumento.
La sensibilità è il valore minimo che può essere misurato da uno
strumento.
La prontezza è la rapidità con cui misuriamo.
In ogni misura c’è un errore, niente è preciso. Ci sono tre tipi di
errori. Il primo è l’errore legato alla sensibilità che è la
sensibilità stessa. Ad esempio se misuriamo una moneta prima
con un righello e poi con un micrometro otteremo misure
diverse perchè la sensibilità del righello è di un millimetro
mentre la sensibilità dell’altro oggetto ha una sensibilità
maggiore ovvero più piccola. La poca differenza che otteniamo
ci dimostra l’errore legato alla sensibilità.
Gli errori casuali sono legati ad una distrazione. Variano in
modo imprevedibile da una misura all’altra e influenzano il
risultato a volte per eccesso altre per difetto. Un errore casuale è
quello di allineamento: lo zero del righello può essere un po’ più
a destra o un po’ più a sinistra del punto dove inizia la
lunghezza da misurare.
Gli errori sistematici avvengono sempre nello stesso verso:
quindi o sempre per eccesso o sempre per difetto. Essi non
sono causati solo dall’uso di strumenti difettosi ma anche dalla
maniera in cui è condotta la misura.
Ad esempio nelle gare lo sparo indicava agli atleti il momento di
partenza. Rispetto all’istante dello sparo, il cronometro di
avviava subito, ma gli atleti iniziavano a correre con un ritardo
uguale al tempo necessario al suono per propagarsi fino a loro.
Per esprimere il risultato di una misura singola di una grandezza
x si esprime come:X(indica il risultato)= valore misurato(x
segnato) più o meno la sensibilità(delta di x).

Se si ripete una misura più volte, si sceglie come risultato finale


della misura il valore medio, cioè il rapporto tra la somma delle
misure e il numero delle misure.
La semidispersione massima è l’errore massimo ed è uguale
alla differenza tra il valore massimo e il valore minimo misurati.
L’incertezza relativa è il rapporto tra l’incertezza e il valore
medio.
L’incertezza percentuale è l’incertezza relativa espressa in
forma percentuale.
Le cifre significative sono quelle cifre che noi calcoliamo.
Dobbiamo ricordare che quando la cifra 0 è posta alla fine del
numero è significativa, quando è posta all’inizio del numero non
è significativa e quindi viene rimossa.
Un numero può essere arrotondato per eccesso o per difetto: un
numero che finisce con la cifra 5 si approssima per convenzione
cioè per eccesso, quando invece un numero termina con la cifra
3 o 4 si approssima per difetto.
Nei grafici le misure si addensano intorno alla media.
La fisica si divide in varie branche:
-la meccanica, che studia l’equilibrio e il movimento dei corpi
-la termologia, che studia i fenomeni legati al trasferimento di
calore e temperatura
-l’acustica, che studia le proprietà del suono
-l’ottica che studia le proprietà della luce, per esempio la
riflessione e la scomposizione della luce bianca nello spettro
dell’arcobaleno
-l’elettromagnetismo, che studia i fenomeni elettrici e
magnetici

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