la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare se hanno fame, da bere se hanno sete; correre in loro aiuto se estenuati dalle fatiche, questa è la virtù più bella del forte verso il debole.” «Nel mondo intero sarà possibile la fratellanza umana ove sia liberato dai preti» cit.Garibaldi Giuseppe Maria Garibaldi nacque a Nizza il 4 luglio del 1807 e morì a Caprera il 2 giugno nel 1882. E’ stato un patriota, un generale e un uomo politico. Per le sue imprese, nelle quali dimostrò di avere non solo rare doti militari ma anche indiscutibile acume politico, Garibaldi è considerato uno dei più grandi artefici del Risorgimento italiano. A 26 anni entrò nella Giovine Italia. A Marsiglia conobbe Mazzini e decise di partecipare alla rivolta di Genova. Fallito il moto e condannato a morte in contumacia, dovette riparare in Brasile, dove comandò la flotta da guerra nell'insurrezione di Rio Grande do Sul contro il governo brasiliano e creò un corpo italiano (le camicie rosse) nel movimento indipendentista. Tornato in Italia nel 1848, con un gruppo di volontari si batté contro gli Austriaci, ma fu poi costretto a rifugiarsi in Svizzera. Dopo la proclamazione della Repubblica romana, si recò in quella città ed ebbe il comando della Legione italiana contro il corpo di spedizione francese di Oudinot. Dopo la caduta di Roma si sottrasse alla cattura riparando a San Marino. Fuggendo verso Venezia, perdette, uccisa dalle fatiche, la moglie Anita. Il padre, Domenico, era un capitano mercantile che si sposò con Maria «Dammi una mano svelta più Rosa Nicoletta Raimondi, ligure di tosto che una lingua svelta» Loano, dalla quale ebbe sei bambini: cit.Garibaldi Maria Elisabetta, Angelo, Giuseppe, Michele, Felice e Teresa. Domenico possedeva una tartana, con la quale praticava il cabotaggio. Egli avrebbe voluto avviare Giuseppe, suo secondogenito, per una carriera come avvocato o medico, ma il figlio amava poco gli studi e prediligeva gli esercizi fisici e la vita sul mare. Vedendosi contrariato dal padre nella sua vocazione marinara, tentò di fuggire per mare verso Genova con alcuni compagni, ma fu fermato e ricondotto a casa. Il padre si decise a lasciargli seguire la carriera marittima ed egli la cominciò all’ età di 15 anni. By Giulia
COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SUL TERRORISMO IN ITALIA E SULLE CAUSE DELLA MANCATA INDIVIDUAZIONE DEI RESPONSABILI DELLE STRAGI - Xxiii N. 64 Vol II Tomo IV