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23 Aprile 2020

IL TEATRO D'OPERA NELL'800


Nell'ambito del melodramma ci siamo occupati dell'opera italiana ed eravamo arrivati fino alla fine del
700, cioè con le ultime generazioni di compositori di scuola napoletana che però avevano portato l'opera
un po' in giro per il mondo addirittura fino in Russia, in Francia, in Germania e con vari risultati. Abbiamo
discusso molto della recezione dell'opera italiana in Francia fin dai tempi della nascita dell'opera in Francia
e si è detto spesso e volentieri che i francesi raramente hanno apprezzato l'opera di provenienza italiana ai
tempi di Lully perchè appunto la questione delle lunghezza dei libretti, di quegli intrecci complicatissimi
dell'opera barocca, del fatto che a interpretarla erano quasi sempre castrati, le cui voci non piacevano ai
francesi ecc.

Ma chiaramente con l'andare del tempo le cose cambiano, nel senso che a fine 700 l'opera ha una certa
sua evoluzione ed i rapporti tra Italia e Francia continuano ad esistere.

Anche in Germania naturalmente, e qui per Germania dobbiamo distinguere le aree geografiche perchè
dobbiamo pensare alle zone di religione cattolica (che sono la parte meridionale, compresa l'Austria e la
Baviera) e le zone invece di religione protestante che riguardano il nord del paese, come Schumann ad
esempio, comunque c'è la presenza, ovviamente anche in quelle zone sia del sud che del nord, il teatro
italiano.

I compisitori italiani vanno a portare ovviamente a Vienna, che è la seconda capitale del teatro d'opera
italiana (Vienna quindi è il centro di pari impotanza rispetto a Napoli di opera italiana nel mondo) ma ci
sono casi di compositori italiani che vanno anche a Stoccarda, Berlino ecc, e anche lì innestando una certa
tradizione italiana in quei paesi, in altri magari con delle polemiche.

Il caso della Russia lo discuteremo quando parleremo delle scuole nazionali, la zarina Caterina II di Russia
era una grande appassionata di musica italiana e aveva invitato per lungo tempo almeno due dei grandi
rappresentanti delle ultime generazioni di scuola Napoletana e cioè Cimarosa e Paisiello riscuotendo un
successi veramente stratosferici.

Cosa accade fra la fine del 700 e gli inizi dell'800 invece nell'ambito operistico (negli altri paesi europei, in
italia ne parleremp più avanti):

il primo 800, come abbiamo detto, è il periodo in cui, soprattutto a partire dai paesi tedeschi e non solo, si
diffonde una nuova cultura che abbiamo nominato come Romanticismo.

Il Romanticismo appunto ha diversi aspetti, diverse sfumature, ne abbiamo parlato un poco per quello che
riguarda il Romanticismo in Germania e i suoi risvolti nella musica strumentale, quello che accade nel
melodramma logicamente coinvolge altri aspetti .

FRANCIA
La Francia chiaramente nell'800 subisce una serie di trasformazioni abbastanza rapide dal punto di vista
politico e l'aspetto politico non è certamente secondario rispetto a quello che accade nell'ambito culturale
perchè non ci dimentichiamo che il melodramma, in particolare, è lo specchio della società; i libretti
d'opera prima di essere approvati dai governi dovevano essere sottoposti alla censura e dovevano quindi
trasmettere al pubblico dei contenuti ritenuti validi, quindi lo spettacolo che va in scena nei teatri francesi,
di volta in volta, è il risultato e quindi il riflesso della società del tempo.
Che cosa attraversa la Francia nel giro di pochi anni, agli inizi dell'800?! facciamo un veloce riepilogo:

alla fine del 700 c'era stata la famosa Rivoluzione francese, quindi il sovvertimento proprio del potere con
tutto quello che era stato un periodo turbolento del terrore, dopodichè per farla in breve, arriva
Napoleone Bonaparte che cambierà le sorti non solo della Francia ma del mondo intero, il quale
inizialmente era stato uno dei partecipanti a questa rivoluzione ma che nel giro di pochissimo tempo si
auto proclama imperatore dei francesi e ricordiamo tutto il discorso relativo a Beethoven, alla sua dedica
della terza sinfonia.

Quindi tutto il periodo nel quale Napoleone conquista man mano vari territori dell'Europa, perchè il suo
Impero si va estendendo, arriva a coinvolgere anche parti della nostra Nazione e mi riferisco ovviamente
alla parte Meridionale dell'Italia quindi il Regno di Napoli che diventa di sua pertinenza, per 10 anni
Napoleone mette a governare Napoli e il Regno prima suo fratello Giuseppe e poi suo cognato Gioacchino
Murat, quindi tutto il periodo che va dal 1805 al 1815 il Regno di Napoli è francese, in tutto e per tutto.

Il 1815 segna la fine di questo periodo perchè Napoleone viene definitivamente imprigionato e a Vienna si
stabilisce, con un congresso, la nuova spartizione dei poteri dell'Europa, quindi ritornano gli antichi
regnanti (per esempio a Napoli tornano i Borbone ecc.) si ripristina quell'Ancien Régime, quel vecchio
regime dei regnanti antecedenti alla comparsa di Napoleone (quindi il teatro musicale ovviamente riflette
proprio queste stagioni politiche così variegate).

Napoleone era fra l'altro un grande appassionato d'opera, italiana per altro, e aveva favorito molto l'arrivo
degli italiani in Francia (Paisiello era il suo compositore prediletto, infatti Paesiello è stato, durante il
periodo Napoleonico addirittura il maestro della cappella imperiale di Parigi) e in modo particolare a
Napoleone erano particolarmene gradite le opere comiche italiane, quindi questo ovviamente non fece
altro che favorire la diffusione dell'opera comica italiana a tal punto che a Parigi esisteva un teatro addetto
a questo, cioè il teatro degli italiani (thèatre de la comédie italienne) dove si rappresentavano opere
italiane, naturalmente c'era anche il teatro ufficiale quindi il teatro dell'opèra, dove invece continuava
l'antica e gloriosa tradizione delle tragédie lyrique, quindi da Lully ancora durava questo modello della
tragédie lyrique che era stato "il modello" inventato appunto da Lully nel 600 e che ancora durava, aconra
rappresentava il modello diciamo ufficiale del genere operistico serio. Poi c'era un altro teatro a Parigi che
era destinato invece al genere comico francese, quindi riepilogando c'erano tre grandi teatri a Parigi:

- quello imponente dell'Opéra (dove venivano rappresentate le tragédie lyrique, di stampo Lullyano ma
che venivano ancora composte da compositori del tempo)

- il Teatro dell'Opéra comique (quindi quello dove si rappresentavano opere comiche francesi)

- il Teatro des italien. In questo teatro poi si susseguiranno ovviamente compositori italiani, che andavano
a lavorare in Francia e facevano rappresentare le loro opere.

Un risultato ovviamente evidente e prevedibile è anche il viaggio in senso contrario, cioè un'influenza
francese nelle opere italiane; quindi spesso poteva capitare (parlando sempre dei generi comici) che anche
in Italia, per esempio a Napoli c'erano alcuni teatri più piccoli come il Nuovo o il Fiorentini, dove si
rappresentavano opere comiche sullo stile dell'opéra comique francese e cioè con le parti recitate.
Quindi anche nella tradizione comica del teatro in Italia c'è una grande diffusione di questo genere
spettacolare che è d'importazione francese, perchè l'opera comica italiana non era nata con questa
divisione fra parti cantate e parti recitate, è questa invece un'usanza che viene presa dal modello francese
dell'opéra comique.

Con il 1815 c'è questo spartiacque netto, quindi la definitiva caduta di Napoleone e quindi il congresso di
Vienna che ripristina gli antichi regimi e quindi anche la Francia ovviamente torna all'antica monarchia,
ritornato anche lì i Borbone, e succede che il teatro d'opera naturalmente perde quei tratti rivoluzionari
che aveva avuto durante la stagione rivoluzionaria, perchè anche durate la stagione rivoluzionaria il teatro
d'opera in Francia aveva determinate caratteristiche appunto legate al tema della Rivoluzione francese.

Ora diciamo che c'è ancora questa doppia faccia:

- da un lato ancora la tradizione antica della tragedie lyrique che si mantiene in piedi e alla quale tra l'altro
partecipano anche alcuni italiani che vanno a Parigi come Piccinni, che è uno dei compositori di scuola
Napoletana che arriva in Francia per un certo periodo e compone anche lui tragédie lyrique, appunto, per
il pubblico francese, con risutati più o meno accettati. I vecchi manuali parlano sempre di una "querelle"
che viene per l'ennesima volta a dividere due fazioni opposte: i difensori di Piccinni da un lato e i difensori
invece di Gluck dall'altro, perchè i due compositori si sarebbero sfidati su una stessa opera (appunto su
una tragédie lyrique) con risultati diciamo diversi per cui le solite discussioni tanto care ai francesi.

Quindi dicevamo nel teatro italiano arriveranno svariati compositori italiani per proporre le loro opere, ma
che una volta trovatisi a Parigi poi non disdegnavano di fornire al pubblico più nobile, chiamiamolo così,
dell'opéra anche opere adattate al gusto francese, uno di questi per esempio sarà Rossini, perchè Rossini
il grande innovatore dell'opera italiana ormai dell'800 verso la parte conclusiva diciamo, già farà diversi
viaggi dall'Italia a Parigi ma poi ad un certo punto si stabilirà definitivamente a Parigi dove morirà e per
Parigi avrà modo di scrivere alcune opere espressamente per il pubblico francese e altre invece le
aggiusterà, opere già scritte in Italia che aggiusterà però per i francesi (quindi c'è questo rapporto che in
fondo è sempre stato presente tra Francia e Italia in tutt'e due le direzioni).

Dopodichè negli anni 30 le cose cambieranno ulteriormente perchè ci sarà un nuovo regime politico in
Francia che aprirà le porte ad un altro genere operistico che sarà quello del grand opéra; prima degli anni
30 però nell'opera francese accade che va molto di moda un genere operistico, ne abbiamo parlato per
esempio nel Fidelio di Beethoven, il genere della cosidetta opéra à sauvetage cioè di quell'opera,
generalmrnte un'opera di carattere serio, dove però la conclusione è favorita dall'arrivo inatteso di un
elemento che viene a salvare la situazione (Fidelio appunto si impianta esattamente su questo schema,
quindi l'arrivo del buono che svela tutte le trame del cattivo e le manda a monte e quindi il lieto fine può
avvenire per questo).

Il genere dell'opéra à sauvetage è un genere molto diffuso in Francia e dalla Francia si propaga sia verso i
paesi di aria tedesca, quindi il caso Beethoven, ma anche verso l'Italia naturalmente: molte opere di
italiani del primo ventennio dell'800 sono appunto impostate secondo questo schema della salvezza
arrivata all'ultimo momento.

L'OPERA ROMANTICA TEDESCA


Se il Romanticismo nasce in Germania anche il melodramma ha i suoi aspetti romantici per l'appunto e
nell'opera romantica tedesca vengono fuori soprattutto quegli aspetti più tipici del Romanticismo
tedesco e cioè il diabolico, l'oscuro, il misterioso, qualcosa di sovrannaturale, elementi che raramente
sono presenti nella letteratura che fornisce la librettistica alle opere italiane o francesi. Questo aspetto più
legato al magico al sovrannaturale e anche quindi a pauroso sono più tipici delle zone appunto della
letteratura tedesca e inglese, un'asse diretto diciamo è quello della letteratura inglese alla Walter Scott
per interderci, che arriva anche in Europa e che ha molti tratti in comune con la letteratura tedesca. Walter
Scott, questo autore di romanzi inglese, lo ritroveremo più avanti perchè i suoi romanzi daranno vita a
diversi libretti di opera anche in Italia, è il caso per esempio di Lucia di Lammermour di Donizzetti (di cui
parleremo più avanti, perchè l'Italia in qualche maniera recepisce questo messaggio culturale un pò
successivamente rispetto ai paesi del nord Europa).

Opera romantica tedesca Weber


Carl Maria von Weber con Der Freischutz (il franco cacciatore) rappresenta proprio il biglietto da visita
dell'opera romantica tedesca, quello che poi sarà l'antecedente immediato dell'opera Wagneriana .

Che cos'è Der Freischutz: è un singspiel che, ripetiamo, era stato questo genere spettacolare popolare
(inizialmente popolare) dove per lo più la trama era recitata quindi senza musica e all'interno della quale
di tanto in tanto si inserivano pezzi musicali e abbiamo già visto che il primo compositore che riesce a
portare ad un livello superiore il singspiel era stato Mozart, con i suoi singspiel sia quelli iniziali (il ratto del
serraglio per esempio) e poi il flauto magico che è quell'opera conclusiva della sua breve stagione
compositiva. Beethoven con il suo Fidelio si, resta nell'ambito della tradizione del singspiel però dà una
visione un pò più moderna con questa struttura dell'opera a sauvetage.

Il Freischutz di Weber rimane nella tradizione del singspiel tedesco, la trama è una favola ambientata in
un villaggio tedesco circondato da boschi quindi la natura che fa da sfondo appunto a quest'ambientazione
(importantissima la natura nella letteratura romantica) e i protagonisti di questa favola sono dei boscaioli
perchè vivono all'interno di questo villaggio che è circondato dalla foresta e per lo più il loro mestiere è
legato appunto alla natura che li circonda quindi cacciatori, boscaioli. La struttura della trama è al solito
una storia d'amore impedita da qualcuno, in questo caso il finale è lieto ma il lieto fine potrà arrivare
attraverso una serie di fatti che accadono e il fatto centrale dell'opera, non a caso che è il finale del
secondo atto, è una scena rimasta veramente nella storia del melodramma e nella storia della cultura in
genere, che è proprio rappresentativa al massimo del romanticismo di stampo tedesco ed è chiamata la
"scena della gola del lupo".

Cosa accade: questo povero Max è il protagonista dell'opera innamorato di Agate, i due ricambiano il loro
amore ovviamente, purtroppo deve vincere una gara di tiro al bersaglio per poter appunto sposare Agate,
che è la figlia del borgomastro del paese. Questo borgomastro si è inventato questa gara fra i migliori
tiratori del paese per poi dare la mano di sua figlia al miglior vincitore di questa gara e quindi Max
ovviamente è terrorizzato all'idea di perdere questa gara, deve vincere assolutamente, e viene tratto in un
tranello da un amico, che in realtà poi si dimostrerà un amico poco fidato cioè Caspar. Questo Caspar ha
un interesse per trarre in questo tranello l'amico Max perchè ha fatto un patto con il diavolo che nell'opera
si chiama Samiel ed è un personaggio che in tutta l'opera non canta mai ma parla solamente, quindi la
parte di Samiel è affidata a una voce recitante, e avendo stipulato questo patto con il diavolo a Caspar
rimane poco da vivere; per poter prolungare la sua vita deve offrire a Samiel una nuova anima pura da
sacrificare e questa anima pura ovviamente è il povero Max, ingenuo, ma Max è molto interessato alla
vittoria che gli assicura Caspar e quindi va all'appuntamento che Caspar gli ha dato. L'appuntamento è a
mezzanotte, che è l'ora ovviamente più terribile, più paurosa, nella gola del lupo cioè un luogo in mezzo
alle montagne in un dirupo che già fa da sfondo appunto alla situazione che si sta per verificare (ci sono
dei bozzetti di scena, c'è una celebre scena dipinta dalla prima rappresentazione che ci fa vedere proprio
con quale meticolosità proprio anche l'idea registica di Weber aveva dato le indicazioni precise su cosa
dovevano vedere gli spettatori: rami secchi degli alberi, le nuvole nere, i fulmini che dovevano vedersi in
lontananza ecc.) una scena proprio da film perche la musica ad un certo punto commenta in maniera
proprio realistica al massimo ciò che il testo dei personaggi sta dicendo.

Max arriva a questo appuntamento ed è spaventatissimo perchè la natura che lo circonda ovviamente non
è delle più accoglienti, deve scendere il dirupo perchè Caspar si trova giù, e nell'attesa di Max, Caspar sta
parlando con sè stesso e ci sta spiegando questo terrore cioè lui spera che Max non cambi idea e che
venga all'appuntamento perchè la sua unica speranza per poter prolungare il suo patto con Samiel e
invoca Samiel che arriva. Quindi prima che Max arrivi noi vediamo comparire Samiel invocato da Caspar
che gli dice di aver bisogno di un aiuto, di prolungare la sua vita e Samiel gli propone questa possibilità: lui
dovrà fondere in un pentolone delle pallottole fatate, magiche, che daranno la possibilità a Max di vincere
questa gara di tiro al bersaglio, ma l'ultima pallottola nell'esplodere servirà a l'anima di Max di diventare di
proprietà di Samiel quindi in questo modo il patto viene stipulato.

Sparito Samiel arriva appunto Max che dimostra la sua titubanza, nello scendere questo dirupo vede
addirittura il fantasma di sua madre morta che lo mette in guarda e poi addirittura vedel'immagine di
Agate che giace in un fiume moribonda e poi morta, insomma vede tutte queste immagini spaventose poi
alla fine si fa coraggio e scende. Finalmente Caspar tira un sospiro di sollievo e spiega a Max che dovrà
appunto fare un procedimento magico per avere la vittoria assicurata e comincia appunto questa scena di
stregoneria dove nell'introdurre via via i vari ingredienti che Caspar elenca a voce alta, ad ogni ingrediente
gettato nel pentolone avviene un sortilegio per cui succedono fattiin cui la natura si scatena in vari modi:
si vedono gli alberi che cadono, i fulmini che bruciano le radici, le nuvole che si scontrano , addirittura
immagini di esseri spietati ecc.e man mano che si procede con i numeri da 1 a 7 ( perchè 7 sono i
proiettiliche deve plasmare) accade tutta questa serie di sortilegi. Alla settima pallottola, quella appunto
destinata a prendersi l'anima di Max scocca la mezzanotte e idue svengono e cosi finisce la scena, cioè è
una scena che se ben realizzata in teatro prende come un film del terrore e ovviamente tutto questo nelle
opere italiane non è presente nel senso che l'opera romantica italiana prediligerà l'aspetto psicologico,
individuale, quindi la passione dei personaggi anche le passioni violente, gli omicidi la rabbia, ma il
sovranaturale non c'è quasi mai. Ci sono pochi accenni al sovranaturale per esempio nella Lucia di
Lammermour di Donizzetti che è tratta appunto da un romanzo di Walter Scott quindi fa parte di un filone
dei castelli scozzesi visitati da fantasmi, l'elemento del fantasma e del sovranaturale è appena appena
accennato non è quello il perno principale dell'interesse, invece nel Freiscutz di Weber questa è la scena
rappresentativa dell'intera opera ed è quella che ovviamente impressionò moltissimo, il pubblico di allora
ovviamente e anche tutti i critici che ne seguiranno.

Weber si serve di elementi tonali che attribuisce ai personaggi ma soprattutto ai significati e al duplice
aspetto che lui mette in evidenza cioé il male contrapposto al bene, il male è rappresentato da Samiel e
Caspar e il bene naturalmente sono i due innamorati quindi Max e Agate. Lui generalmente spartisce
questi due elementi individuando nel male la tonalità di DO minore, non solo ma condisce il tutto anche
con l'utilizzo di alcuni strumenti per esempio i timpani, i clarinetti gli oboi, gli archi nel registro grave, usa
spesso l'interballo di quarta eccedente che è il tipico intervallo diabolico e l'accordo di settima diminuita.
Mentre invece per rappresentare il bene lui utilizza spesso il Mib maggiore, il DO maggiore e il MI
maggiore.

Domande:
- l'attribuzione di un particolare timbro ad un personaggio era lo stesso procedimento che aveva usato
anche Prokofiev in Pierino e il Lupo?

Prokofiev intanto arriva dopo, in Pierino e il lupo pure lui fa una cosa del genere individuando un timbro
particolare per i personaggi e assegna uno strumento ad ogni personaggio, ma chiaramente qua all'interno
di una partitura orchestrale completa si sente emergere man mano questi elementi he sono più di uno
strumento perchè, per esempio, in alcuni momenti specie nella scena della gola del lupo viene
rappresentato proprio Caspar è rappresentato proprio da un insieme di timbri e poi il personaggio di
Samiel parlando ha un tessuto sonoro sotto di lui cioè lui parla ma l'orchestra commenta il suo discorso
quindi c'è anche nel personaggio di Samiel questa attribuzione di caratteristiche timbriche .

- Quindi l'elemento del sovrannaturale è un elemento che rende diverso il Romanticisco italiano da quello
tedesco?

In qualche modo si, il sovrannaturale ma ancora di più il pauroso cioè il pauroso legato al sovrannaturale
quindi il diavolo in sostanza, perchè può esserci anche il sovrannaturale buono cioè Dio e gli angeli quindi
è quel sovrannaturale cattivo che è tipico, il diabolico.

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