"La caratteristica piú significativa del gioco è di essere un atto libero, almeno per l’uomo adulto. Inoltre il gioco si differenzia dalla vita normale
come lo scherzo dalla cosa seria, anche se a volte esso viene preso molto sul serio. "
Charles Darwin, nel saggio "L'origine della specie", afferma che l'evoluzione opera una
continua selezione, premiando le parti del corpo e i comportamenti utili alla sopravvivenza e alla
continuità della specie e abbandonando ciò che non serve. Possiamo allora chiederci perchè la
nostra specie è oggi ossessionata dallo sport considerando gli alti costi e la scarsa utilità? Quali
possono essere i vantaggi dal punto di vista evoluzionistico, qual'è la motivazione inconscia che
induce a considerare una qualsiasi attività sportiva come ragione di vita?
Per comprendere alcune ragioni che spingono a praticare uno sport è necessario fare un breve
excursus sul perchè il cucciolo d'uomo "gioca". Lo storico e antropologo Johan Huizinga nel suo
libro "Homo ludens", afferma che il gioco entra in tutto quello che facciamo; per quanti sforzi faccia
per essere serio, l'uomo è un animale molto giocherellone. "L'uomo giocoso" ha bisogno
dell'attività ludica per crescere e maturare le proprie qualità intellettive, fisiche e per creare le
premesse di una vita sociale con ruoli e gerarchie precise.
IL GIOCO
L'essere umano ha un lungo periodo di sviluppo psicofisico, durante il quale cerca di uscire
dalla dimensione di "piccolo animale" per pervenire a quella di individuo autonomo. Durante queta
fase di maturazione il gioco, che a prima vista può sembrare un'attività ricreativa, è invece una
necessità che ritroviamo in tutti gli animali, fondamentale per lo sviluppo psicofisico.
Gran parte dei neurobiologi sostiene che la la maggiore intelligenza dei mammiferi rispetto ad altri
animali dipenda proprio dalla loro capacità di giocare. L'attività ludica, secondo gli etologi, è un
mezzo che consente ai cuccioli di esplorare l'ambiente in cui vivono, è utile per acquisire le abilità
necessarie per la caccia, la difesa e per una più nitida coscienza di se stessi. Il bambino non si
differenzia molto dagli altri cuccioli di animali: con le corse, i salti, i lanci apprende la coordinazione
motoria, impara a lottare, a difendersi, a scappare, l'ambiente circostante e quindi se stesso, ma
soprattutto a individuare ed apprezzare i valori di quelli che vivono con lui e stabilire il proprio
ruolo nel gruppo sociale.
Il gioco non è solo una fase importante della crescita, è anche un'esperienza piacevole, divertente
e appagante. Un neurobiologo sostiene che il gioco è una delle fonti principali di gioia sia per gli
animali che per gli uomini. Sembra, infatti, che il desiderio di giocare rientri in quelle attività
regolate dalla zona arcaica del nostro cervello, cioè innate e di forte impatto emotivo. Con il gioco i
bambini si preparano ad un processo che durerà per tutta la vita: la competizione.