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Emilio Romagnoli
ASSAM
Coordinamento Scientifico
Prof. Giovanni Riva
g.riva@univpm.it
Per informazioni
Emilio Romagnoli
ASSAM - Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche
Trasferimento dell’Innovazione, Comunicazione e Progetti Comunitari
via Alpi, 2 - 60100 ANCONA - Tel. 071 808216
e- mail: romagnoli_emilio@assam.marche.it
Premessa.................................................................................................5
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Premessa
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1. La Tab. 1.1 - Tempi indicativi di permanenza nel digestore della sostanza organica in
Idrolisi
Fase 1:
Agiscono sulle macromolecole biodegradabili
(Penicillium, Aspergillus,
trasformandole in molecole più semplici.
Rhizopus)
Utilizzano i composti organici semplici, derivanti
Fase 2: Fermentazione
Glicerolo e Gruppi
Batteri acidogeni dall’azione dei batteri idrolitici, producendo acidi
Tempo di permanenza
Zuccheri acidi grassi subproteici
organici a catena corta.
ANAEROBICA
DIGESTIONE
Metanogenesi
Metano CO2 Ammoniaca, viene liberato in fase di gas (grazie alla sua scarsa
(50 - 80%) (50 - 20%) Ammine, Batteri metanigeni2
BIOGAS
Fase 3:
Azoto, (Methanobacterium, solubilità in H2O); la CO2 partecipa alle reazioni in
Mercaptani Methanococcus, relazione all’equilibrio con i carbonati presenti.
H2S, H2
Indolo, Methanosarcina) Acetoclastici
Scatolo
t Dal metabolismo dell’acido acetico producono
CH4 e CO2.
DIGESTATO 1 I tempi di permanenza sono validi in processi di codigestione con una prevalenza di sottoprodotti e reflui
zootecnici; in presenza di sole biomasse vegetali i tempi sono significativamente più alti (anche più del doppio).
2 La temperatura ottimale per velocizzare la produxione di metano, e quindi minimizzare i tempi di
ritenzione, è compresa tra 35 e 55° C; al di sotto dei 10° C l’attività è molto ridotta, mentre a temperature
8 superiori ai 65° C si ha la morte delle cellule. 9
La sostanza organica viene quindi degradata liberando biogas, vettore energetico
2. Le
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2.1 I reflui zootecnici Per i letami (tab. 2.2), in virtù del loro elevato contenuto in sostanza secca, si
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2.2 Le biomasse da colture dedicate Nella figura 2.2 è riportata una schematizzazione del processo di DA relativo alle
Nella tabella 2.3 si osserva che la percentuale di solidi volatili delle colture 2.3 I sottoprodotti ed i rifiuti
dedicate presenta valori di 10-15 punti percentuali superiori ai reflui zootecnici;
ciò è chiaramente dovuto al fatto che si tratta di matrici organiche vergini e non I sottoprodotti (SCHEDA 1 a pag. 16) che si possono usare convenientemente in
predigerite dagli animali durante la loro alimentazione in relazione alla loro codigestione in un processo di DA sono molteplici. Esistono esperienze consolidate di
capacità di assimilazione dei nutrienti. impianti per la produzione di biogas dalla frazione organica dei rifiuti inseriti nei siti di
trattamento degli stessi. Per quanto riguarda il settore agricolo, però, l’interesse è più
COLTURE DEDICATE: PRO e CONTRO relativi al loro utilizzo nei processi di DA propriamente orientato a quegli impianti che utilizzano, per ragioni differenti4,
sottoprodotti e/o rifiuti del comparto agroindustriale che possono essere inseriti, più
PRO CONTRO
opportunamente, all’interno di filiere agroenergetiche.
- Uso in opportune miscele, ai fini della standardizzazione - Aleatorietà del costo di opportunità per le notevoli fluttuazioni
delle caratteristiche delle matrici in ingresso nel reattore nei del mercato delle materie prime; Nella tabella 2.4 sono riportate alcune delle numerose biomasse che derivano dai
processi di codigestione; - Necessità di pretrattamenti e di attrezzature adatte allo scopo; processi di lavorazioni dei prodotti agricoli; nella tabella 2.5, invece, sono presenti
- Colture diffuse e/o di facile inserimento e adottabilità - Possibile formazione di croste flottanti;
nell’azienda agraria; - Aumento del digestato da gestire e quindi del carico di azoto alcune matrici inquadrate nell’ambito della normative sui rifiuti per le quali esistono
- Reperibilità in ambiti territoriali limitrofi; da smaltire per unità di superficie. esperienze di utilizzo in codigestione. Dalle tabelle si nota come gli scarti di lavorazione
- Aumento delle rese in biogas per unità di volume di reattore;
- Relativa facilità di stoccaggio;
dell’agroindustria, analogamente alle biomasse dedicate, possono presentare delle
- Creazione di possibilità di sbocco più agevole per il digestato, percentuali di solidi volatili mediamente più alte rispetto a reflui e deiezioni zootecniche.
quando I suoli da cui derivano le colture dedicate fanno parte
dell’impresa bioenergetica. 4 Le ragioni sono fondamentalmente due: l’abbattimento del costo di produzione del biogas e l’aumento
delle rese energetiche.
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Tab. 2.4 - Valori di riferimento di sostanza secca, solidi volatili e azoto di alcuni Nella figura 2.3 è riportata una schematizzazione del processo di DA relativo alle
SOTTOPRODOTTI E RIFIUTI:
PRO e CONTRO relativi al loro utilizzo nei processi di DA
PRO CONTRO
- Abbattimento del costo di produzione del biogas; - Difficoltà di gestione e di stoccaggio;
- Aumento delle rese in biogas per unità di volume di reattore. - Aumento della complessità gestionale;
- Necessità di pre-trattamenti o post-trattamenti e delle
attrezzature adatte allo scopo;
- Possibile formazione di croste flottanti;
- Aumento del digestato da gestire e quindi dell’ azoto.
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SCHEDA 1 - Sottoprodotti
3. La gestione del processo di DA
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Altri equlibri, anche se meno rilevanti, sono utili per un efficiente processo di DA;
4. Il biogas e le caratteristiche metanigene
concentrazione di acido acetico nell’unita di sufficientemente sensibili per Quindi il biogas ottenuto dal processo di DA, sebbene caratterizzato da un potere
volume (mg/l), è dipendente da qualità e quantità monitorare il sistema. Il rapporto
delle matrici in ingresso e dall’equilibrio tra AGV/Alcalinità assume una
calorifico minore rispetto al metano puro, può essere destinato a numerosi utilizzi:
(AGV)
batteri acidogeni e metanigeni. valenza di tipo diagnostico, riscaldamento, trazione meccanica ed energia elettrica.
Ci si basa sul confronto tra valori di successive mettendo in relazione la capacità La formazione di biogas è un fenomeno che si può instaurare anche in condizioni
misurazioni che non devono assumere del sistema di produrre “acidità” e non controllate, purché vi sia assenza di ossigeno; questo avviene ad esempio
cambiamenti repentini. quella di produrre “alcalinità” per nelle discariche in cui viene depositato materiale organico.
effetto della evoluzione della La dispersione di biogas in atmosfera contribuisce all’effetto serra, poiché il
Indica la capacità del processo di accettare digestione delle molecole con
conseguente produzione di
metano in esso contenuto incide in maggior misura su tale fenomeno rispetto alla
protoni [H+] e viene normalmente espressa in
concentrazione di carbonato di calcio (CaCO3). Il ammoniaca e ceneri. Valori del CO2 che si produrrebbe con la sua combustione9. Questo aspetto costituisce un
sistema tampone, che è alla base dell’equilibrio rapporto totale intorno a 0,3 ulteriore motivo per evitare l’emissione del combustibile nell’ambiente.
Alcalinità
in grado di far fronte alla riduzione del pH per indicano una attività stabile del Il potere calorifico del biogas varia tra 10 e 27 MJ/m3 in funzione, ovviamente, del
effetto degli acidi grassi volatili prodotti, è dato processo di DA. contenuto di metano nel biogas. In tabella 4.1 sono riportati i valori di potere
dall’ammoniaca originata dalla degradazione di calorifico inferiore di diversi combustibili messi a confronto con il biogas.
proteine e amminoacidi e dal bicarbonato (HCO3)
che si produce dalla dissoluzione della CO2 nel
substrato.
comunque importante per il contributo dato alla capacità tampone del sistema.
E’ possible indicare dei livelli di concentrazione che ne inquadrano l’azione:
- NON TOSSICA a 200 - 1.500 mg/l;
- A volte INIBENTE (con pH sotto 7,4) a 1.500 - 3.000 mg/l; 8 In condizioni standard, di 0°C e 1 bar di pressione, si ha che per ogni grammo di COD (chemical oxygen
- Sempre INIBENTE a valori > di 3.000 mg/l. demand - domanda chimica di ossigeno) distrutto si producono 0,35 litri di CH4, da cui va detratta una
percentuale stimabile intorno al 5% pari all’energia utilizzata dalla massa microbica per la propria
I parametri visti in precedenza ne determinano il valore, che dovrebbe posizionarsi crescita cellulare. Inoltre, dato che temperature (T) e pressione (P) sono normalmente differenti da quelle
standard, il valore di 0,33 (0,35x0,95) deve essere corretto moltiplicando per (273 + T)/273 e dividendo
pH
20 21
Tab. 4.1 - PCI di alcuni combustibili gassosi a confronto con il BIOGAS gestionale del processo di DA con la conseguenza che tali matrici risultano poco
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5. Tipologie impiantistiche e alcuni esempi
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aggiunta di acqua (liquami vari e/o acqua di processo, ricircolata dal digestore consente di contenere la perdita di sostanza organica biodegradabile utile alla
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Digestione a semi-secco (semi-dry) Processi Batch
ottimale di digestione.
Percolato
Un’altra tipologia impiantistica, utilizzata nella digestione semi-dry, prevede il
reattore cilindrico orizzontale, con sistema di rimescolamento, coibentato ed Substrato
operante in mesofilia e/o termofilia (fig. 5.3). Tale reattore viene usato, in particolare,
quando si digeriscono miscele di biomasse a più alto tenore di sostanza secca. Pavimento riscaldato
Biogas
serre abitazioni
cogeneratore
matrici liquide Nel processo “con percolazione” il reattore in cui avviene la digestione è
(liquami zootecnici)
calore/ biogas
calore/
elettricità biogas accoppiato ad un contenitore per la raccolta e il riscaldamento del percolato, che
elettricità
viene poi ricircolato.
Nel processo “senza percolazione” si utilizza un sacco di plastica laminare, come
quelli comunemente adottato per l’insilamento dei foraggi, che viene riempito
fermentatore EUCO postfermentatore COCCUS vasca digestato con una miscela di substrato fresco e di materiale già digerito come inoculo e
appoggiato ad un fondo riscaldato e isolato durante il processo fermentativo.
Anche se dal punto di vista tecnologico questi sistemi risultano semplici e robusti,
alcuni problemi possono derivare dall’intasamento dei fori di ricircolo del
matrici solide campo di mais utilizzo come ammendante agricolo
percolato presenti sul fondo del reattore.
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Tipologie impiantistiche e alcuni esempi di impianti
Tab. 5.2 - Parametri e rese dei principali tipi di processo di DA - Nessun bisogno di miscelatori interni al reattore; - Matrici con basso tenore in sostanza solida (<
Parametri di processo Rese di processo - Robustezza e resistenza ad inerti pesanti e 20%TS) non possono essere trattati da soli;
plastiche; - Minima possibilità di diluire sostanze inibitorie e
Velocità di produzione
Produzione speciica di
Contenuto di CH4 in
Presenza di S.T. in
Produzione biogas
Carico organico
- Bassa perdita di sostanza organica biodegradabile - Elevati costi di investimento a causa degli
biomassa
Grado di
di biogas
nei pretrattamenti; equipaggiamenti utilizzati per il trattamento.
biogas
biogas
HRT
Tipo di DRY - Elevati OLR applicabili;
processo - Resistenza a picchi di concentrazione di substrato
o sostanze tossiche;
- Pre-trattamenti minimi e più economici;
- Ridotti volumi dei reattori;
kg m3/t - Ridotto utilizzo di acqua fresca;
% die m3/kg S.V. m3/m3 die % %
SV/m3/die biomassa - Minime richieste di riscaldamento del reattore.
WET 10 - 15 2-6 10 - 30 100 - 150 0,4 - 0,5 5-6 50 - 70 50 - 75 - Tecnologicamente semplice; - Può subire intasamenti;
SEMI-DRY 15 - 25 8 - 18 10 - 15 100 - 150 0,3 - 0,5 3-6 55 - 60 40 - 60 - Robusto; - Rischi di esplosività durante la fase di
- Affidabilità di processo; caricamento del reattore;
DRY 25 - 40 8 - 10 25 - 30 90 - 150 0,2 - 0,3 2-3 50 - 60 50 - 70
- Economico; - Rese di biogas ridotte a causa dell’incanalamento
BATCH
- Ridotto utilizzo di acqua. nel corpo del reattore;
Tab. 5.3 - Principali vantaggi e svantaggi dei processi di DA descritti - Minimi OLR applicabili;
- Elevata necessità di superficie (confrontabile con
PROCESSI
VANTAGGI SVANTAGGI il compostaggio).
di DA
- Buona conoscenza ed esperienza nel campo del - Corto-circuitazione idraulica;
processo; - Fasi separate di materiale galleggiante e pesante;
- Applicabilità in co-digestione con matrici liquide - Abrasione delle parti meccaniche dovuta alla 5.2 Aspetti gestionali degli impianti
ad alto contenuto in sostanza organica; presenza di sabbie ed inerti;
- Diluizione dei picchi di concentrazione di - Pre-trattamenti di preparazione del rifiuto complessi; In termini generali, un impianto di utilizzo di biogas presenta problemi ricorrenti
substrato e/o sostanze tossiche influenti il - Forte sensibilità ad eventuali shock per la di manutenzione in conseguenza di alcune cause principali:
reattore; presenza di sostanze inibitorie e carichi organici • Corrosività del biogas. È dovuta alla formazione di acido solfidrico durante
WET - Spese ridotte per i sistemi di pompaggio e variabili che entrano in contatto intimo con la
miscelazione, ampiamente diffusi sul mercato. biomassa;
la fermentazione anaerobica. La corrosione interessa sia le parti a diretto
- Perdita di sostanza volatile biodegradabile nel contatto con il gas (tubazioni, contatori, gasometro, parte emersa del reattore,
corso dei pretrattamenti; bruciatori, caldaie, cogeneratori) che l’intera area dell’impianto. Le perdite di
- Elevati costi di investimento a causa degli gas, infatti, mettono a dura prova la vita di componenti metallici non
equipaggiamenti utilizzati per i pre-trattamenti e sufficientemente protetti. È preferibile, pertanto, l’uso, laddove possibile, di
per i volumi dei reattori; materiali poco o non attaccabili dall’idrogeno solforato11.
- Produzione di elevate quantità di acque di processo.
Inoltre particolare attenzione deve essere posta agli impianti elettrici12. Nel
- Semplicità dei sistemi di pompaggio e miscelazione; - Accumulo di materiali inerti sul fondo del caso in cui si debbano proteggere macchine costose, quali grandi generatori di
- Possibilità di trattare scarti da raccolta reattore e necessità di scaricarli;
differenziata senza particolari pre-trattamenti; - Abrasione delle parti meccaniche;
vapore o cogeneratori, si possono inserire sulla linea filtri specifici per la
- Diluizione dei picchi di concentrazione di substrato - Pre-trattamenti complessi per matrici indifferenziate; rimozione dell’idrogeno solforato.
o sostanze tossiche; - Sensibilità ad eventuali shock per la presenza di • Formazione di condensa nelle tubazioni del biogas. Tale fenomeno è
-Spese ridotte per di sistemi di pompaggio e sostanze inibitorie e carichi organici; dovuto al fatto che il biogas, alla temperatura di processo (in genere superiore
miscelazione. - Perdita di sostanza volatile biodegradabile nel alla temperatura ambiente), è saturo di acqua. Pertanto le tubazioni del gas
SEMI-DRY
corso dei pretrattamenti delle matrici devono essere posizionate sempre in leggera pendenza, evitando sacche e, in
indifferenziate;
- Elevati costi di investimento a causa degli 11 Deve essere evitato l’uso di alluminio, rame e ferro non protetti.
equipaggiamenti utilizzati per i pre-trattamenti e 12 Il quadro elettrico dell’impianto deve essere posizionato in un locale il più lontano possibile da fonti di
per i volumi dei reattori; biogas. I cogeneratori devono essere posizionati in un locale separato e ventilato ed essere senza parti
corrodibili. Le giunzioni elettriche in zone prossime all’impianto di biogas devono essere stagne e in
- Produzione di elevate quantità di acque di
esecuzione antideflagrante.
processo.
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tutti i punti bassi delle tubazioni, si deve prevedere un serbatoio di accumulo
6. La
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La quasi totalità delle applicazioni presenti nel panorama nazionale è rappresentata fisse o mobili, energia frigorifera, termica a bassa temperatura, o vapore) e le
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7. La Fig. 7.1 - Percentuale di impianti a biogas in Italia distinti per tipologia di matrice
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di origine agricola (poche unità) sono in filiera con il settore zootecnico. Da Per quanto riguarda l’alimentazione dell’impianto con biomassa di origine
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Tab. 7.2 - Resa unitaria e caratteristiche del sorgo insilato Tab. 7.4 - Principali indici economici
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8. Fattori ragioni di tale integrazione fanno capo a diversi aspetti, tra cui si segnalano:
Ulteriori stimoli allo sviluppo della DA potrebbero derivare da alcuni interventi in DIGESTIONE calore
ANAEROBICA
ambito normativo, e applicando modifiche tecnico-organizzative.
BIOGAS Cogenerazione
Tra le prime si potrebbe segnalare:
energia
- Procedure più semplificate (vedere la mole di normativa riportata in Allegato
1), più chiare e praticabili per l’allacciamento alla rete nazionale e in generale Disidratazione
- Consentire, dal punto di vista autorizzativo, un più agevole uso sia di alcuni Purificazione aria
sottoprodotti in codigestione con reflui zootecnci che del digestato finale che Raffinazione
ne deriva; Acqua
in
- Una più costante e chiara politica nazionale di incentivazione (vedi caso Aria purificata COMPOST eccesso
Germania);
- Una più omogenea azione amministrativa e procedurale tra le regioni. 17 Si ricorda che in Italia la maggior parte degli impianti usa motori con potenza inferiore a 100 kWe, con
conseguenti ridotti rendimenti elettrici (ɳe).
Da un punto di vista più tecnico-organizzativo sarebbe opportuno perseguire 18 Si ricorda inoltre che il digestato soggiace alle normative ambientali di utilizzo che prevedono lo
un’integrazione del processo di DA con il processo di compostaggio (fig. 8.1). Le stoccaggio (120-180 gg.) per poterlo utilizzare sui suoli in tempi e condizioni pedoclimatiche idonee, e
con maggiori perdite di azoto sia per volatilizzazione che per lisciviazione.
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Allegato 1 - Riferimenti normative della filiera del biogas Permesso di costruire del Comune
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Prevenzione infortuni e sicurezza Bibliografia
Bibliografia
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