PETRONIO PIETRO
ELABORATO VALIDO PER GLI ESAMI DI STATO IL CICLO (ai sensi dell’O.M. 53 del 3
marzo 2021)
condizioni operative e lo schema di processo. Inoltre associare una tecnica analitica quantitativa atta
-BIOTECNOLOGIE 1
-PRODUZIONE DI BIOETANOLO 4
-PREPARAZIONE DELL’INOCULO 4
-BOD 6
-METODO DI WINKLER 7
-SAGGIO DI GRIESS 8
-RETTA DI TARATURA 9
BIOTECNOLOGIE
biochimiche
processo di fermentazione:
NUTRIENTI: sostanze aggiunte al substrato per dare apporto di elementi nutritivi, che
tecniche di sterilizzazione: per la sterilizzazione del brodo di fermentazione si possono usare due
calore.
Nel primo caso il liquido viene aspirato tramite un iniettore alimentato dallo stesso vapore di
riscaldamento, consentendo così una perfetta miscelazione delle due correnti. Quindi la miscela
espansione, si ottiene una diminuzione di pressione e una parziale vaporizzazione che raffredda il
brodo prima della sua utilizzazione del fermentatore. Quando il liquido non contiene solidi in
scambiatori di calore.
Il liquido entra in un primo scambiatore, dove viene preriscaldato a spese del liquido uscente dal
secondo scambiatore, entra nel secondo scambiatore dove viene portato alla temperatura di
sterilizzazione grazie ad una corrente di vapore. Dopo un certo tempo di permanenza alla
fondamentale per la buona riuscita di un processo biotecnologico Si può avere un inquinamento del
apparecchiature prima del ciclo di lavorazione viene effettuata per via termica iniettando vapore a
120°C nel reattore e in tutte le tubazioni. Tutti i microrganismi vivono bene entro un range di
temperatura ottimale, per cui, a temperature basse, il loro metabolismo viene bloccato, mentre ad
microrganismi impegnati sono di tipo aerobico. L’aria può contenere microrganismi, principalmente
costituiti da muffe e batteri. La filtrazione viene realizzata facendo passare l’aria prima attraverso
un prefiltro che elimina tutte le particelle. La fase successiva di completa sterilizzazione viene
effettuata facendo passare l’aria attraverso uno strato filtrante che può essere costituito da
enzimi e tecniche di immobilizzazione: gli enzimi sono una particolare classe di proteine che
secondo una sequenza di operazioni. Il primo passo è la distruzione della cellula, che può essere
effettuata con metodi chimici o fisici. La seconda tecnica si realizza con l’enzima lysozyma. La
reattori e sistemi di controllo: I bioreattori devono presentare una serie di funzioni e dispositivi tali
dell’ossigeno nei processi aerobici,Il controllo del pH, L’aggiunta di nutrienti e reagenti durante il
processo inoltre per mantenere le condizioni di sterilità, si lavora a pressione leggermente superiore
a quella atmosferica.
reattori per enzimi immobilizzati:Il reattore discontinuo può operare anche con enzimi e cellule
catalizzatore biologico.si possono avere reattori che realizzano un flusso a pistone o reattori a letto
fluido.
reattore batch:è un reattore discontinuo in cui dopo l’inizio della reazione non si ha più scambio di
materia con l’esterno. Può essere modificato in reattore FED-BATCH, in cui si introducono
nutrienti anche dopo l’inizio della reazione. Se il processo è aerobico è necessario comunque
recupero dei prodotti: All’uscita del reattore, sia continuo che discontinuo, il prodotto si trova nel
brodo di coltura ad una concentrazione piuttosto bassa e miscelato con i microrganismi e con
eventuali sospensioni solide.La prima operazione sul brodo ha l'obiettivo di separare le particelle
solide dalla fase liquida. La fase successiva è quella di separazione delle cellule che viene effettuata
con le consuete apparecchiature di separazione solido-liquido. Il prodotto del processo può essere
intracellulare o extracellulare
PRODUZIONE DI BIOETANOLO
CH2=CH2+H2O⇆CH3-CH2-OH
Avviene alla temperatura di 300°C ed alla pressione di 68 Bar, catalizzata da acido fosforico con
I microrganismi più utilizzati nella produzione di bioetanolo sono alcuni lieviti come il
impiegate materie prime contenuti saccarosio, amidacee o cellulosa. Altri elementi necessari sono
fosforo, zolfo, ossigeno. Il processo anaerobico deve essere fornito per la sintesi di acidi grassi. Per
concentrazioni di ossigeno superiori a quella limite la produzione di etanolo viene inibita dal
cosiddetto “Effetto di pasteur” che comporta l’ossidazione del glucosio attraverso il ciclo di Krebs.
crescendo per trovare risposte al problema del riscaldamento globale.Il bioetanolo, può essere
PREPARAZIONE DELL’INOCULO
La preparazione dell inoculo di lieviti si realizza a partire da colture pure selezionate che vengono
messe in coltura per ottenere, attraverso successioni di stadi, volumi crescenti di coltivazione. Si
parte dalla coltura originaria ottenendo un volume di 20 litri di mosto che viene successivamente
posto in una serie di tre tini di coltivazione a volume crescente . Ciascun tino viene alimentato con
il mais viene inizialmente macinato in corrente d’acqua nel mulino P1. La pasta così ottenuta viene
conservata nel polmone D1 da dove passa alla cottura in bollitore continuo D2, riscaldato con
vapore diretto. Nel bollitore si raggiungono temperature di circa 175°C a pressione di 2 bar, con un
tempo di permanenza di circa 5 minuti. Con questa operazione gli amidi, presenti nel mais, si
gonfiano fino a scoppiare formando un gel. La temperatura viene abbassata, prima per passaggio
nella camera di flash D3 e successivamente per raffreddamento con acqua nello scambiatore E1. al
gel ottenuto vengono aggiunti enzimi amilasi presenti nel malto, ottenuto dalla germinazione
dell’orzo. Questi enzimi hanno lo scopo fondamentale di catalizzare l’idrolisi dell’amido per
ottenere prima maltosio ed infine glucosio. La reazione avviene in un miscelatore tubolare R1 con
un tempo di permanenza di pochi minuti alla temperatura di non oltre 60°C, temperatura limite
sopra la quale si attiverebbe l’enzima. A questo punto può essere aggiunta una portata di riciclo
proveniente dalla coda dell’impianto, costituito dal brodo di coltura privato dell’alcol prodotto.
Oltre al recupero del glucosio non trasformato, il riciclo consente di abbassare il pH e di fornire i
nutrienti ai lieviti. La miscela ottenuta insieme ai lieviti viene ulteriormente raffreddata , per
passaggio attraverso serpentina ad acqua E2, e introdotta al fermentatore R2, dove si abbassa il pH
ai valori ottimali, 4.8\5, con acido solforico diluito , mentre la temperatura viene controllata in
maniera che non superi i 32°C. Dal fermentatore esce il brodo di fermentazione contenente alcol ad
una concentrazione massima dell’11%, che procede quindi verso la sezione di purificazione e
rettifica, costituita da 3 colonne di distillazione. La prima C1, che funziona come colonna di
trasformato che in parte viene riciclato a valle del reattore R1. Il prodotto di testa della colonna di
strippaggio è costituito da una corrente di vapore contenente acqua, alcol e aldeidi, dove queste
ultime sono i sottoprodotti del processo di fermentazione. Questa corrente procede verso una
seconda colonna di purificazione C2, dove vengono separati eventuali bassobollenti della testa,
acqua dal fondo della colonna ed una corrente ricca di etanolo che esce come taglio laterale.
L'ultima colonna C3 separa dal fondo acqua, e dalla testa, alcol etilico al 95%
gas-liquido che dipende dalla temperatura e dalla pressione. Quando nelle acque è presente un
carico inquinante biodegradabile i batteri, presenti naturalmente nell’acqua, danno vita a fenomeni
di degradazione della sostanza organica e durante tale attività aerobica essi utilizzano l’ossigeno
BOD
Il test del BOD riproduce in laboratorio gli stessi fenomeni che si verificano in un corso d'acqua
Infatti ad opera dei batteri, presenti naturalmente nell'acqua, avvengono i fenomeni di degradazione
della sostanza organica. In natura ci sarebbero anche reazioni di degradazione anaerobica, ma quelle
che utilizzano O2 e che vanno a pesare sul BOD sono quelle aerobiche, quindi, per la misura del
Durante l'attività aerobica di degradazione i batteri aerobi utilizzano l'O2 disciolto nell'acqua; dalla
diminuzione del tenore di O2 si può allora risalire alla quantità di materia organica presente che
Per assicurare che tutte le altre condizioni siano uguali, in ogni campione d’acqua da analizzare
viene inoculata una quantità molto piccola di microrganismi. L'inoculo consiste solitamente in
fanghi attivi diluiti opportunamente con acqua deionizzata. Il test viene svolto al buio (per impedire
che si sviluppino processi fotosintetici che generino O2) a una temperatura di 20 °C e per un periodo
di tempo determinato, della durata di solito di 5 giorni (120 ore).Possono, però essere svolti test
anche di durata differente. In questo caso il valore del BOD deve essere indicato con il relativo
pedice: per esempio per un BOD analizzato dopo 8 giorni (192 ore) dalla sua preparazione si
scriverà BOD 8, per un BOD analizzato dopo 12 giorni (288 ore) dalla sua preparazione si scriverà
BOD 12, mentre il tempo standard di riferimento è di 5 giorni (120 ore), quindi il BOD scritto senza
METODO DI WINKLER
è utilizzato per la sua accuratezza e per la facile attuazione si basa su una titolazione iodometrica.
Un sale di manganese(II), generalmente MnSO4 viene aggiunto a un volume noto del campione;
successivamente si aggiunge una soluzione basica per NaOH di ioduro di potassio. In tali
condizioni l’ossigeno presente ossida in manganese(II) a manganese(IV) che precipita come ossido
idrato di colore marrone. La reazione è piuttosto lenta per cui si deve agitare ripetutamente per
rendere la soluzione acida. A bassi valori di pH il biossido di manganese ossida lo ioduro a iodio A
questo punto si titola con una soluzione di tiosolfato standardizzata usando, come indicatore, la
salda d’amido che viene aggiunta in prossimità del punto finale e che varia la sua colorazione da blu
a incolore. Nella reazione il tiosolfato viene convertito in tetrationato mentre lo iodio viene ridotto a
ioduro
presente in forma organica, ammoniacale, nitrosa e nitrica. Per ciascuna di queste forme esistono
limiti massimi di concentrazione prevista dalla legge ai fini della potabilità.Ad eccezione che per
l’azoto nitrico, la presenza di queste sostanze nelle acque è quasi esclusivamente di origine
sostanze organiche azotate provenienti da rifiuti animali e dalla decomposizione degli animali
stessi.
SAGGIO DI GRIESS
L’acido solfanilico viene diazotato dai nitriti presenti nelle acque, dando luogo ad un
Procedimento
ppm e si diluisce fino a circa 50 ml con acqua distillata.Per il bianco vengono aggiunti direttamente
vengono introdotti:
-1 ml di reattivo contenente l’acido solfanilico, agitando bene e attendendo tra 5 e max 10 minuti.
100 ml.
Dopo aver atteso per circa 15 minuti, si effettuano le letture di assorbanza a 520 nm, rispetto alla
RETTA DI TARATURA
-si prepara una soluzione standard concentrata dell’analita e, se necessario, una soluzione standard
diluita.
-si prepara una serie di standard di lavoro diluendo lo standard concentrato o diluito in matracci
tarati. quando è possibile, le concentrazioni degli standard devono essere tali che la risposta dello
strumento sia lineare per tutti: diversamente, si deve preparare una curva di taratura(che avrà
andamento non lineare). A questi standard si aggiungono tutti i reagenti necessari per eliminare le
possibili interferenze o per provocare la risposta strumentale in condizioni ottimali e infine si porta
-si prepara il bianco reagenti una soluzione che contiene tutti i reagenti previsti tranne l’analita
-si prepara l’apparecchio per la misura nelle condizioni analitiche più favorevoli, ottimizzando tutte
le variabili operative;
- si registrano le risposte strumentali di ogni soluzione standard di lavoro e del bianco reagenti,
-si registrano le risposte strumentali di ogni soluzione standard di lavoro e del bianco reagenti,
-si costruisce un grafico di taratura ponendo in ascissa la concentrazione degli standard, o una sua
elaborazione matematica, e in ordinata la relativa risposta strumentale cui è stata sottratta la risposta
per il bianco reagenti; se il grafico è rappresentato da una retta , la relazione teorica che lega
l’assorbanza alle concentrazioni(legge di beer) prevede che la retta passi per lo zero e dato che
l’assorbanza del bianco reagenti è stata misurata e costituisce un punto sperimentale , si deve
inserire il punto 0,0 nel calcolo dell’equazione della retta, infine, in opportune condizioni, si può
adottare un modello statico che “forzi” la retta dei minimi quadrati a passare per l’origine;
- si prepara una soluzione del campione e si procede come per gli standard di lavoro. se la tecnica
strumentale non fornisce risposte lineari, si deve procedere in modo tale che la concentrazione della
soluzione campione sia minore della concentrazione dello standard più concentrato. così infatti si
.per rendere più accurate le misure. Si prepara anche un bianco campione, che contiene la soluzione
- si registrano le assorbanze relative alla soluzione del campione nelle stesse condizioni in cui sono
-si ricava la concentrazione dell’analita nella soluzione campione in base alla relativa assorbanza
alla quale è stata sottratta la risposta del bianco reagenti ed eventualmente del bianco