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FUGA

La Fuga ha una forma tipica, si suddivide in:


1) Esposizione: una voce espone, da solista, il SOGGETTO (Tema) in tonalità
d’impianto e continua con il CONTROSOGGETTO. Come inizia il
Controsoggetto, un’altra voce (superiore) inizia la RISPOSTA al soggetto,
che è il soggetto trasportato alle dominante. Tutte le voci da cui è formata
la Fuga espongono in successione Soggetto e Controsoggetto.
2) Divertimenti, sviluppi di soggetto e controsoggetto.
3) Stretti il soggetto si ripresenta esposto da tutte le voci, che però entrano a
distanza ravvicinata.
4) Pedale e coda conclusivi, non sempre presenti. Possono essere in
Dominante o più frequentemente in Tonica.
5) Le fughe vengono classificate in due grandi gruppi:
1) FUGHE TONALI quando la Risposta al Soggetto (come si è detto,
trasportata alla dominante) presenta alcuni intervalli diversi dal
soggetto (per es. nella Risposta c’è una 5° invece di una 4°).
2) FUGHE REALI quando la Risposta al Soggetto (che viene inevitabilmente
trasportato alla Dominante in quanto questo rientra nello schema
compositivo della fuga), nell’ambito del trasporto presenta però gli identici
intervalli presenti nel soggetto.

FORMA SONATA
La Forma Sonata ha una struttura tipica, che si definisce bitematica (in quanto ha
2 temi) e tripartita (in quanto è suddivisa in 3 parti).
Per creare più possibilità di contrasto e quindi di dialogo e di sviluppo, i 2 temi
sono diversi oltre che nella tonalità anche nella struttura, il 1° in genere è più
ritmico, il 2° è più melodico cromatico.
1° Parte: Esposizione (vengono esposti i 2 temi):
1° TEMA in Tonica (tonalità di Impianto), può essere in Maggiore o in minore.
I 2 temi sono collegati da un ponte (modulante) che modula dalla
Tonica alla Dominante, o dalla Tonica al relativo Maggiore, a
seconda della natura del 2° tema.
2° TEMA alla Dominante, ma se la tonalità di impianto è in minore, il 2° tema
può essere al relativo Maggiore, il 2° tema è quindi sempre in Maggiore (la
Dominante infatti è sempre maggiore,sia nel modo minore che nel
maggiore)
CODA di chiusura alla Dominante.
2° parte: Sviluppo vengono sviluppati uno o entrambi i temi o parti di essi.
3° parte: Ripresa i 2 temi vengono ripresentati:
1° TEMA come all’inizio, in Tonica (tonalità di Impianto)
I 2 temi sono di nuovo collegati da un ponte (diversamente da prima
però non è modulante) perché resta nell’ambito della Tonica.
2° TEMA trasportato alla Tonica, in modo da finire il brano nella tonalità di
impianto.
Alla fine della Ripresa può esserci una coda conclusiva, ovviamente
sempre alla Tonica
Quindi mentre nell’esposizione il 2° tema è in tonalità diversa da quella di
impianto, per fornire spunto dinamico alla continuazione del brano, nella ripresa
(nel finale), è trasportato nella tonalità di impianto per dare senso conclusivo.
SI È MANTENUTA QUI LA DIZIONE (TIPICAMENTE IN USO) DI 1° E 2° TEMA, MA
PIÙ MODERNAMENTE SAREBBE MEGLIO PARLARE DI 1° GRUPPO TEMATICO E 2°
GRUPPO TEMATICO, in quanto il tema
raramente si presenta come una singola entità, ma è quasi sempre variamente
articolato.
OGGI SI TENDE ANCHE A USARE IL TERMINE TRANSIZIONE PIÙ CHE IL TERMINE
PONTE (CHE HA UN SIGNIFICATO MODULANTE); è il caso della ripresa, quando 1°
e 2° tema sono entrambi nella stessa tonalità (quella di impianto)e quindi non c’è
alcuna modulazione.

LA SOLITA FORMA
1) inizia con una SCENA seguita da un TEMPO DI ATTACCO, formati da recitativi
(accompagnati) e duetti principalmente in versi liberi con poche rime. Spesso
ci sono anche brevi cori.
2) 1° aria, TEMPO CANTABILE, in versi ,con metriche, rime e armonie
sofisticate, in TEMPO LENTO.
3) TEMPO DI MEZZO, analogo al punto 1, principalmente in versi liberi e poche
rime.
4) 2° aria, STRETTA O CABALETTA, in versi, con metriche, rime e armonie
semplici, in TEMPO VELOCE.

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