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Il sangue è formato
da una parte liquida, detta plasma
da una parte corpuscolata, costituita da cellule o frammenti di
cellule
GRANULOCITI:
neutrofili 55-70% (fagociti), acidofili 2-4
%(fagociti), basofili 0.5-1% (esocitosi eparina
e istamina)
AGRANULOCITI:
monociti ,linfociti
AGRANULOCITI
Cellule capaci di dividersi, non possiedono granuli
specifici.
MONOCITI
Costituiscono il 3-8% dei gl.bianchi
Sono le cellule più grandi del sangue.
Nucleo eccentrico e reniforme, citoplasma abbondante
Cellule mobili e fagocitarie
Richiamate dalla presenza di materiale necrotico
(spazzano i detriti cellulari derivanti dalla distruzione nei
tessuti in seguito ad infezione)e microrganismi invasivi
QUANDO ARRIVANO NEL TESSUTO CONNETTIVO MUTANO
IN MACROFAGI in grado di rilasciare citochine dopo
l’attivazione, coordinano le reazioni infiammatorie e
difensive e la riparazione tissutale.
LINFOCITI
rappresentano il 20-40% dei leucociti circolanti.
Sono cellule mobili
Entrano nel connettivo e nel tessuto epiteliale NON
FAGOCITANO.
In grande quantità negli organi e tessuti linfoidi e nella
linfa.
Sono responsabili dei meccanismi di difesa immunitaria
Originano nel midollo osseo (precursori) ma si
differenziano e maturano negli organi linfoidi centrali timo
(T) e midollo osseo (B e NK)
B e T presentano sulla membrana plasmatica RECETTORI
PER L’ANTIGENE i B creano milioni di cloni di se stessi.
LINFOCITI B
Cellule effettrici dell’immunità umorale o mediata da
anticorpi.
Quando attivati dallo specifico antigene, subiscono una
serie di divisioni cellulari formando PLASMACELLULE che
producono anticorpi (immunoglobuline) che si legano
all’antigene che li ha indotti.
Il legame antigene anticorpo facilita l’azione delle
cellule fagocitarie che distruggono l’antigene.
Gli altri linfo B differenziano in cellule B memoria.
Successive esposizioni delle cellule memoria allo
specifico antigene inducono una risposta più veloce e
maggiore (principio del vaccino).
LINFOCITI T
Sono cellule effettrici dell’immunità cellulo-
mediata, a differenza dell’immunità umorale
implica l’interazione diretta dei linfociti con
l’antigene di membrana della cellula estranea.
T-HELPER aiutano le altre cellule del S.I. ed i
macrofagi a svolgere le loro funzioni effettrici
T-CITOTOSSICI secernono sostanze che uccidono
le cellule bersaglio infettate
NK non presentano recettori per l’antigene ma
attaccano cellule infette già riconosciute dai
linfociti B
ORGANI EMOPOIETICI ED ORGANI
LINFOIDI NELL’ADULTO
Il termine EMOPOIESI si riferisce alla
formazione e alla maturazione degli
elementi corpuscolati del sangue a partire
dai loro precursori.
LA LINFOPOIESI linfociti B, T e NK
LA MIELOPOIESI processo che porta alla produzione di granulociti,
monociti, megacariociti-piastrine, globuli rossi maturi.
Il MIDOLLO OSSEO è un tessuto molle che occupa i canali delle ossa lunghe e la fascia
centrale delle ossa piatte. È formato da midollo osseo giallo e da un tessuto emopoietico
rappresentato dagli elementi precursori delle cellule ematiche midollo osseo rosso.
Due tipi di midollo osseo: il midollo osseo rosso (costituito principalmente da tessuto
mieloide) e il midollo osseo giallo (costituito soprattutto da tessuto adiposo che ne
determina il colore).
Globuli rossi, piastrine e la maggior parte dei leucociti sono prodotti nel midollo rosso,
alcuni leucociti si sviluppano nel midollo giallo.
Entrambi i tipi di midollo osseo contengono una grande quantità di vasi sanguigni.
Il midollo osseo rosso si trova principalmente nelle ossa piatte come il cranio, vertebre,
scapole, e nel tessuto spugnoso delle epifisi delle ossa lunghe, come il femore e l'omero.
Nel caso di una grave emorragia, l'organismo è in grado di riconvertire il midollo giallo in
quello rosso, al fine di incrementare la produzione delle cellule del sangue.
Sistema linfoide
Il sistema linfoide fa parte del sistema
circolatorio e del sistema immunitario;
comprende una rete di vasi linfatici che
trasportano verso il cuore un liquido chiaro
chiamato linfa.
Dal punto di vista funzionale possiamo dire che esistono 2 tipi di fibre muscolari: lente e veloci (o
rapide).
Le prime sono anche dette fibre rosse perché i muscoli in cui prevalgono si presentano di colore
rosso scuro, a causa dell'abbondanza in questo tipo di fibre di mioglobina e dell'elevato livello di
capillarizzazione. Si presentano inoltre ricche di mitocondri.
Hanno la caratteristica di avere una maggior quantità di alfa actinina e delle altre proteine a
costituire linee Z ed un'"impalcatura" sarcomerica più abbondante.
Le fibre veloci sono invece dette bianche perché i muscoli in cui prevalgono si presentano più
chiari rispetto a quelli prevalentemente "rossi". Presentano quindi scarsa mioglobina e
capillarizzazione, oltre ad minor numero di mitocondri. Le fibre bianche hanno inoltre maggior
diametro e dimensioni maggiori delle rosse, come anche le loro giunzioni neuromuscolari. Dal
punto di vista enzimatico possiamo distinguere, in base all'attività ATPasica:
fibre di tipo 1: corrispondono alle fibre rosse, sono caratterizzate da bassa attività ATPasica. Si
contraggono lentamente e poco intensamente e tollerano maggiormente la fatica (sono dunque in
grado di mantenere la contrazione per un periodo piuttosto lungo). Presentano grandi quantità di
enzimi mitocondriali e producono ATP prevalentemente tramite la glicolisi aerobica e la
fosforilazione ossidativa ad essa associata.
fibre di tipo 2: corrispondono in generale alle fibre bianche, sono caratterizzate da elevata attività
ATPasica. Si contraggono rapidamente ed intensamente ma tollerano poco la fatica. Presentano
grandi quantità di enzimi glicolitici e producono prevalentemente ATP tramite la glicolisi
anaerobica.
Filamenti sottili:
G-ACTINA
TROPONINA I – C – T
TROPOMIOSINA
Miosina
CATENE LEGGERE
CATENE PESANTI
CODE
SITO DI ATTACCO ATP
SITO DI ATTACCO ACTINA
La muscolatura striata si contrae in
risposta ad uno stimolo volontario, lo
stimolo è trasmesso alla fibrocellula
mediante una particolare sinapsi tra
l'assone del neurone motore e la
fibrocellula, tale sinapsi si dice sinapsi
neuromuscolare o placca motrice.
L'acetilcolina funge da ligando per alcuni canali del Na+ ligando dipendenti; causandone l'apertura, determina una
depolarizzazione della membrana plasmatica della fibra.
Questa prima depolarizzazione, detta potenziale di placca (70 mV), causa a sua volta l'apertura di canali ionici per il
Na+ voltaggio-dipendenti, quindi l'insorgere del potenziale d'azione.
Il potenziale d'azione, propagandosi lungo la membrana della fibra muscolare, causa l'apertura dei canali a livello
dei tubuli T.
L'apertura dei canali diidropiridinici causa, tramite cambiamenti conformazionali, l'apertura dei recettori rianodinici,
canali ionici del Ca2+ situati a livello del reticolo sarcoplasmatico (compartimento cellulare in cui il Ca2+ è
solitamente sequestrato tramite apposite proteine).
Dal reticolo sarcoplasmatico il Ca2+ diffonde per tutta la cellula, raggiungendo ogni miofibrilla
Il Ca2+ va a legarsi alla troponina, sulla subunità C; così facendo determina un cambiamento conformazionale che
causa il trascinamento della subunità T, legata a sua volta alla tropomiosina.
Questo movimento lascia libero il sito d'attacco per la miosina sull'actina, prima occupato dalla tropomiosina.
La liberazione del predetto sito sull'actina dà il via alla fase di contrazione vera e propria. Lo scorrimento della miosina
ed i suoi cambiamenti conformazionali, cause primarie della contrazione del muscolo, sono essenzialmente dovute
alla diversa affinità della proteina per actina, ATP e ADP.
Durante lo scorrimento le teste di miosina si legano a quelle di actina con una precisa angolazione di 45°. Nella fase
di rilassamento, invece il procedimento sarà il contrario.
Possiamo suddividere la contrazione e il
rilassamento muscolare in tre fasi principali,
la contrazione
il rilassamento
la fase latente: fase che segue lo stimolo, ma
nella quale non c'è risposta.
Il segnale per la contrazione del miocardio non proviene dal sistema nervoso, perciò miogeno, ma da
cellule miocardiche specializzate dette cellule autoritmiche.
Quest'ultime sono anche definite pacemaker perché controllano la frequenza del battito cardiaco.
Queste cellule, però, sono anatomicamente distinte dalle cellule contrattili in quanto sono molto più
piccole e contengono una quantità minore di fibre contrattili. Di conseguenza e dal momento che non
possiedono sarcomeri organizzati, le cellule autoritmiche non contribuiscono alla forza contrattile del
cuore.
Le cellule contrattili, invece, sono tipiche cellule muscolari striate, con fibre contrattili organizzate in
sarcomeri.
Le cellule muscolari cardiache, però, differiscono per diversi aspetti da quelle del muscolo scheletrico,
mentre presentano alcune proprietà del tipiche del muscolo liscio.
MUSCOLO LISCIO
Parlando di unitario, le singole fibre muscolari si contraggono come se fossero una sola
entità. Il muscolo liscio unitario è detto anche muscolo liscio viscerale perché entra nella
costituzione delle pareti degli organi interni (viscerali). Tutte le fibre muscolari sono
accoppiate elettricamente, così che un potenziale d'azione in una cellula può propagarsi
rapidamente attraverso le giunzioni comunicanti alle altre cellule e provocare la
contrazione dell'intera lamina di tessuto.
Nel muscolo liscio multi-unitario composto da cellule che NON sono accoppiate
elettricamente: ogni fibra è strettamente associata a un terminale o a una varicosità
assonica e può essere stimolata indipendentemente. Questa disposizione consente un
controllo fine della contrazione del tessuto muscolare.
Nel muscolo liscio, infatti, la contrazione inizia quando la concentrazione di Ca2+ nel citoplasma
aumenta in seguito all'ingresso dello ione dal liquido extracellulare e al suo rilascio del reticolo
sarcoplasmatico. Gli ioni calcio si legano alla calmodulina (CaM).
Il complesso Ca2+-calmodulina attiva poi un enzima chiamato chinasi della catena leggera della
miosina. Questo enzima aumenta l'attività ATPasica della miosina tramite la fosforilazione delle
catene leggere della miosina.
Quando l'attività ATPasica della miosina è elevata, il legame con l'actina e il ciclo dei ponti
trasversali aumentano la tensione nel muscolo. Quindi la contrazione del muscolo liscio è
controllata principalmente da processi regolatori legati alla miosina, piuttosto che alla regolazione
dell'actina come avviene nel muscolo scheletrico.
Il rilasciamento della fibra muscolare liscia, invece, è un processo multifasico. Come nel muscolo
scheletrico, il Ca2+ libero è rimosso dal citosol quando una Ca2+-ATPasi lo pompa nel reticolo
sarcoplasmatico. Inoltre una parte del calcio è pompato fuori dalla cellula, tramite un antiporto
Ca2+-Na+. Per la legge di azione di massa, la riduzione di Ca2+ libero nel citosol provoca il
distacco del calcio alla calmodulina. Questo processo rende inattiva la chinasi della catena
leggera della miosina. La tappa ulteriore del rilasciamento del muscolo liscio è la defosforilazione
della catena leggera della miosina, che riduce l'attività ATPasica della miosina. La rimozione del
gruppo fosfato è portata a termina da una miosina fosfatasi.
Come abbiamo visto, un aumento della concentrazione citoplasmatica di Ca2+ è il segnale di inizio
della contrazione