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Scienze delle Attività Motorie e Sportive (L-22)

ESERCIZIO FISICO NELLE


MALATTIE CRONICHE
a.a. 2018/2019
I numeri delle malattie croniche
(MC)
 38% degli italiani (41% dei piemontesi) ha 1 o più MC
 20% dei piemontesi vive in una condizione di comorbidità
 45% dei piemontesi assume farmaci (regolarmente)
 Tra i piemontesi con MC, solo il 44% dichiara una buona
percezione di salute

(ISTAT, 2015)
Le MC sono
innumerevoli…

di seguito vengono citate e descritte (in breve) le più


frequenti
Le MC con prevalenza più elevata

Il quadro in Piemonte (sulla Il quadro in Italia (sulla


popolazione totale): popolazione anziana):
 ipertensione (17,8%)  ipertensione (45,0%)
 artrosi o artrite (15,1%)  artrosi o artrite (39,0%)
 osteoporosi (6,4%)  Osteoporosi (19,0%)
 diabete (5,3%)  Diabete (15,0%)
 malattie del sistema nervoso  malattie del sistema nervoso
(4,0%) (6,0%)
 malattie cardiache (3,6%)  malattie cardiache (9,0%)
(ISTAT, 2015)
Osteoporosi

 Malattia scheletrica caratterizzata da


una bassa densità ossea e da un
deterioramento della
microarchitettura del tessuto osseo
(Genant et al., 1999)
 Aumenta il rischio di fratture
 Differente da osteopenia
FATTORI DI RISCHIO (Durstine e Moore, 2003):
 genere femminile (riduzione produzione di estrogeni)
 età avanzata
 etnica caucasica/asiatica
 storia famigliare di osteoporosi
 basso peso corporeo rispetto alla statura
 menopausa precoce
 mancanza di attività fisica
 scarsa assunzione di calcio con lìalimentazione
 fumo, consumo di alcool eccessivo e/o utilizzo cronico di
alcuni farmaci
Obesità
 Accumulo anormale ed
eccessivo di grasso che presenti
un rischio per la salute (WHO,
2017), dovuto ad un’assunzione
calorica superiore al consumo
energetico
 Cause multifattoriali (fattori
genetici, endocrini, metabolici,
comportamentali, ambientali
 In Italia il 10,4% della popolazione over 18 è obesa (si conta anche il35,5% di
persone in sovrappeso)
Diabete mellito
 = malattia metabolica cronica caratterizzata da iperglicemia
 iperglicemia può dipendere da:
 deficit nella secrezione dell’insulina
 riduzione dell’azione dell’insulina
 esistono due forme di diabete (di tipo 1 e di tipo 2) tra loro
estremamente differenti
 Complicanze a lungo termine, disfunzione ed insufficienza di
diversi organi, in particolare gli occhi, i reni, i nervi, il cuore ed
i vasi sanguigni
Regolazione della glicemia
 Glicemia = concentrazione ematica di glucosio
 Variazioni fisiologiche della glicemia
 Aumento post-prandiale

 Diminuzione con lo sforzo fisico e il digiuno

 1 solo ormone ipoglicemizzante: l’INSULINA


 Secreta dalle cellule ß-pancreatiche

 Numerosi ormoni iperglicemizzanti


 Consentono di evitare o compensare l’ipoglicemia..

 Il glucagone favorisce in particolare il rilascio epatico di glucosio durante il digiuno


Diabete di tipo 2
Differente da Diabete di tipo 1!
 Forma più comune di diabete (> 90 % dei casi di diabete)
 Difetto della secrezione insulinica parziale che può
progressivamente peggiorare nel tempo e che si instaura su
una condizione pre-esistente di insulino resistenza
 Insorge in genere dopo i 40 anni, ma può manifestarsi a
qualsiasi età, anche in età pediatrica
 Non è autoimmune
 È una delle condizioni cliniche associate alla Sindrome
Metabolica
 Fattori di rischio: familiarità, età, obesità, stile di vita
(alimentazione e sedentarietà), sindrome metabolica
FISIOPATOLOGIA
 La carenza insulinica determina l’incapacità delle cellule (in
particolare adipose e muscolari) ad utilizzare il glucosio, con
conseguenze immediate:
 accumulo di glucosio nel plasma
 iperglicemia marcata
 superamento della soglia renale di riassorbimento
 glicosuria, poliuria, polidipsia

 Caratterizzato da due elementi essenziali:


 Insulino-resistenza: inadeguata utilizzazione del glucosio da parte delle
cellule, che non rispondono normalmente alla stimolazione insulinica
 Difetto della beta-cellula: una produzione di insulina insufficiente a
compensare la resistenza insulinica
 I dati ISTAT (2012) attestano che solo il 6% della popolazione
Italiana affetta da Diabete di Tipo 2 svolge regolarmente attività
fisica, mentre il 65% non la pratica affatto.
 In Piemonte i dati della sorveglianza PASSI (2012) mettono in luce
un 43% di sedentarietà e solo un 28% di persone con diabete
fisicamente attive.

BENEFICI ATTIVITÀ FISICA/ESERCIZIO FISICO:


 Migliora il controllo glicemico
 Migliora il profilo cardiovascolare
 Riduce l’incidenza delle complicanze croniche
 Migliora l’aspettativa di vita
 Migliora il senso di benessere psico-fisico
Barriere all’esercizio fisico
Proposte per favorire l’ADESIONE e
la COMPLIANCE all’esercizio fisico
 Gestione integrata con il medico di base

 Struttura Sanitaria (controlli in diabetologia)


 Incontri specifici per l’AF con i medici dello sport

 Giornate sull’AF

 Incontri/seminari
 Aree verdi

 Palestre con bollino blu

 Attività da parte di istituzioni locali e territoriali (circoscrizione, comune, pro loco…)


 Associazioni di pazienti

 Pubblicità

 Impiego di podometri/accelerometri con programmazione da parte del personale


sanitario con una dose di attività soggetto specifica
Sindrome metabolica
 Presenza di tre variabili positive tra le seguenti:

102/90 cm
Malattia di Alzheimer
DEFINIZIONE NUMERI
 demenza degenerativa  prevalenza: over 65 intorno al
 altamente invalidante 6,4% (Lobo et al.; 2000); raddoppia
ogni 5 anni e negli over 85
 caratterizzata da una diffusa
interessa il 40 % dei soggetti
atrofia cerebrale soprattutto (Hendrie H.C., 1998)
nelle regioni frontale e
temporale  più frequente nel genere
femminile rispetto al maschile
 decorso che varia tra 7 e 20 anni
Progressivo calo di:
 Memoria recente
 Capacità di apprendimento
 Orientamento temporale e spaziale
 Orientamento personale (riconoscimento di sé)
 Capacità di critica e di giudizio
 Capacità di astrazione
 Attenzione e concentrazione

 Ansia
 Depressione
 Labilità emotiva
 Euforia - esaltazione
 Disturbi del linguaggio (afasia)
 Aprassia
 Agnosia

 Deliri
 Allucinazioni
 Agitazione
 Aggressività
 Vocalizzi
 Attività motoria aberrante
 Apatia, indifferenza
 Disinibizione
EF mirato e adattato su:
 Attività percettive (es. spazio- tempo, tatto, ecc…)
 Esercizi per deambulazione ed equilibrio
 Esercizi per la memoria (es. sequenza di movimenti)
 Esercizi di coordinazione
L’apatia, il disorientamento, la perdita degli interessi
possono accentuare la sedentarietà OPPURE portare ad
iperattività fisica e tendenza a deambulare senza sosta
(senza meta e senza valutare eventuali rischi)
N.B.: parlare ad alta voce, di fronte alla persona, utilizzare
gesti e mimica del volto; evitare ambienti rumorosi!
Malattia di Parkinson
DEFINIZIONE NUMERI
 malattia neurologica  prevalenza: 15/100000 in Cina
 curabile ma non guaribile VS 150/100000 in Europa e Nord
America
 altamente invalidante ma non
mortale  maggiore nel genere maschile
 interessa alcune strutture del  esordisce normalmente dopo 50
sistema extrapiramidale in cui anni, più frequentemente verso i
viene prodotta la dopamina 60 anni
 comporta una generale riduzione
dei movimenti ed un loro
progressivo rallentamento
(Moore et al., 2005; Fazio et al., 2003) (Dorsev et al., 2007; Fazio et al., 2003)
SEGNI E SINTOMI ESORDIO TRIADE CARDINE
 TREMORE oppure IMPACCIO 1. RIGIDITÀ
MOTORIO e/o SENSO DI
2. TREMORE
RIGIDITÀ
3. BRADICINESIA
 in genere sintomatologia
UNILATERALE che può
restare tale anche per anni
 decorso variabile ma nella
maggior parte dei casi si ha
lenta ed inarrestabile
progressione
Resistenza alla mobilizzazione passiva
di un segmento di un arto che si
mantiene costante per tutta
l’esecuzione del movimento.

ATTEGGIAMENTO CAMPTOCORMICO:

 flessione del busto;


 flessione parziale delle braccia e delle
ginocchia;
 pronazione degli avambracci.
Oscillazione ritmica involontaria,
abbastanza regolare, di un segmento del
corpo su un punto fisso dello stesso e su un
solo piano spaziale.

 frequenza 3-6 Hz;


1. A RIPOSO  scompare quando si comincia un movimento;
 poco invalidante.

 frequenza 5-8 Hz;


2. DURANTE IL  persiste quando si comincia un movimento;
MOVIMENTO  molto invalidante (limita esecuzione dei
movimenti fini).
2 espressioni dello stesso
fenomeno.

1. Riduzione o perdita di alcuni movimenti per lo più


automatici:
 riduzione dei movimenti pendolari degli arti
superiori;
 riduzione dell’ampiezza dei passi;
 comparsa di festinazione;
 difficoltà nei passaggi posturali.

2. Lentezza nell’esecuzione del movimento o dalla lunga latenza che


intercorre tra il comando e l’esecuzione del gesto motorio
Altre conseguenze

 sintomi depressivi e ansiosi, determinati in parte dalla


reazione psicologica alla malattia (Ebadi et al., 2002)
 riduzione funzionalità cognitiva nelle fasi tardive della
malattia nella misura di circa un terzo dei casi (Langston
J.W., 2005)
EF adattato e mirato su:

 Passaggi posturali
 Equilibrio statico e dinamico
 Deambulazione (posizione busto, ampiezza dei passi,
pendolarismo degli AASS)
 Mobilità articolare
 Flessibilità muscolo-tendinea
Sclerosi Multipla
DEFINIZIONE NUMERI
 malattia neurologica  prevalenza: in Italia 1 ogni 1050
demielinizzante abitanti
 autoimmune  maggiore nel genere femminile
 progressivamente invalidante e
 esordisce normalmente tra i 20 e
polimorfa
i 45 anni (con picco tra 20 e 30
 colpisce il SNC anni)

(LISM, 2008) (LISM, 2008; Loeb e Favale, 2003)


FISIOPATOLOGIA
 conduzione saltatoria non è più
possibile, impulso nervoso
procede con più lentezza
 rallentamento della conduzione
nervosa è responsabile della
FATICA
 il blocco della conduzione
nervosa è responsabile della
PERDITA DI FUNZIONE

(Loeb e Favale, 2003)


SEGNI E SINTOMI ESORDIO SINTOMI
 ipostenia ad uno o più arti  collegati all’area di
(40%) danneggiamento focale
 neurite ottica  alcuni ricorrono con
maggiore frequenza (aree di
 disturbo della sensibilità,
demielizzazione si
tipo parestesie e disestesie
distribuiscono in sedi
(21%)
preferenziali)
 diplopia, vertigini o disturbi
 peggioramento della
della minzione
componente psicosociale, in
associazione a
sintomatologia fisica

(Loeb e Favale, 2003) (Bergamasco e Mutani, 2007; Loeb e Favale, 2003)


SINTOMI PIÙ FREQUENTI
 ipostenia, spasticità, fatica
 atassia, dismetria, adiadococinesia, tremore
 diplopia, nistagmo, paralisi facciale, alterazioni
dell’equilibrio statico e dinamico
 parestesie, disestesie, ipoestesia distale
 minzione imperiosa, incontinenza, rallentato transito
intestinale
 neurite, calo del visus
 declino cognitivo, depressione

(Bergamasco e Mutani, 2007)


IL SINTOMO INVISIBILE: LA FATICA
= opprimente sensazione di stanchezza, una mancanza di energia
e una sensazione esagerata di spossatezza in assenza di uno
sforzo correlabile (Inglese e Zagami, 2003)

 sperimentata da circa l’80% delle persone con SM


 è uno dei 3 sintomi peggiori per il 65% delle persone con SM
EF adattato e mirato su:

 passaggi posturali
 equilibrio statico e dinamico
 coordinazione
 deambulazione
 flessibilità muscolo-tendinea
finalizzato al mantenimento dell’autonomia e della vita
sociale/lavorativa
PROGRAMMA DI EF ADATTATO (i)
EF organizzato in tre aree di intervento:
1. area cardiorespiratoria
2. area neuromusculare
3. area core stability ed equilibrio
e ADATTATO per:
i. malattia cronica (Fig. 2)
ii. livello individuale di funzionamento fisico stabilito sulla
base dei test iniziali effettuati (Fig. 3)
Chronic disease Cardiorespiratory (%) Neuromuscular (%) Core stability and
balance (%)

Muscoloskeletal 30 40 30
disorders

Metabolic diseases 50 30 20
SULLA BASE DELLA
FIGURA 2. EF ADATTATO SULLA BASE DELLA MALATTIA CRONICA MALATTIA CRONICA
+
Subject Mario ROSSI
Disease Muscolo-scheletriche SULLA BASE DELLA
FUNZIONALITÀ
% work (individual
% work (disease)
level)
Final % work
INDIVIDUALE
Cardiorespiratory 30 56 43
Neuromuscular 40 7 24 =
Core stability and balance 30 37 34
100 100 100 EF ADATTATO E
FIGURA 3. EF ADATTATO SULLA BASE DELLA FUNZIONALITÀ FISICA INIZIALE PERSONALIZZATO
PROGRAMMA DI EF ADATTATO (ii)
EF è effettuato:
 due volte a settimana
 per 16 settimane
 in gruppi di 12-15 persone
 seguiti da 4-5 esperti in Scienze Motorie e in EF adattato
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE (i)

 Informazioni sociodemografiche
 Dati antropometrici(e.g., peso, statura, BMI)
 Stato di salute(e.g., malattie croniche, farmacoterapia,
interventi chirurgici, fratture, fumo, cadute,
ospedalizzazione, ecc...)
 Livelli di attività fisica
 International Physical Activity Questionnaire, Short-Form (7-item)
(Craig et al., 2003; Mannocci et al., 2012)
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE (ii)
 Funzionamento fisico
 Area cardiorespiratoria
 6-minutes walking test (Butland et al.,1982; Rikli & Jones, 1999)

 Area neuromuscolare
 Community Balance & Mobility scale (13-item basati su performance)
(Balasubramanian, 2015; Howe, Inness, Venturini, Williams, & Verrier, 2006)
 6-meters walking test (normal/fast) (Bohannon, 1997; Bohannon, Andrews, & Thomas,
1996)
 Timed Up and Go test (TUG; single/dual-tasks) (Podsiadlo & Richardson, 1991)
 Four Square Step test (Dite & Temple, 2002)
 Hand grip strength test
 30-seconds sit to stand test (Rikli & Jones, 1999)
 Area core stability ed equilibrio
 Trunk flexor test (Waldhelm & Li, 2012)/Bridging test
 One Leg Stance test, 30 s (Bohannon, 2006)
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE (iii)
 Funzionamento cognitivo
 Mini Mental State Examination (Folstein, Folstein, & McHugh, 1975)
 Funzionamento psicosociale
 Depressione, Center for Epidemiological Studies Depression Scale
(CES-D; 10 item) (Andresen, Malmgren, Carter, & Patrick, 1994; Radloff,
1977)
 Ansia, Hospital Anxiety and Depression Scale, Anxiety subscale
(HADS; 7 item) (Costantini et al., 1999; Zigmond & Snaith, 1983)
 Paura di cadere, Falls Efficacy Scale (FES; 16 item) (Morgan, Friscia,
Whitney, Furman, & Sparto, 2013; Ruggiero et al., 2009)
 Relazioni sociali
 Friendship Scale (FS; 6 item) (Hawthorne, 2006)
 Lubben Social Network Scale (LSNS; 6 item) (Lubben, 1988)
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE (iv)
 Funzionamento generale
 Fragilità multidimensionale, Tilburg Frailty Indicator (TFI; 15 item)
(Gobbens, van Assen, Luijkx, Wijnen-Sponselee, & Schols, 2010; Mulasso, Roppolo,
Gobbens, & Rabaglietti, 2016)
 Autonomia, Groningen Activities of Daily Living (GARS; 18 item) (Kempen
& Suurmeijer, 1990; Suurmeijer et al., 1994)
 Health-related quality of life, Short-Form Health Survey (SF-12; 12
item) (Ware, Kosinski, & Keller, 1996)
IL TOUCHWALL
IL TOUCHWALL 2.0
Misurazione di:
Funzionamento
fisico

Funzionamento
FAST EVALUATION MULTIDIMENSIONAL
cognitivo
TOOL
Funzionamento
psicosociale

GLOBAL SCORE WITH NO OPERATOR


THE IDENTIFICATION OF INFLUENCES
COMPROMISED AREAS
La prima
Palestra Salute
della Regione
Piemonte
In collaborazione con la
Cooperativa Sociale GRUPPO
ARCO e con il contributo della
Fondazione CRT
Area cardiorespiratoria

 = qualsiasi attività intenzionale e strutturata che


presenti:
 Utilizzo di grandi gruppi muscolari
 Natura ciclica e ritmica
 Capacità di mantenimento nel tempo in modo continuo
dell’attività

ESEMPI…
(ACSM, 2011)
Area cardiorespiratoria
Area neuromuscolare
 Differente da “strength training”
 Incentrato su forza muscolare, acuità propriocettiva, attivazione
muscolare, capacità di controllo ed esecuzione dei movimenti,
stabilità funzionale delle articolazioni.
 Basato su concetto di “apprendimento motorio”, prevede
esercizi:
 funzionali
 per più gruppi muscolari
 ecologici

 Progressività stabilita in base alla qualità del movimento e alla


capacità di controllo neuromuscolare della persona
 ESEMPI...
Area neuromuscolare
Area core stability ed equilibrio
 Il sistema di controllo posturale regola la posizione del corpo nello spazio
e la relazione spaziale tra i vari segmenti scheletrici, garantendo il
mantenimento dell’equilibrio
 Il complesso core (muscular box) è deputato al mantenimento della
postura
 Esercizi di core stability permettono di migliorare la proximal stability
for distal mobility (esercizi incentrati su equilibrio tra m.
agonisti/antagonisti, flessibilità muscolo-tendinea, buona mobilità
articolare)
 Esercizi di equilibrio (bipo e/o monopodalico, condizione
statica/dinamica, variando superficie di appoggio, con/senza aggancio
visivo, con/senza compito motorio/cognitivo abbinato)
Area core stability ed equilibrio
Area core stability ed equilibrio

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